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Anduril accelera sul suo loyal wingman. Effettuati i primi test di volo del “Fury”

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Il loyal wingman di Anduril prende ufficialmente il volo. Venerdì scorso, secondo quanto affermato dalla stessa Us Air Force, il prototipo dell’Yfq-44A “Fury” realizzato dalla start-up americana avrebbe iniziato ufficialmente i test di volo in una località



“Il mistero della comunione dei santi, che oggi respiriamo a pieni polmoni, ci ricorda qual è il destino finale dell’umanità: una grande festa in cui si gioisce insieme dell’amore di Dio, presente tutto in tutti, che si riconosce ammirando la bellezz…


Presentazione del volume di Antonella Attanasio “Don Diego alla corte roveresca di Casteldurante: l’Historia naturale dell’elefante” 12 novembre 2025, ore 17.00


Conoscete la storia dell’elefante Don Diego?

Venite a scoprirla il 12 novembre alla Biblioteca Universitaria Alessandrina!
Verrà presentato il volume “Don Diego alla corte roveresca di Casteldurante: l’Historia naturale dell’elefante” di Antonella Attanasio.

Primo dei “Quaderni” della collana “Immaginare i Saperi” per De Luca Editori d’Arte

Interventi di:
Daniela Fugaro, direttrice della Biblioteca Universitaria Alessandrina

Massimo Moretti, Sapienza Università di Roma

Lucia Tomasi Tongiorgi, Accademia Nazionale dei Lincei

Antonella Sbrilli, Sapienza Università di Roma

Ore 17.00 Sala Bio Bibliografica
Biblioteca Universitaria Alessandrina
Palazzo del Rettorato della Sapienza
Piazzale Aldo Moro, 5
🐘
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#immaginareisaperi#bibliotecauniversitariaalessandrina#sapienzauniversitàdiroma

@delucaeditori@massimo_.moretti@antonellattanasio@diconodioggi@storiadellarterivista@bibliotecaalessandrina


alessandrina.cultura.gov.it/pr…



“Dopo lo storico incontro di preghiera con Re Carlo III la vostra presenza oggi esprime la gioia condivisa per la proclamazione di San John Henry Newman dottore della Chiesa”.


Volumetric Display Takes a Straight Forward (and Backward) Approach


There’s something delightfully sci-fi about any kind of volumetric display. Sure, you know it’s not really a hologram, and Princess Leia isn’t about to pop out and tell you you’re her only hope, but nothing says “this is the future” like an image floating before you in 3D. [Matthew Lim] has put together an interesting one, using persistence-of-vision and linear motion.

The basic concept is so simple we’re kind of surprised we don’t see it more often. Usually, POV displays use rotary motion: on a fan, a globe, a disk, or even a drone, we’ve seen all sorts of spinning LEDs tricking the brain into thinking there’s an image to be seen. [Matthew’s] is apparently the kind of guy who sticks to the straight-and-narrow, on the other hand, because his POV display uses linear motion.

An ESP32-equipped LED matrix module is bounced up by an ordinary N20 motor that’s equipped with an encoder and driven by a DRV8388. Using an encoder and the motor driver makes sure that the pixels on the LED matrix are synced perfectly to the up-and-down motion, allowing for volumetric effects. This seems like a great technique, since it eliminates the need for slip rings you might have with rotary POV displays. It does of course introduce its own challenges, given that inertia is a thing, but I think we can agree the result speaks for itself.

One interesting design choice is that the display is moved by a simple rack-and-pinion, requiring the motor to reverse 16 times per second. We wonder if a crank wouldn’t be easier on the hardware. Software too, since [matthew] has to calibrate for backlash in the gear train. In any case, the stroke length of 20 mm creates a cubical display since the matrix is itself 20 mm x 20 mm. (That’s just over 3/4″, or about twice the with of a french fry.) In that 20 mm, he can fit eight layers, so not a great resolution on the Z-axis but enough for us to call it “volumetric” for sure. A faster stroke is possible, but it both reduces the height of the display and increases wear on the components, which are mostly 3D printed, after all.

It’s certainly an interesting technique, and the speechless (all subtitles) video is worth watching– at least the first 10 seconds so you can see this thing in action.

Thanks to [carl] for the tip. If a cool project persists in your vision, do please let us know.

youtube.com/embed/KgT20tHpk1g?…


hackaday.com/2025/11/01/volume…




“Fare delle scuole, delle università e di ogni realtà educativa, anche informale e di strada, come le soglie di una civiltà di dialogo e di pace”. Lo chiesto il Papa agli educatori presenti oggi in piazza san Pietro.


“Disarmiamo le false ragioni della rassegnazione e dell’impotenza, e facciamo circolare nel mondo contemporaneo le grandi ragioni della speranza”.


io credo (ma non è che ci si possa basare alcuna strategia) che l'arsenale atomico russo, dopo tutti questi anni di incuria, sia ormai da considerare per lo più "scaduto". per mancanza di manutenzione e rinnovamento. le atomiche non sono cose che metto in un magazzino e durano secoli. il materiale fissile è instabile per necessità stessa di essere bomba e generare un'esplosione. un'instabilità "finemente" "calibrata". e tutti questi proclami di putin, non fanno che alimentare questi dubbi. le atomiche nel mondo sono in dato "acquisito" e ovvio, e pure parlarne rende per certi versi più dubbia l'esistenza. se puoi già nuclearizzare tutto il mondo perché hai bisogno di nuove armi? esiste la possibilità, ma spero di non dovermi mai cacare sotto per provarlo, che in caso di vero conflitto atomico, la russia sia nuclearizzata (2-3 città in tutto, tanto basta) ma sospetto che in europa o usa arriverebbero i classici missili armati di bandierina con la scritta ("il materiale fissile si trova nel magazzino AB92S").

ovviamente ripeto, non è il caso di provare questa cosa.







ChatControl Gets Coup-De-Grace


Possibly the biggest privacy story of the year for Europeans and, by extension the rest of the world, has been ChatControl. Chatcontrol is a European Union proposal backed by Denmark for a mandatory backdoor in all online communications. As always with these things, it was touted as a think-of-the-children solution to online child abuse material, but as many opposed to it have warned, that concealed far more sinister possibilities. For now, it seems we can breathe easily as the Danes are reported to have formally backed away from the proposal after it was roundly condemned by the German government, sending it firmly into the political wilderness.

Hackaday readers are likely vastly more informed on this matter than many of the general public, so you’ll have no need for a primer on the obvious privacy and security concerns of such a move. From our point of view, it also suffered from the obvious flaw of being very unlikely to succeed in its stated aim. Even the most blinkered politician should understand that criminals would simply move their traffic to newly-illegal encrypted forms of communication without government backdoors. Perhaps it speaks volumes that it was the Germans who sounded its death-knell, given that state surveillance on that level is very much within living memory for many of them.

The mood in European hackerspaces has been gloomy of late on the subject, so it’s something of a cause for celebration on the continent. If only other governments on the same side of the Atlantic could understand that intrusive measures in the name of thinking of the children don’t work.

European flags: Šarūnas Burdulis, CC BY-SA 2.0 .


hackaday.com/2025/11/01/chatco…

Gazzetta del Cadavere reshared this.



Taiwan lancia un’iniziativa internazionale per la sicurezza dei cavi sottomarini


Il 28 ottobre 2025, durante il Forum di cooperazione sulla sicurezza dei cavi sottomarini Taiwan-UE, svoltosi a Taipei, il ministro degli Esteri taiwanese Lin Chia-lung ha presentato la “Iniziativa Internazionale per la Gestione del Rischio dei Cavi Sottomarini, sottolineando che non si tratta di un progetto esclusivamente di Taiwan, ma di un accordo di collaborazione globale.

Una partnership per la resilienza delle infrastrutture digitali


L’evento, organizzato congiuntamente dal Centro per la Scienza, la Democrazia e la Società (DSET), dal Formosa Club e dal Ministero degli Affari Esteri, ha riunito esperti, rappresentanti governativi e istituzioni europee.

Tra i relatori è intervenuto Richards Kols, presidente del Formosa Club di Taipei e membro della Commissione per gli Affari Esteri del Parlamento Europeo, che ha aperto i lavori del forum.

Nel suo intervento, Lin ha evidenziato come i cavi sottomarini rappresentino un’infrastruttura critica per le comunicazioni globali, ma allo stesso tempo vulnerabile a incidenti e minacce.
Nella regione indo-pacifica, frequentemente colpita da terremoti, i guasti ai cavi sono un problema costante.

A questi si aggiungono i danni causati da attività umane come pesca, dragaggio, ancoraggio e costruzioni offshore, che ogni anno provocano centinaia di interruzioni e comportano costi di manutenzione significativi per governi e operatori.

Le minacce emergenti: sabotaggio e guerra ibrida


Il ministro ha espresso preoccupazione per i rischi di sabotaggio deliberato, sottolineando come il taglio intenzionale dei cavi possa essere utilizzato come strumento di guerra ibrida o coercizione geopolitica, in grado di compromettere la sicurezza nazionale e l’economia di un Paese.

Negli ultimi anni, Taiwan ha sperimentato direttamente le conseguenze di questi incidenti, in particolare nelle isole periferiche, dove le interruzioni di rete hanno avuto ripercussioni sul commercio, sui servizi finanziari, sulle comunicazioni d’emergenza e sulla vita quotidiana dei cittadini.

Taiwan, nodo strategico nelle comunicazioni globali


Lin ha ricordato che Taiwan occupa una posizione strategica nel sistema delle telecomunicazioni internazionali: numerosi cavi sottomarini passano attraverso o vicino all’isola, collegando l’Indo-Pacifico, il Nord America e l’Europa.

Questa centralità comporta non solo vantaggi economici, ma anche una responsabilità condivisa nella protezione delle reti globali. Secondo il ministro, “la stabilità nello Stretto di Taiwan rappresenta un bene pubblico globale, e Taiwan è pronta a contribuire attivamente alla sua salvaguardia”.

I quattro pilastri dell’iniziativa internazionale


L’Iniziativa Internazionale per la Gestione del Rischio dei Cavi Sottomarini mira a promuovere una cooperazione multilaterale tra Stati, imprese e istituzioni, attraverso quattro obiettivi principali:

  1. Mitigazione del rischio: rafforzare la manutenzione preventiva, i sistemi di monitoraggio e la capacità di risposta rapida in caso di guasti o minacce.
  2. Condivisione delle informazioni: istituire canali di scambio e allerta precoce per garantire una comunicazione efficace e tempestiva tra le parti coinvolte.
  3. Riforma del sistema: promuovere linee guida internazionali condivise e il rispetto delle convenzioni esistenti, come la Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare, aggiornandole se necessario.
  4. Sviluppo delle competenze: organizzare formazioni, workshop e programmi di scambio per accrescere le capacità tecniche e operative dei Paesi interessati.

Lin ha concluso sottolineando che l’iniziativa si propone di creare una rete di cooperazione globale, capace di rafforzare la resilienza delle infrastrutture digitali e di proteggere un bene comune fondamentale dell’era moderna: la connettività globale.

L'articolo Taiwan lancia un’iniziativa internazionale per la sicurezza dei cavi sottomarini proviene da Red Hot Cyber.



Port-scanning nel 2025: Nmap e AI — come integrarli in modo sicuro e operativo


Nel 2025 il port-scanning resta una delle attività chiave tanto per i Red Team (ricognizione, discovery, fingerprinting) quanto per i Blue Team (monitoraggio e difesa proattiva). Ma la novità di questi mesi è l’arrivo dei Large Language Models (LLM) integrati direttamente nel flusso di lavoro tecnico.

Uno degli esempi più interessanti è LLM-Tools-Nmap, presentato da Hackers Arise, che permette di pilotare Nmap tramite istruzioni in linguaggio naturale.

In pratica, il modello traduce la richiesta (“scansiona le porte web più comuni su questo /24 con velocità moderata e output in XML”) in un comando Nmap corretto e sicuro, includendo opzioni di timing, script NSE e limiti di scansione.

Kali Linux 2025.3 include già llm tra i pacchetti opzionali, e il plugin LLM-Tools-Nmap è disponibile su GitHub per integrazione manuale o automatica.

L’obiettivo è ridurre errori di sintassi, velocizzare i test e consentire all’AI di assistere gli operatori nella generazione, validazione e interpretazione dei risultati. È un concetto potente, ma che richiede — come sempre — controllo umano e policy chiare.

Perché Nmap è ancora il punto fermo


Nmap rimane lo standard de-facto per il port-scanning.
La sua documentazione, la prevedibilità del comportamento delle opzioni (-sS, -sV, -O, -T3), e la possibilità di usare script NSE dedicati rendono questo tool imprescindibile.

Conoscere il cheatsheet Nmap è essenziale per capire cosa succede davvero sul wire, diagnosticare falsi negativi, gestire firewall e IDS, e costruire baseline ripetibili.

Vantaggi del cheatsheet:

  • Determinismo e trasparenza: ogni flag fa esattamente ciò che dichiara.
  • Diagnostica: sapere interpretare perché una scansione fallisce.
  • Ripetibilità: perfetto per training e testing controllato.


Dove l’AI accelera (ma non sostituisce)


L’AI, e in particolare LLM-Tools-Nmap, funziona come copilota intelligente:
interpreta comandi complessi, genera pipeline (masscan → nmap → parsing → report), prepara script di parsing (jq, Python) e persino trasforma output XML in report leggibili.
Può adattare la strategia di scanning ai risultati (ad esempio, avviare --script=http-enum solo se trova un webserver) e fornire sintesi utili ai SOC.

Limiti e rischi:

  • L’AI non conosce policy, orari di manutenzione o impatti di rete: può proporre comandi aggressivi.
  • Possibili “allucinazioni” di opzioni inesistenti.
  • Automatizzare senza supervisione può creare rischi legali o operativi.


Workflow consigliato (approccio ibrido)


  1. Formazione manuale: ogni operatore deve padroneggiare il cheatsheet Nmap.
  2. AI come copilota: genera i comandi, ma non li esegue; revisione umana obbligatoria.
  3. Automazione condizionata: script AI eseguibili solo su target autorizzati.
  4. Guard rails: whitelist, rate-limit, log e backoff automatici.
  5. Post-scan: normalizzazione output, comparazione con baseline, analisi dei cambiamenti.


Esempio pratico (solo in LAB)


Prompt AI (sicuro):

“Genera un comando Nmap per discovery TCP sulle porte 1–1024 su lab.example.local, timing moderato, max-retries 2, host-timeout 5m, output XML. Fornisci anche una versione meno invasiva.”

Output atteso:

nmap -sS -p 1-1024 -T3 --max-retries 2 --host-timeout 5m -oX scan_lab.xml lab.example.local
# alternativa meno invasiva:
nmap -sT -p 22,80,443 -T2 --open -oX scan_lab_small.xml lab.example.local

Cheatsheet rapido (estratto)


  • -sS SYN scan (stealth)
  • -sT TCP connect (non privilegiato)
  • -sV Version detection
  • -O OS detection
  • -T0..T5 Timing aggressivo/lento
  • Output: -oX, -oN, -oG, -oA
  • NSE utili: --script=banner, --script=http-enum, --script=vuln
  • Impatto ridotto: --max-retries, --host-timeout, --scan-delay


Conclusione


Il cheatsheet Nmap rimane la base per ogni operatore di sicurezza.

L’AI e strumenti come LLM-Tools-Nmap rappresentano un’ottima estensione: velocizzano, semplificano e aiutano nell’analisi. Ma non sostituiscono esperienza e responsabilità.

L’approccio migliore è ibrido: padronanza manuale + assistenza AI, sotto policy ben definite.

Riferimenti


L'articolo Port-scanning nel 2025: Nmap e AI — come integrarli in modo sicuro e operativo proviene da Red Hot Cyber.





Il grande Indiano che sconfigge BlackRock con la non-violenza e dà inizio allo... scoppio della bolla dei fondi di investimento.

@Politica interna, europea e internazionale

Nuova Delhi:
In quello che viene descritto come un atto di frode finanziaria "mozzafiato", la divisione di investimento nel credito privato della società di investimenti globale BlackRock e diversi importanti istituti di credito stanno ora cercando di recuperare più di 500 milioni di dollari persi in una frode sui prestiti presumibilmente orchestrata dal dirigente indiano del settore delle telecomunicazioni Bankim Brahmbhatt.

Secondo un rapporto esclusivo del Wall Street Journal , i creditori, tra cui HPS Investment Partners di BlackRock, hanno accusato Brahmbhatt, proprietario delle società di servizi di telecomunicazione Broadband Telecom e Bridgevoice, di aver falsificato fatture e crediti commerciali che erano stati dati in garanzia per prestiti ingenti. La causa, intentata ad agosto negli Stati Uniti, sostiene che la rete di società di Brahmbhatt abbia costruito sulla carta l'illusione di una solida situazione finanziaria, trasferendo denaro all'estero, in India e Mauritius.

ndtv.com/world-news/bankim-bra…



Porno, AI, big tech: un approccio adeguato alla rivoluzione digitale è indispensabile

L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
L’intelligenza artificiale è uno strumento formidabile per chi lo sappia usare tecnicamente e possieda la consapevolezza adeguata dei contenuti da reperire,

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Public records are for the public


Dear Friend of Press Freedom,

It’s been 220 days since Rümeysa Öztürk was arrested for co-writing an op-ed the government didn’t like. Read on for news from California, Washington D.C. and Maryland as the government shutdown drags on.

Public records are for the public


When Wired made public records-based stories free, subscriptions went up.

When 404 Media published reporting that relied on the Freedom of Information Act without a paywall, new sources came forward.

Freedom of the Press Foundation (FPF) spoke to Wired Global Editorial Director and FPF board member Katie Drummond, and 404 Media co-founder Joseph Cox about why giving the public access to public records reporting is good for journalism — and for business. Read more here.

Shutting down the government doesn’t shut down the First Amendment


It’s absurd and unconstitutional to exclude reporters from immigration hearings unless they get government permission to attend, especially when it’s impossible to obtain permission due to the government shutdown, and particularly when the current government despises First Amendment freedoms and will use any opportunity to evade transparency.

And yet that’s exactly what an immigration court in Maryland did this week. We wrote a detailed letter to the top judge at the courthouse explaining why they need to reverse course, both to comply with the law and for the sake of democracy. The next day, Capital News Service reported that the court had backed down and lifted the ban. Read the letter here.

No secret police in LA


Award-winning journalist Cerise Castle sued Los Angeles County in July and obtained a court order for the department to release the sheriff’s deputy ID photographs.

But now the county is appealing. Its objection to allowing the public to identify law enforcement officers is especially striking when Angelenos and others across the country are outraged by unidentified, masked federal immigration officers abducting their neighbors. It also comes on the heels of the city of Los Angeles embarrassing itself with its failed effort to sue a journalist for publishing officer photographs.

We connected with Castle’s lawyer, Susan Seager, to try to figure out what the department is thinking. Read more here.

Top three questions about the White House ballroom


FPF’s Daniel Ellsberg Chair on Government Secrecy Lauren Harper has lots of questions about the demolition of a section of the White House to construct a ballroom.

She wrote about three of them for our government secrecy site, The Classifieds: (1) Is there a budget? (2) Who are the donors, and what do they get in return? and (3) Where should we look for answers about what’s going on at the East Wing? Read more here.

What we’re reading


U.S. assessment of Israeli shooting of journalist divided American officials (The New York Times). A retired U.S. colonel has gone public with his concern that the Biden administration’s findings about the 2022 killing of Palestinian-American journalist Shireen Abu Akleh by the Israeli military were “soft-pedaled to appease Israel.” There has been “a miscarriage of justice,” he says.

ICE detains British journalist after criticism of Israel on US tour (The Guardian). The detention of Sami Hamdi by U.S. Immigration and Customs Enforcement solely for his views while on a speaking tour in the U.S. is a blatant assault on free speech. These are the tactics of the thought police.

Trump and Leavitt watch with glee as the press is crumbling (Salon). “As the press becomes more subservient and less independent, the firsthand knowledge needed to even stage a fight to get our mojo back is a whisper in the ether,” writes Brian Karem. That’s why veteran journalists who know how abnormal this all is need to be extra vocal these days.

Atlanta journalist says he ‘won’t be the only’ one deported by Trump officials (The Guardian). “It’s not the way I wanted to come back to my country – deported like a criminal,” journalist Mario Guevara told Briana Erickson of FPF’s U.S. Press Freedom Tracker from El Salvador. Read The Guardian’s story, based on reporting by the Tracker.

One third of all journalists are creator journalists, new report finds (Poynter). It’s no time for gatekeeping. There aren’t enough traditional J-School trained journalists to adequately document every ICE abduction – let alone everything else going on. We appreciate everyone who is exercising their press freedom rights, no matter how they’re categorized.

RSVP


freedom.press/issues/public-re…

Mr. Bill reshared this.




LA sheriff ducks journalist’s request for deputy photographs


Award-winning journalist Cerise Castle has some history with the Los Angeles County Sheriff’s Department. In 2021, she chronicled how deputies formed violent gangs within the department. She then turned “A Tradition of Violence,” her 15-part series for Knock LA, into a podcast by the same name.

Perhaps that’s why the department was spooked when Castle submitted a Public Records Act request for names and official ID photographs of all sworn personnel, “excluding those in undercover assignments.” Or maybe the department was merely committed to following its routine practice of delaying and denying records requests.

In any case, the department produced the names of about 8,500 deputies but refused to produce any photographs except of the sheriff and his undersheriffs. They claimed that producing photographs of the deputies would violate their right to privacy and might endanger them in the future, if they ever go undercover.

But the department’s rationale seemed suspect because it also refused to comply with separate requests for headshots of three deputies who have been convicted of serious felonies, fired, and obviously won’t be sent on any future undercover operations for the department.

Castle won her Los Angeles County Superior Court Public Records Act lawsuit in July, and the court ordered the department to release the deputy ID photographs. But now the county is appealing. Its objection to allowing the public to identify law enforcement officers is especially striking when Angelenos and others across the country are outraged by unidentified, masked federal immigration officers abducting their neighbors.

The timing is also particularly odd after the California Legislature just enacted Sen. Scott Wiener’s new law, the No Secret Police Act, barring law enforcement officers operating in the state from masking their faces when working in public, beginning on Jan. 1, 2026.

We spoke to Castle’s lawyer, Susan Seager, to learn more about the case and her client’s opposition to the county’s appeal.

What is the county’s basis for its opposition to producing pictures of law enforcement officers who operate in public and serve the public at the public’s expense?

They claim that no deputy will ever work undercover again because if a deputy’s photo is posted online, and if that deputy works undercover in the future, and if a “criminal” uses facial recognition technology, then that future undercover deputy will be recognized by criminals. But the court rejected this argument because it’s all speculation. Los Angeles Superior Court Judge James Chalfant followed decisions by the California Supreme Court, such as Commission on Peace Officer Certification Standards and Training v. Superior Court, which held that ordinary police officers don’t have a right to privacy in their identities and mere “speculation” about safety risks to the general police force is not enough to block disclosure of public records containing individual police officers’ identities.

The top brass at the LA Sheriff’s Department don’t want their deputies to be accountable to the public they serve. The Sheriff’s Department fights all Public Records Act cases. It’s a knee-jerk reaction.


Susan Seager

Have similar arguments been rejected by the courts before?

No. As far as I know, this is the first case where a court decided that official police department officer ID photos are disclosable under the Public Records Act. The city of LA and city of Santa Ana both voluntarily gave journalist Ben Camacho official police officer ID photos in response to his Public Records Act legal actions, but they did so before a court ruled on his request. The LAPD photos are now online for public use at Watch the Watchers.

It seems notable that LA County is pursuing this appeal so soon after the city of Los Angeles wasted its time and the taxpayers’ money, and embarrassed itself in the Camacho case. Why is the county repeating the city’s mistakes?

The problem is that both the Los Angeles County Board of Supervisors and the Los Angeles City Council appear to be very hands-off on the litigation against them, including cases involving their sheriff’s department and police department, respectively. The elected officials seem to let their lawyers make all the decisions on litigation strategies, appeals, etc., without asking for any updates or to be involved in any decisions to appeal in cases against the government agencies. LA’s elected officials need to take more control over litigation involving their police officers. They need to stop wasting taxpayer money fighting Public Records Act cases like this, especially after a superior court orders the police agency to release the records.

Many people in Los Angeles and around the country have been outraged in recent months by Immigration and Customs Enforcement agents wearing masks, and other efforts by the Trump administration to discourage and even criminalize identifying law enforcement officers. What do you make of LA County litigating the right to keep deputies’ identities secret against that backdrop?

LA deputies probably wish they could wear masks as well. And the top brass at the LA Sheriff’s Department don’t want their deputies to be accountable to the public they serve. The Sheriff’s Department fights all Public Records Act cases. It’s a knee-jerk reaction. And the lawyers hired by the county don’t care about public accountability — they are hired to fight and win.

What’s your theory about why the county is pursuing this? Where is the pressure coming from? Do they seriously believe that this is a meritorious appeal that they have a real chance of winning? Or do they just not care because taxpayers are funding it?

This is typical for the county of Los Angeles and the Los Angeles Sheriff’s Department. They fight all Public Records Act cases. In this case, there is extra pressure coming from the labor unions representing the deputies. The deputies’ labor unions actually joined in the case as intervenors, so we are fighting against the county and the labor unions.

If journalists are not able to obtain photos of law enforcement officers through public records requests, what kind of reporting will the public lose out on?

In the age of everyone carrying a smartphone and filming police, and posting images of police on social media or news sites, the public and the press can use those images to identify officers and investigate their past history. There may be instances where deputies use excessive force or threaten members of the public, but the victim doesn’t know the name of the deputy. Photographs help identify officers.


freedom.press/issues/la-sherif…



This week, we discuss keeping FOIA reporting in front of a paywall, Ray-Bans, and what pregnate Schoolhouse Rock bills say about our current AI-driven hellscape.#BehindTheBlog


Behind the Blog: Ray-Bans Are No Longer Cool or Timeless


This is Behind the Blog, where we share our behind-the-scenes thoughts about how a few of our top stories of the week came together. This week, we discuss keeping FOIA reporting in front of a paywall, Ray-Bans, and what pregnate Schoolhouse Rock bills say about our current AI-driven hellscape.

JOSEPH: Yesterday I did a livestreamed event with Freedom of the Press Foundation and WIRED. It was called Unpaywalled: The case for making public records-based reporting free and you can check it out here.

As you might know, we made a decision very early on with 404 Media, I think in the first week maybe, to not paywall our Freedom of Information Act (FOIA) reporting. There are a few reasons, but the main one simply is that with public records, we think people should be able to see those records without paying. It’s like a government agency publishing certain databases, or census data, or whatever. These are public records and should be published or re-published as such.

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Photos captured by Mobile Fortify will be stored for 15 years, regardless of immigration or citizenship status, the document says.#FOIA #ICE #CBP


You Can't Refuse To Be Scanned by ICE's Facial Recognition App, DHS Document Says


📄
This article was primarily reported using public records requests. We are making it free to read as a public service. FOIA reporting can be expensive, please consider subscribing to 404 Media to support this work. Or send us a one time donation via our tip jar here.

Immigration and Customs Enforcement (ICE) does not let people decline to be scanned by its new facial recognition app, which the agency uses to verify a person’s identity and their immigration status, according to an internal Department of Homeland Security (DHS) document obtained by 404 Media. The document also says any face photos taken by the app, called Mobile Fortify, will be stored for 15 years, including those of U.S. citizens.

The document provides new details about the technology behind Mobile Fortify, how the data it collects is processed and stored, and DHS’s rationale for using it. On Wednesday 404 Media reported that both ICE and Customs and Border Protection (CBP) are scanning peoples’ faces in the streets to verify citizenship.

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#FOIA #ice #cbp


Licio Gelli, la P2, la separazione delle carriere


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/licio-g…
Siamo nei primi mesi del 1981. I giudici di Milano Gherardo Colombo e Giuliano Turone stanno indagando sul falso rapimento dell’agosto 1979 del bancarottiere Michele Sindona che controlla le attività illecite di Cosa Nostra



Gli Stati Uniti sono pronti a colpire il Venezuela. Ecco cosa sta succedendo

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Gli Stati Uniti sono pronti a colpire il Venezuela e Donald Trump ha dato il via libera per procedere alle azioni militari all’interno del Paese. Potrebbe accadere già nelle prossime ore. Questo è quanto riporta il Miami Herald – rapidamente ripreso da Forbes e altri




I've just received my Bark Sweden wooden case, it's the second one, as I got one for my FP5 too. This time I bought the Masur birch, with reinforced corners.

It's absolutely beautiful!

It's a real piece of art and it fits like a glove on my FP6.

It's about 1 mm over the glass screen so the screen should be well protected. The grip is more secure than with the original Fairphone cover (which is also good).

It's not cheap, but I think it's really worth the money.

If you're thinking about a Christmas gift for yourself think of this case. 😁

I'll leave some pics.

barksweden.com/en/fairphone

(More pics in the comment).

#Fairphone #BarkSweden

in reply to DoomsdaysCW

@DoomsdaysCW you tagged FP5, it's a FP6 cover (but Bark Sweden also makes covers for other FP models).



AMNESTY: Il sistema europeo Schengen discrimina chi difende i diritti umani


@Notizie dall'Italia e dal mondo
L'emissione di visti ostacola le persone che difendono i diritti umani di varie parti del mondo, impedendo a molte di loro di partecipare a importanti conferenze
L'articolo AMNESTY: Il sistema europeo Schengen discrimina chi difende i diritti umani proviene da



Prenotazioni eureka

"Eureka" è un progetto pensato per avvicinare le ragazze e i ragazzi dell'ultimo anno della scuola media al liceo classico. L'obiettivo è far vivere loro l'esperienza di una lezione-tipo, al posto dei classici corsi di alfabetizzazione.

Chiunque voglia sperimentare l'esperienza liceale e conoscere meglio l'offerta del liceo classico Augusto, può iscriversi a uno dei 6 incontri disponibili, scegliendo la data e seguendo le istruzioni per la prenotazione.

Nelle stesse date, dalle 16 alle 17, è previsto anche uno sportello dedicato esclusivamente alle famiglie, per rispondere alle loro domande e chiarire eventuali dubbi. Anche le famiglie dei ragazzi che non partecipano alle lezioni sono invitate a utilizzare questo servizio.

Clicca sul link per prenotare la data che preferisci

forms.gle/6pxwjdhdLqsEfcqQA

(allegato)

liceoaugustoroma.edu.it/catego…



se non altro con trump sappiamo che gli usa attaccano il venezuela non con l'intenzione di esportare la democrazia... ma per motivi personali di re trump.

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Referendum e invasioni di campo


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/referen…
La migliore spinta per la campagna elettorale del “NO” alla “deforma” (copyright del compianto Felice Besostri) è arrivata dalla replica della signora presidente del Consiglio verso la sentenza della Corte dei Conti riguardante il ponte sullo stretto di Messina. Replica che è



E la chiamano “riforma”, non vendetta


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/e-la-ch…
Siamo molto oltre Gelli e la P2, che avendo ancora il fastidio dei comunisti e dell’Unione Sovietica, dovevano pur procedere con qualche cautela
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Sangiuliano mostra a Formigli il braccialetto con scritto “siete dei poveri comunisti” | VIDEO


@Politica interna, europea e internazionale
L’ex ministro Gennaro Sangiuliano, ora candidato di Fratelli d’Italia alle regionali in Campania, ha fatto parlare di sé per aver mostrato durante il programma Piazzapulita un braccialetto con la scritta “Siete dei poveri comunisti”. Il conduttore



@Roberto Burioni lascia Facebook, nonostante le decine di migliaia di follower.

E loro lo seguono...

Questo dimostra che c'è la possibilità di avere contatti social con migliaia di persone anche senza dover sottostare per forza alle forche caudine di Meta e senza dover scendere a compromessi avvilenti con la propria morale.

Speriamo non sia il primo e speriamo che qualcuno di loro si accorga anche del Fediverso, perché pur con tutto l'apprezzamento per certe prese di posizione resto convinto del fatto che se lasci un social commerciale per andare su un altro social commerciale forse stai un po' girando in tondo.




"La direttiva dell'Unione europea 2014/24, valida in tutti i paesi membri, stabilisce che se i costi di un'opera pubblica aumentano di oltre il 50% rispetto al contratto iniziale, bisogna indire una nuova gara d'appalto aperta a tutte le imprese europee. Nel caso del Ponte, il contratto originale del 2006 prevedeva circa 4,6 miliardi di euro, mentre oggi la stima dei costi arriva a 13,5 miliardi, quasi tre volte tanto. Ciò significa che, secondo la normativa europea, il governo avrebbe dovuto avviare una nuova gara internazionale, invece di riattivare semplicemente il vecchio contratto con Eurolink, il consorzio incaricato della costruzione."

direi che l'obiezione della corte è sensibile e NON politica. il rispetto delle regole degli appalti è importante. come non pulirsi il culo dei regolamenti europei che ci siamo impegnati a rispettare.

in sostanza la corte ha bocciato l'opera solo perché è stata finanziata con i soliti metodi mafiosi all'italiana. e non è un nodo politico.

la corte dei conti, che fa un vaglio tecnico finanziario e non politico, ha solo dimostrato di essere un'istituzione più seria e rispettosa delle regole del governo.



L’ombra cinese non raffredda i conti di Apple

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Trimestre oltre le attese per il gigante tech di Cupertino, con fatturato e utili in aumento. Boom dei servizi, che compensa il calo vendite in Cina. Il ceo Cook startmag.it/innovazione/lombra…



Dalla nona conferenza globale sulle finanze criminali e le criptovalute emerge la necessità di standard e cooperazione più forti


Un momento della Conferenza

I partecipanti all'evento di Vienna – organizzato congiuntamente da #Europol, #UNODC e dall'Istituto di governance di Basilea (#BaselInstituteonGovernance) – hanno acquisito nuove informazioni sui modi in evoluzione in cui le #criptovalute e la tecnologia #blockchain vengono utilizzate dalla criminalità. La conferenza del 28 e 29 ottobre 2025 ha riunito più di 250 partecipanti presenti (e più di 1 000 online) provenienti da un'ampia gamma di settori, tra cui forze dell'ordine, pubblici ministeri, regolatori, ricercatori e importanti società di intelligence blockchain.

La crescente sofisticazione delle tattiche criminali comporta rischi, non solo per il settore delle criptovalute e per le vittime della truffa, ma per la società in generale. Questi rischi includono crimini gravi come il traffico di droga, il finanziamento del terrorismo e l’evasione delle sanzioni.

Le forze dell'ordine, i partner del settore privato e il mondo accademico stanno rapidamente facendo progredire la loro capacità di contrastare le minacce poste dai sofisticati crimini legati alle criptovalute e dal riciclaggio di denaro. Gli strumenti avanzati stanno riducendo la dipendenza dal tracciamento manuale, mentre una serie di operazioni transfrontaliere di successo mostrano il potere della collaborazione.

Anche la ricerca e dati affidabili sull’uso delle criptovalute per scopi criminali sono fondamentali affinché i governi possano valutare i rischi e rispondere in modo appropriato.

La natura senza confini delle blockchain significa che i proventi criminali possono attraversare il globo in pochi secondi, mentre la cooperazione formale tra le autorità può richiedere ancora giorni o settimane. Canali interagenzia più rapidi sono vitali, hanno affermato i partecipanti, nonché un più stretto coordinamento tra investigatori e pubblici ministeri.

I partenariati pubblico-privato sono stati fondamentali per interrompere le attività illecite sulla blockchain, ma devono essere migliorati e ridimensionati. Questo è stato un tema chiave del primo giorno, dedicato alla collaborazione intersettoriale.

Anche un evento collaterale guidato dal Gruppo Wolfsberg ha sottolineato l'importanza della cooperazione tra privati.

Le criptovalute sono ora una caratteristica comune delle indagini sulla criminalità finanziaria, ma molte agenzie non hanno ancora le competenze e le risorse per perseguire piste o recuperare beni. Lo sviluppo di team specializzati e il miglioramento delle competenze degli ufficiali e funzionari in prima linea sono essenziali.

Con l’espansione e l’evoluzione dell’uso delle criptovalute, la Conferenza globale congiunta rimane una piattaforma unica per il dialogo e la cooperazione pratica.

Sviluppando standard chiari, rafforzando la cooperazione e sviluppando capacità, si possono garantire collettivamente le innovazioni finanziarie affinchè siano sfruttate per il bene pubblico prevenendone al tempo stesso gli abusi da parte dei criminali.

Scopri di più sulla conferenza e trova i collegamenti a eventuali registrazioni sul Pagina dell'evento della 9a Conferenza globale sulle finanze penali e le criptovalute a questo link baselgovernance.org/9crc

@Scienza e tecnologia

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Bianca Bellová – L’uomo invisibile
freezonemagazine.com/articoli/…
Questa autrice della Repubblica Ceca ci ha abituati a romanzi profondi ed emozionanti, tra i quali Il lago, Mona, L’isola e con L’uomo invisibile conferma una volta di più le sue eccezionali doti narrative e scrittorie. Come accade in altri romanzi della Bellová, il luogo in cui si svolge la vicenda non è reale, o […]
L'articolo Bianca Bellová – L’uomo invisibile proviene da FREE ZONE


Linwood Barclay – Whistle. Trenini assassini
freezonemagazine.com/news/linw…
In libreria dal 7 Novembre 2025 Un thriller soprannaturale alla Stephen King, un romanzo che fa per i trenini giocattolo ciò che Chucky ha fatto per le bambole. Annie Blunt, illustratrice di libri per bambini, ha vissuto un anno devastante: la morte improvvisa del marito e una controversia legata a una delle sue opere […]
L'articolo Linwood Barclay – Whistle. Trenini


Hai il browser con l'ai? hai hai hai!


@Privacy Pride
Il post completo di Christian Bernieri è sul suo blog: garantepiracy.it/blog/ai-brows…
I nuovi browser con AI integrata escono delle fottute pareti. Perché? Beh, non certo per il nostro bene... diciamo che non è manna dal cielo. Clicca qui per contribuire al mio lavoro L'argomento è divisivo e polarizzante: c'è chi li ama e chi li odia.

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Musica, cosa cela la pace tra Universal Music e Udio sull’IA

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Universal Music Group e la startup Udio chiudono la disputa legale sul copyright e annunciano per il 2026 una piattaforma musicale basata su intelligenza artificiale addestrata su brani concessi in licenza dagli



Parole condivise per esplorare il nostro patrimonio culturale


La Biblioteca nazionale centrale di Firenze e il Museo Galileo uniscono le forze in un progetto innovativo che unisce musei, archivi e biblioteche per viaggiare nel sapere in modo semplice e smart.

Vincitore del bando Digital MAB, promosso dalla Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali, nell’ambito di Dicolab – Cultura al digitale, il progetto intende svolgere ricerche integrate tra patrimoni differenti (fotografie, stampe, manoscritti, oggetti). A partire dalla interoperabilità dei dati, l’obiettivo è la realizzazione di un modello di archivio iconografico di risorse di varia tipologia consultabile in modo trasversale con un’interfaccia di ricerca per l’accesso alla teca digitale del Museo Galileo tramite parole chiave controllate nel Thesaurus della Biblioteca nazionale centrale di Firenze per creare collegamenti con risorse di altre biblioteche, di archivi e di musei.

Scopri di più.

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