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Definisci “italiano”: in Piemonte razzismo istituzionale


Quella a cui abbiamo assistito ieri in Consiglio regionale del Piemonte rappresenta una delle pagine più buie della recente storia politica della nostra Regione.

Diversi esponenti della maggioranza si sono presentati in aula esibendo un cartello che rivendicava con orgoglio come il cosiddetto “bonus Vesta” fosse stato assegnato per il 90% a famiglie italiane.

Un gesto dal chiaro significato politico, che nulla ha a che vedere con l’obiettivo di sostenere le famiglie in difficoltà. A contrario, dimostra la volontà di creare una frattura sociale, escludendo dai benefici regionali proprio le persone più vulnerabili: chi è penalizzato dalla barriera linguistica, chi non ha accesso a una connessione stabile o chi vive condizioni di analfabetismo digitale.

Questa dinamica non può essere letta solo come una scelta politica discutibile: si tratta di un esempio evidente di razzismo istituzionale, ovvero pratiche e politiche che producono discriminazioni sistematiche. E un concetto riconosciuto anche dal Parlamento europeo, che ha sottolineato come il razzismo istituzionale sia un problema concreto e diffuso nelle società europee.

L’inclusione passa anche — e soprattutto — attraverso le politiche sociali. E quelle messe in campo dalla Giunta regionale di destra appaiono sempre più orientate alla discriminazione, piuttosto che all’equità.

Le persone migranti, che vivono, lavorano e crescono i loro figli in Piemonte, hanno lo stesso diritto degli altri cittadini ac accedere alle misure di sostegno pubblico. Escluderle sistematicamente, in nome di una presunta “priorità nazionale”, significa negare la realtà di una società plurale e rafforzare logiche di esclusione profondamente ingiuste.

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Salvini, la solidarietà non è mai irresponsabile


Irresponsabile è chi mette in discussione il diritto allo sciopero di migliaia di lavoratrici e lavoratori che non accettano che il proprio governo continui a giustificare e supportare la condotta criminale di Israele e il genocidio che sta commettendo.

Irresponsabile è chi — come Salvini — sostiene che gli attacchi subiti nelle scorse ore dalla Flotilla siano dei rischi da prendere in considerazione “quando ti avvicini a una zona di guerra”.

Continueremo a scioperare e a riempire le piazze di tutta l’Italia, a denunciare il genocidio in atto a Gaza, la complicità di chi lo facilita e a chiedere che ogni rapporto — a livello nazionale ed europeo — con Israele venga interrotto.

La solidarietà non è mai irresponsabile.

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ecco la lotta di israele "mirata" ai terroristi. ma esattamente chi predono di pendere per il culo? giusto i filo putiniani e i filo istaleiani...



Salvini, aa solidarietà non è mai irresponsabile


Irresponsabile è chi mette in discussione il diritto allo sciopero di migliaia di lavoratrici e lavoratori che non accettano che il proprio governo continui a giustificare e supportare la condotta criminale di Israele e il genocidio che sta commettendo.

Irresponsabile è chi — come Salvini — sostiene che gli attacchi subiti nelle scorse ore dalla Flotilla siano dei rischi da prendere in considerazione “quando ti avvicini a una zona di guerra”.

Continueremo a scioperare e a riempire le piazze di tutta l’Italia, a denunciare il genocidio in atto a Gaza, la complicità di chi lo facilita e a chiedere che ogni rapporto — a livello nazionale ed europeo — con Israele venga interrotto.

La solidarietà non è mai irresponsabile.

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Italia, 2025: coppia omosessuale presa a pugni per un bacio


Italia, 2025: coppia omosessuale presa a pugni per la colpa di essersi baciata.

È successo a Roma qualche settimana fa.

L’espressione della propria affettività non deve essere un pericolo che costringe le persone LGBTQIA+ a vivere a metà per paura dell’odio e dell’intolleranza omolesbobitransfobica.

La politica non può tollerare queste dinamiche d’odio, deve condannarle e contrastarle coralmente con leggi atte a tutelare l’esistenza e la sicurezza delle persone LGBTQIA+.

Insistiamo.

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Trump all’ONU: il cambiamento climatico è un inganno


Trump interviene all’Onu con un discorso lunghissimo, molto oltre il tempo concesso agli altri leader, pieno di affermazioni anti scientifiche, illogiche, di bufale e intriso della peggior retorica imperialista e suprematista.

Proprio mentre Trump e gli altri leader intervenivano, in quasi tutto il pianeta si registravano danni e vittime per gli effetti climatici estremi causati dal cambiamento climatico che Trump si rifiuta di vedere e nega con virulenza. Dalla Nigeria all’Algeria, dalla Cina all’Italia e alla Francia.

Un punto bassissimo nella politica mondiale e un danno gravissimo per gli sforzi di mitigazione e riduzione del collasso climatico.

Guarda il video.

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Oggi, 27 settembre, nel 1945, esce nelle sale "Roma città aperta"

È considerato il capolavoro di Rossellini e una delle opere più celebri e rappresentative del neorealismo cinematografico italiano.

Primo film della Trilogia della guerra antifascista diretto da Rossellini, a cui seguiranno Paisà (1946) e Germania anno zero (1948).

Doveva intitolarsi Storie di ieri, nasceva come documentario su don Giuseppe Morosini, sacerdote realmente vissuto a Roma e ucciso dai nazisti nel 1944. Anche grazie agli apporti di Fellini, aggiuntosi agli altri autori in fase di sceneggiatura, si arricchì di storie e di personaggi e prese l'aspetto di un lungometraggio a soggetto, cosicché il finale (la fucilazione del prete), che doveva costituire il tema principale del documentario, divenne la conclusione drammatica di un racconto corale sulla vita quotidiana in una città dominata dalla paura, dalla miseria, dalla delazione e dal degrado.

(Testo adattato da https://it.wikipedia.org/wiki/Roma_città_aperta; nell'immagine: Anna Magnani - che interpreta il personaggio di Pina, ispirato a Teresa Gullace, una donna italiana uccisa dai soldati nazisti mentre tentava di parlare al marito prigioniero dei tedeschi e Aldo Fabrizi, che interpreta don Pietro Pellegrini, che riassume le reali figure di don Pietro Pappagallo e don Giuseppe Morosini)

#storiadelcinema
#cinema
#romacittàaperta
#rossellini
#Magnani

@Storia

in reply to storiaweb

L'immagine è in bianco e nero e ritrae due persone in un contesto esterno. A sinistra, una donna con capelli scuri e un foulard a quadri indossa un cappotto scuro. Sta parlando e tiene un oggetto tra le mani. A destra, un uomo con un cappello a tesa larga e occhiali indossa un cappotto scuro. Entrambi sembrano essere in un ambiente urbano, con un muro e alberi sullo sfondo.

Fornito da @altbot, generato localmente e privatamente utilizzando Ovis2-8B

🌱 Energia utilizzata: 0.138 Wh



Dall’1 al 3 ottobre 2025, in preparazione al Giubileo per i Migranti (4–5 ottobre), Roma ospiterà Refugees & Migrants in Our Common Home, il primo incontro globale in presenza di un’iniziativa triennale che riunisce università, ONG e partner comunita…


Bringing Bluetooth to the Zune


The Zune might have joined the portable media player game too late to ever really be competition for the iPod, but that doesn’t mean it didn’t pick up some devoted fans along the way. Some of them are still breathing new life into the device, such as [The Director of Legal Evil Emeritus] at the Louisville Hackerspace, with this project that gives it Bluetooth capability.

As far as media players go, there’s still some solid reasons to rock a Zune. Compared to other devices of the era, it offers a better DAC, an FM tuner, and no iTunes reliance. The goal of this project was to bring a bit of modern functionality without having to do any modification of the Zune itself. As the player supported docks with IR remotes, this build involves using an ESP32 to listen to the Bluetooth signal coming from the speakers, interpret any button presses, and forward them along to the Zune’s dock.

There is a dedicated scene for these old music players, but this build is unique for not needing to crack open the case and splice in a Bluetooth module. Even then, those typically don’t have the ability to interact with things like this speaker with its integrated control buttons.

We don’t often seen Zune hacks come our way — the last time Microsoft’s player graced these pages was in 2010, when the Open Zune Development Kit was released.

Thanks to [JAC_101] for the tip!


hackaday.com/2025/09/27/bringi…

Alexis | STR4T0TT0 reshared this.



Ottobre, mese tradizionalmente dedicato al Rosario, quest’anno assume un valore particolare alla luce dell’appello del Santo Padre a pregare ogni giorno per la pace.


Leone XIV ha nominato osservatore permanente della Santa Sede presso l’Unesco, con l’incarico di seguire anche l’attività delle organizzazioni internazionali cattoliche, mons.


“Invochiamo l’intercessione di questo nuovo Beato, affinché ottenga per il caro popolo ucraino di perseverare con fortezza nella fede e nella speranza, nonostante il dramma della guerra”.



Cosa sono le Google dorks? Scopriamole assieme


Le Google dorks, sono diventate sinonimo di hacking, che può essere appreso da qualsiasi utente del World Wide Web. Anche se il termine si concentra su Google, ci sono alcuni comandi che funzionano anche su altri motori di ricerca.

Durante la ricerca, spesso è necessario raccogliere quanti più dettagli possibili su un determinato argomento.

Le Google dorks


Le Google dork sono una tecnica di ricerca avanzata che può aiutare a scoprire dei dati nascosti ed indicizzati dal motore di ricerca Google, rispondendo ad una particolare esigenza di ricerca. Ad esempio, potresti essere in grado di scoprire la dichiarazione dei redditi di un’azienda o le note spese di un’amministrazione comunale, dettagli che potrebbero non essere visualizzati sui loro siti Web o visualizzati quando esegui una ricerca web di routine.

Il Google dorking, è una strategia utilizzata da redazioni, organizzazioni di investigazione, revisori di sicurezza e truffatori tecnologici per interrogare il motore di ricerca online al fine di individuare dettagli nascosti che potrebbero essere disponibili su siti Internet pubblici o per identificare delle prove su uno specifico caso.

Questo metodo può essere utilizzato nella maggior parte dei motori di ricerca online, non solo su Google, quindi si tratta dell’utilizzo dei motori di ricerca al massimo delle loro potenzialità per scoprire risultati che non sono evidenti con una normale ricerca.

Tutto ciò di cui hai bisogno per eseguire le Google dorks è un computer, un collegamento in rete e una comprensione di base della sintassi di ricerca: frasi e simboli di ricerca (in alcuni casi chiamati “operatori” o “filtri”) che puoi utilizzare. Per farlo con successo, potresti anche richiedere perseveranza, pensiero creativo, pazienza e buona fortuna.

Nell’uso quotidiano, i motori di ricerca Internet come Google, Bing, DuckDuckGo e Yahoo accettano termini di ricerca e restituiscono risultati corrispondenti.

Iniziamo dalle cose semplici


Un filtro di ricerca è una frase o un’espressione di parole chiave che ha un significato particolare per il motore di ricerca. Questo consiste in termini come:

  • inurl:
  • intext:
  • site:
  • feed:
  • language:

I risultati forniti potrebbero includere stringhe di testo dettagliate dal corpo di un sito Web, ad esempio, o dati organizzati in un indirizzo Web specifico.

Non tutti i metodi di ricerca “sofisticati” dipendono da “filtri di ricerca” come quelli mostrati sopra. L’aggiunta di virgolette (“tutte le farmacie serali a Roma”, ad esempio) indica alla maggior parte dei motori di ricerca Internet di trovare un’espressione esatta, quella contenuta tra i due operatori “”.

Posizionando un AND tra i termini di ricerca (“like drug stores” AND “pharmacies in Budapest”) si informa il motore di ricerca di Internet di restituire risultati che avranno nella pagina entrambe le frasi digitate.

Quello che segue è una semplice esempio che fa affidamento su un “driver di prefisso”.

Infatti, cercherà su https://tacticaltech.org tutti i documenti PDF indicizzati ospitati su quel particolare dominio.

site:tacticaltech.org filetype:pdf

In quest’altro esempio, verranno restituite tutte le pagine all’interno del dominio redhotcyber.com, che hanno nel titolo la parola “hacker”:

site:redhotcyber.com intitle:hacker

Se invece hai necessità di cercare all’interno di un dominio, una pagina che ha nel testo “ransomware”, dovrai utilizzare la seguente sintassi:

site:redhotcyber.com intext:ransomware intitle:”milioni di dollari”

Le dorks possono anche essere abbinate a un termine di ricerca generale. Per esempio:

hacking site:www.redhotcyber.com

In questo esempio, “hacking” è il termine di ricerca di base, ma possiamo aggiungere (ad es. “filetype:pdf”) per restringere ulteriormente i risultati.

Entriamo più nel dettaglio


Per entrare più nel dettaglio dell’utilizzo delle dork, ecco ulteriori 4 esempi semplici. Anche se due motori di ricerca supportano esattamente gli stessi driver, in genere restituiscono risultati diversi.

Per una rapida comparazione, vedere gli operatori di dorking utilizzati da Google, DuckDuckGo, Yahoo e Bing nella tabella elencata di seguito.

Esempio 1: ricercare la parola “budget” sui siti governativi degli Stati Uniti


Questo esempio ti mostrerà tutti i fogli di calcolo Excel indicizzati e pubblici che contengono le parole “budget”:

budget filetype:xls

L’operatore “filetype:” non identifica automaticamente versioni diverse di layout e di dati simili (ad es. Doc vs. odt o xlsx vs. csv), quindi ciascuno di questi layout dovrebbe essere modificato in modo indipendente:

budget filetype:xlsx OR filetype:csv

Questo esempio restituirà i file PDF presenti sul sito della NASA:

site:nasa.gov filetype:pdf

Questo altro esempio invece restituirà i fogli di calcolo xlsx che hanno la parola ‘budget” sul sito Internet del Dipartimento per la sicurezza interna degli Stati Uniti:

budget site:dhs.gov filetype:xls

Esempio 2: prezzi delle case a Roma


Un altro esempio interessante, restituirà i file XLS indicizzati che contengono le parole “Prezzo case” e “Roma”:

filetype:xls “Prezzo case” AND “Roma”

Esempio 3: ricerca dei piani di sicurezza del governo indiano


Entriamo sempre più nel dettaglio delle cose interessanti che possono essere presenti nei motori di ricerca.

Il nostro ultimo esempio moatra le parole “piano di protezione” sui siti del governo federale indiano:

“piano di sicurezza” AND “costi” site:governo.it

Con un po ‘di fortuna, dopo aver esaminato questi casi, puoi pensare a un paio di siti web che desideri cercare utilizzando strategie simili, magari facendovi aiutare su risorse in rete per rilevare situazioni non conformi (come ad es. smtechub.com/latest-google-sql… solo per scopo didattico)

Scopriamo tutte le dork


Per cercare informazioni sensibili, ti consigliamo di iniziare con i seguenti semplici comandi. È quindi possibile rimuovere il filtro site: per scoprire quali altri siti Web potrebbero esporre informazioni su di te o sulla tua organizzazione. Di seguito sono riportati alcuni esempi.

Tabella: operatori Dorking che lavorano con Google, DuckDuckGo, Yahoo e Bing

Il mondo dork e DuckDuckGo


Ora però concentriamoci su DuckDuckGo, un motore di ricerca online incentrato sulla privacy che afferma di non raccogliere dettagli personali riguardanti i suoi individui.

Detto questo, se stai facendo ricerche sensibili, ha comunque senso utilizzare Tor Browser, in combinazione con DuckDuckGo, per salvaguardare ulteriormente la tua privacy personale. E la buona notizia è che DuckDuckGo è molto meno propenso di Google a bloccare gli utenti Tor o fargli risolvere i CAPTCHA.

DuckDuckGo ha anche un’utile funzione chiamata “bang”, che ti consente di interrogare altri motori di ricerca senza lasciare il sito web di DuckDuckGo. A tal fine, si avvia la ricerca con un punto esclamativo seguito da un qualificatore, che di solito è l’acronimo di un determinato operatore di ricerca.

Puoi individuare innumerevoli scorciatoie bang di seguito:

https://duckduckgo.com/bang

!w dorking

Dork utilizzate per la difesa


È possibile utilizzare le dork per salvaguardare le proprie informazioni e per difendere i siti Web di cui si è responsabili.

Questo si chiama “protective dorking”, e tali verifiche rientrano nelle seguenti tipologia:

  • Verifiche di protezione di un sistema esposto online come ad esempio un servizio web oppure un servizio ftp ecc…
  • Ricerca di informazioni che riguardano te stesso – o qualcun altro, con la loro autorizzazione – che possono essere esposte inavvertitamente su un sito web, indipendentemente dal fatto che tu fornisca o meno quel sito internet.


Scoprire problemi di sicurezza


Il Google Hacking Database (GHDB, come il sito precedentemente citato, ma ce ne sono una infinità di sorgenti in rete, consiglia varie frasi e parole chiave che puoi utilizzare, per determinare particolari vulnerabilità.

Sebbene queste ricerche possano aiutare i nemici a localizzare i servizi a rischio, allo stesso modo aiutano gli amministratori a proteggere i propri.

Ti consigliamo di collaborare con l’amministratore tecnologico del servizio che desideri testare (a meno che, ovviamente, non sei tu) prima di provarli.

Alla ricerca di informazioni sensibili


Per cercare di trovare dettagli sensibili, suggeriamo di iniziare con i seguenti semplici comandi. Puoi quindi sbarazzarti per trovare quali altri siti potrebbero rivelare informazioni su di te o sulla tua organizzazione. Di seguito sono riportati alcuni esempi.

Puoi cercare il tuo nome nei record PDF con:

filetype:pdf

È possibile duplicare questa ricerca con altri tipi di file possibilmente pertinenti, come xls, xlsx, doc, docx, ods o odt. Puoi anche cercare una serie di dati diversi in una ricerca:

filetype:pdf OR filetype:xlsx OR filetype:docx

Oppure puoi cercare il tuo nome nel normale contenuto web di un sito Internet con qualcosa di simile a quanto segue. (Vedi la tabella sopra per informazioni come intext: o inbody: come filtro di ricerca di testo.)

intext:”“

Puoi anche cercare i dettagli relativi all’indirizzo IP dei tuoi server web:

ip:[l’IP address di un server di una tua organizzazione] filetype:pdf

Se non gestisci molti siti, la scansione tramite un numero di pagine di risultati deve essere sufficiente per fornirti un suggerimento su ciò che viene offerto pubblicamente.

Tuttavia, puoi perfezionarlo con parole chiave e altri termini estratti dai database di Google Hacking.

Per rafforzare questa difesa, prova alcuni degli attacchi dannosi nei database di Google (GHDB) sui tuoi siti Web e indirizzi IP. Tieni presente che questi database includono operatori di ricerca oltre ai termini di ricerca. Sebbene possano aiutare gli aggressori a localizzare siti Internet vulnerabili, aiutano anche gli amministratori a proteggere i propri siti.

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Microsoft ha bisogno di un Copilot alla cloche per risollevare le sorti di Edge

L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
L'era dell'Intelligenza artificiale sembra ridisegnare il nostro approccio al Web: l'internauta potrebbe non navigare più in prima persona ma chiedere al proprio browser di

harpo_bzh reshared this.



Un file SVG mascherato da PDF ha guidato le vittime verso un falso login


Gli specialisti di Microsoft Threat Intelligence hanno identificato un attacco in cui gli aggressori hanno utilizzato per la prima volta l’intelligenza artificiale per mascherare il codice di phishing. L’obiettivo era rubare credenziali ad aziende negli Stati Uniti.

Il file SVG dannoso nascondeva la sua vera funzionalità dietro uno strato di terminologia pseudo-aziendale e una dashboard di analisi simulata, consentendogli di aggirare semplici controlli. L’analisi ha rivelato che la struttura del codice era insolita per la scrittura a mano ed era probabilmente generata da un modello generativo.

Le email provenivano da un account aziendale hackerato, con il campo destinatario corrispondente a quello del mittente e gli indirizzi reali inseriti in Ccn. L’allegato imitava un documento PDF, ma in realtà era un file SVG con JavaScript incorporato. Una volta aperto, il file reindirizzava la vittima a una pagina CAPTCHA che, secondo Microsoft, avrebbe poi aperto un falso modulo di accesso per raccogliere le password.

La caratteristica principale dell’attacco era il suo insolito offuscamento.

Elementi con nomi come “Business Performance Dashboard” erano nascosti all’interno del codice SVG, rimanendo invisibili a causa della totale assenza di trasparenza. Inoltre, la funzionalità dannosa era mascherata utilizzando una serie di termini aziendali (“fatturato”, “operazioni”, “dashboard”, “KPI”, ecc.), convertiti in simboli e comandi tramite un algoritmo multifase. Lo script reindirizzava il browser a una risorsa dannosa, avviava l’impronta digitale dell’ambiente e monitorava le sessioni.

Il sistema di analisi di Microsoft ha concluso che il codice era molto probabilmente generato da un’intelligenza artificiale. Tra i segnali c’erano nomi di funzione eccessivamente descrittivi con suffissi esadecimali, eccessiva modularità e blocchi logici ripetitivi, commenti macchinosi nello stile della documentazione aziendale e l’uso formale di costrutti XML tipici dei modelli generativi.

Nonostante la complessità del camuffamento, la campagna è stata bloccata dalla protezione cloud di Microsoft Defender. Sono state attivate euristiche basate su diversi indicatori: uso sospetto di Ccn, invio di email automatiche, un allegato SVG camuffato da PDF, un reindirizzamento al dominio di phishing kmnl[.]cpfcenters[.]de precedentemente rilevato, la presenza di logica nascosta e il rilevamento del tracciamento della sessione.

Microsoft ha sottolineato che l’uso dell’intelligenza artificiale non elimina la capacità di rilevare gli attacchi. Al contrario, il codice sintetico spesso lascia dietro di sé artefatti aggiuntivi che possono essere utilizzati per l’analisi. L’azienda consiglia agli amministratori di abilitare il controllo dei collegamenti sicuri al clic, di attivare Zero-Hour Auto Purge per isolare i messaggi già recapitati, di utilizzare browser con supporto SmartScreen e di implementare l’autenticazione a più fattori resistente al phishing tramite Microsoft Entra.

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An LED Sphere For Your Desk


The Las Vegas Sphere is great and all, but few of us can afford the expense to travel to out there to see it on the regular. If you’re looking for similar vibes you can access at home, you might enjoy the desk toy that [AGBarber] has designed.

The scale is small — the sphere measures just 98 mm (3.6 inches) in diameter — but that just means it’s accessible enough to be fun. The build is based around various sizes of WS2812B addressable LED rings, and contains 120 individual RGB LEDs in total. They’re wrapped up in a 3D printed housing which does a great job of diffusing the light. Transparent filament was used to print parts that light up with a richly-saturated glow with few visible hotspots. Commanding the LEDs is an ESP8266 microcontroller in the form of a Wemos D1 Mini, which provides plenty of grunt to run animations as well as great wireless connectivity options. [AGBarber] relied on their own Pixel Spork library to handle all the cool lighting effects. Files are on GitHub for the curious.

Maybe you don’t like spheres, and icosahedrons are more your speed. Well, we’ve featured those too—with 2,400 LEDs, no less.

youtube.com/embed/cquZKZue7UM?…


hackaday.com/2025/09/27/an-led…



Identità digitali italiane in vendita: pacchetti KYC a 300 dollari sul Dark Web


Recentemente, un avviso sul noto forum underground “DarkForum” ha riacceso i riflettori sul crescente e pericoloso mercato della compravendita di documenti d’identità rubati o falsificati.

L’annuncio, che offre un “pacchetto privato di documenti italiani” al costo di circa 300 dollari (circa 280-300 euro), rivela come l’identità digitale sia diventata una merce di scambio fondamentale per il crimine finanziario.

L’obiettivo esplicito di questi pacchetti è superare i processi di KYC (Know Your Customer o “Conosci il tuo cliente”). Il KYC è lo standard di verifica dell’identità imposto a banche, piattaforme di criptovalute e servizi di pagamento per prevenire il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. Aggirare questi controlli con documenti falsi o autentici rubati permette ai criminali di operare nell’anonimato.

Il Contenuto di un Pacchetto: Non Solo la Carta d’Identità


Un “pacchetto KYC” completo venduto su questi canali non include solo una copia scannerizzata di un documento d’identità, ma è spesso una combinazione di dati e immagini realizzate per ingannare i sofisticati sistemi di verifica.

“Questi set di documenti sono la chiave di volta per i truffatori,” spiega un analista di sicurezza informatica. “Non basta avere una foto della patente. Spesso includono anche prove di residenza, come bollette o estratti conto, e, nel caso di frodi più elaborate, persino un ‘selfie KYC’ della vittima ignara che tiene in mano il proprio documento. Questi documenti vengono tipicamente sottratti tramite attacchi di phishing, malware o violazioni di database“, spiega Dark Lab il gruppo di intelligence delle minacce di Red Hot Cyber che ha rilevato questo post nei mercati underground.

Le Frodi Sostenute dall’Anonimato


L’identità rubata viene impiegata per una serie di attività illecite, creando gravi problemi per le vittime:

  1. Riciclaggio di Denaro: La destinazione principale è l’apertura di conti “muli” su exchange di criptovalute o servizi di trasferimento di denaro. Utilizzando l’identità rubata, i criminali possono convertire fondi di origine illecita (provenienti da ransomware, truffe informatiche, ecc.) in valuta pulita, rendendo il tracciamento quasi impossibile;
  2. Furto d’Identità Finanziario: I documenti permettono di aprire conti bancari o linee di credito, contrarre prestiti o richiedere carte a nome della vittima, lasciandola con debiti e un profilo creditizio rovinato;
  3. Evasione di Restrizioni: Vengono usati per aggirare i divieti imposti da piattaforme online, permettendo agli utenti bannati di ricreare nuovi profili per perpetrare ulteriori truffe.


La Risposta delle Autorità e La Difesa del Cittadino


Le autorità investigative, monitorano costantemente questi annunci. La vendita e l’acquisto di tali pacchetti costituiscono reato, con pene severe per furto d’identità e riciclaggio di denaro.

Per i cittadini, la prevenzione è l’unica vera difesa. Gli esperti raccomandano di:

  • Non condividere mai copie di documenti d’identità tramite email o canali non crittografati;
  • Diffidare di richieste inaspettate di “aggiornare i documenti” o di inviare “selfie con la carta d’identità” da parte di siti web o app non verificati;
  • Utilizzare password forti e l’autenticazione a due fattori (2FA) per tutti gli account online, in particolare quelli finanziari, per ridurre il rischio di violazioni.

Il mercato nero dei documenti d’identità è un promemoria costante di come i nostri dati personali siano l’asset più prezioso per il crimine organizzato, e di come la prudenza digitale sia ormai essenziale quanto la sicurezza fisica.

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Trump ritira il visto anche al colombiano Petro: troppo filopalestinese e anti-Usa


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il Dipartimento di Stato ha annunciato la revoca del visto al presidente colombiano, accusandolo di "azioni sconsiderate" durante una manifestazione filopalestinese a New York
L'articolo Trump ritira il visto anche al colombiano Petro: troppo



3O SETTEMBRE A ROMA


Il 30 settembre torniamo a Roma con un secondo presidio ancora a Piazza Capranica, alle spalle di Montecitorio. Stavolta portiamo con noi tutte le 24 mila firme, tutte su carta perché così facciamo sentire tutto il loro peso.

"La legge deve essere uguale per tutti, Gualtieri compreso" è il nostro slogan. Chiediamo che la giustizia prevalga e che il diritto venga ripristinato perché abbiamo tutto il diritto di vivere liberi dai veleni di Roma come donne e uomini di una Repubblica capace di tutelare tutti noi nei diritti costituzionalmente garantiti.

Nel primo pomeriggio si uniranno al presidio dell' Unione dei Comitati i Sindaci dei Comuni colpiti dal mega inceneritore e i deputati che, condividendo le nostre ragioni, vorranno offrirci il loro fattivo sostegno.

Noi tutti ci saremo perché Santa Palomba siamo tutti noi che continueremo a lottare fin quando non avremo Giustizia.






Lug Bolzano - Meet the board-members personally !


lugbz.org/meet-the-board-membe…
Segnalato da Linux Italia e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia
At the last meeting of the board we decided for the future: — to hold it’s traditional monthly meetings “only online” (*), but to organize additionally monthly meetings “in



I sindacati baschi convocano lo sciopero generale per Gaza


@Notizie dall'Italia e dal mondo
La maggior parte delle organizzazioni sindacali dei Paesi Baschi ha promosso uno sciopero generale per chiedere la rottura della Spagna con Israele e la sospensione del trattato di associazione da parte dell'Unione Europea
L'articolo I sindacati baschi convocano lo sciopero generale per Gaza



noi dividiamo il mondo animale in creature definite "sezienti" (l'uomo) e non sezienti (tutti gli altri animali. ma la biologia sopratutto l'etologia ci insegnano che l'intelligenza o la consapevolezza non nascono di botto ma si sviluppano per gradini. supponiamo di poter fare una sorta di questionario con 200 caratteristiche, dove 0 definisce il virus e 200 la creatura perfetta seziente. al momento non siamo neppure in grado di definire questi 200 gradini o di elencare molte "caratteristiche" per valore in ordine crescente. ma supponiamo che arrivi questa dall'alto "già precompilata" e che basti usarla. prima di tutto in natura non esiste niente di completo o finito per cui probabilmente l'uomo stesso avrebbe una posizione intermedia. ma supponiamo (chissà se è così ma è solo una supposizione) che l'uomo non sia a 200 ma almeno occupi la posizione relativa più alta sulla terra. supponiamo che l'uomo sia alla posizione 101 su 200. che il delfino sia a 64 su 200. che la medusa sia a 3 su 200. che le balene e le orche siano a 69 su 200. che alcune scimmie antropomorfe siano a 73. ignoriamo la variabilità individuale e consideriamo un valore medio per specie. nessun animale è uguale. ad esempio un gatto rispetto a un cane è in grado di imparare meglio un linguaggio ed ha maggiori capacità di apprendimento e di problem solving. quindi il cane sta a 48 mentre il gatto sta a 51. una classifica del tutto scazzata ma supponiamo sia corretta, per puro caso. allora a questo punto esattamente da quale punteggio in poi decidiamo che si tratta di una creatura seziente? non è una scelta comunque arbitraria e relativa?


#NoiSiamoLeScuole questa settimana è dedicato al Piemonte e alle Marche. I nuovi Asili nido di Lagnasco e di Castelletto Stura, nel cuneese, integreranno il ciclo di preparazione alla scuola delle Scuole dell’infanzia, sia in questi Comuni, sia in qu…


i suv sono pericolosi. ripetiamo insieme. vietare la circolazione dei suv in città.


Americans rallied for Kimmel. It’s time to do the same for Mario Guevara


When ABC suspended “Jimmy Kimmel Live!” last week following a shakedown from the Trump administration, celebrities, free speech advocates, and ordinary Americans voiced their outrage. They were right to sound the alarm — and it (mostly) worked. Kimmel’s back on the air.

But where is that same outrage against the government’s effort to deport Mario Guevara, an Atlanta-area journalist with a work visa who has lawfully resided in the U.S. for 20-plus years? His only “offense” is informing the public of protests against the government.

This week, a final removal order was issued against Guevara, who was arrested (with the baseless criminal charges since dropped) while livestreaming a July “No Kings” protest in Georgia. He might not have a late-night comedy show, but his right to report news is every bit as important as Kimmel’s right to tell jokes.

The stakes in Guevara’s case — both for him and for the country — are even higher than in the Kimmel fiasco that has dominated headlines. Guevara could be deported at any moment, likely to his birthplace, El Salvador, which he fled decades ago to escape political persecution.

Despite the extremely serious constitutional implications of Kimmel’s case, his worst-case scenario was moving from prime time to a podcast. There is no telling what fate might await Guevara if he’s thrown out of the country.

And if that happens, the chilling effect on journalists — particularly noncitizen ones, even those like Guevara with legal status — will be impossible to measure. After all, we only know what news we hear. We don’t know what news we don’t hear because journalists didn’t report it out of fear for their safety or freedom.

Kimmel‘s worst-case scenario was moving from prime time to a podcast. There is no telling what fate might await Guevara.

Kimmel’s professional peers — famous comedians and other celebrities — might feel relieved that Kimmel ultimately got his show back. But most journalists (or comedians, for that matter) aren’t famous and don’t have a Rolodex of Hollywood A-listers ready to come to their defense. Kimmel’s win offers them little comfort.

Independent journalists like Guevara also don’t have money for lawyers, lobbyists, or PR firms to make their case to judges, politicians, or the public (although fortunately, organizations like the ACLU, Free Press, the Committee to Protect Journalists, and others have stepped up).

Federal Communications Commission Chair Brendan Carr tried to manufacture plausible deniability in Kimmel’s case, arguing that it wasn’t his public ultimatum but pressure from local audiences that led ABC and its affiliates to pull Kimmel. That’s nonsense, but in Guevara’s case — much like the case against Rümeysa Öztürk, the Tufts University student facing removal for co-writing an op-ed critical of Israel — the government is hardly attempting to hide its agenda.

The federal government seeks to deport Guevara — despite his work visa and despite local prosecutors dropping their case against him for livestreaming in public — because, to them, his reporting makes him an “undesirable.” How did journalism, the only career protected by the Constitution, become a disfavored profession in America?

Guevara’s reporting often focused on immigration enforcement abuses. That earns him no friends in a government that considers U.S. Immigration and Customs Enforcement agents to be secret police. From seeking to punish social media users who identify ICE agents to investigating radio stations that report on ICE raids to threatening whistleblowers who undermine the official narrative, the administration has made every effort to intimidate those who speak the truth about its immigration policy.

The secrecy is by no means limited to ICE — while Kimmel’s show was in limbo and Guevara wrote letters from his cramped jail cell, the Pentagon announced it would force reporters to pledge to only report authorized information.

What this administration cannot seem to comprehend is that the First Amendment exists for the sole purpose of protecting the right to publish information the government does not want published. There would be no need for a constitutional right to publish what the government wants. Everyone loves free speech when the speaker is on their side.

Guevara is exactly who the constitution was intended to protect — and his retaliatory deportation is exactly the kind of authoritarian censorship it was intended to prevent.

Kimmel will be all right with or without ABC, and with or without you. That doesn’t mean not to protest efforts to censor him — the FCC’s antics are unconstitutional, un-American, and fully deserving of contempt. Carr should be fired and disbarred, and the corporations that caved to him should be ashamed.

But free speech is not only for celebrities. The real battles for our rights are not fought in television studios and theme parks but at protests and in citizen journalists’ home newsrooms. And these days, in detention centers and immigration courts.


freedom.press/issues/americans…

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Mobilize for Mario Guevara like you did for Jimmy Kimmel


Dear Friend of Press Freedom,

It’s now been over 100 days since journalist Mario Guevara has been imprisoned for covering a protest, and Rümeysa Öztürk has faced deportation for nearly 200 days over an op-ed the government didn’t like. Read on for why cases like these deserve as much outrage as the Federal Communications Commission’s latest attempt at silencing free speech.

Journalist facing deportation deserves same energy as Kimmel


When ABC suspended Jimmy Kimmel Live! last week following a shakedown from the Trump administration, celebrities, free speech advocates, and ordinary Americans voiced their outrage. They were right to sound the alarm — and it (mostly) worked. Kimmel’s back on the air.

But where is that same outrage against the government’s effort to deport Mario Guevara, an Atlanta-area journalist who has lawfully resided in the U.S. for 20-plus years? His only “offense” is informing the public of protests against the government, but he faces imminent deportation.

Speaking of Kimmel, our advocacy director, Seth Stern, went on the “Legal AF” podcast on the MeidasTouch network to talk about our supplement to our July attorney disciplinary complaint against FCC Chair Brendan Carr. Read more about Guevera’s case here.

How noncitizen journalists can prepare for ICE


The immediate priority is getting Guevara’s case dropped, but we also don’t want there to be any more baseless deportation cases against journalists. Many newsrooms — not to mention freelancers — have little experience dealing with immigration authorities, though. Luckily, we know people who do.

We hosted a panel discussion featuring immigration lawyers, civil rights advocates, and journalists to talk about what to do when a journalist is detained by Immigration and Customs Enforcement — and what must happen before that day ever comes. Read about it and watch it here.

Pentagon seeks to control the press


The Pentagon faced bipartisan backlash for its ridiculous policy requiring journalists to agree not to obtain or report “unauthorized” information. We called them out in The New York Times, CNN, The Intercept, and elsewhere. Stern also discussed the disturbing move on NPR’s Los Angeles affiliate, KCRW, and FPF’s Lauren Harper discussed this and other threats to press freedom on NPR’s 1A.

First, President Donald Trump tried to downplay the policy. Now, in a letter responding to an inquiry from the Reporters Committee for Freedom of the Press, officials are trying to walk it back. Unfortunately, the response offers little reassurance that the Pentagon’s intentions are anything but censorial, and doubles down on restricting routine constitutionally protected newsgathering. Read more here.

Drop charges against Cincinnati journalists


Jury trials of journalists arrested while reporting news are exceedingly rare in the United States, but the next two are coming next week unless prosecutors come to their senses.

Journalists Madeline Fening and Lucas Griffith, both of whom were arrested while covering a protest on July 17 for Cincinnati-based CityBeat, are set to be tried Sept. 30 and Oct. 2, respectively. In an unfortunate irony, the protest was in opposition to the recently dropped immigration case against Ayman Soliman, who himself fled Egypt to escape persecution for his journalism. We led a letter to prosecutors from rights organizations and local journalism professors urging them to drop the baseless charges. Read more here.

Proposed ‘safety’ bill would undermine accountability for lawmakers


FPF’s Caitlin Vogus writes for The Minnesota Star Tribune that a bill sponsored by Sens. Amy Klobuchar and Ted Cruz to protect lawmakers won’t fully stop data brokers from trafficking their personal information but will stop journalists and watchdogs from holding them accountable.

Use our action center tool to tell Congress to reject this bill.

Police records must stay public in California


A searchable public database known as the Police Records Access Project has made public for the first time more than 1.5 million pages of previously secret records about the use of force and misconduct by California police officers.

The California legislature, however, is trying to put police misconduct back under wraps. This month, it passed AB 1178, a new bill that would make it harder for the public to access these records. The bill is awaiting Gov. Gavin Newsom’s signature or veto. Read more here.

What we’re reading


Urgent ideas for defending press freedom in Gaza (Columbia Journalism School). Columbia followed up on last month’s important article in Columbia Journalism Review with a discussion about finding creative ways to help journalists in Gaza despite anti-press regimes both here and in Israel. FPF Executive Director Trevor Timm and board member and Pulitzer Prize-winning journalist Azmat Khan were both on the panel.

Israel killed 31 journalists in Yemen strike, press freedom group says (The Washington Post). It’s not just Gaza. The Committee to Protect Journalists says the strike in Yemen was “the deadliest strike on journalists in the Middle East” it has documented to date.

Letter from ICE detention facility (The Bitter Southerner). Guevara recounts the harrowing details of his detention in an Atlanta federal prison. You can also read his son’s plea for his release.

Investors rejoice over looming TikTok deal despite political concerns (Al Jazeera). Days after Trump said frequent criticism of his administration should be illegal, he is finalizing plans to steer control of TikTok to his billionaire friends. “It would be naive to think they won’t censor Trump’s critics while boosting content that pleases him,” Stern said.

It’s 2025. Do you know how secure your newsroom is? (Neiman Lab). “What’s really important is that sources know where to reach you in a way that helps them stay secure,” FPF’s Davis Erin Anderson said.

Trump signs order labeling antifa ‘domestic terrorist organization’ (The Hill). Trump’s executive orders on domestic terrorism and threats to use racketeering laws against protest movements can and will be used to threaten journalists and sources. Journalists who cover “antifa” or report on ICE must now risk being accused of terrorism.

Judge strikes down Trump’s $15 billion suit against The New York Times (The Washington Post). We’re glad a judge tossed this ridiculous lawsuit, but the attorneys behind it should have been sanctioned.


freedom.press/issues/mobilize-…

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se questo è il gioco, ed è piuttosto infantile, spero che il prossimo presidente, se dotato di intelletto, ricambi, disegnando sulla foto di trump il classico bel fallo.


Leggete che condizioni impone Israele per i pacchi che "dovrebbero" entrare a Gaza.

Sono veramente dei demoni.


Le 300 tonnellate di cibo raccolto per Gaza sono bloccate al porto di Genova - Il Post
https://www.ilpost.it/2025/09/26/cibo-gaza-genova-bloccato/?utm_source=flipboard&utm_medium=activitypub

Pubblicato su News @news-ilPost




Un’Europa senza pilota. Il nuovo drone presentato da Helsing

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Il percorso unmanned dell’Europa passa da “Europa”. Così si chiama infatti il nuovo drone Ca-1che l’azienda tedesca Helsing ha presentato a Tussenhausen, in Baviera, segnando il suo ingresso nel settore degli Unmanned Combat Aerial Vehicle. L’obiettivo dichiarato è coniugare autonomia strategica, intelligenza artificiale e produzione di




This week, we discuss being journalism dorks, our new lawsuit against ICE, and working on bullshit.#BehindTheBlog


Behind the Blog: Behind 404 Media's ICE Lawsuit


This is Behind the Blog, where we share our behind-the-scenes thoughts about how a few of our top stories of the week came together. This week, we discuss being journalism dorks, our new lawsuit against ICE, and working on bullshit.

JASON: I’m writing this from sunny Athens, Greece, where I’ve been invited to talk about 404 Media at the IMEDD International Journalism Forum, an annual conference. Over the years, I haven’t been to too many conferences, because honestly it was always too disruptive to the day-to-day journalism and work of managing a team to be able to get away. We’re more than two years into this, but one of the nice things about having this company is that I can mostly get my work done whenever makes sense for me, whether that’s late at night in Los Angeles or early in the morning in Greece.

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La Cellula Cagliari – “Il testamento biologico quale atto d’amore”


Enzo Bonesu e Monica Murgia a Cagliari – “Il testamento biologico quale atto d’amore”

🗓 Mercoledì 8 ottobre 2025
🕖 Ore 19:00
📍 Hotel Villa Fanny, Viale Merello 83 – Cagliari

In occasione dell’incontro “Il testamento come ponte tra generazioni”, Enzo Bonesu e Monica Murgia, della Cellula Coscioni Cagliari, interverranno per l’Associazione Luca Coscioni con un intervento intitolato “Il testamento biologico quale atto d’amore”, dedicato a riflettere sul significato civile, personale e affettivo delle Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT).

L’iniziativa è promossa con il contributo di Fideuram ed è pensata come un’occasione di dialogo a più voci sul valore del testamento in tutte le sue forme: come eredità, come espressione di volontà e come strumento di autodeterminazione.

Intervengono anche:

  • Giuseppe Werther Romagno, Notaio
  • Francesca Frau e Gianbattista Cossu, Consulenti Patrimoniali Fideuram

A seguire, aperitivo e dibattito.


L'articolo La Cellula Cagliari – “Il testamento biologico quale atto d’amore” proviene da Associazione Luca Coscioni.



A Firenze un incontro con Claudia Moretti e Piero Cipriano per l’Associazione Luca Coscioni a Firenze – “La salute mentale è politica”


Claudia Moretti per l’Associazione Luca Coscioni a Firenze – “La salute mentale è politica”

📍 Firenze – Casa del Popolo di San Niccolò
🗓 Giovedì 10 ottobre 2025
🕕 Ore 18:00 – Presentazione del libro
🍷 Ore 20:00 – Aperitivo

In occasione della Giornata mondiale della salute mentale, la Cellula Coscioni di Firenze parteciperà all’incontro di presentazione del libro “La salute mentale è politica” di Piero Cipriano, psichiatra, psicoterapeuta e autore.

Con l’autore, interverranno:

  • Rocco Canosa, psichiatra ed ex presidente di Psichiatria Democratica
  • Claudia Moretti, avvocata e membro del Consiglio Generale dell’Associazione Luca Coscioni, che modererà l’incontro

L’evento è organizzato in collaborazione con Cirkoloco, Libreria Malaparte, Casa del Popolo di San Niccolò, e Bottega del Tempo.

Un’occasione per riflettere su diritti, approcci terapeutici e dimensione politica della salute mentale, a partire da esperienze professionali e visioni critiche sul sistema attuale.

📍 Via San Niccolò 33r, Firenze
📞 Info: 3716408048

L'articolo A Firenze un incontro con Claudia Moretti e Piero Cipriano per l’Associazione Luca Coscioni a Firenze – “La salute mentale è politica” proviene da Associazione Luca Coscioni.



🎻 “Uto Ughi per i Giovani”, ieri presso il Duomo di Milano si è svolta la terza tappa del...

🎻 “Uto Ughi per i Giovani”, ieri presso il Duomo di Milano si è svolta la terza tappa del progetto!
L’iniziativa, volta a sensibilizzare e coinvolgere studentesse e studenti all'ascolto e alla conoscenza della musica classica e dell'arte, ha visto la…



The sudden reduction in the Chandler wobble, a deviation between Earth’s axis and crust, may primarily originate in a powerful La Niña event, reports a new study.#TheAbstract


Earth Was Mysteriously Thrown Off-Kilter In 2015. Now, Scientists Think They Know Why.


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Have you noticed anything out of whack about Earth since 2015? I’m speaking, of course, about how our planet’s wobble started shrinking that year, a mysterious shift that scientists have been puzzling over ever since.

Now, researchers think they might have an explanation for the sudden decrease in the Chandler wobble (CW), a deviation in Earth's rotational axis relative to its crust that causes a drift of about 20 feet over a cycle of roughly 14 months. The recent off-kilter wobble, known as the CW reduction event, may have been largely sparked by “mass anomalies” after the La Niña of 2010–2011, according to a new study published in Geophysical Research Letters.

That particular La Niña event was one of the strongest on record and it was “followed by significant ocean mass loss due to changed precipitation and evaporation patterns, providing a possible cause of the CW reduction event,” reports the study.

“Polar motion, like the Chandler wobble, reflects changes in Earth’s overall angular momentum,” said study authors Taehwan Jeon and Ki-Weon Seo, a geophysicist and associate professor at Seoul National University, respectively, in a joint email to 404 Media. “Changes in regional mass, and velocity fields of ocean currents and winds can affect the wobble’s amplitude. Because the wobble sums up effects from all over the globe, it is usually hard to tell exactly which region contributed how much.”

“Still, given the scale of the phenomenon, it makes sense that global climate events such as ENSO (El Niño Southern Oscillation) have a stronger influence than small local changes,” the pair continued. “Not every El Niño or La Niña does this, but as our study shows, the 2010-2011 La Niña produced an unusually strong anomaly when viewed from the perspective of Earth’s polar motion.”

The Chandler wobble is one of many wandering deviations between the axis and crust; for instance, we recently covered the effect of impounded dam water on Earth’s rotation. The wobble has also increased and decreased many times in the past in response to shifting global mass distributions, so the latest anomaly isn’t unprecedented.

Still, scientists are curious what might be driving the recent CW reduction, which reached its peak intensity between 2015 and 2020. To approach this mystery, Jeon, Seo, and their colleagues broke the wobble up into two components: the forced wobble and the free wobble.

“The Chandler wobble is actually a two-dimensional pendulum-like motion, but for simplicity it can be compared to a one-dimensional swing,” explained Jeon and Seo. “If you let a swing move without pushing it, it will eventually slow down and stop. That ‘natural’ motion without any external force is what we call the ‘free wobble.’”

“Now imagine giving the swing a push at just the right timing,” they continued. “The swing will keep moving. Depending on how you push, its amplitude can increase or decrease. On Earth, all moving masses (such as air, oceans and water on land) act like those pushes. The part of the wobble driven by these pushes is called the ‘forced wobble.’”

Because the Chandler wobble is the sum of these two parts, the reduction is caused by the free and forced phases cancelling each other out, according to the team’s models. In other words, the study showed that the strong 2010-2011 La Niña event drove the forced wobble out of phase, allowing it to interfere with the free wobble and reduce the overall CW amplitude.

Jeon and Seo said their results “were partly expected and partly surprising.” On the one hand, they noted that oscillations naturally decay over time, so they were expecting to see only recent changes reflected in the Chandler wobble, with ENSO events of the past few decades playing an outsized role in those shifts.

“What surprised us was that not every ENSO event seems to matter, and in particular, the 2010-2011 La Niña turned out to be the strongest contributor,” the pair said. “That was not something we had fully predicted before doing the analysis.”

With that in mind, it’s possible that the Chandler wobble will continue to go haywire in the coming decades, as ENSO events are being amplified by human-driven climate change.

“Large-scale and systematic shifts in Earth’s mass and motion can strongly affect the Chandler wobble, especially when they show a cycle close to the Chandler period (about 433 days), which can resonate more strongly,” Jeon and Seo said.

In particular, the pair pointed to how much ENSO events can disrupt rainfall patterns, which ended up being a main factor in how the 2010–2011 La Niña anomalies impacted on the CW reduction. Changes in global ice mass, however, have more influence over the long-term drift of Earth’s rotation axis, and don’t influence the short-term Chandler wobble as much.

“Since 2010-2011, mass and velocity field changes have continued around the globe, and separating their individual effects remains very challenging,” Jeon and Seo said. “Still, because the Chandler wobble’s amplitude has been increasing again since late 2020, we expect that it may soon return to levels comparable to those observed before 2010.”

“Although the amplitude drop during 2015-2020 was unusual, there were also earlier periods when the Chandler wobble was decreased or increased in amplitude,” the pair concluded. “We suspect that major ENSO events may have played a similar role during those times as well. A next step would be to investigate the broader patterns—what kinds of ENSO events tend to leave a mark on Earth’s polar motion, and what features make them most influential.”

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Cooperazione, Gcap, filiera produttiva. Quali prospettive per il futuro dell’Aereonautica

@Notizie dall'Italia e dal mondo

I caccia di sesta generazione e l’evoluzione dei motori aeronautici rappresentano una sfida cruciale per difesa, industria e ricerca. In questo contesto si è tenuto all’Istituto affari internazionali un incontro in cui è stato presentato uno studio sulle nuove frontiere della propulsione




A Milano l’evento “Psichedelici e diritti alla cura: tra evidenze scientifiche ed orizzonti”
Evento nel 𝐩𝐚𝐥𝐢𝐧𝐬𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐮𝐟𝐟𝐢𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐌𝐢𝐥𝐚𝐧𝐨 𝟒𝐌𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥 𝐇𝐞𝐚𝐥𝐭𝐡, promosso da 𝐀𝐥𝐭𝐫𝐚𝐏𝐬𝐢𝐜𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚 𝐋𝐨𝐦𝐛𝐚𝐫𝐝𝐢𝐚 in collaborazione con la Cellula milanese dell’𝐀𝐬𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐋𝐮𝐜𝐚 𝐂𝐨𝐬𝐜𝐢𝐨𝐧𝐢,

Quando: 𝟔 𝐨𝐭𝐭𝐨𝐛𝐫𝐞 2025 h.17:20
Dove: presso la Casa dei Diritti, via Edmondo De Amicis 10, Milano

Interverranno:

Luca Granata – Psicologo, Coordinatore di altra psicologia Lombardia

Mauro Toffetti – Psicologo, Associazione Luca Coscioni, Cellula di Milano

Cristiana Zerosi – Membro di giunta Associazione Luca Coscioni

Riccardo Bettiga – Psicologo psicoterapeuta ex presidente dell’Ordine degli psicologi della Lombardia

Si parlerà di ricerca, clinica e libertà: gli psichedelici possono rappresentare una frontiera terapeutica emergente, che richiede però rigore, trasparenza e rispetto etico. È importante che questo tema trovi spazio concreto nei dibattiti istituzionali e nelle programmazioni ministeriali e regionali.

Questa è un’occasione per riaffermare il diritto alla cura senza pregiudizi. Si tratta di un dialogo necessario tra professionisti, cittadini e istituzioni, poiché il diritto alla cura riguarda l’intera collettività.

Per iscriversi: bit.ly/6ottobrepsichedelici

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La privatizzazione del governo: secondo i senatori democratici, DOGE sta archiviando il n. di previdenza di ogni americano su un server cloud non sicuro, nonostante il rischio di impatti "catastrofici".

Il rapporto, pubblicato dal senatore Gary Peters (D-MI), cita numerose rivelazioni di informatori, tra cui uno che ha affermato che lo scenario peggiore potrebbe comportare la necessità di riemettere i numeri di previdenza sociale a tutti gli abitanti del Paese.

Il database includerebbe anche luogo e data di nascita o lo stato del permesso di lavoro e i nomi dei genitori. Le potenziali minacce alla sicurezza spaziano dalle violazioni dei dati da parte di avversari stranieri, come Russia, Cina e Iran, agli stessi membri dello staff del DOGE, tra cui Edward "Big Balls" Coristine, che aveva accesso illimitato alle informazioni e che, a quanto pare, era stato licenziato da un precedente tirocinio per aver divulgato dati sensibili.

@Pirati Europei

theverge.com/news/785706/doge-…

informapirata ⁂ reshared this.



Interrompere la sorveglianza? Impossibile! La città di Evanston, cessando ogni rapporto con la società di sorveglianza urbana Flock, ha rimosso le sue videocamere; ma l'azienda ha reinstallate lo stesso!

@Etica Digitale (Feddit)

La decisione di rimuovere le telecamere è stata presa dopo che il Segretario di Stato dell'Illinois Alexi Giannoulias ha scoperto che Flock aveva consentito alla US Customs and Border Protection di accedere alle telecamere dell'Illinois nell'ambito di un "programma pilota" in violazione della legge statale, e dopo che la RoundTable ha riferito a giugno che le forze dell'ordine fuori dallo stato erano in grado di cercare i dati di Flock per ottenere assistenza nei casi di immigrazione.

Ora "Flock ha reinstallato le telecamere senza il permesso della città". Sembra chiaro che il business della videosorveglianza va ben oltre il vantaggio economico dei singoli appalti locali, ma è un asset strategico con cui opporsi anche agli enti locali

evanstonroundtable.com/2025/09…



La premier danese parla alla Nazione, ma riguarda tutti noi. Ecco perché

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Nella serata di ieri la premier danese Mette Frederiksen si è rivolta alla nazione dopo i ripetuti avvistamenti di droni presso aeroporti civili e basi militari. Parole nette, senza concessioni retoriche. La Danimarca, e con essa l’Europa, si trova di fronte a una nuova



Ho cambiato l'istanza PeerTube a cui sono iscritto, c'è qualche automatismo per spostare i 3-4 piccoli video che avevo di là o devo farlo a mano?

#PeerTube



Berlino lavora alla sua Space Force e investe 35 miliardi nello Spazio

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Il ministro della Difesa di tedesco, Boris Pistorius, ha annunciato un investimento record da 35 miliardi di euro nei prossimi cinque anni per dotare la Bundeswehr di capacità spaziali avanzate. Quella spaziale è una corsa contro il tempo. Le grandi potenze (Usa, Cina, Russia)



Torna in attività Yantar, la nave spia russa nelle acque occidentali

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Tra i fondali ed i submarine cables europei è tornata una presenza conosciuta, lo Yantar, nave spia della marina russa che pattuglia i fondali atlantici e nordici per mappare l’infrastruttura più vitale e al tempo stesso più vulnerabile dell’Occidente, i cavi sottomarini. Secondo le