In Cina e Asia – Summit Nato: "Pechino minaccia l’ordine internazionale”
I titoli di oggi:
Summit Nato: "La Cina minaccia l'ordine internazionale"
Thailandia: il premier ed ex generale golpista Prayut annuncia di volersi ritirare dalla politica
Taiwan, pronta esercitazione di evacuazione su larga scala
Bulgari si scusa con Pechino per aver separato la Rpc da Taiwan sul proprio sito
Tik Tok, senatore Usa: il "lobbying aggressivo di Pechino sta rallentando la corsa al RestrictAct"
Allarme talenti, le aziende cinesi cercando di "riprendersi" i cittadini all'estero
Clima, piogge record causano morti e danni in tutta l'Asia
L'articolo In Cina e Asia – Summit Nato: “Pechino minaccia l’ordine internazionale” proviene da China Files.
“L’uomo e l’intelligenza artificiale tra scienza, etica e diritto”
Oggi a partire dalle ore 18,30 parteciperò con Gianluigi Ciacci e Paolo Galdieri all’incontro “L’uomo e l’intelligenza artificiale tra scienza, etica e diritto” organizzato dell’Associazione Culturale International Horizon, via degli Uffici del Vicario 43, Roma Qui il link completo alle informazioni internationalhorizon.it/2023/0…
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Difesa, investimenti e migranti. Patto da 30 miliardi tra Meloni ed Erdogan
Quota trenta. È l’obiettivo italo-turco relativo all’interscambio commerciale tra i due paesi, scaturito tra le altre cose, dall’incontro bilaterale a margine del Vertice Nato di Vilnius tra il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il Presidente turco, Recep Tayyip Erdoğan. Il faccia a faccia tra i due leader, accompagnati dalle delegazioni, è durato circa 50 minuti, a conferma degli intensi rapporti tra i due Paesi. Focus su difesa, investimenti e migranti.
Scambi
Punto di partenza la relazione solida alla voce difesa, che rende l’asse tra Italia e Turchia intenso: l’obiettivo di un ulteriore slancio nei rapporti economici, per arrivare a un interscambio di 30 miliardi di euro, rappresenta l’impegno comune. Esattamente un anno fa l’allora premier Mario Draghi siglò ad Ankara ben nove accordi di cooperazione in diversi ambiti in occasione del terzo vertice intergovernativo, dopo quelli datati 2008 e 2012. L’Italia è il quarto partner commerciale della Turchia, inoltre Roma e Ankara, in qualità di potenze regionali, condividono interessi comuni nel bacino del Mediterraneo su cui provano ad incidere in aree connesse come Libia, Afghanistan e Libano.
Mediterraneo
Da un lato Giorgia Meloni ha posto l’accento sulla strategia complessiva per il Mediterraneo e il contrasto all’immigrazione clandestina, coagulatasi nel Piano Mattei e ha confermato l’interesse alla collaborazione in diversi settori. Dall’altro appare evidente che, al momento, un dossier su tutti spicca tra i due paesi: la Libia.
L’Italia da tempo sta costruendo uno sforzo diplomatico al fine di offrire supporto alla stabilizzazione istituzionale del paese, con l’auspicio che si tengano al più presto elezioni politiche libere e regolari e parallelamente con Eni svolge un ruolo ormai certificato.
La Turchia continua nelle sue interlocuzioni con il governo locale, al fine di restare centrale nell’area: lo dimostra il recente annuncio del ministro libico del petrolio e del gas, Mohamed Aoun, riguardo al fatto che le società turche sono partner prioritari per la ricerca sismica in Libia, citando la vicinanza geografica e l’esperienza della Turchia nel settore. Più in generale, l’intero versante che va da Gibilterra a Cipro è attraversato da zone economiche esclusive valutate come una straordinaria opportunità commerciale.
Energia
Anche se non è stato ufficialmente oggetto del vertice, il dossier energetico è di fatto uno dei maggiori punti all’interno delle politiche mediterranee che riguardano le relazioni fra i due paesi. Va ricordato che la capacità del Trans-Anatolian Natural Gas Pipeline (Tanap) che trasporta il gas naturale dall’Azerbaigian alla Turchia e poi in Europa, è stata rafforzata contribuendo non solo alla partnership energetica tra Ankara e Baku ma facendo della Turchia un punto di riferimento. Quest’anno i dati elle esportazioni parlano di 22,2 miliardi di metri cubi di gas attraverso il gasdotto, di cui 10,2 bcm destinati alla Turchia e 12 bcm all’Europa.
Il combinato disposto tra il Baku-Tbilisi-Erzurum, il Tanap e il Tap, è di 40 miliardi di dollari, proprio al fine di aumentare la diversificazione delle risorse dell’Europa alla voce gas naturale. Secondo i dati diffusi dal “Natural Gas Market 2022 Sector Report” dell’Autorità turca di regolamentazione del mercato energetico le spedizioni di gas dall’Azerbaigian alla Turchia quest’anno accusano un aumento di circa 1,5 miliardi di metri cubi rispetto a 12 mesi fa.
PRIVACYDAILY
#38 / Geopolitica dei dati e coincidenze
Stati Uniti e Unione Europea hanno fatto pace
La notizia della settimana è che la Commissione Europea ha adottato una decisione di adeguatezza per il nuovo accordo internazionale per il trasferimento di dati verso gli Stati Uniti: lo EU-US Data Privacy Framework, che ha sostituito il Privacy Shield.
Dice la Commissione che ora le aziende europee potranno esportare dati verso gli Stati Uniti, come facevano fino al 2020, senza doversi preoccupare di adottare particolari misure di sicurezza per la salvaguardia dei nostri interessi.
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Il motivo di questo rinnovato amore dopo anni di guerra fredda sui dati — di cui anche chatGPT fu vittima recente — è che gli Stati Uniti avrebbero previsto delle misure di salvaguardia per i diritti dei cittadini europei, inclusa la limitazione dell’accesso ai nostri dati da parte dell’intelligence statunitense.
Eh sì, perché nel 2020 abbiamo deciso che esportare dati verso gli Stati Uniti era illegale proprio a causa di una sentenza della Corte di Giustizia Europea che dopo una causa lunga quasi 10 anni decise che le attività di sorveglianza di massa dell’intelligence statunitense erano troppo pervasive e penetranti per poter anche solo sperare di proteggere i diritti e interessi dei cittadini europei.
Abbiamo passato gli ultimi 3 anni a fare terrorismo psicologico alle aziende, con tanto di sanzioni del Garante Privacy, ma si scherzava: col nuovo pezzo di carta magico firmato da Biden e dalla Von der Leyen ora siamo tutti di nuovo al sicuro e i nostri dati potranno liberamente transitare verso i nostri padr… ehm — alleati: gli Stati Uniti.
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BRITcoin sarà uno strumento di controllo dell’immigrazione?
Britcoin, il nome con cui è conosciuto amichevolmente il progetto inglese di CBDC (Central Bank Digital Currency) — da non confondersi con Bitcoin — potrebbe essere collegato a un sistema di age check e nationality check automatizzati1.
In altre parole, questa nuova versione della Sterlina potrebbe essere programmabile in modo tale da bloccare l’acquisto di prodotti vietati ai minori di 18 anni o magari applicare condizioni di utilizzo diverse in base alla nazionalità. Magari potrebbero essere previsti limiti temporali per l’uso della CBDC nazionale da parte dei turisti o di tutti coloro che per qualche motivo si trovano in UK senza avere la cittadinanza.
La programmabilità è una caratteristica funzionale di molti progetti di CBDC, e la Bank of Englad non ha mai fatto mistero della volontà di approfondire proprio questo aspetto. I soldi del futuro potrebbero diventare un’importante arma geopolitica, ancora più di adesso.
Facebook era un progetto del Pentagono?
Noi ci fidiamo degli Stati Uniti perché sono nostri grandi amiconi, ma non dimentichiamo che hanno da sempre avuto il pallino della sorveglianza di massa.
Parliamo ad esempio di un peculiare progetto finanziato nel 2003 dalla US Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA), che aveva lo scopo di creare una piattaforma pubblica per la raccolta massiva di dati personali utili ad allenare algoritmi di intelligenza artificiale.
Il progetto si chiamava “LifeLog” e l’idea era molto semplice: creare uno strumento — una sorta di diario elettronico — che permettesse alle persone di registrare digitalmente la loro vita: spostamenti, conversazioni, letture, relazioni, acquisti e molto altro.
"LifeLog will be able … to infer the user’s routines, habits and relationships with other people, organizations, places, and objects," the pamphlet explained, "and to exploit these patterns to ease its task."2
Inspiegabilmente DARPA chiuse però i rubinetti al progetto LifeLog poco meno di un anno dopo la sua nascita, precisamente a febbraio 2004…
Per una assoluta coincidenza, proprio in quegli stessi giorni veniva fondato Facebook.
Stasera webinar su privacy, sicurezza e hard-wallet
Se possiedi un Ledger o un altro hard wallet potrebbe interessarti il webinar di stasera organizzato da Etherevolution, in cui si parlerà di privacy, sicurezza e hard wallet.
Spiegheranno come evitare rischi, le caratteristiche ottimali, le vulnerabilità e l'importanza di agire responsabilmente ed evitare scorciatoie quando si tratta della sicurezza dei propri fondi.
Parteciperò anch’io, anche se solo come ospite.
Per chi volesse iscriversi: questo è il link.
Meme del giorno
Citazione del giorno
“In the West, we have been withdrawing from our tradition-, religion- and even nation-centred cultures, partly to decrease the danger of group conflict. But we are increasingly falling prey to the desperation of meaninglessness, and that is no improvement at all.”
Jordan B. Peterson
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Dal match tra i due finti nemici Musk vs Zuckerberg alla guerra (geopolitica) nella Silicon Valley tra i cani da guardia dell'Impero
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Ci sarà l'annunciato match di lotta Mma tra Elon Musk e Murk Zuckerberg? Musk ha lanciato il guanto su Twitter e Zuckerberg l’ha raccolto su Instagram. La 'sfida' nasce dal lancio di #Threads, il nuovo social della Meta di Zuckerberg che imita il Twitter di Musk. La vicenda è solo uno dei contrasti tra i big a capo di varie fazioni nella Silicon Valley. Come è cambiato il rapporto con il governo americano e gli apparati. La raccolta dei dati e il problema di gestirli. La crisi sociale nella Silicon Valley. In studio Giuseppe De Ruvo e Alfonso Desiderio. Puntata registrata il 30 giugno 2023.
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Le iniziative delle altre Autorità
Nordio: la politica ha rinunciato a svolgere il proprio ruolo
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio è al centro delle polemiche. E lui, ex magistrato, che deve riformare la magistratura. E contro di lui volano le frecce degli ex colleghi. Mentre il governo è sotto attacco Nordio consegna a Libero in esclusiva la sua verità.
Ministro, l’accusano di essersi accorto dell’incongruità della norma sull’imputazione coatta solo dopo che questa norma ha danneggiato un sottosegretario del suo governo…
«Allora questa incongruità l’ho criticata già dal 1997, nel mio primo libro sulla giustizia e l’ho ripetuta varie volte in mie pubblicazioni successive».
Qual è la ragione?
«È una ragione squisitamente tecnica perché il codice Vassalli che abbiamo recepito nell’88/89 ha mantenuto il controllo giurisdizionale del giudice, in questo caso del Gip, sull’attività del pubblico ministero come faceva una volta il giudice istruttore. Io ho fatto il giudice istruttore e se il giudice istruttore mandava a giudizio l’imputato anche contro il parere del pubblico ministero che ne avesse chiesto l’assoluzione, in tribunale arrivava tutto il fascicolo processuale. Quindi i giudici potevano farsi un’idea di quelle che erano le tesi dell’accusa, della difesa e dello stesso giudice istruttore perché avevano davanti l’intero fascicolo. Con il codice Vassalli, e questo è il punto cruciale in tribunale, ammesso che si faccia il processo, non arriva nulla, il giudice è completamente vergine. Il fascicolo è vuoto. Vi è solo il certificato penale e se c’è, un’ incidente probatorio.
Ma è raro. E nel caso di Delmastro non c’è. Allora cosa succede, qual è la contraddizione che il giudice si trova ad avere davanti un fascicolo vuoto? Il suo unico interlocutore non è il gip che ha fatto l’ordinanza ma è il pubblico ministero stero al quale il giudice chiederà: “Signor pubblico ministero esponga le ragioni dell’accusa”. E il pubblico ministero in questi casi dirà che non ci sono ragioni dell’accusa tanto è vero che verrà chiesto il proscioglimento e quindi il processo è inutile, è contraddittorio. A meno che il giudice non cominci lui a fare tutta una serie di attività… ma questo è in contrasto con il sistema accusatorio dove la prova viene fornita dal dibattito, dal contraddittorio tra accusa e difesa. Torniamo ai principi del vecchio sistema, quando il presidente del tribunale faceva le domande lui, cosa che ancora oggi di tanto in tanto si fa ma questo è irragionevole, è irrazionale perché in contrasto con il sistema accusatorio. Quindi è una questione squisitamente tecnica. Lo dico da anni».
È vero che è pronta una riforma del sistema degli avvisi di garanzia?
«Il disegno di legge che è stato presentato e che adesso va al vaglio dopo la bollinatura e dopo il transito al Quirinale andrà al Parlamento, alla Commissione Giustizia. Il mio lavoro è già stato fatto e non dipende più da me questo. In Parlamento potrà essere modificato, approvato o altro… In questo primo pacchetto che abbiamo presentato visto che volevamo dare un termine ragionevole, entro i primi 8 mesi di governo, abbiamo dato un segnale forte di riforma. Ma c’è una parte che riguarda l’informazione di garanzia ed essenzialmente la sua segretezza. È già stata istituita una commissione per la riforma del codice di procedura penale. Il nostro obbiettivo è attuare integralmente quella che era la volontà del professor Vassalli e realizzarla completamente, ovvero fare un codice di stampo accusatorio anglosassone. Quindi sarà cambiata anche la struttura del registro degli indagati e dell’informazione di garanzia.
Santanchè, Delmastro, La Russa… È in corso un attacco di un pezzo di magistratura al governo? Attaccano per fermare la riforma secondo lei?
«No, secondo me no. Sono fatti tra loro indipendenti e mi rifiuto di pensare a dei magistrati che vogliono interferire nell’azione governativa attraverso azioni giudiziarie. Non si può però negare che ogni volta che si sia provato a fare una riforma della giustizia è sempre stata bloccata con interventi giudiziari. È vero e anche questo io lo scrivo da 25 anni. La colpa però non deriva da una serie di attacchi della magistratura che possono essere di ordine tecnico, o di ordine politico. La colpa è della politica che ha rinunciato al suo ruolo preminente e che si è chinata davanti alle critiche della magistratura. Nessuno vuole impedire alla magistratura di commentare le leggi sotto il profilo tecnico visto sono loro che le applicano. La colpa della politica è stata quella di aderire o meglio inchinarsi alla magistratura senza dire questo:”Noi ascoltiamo le vostre opinioni ma alla fine decidiamo noi e solo noi perché abbiamo un mandato che secondo la Costituzione deriva dal popolo”».
È vero che sta per proporre una legge costituzionale per la separazione delle carriere?
«Noi fino a questo momento non l’abbiamo proposta. Esiste una proposta in Parlamento depositata da altre forze politiche. Una separazione netta delle carriere esigerebbe una riforma costituzionale, come una riforma netta del consiglio superiore della magistratura. Questo è però nel programma di governo».
Ministro, il reato di abuso d’ufficio sarà cancellato?
«Io mi sono battuto fortemente perché venisse cancellato. La proposta è stata accettata dopo ampi dibattiti nell’ambito delle forze politiche della coalizione. È stata approvata dal consiglio dei ministri.
Questo disegno di legge non va sovvertito. Potrà essere ritoccato ma rimane nel suo impianto e quindi io sono certo che il reato d’abuso verrà cancellato. Tra le tante inesattezze che ho ascoltato in questi giorni ci sarebbe quella di una contrarietà dell’Europa. Io già 20 giorni fa in Lussemburgo e l’altro giorno a Tokyo ho incontrato personalmente il commissario per la glustizia in Europa Didier Renders che si è dichiarato perfettamente soddisfatto delle spiegazioni che ho fornito io e non vi è ragione di dubitare che l’Europa abbia qualcosa da dire. Non avremo problemi con l’Europa. Quasi tutti i sindaci italiani, compresi quelli del Pd, soprattutto governatori come De Luca ed Emiliano, si siano dichiarati d’accordo sul fatto che questo reato ha combinato tanti e tanti e tali danni che l’unicomodo è abolirlo».
E non andrebbe cancellato anche il reato fantasma quello di concorso esterno?
«Sul concorso esterno la Commissione per la riforma del Codice Penale che è stata istituita nel 2002 e che era indegnamente presieduta da me aveva all’unanimità deciso che il reato in concorso esterno in associazione mafiosa fosse un reato evanescente e andava completamente rimodulato secondo i criteri di “concorso di persona nel reato” e quindi, in prospettiva, andrà rimodulata. Naturalmente senza interferire minimamente o ridurre la lotta alla mafia»
L’Anm accusa il presidente del Consiglio di delegittimare la magistratura. È un’accusa che secondo lei ha qualche fondamento?
«No. Intanto non mi pare che la presidente del Consiglio abbia pronunciato una sola parola contro la magistratura. Queste reazioni di voler delegittimare i magistrati quando si criticano alcune loro iniziative è quasi una reazione automatica da parte dell’associazione. Lo hanno fatto anche con me un mese fa. Al che io ho risposto che se i magistrati si arrabbiano quando noi critichiamo il loro operato, allora anche i politici hanno ragione ad arrabbiarsi quando vengono inquisiti dai magistrati. Nel mio mondo ideale i magistrati non dovrebbero criticare le leggi e i politici non dovrebbero criticare le sentenze. Una settimana fa ho incontrato i rappresentanti dell’Anm e Santalucia al Ministero».
Che incontro è stato?
«Da un punto di vista personale estremamente cordiale. Abbiamo cercato di individuare i punti che ci uniscono che di più di quelli che ci dividono. A noi interessa essenzialmente una giustizia effciente, rapida ed equa»
Un membro del Csm, Tullio Morello, ha riproposto l’amnistia. Lei è favorevole?
«No. Io credo che in questo momento sia prematuro parlare di amnistia e parlare anche in generale di affievolimento delle pene.
Il garantismo ha due volti: uno è l’enfatizzazione della presunzione di innocenza ma l’altro eguale e simmetrico è quello della certezza della pena. Bisognerebbe prendere in considerazione l’idea che la pena che dev’essere certa, immediata e proporzionata, può anche non coincidere necessariamente con il carcere per i reati minori. E in questo senso noi stiamo lavorando sia sulle pene alternative, sia soprattutto sulla possibilità di ristrutturare delle carceri per detenuti non pericolosi dove ci sia grande spazio per il lavoro e anche per lo sport ai fini anche di un reinserimento nella società secondo il principio della Costituzione.
Per fare questo le nostre carceri necessitano di spazio. Non tutte lo hanno quindi stiamo cercando di recuperare delle caserme dismesse che garantiscano le misure di sicurezza di un carcere, dove poter dirottare i detenuti meno pericolosi e lavorare sul loro recupeго».
Secondo lei il caso La Russa indebolirà la maggioranza?
«No perché la maggioranza guarda ai contenuti del programma di governo che sono condivisi in modo omogeneo da tutti. Ritengo che le vicende delle singole persone sono purtroppo vicende della vita che devono essere commentate nei luoghi opportuni ma che non possono e non devono avere conseguenze politiche».
L'articolo Nordio: la politica ha rinunciato a svolgere il proprio ruolo proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Ucraina, Mediterraneo, Cina e 2%. Tutti gli impegni dei leader Nato
Il summit Nato di Vilnius si chiude con una dichiarazione dei leader in 90 punti. L’ultimo per ringraziare l’ospitalità lituana e darsi appuntamento a Washington, negli Stati Uniti, nel 2024 per il 75° anniversario dell’alleanza e nei Paesi Bassi nel 2025.
IL FUTURO DELL’UCRAINA
I leder hanno ribadito il sostegno alla sovranità della Georgia e dell’Ucraina. In particolare, la sicurezza di Kyiv “è di grande importanza per gli alleati” e il suo futuro “è nella Nato”. Ribadendo gli impegni del vertice di Bucarest del 2008, i leader hanno riconosciuto che “il percorso dell’Ucraina verso la piena integrazione euro-atlantica è andato oltre la necessità del Piano d’azione per l’adesione”. Ma “saremo in grado di estendere” l’invito soltanto “quando gli alleati saranno d’accordo e le condizioni saranno soddisfatte”. Non c’è, dunque, quel calendario richiesto dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
IL VICINATO MERIDIONALE
Quanto al Fianco Sud, priorità italiana, gli alleati evidenziano “le sfide interconnesse di sicurezza, demografiche, economiche e politiche”, “aggravate aggravate dall’impatto del cambiamento climatico, dalla fragilità delle istituzioni, dalle emergenze sanitarie e dall’insicurezza alimentare”. È un terreno fertile per gruppi armati, organizzazioni terroristiche, interferenze “destabilizzanti e coercitive” da parte di concorrenti strategici come la Russia e la Cina. Per questo, i leader hanno dato mandato al Consiglio Nord Atlantico di avviare “una riflessione completa e approfondita sulle minacce e le sfide esistenti ed emergenti e sulle opportunità di impegno con i nostri Paesi partner, le organizzazioni internazionali e altri attori rilevanti della regione, da presentare al prossimo vertice del 2024”.
IL RAPPORTO CON LA CINA
La Cina rappresenta una sfida per “i nostri interessi, la nostra sicurezza e i nostri valori”, si legge nel documento che evidenzia le tattiche di guerra ibrida messe in campo da Pechino. La Cina, continua, “cerca di controllare settori tecnologici e industriali chiave, infrastrutture critiche, materiali strategici e catene di approvvigionamento. Usa la sua leva economica per creare dipendenze strategiche e rafforzare la sua influenza. Cerca di sovvertire l’ordine internazionale basato sulle regole, anche nei settori spaziale, cibernetico e marittimo”. La Nato ribadisce l’apertura a un “impegno costruttivo” con la Cina ma evidenzia anche come il rafforzamento del partenariato strategico tra la Cina e la Russia “sono contrari ai nostri valori e interessi”. Inoltre, gli alleati chiedono alla Cina “di agire in modo responsabile e di astenersi dal fornire aiuti letali alla Russia” e di “cessare di amplificare la falsa narrativa russa che incolpa l’Ucraina e la Nato per la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina”.
LE SPESE MILITARI
I leder hanno ribadito l’impegno a impegniamo a investire annualmente “almeno” il 2% del Pil in difesa. E ancora: “Affermiamo che in molti casi sarà necessaria una spesa superiore al 2% del Pil per colmare le carenze esistenti e soddisfare i requisiti in tutti i settori derivanti da un ordine di sicurezza più contestato”. Infine, si sono impegnati a investire almeno il 20% dei bilanci per la difesa in major equipment, comprese le relative attività di ricerca e sviluppo per “mantenere il nostro vantaggio tecnologico e continuare a modernizzare e riformare le nostre forze e capacità, anche attraverso l’integrazione di tecnologie innovative”.
Macron annuncia missili per l’Ucraina. Cosa sono gli Scalp
“Ho deciso di aumentare le consegne di armi ed equipaggiamenti per consentire agli ucraini di avere la capacità di colpire in profondità”. Con queste parole il presidente francese Emmanuel Macron, al suo arrivo al vertice Nato di Vilnius, commenta la decisione francese di rifornire Kiev con missili da crociera a lungo raggio. Nella stessa occasione l’inquilino dell’Eliseo ha sottolineato l’importanza di inviare un messaggio non solo di “di sostegno all’Ucraina”, ma anche “di unità della Nato e di determinazione affinché la Russia non possa vincere questa guerra”.
I missili che Parigi intende recapitare a Kiev, noti in francese come Scalp (Système de Croisière Autonome à Longue Portée), sono lo stesso sistema impiegato anche dalla Royal Air Force con il nome di Storm Shadow, sistema con cui Londra sta già rifornendo Kiev dal maggio scorso.
Proprio per questo motivo i vertici francesi ritengono che questa decisione non rappresenti un’escalation nei confronti di Mosca, le cui Forze Armate impiegano sistemi capaci di colpire da distanze ben maggiori rispetto ai 250 Km di portata della versione dello Scalp destinata all’Ucraina.
Non è stata però diffusa alcun’informazione ufficiale riguardo al numero di ordigni che Parigi intende inviare a Kiev. Una fonte militare francese afferma che gli Scalp non saranno prodotti appositamente ma verranno presi dagli arsenali già esistenti, e che saranno un ‘numero significativo’, mentre una fonte del mondo diplomatico afferma che circa 50 missili saranno inviati all’Ucraina.
Al pari degli Storm Shadow, i missili aria-terra in dotazione alle Forze Armate di Parigi saranno forniti in una versione compatibile con i velivoli ucraini di fabbricazione sovietica, sia per la maggiore disponibilità di questi negli hangar del paese che per accorciare i tempi necessari all’impiego di questi ordigni sul campo di battaglia.
Alla decisione francese fa eco quella di Berlino, che afferma di aver quasi ultimato un ulteriore pacchetto di aiuti militari destinati all’Ucraina, per un valore totale di 700 milioni di euro. Il tempismo di questi annunci è importante, in quanto essi arrivano in concomitanza sia dell’importantissimo vertice Nato di Vilnius che di importanti sviluppi nella controffensiva ucraina: proprio in queste ore i vertici militari ucraini diffondono la notizia per cui le forze armate russe sarebbero intrappolate a Bakhmut, il centro conquistato poche settimane fa dai miliziani della Wagner al termini di scontri durissimi con i soldati di Kiev.
A poche ore dall’annuncio arriva la reazione russa. “Naturalmente, resta da chiarire e determinare esattamente di quale raggio stiamo parlando. Ma dal nostro punto di vista, si tratta di una decisione sbagliata, gravida di conseguenze per l’Ucraina, perché naturalmente ci costringerà a prendere delle contromisure” ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in un briefing successivo all’annuncio di Macron.
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La strada della Turchia verso l’Ue è già chiusa. La versione di Tzogopoulos
Trovo difficile che la Turchia smetta di minacciare la Grecia e la Repubblica di Cipro o smetta di collaborare con Russia e Cina, dice a Formiche.net Giorgios Tzogopoulos, lecturer presso l’Istituto Europeo di Nizza Cife, fellow presso il Begin Sadat Center for Strategic Studies in Israele e presso la Hellenic Foundation for European and Foreign Policy in Grecia. L’occasione è una riflessione sulle mosse di Erdogan a Vilnius, tra aperture alla Nato e contropartite che già ha chiesto a Ue e Kfor. Nel mezzo la consapevolezza che la Turchia crede nel proprio eccezionalismo in politica estera.
Turchia-Nato-Svezia: cosa vuole davvero Erdogan?
Le conversazioni sembrano essere bilaterali – tra Turchia e Svezia – ma sono di natura molto più ampia. Riflettono l’interesse del presidente Erdogan a negoziare con gli Stati Uniti su una varietà di temi, dalla situazione nel Mediterraneo orientale, Medio Oriente e Africa al futuro dell’economia turca e alla profondità della collaborazione di difesa turco-americana. Ciò non significa che il contenuto dei negoziati turco-svedesi, come definiti nel memorandum trilaterale del giugno 2022 (anche con la Finlandia), non sia significativo. Naturalmente, se Washington e Ankara concordano su un modello generale di collaborazione, sarà naturale che Stoccolma e Ankara seguano l’esempio. Questo è ciò che sta accadendo attualmente a Vilnius, anche se dobbiamo attendere i risultati definitivi. L’Assemblea nazionale turca controllata dal partito di Erdogan e dai suoi partner politici avrà l’ultima parola sull’adesione della Svezia alla Nato.
Dopo il suo solido legame con Russia, Cina e Iran perché ora chiede l’ingresso nell’Ue?
La Turchia crede nel proprio eccezionalismo in politica estera. In altre parole, cerca di agire autonomamente e di collaborare sia con l’Occidente che con l’Oriente secondo i propri interessi strategici. Gli Stati Uniti sono preoccupati per queste acrobazie ma non hanno necessariamente la capacità di influenzare la Turchia come avveniva durante il periodo della Guerra Fredda. Ankara, da parte sua, sta cercando modi per dare energia alla sua economia nazionale e diagnostica i rischi nel suo precedente disimpegno dall’Occidente. Quindi cerca di ricongiungersi sia con gli Stati Uniti che con l’Ue. Ovviamente, la strada per l’Ue è quasi completamente chiusa. I riferimenti all’adesione all’Ue possono servire solo a soddisfare l’opinione pubblica turca. Le discussioni in corso tra Ankara e Bruxelles si concentrano su aree in cui può esistere la cooperazione: ad esempio sulla modernizzazione dell’unione doganale, sulla creazione di stabilità nel Mediterraneo orientale e sulla gestione della crisi dei rifugiati. Non creano illusioni sull’adesione della Turchia all’Ue.
La mediazione con l’Ucraina rischia di essere sbilanciata a favore di Mosca?
Ci sono due diverse letture di ciò in relazione alla guerra in Ucraina: alcuni dicono che la Turchia mette a repentaglio l’unità della Nato, mentre altri sostengono che la posizione equilibrata turca crei alcune opportunità per avere un interlocutore della Russia all’interno dell’Alleanza. Nella mia analisi, il problema per l’Occidente va oltre la Turchia. È che così tanti paesi del mondo, compresi i più grandi in termini di popolazione, Cina e India, preferiscono anche non prendere posizione nella guerra in Ucraina. Ciò pone seri ostacoli all’isolamento della Russia nel sistema internazionale e alla massimizzazione dell’efficacia delle sanzioni.
E’ un rischio geopolitico concedere i F16 americani alla Turchia?
A mio parere la questione non è se la Turchia ottenga o meno caccia F-16. È se la Turchia agisce come un tipico e affidabile stato membro della Nato. Se gli Stati Uniti trovano un modo per collegare la vendita dei caccia F-16 all’adeguamento della politica estera turca alle priorità della Nato, allora questa vendita sarà forse utile. Se gli Stati Uniti non lo faranno, la vendita sarà problematica. Personalmente trovo difficile che la Turchia smetta di minacciare la Grecia e la Repubblica di Cipro o smetta di collaborare con Russia e Cina. Ma gli Stati Uniti stanno facendo tutto il possibile per impedire la dissociazione di Ankara dall’Occidente. Successivamente, le tattiche di contrattazione turche produrranno risultati e ciò creerà un brutto precedente per le pratiche diplomatiche in Occidente.
La Bri sta trasformando la Turchia in un molo cinese nel Mediterraneo. Quanto influisce tutto ciò nel quadro generale?
La Cina sta esercitando una politica estera ed economica molto intelligente e attenta, e questo è evidente nel Mediterraneo. La Turchia non è uno stato membro dell’Ue e questo significa che è molto più facile per le aziende cinesi investire lì. In Turchia, ad esempio, non esisterà mai un dibattito simile al dilemma che l’Italia sta attualmente affrontando riguardo alla sua partecipazione alla Bri. Le relazioni sino-turche sono forti e il contributo delle banche e delle imprese cinesi all’economia turca è in rapida evoluzione. Ma credo che dovremmo guardare al quadro generale che è la presenza cinese generale nel Mediterraneo. La Cina gioca la carta dell’interconnettività. La Turchia è un partner importante ma, dal punto di vista cinese, è un anello della catena della Bri.
Open Letter: Commissioner Reynders asked to correct unacceptable accusations against NGOs
Lettera aperta: Il Commissario Reynders chiede di correggere le accuse inaccettabili contro le ONG Il commissario europeo Reynders ha ripetutamente attaccato le "organizzazioni non profit" come la noyb, sostenendo che esse portano i casi davanti alla CGUE come "modello di business".
A proposito di Zeri, ricordiamo il grande Federico
Federico Zeri (Roma, 12 agosto 1921 – Mentana, 5 ottobre 1998) è stato uno storico dell'arte e critico d'arte italiano.
Ricordiamo chi ha inventato lo Zero
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शून्य
Estela C de Tres Zapotes.jpg
ईपीआई-ओल्मेक स्क्रिप्ट।
शून्य (०) एक अंक है जो संख्याओं के निरूपण के लिये प्रयुक्त आजकी सभी स्थानीय मान पद्धतियों का अपरिहार्य प्रतीक है। इसके अलावा यह एक संख्या भी है। दोनों रूपों में गणित में इसकी अत्यन्त महत्वपूर्ण भूमिका है। पूर्णांकों तथा वास्तविक संख्याओं के लिये यह योग का तत्समक अवयव है।
ग्वालियर दुर्ग में स्थित एक छोटे से मन्दिर की दीवार पर शून्य (०) उकेरा गया है जो शून्य के लेखन का दूसरा सबसे पुराना ज्ञात उदाहरण है। यह शून्य आज से लगभग १५०० वर्ष पहले उकेरा गया था।[1]
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In Cina e Asia – Al via il summit Asean di Jakarta
I titoli di oggi:
Al via il summit Asean di Jakarta
Il Sud-Est asiatico contro le bombe a grappolo Usa dirette in Ucraina
Isole Salomone, la partnership con la Cina è ora ufficiale
Via Yellen, Xi incontra la portavoce del Consiglio russo
A cena con Yellen, i netizen cinesi criticano le donne che hanno condiviso l'esperienza sui social
India e chip, Foxconn si ritira dalla joint venture con Vedanta
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La Commissione europea assegna il terzo round ai trasferimenti di dati UE-USA alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea
Nuovo Trans-Atlantic Data Privacy Framework in gran parte una copia di "Privacy Shield". #noyb contesterà la decisione.
Il terzo tentativo della Commissione europea di ottenere un accordo stabile sui trasferimenti di dati UE-USA tornerà probabilmente alla Corte di giustizia (CGUE) nel giro di pochi mesi. Il presunto "nuovo" Trans-Atlantic Data Privacy Framework è in gran parte una copia del fallito "Privacy Shield". Nonostante gli sforzi di pubbliche relazioni della Commissione europea, ci sono pochi cambiamenti nella legge statunitense o nell'approccio adottato dall'UE. Il problema fondamentale con FISA 702 non è stato affrontato dagli Stati Uniti, in quanto gli Stati Uniti continuano a ritenere che solo le persone statunitensi siano degne di diritti costituzionali
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L’Atlantico «orientale»: accordi con Tokyo e Seul
Al summit della Nato anche i rappresentanti del gruppo Ap4. Verso l'annuncio due documenti di cooperazione con Giappone e Corea del sud, sarà invece rinviata la decisione sull'apertura di un ufficio a Tokyo
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Oggi in Israele “Giorno della resistenza” contro la riforma della giustizia
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della redazione
(foto di archivio)
Pagine Esteri, 11 luglio 2023 – E’ cominciato in Israele il “Giorno di resistenza” contro la riforma della Giustizia del governo di Benyamin Netanyahu in risposta all’approvazione alla Knesset in prima lettura (su 3) dell’eliminazione della cosiddetta “clausola di ragionevolezza”. Migliaia di manifestanti oggi bloccano strade a Haifa, Gerusalemme e a Tel Aviv ed uno sciopero paralizza molte attività lavorative. La polizia ha effettuato alcuni arresti.
Il testo è stato adottato con 64 voti a favore, corrispondenti ai membri della coalizione di governo. I 56 deputati dell’opposizione hanno votato contro.
L’articolo della riforma approvato in prima lettura mira a cancellare la possibilità per i giudici di pronunciarsi sulla “ragionevolezza” delle decisioni del governo. Secondo i partiti di estrema destra e religiosi che compongono la maggioranza al potere, la nuova legge garantirebbe un migliore equilibrio dei poteri. Gli oppositori la vedono come una minaccia alla democrazia e in particolare ai poteri di controllo della Corte Suprema.
In un video diffuso ieri Netanyahu ha detto che la legge “non è la fine della democrazia, ma che rafforzerà la democrazia”. L’opposizione ha promesso per oggi una giornata di azione nazionale domani contro il disegno di legge, che sarà sottoposto a seconda e terza lettura. Pagine Esteri
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GERUSALEMME. Espulsa dalla sua abitazione la famiglia palestinese Sub Laban
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della redazione
(nella foto Noura Sub Laban)
Pagine Esteri, 11 luglio 2023 – Con un blitz scattato alle prime ore del giorno, reparti speciali della polizia israeliana ha fatto irruzione nella casa della famiglia palestinese Sub Laban nel quartiere di Aqabat al-Khalidiya, a pochi metri dalla moschea di Al-Aqsa nella città vecchia di Gerusalemme, e ha espulso gli anziani Noura, 68 anni, e Mustafa Sub Laban, 73 anni. Sgomberati anche gli attivisti locali e internazionali che da settimane presidiavano l’abitazione che questa mattina è stata consegnata a una famiglia di coloni israeliani. Si chiude con un atto di forza, dopo decenni di battaglie legali contro il provvedimento di espulsione dal piccolo appartamento in cui ha vissuto sin dagli anni ’50 in affitto protetto, la vicenda della famiglia Sub Laban che ha generato attenzione internazionale.
GUARDA ALCUNI MOMENTI DELLO SGOMBERO
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Lo sgombero è giunto dopo che l’Alta corte israeliana aveva sentenziato la fine del contratto di locazione della coppia di anziani a favore dell’associazione “Galizia” – legata alla destra estrema israeliana – che dal 2010 cercava di sfrattare la famiglia palestinese. La casa era stata affittata dalle autorità giordane ai Sub Laban nel 1953 e da allora, come altri appartamenti nella città vecchia di Gerusalemme, è soggetta a contratto di locazione protetta. Secondo la “Galazia” la casa sarebbe appartenuta prima del 1948 ad una famiglia ebraica ed ha ottenuto dai giudici israeliani il via libera ad occuparla al posto dei Sub Laban.
«Mia madre affittò questa casa nel 1953, dalle autorità giordane che allora controllavano la zona araba di Gerusalemme», racconta Nora. «In questa casa ci sono nata e ho continuato a viverci assieme a mio marito e ai miei figli in affitto protetto», aggiunge facendo riferimento alla condizione in cui si trovano tante famiglie palestinesi residenti all’interno delle mura antiche a Gerusalemme Est occupata da Israele nel 1967. Garantite per decenni da intese tra Israele, Giordania e Nazioni Unite, ora si sentono indifese.
Lo Stato di Israele da un punto di vista internazionale è considerato una “potenza occupante” a Gerusalemme Est, la zona palestinese della città presa militarmente nel 1967, e non ha il diritto di insediarvi la sua popolazione civile.
Da questa mattina si ripetono le proteste di attivisti nella città vecchia contro l’espulsione dei Sub Laban. La polizia ha arrestato almeno cinque persone. Pagine Esteri
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Perché in ufficio c'è stato un trillo in tutti i cellulari tranne il mio 😑
European Commission gives EU-US data transfers third round at CJEU
La Commissione europea concede il terzo round ai trasferimenti di dati tra UE e USA presso la CGUE La Commissione europea annuncia il terzo "Safe Harbor", senza modifiche sostanziali. noyb riporterà la terza decisione di adeguatezza alla CGUE.
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Come uccidere una rete decentralizzata (come il Fediverso)
di Ploum il 2023-06-23
In questo articolo molto interessante, Lionel Dricot ricostruisce la strategia dei #Gafam che sta dietro all'operazione Threads di Meta.
Un grosso grazie all'autore.
Buona lettura
L'anno è il 2023. L'intera Internet è sotto il controllo dell'impero GAFAM. Tutto? Beh, non del tutto. Perché alcuni piccoli villaggi stanno resistendo all'oppressione. E alcuni di questi villaggi hanno iniziato ad aggregarsi, formando il "Fediverso".
Con i dibattiti su Twitter e Reddit, il Fediverso ha iniziato a guadagnare fama e attenzione. La gente ha iniziato a usarlo davvero. L'impero ha cominciato ad accorgersene.
Capitalisti contro la concorrenza
Come ha detto Peter Thiel, uno dei principali investitori di Facebook: "La concorrenza è per i perdenti". Già, questi pseudo "il mercato ha sempre ragione" non vogliono un mercato quando ci sono dentro. Vogliono un monopolio. Fin dalla sua nascita, Facebook è stato molto attento a uccidere ogni concorrenza. Il modo più semplice per farlo è stato quello di acquistare le aziende che un giorno avrebbero potuto diventare dei concorrenti. Instagram e WhatsApp, per citarne alcune, sono state acquistate solo perché il loro prodotto attirava utenti e poteva gettare un'ombra su Facebook.
Ma il Fediverso non può essere comprato. Il Fediverso è un gruppo informale di server che discutono attraverso un protocollo (ActivityPub). Questi server possono anche eseguire software diversi (Mastodon è il più famoso, ma ci possono essere anche Pleroma, Pixelfed, Peertube, WriteFreely, Lemmy e molti altri).
Non si può comprare una rete decentralizzata!
Ma c'è un altro modo: renderla irrilevante. Questo è esattamente ciò che Google ha fatto con XMPP.
Come Google è entrato a far parte della federazione XMPP
Alla fine del XX secolo, i programmi di messaggeria istantanea (IM) erano di gran moda. Uno dei primi di grande successo fu ICQ, seguito rapidamente da MSN messenger. MSN Messenger era il Tiktok dell'epoca: un mondo in cui gli adolescenti potevano trascorrere ore e giorni senza adulti.
Poiché MSN faceva parte di Microsoft, Google ha voluto fargli concorrenza e nel 2005 ha presentato Google Talk, includendolo nell'interfaccia di Gmail. Ricordiamo che all'epoca non esistevano smartphone e pochissime applicazioni web. Le applicazioni dovevano essere installate sul computer e l'interfaccia web di Gmail era innovativa. MSN a un certo punto è stato persino fornito in bundle con Microsoft Windows ed era davvero difficile rimuoverlo. La creazione della chat di Google con l'interfaccia web di Gmail era un modo per essere ancora più vicini ai clienti rispetto a un software integrato nel sistema operativo.
Mentre Google e Microsoft lottavano per conquistare l'egemonia, gli appassionati di software libero cercavano di costruire una messaggistica istantanea decentralizzata. Come la posta elettronica, XMPP era un protocollo federato: più server potevano dialogare tra loro attraverso un protocollo e ogni utente si connetteva a un particolare server attraverso un client. Quell'utente poteva poi comunicare con qualsiasi utente su qualsiasi server utilizzando qualsiasi client. Questo è ancora il modo in cui ActivityPub e quindi il Fediverso funzionano.
Nel 2006, Google talk è diventato compatibile con XMPP. Google stava prendendo seriamente in considerazione XMPP. Nel 2008, mentre ero al lavoro, squillò il telefono. In linea, qualcuno mi disse: "Salve, siamo di Google e vogliamo assumerla". Ho fatto diverse telefonate e si è scoperto che mi avevano trovato attraverso la dev-list di XMPP.Stavano cercando degli amministratori di sistema per XMPP.
Quindi Google stava davvero adottando la federazione. Non era geniale? Significava che, improvvisamente, ogni singolo utente di Gmail diventava un utente XMPP. Questo non poteva che essere un bene per XMPP, giusto? Ero estasiato.
Come Google ha ucciso XMPP
Naturalmente, la realtà era un po' meno brillante. Innanzitutto, nonostante la collaborazione per lo sviluppo dello standard XMPP, Google stava realizzando una propria implementazione chiusa che nessuno poteva controllare. Si è scoperto che non sempre rispettavano il protocollo che stavano sviluppando. Non stavano implementando tutto. Questo ha costretto lo sviluppo di XMPP a rallentare, ad adattarsi. Nuove funzionalità interessanti non sono state implementate o non sono state utilizzate nei client XMPP perché non erano compatibili con Google Talk (gli avatar hanno impiegato moltissimo tempo per arrivare su XMPP). La federazione a volte si interrompeva: per ore o giorni non era possibile comunicare tra i server Google e i server XMPP regolari. La comunità XMPP fungeva da osservatrice e debugger dei server di Google, segnalando le irregolarità e i tempi di inattività (io l'ho fatto più volte, e questo è probabilmente il motivo dell'offerta di lavoro).
E poiché gli utenti di Google Talk erano molto più numerosi dei "veri utenti XMPP", c'era poco spazio per "non preoccuparsi degli utenti di Google Talk". I nuovi arrivati che scoprivano XMPP e non erano utenti di Google Talk avevano un'esperienza molto frustrante perché la maggior parte dei loro contatti erano utenti di Google Talk. Pensavano di poter comunicare facilmente con loro, ma in realtà si trattava di una versione degradata di ciò che avevano quando usavano Google Talk. Un tipico gruppo di utenti XMPP era composto principalmente da utenti di Google Talk e da alcuni geek.
Nel 2013, Google ha capito che la maggior parte delle interazioni XMPP avveniva comunque tra utenti di Google Talk. Non gli interessava rispettare un protocollo che non controllava al 100%. Quindi ha staccato la spina e ha annunciato che non sarebbe più stato federato. E ha iniziato una lunga ricerca per creare un servizio di messaggistica, a partire da Hangout (a cui sono seguiti Allo, Duo e poi ho perso il conto).
Come previsto, nessun utente di Google ha battuto ciglio. In effetti, nessuno di loro se n'è accorto. Nel peggiore dei casi, alcuni dei loro contatti sono diventati offline. Tutto qui. Ma per la federazione XMPP è stato come se la maggior parte degli utenti fosse improvvisamente scomparsa. Persino gli irriducibili fanatici di XMPP, come il vostro servitore, hanno dovuto creare account Google per mantenere i contatti con gli amici. Ricordate: per loro eravamo semplicemente offline. Era colpa nostra.
Sebbene XMPP esista ancora e sia una comunità molto attiva, non si è mai ripreso da questo colpo. Le aspettative troppo alte sull'adozione da parte di Google hanno portato a un'enorme delusione e a una silenziosa caduta nell'oblio. XMPP è diventato di nicchia. Così di nicchia che quando le chat di gruppo sono diventate di moda (Slack, Discord), la comunità del software libero le ha reinventate (Matrix) per competere mentre le chat di gruppo erano già possibili con XMPP. (Disclaimer: non ho mai studiato il protocollo Matrix, quindi non ho idea di come si comporti tecnicamente rispetto a XMPP. Credo semplicemente che risolva lo stesso problema e competa nello stesso spazio di XMPP).
XMPP sarebbe diverso oggi se Google non vi avesse mai aderito o non fosse mai stato considerato come parte di esso? Nessuno può dirlo. Ma sono convinto che sarebbe cresciuto più lentamente e, forse, in modo più sano. Che sarebbe più grande e più importante di oggi. Che sarebbe stata la piattaforma di comunicazione decentralizzata di default. Una cosa è certa: se Google non avesse aderito, XMPP non sarebbe peggiore di quello che è oggi.
Non è stata la prima volta: la strategia di Microsoft
Quello che Google ha fatto a XMPP non è una novità. Infatti, nel 1998, l'ingegnere Microsoft Vinod Vallopllil scrisse esplicitamente un testo intitolato "Blunting OSS attacks" in cui suggeriva di "differenziare (de-commoditize) i protocolli e le applicazioni [...]. Estendendo questi protocolli e sviluppandone di nuovi, possiamo impedire ai progetti OSS di entrare nel mercato".
Microsoft ha messo in pratica questa teoria con il rilascio di Windows 2000, che supportava il protocollo di sicurezza Kerberos. Ma il protocollo è stato esteso. Le specifiche di tali estensioni potevano essere scaricate liberamente, ma era necessario accettare una licenza che vietava di implementare tali estensioni. Non appena si cliccava su "OK", non si poteva lavorare su nessuna versione open source di Kerberos. L'obiettivo era esplicitamente quello di uccidere qualsiasi progetto di rete concorrente, come Samba.
Questo aneddoto è stato raccontato da Glyn Moody nel suo libro "Rebel Code" e dimostra che l'uccisione di progetti open source e decentralizzati è un obiettivo davvero consapevole. Non accade mai a caso e non è mai causato dalla sfortuna.
Microsoft ha utilizzato una tattica simile per assicurarsi il dominio nel mercato dell'office con Microsoft Office, utilizzando formati proprietari (un formato di file può essere visto come un protocollo per lo scambio di dati). Quando le alternative (OpenOffice e poi LibreOffice) sono diventate abbastanza brave ad aprire i formati doc/xls/ppt, Microsoft ha rilasciato un nuovo formato che ha definito "aperto e standardizzato". Il formato era, di proposito, molto complicato (20.000 pagine di specifiche!) e, soprattutto, sbagliato. Sì, sono stati introdotti alcuni bug nelle specifiche, il che significa che un software che implementa il formato OOXML completo si comporta in modo diverso da Microsoft Office.
Questi bug, insieme alle pressioni politiche, sono stati uno dei motivi che hanno spinto la città di Monaco a tornare indietro dalla migrazione verso Linux. Quindi sì, la strategia funziona bene. Oggi, docx, xlsx e pptx sono ancora la norma. Fonte: Ero presente, indirettamente pagato dalla città di Monaco per rfar sì che il rendering di LibreOffice OOXML fosse più simile a quello di Microsoft invece di seguire le specifiche.
AGGIORNAMENTO:
Questa tattica ha persino una pagina di Wikipedia
Meta e il Fediverso
Chi non conosce la storia è destinato a ripeterla. Il che è esattamente ciò che sta accadendo con Meta e il Fediverso.
Si dice che Meta diventerà "compatibile con Fediverso". Potrete seguire le persone su Instagram dal vostro account Mastodon.
Non so se queste voci abbiano un fondo di verità, se sia possibile che Meta prenda in considerazione l'idea. Ma una cosa mi ha insegnato la mia esperienza con XMPP e OOXML: se Meta si unisce al Fediverso, Meta sarà l'unico a vincere. In effetti, le reazioni mostrano che stanno già vincendo: il Fediverso è diviso tra il bloccare Meta o meno. Se ciò accadesse, significherebbe un mediverso a due livelli, frammentato e frustrante, con poca attrattiva per i nuovi arrivati.
AGGIORNAMENTO: Queste voci sono state confermate: almeno un amministratore di Mastodon, kev, di fosstodon.org, è stato contattato per partecipare a un incontro ufficioso con Meta. Ha avuto la migliore reazione possibile: ha rifiutato gentilmente e, soprattutto, ha pubblicato l'e-mail per essere trasparente con i suoi utenti. Grazie kev!
• Mail di Meta a Kev, da Fosstodon, e risposta
So che tutti sogniamo di avere tutti i nostri amici e familiari sul Fediverso, in modo da evitare completamente le reti proprietarie. Ma il Fediverso non cerca il dominio del mercato o il profitto. Il Fediverso non cerca la crescita. Offre un luogo di libertà. Le persone che si uniscono al Fediverso sono quelle che cercano la libertà. Se le persone non sono pronte o non cercano la libertà, va bene. Hanno il diritto di rimanere su piattaforme proprietarie. Non dovremmo costringerle a entrare nel Fediverso. Non dovremmo cercare di includere il maggior numero di persone a tutti i costi. Dovremmo essere onesti e fare in modo che le persone si uniscano al Fediverso perché condividono alcuni dei valori che lo animano.
Competendo contro Meta nella cervellotica ideologia della crescita a tutti i costi, siamo certi di perdere. Loro sono i maestri di questo gioco. Stanno cercando di portare tutti nel loro campo, per far sì che le persone competano contro di loro usando le armi che vendono.
Il Fediverso può vincere solo mantenendo la sua posizione, parlando di libertà, morale, etica, valori. Avviando discussioni aperte, non commerciali e non campate in aria. Riconoscendo che l'obiettivo non è vincere. Non è aderire. L'obiettivo è rimanere uno strumento. Uno strumento dedicato a offrire un luogo di libertà agli esseri umani connessi. Qualcosa che nessuna entità commerciale potrà mai offrire.
Testo originale: https://ploum.net/2023-06-23-how-to-kill-decentralised-networks.html
Distribuito con licenza Creative Commons BY-SA
Traduzione italiana: framapiaf.org/@nilocram
• Illustrazione di David Revoy
• Traduction en Français par Nicolas Vivant
• Traducción Española de Matii
• Deutsche Übersetzung von Janet und anderen
#Fediverso #Fediverse #Gafam #XMPP #Mastodon #SoftwareLibero
@Informa Pirata @Scuola - Gruppo Forum @Devol :fediverso: @maupao
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Scuola - Gruppo Forum reshared this.
È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Ministero dell'Istruzione
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Ma in definitiva io sono per semplificare e secondo me i progetti minori dovrebbero approffittare dell'enorme popolarità di mastodon.
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Feddit: come può un utente #Mastodon seguire una comunità #Lemmy? Quali sono le comunità italiane nate dopo l'esplosione della redditmigration? Quali sono quelle nate prima? Si può aprire un nuovo thread da Mastodon?
Tutte le risposte nel post linkato (qui leggibile su feddit)
Ministero dell'Istruzione
#NoiSiamoLeScuole questa settimana racconta la Scuola primaria “Padre Pio da Pietrelcina” di Valmontone, a pochi chilometri dalla Capitale.Telegram
Godflesh - Purge
@Musica Agorà iyezine.com/godflesh-purge
Conoscere ADHD
Conoscere ADHD è importante, in particolare per gli insegnanti, e la sanità pubblica deve essere dalla parte delle famiglie rilasciando le certificazioni in tempi brevi
Aiuta Alberto Vallortigara a far crescere questa petizione! 🚀
Certi bambini non dovrebbero neanche nascereChange.org
Pubblicata la ricerca INDIRE su libri di testo e contenuti didattici digitali.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola Pubblicata la ricerca INDIRE su libri di testo e contenuti didattici digitali.Telegram
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Beat!
Ecco un altro libro di quelli che suonano - questo però oltre che suonare, urla pure, protesta e soprattutto cerca di difendersi.
Dentro ci sono "quei ragazzi e ragazze che nella metà degli anni Sessanta hanno desiderato la libertà totale al posto dell'ipocrisia e la dignità umana al posto dell'arrivismo". Quelli che hanno anticipato le grandi rivolte del Sessantotto, quelli che "hanno trovato l'anarchia sulla loro strada, spesso senza saperlo, spesso senza alcun filo diretto con quel movimento, pur parlando la stessa lingua senza che alcuno l'abbia insegnata".
Cosa ci guadagna Meta a "entrare nel Fediverso"? Nulla di economicamente rilevante, almeno nell'immediato. Il progetto è "soltanto" di natura strategica
Riportiamo per intero la nostra risposta a un thread comparso su feddit.it e in particolare all'osservazione di @Darjuz (È un’azienda è ovvio che cerca di inserirsi in un ambito che le sembra promettente per farsi i soldi…)
Non saprei. Il Fediverso non è facilmente monetizzabile e quella che sta facendo Meta non è un’operazione ad alto rendimento sebbene sia sicuramente un’operazione a bassissimo costo.Quello che Facebook non può sopportare è il fatto che gli utenti socializzino al di fuori del suo giardino recintato, in cui le persone sono costrette a consumare nel baretto aziendale! Per il momento sono pochi utenti, ma la minaccia può essere devastante sul lungo termine.
Ora, in qualsiasi azienda, se esiste un rischio esistenziale, si cerca di di battersi fino in fondo per eliminarlo o mitigarne gli effetti. Come ultima soluzione ci si può assicurare contro quel rischio.
Siamo arrivati al nocciolo della questione: questa iniziativa di Meta, non è altro che un piccolo costo assicurativo.
Come funziona questa assicurazione? Mi sembra abbastanza chiaro: Meta si trova a muovere truppe in un terreno sconosciuto per portare, come direbbe un’altra simpatica realtà che abbiamo imparato a conoscere meglio in quest’ultimo anno e mezzo, un’operazione speciale per degratuitizzare il Fediverso.
Questa operazione presenta una grandissima possibilità di successo, considerando l’immensa sproporzione a favore di Meta. Inoltre, sempre per riprendere la metafora Ucraina, Zuckerberg confida nell’avidità di alcuni importanti amministratori di istanza: «questi amministratori hanno concentrato sulle proprie istanze la maggior parte degli utenti del Fediverso, quindi parlano la mia stessa lingua e quindi saranno alleati della mia impresa contro il temibile spettro della gratuità. Basterà far avere loro quattro spicci e un piatto di lenticchie»
Funzionerà questa strategia? Ci sono molti elementi che suggeriscono di sì. Esattamente come la Russia aveva sufficienti elementi per immaginare una conquista dell’Ucraina in tempi piuttosto rapidi, perché « Noi siamo una superpotenza e tutti i russofoni d’Ucraina ci saluteranno come liberatori e imbraceranno le armi contro il loro governo antirusso»
Naturalmente, Questa è l’unica cosa che insegni la storia, anche i piani ben studiati non per questo si concretizzano…
Ecco perché è importante dare seguito alla proposta di defederazione delle istanze di Zuckerberg: Il motivo è che non bisogna mai dare nulla per scontato!
PS: riportiamo anche le osservazioni completamente diverse di @Uriel Fanelli (no, molto probabilmente non lo troverete perché avrà bloccato voi o la vostra istanza... 🙃) che prevede la volontaria non federazione da parte di Meta.
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Threads e il Fediverso. Alcune considerazioni sul nuovo social di Meta e la federazione con le altre istanze ActivityPub
C'e' una certa eccitazione nel Fediverso (o "Mastodon" per i cefalopodi) per via della notizia che "Threads" abbia un'interfaccia ActivityPub, ovvero sarebbe capace di federarsi con il Fediverso, cioe' con qualsiasi altra cosa parli ActivityPub. Ci sono gia' le petizioni dei sysadmin , che rifiutano a priori di federarsi. E che a mio avviso sono tempo perso.
❄️ freezr ❄️
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Informa Pirata
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