Zorin OS 18: la nuova versione beta è ora disponibile
Zorin OS ha rilasciato una versione beta della sua nuova release, Zorin OS 18. Attualmente, è disponibile solo l’edizione Core basata su GNOME, senza la libreria proprietaria. Secondo Artem Zorin, una versione Lite leggera basata su Xfce arriverà in seguito, dopo la versione stabile.
Il sistema è basato su Ubuntu 24.04 Noble Numbat, rilasciato quasi un anno e mezzo fa. Tuttavia, gli sviluppatori aderiscono al principio del “release when it’s ready“, anziché basarsi su un calendario. La versione precedente, la 17.3, rimane attuale e stabile, sebbene alcuni utenti siano stati costretti a effettuare il downgrade da Noble a Jammy a causa di problemi con le schede grafiche Nvidia.
L’interfaccia di Zorin OS 18 è basata su GNOME 46, ma è stata significativamente riprogettata con estensioni, tra cui Dash-to-panel sponsorizzata dall’azienda. La barra delle applicazioni ora presenta angoli arrotondati e un layout fluttuante nella parte inferiore dello schermo, che ricorda KDE Plasma 5.25.
Per la gestione delle finestre, Zorin ha implementato l’ estensione Tiling Shell, simile a Snap Assist di Windows 11: quando si trascina una finestra, appare un assistente con diversi layout predefiniti e miniature delle finestre adiacenti.
Gli sviluppatori hanno spostato il nuovo Indicatore di Attività sulla barra delle applicazioni per semplificare l’utilizzo dei desktop virtuali. Inoltre, lo strumento Zorin Appearance verrà aggiornato, consentendo di passare da uno stile di interfaccia all’altro, dalle vecchie versioni di Windows e macOS al classico GNOME. L’edizione Pro aggiungerà ulteriori opzioni, tra cui emulazioni di Linux Mint Cinnamon ed Elementary OS, oltre a una nuova modalità “compatta”.
Altri miglioramenti includono prestazioni migliorate grazie ai driver aggiornati, ricerca full-text nel file manager, supporto migliorato per touchscreen e desktop remoti, latenza audio inferiore grazie a PipeWire e funzionalità di menu corrette sui sistemi multi-monitor.
Zorin OS 18 amplia il supporto per le web app, basandosi sull’eredità di Linux Mint 20.1 e sul consolidato concetto di Progressive Web App. Ora vengono visualizzate come app autonome, senza barra degli indirizzi o pulsanti del browser. Questa funzionalità non è limitata a Brave o Chrome: Firefox 143 include già il supporto.
Per i nuovi utenti che provengono da Windows, il sistema suggerirà automaticamente delle alternative quando si tenta di installare file .exe. Oltre alle applicazioni native, Zorin offre anche versioni web di servizi, come le versioni online gratuite di Microsoft Office.
Molti dei miglioramenti in Zorin OS 18 sono ereditati da Ubuntu 24.04, ma una parte significativa delle modifiche all’interfaccia e agli strumenti utente sono state sviluppate dallo stesso team di Zorin.
Zorin OS 18 arriverà presto e, sebbene i cambiamenti non siano esattamente rivoluzionari, riflettono la maturità di Linux: lo sviluppo si sta orientando verso la praticità e il miglioramento dell’esperienza utente, piuttosto che verso un’innovazione radicale.
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The New Raspberry Pi 500+: Better Gaming with Less Soldering Required
When Raspberry Pi released the Pi 500, as essentially an RPi 5 integrated into a chiclet keyboard, there were rumors based on the empty spots on the PCB that a better version would be released soon. This turned out to be the case, with [Jeff Geerling] now taking the new RPi 500+ to bits for some experimentation and keyboard modding.
The 500’s case was not designed to be opened, but if you did, you’d find that there was space allocated for a Power-Over-Ethernet section as well as an M.2 slot, albeit with all of the footprints unpopulated. Some hacking later and enterprising folk found that soldering the appropriate parts on the PCB does in fact enable a working M.2 slot. What the 500+ thus does is basically do that soldering work for you, while sadly not offering a PoE feature yet without some DIY soldering.
Perhaps the most obvious change is the keyboard, which now uses short-travel mechanical switches – with RGB – inside an enclosure that is now fortunately easy to open, as you may want to put in a different NVMe drive at some point. Or, if you’re someone like [Jeff] you want to use this slot to install an M.2 to Oculink adapter for some external GPU action.
After some struggling with eGPU devices an AMD RX 7900 XT was put into action, with the AMD GPU drivers posing no challenge after a kernel recompile. Other than the Oculink cable preventing the case from closing and also losing the M.2 NVMe SSD option, it was a pretty useful mod to get some real gaming and LLM action going.
With the additions of a presoldered M.2 slot and a nicer keyboard, as well as 16 GB RAM, you have to decide whether the $200 asking price is worth it over the $90 RPi 500. In the case of [Jeff] his kids will have to make do with the RPi 500 for the foreseeable future, and the RPi 400 still finds regular use around his studio.
youtube.com/embed/Dv3RRAx7G6E?…
Altro che cervello e quaderni! ChatGPT domina i banchi di scuola
L’utilizzo di ChatGPT è aumentato vertiginosamente con l’inizio del nuovo anno scolastico in Occidente, con la generazione di token che ha raggiunto livelli record. Secondo OpenRouter , il popolare chatbot OpenAI ha elaborato 78,3 miliardi di token il 18 settembre, il livello più alto dal calo estivo.
A giugno 2025, quando la maggior parte delle scuole era in vacanza, l’utilizzo medio giornaliero è sceso a 36,7 miliardi di token. A titolo di confronto, a maggio 2025, tra esami e finali, la media era vicina agli 80 miliardi al giorno.
Le statistiche di OpenRouter, che monitorano l’attività di 2,5 milioni di utenti, mostrano come i modelli cambino radicalmente a seconda del calendario accademico. Sebbene i dati riflettano una sola piattaforma, vengono utilizzati attivamente da ricercatori e investitori per analizzare le dinamiche di adozione degli LLM.
Come sottolinea Futurism, studi, tra cui uno della Rutgers University, hanno già confermato una forte correlazione tra la popolarità di ChatGPT e il processo educativo. Questo è facilmente osservabile osservando la grafica interattiva di OpenRouter .
L’attività diminuisce costantemente durante le vacanze primaverili ed estive, mentre aumenta con l’inizio delle lezioni. Pertanto, gli studenti costituiscono una parte significativa del pubblico di ChatGPT.
Tra i modelli monitorati da OpenRouter, ChatGPT 4.1 Mini è in testa, con 26,9 miliardi di token minati il 18 settembre. Il nuovo GPT-5 ha visto 18,7 miliardi di token minati lo stesso giorno. Anche altre versioni, come GPT-4o Mini e GPT-5 Mini, hanno dato un contributo significativo.
Questi dati confermano che gli strumenti di intelligenza artificiale sono sempre più utilizzati negli istituti scolastici. Gli studenti utilizzano il chatbot OpenAI per scrivere, cercare informazioni e supportare l’apprendimento. Non si tratta solo dei rischi associati all’imbroglio. Molti educatori ritengono utile insegnare agli studenti come interagire con tali sistemi e utilizzarli in modo responsabile.
Come ogni nuova tecnologia, l’intelligenza artificiale si sta rapidamente integrando nella vita quotidiana dei giovani. La discussione è già andata oltre la questione se ChatGPT debba essere utilizzato o meno. La questione chiave ora è come integrarlo correttamente nel processo educativo, in modo che l’intelligenza artificiale completi l’apprendimento anziché sostituirlo.
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Un’agenzia USA hackerata per una patch non risolta. CISA: fate i Vulnerability Assessment!
Gli esperti della Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA) degli Stati Uniti hanno segnalato un grave incidente: degli hacker sono riusciti ad accedere alla rete di un’agenzia federale civile sfruttando una vulnerabilità critica nel software del server GeoServer. Il problema ha interessato una versione non patchata della piattaforma, consentendo agli aggressori di eseguire codice da remoto e successivamente infiltrarsi nel sistema.
La vulnerabilità critica, denominata CVE-2024-36401, è stata ufficialmente risolta il 18 giugno 2024, ma molti server erano ancora privi di patch. Circa un mese dopo, la CISA l’ha aggiunta al suo registro pubblico delle vulnerabilità attivamente sfruttate. Il motivo è stato il rilascio pubblico di exploit dimostrativi pubblicati da diversi ricercatori, che dimostravano come la vulnerabilità consenta l’esecuzione di codice arbitrario su macchine non protette.
Come dettagliato nella pubblicazione CISA, già il 9 luglio 2024 il servizio Shadowserver ha rilevato un’ondata di attacchi correlati a questa vulnerabilità. Secondo la piattaforma OSINT di ZoomEye, sulla rete erano presenti oltre 16.000 server GeoServer accessibili dall’esterno.
È stato attraverso uno di questi server che gli aggressori sono penetrati nel sistema IT di un’agenzia statunitense non identificata. Appena due giorni dopo l’inizio degli attacchi, il primo server è stato hackerato, seguito da un secondo un paio di settimane dopo.
Il passo successivo è stato hackerare il server web interno e il database SQL. Il rapporto del CISA afferma che gli hacker hanno caricato web shell, tra cui China Chopper, e script specializzati sui computer per il controllo remoto, il furto di dati, l’escalation dei privilegi e l’esecuzione di comandi.
Dopo aver penetrato l’infrastruttura, gli aggressori sono passati a una fase di raccolta dati attiva, utilizzando, come osserva CISA, il cracking brute-force delle password (Tattica T1110) e dirottando gli account di servizio attraverso componenti vulnerabili. Per tutto questo periodo, circa tre settimane, l’attività dannosa è rimasta inosservata.
L’allerta è arrivata solo il 31 luglio 2024, quando lo strumento di rilevamento degli endpoint (EDR) integrato ha identificato un file sospetto sul server SQL e ha inviato un segnale al Security Operations Center (SOC). Da quel momento in poi, l’agenzia, con l’assistenza del CISA, ha avviato un’indagine interna e ha messo in quarantena i sistemi interessati.
Pochi giorni dopo l’incidente iniziale, la CISA ha emesso un avviso separato per le infrastrutture critiche degli Stati Uniti, sottolineando l’importanza di una scansione proattiva delle vulnerabilità.
Sebbene non siano stati rilevati segnali di violazione, l’audit ha evidenziato un’ampia gamma di rischi: archiviazione non sicura delle password, credenziali duplicate per gli amministratori locali, accesso remoto aperto, segmentazione di rete configurata in modo errato e registrazione degli eventi inadeguata.
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PODCAST. All’Onu la via alternativa della Cina a Trump
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Pechino si candida a guidare il sud del mondo e propone le sue iniziative globali. La Cina promette di ridurre le emissioni di gas serra mentre Trump nega la crisi climatica
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Attacco ransomware agli aeroporti europei: Berlino ancora in “modalità di emergenza”
L’aeroporto di Berlino (BER) resta in “modalità di emergenza” il quinto giorno dopo il grave attacco informatico alla supply chain. Ne parla lo Spiegel in un aggiornamento di ieri.
Il fornitore di servizi IT Collins Aerospace, una filiale della società statunitense RTX, è stato vittima di un attacco informatico venerdì della scorsa settimana. L’attacco hacker ha paralizzato i sistemi elettronici utilizzati per la gestione dei passeggeri e dei bagagli.
Secondo un portavoce dell’aeroporto, il BER è ancora in “modalità di emergenza” diversi giorni dopo l’attacco informatico al suo sistema informatico. Il sistema di gestione passeggeri e bagagli, paralizzato, rimane inattivo.
Ha sottolineato che giovedì 25 settembre si sono nuovamente registrati diversi ritardi e sono stati cancellati tre voli. Mercoledì, invece, sono stati cancellati 12 voli. I vigili del fuoco e il personale di terra continuano a fornire assistenza per lo smistamento dei bagagli.
Come abbiamo riportato su queste pagine, un massiccio attacco informatico ha scosso diversi aeroporti europei sabato 20 settembre. La mattina del 22 settembre, l’aeroporto di Bruxelles ha chiesto alle compagnie aeree di cancellare metà delle partenze programmate per quel giorno.
Non è ancora stato reso noto chi è la cyber gang dietro l’attacco informatico al gestore dei check-in. Lo stesso giorno in cui gli aeroporti sono stati colpiti da un attacco informatico, l’aeroporto di Dublino è stato evacuato a causa di quella che sembrava una falsa minaccia di bomba.
L’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza informatica (ENISA) ha successivamente affermato che i disagi negli aeroporti che hanno interessato i sistemi di check-in automatico nei giorni scorsi sono stati causati da un attacco ransomware.
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noyb WIN: L'autorità austriaca vieta il credit scoring illegale di KSV1870 noyb ha ottenuto una vittoria nel suo procedimento di reclamo contro l'agenzia austriaca di informazioni creditizie KSV1870 e il fornitore di energia Unsere Wasserkraft mickey26 September 2025
Despite walk back, Pentagon access policy is unconstitutional nonsense
The Pentagon faced bipartisan backlash for its ridiculous policy requiring journalists to agree not to obtain or report “unauthorized” information. Now, in a response to an inquiry from the Reporters Committee for Freedom of the Press, officials are trying to walk it back.
They claim the rules were intended to restrict Pentagon staffers from giving unauthorized information to journalists, not to restrict journalists from printing “unsolicited” tips they’re given. We’re not buying it. We commend RCFP for getting the Pentagon to elaborate on the policy — but, despite lots of legalese and doublespeak, its clarifications are mostly meaningless.
As an initial matter, a policy solely aimed at government employees would not need to be distributed to or acknowledged by journalists. To the extent that the government is permitted to keep information secret, the Supreme Court says that’s the government’s responsibility — officials aren’t entitled to shift the burden to reporters to keep their secrets for them. Even crediting the Pentagon’s explanation, the memo was clearly intended to do exactly that. It sends a message to the press, and that message is “tread carefully.”
Nor can the government restrict the press to publishing unsolicited tips. News doesn’t fall from the sky into reporters’ laps. Reporters are entitled to ask questions, cultivate sources, and seek out news (otherwise known as reporting), as long as they don’t break the law in doing so. That’s the job description — they’re journalists, not stenographers.
Journalists should not agree to this ridiculous policy in exchange for … what, exactly? The honor of being lied to at news conferences?
The Pentagon’s position seems to draw from the Supreme Court case Bartnicki v. Vopper, which held that journalists can obtain information given to them by sources that obtained it illegally as long as the journalists didn’t themselves participate in the illegality. By soliciting information from sources, the Pentagon’s reasoning apparently goes, journalists participate in the sources’ violations of Pentagon policy.
But nothing in Bartnicki limits constitutional protection to unsolicited information — the only exception it acknowledges is when journalists participate in a source’s illegal acts (in that case, an unlawful wiretap). There is no analogous underlying illegality here.
The whole purpose of the First Amendment is so that the government can’t stop journalists from publishing what the government does not want published. We wouldn’t need a constitutional right to publish what the government authorizes to be released — the government would have no reason to try to prevent that.
That’s the fundamental point that seems entirely lost on this administration. The press exists to hold it accountable, not to keep its secrets or do its bidding.
The other point Pentagon officials are missing – as their response to RCFP makes clear — is that they’re not entitled to scream “national security” like magic words when they want the First Amendment to disappear. The response, disturbingly, reserves the right for the administration to unilaterally deem reporting a national security danger after the fact and punish reporters for it.
But as the Pentagon Papers case made extremely clear, that’s not how it works: “The word ‘security’ is a broad, vague generality whose contours should not be invoked to abrogate the fundamental law embodied in the First Amendment.” And that was a case involving a specific set of documents alleged to pose a threat — not a vague reservation of rights to declare hypothetical documents a threat.
And this administration is guaranteed not to invoke “national security” responsibly. It has claimed the right to deport journalists, activists, and op-ed writers who disagree with, or merely report or comment on its policies. The president has said that when officials want a journalist to give up sources, they can just “tell the reporter, ‘National security’.”
The Trump administration considers anything that threatens to harm its reputation or expose its lies a threat to national security. It considers the First Amendment and free press themselves threats to national security.
The Pentagon is essentially shifting its position from, “You can’t report anything we didn’t authorize you to report” to “You can’t report anything we didn’t authorize you to report unless we decide after the fact in our sole discretion that it’s OK.” That should not provide much comfort to journalists. They certainly should not agree to this ridiculous policy in exchange for … what, exactly? The honor of being lied to at news conferences?
Andrea reshared this.
Direttiva anti-SLAPP: Parlamento recepisca la normativa nel provvedimento in esame alla Camera
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/09/diretti…
Il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli è stato
50 anni dal “massacro” del Circeo. Latina non dimentica
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/09/50-anni…
La fine di settembre 1975 e l’estate del 1976 rappresentano due date storiche che hanno segnato profondamente la storia del femminismo a Latina e la storia della nostra Associazione, oltre che mutare anche a
Una panchina per Mario Paciolla. 26 settembre, Imola
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/09/una-pan…
Venerdì 26 settembre alle ore 17.00, nel Giardino “Europa Unita” nel quartiere Zolino, ingresso da via Gualandi, si terrà l’iniziativa “Una panchina per Mario”, un momento di memoria e riflessione per ricordare Mario
Rostagno, e quel pensiero vero di libertà
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/09/rostagn…
“A cui’ apparteni chisto? A Trapani questo interrogativo è ricorrente, soprattutto quando davanti c’è chi mostra di poter avere un certo credito, una determinata presa, capace di attirare attenzione. Per forza deve avere un’appartenenza, una
Parioli, proteste per la nuova ciclovia
Servizio di Roberto Abela e Marco Bertolini
L'articolo Parioli, proteste per la nuova ciclovia su Lumsanews.
freezonemagazine.com/news/prim…
Con The Cure, Doja Cat, The xx, Gorillaz, Massive Attack, Addison Rae e My Bloody Valentine Mac DeMarco, Pinkpantheress, Skrillex, Peggy Gou, Lola Young, Father John Misty, Ethel Cain, Bad Gyal, Big Thief, Wet Leg, Little Simz, Slowdive, Kneecap, Alex G, Dijon e Blood Orange nella lista dei 150 nomi rivelati oggi. Una costellazione di artisti […]
L'articolo
Hey Fifa! Parliamone. Eye on palestine
Eye On Palestine
Hey Fifa, why is Israel still participating in the World Cup while they starve Palestinian children? You said that you aren't political, and yet you banned Russia just 4 days after they invaded Ukraine.Telegram
Moderators reversed course on its open door AI policy after fans filled the subreddit with AI-generated Dale Cooper slop.#davidlynch #AISlop #News
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The tech the Secret Service claims can be used to "disable cell phone towers" is very commonly used by ticket scalpers to game Ticketmaster.#SIMFarm #SIMBank #Tickets #TicketScalping #Ticketmaster
Ministero dell'Istruzione
🎶 #Milano, questa sera a partire dalle ore 19.30, presso il Duomo, si svolgerà il terzo incontro del progetto “Uto Ughi per i Giovani”.Telegram
Pentagon press restrictions are an affront to the First Amendment
FOR IMMEDIATE RELEASE:
The Washington Post reported today that officials plan to require Pentagon reporters to pledge not to gather or report any information that the government has not authorized for release, whether classified or unclassified. Violators risk having their press credentials revoked.
Freedom of the Press Foundation (FPF) Director of Advocacy Seth Stern issued the following statement:
“The Supreme Court has made clear for decades that journalists are entitled to lawfully obtain and publish government secrets. That is essentially the job description of an investigative journalist. The law is also clear that the government can’t require people to contract away a constitutional right, like the right to obtain and publish secrets, in exchange for a benefit, like access to government buildings or press credentials.“This policy operates as a prior restraint on publication, which is considered the most serious of First Amendment violations. As we learned in the Pentagon Papers case, the government cannot prohibit journalists from public information merely by claiming it’s a secret or even a national security threat. This is worse in a way, because the government isn’t only seeking to restrain specific documents it contends pose a unique threat, it’s seeking to restrain everything it doesn’t want the public to know. That is fundamentally un-American.
“In the meantime, journalists will need to decide whether they’re so dependent on physical access to the Pentagon that they’re willing to trade away their independence to retain it.
“I hope they won’t, and will find other ways to gather news. Agreeing not to look where the government doesn’t want you to look and, by extension, not to print what it doesn’t want you to print, is propaganda, not journalism. Caving to these kinds of demands would in some ways be the most outrageous capitulation yet, and there are plenty to choose from.
“Virtually every time this administration (and past ones) has tried to justify secrecy by claiming it’s protecting national security, its real agenda turned out to be saving itself from embarrassment or from having its lies exposed. There is no reason to think this is any different. Perhaps there are so many embarrassing documents at this point that it’s too difficult to keep finding bogus reasons to keep each of them secret. Maybe that’s why the administration is taking more of a wholesale approach to concealing records that may show wrongdoing, corruption, and incompetence.”
Please contact us if you would like further comment on the dangers this policy poses to press freedom in the United States.
È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
@Politica interna, europea e internazionale
È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Il magazine, disponibile già da ora nella versione digitale sulla nostra App, e da domani, venerdì 26 settembre, in tutte le edicole, propone ogni due settimane inchieste e approfondimenti sugli affari e il potere
Multiple Palantir and Flock sources say the companies are spinning a commitment to "democracy" to absolve them of responsibility. "In my eyes, it is the classic double speak," one said.#News
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ILS Vicenza - Linux Day 2025: 11 conferenze a Vicenza il 25 ottobre
vicenza.ils.org/2025/09/25/lin…
Segnalato da Linux Italia e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia
Linux Day 2025 a Vicenza: privacy, sicurezza e sovranità del software al centro della scena Sabato 25 ottobre 2025, Vicenza si prepara ad ospitare una
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Dopo Nvidia e il governo, anche Apple parteciperà al salvataggio di Intel?
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Dopo Nvidia, SoftBank e il governo americano, Intel vorrebbe ricevere investimenti anche da Apple. L'ex colosso dei microchip sta cercando di rilanciarsi, ma non sarà facile colmare il divario tecnologico con i nuovi pesi massimi del
ILS Vicenza - Linux Day 2025: 11 conferenze a Vicenza il 25 ottobre
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Dalla Flotilla al fronte est. L’informativa di Crosetto che lega aiuti e deterrenza
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il ministro della Difesa Guido Crosetto si è presentato a Montecitorio per fare il punto sui due dossier che segnano l’agenda della Difesa. Da una parte la gestione degli aiuti diretti a Gaza attraverso la Flotilla e il ruolo delle navi italiane,
La Marina protegge la Flotilla nel rispetto del diritto internazionale. Scrive Caffio
@Notizie dall'Italia e dal mondo
La pronta reazione del nostro ministro della Difesa di fronte all’uso di droni di provenienza non identificata contro imbarcazioni e cittadini italiani facenti parte della Global sumud flotilla trova fondamento nel diritto internazionale. L’invio della nave Fasan a protezione della vita e dei beni
Hacklab Cosenza - Hack The Data Center 2025 – Notte dei Ricercatori e delle Ricercatrici
hlcs.it/2025/09/25/hack-the-da…
Segnalato da Linux Italia e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia
Dopo il debutto dell’anno scorso, torna il laboratorio
DomHeadroom reshared this.
Possono convivere privacy e moderni sistemi di videosorveglianza, basati sull'intelligenza artificiale?
Un recente articolo apparso su safetysecuritymagazine.com (safetysecuritymagazine.com/art…) analizza le possibilità di convivenza tra garanzie per la privacy dei cittadini e operatività degli apparentemente sempre più pervasivi moderni sistemi di viedosorveglianza.
L'approfondito articolo illustra diverse tecnologie di tutela della privacy applicabili alla videosorveglianza, evidenziandone la maturità e il potenziale di implementazione nel mondo reale. La privacy differenziale aggiunge rumore calibrato ai dati video per proteggere le identità individuali preservandone al contempo l'utilità statistica. Il calcolo multipartitico sicuro consente a più organizzazioni di collaborare all'analisi video senza condividere dati privati. L'apprendimento federato consente l'addestramento dell'intelligenza artificiale su dati distribuiti senza centralizzarli. Il mascheramento dinamico è la tecnologia più matura, che utilizza la visione artificiale per oscurare volti e figure umane mantenendo visibili i dettagli di sicurezza rilevanti. Queste tecnologie supportano la privacy nei moderni sistemi di sorveglianza.
Prosegue poi nel portare esempi dell’implementazione delle tecnologie privacy-preserving nelle smart cities (Singapore, Barcellona, etc.)
Dopo una analisi economica delle tecnologie privacy-preserving per la videosorveglianza (che rivela dinamiche complesse che vanno ben oltre la semplice valutazione di costi e benefici per toccare questioni fondamentali di equità sociale e accesso democratico ai diritti) il saggio si occupa del General Data Protection Regulation, e di come dopo sette anni di implementazione, abbia profondamente trasformato il modo in cui le organizzazioni approcciano la videosorveglianza. L’Articolo 35 GDPR, che richiede obbligatoriamente Data Protection Impact Assessment per la “sorveglianza sistematica di aree pubbliche su larga scala”, ha costretto migliaia di organizzazioni europee a ripensare radicalmente i loro approcci alla sicurezza video.
Tutto ciò mentre l’EU AI Act (formalmente denominato Regulation EU 2024/1689) disattivare o modificare sistemi di videosorveglianza che utilizzano riconoscimento facciale automatico in aree pubbliche.
Si passa poi a parlare delle sfide tecniche e dell'implementazione pratica delle tecnologie di tutela della privacy nella videosorveglianza, evidenziando i seguenti punti chiave:
- [
[]Precisione e vincoli ambientali: la precisione del riconoscimento di volti e figure varia in base a diverse condizioni di illuminazione, occlusione e altre condizioni ambientali, richiedendo sistemi e protocolli di backup.Problemi di larghezza di banda e interoperabilità: i flussi video crittografati o elaborati richiedono una maggiore larghezza di banda (dal 30 al 50% in più rispetto allo standard) e presentano problemi di interoperabilità con sistemi legacy e protocolli proprietari, aumentando i costi e i rischi di dipendenza da un fornitore.
Uno sguardo alle Tecnologie emergenti:
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[]Federated Learning (FL): consente l'addestramento dell'IA senza dati centralizzati, ma introduce un sovraccarico di comunicazione e problemi di sincronizzazione.
[]Differential Privacy (DP): aggiunge rumore calibrato per proteggere la privacy individuale nell'analisi dei dati, ma richiede un attento bilanciamento tra privacy e utilità dei dati.
Strategie di implementazione e best practice
Le organizzazioni devono condurre una valutazione approfondita delle proprie esigenze, inclusi i requisiti di privacy, le prestazioni e il budget. Un quadro di conformità strutturato è essenziale, che integri considerazioni legali, tecniche e operative. Privacy by design, minimizzazione dei dati e crittografia sono principi raccomandati per sistemi sicuri.
Prospettive future
- []Sebbene siano improbabili innovazioni, si prevedono miglioramenti incrementali nelle tecnologie crittografiche e di IA.
[
[]Interoperabilità e standardizzazione sono fondamentali per ridurre la frammentazione e consentire un'adozione più ampia.
Contesto sociale e normativo:
- [
[]Un'implementazione di successo richiede non solo soluzioni tecniche, ma anche accettazione sociale, governance e collaborazione interdisciplinare.
#ai #videosorveglianza #privacy #gdpr #safetysecuritymagazine #euaiact
fabrizio reshared this.
ChatGPT&Co. possono mandarci in questura. L’allarme del Garante Privacy
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Semplici strumenti innovativi o mezzi di controllo? Gli algoritmi leggono, archiviano e - in alcuni casi - segnalano gli utenti alle autorità. Come ha detto Agostino Ghiglia (Garante Privacy):
Fabrizio reshared this.
“Fabrizio” costretto dallo Stato italiano a subire la tortura di 10 ore di viaggio in Svizzera, nonostante avesse diritto a essere aiutato a casa sua
Il racconto di Cinzia Fornero e Roberta Pelletta, che l’hanno accompagnato in auto: “Una tortura”. Sono 50 le persone coinvolte nella disobbedienza civile attraverso l’associazione di Marco Cappato
Almeno 6 le richieste di accesso al “suicidio assistito” in Liguria
La conferenza stampa dell’Associazione Luca Coscioni, tenutasi oggi a Genova, ha fatto il punto sui casi di disobbedienza civile seguiti da Soccorso Civile, l’associazione fondata da Marco Cappato per offrire supporto a chi intende esercitare il diritto alla morte volontaria assistita. L’incontro segue la morte di Fabrizio, 79enne ligure, accompagnato in Svizzera da due volontarie di Soccorso Civile, costretto dall’inerzia della politica a rivolgersi all’estero per porre fine a sofferenze insopportabili dovute a una malattia neurodegenerativa irreversibile.
“Dieci ore e mezza di viaggio sono state una tortura imposta a Fabrizio. È stato un viaggio lunghissimo e faticoso. Era convinto di questa scelta, non vedo perché debba essere impedito. Serve una legge civile. Fabrizio ha potuto permettersi questo viaggio in Svizzera per liberare sé stesso dal suo corpo che chiaramente era diventato una prigione. Ci sono tante persone che questi soldi non li hanno e questo è uno dei motivi anche per cui io faccio questi accompagnamenti,” ha raccontato Cinzia Fornero, volontaria di Soccorso Civile che ha accompagnato Fabrizio in Svizzera.
↓ LA VIDEO TESTIMONIANZA DI CINZIA FORNERO↓
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. Con lei c’era anche un’altra volontaria, Roberta Pelletta: “È inammissibile che una persona in quelle condizioni debba essere costretta a fare 500 km per ottenere un suo diritto. Per tutto il viaggio ho provato rabbia e vergogna. ‘Sto andando verso la mia liberazione’, ha detto “Fabrizio” all’inizio del viaggio”.
↓ LA VIDEO TESTIMONIANZA DI ROBERTA PELLETTA↓
youtube.com/embed/V-_7wP9-KmU?…
Dalla sentenza della Corte costituzionale del 2019, il numero di persone che chiedono supporto per accedere alla morte volontaria assistita è in aumento, così come quello dei volontari disponibili ad accompagnarle, assumendosi rischi penali fino a 12 anni di carcere. Ad oggi Soccorso Civile conta 50 tra iscritti e contribuenti, che offrono assistenza logistica e, in alcuni casi, economica.
“Fabrizio” avrebbe avuto diritto di morire a casa sua – ha dichiarato Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, Presidente e Responsabile legale dell’associazione Soccorso Civile – Continueremo con le azioni di disobbedienza civile collettiva per chiedere il rispetto della legge. Finora sono già 50 le persone coinvolte, che si assumono la responsabilità di fornire l’aiuto che lo Stato italiano nega. Faccio un appello a tutte le persone di buona volontà: unitevi a noi.
↓ LA VIDEO TESTIMONIANZA DI MARCO CAPPATO↓
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Quante persone hanno chiesto l’accesso al suicidio medicalmente assistito in Liguria? I dati del nostro accesso agli atti
In Liguria sei persone hanno presentato richiesta di accesso al suicidio medicalmente assistito. Tuttavia, i dati risalenti al 31 marzo 2025 emersi dall’accesso agli atti effettuato dall’Associazione Luca Coscioni risultano frammentari, poco trasparenti e fortemente influenzati dalle valutazioni delle singole ASL. La situazione è così articolata:
- ASL 1 Imperiese (Provincia di Imperia): 1 richiesta,
- ASL 2 Savonese (Provincia di Savona): 1 richiesta
- ASL 3 Genovese (Area metropolitana di Genova): 3 richieste
- ASL 4 Chiavarese (Tigullio): nessuna richiesta
- ASL 5 Spezzino (Provincia della Spezia): 1 richiesta
L'articolo “Fabrizio” costretto dallo Stato italiano a subire la tortura di 10 ore di viaggio in Svizzera, nonostante avesse diritto a essere aiutato a casa sua proviene da Associazione Luca Coscioni.
Trump's Crackdown on Anti-War Activists (w/ CODEPINK's Medea Benjamin), Chris Hedges
Trump's Crackdown on Anti-War Activists (w/ CODEPINK's Medea Benjamin)
Trump's threat to bring RICO charges against CODEPINK for their nonviolent, anti-war activism is only a symptom of the administration's broader attack on freedom of speech and dissent.Chris Hedges (The Chris Hedges Report)
La novella di San Francesco
@Politica interna, europea e internazionale
Per qualcuno sarà una buona novella, per altri una cattiva notizia. Dal 2026, il 4 ottobre, Festa di San Francesco d’Assisi – tornerà ad essere una giornata di festività nazionale. Scuole chiuse, uffici serrati, busta paga maggiorata per chi lavora quel giorno. Una nuova “giornata rossa” nel calendario Gregoriano. C’é una certa ironia nella storia.
freezonemagazine.com/rubriche/…
Per quel che riguarda personalmente Kees Popinga, si deve convenire che alle otto di sera c’era ancora tempo, perché a ogni buon conto il suo destino non era segnato. Ma tempo per che cosa? E poteva lui agire diversamente da come avrebbe poi agito, persuaso com’era che i suoi gesti non fossero più importanti di […]
L'articolo Georges Simenon – L’uomo
La Ue indaga ancora su Apple, Google e Microsoft. Ma Cupertino sbotta
L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Una nuova indagine della Ue si ripromette di fare le pulci a diverse Big Tech americane (e anche alla olandese Booking). Intanto Apple attacca a testa bassa le norme europee che danneggerebbero il
A volte mi sento inutile, di Mattia Marangon -newsletter
A volte mi sento inutile
Perché ci sentiamo così piccoli davanti a un mondo così complesso.Mattia Marangon (Edamame)
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E i dadi? 🤣
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