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dip 038, #sintassi , #davidlynch https://slowforward.net/2025/01/22/dip038/


dip 038, #sintassi , #davidlynch slowforward.net/2025/01/22/dip…


dip 038, sintassi


questa annotazione può sembrar cadere qui out of the blue (e forse un po’ è così), ma va detto – o sono persuaso possa essere detto – che:

c’è un modo specifico di sentire, di avvertire la sintassi, e di naturalmente tornirne i labirinti, che è in profondità analogo al lavoro di Lynch non soltanto con la macchina da presa e con determinate sue carrellate lentissime in climax o anticlimax (per esempio), ma proprio con la gestione della trama, intesa come:

tessuto che non solo si smaglia ma si riannoda in punti imprevedibili, come un abito non euclideo. o non sempre – non tutto – euclideo.

a differenza della radice, verticale e gerarchica, il rizoma è intersecante, trasverso, anarchico e orizzontale.

in questo, una certa modalità della ricerca letteraria, che soprattutto metto al lavoro con prose brevi in un libro che uscirà prima dell’estate, le asimmetrie e astrazioni (e torsioni) sintattiche che ho sperimentato dialogano, credo proficuamente, con una idea post-novecentesca di montaggio, frammentazione e ripresa di unità.

vorrò/vorrei poi sempre più che una quota forte, alta, di indeterminazione connotasse i materiali dei prossimi testi. (ma “textus” è un vocabolo inesatto, e la parentesi resta aperta

#111 #DavidLynch #dip #dip038 #dip038 #Lynch #sintassi





temo si sia palesata la possibilità di un nuovo ipotetico scenario di terza guerra mondiale: usa che invade l'europa da ovest, russia che invade l'europa da est, e cina che attacca la russia (e taiwan) da sud. giappone, africa, australia, resto dell'asia e america del sud neutrali.


3D-Printed Scanner Automates Deck Management for Trading Card Gamers


Those who indulge in trading card games know that building the best deck is the key to victory. What exactly that entails is a mystery to us muggles, but keeping track of your cards is a vital part of the process, one that this DIY card scanner (original German; English translation) seeks to automate.

At its heart, [Fraens]’ card scanner is all about paper handling, which is always an engineering task fraught with peril. Cards like those for Magic: The Gathering and other TCGs are meant to be handled by human hands, and automating the task of flipping through them presents some challenges. [Fraens] uses a pair of motorized 3D-printed rollers with O-rings to form a conveyor belt that can pull one card at a time off the bottom of a deck. An adjustable retaining roller made from the most adorable linear bearing we’ve ever seen ensures that only one card at a time is pulled from the hopper onto an imaging platen. An adjustable mount holds a smartphone to take a picture of the card, which is fed into an app that extracts all the details and categorizes the cards in the deck.

Aside from the card handling mechanism, there are some pretty slick details to this build. The first is that [Fraens] noticed that the glossy finish on some cards interfered with scanning, leading him to add a diffused LED ringlight to the rig. If an image isn’t scannable, the light goes through a process of dimming and switching colors until a good scan is achieved. Also, to avoid the need to modify the existing TCG deck management app, [Fraens] added a microphone to the control side of the scanner that listens for the sounds the app makes when it scans cards. And if Magic isn’t your thing, the basic mechanism could easily be modified to scan everything from business cards to old family photos.

youtube.com/embed/dl2RyKrg4pI?…


hackaday.com/2025/03/26/3d-pri…



FLOSS Weekly Episode 826: Fedora 42 and KDE


This week, Jonathan Bennett chats with Neal Gompa about Fedora 42 and KDE! What’s new, what’s coming, and why is flagship status such a big deal?


youtube.com/embed/xwgqPwsjd0g?…

Did you know you can watch the live recording of the show right on our YouTube Channel? Have someone you’d like us to interview? Let us know, or contact the guest and have them contact us! Take a look at the schedule here.

play.libsyn.com/embed/episode/…

Direct Download in DRM-free MP3.

If you’d rather read along, here’s the transcript for this week’s episode.

Places to follow the FLOSS Weekly Podcast:


Theme music: “Newer Wave” Kevin MacLeod (incompetech.com)

Licensed under Creative Commons: By Attribution 4.0 License


hackaday.com/2025/03/26/floss-…




L’AI Sa Più Password di Te! 3 Impiegati su 4 le Condividono con gli LLM


E ora di definire nuove policy e procedure. E’ ora di regolamentare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa all’interno delle aziende.

Il Generative AI Cloud and Threat Report 2025, pubblicato da Netskope Threat Labs, ha evidenziato un aumento preoccupante nell’uso di applicazioni di intelligenza artificiale generativa (genAI) da parte degli utenti aziendali. Nell’ultimo anno, il volume di dati inviati a queste app è cresciuto di 30 volte, comprendendo informazioni altamente sensibili come codice sorgente, dati regolamentati e proprietà intellettuale. Questa tendenza amplifica il rischio di violazioni dei dati, problemi di conformità e furto di informazioni critiche.

Uno degli aspetti più critici emersi dal rapporto è l’uso diffuso di account personali per accedere alle applicazioni genAI. Il 72% degli utenti aziendali utilizza strumenti genAI per scopi lavorativi tramite account non gestiti dall’organizzazione, creando un grave punto cieco in termini di sicurezza. James Robinson, CISO di Netskope, sottolinea nel report che nonostante gli sforzi per implementare strumenti ufficiali, la cosiddetta “shadow AI” è diventata una nuova sfida per l’IT, mettendo a rischio il controllo aziendale sui dati.

L’analisi ha rivelato che 3 utenti aziendali su 4 caricano dati sensibili su applicazioni di genAI, incluse password e chiavi di accesso. Netskope ha monitorato 317 diverse piattaforme genAI, tra cui strumenti noti come ChatGPT, Google Gemini e GitHub Copilot. La crescente integrazione di queste tecnologie negli ambienti aziendali ha reso fondamentale rafforzare la governance e il controllo, per evitare perdite involontarie di dati o violazioni della sicurezza.

Un altro dato significativo riguarda il cambiamento nell’adozione di infrastrutture locali per la genAI. Il numero di organizzazioni che utilizzano genAI on-premise è salito da meno dell’1% al 54% in un solo anno. Questo riduce il rischio di esposizione a terze parti, ma introduce nuove vulnerabilità legate alla gestione interna dei dati, alle catene di fornitura e alle potenziali fughe di informazioni. I team di sicurezza devono affrontare queste sfide con strategie più sofisticate, superando approcci di semplice blocco dell’accesso.

Per mitigare i rischi, Netskope raccomanda alle aziende di rivedere e personalizzare i propri framework di sicurezza per l’intelligenza artificiale. Le misure chiave includono la valutazione dell’uso di genAI, il rafforzamento dei controlli sulle applicazioni e la gestione più sicura dell’infrastruttura locale. L’adozione di strumenti avanzati di protezione basati sull’intelligenza artificiale sarà fondamentale per garantire un utilizzo sicuro e responsabile di queste tecnologie nel contesto aziendale.

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Windows Verrai Licenziato? Il Pinguino come Sistema Operativo per le Agenzie Governative Europee


In Europa si sta sviluppando l’interesse per un sistema operativo realizzato per le agenzie governative. Il progetto EU OS propone di creare una distribuzione Linux immutabile basata sull’ambiente desktop KDE con un’interfaccia che ricorda quella di Windows. Autore dell’idea è il Dott. Robert Riemann, dipendente dell’Autorità europea di vigilanza sulla protezione dei dati (GEPD).

In questa fase, EU OS non è un sistema operativo pronto all’uso, bensì dettagliato. documentazione. Descrive le funzionalità richieste, i metodi di distribuzione e amministrazione, nonché i principi di collaborazione con gli utenti. Il progetto è pensato per le organizzazioni di medie dimensioni, fino a diverse centinaia di dipendenti.

Nonostante l’attenzione rivolta all’Europa, si propone di prendere come base la distribuzione americana Fedora, o più precisamente la sua versione non modificabile Kinoite con la shell KDE. Questa scelta solleva interrogativi, soprattutto alla luce delle attuali tensioni geopolitiche. Sarebbe più saggio utilizzare sviluppi europei, ad esempio openSUSE. Tuttavia, Fedora Kinoite è davvero uno dei sistemi immutabili più maturi: le sue prime versioni sono apparse più di quattro anni fa.

Un sistema operativo immutabile è un OS in cui i file di base non possono essere modificati o sovrascritti durante il normale utilizzo. Questo significa che le modifiche al sistema vengono applicate solo tramite immagini predefinite, rendendo più sicuri gli aggiornamenti e riducendo il rischio di corruzione o malware. Se qualcosa va storto, è possibile ripristinare rapidamente una versione precedente senza compromettere la stabilità del sistema. Questo approccio è particolarmente utile in ambienti aziendali e governativi, dove l’affidabilità e la sicurezza sono prioritarie. Alcuni esempi di sistemi immutabili sono Fedora Silverblue/Kinoite, openSUSE MicroOS/Kalpa e ChromeOS.

I creatori hanno studiato attentamente l’esperienza di precedenti iniziative volte a migrare le agenzie governative verso Linux. Tra questi ci sono il progetto LiMux con sede a Monaco di Baviera, attivo dal 2004 al 2017, GendBuntu della gendarmeria francese e Linux Plus 1 nello stato tedesco dello Schleswig-Holstein.

Gli esperti, tuttavia, notano che alcune delle soluzioni tecniche del progetto appaiono controverse. L’ambiente desktop KDE Plasma potrebbe essere troppo complesso per un ambiente aziendale altamente regolamentato. Sebbene la versione immutabile di Fedora sia piuttosto affidabile, esistono alternative europee, come Desktop di Kalpa basato su openSUSE.

Domande più serie sorgono proprio dal concetto di un sistema operativo locale pienamente funzionale. Nell’era degli attacchi ransomware, questo approccio sembra obsoleto. La comunità del software libero dovrebbe creare un equivalente di ChromeOS: un sistema semplice, minimalista e a doppia ridondanza, in grado di funzionare con i server cloud tramite protocolli aperti. Tutti i componenti necessari esistono già, non resta che combinarli correttamente.

Vale la pena notare che le versioni open source esistenti di ChromeOS, come ChromiumOS, ChromeOS Flex o FydeOS, non risolvono questo problema. Funzionano solo con i servizi cloud di Google e non supportano standard di autenticazione aperti come LDAP o OpenID, la sincronizzazione dei file tramite WebDAV o l’archiviazione di segnalibri, password e impostazioni utente su server indipendenti

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Giupardeb reshared this.

in reply to Cybersecurity & cyberwarfare

per quanto riguarda il sw, quello è un altro problema, non relativo all'os: ad es. la suite per ufficio può essere migrata indipendentemente da os. Per il resto cosa è la curva? Sapere quali icone cliccare? L'unica cosa forse più complicata è la struttura del fs, ma in ambito pa per la maggior parte gli utenti possono scrivere solo nella loro cartella o in quelle condivise. Io ho avuto una tale esperienza. Ma sono conscio che in altri ambiti può essere diverso.Resistenza utente😑


Quale difesa europea per il futuro del multilateralismo? Il dibattito al Cnel

@Notizie dall'Italia e dal mondo

L’Europa è a un bivio. La difesa comune, tema dibattuto sin dal fallimento della Comunità europea di Difesa nel 1954, torna al centro del dibattito con ReArm Europe, il progetto promosso dalla Commissione europea per rafforzare le capacità strategiche del



Tagli alla cyber security negli Usa: l’impatto delle nuove politiche di Trump


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Le decisioni adottate includono il ridimensionamento della CISA e la cessazione di oltre l’80% dei programmi della USAID, che finanzia gli alleati per la costruzione di infrastrutture internet sicure. Ecco l'effetto Trump sulla cyber



Fantastica questa notizia!

Effettivamente, se esiste un settore nel quale il 90% dei programmi che servono è sviluppato ad hoc e in Cloud, è proprio la PA. Non vedo perché non si debba usare proprio Linux, con una distribuzione dedicata.

zeusnews.it/n.php?c=30849

#linux #software #indipendenza



Così la US Navy risponde ai progetti navali di Trump

@Notizie dall'Italia e dal mondo

“Gli Stati Uniti proiettano la loro presenza in tutto il mondo attraverso le loro navi da guerra, influenzando quotidianamente le decisioni geopolitiche mantenendo lo stile di vita americano”, ha detto Brett Seidle, assistente (acting) segretario della Marina per la ricerca, lo sviluppo e l’acquisizione. Seidle ha



No phone, no app, no encryption can protect you from yourself if you send the information you’re trying to hide directly to someone you don’t want to have it.#Signal #PeteHegseth


Encryption can’t protect you from adding the wrong person to a group chat. But there is also a setting to make sure you don’t.


You Need to Use Signal's Nickname Feature


You all already know the story about national security leaders, Signal, and The Atlantic by now. But to summarize in one sentence: a top U.S. official accidentally added the editor-in-chief of The Atlantic to a group chat on the secure messaging app Signal, and members of the group chat then discussed plans for striking Houthi targets (and with what weapons) before they happened or were public knowledge, resulting in a catastrophic leak of information bringing up all sorts of questions about why top U.S. brass were sharing these details on a consumer app, potentially on their personal phones, and not a communications channel approved for the sharing of classified information or combat plans.

According to screenshots of the chats and the group chat’s members published by The Atlanticon Wednesday, the outlet’s editor Jeffrey Goldberg used the display name “JG” on Signal. He also said in the original article that he displayed as JG. Presumably National Security Adviser Michael Waltz, who accidentally added Goldberg, added the wrong JG. This is a big, big mistake obviously.

But there is a somewhat overlooked setting inside Signal that can ensure you don’t make the same mistake. It’s the nickname feature. First, take a look at my Signal when I search for “Jason” when trying to make a new group and add members to it.

What a total fucking mess. As a journalist I receive Signal messages constantly, all day, every day, from people I know and people I don’t. More times than I can literally count, these people use or have names that are the same as people I’ve already spoken to. It gets even worse when someone pinging me uses the display name “M” or “A” or some other single initial.

A couple of those Jasons are Signal accounts belonging to 404 Media co-founder Jason Koebler, who I often have to add to group chats or talk to. But definitely not all of them. So, when creating a new group, I have to figure out, god, which Jason is the Jason I want to add this time. Previously I’ve worked it out by backing out of the create group section, finding the Jason I want, verifying their phone number if it’s available by clicking on my chat settings with them (which it seems you can’t do from within Signal’s create a group section), remembering what color Jason it is, then adding them. This information isn’t available for every contact though.

There is a much easier way, but it requires you to be proactive. You can add your own nickname to a Signal contact by clicking on the person’s profile picture in a chat with them then clicking “Nickname.” Signal says “Nicknames & notes are stored with Signal and end-to-end encrypted. They are only visible to you.” So, you can add a nickname to a Jason saying “co-founder,” or maybe “national security adviser,” and no one else is going to see it. Just you. When you’re trying to make a group chat, perhaps.

See what my Signal looks like after I use the nickname feature to label the correct Jason with “404”:

Signal could improve its user interface around groups and people with duplicate display names. But maybe, also don’t plan sensitive military operations in a group chat like this either.




siamo tutti parassiti.... mannaggia. magari trump ha anche ragione. se però il non parassita è putin io preferisco essere un parassita...


Ieri il Ministro Giuseppe Valditara si è recato in visita istituzionale in Veneto e ha incontrato studenti, docenti, famiglie e amministratori locali nella provincia di Padova.


sembrava trump ce l'avesse solo con persone gay e persone transessuali non cigender. nessuno ha protestato per questo motivo. alla fine fino a quando non toccano te chi se ne frega. invece no. l'italia non ha una tradizione di solidarietà. siamo troppo indivdualisti. il problema della discriminazione, tipico, è che quando si comincia a pesare le persone in modo diverso in base a criteri arbitrari, si sa come si comincia ma non si sa come si finisce, e chi verrà alla fine colpito. e così adesso sappiamo che trump è pure contro le donne. probabilmente pensa che siano solo degli uteri ambulanti, e non persone.


Lettera aperta al cinema e al mondo della cultura in Italia Noi che lavoriamo e viviamo nel mondo della cultura, ci rifiutiamo di continuare a assistere indifferenti al genocidio in atto nei confronti del popolo palestinese dopo decenni di occupazione illegale e violenta, di pulizia etnica e di oppressione, di regime di apartheid. Non si [...]


Un video interessante che ci fa capire, tra le altre cose, come la "macchina dell'informazione" italiana sia pesantemente spostata ad est, con tutte le conseguenze che ne derivano per l'opinione pubblica.

Ecco perché, poi vediamo questo sentimento antioccidentale e il sentimento anti-armamento crescente. Forse, in molti casi, anche perché mancano le premesse.

youtu.be/uCjn7IFBO90?si=EztVjP…

#russia #ucraina #disinformazione #disinformazionerussa #disinformazioneonline #guerraucraiana #GuerraUcrainaRussia #Travaglio #fact-checking



L’intesa sulla difesa tra Londra e Bruxelles dipende dalla pesca. Ecco perché

@Notizie dall'Italia e dal mondo

“Basta con la retorica sulla Brexit”, dice John Healey. Il segretario alla Difesa del Regno Unito parla di difesa, ma anche di pesca. Perché i due dossier sembrano sempre più collegati man mano che ci sia avvicina al summit tra Regno Unito e Unione europea in agenda il prossimo 19 maggio. L’entente cordiale tra Londra […]




Dopo l’F-47 arriva anche la commessa per il nuovo caccia della Marina Usa

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Prosegue l’accelerazione americana sulla sesta generazione. Secondo un’indiscrezione riportata da Reuters, la Marina degli Stati Uniti annuncerà il vincitore della commessa per l’F/A-XX, il nuovo caccia imbarcato che rimpiazzerà gli F/A-18E/F Super Hornet, entro la fine di

in reply to Pëtr Arkad'evič Stolypin

Benissimo.

La versione depotenziata andrà a ruba sul mercato mondiale 🤣




Oggi in Toscana sciopero dei metalmeccanici in lotta per il contratto nazionale.

(se le foto vi compaiono due volte sappiate che mi spiace e che non l'ho voluto io)



Navigazione satellitare, Leonardo lancia il primo ricevitore certificato per la sicurezza

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Leonardo ha realizzato il primo ricevitore accreditato a livello europeo per il Public regulated service (Prs) di Galileo, il servizio criptato del sistema di navigazione satellitare dell’Unione europea. Il dispositivo, sviluppato su mandato



SUDAN. Bombardato un mercato, strage di civili


@Notizie dall'Italia e dal mondo
L'aviazione militare del Sudan ha bombardato un mercato in Darfur, facendo strage di civili
L'articolo SUDAN. Bombardato un mercato, strage di civili proviene da Pagine Esteri.

pagineesteri.it/2025/03/26/afr…



in italia ci sono 2 tipi di persone: ci sono i bulli, e poi ci sono quelli che stanno a guardare, e difendono il diritto di bullizzare.


I texani useranno la carta d'identità per comprare un dildo online

Il Texas ci riprova: la nuova proposta di legge SB 3003 prevede l'obbligo di documento d'identità con foto, con ripercussioni penali se i rivenditori non verificano rigorosamente l'età degli acquirenti.

Di fatto, la norma costringerebbe i venditori a tornare a spacciare i sex toy come "dispositivi medici" per aggirare le restrizioni.
La legge sarebbe invasiva, ostacolando l'acquisto per tutti, non solo per i minorenni, ed esponendo informazioni personali in giro, il tutto con multe fino a 5.000 dollari per chi sgarra.
Insomma, la legge non appare solo inefficace, ma potenzialmente dannosa: un tassella nella grande guerra legislativa contro i sex toy che in Texas portano avanti da anni.

404media.co/texas-sex-toy-age-…

@Privacy Pride


Texans Might Soon Have to Show Photo ID to Buy a Dildo Online


A newly introduced bill in Texas would require online sellers to show a photo ID before buying a dildo.

SB 3003, introduced by Senator Angela Paxton (wife of Texas Attorney General Ken Paxton), would criminally charge online retailers for selling “an obscene device” without verifying the buyers’ age. Sellers would have to require customers to submit their government-issued photographic identification, or use “third-party age verification services that use public records or other reliable sources to verify the purchaser's identity and age,” the bill says. Owning a credit card, which already requires the holder to be over 18 years of age, would not be enough.

Like the regressive and ineffective adult site age verification laws passing all across the country in the last few years, this law would drag Texans back to a not-so-distant time when sex toy sellers had to pretend vibrators were for “massage.”

Hallie Lieberman, journalist and author of Buzz: A Stimulating History of the Sex Toy, sold sex toys in Texas in the early 2000s under the state’s “six dildo” law, which criminalizes the possession of six or more “obscene devices,” defined as "a device including a dildo or artificial vagina, designed or marketed as useful primarily for the stimulation of human genital organs." That law is still on the books but is now considered unenforceable and unconstitutional. Lieberman told me sellers got around the law by claiming the toys were for “medical purposes.” This bill could send retailers back to that time.

“I can see something like that happening again, with people saying on their sex toy store websites that vibrators are for back massage and butt plugs are for rectal strengthening,” Lieberman said. “It's similar to how sex toys were marketed in the early 20th century to get around obscenity laws and the Comstock Act (which unfortunately still exists and may be used to prevent access to contraceptives and sex toys nationwide.) Butt plugs were sold as cures for asthma and vibrators for sciatica. We are literally going back in time with this law.”

Age Verification Laws Drag Us Back to the Dark Ages of the Internet
Invasive and ineffective age verification laws that require users show government-issued ID, like a driver’s license or passport, are passing like wildfire across the U.S.
404 MediaEmanuel Maiberg


Lieberman told me she had to call the clitoris “the man in the boat” at the time to avoid breaking the law. “When we can't speak openly about our bodies and sexual pleasure, when we're forced to use euphemisms, we not only are under informed about our bodies, but we also feel shame in seeking out pleasure,” she said.

Like age verification laws for websites, the bill would make buying sex toys online harder for everyone, not just minors, and would send consumers to less-safe retailers with lower-quality, possibly dangerous toys. And also like those laws, people who do upload their government ID or undergo other age verification measures could risk having their purchases exposed to a hostile government.

“The government should not have a record of what sex toys we buy. This isn't just a frivolous concern,” Lieberman said. “In a nation where the president has declared that there are only two genders and that transgender people don't exist, where trans people are erased from government websites and kicked out of the military, it would be dangerous for the government to have a record that you purchased sex toys designed for trans people. Imagine you're a school teacher at a public school in Texas and there's a record you purchased a sex toy designed for queer people in a state where a parental bill of rights bill was just passed prohibiting discussion of sexual orientation in schools.”

"We are literally going back in time with this law."


Texas legislators have been trying to limit access to sex toys for their constituents for years. In late 2024, Hillary Hickland, a freshman member of Texas’ Republican House, introduced a bill that would ban retailers in the state from selling sex toys unless they file paperwork to become sexually oriented businesses—effectively forcing stores like Walmart, CVS and Target, which sell vibrators and other sex toys, to take those products off their shelves and forcing brick-and-mortar boutiques to verify the ages of all customers. The bill was referred to Texas’ Trade, Workforce & Economic Development committee earlier this month.

Paxton’s bill would charge online retailers with a Class A Misdemeanor if they don’t verify ages, and would open them up to fines up to $5,000 for each violation.

Paxton did not respond to a request for comment.






Garibaldi M. Lapolla – Il fuoco nella carne
freezonemagazine.com/news/gari…
In libreria dal 28 Marzo 2025 Il fuoco nella carne (The Fire in the Flesh, 1931), romanzo d’esordio di Garibaldi Mario Lapolla, una delle voci più importanti della letteratura italo-americana del primo Novecento. Il romanzo segue due linee narrative che si intrecciano, una storia d’amore segnata dal desiderio e dalla colpa e una scalata sociale […]
L'articolo Garibaldi M.


Allarme in Africa, la guerra in Congo rischia di estendersi


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Scambio di accuse tra Burundi e Ruanda. Falliti i vari tentativi di mediazione, in Congo avanzano i ribelli sostenuti da Ruanda e Uganda. Kinshasa offre le proprie terre rare agli Stati Uniti in cambio di sostegno militare
L'articolo Allarme in Africa, la guerra in Congo rischia di estendersi proviene da Pagine Esteri.



Prodi ha tirato i capelli alla giornalista di Rete 4: il video che smentisce l’ex premier


@Politica interna, europea e internazionale
Romano Prodi ha effettivamente tirato i capelli alla giornalista Lavinia Orefici, inviata del programma tv di Rete 4 Quarta Repubblica. Lo dimostra un video mandato in onda in esclusiva nella serata di ieri, martedì 25 marzo, durante DiMartedì, il talk show politico




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Tenera è la notte
freezonemagazine.com/rubriche/…
Nel 1994 a Los Angeles, dopo una tremenda scossa di terremoto che aveva provocato un blackout totale, molti cittadini si rivolsero alle autorità per sapere cosa fosse quella striscia lucente che avevano visto nel cielo: era la Via Lattea. La spropositata illuminazione notturna della “città degli angeli“, o meglio “El Pueblo de Nuestra Señora Reina […]
L'articolo Tenera è la notte proviene da FREE
Nel 1994 a Los


In Germania la paura sta aumentando: "Questa potrebbe essere la nostra ultima estate di pace", ha dichiarato lo storico militare Sönke Neitzel alla Bild Zeitung il 22 marzo 2025, diffondendo così questo messaggio di panico tra la gente. “Putin potrebbe attaccare la NATO già in autunno”, ha affermato Neitzel. Penso che questo allarmismo sia completamente sbagliato. La paura viene utilizzata per controllare le persone e giustificare i miliardi spesi nell'industria delle armi. Ma la paura non è una buona consigliera. Divide la famiglia umana nella malvagia Russia e nella buona NATO. Oppure tra brave persone vaccinate e cattive persone non vaccinate. La paura ha sempre bisogno dell'immagine del nemico. Come persona non vaccinata, lo ricordo bene: cinque anni fa, a marzo 2020, il panico per i virus era dilagante e la società era divisa. Furono poi investiti miliardi nella vaccinazione contro il coronavirus. Il panico viene utilizzato ripetutamente per controllare le persone. Nel 2001, l'11 settembre alimentò la paura dei musulmani e la NATO dichiarò guerra all'Afghanistan per 20 anni. La guerra finì nel caos. La demolizione del WTC7 non è mai stata risolta. Conclusione: non dovremmo precipitarci ciecamente nel panico successivo, ma piuttosto praticare la consapevolezza e riflettere sugli ultimi 25 anni. Tutti appartengono alla famiglia umana. La paura e la divisione non ci porteranno da nessuna parte.

@DanieleGanser



l'Unione psicopatica Europea vuole spendere 800 miliardi di euro in armi, ma per i giornalai da carta igienica è la Russia che ha un'economia di guerra.


#Trump-#Yemen, segreti in chiaro


altrenotizie.org/primo-piano/1…


Nelle ultime 24 ore tre operai sono morti sul lavoro. La strage continua nel menefreghismo del governo. Chiediamo che sia finalmente introdotto il reato di omicidio sul lavoro perchè è inaccettabile che anche quando si accertano le responsabilità delle imprese le condanne risultino irrisorie. Il governo Meloni ha introdotto pene pesantissime inventando reati di ogni genere persino per reprimere le feste danzanti autogestite ma si guarda bene di intervenire per la sicurezza sul lavoro.
C’è bisogno di repressione e prevenzione con una rete capillare di controlli perchè la vita umana dovrebbe valere più del profitto. Bisogna investire nella sicurezza per chi lavora che è una vera emergenza non buttare soldi per le armi che arricchiscono azionisti dell’industria bellica. Si assumano ispettori e si ricostruisca una rete di controlli efficaci.
Purtroppo non c’è nulla da aspettarsi da questo governo. Per lanciare un segnale forte c’è bisogno di un grande partecipazione al voto nel referendum promosso dalla Cgil che, tra i quesiti, prevede un intervento sacrosanto per la sicurezza cancellando l’attuale norma sui subappalti.
Non rassegniamoci alla strage.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea



Spero sia così per via degli acidi, perché se fosse così naturalmente, è una psicopatica fulminata.


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An essay on user preferences, and how the fediverse's interconnected network of communities can play into that, as well as some other news.


Fediverse Report – #109

An essay on user preferences, and how the fediverse’s interconnected network of communities can play into that, as well as some other news.

User Intents


The Bluesky Company (Bluesky PBC) recently announced a proposal to add User Intents to the AT Protocol (ATProto). The proposal allows people to set account-wide preferences how their data should be handled outside the network. It gives people the ability to opt in or opt out their account from a few different things, such as bridging to other protocols or not wanting any of their data being used in generative AI datasets. The proposal is similar to how robots.txt works, meaning that it is a machine-readable format which good actors are supposed to abide by, but is not legally enforceable.

I cover both the fediverse and Bluesky (including ATProto) under Fediverse Report because these networks are deeply interconnected and influence each other. Decisions on one network, like Bluesky’s User Intents proposal, can influence how the fediverse develops and builds their own features. My goal is to help readers understand the fediverse more deeply. By observing how Bluesky’s approaches default user preferences, the fediverse can build their own systems that use its strength of having many diverse and connected communities.

The proposal by Bluesky PBC is as follows:

  • People are able to set their preferences for four different categories:
    • generative AI
    • protocol bridging
    • bulk datasets
    • public archiving and preservation


  • These preferences are account wide. They are valid not only for Bluesky, but for every app build on ATProto.
  • The default value is ‘undefined’, not opt-in or opt-out.
    • Projects which are intending to use the public data should decide for themselves whether data reuse when the intents are classified as “undefined” is acceptable or not.


  • the current proposal is set to lead the way for more granular user preferences, allowing people to specify on an app-level or post-level what their preference is.

Also, some concepts of ATProto that are relevant, which makes the protocol different from ActivityPub:

  • On ATProto, a user has only 1 account, and can use that account to log into any service. This is in contrast with ActivityPub, where you need a new account for every service.
  • Data on ATProto is public by default, and designed to be accessible. Everyone has full and free access to the data of the entire network.

One thing about user preference settings in social apps is that they are a bit of red herring. The majority of people never change the default settings. Giving people choice is a good thing, but it is impossible force people to choose: the majority of people will just not choose anything. This makes it so that the default value for any preference is hugely important, as it is the de-facto value that the majority of people will experience.

Bluesky PBC tries to avoid this issue by introducing a default “undefined” value. The advantage of using a default value of “undefined” is that Bluesky PBC will not overstep their boundaries and determine the preference of everyone on the network, including people who are not using Bluesky but are using other platforms on the network. The downside is that Bluesky PBC effectively makes no decision at all for the majority of people. Bluesky PBC leaves it to the organisations who use the data to determine how data can be handled if the preference is set to “undefined”. These organisations are likely to value their own interests more than the interest of people whose data they intent to process.

Bluesky PBC has three options here, that all have a downside:

  • If Bluesky PBC sets default values for how ATProto account data can be handled it reinforces its centralising role in the network.
  • If Bluesky PBC does not set a default value, no decision is made for the majority of people, and it is left to organisations whose goals do not align with those of the people whose data they process.
  • If Bluesky PBC sets User Intent not on an ATProto-account wide level, but only on an per-app basis, choices quickly become overwhelming if users must set preferences for every app.

So far I’ve only been talking about Bluesky and ATProto. But the fediverse has a long history of debates, conversations and drama on how to deal with data processing that happens outside of the network. Some high-profile cases include the blowup around Bridgy Fed considering making the bridge between the fediverse and Bluesky opt-out, or the backlash against Searchtodon, which saved user’s timeline locally for searching.

These debates are around data scraping, consent, things being opt-in or opt-out. But one of the struggles that the fediverse has had is to build structural solutions. A significant portion of the fediverse does not consent to have their data handled outside of the network. A persistent problem is that this preference is not expressed in a machine-readable way. This leads to an endless cycle of new developers coming in that are not familiar with the culture who then cross lines of consent and it all blows up in drama again.

Moreover, the fediverse and ActivityPub have a significant advantage on how to deal with the dilemma of setting default values over ATProto. The fediverse is a network that is build up of many different communities connecting with each other. A variety of communities allows for diverse preferences, which can also be expressed in setting default values. And it is a shame that the fediverse is not capitalising on this advantage.

There are communities from whom discoverability is important. Just as there are communities for whom not being easily publicly discoverable is important. These preference can differ within an individual as well: people treat personal photos shared with friends differently from blog articles.

The fediverse can sidestep the question of default account values because people have many accounts on the fediverse, for different use cases. This gives the option to set a different default value for different services. A Pixelfed platform for close friends should set stricter default data-handling preferences. A Mastodon server for blogging platform Medium that has the goal of giving more visibility and reach to its writers could consider setting default values to be more open.

The power of the fediverse is in that there does not have to be a single default at all. Instead, communities and servers should be able to set default values for themselves. This can help shape the tone of the community, and makes it clear what the identity of a community is about. What’s even more powerful is that this only concerns the default value, giving people the ability to set their preferences as they desire. The state of the open social web is such that there are now two protocols in competition with each other. That gives the ability for the fediverse to take ideas from other networks, and improve on them in a way that plays up to the unique strengths that the fediverse has.

The News


Reminder: next week will be FediForum, on April 1-2, and you can register here.

FediverseSharing: A Novel Dataset on Cross-Platform Interaction Dynamics between Threads and Mastodon Users is a new academic paper (currently under review and up on arXiv) that explores the interaction between Threads users and Mastodon users. It takes a dataset of 20k Threads users that have fediverse sharing enabled and compares it to 20k Mastodon users that have interacted with these Threads users. The main goal of the research is to build up this dataset and share it with the community for further research. How sharing a dataset of aggregated user interactions relates to the above essay on user preferences for being included in bulk datasets is left as an exercise to the reader.

PeerTube has done a major redesign for their v7 of the software that came out a few months ago. The organisation now shared the design and development reports that shaped the update.

IFTAS recently had to shut down most of their larger projects due to a lack of funding. One of their projects, FediCheck is now available as open source for someone else to continue with. FediCheck is a deny list management tool that allows server admins to subscribe to external deny lists.

The Lemmy developers will hold an AMA on Wednesday March 26th.

Last week, Ghost made their ActivityPub integration available in public beta for Ghost Pro subscribers. Their weekly update says that now over 250 sites already use the integration. WeDistribute has a hands on with the new features that Ghost offers.

Note: Last week I wrote about the new fediverse platform Forte, and said that the repository did not include an install guide. This is incorrect, the guide can be found here.

The Links


That’s all for this week, thanks for reading! You can subscribe to my newsletter to get all my weekly updates via email, which gets you some interesting extra analysis as a bonus, that is not posted here on the website. You can subscribe below:

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