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Smartwatch, AI e nuovi tool: Kali Linux 2025.2 è il futuro del pentesting


Kali Linux 2025.2 segna un nuovo passo avanti nel mondo del penetration testing, offrendo aggiornamenti che rafforzano ulteriormente la sua reputazione come strumento fondamentale per la sicurezza informatica. Tra le novità più rilevanti troviamo il supporto per smartwatch, un’interfaccia menu completamente rinnovata e una serie di nuovi strumenti pensati per potenziare le attività di Red Team e Blue Team.

Il sistema presenta un menu completamente riprogettato che abbandona la vecchia struttura BackTrack in favore del framework MITRE ATT&CK. Questa riorganizzazione rende l’individuazione degli strumenti notevolmente più intuitiva sia per i red team che per i blue team, risolvendo problemi di vecchia data relativi all’organizzazione e all’accessibilità degli strumenti.

Il nuovo sistema è completamente automatizzato e sostituisce il precedente approccio di gestione manuale, diventato sempre più difficile da gestire con l’aumento della collezione di strumenti. Questa versione apporta miglioramenti sostanziali agli ambienti desktop, con GNOME aggiornato alla versione 481. Tra i principali miglioramenti rientrano le notifiche, miglioramenti delle prestazioni, il triplo buffering dinamico, funzionalità avanzate di visualizzazione delle immagini, funzionalità di benessere digitale e supporto HDR.

Gli utenti KDE riceveranno Plasma 6.3, che presenta una revisione sostanziale del ridimensionamento frazionario, una migliore precisione dei colori dello schermo con Night Light e funzionalità di monitoraggio del sistema migliorate. Un’aggiunta degna di nota è la nuova estensione GNOME VPN IP, che visualizza l’indirizzo IP della connessione VPN corrente direttamente nel pannello e consente di copiarlo dagli appunti con un clic. Questa funzionalità, frutto del contributo della comunità, rispecchia funzionalità simili precedentemente disponibili solo negli ambienti Xfce.

Le funzionalità di ricognizione di Active Directory ricevono un notevole impulso con l’integrazione di BloodHound Community Edition. L’aggiornamento include un set completo di ingestori: azurehound, bloodhound-ce-python e sharphound. Questo aggiornamento fornisce un’interfaccia più fluida, prestazioni migliori e funzionalità avanzate per la mappatura di ambienti Active Directory complessi.

youtube.com/embed/nbX27_yCTmc?…

La versione 2025.2 di Kali Linux ha introdotto una funzionalità teaser che mostrava Kali NetHunter KeX in esecuzione su sistemi radio Android. Questo sviluppo rappresenta quello che sembra essere il primo caso d’uso del suo genere, e funge da anteprima per il futuro supporto ad Android Auto, che funzionerà con qualsiasi unità principale non basata su Android che supporti Android Auto. L’integrazione di Android Radio sfrutta la tecnologia Kali NetHunter Desktop Experience (KeX). KeX consente agli utenti di eseguire sessioni desktop complete di Kali Linux con supporto per il mirroring dello schermo tramite HDMI o trasmissione wireless.

Di seguito i nuovi strumenti introdotti nella nuova versione di Kali Linux

Il nuovo supporto del kernel si estende ad altri dispositivi, tra cui Xiaomi Redmi 4/4X e Redmi Note 11. Il supporto per i computer a scheda singola ARM è stato consolidato, con Raspberry Pi 5 ora supportato dall’immagine unificata a 64 bit e aggiornato a un kernel basato su 6.12.

La sola capacità di iniezione Wi-Fi dello smartwatch rende questa versione un punto di svolta per le valutazioni della sicurezza mobile, mentre il sistema di menu ristrutturato e la raccolta di strumenti ampliata garantiscono una continua rilevanza per i professionisti della sicurezza informatica in tutto il mondo.

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Watkin’s Tower: London’s Failed Eiffel Tower


The city of London is no stranger to tall constructions today, but long before the first skyscrapers would loom above its streets, Watkin’s Tower was supposed to be the tallest structure in not only London but also the entirety of the UK. Inspired by France’s recently opened Eiffel tower, railway entrepreneur and Member of Parliament [Sir Edward Watkin] wanted to erect a structure that would rival the Eiffel tower, as part of a new attraction park to be constructed near the Middlesex hamlet of Wembley. In a retrospective, [Rob’s London] channel takes a look at what came to be known as Watkin’s Folly among other flattering names.
The first stage of Watkin's Tower at Wembley Park. The only to be ever completed. (Source: Wikimedia)The first stage of Watkin’s Tower at Wembley Park. The only to be ever completed. (Source: Wikimedia)
After [Gustave Eiffel], the architect of the Eiffel tower recused himself, a design competition was held for a tower design, with the Illustrated Catalogue of the 68 designs submitted available for our perusal. The winner turned out to be #37, an eight-legged, 366 meter tall tower, much taller than the 312.2 meter tall Eiffel tower, along with multiple observation decks and various luxuries to be enjoyed by visitors to Wembley Park.

Naturally, [Watkin] commissioned a redesign to make it cheaper, which halved the number of legs, causing subsidence of the soil and other grievances later on. Before construction could finish, the responsible company went bankrupt and the one constructed section was demolished by 1907. Despite this, Wembley Park was a success and remains so to this day with Wembley Stadium built where Watkin’s Folly once stood.

youtube.com/embed/tKWUxImbwTo?…


hackaday.com/2025/06/13/watkin…

#37


AMD vuole moltiplicare per 20 l’efficienza energetica entro il 2030: il futuro è rack-scale


Con il rallentamento della legge di Moore e l’aumento del consumo energetico dei data center, AMD si pone l’ambizioso obiettivo di aumentare l’efficienza energetica dei suoi chip di 20 volte entro il 2030. Un passo fondamentale in questa direzione sarà la transizione all’architettura rack-scale, ovvero la progettazione di sistemi di elaborazione su scala di rack di server, anziché di singoli chip.

Sam Naffziger, Senior Vice President di AMD, osserva che più grande è il dispositivo, maggiore è la sua efficienza. Questa logica è già implementata nell’architettura chiplet, che ha permesso ad AMD di superare i limiti e raggiungere elevate prestazioni per watt di potenza. Il culmine è stata la serie MI300: assemblaggi 3D densi che integrano elaborazione, I/O e interconnessioni in un unico package.

Il passo successivo sarà MI400, la prima piattaforma rack-scale completa di AMD. Utilizzerà la propria interfaccia di accelerazione UALink e competerà con le soluzioni Nvidia che scalano le GPU fino a centinaia di istanze per rack. In futuro, AMD potrebbe passare dalle connessioni in rame a quelle fotoniche, che promettono una maggiore larghezza di banda, ma sono attualmente limitate dalle difficoltà tecniche e dal consumo energetico dei laser.

L’efficienza energetica non riguarda solo l’hardware, tuttavia. AMD punta su una stretta integrazione tra hardware e software. L’azienda sta attivamente sviluppando la sua piattaforma ROCm, ottimizzandola per i framework più diffusi, da PyTorch a vLLM. Le acquisizioni di Nod.ai, Mipsology e Brium hanno rafforzato lo sviluppo software e Sharon Zhou della startup Lamini si è recentemente unita al team.

AMD sta inoltre implementando il supporto per i formati di dati di piccole dimensioni FP8 e FP4, che consentono di ridurre il consumo energetico senza compromettere la qualità dell’output. Ma questo richiederà tempo: il supporto per FP8 in vLLM è stato implementato quasi un anno dopo il rilascio di MI300X.

Per monitorare i progressi della sua iniziativa 20×30, AMD utilizzerà un indice personalizzato che tiene conto delle prestazioni della GPU, della larghezza di banda della memoria HBM e della rete, con pesi diversi per le attività di training e inferenza.

L’attenzione rivolta alle nuove tecnologie di packaging, alle architetture rack-scale e agli sviluppi software riflette la strategia di AMD volta a ridurre il consumo energetico di fronte alla rapida crescita dei carichi di lavoro di intelligenza artificiale.

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Oltre 260.000 siti violati con un trucco JS: come funziona il devastante attacco JSFireTruck


Gli aggressori hanno violato oltre 260.000 siti web legittimi iniettandovi codice JavaScript dannoso, mascherato da una stringa di caratteri innocente. La campagna di massa, scoperta dagli specialisti di Palo Alto Networks, è iniziata a fine marzo e si è intensificata notevolmente a metà aprile. L’obiettivo principale è reindirizzare gli utenti a risorse dannose attraverso pagine infette, soprattutto se la transizione avviene dai motori di ricerca.

Per nascondere il vero scopo degli script, viene utilizzato uno stile di programmazione insolito chiamato JSFuck , che consente di scrivere programmi completi utilizzando solo sei caratteri: [, ], +, $, {, }. Il team di Unit 42 ha suggerito un nome meno provocatorio: JSFireTruck, che allude alla natura del codice. Tale offuscamento complica seriamente l’analisi e consente agli script di rimanere inosservati per lungo tempo.

Il codice infetto traccia la risorsa da cui proviene l’utente. Se si tratta di un motore di ricerca come Google, Bing o DuckDuckGo, il visitatore viene automaticamente reindirizzato a siti esterni con contenuti potenzialmente dannosi. Queste pagine possono contenere exploit, malware, falsi aggiornamenti del browser e utilizzare il traffico per scopi di monetizzazione e malvertising.

La campagna ha raggiunto il picco il 12 aprile, con oltre 50.000 pagine web infette registrate in un solo giorno. In un solo mese, il sistema di telemetria di Palo Alto Networks ha rilevato quasi 270.000 URL infetti. Parallelamente, è stata registrata un’altra attività pericolosa : un nuovo sistema di distribuzione del traffico (TDS) chiamato HelloTDS, scoperto dagli specialisti di Gen Digital.

Questa piattaforma si concentra sul reindirizzamento selettivo degli utenti in base al loro indirizzo IP, alla geolocalizzazione, alle caratteristiche del browser e del dispositivo. HelloTDS analizza innanzitutto il visitatore e solo in seguito decide se mostrargli un CAPTCHA falso, un’email di supporto tecnico, un presunto aggiornamento del browser o un altro trucchetto.

Se l’utente non soddisfa i parametri, viene reindirizzato a una pagina innocua: questa strategia aiuta gli aggressori a evitare di essere scoperti. Risorse di streaming, siti di file sharing e reti pubblicitarie che ospitano payload JavaScript dannosi sono stati spesso utilizzati come punti di lancio per gli attacchi.

Alcune catene di attacco hanno portato all’installazione del malware PEAKLIGHT, noto anche come Emmenhtal Loader. Questo loader viene utilizzato per distribuire infostealercome Lumma sui dispositivi, raccogliendo dati dai browser, rubando password e rubando criptovalute.

Il supporto dell’infrastruttura HelloTDS si basa sui domini di primo livello generati dinamicamente .top, .shop e .com. Questi vengono utilizzati per gestire codice e reindirizzamenti. Oltre a mascherarsi esternamente come siti legittimi, queste piattaforme sono dotate di script specifici che riconoscono VPN, emulatori di browser e ambienti di ricerca, al fine di bloccare l’accesso agli specialisti della sicurezza ed evitarne la divulgazione.

La portata, l’imitazione di pagine legittime e i sofisticati metodi di filtraggio rendono le campagne basate su JSFireTruck e HelloTDS particolarmente pericolose, sia per gli utenti comuni che per i proprietari di risorse compromesse.

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Open a Portal to an NES Emulator


The Portal games were revolutionary not only for their puzzle-based, narrative-driven gameplay, but also for their unique physics engine, which let players open portals anywhere and conserve momentum and direction through them. They’re widely regarded as some of the best video games ever made, but even beyond that they have some extra features that aren’t talked about as much. Namely, there are a number of level editors and mods that allow the in-game components to be used to build things like logic gates and computers, and this project goes even further by building a working NES emulator, all within Portal 2.

The main limitation here is that Portal 2 can only support a certain number of in-game objects without crashing, far lower than what would be needed to directly emulate NES hardware. The creator of the project, [PortalRunner], instead turned to Squirrel, the Portal 2 scripting language, and set about porting an existing NES emulator called smolnes to this scripting language. This is easier said than done, as everything in the code needs to be converted eight bits and then all of the pointers in smolnes need to be converted to use arrays, since Squirrel doesn’t support pointers at all. As can be easily imagined, this led to a number of bugs that needed to be sorted out before the game would run at all.

For those interested in code golfing, porting, or cross-compatibility, this project is a master class not only in the intricacies of the Portal 2 scripting language but in the way the NES behaves as well, not to mention the coding skill needed to recognize unique behaviors of the C language and the Squirrel scripting language. But eventually [PortalRunner] is able to get Super Mario Bros. running in Portal 2, albeit with low resolution and frame rate. Since we heard you like games within games, someone else put DOOM inside DOOM so you can DOOM while you DOOM.

youtube.com/embed/PUTRvF7slYs?…

Thanks to [Mahdi] for the tip!


hackaday.com/2025/06/13/open-a…



Fediforum happened this week, porting your social graph cross-protocol with Bounce, Bonfire gets closer to release, a prominent Lemmy server shuts down, and much more.


Fediverse Report – #120

Fediforum happened this week, porting your social graph cross-protocol with Bounce, Bonfire gets closer to release, a prominent Lemmy server shuts down, and much more.

I also run a weekly newsletter, where you get all the articles I published this week directly in your inbox, as well as additional analysis. You can sign up right here, and get the next edition this Friday!

FediForum and related announcements


The FediForum unconference was this week, with three days of sessions, keynotes and demos. The event was originally scheduled for April, but got cancelled at the last minute due to drama around transphobic statements made by one of the co-organisers. The individual in question left FediForum, and instead FediForum set up an advisory board with a number of community members. This edition of FediForum had keynotes for the first time, by ActivityPub co-creator Christine Lemmer-Webber, author Cory Doctorow, and Ian Forrester, who lead a Mastodon instance at the BBC. There were also a large number of demos (list here) and unconference sessions about a wide variety of subjects. I’ll write more about both the demos and the keynotes once the videos of them will become available online, likely next week.

Bounce is a newly-announced tool that allows people to migrate their social graph across protocols. It is made by A New Social, the organisation behind Bridgy Fed. The ability to port a social graph from AT Protocol to ActivityPub reshapes what is possible within the Open Social Web. For that reason, I think Bounce is a meaningful release, with its power mainly being in altering the shape of these networks. I wrote an essay on that this week that goes into the philosophical side of Bounce. For more practical information I can recommend this coverage by TechCrunch and The Verge. Meanwhile, A New Social’s CTO Ryan Barrett has shared all the updates and new features that have happened to Bridgy Fed over the recent months.

Music sharing platform Bandwagon shared more information during Fediforum on their development work, and how they are working on integrating album sales. A dev blog by Bandwagon recently shared their plans on adding a premium subscription, and how album sales work. During a Fediforum session, developer Ben Pate shared some screenshots on what this looks like. WeDistribute has a deep dive into Bandwagon and the current state of development based on the latest FediForum session.

Bonfire is an upcoming fediverse platform that has slowly been reaching the end of the line for development, and they announced the release candidate version of Bonfire 1.0. It is a framework and platform for building communities on the fediverse, and has a large variety of features and extensibility. One of the standout features is circles and boundaries. Circles allow users to define lists of accounts, and boundaries allows users to determine on a per-post basis to what circles each post gets shared. This creates a significant amount of flexibility on how to handle private posts, something which is in huge demand within the open social web. Bonfire also gives users a large amount of control over how they see and filter their feed. For more of a philosophical take on that, I recently wrote about how Bonfire’s approach on custom feeds compares to Bluesky’s approach. The developers are inviting people to install their own instance and experiment with the new features. It is unknown when Bonfire will be ready for a full 1.0 release. For another look at Bonfire, TechCrunch also covered the story.

Filmmaker and fediverse evangelist Elena Rossini has released her fediverse promotion video, which was highly anticipated by the community. The video can be viewed here, and tells the story of why the fediverse matters for a lay audience. The video is worth paying attention to for two reasons: first of all, it is a well-produced promo video for the fediverse that explains some of the core ideas in an accessible manner. Secondly, the video has gotten a huge amount of support from within the fediverse community, with a large number of prominent people within the community supporting Rossini’s work. One of the challenges of analysing a decentralised community is that there is no singular decentralised community, there are a wide variety of different groups and cultures. However, by seeing how and who responded positively to the video, it becomes clear that Rossini’s video does represent a dominant and popular understanding of what the fediverse is, and why it matters. In that way, analysing the video does provide good insight into the one of the more dominant and popular cultures of the fediverse.

Shutdown of Lemmy and opportunity for PieFed


Lemm.ee, one of the biggest Lemmy servers, is shutting down at the end of June. The team says: “The key reason is that we just don’t have enough people on the admin team to keep the place running. Most of the admin team has stepped down, mostly due to burnout, and finding replacements hasn’t worked out.” This has some significant impact on the wider Threadiverse community, as the lemm.ee hosted a significant number of popular communities. This makes server shutdowns on Threadiverse platforms signficantly more impactful, as they also impact people who do not have an account on the platform. Community migration is challenging, and there are no specific tools to help with a community with migrating to a different server.

The shutdown of the Lemm.ee server provides an opportunity for PieFed, a link-aggregator platform similar to Lemmy. PieFed is over a year old, that has seen significant development and new features beyond Lemmy, but has not managed to gain traction yet, with growth of users being slow. However, now that communities on the lemm.ee. server need to find a new place, PieFed is emerging as one of the main destinations. In turn, this is giving PieFed some much need promotion and awareness within the Threadiverse community, with PieFed doubling the number of accounts within a week. Lemmy clients are also starting to add support for PieFed, with the Lemmy client Interstellar already supporting PieFed. PieFed also uploaded two PeerTube video walking through all the moderation and administration features the platform has.

Platform updates


Ghost’s work on implementing ActivityPub is getting close to an official release. In their latest update, Ghost said that their ActivityPub integration will be part of the Ghost 6.0 release, which will come in ‘a few weeks’. The team has been working on ActivityPub for over a year, and have grown from 3 people to 8 people now working on their social web integration. For Ghost, the ActivityPub integration is more than just another connector, describing it as ‘a statement that the open web still matters’.

Mastodon is planning to release a new update, version 4.4, with the first beta now available. Some of the new features include the ability to set more feature content on user profiles, more list and follow management tools. For admins, there are better tools for setting legal frameworks, moderation tweaks and more. The biggest feature of the patch is that it will display quoted posts. The highly requested feature will only be fully available in version 4.5, which will include the ability for users to create quoted posts. Mastodon CTO Renaud Chaput says that he expects version 4.4 to be released at the end of June, with version 4.5 scheduled a few months later in September of October. The organisation also shared their monthly engineering update for May.

PeerTube released their latest version, 7.2, with a new design for video management and publication pages. PeerTube also now has more features for handling sensitive content. Creators can now add an explanation of why the content is marked as sensitive. Users also have more flexibility with how they want sensitive content to be handled, with various different configurations between hiding, blurring or warning about a video with sensitive content. PeerTube is also running a crowdfunding campaign for the mobile app, which has now crossed the halfway mark at 35k EUR. This milestone is for video management from the mobile app, with the next milestone being for livestream support in-app. The PeerTube app developer also shared a blog post with his thoughts on the technical framework considerations for building the app.

Hollo is a single-user microblogging platform, and their latest release has a significant number of new features, including better OAuth and various upgrades to the UX. Developer Hong Minhee also announced that independent fediverse developer Emelia Smith will join as a co-maintainer for Hollo.

The Links


That’s all for this week, thanks for reading! You can subscribe to my newsletter to get all my weekly updates via email, which gets you some interesting extra analysis as a bonus, that is not posted here on the website. You can subscribe below:

#fediverse

fediversereport.com/fediverse-…




Rilasciata la nuova versione 0.10.0 di Flohmarkt: ecco il changelog

Le novità della nuova versione di #flohmarkt

codeberg.org/flohmarkt/flohmar…

Un ringraziamento a @grindhold per il prezioso lavoro finalizzato a creare un'alternativa Federata ai portali di acquisto

#Riuso #Fedimercatino #Flohra

cc @FediMercatino - flohmarkt

@Che succede nel Fediverso?


#flohmarkt 0.10.0 has been released. check out the changelog at codeberg.org/flohmarkt/flohmar…

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Cominciata la risposta dell’Iran. Colpita Tel Aviv


@Notizie dall'Italia e dal mondo
SEGUI IL LIVE. Una raffica di missili è stata lanciata dall'Iran verso Israele. Almeno uno ha colpito la capitale Tel Aviv.
L'articolo Cominciata la risposta dell’Iran. Colpita Tel Aviv proviene da Pagine pagineesteri.it/2025/06/13/med…



#NoiSiamoLeScuole questa settimana è dedicato a cinque scuole toscane: l’Istituto Tecnico Professionale “Margaritone-Vasari”, il Liceo “Piero Della Francesca” e l’IC “Cesalpino” di Arezzo, l’Istituto Professionale “Avogadro” di Abbadia San Salvatore …



Rifondazione Comunista sarà anche quest’anno al Roma Pride per esprimere solidarietà alla comunità LGBTQIA+ che in questo ultimo anno è il bersaglio di un’escalation di odio e violenza, quella di strada tanto quanto quella istituzionale. Ricordiamo che Rifondazione Comunista rimane l’unico partito in Italia a far eleggere una persona trans in parlamento, un fatto che a distanza di quasi vent’anni continuiamo a rivendicare con orgoglio – ancor più oggi quando le persone trans* in particolare sono nel mirino delle destre di tutto il mondo, Italia compresa.

Rifondazione proprio per questo è solidale con le le istanze delle persone trans, queer e non binary che si sentono sovradeterminatә dalle stesse circostanze che hanno portato alla nascita del Priot, pur non condividendo la scelta quest’anno di renderlo antagonista al Pride istituzionale e le pratiche che ne sono conseguite. Ma questo non ci esenta dal riconoscere anche le criticità della gestione di un momento e di uno spazio fondamentali nella vita delle persone LGBTQIA+.

Troviamo problematica la scelta di ridurre progressivamente la partecipazione di tutte le diverse realtà che compongono la comunità dopo averle ignorate anche quando partecipavano al comitato organizzativo perché il Pride e di tuttә; è simbolicamente molto problematico un nuovo percorso – inaugurato l’anno scorso – che prevede un corteo che va a chiudersi dentro un recinto nascosto al pubblico perché il Pride è rivolta di strada; è estremamente problematico un manifesto politico che pur apprezzabile per molti versi, si rifiuta di chiamare le cose col proprio nome perché quello che sta avvenendo in Palestina è un genocidio anche di nome e non solo di fatto; troviamo problematica la scelta della stesse forze che si arrogano il timone del movimento di ignorare selettivamente i risultati dei tavoli di lavoro a cui abbiamo partecipato (invitatә) soprattutto quando ignorano il nodo centrale che lega in modo inestricabile diritti civili e diritti sociali.

Per le stesse ragioni continuiamo a trovare problematica (se non tragicamente sbagliata nel caso di marchi apertamente sostenitori del genocidio palestinese) la scelta di perseguire la logica delle sponsorizzazioni private, perché ci rende tuttә fragilә e ricattabilә e soggettә all’aria politica che tira al momento – come dimostra il fuggi fuggi degli sponsor: se tanti servizi per la comunità dipendono dal privato, forse compito di chi è al timone del movimento dovrebbe essere quello di lottare contro la dismissione generale dello stato sociale, affinché si prenda carico in maniera specifica delle esigenze di una comunità che non deve dipendere dalle fluttuanti elemosine del capitalismo. E crediamo che sia profondamente problematica la scelta di interloquire e cercare punti di convergenze con le stesse forze che adesso hanno anche il potere istituzionale per negare, reprimere e distruggere concretamente le nostre identità e le nostre vite.

Lә compagnә di Rifondazione e Giovanә Comunistә però, nonostante tutte queste contraddizioni, anche quest’anno al Roma Pride ci saranno, perché gli spazi conquistati col sacrificio e anche col sangue di tantә non si abbandonano a nessun costo e saremo lì a portare anche le istanze di chi ha scelto di non esserci e di chi non può e per non smettere mai di denunciare tutte queste criticità nello spirito più unitario possibile. Le alleanze politiche e sociali perseguite in questi anni stanno mostrando tutta la loro volatilità e la realtà con cui dobbiamo continuare a fare i conti è sempre la stessa: da una parte ci sono i sistemi di dominio, dall’altra le soggettività oppresse. È il momento di schierarsi e restare unitә, prima che ci travolgano.
Buon Roma Pride a tuttә

Federazione Roma Castelli Litoranea del Partito della Rifondazione Comunista

Giovanә Comunistә Roma



Il #MIM ha pubblicato l’ordinanza con cui vengono stabilite le date ufficiali relative al calendario scolastico nazionale per l’anno 2025/2026, comprese le festività riconosciute su tutto il territorio e le scadenze degli esami di Stato.
#MIM


Chip, perché la Cina ostacola l’affare (americano) tra Synopys e Ansys

L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Come ritorsione per le limitazione americane sui software per i microchip, la Cina ha deciso di posticipare l'approvazione della fusione tra due aziende americane, Synopsys e Ansys: l'esito di un affare da 35 miliardi è ora incerto.



Inizia con un commosso saluto alla delegazione palestinese il 5° congresso di Syriza. “Insieme noi creiamo il futuro” lo slogan del congresso, in un momento di difficoltà per tutta la sinistra in Europa, a cui la Grecia non sfugge. Oggi – ricordiamo tutti e tutte come sia stata strangolata la Grecia 11 anni fa, laboratorio [...]


Israele è uno stato terrorista che viola sistematicamente il diritto internazionale. Non bastano il genocidio a Gaza, l’apartheid in Cisgiordania, gli omicidi extragiudiziali in ogni angolo del pianeta, i bombardamenti e le uccisioni preventive in Libano, questa notte il governo fascista di Netanyahu ha scelto di attaccare direttamente l’Iran, in una spirale sempre più senza [...]


✍ Pronti alla #Maturità2025?
Qui trovate le risposte della Dott.ssa Flaminia Giorda, Coordinatrice Nazionale del Servizio Ispettivo e della Struttura Tecnica degli Esami di Stato, alle domande che ci avete inviato in questi giorni sugli #EsamidiStato…


Con la presente ci rivolgiamo ai direttori di telegiornali, a quelli dei palinsesti radiofonici. Quello che sta succedendo nei territori di Gaza è qualcosa di osceno, e che è ben al di fuori di qualsiasi diritto internazionale, ammesso e non concesso che vi sia mai stato. Siamo un gruppo di cittadini attivi, impegnàti, da tanti anni, per la libertà di stampa, e sposiamo la causa di un popolo, quello palestinese, che da decenni viene privato di qualsivoglia diritto, e che sta subendo un brutale genocidio, in diretta mondiale, ad opera dell'esercito israeliano. Quel che vi chiediamo è di far presente ciò che avviene là ogni giorno. Le immagini che vediamo sono un pugno allo stomaco. Un contesto talmente osceno che nessuno vorrebbe vivere. Quello che vi chiediamo è di parlarne ovunque. Ci sono tante risoluzioni ONU che lo Stato terrorista israeliano ha violato, e che sta violando ripetutamente. Ci sono richiami da parte di enti internazionali, organizzazioni non governative, compreso il tribunale di giustizia internazionale. Riteniamo sia un dovere mostrare al mondo, e fare pressioni a chi ricopre certi incarichi di prestigio, chiedendo lo stop a questa ignobile strage, e all'illegale occupazione che dura, ormai, da vari decenni. Rimanere in silenzio, e girarsi dall'altra parte è un atteggiamento da corresponsabili. Soprattutto per chi ha un vasto pubblico. Lo dobbiamo alla memoria delle tantissime vittime, di tutti quei bambini innocenti che sono stati trucidati con un modus operandi che ricorda molto bene, aimé, periodi bui che speravamo fossero destinati nel dimenticatoio. Avere più voce implica delle responsabilità maggiori dinanzi alla pubblica opinione. Il coraggio di chiamarlo con il proprio nome: genocidio. Perché ciò che sta accadendo è un brutale genocidio, una pulizia etnica portata avanti con la sistematica, intenzionale, e palese violazione di qualsiasi diritto internazionale. Per onorare le vittime si parte anche da questo. È quello che chiediamo a voi, a tutti i vostri colleghi di stampa, e del mondo tele ed audio-visivo.
Rimanere inermi, di fronte a tutto ciò, significa macchiarsi le mani di sangue, rendendosi complici davanti alla storia.

Free Assange Italia



Così il blitz israeliano cambia gli equilibri del Medio Oriente. L’analisi di Caruso

@Notizie dall'Italia e dal mondo

L’attacco israeliano all’Iran del 13 giugno 2025 rappresenta un punto di svolta nella strategia militare dello Stato ebraico. L’operazione “Rising Lion” non è stata un raid dimostrativo come quelli del passato, ma una campagna militare sistematica progettata per decapitare definitivamente



L’avvertimento di Loretta Napoleoni a TPI: “Benvenuti nell’era del tecnocapitalismo”


@Politica interna, europea e internazionale
Professoressa Napoleoni, chi sono i “Tecnotitani” di cui parla nel suo ultimo libro? «Nel titolo dell’edizione italiana li abbiamo chiamati oligarchi». Perché? «Perché agiscono come gli oligarchi in Russia, ossia hanno creato



informapirata ⁂ reshared this.

in reply to simona

ma non è che stia proprio bene a tutti. a me pare che ci sia un'unica conseguenza possibile, arrivati più o meno vicini al punto di rottura. magari pure trump vuole dividere gli stati uniti in 2 stati.

informapirata ⁂ reshared this.

in reply to simona

allora... dopo che trump ha silurato metà esercito, le persone transgender, che all'interno dell'esercito erano apprezzate, benvolute e rispettate, nonché utili, il sostegno sicuramente non è al massimo. negli usa l'esercito è l'istituzione meno transfobica e omofobica che ci sia, nonostante certi trascorsi possano lasciar pensare il contrario. i militari sono pragmatici. quello che funziona non si tocca. dopo adeguata verifica naturalmente. non è sterile fiducia, ideologia o buonismo. per certi versi era la parte più fedele e motivata dell'esercito. se trump forza troppo la mano potrebbe avere un ulteriore problema. deve stare molto molto molto attento. non sono soldati russi ignoranti e privi di cultura. difficilmente la dittatura di trump si consoliderà basandosi dell'esercito. di certo ptrump è più ignorante dei suoi soldati. non sono i poveri ignoranti mal addestrati che putin può mandare al macello in ucraina. essere addestrati e ordinati e seguire la gerarchia non significa essere persone senza valori. un buon leader è poi solitamente interessato ai bisogno dei prori sottoposti, altra cosa che putin non ha (e trump).


I referendum hanno perso da tempo la loro funzione: è ora di ripensarli


@Politica interna, europea e internazionale
Il referendum dell’8 e 9 giugno si è consumato senza raggiungere il quorum, come facilmente prevedibile e come ormai consuetudine per i referendum abrogativi, che necessitano di un’affluenza superiore al 50 per cento per essere ritenuti validi. Ormai l’impressione è infatti che tale strumento, sempre più



Carraro e gli altri: la folle corsa alla presidenza del Coni


@Politica interna, europea e internazionale
La folle corsa alla presidenza del Coni ha già registrato un notevole colpo di scena. Nei giorni scorsi sono state annunciate le candidature in vista del voto del 26 giugno. I candidati a prendere il posto di Giovanni Malagò, costretto a farsi da parte per il limite dei tre mandati, sono ben 8 a fronte […]



Il mondo finisce a Oriente.


Stavolta il post è lungo.
E' il brutto di lavorare a turni: il tempo per scrivere, se vuoi, si trova.

Ciò che sta accadendo tra #Israele ed #Iran ci porta sempre più vicino al punto di non ritorno.
Forse per questo mi sono dilungato.

Abbiate pazienza.

noblogo.org/transit/il-mondo-f…


Il mondo finisce ad Oriente.


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(IR)

Nota: Lo so, non è da me farla così lunga, ma in un mondo che impazzisce forse un pochino di squilibrio ce lo metto anche io. La verità è che la #Pace è davvero impossibile. Almeno così sembra. Il che rende, fondamentalmente, questo uno sfogo. Ci vuole pazienza.

La notte tra il 12 e il 13 giugno 2025 ha visto l'ennesima escalation del conflitto mediorientale, quando #Israele ha lanciato un massiccio attacco aereo contro l' #Iran, mirato principalmente alle strutture nucleari e militari di Teheran. Le forze israeliane hanno colpito siti sensibili, distruggendo laboratori e centri di ricerca, nonché eliminando alcuni tra i principali comandanti delle Guardie della Rivoluzione, l'élite militare iraniana. Un colpo che ha scatenato una serie di reazioni internazionali. L'Iran, come prevedibile, ha replicato con una serie di droni che hanno tentato di colpire obiettivi strategici in Israele, gettando il paese in una nuova spirale di violenza.

Le parole di #DonaldTrump, che ha immediatamente espresso un sostegno incondizionato all'azione israeliana, hanno ulteriormente polarizzato il dibattito internazionale. Trump ha minacciato l'Iran con nuove offensive se non avesse accettato un accordo sul nucleare, aggiungendo così un ulteriore strato di complessità alla già tesa situazione geopolitica. L’appoggio degli Stati Uniti alla politica aggressiva di Israele sembra segnare il punto di non ritorno di un conflitto che ha radici profonde, alimentato da ideologie contrapposte e da interessi strategici divergenti.

Politicamente, l'attacco israeliano ha reso evidente l'intensificarsi della guerra a bassa intensità tra le potenze regionali. Israele, con la sua operazione “Leone Ascendente”, ha voluto chiarire una volta per tutte che non tollererà il programma nucleare iraniano, ritenuto una minaccia per la propria sicurezza nazionale. Questo attacco ha avuto l'effetto di indebolire momentaneamente l'Iran, uccidendo alcuni dei suoi strateghi più esperti e decimando parte delle sue capacità operative. Tuttavia, la risposta dell'Iran non si è fatta attendere: il lancio di droni ha avuto il chiaro intento di far capire a Israele che ogni azione avrà una controparte, anche se le capacità belliche di Teheran, pur impressionanti, non possono in alcun modo paragonarsi alla potenza di fuoco israeliana.

Le implicazioni politiche per il Medio Oriente sono incalcolabili. L'Iran ha immediatamente mobilitato le sue milizie alleate in Siria, Libano e Iraq, preparando il terreno per una possibile guerra per procura che potrebbe estendersi ben oltre i confini dei due paesi coinvolti. In questo scenario, la comunità internazionale rischia di assistere a una polarizzazione crescente, con i paesi arabi che, pur condannando l’aggressione israeliana, non sembrano disposti a schierarsi apertamente a favore di Teheran, temendo le ripercussioni di un allineamento troppo esplicito.

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Moralmente, invece, l'attacco israeliano solleva interrogativi inquietanti sulla legittimità di un'azione preventiva, soprattutto quando si considera che l'Iran ha sempre sostenuto di non avere intenzioni belliche dirette contro Israele. Sebbene Israele possa giustificare il suo intervento come una misura di difesa preventiva, non si può ignorare la violazione della sovranità iraniana e il fatto che l’attacco possa generare un'ulteriore spirale di violenza e vendetta. La morte di alti ufficiali iraniani e scienziati nucleari potrebbe, inoltre, rafforzare la narrativa del martirio e alimentare il risentimento tra la popolazione iraniana, creando un ulteriore fossato tra l'Iran e l'Occidente.

Da un punto di vista etico, sorge anche la questione dell’equilibrio delle forze: mentre gli Stati Uniti e Israele vedono la sicurezza come una priorità assoluta, l'Iran non può fare a meno di difendere ciò che considera un diritto sovrano, ossia la propria capacità di autodefinirsi come potenza regionale. La domanda che sorge spontanea è quindi se la logica della deterrenza, che ha caratterizzato la guerra fredda, possa essere applicata efficacemente in un contesto così volatile e intrinsecamente pericoloso.

L'operazione ha accentuato le divisioni interne in Iran, dove il regime potrebbe trovarsi a fronteggiare un'ondata di proteste interne. La crisi economica che affligge Teheran, le sanzioni internazionali e il crescente malcontento popolare potrebbero minare ulteriormente la stabilità del governo. Tuttavia, un sentimento di orgoglio nazionale potrebbe temporaneamente consolidare il consenso interno contro l'invasore straniero, come spesso accade in contesti bellici.

In Europa, la situazione appare delicata. L'Unione Europea, da sempre promotrice di un approccio diplomatico e pacifico, si trova ora a dover navigare tra due fuochi: la necessità di mantenere relazioni economiche con l'Iran, e l'alleanza con Israele, che rappresenta uno dei suoi principali partner strategici. La Francia e la Germania hanno condannato l'escalation, chiedendo una de-escalation immediata, ma non sono riuscite a offrire una soluzione concreta. L'Italia, pur allineata in linea di principio con le posizioni europee, ha adottato un tono più cauto, sottolineando la necessità di una mediazione internazionale urgente per evitare che il conflitto degeneri in una guerra totale.

Il nostro stato si è trovato a giocare un ruolo delicato nel bilanciare il proprio supporto a Israele con l’esigenza di non alienarsi la cooperazione iraniana. Sebbene il governo italiano abbia espresso una condanna per l'aggressione israeliana, si è anche preoccupato delle implicazioni a lungo termine di una rottura totale tra l'Iran e l'Occidente. L'Italia, infatti, è da sempre favorevole a un approccio diplomatico per risolvere la crisi nucleare iraniana, e un’escalation militare potrebbe compromettere gli sforzi compiuti negli anni passati per stabilire un dialogo.

L’Unione Europea, nel suo insieme, ha rilasciato dichiarazioni ufficiali invocando una “de-escalation immediata”, ma la divisione tra i membri più favorevoli a un duro confronto (come la Polonia) e quelli più favorevoli a un negoziato (come l’Italia e la Spagna) è ormai palese. Il rischio è che l'Europa, incapace di adottare una linea unitaria, finisca per essere marginalizzata in un conflitto che potrebbe ridisegnare gli equilibri di potere nell'intera regione mediorientale.

L'attacco israeliano all'Iran ha profondamente scosso gli assetti geopolitici internazionali, mettendo in luce non solo le fragilità politiche e sociali dei protagonisti del conflitto, ma anche la difficoltà di una comunità internazionale a trovare un punto di mediazione efficace. Le conseguenze politiche, morali e sociali di questa nuova escalation sono ancora in divenire, ma una cosa è certa: l'Europa e l'Italia dovranno affrontare con urgenza la necessità di rinnovare i propri approcci diplomatici, se vogliono evitare che il conflitto si trasformi in una guerra su scala globale. La strada verso una stabilizzazione del Medio Oriente sembra sempre più incerta e tortuosa, e l'unica speranza risiede nel ritorno al dialogo e alla cooperazione internazionale.

#Blog #Iran #Israele #Medioriente #War #Guerra #Opinioni #Politica #Politics

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il problema non è neppure se le la prima o poi saranno in grado di sostituirci in funzioni anche sensibili, ma se noi vogliamo continuare a essere utili e lavorare. perché almeno in italia, l'impressione è quello di un tessuto professionale che ha tirato i remi in barca e sta andando avanti per inerzia. si cerca di fare solo cose ovvie e scontate e manca la volontà di cercare di capire cosa vuole la persona o di essere creativi, complice una disillusione generale. ma la cosa si applica anche a medici che ad esempio nona scontano i pazienti, che smettono di ascoltare al primo sintomo secondo loro fuori posti (pessimi indagatori) e manca la voglia di fare diagnosi e scoprire i problemi. ci si limita a valutare le opzioni ovvie, si evita di indagare su patologie rare e alla fine si manda via il paziente con un cerotto e senza l'interesse per una vera soluzione. un commercialista la cui funzione è quella di fare da intermediario con un'amministrazione finanziaria storicamente assurda, incostante, capricciosa, che fa sgambetti, sono stanchi dei continui cambi di strategia (ma quando è stato diverso da cosaì?). insomma... se neppure noi vogliamo fare le cose che senso ha lamentarsi che inevitabilmente saremo sostituiti? alla fine qualcuno dovrà pur cominciare svolgere davvero questi compiti.



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