Beirut, migliaia di sostenitori di Hezbollah in piazza per ricordare Nasrallah
[quote]BEIRUT – Sono migliaia i sostenitori di Hezbollah che in queste ore si sono riversati nella capitale del Libano. I simpatizzanti del partito sciita filo-iraniano si sono riuniti a Raouche,…
L'articolo Beirut, migliaia di sostenitori di Hezbollah in piazza per ricordare Nasrallah
I servizi segreti USA smantellano server con 100.000 SIM. Ma era davvero un piano terroristico?
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Il network è stato individuato in diverse sedi vicino al centro di New York nei giorni in cui la città statunitense ospitava gli incontri delle Nazioni Unite. Ecco cosa sappiamo
L'articolo I servizi segreti USA
Gazzetta del Cadavere reshared this.
"Israele occupa la Cisgiordania da decenni, sia militarmente sia tramite la creazione di colonie riconosciute come illegali da gran parte della comunità internazionale. I coloni israeliani compiono quotidianamente abusi e violenze contro gli abitanti palestinesi."
poiché questo è un dato acquisito esattamente, in che modo si parla di guerra iniziata dai Hamas contro israele?
Trump dice che l’annessione della Cisgiordania da parte di Israele «non succederà»
L'hanno minacciata alcuni politici estremisti israeliani, dopo che molti paesi occidentali hanno riconosciuto la PalestinaIl Post
Bundesamt für Migration und Flüchtlinge: Asylbehörde liest kaum noch Datenträger aus
freezonemagazine.com/news/guen…
In libreria dal 3 Ottobre 2025 Considerata all’avanguardia per i diritti delle donne e delle minoranze di genere e sessuali nel mondo arabo, la Tunisia ha una storia di attivismo ancora poco esplorata, fatta di conquiste e battute
Netanyahu cambia rotta per volare negli Usa «al sicuro»: sfiorata l’Italia, evitate Francia e Spagna – Il tragitto
L'aereo del premier israeliano percorre 600 km in più pur di raggiungere New York senza sorvolare Paesi europei ostili: lo spettro del mandato d'arresto della CpiDiego Messini (Open)
Arrestati due ragazzi olandesi sospettati di spionaggio con legami alla Russia
La polizia olandese ha fermato due ragazzi di 17 anni sospettati di attività di spionaggio, con possibili collegamenti alla Russia, secondo quanto riportato venerdì dal quotidiano Telegraaf.
Il padre di uno dei giovani ha dichiarato che il figlio sarebbe stato reclutato tramite Telegram da un hacker filo-russo. Ad agosto, il ragazzo si sarebbe recato davanti agli uffici di Europol, Eurojust e all’ambasciata canadese all’Aia trasportando un cosiddetto “wifi sniffer”, uno strumento in grado di individuare reti wireless vicine e intercettarne i dati.
Il pubblico ministero non ha fornito commenti ufficiali sul caso, citando la giovane età dei sospettati. È stato tuttavia confermato che uno dei due resterà in custodia per ulteriori due settimane, mentre l’altro è stato posto agli arresti domiciliari con obbligo di braccialetto elettronico.
Secondo il genitore del principale sospettato, lunedì pomeriggio otto uomini con passamontagna hanno fatto irruzione nella loro abitazione con un mandato di perquisizione. Gli agenti hanno raggiunto direttamente la stanza dove il ragazzo stava facendo i compiti, portandolo via senza ulteriori spiegazioni, limitandosi a parlare di “spionaggio” e “servizi a un paese straniero”.
Il padre ha descritto il figlio come una persona riservata, appassionata di videogiochi e con ottime competenze informatiche, che lavora part-time in un supermercato e non manifesta interesse per esperienze all’esterno. Gli arresti sono stati effettuati a seguito di informazioni fornite dai servizi di intelligence olandesi (AIVD).
Sebbene casi simili non siano mai stati resi pubblici nei Paesi Bassi, in Germania il governo ha già avviato campagne di sensibilizzazione rivolte ai giovani per prevenire il loro coinvolgimento in attività di spionaggio come “agenti usa e getta”.
L'articolo Arrestati due ragazzi olandesi sospettati di spionaggio con legami alla Russia proviene da il blog della sicurezza informatica.
Il video virale dell’alieno di Panama ci fa capire come riconoscere le bufale: c’è una spiegazione scientifica
Stanno facendo il giro del mondo alcuni video su TikTok di un presunto alieno simile a Venom emerso da un meteorite.Filippo Bonaventura (Geopop)
TikTok, perché l’accordo tra Oracle e ByteDance Us non piace a tutti
L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Oracle, Silver Lake e il fondo emiratino Mgx controlleranno il 45 per cento di TikTok, mentre il proprietario cinese ByteDance verrà ridotto a meno 20 per cento. Si chiude - forse - un grosso caso politico, ma
A Ham-Adjacent Portable Radio Repeater
Although ham radio offers a wide array of bands to transmit on, not to mention plenty of modes to communicate with, not everyone wants or needs to use all of this capability. For those needing simple two-way communication services like FRS or GMRS are available (in North America) with much less stringent licensing requirements, and GMRS even allows repeaters to be used to extend their range beyond the typical mile or so. [Dave] aka [N8DAV] has built an off-grid simplex repeater that can travel around with him wherever he goes.
The repeater itself is based on a pre-built simplex repeater module, which means that it has to record an incoming signal and then play it back on the same frequency. Compared to a split frequency repeater which uses different frequencies for transmit and receive this can be a bit cumbersome but simplifies the design and the use. A Baofeng UV-5R is used to perform the actual radio duties paired to a 40 watt amplifier to extend the range as much as possible. It’s all packed into a Pelican-like case and set up with a large battery that could power it for a number of days, making it useful for camping, rescue, or other off-grid activities.
For those wondering why [Dave] is using his ham call sign instead of his GMRS one, all of the equipment in this build will work in either the UHF ham bands or the channels reserved for GMRS with minor adjustments, so it’s perfectly possible to use the setup for one’s preferred license. And, for those in other parts of the world without GMRS there’s a similar class of radio called UHF CB which might be able to support similar builds, but be sure to check your local jurisdiction’s laws before hooking something like this up. For an even longer-range radio repeater using similar equipment we’d recommend looking to the skies.
youtube.com/embed/_S3fQOkPa9s?…
Thanks to [Red] for the tip!
Un attacco informatico ucraino paralizza il sistema di pagamento russo SBP
Gli specialisti informatici dell’intelligence di difesa dell’Ucraina hanno portato a termine con successo un attacco che ha paralizzato il sistema di pagamento nazionale russo SBP. Fonti della DIU hanno condiviso la notizia con Militarnyi. Secondo loro, l’attacco era mirato alle infrastrutture utilizzate per finanziare le organizzazioni che sostengono l’aggressione contro l’Ucraina.
A seguito di un attacco DDOS su larga scala al sistema SBP e al provider TransTeleCom, un numero significativo di russi ha perso la possibilità di effettuare trasferimenti istantanei e pagare gli acquisti online. Gli abitanti di Ekaterinburg si sono lamentati in massa sui social media per le interruzioni del servizio, poiché le persone non erano in grado di pagare i mezzi di trasporto o di fare rifornimento alle stazioni di servizio.
L’attacco informatico ha causato anche interruzioni nell’accesso a Internet e alla televisione interattiva. Centinaia di migliaia di abbonati di provider locali in diverse regioni della Federazione Russa sono rimasti senza comunicazione. Secondo l’intelligence ucraina, le conseguenze dell’attacco hanno avuto un impatto significativo sull’economia russa.
“Le perdite economiche stimate a seguito dell’attacco DDOS al sistema di pagamento SBP ammontano fino a 30 milioni di dollari”, ha sottolineato la DIU.
Sui social network di Ekaterinburg sono comparse numerose lamentele riguardo all’impossibilità di pagare online i trasporti pubblici o i pagamenti alle stazioni di servizio.
L'articolo Un attacco informatico ucraino paralizza il sistema di pagamento russo SBP proviene da il blog della sicurezza informatica.
PODCAST. Flotilla Sumud: “No al piano del governo Meloni, la missione per Gaza va avanti”
@Notizie dall'Italia e dal mondo
La portavoce Maria Elena Delia: "La proposta del governo italiano non apre un corridoio umanitario permanente per Gaza, è solo una iniziativa estemporanea con il fine di fermare la GSF".
L'articolo PODCAST. Flotilla Sumud: “No al
Campagna occhi aperti sulla Cisgiordania. I predatori di terre e acqua/ Il reportage
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/09/campagn…
In esclusiva per Articolo21 la prima puntata del reportage di Sandra Cecchi, giornalista Rai, ex Tg2 appena rientrata dai
Bloccare chatcontrol: ecco perché scansionare tutti i nostri messaggi privati è una pessima idea - Martedì 30/9 il webinar in inglese
Scansionare tutti i messaggi, le foto e i file senza consenso o anche solo sospetto rappresenta una grave violazione del nostro diritto alla privacy e un'enorme minaccia per la sicurezza. Ciononostante, i legislatori europei stanno ancora portando avanti la cosiddetta legislazione su chatcontrol. Con il pretesto che proteggerebbe i bambini dagli abusi online, tutti i controlli e gli equilibri per la tutela della nostra privacy vengono smantellati. E gli scienziati hanno già concluso che chatcontrol non funzionerà.
È tempo di unirci e porre fine a chatcontrol. In un'epoca in cui regimi autocratici in tutto il mondo minacciano la nostra libertà di comunicare, dobbiamo aumentare la tutela della privacy, non abbassare la guardia.
Martedì 30 settembre 18.30 CEST - Presentato dall'eurodeputata Pirata Markéta Gregorová (Verdi/ALE)
Esperti ospiti:
Carmela Troncoso – del Laboratorio di Ingegneria della Sicurezza e della Privacy (SPRING), un gruppo di ricerca presso l'EPFL – École Polytechnique Fédérale di Losanna in Svizzera.
Joachim – Rappresentante dell'iniziativa Fight Chat Control ; offrirà il punto di vista dei cittadini su come la pressione pubblica influenza il dibattito.
Udbhav Tiwari - Vicepresidente, Strategia e Affari Globali, Signal
Asha Allen - Direttore del Centro per la Democrazia e la Tecnologia (CDT) Europa
Stop Chat Control: Why scanning all our private messages is a very bad idea
🔴 Webinar - Tue 30 Sep 18.30h CESTact.greens-efa.eu
like this
reshared this
Zorin OS 18: la nuova versione beta è ora disponibile
Zorin OS ha rilasciato una versione beta della sua nuova release, Zorin OS 18. Attualmente, è disponibile solo l’edizione Core basata su GNOME, senza la libreria proprietaria. Secondo Artem Zorin, una versione Lite leggera basata su Xfce arriverà in seguito, dopo la versione stabile.
Il sistema è basato su Ubuntu 24.04 Noble Numbat, rilasciato quasi un anno e mezzo fa. Tuttavia, gli sviluppatori aderiscono al principio del “release when it’s ready“, anziché basarsi su un calendario. La versione precedente, la 17.3, rimane attuale e stabile, sebbene alcuni utenti siano stati costretti a effettuare il downgrade da Noble a Jammy a causa di problemi con le schede grafiche Nvidia.
L’interfaccia di Zorin OS 18 è basata su GNOME 46, ma è stata significativamente riprogettata con estensioni, tra cui Dash-to-panel sponsorizzata dall’azienda. La barra delle applicazioni ora presenta angoli arrotondati e un layout fluttuante nella parte inferiore dello schermo, che ricorda KDE Plasma 5.25.
Per la gestione delle finestre, Zorin ha implementato l’ estensione Tiling Shell, simile a Snap Assist di Windows 11: quando si trascina una finestra, appare un assistente con diversi layout predefiniti e miniature delle finestre adiacenti.
Gli sviluppatori hanno spostato il nuovo Indicatore di Attività sulla barra delle applicazioni per semplificare l’utilizzo dei desktop virtuali. Inoltre, lo strumento Zorin Appearance verrà aggiornato, consentendo di passare da uno stile di interfaccia all’altro, dalle vecchie versioni di Windows e macOS al classico GNOME. L’edizione Pro aggiungerà ulteriori opzioni, tra cui emulazioni di Linux Mint Cinnamon ed Elementary OS, oltre a una nuova modalità “compatta”.
Altri miglioramenti includono prestazioni migliorate grazie ai driver aggiornati, ricerca full-text nel file manager, supporto migliorato per touchscreen e desktop remoti, latenza audio inferiore grazie a PipeWire e funzionalità di menu corrette sui sistemi multi-monitor.
Zorin OS 18 amplia il supporto per le web app, basandosi sull’eredità di Linux Mint 20.1 e sul consolidato concetto di Progressive Web App. Ora vengono visualizzate come app autonome, senza barra degli indirizzi o pulsanti del browser. Questa funzionalità non è limitata a Brave o Chrome: Firefox 143 include già il supporto.
Per i nuovi utenti che provengono da Windows, il sistema suggerirà automaticamente delle alternative quando si tenta di installare file .exe. Oltre alle applicazioni native, Zorin offre anche versioni web di servizi, come le versioni online gratuite di Microsoft Office.
Molti dei miglioramenti in Zorin OS 18 sono ereditati da Ubuntu 24.04, ma una parte significativa delle modifiche all’interfaccia e agli strumenti utente sono state sviluppate dallo stesso team di Zorin.
Zorin OS 18 arriverà presto e, sebbene i cambiamenti non siano esattamente rivoluzionari, riflettono la maturità di Linux: lo sviluppo si sta orientando verso la praticità e il miglioramento dell’esperienza utente, piuttosto che verso un’innovazione radicale.
L'articolo Zorin OS 18: la nuova versione beta è ora disponibile proviene da il blog della sicurezza informatica.
PODCAST. All’Onu la via alternativa della Cina a Trump
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Pechino si candida a guidare il sud del mondo e propone le sue iniziative globali. La Cina promette di ridurre le emissioni di gas serra mentre Trump nega la crisi climatica
L'articolo PODCAST. pagineesteri.it/2025/09/26/med…
noyb WIN: L'autorità austriaca vieta il credit scoring illegale di KSV1870 noyb ha ottenuto una vittoria nel suo procedimento di reclamo contro l'agenzia austriaca di informazioni creditizie KSV1870 e il fornitore di energia Unsere Wasserkraft mickey26 September 2025
Despite walk back, Pentagon access policy is unconstitutional nonsense
The Pentagon faced bipartisan backlash for its ridiculous policy requiring journalists to agree not to obtain or report “unauthorized” information. Now, in a response to an inquiry from the Reporters Committee for Freedom of the Press, officials are trying to walk it back.
They claim the rules were intended to restrict Pentagon staffers from giving unauthorized information to journalists, not to restrict journalists from printing “unsolicited” tips they’re given. We’re not buying it. We commend RCFP for getting the Pentagon to elaborate on the policy — but, despite lots of legalese and doublespeak, its clarifications are mostly meaningless.
As an initial matter, a policy solely aimed at government employees would not need to be distributed to or acknowledged by journalists. To the extent that the government is permitted to keep information secret, the Supreme Court says that’s the government’s responsibility — officials aren’t entitled to shift the burden to reporters to keep their secrets for them. Even crediting the Pentagon’s explanation, the memo was clearly intended to do exactly that. It sends a message to the press, and that message is “tread carefully.”
Nor can the government restrict the press to publishing unsolicited tips. News doesn’t fall from the sky into reporters’ laps. Reporters are entitled to ask questions, cultivate sources, and seek out news (otherwise known as reporting), as long as they don’t break the law in doing so. That’s the job description — they’re journalists, not stenographers.
Journalists should not agree to this ridiculous policy in exchange for … what, exactly? The honor of being lied to at news conferences?
The Pentagon’s position seems to draw from the Supreme Court case Bartnicki v. Vopper, which held that journalists can obtain information given to them by sources that obtained it illegally as long as the journalists didn’t themselves participate in the illegality. By soliciting information from sources, the Pentagon’s reasoning apparently goes, journalists participate in the sources’ violations of Pentagon policy.
But nothing in Bartnicki limits constitutional protection to unsolicited information — the only exception it acknowledges is when journalists participate in a source’s illegal acts (in that case, an unlawful wiretap). There is no analogous underlying illegality here.
The whole purpose of the First Amendment is so that the government can’t stop journalists from publishing what the government does not want published. We wouldn’t need a constitutional right to publish what the government authorizes to be released — the government would have no reason to try to prevent that.
That’s the fundamental point that seems entirely lost on this administration. The press exists to hold it accountable, not to keep its secrets or do its bidding.
The other point Pentagon officials are missing – as their response to RCFP makes clear — is that they’re not entitled to scream “national security” like magic words when they want the First Amendment to disappear. The response, disturbingly, reserves the right for the administration to unilaterally deem reporting a national security danger after the fact and punish reporters for it.
But as the Pentagon Papers case made extremely clear, that’s not how it works: “The word ‘security’ is a broad, vague generality whose contours should not be invoked to abrogate the fundamental law embodied in the First Amendment.” And that was a case involving a specific set of documents alleged to pose a threat — not a vague reservation of rights to declare hypothetical documents a threat.
And this administration is guaranteed not to invoke “national security” responsibly. It has claimed the right to deport journalists, activists, and op-ed writers who disagree with, or merely report or comment on its policies. The president has said that when officials want a journalist to give up sources, they can just “tell the reporter, ‘National security’.”
The Trump administration considers anything that threatens to harm its reputation or expose its lies a threat to national security. It considers the First Amendment and free press themselves threats to national security.
The Pentagon is essentially shifting its position from, “You can’t report anything we didn’t authorize you to report” to “You can’t report anything we didn’t authorize you to report unless we decide after the fact in our sole discretion that it’s OK.” That should not provide much comfort to journalists. They certainly should not agree to this ridiculous policy in exchange for … what, exactly? The honor of being lied to at news conferences?
Andrea reshared this.
Direttiva anti-SLAPP: Parlamento recepisca la normativa nel provvedimento in esame alla Camera
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/09/diretti…
Il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli è stato
50 anni dal “massacro” del Circeo. Latina non dimentica
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/09/50-anni…
La fine di settembre 1975 e l’estate del 1976 rappresentano due date storiche che hanno segnato profondamente la storia del femminismo a Latina e la storia della nostra Associazione, oltre che mutare anche a
Una panchina per Mario Paciolla. 26 settembre, Imola
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/09/una-pan…
Venerdì 26 settembre alle ore 17.00, nel Giardino “Europa Unita” nel quartiere Zolino, ingresso da via Gualandi, si terrà l’iniziativa “Una panchina per Mario”, un momento di memoria e riflessione per ricordare Mario
Rostagno, e quel pensiero vero di libertà
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/09/rostagn…
“A cui’ apparteni chisto? A Trapani questo interrogativo è ricorrente, soprattutto quando davanti c’è chi mostra di poter avere un certo credito, una determinata presa, capace di attirare attenzione. Per forza deve avere un’appartenenza, una
Parioli, proteste per la nuova ciclovia
Servizio di Roberto Abela e Marco Bertolini
L'articolo Parioli, proteste per la nuova ciclovia su Lumsanews.
freezonemagazine.com/news/prim…
Con The Cure, Doja Cat, The xx, Gorillaz, Massive Attack, Addison Rae e My Bloody Valentine Mac DeMarco, Pinkpantheress, Skrillex, Peggy Gou, Lola Young, Father John Misty, Ethel Cain, Bad Gyal, Big Thief, Wet Leg, Little Simz, Slowdive, Kneecap, Alex G, Dijon e Blood Orange nella lista dei 150 nomi rivelati oggi. Una costellazione di artisti […]
L'articolo
Hey Fifa! Parliamone. Eye on palestine
Eye On Palestine
Hey Fifa, why is Israel still participating in the World Cup while they starve Palestinian children? You said that you aren't political, and yet you banned Russia just 4 days after they invaded Ukraine.Telegram
Moderators reversed course on its open door AI policy after fans filled the subreddit with AI-generated Dale Cooper slop.#davidlynch #AISlop #News
Breaking News Channel reshared this.
The tech the Secret Service claims can be used to "disable cell phone towers" is very commonly used by ticket scalpers to game Ticketmaster.#SIMFarm #SIMBank #Tickets #TicketScalping #Ticketmaster
Ministero dell'Istruzione
🎶 #Milano, questa sera a partire dalle ore 19.30, presso il Duomo, si svolgerà il terzo incontro del progetto “Uto Ughi per i Giovani”.Telegram
Pentagon press restrictions are an affront to the First Amendment
FOR IMMEDIATE RELEASE:
The Washington Post reported today that officials plan to require Pentagon reporters to pledge not to gather or report any information that the government has not authorized for release, whether classified or unclassified. Violators risk having their press credentials revoked.
Freedom of the Press Foundation (FPF) Director of Advocacy Seth Stern issued the following statement:
“The Supreme Court has made clear for decades that journalists are entitled to lawfully obtain and publish government secrets. That is essentially the job description of an investigative journalist. The law is also clear that the government can’t require people to contract away a constitutional right, like the right to obtain and publish secrets, in exchange for a benefit, like access to government buildings or press credentials.“This policy operates as a prior restraint on publication, which is considered the most serious of First Amendment violations. As we learned in the Pentagon Papers case, the government cannot prohibit journalists from public information merely by claiming it’s a secret or even a national security threat. This is worse in a way, because the government isn’t only seeking to restrain specific documents it contends pose a unique threat, it’s seeking to restrain everything it doesn’t want the public to know. That is fundamentally un-American.
“In the meantime, journalists will need to decide whether they’re so dependent on physical access to the Pentagon that they’re willing to trade away their independence to retain it.
“I hope they won’t, and will find other ways to gather news. Agreeing not to look where the government doesn’t want you to look and, by extension, not to print what it doesn’t want you to print, is propaganda, not journalism. Caving to these kinds of demands would in some ways be the most outrageous capitulation yet, and there are plenty to choose from.
“Virtually every time this administration (and past ones) has tried to justify secrecy by claiming it’s protecting national security, its real agenda turned out to be saving itself from embarrassment or from having its lies exposed. There is no reason to think this is any different. Perhaps there are so many embarrassing documents at this point that it’s too difficult to keep finding bogus reasons to keep each of them secret. Maybe that’s why the administration is taking more of a wholesale approach to concealing records that may show wrongdoing, corruption, and incompetence.”
Please contact us if you would like further comment on the dangers this policy poses to press freedom in the United States.
È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
@Politica interna, europea e internazionale
È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Il magazine, disponibile già da ora nella versione digitale sulla nostra App, e da domani, venerdì 26 settembre, in tutte le edicole, propone ogni due settimane inchieste e approfondimenti sugli affari e il potere
Multiple Palantir and Flock sources say the companies are spinning a commitment to "democracy" to absolve them of responsibility. "In my eyes, it is the classic double speak," one said.#News
Breaking News Channel reshared this.
ILS Vicenza - Linux Day 2025: 11 conferenze a Vicenza il 25 ottobre
vicenza.ils.org/2025/09/25/lin…
Segnalato da Linux Italia e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia
Linux Day 2025 a Vicenza: privacy, sicurezza e sovranità del software al centro della scena Sabato 25 ottobre 2025, Vicenza si prepara ad ospitare una
𝙳𝚊𝚗𝚒𝚎𝚕𝚎 𝙼𝚒𝚌𝚌𝚒 🇪🇺 reshared this.
Dopo Nvidia e il governo, anche Apple parteciperà al salvataggio di Intel?
L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Dopo Nvidia, SoftBank e il governo americano, Intel vorrebbe ricevere investimenti anche da Apple. L'ex colosso dei microchip sta cercando di rilanciarsi, ma non sarà facile colmare il divario tecnologico con i nuovi pesi massimi del
ILS Vicenza - Linux Day 2025: 11 conferenze a Vicenza il 25 ottobre
vicenza.ils.org/2025/09/25/lin…
Segnalato da Linux Italia e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia
Linux Day 2025 a Vicenza: privacy, sicurezza e sovranità del software al centro della scena Sabato 25 ottobre 2025, Vicenza si prepara ad ospitare una
Dalla Flotilla al fronte est. L’informativa di Crosetto che lega aiuti e deterrenza
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il ministro della Difesa Guido Crosetto si è presentato a Montecitorio per fare il punto sui due dossier che segnano l’agenda della Difesa. Da una parte la gestione degli aiuti diretti a Gaza attraverso la Flotilla e il ruolo delle navi italiane,
La Marina protegge la Flotilla nel rispetto del diritto internazionale. Scrive Caffio
@Notizie dall'Italia e dal mondo
La pronta reazione del nostro ministro della Difesa di fronte all’uso di droni di provenienza non identificata contro imbarcazioni e cittadini italiani facenti parte della Global sumud flotilla trova fondamento nel diritto internazionale. L’invio della nave Fasan a protezione della vita e dei beni
Hacklab Cosenza - Hack The Data Center 2025 – Notte dei Ricercatori e delle Ricercatrici
hlcs.it/2025/09/25/hack-the-da…
Segnalato da Linux Italia e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia
Dopo il debutto dell’anno scorso, torna il laboratorio
DomHeadroom reshared this.
Possono convivere privacy e moderni sistemi di videosorveglianza, basati sull'intelligenza artificiale?
Un recente articolo apparso su safetysecuritymagazine.com (safetysecuritymagazine.com/art…) analizza le possibilità di convivenza tra garanzie per la privacy dei cittadini e operatività degli apparentemente sempre più pervasivi moderni sistemi di viedosorveglianza.
L'approfondito articolo illustra diverse tecnologie di tutela della privacy applicabili alla videosorveglianza, evidenziandone la maturità e il potenziale di implementazione nel mondo reale. La privacy differenziale aggiunge rumore calibrato ai dati video per proteggere le identità individuali preservandone al contempo l'utilità statistica. Il calcolo multipartitico sicuro consente a più organizzazioni di collaborare all'analisi video senza condividere dati privati. L'apprendimento federato consente l'addestramento dell'intelligenza artificiale su dati distribuiti senza centralizzarli. Il mascheramento dinamico è la tecnologia più matura, che utilizza la visione artificiale per oscurare volti e figure umane mantenendo visibili i dettagli di sicurezza rilevanti. Queste tecnologie supportano la privacy nei moderni sistemi di sorveglianza.
Prosegue poi nel portare esempi dell’implementazione delle tecnologie privacy-preserving nelle smart cities (Singapore, Barcellona, etc.)
Dopo una analisi economica delle tecnologie privacy-preserving per la videosorveglianza (che rivela dinamiche complesse che vanno ben oltre la semplice valutazione di costi e benefici per toccare questioni fondamentali di equità sociale e accesso democratico ai diritti) il saggio si occupa del General Data Protection Regulation, e di come dopo sette anni di implementazione, abbia profondamente trasformato il modo in cui le organizzazioni approcciano la videosorveglianza. L’Articolo 35 GDPR, che richiede obbligatoriamente Data Protection Impact Assessment per la “sorveglianza sistematica di aree pubbliche su larga scala”, ha costretto migliaia di organizzazioni europee a ripensare radicalmente i loro approcci alla sicurezza video.
Tutto ciò mentre l’EU AI Act (formalmente denominato Regulation EU 2024/1689) disattivare o modificare sistemi di videosorveglianza che utilizzano riconoscimento facciale automatico in aree pubbliche.
Si passa poi a parlare delle sfide tecniche e dell'implementazione pratica delle tecnologie di tutela della privacy nella videosorveglianza, evidenziando i seguenti punti chiave:
- [
[]Precisione e vincoli ambientali: la precisione del riconoscimento di volti e figure varia in base a diverse condizioni di illuminazione, occlusione e altre condizioni ambientali, richiedendo sistemi e protocolli di backup.Problemi di larghezza di banda e interoperabilità: i flussi video crittografati o elaborati richiedono una maggiore larghezza di banda (dal 30 al 50% in più rispetto allo standard) e presentano problemi di interoperabilità con sistemi legacy e protocolli proprietari, aumentando i costi e i rischi di dipendenza da un fornitore.
Uno sguardo alle Tecnologie emergenti:
- [
[]Federated Learning (FL): consente l'addestramento dell'IA senza dati centralizzati, ma introduce un sovraccarico di comunicazione e problemi di sincronizzazione.
[]Differential Privacy (DP): aggiunge rumore calibrato per proteggere la privacy individuale nell'analisi dei dati, ma richiede un attento bilanciamento tra privacy e utilità dei dati.
Strategie di implementazione e best practice
Le organizzazioni devono condurre una valutazione approfondita delle proprie esigenze, inclusi i requisiti di privacy, le prestazioni e il budget. Un quadro di conformità strutturato è essenziale, che integri considerazioni legali, tecniche e operative. Privacy by design, minimizzazione dei dati e crittografia sono principi raccomandati per sistemi sicuri.
Prospettive future
- []Sebbene siano improbabili innovazioni, si prevedono miglioramenti incrementali nelle tecnologie crittografiche e di IA.
[
[]Interoperabilità e standardizzazione sono fondamentali per ridurre la frammentazione e consentire un'adozione più ampia.
Contesto sociale e normativo:
- [
[]Un'implementazione di successo richiede non solo soluzioni tecniche, ma anche accettazione sociale, governance e collaborazione interdisciplinare.
#ai #videosorveglianza #privacy #gdpr #safetysecuritymagazine #euaiact
fabrizio reshared this.
ChatGPT&Co. possono mandarci in questura. L’allarme del Garante Privacy
L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Semplici strumenti innovativi o mezzi di controllo? Gli algoritmi leggono, archiviano e - in alcuni casi - segnalano gli utenti alle autorità. Come ha detto Agostino Ghiglia (Garante Privacy):
Fabrizio reshared this.
“Fabrizio” costretto dallo Stato italiano a subire la tortura di 10 ore di viaggio in Svizzera, nonostante avesse diritto a essere aiutato a casa sua
Il racconto di Cinzia Fornero e Roberta Pelletta, che l’hanno accompagnato in auto: “Una tortura”. Sono 50 le persone coinvolte nella disobbedienza civile attraverso l’associazione di Marco Cappato
Almeno 6 le richieste di accesso al “suicidio assistito” in Liguria
La conferenza stampa dell’Associazione Luca Coscioni, tenutasi oggi a Genova, ha fatto il punto sui casi di disobbedienza civile seguiti da Soccorso Civile, l’associazione fondata da Marco Cappato per offrire supporto a chi intende esercitare il diritto alla morte volontaria assistita. L’incontro segue la morte di Fabrizio, 79enne ligure, accompagnato in Svizzera da due volontarie di Soccorso Civile, costretto dall’inerzia della politica a rivolgersi all’estero per porre fine a sofferenze insopportabili dovute a una malattia neurodegenerativa irreversibile.
“Dieci ore e mezza di viaggio sono state una tortura imposta a Fabrizio. È stato un viaggio lunghissimo e faticoso. Era convinto di questa scelta, non vedo perché debba essere impedito. Serve una legge civile. Fabrizio ha potuto permettersi questo viaggio in Svizzera per liberare sé stesso dal suo corpo che chiaramente era diventato una prigione. Ci sono tante persone che questi soldi non li hanno e questo è uno dei motivi anche per cui io faccio questi accompagnamenti,” ha raccontato Cinzia Fornero, volontaria di Soccorso Civile che ha accompagnato Fabrizio in Svizzera.
↓ LA VIDEO TESTIMONIANZA DI CINZIA FORNERO↓
youtube.com/embed/c2Fpw2I9hJM?…
. Con lei c’era anche un’altra volontaria, Roberta Pelletta: “È inammissibile che una persona in quelle condizioni debba essere costretta a fare 500 km per ottenere un suo diritto. Per tutto il viaggio ho provato rabbia e vergogna. ‘Sto andando verso la mia liberazione’, ha detto “Fabrizio” all’inizio del viaggio”.
↓ LA VIDEO TESTIMONIANZA DI ROBERTA PELLETTA↓
youtube.com/embed/V-_7wP9-KmU?…
Dalla sentenza della Corte costituzionale del 2019, il numero di persone che chiedono supporto per accedere alla morte volontaria assistita è in aumento, così come quello dei volontari disponibili ad accompagnarle, assumendosi rischi penali fino a 12 anni di carcere. Ad oggi Soccorso Civile conta 50 tra iscritti e contribuenti, che offrono assistenza logistica e, in alcuni casi, economica.
“Fabrizio” avrebbe avuto diritto di morire a casa sua – ha dichiarato Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, Presidente e Responsabile legale dell’associazione Soccorso Civile – Continueremo con le azioni di disobbedienza civile collettiva per chiedere il rispetto della legge. Finora sono già 50 le persone coinvolte, che si assumono la responsabilità di fornire l’aiuto che lo Stato italiano nega. Faccio un appello a tutte le persone di buona volontà: unitevi a noi.
↓ LA VIDEO TESTIMONIANZA DI MARCO CAPPATO↓
youtube.com/embed/938aF7yhch8?…
Quante persone hanno chiesto l’accesso al suicidio medicalmente assistito in Liguria? I dati del nostro accesso agli atti
In Liguria sei persone hanno presentato richiesta di accesso al suicidio medicalmente assistito. Tuttavia, i dati risalenti al 31 marzo 2025 emersi dall’accesso agli atti effettuato dall’Associazione Luca Coscioni risultano frammentari, poco trasparenti e fortemente influenzati dalle valutazioni delle singole ASL. La situazione è così articolata:
- ASL 1 Imperiese (Provincia di Imperia): 1 richiesta,
- ASL 2 Savonese (Provincia di Savona): 1 richiesta
- ASL 3 Genovese (Area metropolitana di Genova): 3 richieste
- ASL 4 Chiavarese (Tigullio): nessuna richiesta
- ASL 5 Spezzino (Provincia della Spezia): 1 richiesta
L'articolo “Fabrizio” costretto dallo Stato italiano a subire la tortura di 10 ore di viaggio in Svizzera, nonostante avesse diritto a essere aiutato a casa sua proviene da Associazione Luca Coscioni.
[AF]2050
in reply to Informa Pirata • • •Informa Pirata likes this.
Informa Pirata reshared this.
We don't need AI. AI needs us.
in reply to [AF]2050 • • •Solo per le aziende? Non è salutare neanche per i normali utenti.
@informapirata @informatica
Informa Pirata likes this.
[AF]2050
in reply to We don't need AI. AI needs us. • • •@Imprinted E anche quello.
Io lo schivo come una piaga.
Informa Pirata likes this.