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Pi Compute Modules Make for Compact Cluster


Raspberry Pi clusters have been a favorite project of homelabbers and distributed computing enthusiasts since the platform first launched over a decade ago, and for good reason. For an extremely low price this hardware makes it possible to experiment with parallel computing — something that otherwise isn’t easily accessible without lots of time, money, and hardware. This is even more true with the compute modules, as their size and cost makes some staggering builds possible like this cluster sporting 112 GB of RAM.

The project is based on the NanoCluster, a board that can hold seven compute modules in a form factor which, as [Christian] describes it, is about the size of a coffee mug. That means not only does it have a fairly staggering amount of RAM but also 28 processor cores to work with. Putting the hardware together is the easy part, though; [Christian] wanted to find the absolute easiest way of managing a system like this and decided on gitops, which is a method of maintaining a server where the desired system state is stored in Git, and automation continuously ensures the running environment on the hardware matches what’s in the repository.

For this cluster, it means that the nodes themselves can be swapped in and out, with new nodes automatically receiving instructions and then configuring themselves automatically. Updates and changes made on Git are pushed to the nodes automatically as well and there’s not much that needs to be done manually at all. In much the same way that immutable Linux distributions move all of the hassle of administering a system to something like a config file, tools like gitops do the same for servers and clusters like this, and it’s worth checking out [Christian]’s project to get an idea of just how straightforward it can be now.


hackaday.com/2025/11/12/pi-com…



La Rerum novarum e il ruolo di padre Liberatore


Nel numero in uscita de La Civiltà Cattolica (n. 4199, novembre, pp. 302-308), il gesuita padre Federico Lombardi firma un articolo intitolato “La Rerum novarum e La Civiltà Cattolica. Il ruolo di p. Matteo Liberatore”. Si tratta di una interessante ricostruzione del ruolo non solo importante ma centrale avuto da padre Liberatore nella stesura della Rerum novarum di Leone XIII.

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“La fraternità donata da Cristo morto e risorto ci libera dalle logiche negative degli egoismi, delle divisioni, delle prepotenze, e ci restituisce alla nostra vocazione originaria, in nome di un amore e di una speranza che si rinnovano ogni giorno”.


Con 206 voti favorevoli, 4 contrari e un’astensione, i vescovi degli Stati Uniti hanno espresso parere positivo per l’avvio della causa di beatificazione e canonizzazione del padre gesuita Richard M. Thomas.


Join the The Newest Social Network and Party Like its 1987


Algorithms? Datamining? Brainrot? You don’t need those things to have a social network. As we knew back in the BBS days, long before anyone coined the phrase “social network”, all you need is a place for people to make text posts. [euklides] is providing just such a place, at cyberspace.online.

It’s a great mix of old and new — the IRC inspired chatrooms, e-mail inspired DMs (“cybermail”) make it feel like the good old days, while a sprinkling of more modern concepts such as friends lists, a real-time feed, and even the late-lamented “poke” feature (from before Facebook took over the world) provide some welcome conveniences.

The pursuit of retro goes further through the themed web interface, as well. Sure, there’s light mode and dark mode, but that’s de rigueur. Threads might not offer a blue-and-white Commodore 64 theme, and you’d have little luck getting Bluesky to mimic the soothing amber glow of a VT-230, but Cyberspace offers that and more.

It’s also niche enough that there’s nobody here but us chickens. That is, it looks like a site for geeks, nerds, tech enthusiasts — whatever you want to call us — it might just be via “security by obscurity”, but Cyberspace doesn’t seem likely to attract quite the same Eternal September the rest of the internet is drowning under.

In the Reddit thread where the project was announced, there’s talk of a CLI tool under development. In Rust, because that’s just what all the cool kids are using these days it seems. A text-based interface, be it under DOS or something POSIX-compliant, seems like it would be the perfect fit for this delightful throwback site.

If nobody will join your homebuilt BBS, this might be the next best thing. For those of you who wonder where the hack is: this is a one-man show. If making your own social network in a cave with a box of scraps doesn’t count as a hack, what does?

Thanks to [spiritplumber] for the tip.


hackaday.com/2025/11/12/join-t…



Ransomware Midnight: un decryptor gratuito è stato rilasciato grazie ad un errore nel codice


I ricercatori hanno individuato una vulnerabilità nel nuovo ransomware Midnight, basato sul vecchio codice sorgente di Babuk. Il malware viene commercializzato come una versione “avanzata” del malware, ma i tentativi di accelerare e potenziare il processo di crittografia si sono rivelati infruttuosi: i ricercatori Norton sono riusciti a creare un decryptor gratuito per i dati interessati.

Gli esperti affermano che Midnight si basa sul codice sorgente di Babuk, che è trapelato nel pubblico dominio nel 2021 e successivamente utilizzato come base per decine di progetti malware.

Midnight replica quasi interamente la struttura del suo predecessore, ma gli sviluppatori hanno deciso di modificarne lo schema di crittografia: il malware utilizza ChaCha20 per crittografare il contenuto dei file e RSA per crittografare la chiave ChaCha20.

Tuttavia, i ricercatori hanno scoperto un bug nell’utilizzo della chiave RSA, che ha permesso loro di recuperare parzialmente i dati e poi di creare un decryptor completo. Lo strumento è gratuito ed è già stato rilasciato pubblicamente.

Come Babuk, Midnight crittografa solo porzioni di file per agire più velocemente e paralizzare il sistema. La dimensione dei blocchi crittografati dipende dalle dimensioni del file: documenti o database di grandi dimensioni diventano illeggibili quasi istantaneamente. Nelle ultime build, il malware ha ampliato il suo elenco di obiettivi per coprire quasi tutti i formati di file, ad eccezione dei file eseguibili (.exe, .dll e .msi).

I dispositivi infetti finiscono per ricevere file con estensione .midnight o .endpoint, e a volte questo tag è incorporato direttamente nel contenuto del file. Alla vittima viene lasciata una richiesta di riscatto standard (How To Restore Your Files.txt) e talvolta persino un file di registro come report.midnight o debug.endpoint, che mostra il funzionamento dello script.

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Frontiere Sonore #04 – Parkwalker, Basie Jackson Hauser, Statues, Zhi Zhong Zheng


Nuovo episodio di Frontiere Sonore.
Federico “Il Deca” De Caroli e Simone Benerecetti conducono un viaggio tra suoni che attraversano post-rock, ambient e sperimentazione contemporanea.

LIVE di CAMPIDONICO….

- Parkwalker apre con “Open Sea”, un flusso sonoro che espande l’orizzonte.
- Basie Jackson Hauser prosegue con “Astral Dance”, dove il groove incontra lo spazio cosmico.
- Statues portano il minimalismo a nuove profondità con “Occupational Main Master”.
- Zhi Zhong Zheng chiude con “Searching for Leads”, intrecciando tradizione e drone elettronico.

Ascolta la puntata completa su Mixcloud e scopri nuove prospettive sonore.

iyezine.com/frontiere-sonore-p…



“Ieri abbiamo commemorato la fine della ‘inutile strage’ della Prima guerra mondiale, dopo la quale per molti popoli, compreso il vostro, è giunta l’alba dell’indipendenza”.


LLM: Parassiti di Wikipedia. L’importanza dell’uomo nell’era dell’intelligenza artificiale


Nell’era dei rapidi progressi dell’intelligenza artificiale, l’importanza di Wikipedia come fonte di conoscenza affidabile è diventata particolarmente significativa. Mentre le reti neurali generano testi, immagini e video, il loro lavoro si basa su contenuti creati dall’uomo.

Dietro ogni risposta algoritmica si celano decenni di lavoro collettivo di redattori che hanno raccolto, verificato e perfezionato manualmente i fatti. Senza questo fondamento umano, l’idea stessa di intelligenza artificiale perde la sua sostenibilità.

Secondo la Wikimedia Foundation, l’intelligenza artificiale non può esistere senza una conoscenza umana costantemente aggiornata. Senza questa fonte, i modelli linguistici inizieranno a degradarsi e alla fine smetteranno di produrre informazioni accurate.

La forza di Wikipedia risiede nella sua comunità di redattori volontari, che conta centinaia di migliaia di persone. Creano e modificano articoli, ne discutono i contenuti e costruiscono il consenso. La Fondazione si limita a mantenere l’infrastruttura e a proteggere il progetto legalmente e tecnicamente, senza interferire con i suoi contenuti.

La principale differenza tra Wikipedia e l’apprendimento automatico è che quest’ultimo si basa sull’interazione umana: discussione, accordo e attenta analisi dei fatti. L’intelligenza artificiale può combinare i dati o rielaborarli, ma non può scoprire autonomamente un documento raro in un archivio o scattare una foto di un evento per integrare un articolo. Inoltre, Wikipedia esiste in oltre 300 lingue ed è spesso creata da madrelingua, il che la rende una piattaforma multilingue unica per lo sviluppo di modelli di intelligenza artificiale culturalmente sensibili.

Il progetto rimane un modello di trasparenza: tutti gli utenti vedono le stesse informazioni, senza personalizzazioni algoritmiche o interessi commerciali nascosti. Ogni affermazione è collegata alla sua fonte e la cronologia delle modifiche è accessibile a chiunque. Questa apertura crea fiducia e distingue Wikipedia dai sistemi che potrebbero produrre informazioni fittizie creando un’apparenza di autenticità.

La Wikimedia Foundation non rifiuta l’intelligenza artificiale, ma la utilizza per scopi strettamente definiti: per assistere gli editor, non per sostituirli. Un’area di sviluppo riguarda il rilevamento automatico di atti vandalici, per liberare volontari da dedicare a lavori più significativi. Allo stesso tempo, gli stessi membri della comunità stanno sviluppando linee guida per l’uso responsabile degli strumenti di intelligenza artificiale.

I creatori di Wikipedia sottolineano che i sistemi di reti neurali si basano in larga misura su risorse aperte e non commerciali come la loro piattaforma. Per questo motivo, la Fondazione invita le aziende di intelligenza artificiale ad attribuire correttamente le fonti dei propri dati e a sostenere finanziariamente Wikipedia. Ciò può essere fatto attraverso la piattaforma Wikimedia Enterprise, che consente di utilizzare i materiali del progetto su larga scala senza sovraccaricare i server e contribuisce al contempo a mantenerne la sostenibilità.

La Fondazione ritiene che il futuro di Internet dipenda direttamente dal sostegno alla conoscenza umana viva. Wikipedia rimane la più grande e trasparente raccolta di informazioni verificate, ed è su questa base che si costruisce la fiducia nell’ambiente digitale.

Nel gennaio 2026, il progetto celebrerà il suo 25° anniversario, continuando a essere un luogo in cui le persone creano, verificano e trasmettono conoscenza, nonostante il rumore degli algoritmi.

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Sotto una tenda nel centro di Gaza nasce un festival cinematografico dedicato alle donne


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Tenutosi la scorsa settimana per sei giorni, il primo Festival Internazionale del Cinema delle Donne è stato “un'affermazione dell'amore di Gaza per la vita nonostante il genocidio”.
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NetScaler ADC e Gateway vulnerabile: Aggiornamenti Urgenti per Prevenire Attacchi XSS


NetScaler e Citrix – ha pubblicato l’11 novembre 2025 un bollettino di sicurezza CTX695486 riguardante la vulnerabilità CVE-2025-12101, che interessa i prodotti NetScaler ADC e NetScaler Gateway. La falla è classificata con gravità “Media” e riguarda scenari di configurazione specifici dei sistemi utilizzati per l’accesso remoto e l’autenticazione.

Il problema individuato è una vulnerabilità di tipo Cross-Site Scripting (XSS), classificata come CWE-79, che si manifesta quando l’appliance NetScaler è configurata come “Gateway” (ad esempio VPN Virtual Server, ICA Proxy, CVPN o RDP Proxy) oppure come virtual server AAA (Authentication, Authorisation, Accounting).

In queste condizioni, un attaccante potrebbe riuscire a iniettare codice malevolo nelle pagine web generate dal dispositivo, compromettendo la sicurezza delle sessioni utente o rubando informazioni sensibili.

Le versioni non vulnerabili, che risolvono la vulnerabilità sono:

  • NetScaler ADC and NetScaler Gateway 14.1-56.73 and later releases
  • NetScaler ADC and NetScaler Gateway 13.1-60.32 and later releases of 13.1
  • NetScaler ADC 13.1-FIPS and 13.1-NDcPP 13.1-37.250 and later releases of 13.1-FIPS and 13.1-NDcPP
  • NetScaler ADC 12.1-FIPS and 12.1-NDcPP 12.1-55.333 and later releases of 12.1-FIPS and 12.1-NDcPP

Inoltre, le release 12.1 e 13.0 sono già dichiarate “End Of Life” (EOL) e quindi vulnerabili senza ulteriori aggiornamenti di sicurezza. L’azienda ha specificato che anche le implementazioni “Secure Private Access” on-premise o ibride che utilizzano istanze NetScaler sono interessate dalla falla.

Si invita con urgenza tutti i clienti a installare le versioni aggiornate: 14.1-56.73 o successive, 13.1-60.32 o successive, 13.1-FIPS/NDcPP 13.1-37.250 o successive, e 12.1-FIPS/NDcPP 12.1-55.333 o successive. Al momento non risultano exploit pubblici noti, ma la natura dell’attacco – che colpisce direttamente i portali di autenticazione – lo rende potenzialmente pericoloso, specialmente per le organizzazioni che espongono queste interfacce su Internet.

Per ridurre i rischi, gli amministratori di sistema dovrebbero verificare le configurazioni dei propri appliance alla ricerca delle stringhe “add vpn vserver .” o “add authentication vserver ., che indicano la presenza di servizi Gateway o AAA.

Le infrastrutture critiche, gli enti pubblici e i settori finanziari, che spesso utilizzano NetScaler per la gestione sicura delle connessioni remote, sono invitati ad applicare gli aggiornamenti immediatamente per prevenire possibili attacchi XSS e conseguenti compromissioni delle sessioni utente.

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Marco Pastonesi – Rugby Underground
freezonemagazine.com/news/marc…
In Libreria dal 19 novembre 2025 Un libro sul rugby, ma anche sulla condivisione di storie incredibili, su un rifugio dove stare riparati dal mondo e dal business dello sport e poter essere veri. Il rugby è una voce del verbo dare. A ogni allenamento, a ogni partita, a ogni placcaggio, a ogni sostegno, dai […]
L'articolo Marco Pastonesi – Rugby Underground proviene da FREE ZONE MAGAZINE.


Cop30 e movimenti dal basso. La (s)volta buona?


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il 10 novembre è ufficialmente iniziata la trentesima edizione della Conferenza delle parti (Cop) sul clima a Belém, alle porte dell’Amazzonia brasiliana. I 162 Paesi partecipanti stanno facendo i conti con il fallimento diplomatico della scorsa edizione, conclusa con un accordo troppo poco ambizioso e
L'articolo Cop30 e



Il soccorso speleologico si fa hi-tech

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Il soccorso speleologico mette sicuramente alla prova la resistenza di vittime e soccorritori perché avviene all'interno di spelonche e anfratti che non facilitano le operazioni. Mahttps://www.startmag.it/innovazione/il-soccorso-speleologico-si-fa-hi-tech/



Per l'ennesima volta sta male e/sta morendo.Quando non sanno cosa scrivere, esumano vecchie storie fantastiche tanto per riempire le pagine. Non so come certi giornalacci continuino a vedere la loro carta straccia.


Eh si, visto che le loro idee e i loro ragionamenti sono enormemente impopolari, il provocatore al servizio della NATO e la Pina nientepopodimeno che vicepresidente della UE, spingono per censurare la libertà di parola e di espressione.
Con l'appoggio incondizionato del PdR ,sembra proprio che abbiano intenzione di instaurare una nuova forma di Fascismo 2.0, quello dove secondo loro la democrazia è in pericolo e quindi te la tolgono.
Ducetti allo sbaraglio.


Ogni legge finanziaria ripete il solito copione: austerità per i poveri, impunità per le rendite. La patrimoniale è un diversivo che evita il vero tema: la lotta di classe e la sovranità economica. Solo il conflitto può rompere il regime neoliberale nato con Maastricht.
La ballata della finanziaria: austerità, ipocrisie e la resa dello Stato ai mercati - Kulturjam
kulturjam.it/politica-e-attual…



Non sanno più come scrivere che la Russia sta schiacciando l'Ucraina per colpa dei governi occidentali, quindi si inventano minchiate per raccontare le vittorie russe.


I pennivendoli continuano imperterriti con la propaganda europeista di fake news. Ma la colpa delle fake news per loro, sono ovviamente i russi...


Editori Indipendenti – Intervista a: Voland
freezonemagazine.com/articoli/…
Free Zone Magazine continua la serie di interviste a Editori Indipendenti perché riteniamo che il loro ruolo nel campo dell’editoria sia da sempre di vitale importanza. Ciò per il lavoro di accurata ricerca, da loro svolto, nell’individuazione di autori e libri di particolare interesse, oltre che valore letterario, che altrimenti non troverebbero opportunità di […]


butac.it/tryzub-calenda/



Oggi, 12 novembre, nel 2003, l'attentato alla base italiana Maestrale di Nassiriya


Alle ore 10:40 (locali), un'autocisterna carica di esplosivo, stimato tra 150 e 400 chili, fu lanciata a tutta velocità contro l'ingresso della base, che ospitava la Multinational Specialized Unit (MSU) italiana dei Carabinieri.
Il camion superò le barriere passive e esplose davanti ad una palazzina di tre piani, provocando un'esplosione di grande portata che sventrò l'edificio e innescando l'esplosione del deposito munizioni, causando gravi danni anche alla sede vicina "Libeccio".
L'attacco provocò la morte di 28 persone, di cui 19 italiani (12 carabinieri, 5 militari dell'Esercito e 2 civili, il regista Stefano Rolla e il cooperatore internazionale Marco Beci), e 9 iracheni.

Antefatto
Nel mese di marzo 2003 aveva preso il via l’operazione “IraqiFreedom” (OIF), nota anche quale Seconda Guerra del Golfo, condotta da una coalizione composta principalmente degli eserciti degli USA e della Gran Bretagna. Il 1º maggio 2003, con l’ingresso delle truppe alleate in Baghdad, la guerra ebbe ufficialmente termine, anche se di fatto gli eserciti stranieri non avevano ancora il controllo pieno del territorio, iniziando a subire da subito gravi perdite inflitte dalla resistenza irachena attraverso l’attuazione di attacchi
terroristici.
La Risoluzione ONU 1483 del 22 maggio 2003, approvata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, invitò tutti gli Stati a contribuire alla rinascita dell’Iraq, favorendo la sicurezza del popolo iracheno e lo sviluppo della nazione.
L’Italia partecipò attraverso la missione “Antica Babilonia” fornendo forze armate dislocate nel sud del Paese, con base principale proprio a Nassiriya

Le indagini
Si sospettò il coinvolgimento di Abu Musab al-Zarqawi e di una cellula terroristica libanese legata ad Al-Qaeda. Un membro di al-Qaeda, Abu Omar al-Kurdi, si dichiarò responsabile dell'organizzazione dell'attacco, affermando che la base fu scelta perché situata lungo una strada principale facilmente accessibile. Tuttavia, poiché tutti i diretti responsabili risultarono morti, l'inchiesta fu archiviata per mancanza di imputati viventi.
Fu altresì aperta un’inchiesta per accertare eventuali carenze nelle misure di sicurezza della base. I comandanti militari italiani furono inizialmente coinvolti, ma furono assolti in sede penale con formula piena. Tuttavia, nel 2019 la Corte di Cassazione ha ritenuto civilmente responsabile l'ex generale Bruno Stano, allora comandante della missione italiana, condannandolo al risarcimento dei familiari delle vittime per aver sottovalutato il rischio terroristico.

@Storia

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in reply to storiaweb

Un gruppo di persone sta portando una bara. Sei persone in uniforme scura e con cappelli stanno portando una bara di legno ricoperta da una bandiera verde, bianca e rossa. Le persone in uniforme stanno camminando in una fila. Sullo sfondo c'è una folla di persone.

Alt-text: Sei persone in uniforme scura e con cappelli stanno portando una bara ricoperta da una bandiera verde, bianca e rossa. I portatori camminano in una fila mentre una folla di persone guarda sullo sfondo. Le persone in uniforme indossano guanti. I portatori sono di fronte a un edificio scuro.

Ecco una descrizione testuale alternativa dell'immagine:

L'immagine mostra un edificio parzialmente distrutto, ripreso in un ambiente esterno con un cielo azzurro. L'edificio è a più piani, con una struttura in cemento scheletrica e pareti in gran parte assenti. Un escavatore giallo è posizionato di fronte all'edificio. Il terreno circostante è costituito da terra e detriti. Nell'angolo inferiore sinistro, si può vedere una parte di un elmetto militare verde con un distintivo tricolore italiano. Sul terreno, in primo piano, si vede un nastro di delimitazione blu con la scritta "POLIZEI".

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Come e perché la Germania le suona a OpenAi su ChatGpt per la musica

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I giudici bavaresi hanno dato ragione a Gema (la Siae tedesca) contro OpenAI: usare testi di canzoni protette per addestrare ChatGpt senza startmag.it/innovazione/german…

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in reply to Informa Pirata

A chiunque sembrerebbe ovvio.. E invece per ribadire il principio che se un'opera è mia, non ci puoi allenare la tua AI senza permesso, ci vuole una corte tedesca.


PPI board meeting on 18.11.2025, 14:00 UTC


Ahoy Pirates,

Our next PPI board meeting will take place on 18.11.2025, 14:00 UTC / 15:00 CET.

All official PPI proceedings, Board meetings included, are open to the public. Feel free to stop by. We’ll be happy to have you.

Where:jitsi.pirati.cz/PPI-Board

Agenda: Pad: https://etherpad.pp-international.net/p/ppi-board-meeting-2025-08-05-vnly0cj

All of our meetings are posted to our calendar: pp-international.net/calendar/

We look forward to seeing visitors.

Thank you for your support,

The Board of PPI


pp-international.net/2025/11/p…

Gazzetta del Cadavere reshared this.



Global efforts to protect the environment


PPI’s main delegate at the United Nations Office of Geneva, Mr. Carlos Polo, attended events of the Environmental Programme (UNEP) this August. We attach some pictures of his visit, and we offer some comments about the efforts of our organization in helping to shape environmental policy.

The UNEP oordinates environmental work across the UN, but it is not the only organization. The UN has now created the UN Convention to Combat Desertification (UNCCD), the Convention on Biological Diversity (CBD), and the United Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC). Each organization deals with separate environmenal issues and hosts its own conferences that include negotiations between nations and sometimes ask for statements and opinions of NGOs like our own. Currently the UNFCCC is hosting the COP conference in Brazil.

Carlos was able to observe the UNEP negotiations, but as we are not a nation (aka Party) we do not have a voice. Furthermore, we are not yet members of any of these conventions. PPI needs to establish more direct activities that promote environmental protection so that we can be accepted as members of these organizations, in addition to the Economic and Social Affairs Committee (ECOSOC) where we are already members.

We are hoping to make a bigger impact on international environmental governance. As an NGO, our abilities are limited. NGOs often watch from the back of the room. Our speaking time is scarce. The actual negotiation where the decisions are made take place behind closed doors, and we are simply able to only provide statements at the conference or as a published policy statement. One additional opportunity is that we can host side events. We have discussed cohosting a side even with other NGOs. If anyone is interested in collaborating, please contact us.

board@pp-international.net

Donations


pp-international.net/donations…


pp-international.net/2025/11/g…



Il senso dell’umano, riflessioni a Città della Pieve


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/11/il-sens…
Il 9 novembre a Città della Pieve grazie a Domenico Iannacone abbiamo dialogato sul “Senso dell’umano”. Un incontro di due ore e mezza presso il Teatro degli Avvaloranti, che ha scavato nella profondità del reale, dove





VPN e verifica dell'età online: essere consapevoli per non fare cazzate.


@Privacy Pride
Il post completo di Christian Bernieri è sul suo blog: garantepiracy.it/blog/vpn/
Per accedere ai siti porno e di gioco d’azzardo è ora necessaria la verifica online dell’età… P A N I C O ! L’allarme è stato lanciato da tempo, ma solo ora le persone si stanno rendendo conto delle implicazioni in termini di privacy. La…

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Perché SoftBank ha venduto l’intera partecipazione in Nvidia?

L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
SoftBank ha venduto la sua intera partecipazione in Nvidia per 5,8 miliardi di dollari. La holding giapponese vuole aumentare gli investimenti nell'intelligenza artificiale, puntando su OpenAi, Ampere e non solo. Numeri e dettagli.



L’Eccidio di Kindu – 11 novembre 1961: il sacrificio dimenticato dei 13 aviatori italiani - Difesa Online

Nel 1960 il Congo, da poco indipendente dal Belgio, era precipitato in una violenta crisi interna. Le Nazioni Unite inviarono un contingente internazionale. L’Italia partecipò alla missione con personale dell’Aeronautica Militare, impiegato per il trasporto umanitario e logistico.

L’11 novembre, due velivoli da trasporto C-119 “Flying Boxcar” della 46ª Aerobrigata dell’Aeronautica Militare Italiana atterrarono presso l’aeroporto di Kindu con carichi di rifornimenti destinati ai caschi blu malesi.

Dopo lo scarico dei materiali, gli equipaggi, disarmati e in abiti militari, si recarono alla mensa della guarnigione ONU. In quel momento, un’unità di militari congolesi ammutinatisi che aveva preso posizione contro il governo centrale e contro il contingente ONU intervenne. Gli aviatori furono catturati, portati in un locale carcere della città e in poche ore trucidati brutalmente: alcuni furono uccisi a colpi di mitra, altri furono mutilati o assassinati con macete.

difesaonline.it/2025/11/11/lec…

@Storia

Storia reshared this.

in reply to storiaweb

Una fotografia di un giornale mostra un titolo in grassetto su sfondo bianco. Il titolo principale recita: "ORRENDO ECCIDIO DAVANTI ALLA FOLLA IN KINDU". Sotto, in caratteri più grandi, c'è la frase: "FATTI A PEZZI E GETTATI IN UN FIUME I TREDICI AVIATORI ITALIANI NEL CONGO".

Sotto il titolo principale, si trova un testo più piccolo. La prima riga recita: "Furono massacrati sabato scorso, dopo essere stati catturati dalla soldataglia congolese - L'annuncio dato dal portavoce delle Nazioni Unite. Scarse speranze di ritrovare i resti mortali - L'ONU chiede al governo Adula di condurre un'inchiesta sull'eccidio e punire i colpevoli: se la richiesta non verrà esaudita agirà «immediatamente e per conto proprio»".

In fondo, in caratteri più piccoli, c'è la frase: "ORA BASTA È GIUNTA DALLA RADIO LA NOTIZIA ALLE SPOSE".

In basso a destra si trova un sito web e loghi.

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"Origine di 3I/Atlas, ora abbiamo la conferma che l'enigmatico oggetto interstellare non è un'astronave aliena"


ahahahaha ma no... ma davvero? mannaggia. e io che avevo già formato il comitato di benvenuto...

in reply to simona

riciclerò il comtiato per il prossimo oggetto... tanto sarà sempre così.


Le parole vanno scelte


Nasce, oggi più che mai, l’esigenza di dare senso alle parole, alle cose, ai rapporti umani, alla politica — intesa nel suo significato più nobile, quello dell’agire collettivo consapevole. Le parole, ormai, sembrano stanche, logore, a volte persino annoiate di noi. Le abbiamo usate così tanto, così male e così spesso, che si sono svuotate di significato come una vecchia batteria del telefono che non regge più la carica.
ildivulgatoreculturale.blog/20


È rimasto qualcosa che non sia tutelato dall'UNESCO, a parte il petrolio, l'herpes e Mario Giordano?


Per la cucina italiana patrimonio dell'Unesco arriva il primo semaforo verde
https://www.wired.it/article/cucina-italiana-patrimonio-unesco-documento-iscrizione/?utm_source=flipboard&utm_medium=activitypub

Pubblicato su Cultura @cultura-WiredItalia




#Shutdown, il salvagente di #Trump


altrenotizie.org/primo-piano/1…


CHAT CONTROL 2.0 THROUGH THE BACK DOOR – Breyer warns: “The EU is playing us for fools – now they’re scanning our texts and banning teens!”


Just before a decisive meeting in Brussels, digital rights expert and former Member of the European Parliament Dr. Patrick Breyer is sounding the alarm. Using a “deceptive sleight of hand,” a mandatory and expanded Chat Control is being pushed through the back door, in a form even more intrusive than the originally rejected plan. The legislative package could be greenlit tomorrow in a closed-door EU working group session.

“This is a political deception of the highest order,” warns Breyer. “Following loud public protests, several member states including Germany, the Netherlands, Poland, and Austria said ‘No’ to indiscriminate Chat Control. Now it’s coming back through the back door – disguised, more dangerous, and more comprehensive than ever. The public is being played for fools.”

According to Breyer, the new compromise proposal is a Trojan horse containing three poison pills for digital freedom:

1. MANDATORY CHAT CONTROL – MASKED AS “RISK MITIGATION”
Officially, explicit scanning obligations have been dropped. But a loophole in Article 4 of the new draft obliges providers of e-mail, chat and messenger services like WhatsApp to take “all appropriate risk mitigation measures.” This means they can still be forced to scan all private messages – including on end-to-end encrypted services.
“The loophole renders the much-praised removal of detection orders worthless and negates their supposed voluntary nature,” says Breyer. “Even client-side scanning (CSS) on our smartphones could soon become mandatory – the end of secure encryption.”

2. TOTAL SURVEILLANCE OF TEXT CHATS: A “DIGITAL WITCH HUNT”
The supposedly voluntary “Chat Control 2.0” goes far beyond the previously discussed scanning of photos, videos, and links. Now, algorithms and AI can be used to mass-scan the private chat texts and metadata of all citizens for suspicious keywords and signals.
“No AI can reliably distinguish between a flirt, sarcasm, and criminal ‘grooming’,” explains Breyer. “Imagine your phone scanning every conversation with your partner, your daughter, your therapist and leaking it just because the word ‘love’ or ‘meet’ appears somewhere. This is not child protection – this is a digital witch hunt. The result will be a flood of false positives, placing innocent citizens under general suspicion and exposing masses of private, even intimate, chats and photos to strangers.” Under the current voluntary “Chat Control 1.0” scanning scheme, German federal police (BKA) already warn that around 50% of all reports are criminally irrelevant, equating to tens of thousands of leaked chats per year.

3. DIGITAL HOUSE ARREST FOR TEENS & THE END OF ANONYMOUS COMMUNICATION
In the shadow of the Chat Control debate, two other disastrous measures are being pushed through:

  • The End of Anonymous Communication: To reliably identify minors as required by the text, every citizen would have to present their ID or have their face scanned to open an email or messenger account. “This is the de facto end of anonymous communication online – a disaster for whistleblowers, journalists, political activists, and people seeking help who rely on the protection of anonymity,” warns Breyer.
  • “Digital House Arrest”: Teens under 16 face a blanket ban from WhatsApp, Instagram, online games, and countless other apps with chat functions. “Digital isolation instead of education, protection by exclusion instead of empowerment – this is paternalistic, out of touch with reality, and pedagogical nonsense.”

URGENT APPEAL: GOVERNMENTS MUST NOW USE THEIR VETO!
Several EU governments—including those of Germany, the Netherlands, Poland, Czechia, Luxembourg, Finland, Austria, and Estonia—have previously voiced strong opposition to indiscriminate mass scanning.
“Now, these governments must show some backbone!” demands Breyer. “Block this sham compromise in the Council and demand immediate corrections to save the fundamental rights of all citizens. The EU Parliament has already shown, across party lines, how child protection and digital freedom can be achieved together.”

Breyer demands the following immediate corrections before any government should agree:

  1. No mandatory chat control through the back door: Clarify that scans cannot be enforced as “risk mitigation.”
  2. No AI chat police: Restrict scanning to known child sexual abuse material (CSAM).
  3. No mass surveillance: Only allow targeted surveillance of suspects based on a court order.
  4. Preserve the right to anonymity: The mandatory age verification requirement must be scrapped entirely.

“They are selling us security but delivering a total surveillance machine,” Breyer concludes. “They promise child protection but punish our children and criminalize privacy. This is not a compromise – this is a fraud against the citizen. And no democratic government should make itself an accomplice.”


About Dr. Patrick Breyer:
Dr. Patrick Breyer is a jurist, digital rights expert, and a former Member of the European Parliament (Pirate Party) until 2024. As a co-negotiator of the Parliament’s position on the Chat Control regulation (CSAR), he is a leading European critic of indiscriminate mass surveillance.


patrick-breyer.de/en/chat-cont…

in reply to Informa Pirata

FASCISTS OUT OF EUROPE! FASCISTS OUT OF EUROPE! GO TO UNITED STATES OF AMERICA IF YOU WANT TO LIVE IN A FASCIST STATE!

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Endof10 @ SFSCON auf Peer.tv

lugbz.org/endof10-sfscon-auf-p…

Segnalato dal LUG di #Bolzano e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia

In der Abendausgabe von der Nachrichtensendung „Das Journal“ auf Peer.tv am 08.11.2025 ging ein Beitrag über die SFSCON und Endof10 @ SFSCON 2025 online! Interviewt wurden unter anderen unsere Mitglieder Paolo

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Waves within Earth’s mantle can carry traces of past continents across hundreds of miles, explaining why their chemical fingerprints appear in unlikely places.#TheAbstract


Remnants of Lost Continents Are Everywhere. Now, We Finally Know Why.


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Tiny remnants of long-lost continents that vanished many millions of years ago are sprinkled around the world, including on remote island chains and seamounts, a mystery that has puzzled scientists for years.

Now, a team has discovered a mechanism that can explain how this continental detritus ends up resurfacing in unexpected places, according to a study published on Tuesday in Nature Geoscience.

When continents are subducted into Earth’s mantle, the layer beneath the planet’s crust, waves can form that scrape off rocky material and sweep it across hundreds of miles to new locations. This “mantle wave” mechanism fills in a gap in our understanding of how lost continents are metabolized through our ever-shifting planet.

“There are these seamount chains where volcanic activity has erupted in the middle of the ocean,” said Sascha Brune, a professor at the GFZ Helmholtz Centre for Geosciences and University of Potsdam, in a call with 404 Media. “Geochemists go there, they drill, they take samples, and they do their isotope analysis, which is a very fancy geochemical analysis that gives you small elements and isotopes which come up with something like a ‘taste.’”

“Many of these ocean islands have a taste that is surprisingly similar to the continents, where the isotope ratio is similar to what you would expect from continents and sediments,” he continued. “And there has always been the question: why is this the case? Where does it come from?”

These continental sprinkles are sometimes linked to mantle plumes, which are hot columns of gooey rock that erupt from the deep mantle. Plumes bring material from ancient landmasses, which have been stuck in the mantle for eons, back to the light of day again. Mantle plumes are the source of key hot spots like Hawai’i and Iceland, but there are plenty of locations with enriched continental material that are not associated with plumes—or any other known continental recycling mechanisms.

The idea of a mantle wave has emerged from a series of revelations made by lead author Tom Gernon, a professor at the University of Southampton, along with his colleagues at GFZ, including Brune. Gernon previously led a 2023 study that identified evidence of similar dynamics occurring within continents. By studying patterns in the distribution of diamonds across South Africa, the researchers showed that slow cyclical motions in the mantle dislodge chunks off the keel of landmasses as they plunge into the mantle. Their new study confirms that these waves can also explain how the elemental residue of the supercontinent Gondwana, which broke up over 100 million years ago, resurfaced in seamounts across the Indian Ocean and other locations.

In other words, the ashes of dead continents are scattered across extant landmasses following long journeys through the mantle. Though it’s not possible to link these small traces back to specific past continents or time periods, Brune hopes that researchers will be able to extract new insights about Earth’s roiling past from the clues embedded in the ground under our feet.

“What we are saying now is that there is another element, with this kind of pollution of continental material in the upper mantle,” Brune said. “It is not replacing what was said before; it is just complementing it in a way where we don't need plumes everywhere. There are some regions that we know are not plume-related, because the temperatures are not high enough and the isotopes don't look like plume-affected. And for those regions, this new mechanism can explain things that we haven't explained before.”

“We have seen that there's quite a lot of evidence that supports our hypothesis, so it would be interesting to go to other places and investigate this a bit more in detail,” he concluded.

Update: This story has been update to note Tom Gernon was a lead author on the paper.

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IRAQ. Elezioni, poche attese di cambiamento in un Paese stanco e disilluso


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Gli elettori sono andati alle urne sapendo che è difficile scardinare apparati consolidati di potere. L'affluenza perciò è stata bassa. I risultati definitivi si conosceranno nei prossimi giorni
L'articolo IRAQ. Elezioni, poche attese di cambiamento in un Paese



Software engineer Hector Dearman built a zoomable map of every issue of BYTE magazine.#archives #magazines #publishing #byte


Visualize All 23 Years of BYTE Magazine in All Its Glory, All at Once


Fifty years ago—almost two decades before WIRED, seven years ahead of PCMag, just a few years after the first email ever passed through the internet and with the World Wide Web still 14 years away—there was BYTE. Now, you can see the tech magazine's entire run at once. Software engineer Hector Dearman recently released a visualizer to take in all of BYTE’s 287 issues as one giant zoomable map.

The physical BYTE magazine published monthly from September 1975 until July 1998, for $10 a month. Personal computer kits were a nascent market, with the first microcomputers having just launched a few years prior. BYTE was founded on the idea that the budding microcomputing community would be well-served by a publication that could help them through it.

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riguardando l'elenco delle mie mostre di materiali asemici, intendo le mostre 'personali', slowforward.net/art/, mi rendo conto che è dal 2019 che non ne faccio una. molte collettive ma zero singole mie, da sei anni. e la cosa però non mi sorprende e infine nemmeno mi disturba.
di fatto, continuando nella pratica dell'installance, e della dissipazione delle opere, i luoghi che a queste sono dedicati possono essere solo la perdita o - paradossalmente - al contrario, le collezioni (vari pezzi miei in giro per istituzioni oppure privati).
pensare a una mostra è estremamente difficile in effetti.
mi hanno invitato in Francia per questa primavera, 2026. avrò uno spazio mio a disposizione. credo non sarà facile gestirlo, proprio per la natura anarchica del mio lavoro. vedremo.

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L’altro Venezuela. Quella base militare in Nicaragua finanziata con i soldi del Cremlino

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Nelle ultime settimane il tema della presenza russa in America Latina è tornato ad essere oggetto di attenzione, come diretta conseguenza dell’accrescersi delle tensioni nel teatro caraibico: qui gli Stati Uniti stanno portando avanti una serie