Cephalus ransomware: una minaccia che sfrutta tool legittimi
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Il nome Cephalus è emerso con una certa eleganza maligna a metà agosto. Non è l’ennesimo clone di LockBit, ma una variante che dimostra una certa sofisticazione nell’evasione e una spiccata attenzione alla pressione psicologica sulle vittime. Il team di Huntress ne ha osservato due incidenti
Android dice addio all’anonimato: la verifica dell’identità arriverà anche fuori dal Play Store
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Google ha deciso di spostare il baricentro della sicurezza Android dal perimetro dell’app store al sistema operativo. Dal prossimo anno, gli sviluppatori che distribuiscono app su dispositivi Android certificati dovranno
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Data breach per Google, tutti i casini di Gmail
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Google aveva già reso noto che il gruppo hacker ShinyHunters ha rubato i dati dei suoi clienti violando il suo database Salesforce, ma ora ha avvisato che gli utenti Gmail sono a rischio di cadere vittime di phishing. Tutti i dettagli
L'articolo proviene dalla sezione #Cybersecurity di #StartMag la testata
La Commissione avvia la revisione del Digital Markets Act con un occhio di riguardo per l’IA
L'articolo proviene da #Euractiv Italia ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Intelligenza Artificiale
La Commissione ha lanciato una richiesta di prove per la revisione prevista del Digital Markets Act (DMA), concentrandosi sui servizi
A Tool-changing 3D Printer For the Masses
Modern multi-material printers certainly have their advantages, but all that purging has a way to add up to oodles of waste. Tool-changing printers offer a way to do multi-material prints without the purge waste, but at the cost of complexity. Plastic’s cheap, though, so the logic has been that you could never save enough on materials cost to make up for the added capital cost of a tool-changer — that is, until now.
Currently active on Kickstarter, the Snapmaker U1 promises to change that equation. [Albert] got his hands on a pre-production prototype for a review on 247Printing, and what we see looks promising.
The printer features the ubiquitous 235 mm x 235 mm bed size — pretty much the standard for a printer these days, but quite a lot smaller than the bed of what’s arguably the machine’s closest competition, the tool-changing Prusa XL. On the other hand, at under one thousand US dollars, it’s one quarter the price of Prusa’s top of the line offering. Compared to the XL, it’s faster in every operation, from heating the bed and nozzle to actual printing and even head swapping. That said, as you’d expect from Prusa, the XL comes dialed-in for perfect prints in a way that Snapmaker doesn’t manage — particularly for TPU. You’re also limited to four tool heads, compared to the five supported by the Prusa XL.
The U1 is also faster in multi-material than its price-equivalent competitors from Bambu Lab, up to two to three times shorter print times, depending on the print. It’s worth noting that the actual print speed is comparable, but the Snapmaker takes the lead when you factor in all the time wasted purging and changing filaments.
The assisted spool loading on the sides of the machine uses RFID tags to automatically track the colour and material of Snapmaker filament. That feature seems to take a certain inspiration from the Bambu Labs Mini-AMS, but it is an area [Albert] identifies as needing particular attention from Snapmaker. In the beta configuration he got his hands on, it only loads filament about 50% of the time. One can only imagine the final production models will do better than that!
In spite of that, [Albert] says he’s backing the Kickstarter. Given Snapmaker is an established company — we featured an earlier Snapmaker CNC/Printer/Laser combo machine back in 2021— that’s less of a risk than it could be.
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Red Hot Cyber Academy lancia il corso “Prompt Engineering: dalle basi alla Cybersecurity”
A partire da metà settembre, la Red Hot Cyber Academy inaugurerà un nuovo capitolo della propria offerta formativa con il lancio del corso “Prompt Engineering: dalle basi alla Cybersecurity”, il primo di una serie di percorsi dedicati all’intelligenza artificiale.
Si tratta di un’iniziativa pensata per accompagnare professionisti, aziende e appassionati alla scoperta di strumenti e metodologie che stanno trasformando in profondità il mondo del lavoro e della tecnologia.
Il docente del corso sarà Luca Vinciguerra, AI Engineer e Data Scientist in Almawave Spa (oltre che coordinatore del gruppo AI di Red Hot Cyber), con una solida esperienza nello sviluppo di soluzioni di Machine Learning e Natural Language Processing. Vinciguerra ha maturato una conoscenza approfondita dei modelli generativi e delle loro applicazioni pratiche, e guiderà i partecipanti in un percorso chiaro, concreto e ricco di esempi reali.
Il programma prevede sei ore di formazione intensiva che partiranno dalle basi dei Large Language Models (LLM) fino ad arrivare alle tecniche più avanzate di Prompt Engineering.
Verranno introdotti strumenti fondamentali per scrivere prompt efficaci, capaci di generare risposte pertinenti e affidabili, oltre a tecniche di ottimizzazione come Chain-of-Thought, Few-shot e Zero-shot prompting. Tutto questo con un approccio orientato alla pratica e con il supporto di strumenti come Google AI Studio, Google NotebookLM e Claude di Anthropic.
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Video di introduzione al corso di Luca Vinciguerra, che ci guiderà all’interno del mondo del prompt engineering
Uno dei punti di forza del corso sarà il modulo finale dedicato alla sicurezza dei prompt.
Troppo spesso l’intelligenza artificiale viene utilizzata senza considerare i rischi legati alla manipolazione e agli attacchi di prompt injection. Attraverso esercitazioni di Red Teaming, i partecipanti comprenderanno come individuare vulnerabilità nei modelli generativi, mentre con le tecniche di Blue Teaming impareranno a costruire prompt solidi, sicuri e privi di ambiguità. Un tema sempre più rilevante per chi lavora in ambito cybersecurity, ma utile anche a chi vuole utilizzare l’AI in modo responsabile.
Il corso non richiede conoscenze pregresse complesse: basta una sincera curiosità verso l’intelligenza artificiale.
È pensato per chi desidera non solo comprendere come funzionano i modelli generativi, ma soprattutto sfruttarli al meglio nel proprio ambito professionale. Dall’analisi del sentiment alla generazione di report, fino alla creazione di semplici webapp, i partecipanti scopriranno come l’AI possa diventare un alleato strategico nel lavoro quotidiano.
Il corso “Prompt Engineering: dalle basi alla Cybersecurity” è già disponibile in prevendita sulla Red Hot Cyber Academy. In alternativa, è possibile riservare il proprio posto con uno sconto del 20% scrivendo a formazione@redhotcyber.com. L’occasione perfetta per accedere a un percorso formativo di grande attualità, che unisce competenza tecnica, applicazioni pratiche e attenzione alla sicurezza.
Con questo primo corso, la Red Hot Cyber Academy apre una nuova stagione formativa, che nei prossimi mesi proporrà ulteriori iniziative dedicate al mondo della Cybersecurity e dell’intelligenza artificiale. Un appuntamento da non perdere per chi vuole essere protagonista, e non semplice spettatore, di questa trasformazione epocale.
Il corso non si conclude con l’ultima lezione: rappresenta piuttosto l’inizio di un percorso. Tutti gli studenti che supereranno l’esame finale e otterranno la certificazione ufficiale di Red Hot Cyber avranno infatti l’opportunità di entrare a far parte di AILinked, la community esclusiva dove professionisti e studenti di intelligenza artificiale collaborano ogni giorno. In questo spazio privilegiato sarà possibile lavorare fianco a fianco con esperti di AI, sviluppare progetti concreti, confrontarsi su casi reali e partecipare ad attività pratiche di gruppo. Un ambiente dinamico che permette di trasformare le competenze acquisite in esperienze tangibili, crescere professionalmente e ampliare il proprio network con figure di alto profilo.
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Recht auf Teilhabe: Kinderhilfswerk stellt sich gegen Handyverbot an Schulen
Denmark wants to break the Council deadlock on the CSA Regulation, but are they genuinely trying?
Denmark made the widely-criticised CSA Regulation a priority on the very first day of their Council presidency, but show little willingness to actually find a compromise that will break the three-year long deadlock on this law. The Danish text recycles previous failed attempts and does nothing to assuage the valid concerns about mass surveillance and encryption. Not only is Denmark unlikely to be able to broker a deal, it also stands in the way of EU countries finding an alternative, meaningful, rights-respecting solution to tackling CSA online.
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Uno dei più convinti anti-Trump è George Takei, per chi guardava Star Trek lui è il signor Sulu.
😍😍😍
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Assemblee annuali delle Cellule Coscioni
In vista del XXII Congresso nazionale dell’Associazione Luca Coscioni che quest’anno si terrà a Orvieto dal 4 al 5 ottobre 2025, i riferimenti territoriali dell’Associazione Luca Coscioni APS, le Cellule Coscioni, indicono le proprie assemblee annuali. È stato un anno pieno di iniziative per la libertà di scelta dall’inizio alla fine della vita, che hanno coinvolto volontari e volontarie nel nostro territorio. È ora tempo di un rendiconto delle attività di quest’anno e della programmazione delle attività future.
↓ CERCA SULLA MAPPA L’INCONTRO DELLA CELLULA PIÙ VICINA A TE ↓
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#Cina, #India e l'incubo di #Trump
Cina, India e l’incubo di Trump
Nel teatro della geopolitica contemporanea, poche scene si preannunciano così cariche di significato quanto l’incontro che dovrebbe avvenire tra il primo ministro indiano, Narendra Modi, e il presidente cinese, Xi Jinping, a margine del vertice SCO i…www.altrenotizie.org
La feroce censura israeliana in Palestina dura da decenni
È dal 1967 che il governo di Tel Aviv cerca di mettere a tacere i giornalisti palestinesi. E dal 2000 ha cominciato a ucciderli. Fino ad arrivare alle stragi di Gaza. LeggiMaha Nassar (Internazionale)
Musk ci riprova: X e xAi fanno causa a OpenAi e Apple
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Fallita la precedente mossa giudiziale, Musk torna all'assalto di OpenAi e questa volta lo fa attaccando anche Apple: il loro accordo, sostiene il magnate sudafricano che intende spingere il proprio Grok sui device di tutto il
l'Inter riparte da cinque
L'Inter riparte da cinque
Di solito, dopo la prima giornata di campionato si formano due bande: quelle che dicono che la prima non significa nulla, che ci sono ancora 37 partite e che le squadre sono ancora in rodaggio; l’altra, che dice che tre punti in un campionato vinto p…www.altrenotizie.org
Ecco come Trump non molla l’Europa sui servizi digitali
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Tutte le ultime novità sulla diatriba fra Usa e Ue sui servizi digitali.
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Questo sono io che tutto stupito mi faccio la foto ricordo fuori dal primo AutoVeg della mia vita 😮
Stavamo tornando da un minitour in Sicilia passando per la Calabria, e c'era un traffico bestiale, tipo controesodo di fine Agosto, bollino rosso proprio. A un certo punto mi viene un po' di fame ma mi dico che non mi fermerò mai all'Autogrill, se non per pisciare, perché in quel non-luogo maledetto ti prendono per il collo, ti fanno pagare l'acqua come fosse champaigne, panini schifosi come fossero gourmet etc.etc. Proprio mentre facevo questi ragionamenti vedo il cartello lato strada di questo posto chiamato AutoVeg. Mi fermo subito, parcheggio al volo ed entro. All'interno trovo un locale pieno di banchi di frutta e verdura di tutti i tipi, tipo un mercato proprio, dalle carote ai cocomeri, dalle banane a tutto il resto. Vedo i prezzi e sono decenti. Ci sono anche robe sporzionate, promte per essere mangiate sui tavolini allestiti poco più in là, vicino al banco del bar, dove dalle vetrine si intravedono anche panini, affettati (sicuramente vegani), verdure sott'olio, tipo il banco di un pizzicarolo insomma, ma anche insalate di farro, cous cous e cose del genere. E poi serie di frigo con la G4zaCola dentro, diapenser di acqua gratuita per tuttu, etc.etc Insomma, un sogno. Allora fermo un'inserviente del reparto frutta e le dico: scusi ma che posto assurdo è questo?! E lei mi fa: questo è il progetto pilota di una nuova catena tipo Autogrill, ideata e gestita da una cooperativa di produttori e consumatori nata a Bugliano. E io le chiedo: ma come è possibile che i prezzi siano così bassi rispetto all'Autogrill?! E lei: be' chiaro, i prezzi sono onesti perché non c'è nessuno a monte che fa guadagni stratosferici sulla pelle dei lavoratori, dei produttori e dei consumatori. Io basito. Comunque vabbe', per farla breve compro un kilo di carote, un kilo di pomodorini, tutto già lavato e pronto per essere consumato on the road, poi un kilo di banane mature, un pacchetto di ceci secchi e anche una confezione di piadine integrali, per fare un banana spliff a un certo punto, hai visto mai. Tutto quello che mi serve per affrontare a pancia piena e senza alcuna pesantezza da junk-food il viaggio verso casa, che purtroppo si annuncia lunghissimo. Quindi insomma, se vedete anche voi questa insegna, fermatevi con fiducia, straconsigliata! 👍😋
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La rinaturalizzazione delle zone umide rallenta il riscaldamento globale e il declino delle specie
Per molti secoli, gli agricoltori hanno prosciugato le paludi per ottenere terreni coltivabili. Ma questo contribuisce ai cambiamenti climatici.Hans Von der Brelie (Euronews.com)
Microsoft coinvolge l’Fbi per monitorare le proteste pro Pal?
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Secondo un rapporto di Bloomberg, Microsoft si è rivolta all'Fbi per monitorare le proteste palestinesi nel suo campus di Redmond nell'ultimo anno. Le proteste riguardavano la richiesta al gigante della
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Trapani: il 27 agosto sit in a favore della nave Mediterranea Saving Humans, fermata dal Decreto Piantedosi
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/08/trapani…
Mentre in Libia si sostiene chi tortura e spara in
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Gaza. Raid su ospedale e giornalisti. Ormai i crimini di guerra si sovrappongono
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/08/gaza-ra…
Israele a Gaza ha ucciso altri cinque giornalisti con il primo colpo e i soccorritori con il secondo, tutti presenti nei pressi di un
In ricordo di Carlo Pepi
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/08/in-rico…
Carlo, c’è chi ti ha chiamato il “Don Chisciotte dell’arte”. Si sbagliava: sei stato un paladino della legalità. Un paladino munito di expertise, certificata – su nostra indicazione – dalla Fondazione Antonino Caponnetto. Ricordiamo quel giorno in cui ti premiammo: commosso, come sempre, ma pieno di
possibile.com/sostieniamo-la-g…
Il 31 agosto e il 4 settembre 2025, una flottiglia internazionale, la Global Sumud Flotilla, salperà da Spagna, Tunisia e altri porti del Mediterraneo, con una sola rotta: verso Gaza. C'è bisogno di tutto il sostegno possibile: dona, condividi, mobilitati.
L'articolo Possibile sostiene la Global Sumud
Possibile sostiene la Global Sumud Flotilla
Il 31 agosto e il 4 settembre 2025, una flottiglia internazionale, la Global Sumud Flotilla, salperà da Spagna, Tunisia e altri porti del Mediterraneo, con una sola rotta: verso Gaza.
Decine di imbarcazioni da oltre 44 Paesi unite in una missione civile per rompere l’assedio illegale imposto al popolo Palestinese.
A bordo: medici, avvocati, giornalisti, artisti e attivisti.
Non solo aiuti: presenza civile internazionale per denunciare crimini e testimoniare resistenza.
Un’intercettazione da parte di Israele sarebbe pirateria, una violazione del diritto internazionale.
La missione GSF chiede: Stop all’assedio
Stop alla fame usata come arma
Stop alla disumanizzazione
Stop al genocidio
Unisciti. Condividi. Mobilitati.
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Segui global movement to gaza italia
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Oggi, presso la Sala Neri Generali Cattolica del Meeting di Rimini, si svolgerà l’evento “I giovani e la sfida della formazione” alla presenza del Ministro Giuseppe Valditara.
Qui la diretta dalle ore 13 ➡ youtube.
Ministero dell'Istruzione
Oggi, presso la Sala Neri Generali Cattolica del Meeting di Rimini, si svolgerà l’evento “I giovani e la sfida della formazione” alla presenza del Ministro Giuseppe Valditara. Qui la diretta dalle ore 13 ➡ https://www.youtube.Telegram
Influencer al posto dei giornalisti: Israele prova a occultare la fame a Gaza
@Notizie dall'Italia e dal mondo
I nuovi testimonial del governo Netanyahu, liberi di entrare mentre i giornalisti vengono tenuti a distanza, mostrano banchi con aiuti alimentari, convogli ordinati, scorte distribuite “generosamente” al popolo palestinese.
L'articolo Influencer al
Flottiglia globale per Gaza: via alle partenze dall’Italia
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Dall’Italia si uniscono alla mobilitazione mondiale decine di imbarcazioni di attivisti e aiuti umanitari, in partenza da Genova e dalla Sicilia per rompere l’assedio di Gaza e gettare luce sui crimini contro la popolazione palestinese
L'articolo Flottiglia globale per Gaza: via alle
Il genocidio del popolo palestinese è il volto più evidente dell’imperialismo coloniale
C’è un filo rosso che collega luoghi e tempi distanti nella Storia come l’Irlanda, gli Stati Uniti, l’Australia, il Sud Africa e Israele, un filo che lo storico sudafricano Leonard Thompson ha definito come “mito politico”.
Nel suo libro The political Mythology of Apartheid (1985) lo storico analizza il sistema sudafricano dell’Apartheid e tramite ciò arriva a definire il mito politico come quella “narrazione del passato atta a legittimare o screditare un sistema politico”, più narrazioni unite e atte a rafforzarsi reciprocamente formano, poi, la mitologia politica.
Nel libro, Thompson parla del Sud Africa e dell’avvento dei cosiddetti afrikaner, i primi colonizzatori europei bianchi provenienti dai Paesi Bassi. Per legittimare la loro presenza, infatti, i coloni affermavano fondamentalmente due principi: prima di tutto che i popoli africani fossero presenti da poco in Sud Africa e in seconda battuta che, data la prima affermazione, fossero pochi e quindi selvaggi.
Quest’ultima affermazione, ossia poche persone equivale a essere selvaggi, era stata alla base del ragionamento di un altro storico sudafricano: Francis Jennings. Jennings, che scriveva nel 1975 il suo The Invasion of Americas: Indians, Colonialism and the Cant of Conquest, affermava che il mito politico serviva a “mettere a tacere gli scrupoli morali circa gli eventi passati” e quanto riportato sopra era utile a ciò.
Assieme a lui, anche Robert Berkhofer giunse alla stessa conclusione: “L’immagine del selvaggio serve a razionalizzare la conquista europea”.
Sia Jennings che Berkhofer ragionavano sulla colonizzazione delle Americhe, ma è evidente come questo pensiero possa essere applicato anche in altri contesti, in particolare in quello palestinese. Sarà Edward Said che facendo riferimento a questi studi, infatti, nel suo The Question of Palestine del 1979 chiamò “epistemologia morale dell’imperialismo” quello che potremmo definire come l’inesistente limite morale dei colonizzatori che iniziava, secondo lo scrittore, già con quell’azione definita “annientamento della conoscenza”, ossia la cancellazione della Storia dei popoli indigeni dalle storie ufficiali dei Paesi nati dall’Imperialismo, come ad esempio Israele e gli Stati Uniti stessi.
Una definizione di ciò molto “poetica” viene da Paul Carter che scrisse che i popoli nativi, questa volta riferito agli aborigeni australiani, erano spesso trattati alla stregua della flora e della fauna e quindi “consegnati alla categoria delle informazioni generali […] che abitano il degno dell’eccetera”.
Tutto questo ci mette davanti alla deumanizzazione completa dei Palestinesi che il Sionismo sta compiendo quotidianamente tramite informazioni falsate, narrazioni volutamente propagandistiche e, aggiungo, anche necessariamente tali per riuscire ad unire l’opinione pubblica. Come scriveva Frantz Fanton, “Il colonialista […] arriva al punto di non riuscire più a immaginare che ci sia stato un tempo senza di lui. La sua irruzione nella storia del popolo colonizzato è idealizzata, trasformata in una necessità assoluta”.
Da questo deriva la visione di Israele come salvatore dei fondamenti democratici nei territori del Medio Oriente, nonostante le reiterate violazioni dei diritti umani sui cittadini palestinesi. A ciò va aggiunta la riflessione di Said sul fatto che il gruppo colonizzatore si assume il ruolo di vittima: la madrepatria europea dei coloni è l’oppressore mentre loro perseguono pace e libertà.
Ora, legando tutto questo ragionamento alla propaganda sionista e letta all’interno della questione del genocidio palestinese, capiamo come questo filo rosso non sia nient’altro che il volto più evidente dell’imperialismo coloniale.
Thomas Predieri
(Su www.possibile.com/unafirmaper puoi firmare la petizione per chiedere che Italia-Israele, in programma il 14 ottobre a Udine, non venga disputata.)
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Una proposta per Gaza, leggiamo i nomi dei giornalisti uccisi dall’esercito israeliano
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/08/una-pro…
Il numero purtroppo andrà aggiornato, ma siamo a 245 giornalisti di varie nazionalità, la maggioranza palestinesi,
possibile.com/il-genocidio-del…
Da questo deriva la visione di Israele come salvatore dei fondamenti democratici nei territori del Medio Oriente, nonostante le reiterate violazioni dei diritti umani
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Gaza, diventiamo la voce dei giornalisti uccisi: scendiamo in piazza per urlare “basta”
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/08/gaza-di…
Ogni reporter a Gaza è una voce in pericolo. Noi giornalisti occidentali non possiamo più limitarci a scrivere i nostri
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Francesco Barresi
in reply to Cybersecurity & cyberwarfare • • •Già abbiamo il problema di sviluppatori ignoranti che si affidano a librerie che funzionano solo su dispositivi Google (perché chiamarli Android è fuorviante).
Adesso si aggiunge che non possiamo installare quello che ci pare sui cellulari se prima Google non ha approvato l'identità di chi pubblica.
C'è li vedo Google che approvano l'identità di un palestinese di Gaza o di un cinese che deve restare anonimo per via del suo governo.
Security by totalitarismo. 🙁
@cybersecurity
@informatica
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UndividedZero
in reply to Cybersecurity & cyberwarfare • • •abbiamo 1 anno e mezzo nel sperare che appaia un qualunque genio con sistema alternativo ad Android e compatibile con tutti (o quasi) i brand conosciuti al mondo.
Oppure sperare che il progetto Ubuntu Touch abbia più compabilità.
O sbaglio nello sperare questi due punti? :/
antonej
in reply to Cybersecurity & cyberwarfare • • •Re: Android dice addio all’anonimato: la verifica dell’identità arriverà anche fuori dal Play Store