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Le Porsche in Russia non si avviano più! Un presunto bug non fa partire il motore


I proprietari di Porsche in Russia riscontrano sempre più problemi con gli allarmi da parte della fabbrica, rendendo impossibile l’utilizzo delle loro auto. Le loro auto non si avviano, si bloccano subito dopo l’avviamento o visualizzano errori relativi al motore. I responsabili della concessionaria Rolf hanno dichiarato a RBC di aver notato un aumento delle chiamate di assistenza dal 28 novembre a causa del blocco degli allarmi via satellite.

Secondo la responsabile del servizio clienti dell’azienda, Yulia Trushkova, attualmente non esiste alcuna correlazione tra i modelli e i tipi di motori e, in teoria, qualsiasi veicolo può essere immobilizzato.

Attualmente, l’immobilizzazione può essere aggirata resettando l’unità di allarme di fabbrica e smontandola. La causa del malfunzionamento non è ancora stata determinata, ma l’azienda osserva che è possibile che sia stata eseguita intenzionalmente. Situazioni simili, secondo Rolf, si sono verificate anche tra i proprietari di Mercedes-Benz, ma tali incidenti sono molto più rari.

In precedenza, il canale Telegram SHOT aveva riferito che centinaia di Porsche in tutta la Russia erano state dichiarate “illegali” a causa di un malfunzionamento del sistema di allarme di fabbrica, attribuito a problemi di comunicazione. I conducenti di Mosca, Krasnodar e altre città hanno segnalato problemi. Alcuni proprietari hanno riferito di aver temporaneamente bypassato il sistema scollegando la batteria per circa dieci ore per consentire al sistema di allarme di scaricarsi e riavviarsi.

Secondo la rivista Avto.ru, i proprietari di modelli Cayenne, Macan e Panamera si sono rivolti principalmente ai centri di assistenza per reclami simili. I reclami relativi a motori che si spengono e blocchi del motore si verificano da anni, ma sono diventati diffusi quest’autunno. Secondo i dati preliminari, il problema è prevalente nei veicoli prodotti prima del 2020 e dotati del vecchio sistema di localizzazione GSM/GPS VTS (Vehicle Tracking System). Il canale Telegram “Porsche Club Russia” cita come causa principale un malfunzionamento del modulo satellitare, con limitazioni e blocchi della comunicazione. I conducenti sottolineano che scollegare la batteria è visto come una soluzione temporanea, che consente loro di raggiungere un centro di assistenza.

Gli allarmi satellitari di questi veicoli si basano su sistemi di navigazione e sono progettati per migliorare la sicurezza e monitorare le condizioni del veicolo, anche in caso di tentativi di furto o fattori esterni. Se il veicolo è bloccato, il sistema antifurto può impedire l’avviamento del motore, del motorino di avviamento o dell’accensione, nonché interrompere l’alimentazione del carburante e attivare le spie luminose del veicolo in modalità anomala.

La casa automobilistica tedesca Porsche AG ha cessato le consegne ufficiali di auto in Russia nel 2022, citando “la grande incertezza e gli attuali sconvolgimenti”. Tuttavia, l’azienda gestisce ancora tre filiali russe: Porsche Russia, Porsche Center Moscow e PFS Russia.

I tentativi di vendere queste attività si sono finora rivelati infruttuosi. Autonews aveva precedentemente riportato, citando la sede centrale dell’azienda, che il Gruppo Volkswagen, che include Porsche, ha annullato i suoi obblighi di fornire assistenza post-vendita e ricambi per i veicoli precedentemente venduti in Russia.

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Smantellato Cryptomixer, il servizio di mixing che aiutava i criminali a riciclare Bitcoin


Le forze dell’ordine in Svizzera e Germania hanno segnalato lo smantellamento di Cryptomixer, un importante servizio di mixing attivo dal 2016 che aiutava i criminali a riciclare fondi ottenuti illecitamente. Secondo l’Europol, negli ultimi anni il servizio ha elaborato oltre 1,3 miliardi di euro in Bitcoin (circa 1,5 miliardi di dollari).

L’Operazione Olympia ha avuto luogo a Zurigo a fine novembre. Durante i raid, durati dal 24 al 28 novembre, le forze dell’ordine, con il supporto di Europol ed Eurojust, hanno sequestrato tre server contenenti oltre 12 terabyte di dati, bloccato domini sulla rete Internet tradizionale e sulla rete Tor e confiscato Bitcoin per un valore di 24 milioni di euro (circa 29 milioni di dollari). Nessun arresto è stato segnalato nei comunicati stampa ufficiali.

“Cryptomixer era un servizio di mixing ibrido che operava simultaneamente su internet e sul darknet. Facilitava l’occultamento di proventi illeciti per gruppi estorsivi, forum ombra e mercati darknet. Il suo software bloccava il tracciamento dei fondi sulla blockchain, rendendo la piattaforma una delle preferite dai criminali informatici che cercavano di riciclare proventi illeciti provenienti da varie attività criminali (tra cui traffico di droga, traffico di armi, attacchi ransomware e frodi con carte di pagamento)”, riferiscono i rappresentanti dell’Europol.

Le autorità sottolineano che tali servizi garantiscono ai criminali l’anonimato in una fase critica, ovvero quando devono convertire i beni rubati in moneta fiat o altre criptovalute. Sebbene tali piattaforme possano teoricamente avere applicazioni legali, nella pratica i loro principali utenti rimangono gruppi criminali che cercano di eludere l’identificazione e l’arresto.

Vale la pena notare che questa non è la prima grande operazione delle forze dell’ordine contro i mixer di criptovalute.

Ad esempio, a del marzo 2023, l’Europol ha coordinato un’operazione simile contro ChipMixer, uno dei più grandi servizi di mixing di criptovalute sul darknet. La polizia tedesca e l’FBI sequestrarono quattro server, 7 TB di dati e 46,5 milioni di dollari in Bitcoin.

Ricordiamo inoltre che alla fine di novembre i fondatori del mixer di criptovalute Samourai sono stati condannati al carcere negli Stati Uniti, colpevoli di riciclaggio di oltre 237 milioni di dollari.

La chiusura di Cryptomixer rappresenta un altro duro colpo per l’ecosistema criminale delle criptovalute e dimostra che la comunità internazionale delle forze dell’ordine sta combattendo sempre più contro gli strumenti che consentono ai criminali di nascondere le loro attività illegali nello spazio digitale.

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888: il data-leaker seriale! L’outsider del darkweb che ha costruito un impero di dati rubati


Nel panorama dei forum underground esistono attori che operano in modo episodico, alla ricerca di un singolo colpo mediatico, e altri che costruiscono nel tempo una pipeline quasi industriale di compromissioni, rilasciando dataset tecnici e informazioni interne di aziende in tutto il mondo. Tra questi, uno dei profili più riconoscibili è quello che si presenta con il semplice alias “888”.

Attivo almeno dal 2024, 888 è oggi considerato uno dei data-leaker più prolifici della scena, con oltre un centinaio di breach rivendicati e una presenza costante nei forum più frequentati del cybercrime anglofono. A differenza dei gruppi ransomware strutturati, non opera con modalità estorsive, non negozia e non utilizza countdown: il suo modello è basato su vendita privata e rilascio pubblico di dataset selezionati, con l’obiettivo evidente di alimentare reputazione, visibilità e domanda.

A novembre 2025, 888 torna al centro dell’attenzione pubblicando un archivio dal titolo eloquente:
“Ryanair Internal Communications”.

Un dump che include dati relativi alle prenotazioni, alle tratte, ai numeri di volo, ai processi di gestione dei claim e soprattutto alle interazioni interne del dipartimento legal/claims della compagnia.

Il profilo operativo di 888: un attore individuale, costante e opportunistico


Ho fatto delle ricerche storiche sulle attività di 888 e le informazioni raccolte delineano un profilo chiaro:

  • attore singolo: senza una struttura organizzata
  • attivo nei vari dark forum: prima su Breach Forum adesso su Dark Forum, dove ha ricoperto anche ruoli moderativi
  • tecnicamente competente: ma più orientato all’exploitation di misconfigurazioni, bucket cloud esposti e servizi pubblici vulnerabili
  • finanziariamente motivato: con una storicità di vendite private di database
  • nessuna agenda politica: nessuna connessione pubblica con gruppi RaaS
  • pattern coerente: leak di codice sorgente, configurazioni, archivi corporate, database utenti

La sua attività attraversa settori diversi: tech, education, retail, automotive, energy, piattaforme SaaS, e più recentemente aviation.
888 punta ai dataset ripetibili e monetizzabili, non agli ambienti complessi come OT o ICS.

Una caratteristica rara che lo contraddistingue: la continuità. La sua reputazione deriva proprio da questo.

La fonte più interessante è l’intervista rilasciata a Sam Bent per la sua rubrica “Darknet Dialogues” dove emergono particolari interessanti su 888: il suo mentore? Kevin Mitnik. Il suo punto di vista su IA e Hacking? tutto il suo lavoro è solo frutto delle sue conoscenze e skills.

Il caso Ryanair: cosa emerge davvero dai sample


All’interno del thread dedicato alla compagnia aerea compaiono diversi sample CSV, che rappresentano estrazioni coerenti con un sistema di gestione delle dispute legali e dei reclami EU261.

La struttura dei dati evidenzia chiaramente:

  • ticketId, groupTicketId, caseNo, decisionNo, refNumber
  • aeroporti di partenza e destinazione (BVA, BLQ, PMO, TRN, BGY, AHO, GOA, BDS…)
  • numeri di volo (FR 4831, FR 9369, FR 4916, FR 2254, FR 1011…)
  • nome e cognome dei passeggeri coinvolti
  • team interni assegnati alla pratica
  • riferimenti a: “info retrieved from the summons”, meal expenses, hotel expenses, EU261
  • timestamp ISO-8601 per gli aggiornamenti delle pratiche
  • descrizioni testuali interne dei casi

Ho avuto modo di analizzare i sample “offerti” nel post su Dark Forum e si tratta di comunicazioni provenienti da passeggeri italiani, riferite a dispute legali o a richieste di rimborso per disservizi di varia natura.

I possibili vettori di compromissione possono essere solo ipotizzati, poiché 888 non fornisce alcun dettaglio sul metodo utilizzato per ottenere i dati. La pista più verosimile è la compromissione di un sistema di CRM o case management utilizzato per gestire le comunicazioni con i clienti e le pratiche legali, anche tramite partner esterni.

Come si inserisce il breach di Ryanair nella storia di 888


L’incidente aviation non è un’eccezione: si integra perfettamente nel modus operandi di 888.
Il threat actor infatti ha già rivendicato:

  • dataset di IBM (17.500 dipendenti)
  • archivi BMW Hong Kong
  • dati di Microsoft
  • codice sorgente di piattaforme brasiliane (CIEE One)
  • database di piattaforme e-commerce, logistiche e retail
  • dump di aziende fintech, ONG internazionali e marketplace online

888 non cerca mai l’effetto “shock”: non pubblica tutto subito, non crea negoziazioni, non orchestra estorsioni.
Semplicemente rilascia, spesso dopo aver venduto privatamente il materiale.

Ryanair, in questo contesto, è un tassello di una catena più ampia, non un focus specifico.

888 è un attore che vive nella zona grigia tra l’intrusion broker e il data-leaker opportunistico, con una pipeline strutturata di compromissioni, una forte attività nei forum underground e un occhio costante verso i dataset che possono generare ritorno economico o reputazionale.

Il caso Ryanair non rappresenta un incidente isolato, ma l’ennesima conferma della sua traiettoria: un attore singolo, costante, metodico, che si muove lungo una supply chain digitale globale dove ogni anello debole – un bucket esposto, un repository dimenticato, un servizio di ticketing non protetto – diventa un nuovo dump da pubblicare.

Fonti utilizzate per redigere l’articolo:


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“Il 23 e 24 gennaio prossimi si terrà a Bari il primo simposio delle chiese cristiane in Italia, come via al cammino di dialogo e comunione”. Lo ha annunciato oggi a Venezia il card.


“In quanto ai viaggi di sicuro non c’è niente, spero di realizzare un viaggio in Africa”. Lo ha detto il Papa, rispondendo alle domande dei giornalisti, sul volo di ritorno dal Libano a Roma, riguardo ai suoi prossimi viaggi apostolici.


“Il mio primo commento è che giusto uno o due anni fa ho pensato di andare in pensione un giorno. Mi sono arreso quando ho visto come stavano andando le cose e ho detto che questo sarebbe potuto diventare reale.



“Una pace sostenibile è possibile” in Medio Oriente. Lo ha detto il Papa, rispondendo alle domande dei giornalisti sul volo di ritorno dal Libano in Italia.


Censorship by invoice: Public records cost $164,000 in Michigan township


Michigan’s Grand Blanc Township thinks it has discovered a trick to weasel out of accountability: charging a reporter more for government records than most people earn in two years.

Independent journalist Anna Matson filed two requests for records about the township’s fire chief, Jamie Jent, being placed on administrative leave. That decision — later lifted after outcry from residents and firefighters — reportedly came after he raised concerns about staffing issues following the tragic September shooting at the township’s Church of Jesus Christ of Latter-day Saints.

The government told her she’d have to pay a combined $164,000 in labor costs ($100,000 for her first request and $64,000 for a second) for finding and reviewing the records in order for them to respond to the request. That’s ridiculous. Michigan’s legislature should act to ensure that other local governments don’t get any ideas.

There’s nothing unusually burdensome about Matson’s requests. If the township’s recordkeeping is so shoddy and its search capabilities so lacking that it costs six figures’ worth of employee time to find some emails and documents, that’s the township’s problem, not Matson’s. If anything, it begs another Freedom of Information Act request to figure out how the township reached that level of incompetence, and what officials are spending money on instead of basic software.

The township doubled down on evasiveness when Matson showed up to a board meeting last week to contest the fees, and it made nonsensical excuses to enter into closed session so that it could discuss its secrecy in secret.

Maybe the township thinks the fees will discourage the press from trying to hold it accountable. More likely, it will do the opposite: inspire reporters to keep digging. Intrepid journalists see obvious obstruction tactics like these and think, “I must be on to something.” We’re confident Matson will eventually uncover whatever the township doesn’t want her and her readers to see.

Michigan’s Freedom of Information Act, like the federal FOIA and state public records laws across the country, was intended to let everyone — not just rich people — find out what their government is up to and how their money is being spent.

The law allows agencies to charge reasonable fees — copying costs, mailing expenses, and limited labor charges calculated at the hourly wage of the lowest-paid employee capable of doing the work. Agencies aren’t permitted to charge for the first two hours of labor, and they can only charge for search and review time if not doing so would result in “unreasonably high costs.”

Officials are taking advantage of the media’s weak financial position to hold accountability for ransom.

We’re not fans of charging any labor costs for FOIAs. Tax dollars already pay for agencies to maintain public records. Allowing the public to access them is a basic government function. But putting that aside, how does finding records about one employee during a limited time frame — which was all her first request sought — cost six figures? The $64,000 price tag for the second request for departmental records is equally absurd and also shows the arbitrariness of the whole thing — how does the broader request cost less than the narrower one?

This obstruction tactic is hardly a local innovation. Last year, Nebraska’s legislature had to step in after the state’s Department of Environment and Energy tried charging the Flatwater Free Press more than $44,000 to review environmental records. It claimed figuring out what exemptions to the public’s records law applied would be time-consuming — essentially making the press pay for their time figuring out legal arguments to not give it the records it wanted.

The Trump administration — which has attempted to close FOIA offices and fired officials who released embarrassing information pursuant to FOIAs — recently demanded journalist Brian Karem pay a $50,000 bond just to expedite a lawsuit for documents about the classified records Trump took to Mar-a-Lago. It’s far from the first instance of fee bullying by the federal government, regardless of who is president.

Trump, of course, claims he did nothing wrong by taking those documents, but doesn’t want to let the public be the judge. The situation in Grand Blanc Township is similar — the same government that may have punished a fire chief for speaking up about public safety wants to punish a journalist for asking questions about it. It’s secrecy stacked on secrecy.

It’s no coincidence that so many of these overcharging cases involve requests by independent journalists or small local outlets. The government knows the news industry is struggling economically. That’s no secret. Officials are taking advantage of the media’s weak financial position to hold accountability for ransom. If they get their way, transparency will become a luxury only affordable to major media outlets that are unlikely to have much interest in public records from Grand Blanc Township in the first place.

The township needs to rescind its invoice, apologize to Matson, and get her the records she’s entitled to right away. Beyond that, state legislators need to put politics aside and follow Nebraska’s example by narrowing what the government can charge the public for its own records and making those limits unambiguous (and of course, they should also remove absurd provisions exempting the governor and legislature from transparency).

And if agencies have the nerve to defend these shakedowns in court, judges should hold government lawyers accountable for whatever frivolous legal arguments they concoct to justify charging well over the cost of a house in Detroit for basic transparency.


freedom.press/issues/censorshi…



White House media bias tracker: Another tired gimmick


FOR IMMEDIATE RELEASE:

The White House has launched a media bias tracker to catalog instances of supposedly distorted coverage by the press. Predictably, the site is long on hyperbole and short on substance.

The following statement can be attributed to Seth Stern, director of advocacy for Freedom of the Press Foundation (FPF):

“If Trump thinks the media is getting stories wrong or being unfair to him, he should release the public records, correspondence, and legal memoranda that prove it, instead of wasting time and taxpayer money on silly websites.

“He’s got more power than anyone to correct the record with documented facts and has countless platforms on which to do so. Instead, he calls reporters ‘piggy’ and posts empty rants that don’t refute anything, while doing everything in his power to hinder Americans’ access to public records containing verifiable facts.

“Trump’s anti-speech antics are highly unpopular, and I doubt many people take his ramblings about ‘fake news’ seriously at this point. He has made it extremely clear that his beef is not with media bias but with journalists not flattering him and regurgitating his lies. It’s a safe bet that his bias tracker will not have anything to say about the influencers and propagandists he favors over serious journalists.

“People understand the obvious conflict inherent in an image-obsessed presidential administration appointing itself the arbiter of media bias. I expect that after the initial wave of publicity, few Americans will be paying attention to this latest stunt, let alone consulting it when deciding what news to consume. The gimmick is wearing thin.”

Please contact us if you would like further comment.


freedom.press/issues/white-hou…


Trump Administration Outlines Plan to Throw Out an Agency's FOIA Requests En Masse


The Department of Energy (DOE) said in a public notice scheduled to be published Thursday that it will throw out all Freedom of Information Act (FOIA) requests sent to the agency before October 1, 2024 unless the requester proactively emails the agency to tell it they are still interested in the documents they requested. This will result in the improper closure of likely thousands of FOIA requests if not more; government transparency experts told 404 Media that the move is “insane,” “ludicrous,” a “Pandora’s Box,” and “an underhanded attempt to close out as many FOIA requests as possible.”

The DOE notice says “requesters who submitted a FOIA request to DOE HQ at any time prior to October 1, 2024 (FY25), that is still open and is not under active litigation with DOE (or another Federal agency) shall email StillInterestedFOIA@hq.doe.gov to continue processing of the FOIA request […] If DOE HQ does not receive a response from requesters within the 30-day time-period with a DOE control number, no further action will be taken on the open FOIA request(s), and the file may be administratively closed.” A note at the top of the notice says it is scheduled to be formally published in the Federal Register on Thursday.

The agency will send out what are known as “still interested” letters, which federal agencies have used over the years to see if a requester wants to withdraw their request after a certain period of inactivity. These types of letters are controversial and perhaps not legal, and previous administrations have said that they should be used rarely and that requests should only be closed after an agency made multiple attempts to contact a requester over multiple methods of communication. What the DOE is doing now is sending these letters to submitters of all requests prior to October 1, 2024, which is not really that long ago; it also said it will close the requests of people who do not respond in a specific way to a specific email address.

FOIA requests—especially complicated ones—can often take months or years to process. I have outstanding FOIA requests with numerous federal agencies that I filed years ago, and am still interested in getting back, and I have gotten useful documents from federal agencies after years of waiting. The notion that large numbers of people who filed FOIA requests as recently as September 2024, which is less than a year ago, are suddenly uninterested in getting the documents they requested is absurd and should be seen as an attack on public transparency, experts told 404 Media. The DOE’s own reports show that it often does not respond to FOIA requests within a year, and, of course, a backlog exists in part because agencies are not terribly responsive to FOIA.

“If a requester proactively reaches out and says I am withdrawing my request, then no problem, they don’t have to process it,” Adam Marshall, senior staff attorney at the Reporters Committee for Freedom of the Press, told me. “The agency can’t say we’ve decided we’ve gotten a lot of requests and we don’t want to do them so we’re throwing them out.”

“I was pretty shocked when I saw this to be honest,” Marshall added. “I’ve never seen anything like this in 10 years of doing FOIA work, and it’s egregious for a few reasons. I don’t think agencies have the authority to close a FOIA request if they don’t get a response to a ‘still interested’ letter. The statute doesn’t provide for that authority, and the amount of time the agency is giving people to respond—30 days—it sounds like a long time but if you happen to miss that email or aren’t digging through your backlogs, it’s not a lot of time. The notion that FOIA requesters should keep an eye out in the Federal Register for this kind of notice is ludicrous.”

The DOE notice essentially claims that the agency believes it gets too many FOIA requests and doesn’t feel like answering them. “DOE’s incoming FOIA requests have more than tripled in the past four years, with over 4,000 requests received in FY24, and an expected 5,000 or more requests in FY25. DOE has limited resources to process the burgeoning number of FOIA requests,” the notice says. “Therefore, DOE is undertaking this endeavor as an attempt to free up government resources to better serve the American people and focus its efforts on more efficiently connecting the citizenry with the work of its government.”

Lauren Harper of the Freedom of the Press Foundation told me in an email that she also has not seen any sort of precedent for this and that “it is an underhanded attempt to close out as many FOIA requests as possible, because who in their right mind checks the federal register regularly, and it should be challenged in court. (On that note, I am filing a FOIA request about this proposal.)”

“The use of still interested letters isn't explicitly allowed in the FOIA statute at all, and, as far as I know, there is absolutely zero case law that would support the department sending a mass ‘still interested’ letter via the federal register,” she added. “That they are also sending emails is not a saving grace; these types of letters are supposed to be used sparingly—not as a flagrant attempt to reduce their backlog by any means necessary. I also worry it will open a Pandora's Box—if other agencies see this, some are sure to follow.”

Marshall said that FOIA response times have been getting worse for years across multiple administrations (which has also been my experience). The Trump administration and the Department of Government Efficiency (DOGE) have cut a large number of jobs in many agencies across the government, which may have further degraded response times. But until this, there hadn’t been major proactive attempts taken by the self-defined “most transparent administration in history” to destroy FOIA.

“This is of a different nature than what we have seen so far, this affirmative, large-scale effort to purport to cancel a large number of pending FOIA requests,” Marshall said.







Quindi, caro Putin, ti diamo altri due anni ma vedi di sbrigarti con l'Ucraina perché non è che possiamo tenere il piede in due scarpe per sempre.



MESSICO. Le insidie della legge sull’acqua: «un lupo travestito da agnello»


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Dopo più di una settimana di dibattiti, gli esperti denunciano che la nuova proposta di legge sulle risorse idriche perpetua il modello mercantilista e centralizza il potere in una Commissione Nazionale dell’Acqua (Conagua) opaca, ignorando gli accordi






Give peace a chance


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/12/give-pe…
Dopo quasi quattro anni di combattimenti ininterrotti, dopo centinaia di migliaia di morti e feriti da entrambe le parti, dopo incommensurabili devastazioni ambientali, dopo un’escalation irrefrenabile della violenza bellica, finalmente con l’annuncio del piano di pace in 28 punti proposto da Trump, si è aperta la




Alice Ceresa, tradotta e traduttrice


Alice Ceresa, tradotta e traduttrice
a cura di Tania Collani, Tatiana Crivelli
edu.sefeditrice.it/catalogo/al…
Società Editrice Fiorentina

il pdf del libro è liberamente scaricabile

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Se funziona come Immuni, l'app prodotta dallo stato che ti doveva avvisare se eri vicino ad una persona con il COVID-19, direi che gli indiani possono dormire sonni tranquilli.



No, Putin non ha minacciato nessuno: sono l’Unione Europea e la Nato a minacciare la Russia!

La stampa di regime e la politica stanno totalmente capovolgendo, ancora una volta, la situazione. Partiamo dal fatto che Putin, qualche giorno fa, ha lanciato un’apertura enorme verso i guerrafondai europei, ovvero sedersi attorno a un tavolo e mettere nero su bianco un accordo. Ma in quel caso venne inascoltato.

Ma andiamo a ciò che ha detto oggi, visto che la propaganda, pur di mettere paura all’opinione pubblica, continua a mentire o a usare dichiarazioni in modo del tutto strumentale:

“L’Europa si è esclusa da sola dal processo negoziale ucraino. Non ha un’agenda di pace e attualmente sta intralciando gli sforzi degli Stati Uniti per le trattative. L’Europa avanza proposte inaccettabili per la Russia nel piano di pace sull’Ucraina.

La Russia non intende fare la guerra all’Europa, l’ho detto cento volte. Se invece l’Europa decidesse di cominciare la sua guerra e la cominciasse davvero, allora la situazione cambierebbe molto rapidamente in una in cui a noi semplicemente non resterà più nessuno con cui negoziare. La Russia non ha intenzione di combattere con l’Europa, ma se inizierà, saremo subito pronti”.

Ecco, questo ha detto Putin e non mi pare abbia minacciato qualcuno. Ha solamente detto che, se la Russia dovesse essere attaccata – come auspicato qualche ora fa da Cavo Dragone – risponderebbe. Cosa dovrebbe dire? “No, per favore, combattiamo con le pale, smontiamo i chip dalle lavastoviglie, abbiamo un’economia totalmente fallita grazie alle vostre sanzioni, quindi lasciateci in pace”?

Ma io dico: ci rendiamo conto di quanto ridicoli e pericolosi siano quelli che ci governano e quelli che dovrebbero informarvi?

Giuseppe Salamone



Incontro online su "Oggettistica" (e gli 'oggetti' testuali/letterari) in collegamento con l'Università di Perugia


Giovedì 4 dicembre, h. 12:30, “Oggettistica”_
Incontro in collegamento con l’Università di Perugia

info:
slowforward.net/2025/12/01/4-d…

per assistere in diretta:
https://t.ly/0jBvh


4 dicembre, “oggettistica”: incontro in collegamento con l’università di perugia


grazie a Fabrizio Scrivano per questo invito

4 dicembre, OGGETTISTICA. incontro in collegamento con l'Università di Perugia
cliccare per ingrandire

link per assistere: t.ly/0jBvh

#dipartimentoDiLettere #fabrizioScrivano #letteratura #mg #oggetti #oggettiLetterari #oggettistica #oggettivita #teoriaDellaLetteratura #tic #ticEdizioni #universitaDegliStudiDiPerugia #universitaDiPerugia


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C'erano i panettoni nei negozi, le luminarie, ma sentivo che mancava qualcosa... poi ho capito: la Lega che si strappa le vesti a favore di telecamera perché a scuola non si può fare il presepe.

È perché non si può fare il presepe? Per colpa degli stranieri maledetti!

Ooohhh... adesso è Natale!


L’istituto comprensivo di Chiuduno, nel bergamasco, come avviene da diversi anni nel periodo natalizio decide di impostare spettacoli e momenti conviviali senza riferimenti religiosi, nel rispetto della laicità e del pluralismo, in una scuola dove quasi il 40% degli alunni è di origine straniera. Si scatenano le "tradizionali" polemiche dei clericali – in prima fila l’europarlamentare leghista Silvia Sardone – che paventano la cancellazione dell’identità cristiana.👇
bergamonews.it/2025/12/02/a-ch…



si chia


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non capisco una cosa, ma anche per i più scettici, se putin dice di aver conquistato la città per 4 volte, non è la dimostrazione che o le 3 volte prima erano false, o l'ha persa già 3 volte e quindi una quarta conquista suona nel migliore dei casi "molto temporanea"? a casa mia a uno che racconta balle puoi credere giusto la prima volta... siamo così coglioni che raccontano N volte una balla e ogni volta ci ricaschiamo? tipo i no vax... a sentire loro chi si vaccinava doveva morire in 1 anno massimo. direi che è evidente che non è successo. ci potevi credere all'inizio ma adesso è palese che era una cazzata, no? a casa mia mi freghi la prima volta ma non le successive... si chiama imparare dall'esperienza.



STATI UNITI. “L’ICE funziona come un esercito di occupazione. Lo so perché ne ho fatto parte”


@Notizie dall'Italia e dal mondo
La testimonianza di un ex militare statunitense impiegato in Afghanistan sulle retate contro gli immigrati affidate da Donald Trump all'ICE, un corpo di polizia pesantemente armato e responsabile di atti di violenza ingiustificati
L'articolo STATI UNITI. “L’ICE funziona



Social Media in Italia 2024/2025: mercato saturo, ma cresce il tempo di utilizzo

Anche quest'anno è arrivato il momento di fare il consueto punto sull’utilizzo dei social media in Italia, rielaborando i dati del sistema di rilevazione Audicom – sistema Audiweb di cui sono venuto in possesso.

Complessivamente assistiamo ad una inedita contrazione nell’uso di alcuni social media, che inizia nel 2024 e prosegue nei primi mesi del 2025. Analizziamola considerando ciascuna piattaforma [qui la pagina dell’Osservatorio Social Media i dati aggiornati di Settembre].

Considerando le medie mensili del 2024, il social più usato dagli italiani è stato YouTube, che ha collezionato una audience di 37,1 milioni di persone (+0,5% rispetto alla media del 2023). Ma se confrontiamo i primi nove mesi del 2024 e del 2025 notiamo un lieve calo dell’1%.
A poca distanza Facebook, che ha fatto registrare una media mensile di circa 35,8 milioni di utilizzatori (-0,1%). Il calo nei primi 9 mesi del 2025 è di ben 1 milione di utenti, pari al 2,9%.
Chiude il podio ancora una volta Instagram con quasi 32,9 milioni di utenti ossia +2,7% sul 2023, ma con un decremento di 1,9 punti in quest’anno (sempre rispetto ai primi nove mesi del 2024)

TikTok è stabile al quarto posto con una audience di 22,4 milioni di utenti, in crescita dal 2023 al 2024 del 3,6%, ma in leggera flessione negli ultimi nove mesi dello 0,6%.

Sale al quinto posto Telegram (qui considerato perché ha anche una parte di funzioni tipiche dei social media) con 16,5 milioni di utilizzatori (+1,2% sul 2023, ma in calo dell’1,5% negli ultimi mesi).

A seguire troviamo LinkedIn con circa 15 milioni di utenti al mese. Il suo è un calo continuo, prima del 13% e ora del 7,7%.
Nelle immediate vicinanze c’è X che ha subito un calo del 12,8% tra 2023 e 2024 e negli ultimi mesi del 27,6% pari ad un’emorragia di 4,4 milioni di utenti.
Segue Pinterest con 14,3 milioni di fedeli, in calo del 2% sul 2023 e del 14,3% in questi ultimi mesi.

Al nono posto troviamo la piattaforma che sta crescendo di più, Reddit, aggregatore di forum online, che ha avuto una media mensile di 6,1 milioni di utenti nel 2024 (+46%) e che continua a crescere anche nel 2025 (+81%).

Segnalo l’entrata di Threads, social di Meta, che ha già conquistato 5 milioni di utenti nel 2024. A settembre 2025 ne aveva 6 milioni (+31,6% considerando il confronto con i primi nove mesi del 2024).

Chiudono la classifica tre piattaforme in calo: Twitch con 2,6 milioni di utenti nel 2024 (-35%), Snapchat con 1,8 milioni (-4,4%) e Tumblr 1,2 milioni di fedelissimi (-40%). Tutte e tre continuano a crollare a velocità simile anche in questi mesi del 2025.

Grazie a @Xab per la segnalazionevincos.it/2025/11/29/social-me…

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Abbastanza interessante la crescita di Reddit, che non avrei mai pensato potesse trovare un buon bacino nel target italofono

vincos.it/2025/11/29/social-me…

#socialMedia




Corrotti in Italia così come nella UE. Le euromerde burocrate si riconoscono ovunque vadano e fanno i moralisti la voce grossa agli altri.

Mogherini fermata, Tajani: "sono garantista" • Imola Oggi
imolaoggi.it/2025/12/02/mogher…



DRUETTI-MARRO: ARRESTO BLENGINO, UNA NORMA ASSURDA CHE COLPISCE CHI LAVORA NELLA LEGALITÀ
possibile.com/druetti-marro-ar…
Solidarietà da parte di tutta Possibile a Filippo Blengino, arrestato a Torino sulla base di norme inutili e proibizioniste che non producono alcun risultato se


Enav al centro del rinnovo radar. Siglata l’intesa con la Difesa

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Enav ha annunciato un’importante commessa per il rafforzamento della difesa aerea e della sorveglianza del traffico aereo in Italia. Con un accordo siglato con ministero della Difesa, tramite Teledife, Enav guiderà un raggruppamento con Techno Sky (sua controllata al 100%) e Leonardo per



fanpage.it/podcast/scanner/la-…

mi dici cosa dovresti fare quando sai che un pazzo che vuole rifondare l'unione sovietica ha intenzione di tornare alla guerra fredda o quanto necessario per completare quanto lasciato a metà? una mia amica che ha combattuto contro la dittatura a panama sosteneva che la peggiore e più corrotte delle democrazie era preferibile alla migliore e più efficiente delle dittature. se ti attaccano puoi solo difenderti. quali alternative ci sono? arrenderti e sperare che il tuo amore smisurato converta il nemico?



Druetti (Pos): ONU critica i centri per migranti in Albania, Meloni abbandoni il progetto
possibile.com/cpr-albania-onu/…
Mentre Meloni continua a dire che "funzioneranno", i campi per le persone migranti di Gjadër in Albania sono finiti al centro delle preoccupazioni e critiche del comitato ONU contro la Tortura e Comportamenti Disumani e Degradanti. E la notizia già si commenta da sola sottolineando il fallimento e lo



Ecco perché l’Italia ha bisogno di un polo cibernetico nazionale. Parla Festucci

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Nel cyberspazio, la competizione non conosce tregua. Gli attacchi informatici aumentano per frequenza e complessità, colpiscono infrastrutture civili e militari e rappresentano una minaccia che va ben oltre quella convenzionale. L’Italia, tuttavia, non ha ancora sviluppato una



“Lasciatemi morire ridendo” arriva a Prato – Proiezione del documentario e dibattito post-film

📍Cinema Garibaldi, Via Giuseppe Garibaldi 6 – Prato
🗓Lunedì 8 dicembre 2025
🕗Ore 20:30


Nell’ambito della campagna nazionale di presentazione del documentario Lasciatemi morire ridendo, la Cellula Coscioni di Prato invita alla proiezione del film dedicato alla storia di Stefano Gheller, primo cittadino veneto a ottenere il via libera per l’aiuto medico alla morte volontaria.

A seguire, dibattito post-proiezione con:

  • Marco Perduca, Senatore, Coordinatore attività internazionali Associazione Luca Coscioni
  • Bernard Dika, Sottosegretario alla Presidenza Regione Toscana
  • Erica Mazzetti, Deputata della Repubblica
  • Sabrina Pientini, Coordinamento Cure Palliative ASL Toscana

Modera: Matteo Giusti, Coordinatore Cellula Coscioni Prato.

L’appuntamento sarà un’occasione per riflettere sui diritti ancora negati nel fine vita e sull’urgenza di garantire piena libertà di scelta alle persone in condizioni di sofferenza estrema.

L'articolo “Lasciatemi morire ridendo” arriva a Prato – Proiezione del documentario e dibattito post-film proviene da Associazione Luca Coscioni.




Il caso Alma Mater di Bologna e il dovere di non alimentare nuovi estremismi. Il commento di Butticé

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Alla luce di quanto accaduto a Bologna, sento il dovere di intervenire pubblicamente. Non per alimentare polemiche sterili, ma perché ciò che è successo tocca il cuore del rapporto tra Forze Armate, Università e società democratica. Parlo da soldato e Fiamma



Kaspersky Security Bulletin 2025. Statistics


All statistics in this report come from Kaspersky Security Network (KSN), a global cloud service that receives information from components in our security solutions voluntarily provided by Kaspersky users. Millions of Kaspersky users around the globe assist us in collecting information about malicious activity. The statistics in this report cover the period from November 2024 through October 2025. The report doesn’t cover mobile statistics, which we will share in our annual mobile malware report.

During the reporting period:

  • 48% of Windows users and 29% of macOS users encountered cyberthreats
  • 27% of all Kaspersky users encountered web threats, and 33% users were affected by on-device threats
  • The highest share of users affected by web threats was in CIS (34%), and local threats were most often detected in Africa (41%)
  • Kaspersky solutions prevented nearly 1,6 times more password stealer attacks than in the previous year
  • In APAC password stealer detections saw a 132% surge compared to the previous year
  • Kaspersky solutions detected 1,5 times more spyware attacks than in the previous year

To find more yearly statistics on cyberthreats view the full report.


securelist.com/kaspersky-secur…



Little Lie Detector is Probably No Worse Than The Big Ones


Want to know if somebody is lying? It’s always so hard to tell. [dbmaking] has whipped up a fun little polygraph, otherwise known as a lie detector. It’s nowhere near as complex as the ones you’ve seen on TV, but it might be just as good when it comes to finding the truth.

The project keeps things simple by focusing on two major biometric readouts — heart rate and skin conductivity. When it comes to the beating heart, [dbmaking] went hardcore and chose an AD8232 ECG device, rather than relying on the crutch that is pulse oximetry. It picks up heart signals via three leads that are just like those they stick on you in the emergency room. Skin conductivity is measured with a pair of electrodes that attach to the fingers with Velcro straps. The readings from these inputs are measured and then used to determine truth or a lie if their values cross a certain threshold. Presumably, if you’re sweating a lot and your heart is beating like crazy, you’re telling a lie. After all, we know Olympic sprinters never tell the truth immediately after a run.

Does this work as an actual, viable lie detector? No, not really. But that’s not just because this device isn’t sophisticated enough; commercial polygraph systems have been widely discredited anyway. There simply isn’t an easy way to correlate sweating to lying, as much as TV has told us the opposite. Consider it a fun toy or prop to play with, and a great way to learn about working with microcontrollers and biometric sensors.

youtube.com/embed/rpxLFYz5RgQ?…


hackaday.com/2025/12/02/little…




Ottawa entra in Safe e l’Ue apre il gioco lungo della difesa

@Notizie dall'Italia e dal mondo

L’ingresso del Canada nello strumento Safe dell’Unione europea segna una svolta nella costruzione di una difesa sempre più integrata e industrialmente strutturata. La decisione porta per la prima volta un Paese del G7 non appartenente all’Unione dentro il meccanismo europeo dei prestiti per gli



Microchip, il governo Usa investe in xLight mentre Intel punta sulla Malaysia

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Dopo l'ingresso nel capitale di Intel, il governo americano investe anche in xLight, una startup guidata dall'ex-Ceo del colosso dei chip, Pat Gelsinger, che punta a sviluppare laser per i processi di litografia di Asml. Intel, intanto, si espande in

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Bancomat Pay, tutte le novità con Visa

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Bancomat ha avviato con Visa un progetto pilota per ampliare l’operatività del wallet Bancomat sfruttando la rete di accettazione globale di Visa.

startmag.it/innovazione/bancom…

in reply to Informa Pirata

Quindi per generare una alternativa a VISA bisogna utilizzare i servizi forniti da VISA?

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HONDURAS: testa a testa tra i candidati dell’oligarchia


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il margine risicato con una differenza inaspettata a favore di Asfura, l’enorme divario tra la candidata di Libre e i suoi avversari e la caduta del sistema di conteggio per un giorno intero gettano varie ombre sulle elezioni in Honduras
L'articolo HONDURAS: testa a testa tra i candidati



Negli Usa è caccia al drone: così la Casa Bianca impallina la cinese Dji

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Tra pochi giorni entrerà in vigore negli Usa la norma per mettere a terra i droni Dji. L'azienda, leader indiscusso nel settore, per aggirarla avrebbe tentato di introdurre nel mercato americano i suoi prodotti con




Joseph Martone: anticipato dal primo singolo il nuovo album in uscita a breve
freezonemagazine.com/news/jose…
Ritorno sulle scene con il secondo album solista intitolato Endeavours per il songwriter, cantante e chitarrista italo-americano Joseph Martone, che sarà pubblicato in formato vinile, CD e digitale il 6 febbraio 2026 con l’etichetta indipendente italiana Rivertale Productions. Registrato in Italia