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[2025-12-26] Dischi Volanti by Mr.Squere @ Fuoriposto, Giarre, Piazza Mazzini, 15


Dischi Volanti by Mr.Squere

Fuoriposto, Giarre, Piazza Mazzini, 15 - Giarre, Piazza Mazzini, 15
(venerdì, 26 dicembre 21:00)
Dischi Volanti by Mr.Squere
𝐕𝐄𝐍𝐄𝐑𝐃Ì 𝟐𝟔 𝐃𝐈𝐂𝐄𝐌𝐁𝐑𝐄 • 𝐃𝐀𝐋𝐋𝐄 𝟐𝟏:𝟎𝟎

Emanuele Piazza, aka 𝗠𝗿. 𝗦𝗾𝘂𝗲𝗿𝗲, è un instancabile sperimentatore: DJ, fonico, musicista elettronico (Panda49) e, soprattutto, un fratello per Fuoriposto.Presenza costante e generosa della scena catanese, metterà a disposizione la sua strumentazione per dare a chiunque la possibilità di far girare i propri vinili più disparati.

Quindi bando alla pigrizia: iniziate a rovistare nei meandri delle vostre dimore 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗲𝗿𝗰𝗮 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝗻𝗶𝗹𝗶.

𝗦𝗰𝗲𝗴𝗹𝗶 𝘂𝗻 𝗱𝗶𝘀𝗰𝗼, lo metti in consolle e fai partire la musica: se non l’hai mai fatto, ti spieghiamo come.

𝐏𝐨𝐜𝐡𝐞 𝐫𝐞𝐠𝐨𝐥𝐞:

niente liquidi vicino a consolle e vinili, spazio a tutti per suonare.

📍Giarre, Piazza Mazzini, 15

(di fronte la stazione FS)

👉 𝗜𝗻𝗴𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗿𝗶𝘀𝗲𝗿𝘃𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗶 𝘀𝗼𝗰𝗶 𝗔𝗿𝗰𝗶.

(Se non hai ancora la tessera, puoi farla direttamente in sede: costa 8€, vale fino a settembre 2026 ed è valida in tutti i circoli Arci d’Italia.)


attoppa.it/event/dischi-volant…


Dischi Volanti by Mr.Squere
Inizia: Venerdì Dicembre 26, 2025 @ 9:00 PM GMT+01:00 (Europe/Rome)
Finisce: Venerdì Dicembre 26, 2025 @ 11:55 PM GMT+01:00 (Europe/Rome)

𝐕𝐄𝐍𝐄𝐑𝐃Ì 𝟐𝟔 𝐃𝐈𝐂𝐄𝐌𝐁𝐑𝐄 • 𝐃𝐀𝐋𝐋𝐄 𝟐𝟏:𝟎𝟎

Emanuele Piazza, aka 𝗠𝗿. 𝗦𝗾𝘂𝗲𝗿𝗲, è un instancabile sperimentatore: DJ, fonico, musicista elettronico (Panda49) e, soprattutto, un fratello per Fuoriposto.Presenza costante e generosa della scena catanese, metterà a disposizione la sua strumentazione per dare a chiunque la possibilità di far girare i propri vinili più disparati.

Quindi bando alla pigrizia: iniziate a rovistare nei meandri delle vostre dimore 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗶𝗰𝗲𝗿𝗰𝗮 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝗻𝗶𝗹𝗶.

𝗦𝗰𝗲𝗴𝗹𝗶 𝘂𝗻 𝗱𝗶𝘀𝗰𝗼, lo metti in consolle e fai partire la musica: se non l’hai mai fatto, ti spieghiamo come.

𝐏𝐨𝐜𝐡𝐞 𝐫𝐞𝐠𝐨𝐥𝐞:

niente liquidi vicino a consolle e vinili, spazio a tutti per suonare.

📍Giarre, Piazza Mazzini, 15

(di fronte la stazione FS)

👉 𝗜𝗻𝗴𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗿𝗶𝘀𝗲𝗿𝘃𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗶 𝘀𝗼𝗰𝗶 𝗔𝗿𝗰𝗶.

(Se non hai ancora la tessera, puoi farla direttamente in sede: costa 8€, vale fino a settembre 2026 ed è valida in tutti i circoli Arci d’Italia.)




[2025-12-27] MARIA VIOLENZA live @ Teatro Coppola - il teatro dei cittadini


MARIA VIOLENZA live

Teatro Coppola - il teatro dei cittadini - Via del vecchio bastione 9, Catania
(sabato, 27 dicembre 21:00)
MARIA VIOLENZA live
SABATO 27 DICEMBRE

ORE 21:00

MARIA VIOLENZA live

presenta il nuovo album TERRONA

+ NIMA (opening)

** ingresso a sottoscrizione consigliata per sostenere il lavoro delle artiste e le spese di manutenzione del teatro

† TERRONA †

Il nuovo album di Maria Violenza è uscito a settembre 2025, con Kakakids Records e 1000 Balles.

"Terrona" è un termine dispregiativo per le persone del Sud Italia. Descrive qualcuno presumibilmente privo di buone maniere, con carnagione olivastra e bassa statura. In breve, un'eredità ammirevole che illustra bene questo nuovo album. Un assemblaggio in cui l'amarezza si intreccia con melodie delicatamente taglienti, annunciando solennemente la tempesta imminente. I temi hanno un tono cupo, affrontando il razzismo, l'occupazione illegale della Palestina, il suicidio, l'amore fraterno, il tutto con lo sguardo incisivo di una Terrona. Questo termine, sempre presente, oscura l'essere umano passionale, più incline a sollevare il velo e denunciare la realtà. Una pugnalata al cuore della tragedia, nella speranza che il dolore cambi direzione.

† MARIA VIOLENZA †

Originaria di Palermo (roccaforte dell'Inquisizione siciliana), Maria Violenza incarna la vendetta degli eretici. Traduce la sofferenza in melodie punk e synth, un viaggio in metropolitana nella direzione opposta da Medina alla Mecca. Ti inchioda al muro, intensifica le tue nevrosi e l'accelerazione fatale dei beat ti trascina negli inferi. Maria Violenza è un esorcismo moderno, che usa una drum machine, un sintetizzatore, un looper e riff folk arabi come strumenti.

☆ NIMA ☆

Classe 1997, NIMA è una producer, compositrice e songwriter siciliana. Nel 2024 pubblica

il suo primo ep RAʾI‌S. NIMA supera il concetto di terra e spazio e le sue radici ibride restituiscono il battito vitale a un’eredità popolare che riemerge attraverso l’elettronica. Nel suo Mediterraneo decostruito e ricombinato, la parola si inserisce come canto rituale di ribellione, in una quiete che si fa ferocia primitiva.


attoppa.it/event/maria-violenz…



[2026-01-04] NATALE AL CSP: La solidarietà è un'arma @ CSP Graziella Giuffrida


NATALE AL CSP: La solidarietà è un'arma

CSP Graziella Giuffrida - Via Vittorio Emanuele 436, Catania
(domenica, 4 gennaio 18:00)
NATALE AL CSP: La solidarietà è un'arma

Tombola, cena sociale ed estrazione della riffa🍝🍷🃏🎲

📆Domenica 4 gennaio

📍CSP Graziella Giuffrida, nel quartiere di San Cosimo

Via Vittorio Emanuele 436

Cibo, bevande, giochi, tombola ed estrazione della riffa vi aspettano a partire dalle 18.00 per una serata da passare insieme.

Passa a trovarci e sostieni le nostre attività in quartiere. La solidarietà è un’arma!


attoppa.it/event/natale-al-csp…



[2025-12-25] Natale Arcade @ CSA Zapata


Natale Arcade

CSA Zapata - Via Dario Pirlone, Sampierdarena, Centro Ovest, Genova, Liguria, 16149, Italia
(giovedì, 25 dicembre 19:00)
Natale Arcade
Dalle 19:00 smangini, birrette e partite a tekken libere e altre chicche vecchia scuola

A seguire: Proiezione film "Grosso guaio a Chinatown" (1986)


gancio.invegendo.org/event/nat…



Gaza muore d’inverno


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/12/gaza-mu…
(con un’intervista a Riccardo Noury sul tema dei diritti umani e del Rapporto annuale di Amnesty International) Mohammed Khalil Abu al-Khair: si chiamava così uno dei neonati morti di recente a Gaza. Non è certo il primo e purtroppo non sarà l’ultimo, visto che la Striscia è ormai ridotta a un cumulo di macerie,



Old FM Radio Upcycled Into Classy Bluetooth Speaker


[Distracted by Design] loves gear from the 1980s, though some of it isn’t as useful as it used to be. He happened across a cheap old FM radio with a great look, but wanted to repurpose it into something more modern. Thus, he set about turning this cheap piece of old electronics into a stylish Bluetooth speaker.

All of the original electronics were stripped out, while the original speaker was kept since it neatly fit the case. Electronically, the build relies on a Bluetooth module harvested from an existing speaker. 3D-printed bracketry was used to fasten it neatly into place inside the radio housing, with the buttons neatly presented where the original radio had its tone and volume controls. Power is via an internal lithium-ion battery, charged over USB-C thanks to an off-the-shelf charging module.

Where the build really shines, though, is the detailing. The original cheap plastic handle was replaced with a CNC-machined wooden piece, bolted on with machined aluminium side plates. Similarly, the original clear plastic tuning window was replaced with another tasteful piece of wood that dropped perfectly into place. At the back, the charge port is nicely integrated. Where the radio formerly had a removable door for the power cable storage, it now has a machined aluminium plate hosting the USB-C charge port. Little 3D-printed button actuators were also used to integrate the Bluetooth module’s controls into the case.

It’s a very stylish build, overall. Perhaps the one area it’s a let down is in the sound quality. The ancient speaker simply doesn’t sound great compared to modern Bluetooth speakers and their finely-tuned, bassy audio. However, this isn’t necessarily a bad thing—sometimes it’s nice to have an audio source with a limited frequency response. It can be nice for use in an area where you may want to be able to easily speak over the music.

If you want to build a Bluetooth speaker of your own, you might like to whip up an open-source design from scratch. Video after the break.

youtube.com/embed/9TwW0Jfkz3g?…


hackaday.com/2025/12/23/old-fm…



Tackling Tremors With DIY Technology


[It’s Triggy!] had a problem to solve. His grandma was having issues with hand tremors, which made the basic tasks of daily life difficult to perform. He decided to explore whether a high-tech solution could help best the tremors and make life easier.

The video covers multiple ideas on how to stabilize a hand suffering involuntary tremors. The first build involved a gyroscope, which proved unsuccessful, but led to the idea of building a reaction wheel. The concept is simple — get the reaction wheel to counteract the forces from tremors to stabilize the hand. To achieve this, an accelerometer was employed to track the movements of the arm and the hand. The magnitude of the movement was then used to control a powerful brushless motor mounted on the wrist. If the tremor was driving a hard tilt to the left, the motor would spin up to create a counter-torque, cancelling out the involuntary movement. This worked to a degree, but the resulting device was large and noisy, which made it impractical.

This thus inspired a return to earlier work involving the use of a tuned mass damper to settle tremors. The combination of some 3D printed wrist mounts along with various spring and cantilever designs… ultimately didn’t work that well. By this point, [It’s Triggy!] had noticed the tremor was mostly in the hands, while the wrist stayed steady. Thus was inspired a wrist-mounted handle for the wearer to wrap their hand around. This allowed the use of simple handheld objects like kitchen utensils, with the wearer’s own grip suppressing the tremor successfully.

As this project demonstrates, sometimes high-tech solutions are the way to go, and other times… a more passive design will actually serve you better.

youtube.com/embed/SiWKmoLqlRg?…

youtube.com/embed/jwYNYOQV1zU?…


hackaday.com/2025/12/23/tackli…



9,9 sulla scala di panico. Una vulnerabilità critica in n8n consente una RCE critica


Una vulnerabilità nella piattaforma di automazione del flusso di lavoro n8n , utilizzata in tutto il mondo, consente agli aggressori di eseguire codice arbitrario da remoto. Il bug, identificato come CVE-2025-68613, ha un punteggio CVSS pari a 9,9 su 10.

In determinate condizioni, consente la compromissione completa del sistema, incluso l’accesso a dati sensibili e la possibilità di modificare script esistenti o eseguire comandi a livello di sistema operativo.

n8n – Secure Workflow Automation for Technical Teams è una piattaforma avanzata di workflow automation progettata per team tecnici che necessitano di automatizzare compiti e processi tra applicazioni, dati e servizi con un elevato grado di controllo, sicurezza e flessibilità.

A differenza di molti strumenti di automazione consumer-oriented, n8n combina una interfaccia visiva drag-and-drop con la possibilità di inserire codice personalizzato (JavaScript o Python) dove necessario, permettendo di costruire flussi di lavoro complessi che integrano API, trigger, condizioni logiche e azioni multi-step. La sua architettura “fair code”, open-source e self-hostable consente alle organizzazioni di mantenere il pieno controllo dei dati e dell’infrastruttura, soddisfacendo al contempo i requisiti di sicurezza e conformità avanzata.

La vulnerabilità si manifesta nel modo in cui n8n elabora le espressioni inserite dagli utenti autorizzati durante la configurazione dei flussi di lavoro. In alcuni casi, queste espressioni possono essere interpretate in un contesto di esecuzione non sufficientemente isolato dall’ambiente principale.

Se sfruttata da un aggressore con accesso al sistema, la vulnerabilità può eseguire codice arbitrario con gli stessi privilegi del processo n8n in esecuzione.

Il problema riguarda tutte le versioni dalla 0.211.0 alla 1.120.3 incluse.

Gli aggiornamenti che correggono la vulnerabilità sono disponibili per le versioni 1.120.4, 1.121.1 e 1.122.0. Secondo Censys, al 22 dicembre erano presenti online oltre 103.000 istanze potenzialmente vulnerabili di n8n. Il numero maggiore si trova negli Stati Uniti, in Germania, Francia, Brasile e Singapore.

Data la criticità della vulnerabilità, si consiglia vivamente agli amministratori di installare le patch il prima possibile. Nei casi in cui non sia possibile un aggiornamento tempestivo, limitare la creazione e la modifica del flusso di lavoro ai soli utenti attendibili ed eseguire n8n in un ambiente isolato con privilegi minimi e restrizioni di accesso alla rete.

L'articolo 9,9 sulla scala di panico. Una vulnerabilità critica in n8n consente una RCE critica proviene da Red Hot Cyber.



Chip H200 verso la Cina: il piano di Nvidia tra autorizzazioni e tensioni geopolitiche


Nvidia ha comunicato ai propri clienti in Cina l’intenzione di avviare le prime spedizioni del chip H200, il secondo acceleratore per intelligenza artificiale più potente del gruppo, prima di Capodanno. L’informazione è stata riportata da Reuters, che cita tre fonti informate sui piani dell’azienda.

Secondo quanto emerso, le forniture iniziali dovrebbero essere coperte utilizzando le scorte già disponibili. Le spedizioni previste oscillerebbero tra 5.000 e 10.000 moduli, per un totale stimato compreso tra 40.000 e 80.000 chip H200 destinati al mercato cinese.

Le stesse fonti riferiscono che Nvidia avrebbe inoltre anticipato ai clienti la possibilità di un ampliamento della capacità produttiva. L’apertura degli ordini per nuova capacità di produzione sarebbe prevista nel secondo trimestre del 2026, anche se le tempistiche restano soggette a ulteriori valutazioni.

Il quadro, tuttavia, rimane incerto. Al momento, le autorità cinesi non hanno ancora approvato alcuna richiesta di acquisto degli H200 e il calendario delle consegne potrebbe subire modifiche in base alle decisioni del governo. Una delle fonti interpellate ha chiarito che l’intero piano dipende dall’autorizzazione ufficiale, senza la quale non esistono certezze operative.

Né Nvidia né il Ministero cinese dell’Industria e dell’Information Technology hanno rilasciato commenti in merito alla vicenda.

Qualora le spedizioni venissero confermate, si tratterebbe della prima fornitura di chip H200 verso la Cina. Le vendite sono state autorizzate quest’anno dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, a condizione del pagamento di una commissione pari al 25%. La scorsa settimana Reuters ha inoltre riportato che l’amministrazione Trump ha avviato una revisione interagenzia per esaminare le richieste di licenza relative all’esportazione degli H200 verso Pechino.

La decisione rappresenta un cambio di rotta rispetto alle politiche adottate in precedenza. Sia l’amministrazione Trump sia quella di Joe Biden avevano infatti imposto restrizioni sulla vendita di chip avanzati per l’intelligenza artificiale alla Cina, motivando i divieti con ragioni di sicurezza nazionale.

L’H200 appartiene alla famiglia Hopper, una generazione precedente di acceleratori Nvidia. Pur essendo stato affiancato dai più recenti chip Blackwell, rimane una soluzione ampiamente utilizzata nei carichi di lavoro legati all’intelligenza artificiale. Attualmente, la produzione dell’azienda è concentrata soprattutto sulla linea Blackwell e sulla futura serie Rubin, circostanza che ha contribuito a rendere l’H200 meno disponibile sul mercato.

La scelta dell’amministrazione statunitense arriva in una fase in cui la Cina sta investendo in modo significativo nello sviluppo di una filiera domestica per i chip AI. Le soluzioni prodotte localmente non hanno ancora raggiunto le prestazioni dell’H200, e l’eventuale autorizzazione alle importazioni potrebbe sollevare timori su un possibile rallentamento del progresso tecnologico interno.

Secondo Reuters, all’inizio di questo mese funzionari cinesi avrebbero convocato una riunione straordinaria per discutere il tema e valutare se concedere il via libera alle spedizioni. Tra le ipotesi allo studio figurerebbe la possibilità di vincolare ogni acquisto di chip H200 all’utilizzo di una determinata quota di semiconduttori prodotti in Cina.

Per gruppi tecnologici cinesi come Alibaba Group e ByteDance, interessati all’H200, l’eventuale conclusione delle forniture rappresenterebbe un salto rilevante in termini di capacità di calcolo. La potenza di elaborazione degli H200 importati sarebbe infatti circa sei volte superiore a quella dei chip H20 declassati oggi disponibili sul mercato interno.

L'articolo Chip H200 verso la Cina: il piano di Nvidia tra autorizzazioni e tensioni geopolitiche proviene da Red Hot Cyber.



“Stanno cercando di celebrare questa festa in una situazione ancora molto precaria. Speriamo che vada avanti l’accordo per la pace”. Così il Papa ha risposto alle domande di alcuni giornalisti sulla situazione a Gaza e in Terra Santa.


Alaa Faraj e gli altri


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/12/alaa-fa…
Qualche settimana fa ho letto il bel libro di Alaa Faraj ‘Perché ero ragazzo’. Avevo ascoltato Timbuctu, il podcast dell’amico Marino Sinibaldi su Il Post, due puntate dedicate a questo libro. Ieri il presidente della Repubblica ha concesso la grazia ad Alaa. Dove la giustizia italiana non riesce ad



Pechino rilascia le prime targhe per la guida autonoma di Livello 3


Il 23 dicembre, l’Ufficio di Gestione del Traffico dell’Ufficio di Pubblica Sicurezza Municipale di Pechino ha ufficialmente rilasciato il primo lotto di targhe per la guida autonoma di Livello 3 a tre veicoli intelligenti.

Si tratta delle prime targhe per la guida autonoma di Livello 3 rilasciate in Cina. Questo segna una pietra miliare significativa nello sviluppo dell’intelligenza automobilistica nel Paese, segnando il passaggio dei veicoli autonomi dalla fase di test e dimostrazione alla produzione di massa e inaugurando l’era della guida autonoma di Livello 3.

La guida autonoma di livello 3 (secondo la classificazione SAE) indica un sistema di automazione, in cui il veicolo è in grado di gestire autonomamente tutte le funzioni di guida — sterzo, accelerazione, frenata e monitoraggio dell’ambiente — in specifiche condizioni operative (ad esempio in autostrada, con traffico scorrevole e buona visibilità). In questo scenario, il conducente non è tenuto a controllare costantemente la strada, potendo distogliere l’attenzione dalla guida per svolgere altre attività, come leggere o utilizzare un dispositivo elettronico.

Tuttavia, il livello 3 non elimina completamente il ruolo umano: il sistema deve poter richiedere l’intervento del conducente quando le condizioni non sono più gestibili in autonomia. In questi casi, il guidatore deve essere in grado di riprendere il controllo del veicolo entro un tempo definito. La responsabilità della guida ricade quindi sul sistema durante la fase autonoma, ma torna all’essere umano al momento della richiesta di subentro, rendendo questo livello uno dei più complessi sia dal punto di vista tecnologico che normativo.

Un funzionario addetto alla gestione del traffico di Pechino ha dichiarato che il primo lotto di tre veicoli autonomi di Livello 3 immatricolati a Pechino avranno le targhe: 京AA0001Z, 京AA0733Z e 京AA0880Z.

Dopo una serie di test preliminari, questi veicoli sono attualmente nella fase di guida autonoma condizionale. Il sistema può svolgere compiti di guida dinamica in condizioni limitate, raggiungendo capacità di guida autonoma a una velocità massima di 80 km/h in una singola corsia su autostrade e superstrade urbane. Il funzionario addetto alla gestione del traffico ha sottolineato che, sebbene la guida autonoma sia possibile su strade limitate, è comunque obbligatorio che un conducente rimanga al posto di guida come riserva in caso di emergenza.

Attualmente, la funzione di “guida autonoma condizionata” è disponibile solo sulla Beijing-Taipei Expressway (da Jiugong Xinqiao nel distretto di Daxing all’Airport North Line Expressway), sulla Airport North Line Expressway (da Daqu Nanqiao alla Daxing Airport Expressway) e sulla Daxing Airport Expressway (dalla South Sixth Ring Road all’Airport North Line Expressway). Su altre strade o in altre aree, questa funzione verrà disabilitata forzatamente dal sistema.

L'articolo Pechino rilascia le prime targhe per la guida autonoma di Livello 3 proviene da Red Hot Cyber.



“Rispettare, almeno nella festa della nascita del Salvatore, un giorno di pace”. È l’appello del Papa, all’uscita di Villa Barberini per fare ritorno, sotto la pioggia, da Castel Gandolfo in Vaticano.


chiunque sia stato sotto i russi, poi libero, all'idea di tornare sotto i russi combatterà fino alla morte perché non accetterà di rassegnarsi o tornare sotto i russi. i fan di putin se ne facciano una ragione. aperto il recinto e scappate le vacche, non c'è modo di farle tornare dentro. a meno di ucciderle. questo pensano gli ucraini, i paesi baltici, la polonia, e ogni ex "alleato" dei russi. la russia non si lascia come la brexit se si vuole.



Il Presidente Mattarella chiama la madre di Alberto Trentini


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/12/il-pres…
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nei giorni scorsi ha telefonato alla madre di Alberto Trentini, il cooperante veneto detenuto da oltre un anno in Venezuela. Lo si apprende da



Il catalogo è questo: vent’anni di abusi, illegalità e censura da parte del social più popolare (e potente) al mondo

La multa di 542 milioni di euro inflitta a Meta da un tribunale spagnolo per concorrenza sleale e illecito trattamento dei dati nel novembre 2025 segna, probabilmente, uno spartiacque storico. Ma ciò che viene “punito” con tale sentenza è il punto di arrivo di un lungo processo. Compiuti e superati i vent’anni di vita (Facebook è nato nel 2004), è arrivato il momento di fare un bilancio.

lafionda.org/2025/11/28/il-cat…

@Informatica (Italy e non Italy 😁)

in reply to Informa Pirata

è un evento... "la fionda" è un sito che solitamente raccoglie roba di estrema destra. Se non è cambiato qualcosa. Però gli abusi da parte dei social network commerciali fanno male anche a loro.

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in reply to Elena Brescacin

@Elena Brescacin sì, ma Domenico Fiormonte è un intellettuale molto originale e i suoi articoli meritano sempre di essere letti



Filomena Gallo al seminario “Impostazioni diverse sulla vita e sulla morte” a Roma

Filomena Gallo, avvocata e Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, parteciperà al VIII Seminario “Impostazioni diverse sulla vita e sulla morte”, promosso dalla Prof.ssa Maria Angela Falà, con l’ospitalità della Badessa del Tempio Ven. Jian Zhang.

📍Tempio Buddhista Cinese Hua Yi Si – Via dell’Omo 142, Roma🗓Lunedì 26 gennaio 2026🕘Ore 10:00 – 12:45🔒Ingresso riservato ai partecipanti al percorso formativo


Gallo interverrà all’interno del modulo “Salute e fine vita. Violenze sociali e di genere”, in programma dalle ore 10:00 alle 12:45, portando il punto di vista dell’Associazione Luca Coscioni sulle battaglie per l’autodeterminazione nel fine vita, la libertà di scelta terapeutica e i diritti civili.

Il Seminario rappresenta un’occasione per approfondire, in un clima di dialogo e rispetto reciproco, temi centrali nella vita delle persone e nella convivenza democratica.

Qui il programma completo

L'articolo Filomena Gallo al seminario “Impostazioni diverse sulla vita e sulla morte” a Roma proviene da Associazione Luca Coscioni.



Intervento di Filomena Gallo per il seminario giuridico “Fine vita in Italia: diritti da difendere, libertà da conquistare”


Qui la registrazione su YouTube


Buongiorno a tutte e a tutti e grazie di essere qui.

Diciannove anni dopo la morte di Piergiorgio Welby ci ritroviamo non solo per ricordare una persona che ha segnato profondamente la coscienza civile del nostro Paese, ma per fare il punto su dove siamo oggi: con i diritti, con la legge e con la politica.

Piergiorgio Welby era immobilizzato da una malattia incurabile, imprigionato in un corpo che aveva perso ogni funzione. Voleva essere libero: di parlare, di votare, di decidere, di non soffrire e anche di morire. Scriveva: “Morire mi fa orrore, purtroppo ciò che mi è rimasto non è più vita”. Quella libertà, però, Piergiorgio non la rivendicava solo per sé. Voleva che fosse una libertà per tutte e tutti. Ed è per questo che la sua richiesta diventa pubblica e politica, non nascosta, non privata. La libertà, lo sappiamo, ha un prezzo molto alto. Passano ottantotto giorni tra la sua lettera pubblica e la possibilità di morire come desiderava.

Dal podcast di Chiara Lalli Sei stato felice? Mina e Piero Welby, una lunga storia d’amore ascoltiamo le sue ultime parole con Mina: “Sei stato felice?” chiede Mina a suo marito, l’amore della sua vita. “Io sì. E tu?” le risponde Piergiorgio.

La sera del 20 dicembre 2006 Piergiorgio muore. Mina dirà: “Tutto intorno a me è sparito”. E questa è la verità di chi vive la sofferenza di una malattia e affronta con coraggio i propri giorni fino a quando è possibile, è la verità di chi ama quella persona che resta fino a quando è possibile come nel caso di Piergiorgio… Ma il diritto e la legge sembrano guardare da lontano tutto ciò – che non è un film, ma vita reale – e Piergiorgio Welby è stato il primo cittadino italiano che, con determinazione, ha mostrato al Paese cosa significa rivendicare fino all’ultimo istante della propria vita il diritto di scegliere. Non ci ha lasciato un’eredità astratta, ma una domanda ancora oggi viva: chi decide della vita e della morte di una persona che vuole invece scegliere autonomamente? Ogni volta che rileggo la lettera di Welby al Presidente Giorgio Napolitano ne sento l’attualità intatta.

Se oggi il diritto in materia di fine vita è cambiato, lo dobbiamo solo alle persone. A una storia fatta di dolore, coraggio e difesa ostinata dei propri diritti: Welby, Nuvoli, Englaro, Piera, Dominique e tante e tanti altri, fino a DJ Fabo, Davide, Massimiliano, Elena, Romano, Margherita, Sibilla, Federico, Gloria, Anna, Vittoria, Ines, Serena, Libera. Laura Santi e Martina Oppelli. E alle disobbedienze civili in cui Marco Cappato, insieme ad altre e altri, ha messo e continua a mettere a rischio la propria libertà per rispettare la libertà di chi chiede solo di poter scegliere.

Nel 2019 la Corte costituzionale, con la sentenza Cappato, ha affermato un principio chiaro: in determinate condizioni, l’aiuto al suicidio non è punibile. La Corte ha collegato questo principio all’autodeterminazione terapeutica, alla sofferenza insopportabile e alla capacità della persona di compiere scelte libere e consapevoli. Ma la Corte ha detto anche un’altra cosa, fondamentale: spetta al Parlamento legiferare per una legge organica, capace di tenere conto delle diverse condizioni delle persone malate che vogliono scegliere. E qui siamo oggi. L’Italia vive una situazione paradossale: la Corte ha indicato la strada, ma il legislatore non l’ha percorsa — anzi, oggi rischia di cambiarne il senso.

Abbiamo bisogno di una legge?

No. Dodici persone hanno potuto accedere alla morte assistita, ma abbiamo bisogno di una legge per tutti coloro che non possono accedervi perché non hanno abbastanza tempo o perché manca il requisito del sostegno vitale. Oggi penso a Roberto, che ha un tumore ma nessun sostegno vitale e anche se ha avuto il via libera in Svizzera vorrebbe morire a casa sua in Italia. Allora sì, abbiamo bisogno di una legge che non lascia solo nessuno, che rispetti la libertà di scelta della persona in determinate condizioni senza viaggi come quello di Martina, Elena, Romano, Margherita, Ines, Paola, Massimiliano, Fabrizio… che sono dovuti andare in Svizzera per poter morire.

In assenza di una legge nazionale, il rispetto della scelta delle persone malate c’è grazie alla la sentenza Cappato ma dipende da alcuni fattori: dal tipo di patologia, dalle interpretazioni locali, perfino dalla Regione in cui si vive. Abbiamo bisogno di una legge giusta.

All’indomani della storia di Federico Carboni, che ha atteso due anni nelle Marche per le verifiche da parte del servizio sanitario nazionale, abbiamo redatto una legge di iniziativa popolare per le Regioni che tratta il fattore tempo delle erogazioni di prestazioni sanitarie.

Liberi Subito per le Regioni nasce proprio per garantire tempi certi nelle verifiche e per evitare che l’accesso ai diritti dipenda dal luogo di residenza. Gloria in Veneto in poco tempo ha ricevuto le verifiche dal servizio sanitario, Laura Santi in Umbria ha impiegato due anni e otto mesi. Alcune Regioni, come la Toscana e la Sardegna, hanno approvato la nostra legge. Il Governo ha impugnato entrambe le leggi. Per quella toscana siamo oggi in attesa della decisione della Corte costituzionale. Una legge che non aggiunge nulla al giudicato costituzionale, ma tratta di erogazione di prestazioni stabilite dalla Corte in tempi certi. Queste esperienze mostrano chiaramente i limiti di un’Italia “a macchia di leopardo”, dove i diritti fondamentali variano in base al luogo di residenza, producendo disuguaglianze e conflitti interpretativi.

Negli ultimi anni molte persone hanno scelto di proseguire il cammino iniziato da Welby. Lo hanno fatto, attraverso forme di disobbedienza civile nonviolenta, che ci hanno portato davanti alla Corte costituzionale.

Dopo la sentenza Cappato che ha reso non punibile l’aiuto alla morte volontaria se sono rispettate determinate condizioni, il caso di Massimiliano, il suo coraggio, determina un passaggio essenziale della giurisprudenza costituzionale. Grazie alla disobbedienza di Marco Cappato, Chiara Lalli e Felicetta Maltese, che lo hanno aiutato a raggiungere la Svizzera, è stata sollevata la questione di legittimità costituzionale e la Corte costituzionale, con la sentenza n. 135 del 2024, ha chiarito un punto decisivo: il servizio sanitario nazionale ha un ruolo indispensabile per le verifiche e le strutture pubbliche devono verificare i requisiti in tempi brevi. In quella stessa sentenza la Corte ha fornito un’interpretazione importante — purtroppo non vincolante — del concetto di “trattamento di sostegno vitale”, che resta ancora oggi fonte di gravi difficoltà applicative. Il procedimento nei confronti di Cappato, Lalli e Maltese è tuttora pendente davanti alla Procura di Como.

Poi c’è stato il caso di Elena e quello di Romano. Anche loro hanno chiesto aiuto a Marco Cappato, quindi hanno scelto la via della disobbedienza civile per far emergere un vuoto normativo che pesa sulla vita di troppe persone. Con la sentenza n. 66 del 2025la Corte costituzionale ha ribadito quanto già affermato, richiamando la necessità di ristabilire un equilibrio tra diritto, dignità e realtà concreta dei pazienti. Ancora una volta, però, si tratta di indicazioni prive di forza vincolante anche se forniscono un’interpretazione di cui bisogna tenere conto. Il procedimento prosegue oggi davanti al tribunale di Milano.

E c’è stato il caso di Margherita, anche lei aiutata a raggiungere la Svizzera da Cappato e dal fratello Paolo: per questo caso sono in corso ancora indagini presso la procura di Milano. In totale vi sono sei procedimenti in corso dove Marco Cappato e altri sono indagati.

Invece per l’aiuto a Ines, Martina e Fabrizio non sono state aperte indagini. E poi c’è Libera. Libera ha tutti i requisiti previsti dalla sentenza 242 del 2019. Tutti. Ma non può autosomministrarsi il farmaco.

Come illustrerà nel dettaglio l’avvocata Alessia Cicatelli, Libera è in attesa di una strumentazione compatibile con le sue condizioni. I tempi si allungano e, comunque vada, Libera è già vittima di una discriminazione evidente e inaccettabile: la sua libertà di scelta dipende dalle sue capacità motorie assenti. In questo caso per la prima volta è stata sollevata la questione di legittimità costituzionale sull’omicidio del consenziente (articolo 579 del codice penale).

Ma tutto questo significa che chi è in condizioni peggiori, chi non può più muoversi, è paradossalmente più penalizzato. Un Paese che consente questo discrimine tradisce l’articolo 3 della Costituzione e il principio di pari dignità che lo Stato deve – o dovrebbe – garantire a tutte e tutti rimuovendo ogni ostacolo.

E il prossimo anno saremo di nuovo davanti alla Corte costituzionale, con il caso di Paola, a Bologna. Paola non era dipendente da trattamenti vitali, era malata di Parkinson e dipendeva dall’aiuto di terzi. Ancora una volta, un vuoto normativo che il legislatore non ha colmato pesa direttamente sulla vita e sulla libertà delle persone.

Da Welby in poi, Fabo, Federico, Daniela, Fabio Ridolfi, Massimiliano, Elena e Romano, Libera, Paola, Fabrizio, Sibilla, Martina e a tutti coloro che non sono ancora storie pubbliche: non sono storie isolate. Sono un unico filo che attraversa diciannove anni della nostra storia civile. Ci ricordano che la battaglia sul fine vita non riguarda la morte, ma la libertà nella vita.

Oggi al centro dell’azione parlamentare c’è un disegno di legge al Senato, il testo unificato adottato dalle Commissioni riunite 2a e 10a, che intende disciplinare la morte volontaria medicalmente assistita. Si tratta di un passaggio politicamente e giuridicamente rilevante, perché segna il tentativo del Parlamento di intervenire in una materia che, fino a oggi, è stata regolata in larga misura dalla giurisprudenza costituzionale.

Proprio per questo è necessario dirlo con chiarezza e senza ambiguità: il testo in discussione è la peggiore scelta legislativa fatta dal parlamento dopo le sentenze della Corte costituzionale, con previsioni che incidono direttamente sui diritti fondamentali e pongono seri problemi di compatibilità costituzionale.

Da un lato, si rafforza un’idea di indisponibilità della vita che entra in collisione con l’autodeterminazione già riconosciuta dalla Corte costituzionale come espressione dei diritti inviolabili della persona, tutelati dagli articoli 2, 13 e 32 della Costituzione. Dall’altro, si irrigidiscono requisiti e procedure: il concetto di trattamento di sostegno vitale viene ristretto ai soli trattamenti sostitutivi di funzioni vitali; il percorso di cure palliative diventa una condizione obbligata (ma quale trattamento sanitario può essere obbligatorio?), da intraprendere e poi eventualmente sospendere. Il servizio sanitario nazionale viene escluso, sostituito da un comitato unico, sottraendo alle strutture pubbliche un ruolo che la Corte ha invece definito indispensabile.

E come se non bastasse, c’è dell’altro, ancora più grave: è la previsione secondo cui, nel corso delle verifiche, il peggioramento delle condizioni della persona determina che non potrà avvalersi delle scelte effettuate tramite legge 219/17 poiché il disegno di legge prevede la sospensione delle scelte effettuate con le disposizioni anticipate di trattamento se si fa richiesta di verifica delle condizioni: una scelta che tradisce la logica di tutela e introduce una disparità irragionevole tra persone malate, in aperto contrasto con l’articolo 3 della Costituzione.

Siamo quindi di fronte al rischio concreto di una legge che, lungi dal dare attuazione alle pronunce della Corte costituzionale, pretende di riscrivere il giudicato costituzionale per via legislativa, comprimendo l’efficacia delle decisioni del giudice delle leggi e producendo una frattura istituzionale rispetto al principio di separazione dei poteri e alla leale collaborazione tra Parlamento e Corte costituzionale.

Con l’Associazione Luca Coscioni abbiamo raccolto le firme e depositato una proposta di legge di iniziativa popolare che disciplina l’aiuto medico alla morte volontaria in modo coerente con la Costituzione e con la giurisprudenza costituzionale, prevedendo sia l’autosomministrazione sia la somministrazione del farmaco per il fine vita su richiesta del medico e introducendo, come requisito alternativo al sostegno vitale, la prognosi infausta. Una proposta che rispetta la nostra Carta costituzionale, il diritto all’ autodeterminazione e il dovere dello Stato di garantire pari dignità e pari diritti.

Qui si misura, oggi, la responsabilità della politica. Il Parlamento è chiamato a riconoscere diritti già esistenti, affermati dalla Costituzione e chiariti dalla Corte costituzionale. Non può limitarsi a un compromesso al ribasso, né può usare il linguaggio della tutela per sottrarre libertà.

I diritti fondamentali non si comprimono, non si sospendono, non si riscrivono al ribasso.Si garantiscono.

Oggi parleremo di giurisprudenza, di Parlamento, di testi di legge. Ma è essenziale non perdere mai di vista il dato centrale: dietro ogni norma ci sono persone, vite concrete, corpi che soffrono, relazioni, scelte che riguardano la dignità stessa dell’esistenza e la nostra libertà.

Questo incontro non è un esercizio accademico. È un atto politico nel senso più alto del termine. È una chiamata alle istituzioni affinché rispettino la Costituzione, diano piena e leale attuazione alle sentenze della Corte costituzionale e assumano finalmente la responsabilità di garantire alle persone malate il diritto di essere riconosciute come soggetti liberi e titolari della propria autodeterminazione fino all’ultimo istante della loro vita.

Non voltarsi dall’altra parte significa questo: mettere la persona al centro del diritto e dell’azione politica, con rigore costituzionale, con coraggio istituzionale e con rispetto profondo della dignità umana.

Grazie.

L'articolo Intervento di Filomena Gallo per il seminario giuridico “Fine vita in Italia: diritti da difendere, libertà da conquistare” proviene da Associazione Luca Coscioni.



#Scuola, aumenti e arretrati in arrivo per docenti e ATA.

Qui tutti i dettagli ➡️mim.gov.



In occasione del Tempo di Natale 2025, le Monache Agostiniane del Monastero dei Santi Quattro Coronati a Roma propongono un ricco calendario di celebrazioni liturgiche che accompagnerà fedeli e pellegrini dalla Vigilia di Natale fino alla festa del B…


Si può parlare di Boccaccio e trarne suggerimenti utili su come difendersi dai falsi e da quelle che ora prendono il nome di "fake news"? Don Giacomo Cardinali, vice prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana, Scriptor Latinus e Commissario delle …


Da oggi al 31 dicembre, una selezione di immagini significative di Leone XIV e della Chiesa, accompagnate da messaggi ispirati al Natale, sarà trasmessa su maxischermi collocati nelle vicinanze della basilica di San Pietro.



In Ecuador non cessa la violenza ed a farne le spese sono anche calciatori professionisti


L'Ecuador è travolto da una crisi di violenza (legata anche al calcio): Mario Pineida, difensore 33enne ed ex nazionale (foto), è stato ucciso il 17 dicembre insieme alla compagna in una macelleria di Guayaquil (rainews.it/articoli/2025/12/ec…)

Si tratta del quinto omicidio legato al mondo calcistico nel 2025, tutti collegati alle scommesse clandestine controllate dalla criminalità organizzata.
A settembre erano stati assassinati tre calciatori (Maicol Valencia, Leandro Yépez e Jonathan González), quest'ultimo minacciato per perdere una partita. A novembre è stato ucciso Miguel Nazareno, appena 16enne e considerato un talento promettente. Altri tre professionisti sono sopravvissuti ad attacchi armati.

Lo Stato ecuadoriano, già impegnato a gestire proteste sociali, non riesce a contenere il fenomeno, lasciando i calciatori esposti a un pericolo costante. Con la qualificazione ai Mondiali 2026, si spera che la vetrina internazionale possa sensibilizzare FIFA e comunità globale verso contromisure concrete, pari a quelle prese da UEFA ed Europol (noblogo.org/cooperazione-inter…), sì da evitare tragedie come quella del calciatore colombiano Andrés Escobar nel 1994.

Questi era un difensore della nazionale colombiana che durante il Mondiale 1994 negli Stati Uniti segnò un'autorete nella partita contro gli USA (foto), contribuendo all'eliminazione della Colombia dal torneo. Dieci giorni dopo il ritorno in patria, nella notte del 2 luglio 1994, Escobar fu assassinato nel parcheggio del locale "El Indio" a Medellín. 1. Secondo le ricostruzioni, i suoi aggressori gli avrebbero detto "Grazie per l'autogol" prima di sparargli a bruciapelo (ricevette 12 colpi di pistola).
L'omicidio fu attribuito a Humberto Muñoz Castro, una ex guardia giurata, e il movente fu legato alle grandi perdite subite dal giro di scommesse clandestine a causa di quell'autorete. Castro fu inizialmente condannato a 43 anni, ma la pena fu ridotta e venne rilasciato nel 2005 dopo 11 anni di carcere.

#Ecuador #calcio #scommesse

@Attualità, Geopolitica e Satira


Il calcio è vulnerabile allo sfruttamento criminale.


Il calcio è vulnerabile allo sfruttamento criminale. Europol è pronta a sostenere la UEFA, anche sulla base della Convenzione di Macolin


Qualche giorno orsono #Europol e #UEFA (organo di governo del calcio europeo) hanno rinnovato ed esteso il loro Memorandum of Understanding, incentrato sulla prevenzione e la lotta alla criminalità tutelando al tempo stesso l'integrità del calcio europeo.

Il memorandum è stato firmato nella sede della UEFA a Nyon dal direttore esecutivo di Europol, Catherine De Bolle, e dal presidente della UEFA, Aleksander Čeferin. Europol e UEFA si sono impegnate a cooperare in attività e progetti congiunti. La partnership migliorerà le indagini, la condivisione delle informazioni e il supporto di esperti per le 55 federazioni affiliate alla UEFA.

L’accordo si basa sulla già esistente cooperazione tra le istituzioni, soprattutto nella lotta contro le partite truccate, ampliandone al tempo stesso la portata ad altre minacce legate alla criminalità organizzata. La cooperazione si concentra sullo scambio di informazioni e sulla condivisione di conoscenze nei settori dei principali eventi calcistici, della corruzione sportiva, delle partite truccate e del riciclaggio di denaro, del razzismo, della xenofobia e dell'estremismo violento, nonché delle attività illegali legate allo streaming o alla trasmissione illegali di contenuti audiovisivi. La cooperazione si estende all'individuazione di transazioni e attività sospette nei settori dei trasferimenti di giocatori di calcio, degli investimenti nelle squadre di calcio, dello scambio di attività finanziarie legate al calcio e delle scommesse sportive.

Anche l'assegnazione e l'organizzazione di competizioni sportive possono essere oggetto di abuso da parte dei criminali per riciclare proventi illeciti o per scopi di corruzione e rientrano quindi anche tra i possibili ambiti di cooperazione.


La “manipolazione” delle competizioni. Una definizione giuridica


Secondo la definizione giuridica, la manipolazione della competizione o la combine è “un'azione, un'omissione o un'inganno intenzionale volti a alterare impropriamente il risultato o lo svolgimento di una competizione sportiva al fine di eliminare in tutto o in parte la natura imprevedibile della competizione stessa, al fine di ottenere un indebito vantaggio per sé o per altri” (Convenzione del Consiglio d'Europa sulla manipolazione delle competizioni sportive, 2014, leggi sotto).

La manipolazione della competizione, nota anche come combine, si verifica quando il risultato di un torneo o di una competizione viene deciso in anticipo, in parte o completamente, e la partita viene giocata per garantire l'esito predeterminato. Ciò è contrario alle regole del gioco e spesso alla legge. Il motivo più comune per cui si ricorre alla combine è ottenere un compenso dagli scommettitori, ma le squadre possono anche intenzionalmente ottenere prestazioni scadenti per ottenere un vantaggio futuro, come, sulla carta, un avversario meno promettente in uno spareggio. Parimenti, la manipolazione della competizione si verifica quando un partecipante a una competizione sportiva (ad esempio un atleta, un allenatore, un giudice o un arbitro, ecc.) consapevolmente non ottiene risultati soddisfacenti o prende deliberatamente decisioni sbagliate che influenzano il risultato o l'andamento di una competizione, al fine di ottenere un beneficio indebito (solitamente un vantaggio sportivo o finanziario).

La Convenzione di Macolin


La Convenzione del Consiglio d'Europa sulla manipolazione delle competizioni sportive, comunemente nota come Convenzione di Macolin, è l'unico trattato internazionale giuridicamente vincolante specificamente concepito per prevenire, individuare e sanzionare la manipolazione delle competizioni sportive.

È stata stipulata a Macolin/Magglingen, in Svizzera, il 18 settembre 2014 ed è entrata in vigore il 1° settembre 2019, a seguito della ratifica da parte di cinque Stati, tre dei quali membri del Consiglio d'Europa.

La Convenzione mira a proteggere l'integrità dello sport e l'etica sportiva promuovendo il coordinamento nazionale e la cooperazione internazionale contro la manipolazione, sia essa legata ad attività criminali, scommesse sportive o altri motivi.

La Convenzione di Macolin stabilisce un quadro giuridico completo che impone agli Stati firmatari di attuare misure per combattere la manipolazione, tra cui l'identificazione dei rischi, la definizione di leggi e procedure necessarie e la promozione della cooperazione tra autorità pubbliche, organizzazioni sportive e operatori di scommesse.

Prevede la criminalizzazione della manipolazione da parte di persone fisiche e giuridiche, garantendo che le sanzioni disciplinari degli organismi sportivi non escludano la responsabilità penale, civile o amministrativa. Il trattato impone inoltre agli Stati di istituire piattaforme nazionali che fungano da centri di informazione per il monitoraggio e l'analisi di attività di scommesse sospette e di comunicare le coordinate di tali piattaforme e delle autorità responsabili al Consiglio d'Europa.

La convenzione definisce la manipolazione della competizione come un'intesa, un atto o un'omissione intenzionale volta a alterare impropriamente il risultato o lo svolgimento di una competizione per ottenere un indebito vantaggio, eliminando così la natura imprevedibile dello sport.

Fornisce una tipologia per diverse forme di manipolazione, tra cui l'interferenza diretta in un evento sportivo (Tipo 1), la modifica dell'identità o dei dati personali di un atleta (Tipo 2) e le modifiche non conformi relative all'attrezzatura, alle superfici di gioco o alla fisiologia dell'atleta (Tipo 3).

Questo quadro normativo mira a promuovere una comunicazione più chiara e a fornire una base statistica uniforme per l'identificazione dei rischi e delle minacce emergenti.

A novembre 2025, la Convenzione di Macolin è stata ratificata da Belgio, Francia, Grecia, Islanda, Italia, Lituania, Norvegia, Portogallo, Repubblica di Moldavia, San Marino, Serbia, Spagna, Svezia, Svizzera e Ucraina. È stata firmata anche da altri 41 Stati europei, oltre che da Australia e Marocco. Il nostro Paese ha aderito alla Convenzione, sottoscrivendola il 7 aprile 2016 ed approvandola in via definitiva al termine del percorso parlamentare l'11 aprile 2019; il 16 maggio 2019 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale.

Il Comitato di monitoraggio della Convenzione, responsabile del monitoraggio dell'attuazione, comprende rappresentanti degli Stati firmatari e di altri organismi competenti e può effettuare visite per valutarne il rispetto.

La Convenzione è aperta alla ratifica sia degli Stati membri del Consiglio d'Europa che di Stati non membri, a dimostrazione della sua portata globale.


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fabrizio reshared this.



fasci in giro


serena bortone: "nessuno parlerebbe di fascismo se evitassero di inneggiare alla decima mas, fare francobolli sui fascisti, picchiare un deputato in aula. basterebbe avere un minimo di decenza" (https://x.com/grande_flagello/status/1802299304628941244)

e vogliamo parlare dei busti dell'appeso, che la seconda carica dello stato si tiene in casa?

#fascismo #neofascismo #governo #governoitaliano #antifascismo #Resistenza

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solo 3 anni fa sarebbe sembrata follia che un presidente usa, che rappresenta l'unità nazionale, potesse fare una cosa del genere: attaccare a rotazione tutte le minoranze del paese. ma le destre al potere rappresentano solo loro stesse. mai tutta la popolazione. basta vedere la meloni.



Leoncavallo: i giorni dello sgombero


“Leoncavallo, i giorni dello sgombero” / Alberto Grifi, Paola Pannicelli + Collettivo Video csoa Leoncavallo

differx.noblogs.org/2025/12/23…

#leoncavallo

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Safari Sarajevo: nuove testimonianze e nuove segnalazioni.
freezonemagazine.com/articoli/…
Se è vero, come è vero che i crimini contro l’umanità non vanno mai prescritti, e per questo viene chiesto alla magistratura di continuare a indagare, è vero che ognuno deve fare la sua parte perché non ci si dimentichi di ciò che è successo. Chi scrive su questi fatti drammatici, ad esempio, deve proseguire […]
L'articolo Safari Sarajevo:


Proiezione del documentario “Lasciatemi morire ridendo” a San Martino Siccomario

📍Movie Planet San Martino Siccomario, Via Cascina Madonna, Pavia🗓 Giovedì 22 gennaio 2026🕘Ore 21:00

Un’occasione per riflettere sul tema del fine vita con la proiezione del documentario “Lasciatemi morire ridendo” di Massimiliano Fumagalli, prodotto da Mescalito Film..

Il film racconta la storia di Stefano Gheller, con una narrazione intensa sul diritto a scegliere liberamente come e quando porre fine alla propria vita in condizioni di sofferenza irreversibile.

Saranno presenti in sala il regista Massimiliano Fumagalli e i coordinatori della Cellula Coscioni di Pavia, per un confronto con il pubblico al termine della proiezione.

In collaborazione con Biblioteca Treviolo di Scrosoppi e Lions Club

Ingresso: 6,00 €Prenotazioni: cristina@movieplanetgroup.it

L'articolo Proiezione del documentario “Lasciatemi morire ridendo” a San Martino Siccomario proviene da Associazione Luca Coscioni.



Il Ministro Schillaci non ci ha ricevuto, quindi torneremo


Il 19 mattina una delegazione di dirigenti e militanti dell’Associazione Luca Coscioni ha consegnato 17.782 firme per chiedere che anche in Italia le terapie psichedeliche siano inserite all’interno delle cure compassionevoli e palliative. Il Ministro Schillaci non ci ha ricevuto, per questo abbiamo deciso di tenere aperto l’appello per tornare a insistere l’anno nuovo e considerare la consegna anche all’altro destinatario delle richieste, il Ministro Crosetto.

La raccolta firme ha accompagnato incontri pubblici e contatti con persone interessate, competenti e pronte a unirsi in quanto resta necessario affinché l’Italia apra alle terapie psichedeliche che hanno delineato le priorità di azione dell’Associazione per l’anno venturo. Nei prossimi mesi avremo convegni e conferenze a Chieti, Pavia e Milano.

Qui sotto, invece, un’anteprima del prosieguo delle attività psichedeliche per il 2026:

  1. Formazione nelle Regioni e nei territori
    • incontri e seminari rivolti a psichiatre e psichiatri, psicologhe e psicologi, medici palliativisti, direzioni sanitarie e professionisti dei Dipartimenti di Salute Mentale, Comitati Etici e Istituzioni regionali, per presentare lo stato dell’arte scientifico e il quadro regolatorio europeo e italiano sull’uso compassionevole;


  2. Sostegno alle istanze di uso compassionevole ai Comitati etici
    • predisposizione di materiali giuridici e clinici per accompagnare le équipe che intendano presentare richieste di uso compassionevole di terapie psichedeliche in casi di sofferenza psichica grave e resistente ai trattamenti;
    • promozione, nel rispetto dell’autonomia dei Comitati etici, di formazione interna e rivolta alla cittadinanza, di criteri omogenei per la valutazione delle proposte e per la tutela delle persone coinvolte.


  3. Prosecuzione di Interlocuzioni con Ministero della Salute, AIFA, EMA e CHMP
    • richiesta al Ministro della Salute di attivarsi presso l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) e il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) per ottenere pareri e protocolli europei sull’uso compassionevole delle terapie psichedeliche, come previsto dall’articolo 83 del Regolamento 726/2004; (EUR-Lex)
    • richiesta di linee guida nazionali per tradurre tali indicazioni in procedure applicabili nei servizi di salute mentale, nelle reti delle cure palliative e nei contesti ospedalieri.


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#NotiziePerLaScuola
È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.



PODCAST. Le liste nere di Trump: Washington cancella il diritto di viaggiare anche degli italiani


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Esiste un sistema che, ben oltre i confini degli Stati Uniti, limita il transito, l’ingresso e la libertà di movimento di persone ritenute indesiderate perché sostengono Paesi sanzionati da Washington, come il



Ecuador, l’arcipelago delle carceri: stragi, tubercolosi e la responsabilità dello Stato


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Dal 2021 al 2025 almeno 816 persone sono morte violentemente nelle carceri ecuadoriane, mentre centinaia sono decedute per fame e tubercolosi. Tra stragi, militarizzazione e abbandono istituzionale, il sistema penitenziario si è




iCloud, Mega, and as a torrent. Archivists have uploaded the 60 Minutes episode Bari Weiss spiked.#News


Archivists Posted the 60 Minutes CECOT Segment Bari Weiss Killed


Archivists have saved and uploaded copies of the 60 Minutes episode new CBS editor-in-chief Bari Weiss ordered be shelved as a torrent and multiple file sharing sites after an international distributor aired the episode.

The moves show how difficult it may be for CBS to stop the episode, which focused on the experience of Venezuelans deported to El Salvadorian mega prison CECOT, from spreading across the internet. Bari Weiss stopped the episode from being released Sunday even after the episode was reviewed and checked multiple times by the news outlet, according to an email CBS correspondent Sharyn Alfonsi sent to her colleagues.

“You may recall earlier this year when the Trump administration deported hundreds of Venezuelan men to El Salvador, a country most had no connection to,” the show starts, according to a copy viewed by 404 Media.

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#News


l'UE sempre più "mazzolata", ma bomber Pfizer & c pensano a giocare alla guerra.

Cina: dazi sui prodotti caseari UE

A partire da domani la Cina imporrà dazi dal 21,9% al 42,7% sui prodotti lattiero caseari dell’Unione Europea. Lo ha annunciato il ministro del Commercio cinese, che ha spiegato che la misura sarà temporanea e avrà lo scopo di compensare le perdite del settore in Cina. «I prodotti lattiero-caseari importati provenienti dall’UE ricevono sussidi», ha detto il ministro. «L’industria lattiero-casearia nazionale cinese ha subito danni sostanziali ed esiste un nesso causale tra i sussidi e il danno», ha aggiunto.