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Israele, Ucraina e i fondi per la difesa. Cos’ha detto Crosetto


“Lo scenario internazionale ci pone di fronte a criticità e sfide difficili per tutti. Dobbiamo lavorare insieme per evitare escalation. Il governo italiano e la Difesa sono al fianco del popolo d’Israele e ribadisco la piena solidarietà per gli attacchi

“Lo scenario internazionale ci pone di fronte a criticità e sfide difficili per tutti. Dobbiamo lavorare insieme per evitare escalation. Il governo italiano e la Difesa sono al fianco del popolo d’Israele e ribadisco la piena solidarietà per gli attacchi subiti e la vicinanza ai familiari delle vittime e ai feriti. Mi auguro che grazie allo sforzo della comunità internazionale si sappia trovare un canale per liberare le centinaia di ostaggi innocenti rapiti dai terroristi”. Lo ha affermato, come si legge in un comunicato, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, al termine del Consiglio atlantico in formato ministri della Difesa che si è tenuto ieri e oggi presso il quartier generale della Nato alla presenza del segretario generale Jens Stoltenberg e dell’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell.

AL FIANCO DI ISRAELE

Israele si è sentito attaccato e deve difendersi, la sua reazione è legittima, ha spiegato Crosetto sottolineando che l’Italia si impegna a evitare un’ulteriore escalation e a fare in modo che il conflitto non coinvolga civili innocenti. “Probabilmente questa convivenza con Hamas, che fino ad adesso è avvenuta e non ha avuto effetti così devastanti, adesso è impossibile. La reazione di Israele è assicurarsi il futuro, e probabilmente adesso comprende uno scontro con Hamas molto duro”, ha aggiunto. Le immagini mostrate dal ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant oggi ai ministri della Nato riuniti a Bruxelles evidenziano “la violenza con cui Hamas ha deciso di agire nei confronti di neonati, di donne anziane, di donne giovani. Anche la guerra ha, nella sua drammaticità, delle regole: quando si superano si va al di là di quello che è umano. È normale, quindi, che la reazione di chi ha subito una ferita così forte sia forte”, ha aggiunto.

L’ALLARGAMENTO DEL CONFLITTO

Gli eventi di questi ultimi giorni, ha spiegato ancora il ministro in una nota, “dimostrano l’importanza e la fragilità del Fianco Sud e quanto sia necessaria, oggi più che mai, un’Alleanza forte e coesa a 360 gradi. Siamo profondamente preoccupati per la possibile estensione del conflitto in Medio Oriente e per il rischio di una nuova stagione di attacchi terroristici. L’instabilità in questa area, nei Paesi del Nord Africa e nel Sahel ha infatti riflessi sulla sicurezza dell’intera area euro-atlantica. Questo significa che anche per il Sud dobbiamo disporre di forze, con adeguata reattività e capacità, da impiegare in caso di necessità così come avvenuto sul Fianco Est, dove l’Italia sta partecipando in maniera attiva”.

GLI INVESTIMENTI

Secondo Crosetto, gli investimenti in sicurezza e difesa sono sempre più necessari davanti ai sempre maggiori elementi di possibile destabilizzazione del mondo. “Dobbiamo preparaci a affrontare situazioni che non pensavamo più di affrontare”, ha dichiarato in un punto stampa. “I miei timori sono molti non da oggi. Ho parlato del problema medio orientale e Iran quando nessuno lo faceva. Gli elementi di possibile destabilizzazione di un mondo che ha già varie aree di destabilizzazione ci sono e sono costanti. Vediamo la situazione dei Balcani e cosa sta succedendo in Medio Oriente. Dobbiamo attrezzarci per affrontare situazioni a cui non eravamo abituati o che pensavamo di non trovare più sulla nostra strada”, ha continuato. “Questo significa, purtroppo, investire in sicurezza e in difesa, ma anche molto in diplomazia e in crescita economica, così come nella redistribuzione delle ricchezze, che probabilmente non sono allocate in modo giusto rispetto alla popolazione”, ha aggiunto. “Questo è però un problema a lungo termine, che non possiamo risolvere in un anno, due o cinque. Il problema della difesa, invece, è importante e riguarda l’oggi e il domani, e cambierà il nostro scenario. Forse non è abbastanza percepito nell’ambiente occidentale”.

LA FINANZIARA

Se ci saranno abbastanza soldi per la difesa nella finanziaria? “Lo vedremo lunedì, io per rispetto di [Giancarlo] Giorgetti (ministro dell’Economia, ndr) non ho voluto chiamarlo né influenzarlo”, ha risposto ai cronisti Crosetto. “Giorgetti sa quali sono gli impegni per la Nato, quali sono le esigenze, ma sa anche quali sono le sue disponibilità. È inutile che io mi aggreghi alla pletora di persone che vanno a chiedere. Lunedì vedremo e prenderò atto di quello che ha deciso e ha potuto decidere”.

GLI AIUTI A KYIV

Del nuovo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina, “ne abbiamo parlato e ne parliamo continuamente”, ha dichiarato durante il punto stampa. “L’Ucraina sta combattendo una guerra per cui il mondo occidentale si è assuefatto ma a cui gli ucraini su cui più piovono ogni giorno bombe in testa, non riescono e non vogliono assuefarsi. Giustamente stanno continuando a difendersi. Noi li stiamo aiutando in questa guerra per la sopravvivenza, non è una guerra di conquista quella Ucraina, è una guerra di sopravvivenza e di difesa”. Ciò che ho detto, ha spiegato il ministro riferendosi a un’intervista in cui affermava che “gli aiuti militari non sono illimitati”, “era una banalità: parliamo di risorse non illimitate, per cui l’Italia ha aiutato fino ad adesso nei limiti delle possibilità e continuerà a farlo. Non significa dare un giudizio politico ma quantitativo”, ha sottolineato.


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Il Diavolo di Lisbona


Lo stampo del Diavolo di Lisbona rappresenta una eccezionale testimonianza dei riti e delle superstizioni del quartiere musulmano della capitale portoghese nel XIV secolo. Nel 2012, un team di archeologi ha effettuato degli scavi pressoContinue reading

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Survey of Current Universal Opt-Out Mechanisms


With contributions from Aaron Massey, FPF Senior Policy Analyst and Technologist, Keir Lamont, Director, and Tariq Yusuf, FPF Policy Intern Several technologies can help individuals configure their devices to automatically opt out of web services’ request

With contributions from Aaron Massey, FPF Senior Policy Analyst and Technologist, Keir Lamont, Director, and Tariq Yusuf, FPF Policy Intern

Several technologies can help individuals configure their devices to automatically opt out of web services’ requests to sell or share personal information for targeted advertising. Seven state privacy laws require that organizations honor opt-out requests. This blog post discusses the legal landscape governing Universal Opt-Out Mechanisms (UOOMs), as well as the key differences between the leading UOOMs in terms of setup, default settings, and whether those settings can be configured. We then offer guidance to policymakers to consider clarity and consistency in establishing, interpreting, and enforcing UOOM mandates.

The legal environment behind Universal Opt-Out Mechanisms


Online advertising continues to evolve, specifically in reaction to new regulatory requirements as an increasing number of international jurisdictions and U.S. states have enacted comprehensive privacy laws. As of October 2024, twelve states grant individuals the right to opt out of businesses selling their personal information or processing that data for targeted advertising. Of these twelve state privacy laws, seven include provisions that make it easier for individuals to opt out of certain uses of personal data. This includes the kind of personal and pseudonymized information that is routinely shared with websites, such as browser information or information sent via cookies.

Historically, a significant practical hurdle existed in the implementation of opt-out rights: users wishing to exercise the right to opt out of the use of this information for targeted advertising must locate and manually click opt-out links that businesses provide on their web pages, and they generally must do so for every site they visit. To make opting out easier, seven state’s privacy laws (California, Colorado, Connecticut, Delaware, Montana, Oregon, and Texas) require businesses to honor individuals’ opt-out preferences transmitted through Universal Opt-Out Mechanisms (UOOMs) as valid means to opt out of targeted advertising and data sales. UOOMs refer to a range of desktop and mobile tools designed to provide consumers with the ability to configure their devices to automatically opt out of the sale or sharing of their personal information with internet-based entities with whom they interact. These tools transmit consumers’ opt out preferences by using technical specifications, chief among these the Global Privacy Control (GPC).

California became the first state to establish the force of law for opt-out signals as valid opt-outs through an Attorney General rulemaking process in August, 2020. Specifically, businesses who do not honor the Global Privacy Control on their websites may risk being found in noncompliance with the California Consumer Privacy Act (CCPA), which was the central topic in the recent enforcement action against Sephora, an online retailer. In the complaint, state authorities alleged that Sephora’s website was not configured to detect or process any GPC signals and, as a result, failed to honor users’ opt-out preferences by not opting them out of sales of their data.

Survey of UOOM Tools Available to Consumers

The California Attorney General references the Global Privacy Control as the leading opt-out specification that meets CCPA standards. As of this writing, eight UOOMs are endorsed by the creators of the GPC specification:

Although other UOOMs exist (and more are likely to emerge), we focus exclusively on the tools endorsed by the creators of the Global Privacy Control specification. In 2023, the FPF team downloaded and installed each tool and evaluated each tool’s installation process, whether GPC signals were sent without additional configuration, and whether those settings could be adjusted (see Figure 1 below).

InstallationGPC Signals Sent without Additional ConfigurationCan the Configuration Be Adjusted?
IronVestRequires account sign-up❌ NoYes; GPC can be enabled only on a per-site basis, not globally.
Brave BrowserNo steps required after installation✅YesNo; GPC cannot be disabled, either globally or per-site, even when other protections in the “Shields” feature are turned off.
DisconnectNo steps required after installation❌ NoYes; GPC can be enabled globally but not on a per-site basis using a checkbox in the main browser plugin window.
DuckDuckGo Privacy BrowserNo steps required after installation✅YesYes; GPC can be disabled globally but not on a per-site basis.
DuckDuckGo Privacy EssentialsNo steps required after installation✅YesYes; GPC can be disabled both globally or on a per-site basis by disabling “Site Privacy Protection.”
FirefoxRequires technical configuration❌ NoYes, GPC can be disabled globally in the browser’s technical configuration but not on a per-site basis.
OptMeowtNo steps required after installation✅YesYes; GPC can be disabled both globally or on a per-site basis by disabling the “Do Not Sell” feature.
Privacy BadgerNo steps required after installation✅YesYes; GPC can be disabled both globally or on a per-site basis by disabling the “Do Not Sell” feature.

Figure 1: Observations of eight leading UOOM tools

Our survey allows us to make four key observations about the state of these UOOMs.


  • Current GPC implementations are largely limited to browser plugins for desktop environments. Google Chrome, Microsoft Edge, and Safari do not natively support the GPC signal. Mozilla Firefox supports sending the GPC signal, but configuring was the most challenging setup of all the tools we tested. Brave and DuckDuckGo are the only browsers that natively support the GPC. In addition, Brave and DuckDuckGo are the only desktop and mobile browsers with GPC enabled by default.
  • GPC tools significantly differ from one another in user experiences for both installation and use. The installation process for six of the tools was direct and, therefore suitable to a broad range of consumer knowledge. Two of the tools, IronVest and Firefox, require additional steps to enable GPC. Ironvest requires the creation of an account upon downloading the tool, and through that account offers not only GPC but also a subscription-based suite of further online security services like password managers and email maskers. By contrast, Firefox does not require an account, but it requires users complete more steps to enable the GPC that require technical knowledge or experience. Specifically, users must access the about:config settings page in Firefox, which warns the user to “Proceed with Caution” and requires users to know how to find the GPC configuration options. Users with limited experience configuring about:config settings on this browser may struggle to enable the GPC signal on Firefox.
  • GPC tools differ significantly in their default settings after installation, potentially creating consumer confusion in switching from one service to another. Three of the tools leave the GPC off by default following final installation; four of them enable the GPC by default. Firefox, for example, does not enable GPC by default, and it requires the most work to enable, whereas Brave enables GPC by default without notifying users or allowing them to disable it. Many tools include other privacy features in addition to GPC, such as Privacy Badger’s ability to block surreptitious tracking mechanisms like supercookies. These tools were not examined in this report, though they may create divergent user experiences that can cause consumers to draw different conclusions as to each tool’s utility and effectiveness. Users installing a privacy-focused browser extension or using a privacy-focused browser may be unaware that in certain cases privacy features are disabled by default and require additional configuration after installation.
  • Finally, we observe that these tools significantly differ in configuration options for when and where to send the GPC signal. The tools collectively deploy two types of configuration: globally sending the GPC to every site and/or selectively sending the GPC on a per-site basis. None of the tools have pre-configured profiles or “allow / deny” lists for when to send the GPC, and about half of the tools allow users to set the GPC both as a global setting and on a per-site basis. IronVest only allows sending the GPC on a per-site basis, while Brave only enables the GPC on a global basis. However, given that most state laws that require compliance with a UOOM also require affirmative consent to opt back in following an opt-out, it is unclear whether disabling the GPC signal for a site after visiting it will have legal effect.


Next Steps & Policy Considerations


In 2023 alone, six states passed comprehensive privacy laws. In the years ahead, we expect that more states will be added to this list, and many are likely to include provisions regarding UOOMs. Policymakers must ensure that all UOOM requirements offer adequate clarity and consistency.

One place where greater detail from policymakers would provide benefit to organizations seeking to comply with legal requirements is in guidance not only for covered businesses, but also for vendors of consumer-facing privacy tools. Specifically, guidance would be useful regarding how a UOOM must be configured or implemented to give assurance that the GPC signals being sent are a legally valid expression of individual intent. For example, a minor detail such as whether a tool contains a “per-site” toggle for the GPC may be significant in one state, but not another.

Similarly, the question of “default settings” and their legal significance requires greater clarity in many jurisdictions. For example, to be considered a valid exercise of individuals’ opt-out rights under Colorado law, a valid GPC signal occurs when individuals provide “affirmative, freely given, and unambiguous choice.” This requirement creates an engineering ambiguity for publishers and websites over the validity of GPC signals they receive. For example, users installing a browser extension that requires a separate, affirmative user configuration prior to sending the GPC signal will unambiguously be a valid expression of individual choice. On the other hand, an individual using a browser marketed with a variety of privacy preserving features, including the GPC, may be sending a GPC signal that does not meet the law’s standards for defaults if those features are enabled by default and they do not provide notice to users. The user may have wanted a privacy feature other than GPC and not been aware that the GPC signal would be sent. On the other hand, another user may both be seeking and appreciate a default-on GPC and not want it to be legally ignored because they didn’t affirmatively enable it. Publishers and websites do not have an engineering mechanism to differentiate between these scenarios, incentivizing them to use nonstandard techniques, like fingerprinting, for the purposes of discerning which GPC signals are valid.

New states implementing comprehensive privacy laws also increase the odds that specific privacy rights may fracture across jurisdictions in ways that are either cohesive or irreconcilable. The current GPC specification does not support conveying users’ jurisdictions, so it is unclear how organizations must differentiate between signals originating from one jurisdiction or another. The result could be that entities must choose which state to risk running afoul of the law in such that they may follow the requirements of a conflicting jurisdiction.

As user-facing privacy tools are developed and updated, responsible businesses will likely err on the side of over-inclusion by treating all GPC signals as valid UOOMs. However, increased user adoption and the expansion of the GPC into new sectors (such as connected TVs or vehicles) could change expectations and put more pressure on different kinds of advertising activities. In the absence of uniform federal standards that would create guidance for such mechanisms, most businesses will aim to streamline compliance across states, providing a significant opportunity for policymakers to shape the direction of consumer privacy in the coming years. Policymakers must be aware of these developments and strive for clarity and consistency in order to best inform organizations, empower individuals, and set societal expectations and standards that can be applied in future cases.


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PODCAST. Testimonianza da Gaza: “non esistono posti sicuri, tanti feriti sotto le macerie”


"Gli israeliani non colpiscono più obiettivi specifici, questa volta stanno distruggendo quartieri e zone residenziali. Un numero enorme di feriti è ancora sotto le macerie" La testimonianza di Aziz Kahlout, giornalista della Striscia di Gaza L'articolo

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Pagine Esteri, 12 ottobre 2023. Aziz Kahlout, giornalista di Gaza, ci parla della situazione nella Striscia: “Gli israeliani non colpiscono più obiettivi specifici, questa volta stanno distruggendo interi quartieri e zone residenziali. Un numero enorme di feriti è ancora sotto le macerie. L’acqua non arriva più nelle case“.
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Dopo Ford, ecco Eisenhower. Nuova portaerei Usa nel Mediterraneo


Gli Stati Uniti hanno inviato nel Mediterraneo il gruppo portaerei del Uss Eisenhower. Il nuovo Strike group si aggiunge a quello del Uss Ford, inviato nelle acque israeliane a seguito dello scoppio della crisi. Lo schieramento della nuova unità a stelle

Gli Stati Uniti hanno inviato nel Mediterraneo il gruppo portaerei del Uss Eisenhower. Il nuovo Strike group si aggiunge a quello del Uss Ford, inviato nelle acque israeliane a seguito dello scoppio della crisi. Lo schieramento della nuova unità a stelle e strisce, il primo per l’Eisenhower in oltre due anni, sebbene lungamente pianificato rappresenta un segnale importante sia della risolutezza degli Stati Uniti nel sostenere Israele, sia nell’importanza che il Mediterraneo, e la sua sicurezza, continuano a rivestire per gli equilibri globali.

Il gruppo dell’Eisenhower

Come annunciato dalla Us Navy, il gruppo portaerei lascerà l’attuale porto della base navale di Norfolk in Virginia nelle prossime settimane. Nel suo insieme, l’intero gruppo ha a bordo oltre cinquemila marinai, oltre al 3° Stormo aeronavale, i cacciatorpediniere Uss Gravely e Uss Mason, oltre all’incrociatore Uss Philippine Sea. “Lo schieramento del Gruppo Eisenhower è pianificato da tempo – ha detto la Marina Usa – e condurrà delle esercitazioni all’interno dell’area di responsabilità del Comando europeo Usa a supporto delle attività e operazioni Nato di sorveglianza rafforzata”.

Presenza mediterranea

Le portaerei della Marina statunitense sono state schierate nella Sesta Flotta subito dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Averne ora ben due nella regione permetterà agli Stati Uniti di continuare a rispondere all’aggressione russa, rimanendo al contempo vicini a Israele e alla Striscia di Gaza, da dove è stata lanciata la principale direttrice offensiva contro Tel Aviv. Nei giorni scorsi, il gruppo portaerei dello Uss Gerald R. Ford ha ricevuto l’ordine di dirigersi verso il Mediterraneo orientale per mettersi a disposizione di Israele nell’assisterla a resistere all’attacco a sorpresa lanciato da Hamas, decisione confermata dal segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin. Secondo il Comando centrale degli Stati Uniti, il Ford è arrivato nel Mediterraneo orientale martedì. Il gruppo comprende otto squadriglie di aerei d’attacco e di supporto, i cacciatorpediniere Uss Thomas Hudner, Uss Ramage, Uss Carney e Uss Roosevelt e l’incrociatore Uss Normandy.

Sostegno a Israele

Il Pentagono ha dichiarato che gli aerei, i cacciatorpediniere e gli incrociatori statunitensi che hanno navigato con il Ford condurranno operazioni marittime e aeree che potrebbero includere la raccolta di informazioni, interdizioni e attacchi a lungo raggio. Lunedì, inoltre, la Casa Bianca ha confermato di aver già iniziato a consegnare a Israele munizioni ed equipaggiamenti militari, e il Pentagono sta rivedendo i suoi inventari per vedere cos’altro può essere inviato rapidamente per aiutare l’alleato mediorientale.

Foto: Us Navy


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Glovo traccia i rider anche fuori dall’orario di lavoro


Il gruppo di ricerca tracking.exposed, che studia la profilazione e analizza gli algoritmi online, ha realizzato tra il 2021 e il 2023 un reverse engineering dell’app Glovo Couriers in dotazione a ogni rider che lavora per la piattaforma spagnola. Lo scop

Il gruppo di ricerca tracking.exposed, che studia la profilazione e analizza gli algoritmi online, ha realizzato tra il 2021 e il 2023 un reverse engineering dell’app Glovo Couriers in dotazione a ogni rider che lavora per la piattaforma spagnola. Lo scopo dello studio era quello di fornire una prova tecnica e verificata di come Glovo utilizzi i dati raccolti dall’app durante il suo utilizzo (e non solo), e come questo abbia ripercussioni in termini di privacy e di violazione dei diritti dei lavoratori.

L’analisi tecnica, avvenuta in più momenti, ha reso evidente come la posizione dei rider sia tracciata non solo durante lo svolgimento delle consegne, ma anche quando l’app Glovo Couriers rimane in background. Così come quelli relativi al livello della batteria e alla velocità del rider durante i turni di lavoro, informazioni inviatiìe a intervalli irregolari in diversi momenti della giornata e anche di notte.

Un resoconto dello studio su Wired Italia

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In Cina e in Asia – La Cina appoggia l’Egitto per una soluzione del conflitto israelo-palestinese


In Cina e in Asia – La Cina appoggia l’Egitto per una soluzione del conflitto israelo-palestinese 9741388
I titoli di oggi: La Cina appoggia l’Egitto per una soluzione del conflitto israelo-palestinese La Cina risparmia miliardi di dollari grazie alle importazioni di petrolio da paesi sanzionati La Cina ottiene sesto mandato nel Consiglio per i diritti umani La Cina lancia un’indagine nazionale per valutare i cambiamenti demografici Cina e Arabia Saudita lavorano insieme per sviluppare AI in lingua ...

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LIVE. GAZA/ISRAELE. Giorno 5: A Gaza sotto le bombe si spegne anche la centrale elettrica


La Striscia di Gaza è rimasta senza elettricità. Dozzine di droni e razzi lanciati dal Libano verso Israele L'articolo LIVE. GAZA/ISRAELE. Giorno 5: A Gaza sotto le bombe si spegne anche la centrale elettrica proviene da Pagine Esteri. https://pagineest

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AGGIORNAMENTO ORE 19.30


Per un falso allarme scattato contemporaneamente in decine di località israeliane era stata data comunicazione, come da cartina, di un massiccio attacco con droni e razzi dal Libano. I sistemi di sorveglianza israeliani avevano rilevato dozzine di droni e razzi lanciati dal Libano verso Israele e 15-20 parapendisti. Il tutto, hanno dichiarato le autorità israeliane, per colpa di un problema con i sistemi di rilevamento. 9741366

AGGIORNAMENTO ORE 17


Sarebbero stati coloni israeliani a colpire i tre palestinesi uccisi a colpi d’arma da fuoco nel villaggio di Qusra i Cisgiordania. Lo riferisce il ministro della sanità dell’Anp. Un video dell’incidente mostra uomini mascherati che sparano nel villaggio.

AGGIORNAMENTO ORE 16.15


Secondo una fonte interna al partito Likud di Netanyahu, è stato raggiunto un accordo tra il primo ministro Benjamin Netanyahu e il leader del partito di Unità Nazionale, Benny Gantz, sulla formazione di un governo di emergenza.

Di fatto è un governo per la guerra a Gaza. È stato concordato che Netanyahu, il ministro della Difesa Gallant e Gantz faranno parte di un gabinetto di guerra. Gadi Eizenkot, membro del partito di Gantz ed ex capo di stato maggiore, e il ministro degli Affari strategici Ron Dermer fungeranno da osservatori. Il partito di Gantz avrà cinque ministri nel governo senza portafoglio.

AGGIORNAMENTO ORE 15.47


Finito il carburante, si è spenta l’unica centrale elettrica di Gaza.

Raggiunto un accordo sul governo di unità nazionale in Israele. I media israeliani informano che il primo ministro Benjamin Netanyahu e il leader del partito di unità nazionale, Benny Gantz hanno trovato un’intesa.

Tre palestinesi sono stati uccisi nella Cisgiordania occupata, a sud di Nablus.

AGGIORNAMENTO ORE 12.50


L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) ha riferito che nove membri del suo staff sono stati uccisi in attacchi aerei israeliani di rappresaglia su Gaza a partire da sabato.

Secondol”UNRWA gli attacchi hanno ucciso il personale delle Nazioni Unite mentre si trovava nelle proprie case. 18 scuole dell’UNRWA, trasformate in rifugi, sono state danneggiate dai bombardamenti, così come il quartier generale dell’Agenzia, a Gaza City.

L’esercito israeliano ha fatto sapere di non avere informazioni che confermino la storia, diffusa ampiamente nel mondo e sulle prime pagine di alcuni dei principali quotidiani italiani, secondo cui Hamas avrebbe decapitato decine di bambini israeliani. A svelarlo l‘agenzia di stampa turca ANADOLU, che ha chiesto all’esercito di confermare ciò che era stato detto sul canale televisivo israeliano i24NEWS. La portavoce dell’esercito ha risposto “Abbiamo visto la notizia ma non abbiamo alcun dettaglio o conferma su questa storia“. Hamas e le brigate al-Qassam, in un comunicato avevano smentito categoricamente la notizia, accusando la stampa occidentale di fare disinformazione.


AGGIORNAMENTO ORE 11.50


Sale a 1.055 il numero dei morti palestinesi per i bombardamenti sulla Striscia di Gaza.

Israele ha richiamato 300.000 riservisti.


Pagine Esteri, 11 ottobre 2023. Si continuano a recuperare corpi, in Israele e il bilancio delle vittime dell’attacco improvviso di Hamas, sabato 7 ottobre, è salito a 1.200 persone. Parenti e amici di coloro che risultano attualmente dispersi, attendono di sapere se i propri cari sono stati uccisi oppure sono a Gaza come ostaggi. In una struttura militare sono stati allineati decine di corpi, per permetterne l’identificazione. L’esercito israeliano, che ha ammassato centinaia di migliaia di truppe al confine con Gaza, è pronto a lanciare un’offensiva di terra.


→ GLI EVENTI DEL QUARTO GIORNO


Non si sono mai fermati i bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza e continuano anche oggi, per il quinto giorno consecutivo. Sono stati uccisi 950 palestinesi tra cui almeno 260 bambini. Interi quartieri sono stati rasi al suolo, colpiti campi profughi e mercati, scuole, università, ospedali, moschee e ambulanze. Sono almeno 6 i giornalisti uccisi. La situazione umanitaria è catastrofica: Israele ha ordinato l’assedio totale della Striscia e non possono entrare aiuti umanitari, farmaci, acqua. L’unico possibile passaggio per i cittadini di Gaza, il valico di Rafah al confine con l’Egitto, è stato prima chiuso e smantellato dall’Egitto stesso, per “ragioni di sicurezza”, poi bombardato dall’aeronautica israeliana, mentre centinaia di palestinesi erano in attesa, nel tentativo di lasciare Gaza. Anche il porto è stato bombardato, non ci sono vie di fuga. La centrale elettrica interna alla Striscia, secondo il presidente dell’Autorità energetica palestinese Thafer Melhem, potrebbe spegnersi completamente entro 10-12 ore, a causa dell’embargo di carburante e lasciare così 2 milioni e 300mila persone completamente al buio e senza elettricità.


SCARICA IL DOSSIER → PALESTINA-ISRAELE. LE RAGIONI DEL CONFLITTO


Sono rimasti inascoltati gli appelli dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, dell’ONU e delle ONG per aprire un corridoio umanitario che porti a Gaza medicine, alimenti e acqua.

Hamas ieri ha continuato a sparare razzi su Israele, colpendo soprattutto Ashqelon, a sud di Israele, senza fare vittime.

Leggeri scambi di fuoco, tra Israele e Hezbollah in Libano si sono registrati ieri, dopo l’uccisione da parte di Israele di 4 membri del partito libanese. In serata un razzo partito dalla Siria è finito in un’area nel Golan, la zona occupata da Israele nel 1967, senza fare danni.

Nella Cisgiordania occupata si sono tenute manifestazioni a sostegno della popolazione palestinese di Gaza. Al momento sono 23 i palestinesi, soprattutto giovani, uccisi in Cisgiordania da Israele. Secondo The Times of Israel, il Ministro israeliano della sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, sta acquistando 10.000 pistole da distribuire ai coloni e agli israeliani residenti nelle città abitate anche da cittadini arabi.

L’Unione Europea ha deciso ieri, a maggioranza dei leader dei Paesi che ne fanno parte, di non sospendere gli aiuti economici ai palestinesi. Al contrario, dopo l’Austria, anche la Svezia e la Danimarca hanno deciso di sospendere gli aiuti.


LEGGI → ISRAELE-GAZA: IL MONDO SI DIVIDE


Gli Stati Uniti hanno inviato una potentissima portaerei in supporto a Israele che era già la potenza armata più temibile dell’area. Un primo carico di munizioni USA sarebbe già stato consegnato.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha commentato negativamente l’invio, da parte degli Stati Uniti, della portaerei che dovrà rimanere nella regione a sostegno di Israele, dichiarando che non potrà far altro che portare altra violenza e altre stragi.

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LIVE. GAZA/ISRAELE. Giorno 6. Sono 1.203 i morti palestinesi da sabato. 1300 gli israeliani


Gli sfollati sono oltre 338mila e vengono accolti nelle scuole dell'Onu. In Israele formato un gabinetto di guerra L'articolo LIVE. GAZA/ISRAELE. Giorno 6. Sono 1.203 i morti palestinesi da sabato. 1300 gli israeliani proviene da Pagine Esteri. https://

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della redazione

Pagine Esteri, 12 ottobre 2023 – Non è scattata nella notte, come si ipotizzava ieri, l’offensiva di terra israeliana contro Gaza. Ma l’aviazione dello Stato ebraico ha ripreso con più intensità i suoi raid con effetti devastanti. Solo nelle ultime ore, riferisce il ministero della salute di Gaza, sono stati uccisi 51 palestinesi ed altri 281 sono rimasti. Queste ultime vittime si aggiungono alle distruzioni di case e infrastrutture. Colpiti duramente i campi profughi di Shate e Jabaliya. Il totale dei morti palestinesi da sabato scorso è salito a 1.203, i feriti sono migliaia.

Gli sfollati sono oltre 338mila e in maggior parte vengono accolti nelle scuole dell’Unrwa (Nazioni unite). Una massa enorme di persone che ha bisogno di assistenza ad ogni livello. Gaza inoltre senza elettricità. Ieri si è fermata l’unica centrale per mancanza di gasolio e gli ospedali possono contare solo sulle scorte per i generatori autonomi che dureranno pochi giorni.

Israele non rinuncia al pugno di ferro dopo l’attacco di Hamas che il 7 ottobre ha fatto 1300 morti tra gli abitanti del sud del Paese. Ieri è stato annunciato che sarà formato un governo di emergenza nazionale, con il premier Netanyahu e uno dei capi dell’opposizione, Benny Gant. Sarà un vero e proprio gabinetto di guerra per tutta la durata del conflitto. “Ora è tempo di guerra” ha detto perentorio Gantz, un ex di capo di stato maggiore che nel 2014 guidò l’offensiva Margine Protettivo contro Gaza, che circa 2500 morti tra i palestinesi e provocò distruzioni di massa lungo la fascia orientale della Striscia.

Continuano anche i lanci di razzi palestinesi che prendono di mira il sud di Israele e, più sporadicamente, Tel Aviv e il centro del Paese. Ieri per la prima volta un razzo a lungo raggio è caduto nell’area di Haifa. Nelle ultime ore è tornata in primo piano la questione degli oltre 100 ostaggi israeliani a Gaza. La tv al Jazeera ha mostrato il video di una donna che assieme ai suoi figli viene liberata da presunti miliziani di Hamas. Da Israele non giungono conferme.

E’ in programma in Giordania un incontro tra il Segretario di stato Usa Blinken e il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen. In Cisgiordania le città palestinesi sono state sigillate dall’esercito israeliano. L’accesso attraverso i posti di blocco è fortemente limitato. Pagine Esteri

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N. 182/2023 LE TRE NEWS DI OGGI: Politici e attivisti per la tutela della privacy hanno chiesto di vietare l’uso delle telecamere per il riconoscimento facciale, ma alcuni piccoli negozi stanno portando avanti il progetto di installare il sistema in seguito all’aumento dei furti nei negozi. Cosa spinge i proprietari di piccole imprese a investire...


Stefano Galieni*   A parlare di Medio Oriente e di Palestina, in queste ore, si corre il rischio di lasciarsi trascinare in analisi dettate dall’


Questa notte la nostra direzione nazionale è stata messa a soqquadro da ignoti che hanno rubato cinque personal computer. Il furto colpisce un partito democrat


Salutiamo con gioia e sollievo la sentenza che ha cancellato l'impianto accusatorio che aveva portato all'abnorme condanna del nostro fratello e compagno Mimmo



Una portaerei europea? Per Breton (e Fincantieri) si può fare


Una portaerei europea. L’idea, per quanto ambiziosa, arriva proprio da Bruxelles per voce del commissario Ue al Mercato interno, Thierry Breton, i cui compiti ricoprono anche le iniziative per la Difesa comune. Parlando alle grandi aziende del settore eur

Una portaerei europea. L’idea, per quanto ambiziosa, arriva proprio da Bruxelles per voce del commissario Ue al Mercato interno, Thierry Breton, i cui compiti ricoprono anche le iniziative per la Difesa comune. Parlando alle grandi aziende del settore europeo alla terza edizione dell’European Defence and security conference nella capitale belga, Breton ha infatti sottolineato come “con il ritorno dei un conflitto ad alta intensità sul continente europeo, non abbiamo altra scelta” che investire in tutti i campi della difesa, tra cui anche “una nave portaerei per pattugliare i mari, un sistema di difesa aerea, chiamato Eurodome (“l’Eurocupola”) e una capacità di individuazione e identificazione delle minacce nello spazio comune”.

Ambizioni europee

Per Breton, dunque, l’Unione deve potenziare le proprie ambizioni anche in aree precedentemente ritenute fuori dalla portata d’azione dell’Ue, intensificando il supporto per le industrie della difesa del Vecchio continente di fronte alla minaccia rappresentata dalla Russia dopo l’invasone dell’Ucraina. La Commissione “deve presentare un programma ambizioso di investimenti per la Difesa” che assicuri il sostegno “alla produzione di munizioni e missili, ma che garantisca al contempo lo sviluppo di programmi bandiera come vascelli e programmi di difesa missilistica di nuova generazione” ha detto Breton, anticipando in parte i temi che dovrebbero essere inseriti nella prossima Strategia di difesa industriale europea pianificata per il prossimo 8 novembre.

Potenziare i fondi

Tra le altre iniziative lanciate da Breton c’è anche quella di collegare insieme gli otto miliardi del Fondo europeo per la Difesa, che tra l’altro dovrebbe essere potenziato – ha segnalato Breton – con i fondi messi a disposizione dall’Edirpa per il procurement congiunto, trecento milioni, e quelli Asap per finanziare il rinfoltimento di missili e munizioni europei ridotti a causa dell’invio di aiuti all’Ucraina, altri cinquecento milioni. “Ci serve un programma che cristallizzi l’ambizione europea, che diventi un precursore di un reale programma industriale per la difesa all’interno del prossimo framework finanziario multi-annuale del budget Ue” ha osservato Breton, aggiungendo come “il nostro obiettivo è chiaro, dobbiamo sostenere e allargare l’Asap e l’Edirpa, dobbiamo evitare uno shut down della difesa nel 2025 e costruire un ponte verso il prossimo budget Ue”. E per fare questo, ha sottolineato Breton, ci sarà bisogno del supporto dell’industria europea.

Fincantieri risponde all’appello

L’idea di Breton per una portaerei europea è stata subita raccolta dall’amministratore delegato di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, che ha confermato come “concettualmente, abbiamo tutti gli ingredienti” per farlo. Per il manager italiano, infatti, l’idea di Breton è “un obiettivo molto ambizioso ed emblematico, ma che ha senso in ogni suo aspetto”. Fincantieri, del resto, partecipa già a diversi programmi congiunti europei su vascelli militari, come dimostrato dalla joint venture Naviris insieme alla francese Naval Group, una piattaforma che potrebbe essere alla base del progetto di una portaerei Ue. In questo quadro, per esempio, Fincantieri sta partecipando alla realizzazione della Corvetta da pattugliamento europea. Un altro esempio di collaborazione europea di successo sono le fregate classe Orizzonte o Fremm, riconosciute tra le migliori unità al mondo e frutto della collaborazione italo-francese. Per Folgiero, dunque, pur mancando piani precisi e scadenze, la linea è semplice “se c’è la volontà, si trova la strada”.


formiche.net/2023/10/portaerei…



La centrale elettrica di Gaza, la luce di 2 milioni di persone


In questo video girato a Gaza in seguito ai bombardamenti israeliani del 2021, Michele Giorgio ci spiega l'utilizzo e l'importanza dell'unica centrale elettrica della Striscia L'articolo La centrale elettrica di Gaza, la luce di 2 milioni di persone prov

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Pagine Esteri, 11 ottobre 2023. Si è spenta la centrale elettrica della Striscia di Gaza, lasciando al buio e senza corrente 2 milioni e 300 mila abitanti.

L’assedio della Striscia e l’embargo di carburante aveva lasciato poche ore di corrente al giorno. Oggi le scorte di gasolio sono terminate.

In questo video girato a Gaza in seguito ai bombardamenti israeliani del 2021, Michele Giorgio ci spiega l’utilizzo e l’importanza dell’unica centrale elettrica di Gaza.

player.vimeo.com/video/8733794…

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Il percorso scolastico è fatto di tanti momenti di crescita. Saper scegliere la direzione giusta è...

Il percorso scolastico è fatto di tanti momenti di crescita. Saper scegliere la direzione giusta è fondamentale per percorrere al meglio la strada, conoscere la destinazione, sapere come e quando chiedere supporto.



Weekly Chronicles #49


La chimera della protezione dei dati nelle smart cities. Il caso del giudice Apostolico. Google dice addio alle password. Meme e citazione della settimana.

La chimera della protezione dei dati nelle smart cities


Le città intelligenti, o "Smart Cities" sono la buzzword del momento.

L’idea sarebbe di usare grandi quantitativi di dati e tecnologie per migliorare la qualità della vita urbana. Tuttavia, quello a cui assistiamo è invece una raccolta massiva di dati personali e l’uso di tecnologie di sorveglianza di vario tipo: dalle telecamere, ai droni, fino ad arrivare ai sensori wi-fi, bluetooth e celle telefoniche.

Un documento pubblicato dall’International Working Group on Data Protection in Technology, disponibile qui, esplora a livello giuridico il tema della privacy nelle smart city, fornendo alcune raccomandazioni alle città che vorrebbero cimentarsi nel diventare “smart” nel rispetto della legge e dei dati delle persone.

Il documento fornisce spunti interessanti per chi lavora nel settore e per i politici che vorrebbero cimentarsi in tali attività. Le raccomandazioni, in estrema sintesi, sono queste:

  • Valutare i rischi e la proporzionalità del trattamento prima della raccolta dei dati
  • Garantire che i dati utilizzati nelle decisioni siano adeguati e rappresentativi della popolazione
  • Stabilire chiare procedure per soddisfare i diritti dei cittadini e assicurare trasparenza nella filiera del trattamento

La protezione dei dati nelle “smart cities” sembra però una chimera irrealizzabile. Le amministrazioni locali ricevono fondi nazionali ed europei per installare sistemi di sorveglianza evoluta che non capiscono e che non sanno usare, né comprenderne l’utilità. Come se non bastasse, ne ignorano completamente i rischi.

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Nel documento si cita un caso empirico che fa ben comprendere la natura del problema.

Il comune di Enschede, nei Paesi Bassi, per più di tre anni ha implementato un sistema di tracciamento wi-fi degli smartphones attivo 24/7 nel centro della città. L’obiettivo era quello di misurare l’efficacia degli investimenti municipali — qualsiasi cosa volesse dire.

Nella pratica, per tre anni i cittadini di Enschede sono stati spiati mentre passeggiavano in strada. Il sistema infatti raccoglieva dati (tra cui anche l’indirizzo MAC, identificativo unico del dispositivo) per analizzare il traffico pedonale, il tempo trascorso nelle diverse vie del centro e le abitudini delle persone.

In che modo quest’attività ha portato un beneficio agli abitanti di Enschede? Come sono stati valutati i rischi? Non è dato sapersi.

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Il caso del giudice Apostolico


In questi giorni sta facendo molto rumore il caso del giudice Iolanda Apostolico. Alcuni giorni fa è stato pubblicato un video risalente al 2018 in cui si vedeva la Apostolico partecipare a una manifestazione di protesta contro le politiche sull’immigrazione clandestina del governo di quel periodo.

Matteo Salvini, dopo la pubblicazione del video, ha presto chiesto le sue dimissioni per evidente mancanza di imparzialità. La giudice aveva infatti recentemente deciso in merito alla revoca dell’ordine di detenzione di alcuni tunisini in un centro in Sicilia.

Sulla questione prettamente politica non c’è molto da dire: chiunque pensi che i magistrati siano imparziali e che non si lascino influenzare dalle loro personalissime opinioni è un povero fesso.

Detto questo, la vicenda sottolinea l’importanza del concetto di privacy come capacità di controllare i propri dati e la propria identità, sia fisica che digitale. La giudice non aveva “nulla da nascondere” partecipando alla manifestazione politica, eppure a distanza di anni quel video, diffuso al pubblico, ha avuto un grande impatto negativo sulla sua persona.

Pensiamo ora al contesto dei social network. Potremmo dire che un social network sia un po’ come una manifestazione politica permanente. Capita a chiunque di esprimere più o meno palesemente le proprie opinioni. Che succederebbe se le autorità iniziassero un’opera di schedatura e dossieraggio su tutto ciò che abbiamo detto e fatto online? Le conseguenze sarebbero disastrose più o meno per chiunque.

Se vuoi approfondire il concetto di privacy, leggi qui:

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Google dice addio alle password


Pare che Google presto inizierà a spingere gli utenti verso un sistema di autenticazione senza password (passwordless) per migliorare la sicurezza1. L’autenticazione senza password utilizzerà i sistemi di identificazione biometrica presenti sui nostri dispositivi per il login nelle varie app di Google, facendo quindi a meno delle password.

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Se da un certo punto di vista è indubbiamente comodo, dall’altro potrebbe essere un ulteriore passo in avanti verso una crescente dipendenza nei confronti della Big Tech per utilizzare i nostri account e servizi. Sebbene infatti i dati biometrici siano salvati sul dispositivo, esistono meccanismi di backup in Cloud per mitigare il rischio in caso di perdita di cui difficilmente si potrebbe fare a meno.

Mi piacerebbe conoscere la vostra opinione. Userete questo nuovo metodo di autenticazione o continuerete a preferire le password?

Meme della settimana


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Citazione della settimana

Questo cetriolo è amaro? Gettalo! Ci sono rovi nel cammino? Devia! È tutto ciò che occorre. Non dire sull'argomento: "Perché accadono queste cose nel mondo?"

Marco Aurelio

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theverge.com/2023/10/10/239109…


privacychronicles.it/p/weekly-…



Negative Approach Interview


Negative Approach May 12, 2022 at The Paramount

A product produced by Popburn Productions KRK & Ona

iyewebzine.com/negative-approa… @Musica Agorà

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N. 181/2023 LE TRE NEWS DI OGGI: Un ascoltatore del programma On en Parle, che stava facendo domanda per affittare un appartamento, ha scoperto che la società di gestione immobiliare aveva utilizzato una società privata per ottenere informazioni molto dettagliate su di lui e sulla sua famiglia, a sua insaputa.Nella lettera con cui l’agenzia immobiliare...


Nella giornata di ieri il Ministro Valditara ha affermato che avrebbe inviato ispettori nelle scuole dopo che un collettivo milanese ha sostenuto la causa pales


interessante, posso ascoltare i led sul mio computer


mi sono appena reso conto che se mi metto a registrare audio con il cavo del microfono staccato, dalla registrazione si sente solo un suono quando la spia di utilizzo del disco è accesa


Come collegare il tuo blog WordPress al Fediverso: iniziare con l'installazione e la configurazione di base, provvedere alle diverse opzioni di configurazione e familiarizzare con alcune buone pratiche

We Distribute, è una pubblicazione dedicata al software libero, alle tecnologie di comunicazione decentralizzate e alla sostenibilità. Questa è una pubblicazione di guerriglia sviluppata da Sean Tilley aka @Sean Tilley , sviluppata per trasmettere notizie al Fediverso e ad altre parti della rete libera.

#wordpress #ActivitiyPub #wedistribute

@Che succede nel Fediverso?

QUI L'ARTICOLO COMPLETO



Questa guida NON UFFICIALE a /kbin ti aiuterà a familiarizzare con questo interessante progetto del Fediverso e a imparare a navigare nella piattaforma

Benvenuti nella guida non ufficiale di /kbin. /kbin è una piattaforma di social media che consente alle persone di creare contenuti di microblogging e contenuti di lunga durata da un unico punto. Vuoi inviare un messaggio veloce ai tuoi follower? Puoi farlo su/kbin. Vuoi condividere un collegamento a una notizia e discuterne in un forum? Puoi farlo su /kbin. Vuoi condividere la tua arte con il mondo? Puoi farlo su /kbin.

@Che succede nel Fediverso?




Domani, mercoledì 11 ottobre, sarà online Unica! La nuova piattaforma del MIM, annunciata dal Ministro Giuseppe Valditara a Forlì durante la cerimonia di inaugurazione del nuovo anno scolastico, ideata per offrire un solo punto di accesso ai servizi …


L'intervista a Max Schrems su Computer World: "Dopo cinque anni di GDPR vediamo ancora come le autorità non stiano facendo bene il loro lavoro"

L'avvocato e attivista austriaco che ha ribaltato i primi due precedenti accordi sul trasferimento di dati tra UE e USA valuta in CSO il ruolo dei regolatori nella protezione dei dati e accusa la mancanza di interesse da parte delle autorità nel legiferare a favore dei diritti digitali.

«dal punto di vista giuridico [il Data Privacy Framework è] un po' problematico, perché in fondo la legge non lo prevede ma la politica lo fa comunque. Ed è per questo che penso che per la terza volta dovremmo parlare un po' anche del tessuto costituzionale dell'UE perché, se l'esecutivo si limita ad approvare sempre la stessa cosa, sperando che la magistratura si stanchi di dirgli qual è la legge È, ciò non è realmente rispettoso dello Stato di diritto. È particolarmente interessante perché i commissari europei tendono a parlare a tutti dello stato di diritto e di quanto sia importante, ma sembra che una volta che si concentrano su questi problemi o una volta che sono sul lato ricevente, non ne sono poi così interessati.»

@Privacy Pride

Qui l'intervista completa a @Max Schrems



UK Information Commissioner concerned about Snapchat chatbot’s privacy risks


The British Information Commissioner’s Office (ICO) issued a preliminary enforcement notice against Snapchat last Friday (6 October) due to the social platform possibly failing to assess the privacy risks of “My AI”, its artificial intelligence (AI) bot. My AI is...


euractiv.com/section/data-priv…



“Milano Digital Week – Influencer marketing, strategie di sviluppo, tutela di brand e minori”


“I nostri dati personali sono le tessere che compongono il mosaico che rappresenta la nostra identità personale, tanto nella dimensione fisica quanto in quella digitale. Questo vale ancora di più per i bambini e i ragazzi perché parte del loro futuro dipende da quello che i dati personali “racconteranno” di loro. È per questo che... Continue reading →


PRIVACYDAILY


N. 180/2023 LE TRE NEWS DI OGGI: I responsabili amministrativi lamentano il fatto che il Tesoro richieda ai lavoratori autonomi informazioni che essi non possono fornire senza autorizzazione. Inoltre, ricordano che queste informazioni sono già in possesso di vari enti pubblici e “basta chiederle”. La Tesoreria generale della sicurezza sociale (TGSS) viola la legge sulla... Continue reading →


La privacy? Un concetto obsoleto. Il video di morrolinux su alcune delle più inquietanti vicende che riguardano privacy e BigTech

@Privacy Pride

Sappiamo esattamente quello che facciamo, quando ci affidiamo alle soluzioni tecnologiche proposte con tanta generosità dalle principali aziende tecnologiche extra europee?

Il video di @morrolinux è stato pubblicato su YouTube (in attesa di poterlo vedere sul suo canale Peertube)


Video diverso dal solito su un argomento scomodo.

youtu.be/s6KqVu36fd4




Da quest'anno tutela assicurativa a 360 gradi per gli studenti e il personale...

Da quest'anno tutela assicurativa a 360 gradi per gli studenti e il personale scolastico.

Perché la cura del futuro inizia dai banchi di #scuola.

Informati sui siti istituzionali del MIM e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.





Moderazione del Fediverso: moderazione dei contenuti sui social media distribuiti. Il saggio di Alan Z. Rozenshtein pubblicato l'anno scorso sul Minnesota Legal Studies Research Paper No. 23-19

@Che succede nel Fediverso?

Riportiamo il sunto della pubblicazione (qui è possibile scaricare la monografia completa) di @Alan Rozenshtein

Gli attuali approcci alla moderazione dei contenuti generalmente presuppongono il continuo predominio dei "giardini recintati": piattaforme di social media che controllano chi può utilizzare i loro servizi e come. Ma una forma emergente di social media decentralizzati – il "Fediverse" – offre un modello alternativo, più simile a come funziona l'e-mail e che evita molte delle insidie della moderazione centralizzata. Questo saggio, che si basa su una letteratura emergente sui social media decentralizzati, cerca di dare una panoramica del Fediverso, dei suoi vantaggi e svantaggi e di come l'azione del governo può influenzare e incoraggiare il suo sviluppo.

1. La prima parte descrive il Fediverso e come funziona, iniziando con una descrizione generale dei protocolli aperti rispetto a quelli chiusi e procedendo poi a una descrizione dell'attuale ecosistema Fediverso, concentrandosi sui suoi principali protocolli e applicazioni.
2. La seconda parte esamina la questione specifica della moderazione dei contenuti sul Fediverso, utilizzando Mastodon, un servizio di microblogging simile a Twitter, come caso di studio per delineare i vantaggi e gli svantaggi dell'approccio federato di moderazione dei contenuti rispetto all'attuale modello dominante di piattaforma chiusa.
3. La terza parte considera come i responsabili politici possono incoraggiare il Fediverso, sia attraverso la regolamentazione diretta, l'applicazione delle norme antitrust o gli scudi di responsabilità.


#Fediverso #Mastodon #moderazione #socialmedia #Section230 #interoperabilità

Pubblicato: 19 set 2022 Ultima revisione: 25 Lug 2023

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“Festival del Metaverso”


Domani 10 ottobre alle 12.30 avrò il piacere di intervenire al Festival del Metaverso per discutere di VR, Ai e data protection . Qui tutte le informazioni all’evento www.festivalmetaverso.it


guidoscorza.it/festival-del-me…

Maronno Winchester reshared this.



#NotiziePerLaScuola

È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.



#NoiSiamoLeScuole la scorsa settimana ha raccontato la Scuola primaria “Enrico Medi” di Macerata, che sarà demolita e ricostruita grazie alla linea di investimento dedicata dal PNRR alla costruzione di 212 Nuove Scuole sicure, inclusive, innovative e…



Sto provando Bluesky


Sto provando Bluesky.
Ci sono alcuni aspetti che trovo scomodi, rispetto a quello che invece offrono Mastodon e Friendica

A) i post non possono superare le 300 battute;

B) una volta pubblicato, un post non può essere modificato, si può solo cancellare e ripubblicare

C) per leggere un post o "sbirciare" un profilo, bisogna essere per forza loggati




Mentre viene rilasciata la Release Candidate di Friendica 2023.09, in attesa dell'integrazione con il protocollo Bluesky, ricordiamo che sono disponibili codici Bluesky per gli utenti di Poliverso.

Con l'integrazione del protocollo AT di Bluesky, Friendica diventa lo stato dell'arte della connettività tra social decentrati. Gli utenti di Poliverso che desiderassero dei codici di invito per Bluesky possono chiederlo a questo account (devono prima seguirlo) o a quello di @informapirata :privacypride:


Abbiamo appena separato i rami 2023.09-rc dall'attuale ramo di sviluppo di Friendica, ma è già Hacktober! È vero, almeno per l'RC ci atterremo al numero fondamentale.😉

Se vuoi aiutare a trovare aspetti irregolari e comportamenti fasulli e, si spera, risolverli prima della prossima versione, controlla il nuovo ramo e segnala i problemi che incontri.

Le modifiche più importanti in questa versione sono:

1. Un nuovo connettore #Bluesky, che ti consente di utilizzare il tuo account Bluesky da Friendica. Effettua il crosspost su quella piattaforma e interagisci con i tuoi contatti Bluesky.
2. Abbiamo rinominato alcune delle nostre funzionalità esistenti nella speranza di renderle più facilmente riconoscibili. I tuoi #gruppi di contatto ora si chiamano #Cerchie e i vecchi forum pubblici/privati ​​ora si chiamano Gruppi pubblici/privati.
3. Una novità sono i #Canali che si integrano nella visione di rete di un utente di Friendica e offrono una visione filtrata sui contenuti postati dai contatti. Ciò include post di contatti con cui hai interagito maggiormente o post che sono diventati più interattivi nelle ultime 24 ore. Abbiamo intenzione di dare agli utenti il ​​controllo della definizione su come appare una definizione di canale.

@Che succede nel Fediverso?

Con l'integrazione del protocollo AT di Bluesky, Friendica diventa lo stato dell'arte della connettività tra social decentrati


Friendica 2023.09 Release Candidate available

We have just branched off the 2023.09-rc branches from the current development branch of Friendica, but it is Hacktober already! True at least for the RC we’ll stick to the milestone number 😉 If you want to help finding rough edges and bogus behaviour and hopefully fix them before the upcoming release, please checkout the new branch and report problems that you encounter.

The most notable changes in this release are:

  • A new Bluesky connector, that allows you to use your Bluesky account from within Friendica. Crosspost to that platform and interact with your contacts there.
  • We renamed some of our existing features in the hope to make it more easily to recognize what they are. Your contact groups are now called Circles, and the old public/private forums are now public/private Groups.
  • A new feature are the Channels that are integrated into the network view of a Friendica user and offer a filtered view on the content posted contacts. This includes thinks like postings from contacts that you mostly interacted with, or postings that got the most interactive within the last 24 hours. We plan to give the users definition control over what a Channel definition looks like.


What is Friendica


Friendica is a decentralised communications platform, you can use to host your own social media server that integrates with independent social networking platforms (like the Fediverse or Diaspora*) but also some commercial ones like Twitter.

How to use the 2023.09 RC Version of Friendica


If you want to help in the release process, you can checkout the 2023.09-rc branch from the main git repositories (because of technical problems the mirrors of the core and addons repository currently don’t work).
git fetchgit checkout 2023.09-rcgit pullbin/composer.phar install --no-dev
Note that you only need to pull the composer dependencies in the core repository.

And yes, this means the main git repositories at git.friendi.ca/friendica/friendica-addons and github.com/friendica/friendica.

Should the upgrade process of the database get stuck


If you encounter this, please initiate the DB update manually from the command line by running the script
./bin/console dbstructure update
from the base of your Friendica installation. If the output contains any error message, please let us know using the channels mentioned above.
What to do with Quirks

The 2023.09-rc phase is meant to identify and preferable resolve quirks and bugs that should not be in the 2023.10 release, but have slipped through so far. So if you switch your node to the 20232.09-rc version of Friendica, please let us know about rough edges you find, either at the issue tracker (github account required), in the support forum or in the development forum.

Thanks a lot for helping with the release 🙂



#release

friendi.ca/2023/10/05/friendic…