Salta al contenuto principale



ReArm Europe, ecco il piano in cinque punti per riarmare l’Europa

@Notizie dall'Italia e dal mondo

“Questo è il momento dell’Europa. E noi siamo pronti a fare un passo avanti”. Con queste parole Ursula von der Leyen ha presentato ReArm Europe, il piano di riarmo dell’Unione europea per supportare il rafforzamento della difesa degli Stati membri. 800 miliardi di euro complessivi, deroghe



durante un conflitto, o una disputa, come può essere quella israele-palestinese per la terra si assiste spesso a una catena insensata di violenza e crudeltà. subire una violenza, in questo contesto dovrebbe dirci, oltre a quale sofferenza noi siamo stati vittima, anche quale sia la sofferenza che noi causiamo alla controparte. le istituzioni proprie di una nazione democratica hanno lo scopo non di difesa corporativa (in quello funziona anche una dittatura di solito) ma di essere in grado di dare questa doppia lettura, dove si può essere sia vittima che carnefice (non è questo il caso dell'ucraina). quello che fanno i coloni in cisgiordania non ha valore inferiore a un atto di terrorismo e così non può esistere pace senza la comprensione dell'origine vera della sofferenza. questa condizione però in palestina perdura da decenni, e l'avvicendarsi di leader israeliani sempre più crudeli, pare dire che la democrazia non sia abbastanza matura dal trovare una naturale evoluzione più costruttiva alla vicenda, che non sia l'inutile controbattere colpo su colpo, versione moderna di una faida, che poi è sparare missili e armi tecnologiche e molto distruttive centro pietre, quelle dei bambini. ci sono interi reparti dell'esercito israeliano che non hanno neppure lo scopo di combattere, ma distruggere case e città. e non ditemi che è lecito distruggere case e alloggi per trovare tunnel, quando quegli stessi tunnel sono in grado di salvare la popolazione civile dalla furia distruttiva israeliana. ed adesso entrano nel gioco pure presidenti USA completamente pazzi.


La cornice delle missioni alleate nel sud-est della Francia grupposbarchi.wordpress.com/20…


La cornice delle missioni alleate nel sud-est della Francia


Carta dell’organizzazione dei Servizi di Informazioni alleati in Costa Azzurra. Fonte: Francesco Mocci, Op. cit. infra

Il panorama delle missioni alleate è estremamente vario e articolato per renderne conto in questa memoria: si alimenta dell’ingente mole di materiale di archivio delle agenzie di intelligence americane e inglesi che hanno da pochi anni aperto e reso disponibili gli archivi e di studi specifici e locali anche molto approfonditi.
Mettiamo direttamente a fuoco il caso specifico del contesto in cui agiva il capitano Gino Punzi.
Il servizio di informazioni alleato era coordinato da un agente dell’OSS, il capitano Geoffrey M T Jones. Questi a 24 anni, “ingegnoso e pieno di coraggio”, conosceva bene il sud della Francia perché aveva vissuto qui prima della guerra [n.d.r.: ma proprio il caso della morte del capitano Gino Punzi, del successivo agguato in cui caddero gli uomini che egli aspettava a Ventimiglia e, soprattutto, del suo radiotelegrafista, che, per l’appunto prigioniero dei servizi tedeschi, da questi ultimi fu costretto per almeno quindici giorni a mandare agli alleati falsi messaggi dalle diverse nefaste conseguenze, perché non gli era stato fornito un codice di allarme da inserire nelle comunicazioni qualora catturato, dimostra una non grande professionalità di Jones]. Alla luce dei successi della sua azione durante lo sbarco in Provenza, ritenuta dall’autorità francese “un’azione degna di nota” e alla luce dell’importanza delle informazioni fornite, il generale Frederick lo incaricò di coordinare i diversi servizi di informazioni alleati presenti nel dipartimento. Egli ottenne così poteri più significativi e fu incaricato di dirigere l’antenna dell’OSS a Nizza, dove si ricevevano le comunicazioni via radio che provenivano dall’Italia del Nord.
Dal settembre 1944 in seguito alla stabilizzazione del fronte egli organizzò dei servizi di informazione alleate. Il capitano Jones giocò un ruolo di spicco in seno al comando alleato. I servizi di informazioni alleati non furono mai riuniti. Quanto ai servizi di informazioni FFI nelle Alpi Marittime, erano diretti dai capitani Cavenago e Mathis.
Il servizio di Jones si intrecciò sia con gli agenti francesi usciti dalla Resistenza che con le missioni inter-alleate anglo italiane e con il secondo ufficio della FABTE poi della quarta brigata del DCA dove “tutte le informazioni ricevute dai francesi passavano attraverso il capitano G. Jones”.
Il servizio di informazioni francese fu assicurato dal capitano Escot. Questi dal mese di agosto fu l’ufficiale di contatto fra l’OSS e la direzione del SRO. Il 13 novembre 1944 fu nominato da Soustelle capo della DGER per prendere la responsabilità del servizio di informazioni delle Alpi Marittime che, in questo periodo, passò ufficialmente dall’OSS allo SRO francese. Insieme organizzarono un servizio di informazioni che comprendeva una quarantina di persone di diversa nazionalità che fornirono informazioni alla EABTE poi alla 44 brigata del DCA.
Nello schema di organizzazione delle informazioni, il capitano Jones divise le Alpi Marittime e la zona di frontiera in tre settori che riprendevano così l’articolazione dei precedenti stati maggiori.
La missione Belgrano I copriva il settore Sud dove un ruolo di spicco era riservato alla strada strategica che andava da l’Escarene a Breil-sur-Roya passando per Sospel. La missione Belgrano 2 copriva il settore Centro e i dintorni di Cuneo con un particolare interesse per il Colle di Tenda. Il settore si estendeva fino a sud a Fontan e copriva la regione di Valdeddore. Gli alleati traversarono le linee di questo settore seguendo l’itinerario Belvedere, colle di Raus, altopiani di Ceva Fontan. Quest’itinerario fu scoperto all’inizio di dicembre e i tedeschi minarono questo passaggio istallando controlli e sentinelle sul colle di Raus. Tutte queste misure furono prese per impedire il passaggio clandestino e furono portate a termine il 7 febbraio 1945 e, secondo i tedeschi, dimostrarono la presenza di una circolazione clandestina nel settore.
In questa zona un agente francese riuscì a inserirsi fra le fila tedesche e rappresentò una fonte di informazioni significative. La missione Belgrano 3 copriva il settore nord come anche le regioni a sud e a sud ovest da Guillestre con particolare interesse per il Colle di Larche. Il passaggio degli agenti comportava tenere aperti i sentieri che fu molto difficile durante l’inverno.
In questi tre settori furono organizzate delle missioni speciali che interessarono soprattutto il comando alleato. Tutte queste missioni si misero in azione a partire dall’ottobre 1944 in occasione della riorganizzazione del servizio di
informazione francese.
Dopo aver effettuato missioni informative per le truppe alleate durante il mese di settembre gli agenti volontari si videro costretti ad impegnarsi per più di tre mesi consecutivi. Questi gruppi usciti dalla Resistenza effettuarono così missioni informative fino alla fine della guerra durante 8 mesi sul fronte delle Alpi marittime.
Gli incarichi principali degli agenti erano servire di guida, partecipare alle pattuglie di combattimento, come pure effettuare ricognizioni dietro le linee tedesche.
A queste missioni si aggiungevano le missioni interalleate grazie alla intermediazione dei servizi inglesi che utlizzavano partigiani italiani.
Lungo il litorale alla frontiera franco-italiana e specialmente nella regione di Ventimiglia operava il 20° distaccamento britannico delle Forze Speciali n° 1 (First Special Service). Questo distaccamento era sotto gli ordini del luogotenente colonnello Hamson e del comandante Betts ed effettuò missioni di spionaggio con il sostegno dei partigiani italiani.
[…] Il servizio di informazione americano impiegò anche partigiani italiani, in particolare attraverso l’intermediario del gruppo Limousin, nel quadro della missione Demo Fleur. Tutte queste missioni interalleate sfuggirono completamente al controllo dei servizi segreti francesi.
Le informazioni passavano sia per corrieri sia attraverso i piccioni viaggiatori e operatori della radio paracadutati in italia. Gli agenti britannici e italiani erano incaricati di raccogliere informazioni in Italia sugli spostamenti delle forze tedesco-italiane. […]
L’efficacia del servizio informazioni alleato si esplicò in un numero considerevole di missioni, molte delle quali furono fatali agli agenti.
Anche gli agenti italiani subirono delle perdite nelle loro missioni di informazione. Il 2 settembre 1944 trovarono la morte due membri della resistenza mentre provavano a oltrepassare le linee tedesche dal mare.
Il 4 gennaio 1945 Gino Punzi fu ucciso a Ventimiglia effettuando una missione per il servizio di informazioni alleato.
Gli agenti italiani passavano le linee di notte con delle barche, il che avveniva non senza rischi.
Il 21 gennaio un agente fu ucciso e uno ferito mentre la loro barca approdava al porto di Mentone, un incidente dovuto al cattivo coordinamento dei servizi, per cui essi furono scambiati per agenti tedeschi.
Francesco Mocci, (con il contributo di Dario Canavese di Ventimiglia), Il capitano Gino Punzi, alpino e partigiano, Alzani Editore, Pinerolo (TO), 2019

#1944 #1945 #alleati #BreilSurRoya #capitano #Cuneo #Fontan #FrancescoMocci #Francia #GinoPunzi #partigiani #Resistenza #Roia #tedeschi #Val #VentimigliaIM_




Aggiornamenti Android marzo 2025, corrette due vulnerabilità critiche già sfruttate in rete


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Google ha pubblicato il bollettino mensile sulla sicurezza di Android per il mese di marzo 2025 per affrontare un totale di 44 vulnerabilità, tra cui due critiche che risultano essere già sotto sfruttamento attivo in rete. Ecco



Incendio delle Tesla: per favore, non chiamiamole proteste.


Oggi vedo parecchie mutande bagnate per l'incendio delle Tesla in Francia, ma ricordatevi che questo è, semplicemente, terrorismo (o vandalismo nella migliore delle ipotesi).

Affermare qualcosa di diverso è rendersi complici di una logica deviata, quella dell'occhio per occhio, degli estremismi seplificatori sulla realtà del mondo.

Ecco, l'ho detto.

in reply to Greg_89

@Greg_89 mea culpa, non c'è nessun articolo ma Mastodon e Friendica (da cui scrivo) non vanno troppo d'accordo.

Quello che tu vedi come link è il collegamento al mio post su Friendica, non so bene perché poi non si riesca ad aprire. Devo studiare ancora un po' come funziona. 🙁



Sul sito del #MIM è disponibile la sezione dedicata alla mobilità del personale docente, educativo e ATA per l’anno scolastico 2025/2026.
#MIM


a volte le vicende tragiche si trascinano per mesi o anni e pesano più di quando avvengono. sapevano da tempo che gli usa non erano più una nazione affidabile e coerente. coerente non dico con i fatti ma almeno con le chiacchiere. la tecnologia fornita all'ucraina è sempre stata limitata e nel tempo gli ucraini hanno imparato a fare molto da sé, ricevendo molti più aiuto a chiacchiere che di fatto. in sostanza credo che l'europa possa sostituirsi agli aiuti usa senza troppi problemi. e vaffanculo usa e sui mire su ucraina ed europa. certo occorrerà camminare sulle proprie gambe, che spero non siano del tutto atrofizzate. per certi v ersi, visto che so che doveva succedere, sono quasi contenta che sia successo. adesso possiamo ripartire da una situazione più chiara ed esplicita. la russia non vuole abbandonare l'ucraina e credo combatterà fino alla fine. fino all'ultimo uomo. il resto sono solo chiacchiere.


CNC Router and Fiber Laser Bring the Best of Both Worlds to PCB Prototyping


Jack of all trades, master of none, as the saying goes, and that’s especially true for PCB prototyping tools. Sure, it’s possible to use a CNC router to mill out a PCB, and ditto for a fiber laser. But neither tool is perfect; the router creates a lot of dust and the fiberglass eats a lot of tools, while a laser is great for burning away copper but takes a long time to burn through all the substrate. So, why not put both tools to work?

Of course, this assumes you’re lucky enough to have both tools available, as [Mikey Sklar] does. He doesn’t call out which specific CNC router he has, but any desktop machine should probably do since all it’s doing is drilling any needed through-holes and hogging out the outline of the board, leaving bridges to keep the blanks connected, of course.

Once the milling operations are done, [Mikey] switches to his xTool F1 20W fiber laser. The blanks are placed on the laser’s bed, the CNC-drilled through holes are used as fiducials to align everything, and the laser gets busy. For the smallish boards [Mikey] used to demonstrate his method, it only took 90 seconds to cut the traces. He also used the laser to cut a solder paste stencil from thin brass shim stock in only a few minutes. The brief video below shows the whole process and the excellent results.

In a world where professionally made PCBs are just a few mouse clicks (and a week’s shipping) away, rolling your own boards seems to make little sense. But for the truly impatient, adding the machines to quickly and easily make your own PCBs just might be worth the cost. One thing’s for sure, though — the more we see what the current generation of desktop fiber lasers can accomplish, the more we feel like skipping a couple of mortgage payments to afford one.

youtube.com/embed/XcUxZo-ayEY?…


hackaday.com/2025/03/04/cnc-ro…



Innovazione o rispetto delle regole: la falsa dicotomia che svela l’inadeguatezza dell’approccio made-in-EU


Quante volte si sente dire che è impossibile fare innovazione in Europa seguendo le regole? Certamente, i giganti della Silicon Valley hanno tutto l’interesse ad un ragionamento in senso opposto: prima si propone sul mercato la scintillante novità tecnologica, puntando sull’effetto “wow” e prescindendo da ogni regola. Insomma: anarco-capitalismo negli intenti, ma anche la realtà statunitense non tollera alcuni eccessi soprattutto se investono il funzionamento del mercato e i consumatori, tant’è che gli interventi in tema antitrust e la stessa Federal Trade Commission non si può dire che abbia la mano leggera a riguardo.

In Europa gli innovatori hanno più volte rappresentato il “nodo” della privacy e del GDPR come un ostacolo alla “voglia di fare”. Che però significa più “voglia di fatturare”, diciamo la verità.

Adeguarsi ad una normativa ha dei costi, quindi ben si può comprendere il ragionamento se lo condiamo con la giusta dose di onestà intellettuale. Se qualcuno si presenta come buon imprenditore o manager dell’innovazione dovrà tenerne conto prima di lanciare un prodotto o servizio, piuttosto che lamentarsi dopo.

Altrimenti rischia di apparire poco credibile o poco capace. O altrimenti una combinazione di entrambe le cose.

Rispettare le regole di protezione dei dati costa?


Assolutamente sì. E chi dice il contrario tendenzialmente o segue degli idealismi che comportano un certo grado di miopia selettiva, o altrimenti vuole difendere il proprio business.

Dopodiché, è abbastanza evidente che una buona regolamentazione può produrre esternalità positive o prevenire esternalità negative in quanto introduce dei correttivi all’interno del mercato. Ma questo dovrebbe essere alla base di ogni ragionamento sull’opportunità o meno di introdurre, o riesaminare, determinate norme.

Il costo per le iniziative imprenditoriali di innovazione trova – o meglio: deve trovare – un bilanciamento proporzionato nelle tutele cui la norma provvede. E poiché gran parte delle innovazioni sono data-driven, viene da sé che un elemento cruciale è costituito dalle normative in materia di protezione dei dati personali che provvedono anche a garantire una libera circolazione degli stessi. La linea di indirizzo e di interpretazione è il voler perseguire un’innovazione sostenibile ed umanocentrica che abbia impatti negativi minimi nei confronti delle persone e dei loro diritti fondamentali. Per meglio dire: impatti accettabili a fronte dei benefici conseguiti.

Se però un’azienda sceglie di risparmiare e non curarsi delle regole realizza un risparmio nell’immediato e consegue un vantaggio competitivo nei confronti di chi altrimenti si è preoccupato di seguire le “regole del gioco”. Questo comporta una violazione delle regole di concorrenza, motivo per cui già nel prossimo futuro c’è una maggiore attenzione da parte dell’Antitrust sull’impiego dei dati.

che viola le regole di una corretta concorrenza. Motivo per cui ci si attende una sempre maggiore dell’Antitrust sugli aspetti dell’impiego dei dati.

Attenzione però nell’indulgere nel rispetto quasi-sacrale di una regola, fino al punto di ritenerla giusta by default. E soprattutto insindacabile o impermeabile ai mutamenti di contesto derivanti dalla continua evoluzione tecnologica che ha una velocità naturalmente maggiore rispetto all’iperproduzione normativa made-in-EU.

Il giardino nella giungla e altre allucinazioni made-in-EU.


Si indulge spesso nella superbia propria del vecchio continente di ritenersi un giardino nella giungla e presentare dunque la propria produzione normativa come il migliore dei mondi possibili. Spesso in modalità panglossiana, ricordando Voltaire, e assolutamente apodittica quanto autoreferenziale. Questa è un’allucinazione a tutti gli effetti, poiché – restando nella volontà di declinare citazioni letterarie – Ci son più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia. Figuriamoci rispetto a quante ne possa immaginare una norma che spesso dà la sensazione d’esser stata redatta da chi della materia regolata, eufemisticamente parlando, ha una comprensione limitata o fondata su ragionamenti fallaci.

Internet ha interconnesso il mondo e noi oggi lo vorremmo dividere in uno Splinternet in cui c’è un riverbero di culture, norme e quant’altro che ricordano le ombre sulla caverna di platonica memoria. Rassicuranti e confortanti quel tanto che basta per dare un’impressione che tutto corrisponda ai migliori desiderata.

Quanto poi quel velo di Maya viene smentito dalla realtà che semplicemente si presenta alla porta in tutta la sua immanenza, alcuni cercano addirittura di ergere nuovi castelli di regole e così si indulge nel micromanagement normativo che vorrebbe plasmare il mondo. Il condizionale è d’obbligo perché se mancano le risorse per attuare questo cambiamento, il fatto di desideralo soltanto può essere uno spunto utile per una frasetta motivazionale o un tatuaggio e poco più.

Il made-in-EU si è nutrito per lungo tempo della convinzione d’essere il centro del mondo, ma il fenomeno della trasformazione digitale ha decisamente spostato e sta scomponendo sempre più l’Axis Mundi e forse un domani potrebbe addirittura perdere senso come concetto. Un percorso irreversibile di cui si dovrà tenere conto prima di difendere le proprie allucinazioni per ragioni di principio.

Piuttosto, forse sarebbe bene riconsiderare i ragionamenti valorizzando i principi generali delle norme operandosi affinché questi vengano condivisi a livello internazionale. Condividendone i valori.

Altrimenti, tanto i lamenti del “In Europa non si può fare innovazione” quanto quelli del “Ma perchè il mondo non si piega alle nostre regole…” saranno destinati a perdersi come lacrime nella pioggia degli innumerevoli futuri che mai potranno essere realizzati.

Fine prima pars destruens.

Sipario.

L'articolo Innovazione o rispetto delle regole: la falsa dicotomia che svela l’inadeguatezza dell’approccio made-in-EU proviene da il blog della sicurezza informatica.

6AL reshared this.



PODCAST. La Cina non vuole scottarsi con l’Ucraina


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Donald Trump cerca di staccare Mosca dalla Cina. L'equilibrismo di Pechino tra Russia, Usa e Unione Europea
L'articolo PODCAST. La Cina non vuole scottarsi con l’Ucraina proviene da Pagine Esteri.

pagineesteri.it/2025/03/04/med…



Daniela Dröscher – Bugie su mia madre
freezonemagazine.com/news/dani…
In libreria dal 7 marzo 2025 «Se mai un giorno scrivessi un’autobiografia dovrebbe intitolarsi Troppo. Troppo povera, troppo malata, troppo grassa o troppo debole. Per tutta la vita c’è sempre stato qualcosa di me che era troppo poco. Oppure TROPPO». Germania, anni Ottanta. Ela ha sei anni e «come una piccola investigatrice privata» osserva la […]
L'articolo Daniela Dröscher – Bugie


It’s SSB, But Maybe Not Quite As You Know It


Single Sideband, or SSB, has been the predominant amateur radio voice mode for many decades now. It has bee traditionally generated by analogue means, generating a double sideband and filtering away the unwanted side, or generating 90 degree phase shifted quadrature signals and mixing them. More recent software-defined radios have taken this into the CPU, but here’s [Georg DG6RS] with another method. It uses SDR techniques and a combination of AM and FM to achieve polar modulation and generate SSB. He’s provided a fascinating in-depth technical explanation to help understand how it works.

The hardware is relatively straightforward; an SI5351 clock generator provides the reference for an ADF4351 PLL and VCO, which in turn feeds a PE4302 digital attenuator. It’s all driven from an STM32F103 microcontroller which handles the signal processing. Internally this means conventionally creating I and Q streams from the incoming audio, then an algorithm to generate the phase and amplitude for polar modulation. These are fed to the PLL and attenuator in turn for FM and AM modulation, and the result is SSB. It’s only suitable for narrow bandwidths, but it’s a novel and surprisingly simple deign.

We like being presented with new (to us at least) techniques, as it never pays to stand still. Meanwhile for more conventional designs, we’ve got you covered.


hackaday.com/2025/03/03/its-ss…



GDPR: Protezione o Illusione? Il Problema della Pseudonimizzazione


L’Art.4 comma 5 del GDPR recita quanto segue: ““pseudonimizzazione – il trattamento dei dati personali in modo tale che i dati personali non possano più essere attribuiti a un interessato specifico senza l’utilizzo di informazioni aggiuntive, a condizione che tali informazioni aggiuntive siano conservate separatamente e soggette a misure tecniche e organizzative intese a garantire che tali dati personali non siano attribuiti a una persona fisica identificata o identificabile”

Negli ultimi anni, la crescente attenzione verso la protezione dei dati personali ha portato a un interesse significativo verso approcci fondamentali per garantire la privacy, specialmente in un contesto in cui le informazioni personali sono sempre più raccolte e trattate da organizzazioni di ogni tipo.

Pseudonimizzazione e Anonimizzazione


Negli ultimi anni si è avuto un interesse significativo per le tecniche di pseudonimizzazione e anonimizzazione dei dati. È un errore comune confondere queste due metodologie di trattamento del dato, tuttavia, sebbene la loro differenziazione sia sottile, risulta profondamente importante nelle procedure per rendere difficile o addirittura a precludere totalmente l’identificazione di un soggetto.

Entrambi i metodi sono regolati da normative, quali il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) dell’Unione Europea, che stabilisce linea guida su come gestire i dati personali.

Nello specifico la pseudonimizzazione è quel procedimento con il quale s’impedisce l’identificazione di un individuo, consistente nel sostituire gli identificatori diretti del soggetto interessato con pseudonimi. L’anonimizzazione, invece, implica la rimozione definitiva di tutte le informazioni identificabili, rendendo impossibile l’associazione dei dei dati ad un soggetto ben determinato.

Un Approccio Organico e Integrato per la Protezione dei Dati


Pensare che la pseudonimizzazione si possa comunque raggiungere con l’ausilio di software è tuttavia rischioso; l’anonimato infatti deve essere garantito da due fronti operativi diversi ma correlati tra loro. Il primo di natura organizzativo dovrà gestire il valore del dato, disaccoppiandolo definitivamente dall’identità dell’individuo, mentre il secondo sarà da supporto, svolgendo le operazioni del caso.

Ma perché applicare tale misura?

Il GDPR già dal considerando 26 prova a fornire una spiegazione circa l’applicazione: “ L’applicazione della pseudonimizzazione ai dati personali può ridurre i rischi per gli interessati e aiutare i titolari del trattamento e i responsabili del trattamento a rispettare i loro obblighi di protezione dei dati. L’introduzione esplicita della «pseudonimizzazione» nel presente regolamento non è quindi intesa a precludere altre misure di protezione dei dati.”

Da ciò si deduce l’importante aspetto della non esclusività di applicazione, ma di integrazione al compendio delle altre misure di sicurezza sulla protezione dei dati. In ambito sanitario, cosi come in quello finanziario, questa misura assume rilevanza sia per l’utente finale che per le azienda che può continuare a usufruire del dato seppur pseudonimizzato.

Sta in questo passaggio che si trova la sostanziale differenza con l’anonimizzazione, la quale comporta la rimozione definitiva di tutte le informazioni identificabili. Sebbene infatti offra un livello di protezione della privacy più elevato, può limitare l’utilizzabilità dei dati per scopi futuri. Ovviamente il dato pseudonimizzato può correre il rischio di essere ricostruito, come specificato nel Considerando 75 del GDPR, si potrà incorrere nella “decifratura non autorizzata” sfruttando il principio del “disaccoppiamento”.

In cosa consiste il disaccoppiamento


Grazie alle numerose tecnologie, sfruttando i differenti privilegi forniti all’utente, vengono mantenuti visibili solo le informazioni strettamente necessarie oscurando le altre.

Il punto debole del sistema, risiede nella logica applicativa per lo scambio dei dati da presentare all’utente finale. Il codice applicativo dovrà essere solido e dovranno essere applicate misure di sicurezza sulle banche dati ove sono contenuti i dati.

Un approccio comune alla pseudonimizzazione è rappresentato dall’hashing, ovvero la trasformazione di una stringa di input, in una di lunghezza fissa tramite funzioni crittografiche. Questo comporta un rischio, se l’algoritmo è noto, la re-identificazione diventa possibile. Per garantire la sicurezza, il titolare del dato dovrà mantenere al sicuro l’algoritmo utilizzato, in modo da renderlo inaccessibile a soggetti non autorizzati.

Questa segregazione sarà fondamentale per preservare l’integrità del processo. Inoltre per mitigare i rischi di attacchi di forza bruta o con dizionari precalcolati, sarà necessario adottare strategie, quali la tecnica del salting ovvero l’aggiunta di un valore casuale in input prima dell’hashing.

L’Equilibrio tra Protezione dei Dati e Utilizzo Legittimo


Tra le linee guida introdotte troviamo anche il concetto di “dominio di pseudonimizzazione“. Esso definisce il contesto in cui i dati vengono trattati come pseudonimizzati, distinguendo tra due configurazioni principali.

Quello di dominio interno, in cui solo alcune unità operative all’interno di un’organizzazione hanno accesso ai dati e quello di dominio esterno, in cui i dati pseudonimizzati sono oggetto di condivisione con soggetti esterni. Se tali soggetti non dispongono delle informazioni necessarie per effettuare la de-pseudonimizzazione, i dati per loro saranno in senso proprio anonimizzati.

Una via di mezzo tra la pseudonimizzazione e l’anonimizzazione è l’oscuramento di specifiche informazioni, impedendo cosi l’accesso tramite logiche legate all’applicazione e al database che contiene i dati.

Attualmente, l’ampia interpretazione del concetto di “dato personale” porta a un’applicazione generalizzata del GDPR, anche in situazioni in cui si sottopongono i dati a processi di de-identificazioni avanzati. Questo crea oneri e rischi significativi, specialmente per startup e aziende, che spesso si trovano a sostenere costi elevati di compliance o ad abbandonare progetti di valorizzazione dei dati per timor di violare la normativa.

In un contesto in cui gli algoritmi sono in continua evoluzione e aggiornamento, la gestione dei dati personali diventa sempre più complessa e cruciale. Le tecniche di pseudoanonimizzazione e anonimizzazione devono adattarsi a queste dinamiche, rispondendo alle sfide emergenti legate alla privacy e alla sicurezza. Con l’avanzamento delle tecnologie e l’aumento della capacità di elaborazione dei dati, è fondamentale riflettere su come queste pratiche possano garantire una protezione efficace degli individui. È quindi fondamentale adottare un approccio equilibrato che consideri sia la necessità di proteggere la privacy degli individui, sia l’importanza di utilizzare i dati per scopi legittimi e utili.

L'articolo GDPR: Protezione o Illusione? Il Problema della Pseudonimizzazione proviene da il blog della sicurezza informatica.



Fino a che punto il Ruanda si spingerà in Congo?


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Complice l'inerzia dell'Occidente, Kigali sta facendo a pezzi il suo vicino e riaccende una guerra regionale
L'articolo Fino a che punto il Ruanda si spingerà in Congo? proviene da Pagine Esteri.

pagineesteri.it/2025/03/04/afr…




"Fibra ottica, il paradosso italiano. Quando c'è, la gente non si abbona" dopo 10 anni che vendi la FTTC come fibra ottica, e dici a chi ha il rame in casa che ha già la fibra ottica, è chiaro che quando vendi poi la fibra ottica vera FTTH il messaggio non passa e nessuno ti crede... il problema sono come sempre i bugiardi tipo putin.




Paolo Gentiloni afferma: “Zelenski merita rispetto perchè combatte per la libertà dell’Occidente”.
Vediamo le menzogne contenute in questa frase:

1) la Russia non attaccherebbe mai un paese NATO: Pil del Texas, immense materie prime, immensi territori, tasso demografico discendente, spende annualmente 10 volte meno della NATO.
Ha chiesto la neutralità dell'Ucraina, non ha nessun istinto suicida per attaccare un Paese NATO.

Quindi l’Ucraina non ha combattuto per la libertà dell’Occidente, ma per interessi geopolitici statunitensi a cui l'Europa si è allineata.
Quando parli di libertà dell’Occidente ti riferisci anche a quella che difendiamo col genocidio di Gaza?

2) Zelenski ha svenduto il suo paese a interessi stranieri, ha massacrato una generazione di giovani ucraini.
Ha abolito i partiti e la libertà di culto, ha instaurato la legge marziale, ha prorogato il suo mandato senza indire elezioni.

Rispetto il popolo ucraino, i ragazzi morti o tornati mutilati dal fronte, ma non un politico che avrebbe potuto scegliere la pace, una Ucraina federale e neutrale e non l'ha fatto.
Ha tradito il suo popolo.

Elena Basile



Gli Europazzi guerrafondai vogliono andare avanti con le armi, altro che pace...
Ucraina: l'Europa ci riprova, senza Trump | ISPI
ispionline.it/it/pubblicazione…


"Giorgia Meloni non crede in un’Europa militarmente più autonoma dagli Stati Uniti" non avevo dubbi... siamo italiani... purtroppo, e non è una bella cosa. e notare che l'affermazione include anche crescere di un 1% di autonomia... visto il "più"... schiavi a vita.


in reply to Estiqaatzi

@Estiqaatzi pensi che sia una critica esagerata? è pur vero che la russia è un pericolo non fraintendermi ma un ministro degli esteri non può limitarsi a dire solo quello... comunque esprimi pure la tua critica dettagliata.
in reply to simona

si la trovo eccessiva. Peraltro i paesi baltici hanno legittimamente una sensibilità più spiccata sulla Russia essendone già stati vittime per decenni. Io personalmente ritengo sbagliato sedersi ad un tavolo con dittatori ed organizzazioni terroristiche.
in reply to simona

rispetto la tua idea, ma non dimenticare che il suo ruolo ora non è più quello di rappresentante della sua nazione di origine. adesso rappresenta ogni nazione d'europa. deve parlare con tutti i paesi d'europa e fare un mix delle posizioni di tutti. non può avere un'opinione personale. deve per forza diventare più pacata e diplomatica. la politica è questo. la sua posizione non dipende da quello che pensa lei ma da chi ha accettato con mandato di rappresentare. deve solo dire se ne è in grado. deve essere in grado di parlare con gente come trump senza sembrare offensiva. il suo ruolo ora è quello. anche se umanamente la capisco. un ministro degli esteri deve poter parlare serenamente con chi gli fa schifo e odia, motivatamente. se telefona il leader della corea del nord cosa fa? butta giù il telefono? non può farlo.


Another lawyer was caught using AI and not checking the output for accuracy, while a previously-reported case just got hit with sanctions.#AI #Lawyers


Ddl Spazio, Casu (Pd): “Meloni non si faccia ricattare da Musk”


@Politica interna, europea e internazionale
Il Partito Democratico ha presentato anche in Aula alla Camera alcuni emendamenti al ddl sull’economia dello spazio, che precisano il principio dell’interesse nazionale, e chiedono alla premier Meloni di accoglierli per dimostrare “di non essere comandabile con un post sui social”.



Così la Dsr Bank finanzierà la difesa europea

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Una banca per la difesa, finalizzata ad affrontare le crescenti minacce alla sicurezza offrendo finanziamenti al settore privato e contribuendo a standardizzare le norme sul procurement in Europa. È quanto prospetta di fare la Banca per la Difesa, la sicurezza e la resilienza (Dsr Bank), la prima istituzione finanziaria





Anche gli Usa nel Gcap? Per l’inviato di Trump in Italia è possibile

@Notizie dall'Italia e dal mondo

L’ingresso degli Usa nel programma Gcap sarebbe una misura “molto saggia” per risparmiare sui costi di sviluppo di due programmi distinti. Così ha detto a Defense News, Paolo Zampolli, recentemente nominato informalmente da Donald Trump come inviato speciale del presidente Usa in



Jean Potts – Due brave sorelle
freezonemagazine.com/news/jean…
In libreria dal 13 febbraio 2025 Marcia e Lucy sono due sorelle. Vivono con un padre egoista e tirannico, un medico che ha il suo studio al pianterreno di un edificio di New York di proprietà della famiglia. Sebbene non abbiano una vita che si possa dire allegra, hanno però una tranquillità economica data proprio […]
L'articolo Jean Potts – Due brave sorelle proviene da FREE ZONE MAGAZINE.
In


U.S. traders are buying 'digital residency' in Palau to skirt restrictions on the amount of cryptocurrency they can withdraw and the exchanges they can use. Major exchanges have already banned the ID, fearing abuse.

U.S. traders are buying x27;digital residencyx27; in Palau to skirt restrictions on the amount of cryptocurrency they can withdraw and the exchanges they can use. Major exchanges have already banned the ID, fearing abuse.#Features



Incontro sul Fediverso


Sabato 8 Marzo presso la sede del Linux Users Group di Mantova (LUGMan) si parla di Fediverso. Aperto a tutti.


IRAN. Minacce e insulti, si dimette Javad Zarif


@Notizie dall'Italia e dal mondo
L'ex ministro degli Esteri ed artefice dell'accordo sul nucleare del 2015, ha denunciato di essere stato al centro di attacchi che hanno preso di mira anche i figli
L'articolo IRAN. Minacce e insulti, si dimette Javad pagineesteri.it/2025/03/03/med…



Grillo e Trump come figli legittimi dell’epoca, plasmata dai social, della post verità

@Politica interna, europea e internazionale

Nel disperato tentativo di superare lo shock e di trovare un ordine nel caos politico e morale trasmesso dalla diretta dello Studio Ovale, un ordine capace di rassicurarci sulla nostra capacità, se non di controllare, almeno di collocare



#NotiziePerLaScuola
È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.


"Scorrendo la lunga lista di capi di stato e di governo, di intellettuali e di opinionisti che si sono indignati per il trattamento ricevuto da Zelensky, si fatica a trovarne qualcuno che abbia espresso sentimenti simili mentre Israele faceva a pezzi regole e principi massacrando donne e bambini in Palestina. Gli inviti a «scendere in piazza» in difesa dei «nostri valori» stridono in modo insopportabile dopo Gaza. Che pochi si siano posti il problema di questo «doppio standard» giuridico e morale nelle classi dirigenti europee e occidentali è un sintomo che non lascia presagire nulla di buono per il futuro"

(Mario Ricciardi, "il manifesto")



Il difficile cammino verso un’unione militare europea. L’opinione di Braghini

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Mentre l’attenzione dell’opinione pubblica e dei governi, soprattutto nell’ultima settimana, è rivolta al caotico e disordinato rincorrersi di eventi politici tra Usa, Ue e Ucraina che incidono sulla sicurezza del continente, continuano sottotraccia e silenziosamente gli incontri tecnici tra istituzioni e



LATINOAMERICA. La rubrica mensile di Pagine Esteri


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Le notizie più rilevanti del mese di febbraio dall'America centrale e meridionale, a cura di Geraldina Colotti
L'articolo LATINOAMERICA. La rubrica mensile di Pagine Esteri proviene da Pagine Esteri.




Integrazioni, neotecnicismi post-narrativi, amnesie ed eclettismi vecchi e nuovi


Sul mio nuovo/vecchio blog pubblico un po' di pensieri personali sulla formazione sistemica, su alcune questioni secondo me mal poste dai tempi in cui ero uno studente e su alcune conseguenze recenti.
massimogiuliani.it/blog/2025/0…


CISGIORDANIA. Al Numan, Walaje e Wadi Fukin: villaggi palestinesi prigionieri dei coloni


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Tra Gerusalemme e Betlemme, l’espansione degli insediamenti israeliani soffoca questi tre e altri centri abitati. Un’esistenza fatta di chiusure e posti di blocco da passare. Il Muro di Israele isola migliaia di persone
L'articolo



Elli De Mon – Raìse
freezonemagazine.com/articoli/…
E’ come se si fosse chiuso il cerchio. Questo il pensiero che si faceva strada ascolto dopo ascolto di questo nuovo album di Elli De Mon, artista vicentina che con Raìse tocca un passaggio importante, a mio avviso fondamentale della sua produzione discografica, già in grado di lasciare perle su un percorso certamente non semplice. […]
L'articolo Elli De Mon – Raìse proviene da FREE ZONE MAGAZINE.
E’ come se si


La pericolosa Louie Louie
freezonemagazine.com/rubriche/…
“In questo locale ci sono molte più persone di quante ne può contenere“. Con questa frase l’agente di polizia si rivolge al gestore di una sala da ballo di Tacoma che si vede costretto ad allontanare tutti. Robin Roberts che in quel momento è sul palco chiede di poter completare il suo set musicale e […]
L'articolo La pericolosa Louie Louie proviene da FREE ZONE MAGAZINE.
“In questo locale ci sono


#NoiSiamoLeScuole, il video racconto di questa settimana è dedicato alla nuova Scuola primaria “Albertini” di Gravellona Toce (VB), abbattuta e ricostruita con i fondi #PNRR destinati alla realizzazione di nuove scuole, all’IC “Antonio Fogazzaro” di …


che si fa con un raspberry pi?


ciao a tutti, cosa si può fare con un raspberry, senza essere troppo smanettoni? si può usare come pc? o solo per fare nas, server, media center? riesce a far girare blender, the gimp, libreoffice, eccetera? e tutti quei software che han bisogno dei processori grafici?
Grazie

Andy War reshared this.



Rientro da Malaga!


Oggi sono rientrato da Malaga.

Malaga è Spagna, è Europa, e io amo l'Europa: unita, comune a tutti noi e - mi auguro - da ora in poi più forte.

Anche l'Italia è Europa, ma da qualsiasi Paese io provenga, ogni volta che ci ritorno, che ritorno a casa, ho un'impressione pessima del nostro Paese, che dura qualche ora, a volte un giorno o 2, perché ho ancora gli occhi dell'esploratore. Quelli del cittadino che vive qui ci mettono un po', a tornare.

Con quegli occhi vedo un Paese decadente, triste, che cade letteralmente in pezzi, mentre il resto dell'Europa va avanti.

E' vero, in alcuni Paesi europei sto meglio che in Italia, per i miei problemi di salute, ma non è solo questo. Parlo della qualità delle strade, dei trasporti, di cosa vedi quando ti guardi in giro: piste ciclabili, panorami urbani, lungomare, autostrade, aeroporti, eccetera.

Certo, ci sono anche ell'estero posti come quelli che ho appena descritto, ma ho la netta sensazione che nel nostro Paese tutti questi problemi siano...più densi, più presenti.

Se viaggiate spesso in Europa, vi chiedo: sono pazzo io o anche voi avete questa sensazione?