Quattro giorni di caos negli scali europei: attacco ransomware e un sospetto arrestato
Il 19 settembre si è verificato un grave incidente informatico in Europa , che ha colpito Collins Aerospace, uno dei maggiori fornitori mondiali di tecnologia aerospaziale. L’attacco ha interrotto le operazioni aeree e ha interessato i voli nei principali hub europei.
L’impatto è stato particolarmente evidente all’aeroporto di Londra Heathrow, dove i passeggeri hanno subito ritardi e cancellazioni dei voli per tutto il fine settimana.
Secondo le forze dell’ordine, l’attacco ha preso di mira i sistemi di Collins Aerospace che supportano e coordinano una serie di processi tecnologici relativi alla sicurezza aerea e alle operazioni di volo. L’interruzione di questi servizi ha avuto un impatto rapido sulla catena di approvvigionamento e sui processi operativi, causando interruzioni del trasporto aereo in diversi paesi dell’UE.
La sera del 23 settembre, agenti della National Crime Agency (NCA) del Regno Unito, insieme al South East Regional Organized Crime Team, hanno condotto un’operazione nel West Sussex.
A seguito di ciò, un uomo sulla quarantina è stato arrestato. È sospettato di aver violato il Computer Misuse Act.
Ha rilasciato una dichiarazione durante l’interrogatorio ed è stato successivamente rilasciato su cauzione, con limitazioni alle sue attività in attesa delle indagini.
Paul Foster, responsabile della National Cyber Unit dell’agenzia, ha dichiarato che, sebbene l’arresto rappresenti un passo importante, l’indagine è ancora nelle sue fasi iniziali ed è prematuro trarre conclusioni definitive sulla portata e sugli autori dell’attacco.
Ha affermato che l’incidente dimostra quanto le infrastrutture critiche siano vulnerabili agli attacchi mirati. Ha sottolineato che la criminalità informatica continua ad avere un impatto globale, minacciando la sicurezza e la stabilità dei settori chiave.
Le autorità britanniche considerano questo incidente non solo come un’interruzione localizzata, ma anche come parte di un quadro più ampio in cui le minacce informatiche colpiscono i settori dei trasporti, dell’energia e della difesa.
Per Collins Aerospace, l’incidente ha rappresentato una sfida seria, poiché l’azienda fornisce servizi a decine di compagnie aeree e collabora a stretto contatto con le agenzie governative per la sicurezza aerea.
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manifestazione nazionale Svizzera (decenttalizzata)
Oggi manifestazione nazionale a Bellinzona, ore 14:00.
#manifestazione #palestina #Consigliofederalesvizzero #Bellinzona #dirittiumani
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Una riga di codice aggiunta e migliaia di aziende violate. Questa la magia della Supply Chain!
Gli sviluppatori hanno imparato ad avere fiducia negli strumenti che aiutano i loro assistenti AI a gestire le attività di routine, dall’invio di email all’utilizzo dei database. Ma questa fiducia si è rivelata vulnerabile: il pacchetto postmark-mcp, scaricato oltre 1.500 volte a settimana dalla versione 1.0.16, ha inoltrato silenziosamente copie di tutte le email a un server esterno di proprietà del suo autore. Corrispondenza aziendale interna, fatture, password e documenti riservati erano a rischio.
L’incidente ha dimostrato per la prima volta che i server MCP possono essere utilizzati come un vero e proprio canale per attacchi alla supply chain. I ricercatori di Koi Security hanno identificato il problema quando il loro sistema ha rilevato un improvviso cambiamento nel comportamento dei pacchetti.
Un’indagine ha rivelato che lo sviluppatore aveva aggiunto una singola riga di codice che inseriva automaticamente un indirizzo CCN nascosto e inviava tutti i messaggi a giftshop.club. Quindici release avevano precedentemente funzionato perfettamente e lo strumento era diventato parte dei flussi di lavoro di centinaia di organizzazioni.
La particolare pericolosità della situazione è sottolineata dalla natura apparentemente affidabile dell’autore: un profilo GitHub pubblico, dati reali e progetti con cronologie attive. Per mesi, gli utenti non hanno avuto motivo di dubitare della sua sicurezza. Ma l’aggiornamento ha trasformato uno strumento familiare in un meccanismo di fuga di notizie. Un classico hijacking ha giocato un ruolo chiave: npm ha aggiunto un clone del repository Postmark, aggiungendo solo una riga sull’inoltro.
L’entità del danno è difficile da stimare, ma le stime suggeriscono che centinaia di organizzazioni inviassero inconsapevolmente migliaia di email al giorno a un server esterno. Non sono stati utilizzati exploit o tecniche sofisticate: gli amministratori stessi hanno concesso pieno accesso agli assistenti di intelligenza artificiale e hanno permesso al nuovo server di funzionare senza restrizioni.
Gli strumenti MCP dispongono di autorizzazioni “god-mode”: possono inviare e-mail, connettersi a database, eseguire comandi e inviare richieste API. Tuttavia, non sono sottoposti a controlli di sicurezza o verifiche da parte dei fornitori e non sono inclusi nell’inventario delle risorse. Questi moduli rimangono invisibili alla sicurezza aziendale.
Questo incidente ha evidenziato una falla fondamentale nell’architettura MCP. A differenza dei pacchetti normali, questi sono creati specificamente per l’uso autonomo da parte di assistenti AI. Le macchine non sono in grado di riconoscere il codice dannoso: per loro, l’invio di email con un indirizzo aggiuntivo appare come un’esecuzione corretta di un comando. Pertanto, una semplice backdoor rimane inosservata e attiva finché non viene scoperta.
Gli specialisti di Koi raccomandano di rimuovere postmark-mcp versione 1.0.16 e successive, di modificare le credenziali eventualmente trasmesse via email e di controllare attentamente i log per l’inoltro a giftshop.club. Inoltre, l’azienda raccomanda di riconsiderare l’utilizzo dei server MCP in generale: senza una verifica indipendente, tali strumenti diventano un vettore di attacco primario per le aziende.
Gli indicatori di compromissione includono il pacchetto postmark-mcp versione 1.0.16 o successiva, l’indirizzo phan@giftshop[.]club e il dominio giftshop[.]club. La verifica è possibile analizzando le intestazioni delle email per individuare eventuali Ccn nascosti, verificando le configurazioni MCP e verificando le installazioni npm.
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UNIX for a Legacy TI
Although now mostly known as a company who cornered the market on graphing calculators while only updating them once a decade or so, there was a time when Texas Instruments was a major force in the computing world. In the late 70s and early 80s they released a line of computers called the TI-99 to compete (unsuccessfully) with various offerings from Commodore, and these machines were fairly robust for the time. They did have limited memory but offered a 16-bit CPU and plenty of peripherals, and now there’s even a UNIX-like OS that they can run.
This version of UNIX is called UNIX99 and is the brainchild of AtariAge forum member [mrvan] who originally wasn’t looking to develop a full operating system for this computer but rather a set of standard C libraries to help with other projects. Apparently the step from that to a UNIX-flavored OS wasn’t too big so this project was born. While the operating system doesn’t have a UNIX certification, it has most of the tools any of us would recognize on similar machines. The OS has support for most of the TI-99 hardware, file management, a basic user account system, and a command shell through which scripts can be written and executed.
That being said, the limitations of the hardware do come through in the operating system. There’s no multitasking, for example, and the small amount of memory is a major hurdle as well. But that’s what makes this project all the more impressive, and [mrvan] isn’t stopping here. He’s working on a few other improvements to this platform, and we look forward to seeing future releases. UNIX itself is extremely influential in the computing world, and has been used a the model for other homebrew UNIX-like operating systems on similar platforms of this era such as the Z80.
Thanks to [Stephen] for the tip!
Photo courtesy of Rama & Musée Bolo via Wikimedia Commons
The 19th Century Quantum Mechanics
While William Rowan Hamilton isn’t a household name like, say, Einstein or Hawking, he might have been. It turns out the Irish mathematician almost stumbled on quantum theory in the or around 1827. [Robyn Arianrhod] has the story in a post on The Conversation.
Famously, Newton worked out the rules for the motion of ordinary objects back in 1687. People like Euler and Lagrange kept improving on the ideas of what we call Newtonian physics. Hamilton produced an especially useful improvement by treating light rays and moving particles the same.
Sure, he was using it as an analogy. But fast forward a bit, and we find out that while light is like a wave, it is also like a particle. In 1924, de Broglie proposed that perhaps, then, matter could also be a particle or a wave. He was right, and this was the birth — or at least the conception — of what we now call quantum mechanics. This led to work from Schrödinger, Dirac, and others. Schrödinger, in particular, was intrigued with Hamilton’s analogies and joined them to de Broglie’s ideas. This led to his famous wave equation.
Hamilton did many other things, too. He was an amateur poet and developed the algebra of quaternions, although another mathematician, Benjamin Rodrigues, had written about an early version of them a few years earlier. He was also famous, or perhaps infamous, for being struck by inspiration while on a walk and carving an equation into a nearby bridge.
Active Probe Reaches 3 GHz
When you think of a scope probe, you usually think of what is basically a wire with a spring hook and an attenuator. Those are passive probes. [Kerry Wong] shows off a pre-release active probe that sidesteps some problems with those ordinary passive probes.
The trick is that passive probes have input capacitance that interferes with very high-frequency signals. They also tend to have less noise. Although the probe isn’t on the market yet, it is set to debut at a price lower than competitive probes. Still, be warned. The reason you don’t see them more often is that $1,000 is relatively inexpensive for an active probe.
Because the probe is pretty hefty, it comes with a tripod that can hold it while you use it. [Kerry] connects some probe adapters to a PCB with two square wave oscillators. Square waves are a good test waveform because they have odd-numbered harmonics that rise well above the target frequency.
The probe adapters are a little longer than you might like, which causes some ringing on the input signal. However, if you compare the results to a standard passive probe, you’ll quickly see the value of the active probe setup.
You can save some money if you roll your own, of course. Most of the ones we’ve seen don’t quite make 3 GHz, though.
youtube.com/embed/pN8wHRxeny4?…
Lug Bolzano - Meet the board-members personally !
lugbz.org/meet-the-board-membe…
Segnalato da Linux Italia e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia
At the last meeting of the board we decided for the future: — to hold it’s traditional monthly meetings “only online” (*), but to organize additionally monthly meetings “in
Leone XIV: “viviamo tempi difficili, il male sembra sopraffare le nostre vite ma non dobbiamo perdere la speranza in un mondo migliore” - AgenSIR
“Viviamo tempi difficili. Il male sembra sopraffare le nostre vite. Le guerre mietono sempre più vittime innocenti”.Riccardo Benotti (AgenSIR)
I sindacati baschi convocano lo sciopero generale per Gaza
@Notizie dall'Italia e dal mondo
La maggior parte delle organizzazioni sindacali dei Paesi Baschi ha promosso uno sciopero generale per chiedere la rottura della Spagna con Israele e la sospensione del trattato di associazione da parte dell'Unione Europea
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Ministero dell'Istruzione
#NoiSiamoLeScuole questa settimana è dedicato al Piemonte e alle Marche. I nuovi Asili nido di Lagnasco e di Castelletto Stura, nel cuneese, integreranno il ciclo di preparazione alla scuola delle Scuole dell’infanzia, sia in questi Comuni, sia in qu…Telegram
Schiacciato da un suv che parcheggia, morto un pedone - Ultima ora - Ansa.it
Un 48enne di nazionalità moldava, residente a Cavriana, è stato travolto e ucciso oggi pomeriggio in un parcheggio a Monzambano, in provincia di Mantova. (ANSA)Agenzia ANSA
Americans rallied for Kimmel. It’s time to do the same for Mario Guevara
When ABC suspended “Jimmy Kimmel Live!” last week following a shakedown from the Trump administration, celebrities, free speech advocates, and ordinary Americans voiced their outrage. They were right to sound the alarm — and it (mostly) worked. Kimmel’s back on the air.
But where is that same outrage against the government’s effort to deport Mario Guevara, an Atlanta-area journalist with a work visa who has lawfully resided in the U.S. for 20-plus years? His only “offense” is informing the public of protests against the government.
This week, a final removal order was issued against Guevara, who was arrested (with the baseless criminal charges since dropped) while livestreaming a July “No Kings” protest in Georgia. He might not have a late-night comedy show, but his right to report news is every bit as important as Kimmel’s right to tell jokes.
The stakes in Guevara’s case — both for him and for the country — are even higher than in the Kimmel fiasco that has dominated headlines. Guevara could be deported at any moment, likely to his birthplace, El Salvador, which he fled decades ago to escape political persecution.
Despite the extremely serious constitutional implications of Kimmel’s case, his worst-case scenario was moving from prime time to a podcast. There is no telling what fate might await Guevara if he’s thrown out of the country.
And if that happens, the chilling effect on journalists — particularly noncitizen ones, even those like Guevara with legal status — will be impossible to measure. After all, we only know what news we hear. We don’t know what news we don’t hear because journalists didn’t report it out of fear for their safety or freedom.
Kimmel‘s worst-case scenario was moving from prime time to a podcast. There is no telling what fate might await Guevara.
Kimmel’s professional peers — famous comedians and other celebrities — might feel relieved that Kimmel ultimately got his show back. But most journalists (or comedians, for that matter) aren’t famous and don’t have a Rolodex of Hollywood A-listers ready to come to their defense. Kimmel’s win offers them little comfort.
Independent journalists like Guevara also don’t have money for lawyers, lobbyists, or PR firms to make their case to judges, politicians, or the public (although fortunately, organizations like the ACLU, Free Press, the Committee to Protect Journalists, and others have stepped up).
Federal Communications Commission Chair Brendan Carr tried to manufacture plausible deniability in Kimmel’s case, arguing that it wasn’t his public ultimatum but pressure from local audiences that led ABC and its affiliates to pull Kimmel. That’s nonsense, but in Guevara’s case — much like the case against Rümeysa Öztürk, the Tufts University student facing removal for co-writing an op-ed critical of Israel — the government is hardly attempting to hide its agenda.
The federal government seeks to deport Guevara — despite his work visa and despite local prosecutors dropping their case against him for livestreaming in public — because, to them, his reporting makes him an “undesirable.” How did journalism, the only career protected by the Constitution, become a disfavored profession in America?
Guevara’s reporting often focused on immigration enforcement abuses. That earns him no friends in a government that considers U.S. Immigration and Customs Enforcement agents to be secret police. From seeking to punish social media users who identify ICE agents to investigating radio stations that report on ICE raids to threatening whistleblowers who undermine the official narrative, the administration has made every effort to intimidate those who speak the truth about its immigration policy.
The secrecy is by no means limited to ICE — while Kimmel’s show was in limbo and Guevara wrote letters from his cramped jail cell, the Pentagon announced it would force reporters to pledge to only report authorized information.
What this administration cannot seem to comprehend is that the First Amendment exists for the sole purpose of protecting the right to publish information the government does not want published. There would be no need for a constitutional right to publish what the government wants. Everyone loves free speech when the speaker is on their side.
Guevara is exactly who the constitution was intended to protect — and his retaliatory deportation is exactly the kind of authoritarian censorship it was intended to prevent.
Kimmel will be all right with or without ABC, and with or without you. That doesn’t mean not to protest efforts to censor him — the FCC’s antics are unconstitutional, un-American, and fully deserving of contempt. Carr should be fired and disbarred, and the corporations that caved to him should be ashamed.
But free speech is not only for celebrities. The real battles for our rights are not fought in television studios and theme parks but at protests and in citizen journalists’ home newsrooms. And these days, in detention centers and immigration courts.
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Mobilize for Mario Guevara like you did for Jimmy Kimmel
Dear Friend of Press Freedom,
It’s now been over 100 days since journalist Mario Guevara has been imprisoned for covering a protest, and Rümeysa Öztürk has faced deportation for nearly 200 days over an op-ed the government didn’t like. Read on for why cases like these deserve as much outrage as the Federal Communications Commission’s latest attempt at silencing free speech.
Journalist facing deportation deserves same energy as Kimmel
When ABC suspended Jimmy Kimmel Live! last week following a shakedown from the Trump administration, celebrities, free speech advocates, and ordinary Americans voiced their outrage. They were right to sound the alarm — and it (mostly) worked. Kimmel’s back on the air.
But where is that same outrage against the government’s effort to deport Mario Guevara, an Atlanta-area journalist who has lawfully resided in the U.S. for 20-plus years? His only “offense” is informing the public of protests against the government, but he faces imminent deportation.
Speaking of Kimmel, our advocacy director, Seth Stern, went on the “Legal AF” podcast on the MeidasTouch network to talk about our supplement to our July attorney disciplinary complaint against FCC Chair Brendan Carr. Read more about Guevera’s case here.
How noncitizen journalists can prepare for ICE
The immediate priority is getting Guevara’s case dropped, but we also don’t want there to be any more baseless deportation cases against journalists. Many newsrooms — not to mention freelancers — have little experience dealing with immigration authorities, though. Luckily, we know people who do.
We hosted a panel discussion featuring immigration lawyers, civil rights advocates, and journalists to talk about what to do when a journalist is detained by Immigration and Customs Enforcement — and what must happen before that day ever comes. Read about it and watch it here.
Pentagon seeks to control the press
The Pentagon faced bipartisan backlash for its ridiculous policy requiring journalists to agree not to obtain or report “unauthorized” information. We called them out in The New York Times, CNN, The Intercept, and elsewhere. Stern also discussed the disturbing move on NPR’s Los Angeles affiliate, KCRW, and FPF’s Lauren Harper discussed this and other threats to press freedom on NPR’s 1A.
First, President Donald Trump tried to downplay the policy. Now, in a letter responding to an inquiry from the Reporters Committee for Freedom of the Press, officials are trying to walk it back. Unfortunately, the response offers little reassurance that the Pentagon’s intentions are anything but censorial, and doubles down on restricting routine constitutionally protected newsgathering. Read more here.
Drop charges against Cincinnati journalists
Jury trials of journalists arrested while reporting news are exceedingly rare in the United States, but the next two are coming next week unless prosecutors come to their senses.
Journalists Madeline Fening and Lucas Griffith, both of whom were arrested while covering a protest on July 17 for Cincinnati-based CityBeat, are set to be tried Sept. 30 and Oct. 2, respectively. In an unfortunate irony, the protest was in opposition to the recently dropped immigration case against Ayman Soliman, who himself fled Egypt to escape persecution for his journalism. We led a letter to prosecutors from rights organizations and local journalism professors urging them to drop the baseless charges. Read more here.
Proposed ‘safety’ bill would undermine accountability for lawmakers
FPF’s Caitlin Vogus writes for The Minnesota Star Tribune that a bill sponsored by Sens. Amy Klobuchar and Ted Cruz to protect lawmakers won’t fully stop data brokers from trafficking their personal information but will stop journalists and watchdogs from holding them accountable.
Use our action center tool to tell Congress to reject this bill.
Police records must stay public in California
A searchable public database known as the Police Records Access Project has made public for the first time more than 1.5 million pages of previously secret records about the use of force and misconduct by California police officers.
The California legislature, however, is trying to put police misconduct back under wraps. This month, it passed AB 1178, a new bill that would make it harder for the public to access these records. The bill is awaiting Gov. Gavin Newsom’s signature or veto. Read more here.
What we’re reading
Urgent ideas for defending press freedom in Gaza (Columbia Journalism School). Columbia followed up on last month’s important article in Columbia Journalism Review with a discussion about finding creative ways to help journalists in Gaza despite anti-press regimes both here and in Israel. FPF Executive Director Trevor Timm and board member and Pulitzer Prize-winning journalist Azmat Khan were both on the panel.
Israel killed 31 journalists in Yemen strike, press freedom group says (The Washington Post). It’s not just Gaza. The Committee to Protect Journalists says the strike in Yemen was “the deadliest strike on journalists in the Middle East” it has documented to date.
Letter from ICE detention facility (The Bitter Southerner). Guevara recounts the harrowing details of his detention in an Atlanta federal prison. You can also read his son’s plea for his release.
Investors rejoice over looming TikTok deal despite political concerns (Al Jazeera). Days after Trump said frequent criticism of his administration should be illegal, he is finalizing plans to steer control of TikTok to his billionaire friends. “It would be naive to think they won’t censor Trump’s critics while boosting content that pleases him,” Stern said.
It’s 2025. Do you know how secure your newsroom is? (Neiman Lab). “What’s really important is that sources know where to reach you in a way that helps them stay secure,” FPF’s Davis Erin Anderson said.
Trump signs order labeling antifa ‘domestic terrorist organization’ (The Hill). Trump’s executive orders on domestic terrorism and threats to use racketeering laws against protest movements can and will be used to threaten journalists and sources. Journalists who cover “antifa” or report on ICE must now risk being accused of terrorism.
Judge strikes down Trump’s $15 billion suit against The New York Times (The Washington Post). We’re glad a judge tossed this ridiculous lawsuit, but the attorneys behind it should have been sanctioned.
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Alla Casa Bianca Trump ha sostituito il ritratto di Biden con la foto di un braccio meccanico che riproduce la sua firma
Si tratta dell'autopen, uno strumento utilizzato spesso dai presidenti Usa e perfettamente legale. Anche se il tycoon spesso ha puntato il dito contro il suo predecessore per l'averlo utilizzatoValentina Romagnoli (Open)
Leggete che condizioni impone Israele per i pacchi che "dovrebbero" entrare a Gaza.
Sono veramente dei demoni.
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Un’Europa senza pilota. Il nuovo drone presentato da Helsing
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il percorso unmanned dell’Europa passa da “Europa”. Così si chiama infatti il nuovo drone Ca-1che l’azienda tedesca Helsing ha presentato a Tussenhausen, in Baviera, segnando il suo ingresso nel settore degli Unmanned Combat Aerial Vehicle. L’obiettivo dichiarato è coniugare autonomia strategica, intelligenza artificiale e produzione di
This week, we discuss being journalism dorks, our new lawsuit against ICE, and working on bullshit.#BehindTheBlog
La Cellula Cagliari – “Il testamento biologico quale atto d’amore”
Enzo Bonesu e Monica Murgia a Cagliari – “Il testamento biologico quale atto d’amore”
Mercoledì 8 ottobre 2025
Ore 19:00
Hotel Villa Fanny, Viale Merello 83 – Cagliari
In occasione dell’incontro “Il testamento come ponte tra generazioni”, Enzo Bonesu e Monica Murgia, della Cellula Coscioni Cagliari, interverranno per l’Associazione Luca Coscioni con un intervento intitolato “Il testamento biologico quale atto d’amore”, dedicato a riflettere sul significato civile, personale e affettivo delle Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT).
L’iniziativa è promossa con il contributo di Fideuram ed è pensata come un’occasione di dialogo a più voci sul valore del testamento in tutte le sue forme: come eredità, come espressione di volontà e come strumento di autodeterminazione.
Intervengono anche:
- Giuseppe Werther Romagno, Notaio
- Francesca Frau e Gianbattista Cossu, Consulenti Patrimoniali Fideuram
A seguire, aperitivo e dibattito.
L'articolo La Cellula Cagliari – “Il testamento biologico quale atto d’amore” proviene da Associazione Luca Coscioni.
A Firenze un incontro con Claudia Moretti e Piero Cipriano per l’Associazione Luca Coscioni a Firenze – “La salute mentale è politica”
Claudia Moretti per l’Associazione Luca Coscioni a Firenze – “La salute mentale è politica”
Firenze – Casa del Popolo di San Niccolò
Giovedì 10 ottobre 2025
Ore 18:00 – Presentazione del libro
Ore 20:00 – Aperitivo
In occasione della Giornata mondiale della salute mentale, la Cellula Coscioni di Firenze parteciperà all’incontro di presentazione del libro “La salute mentale è politica” di Piero Cipriano, psichiatra, psicoterapeuta e autore.
Con l’autore, interverranno:
- Rocco Canosa, psichiatra ed ex presidente di Psichiatria Democratica
- Claudia Moretti, avvocata e membro del Consiglio Generale dell’Associazione Luca Coscioni, che modererà l’incontro
L’evento è organizzato in collaborazione con Cirkoloco, Libreria Malaparte, Casa del Popolo di San Niccolò, e Bottega del Tempo.
Un’occasione per riflettere su diritti, approcci terapeutici e dimensione politica della salute mentale, a partire da esperienze professionali e visioni critiche sul sistema attuale.
Via San Niccolò 33r, Firenze
Info: 3716408048
L'articolo A Firenze un incontro con Claudia Moretti e Piero Cipriano per l’Associazione Luca Coscioni a Firenze – “La salute mentale è politica” proviene da Associazione Luca Coscioni.
🎻 “Uto Ughi per i Giovani”, ieri presso il Duomo di Milano si è svolta la terza tappa del...
🎻 “Uto Ughi per i Giovani”, ieri presso il Duomo di Milano si è svolta la terza tappa del progetto!
L’iniziativa, volta a sensibilizzare e coinvolgere studentesse e studenti all'ascolto e alla conoscenza della musica classica e dell'arte, ha visto la…
Ministero dell'Istruzione
🎻 “Uto Ughi per i Giovani”, ieri presso il Duomo di Milano si è svolta la terza tappa del progetto! L’iniziativa, volta a sensibilizzare e coinvolgere studentesse e studenti all'ascolto e alla conoscenza della musica classica e dell'arte, ha visto la…Telegram
The sudden reduction in the Chandler wobble, a deviation between Earth’s axis and crust, may primarily originate in a powerful La Niña event, reports a new study.#TheAbstract
Cooperazione, Gcap, filiera produttiva. Quali prospettive per il futuro dell’Aereonautica
@Notizie dall'Italia e dal mondo
I caccia di sesta generazione e l’evoluzione dei motori aeronautici rappresentano una sfida cruciale per difesa, industria e ricerca. In questo contesto si è tenuto all’Istituto affari internazionali un incontro in cui è stato presentato uno studio sulle nuove frontiere della propulsione
“Memorie cantate”, sabato 27 settembre l’iniziativa dell’ANPI “17 aprile” di Nocera Umbra
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/09/memorie…
Non solo il ricordo della guerra e della Resistenza nell’Appennino nel 1944, ma anche uno sguardo alle guerre di oggi.
A Milano l’evento “Psichedelici e diritti alla cura: tra evidenze scientifiche ed orizzonti”
Evento nel 𝐩𝐚𝐥𝐢𝐧𝐬𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐮𝐟𝐟𝐢𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐌𝐢𝐥𝐚𝐧𝐨 𝟒𝐌𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥 𝐇𝐞𝐚𝐥𝐭𝐡, promosso da 𝐀𝐥𝐭𝐫𝐚𝐏𝐬𝐢𝐜𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚 𝐋𝐨𝐦𝐛𝐚𝐫𝐝𝐢𝐚 in collaborazione con la Cellula milanese dell’𝐀𝐬𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐋𝐮𝐜𝐚 𝐂𝐨𝐬𝐜𝐢𝐨𝐧𝐢,
Quando: 𝟔 𝐨𝐭𝐭𝐨𝐛𝐫𝐞 2025 h.17:20
Dove: presso la Casa dei Diritti, via Edmondo De Amicis 10, Milano
Interverranno:
Luca Granata – Psicologo, Coordinatore di altra psicologia Lombardia
Mauro Toffetti – Psicologo, Associazione Luca Coscioni, Cellula di Milano
Cristiana Zerosi – Membro di giunta Associazione Luca Coscioni
Riccardo Bettiga – Psicologo psicoterapeuta ex presidente dell’Ordine degli psicologi della Lombardia
Si parlerà di ricerca, clinica e libertà: gli psichedelici possono rappresentare una frontiera terapeutica emergente, che richiede però rigore, trasparenza e rispetto etico. È importante che questo tema trovi spazio concreto nei dibattiti istituzionali e nelle programmazioni ministeriali e regionali.
Questa è un’occasione per riaffermare il diritto alla cura senza pregiudizi. Si tratta di un dialogo necessario tra professionisti, cittadini e istituzioni, poiché il diritto alla cura riguarda l’intera collettività.
Per iscriversi: bit.ly/6ottobrepsichedelici
L'articolo A Milano l’evento “Psichedelici e diritti alla cura: tra evidenze scientifiche ed orizzonti” proviene da Associazione Luca Coscioni.
La privatizzazione del governo: secondo i senatori democratici, DOGE sta archiviando il n. di previdenza di ogni americano su un server cloud non sicuro, nonostante il rischio di impatti "catastrofici".
Il rapporto, pubblicato dal senatore Gary Peters (D-MI), cita numerose rivelazioni di informatori, tra cui uno che ha affermato che lo scenario peggiore potrebbe comportare la necessità di riemettere i numeri di previdenza sociale a tutti gli abitanti del Paese.
Il database includerebbe anche luogo e data di nascita o lo stato del permesso di lavoro e i nomi dei genitori. Le potenziali minacce alla sicurezza spaziano dalle violazioni dei dati da parte di avversari stranieri, come Russia, Cina e Iran, agli stessi membri dello staff del DOGE, tra cui Edward "Big Balls" Coristine, che aveva accesso illimitato alle informazioni e che, a quanto pare, era stato licenziato da un precedente tirocinio per aver divulgato dati sensibili.
theverge.com/news/785706/doge-…
DOGE might be storing every American’s SSN on an insecure cloud server
A new report from Senate Democrats reveals that Elon Musk’s DOGE has moved sensitive information, including Social Security Numbers, to a cloud server without verified security measuresEmma Roth (The Verge)
informapirata ⁂ reshared this.
Interrompere la sorveglianza? Impossibile! La città di Evanston, cessando ogni rapporto con la società di sorveglianza urbana Flock, ha rimosso le sue videocamere; ma l'azienda ha reinstallate lo stesso!
La decisione di rimuovere le telecamere è stata presa dopo che il Segretario di Stato dell'Illinois Alexi Giannoulias ha scoperto che Flock aveva consentito alla US Customs and Border Protection di accedere alle telecamere dell'Illinois nell'ambito di un "programma pilota" in violazione della legge statale, e dopo che la RoundTable ha riferito a giugno che le forze dell'ordine fuori dallo stato erano in grado di cercare i dati di Flock per ottenere assistenza nei casi di immigrazione.
Ora "Flock ha reinstallato le telecamere senza il permesso della città". Sembra chiaro che il business della videosorveglianza va ben oltre il vantaggio economico dei singoli appalti locali, ma è un asset strategico con cui opporsi anche agli enti locali
evanstonroundtable.com/2025/09…
City sends cease-and-desist after Flock reinstalls license plate cameras
Private surveillance vendor Flock Safety reinstalled all of its stationary license plate cameras in Evanston that had previously been removed, apparentlyAlex Harrison (Evanston RoundTable)
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La premier danese parla alla Nazione, ma riguarda tutti noi. Ecco perché
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Nella serata di ieri la premier danese Mette Frederiksen si è rivolta alla nazione dopo i ripetuti avvistamenti di droni presso aeroporti civili e basi militari. Parole nette, senza concessioni retoriche. La Danimarca, e con essa l’Europa, si trova di fronte a una nuova
Ho cambiato l'istanza PeerTube a cui sono iscritto, c'è qualche automatismo per spostare i 3-4 piccoli video che avevo di là o devo farlo a mano?
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Berlino lavora alla sua Space Force e investe 35 miliardi nello Spazio
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il ministro della Difesa di tedesco, Boris Pistorius, ha annunciato un investimento record da 35 miliardi di euro nei prossimi cinque anni per dotare la Bundeswehr di capacità spaziali avanzate. Quella spaziale è una corsa contro il tempo. Le grandi potenze (Usa, Cina, Russia)
Torna in attività Yantar, la nave spia russa nelle acque occidentali
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Tra i fondali ed i submarine cables europei è tornata una presenza conosciuta, lo Yantar, nave spia della marina russa che pattuglia i fondali atlantici e nordici per mappare l’infrastruttura più vitale e al tempo stesso più vulnerabile dell’Occidente, i cavi sottomarini. Secondo le
«Trump nega l'evidenza scientifica»: tre scienziati spiegano perché
L'affondo di Trump contro “la truffa” del cambiamento climatico e l'Accordo di Parigi ha sollevato le critiche e le reazioni di chi studia gli effetti del riscaldamento globaleDaniela Fassini (Avvenire)
SIRIA. La sfida impossibile di Ahmad al-Sharaa all’Onu
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Analisi di Giovanna Cavallo del discorso pronunciato all'Onu dal presidente siriano autoproclamato
L'articolo SIRIA. La sfida impossibile di Ahmad al-Sharaa all’Onu proviene da Pagine Esteri.
Dal 26 a 28 settembre, la campagna “Aborto senza ricovero” sarà in 30 piazze
Qui l’appello per la raccolta firme online e le piazze al centro dell’iniziativa
Solo 2 regioni (Lazio ed Emilia-Romagna) applicano le linee di indirizzo ministeriali sull’aborto farmacologico del 2020, rendendo possibile prendere il secondo farmaco a casa
Partita lo scorso maggio, la campagna la campagna Aborto senza ricovero dell’Associazione Luca Coscioni arriva in 30 città con l’obiettivo di deospedalizzare l’aborto farmacologico, portandolo in consultorio o poliambulatorio, garantendo alle donne la possibilità di prendere il secondo farmaco, il misoprostolo, a casa. La deospedalizzazione garantisce il diritto di scelta delle donne e permette di limitare i costi, evitando lo spreco di risorse preziose.
Sebbene in Italia sia possibile dal 2020, grazie all’aggiornamento delle linee di indirizzo ministeriali, questa possibilità è davvero garantita solo in due Regioni, il Lazio e l’Emilia-Romagna. L’ostilità verso l’aborto farmacologico e verso la sua deospedalizzazione, che semplifica la procedura e ne riduce i costi, è puramente ideologica e viola un principio fondamentale delle politiche di salute pubblica, quello dell’appropriatezza delle prestazioni: a parità di efficacia e sicurezza, se la persona assistita lo permette o lo richiede, deve essere ammesso e privilegiato il setting assistenziale meno costoso.
L’aborto farmacologico è sicuro ed efficace. Il ricovero non ne aumenta la sicurezza, ma ne moltiplica i costi Se nel Lazio il rimborso della procedura ambulatoriale è di circa 75 euro, cioè il costo dei farmaci, il rimborso previsto dalla Regione Veneto per l’aborto farmacologico in ospedale è di 205 euro ad accesso, ossia da 410 a 6015 euro.
Alla campagna hanno aderito la Casa Internazionale delle Donne, Una Nessuna Centomila, Crisi Come Opportunità, Cgil Area stato sociale e diritti, Coordinamento Nazionale Pari Opportunità UIL, UAAR, AIED, Associazione italiana per l’educazione demografica, Medici nel Mondo e Medici senza Frontiere (l’elenco completo è QUI).
Venerdì 26, sabato 27 e domenica 28 settembre saremo in molte piazze italiane per una mobilitazione nazionale (qui tutte le informazioni e i tavoli).
La mobilitazione nazionale chiede garantire per tutte le donne, in tutte le Regioni, l’aborto farmacologico in consultorio o in poliambulatorio, con la possibilità di prendere il secondo farmaco a domicilio. L’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza non può dipendere dal luogo di residenza.
“Sprecare risorse è inaccettabile, soprattutto in un contesto come quello sanitario. Così come è inaccettabile negare alle donne il diritto di scegliere la procedura farmacologica e l’autosomministrazione del secondo farmaco a casa”, hanno detto Filomena Gallo, avvocata e segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, e Chiara Lalli, bioeticista e consigliera generale. “Come sempre, la condizione necessaria dell’esercizio di un diritto e di una scelta è l’informazione. La nostra campagna ‘Aborto senza ricovero’ vuole anche contribuire alla corretta informazione sull’applicazione della 194 e sulla salute riproduttiva”.
“L’appropriatezza delle prestazioni sanitarie è un principio fondamentale della sanità pubblica. Un ricovero non necessario comporta un inaccettabile spreco di risorse pubbliche ed è potenzialmente pericoloso per la salute”, hanno dichiarato Mirella Parachini e Anna Pompili, ginecologhe, vicesegretaria, la prima, e consigliera generale, la seconda, dell’Associazione Luca Coscioni. “Gli ostacoli alla deospedalizzazione sono esclusivamente ideologici”.
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L’appello di Mattarella alla Flotilla: “Non mettete a rischio le vostre vite. Accettate la mediazione del Patriarcato Latino”
@Politica interna, europea e internazionale
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha lanciato un appello ai componenti della Global Sumud Flotilla, la spedizione umanitaria che si appresta a lasciare Creta per dirigersi a Gaza. “Il valore della vita
La ASL effettui visita a Badu ‘e Carros o scatta diffida
Nei mesi di agosto e settembre l’Associazione Luca Coscioni ha ricevuto alcune segnalazioni dal carcere di Badu ‘e Carros che chiamavano in causa la qualità dell’offerta socio-sanitaria nell’istituto, tra cui la sua stessa agibilità. Nelle denunce pubbliche che ne erano seguite l’Associazione aveva invitato a segnalare al portale di whistleblowing FreedomLeaks.org eventuali ulteriori manchevolezze.
In questi giorni al sito sono arrivate nuove segnalazioni di negligenza amministrativa. Infatti, nonostante ripetute richieste, per mesi sarebbero state negate le dovute cure odontoiatriche alle persone ristrette provocando un forte deterioramento delle condizioni di salute degli interessati. Quando le prestazioni mediche sono state fornite, dopo gli appelli degli avvocati e del garante dei detenuti, queste non sarebbero state adeguate al trattamento delle patologie per cui erano necessarie.
A seguito di un periodo di 20 giorni in isolamento, la direzione dell’istituto avrebbe infine sospeso l’accesso ai contatti telefonici con i famigliari di un detenuto, nonostante il termine del regime di sorveglianza particolare. Ai problemi sanitari e di contatto con la famiglia, si aggiungerebbe la mancata prosecuzione del percorso di studi di almeno una persona ristretta.
Quanto appena descritto avviene in un contesto generale delle carceri italiane che si caratterizza per una ingiustificata carenza di idonee strutture sanitarie e di condizioni igieniche fortemente degradanti, criticità già denunciate pubblicamente dall’Associazione Luca Coscioni e per le quali ad oggi non risultano ancora attuati risolutivi interventi di manutenzione e sanificazione.
Per questi motivi l’Associazione Luca Coscioni invita ancora una volta le competenti autorità sanitarie a predisporre visite di controllo e ad attivarsi affinché l’offerta terapeutica garantisca il pieno diritto alla salute dei detenuti. In mancanza di ciò annuncia sin d’ora una diffida rivolta all’amministrazione penitenziaria della struttura di Badu ‘e Carros ad ottemperare a quanto previsto dall’ordinamento sanitario.
L’Associazione ricorda che al portale report.freedomleaks.org è possibile segnalare le problematiche riscontrate negli istituti penitenziari in modo sicuro e anonimo.
L'articolo La ASL effettui visita a Badu ‘e Carros o scatta diffida proviene da Associazione Luca Coscioni.
Oggi, 26 settembre, Andrea Inglese è a Roma, da TIC in piazza San Cosimato 39 (Trastevere), per presentare il suo ultimo libro, PRATI. Extended version. Tutte le informazioni qui: slowforward.net/2025/09/26/ogg…
NON MANCATE !!
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Da Tic è possibile acquistare anche "Prosa in prosa", leggendario centone con testi di Bortolotti, Broggi, Giovenale, Raos, Zaffarano e dello stesso Inglese: ticedizioni.com/products/prosa…
La pratica testuale della prosa in prosa, invisa al mainstream, ai fascisti e ai piddini, è parte ormai attestata delle scritture di ricerca per come sono venute a costituirsi negli ultimi anni.
(cfr. anche treccani.it/magazine/lingua_it…)
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Kami
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