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Operativi i carabinieri nella missione Eubam-Rafah

Un ulteriore passo nel percorso di stabilizzazione e pace del Medio Oriente, frutto degli sforzi e del lavoro dell’intera comunità internazionale (ONU/Nato/Ue).
La missione #EUBAM (European Union Border Assistance Mission) supporta la gestione del valico di #Rafah, e il team internazionale dell’ #Eurogendfor (eurogendfor.org/) garantisce la cornice di sicurezza e fornisce assistenza per i controlli frontalieri. L'obiettivo è garantire il transito di feriti e malati, fornendo loro aiuto e protezione.

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CARABINIERI A RAFAH (EGITTO-STRISCIA DI GAZA). I DETTAGLI


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«La missione - spiega una nota congiunta Esteri - Difesa - è stata avviata su richiesta di Israele e dell’Autorità Palestinese, con il pieno sostegno dell’Egitto. La decisione di procedere al ridispiegamento della missione civile EUBAM-RAFAH rappresenta una misura concreta per sostenere il recente accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. L’obiettivo primario è di coordinare e facilitare il transito giornaliero fino a 300 feriti e malati, garantendo assistenza e protezione a persone vulnerabili in un contesto di emergenza umanitaria».


sopra: il valico di Rafah

I due ministeri «hanno disposto l’invio di un contingente di personale dei Carabinieri entro la fine di gennaio. Questo personale sarà integrato nella Forza di Gendarmeria Europea (EUROGENDFOR), a supporto della missione. In particolare, «l’Italia parteciperà con 7 Carabinieri, dispiegati all’interno della missione EUBAM, che si aggiungeranno ai 2 italiani già presenti nella Missione, e si farà inoltre carico del trasporto in teatro dell’intero contingente della Forza di Gendarmeria europea attraverso il Comando Operativo di Vertice Interforze della Difesa (COVI), che coordinerà il trasferimento e il dispiegamento nell’area di militari della Guardia Civil spagnola e di gendarmi francesi, che si uniranno alla forza internazionale. Il COVI - chiarisce anche la nota - sta già predisponendo tutte le misure necessarie per assicurare la piena operatività del contingente e il successo della missione». In totale i militari europei coinvolti saranno una ventina.

«Si stanno addestrando tutti, anche gli stranieri, a Vicenza e dovrebbero partire con un aereo militare italiano», ha spiegato il ministro degli Affari esteri Antonio Tajani «Mi auguro che possa, come probabile, esserci anche una presenza della polizia dell’Anp (Autorità Nazionale Palestinese), che guarda caso è anche formata dai nostri Carabinieri», ha aggiunto.


sopra: un operatore al valico prima della sospensione della Missione

La riattivazione della missione EUBAM-RAFAH, conosciuta come European Union Border Assistance Mission, presso il valico di Rafah, è stata approvata dal Comitato Politico e di Sicurezza ed Consiglio Affari esteri dell’Unione Europea.
La missione fu aperta nel novembre 2005 per monitorare, come parte terza, il cruciale valico di Rafah, che unisce la Striscia di Gaza alla Penisola del Sinai, per essere sospesa nel giugno del 2007. In circa due anni i militari e operatori inviati da Bruxelles avevano facilitato il percorso di quasi 450mila persone in entrambi i sensi del valico.

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Carabinieri italiani al valico di Rafah (Gaza-Egitto)


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I carabinieri italiani partiranno a giorni per partecipare con un ruolo di alto profilo alla missione europea Eubam – Rafah (European Union border assistance mission), in via di allestimento a Rafah, che a sud collega Gaza all’Egitto, uno dei punti più delicati dell’intero teatro bellico. Faranno parte, come hanno spiegato in una nota congiunta il ministri della Difesa Guido Crosetto e degli Esteri Antonio Tajani, di un contingente integrato nella forza di gendarmeria europa (Eurogendfor) insieme ai militari della Guardia civil spagnola e della gendarmeria francese, tutti uomini specializzati nelle operazioni di ordine pubblico e con esperienza internazionale.

I carabinieri in partenza sono stati scelti all’interno della Seconda Brigata mobile che comprende i Reggimenti Tuscania (paracadutisti), Trentino Alto Adige di Laives e il Gorizia. Tutti reparti di pronto impiego, molti dei quali già formati per incarichi all’estero, anche con competenza specifica sul Medio Oriente.

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