@Roberto Burioni lascia Facebook, nonostante le decine di migliaia di follower.
E lo seguono...
Questo dimostra che c'è la possibilità di avere contatti con decine di migliaia di persone anche senza dover sottostare alle forche caudine di Meta e senza dover scendere a compromessi avvilenti con la propria morale.
Speriamo non sia il primo e speriamo che qualcuno di loro si accorga anche del Fediverso.
Dolcetto o scherzetto? Trump e Melania regalano caramelle ai bambini per Halloween
[quote]WASHINGTON – Dolcetto o scherzetto? Il presidente Donald Trump e la first lady Melania hanno accolto famiglie e bambini fuori dalla Casa Bianca in occasione della tradizionale festa di Halloween.…
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Parma, cori fascisti e invocazioni al Duce nella sede di FdI. Commissariata Gioventù nazionale
[quote]Un gruppo di giovani ha inneggiato al fascismo e a Benito Mussolini nella sede di Parma di Fratelli d'Italia, utilizzata da Gioventù Nazionale
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Gerusalemme paralizzata dagli ultraortodossi: “No alla leva obbligatoria”. A Gaza nuovi raid: tre morti
[quote]GERUSALEMME –  Il presidente americano Donald Trump tende di nuovo la mano a Hamas. Dopo aver espresso pubblicamente il proprio appoggio a Israele per gli ultimi raid nella Striscia, l’inquilino…
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Juventus, comincia l’era Spalletti: “Questa squadra ha potenzialità”
TORINO – Comincia l’era di Luciano Spalletti alla Juventus. Il tecnico ex Napoli e Inter è stato ufficialmente presentato in conferenza stampa dopo la prima visita avvenuta ieri, 30 ottobre,…
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Contributo banche in manovra, l’ok di Bankitalia: “Nessun rischio”
[quote]Le modifiche alla manovra, secondo il governo, non toccheranno il tema delle banche. Modifiche probabili sul tema degli affitti brevi. Sarà il Parlamento a decidere. Il Pil intanto resta fermo negli ultimi tre mesi mentre cresce l'occupazione nel mese di Settembre
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Instagram lascia spazio agli utenti: il test che permette di scegliere l’algoritmo
[quote]WASHINGTON – L’algoritmo di Instagram gestito direttamente dagli utenti. Questo lo scenario prospettato dal ceo Adam Mosseri, che in un video pubblicato sulla piattaforma annuncia il lancio del test negli…
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Fotovoltaico, scoperta truffa da 80 milioni di euro sul noleggio di pannelli fantasma
[quote]ROMA – La Guardia di Finanza di Bologna e la Polizia di Stato hanno scoperto un gruppo criminale che avrebbe convinto quasi 6 mila persone in tutta Italia a investire…
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Trump-Putin, Ft rivela: “Vertice cancellato per le richieste di Mosca”. Il Cremlino: “Test nucleari? Mai fermati”
[quote]MOSCA – Una telefonata tesa tra il segretario di Stato degli Stati Uniti Marco Rubio e il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov. Questo il motivo dell’annullamento del vertice previsto…
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Caso Garlasco, il padre di Andrea Sempio indagato per corruzione a Brescia
[quote]Secondo la procura di Brescia Giuseppe Sempio avrebbe pagato Venditti per archiviare il figlio nell'omicidio di Garlasco
L'articolo Caso Garlasco, il padre di Andrea Sempio indagato per corruzione a lumsanews.it/garlasco-il-padre…
Inni al duce e cori fascisti nella sede dei giovani di Fratelli d’Italia a Parma, il Pd: “Meloni non ha niente da dire?” | VIDEO
@Politica interna, europea e internazionale
Inni al duce e cori fascisti: è quello che si sente in un video registrato fuori dalla sede di Fratelli d’Italia a Parma. Registrato il 28 ottobre, anniversario della marcia su Roma, e diffuso sui social dal presidente del
"La direttiva dell'Unione europea 2014/24, valida in tutti i paesi membri, stabilisce che se i costi di un'opera pubblica aumentano di oltre il 50% rispetto al contratto iniziale, bisogna indire una nuova gara d'appalto aperta a tutte le imprese europee. Nel caso del Ponte, il contratto originale del 2006 prevedeva circa 4,6 miliardi di euro, mentre oggi la stima dei costi arriva a 13,5 miliardi, quasi tre volte tanto. Ciò significa che, secondo la normativa europea, il governo avrebbe dovuto avviare una nuova gara internazionale, invece di riattivare semplicemente il vecchio contratto con Eurolink, il consorzio incaricato della costruzione."
direi che l'obiezione della corte è sensibile e NON politica. il rispetto delle regole degli appalti è importante. come non pulirsi il culo dei regolamenti europei che ci siamo impegnati a rispettare.
in sostanza la corte ha bocciato l'opera solo perché è stata finanziata con i soliti metodi mafiosi all'italiana. e non è un nodo politico.
la corte dei conti, che fa un vaglio tecnico finanziario e non politico, ha solo dimostrato di essere un'istituzione più seria e rispettosa delle regole del governo.
Ponte sullo Stretto, perché la Corte dei conti ha bocciato il progetto e cosa succede ora
I magistrati contabili negano il visto alla delibera Cipess da 13,5 miliardi approvata ad agosto per il ponte sullo Stretto. Le motivazioni entro 30 giorniRiccardo Piccolo (Wired Italia)
L’ombra cinese non raffredda i conti di Apple
L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Trimestre oltre le attese per il gigante tech di Cupertino, con fatturato e utili in aumento. Boom dei servizi, che compensa il calo vendite in Cina. Il ceo Cook startmag.it/innovazione/lombra…
Bohemian Rhapsody, 50 anni dopo il capolavoro dei Queen rimane ancora un mistero
[quote]ROMA – Un brano iconico che ha fatto la storia della musica rock e ha segnato la carriera dei Queen. Bohemian Rhapsody compie cinquant’anni portandosi dietro il suo alone di…
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Dalla nona conferenza globale sulle finanze criminali e le criptovalute emerge la necessità di standard e cooperazione più forti
I partecipanti all'evento di Vienna – organizzato congiuntamente da #Europol, #UNODC e dall'Istituto di governance di Basilea (#BaselInstituteonGovernance) – hanno acquisito nuove informazioni sui modi in evoluzione in cui le #criptovalute e la tecnologia #blockchain vengono utilizzate dalla criminalità. La conferenza del 28 e 29 ottobre 2025 ha riunito più di 250 partecipanti presenti (e più di 1 000 online) provenienti da un'ampia gamma di settori, tra cui forze dell'ordine, pubblici ministeri, regolatori, ricercatori e importanti società di intelligence blockchain.
La crescente sofisticazione delle tattiche criminali comporta rischi, non solo per il settore delle criptovalute e per le vittime della truffa, ma per la società in generale. Questi rischi includono crimini gravi come il traffico di droga, il finanziamento del terrorismo e l’evasione delle sanzioni.
Le forze dell'ordine, i partner del settore privato e il mondo accademico stanno rapidamente facendo progredire la loro capacità di contrastare le minacce poste dai sofisticati crimini legati alle criptovalute e dal riciclaggio di denaro. Gli strumenti avanzati stanno riducendo la dipendenza dal tracciamento manuale, mentre una serie di operazioni transfrontaliere di successo mostrano il potere della collaborazione.
Anche la ricerca e dati affidabili sull’uso delle criptovalute per scopi criminali sono fondamentali affinché i governi possano valutare i rischi e rispondere in modo appropriato.
La natura senza confini delle blockchain significa che i proventi criminali possono attraversare il globo in pochi secondi, mentre la cooperazione formale tra le autorità può richiedere ancora giorni o settimane. Canali interagenzia più rapidi sono vitali, hanno affermato i partecipanti, nonché un più stretto coordinamento tra investigatori e pubblici ministeri.
I partenariati pubblico-privato sono stati fondamentali per interrompere le attività illecite sulla blockchain, ma devono essere migliorati e ridimensionati. Questo è stato un tema chiave del primo giorno, dedicato alla collaborazione intersettoriale.
Anche un evento collaterale guidato dal Gruppo Wolfsberg ha sottolineato l'importanza della cooperazione tra privati.
Le criptovalute sono ora una caratteristica comune delle indagini sulla criminalità finanziaria, ma molte agenzie non hanno ancora le competenze e le risorse per perseguire piste o recuperare beni. Lo sviluppo di team specializzati e il miglioramento delle competenze degli ufficiali e funzionari in prima linea sono essenziali.
Con l’espansione e l’evoluzione dell’uso delle criptovalute, la Conferenza globale congiunta rimane una piattaforma unica per il dialogo e la cooperazione pratica.
Sviluppando standard chiari, rafforzando la cooperazione e sviluppando capacità, si possono garantire collettivamente le innovazioni finanziarie affinchè siano sfruttate per il bene pubblico prevenendone al tempo stesso gli abusi da parte dei criminali.
Scopri di più sulla conferenza e trova i collegamenti a eventuali registrazioni sul Pagina dell'evento della 9a Conferenza globale sulle finanze penali e le criptovalute a questo link baselgovernance.org/9crc
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freezonemagazine.com/articoli/…
Questa autrice della Repubblica Ceca ci ha abituati a romanzi profondi ed emozionanti, tra i quali Il lago, Mona, L’isola e con L’uomo invisibile conferma una volta di più le sue eccezionali doti narrative e scrittorie. Come accade in altri romanzi della Bellová, il luogo in cui si svolge la vicenda non è reale, o […]
L'articolo Bianca Bellová – L’uomo invisibile proviene da FREE ZONE
freezonemagazine.com/news/linw…
In libreria dal 7 Novembre 2025 Un thriller soprannaturale alla Stephen King, un romanzo che fa per i trenini giocattolo ciò che Chucky ha fatto per le bambole. Annie Blunt, illustratrice di libri per bambini, ha vissuto un anno devastante: la morte improvvisa del marito e una controversia legata a una delle sue opere […]
L'articolo Linwood Barclay – Whistle. Trenini
Hai il browser con l'ai? hai hai hai!
@Privacy Pride
Il post completo di Christian Bernieri è sul suo blog: garantepiracy.it/blog/ai-brows…
I nuovi browser con AI integrata escono delle fottute pareti. Perché? Beh, non certo per il nostro bene... diciamo che non è manna dal cielo. Clicca qui per contribuire al mio lavoro L'argomento è divisivo e polarizzante: c'è chi li ama e chi li odia.
Privacy Pride reshared this.
Musica, cosa cela la pace tra Universal Music e Udio sull’IA
L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Universal Music Group e la startup Udio chiudono la disputa legale sul copyright e annunciano per il 2026 una piattaforma musicale basata su intelligenza artificiale addestrata su brani concessi in licenza dagli
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Vulnerabilità in ChatGPT Atlas consente di manipolare la memoria dell’AI: come difendersi
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
È stata scoperta una vulnerabilità nel browser agentico ChatGPT Atlas di OpenAI che, qualora venisse sfruttata, consentirebbe a un attaccante di iniettare istruzioni malevole nella memoria dell’IA ed eseguire codice remoto sul
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There’s Nothing Boring About Web Search on Retro Amigas
Do you have a classic Amiga computer? Do you want to search the web with iBrowse, but keep running into all that pesky modern HTML5 and HTTPS? In that case, [Nihirash] created BoringSearch.com just for you!
BoringSearch was explicitly inspired by [ActionRetro]’s FrogFind search portal, and works similarly in practice. From an end-user perspective, they’re quite similar: both serve as search engines and strip down the websites listed by the search to pure HTML so old browsers can handle it.Boring search in its natural habitat, iBrowse on Amiga.
The biggest difference we can see betwixt the two is that FrogFind will link to images while BoringSearch either loads them inline or strips them out entirely, depending on the browser you test with and how the page was formatted to begin with. (Ironically, modern Firefox doesn’t get images from BoringSearch’s page simplifier.) BoringSearch also gives you the option of searching with DuckDuckGo or Google via the SerpAPI, though note that poor [Nihirash] is paying out-of-pocket for google searches.
BoringSearch is explicitly aimed at the iBrowse browser for late-stage Amigas, but should work equally well with any modern browser. Apparently this project only exists because FrogFind went down for a week, and without the distraction of retrocomptuer websurfing, [Nihirash] was able to bash out his own version from scratch in Rust. If you want to self-host or see how they did it, [Nihirash] put the code on GitHub under a donationware license.
If you’re scratching your head why on earth people are still going on about Amiga in 2025, here’s one take on it.
Il Mossad, la supply chain truccata e i giudici intimiditi
Yossi Cohen, ex direttore del Mossad, ha detto pubblicamente due cose che di solito restano chiuse in una stanza senza registratori.
Primo: Israele avrebbe piazzato nel tempo una rete globale di sabotaggio e sorveglianza inserendo hardware manomesso in dispositivi commerciali usati dai suoi avversari. Parliamo di radio, pager, apparati di comunicazione “normali” che in realtà possono localizzare, ascoltare o esplodere. Questa infrastruttura, dice lui, è stata distribuita “in tutti i paesi che puoi immaginare”. Lo ha detto in un’intervista recente, rilanciata da testate come Middle East Monitor e da media israeliani che citano il podcast “The Brink”.
Secondo: lo stesso Cohen viene accusato di aver preso parte a una campagna di pressione e intimidazione contro magistrati e funzionari delle corti internazionali dell’Aia la Corte penale internazionale (ICC) e la Corte internazionale di giustizia (ICJ) per frenare indagini su possibili crimini di guerra israeliani. Queste accuse, pubblicate già nel 2024 dal Guardian insieme a +972 Magazine e Local Call, parlano di sorveglianza personale sui procuratori della Corte, raccolta di informazioni private e messaggi molto poco diplomatici, fino a minacce velate.
C’è poi un’altra voce pesante: Tamir Pardo, che è stato direttore del Mossad prima di Cohen, ha definito queste presunte tecniche “stile mafia”, quindi fuori da quello che lui considera accettabile per il servizio segreto israeliano.
Questo quadro, sabotaggio fisico attraverso la supply chain e pressione diretta sulla magistratura internazionale, non è folklore. È il modo in cui viene raccontata oggi, in pubblico, la sicurezza nazionale israeliana. E ci riguarda più di quanto ci piaccia ammettere.
 
1. Sabotaggio integrato nella filiera
Cohen descrive così la tecnica, che lui chiama “metodo del pager”: intercettare l’hardware che un avversario comprerà e userà, modificarlo prima della consegna, riconsegnarlo “come nuovo”, e tenerlo in campo come arma remota.
Secondo la sua versione, questo lavoro è iniziato tra il 2002 e il 2004, quando lui guidava le operazioni speciali del Mossad. Il sistema sarebbe stato usato contro Hezbollah nel 2006, e sarebbe poi diventato un modello operativo stabile. Oggi, dice Cohen, dispositivi manipolati in questo modo sono operativi “in tutti i paesi che puoi immaginare”.
Non stiamo parlando di un malware infilato in una rete aziendale. Qui il concetto è molto più diretto: prendo il tuo apparato di comunicazione, lo trasformo in un localizzatore, in un microfono e, se serve, in un detonatore.
Questa è supply chain interception applicata a strumenti fisici, non solo a software e firmware. È l’arma perfetta per conflitti asimmetrici: ti lascio usare la tua infrastruttura, ma quella infrastruttura in realtà è mia. Quando voglio, ti ascolto. Se serve, ti elimino.
Chi conosce la storia dei servizi occidentali non cade dalla sedia. Gli Stati Uniti (NSA/CIA) e il Regno Unito (GCHQ) sono stati accusati e documentati mentre intercettavano apparati di rete durante le spedizioni internazionali per inserirci componenti hardware clandestini o firmware manipolato, e poi lasciarli arrivare “intatti” al bersaglio. Questo è uscito negli Snowden leaks anni fa e non è mai stato seriamente smentito sul piano tecnico. L’unica differenza è che loro non lo raccontavano così apertamente davanti a un microfono.
Cohen sì. E questa è già un’operazione psicologica: farti sapere che potrebbe essere successo anche a te.
 
2. L’arma psicologica è parte della strategia
Annunciare al mondo “abbiamo disseminato hardware truccato ovunque” non serve solo a intimidire Hezbollah o Hamas. Serve a qualcos’altro, molto più sottile: introdurre paranoia diffusa nelle catene di approvvigionamento tecnologico di tutti gli altri.
Il messaggio indiretto verso l’Europa è questo: guardate i vostri apparati radio tattici, le vostre reti di campo, i vostri droni commerciali, i vostri sensori industriali. Quanti di questi device sono davvero “puliti”? Quanti possono essere stati aperti, modificati, richiusi e spediti?
Obiettivo: costringerti a dubitare del tuo stesso hardware, cioè a spendere soldi e capitale politico per ricontrollare tutto. È sabotaggio economico indiretto. E fa parte del gioco.
Questo è un concetto chiave del 2025: la guerra non è solo sparare. È costringere il nemico a spendere.
 
3. Il fronte giudiziario: pressione sui tribunali internazionali
Passiamo all’altro pezzo, che è quello più tossico dal punto di vista diplomatico.
Secondo l’inchiesta pubblicata dal Guardian Israele avrebbe condotto per anni una campagna sistematica per indebolire e intimidire la Corte penale internazionale (ICC) e, più in generale, per limitare l’azione delle corti internazionali dell’Aia sulle responsabilità israeliane nei conflitti.
La ricostruzione racconta questo: il Mossad avrebbe monitorato, spiato e fatto pressione sulla procuratrice dell’ICC Fatou Bensouda e, successivamente, su altri funzionari, per dissuaderli dall’andare avanti su possibili crimini di guerra israeliani nei Territori occupati. Parliamo di pedinamenti, profiling personale e familiare, raccolta di materiale potenzialmente ricattabile e messaggi recapitati direttamente, senza troppi giri di parole.
In queste ricostruzioni Cohen è indicato come l’uomo incaricato di “parlare” direttamente con la Corte. “Parlare” qui non è inteso come canale diplomatico. È inteso come far capire che certe indagini non devono andare avanti.
Tamir Pardo, suo predecessore al vertice del Mossad, ha commentato queste accuse in modo netto: roba “da Cosa Nostra”, inaccettabile per quello che secondo lui dovrebbe essere il perimetro operativo del servizio.
Tradotto senza filtri: se queste ricostruzioni sono corrette, Israele non si è limitato a fare pressione politica sugli organismi internazionali. Ha trattato la Corte come un bersaglio ostile da neutralizzare. È un salto di qualità. E lo hanno capito tutti.
 
4. Il quadro reale del 2025
Sommiamo le due cose:
- Sabotaggio fisico piazzato nella supply chain degli avversari (e, volendo, di chiunque), con capacità di intercettazione e distruzione selettiva.
- Pressione diretta su chi, nelle istituzioni giudiziarie internazionali, potrebbe qualificare quelle stesse operazioni come crimini di guerra.
Questo è il paradigma operativo che sta emergendo allo scoperto: intelligence tecnica + sabotaggio fisico + lawfare aggressivo. Tutto insieme. E dichiarato pubblicamente.
Non c’è più separazione tra campo di battaglia, cyberspazio, logistica industriale e tribunale dell’Aia. È la stessa storia, con gli stessi protagonisti.
 
5. Perché ci riguarda (sì, anche qui)
Quando Cohen dice “abbiamo piazzato dispositivi manipolati in tutti i paesi che puoi immaginare”, non sta dicendo “in Libano e basta”. Sta dicendo: ovunque. Quindi anche in Paesi europei. Anche in contesti NATO. Anche in filiere industriali e infrastrutturali dove passa tecnologia dual use, civile-militare.
Questo apre un punto critico per l’Europa: la sicurezza delle nostre infrastrutture tecnologiche non è più solo una questione di patch e antivirus. È una questione di controllo reale della filiera hardware. Parliamo di radio tattiche, droni commerciali, apparati di rete, sensori industriali, componenti OT/SCADA. Tutte cose che usiamo ogni giorno in energia, trasporti, telecomunicazioni, sanità.
Domanda secca: chi ci garantisce che quello che arriva in casa nostra non sia già stato toccato da qualcuno, da qualche parte, prima di arrivare qui?
Secondo punto. Se è vero e le inchieste lo raccontano con estrema dovizia di nomi e date — che un servizio di intelligence nazionale è disposto a mettere pressione personale sui magistrati internazionali, allora siamo fuori dalla normalità diplomatica. Siamo in un mondo dove la legalità internazionale diventa un altro fronte operativo. Chi ha più leve, detta il perimetro di ciò che è “accettabile”.
È il 2025. La sicurezza non è più discussione astratta. È potere materiale.
 
Conclusione
Cohen oggi si sta costruendo un profilo pubblico: l’uomo che ha protetto Israele usando tutti i mezzi. Sta normalizzando un messaggio molto chiaro: sabotaggio nella supply chain, sorveglianza permanente, azione chirurgica sul campo e pressione diretta su chi prova a qualificare tutto questo come “crimine di guerra”.
Tradotto: la guerra moderna non è più separata in “cyber”, “intelligence”, “diplomazia” e “diritto internazionale”. È un unico blocco operativo.
La vera notizia non è che Israele faccia queste cose. Chiunque abbia seguito gli ultimi vent’anni di operazioni clandestine sa benissimo che tutti i player di fascia alta lavorano così, dagli Stati Uniti alla Russia, passando per la Cina e l’Iran. La vera notizia è che ora lo si dice ad alta voce, davanti alle telecamere, con la stessa naturalezza con cui si presenta un prodotto.
Quando un ex capo del Mossad ti guarda e ti dice: abbiamo dispositivi modificati “in ogni paese che puoi immaginare”, il messaggio è uno solo.
Non è avviso. È avvertimento.
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Nvidia investe 1 miliardo di dollari in Nokia per lo sviluppo delle reti 6G con AI
Jen-Hsun Huang ha lanciato una bomba: Nvidia avrebbe investito 1 miliardo di dollari in Nokia. Sì, è proprio la Nokia che ha reso i telefoni Symbian così popolari 20 anni fa.
Nel suo discorso, Jensen Huang ha affermato che le reti di telecomunicazione stanno attraversando una profonda trasformazione, passando dalle architetture tradizionali ai sistemi nativi basati sull’intelligenza artificiale, e l’investimento di Nvidia accelererà questo processo.
Pertanto, Nvidia, attraverso il suo investimento, sta collaborando con Nokia per creare una piattaforma di intelligenza artificiale per le reti 6G, potenziando le reti RAN tradizionali con l’intelligenza artificiale.
La forma specifica dell’investimento è che Nvidia sottoscriverà circa 166 milioni di nuove azioni Nokia al prezzo di 6,01 dollari ad azione, il che darà a Nvidia una partecipazione di circa il 2,9% in Nokia.
Nel momento in cui è stata annunciata la partnership, il prezzo delle azioni Nokia è aumentato del 21%, registrando il guadagno maggiore dal 2013.
 
Che cos’è AI-RAN?
RAN sta per Radio Access Network, mentre AI-RAN è una nuova architettura di rete che integra direttamente le capacità di elaborazione basate sull’intelligenza artificiale nelle stazioni base wireless. I sistemi RAN tradizionali sono principalmente responsabili della trasmissione dei dati tra stazioni base e dispositivi mobili, mentre AI-RAN aggiunge funzionalità di edge computing e di elaborazione intelligente.
Ciò consente alle stazioni base di applicare algoritmi di intelligenza artificiale per ottimizzare l’utilizzo dello spettro e l’efficienza energetica, migliorare le prestazioni complessive della rete e sfruttare le risorse RAN inutilizzate per ospitare servizi di intelligenza artificiale edge, creando nuovi flussi di entrate per gli operatori.
Gli operatori possono eseguire applicazioni di intelligenza artificiale direttamente presso la stazione base, senza dover inviare tutti i dati al data center centrale per l’elaborazione, il che riduce notevolmente il carico di rete.
 
L’esempio di Huang
Huang ha fatto un esempio: quasi il 50% degli utenti di ChatGPT accede tramite dispositivi mobili. Inoltre, ChatGPT conta oltre 40 milioni di download mensili da dispositivi mobili. In un’epoca di crescita esponenziale delle applicazioni di intelligenza artificiale, i sistemi RAN tradizionali non sono in grado di gestire l’intelligenza artificiale generativa e le reti mobili basate su agenti.
AI-RAN, fornendo funzionalità di inferenza AI distribuite, consente risposte più rapide da parte delle future applicazioni di intelligenza artificiale, come agenti intelligenti e chatbot. Allo stesso tempo, AI-RAN prepara le applicazioni integrate di rilevamento e comunicazione nell’era del 6G.
Huang ha citato una previsione della società di analisi Omdia, secondo cui il mercato RAN crescerà fino a superare i 200 miliardi di dollari entro il 2030, con l’AI-RAN come segmento in più rapida crescita.
 
Una riprogettazione completa del 5G e 6G
In una dichiarazione congiunta, il presidente e CEO di Nokia Justin Hotard ha affermato che la partnership metterà i data center AI alla portata di tutti, consentendo una riprogettazione radicale dal 5G al 6G.
Ha menzionato specificamente che Nokia sta collaborando con tre diverse tipologie di aziende: Nvidia, Dell e T-Mobile. T-Mobile, uno dei primi partner, inizierà i test sul campo della tecnologia AI-RAN nel 2026, concentrandosi sulla verifica dei miglioramenti in termini di prestazioni ed efficienza.
Justin ha affermato che questi test forniranno dati preziosi per l’innovazione del 6G, aiutando gli operatori a costruire reti intelligenti che si adattino alle esigenze dell’intelligenza artificiale.
Basato su AI-RAN, NVIDIA ha rilasciato un nuovo prodotto chiamato Aerial RAN Computer Pro (ARC-Pro), una piattaforma di elaborazione accelerata predisposta per il 6G. La sua configurazione hardware principale include due tipi di GPU NVIDIA: Grace CPU e Blackwell GPU
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Parole condivise per esplorare il nostro patrimonio culturale
La Biblioteca nazionale centrale di Firenze e il Museo Galileo uniscono le forze in un progetto innovativo che unisce musei, archivi e biblioteche per viaggiare nel sapere in modo semplice e smart.
Vincitore del bando Digital MAB, promosso dalla Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali, nell’ambito di Dicolab – Cultura al digitale, il progetto intende svolgere ricerche integrate tra patrimoni differenti (fotografie, stampe, manoscritti, oggetti). A partire dalla interoperabilità dei dati, l’obiettivo è la realizzazione di un modello di archivio iconografico di risorse di varia tipologia consultabile in modo trasversale con un’interfaccia di ricerca per l’accesso alla teca digitale del Museo Galileo tramite parole chiave controllate nel Thesaurus della Biblioteca nazionale centrale di Firenze per creare collegamenti con risorse di altre biblioteche, di archivi e di musei.
L'articolo Parole condivise per esplorare il nostro patrimonio culturale proviene da Biblioteca nazionale centrale di Firenze.
Bug nel Task Manager di Windows 11: come risolverlo
Gli aggiornamenti di Windows 11 di Microsoft spesso contengono bug inspiegabili, in particolare patch per nuove funzionalità, come la KB5067036 rilasciata di recente. Sebbene KB5067036 sia un aggiornamento facoltativo, ha introdotto un menu Start completamente nuovo e aggiornamenti alla barra delle applicazioni e a Esplora file, rendendolo molto atteso.
Tuttavia, è stato riscontrato un bug nel Task Manager.
Il bug è che quando un utente chiude la finestra del Task Manager come di consueto, il programma non viene effettivamente chiuso e rimane in background.
Se il programma viene riaperto, verrà rigenerato. Nel test, sono stati generati un massimo di 100 processi in background.
 
Considerando che consuma anche memoria e risorse della CPU, questo bug può rallentare il sistema e persino causare il blocco dei computer.
Come risolvere questo bug?
Ci sono soluzioni sul forum di Reddit, dove è stato segnalato il problema. Una soluzione è utilizzare la funzione “Termina processo” in Task Manager per terminare i processi in esecuzione in background. Basta terminare ogni processo in background.
Se hai più finestre aperte, i passaggi precedenti potrebbero risultare un po’ macchinosi. In tal caso, puoi provare la riga di comando: apri CMD e digita il seguente comando:
taskkill /im taskmgr.exe /f
Questo comando può terminare contemporaneamente tutti i programmi in background in Task Manager, portando pace e tranquillità nel mondo.
Naturalmente, la soluzione definitiva dipende ancora da Microsoft. Questa patch è ancora un’anteprima e la versione finale verrà rilasciata entro due settimane. Microsoft dovrebbe avere il tempo di risolvere il problema. Non preoccuparti se non hai ancora effettuato l’aggiornamento: potrebbero esserci altri bug non ancora scoperti. Non c’è fretta di provare il nuovo menu Start.
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Linux e il gaming: un connubio sempre più affidabile
Secondo Boiling Steam, il numero di giochi Windows che funzionano in modo affidabile su Linux è il più alto mai registrato. L’analisi si basa sulle statistiche di ProtonDB, che raccoglie i report degli utenti sui lanci di giochi tramite Proton e WINE.
I ricercatori sottolineano che i giochi sono divisi in cinque categorie: Platino – funziona perfettamente appena tolto dalla scatola; Oro – richiede impostazioni minime; Argento – giocabile ma con problemi; Bronzo – intermedio; Borked – non funziona affatto.
Queste valutazioni sono solo parzialmente paragonabili al sistema Steam Deck Verified, che tiene conto delle prestazioni di un dispositivo specifico.
 
Il grafico pubblicato nell’articolo mostra un costante aumento del numero di giochi nelle categorie Platino e Oro. Attualmente, circa il 90% dei giochi Windows funziona correttamente su Linux e la percentuale di giochi “non funzionanti” è scesa a un minimo storico di circa il 10%. 
Questi miglioramenti sono attribuibili al continuo lavoro degli sviluppatori di Proton e WINE, nonché alle iniziative di Valve, che collabora sempre più con gli editori prima dell’uscita dei giochi per garantire la compatibilità con Steam Deck .
Alcuni titoli, come il MOBA March of Giants, continuano a rifiutarsi di essere lanciati, spesso a causa di ban diretti da parte degli sviluppatori, come confermano i report di ProtonDB. Tuttavia, stanno diventando sempre più comuni i casi in cui giochi come Blade e Soul NEO passano da non funzionanti a parzialmente compatibili.
Esistono ancora progetti che richiedono la manipolazione manuale delle librerie DLL, come la visual novel Sickly Days and Summer Traces, che può essere avviata solo dopo aver installato protontricks. Su un altro fronte, il progresso è ostacolato dall’uso di software anti-cheat che non supporta Linux, un problema che, secondo Boiling Steam, può essere superato solo con l’adozione diffusa di dispositivi Linux.
La crescente compatibilità rende Linux e SteamOS sempre più interessanti per i produttori di sistemi di gioco: oggi possiamo dire che offrono un supporto completo all’80% per i giochi più popolari. Inoltre, su hardware con processori AMD, Linux dimostra spesso prestazioni migliori di Windows.
Anche il supporto HDR sui sistemi desktop sta migliorando, e la qualità complessiva del rendering e la stabilità dei driver stanno avvicinando Linux al livello delle piattaforme di gioco.
Gli autori di Boiling Steam concludono: cinque anni fa, pochi credevano nel gaming su Linux, ma ora il suo successo sta diventando impossibile da ignorare.
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