A Close Look at the Mitxela Precision Clock Mk IV
Over on his secondary YouTube channel, [Jeff Geerling] recently demoed the new Mitxela Precision Clock Mk IV.
This clock uses GPS to get the current time, but also your location so it can figure out what time zone you’re in and which daylight savings time might apply. On the back a blinking diode announces the arrival of each second. A temperature-compensated crystal oscillator (TCXO) is employed for accurate time-keeping.
The clock can be folded in half, thereby doubling as a clapperboard for movie makers. The dimming system is analog, not pulse width modulation (PWM), which means no visible flashing artifacts when recording. It is highly configurable and has USB connectivity. And it has not one but two ARM microcontrollers, an ARM STM32L476, and an ARM STM32L010. If you’re interested, you can pick one up for yourself from [Mitxela]’s shop.
Toward the end of his video [Jeff] does some navel gazing, thinking about what might be required if future versions of the clock wanted to get down into precision at the nanosecond level. Do you arrange it so the light arrives at the viewer’s eyeball at the right time? Or do you update it on the clock at the right time and let the viewer know about it after a minuscule delay? Philosophical preponderances for another day!
We should add that we’ve seen plenty of cool stuff from [Mitxela] before, including the Euroknob and these soldering tweezers.
youtube.com/embed/aBDgD032DEI?…
Conosce la paura del viaggio?
Sono l'amore o la speranza a guidarli?
Eroi di una dolce e quotidiana follia
Che non ho mai compreso nei grandi eroi del passato e che ho conosciuto
Vedo in voi la luce di innumerevoli stelle
La dolce stanchezza di chi ha dato tanto, darà tutto
Il coraggio di chi sa amare qualcosa con ogni parte della sua anima
Anche di più, quando un fascista mi dice di andare al mare
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Wave Drive Made With 3D Printed Parts
You can get just about any gear reduction you want using conventional gears. But when you need to get a certain reduction in a very small space with minimal to no backlash, you might find a wave drive very useful. [Mishin Machine] shows us how to build one with (mostly) 3D printed components.
The video does a great job of explaining the basics of the design. Right off the bat, we’ll say this one isn’t fully printed—it relies on off-the-shelf steel ball bearings. It’s easy to understand why. When you need strong, smooth-rolling parts, it’s hard to print competitive spheres in plastic at home. Plastic BBs will work too, though, as will various off-the-shelf cylindrical rollers. The rest is mostly 3D printed, so with the right design, you can whip up a wave drive to suit whatever packaging requirements you might have.
Combined with a stepper motor and the right off-the-shelf parts, you can build a high-reduction gearbox that can withstand high torque and should have reasonable longevity despite being assembled with many printed components.
We’ve seen other interesting gear reductions before, too.
youtube.com/embed/zOLQw-TxE7s?…
Ecco rassicurazioni (e maxi-licenziamenti) di Google sull’Ai
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Per il numero uno di Alphabet, Sundar Pichai, l'AI non solo non farà perdere posti di lavoro, ma permetterà ai lavoratori di essere più produttivi. Lo smentiscono però numerosissimi report, gli allarmi di Bill Gates e Dario Amodei e i
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Intelligenza Artificiale: Come stiamo diventando più stupidi, in modo meraviglioso!
Sullo sfondo della diffusa popolarità degli assistenti AI generativi che promettono di creare codice funzionante per tutti basato su una semplice descrizione in linguaggio naturale, il team di Raspberry Pi ha deciso di ricordare a tutti che la programmazione non è solo un modo per ottenere un risultato. L’azienda, che è stata alle origini della democratizzazione delle tecnologie informatiche e del coinvolgimento dei giovani nella programmazione, ha pubblicato un manifesto in cui invita a non sostituire l’apprendimento reale con un uso superficiale degli strumenti di intelligenza artificiale.
L’articolo, intitolato “Perché i bambini hanno ancora bisogno di imparare a programmare nell’era dell’intelligenza artificiale”, inizia con una domanda cruciale: dovremmo affidare l’intero processo di scrittura dei programmi alle macchine, privando i futuri sviluppatori dell’opportunità di sviluppare una propria comprensione del calcolo, della logica e della struttura?
La risposta è chiara: le competenze di programmazione non sono un anacronismo, ma il fondamento dell’alfabetizzazione digitale .
Il cosiddetto vibe coding, in cui un utente inserisce semplicemente un’attività come “crea una calcolatrice per calcolare le mance” e ottiene uno script già pronto come output, è considerato ingannevolmente semplice nell’articolo. La praticità nasconde una perdita di comprensione e, di conseguenza, l’incapacità di valutare criticamente il risultato.
Raspberry Pi sottolinea che, anche se l’intelligenza artificiale può produrre codice funzionante, il ruolo di un essere umano non è semplicemente quello di premere un pulsante, ma di trasformare in modo intelligente le attività del mondo reale in istruzioni logiche.
Gli autori del documento temono che molti adolescenti possano essere privati di quel processo di riflessione, tentativi ed errori su cui si è tradizionalmente basata l’educazione alla programmazione. Quando l’interazione con un computer si trasforma in una “conversazione” in linguaggio naturale, non c’è bisogno di ristrutturare il pensiero, formulare una percezione algoritmica e costruire modelli mentali di calcolo.
Raspberry Pi ci ricorda che nella storia ci sono stati tentativi di aggirare le difficoltà di apprendimento “extra”. Negli anni ’70 e ’80, alcuni ingegneri insistevano sul fatto che la programmazione dovesse essere eseguita solo in codice macchina, e che tutti i linguaggi di alto livello fossero considerati “eresie di moda”. Allora, la discussione riguardava gli strumenti, ora si concentra sull’essenza: uno sviluppatore ha bisogno della capacità di creare programmi o è sufficiente saper formulare un compito?
L’azienda non nega l’utilità dei moderni strumenti di intelligenza artificiale: le loro capacità sono davvero impressionanti e per gli sviluppatori esperti sono diventati un’aggiunta pratica. Tuttavia, per i principianti, questo può trasformarsi in una trappola.Senza comprendere le basi e la capacità di leggere il codice, l’utente semplicemente non sarà in grado di distinguere la soluzione corretta da quella fittizia, soprattutto perché l’intelligenza artificiale produce spesso un risultato convincente, ma completamente inefficace.
Gli autori del manifesto sottolineano che la programmazione non riguarda solo la sintassi, ma anche il pensiero. È il superamento delle barriere logiche, la formalizzazione delle proprie idee, il tentativo di adattare il ragionamento alla struttura del linguaggio e l’identificazione degli errori che formano negli adolescenti proprio quel pensiero computazionale, un’abilità richiesta ben oltre l’ambito informatico.
In particolare, Raspberry Pi richiama l’attenzione sull’importanza dell’attrito, ovvero la tensione che si genera quando una persona è costretta a tradurre un’idea vaga in un insieme preciso di istruzioni. Questo sforzo è il punto di crescita. È qui che si sviluppano la disciplina di pensiero, la capacità di risolvere i problemi in modo coerente, l’attenzione ai dettagli e, ultimo ma non meno importante, un atteggiamento critico nei confronti delle informazioni.
Anche l’aspetto della responsabilità è di particolare interesse. Se le giovani generazioni smettono di comprendere il funzionamento delle tecnologie, non saranno in grado di valutarne le conseguenze. E la programmazione è sempre anche una questione di etica. La capacità di progettare consapevolmente il comportamento di un sistema è impossibile senza le capacità di analisi e di comprensione della natura tecnica di ciò che accade al suo interno.
Raspberry Pi invita a non lasciarsi ingannare dalle promesse che la programmazione sia ora disponibile a chiunque sappia scrivere frasi. La democratizzazione non deve trasformarsi in degrado intellettuale. Un vero programmatore non è colui che impartisce comandi a una macchina, ma colui che capisce perché funzioneranno. Senza questo, non si può parlare di programmazione di alta qualità, sicura e affidabile.
L’azienda sottolinea inoltre che non è solo l’aspetto tecnico a essere importante, ma anche quello motivazionale. Il percorso di apprendimento della scrittura di codice sviluppa fiducia in se stessi, pazienza, perseveranza e la capacità di affrontare gli errori. Tutto questo non si ottiene semplicemente cliccando sul pulsante “Genera”.
Secondo gli autori, imparare a programmare rimane un modo indispensabile per preparare una persona alla vita in una società digitale. L’intelligenza artificiale può aiutare ad accelerare il lavoro, generare un modello, suggerire una soluzione, ma è la persona la responsabile ultima del funzionamento del sistema. Ciò significa che deve comprenderne la struttura.
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Ben(e)detto – Hanno ancora senso i referendum?
@Politica interna, europea e internazionale
Lunedì 9 giugno 2025, ore 21:00 Con Giovanni Guzzetta e Rita Bernardini
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Shock in Tesla: Si dimette il padre del robot umanoide Optimus!
Technology Desk, Nuova Delhi. Milan Kovac, responsabile del programma di robot umanoidi Optimus di Tesla, ha annunciato venerdì le sue dimissioni dal suo incarico, in quanto desidera tornare a casa per trascorrere più tempo con la sua famiglia. Kovac ha pubblicato questo annuncio in un emozionante post su X, chiarendo che questa decisione è personale e non è legata ad alcun problema interno a Tesla.
Kovac ha scritto: “Questa settimana ho dovuto prendere la decisione più difficile della mia vita e mi dimetto dal mio incarico. Sono stato lontano da casa per molto tempo e ho bisogno di trascorrere del tempo con la mia famiglia. Voglio chiarire che questa è l’unica ragione”.
Kovac è entrato in Tesla nel 2016 come ingegnere nel team principale di Autopilot. In seguito ha guidato il programma Optimus, dove ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo da zero del robot umanoide di Tesla. È stato nominato vicepresidente nel settembre 2023.
Ha scritto: “La transizione alla creazione e alla guida dell’Optimus Group all’inizio del 2022 è stata un’esperienza completamente diversa per me, quando avevamo solo pochi bracci Kuka invertiti. Dovevamo costruire insieme una piattaforma completa di hardware e software. E questo fantastico team ce l’ha fatta. Ce l’hanno fatta loro, non io”.
Kovac ha ribadito la sua fiducia nella missione di Tesla e la sua ammirazione per il CEO Elon Musk, nonostante la sua partenza dall’azienda.
Ha scritto: “Il mio sostegno a @elonmusk e al team è incrollabile: il Team Tesla per SEMPRE. Elon, mi hai insegnato a distinguere il segnale dal rumore, una resilienza estrema e molti principi fondamentali dell’ingegneria. Te ne sarò per sempre grato”. L’ingegnere veterano ha anche salutato i colleghi di diversi reparti. Era noto internamente per la sua grande concentrazione e le maratone notturne di debugging. Ha aggiunto: “È stata un’esperienza davvero speciale lavorare con persone così talentuose e ho piena fiducia in loro per portare Optimus al livello successivo”.
Kovac ha concluso esprimendo fiducia nel futuro di Tesla: “Tesla vincerà, ve lo garantisco”. Secondo quanto riportato da Bloomberg News, Kovac si dimetterà immediatamente e sarà sostituito da Ashok Eluswami, responsabile dei team Autopilot di Tesla.
Musk ha precedentemente affermato che Tesla prevede di costruire migliaia di robot Optimus quest’anno. Ad aprile ha affermato che le restrizioni cinesi all’esportazione di magneti in terre rare avevano influenzato la produzione dei robot umanoidi.
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Italia sotto attacco cyber anche dagli Stati Uniti. Rapporto dell’israeliana Check Point
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Con quasi 2.300 cyberattacchi in una settimana, in Italia si è registrata una crescita degli attacchi informatici nella seconda metà del 2024, rispetto al semestre precedente, superiore a quella rilevata a livello globale. E per le
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Meta insiste ancora sui visori. Ora è il turno di “Puffin”?
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Dopo aver staccato la spina al progetto "La Jolla", Menlo Park avrebbe deciso di ascoltare i dati di vendita che certificano la marginalità dei visori nell'universo hi-tech fermando i lavori anche sui dispositivi
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Rassegna stampa sull’elezione del nuovo Consiglio di Amministrazione 2025-2028
@Politica interna, europea e internazionale
La Fondazione Einaudi conferma Giuseppe Benedetto presidente – Repubblica Samer confermato nel CdA della Fondazione Einaudi – Il Piccolo Enrico Samer confermato nel CdA Fondazione Luigi Einaudi – MSN Fancoli nella fondazione Einaudi «Porterò tutta la
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La mia opinione su splittypie
Questo è proprio un servizio utile durante un viaggio tra amici. Ognuno inserisce le spese fatte e alla fine calcola come dividersi i soldi.
PRO
* Non ha bisogno di registrazione;
* È tutto online;
* Semplice da usare;
CONTRO
* Graficamente risulta scarno;
🌖 Utilissimo e libero.
Un pensiero affettuoso, riconoscente e solidale a tutti quei poveracci che passeranno il fine settimana a fare i presidenti di seggio.
Vi sono vicino.
Sì per carità... ci sono anche gli scrutatori, il segretario... verissimo... ma i miei ricordi più pesanti sono legati a quel ruolo.
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"Il problema ormai è la domanda quanto l’offerta"
Considerazioni di Luca Sofri (peraltro, direttore del Post) sull'imbarbarimento della nostra società.
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ifanews.it/corruzione-della-pu…
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"Questo è israele", di Caitlin Johnstone
CAITLIN JOHNSTONE - QUESTO È ISRAELE
4 giugno 2025
Questo è Israele. Ecco come appare il Progetto Sionista. I bambini morti. Gli ospedali distrutti. I civili disperati e affamati. Questo è tutto.
Non esiste una versione alternativa di Israele in cui queste cose non stiano accadendo. La visione Sionista liberale di una Soluzione a Due Stati e di un Israele giusto e pacifico esiste esclusivamente nell'immaginazione delle persone che la immaginano. Niente di simile è mai esistito. Tutto ciò che riguarda il moderno Stato di Israele è irremovibilmente ostile a questa visione.
O si sostiene l'esistenza dell'Israele che si vede davanti a sé, o si sostiene la fine dell'Apartheid Sionista. Non esiste una terza opzione alternativa. Non ci sono altre posizioni da considerare. Fingere il contrario significa vivere in una favola.
O vuoi bruciare vivi i bambini o non lo vuoi. O vuoi deliberatamente affamare i civili o non lo vuoi. O vuoi bombardare gli ospedali o non lo vuoi. O si vogliono deliberatamente assassinare giornalisti palestinesi mentre si vieta l'ingresso a Gaza ai giornalisti stranieri o non lo si vuole. O si vogliono Massacrare deliberatamente i civili e distruggere sistematicamente le infrastrutture civili per forzare l'espulsione dei palestinesi da un territorio palestinese o non lo si fa. E se sei contrario, devi opporti allo Stato di Israele.
Questo è Israele, lo Stato. Non solo Netanyahu. Non solo coloni estremisti. Non solo "elementi di estrema destra all'interno del governo israeliano". Israele stesso. Perché tutto ciò che stiamo vedendo fare a Israele è il risultato di tutto ciò che Israele è come Stato.
Tutto ciò che Israele sta facendo è il risultato di tutto ciò che è sempre stato. Non appena l'Occidente ha deciso di abbandonare uno Stato Colonialista in cima a una civiltà preesistente in cui i nuovi immigrati avrebbero ricevuto un trattamento preferenziale rispetto agli abitanti nativi che già vivevano lì, è diventato inevitabile che Israele sarebbe finito nelle condizioni in cui si trova oggi.
Perché non c'era modo di mantenere quello status quo senza sfollamenti di massa e tirannia, violenza e abusi senza sosta. Non c'era modo di creare una società a più livelli in cui un livello è posto al di sopra dell'altro senza indottrinare il popolo ad accettare quel sistema di Apartheid Disumanizzando sistematicamente i membri del gruppo privo di potere.
Stabilite uno status quo di Disumanizzazione di un gruppo di persone e fabbricate il consenso per la violenza e l'abuso contro di loro e, inevitabilmente, vi ritroverete con uno Stato di Apartheid di estrema destra che sta commettendo un Genocidio, così come sicuramente far cadere una pietra da un edificio provocherà la caduta di una pietra a terra.
Quello che stiamo vedendo oggi a Gaza è stato incluso nello Stato di Israele sin dal suo inizio.
Tutti quei bambini morti sul tuo flusso di notizie dei social media sono il frutto di un albero il cui seme è stato piantato dopo la Seconda Guerra Mondiale. Quell'albero ha dato sempre più frutti e continuerà a farlo finché rimarrà in piedi. Perché questo è proprio il tipo di albero che è. L'unico tipo di albero che avrebbe mai potuto essere.
Dire "Sostengo Israele ma non sostengo le azioni di Netanyahu a Gaza" è come dire "Mi piace questo albero di mele, ma solo quando germogliano noci di cocco invece di mele". Questo non è il tipo di albero che è. L'albero delle mele produrrà solo mele e l'albero del Genocidio produrrà solo il Genocidio.
I sostenitori di Israele evitano di confrontarsi con verità ovvie come queste. Il sostegno a Israele dipende da una compartimentazione psicologica su larga scala. Tutto ruota attorno all'evitare verità spiacevoli invece di fare i conti con esse in modo profondo e viscerale.
Distogliendo lo sguardo dalle riprese video delle atrocità di Israele a Gaza. Distogliendo lo sguardo dalle contraddizioni tra i valori che pretendono di sostenere e tutto ciò che Israele è come Stato. Distogliendo lo sguardo dalle montagne su montagne di prove che ci fissano tutti in faccia. Questo è l'unico modo in cui il sostegno a Israele può continuare.
Per diventare una specie guidata dalla verità, dobbiamo smettere di nasconderci dalle verità scomode. E uno dei nostri nascondigli preferiti per verità scomode a questo punto della storia è il moderno Stato di Israele, e il sostegno dell'Impero Occidentale ad esso.
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Traduzione: La Zona Grigia
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La carica degli anti-intelligenza artificiale. Report Guardian
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Dal rifiuto creativo alla resistenza etica, cresce il fronte di chi rifiuta di usare l’intelligenza artificiale generativa, per ragioni morali,startmag.it/innovazione/la-car…
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Ucraina, la pace può attendere. L’Europa si prepara alla guerra
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Trump sempre più spazientito dall'inconcludenza delle trattative tra Russia e Ucraina mentre gli scontri vivono una netta recrudescenza. L'Europa si prepara ad una guerra che dà ormai per scontata
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Notizie dall'Italia e dal mondo reshared this.
KW 23: Die Woche, in der Merz Statist in einem globalen Popcorn-Moment wurde
freezonemagazine.com/articoli/…
Ci si può chiedere se oggi come oggi, con tutti i libri scritti e i link del web, serva ancora leggere un’enciclopedia musicale, invece quest’opera dell’autrice Lillian Roxon si rivela ancora preziosa e sicuramente unica per diverse peculiarità. Tradotta una decina di anni fa, ora è facilmente recuperabile grazie ad Amazon, si legge con facilità […]
La mia opinione su "monologo della Speziale " prima parte.
Ho apprezzato moltissimo questo arco narrativo; il motivo è la scelta di non avere un "nemico" reale, ma solo l'ignoranza, che è la grande villain di questo arco narrativo.
🌔 Rasenta la peefezione
Dalla newsletter di Haaretz
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Da oggi è legge che chi partecipa a un sit-in pacifico rischia fino a due anni di carcere, che chi protesta contro il Ponte sullo Stretto, fino a 25.
Da oggi la repressione di Stato è legge. È così che si comincia e lentamente si scivola verso lo Stato totale, totale solo ad imporre doveri, ma non a garantire i diritti, anzi se possibile quelli si limitano.
Oltre al diritto di manifestare, di dissentire, anche il diritto di fare impresa, infatti, viene compresso, con un settore produttivo ingiustamente criminalizzato, quello della canapa industriale: 3 mila imprese condannate a morte, 30 mila lavoratori lasciati per strada.
Questo governo considera il dissenso un crimine e la democrazia un ostacolo.
Anche per questo il prossimo 8 e 9 giugno dobbiamo dare un segnale forte, andiamo a votare per i nostri diritti, quelli che vogliono negarci per continuare a comandare indisturbati.
Perché senza diritti, non esiste sicurezza.
(Vittoria Baldino)
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Mi piace tanto da provare quasi gelosia nel condividerla
Acerbo (PRC): morti sul lavoro +8,6% nel 2025, tutti a votare al referendum
Giorgia Meloni fa passerelle internazionali il suo governo non fa nulla per fermare la strage, anzi invita a boicottare i referendum. E' vergognoso che la destrRifondazione Comunista
Questa è Gaza Intervista al segretario di Rifondazione comunista: «L’appiattimento su posizioni filoisraeliane è stato un tradimento della cultura della sinistra italiana». Il Manifesto, 6 giugno 2025
di Michele Gambirasi
Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazione comunista, anche voi domani sarete in piazza, dopo aver constatato che la piattaforma sarà quella della mozione presentata in parlamento.
Noi manifestiamo da ottobre 2023, e abbiamo criticato a lungo la latitanza del centrosinistra e del Pd. Proprio per questo abbiamo accolto positivamente la mozione e la mobilitazione, e credo sia un risultato anche della resistenza controcorrente che è stata fatta in questi anni. Ora spero che non sia una fiammata isolata ma una ricollocazione di tutte le forze democratiche su posizioni di solidarietà con il popolo palestinese.
Cosa è cambiato negli anni nel rapporto tra il centrosinistra e la causa palestinese?
Con Ali Rashid abbiamo discusso molte volte della mutazione della sinistra italiana, passata dalla solidarietà con i palestinesi a una posizione filoisraeliana che ha caratterizzato il Pd dalla sua fondazione fino a poco fa. Posizioni che hanno negato la tradizione della cultura della sinistra italiana e delle forze democratiche: non solo il Pci, ma anche il Psi, la Dc, Aldo Moro, persino Giulio Andreotti e l’Italia in generale avevano sempre tenuto una posizione di mediazione e di riconoscimento dei diritti del popolo palestinese. Le critiche alla manifestazione, venute anche dagli studenti palestinesi, sono frutto da un lato del suo essere tardiva, dall’altro dal timore che la presa di distanza da Netanyahu non rappresenti una critica alle scelte di Israele sull’occupazione, che molto spesso sono bipartisan. E la maggior parte dei morti sono stati fatti con armi dell’Ue e degli Usa di Biden. Ora mi auguro che ci sia una svolta dopo anni di ingloriosa complicità, quando destra e sinistra hanno ritenuto normale essere alleati di Israele persino sul piano militare. Ora Israele va isolato, come a suo tempo il Sudafrica dell’apartheid.
Si sono sentite molte accuse di antisemitismo a chi ha manifestato in questi 20 mesi. Ora cosa è cambiato?
Sicuramente all’inizio c’è stato un allineamento politico e mediatico con i tratti di un nuovo totalitarismo. Si è aperta una dialettica diversa perché l’orrore ha raggiunto proporzioni tali che è impossibile tacerlo e perché abbiamo avuto un genocidio trasmesso in diretta che ha messo spalle al muro chi cercava di tacerlo. Anche le polemiche sul termine genocidio, che pure non è stato usato per la piazza di domani, mi sembrano assurde: è una parola che venne utilizzata per le guerre jugoslave e non ci furono polemiche. E anche Berlinguer, che penso nessuno possa accusare di antisemitismo, nell’82 parlando del massacro di Sabra e Shatila si riferì a una «furia omicida che ricorda gli eccidi nazisti».
Acerbo: «Non sia una fiammata dopo anni di complicità»
Questa è Gaza Intervista al segretario di Rifondazione comunista: «L'appiattimento su posizioni filoisraeliane è stato un tradimento della cultura della sinRifondazione Comunista
No al genocidio. Sì alla Palestina libera
Intervista a Yousef Salman, Presidente della comunità palestinese di Roma e Lazio - A cura di Alba Vastano - “Israele è un progetto dell’impero occiRifondazione Comunista
Chris Hedges: Il genocidio è la moneta del dominio occidentale
FAZI editore ha appena pubblicato "Un genocidio annunciato", il libro di Chris Hedges, ex capo dell'ufficio per il Medio Oriente del New York Times, vincitoreRifondazione Comunista
quasimagia
in reply to Pëtr Arkad'evič Stolypin • • •No, non hanno senso.
Non ha senso un quorum così alto.
Ammesso e non concesso che debba esserci (altrove, in europa, non sempre è presente) il quorum ha soglie più basse o è calcolato sulla base dei votanti alle ultime politiche, non degli aventi diritto.
SuluBeddu
in reply to Pëtr Arkad'evič Stolypin • • •Pëtr Arkad'evič Stolypin likes this.
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