Cybersecurity, infrastrutture critiche e difesa del sistema Paese: tecnologia e cultura per vincere le sfide del futuro
A cura di Aldo Di Mattia, Director of Specialized Systems Engineering and Cybersecurity Advisor Italy and Malta di Fortinet
Nel 2024 i cyber criminali hanno intensificato in modo significativo gli attacchi alle infrastrutture critiche, sia in Italia che a livello globale. Come emerge dai dati dei FortiGuard Labs pubblicati nell’ultimo Rapporto Clusit, l’Italia è stata colpita dal 2,91% delle minacce globali, un aumento significativo rispetto allo 0,79% dell’anno precedente. Si tratta di una fotografia chiara della crescente esposizione del Paese agli attacchi informatici, che coinvolgono tutte le categorie di attori: cyber criminali mossi da interessi economici, gruppi hacktivisti e attacchi sponsorizzati da governi.
I dati rilevati dai FortiGuard Labs non si limitano ai soli incidenti pubblicamente noti, ma comprendono anche le attività di scansione, gli attacchi rilevati e i malware, offrendo così una prospettiva più completa. In particolare, di rilievo è l’aumento rilevato delle Active Scanning Techniques in Italia, che nel 2024 hanno registrato un incremento del 1.076%, passando da 4,21 miliardi a 49,46 miliardi. Il dato relativo alle attività di ricognizione (reconnaissance) è quello che maggiormente preoccupa, inquanto qui sono incluse le tecniche attive e passive con cui gli attaccanti raccolgono informazioni su infrastrutture, persone e sistemi da colpire. Questo tipo di attività rappresenta un campanello d’allarme importante: laddove c’è un’intensa attività di raccolta di informazioni, ci si deve aspettare l’esecuzione di attacchi più mirati e sofisticati.
Aldo Di Mattia, Director of Specialized Systems Engineering and Cybersecurity Advisor Italy and Malta di Fortinet
Anche gli attacchi Denial of Service (DoS) hanno visto un’escalation da non sottovalutare: da 657,06 milioni a oltre 4,22 miliardi in Italia (+542,42%), e da 576,63 miliardi a 1,07 trilioni a livello globale (+85,25%).
Dal punto di vista settoriale, i dati mostrano come la Sanità e le Telecomunicazioni siano i comparti più bersagliati a livello globale: 232,8 miliardi di tentativi di attacco alle infrastrutture sanitarie e 243 miliardi verso le Telco. A seguire, il settore Energy & Utilities con 22,4 miliardi, il comparto Trasporti e Logistica con 10,8 miliardi, e infine il Finance e il Government con, rispettivamente, 72,2 e 60,3 miliardi di attacchi. In Italia, invece, il comparto manifatturiero emerge come il principale obiettivo dei cyber criminali, sia per la sua importanza strategica che per la relativa vulnerabilità strutturale delle PMI, spesso prive di adeguati sistemi di difesa.
Deception, Threat Intelligence e Intelligenza Artificiale: l’innovazione al servizio della sicurezza informatica
Per fronteggiare questo scenario, è fondamentale per le aziende adottare tecnologie avanzate che permettano non solo di rilevare tempestivamente gli attacchi, ma anche di prevenirli e neutralizzarli. Deception, Threat Intelligence e Intelligenza Artificiale rappresentano oggi alcuni degli strumenti più efficaci, ma troppo spesso ancora sottoutilizzati.
Le tecnologie di Deception, ad esempio, consentono di creare “trappole” e asset virtuali che confondono gli attaccanti, rallentano le loro operazioni e forniscono indicazioni preziose sulle tecniche utilizzate. La Threat Intelligence permette invece di anticipare le mosse dei cyber criminali grazie all’analisi e alla condivisione di informazioni sulle minacce. Infine, l’Intelligenza Artificiale, nella somma degli algoritmi più utilizzati (Machine Learning, Deep Neural Network, GenAI), consente di rilevare anomalie comportamentali, automatizzare la risposta agli incidenti, avere supporto in tutte le fasi di analisi e risposta, gestire enormi volumi di dati in tempo reale e molto altro ancora.
In questo contesto, è importante sottolineare che l’IA oggi rappresenta un’arma a doppio taglio. Se da un lato migliora la capacità difensiva, dall’altro è utilizzata anche dagli attaccanti per automatizzare campagne di phishing, generare deepfake, scrivere codice malevolo e aggirare i controlli di identità. I modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) sono già impiegati per creare script in grado di compromettere infrastrutture OT, come impianti industriali, reti elettriche, trasporti e persino sistemi finanziari.
Formazione e awareness: come costruire una solida cultura di cybersecurity
La tecnologia, però, da sola non è sufficiente. Per rispondere a uno scenario di minacce in continua ascesa ed evoluzione, è fondamentale rafforzare la consapevolezza e la cultura della cybersecurity a tutti i livelli, a partire dai dipendenti delle organizzazioni fino ad arrivare agli studenti. Gli attacchi di phishing, sempre più sofisticati grazie all’uso dell’IA, puntano infatti a colpire proprio l’anello più debole della catena: l’essere umano.
Secondo il Security Awareness and Training Global Research Report di Fortinet, in Italia, l’86% dei responsabili aziendali considera positivamente i programmi di formazione sulla sicurezza informatica, e l’84% dichiara di aver osservato miglioramenti concreti nella postura di sicurezza della propria organizzazione. Tuttavia, affinché la formazione sia efficace, deve essere coinvolgente, ben progettata e calibrata.
Per rispondere a queste esigenze, Fortinet ha avviato diversi programmi educativi, come il Fortinet Academic Program, attivo da anni nelle università, che offre materiale gratuito, laboratori cloud e voucher per certificazioni. Di particolare rilievo, inoltre, è il nuovo progetto rivolto alle scuole elementari, medie e superiori italiane, che ha l’obiettivo di estendere la formazione in materia di sicurezza informatica tra i più giovani a livello nazionale. L’iniziativa punta non solo a diffondere la cultura della cybersecurity, ma anche a colmare il gap di competenze che oggi rappresenta uno dei principali ostacoli alla sicurezza digitale del Paese.
Partnership pubblico-privato: la forza della cooperazione per essere sempre un passo avanti al cybercrime
Per costruire un sistema di difesa solido e resiliente è fondamentale che aziende, istituzioni e organizzazioni collaborino. La cybersecurity non può più essere affrontata come una battaglia individuale: occorre un ecosistema coeso, in cui le competenze e le risorse vengano condivise.
In linea con questa visione, Fortinet ha recentemente siglato un protocollo d’intesa con l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN). Il protocollo è finalizzato alla successiva definizione di accordi attuativi che prevedono potenziali aree di collaborazione su diversi temi, quali la condivisione di best practice, lo scambio di informazioni, metodi di analisi e programmi di cyber threat intelligence, e la possibilità di intraprendere iniziative su temi quali la formazione con la realizzazione di eventi educativi sul territorio destinati a diffondere e aumentare la consapevolezza dei rischi legati alla cybersecurity e le conoscenze in materia. Un protocollo di intesa analogo è stato firmato con la Polizia Postale.
Queste collaborazioni si inseriscono in un impegno più ampio, che vede Fortinet attiva anche in iniziative internazionali come la Partnership Against Cybercrime (PAC) e il Cybercrime Atlas del World Economic Forum. Quest’ultimo progetto, di cui Fortinet è membro fondatore, mira a mappare le infrastrutture e le reti utilizzate dai cyber criminali, offrendo una visione globale per coordinare strategie di contrasto mirate.
Le nuove normative europee, come Dora e NIS2, rappresentano un altro passo avanti verso una maggiore resilienza. Dora punta a garantire la continuità operativa delle entità finanziarie in caso di attacchi informatici, mentre NIS2 estende gli obblighi di sicurezza anche a fornitori e partner della supply chain. I dati suggeriscono che queste normative stiano già producendo effetti positivi, contribuendo a una riduzione degli incidenti nei settori regolamentati.
Guardare al futuro con una visione integrata IT/OT
Gli attacchi informatici in futuro saranno sempre più sofisticati, automatizzati e difficili da individuare. I criminali sfrutteranno l’IA agentiva per condurre campagne mirate in modo autonomo, eludere i sistemi di difesa e manipolare infrastrutture fisiche e digitali. In questo scenario, sarà quindi essenziale garantire anche la sicurezza dei sistemi di intelligenza artificiale, diventati a tutti gli effetti bersagli e strumenti di attacco.
Il perimetro della difesa non può più essere limitato ai confini tecnici dell’IT. Occorre una visione integrata che abbracci l’IT e l’OT, coinvolga le persone, promuova la formazione e favorisca la cooperazione tra pubblico e privato. Solo così sarà possibile affrontare con successo le sfide di cybersecurity che ci attendono, nel 2025 e oltre, sia come singole organizzazioni ma anche, e soprattutto, a livello Paese.
L'articolo Cybersecurity, infrastrutture critiche e difesa del sistema Paese: tecnologia e cultura per vincere le sfide del futuro proviene da il blog della sicurezza informatica.
The reporter documenting 10 years of Trump’s anti-media posts
61,989.
That’s how many social media posts by President Donald Trump over the past decade that journalist Stephanie Sugars has single-handedly reviewed.
At all hours of the day, Trump posts about everything from foreign policy to personnel matters. “It’s a staggering amount of posts,” said Sugars, a senior reporter at the U.S. Press Freedom Tracker, a project of Freedom of the Press Foundation (FPF). But for the past several years, Sugars has trawled through Trump’s prolific activity on X and TruthSocial in search of something specific: anti-media rhetoric.
Since Trump’s first term as president, Sugars has managed an extensive database that documents each and every anti-media post from Trump. In them, Trump sometimes attacks individual journalists. Other times, he takes aim at specific outlets or the media in general. Some posts include all three. While the content varies, Sugars said, the goal appears to be the same: to discredit the media that holds him accountable.
“He is consolidating narrative power and asserting that he is the ultimate, if not singular, conveyor of what is actually true, which, to no one’s surprise, is what is most favorable to him,” Sugars said.
Monday, June 16, marks 10 years since Trump famously descended a golden escalator at New York City’s Trump Tower in 2015 and launched his first winning bid for the Oval Office. The first anti-media post recorded in the database came one day after “Golden Escalator Day,” on June 17, 2015. In it, Trump lambasts the New York Daily News. “Loses fortune & has zero gravitas,” he said about the paper. “Let it die!”
“He is consolidating narrative power and asserting that he is the ultimate, if not singular, conveyor of what is actually true, which, to no one’s surprise, is what is most favorable to him.”
Over the course of his ensuing campaign, Sugars said Trump primarily targeted individual journalists — high-profile ones like Megyn Kelly, Joe Scarborough, and Anderson Cooper — as well as Fox News for what Trump considered to be inadequate support.
“Once he entered office, it was a pretty stark shift,” Sugars said. Trump continued insulting individual journalists, she said, but he also began to target entire outlets, as well as the media as a whole.
For years, Trump has lambasted the mainstream media, which he accuses of bias, as “the enemy of the people.” Attacks on individual journalists and news outlets feed into those broader attacks on the media writ large, according to Sugars.
“His intention appears to be to erode our understanding of what truth is, to erode trust in the media, and to position himself as the ultimate source of truth for his supporters,” she said.
Out of all of the posts Sugars has reviewed, one from Feb. 17, 2017, sticks out to her. “The FAKE NEWS media,” Trump wrote, taking specific aim at The New York Times, CNN, and NBC, “is not my enemy, it is the enemy of the American people.”
That post was published at 4:32 a.m., but at some point it was deleted and replaced with a revision at 4:48 p.m. The revised post was nearly identical, except that Trump had added two more news outlets to the list of so-called enemies: ABC and CBS. “It just demonstrated this doubling down,” Sugars said.
Trump’s account on then-Twitter was, at the time, permanently suspended on Jan. 8, 2021, two days after the Jan. 6 insurrection on the Capitol. At that point, the database had documented more than 2,500 anti-media posts from Trump’s campaign and first term.
“His intention appears to be to erode our understanding of what truth is, to erode trust in the media, and to position himself as the ultimate source of truth for his supporters.”
During the Biden administration, Sugars said she would have similarly monitored anti-media posts from President Joe Biden, but he didn’t make such statements. Meanwhile, Trump’s anti-media posts have continued at a similar rate since he returned to the White House in January, according to Sugars. “He picked up just where he left off,” Sugars said.
But one primary difference between Trump’s first and second term, Sugars added, is that this time around, Trump is increasingly framing “the media” as an opposition party of sorts or as partners of the Democratic Party. Sugars said she has also noticed an uptick in posts that demonize leakers and pledge that the administration will crack down on whistleblowers.
In the Tracker: Trump and the media
- “On social media, Trump targets the press on average once a day — for 10 years and counting”
- “All the president’s invective”
- “Trump, allies pursue multipronged campaign against the press”
- Explore the social media posts
Trump’s hostile rhetoric against the media is the backdrop for more concrete attacks on media freedom, according to Sugars, including lawsuits, investigations by the Federal Communications Commission, the co-optation of the White House press pool, and the revocation of Biden-era policies that protected journalists in leak investigations.
Given those more concrete attacks on media freedom and just how frequently Trump posts on social media, Sugars said it can be easy to dismiss the anti-press posts. But doing so would be a mistake, said Sugars, who thinks it’s important to take what Trump writes seriously because his supporters take it seriously.
“What these posts end up doing is shifting the entire window of how we are understanding the world,” she said.
Watch the full interview:
youtube.com/embed/N4jeJDQjGD8?…
CYBERWARFARE - Definizione & Concetti - la live di Mirko Campochiari con Riccardo Evarisco
La cyberwarfare non è solo guerra ibrida, ma è un ambito vero e proprio della guerra, tra strategia, tattica e logistica e si integra con le tradizionali forze armate, coinvolgendo sia la sfera del diritto internazionale sia quella del diritto della guerra.
like this
reshared this
The Pirate Post likes this.
La maternità frena l'occupazione femminile - Info Data
Solo il 62,3% delle donne con figli minori è occupata, una percentuale che sale al 68,9% per quante non hanno figliRiccardo Saporiti (Info Data)
ilfattoquotidiano.it/2025/06/1…
Rutte-Meloni, industria e difesa gettano le basi della Nato di domani
@Notizie dall'Italia e dal mondo
La Nato è unita, deve rafforzarsi anche con l’aiuto del suo pilastro atlantico, di cui l’Italia è parte strategica. Mark Rutte non ha, nel suo incontro a Palazzo Chigi con Giorgia Meloni, solo messo l’accento sulle priorità strutturali dell’alleanza atlantica ma in “un’era
Notizie dall'Italia e dal mondo reshared this.
L'Italia non è il paese più caro dove caricare un'auto elettrica
Un portale irlandese ha confrontato le tariffe per la ricarica casalinga in Europa, stabilendo dove sono più costose e più economiche.Andrea Spitti (alvolante.it)
Ben(e)detto sul Referendum
@Politica interna, europea e internazionale
L'articolo Ben(e)detto sul Referendum proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Politica interna, europea e internazionale reshared this.
L’asse Roma-Aia decide la sicurezza euroatlantica
@Notizie dall'Italia e dal mondo
A meno di un mese dal vertice Nato dell’Aia, la capitale è tornata a ospitare un confronto ad alta densità strategica. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ricevuto a Palazzo Chigi il segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Mark Rutte, in una tappa significativa del suo primo giro europeo dopo la
Notizie dall'Italia e dal mondo reshared this.
noticilla gorilla sapiens
gorillasapiens.wordpress.com/2…
#giorgiomanganelli @gorillasapiens
Poliversity - Università ricerca e giornalismo reshared this.
Digital onboarding, quanti rischi: come garantire la sicurezza
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
La verifica dell’identità durante il processo di digital onboarding può nascondere insidie ed esporre a rischi: l’uso di soluzioni che sfruttano la biometria permette di svolgere l’accesso a servizi e prodotti in modo semplice e sicuro
L'articolo Digital onboarding,
Informatica (Italy e non Italy 😁) reshared this.
È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
@Politica interna, europea e internazionale
È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Il magazine, disponibile già da ora nella versione digitale sulla nostra App, e da domani, venerdì 13 giugno, in tutte le edicole, propone ogni due settimane inchieste e approfondimenti sugli affari e il potere in
Politica interna, europea e internazionale reshared this.
Mr Coinbase scippa talenti a Neuralink e punta a un’alternativa ai chip cerebrali
L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Neuralink ha un altro rivale. Il co-fondatore di Coinbase sta lavorando a un progetto per realizzare un dispositivo per trattare malattie neurologiche ma anche "per
Informatica (Italy e non Italy 😁) reshared this.
Una giungla di fenomeni.
Se non riesci a concentrarti su cose serie per più di mezz'ora, è tempo di un post cazzaro.
Può anche non riuscire.
Tanto, sul #Blog, chi ti scova?
Presentazione del canale
Info Note Privacy si pone in opposizione all'attuale sistema del Web commerciale e di internet. Questo è un blog antitetico, anti sistemico, divergente e inconciliabile all’attuale sistema di sfruttamento digitale del Web commerciale.
Il blog è focalizzato sui diritti umani e in particolare sul diritto alla privatezza e la riservatezza in ambito tecnologico, informatico e telematico, ciò che viene chiamato comunemente i-Tech.
In questo angolo del cyberspazio si argomenta la sfuggente, inafferrabile ed ancora incompresa privatezza e riservatezza in relazione al Web ed internet.
Abbiamo constatato che quello che chiamiamo Web è una dimensione che io definisco "Ente", il quale non è un semplice luogo dove si esprime e manifesta un comportamento alla moda e o, una socializzazione come tanti definiscono il "progresso" della tecnologia, ma una vera forma perniciosa di "sistema" di vitadigitalizzato.
L’ Ente cyberspazio, ha cambiato radicalmente tutti gli aspetti del vivere di interi popoli.
Miliardi di persone parlano lingue diverse, non si capiscono, centinaia di milioni, ancora ad oggi non sanno leggere e scrivere la propria lingua, eppure tutti sanno usare un cellulare smart.
Tutti accumunati dalla unica lingua del “Dio Macchina” di Google e dei conosciuti gerarchi negrieri del potere che ci hanno imposto una prigione digitale come se fosse un premio. Noi tutti sorvegliati nel “pan-ottico” e completamente trasparenti alla vista del padrone onnipotente.
Abilmente gli sfruttatori oggi come ieri hanno creato nuove esigenze e nuovi mercati di profitto, nuovi schiavi e soprattutto, questo Ente ora con la quarta rivoluzione industriale, grazie al great reset, sta sostituendosi al nostro mondo il nostro "Ente naturale" in una forma di "contro cultura".
Da ciò sento (e credo che ne abbiamo bisogno tutti) la necessita di comprendere le ragioni e scoprire l'arcano dietro l'apparenza che sta governando il così chiamato progresso tecnologico "Deo Machina".
Partendo da domande semplici e ragionamenti elementari, onesti e chiari si può arrivare a dipanare il tutto.
Il mio intento è:
Analizzare, pubblicare, informare, commentare e promuovere soluzioni. Denunciare i crimini e conservare una copia documentale degli eventi, come testimonianza dei fatti e delle follie di questi tempi.
Le mie dovute avvertenze per chi legge.
Questo blog esprime il pensiero dell'autore, non è in nessun modo neutrale o super partes.
E' esplicitamente partigiano dei principi ispiratori della cultura di origine e provenienza dell'autore.
I presupposti identificabili come i pilastri e le basi di ogni concetto espresso in questo blog sono dedotti dai classici, dalla logica, dalla natura e dalla civiltà e delle radici di provenienza.
Signor Amministratore ⁂ likes this.
Ciao @PrivacyArchitect ,
vorrei condividere con te degli appunti su una questione che riguarda i post Friendica con il titolo
Formattazione post con titolo leggibili da Mastodon
Come forse saprai già, con Friendica possiamo scegliere di scrivere post con il titolo (come su WordPress) e post senza titolo (come su Mastodon). Uno dei problemi più fastidiosi per chi desidera scrivere post con il titolo è il fatto che gli utenti Mastodon leggeranno il tuo post come se fosse costituito dal solo titolo e, due a capi più in basso, dal link al post originale: questo non è di certo il modo miglior per rendere leggibili e interessanti i tuoi post!
Gli utenti Mastodon infatti hanno molti limiti di visualizzazione, ma sono pur sempre la comunità più grande del Fediverso e perciò è importante che vedano correttamente i vostri post: poter contare sulla loro visibilità è un'opportunità per aggiungere ulteriori possibilità di interazioni con altre persone.
Fortunatamente, con le ultime release di Friendica abbiamo la possibilità di modificare un'impostazione per rendere perfettamente leggibili anche i post con il titolo. Ecco come fare:
A) dal proprio account bisogna andare alla pagina delle impostazioni e, da lì, alla voce "Social Network" al link poliverso.org/settings/connect…
B) Selezionando la prima sezione "Impostazione media sociali" e scorrendo in basso si può trovare la voce "Article Mode", con un menu a cascataC) Delle tre voci disponibili bisogna scegliere "Embed the title in the body"
Ecco che adesso i nostri post saranno completamente leggibili da Mastodon!
Altre informazioni utili
Se vuoi sapere cosa succede qui, puoi iniziare da
1) Questo link poliverso.org/community che ti mostra i contenuti prodotti dagli utenti del solo server Poliverso
2) Questo link poliverso.org/community/global che ti mostra i contenuti prodotti dagli utenti di server diversi da Poliverso
3) Questo link poliverso.org/network dove vedrai gli aggiornamenti dei tuoi contatti; e se anche non hai ancora contatti (e quindi non vedrai nulla nella pagina principale), puoi dare un'occhiata ai link a sinistra, dove troverai un filtro sui contenuti, in base alla tua lingua, gli ultimi contenuti pubblicati oppure tag come #Art #Socialmedia e #USA.
4) Questo link poliverso.org/calendar che ti mostra gli eventi federati condivisi da persone del tuo server o dai contatti dei tuoi contatti
Infine ti do il link di un promemoria utile per i nuovi utenti Friendica (ma anche per quelli meno nuovi)
Cosa c’è dietro le strette francesi a porno e social?
L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Emmanuel Macron sembra aver intrapreso una crociata contro le principali piattaforme Internet, per lo più statunitensi, minacciando di togliere il traffico generato dai minorenni su social e perfino e-commerce. Un colpo ai
Informatica (Italy e non Italy 😁) reshared this.
di Laura Tussi e Antonio Mazzeo
Il 28 aprile 2025, tre organizzazioni insignite del Premio Nobel per la Pace – Nihon Hidankyo (2024), ICAN (2017) e IPPNW (1985) – hanno inviato una lettera congiunta ai presidenti Donald Trump e Vladimir Putin, esortandoli a intraprendere azioni decisive per la de-escalation nucleare e a impegnarsi in negoziati significativi per il disarmo.
Nella lettera, i firmatari sottolineano che Stati Uniti e Russia detengono insieme circa il 90% degli arsenali nucleari mondiali, attribuendo a entrambi una responsabilità speciale nel prevenire una catastrofe globale. Rievocando il vertice del 1986 tra Reagan e Gorbaciov a Reykjavík, che segnò un momento storico per il disarmo, gli autori dell’appello invitano i leader attuali a riprendere quello spirito di cooperazione e a compiere passi concreti verso l’eliminazione totale delle armi nucleari.
Terumi Tanaka, sopravvissuto al bombardamento atomico di Nagasaki e rappresentante di Nihon Hidankyo, ha dichiarato: “Le armi nucleari non devono mai essere usate. Il loro impiego sarebbe un crimine contro l’umanità”. Tanaka ha criticato le minacce nucleari di Putin nel contesto del conflitto in Ucraina, sottolineando la mancanza di comprensione delle devastanti conseguenze umane delle armi nucleari.
Melissa Parke, direttrice esecutiva di ICAN, ha ribadito l’urgenza dell’azione: “Ascoltare Tanaka descrivere gli effetti orribili del bombardamento dovrebbe convincere i leader mondiali a fare di più che semplicemente congratularsi con i hibakusha per questo premio. Devono onorarli eliminando urgentemente le armi nucleari”.
Michael Christ, a nome di IPPNW, ha aggiunto: “Le armi nucleari non sono una forza naturale inevitabile. Sono state costruite da mani umane e possono essere smantellate da mani umane. Tutto ciò che è necessario è la volontà politica”.
L’appello congiunto delle tre organizzazioni Nobel rappresenta un richiamo potente alla responsabilità e alla leadership necessarie per prevenire un conflitto nucleare. In un momento in cui la minaccia nucleare è più alta che mai, la loro voce si leva a favore della pace e della sicurezza globale. E ovviamente non si può che condividerlo pienamente, anche alla luce delle sempre più numerose minacce provenienti dagli stati maggiori di Stati uniti d’America, Russia, paesi NATO, Israele, Cina, India e Pakistan di impiegare le armi nucleari per “chiudere” i conflitti in atto.
Crediamo tuttavia che l’appello alla denuclearizzazione totale debba essere fatto anche a Francia e Regno Unito, due partner NATO dotati di armi di distruzione di massa, anch’essi in piena corsa al riarmo nucleare e all’adozione di strategie sempre più aggressive in ambito militare.
Allo stesso modo non possiamo dimenticare Israele, India e Pakistan, tutti paesi che non hanno firmato il trattato di non proliferazione e che purtroppo, si caratterizzano per la spregiudicatezza, direi meglio la follia, nel considerare l’uso di testate come un’opzione praticabile e “sostenibile” in caso di conflitto.
L’appello dei premi Nobel per la pace incita i movimenti No War a rafforzare il proprio impegno contro ogni sistema nucleare e rilanciare – così come fu negli anni ’80 – grandi campagne internazionali per il disarmo nucleare e la denuclearizzazione, anche attraverso atti concreti di “primo passo” di disarmo unilaterale nel cuore del vecchio continente , a partire dal nostro paese, che ha consentito l’US Air Force a dislocare le famigerate bombe “tattiche” B-61-12 nelle basi di Ghedi (Brescia) e Aviano (Pordenone), testate che in caso di conflitto o escalation bellica potranno essere montate a bordo dei cacciabombardieri di quarta e quinta generazione nella disponibilità dell’Aeronautica Militare italiana.
“Vi scriviamo come vincitori del Premio Nobel per la Pace impegnati nell’eliminazione delle armi nucleari. In questo momento di estremo pericolo nucleare, vi invitiamo a prendere misure urgenti per la de-escalation delle tensioni e impegnarvi in negoziati significativi per il disarmo nucleare”, si legge nella lettera congiunta delle Organizzazione Premi Nobel per la pace indirizzata a Putin e a Trump.
E’ un messaggio importante questo documento a firma di tre Premi Nobel per la Pace rappresentanti rispettivamente le Organizzazioni Nihon Hidankyo, ICAN e IPPNW. Perché “come leader di stati armati nucleari che possiedono il 90% degli arsenali mondiali, i presidenti Putin e Trump hanno l’obbligo speciale di agire con l’urgenza che questo momento di immenso pericolo richiede.”
Ancora una volta, e questa volta direttamente ai leader di Russia e Stati Uniti, viene rammentato il rischio sempre più alto di una escalation nucleare e di un conflitto atomico; oltretutto accentuato dai voluti processi di modernizzazione degli arsenali e dall’abbandono di storici trattati che, pur insufficienti per assicurare un disarmo concreto, erano comunque segno di seppur tiepida intenzione di accordo tra le superpotenze.
“Come hanno dichiarato gli Stati parte del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW) al loro recente incontro a New York: “L’architettura di lunga data del disarmo e della non proliferazione viene erosa, gli accordi sul controllo degli armamenti abbandonati e le posizioni militari si sono indurite, indebolendo ulteriormente l’architettura di sicurezza globale esistente. Un ambiente di sicurezza internazionale teso e sempre più polarizzato, combinato con una mancanza di fiducia e comunicazione, esacerba i pericoli esistenti dell’uso di armi nucleari.”
“Ricostruire il dialogo, ripristinare la fiducia, impegnarsi nuovamente nel disarmo nucleare.” L’invito dei Nobel aggiunge nuovamente l’esperienza degli Hibakusha, testimoni concreti dell’orrore di quanto l’atomica genera. Perché: “Sanno, per esperienza diretta, che nessuno dovrebbe mai sopportare la sofferenza che queste armi causano. Questo 21 giugno un gruppo di hibakusha arriverà a Reykjavík a bordo della Peace Boat dove visiteranno Höfði House, il sito di uno dei momenti più promettenti nella storia del disarmo nucleare.”
Ricordando infatti che “il vertice del 1986 tra i presidenti Reagan e Gorbaciov a Reykjavík ha aperto la strada a significative riduzioni di armi” e al quasi totale smantellamento dei missili nucleari. “Hanno quasi raggiunto una svolta storica per l’eliminazione di tutte le armi nucleari. Quel momento ha dimostrato che la volontà politica può superare divisioni apparentemente insormontabili.”
“Ora avete l’opportunità di riconquistare quello spirito e di andare oltre e ottenere ciò che i presidenti Reagan e Gorbaciov non sono riusciti a fare: l’eliminazione totale delle armi nucleari. Come premi Nobel per la pace, vi invitiamo a incontrarvi l’un l’altro per raggiungere un accordo sul disarmo nucleare totale.”
Ma, “nessuno dei nove paesi che possiedono armi nucleari – Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Regno Unito, India, Pakistan, Israele e Corea del Nord – sembra attualmente interessato al disarmo nucleare e al controllo degli armamenti.”
“Questo è il momento di mostrare al mondo la leadership coraggiosa e visionaria necessaria. Le armi nucleari non sono una forza naturale inevitabile che deve essere sopportata. Sono stati costruiti da mani umane e possono essere smantellati da mani umane. Tutto ciò che è necessario è la volontà politica. È nel vostro potere, come presidenti dei paesi nucleari più potenti del mondo, porre fine alle armi nucleari prima che finiscano noi”, afferma infine il documento a firma di Terumi Tanaka, Shigemitsu Tanaka, and Toshiyuki Mimaki, on behalf of Nihon Hidankyo, Nobel Peace Prize 2024, Melissa Parke and Akira Kawasaki, on behalf of ICAN, Nobel Peace Prize 2017, Michael Christ, on behalf of International Physicians for the Prevention of Nuclear War, Nobel Peace Prize 1985.
L’appello dei Premi Nobel a Trump e Putin: le Organizzazioni Nihon Hidankyo, ICAN e IPPNW chiedono di mettere in salvo l’umanità fermando l’escalation nucleare
di Laura Tussi e Antonio Mazzeo Il 28 aprile 2025, tre organizzazioni insignite del Premio Nobel per la Pace - Nihon Hidankyo (2024), ICAN (2Rifondazione Comunista
Stefano Andaloro reshared this.
Cultura della Difesa e spesa militare sostenibile. Crosetto e Giorgetti a confronto
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Autorità dello Stato, rappresentanti delle istituzioni e militari, Pmi e colossi della Difesa si sono riuniti nel IV Forum sulla Difesa organizzato del Centro Studi Machiavelli, presso l’università Link di Roma, per discutere sulle priorità strategiche e sulle necessità stringenti per la
Notizie dall'Italia e dal mondo reshared this.
Open Source CAD in the Browser
Some people love tools in their browsers. Others hate them. We certainly do like to see just how far people can push the browser and version 0.6 of CHILI3D, a browser-based CAD program, certainly pushes.
If you click the link, you might want to find the top right corner to change the language (although a few messages stubbornly refuse to use English). From there, click New Document and you’ll see an impressive slate of features in the menus and toolbars.
The export button is one of those stubborn features. If you draw something and select export, you’ll see a dialog in Chinese. Translated it has the title: Select and a checkmark for “Determined” and a red X for “Cancelled.” If you select some things in the drawing and click the green checkmark, it will export a brep file. That file format is common with CAD programs, but you’ll need to convert, probably, if you want to 3D print your design.
The project’s GitHub repository shows an impressive slate of features, but also notes that things are changing as this is alpha software. The CAD kernel is a common one brought in via WebAssembly, so there shouldn’t be many simple bugs involving geometry.
We’ve seen a number of browser-based tools that do some kind of CAD. CADmium is a recent entry into the list. Or, stick with OpenSCAD. We sometimes go low-tech for schematics.
Censura globale: dai palchi europei alle sale di Hollywood
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Lo scenario di libertà cambia e impone nuove regole alla cultura pop internazionale. Quest’anno l’Eurovision ha vietato qualsiasi tema politico o di attualità. Tutti gli artisti in gara hanno dovuto firmare un documento ufficiale in cui si sono impegnati a rispettare una serie di comportamenti,
Notizie dall'Italia e dal mondo reshared this.
Smartphone Android sotto assedio, e noi ancora convinti che “tanto è solo un telefono”
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Gli smartphone sono il nuovo campo di battaglia della cyber security. Ma in molti ancora non se ne sono accorti. Oppure fanno finta di niente. E l’aumento del 36% di attacchi conferma che il problema e anche culturale, non solo
Informatica (Italy e non Italy 😁) reshared this.
Israele-Germania. Più stretta la collaborazione militare, Berlino acquista l’Arrow 3
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Entro la fine del 2025 Berlino riceverà il sistema di “difesa aerea” israeliano di ultima generazione. Costo: 3,5 miliardi di dollari
L'articolo Israele-Germania. Più stretta la collaborazione militare, Berlino acquista l’Arrow 3 proviene
reshared this
Nuova utenza
Salve, ho letto nella guida che è cosa buona presentarsi.
Il mio soprannome è Echo.
Cordialmente
Ciao @Echo e benvenuto nel Poliverso!
Se vuoi sapere cosa succede qui, puoi iniziare da
1) Questo link poliverso.org/community che ti mostra i contenuti prodotti dagli utenti del solo server Poliverso
2) Questo link poliverso.org/community/global che ti mostra i contenuti prodotti dagli utenti di server diversi da Poliverso3) Questo link poliverso.org/network dove vedrai gli aggiornamenti dei tuoi contatti; e se anche non hai ancora contatti (e quindi non vedrai nulla nella pagina principale), puoi dare un'occhiata ai link a sinistra, dove troverai un filtro sui contenuti, in base alla tua lingua, gli ultimi contenuti pubblicati oppure tag come #Art #Socialmedia e #USA.
4) Questo link poliverso.org/calendar che ti mostra gli eventi federati condivisi da persone del tuo server o dai contatti dei tuoi contatti
Infine ti do il link di un promemoria utile per i nuovi utenti Friendica (ma anche per quelli meno nuovi)
Behörden schauen zu: KI-Suche für Gesichter breitet sich ungehindert aus
Gianluigi Pegolo*
Il risultato ottenuto dai cinque quesiti referendari è stato deludente. Ci si aspettava quantomeno un livello di partecipazione superiore, anche se il raggiungimento del quorum non era un traguardo facile da superare. Questo esito ovviamente non fa venire meno la validità dei quesiti posti e l’importanza delle tematiche affrontate. Interrogarsi sulle ragioni di tali risultati non è però vano. E anzi è una condizione essenziale per decidere il che fare. Da tale punto di vista, l’appello reiterato delle destre all’astensione era prevedibile, com’era prevedibile che avrebbe condizionato non poco il risultato, specie per il fatto che oramai i livelli di partecipazione nel paese, almeno a livello elettorale, sono drammaticamente scesi al di sotto del 50%. E tuttavia, questo spiega totalmente il risultato? Quantomeno due interrogativi debbano essere posti. L’uno riguarda l’efficacia dei quesiti presentati e l’altro il grado di mobilitazione messo in atto per sostenere il si. In una società in cui i soggetti si disgregano e le organizzazioni di massa e i partiti perdono la capacità di orientare i comportamenti dei cittadini e di rappresentarne appieno le istanze, l’adesione di carattere politico in senso stretto – che un tempo era il collante nei comportamenti politici e sociali – tende a sfumare. Ciò che resta in campo è l’interesse specifico del singolo. La conseguente settorializzazione degli interessi diventa l’esito del disgregarsi della solidarietà collettiva e delle culture politiche. Nel caso del referendum c’è da chiedersi se questa scelta, tutta centrata sul tema della precarietà del lavoro e sui diritti di cittadinanza non abbia in qualche modo limitato il consenso possibile. E’ una questione della fondamentale importanza perché se fosse vero, ciò significherebbe che sempre di più la battaglia nel mondo del lavoro per esprimere un’egemonia dovrebbe intrecciarsi con problematiche più vaste come per esempio la condizione del welfare. La seconda considerazione è che nonostante il meritorio impegno della CGIL e di alcuni soggetti politici e sociali, la sensazione è che non si sia fatto tutto il possibile. Molte volte si è percepito una sorta di obbligo politico o morale all’impegno. Ciò vale per molti dei soggetti coinvolti. E in ogni caso l’impegno dell’opposizione politica è stato altalenante, riflettendo divisioni presenti nel PD, o differenziazioni e scarsa capacità di mobilitazione, come nel caso dei Cinque stelle. Non vi è stata insomma quella convinzione e determinazione necessari. Certamente ha influito in questo la scarsa fiducia nel successo del referendum, dopo la non ammissione del quesito referendario sull’autonomia differenziata che sicuramente avrebbe fatto la differenza. Queste considerazioni pongono numerosi problemi nella prospettiva di una continuazione dell’iniziativa sociale e politica. Molto giustamente il segretario generale della CGIL Maurizio Landini ha centrato l’attenzione sulla necessità di partire da quei quattordici milioni di cittadini che si sono recati a votare e, in particolare, su quanti hanno votato si. Essi costituiscono la base sociale dalla quale ripartire. Il problema è come fare per dare rappresentanza a questi elettori e anzi per estendere ulteriormente il consenso. E’ probabile che senza una proposta precisa tale realtà sia destinata, com’è successo più volte in passato, a dispendersi. Ciò che sarebbe invece necessario è offrire a quei milioni di si una sponda politico /organizzativa cui aderire o in cui riconoscersi. Qualcuno potrebbe pensare che tale compito ricada sui partiti o su alcune organizzazioni di massa e in primis la CGIL. A me pare che si dovrebbe fare un passo in più è porsi il problema della costruzione di un’”alleanza sociale”, strutturata a partire dall’esperienza dei comitati referendari che raccolga tutte le forze disponibili. Non quindi un generico appello, ma una proposta politico/organizzativa che consenta ai molti che credono in certi valori e che vogliono battersi per determinati contenuti di mobilitarsi anche nei livelli locali. In poche parole occorre dare alla prospettiva della Via maestra, cioè quella della valorizzazione del dettato costituzionale, un orizzonte più ampio e concreto. In tal senso i temi del lavoro, del welfare e della democrazia sono i pilastri di una piattaforma per la mobilitazione sociale; l’organizzazione locale è la condizione per un intervento capillare efficace e per la raccolta di nuove forze; il carattere specificamente sociale di tale alleanza è il mezzo per costruire l’unita sui contenuti consentendo a tutti di partecipare, senza annullare le proprie specificità. Si consideri inoltre che strumenti di partecipazione come il referendum diventano sempre più difficili da utilizzare e che esiste nel paese un livello di spoliticizzazione e anche di resistenza culturale (come dimostra il risultato del referendum sulla cittadinanza) che necessitano di un’azione pervasiva. Chi può oggi avanzare una proposta che vada in questa direzione, ma soprattutto avere l’autorevolezza e la forza per promuoverla? In primis il soggetto che ha promesso fin qui l’iniziativa e cioè la CGIL. E questo per varie ragioni, ma in primo luogo per l’essere il principale soggetto sociale organizzato in grado di superare le divisioni politiche, oltre che quello dotato di un supporto organizzativo necessario per attivare un processo. D’altronde solo andando in questa direzione si può mettere a valore il risultato del referendum.
*Direzione nazionale PRC-S.E.
Che fare dopo il risultato referendario?
Gianluigi Pegolo* Il risultato ottenuto dai cinque quesiti referendari è stato deludente. Ci si aspettava quantomeno un livello di partecipazione supeRifondazione Comunista
EDRi-gram, 12 June 2025
What has the EDRis network been up to over the past two weeks? Find out the latest digital rights news in our bi-weekly newsletter. In this edition: UK data adequacy under scrutiny, ProtectEU strategy a step further towards digital dystopia, and more!
The post EDRi-gram, 12 June 2025 appeared first on European Digital Rights (EDRi).
freezonemagazine.com/articoli/…
Con questo articolo Free Zone Magazine continua la serie di interviste a Editori Indipendenti perché riteniamo che il loro ruolo nel campo dell’editoria sia da sempre di vitale importanza. Ciò per il lavoro di accurata ricerca, da loro svolto, nell’individuazione di autori e libri di particolare interesse, oltre che valore letterario, che altrimenti
La Cechia punta in alto per ospitare una “gigafactory dell’IA” dell’UE
L'articolo proviene da #Euractiv Italia ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Intelligenza Artificiale
La Cechia è in corsa per ospitare una delle “gigafactory dell’intelligenza artificiale” dell’Unione europea – enormi centri di calcolo pensati per potenziare le capacità dell’Europa nel
Intelligenza Artificiale reshared this.
Le commissioni in Parlamento cambiano stagione, ma poche poltrone | Pagella Politica
pagellapolitica.it/articoli/ri…
Dal 3 giugno è aperta la piattaforma per le adesioni individuali alla Campagna Stop ReArm Europe.
MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO GUERRA, RIARMO, GENOCIDIO, AUTORITARISMO
FERMIAMO LA GUERRA - STOP REARM EUROPE
ROMA 21 GIUGNO 2025 ore 14:00 Porta Sa…
FREE ASSANGE Italia
Dal 3 giugno è aperta la piattaforma per le adesioni individuali alla Campagna Stop ReArm Europe. MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO GUERRA, RIARMO, GENOCIDIO, AUTORITARISMO FERMIAMO LA GUERRA - STOP REARM EUROPE ROMA 21 GIUGNO 2025 ore 14:00 Porta Sa…Telegram
Anche la Toscana interromperà le relazioni istituzionali con Israele
"L’interruzione delle relazioni istituzionali ha un valore più politico che economico. Di fatto significa che i rappresentanti delle regioni, a partire dai presidenti, non potranno incontrare diplomatici israeliani e che non potranno essere organizzati eventi in collaborazione con istituzioni israeliane".
like this
Poliversity - Università ricerca e giornalismo reshared this.
The confirmation follows 404 Media's reporting using flight data and air traffic control (ATC) audio that showed the agency was flying Predator drones above Los Angeles.
The confirmation follows 404 Mediax27;s reporting using flight data and air traffic control (ATC) audio that showed the agency was flying Predator drones above Los Angeles.#News
CBP Confirms It Is Flying Predator Drones Above Los Angeles To Support ICE
The confirmation follows 404 Media's reporting using flight data and air traffic control (ATC) audio that showed the agency was flying Predator drones above Los Angeles.Joseph Cox (404 Media)
USA e #Cina, il teatro dei #dazi
USA e Cina, il teatro dei dazi
Al termine di due giorni di discussioni a Londra, le delegazioni di alto livello di Cina e Stati Uniti avrebbero trovato un accordo sul ripristino del meccanismo di “consenso”, sottoscritto a Ginevra lo scorso mese di maggio, per evitare un’escalatio…www.altrenotizie.org
non sono soltanto le #bugiesioniste a darmi il voltastomaco, ma anche la facilità del mondo #Google ad accettare clienti di questa risma: youtu.be/Cs7cpkDKTh0?si=jA96In…
ma ci rendiamo conto del livello di schifo?
#vomito #sionisti
#Gaza #genocidio #Palestina
#warcrimes #sionismo #zionism
#starvingpeople #starvingcivilians
#iof #idf #colonialism #sionisti
#izrahell #israelterroriststate
#invasion #israelcriminalstate
#israelestatocriminale
#bambini #massacri #deportazione
#concentramento
Poliversity - Università ricerca e giornalismo reshared this.
like this
ICYMI: No Kings and Good Neighbors
This Saturday, June 14th, there will be nationwide “No Kings” protests, protesting the current administration and the overreach of federal powers.
In the United States of America, we have no kings.
While many Pirates have already expressed their desire to attend their local No Kings protest, which you could find here.
In addition to attending, representatives from the Arizona Pirate Party will be tabling at the No Kings protest at Reid Park in Tucson, AZ
Speaking of No Kings, check out the Illinois Pirate Party Captain’s speech from the 50501 “No Kings” protest from May 17th in Quincy, IL here.
Back on Pan-American Day weekend, members of the US Pirate Party held tabling events and passed out flyers promoting the need for the United States being a good neighbor. That flyer is now available on our website and is available to read, download and print here.
Grecia, tre deputati neofascisti sospesi per “frode elettorale”
@Notizie dall'Italia e dal mondo
In Grecia la Corte Suprema ha inabilitato tre deputati del partito di estrema destra "Spartani", guidato dal carcere dall'ex leader di Alba Dorata
L'articolo Grecia, tre deputati neofascisti sospesi per “frode elettorale” proviene da pagineesteri.it/2025/06/11/mon…
Notizie dall'Italia e dal mondo reshared this.
“This would do immediate and irreversible harm to our readers and to our reputation as a decently trustworthy and serious source,” one Wikipedia editor said.#News
All’Italia serve una strategia per abbassare le bollette (di A. Corrado)
@Politica interna, europea e internazionale
Mentre sembra sempre che il governo Meloni abbia cose più importanti da fare, in Italia si aggira indisturbato un Robin Hood impazzito che svuota le tasche a cittadine e cittadini e alle piccole e medie imprese, spina dorsale del nostro tessuto economico e produttivo, per gonfiare quelle dei ricchi, che
Politica interna, europea e internazionale reshared this.
Filippo
in reply to simona • • •simona
in reply to simona • •