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Aggiornamenti Android novembre 2025, corretta una vulnerabilità critica


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
È stato rilasciato l’Android Security Bulletin per il mese di novembre 2025: al suo interno, gli aggiornamenti per due vulnerabilità, di cui una di esecuzione remota del codice classificata come critica. Ecco i dettagli e i consigli per mettere in sicurezza



“La Charta resta una bussola che orienta il cammino ecumenico. La sua versione aggiornata è un ulteriore incoraggiamento a proseguire sulla strada intrapresa e ci conferma nella scelta di rinsaldare il rapporto di conoscenza, amicizia e accoglienza t…


L’era dei Paywall è finita? I Browser intelligenti l’aggirano e controllarli è molto difficile


Come possono gli editori proteggersi dai browser “intelligenti” dotati di intelligenza artificiale se hanno l’aspetto di utenti normali? L’emergere di nuovi browser “intelligenti” basati sull’intelligenza artificiale sta mettendo in discussione i metodi tradizionali di protezione dei contenuti online.

Il browser Atlas di OpenAI, recentemente rilasciato, così come Comet di Perplexity e la modalità Copilot di Microsoft Edge, stanno diventando strumenti in grado di fare molto più che visualizzare pagine web: svolgono attività in più fasi, ad esempio raccogliendo informazioni di calendario e generando briefing per i clienti basati sulle notizie.

Le loro capacità stanno già ponendo serie sfide agli editori che cercano di limitare l’uso dell’intelligenza artificiale nei loro contenuti. Il problema è che tali browser sono esteriormente indistinguibili dagli utenti normali.

Quando Atlas o Comet accedono a un sito, vengono identificati come sessioni standard di Chrome, non come crawler automatici. Questo li rende impossibili da bloccare utilizzando il protocollo di esclusione dei robot, poiché bloccare tali richieste potrebbe contemporaneamente impedire l’accesso agli utenti normali. Il rapporto “State of the Bots” di TollBit osserva che la nuova generazione di visitatori AI è “sempre più simile a quella umana”, rendendo più impegnativo il monitoraggio e il filtraggio di tali agenti.

Un ulteriore vantaggio per i browser basati sull’intelligenza artificiale è il modo in cui sono strutturati gli abbonamenti a pagamento moderni. Molti siti web, tra cui MIT Technology Review, National Geographic e il Philadelphia Inquirer, utilizzano un approccio lato client: l’articolo viene caricato per intero ma viene nascosto dietro una finestra pop-up che offre un abbonamento. Mentre il testo rimane invisibile agli esseri umani, è accessibile all’intelligenza artificiale. Solo i paywall lato server, come quelli di Bloomberg o del Wall Street Journal, nascondono in modo affidabile i contenuti fino a quando l’utente non effettua l’accesso. Tuttavia, se l’utente ha effettuato l’accesso, l’agente di intelligenza artificiale può leggere liberamente l’articolo per suo conto.

OpenAI Atlas ha ricevuto il testo completo di un articolo esclusivo per gli abbonati da MIT Technology Review (CJR).

Durante i test, Atlas e Comet hanno estratto facilmente il testo completo delle pubblicazioni classificate del MIT Technology Review, nonostante le restrizioni imposte da crawler aziendali come OpenAI e Perplexity.

In un caso, Atlas è anche riuscito a riassemblare un articolo bloccato di PCMag combinando informazioni provenienti da altre fonti, come tweet, aggregatori e citazioni di terze parti. Questa tecnica, soprannominata “digital breadcrumb”, è stata precedentemente descritta dallo specialista di ricerca online Henk van Ess.

OpenAI afferma che i contenuti visualizzati dagli utenti tramite Atlas non vengono utilizzati per addestrare i modelli, a meno che non sia abilitata la funzione “Memorie del browser”. Tuttavia, “ChatGPT ricorderà i dettagli chiave delle pagine visualizzate”, il che, come ha osservato Jeffrey Fowler, editorialista del Washington Post, rende l’informativa sulla privacy di OpenAI confusa e incoerente. Non è ancora chiaro in che misura l’azienda utilizzi i dati ottenuti tramite contenuti a pagamento.

Si osserva un approccio decisamente selettivo: Atlas evita di contattare direttamente i siti web che hanno intentato cause legali contro OpenAI , come il New York Times, ma cerca comunque di aggirare il divieto compilando un riassunto dell’argomento da altre pubblicazioni – The Guardian, Reuters, Associated Press e il Washington Post – che hanno accordi di licenza con OpenAI. Comet, al contrario, non mostra tale moderazione.

Questa strategia trasforma l’agente artificiale in un intermediario che decide quali fonti sono considerate “accettabili”. Anche se l’editore riesce a bloccare l’accesso diretto, l’agente sostituisce semplicemente l’originale con una versione alternativa degli eventi. Questo altera la percezione stessa dell’informazione: l’utente riceve non un articolo, ma un’interpretazione generata automaticamente.

I browser basati sull’intelligenza artificiale non hanno ancora raggiunto un’ampia diffusione, ma è già chiaro che le barriere tradizionali come i paywall e il blocco dei crawler non sono più efficaci. Se tali agenti dovessero diventare il mezzo principale per leggere le notizie, le case editrici dovranno trovare nuovi meccanismi per garantire la trasparenza e il controllo su come i loro contenuti vengono utilizzati dall’intelligenza artificiale.

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Un pericoloso Exploit Zero-day Zero-click minaccia miliardi di device Android


Google ha emesso un avviso urgente riguardante una vulnerabilità critica in Android che consente agli aggressori di eseguire codice arbitrario sul dispositivo senza alcuna interazione da parte dell’utente. La vulnerabilità Zero Click è stata scoperta in componenti di sistema del sistema operativo e descritta nel Bollettino sulla sicurezza Android di novembre 2025.

La vulnerabilità, identificata come CVE-2025-48593, è considerata una delle più pericolose degli ultimi anni. Colpisce diverse versioni dell’Android Open Source Project (AOSP), dalla 13 alla 16, e può essere sfruttata per l’esecuzione di codice remoto ( RCE ) senza richiedere privilegi aggiuntivi o azioni da parte del proprietario del dispositivo.

Google stima che gli aggressori possano sfruttare il bug inviando pacchetti di rete appositamente creati o distribuendo app dannose tramite store di terze parti e installazioni sideloaded. Un attacco riuscito consente l’accesso completo al dispositivo, inclusa la possibilità di rubare dati, installare ransomware o trasformare lo smartphone in un componente botnet. Il problema è stato registrato internamente con l’ID bug Android A-374746961 ed è già stato risolto nelle ultime build di AOSP.

La vulnerabilità deriva da una gestione impropria dei processi di sistema, che consente l’iniezione di codice arbitrario durante le normali operazioni, ad esempio durante l’avvio di app o la sincronizzazione dei dati in background. I ricercatori osservano che i sintomi della vulnerabilità sono simili a quelli di precedenti episodi di danneggiamento della memoria utilizzati per aumentare i privilegi sul dispositivo.

Il bollettino identifica anche un’altra vulnerabilità, il CVE-2025-48581. È classificata come vulnerabilità di escalation dei privilegi (EoP) di gravità elevata ed è presente anche nel componente di sistema. A differenza dell’RCE, lo sfruttamento richiede un accesso preventivo al sistema, ma consente a un’applicazione di ottenere il controllo non autorizzato di funzioni sensibili del dispositivo.

I dispositivi con Android 10 e versioni successive potranno ricevere aggiornamenti di sicurezza, ma i possessori di modelli precedenti rischiano di rimanere senza protezione se i produttori ritardano il rilascio delle patch. Google consiglia a tutti gli utenti di verificare la presenza di aggiornamenti il prima possibile tramite Impostazioni > Sistema > Aggiornamento di sistema e di impostare il livello di patch di sicurezza al 2025-11-01, che risolve completamente questi problemi.

L’azienda sottolinea che non sono stati ancora registrati exploit attivi, ma la natura della vulnerabilità la rende particolarmente pericolosa per il governo e le personalità pubbliche, che sono spesso bersaglio di attacchi mirati.

La frammentazione di Android rimane un problema chiave nell’ecosistema, rendendo le risposte tempestive dei produttori fondamentali per la protezione degli utenti. Gli esperti raccomandano di abilitare gli aggiornamenti automatici ed evitare di installare app da fonti non attendibili: questo rimane il modo più affidabile per ridurre al minimo i rischi in un contesto di crescente minaccia per dispositivi mobili.

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Collaboratore allontanato da Agenzia Nova per domanda scomoda: la solidarietà di Stampa Romana a Gabriele Nunziati


Allontanato dalla testata per cui si lavora per aver fatto una domanda scomoda durante una conferenza stampa. È quello che è accaduto a Gabriele Nunziati collaboratore dell’Agenzia Nova da Bruxelles. La colpa del collega è stata chiedere alla portavoce della Commissione dell’UE Paola Pinho se ritenesse che anche Israele a Gaza, come la Russia in Ucraina, dovesse farsi carico della ricostruzione. Pinho ha risposto con un imbarazzato no comment, rimbalzato sui social. Imbarazzo condiviso dall’editore di Nova Fabio Squillante, che ha interrotto il rapporto di collaborazione con Nunziati, cui va tutta la solidarietà di Stampa Romana. È un episodio gravissimo di lesione dell’autonomia professionale, che evidenzia ancora una volta la necessità di maggiori garanzie contrattuali per i collaboratori, i più esposti a pressioni e ingerenze.

La Segreteria dell’ASR


dicorinto.it/associazionismo/c…



Una mostra per prepararsi al viaggio del Santo Padre a Nicea. Si chiama “Luce da luce. Nicea 1700 anni dopo” e verrà presentata domani, 6 novembre, alle 12 presso la Sala Marconi (Piazza Pia, 3).


Meta thinks its camera glasses, which are often used for harassment, are no different than any other camera.#News #Meta #AI


What’s the Difference Between AI Glasses and an iPhone? A Helpful Guide for Meta PR


Over the last few months 404 Media has covered some concerning but predictable uses for the Ray-Ban Meta glasses, which are equipped with a built-in camera, and for some models, AI. Aftermarket hobbyists have modified the glasses to add a facial recognition feature that could quietly dox whatever face a user is looking at, and they have been worn by CBP agents during the immigration raids that have come to define a new low for human rights in the United States. Most recently, exploitative Instagram users filmed themselves asking workers at massage parlors for sex and shared those videos online, a practice that experts told us put those workers’ lives at risk.

404 Media reached out to Meta for comment for each of these stories, and in each case Meta’s rebuttal was a mind-bending argument: What is the difference between Meta’s Ray-Ban glasses and an iPhone, really, when you think about it?

“Curious, would this have been a story had they used the new iPhone?” a Meta spokesperson asked me in an email when I reached out for comment about the massage parlor story.

Meta’s argument is that our recent stories about its glasses are not newsworthy because we wouldn’t bother writing them if the videos in question were filmed with an iPhone as opposed to a pair of smart glasses. Let’s ignore the fact that I would definitely still write my story about the massage parlor videos if they were filmed with an iPhone and “steelman” Meta’s provocative argument that glasses and a phone are essentially not meaningfully different objects.

Meta’s Ray-Ban glasses and an iPhone are both equipped with a small camera that can record someone secretly. If anything, the iPhone can record more discreetly because unlike Meta’s Ray-Ban glasses it’s not equipped with an LED that lights up to indicate that it’s recording. This, Meta would argue, means that the glasses are by design more respectful of people’s privacy than an iPhone.

Both are small electronic devices. Both can include various implementations of AI tools. Both are often black, and are made by one of the FAANG companies. Both items can be bought at a Best Buy. You get the point: There are too many similarities between the iPhone and Meta’s glasses to name them all here, just as one could strain to name infinite similarities between a table and an elephant if we chose to ignore the context that actually matters to a human being.

Whenever we published one of these stories the response from commenters and on social media has been primarily anger and disgust with Meta’s glasses enabling the behavior we reported on and a rejection of the device as a concept entirely. This is not surprising to anyone who has covered technology long enough to remember the launch and quick collapse of Google Glass, so-called “glassholes,” and the device being banned from bars.

There are two things Meta’s glasses have in common with Google Glass which also make it meaningfully different from an iPhone. The first is that the iPhone might not have a recording light, but in order to record something or take a picture, a user has to take it out of their pocket and hold it out, an awkward gesture all of us have come to recognize in the almost two decades since the launch of the first iPhone. It is an unmistakable signal that someone is recording. That is not the case with Meta’s glasses, which are meant to be worn as a normal pair of glasses, and are always pointing at something or someone if you see someone wearing them in public.

In fact, the entire motivation for building these glasses is that they are discreet and seamlessly integrate into your life. The point of putting a camera in the glasses is that it eliminates the need to take an iPhone out of your pocket. People working in the augmented reality and virtual reality space have talked about this for decades. In Meta’s own promotional video for the Meta Ray-Ban Display glasses, titled “10 years in the making,” the company shows Mark Zuckerberg on stage in 2016 saying that “over the next 10 years, the form factor is just going to keep getting smaller and smaller until, and eventually we’re going to have what looks like normal looking glasses.” And in 2020, “you see something awesome and you want to be able to share it without taking out your phone.” Meta's Ray-Ban glasses have not achieved their final form, but one thing that makes them different from Google Glass is that they are designed to look exactly like an iconic pair of glasses that people immediately recognize. People will probably notice the camera in the glasses, but they have been specifically designed to look like "normal” glasses.

Again, Meta would argue that the LED light solves this problem, but that leads me to the next important difference: Unlike the iPhone and other smartphones, one of the most widely adopted electronics in human history, only a tiny portion of the population has any idea what the fuck these glasses are. I have watched dozens of videos in which someone wearing Meta glasses is recording themselves harassing random people to boost engagement on Instagram or TikTok. Rarely do the people in the videos say anything about being recorded, and it’s very clear the women working at these massage parlors have no idea they’re being recorded. The Meta glasses have an LED light, sure, but these glasses are new, rare, and it’s not safe to assume everyone knows what that light means.

As Joseph and Jason recently reported, there are also cheap ways to modify Meta glasses to prevent the recording light from turning on. Search results, Reddit discussions, and a number of products for sale on Amazon all show that many Meta glasses customers are searching for a way to circumvent the recording light, meaning that many people are buying them to do exactly what Meta claims is not a real issue.

It is possible that in the future Meta glasses and similar devices will become so common that most people will understand that if they see them, they would assume they are being recorded, though that is not a future I hope for. Until then, if it is all helpful to the public relations team at Meta, these are what the glasses look like:

And this is what an iPhone looks like:
person holding space gray iPhone 7Photo by Bagus Hernawan / Unsplash
Feel free to refer to this handy guide when needed.


#ai #News #meta


“La terra non è un possesso, ma un dono. Essa ci precede e ci sarà tolta. È madre che nutre, non materia da sfruttare. Chi la coltiva con rispetto e sapienza partecipa all’opera creatrice di Dio e contribuisce alla pace tra gli uomini”.


Giuseppe Bascietto sotto tutela per inchieste su mafia, la solidarietà di Stampa Romana


L’Associazione Stampa Romana è al fianco di Giuseppe Bascietto, collega da sempre impegnato nell’attività di inchiesta sulla mafia che opera a Vittoria. Per lui da ieri sono state disposte dalle autorità di Ragusa misure di protezione personale. Bascietto si era recentemente occupato dei rapporti tra la criminalità organizzata siciliana e quella albanese e aveva ricevuto gravi minacce. Stampa Romana auspica che si concluda al più presto la procedura per garantire a Bascietto la tutela delle forze dell’ordine anche a Roma, città dove vive e lavora. La Segreteria dell’ASR

dicorinto.it/associazionismo/g…



“Il compito principale di chi opera presso i Centri di ascolto è quello, delicatissimo, di essere il volto accogliente della Chiesa di fronte a persone che hanno subito abusi o che intendono segnalare abusi in ambito ecclesiale”.


European Parliament backs Europol expansion: “A dangerous step towards mass surveillance in the EU”


Today, the European Parliament’s Committee on Civil Liberties, Justice and Home Affairs (LIBE) voted in favour of a new Europol Regulation, part of the EU’s so-called Facilitators Package, despite widespread warnings from civil society and the European Data Protection Supervisor. The vote was voted for by 59 MEPs, whilst 10 voted against and 4 abstained.

The post European Parliament backs Europol expansion: “A dangerous step towards mass surveillance in the EU” appeared first on European Digital Rights (EDRi).



“Un momento di confronto e aggiornamento tra studiosi, restauratori e istituzioni, volto a ridefinire le prospettive di ricerca sui sarcofagi cristiani antichi, nella convinzione che la loro conoscenza resti fondamentale per comprendere la cultura fi…


We talk all about our articles on Meta's Ray-Ban smart glasses, and AI-generated ads personalized just for you.

We talk all about our articles on Metax27;s Ray-Ban smart glasses, and AI-generated ads personalized just for you.#Podcast


Podcast: People Are Modding Meta Ray-Bans to Spy On You


We have something of a Meta Ray-Bans smart glasses bumper episode this week. We start with Joseph and Jason’s piece on a $60 mod that disables the privacy-protecting recording light in the smart glasses. After the break, Emanuel tells us how some people are abusing the glasses to film massage workers, and he explains the difference between a phone and a pair of smartglasses, if you need that spelled out for you. In the subscribers-only section, Jason tells us about the future of advertising: AI-generated ads personalized directly to you.
playlist.megaphone.fm?e=TBIEA8…
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Mamdani a New York: vittoria simbolo, sfida per la sinistra italiana.


noblogo.org/transit/mamdani-a-…


Mamdani a New York: vittoria simbolo, sfida per la sinistra italiana.


(177)

(Mam)

Nota: non voglio, e non ne ho facoltà, minimizzare la vittoria di Mamdani, nè pormi in contrasto con chi ne gioisce. Diciamo che non amo molto che le vittorie della sinistra all'estero siano prese come esempio in questo paese, che deve, comunque, fare i conti con la sua, di politica.

#ZohranMamdani, eletto sindaco di New York a soli 34 anni, rappresenta una svolta storica per la politica americana. Primo sindaco musulmano della città, Mamdani ha sconfitto l’ex governatore Andrew Cuomo con il 50,4% dei voti, conquistando consenso soprattutto tra giovani, immigrati e lavoratori grazie a una piattaforma basata su trasporti pubblici gratuiti, edilizia popolare e giustizia sociale.

Già nel suo discorso di vittoria, Mamdani ha lanciato una sfida diretta a #DonaldTrump, definendolo un “despota” e affermando che “...la città che lo ha creato può anche sconfiggerlo”.​ Da parte sua, Trump ha risposto con sarcasmo, minimizzando la sconfitta: «Io non ero sulla scheda elettorale» e accusando le tensioni a Washington di aver danneggiato il movimento repubblicano. A Mamdani ha rivolto l’epiteto di “Comunista” e ha minacciato tagli ai fondi federali: “Se vince un comunista, pronti a tagliare miliardi a New York”. Questa contrapposizione incarna uno scontro tra due visioni opposte, ma con un comune uso di retorica fortemente polarizzante.​

Le vittorie parallele di Abigail Spanberger in Virginia e Mikie Sherrill nel New Jersey consolidano il successo dei democratici in territori chiave, ponendo un ulteriore freno alla spinta trumpiana e segnando un chiaro avvertimento verso la leadership repubblicana.​

(Mam2)

In Italia, il successo di Mamdani è stato accolto con entusiasmo da settori della sinistra, ma la realtà politica appare ben diversa rispetto a quella statunitense. Qui la sinistra è dilaniata da una cronica divisione tra anime moderata e radicale, che impedisce la costruzione di un progetto unitario e coerente. L’assenza di una leadership convincente che sappia parlare ai bisogni concreti della società limita molto la capacità di mobilitazione e di creare un’alternativa credibile al governo Meloni.

L’opposizione italiana tende spesso a rifugiarsi in tentativi di emulazione di modelli esteri senza riuscire a tradurli nel contesto nazionale, rimanendo così frammentata e marginale. Manca, inoltre, un dialogo autentico con le nuove generazioni e con i settori più vulnerabili, fattori che in America invece hanno fatto la differenza per Mamdani.

Solo un’analisi critica e profonda di queste difficoltà interne potrà avviare un processo di rinnovamento e rilancio della sinistra in Italia, partendo dalla concretezza e non dall’astrazione.​

Mamdani e i successi democratici statunitensi mostrano dunque un modello efficace di politica progressista da cui trarre ispirazione, ma la sinistra italiana deve affrontare le proprie contraddizioni interne per poter davvero sognare una rinascita simile.

#Blog #USA #Mamdani #Trump #Politica #Italia #Sinistra #Opinioni

Mastodon: @alda7069@mastodon.unoTelegram: t.me/transitblogFriendica: @danmatt@poliverso.orgBio Site (tutto in un posto solo, diamine): bio.site/danielemattioli

Gli scritti sono tutelati da “Creative Commons” (qui)

Tutte le opinioni qui riportate sono da considerarsi personali. Per eventuali problemi riscontrati con i testi, si prega di scrivere a: corubomatt@gmail.com




Marwan Barghouti, da simbolo a mito per la Palestina


@Notizie dall'Italia e dal mondo
A seguito del fragile cessate il fuoco imposto a Israele da Donald Trump, gli scambi di prigionieri previsti dal piano statunitense si sono conclusi. Gli ostaggi israeliani ancora in vita sono tornati alle loro case, mentre molti dei palestinesi arrestati durante il genocidio a Gaza
L'articolo Marwan Barghouti, da




Leonardo-Rheinmetall, primo contratto per la nuova difesa terrestre italiana

@Notizie dall'Italia e dal mondo

La joint venture tra Leonardo e Rheinmetall segna il primo passo concreto verso la modernizzazione dei mezzi corazzati dell’Esercito italiano. Con la firma del contratto per la fornitura dei primi 21 veicoli A2cs Combat, Roma consolida la sua posizione nel panorama



Il Perù rompe le relazioni diplomatiche con il Messico


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il governo del Perù ha deciso di rompere con il Messico dopo che la presidente Sheinbaum ha concesso l'asilo politico alla ex premier Betssy Chavez, accusata di aver partecipato al "golpe" guidato da Pedro Castillo
L'articolo Il Perù rompe le relazioni diplomatiche con il Messico proviene da




un'intervista di 15 anni fa che per certi aspetti anche oggi ha un tot di senso
qui:
slowforward.net/2010/06/20/tes…
(anche se in effetti la situazione è assai assai peggiorata)

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PNLUG di nuovo a Punto D’Incontro

pnlug.it/2025/11/05/pnlug-di-n…

Segnalato dal Grupo Linux di #Pordenone e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia

Cari studenti e futuri professionisti, Preparatevi, perché anche quest'anno, Pordenone Linux User Group (PNLUG) sbarca a Punto D'Incontro! Sì, proprio […]

GNU/Linux Italia reshared this.




avvenire.it/mondo/afghanistan-…

questo è trump e il suo mondo. discriminazioni e ingiustizie. cosa c'entra trump? quando si tratta di discriminazioni è il principe negli usa... solo l'uomo bianco ha diritto. basta anche vedere quello che fa nel sud africa... o repubblica ceca dove ha preteso una costituzione transfobica. o le persone transgender. le donne? sulla stessa faccia della medaglia: devono stare a casa a fare solo figli. e parlare il meno possibile.



Un destino di nome Mamdani


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/11/un-dest…
Zohran Mamdani sarà molto più del nuovo sindaco di New York. Figlio di un politologo ugandese e della regista indiana Mira Nair, musulmano, dichiaratamente a favore della causa palestinese, sostenitore dell’arresto di Netanyahu qualora dovesse mettere piede nella Grande Mela e favorevole





Mamdani sindaco di New York, i Democratici vincono anche in Virginia e New Jersey


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Le prime elezioni dell’era Trump II premiano la nuova generazione democratica. Dalla sinistra socialista di Mamdani al centrismo di Spanberger e Sherrill, il partito ritrova slancio e fiducia dopo mesi di smarrimento.
L'articolo Mamdani sindaco di




Gianni Lucini – Anni 50, il decennio che inventò l’Italia.
freezonemagazine.com/articoli/…
C’è una parola che attraversa come un filo luminoso tutto il libro di Gianni Lucini: rinascita. Ma non la rinascita come concetto storico o slogan celebrativo — bensì quella intima, quotidiana, domestica, che nasce nei gesti più semplici: un negozio che riapre, un’officina che ricomincia a battere, un ragazzo che sogna un motorino, una donna



Dai droni di Gaza agli elicotteri italiani: la tecnologia israeliana entra nei cieli di Roma


@Notizie dall'Italia e dal mondo
L’impresa israeliana Odysight.ai, legata al complesso militare di Tel Aviv, ha testato con successo i propri sensori intelligenti sugli elicotteri AW139 di Leonardo presso la base aerea romana, con il supporto dell’Aeronautica






"Con il 91 per cento dei voti scrutinati, ha preso il 50,4 per cento dei voti, contro il 41,6 per cento di Andrew Cuomo, che come lui fa parte del Partito Democratico ma si era candidato da indipendente dopo aver perso le primarie. Il candidato Repubblicano Curtis Sliwa ha preso il 7,1 per cento". 😂

ilpost.it/2025/11/05/vittoria-…



Chiese alla Commissione Europea del perché alla Russia chiedono di pagare per l’Ucraina, mentre a israele non lo chiedono per Gaza. Gabriele Nunziati, giornalista italiano di Agenzia Nova, è stato licenziato dopo qualche giorno da questa domanda...

Giuseppe Salamone

Gabriele Nunziati: licenziato dopo aver fatto egregiamente il lavoro di ...
youtube.com/shorts/0OyelCRaQbY…



L’americanizzazione non è solo consumo e successo: è anche l’abbandono degli ultimi, la cancellazione della solidarietà e la colpevolizzazione della povertà. Una società che idolatra la performance e dimentica la cura diventa complice della disumanizzazione.

Americanizzazione profonda: quando la miseria diventa colpa - Kulturjam
kulturjam.it/costume-e-societa…



Pirate Candidate Announcement: Hunter Rand for Sparks City Council 2nd Ward


The United States Pirate Party, during our November 2nd meeting, voting to endorse Hunter Rand, who is running for 2nd Ward of the Sparks, Nevada city council!

The Pirate National Committee voted unanimously to endorse Hunter Rand.

This is not Hunter’s first time being involved with the party. Previously, Hunter was a guest speaker during our 2022 Pirate National Conference.

“He is a Pirate” is the sentiment echoed during last night’s meeting.

Hunter, pitching his campaign, went through our platform and discussed how “potholes don’t care who you vote for.”

“I don’t want to be a career politician and everything I do reflects that. My website isn’t ‘Hunter Rand for Office’ or ‘Hunter Rand for Ward 2′”.

In fact, his website is SparksTogether.com

Check out Hunter’s campaign, including the Notes section of his website which features what is essentially his platform page.

If you’re in Sparks, Nevada in their 2nd Ward, know you have a Pirate who wants to represent you.

Hunter Rand, Victory is Arrrs


uspirates.org/pirate-candidate…




The app, called Mobile Identify and available on the Google Play Store, is specifically for local and regional law enforcement agencies working with ICE on immigration enforcement.#CBP #ICE #FacialRecognition #News


DHS Gives Local Cops a Facial Recognition App To Find Immigrants


Customs and Border Protection (CBP) has publicly released an app that Sheriff Offices, police departments, and other local or regional law enforcement can use to scan someone’s face as part of immigration enforcement, 404 Media has learned.

The news follows Immigration and Customs Enforcement’s (ICE) use of another internal Department of Homeland Security (DHS) app called Mobile Fortify that uses facial recognition to nearly instantly bring up someone’s name, date of birth, alien number, and whether they’ve been given an order of deportation. The new local law enforcement-focused app, called Mobile Identify, crystallizes one of the exact criticisms of DHS’s facial recognition app from privacy and surveillance experts: that this sort of powerful technology would trickle down to local enforcement, some of which have a history of making anti-immigrant comments or supporting inhumane treatment of detainees.

Handing “this powerful tech to police is like asking a 16-year old who just failed their drivers exams to pick a dozen classmates to hand car keys to,” Jake Laperruque, deputy director of the Center for Democracy & Technology's Security and Surveillance Project, told 404 Media. “These careless and cavalier uses of facial recognition are going to lead to U.S. citizens and lawful residents being grabbed off the street and placed in ICE detention.”

💡
Do you know anything else about this app or others that CBP and ICE are using? I would love to hear from you. Using a non-work device, you can message me securely on Signal at joseph.404 or send me an email at joseph@404media.co.

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#UE: l'#Ucraina presenta il conto


altrenotizie.org/primo-piano/1…



Cosa accade nel mondo digitale


Nel mondo digitale, (che è poi il mio mondo in fondo) il caso non è più un dio, ma un bug. Ogni azione viene tracciata, ogni emozione catalogata, ogni abitudine prevista. Ma il caos non si lascia zittire. Il destino trova sempre una via: un errore di sistema, un incontro fortuito, una frase fuori posto.
E forse è proprio lì, in quella crepa nella logica, che sopravvive l’umano.


È incredibile quanta politica abbiano fatto i Radicali senza poltrone e con quattro spiccioli e quanta poca ne abbiano fatta politici con decenni di poltrone e il supporto di giornali e gruppi economici.


Ogni Comune è obbligato a fare un Piano per l'Eliminazione delle Barriere Architettoniche, ma in troppi se ne infischiano.
Ora il TAR Sicilia ha accolto il nostro ricorso contro il Comune di Catania, che sarà commissariato per il piano.
Faremo valere questo precedente ovunque.


La Musica on line è sempre più Fake
freezonemagazine.com/articoli/…
Purtroppo le potenzialità tecnologiche di oggi permettono sempre più facilmente e a molti livelli di mistificare la realtà. Fare musica con l’AI può essere un esercizio creativo ma solo quando viene onestamente dichiarato ma il più delle volte questo non succede ed apre un grave aspetto anche etico in relazione all’enorme diffusione con cui questo […]
L'articolo La Musica on line è



L’Europa scopre di nuovo la guerra (e la propria fragilità strategica). Scrive Pagani

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Fin dall’antichità l’Europa è stata teatro di continui conflitti, caratterizzato da un’alternanza tra brevi periodi di pace e lunghe, complesse fasi di guerra. Dalla Guerra dei Trent’anni (1618-1648), che devastò l’Europa Centrale e diede vita al



The Airlines Reporting Corporation (ARC), owned by major U.S. airlines, collects billions of ticketing records and sells them to the government to be searched without a warrant. I managed to opt-out of that data selling.#Privacy #arc


How to Opt-Out of Airlines Selling Your Travel Data to the Government


Most people probably have no idea that when you book a flight through major travel websites, a data broker owned by U.S. airlines then sells details about your flight, including your name, credit card used, and where you’re flying to the government. The data broker has compiled billions of ticketing records the government can search without a warrant or court order. The data broker is called the Airlines Reporting Corporation (ARC), and, as 404 Media has shown, it sells flight data to multiple parts of the Department of Homeland Security (DHS) and a host of other government agencies, while contractually demanding those agencies not reveal where the data came from.

It turns out, it is possible to opt-out of this data selling, including to government agencies. At least, that’s what I found when I ran through the steps to tell ARC to stop selling my personal data. Here’s how I did that:

  1. I emailed privacy@arccorp.com and, not yet knowing the details of the process, simply said I wish to delete my personal data held by ARC.
  2. A few hours later the company replied with some information and what I needed to do. ARC said it needed my full name (including middle name if applicable), the last four digits of the credit card number used to purchase air travel, and my residential address.
  3. I provided that information. The following month, ARC said it was unable to delete my data because “we and our service providers require it for legitimate business purposes.” The company did say it would not sell my data to any third parties, though. “However, even though we cannot delete your data, we can confirm that we will not sell your personal data to any third party for any reason, including, but not limited to, for profiling, direct marketing, statistical, scientific, or historical research purposes,” ARC said in an email.
  4. I then followed up with ARC to ask specifically whether this included selling my travel data to the government. “Does the not selling of my data include not selling to government agencies as part of ARC’s Travel Intelligence Program or any other forms?” I wrote. The Travel Intelligence Program, or TIP, is the program ARC launched to sell data to the government. ARC updates it every day with the previous day’s ticket sales and it can show a person’s paid intent to travel.
  5. A few days later, ARC replied. “Yes, we can confirm that not selling your data includes not selling to any third party, including, but not limited to, any government agency as part of ARC’s Travel Intelligence Program,” the company said.

💡
Do you know anything else about ARC or other data being sold to government agencies? I would love to hear from you. Using a non-work device, you can message me securely on Signal at joseph.404 or send me an email at joseph@404media.co.

Honestly, I was quite surprised at how smooth and clear this process was. ARC only registered as a data broker with the state of California—a legal requirement—in June, despite selling data for years.

What I did was not a formal request under a specific piece of privacy legislation, such as the European Union’s General Data Privacy Regulation (GDPR) or the California Consumer Privacy Act (CCPA). Maybe a request to delete information under the CCPA would have more success; that law says California residents have the legal right to ask to have their personal data deleted “subject to certain exceptions (such as if the business is legally required to keep the information),” according to the California Department of Justice’s website.

ARC is owned and operated by at least eight major U.S. airlines, according to publicly released documents. Its board includes representatives from Delta, United, American Airlines, JetBlue, Alaska Airlines, Canada’s Air Canada, and European airlines Air France and Lufthansa.

Public procurement records show agencies such as ICE, CBP, ATF, TSA, the SEC, the Secret Service, the State Department, the U.S. Marshals, and the IRS have purchased ARC data. Agencies have given no indication they use a search warrant or other legal mechanism to search the data. In response to inquiries from 404 Media, ATF said it follows “DOJ policy and appropriate legal processes” and the Secret Service declined to answer.

An ARC spokesperson previously told 404 Media in an email that TIP “was established by ARC after the September 11, 2001, terrorist attacks and has since been used by the U.S. intelligence and law enforcement community to support national security and prevent criminal activity with bipartisan support. Over the years, TIP has likely contributed to the prevention and apprehension of criminals involved in human trafficking, drug trafficking, money laundering, sex trafficking, national security threats, terrorism and other imminent threats of harm to the United States.” At the time, the spokesperson added “Pursuant to ARC’s privacy policy, consumers may ask ARC to refrain from selling their personal data.”




La sicurezza informatica, il social engineering, attenzione ai click e l'autenticazione sicura: questi sono i temi della campagna #Sicurnauti presente su #UNICA, per i DS e il personale docente.



La delusione di Rakuten Kobo: obbligo di account per poterlo usare (+ recensione)


estratto da boicottms.blogspot.com/2025/11…
Avevo un kindle un secolo fa, poi per scappare da un sistema blindato sono passato al kobo. Prendo sempre i cosi più economici, tuttavia si vedeva bene la differenza di solidità tra kindle, molto più robusto, e quel giocattolo di Kobo, che non costa nemmeno tanto meno. Tuttavia ero contento di leggere epub invece di formati proprietari, e anche il software non era male, a cominciare dal poter avere la copertina del libro come screensaver.

I limiti erano, come dicevo, la fragilità della cassa, la plastica scivolosa e, ahimé, la preferenza (anche se potevo caricare epub) per una variante proprietaria, il kepub. Non avvisa della fine batteria in tempo utile, quando ti avvisa o metti in carica o hai finito di leggere. Dal punto di vista software abbastanza brutto era trovarsi ogni libro con dimensioni di font estremamente diverse; le voci di dizionario in un font troppo piccolo per la mia età e, sempre del dizionario, più informazioni sul dizionario medesimo che sul lemma. Inoltre quando leggi una nota esce un enorme "anteprima della nota a piè di pagina" come titolo nella nota medesima, che è invece piccina picciò, che è parecchio ridicolo. Manca la possibilità di accendere l'ora in alto o basso.

Insomma il software è anche potente ma l'interfaccia è progettata da dei caproni.

Ma veniamo ad oggi. Ne ho preso uno nuovo perché il vecchio ha tirato le cuoia. È impermeabile, il che non guasta.

La cosa che tuttavia non tollero è che sarebbe obbligatorio iscriversi ai loro servizi per poterlo usare. Ma che scherziamo? Ritengo di averti pagato abbastanza. Se vuoi che mi iscriva pagami tu.

Prossima volta mi cercherò qualcosa di veramente libero, che non obblighi a iscriversi ad alcunché.



Il muro invisibile di Taipei. Dentro la strategia del T-dome

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Nel panorama della sicurezza indo-pacifica, il T-dome rappresenta uno dei segnali più chiari della trasformazione in corso nella strategia di difesa taiwanese. Più che un sistema d’arma, è una cornice concettuale che riordina capacità esistenti e progetti futuri in un’unica architettura integrata,



L’Europa può battere la Russia, ma solo se troverà la volontà per farlo. Report Ifri

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“Gli Stati europei hanno il potenziale economico, militare e tecnologico per affrontare la Russia entro il 2030, a condizione che trovino la volontà politica di farlo.” È questa la conclusione del rapporto Europe–Russia: Balance of Power Review, pubblicato dall’Institut français des