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“Sad and Beautiful World”, titolo e messaggio in bottiglia di una Mavis Staples in gran forma: caro il mio mondo, sei triste e malgrado tutto anche molto bello. Donna più larga della vita Mavis Staples. Ottantasei anni (luglio 1939) per oltre sessanta di carriera, ultima sopravvissuta degli Staple Singers, famiglia musicale seminale di soul, gospel, […]
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Attacco informatico a Eurofiber France: scopriamo cos’è successo
Il 13 novembre, Eurofiber France, apprezzato fornitore di soluzioni di rete in fibra ottica e VPN per molte delle principali società francesi, ha rilevato che i suoi sistemi erano stati violati dagli hacker criminali.
Il portale digitale, tramite cui quotidianamente si svolgono le comunicazioni tra clienti e assistenza tecnica, presentava una vulnerabilità. La rivendicazione della responsabilità per tale falla è stata attribuita ad un pirata informatico, noto con lo pseudonimo di ByteToBreach, che ha pubblicato la notizia nei forum underground.
Secondo quanto affermato dallo stesso, sono state ottenute informazioni riguardanti all’incirca 10.000 società ed enti pubblici, alcuni dei quali con un livello di sensibilità elevato.
Secondo l’azienda, la violazione dei dati ha interessato solo i clienti di Eurofiber France e delle sue filiali e non ha avuto ripercussioni sui clienti Eurofiber in Belgio, Germania o Paesi Bassi.
“Per le vendite indirette e i partner all’ingrosso in Francia, l’impatto è molto limitato, poiché la maggior parte utilizza sistemi separati”, ha affermato Eurofiber in un avviso di incidente sul suo sito web. Di seguito un estratto dal comunicato stampa.
novembre 2025 è stato rilevato un incidente di sicurezza informatica. L'incidente riguarda la piattaforma di gestione dei ticket utilizzata da Eurofiber France e dai suoi marchi regionali (Eurafibre, FullSave, Netiwan, Avelia), nonché il portale clienti ATE, che corrisponde alla divisione cloud di Eurofiber France, operante con il marchio Eurofiber Cloud Infra France. Una vulnerabilità software in questa piattaforma è stata sfruttata da un malintenzionato, con conseguente esfiltrazione di dati relativi a queste piattaforme.
Questo incidente è limitato ai clienti di Eurofiber France e dei marchi sopra menzionati, nonché ai clienti che utilizzano il portale ATE. Non riguarda i clienti che utilizzano i servizi di altre entità Eurofiber su piattaforme situate in Belgio, Germania o Paesi Bassi, incluso Eurofiber Cloud Infra nei Paesi Bassi.
Per le vendite indirette e i partner all'ingrosso in Francia, l'impatto è molto limitato, poiché la maggior parte utilizza sistemi separati.
Nelle prime ore successive al rilevamento, la piattaforma di ticketing e il portale ATE sono stati sottoposti a misure di sicurezza rafforzate e la vulnerabilità è stata risolta. Sono state implementate ulteriori misure per prevenire ulteriori violazioni dei dati e rafforzare la sicurezza del sistema. I nostri team, in collaborazione con esperti di sicurezza informatica, sono ora concentrati sul supporto ai clienti nella gestione dell'impatto di questo incidente.
Informazioni sensibili come dati bancari o dati critici archiviati in altri sistemi non sono state interessate da questo incidente. I servizi sono rimasti pienamente operativi durante l'attacco e non sono stati compromessi dall'aggressore.
I clienti sono stati informati non appena è stato rilevato l'incidente e continueremo a tenerli pienamente informati, sia con l'evolversi della situazione, sia regolarmente, caso per caso.
In conformità con gli obblighi di legge, Eurofiber France ha segnalato l'incidente alla CNIL (Autorità francese per la protezione dei dati personali ai sensi del GDPR), ha informato l'ANSSI (Agenzia nazionale francese per la sicurezza informatica) e ha presentato un reclamo per estorsione. Ribadiamo il nostro impegno per la protezione dei dati, la sicurezza informatica e la trasparenza. I nostri team rimangono pienamente mobilitati fino alla completa risoluzione dell'incidente.
L’attacco informatico ha preso di mira solo la filiale francese di Eurofiber Group, un operatore di telecomunicazioni belga-olandese noto per la gestione di una rete in fibra ottica di 76.000 chilometri attraverso Paesi Bassi, Belgio, Germania e Francia. La buona notizia è che l’incidente è rimasto confinato alla Francia. Gli altri paesi del gruppo non sono stati colpiti, né Eurofiber Cloud Infra nei Paesi Bassi.
In Francia, la piattaforma di biglietteria di Eurofiber France e dei suoi marchi regionali (Eurafibre, FullSave, Netiwan, Avelia) è stata compromessa, così come il portale clienti ATE collegato alla divisione cloud francese. L’aggressore ha sfruttato una vulnerabilità software per ottenere l’accesso. E si può affermare con certezza che la base clienti di Eurofiber France è piuttosto impressionante.
Eurofiber collabora con il Ministero dell’Interno e altri ministeri governativi, nonché con colossi come Airbus, Thales, Orange, TotalEnergies e persino la compagnia ferroviaria nazionale francese SNCF. Su un forum specializzato, l’hacker ByteToBreach afferma di possedere configurazioni VPN, oltre a password di sistemi interni, codice sorgente, certificati digitali e persino backup SQL. Il tipo di bottino che fa venire l’acquolina in bocca ai criminali informatici.
Oggi, il gruppo ByteToBreach minaccia di rendere pubblico tutto online se Eurofiber non pagherà le sue richieste di riscatto, il cui ammontare è sconosciuto. Una tattica classica di questo tipo, purtroppo collaudata come una macchina nel mondo dei moderni attacchi informatici.
Eurofiber afferma di aver reagito immediatamente. Entro poche ore dalla scoperta dell’intrusione, i team tecnici hanno bloccato il sistema di ticketing e l’ambiente cloud, hanno corretto la violazione e rafforzato tutte le misure di sicurezza. La vulnerabilità è stata ora corretta.
L’operatore sta anche cercando di rassicurare i clienti. Secondo loro, non sono stati rubati dati bancari, né sono trapelati dati “critici” archiviati altrove. L’azienda aggiunge che i servizi sono rimasti pienamente operativi per tutta la durata dell’operazione, senza alcuna interruzione. Tuttavia, è difficile sapere con precisione quali informazioni siano state rubate, poiché Eurofiber rimane vaga su questo punto, pur promettendo di informare individualmente i clienti interessati.
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Dal rischio alla resilienza: come proteggere la supply chain dalle interruzioni secondo Veeam
Con la crescente digitalizzazione della supply chain, la resilienza non riguarda più solo logistica e fornitori, ma anche la sicurezza e la visibilità dei sistemi informatici. Le interruzioni non sono più un’ipotesi remota: sempre più aziende si trovano ad affrontare attacchi informatici, spesso mirati proprio ai sistemi che gestiscono la supply chain.
In particolare, il ransomware rappresenta una minaccia concreta, capace di bloccare operazioni critiche e compromettere l’accesso ai dati. Nonostante gli investimenti in soluzioni per il backup e la continuità operativa, molte organizzazioni faticano a rispettare i propri obiettivi di ripristino (RTO) quando si verificano questi eventi.
La visibilità come punto di partenza
Molti ambienti che supportano la supply chain sono un mosaico di sistemi eterogenei, componenti datati e soluzioni di terze parti difficili da monitorare. Questa complessità riduce la visibilità e rallenta la capacità di risposta in caso di attacco. A peggiorare la situazione, spesso IT e OT operano in compartimenti separati, senza una vera collaborazione. Essere “visibili” non significa solo sapere quando qualcosa si interrompe, ma anche conoscere le piattaforme in uso, le loro dipendenze e il modo in cui interagiscono tra loro. Solo con questa consapevolezza è possibile anticipare i problemi e reagire in modo coordinato.
I rischi dei sistemi “black box”
Molte organizzazioni si affidano a tecnologie che mostrano solo il risultato finale, ma non ciò che accade al loro interno. Questi sistemi “black box” rendono difficile capire l’origine di un malfunzionamento o di un attacco, allungando i tempi di diagnosi e recupero. Nei settori dove IT e OT non comunicano – come la produzione e la logistica – questo rischio è particolarmente alto.
La resilienza come capacità di recupero
La resilienza non si limita a prevenire gli incidenti: significa anche essere pronti a riprendersi rapidamente. Per farlo, serve sapere quali sistemi sono davvero critici, quanto può durare un’interruzione accettabile e come riportare tutto alla normalità in tempi brevi. Il backup è un alleato fondamentale, ma da solo non basta: serve una visione d’insieme delle interdipendenze tra sistemi e applicazioni. La resilienza riguarda il ripristino dell’operatività, non solo dei dati.
Maturità dei dati e collaborazione
Costruire una supply chain resiliente richiede un approccio integrato. IT e supply chain devono condividere obiettivi e linguaggio, in modo da comprendere meglio i rischi e reagire in modo coordinato. Ecco alcune buone pratiche da seguire:
- Mappare le dipendenze tra sistemi interni
- Verificare le integrazioni con i fornitori esterni
- Simulare scenari di recupero
- Documentare e formare i team
- Promuovere la responsabilità condivisa tra i reparti
Partire da ciò che si controlla
Il primo passo concreto è migliorare la visibilità sui propri sistemi. Identificare le applicazioni più critiche, catalogare le dipendenze e colmare eventuali lacune permette di ridurre i rischi legati ai fornitori e di avere maggiore controllo su tutto l’ecosistema.
Oltre il backup per costruire una resilienza duratura
La vera resilienza operativa nasce dalla conoscenza profonda dei propri sistemi e dalla capacità di ripristinarli in modo rapido e sicuro. Con l’iniziativa Veeam è Molto di Più, Veeam invita aziende e professionisti della cybersecurity a superare la visione tradizionale del backup: non solo come semplice copia dei dati, ma come un pilastro strategico su cui costruire continuità, sicurezza e agilità del business.
In questo nuovo approccio, le organizzazioni devono essere in grado di ripristinare interi ambienti o sedi operative in tempi rapidi, garantire la portabilità dei dati tra cloud, infrastrutture virtuali e container, e proteggere lo storage con soluzioni sicure, immutabili e crittografate. È altrettanto importante poter operare in un modello di cloud ibrido che offra flessibilità, controllo e resilienza. La resilienza dei dati non è più solo una questione tecnica, ma una vera e propria necessità strategica per affrontare un futuro in cui le interruzioni – digitali o fisiche – non sono più un’eccezione, ma una costante del contesto in cui oggi operano le aziende.
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Expensive Batteries Hide Cheap Tricks
In our modern world full of planned obsolescence helping to fuel cycles of consumerism, the thing that really lets companies dial this up to the max is locked-down electronics and software. We all know the key players in this game whether it’s an automotive manufacturer, video game console producer, smart phone developer, or fruit-based computer company of choice, but there are some lesser known players desperately trying to make names for themselves in this arena too. Many power tool manufacturers like Milwaukee build sub-par battery packs that will wear out prematurely as [Tool Scientist] shows in this video.
Determining that these packs don’t actually balance their cells isn’t as straightforward as looking for leads going to the positive terminal of each. The microcontrollers running the electronics in these packs are hooked up, but it seems like it’s only to communicate status information about the batteries and not perform any balancing. [Tool Scientist] tested this hypothesis through a number of tests after purposefully adding an imbalance to a battery pack, first by monitoring i2c communications, measuring across a resistor expected to show a voltage drop during balancing, let a battery sit 21 days on a charger, and then performing a number of charge and discharge cycles. After all of that the imbalance was still there, leading to a conclusion that Milwaukee still doesn’t balance their battery packs.
Giving them the benefit of the doubt, it could be that most packs will be just fine after years without balancing, so the added cost of this feature isn’t worth it. This video was put out nearly a year ago, so it’s possible Milwaukee has made improvements since then. But a more realistic take, especially in a world dominated by subscription services and other methods of value extraction, is that Milwaukee is doing this so that users will end up having to buy more batteries. They already make user serviceability fairly difficult, so this would be in line with other actions they’ve taken. Or it could be chalked up to laziness, similar to the Nissan Leaf and its lack of active thermal management in its battery systems.
Thanks to [Polykit] for the tip!
youtube.com/embed/wG6W3hz8NMQ?…
Quando il cloud cade: come un piccolo errore ha messo in ginocchio la rete globale
Quest’autunno, abbiamo avuto un bel po’ di grattacapi con il cloud, non so se ci avete fatto caso. Cioè, AWS, Azure, e dopo Cloudflare. Tutti giù, uno dopo l’altro.
Una sfilza di interruzioni che ci hanno dimostrato una cosa molto seria: oggi, un errore stupido di configurazione interna o un pasticcio coi metadati è l’equivalente moderno di un massiccio blackout.
Sì, proprio così.
Nel giro di quattro settimane, si sono bloccati tutti e tre i giganti, e ogni volta il problema veniva da dentro, dall’infrastruttura stessa dei provider. Non è che c’era troppa gente, o il picco stagionale, o chissà quale attacco alla rete, no.
La cosa assurda, e un po’ inquietante, è che evidenzia quanto sono fragili questi sistemi, giganteschi ma delicati come cristallo, dove una piccola, piccolissima modifica a un componente può scatenare un inferno di conseguenze.
I primi a inciampare: AWS e il DNS
I tecnici AWS sono stati i primi a far partire la catena di eventi, il 20 ottobre. Era un problema del servizio DNS nella regione US-EAST-1 – sempre lei, tra l’altro, chissà perché capita sempre lì, ma vabbè. E da lì, amici, reazione a catena.
Il problema DNS ha scavallato il singolo cluster e si è diffuso. Messaggistica, giochi, piattaforme di streaming… tutto bloccato. L’errore in un componente core ti sbatte in faccia quanto migliaia di aziende, e noi tutti, dipendiamo da come funziona la meccanica interna del cloud. Non è rassicurante, nemmeno un pò.
Il turno di Azure, pochi giorni dopo
Nove giorni dopo, eccoci di nuovo. Tocca ad Azure. Era il 29 ottobre se non ricordo bene. Lì tutto è partito da una modifica sbagliata al sistema di distribuzione dei contenuti. Cloud Microsoft globale in tilt.
Anche i loro servizi, inclusi quelli proprietari tipo lo strumento di automazione 365 Copilot, sono andati a farsi benedire, e ovviamente anche tutte le app di terzi che usano Azure per i calcoli e l’autorizzazione. Una cosa banale nella configurazione ha mandato in avaria l’intera rete distribuita che fa girare un sacco di flussi di lavoro.
Cloudflare: il file che si gonfiava
Ma l’incidente più, non so, forse più eclatante è stato il blackout di Cloudflare. Sempre in autunno, eh. Lì la causa era un file di configurazione. Quello che dovrebbe filtrare il traffico strano, quello sospetto. Questo file, per qualche ragione è divenuto enorme, una cosa fuori scala.
Il modulo interno che gestisce la rete è andato in crash, di fatto. Cloudflare instrada il traffico per un numero immenso di risorse, capite? E se crolla anche solo una sezione, beh… X, ChatGPT, IKEA e Canva. Tutta roba grossa che si è interrotta per ‘sto file. Un errore interno che si è portato dietro mezzo internet.
Entriamo nell’era della “Nuova Interruzione di Corrente”
Il succo di tutta questa storia, il denominatore comune, è che il problema non è venuto fuori da solo. Niente di esterno. Solo cambiamenti interni, che succedono in processi automatizzati, roba di routine.
Internet, oggi, si è trasformato, dicono gli esperti – e hanno ragione, secondo me – in un sistema di sistemi interdipendenti: DNS, piani di controllo cloud, servizi di autenticazione... Tutto opera sulla stessa infrastruttura dei provider.
Se ne salta uno, l’altro ne risente subito. L’effetto cascata lo vedi senza neanche dover aspettare: è istantaneo.
L’automazione spinta, poi, e l’altissima densità di potenza di calcolo che è tutta concentrata in mano a questi giganti (sono pochi, sono pochi!) fa sì che un piccolo intervento, che magari a livello singolo sembra giusto, diventi la miccia per un’interruzione a catena. Tutto va velocissimo, non hai il tempo di intervenire manualmente.
Ecco perché, dicono gli esperti del settore – e questa è una bella immagine – questi errori di configurazione stanno diventando, di fatto, le interruzioni di corrente nell’era del calcolo distribuito: un passo falso, uno solo, e salta tutto, su servizi diversi.
Cosa fare, in pratica?
Insomma, questi incidenti hanno palesato una cosa semplice ma allo stesso tempo altamente preoccupante: la resilienza dei sistemi cloud non riesce a tenere il passo con quanto sono diventati scalabili. L’infrastruttura assomiglia sempre più a una rete elettrica ad alta tensione, che se superi una soglia, parte la reazione a catena.
Le aziende, dovranno per forza cambiare il modo di costruire le loro architetture.
Usare più provider indipendenti, non uno solo, per bilanciare e salvaguardare il loro “running”. Questi approcci aiutano a evitare situazioni in cui un singolo errore porta all’arresto completo dei processi critici.
E non vogliamo questo, vero? No, non lo vogliamo.
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Campagna di phishing mirato ai danni dell’Università di Padova
Il CERT-AGID ha rilevato recentemente una sofisticata campagna di phishing mirato che sta prendendo di mira gli studenti dell’Università di Padova (UniPd).
L’operazione, ancora in corso, sfrutta tecniche di ingegneria sociale particolarmente insidiose, pensate per colpire un target giovane ma altamente digitalizzato come quello universitario.
La rapidità con cui si è diffusa l’attività fraudolenta ha spinto gli analisti del CERT ad avvertire immediatamente l’Ateneo.
Secondo le prime evidenze, i criminali informatici stanno inviando email contenenti riferimenti a false borse di studio, ideate per attirare l’attenzione delle vittime e stimolare un’interazione rapida.
I messaggi rimandano a una pagina web che replica in maniera quasi identica il portale di Single Sign-On (SSO) dell’Università di Padova. Obiettivo finale: sottrarre le credenziali istituzionali degli studenti, che potrebbero poi essere utilizzate per ulteriori compromissioni o accessi non autorizzati ai servizi accademici.
A seguito dell’individuazione della minaccia, il CERT-AGID ha informato tempestivamente l’Università di Padova, mettendo in moto le procedure di risposta e mitigazione. Contestualmente, il team ha distribuito gli Indicatori di Compromissione (IoC) a tutti gli enti accreditati al feed ufficiale, per consentire un blocco rapido delle infrastrutture malevole e prevenire l’espansione dell’attacco ad altri potenziali bersagli.
Questo episodio conferma come il settore accademico sia sempre più nel mirino delle campagne di phishing, in quanto ricco di dati personali, credenziali e informazioni sensibili. Gli studenti rappresentano un target appetibile, spesso non sufficientemente formato sulle tecniche avanzate di inganno digitale. In questo contesto, la collaborazione tra CERT-AGID e gli atenei rimane un elemento chiave per il contenimento delle minacce.
Nell’era dell’intelligenza artificiale generativa, riconoscere un’e-mail di phishing è più complesso: i messaggi sono più credibili, privi di errori grammaticali e spesso personalizzati.
Per difendersi è fondamentale adottare alcuni controlli di base: verificare sempre il dominio del mittente, evitare di cliccare link sospetti, controllare che le pagine di login siano realmente quelle ufficiali, attivare l’autenticazione a più fattori e, in caso di dubbi, rivolgersi direttamente agli uffici competenti. L’AI può essere un alleato, ma anche una potente arma nelle mani dei cyber criminali: consapevolezza e verifica restano le migliori difese.
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Dopo la nuova marcia su Ravenna
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/11/dopo-la…
Si è svolta tranquillamente la marcia su Ravenna del “Comitato per la Remigrazione”, in un quieto sabato d’autunno. Fugate le preoccupazioni della vigilia per l’ordine pubblico, i pallidi epigoni di Balbo, poco più di cent’anni dopo, sono sfilati mischiando vecchi e nuovi
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“No other land”, di Bael Adra, Yuval Abraham, Rachel Szor, Hamdan Ballal, Palestina-Norvegia, 2024
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/11/no-othe…
Girato nell’arco di quattro anni, dal 2019 al 2023, il documentario del collettivo
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Dalla parte di Lei – Tina Anselmi, partigiana della democrazia
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/11/dalla-p…
Ha legato il suo nome a importanti riforme: dallo Statuto dei lavoratori alla legge sul Divorzio, dal Piano quinquennale per l’istituzione di asili nido comunali
L'articolo Dalla parte di Lei
Giornalismo e disordine informativo reshared this.
Fox News si affida a Palantir per portare l’IA in redazione
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La collaborazione di Fox News con Palantir punta a ottimizzare i flussi di lavoro digitali, senza cedere contenuti né delegare la produzione editoriale
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Unanime stupro
@Politica interna, europea e internazionale
L'articolo Unanime stupro proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
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Perché AI Overview di Google è una rovina per tutti?
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Google AI Overview non è solo una catastrofe per gli editori, che in alcuni casi negli Usa hanno già visto crollare del 40-50% il traffico sui siti, ma anche per gli utenti che non si confrontano più con un motore di ricerca ma con “un'opinionista” che elabora
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freezonemagazine.com/articoli/…
Finisce la rassegna autunnale del Black Inside di Lonate Ceppino, la seconda edizione di AUTUNNO VISIONARIO intitolata LA POETICA DEL NORD OVEST, con un super concerto carico di energia e di ottima musica grazie a la Rosa Tatuata, band ligure che che dopo 6 anni si ripresenta live. Fin dal primo brano si è sentita […]
L'articolo La Rosa Tatuata Live al Black Inside proviene da FREE
probabilmente sono io insofferente, ma proprio gli #intellettuali italiani non [...]
continua qui → noblogo.org/differx/probabilme…
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L’Ue sta cambiando idea sulle norme per il digitale? Report Nyt
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Preoccupata per l'impatto della regolazione sulla crescita economica, la Commissione europea sta ridimensionando e semplificando le sue norme sull'intelligenza startmag.it/innovazione/commis…
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The Apostolic Letter on the Nicene Creed: “Begotten, not made”: Pope Leo XIV renews the call for unity among Christian Churches in the Mediterranean - AgenSIR
The 1700th anniversary of the Council of Nicaea offers the Church an opportunity to return to the heart of its faith.Riccardo Benotti (AgenSIR)
La Lettera apostolica sul Credo niceno: “Generato, non creato”, Leone XIV rilancia l’unità delle Chiese cristiane nel Mediterraneo - AgenSIR
Il 1700° anniversario del Concilio di Nicea offre alla Chiesa un’occasione per tornare al cuore della propria fede.Riccardo Benotti (AgenSIR)
Facciamo Pace Tour, tappa a La Sapienza
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/11/facciam…
L’aula magna di Sapienza Università di Roma ha ospitato l’ultima tappa di “Facciamo Pace Tour – Strumenti digitali e processi di Pace”. L’iniziativa è stata promossa dalla presidente Svetlana Celli dell’Assemblea capitolina nell’ambito delle iniziative
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Media, 'Zelensky potrebbe andare in Usa a discutere piano'
sarebbe cadere in una trappola. vista l'ultima volta. sarebbe comunque trattato dall'alto in basso con sufficienza. rischierebbe di "non mostrare rispetto".
credo che possa solo fare finta di niente e sperare che passi con meno danni possibili. è chiaramente una cosa ridicola. con la russia al confine poi l'ucraina non può certo permettersi il disarmo. serve invece la massima deterrenza. ricordo poi che quando l'ucraina accettò il disarmo atomico, grande errore, furono garantite garanzia da usa e paesi europei... poi disattese. trump crede di essere furbo ma è solo in cretino.
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Military Mobility. L’Europa verso uno “Schengen militare” per la Difesa comune
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Nel contesto di sicurezza globale in rapida evoluzione, la military mobility è un elemento cruciale per garantire la capacità di deterrenza e di risposta dell’Europa. L’invasione russa dell’Ucraina ha fornito un nuovo senso di urgenza per assicurare movimenti
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Campagna “Arance di Natale, arance per la vita”
Partono le prenotazioni della campagna “Arance di natale arance per la vita” 2025. C’e’ tempo fino al 3 dicembre!
La finalita’ e’ la ripresa dei lavori per il completamento dell’ospedale di Duhla, lavori che attualmente sono fermi per mancanza di fondi.
IBAN dell’Associazione Verso il Kurdistan: IT17 Q030 6909 6061 0000 0111 185 Causale: Campagna arance 2025
Prenotazioni entro il 3 dicembre.
Per info: Antonio 335 7564743 – Lucia 333 5627137
Per chi volesse dare un contributo liberale, la causale è: contributo volontario.
Associazione Verso il Kurdistan Odv
L'articolo Campagna “Arance di Natale, arance per la vita” proviene da Retekurdistan.it.
Arattai, il sogno indiano di indipendenza da WhatsApp
L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
L’autosufficienza tecnologica di Nuova Delhi dalle big tech americane passa anche da Arattai, il WhatsApp made in India sviluppato dalla multinazionale Zoho, che solo nell’ultimo mese è stato scaricato da 12 milioni di utenti.
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Perché non attraversiamo i muri se gli atomi sono vuoti?
Se gli atomi sono vuoti al 99%, perché la materia è solida? La risposta non è nella massa, ma nel Principio di Pauli.Elia Meleleo (Passione Astronomia)
Stanchi di lavorare? Tranquilli, tra poco ci sostituiranno i robot. Parola di Musk
L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Se la pensione sembra solo un lontano miraggio è perché non siamo lungimiranti come Elon Musk. Secondo lui infatti “tra 20 anni il lavoro sarà opzionale” e il denaro
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Moby Prince, è morto Loris Rispoli. Una vita dedicata alla ricerca della verità sulla strage
Era il fondatore del Comitato Moby Prince 140. Livorno, commozione e cordoglio in città. Il sindaco Salvetti: “Ciao Loris, sarai per sempre con me”MONICA DOLCIOTTI (La Nazione)
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Il consiglio dell’Autorità garante dei dati personali si dimetta. Non lo chiede la politica, ma la dignità
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/11/il-cons…
Dopo quello che è successo e ha investito il Garante della
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È l’ora della “Rinascita”: torna la storica rivista che vuole rilanciare il pensiero politico della sinistra
@Politica interna, europea e internazionale
È l’ora della Rinascita! Torna la storica rivista di cultura politica e influenza culturale che per quasi mezzo secolo è stata il più influente organo di confronto interno al PCI. Stamattina, in una sala stracolma di Palazzo Ripetta a Roma, Goffredo
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Il Garante si è giocato anche la trasparenza?
@Privacy Pride
Il post completo di Christian Bernieri è sul suo blog: garantepiracy.it/blog/traspare…
La bufera mediatica passerà. I consulenti del Garante Privacy sono al lavoro per minimizzare ogni cosa, per abbassare i toni, per disinnescare le polemiche, per distrarre l'attenzione, per cercare di far passare il tempo e uscire da questa shit-storm
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I registri dell'FBI rivelano che il Bureau ha spiato una chat di gruppo Signal di attivisti per l'immigrazione
Il fatto che l'FBI tratti la a partecipazione civica come una minaccia terroristica fa capire il profondo disprezzo del regime di Trump anche per le più elementari libertà democratiche.
I documenti sono stati ottenuti da Property of the People , un'organizzazione governativa senza scopo di lucro per la trasparenza, tramite richieste di documenti pubblici.
theguardian.com/us-news/2025/n…
@Politica interna, europea e internazionale
The FBI spied on a Signal group chat of immigration activists, records reveal
Exclusive: Agency accessed private conversations of New York ‘courtwatch’ group that was observing public hearingsSam Levin (The Guardian)
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Riceviamo e pubblichiamo: *Appello Umanitario ai Politici, alle Istituzioni Internazionali e alla Comunità Sanitaria*
La situazione sociosanitaria a Gaza ha superato ogni soglia di emergenza. Le evidenze più recenti, tra cui il drastico aumento dei casi di anemia grave nei bambini — che in alcuni rapporti supera l’80% nei minori di un anno — mostrano un quadro di malnutrizione acuta, collasso del sistema sanitario e rischi elevatissimi per la sopravvivenza di un’intera popolazione civile.
La combinazione di fattori critici — insicurezza alimentare estrema, scarsità di acqua potabile, interruzione dei servizi sanitari di base, sovraffollamento nei rifugi, diffusione di malattie infettive e impossibilità di accedere a cure salvavita — sta generando una crisi umanitaria senza precedenti nella regione.
Bambini, donne, anziani, persone con disabilità e malati cronici sono oggi esposti a condizioni incompatibili con la dignità umana e con i più elementari diritti alla salute e alla protezione.
Per queste ragioni, rivolgiamo un appello urgente:
1. Ai politici e alle istituzioni internazionali:
adottare misure immediate per garantire la protezione dei civili, facilitare un cessate il fuoco sostenibile e assicurare l’ingresso rapido, sicuro e senza restrizioni degli aiuti umanitari, in particolare alimenti terapeutici, farmaci essenziali, acqua potabile, carburante per le strutture sanitarie e dispositivi di emergenza.
2. Alla comunità sanitaria nazionale e internazionale:
rafforzare gli sforzi di risposta umanitaria attraverso équipe mediche, telemedicina, supporto psicologico, gestione della malnutrizione infantile, riabilitazione, monitoraggio epidemiologico e ricostruzione funzionale dei servizi primari di cura.
3. Alle organizzazioni umanitarie e alle reti professionali:
coordinare interventi basati su standard OMS per emergenze complesse, garantire continuità dell’assistenza e documentare con rigore scientifico l’impatto sanitario della crisi per orientare decisioni basate su evidenze.
Siamo di fronte a una crisi prevenibile e affrontabile, se supportata da volontà politica, interventi tempestivi e collaborazione internazionale.
La tutela della vita, della salute pubblica e della dignità umana deve essere una priorità assoluta, immediata e condivisa.
19 novembre 2025
Associazione dei Palestinesi in Italia (API)
FREE ASSANGE Italia
Riceviamo e pubblichiamo: *Appello Umanitario ai Politici, alle Istituzioni Internazionali e alla Comunità Sanitaria* La situazione sociosanitaria a Gaza ha superato ogni soglia di emergenza.Telegram
gothant reshared this.
The remains of Theia are scattered deep inside the Earth and its satellite. By analyzing these remnants, scientists have proposed an origin.#TheAbstract
Omnibus digitale - Prima analisi legale
Il team noyb ha effettuato una prima analisi del Digital Omnibus, concentrandosi sui problemi della proposta nella pratica e per gli utenti e le aziende.
ms22 November 2025
RFanciola
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