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EU Digital Identity Regulation (eIDAS): Pirates don’t support blank cheque for surveillance of citizens online!


The EU Parliament today approved a new EU regulation on digital identity (eIDAS 2) against the votes of the Pirates and their group: According to the law, a new digital identity …

The EU Parliament today approved a new EU regulation on digital identity (eIDAS 2) against the votes of the Pirates and their group: According to the law, a new digital identity app will enable EU citizens to access public and private digital services such as Facebook or Google and to pay online. The deal was approved despite IT security experts and scientists publicly warning against mass surveillance and recently countering disinformation by the EU.

“This regulation is a blank cheque for surveillance of citizens online, endangering our privacy and security online”, comments Pirate Party lawmaker Patrick Breyer. “Browser security is being undermined, and overidentification will gradually erode our right to use digital services anonymously. Mark Zuckerberg should have no right to see our ID! Entrusting our digital lives to the government instead of Facebook and Google is jumping out of the frying pan and into the fire. This deal sacrifices essential requirements the European Parliament had put forward to make the eID app privacy-friendly and secure. The EU misses the opportunity to establish a trustworthy framework for modernization and digitization. We will watch the implementation very closely.”

Pirates Mikulas Peksa and Patrick Breyer worked until the last minute to try and fix at least some of the numerous risks of the EU digital identity scheme. In a major victory, Member States will not be obliged to assign a single unique ID number to every citizen. Signing up for the eID app will be voluntary, and it will remain possible to access public and private services by other existing identification and authentication means. The app client will be open source.

„Overall though the scheme remains a blank cheque for surveillance of citizens online“, concludes Breyer. „As hundreds of scientists publicly warn and contrary to what the EU claims, web browser manufacturers could be forced to expose our securely encrypted Internet use (including intimate and sensitive activities) to government surveillance. This is an unacceptable attack on secure encryption. The eID apps can also be used to monitor our digital lives because there is no requirement of unobservability and unlinkability. The content of our eID wallets (potentially bringing together personal banking data, medical prescriptions and criminal records) could be monitored via central databases because we have no right to store documents exclusively on our personal devices.

The lure of conveniently signing in to private digital services using a single official eID app is a trap. Overidentification will gradually erode our right to use digital services anonymously which currently keeps us safe from criminal activity, unauthorised disclosure, identity theft, stalking and other forms of abuse of personal data. The eID app will not allow for multiple, truly separate user profiles which vulnerable persons rely on.



The server-side code of the eID wallet will not have to be open source, meaning the public cannot know what the code actually does and if it is safe.



In view of all this, the new EU eID app will not be trustworthy and will fail to sufficiently encourage the development of digital and eGovernment services in Europe – much to the Pirates regret.“


patrick-breyer.de/en/eu-digita…



Dopo un costruttivo confronto con il #MIM, l'ANAC ha dato parere favorevole alla possibilità che le scuole proseguano autonomamente nelle procedure di acquisto per l’organizzazione di viaggi d’istruzione, stage linguistici e scambi culturali e per i …
#MIM


GAZA. Uccisi a decine in fila per il pane. I morti superano i 30.000


Israele ha sparato sulla folla in attesa dell'arrivo dei camion di aiuti umanitari nel nord di Gaza. Anche la fame uccide: morti sei bambini. L'articolo GAZA. Uccisi a decine in fila per il pane. I morti superano i 30.000 proviene da Pagine Esteri. http

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di Eliana Riva –

Pagine Esteri, 29 febbraio 2024. Oggi Israele ha ucciso circa 100 persone tra le migliaia in attesa dell’arrivo dei camion di aiuti umanitari lungo Al Rasheed street, nel nord di Gaza. Più di mille i feriti ma il bilancio potrebbe aggravarsi. Uno dei camion che avrebbe dovuto consegnare farina alla popolazione affamata è stato tragicamente utilizzato per trasportare decine di feriti verso ciò che resta degli ospedali. Intanto, almeno sei bambini sono morti per malnutrizione, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

pagineesteri.it/wp-content/upl…

A quasi cinque mesi dall’inizio dei bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza sono state uccise 30.000 persone. I due terzi sono donne e bambini. L’1% della popolazione è stata spazzata via. Ma i numeri potrebbero essere addirittura ottimistici: decine di migliaia di persone sono morte fuori dagli ospedali e sono state sepolte dai propri familiari, o sono rimaste intrappolate sotto le macerie delle case distrutte.

Dal 7 ottobre, dopo l’attacco di Hamas in Israele che ha ucciso circa 1.200 persone e ne ha fatte prigioniere circa 250, i bombardamenti israeliani hanno colpito prima il nord della Striscia e hanno continuato poi verso il centro e il sud. Alla popolazione è stato ordinato di evacuare e sono state indicate “zone sicure” che sono state a loro volta colpite. Mentre l’esercito entrava a Gaza sui carri armati, 1,8 milioni di persone su una popolazione di 2,3 milioni, diventava sfollata.

Il nord della Striscia di Gaza è stato completamente distrutto. Quello che le bombe non sono riuscite a colpire è stato appianato dai mezzi militari: sono stati demoliti con l’esplosivo interi quartieri residenziali ma anche moschee, scuole, università. Le ruspe hanno distrutto campi sportivi e abbattuto i resti di numerose case rimaste in piedi.

Durante il cessate il fuoco di fine novembre, quando Hamas e Israele hanno concordato uno scambio di prigionieri, i palestinesi che hanno provato a ritornare nel nord di Gaza hanno trovato a fermarli i checkpoint dell’esercito, che li hanno rimandati indietro anche sparando sulla folla. Chi è rimasto nel nord della Striscia vive oggi fame e povertà estreme.

Sono 582 i soldati israeliani morti nei combattimenti con Hamas nel nord di Gaza.

Né l’Egitto né Israele permettono ai giornalisti di entrare nella Striscia. Alcune delle più importanti testate internazionali hanno avuto il permesso di farlo da “embedded”, ossia insieme all’esercito e stipulando un accordo secondo il quale tutto il materiale prodotto sarebbe stato visionato dai soldati, dei quali i giornalisti si impegnavano ad accettare la censura. Un gruppo di oltre 50 giornalisti di varie testate, tra le quali CNN, Sky News, ABC, NBC e CBS, hanno inviato una lettera aperta alle autorità israeliane ed egiziane nella quale chiedono che sia permesso il libero accesso dei giornalisti a Gaza e che venga garantita la sicurezza dei giornalisti palestinesi che lavorano nella Striscia. Fino al 29 gennaio sono stati più di 100 i giornalisti uccisi dall’esercito.

Nel sud di Gaza la situazione non è migliore. Sono circa 1 milione e 200 mila le persone sfollate che si sono rifugiate nella zona. Intere famiglie in una stanza, quelle che sono riuscite a trovarne una libera e che hanno le possibilità di permettersi di pagare un affitto. Tutte le altre per strada, nelle tende costruite con qualsiasi cosa potesse servire a proteggere dalla pioggia che allaga comunque i campi profughi improvvisati, dove non esistono bagni né elettricità, non c’è acqua. Le Nazioni Unite hanno denunciato che Israele non permette ai camion di aiuti ammassati al confine con l’Egitto o ai valichi di entrare nella Striscia. Le famiglie sono costrette a mangiare ciò che trovano tra i rifiuti e gli scarti marciti. La fame e le malattie potrebbero uccidere più persone di quelle morte fino ad oggi. L’ONU ha fatto sapere che 576.000 persone nella Striscia sono sull’orlo della carestia. Si tratta del 25% dell’intera popolazione. Il Word Food Program ha dichiarato che nel nord di Gaza i bambini sotto i due anni soffrono di grave malnutrizione e che 155.000 donne incinte o che allattano non hanno accesso a cibo nutriente.

Gli ospedali sono stati attaccati e la maggior parte è completamente fuori servizio. I cecchini sono appostati sui tetti delle case e nei mezzi blindati e i medici denunciano un alto numero di vittime, anche tra i bambini, colpiti alla testa dai fucili di precisione. Nelle strutture ospedaliere ormai da mesi si opera in condizioni estreme. Le amputazioni, numerose, dovute alle ferite causate dall’abbattimento delle case o dai bombardamenti nelle strade, sono effettuate da mesi ormai spesso senza anestesia, con strumenti assolutamente inadeguati. Molti tra i medici e il personale sanitario sono stati arrestati. Come centinaia di altre persone, che non si sa dove siano state portate. Molti tra coloro che sono stati rilasciati dall’esercito, hanno denunciato di essere stati sottoposti a torture.

Le Nazioni Unite e la Mezzaluna Rossa palestinese hanno denunciato che le ambulanze vengono colpite dall’esercito nonostante il loro passaggio sia stato concordato con i militari.

La popolazione di Rafah, ossia la maggior parte della popolazione dell’intera Gaza, attende con terrore l’attacco militare che Israele ha annunciato. Senza l’UNRWA, l’Organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa dei profughi palestinesi, con la Mezzaluna Rossa che ha sospeso gli interventi perché non è in grado di garantire la sicurezza del personale, che viene regolarmente attaccato e ucciso, con gli ospedali fuori servizio, danneggiati o affollati dai feriti e dai profughi, un attacco militare potrebbe portare a conseguenze che al momento sembrano essere addirittura inimmaginabili.

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Come al solito i politici leccano il culo prima delle elezioni e poi se ne fregano di quello che chiedeno i cittadini o di quello che hanno promesso. L'associazione criminale mafiosa UE non è esente da questo fatto.
Nonostante le proteste degli agricoltori, l'Ue approva la Legge sul ripristino della natura - L'INDIPENDENTE
lindipendente.online/2024/02/2…


In Cina e in Asia – Xinjiang, bloccato accordo Ue sulla sostenibilità aziendale


In Cina e in Asia – Xinjiang, bloccato accordo Ue sulla sostenibilità aziendale xinjiang ue
I paesi dell’Ue bloccano la legge sulla due diligence sulla sostenibilità aziendale
Country Garden, il creditore presenta richiesta di liquidazione
L’inviato cinese per gli Affari euroasiatici sarà di nuovo in Ucraina e Russia
Li Qiang: “Gli Stati uniti devono evitare il disaccoppiamento dalla Cina”

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Dialoghi – Smetto quando voglio


Dialoghi – Smetto quando voglio sigarette cina
In Cina fuma circa un quinto della popolazione, che in un anno consuma più o meno la metà delle sigarette vendute in tutto il mondo. Il tasso di fumatori è in leggero calo, soprattutto nelle zone urbane, ma rimane a un livello molto più alto che nel resto del pianeta.

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Oggi a Mosca i colloqui con Fatah, Hamas e altre 10 organizzazioni palestinesi


Da oggi fino al 2 marzo si svolgerà a Mosca un incontro volto, secondo gli auspici, a dare vita a un governo palestinese di unità nazionale, in sostituzione di quello dimissionario di Mohammed Shttayeh L'articolo Oggi a Mosca i colloqui con Fatah, Hamas

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della redazione

(nella foto di archivio il presidente dell’Anp Abu Mazen e il leader di Hamas Ismail Haniyeh)

Pagine Esteri, 29 febbraio – Russia scende in campo con più decisione nella crisi mediorientale e la guerra a Gaza e si offre di mediare tra Hamas e Fatah, il partito del presidente dell’Anp Abu Mazen, nemici dal 2007. Da oggi fino al 2 marzo si svolgerà a Mosca un incontro con 12 formazioni palestinesi finalizzato, almeno secondo alcune parti, a dare vita a un governo di unità nazionale, in sostituzione di quello guidato da Mohammed Shttayeh che ha dato le dimissioni a inizio settimana.

Tuttavia questo esecutivo, che la popolazione palestinese invoca da anni, difficilmente vedrà la luce. Il ministro degli esteri dell’Anp, Riad al Malki, ha avvertito che «non bisogna aspettarsi miracoli». L’Anp a Mosca ci va, a quanto pare, per preparare il terreno a un governo tecnico di cui Hamas non dovrà fare parte. A precisarlo è stato proprio Al Malki. «Ora non è il momento per un governo di coalizione nazionale…Non è il momento giusto per un governo di cui Hamas faccia parte, perché in questo caso verrà boicottato da diversi paesi, come è successo prima e non vogliamo trovarci in una situazione del genere. Vogliamo essere accettati e impegnarci nella comunità internazionale».

Parole che non hanno fatto piacere al capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, che ieri in occasione di una conferenza ha escluso che «ciò che non è stato ottenuto con la forza (a Gaza con l’offensiva militare israeliana, ndr) possa essere realizzato con manovre politiche». Haniyeh ha chiesto finanziamenti e armi al mondo arabo, affermando la volontà del movimento islamico di continuare a combattere le truppe israeliane se non sarà raggiunto il cessate il fuoco. Pagine Esteri

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VERSIONE ITALIANA UE, IL PARLAMENTO ADOTTA NUOVE NORME SULLA TRASPARENZA DELLA PUBBLICITA’ POLITICAIl Parlamento europeo ha adottato nuove norme che si prefiggono l’obiettivo di rafforzare la fiducia dei cittadini nel corretto svolgimento delle campagne elettorali e di lottare contro la disinformazione. Le nuove regole riguardano innanzi tutto la trasparenza e la destinazione della pubblicità politica, …


La presidente dell'associazione criminale UE ha parlato, e come sempre vuole la guerra. Vorrei vedere lei, i sui amici Macron, Scholtz, Calenda, Renzi, Meloni, Mattarella, Letta, Schlein, Bonino, Tajani, Crosetto ecc, invece di stare a farneticare nei loro palazzi, mettersi la mimetica e l'elmetto ed andare al fronte. Almeno darebbero l'esempio e forse si renderebbero conto di cosa vuol dire fare la guerra.


Oggi al #MIM, il Ministro Giuseppe Valditara ha incontrato i rappresentanti regionali delle Consulte provinciali studentesche che fanno parte del nuovo Ufficio di Coordinamento Nazionale.
#MIM


Metano sui pianeti nani ghiacciati: la scoperta degli scienziati l Passione Astronomia

"La Fascia di Kuiper è una grande regione a forma di ciambella ricca di corpi ghiacciati oltre l’orbita di Nettuno. [...] Questi corpi probabilmente si sono formati all’inizio della storia del nostro sistema solare, circa 4,5 miliardi di anni fa. Lontani dal calore del nostro Sole, si credeva che fossero oggetti freddi e morti."

passioneastronomia.it/metano-s…



I servizi a tutela di industria, spazio e difesa. Ecco la Relazione dell’Intelligence


L’industria nazionale dell’aerospazio e della difesa (As&d) non solo ricopre un ruolo fondamentale all’interno dell’architettura di sicurezza del Paese in quando fornitore di piattaforme e sistemi, ma è essa stessa un asset strategico fondamentale sia com

L’industria nazionale dell’aerospazio e della difesa (As&d) non solo ricopre un ruolo fondamentale all’interno dell’architettura di sicurezza del Paese in quando fornitore di piattaforme e sistemi, ma è essa stessa un asset strategico fondamentale sia come principale fonte di innovazione tecnologica, sia come strumento di proiezione commerciale italiana all’estro. A riportarlo è stata l’ultima Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza presentata dal Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, l’insieme degli organi di Intelligence della Repubblica (Cisr, Dis, Aise e Aisi) al Parlamento. Il documento, che ogni anno informa sulla politica dell’informazione per la sicurezza e sui risultati ottenuti l’anno precedente dal comparto, ha sottolineato in particolare quanto, “anche alla luce della crescente conflittualità che caratterizza il contesto internazionale” l’industria As&d continui “a costituire un presidio strategico per la tutela della sicurezza nazionale”.

Come registra la Relazione, però, proprio per questa centralità e strategicità l’intero settore ha attirato l’interesse anche di attori stranieri, le cui intenzioni e obiettivi non sempre sono in linea con quelli del sistema-Paese. Ne è un esempio proprio il comparto della difesa, che come registra il documento nel 2023, “in un quadro di aumentati attriti geopolitici”, è stato attivato nel contesto del “processo di rinnovamento di taluni sistemi d’arma, soprattutto nel comparto terrestre”. Se i vari programmi, e le relative gare di assegnazioni, hanno richiamato l’interesse anche di operatori stranire, con opportunità positive per le realtà nazionali, è altrettanto vero che queste stesse attenzioni portano con sé alcuni rischi. Primo fra tutti quello di una “marginalizzazione nell’ambito di possibili partnership” delle aziende italiane attraverso una “suddivisione non favorevole per i nostri operatori” di rischi e opportunità. Altra minaccia, più diretta in questo caso, sono le “ingerenze all’interno di progetti europei o di joint venture” e le “interferenze straniere nella proiezione degli attori italiani sui mercati internazionali”, a cui le Agenzie di sicurezza hanno rivolto particolare attenzione, cogliendone eventuali segnali e monitorando i tentativi di acquisizione di realtà italiane, in particolare “di piccole e medie realtà di settore, talvolta connotate da elevato contenuto tecnologico”.

Un approccio simile è stato mantenuto dalla nostra Intelligence anche per quanto riguarda il settore spaziale, riconoscendone il ruolo ormai centrale all’interno della competizione internazionale, le cui tensioni si riverberano ormai in maniera sempre più decisa anche oltre l’atmosfera. In particolare, a interessare i nostri servizi di sicurezza è la nuova evoluzione che sta assumendo il comparto con l’ingresso nel settore dei privati. Anche in questo caso, infatti, il ruolo dei Servizi è stato quello di monitorare sulla sicurezza e la tutela delle realtà nazionali, soprattutto alla luce della proiezione globale delle aziende italiane all’estero. Naturalmente, l’attenzione del Sistema di informazione si è rivolta a tutti i segmenti dello spazio italiano, uno tra i pochi a livello globale a poter esprimere una filiera completa dall’osservazione della Terra all’accesso alle orbite.

Un’area dove si è rivolto in particolare il focus dell’Intelligence è stata quella dei lanciatori, un settore dove l’Italia gioca un ruolo da protagonista soprattutto a livello europeo e dove si concentra in particolare la presenza dei privati e l’introduzione di nuove tecnologie. Nel 2023, del resto, si è tenuto il summit spaziale dell’Esa a Siviglia, che ha posto il tema del futuro dei vettori europei al centro dell’agenda. In Spagna, l’Agenzia europea ha anche presentato l’intenzione di separare la commercializzazione dei servizi messi a disposizione dalle due famiglie di lanciatori europei, l’Ariane francese e il Vega italiano, con l’accordo tra Arianespace (che attualmente si occupa della commercializzazione di entrambi) e Avio (che realizza i Vega) da finalizzare entro la metà del 2024.

Altro settore al quale si è rivolta l’azione del Sistema di informazione della Repubblica è stato quella dei satelliti, Del resto, è ormai assodato il ruolo cruciale che i satelliti giocano nell’architettura della sicurezza nazionale: dall’osservazione delle attività sulla superficie terrestre, al rilevamento di potenziali minacce, fino alle comunicazioni strategiche, l’infrastruttura orbitale è una componente essenziale della difesa e della sicurezza del nostro Paese. Anche in questo caso, assicurare la protezione di un asset così strategico passa per la tutela delle aziende che mettono a disposizione i loro sistemi e le loro piattaforme. Per questo l’Intelligence nazionale si è mossa a tutela dell’intera catena del valore, in un segmento – tra l’altro – interessato dalla presenza di rilevanti joint venture europee.

Riforma dell’intelligence. Ecco cosa dicono Mantovano e Guerini


formiche.net/2024/02/industria…



La scossa di Draghi all’Ue


Educazione, ricerca, formazione, energia, dazi, Cina, mercato unico, investimenti, transizione ecologica, intelligenza artificiale, Stato sociale e debito pubblico. Ruota attorno a queste parole l’intervento che Mario Draghi ha fatto ieri al Parlamento di

Educazione, ricerca, formazione, energia, dazi, Cina, mercato unico, investimenti, transizione ecologica, intelligenza artificiale, Stato sociale e debito pubblico. Ruota attorno a queste parole l’intervento che Mario Draghi ha fatto ieri al Parlamento di Strasburgo davanti alla conferenza dei presidenti di commissione. Il terzo confronto con i rappresentanti delle principali istituzioni Ue, dopo quelli avuti con il collegio dei commissari e con l’Ecofin. Ed è proprio agli eurodeputati che l’ex premier ha rivelato di aver lanciato una stoccata ai ministri delle Finanze, dunque ai governi, nell’incontro di sabato allo stadio di Gand: «Mi hanno chiesto qual è l’ordine in cui queste riforme andrebbero fatte – ha raccontato Draghi –. Io non ho idea di quale sia l’ordine, ma posso dire solo una cosa: per favore fate qualcosa. Scegliete voi cosa, ma fatelo. Non potete passare altro tempo dicendo di no a tutto».

Chi lo ha ascoltato ha colto un messaggio indirizzato in particolar modo al governo tedesco, anche se l’ex numero uno della Bce non ha citato per nome nessuno dei ministri. Al di là di questo dettaglio, il suo ragionamento ha fatto trasparire una visione dell’Europa dai tratti federalista, soprattutto quando – in risposta a chi gli ricordava che spesso negoziare con i governi è difficile – ha invitato gli eurodeputati a non abbassare la testa. «Il Parlamento europeo è molto più ambizioso dei vari Consigli e se posso permettermi un consiglio, dovreste mantenere questa ambizione. Spero che gli altri vi seguiranno». Nel futuro immediato bisognerà prendere «decisioni cruciali» che comporteranno «discussioni difficili» e che richiederanno «alle nostre istituzioni e ai governi nazionali di fare scelte difficili». Ma si tratta di decisioni fondamentali perché «determineranno la capacità dell’Europa di tenere il passo con i suoi concorrenti globali negli anni a venire».

Draghi, su mandato di Ursula von der Leyen, sta lavorando a un rapporto sulla competitività che sarà presentato dopo le elezioni e che servirà da base di lavoro alla prossima Commissione. Ma, a giudicare dai suoi interventi, «il livello di ambizione» del suo lavoro sembra destinato ad andare al di là della questione competitività. Dalle sue parole emerge una chiara visione dell’Unione europea che a suo modo di vedere è chiamata a fare passi decisi e decisivi in avanti per non rimanere indietro. Ma lui stesso ha avvertito chi coltiva aspettative eccessive: «Io non ho la bacchetta magica”. Piuttosto bisogna definire «il minimo comune denominatore» per «ritrovare la capacità di agire insieme nell’interesse collettivo». Il problema è che la ricerca del minimo comune denominatore, soprattutto tra i governi, spesso si trasforma in un gioco al ribasso.

Anche in un altro passaggio del suo intervento Draghi è sembrato lanciare un messaggio alla Germania e agli altri Paesi che hanno puntato i piedi sulla riforma del Patto di Stabilità. Sul compromesso uscito dal negoziato traspare un giudizio piuttosto critico perché le nuove regole non sembrano favorire la competitività, che richiede una mole enorme di investimenti privati e pubblici. «Qual è il livello di debito pubblico tollerabile? Quello degli Stati Uniti (circa il 123% del Pil, ndr) oppure il 60% previsto dal vecchio e dal nuovo Patto di Stabilità?». Una domanda alla quale Draghi ha indubbiamente una sua risposta. C’è poi la questione del debito comune a livello europeo e qui ha rivelato nuovamente di aver avuto un acceso confronto con un ministro: «All’Ecofin ho menzionato un fondo dedicato – ha raccontato agli eurodeputati – e uno subito mi ha detto che allora serve una vera unione fiscale. A me non importa: scegliete qualsiasi cosa risulti la migliore, anche un mix, ma fate qualcosa».

Oltre al confronto con gli Stati Uniti, ha fatto poi un riferimento all’altro attore globale con il quale l’Europa dovrebbe cercare di competere meglio: la Cina. «Come può l’Ue continuare con i dazi sull’import di auto dalla Cina al 10%, quando gli Usa hanno il 27% e Donald Trump ha già detto che, se eletto, li porterà al 67%?». Pechino «negli ultimi 15 anni ha largamente sovrainvestito in molte cose, una delle quali sono le auto elettriche, ma anche le tecnologie legate alle batterie, sussidiando tutto. Ora hanno un’immensa sovracapacità produttiva che scaricano su di noi».

Sul piano interno ha poi insistito sulla mancanza di formazione che provoca una carenza di forza lavoro, sulla scarsità dei finanziamenti privati alla ricerca, sull’importanza dell’educazione per garantire l’innovazione e sulla necessità di rivedere il funzionamento del mercato elettrico «perché il prezzo resta alto nonostante il gas sia sceso». Insomma, secondo Draghi le riforme non sono più rinviabili. Ma vanno fatte «con il consenso dei cittadini».

La Stampa

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Difesa comune europea, anche il Parlamento Ue accelera


Dopo l’annuncio da parte di Ursula von der Leyen di un Commissario europeo ad hoc per la difesa, la plenaria di Strasburgo compie un altro passo concreto verso la difesa comune: la prossima apertura dell’Ufficio per Innovazione Difesa a Kiev non solo ha l

Dopo l’annuncio da parte di Ursula von der Leyen di un Commissario europeo ad hoc per la difesa, la plenaria di Strasburgo compie un altro passo concreto verso la difesa comune: la prossima apertura dell’Ufficio per Innovazione Difesa a Kiev non solo ha lo scopo di dimezzare le distanze tra l’Ucraina e l’Europa, ma si pone come cemento per strutturare, in maniera ampia e condivisibile, l’innovazione della Difesa industriale. L’annuncio della presidente della Commissione europea in occasione del dibattito sul rafforzamento della Difesa europea, nella plenaria del Parlamento europeo, rappresenta un ulteriore step di una precisa politica continentale, resa ancora più urgente dai fronti bellici e dalla dipendenza europea dagli Usa.

Architettura di sicurezza europea

La posizione espressa da von der Leyen è che bisogna “iniziare a lavorare sul futuro dell’architettura di sicurezza europea, in tutte le sue dimensioni e con tutta la rapidità e la volontà politica necessarie, perché la verità è che non conviviamo con il conflitto solo dal 2022, ma da molto più tempo”. Individua due tipi di minacce, quelle più facilmente riconoscibili e quelle più confuse, come il soft power che incide nelle infrastrutture critiche più che sul campo di battaglia. Rivendicazioni che sono state portate avanti da tempo dal governo italiano, sia per bocca del presidente del consiglio, Giorgia Meloni, che del ministro degli esteri Antonio Tajani.

Parola d’ordine, dunque, efficienza, un traguardo che si può raggiungere concordando “su una migliore integrazione degli eserciti nazionali e su una produzione comune degli armamenti, che costa ma è necessaria, che, se fatta insieme, può consentirci di spendere e meglio Servono coraggio, realismo e buon senso”, come osservato in aula dal copresidente del gruppo ECR al Parlamento europeo Nicola Procaccini di Fratelli d’Italia, che ha chiesto un cambio di passo.

Ovvero, mentre negli ultimi 5 anni in quest’aula si è parlato molto di monopattini elettrici e farfalle, adesso è arrivato il momento di concentrarsi su geopolitica e di difesa militare. “L’idea della sinistra rossa e verde di fare dell’Europa una superpotenza erbivora ha occupato interamente l’agenda della Commissione europea e di conseguenza quella parlamentare”.

L’obiettivo adesso, secondo Procaccini, deve essere quello di rendere più saldo ed efficiente il pilastro europeo della Nato, mossa che servirà a rafforzare anche l’alleanza atlantica. “Per favore, non scandalizziamoci quando Trump viene a svegliarci dal nostro sogno verde. Non possono essere sempre gli altri a pagare o a morire per noi. Comunque oggi non è necessario dividersi sulla prospettiva di un esercito europeo. Che, consentitemi la digressione personale, la destra italiana sostiene da cinquant’anni, quando altri sostenevano l’Armata Rossa”.

Usa e Ue

Proprio il tema del legame militare tra vecchio continente e Stati Uniti è stato citato dal presidente del Partito popolare europeo (Ppe), Manfred Weber, secondo cui Washington non può difendere l’Europa per sempre ma “dobbiamo pensare a farlo da soli e per questa ragione rafforzare la difesa europea non è in contraddizione col dire che rafforzare le Nato è un pilastro per l’ Ue”. Il ragionamento riguarda in concreto l’ottimizzazione di risorse e mezzi, nella consapevolezza che “stiamo sprecando denaro”. Weber spiega nel dettaglio che è necessario, oggi più che mai, realizzare il mercato unico europeo, dal momento che gli americani hanno un tipo di carro armato, mentre l’Europa 17; gli americani hanno 30 sistemi d’armamento, l’Europa 160.

Le critiche

Dura la reazione del Movimento 5 Stelle, che definisce il piano riarmo von der Leyen un piano che rinuncia alla pace e si mette elmetto: “Fanno rabbrividire le parole della von der Leyen sulla necessità dell’Europa di prepararsi alla guerra con un piano straordinario di riarmo europeo. La nuova strategia di difesa europea preannunciata dal presidente della Commissione è la massima espressione di una politica bellicista che, di fronte al rischio di escalation della tensione con la Russia, invece di lavorare per riportare la pace in Ucraina e ricostruire una nuova architettura di sicurezza europea in un’ottica di distensione con una nuova conferenza di Helsinki, preferisce mettersi l’elmetto e imbracciare il fucile preparandosi allo scontro”.


formiche.net/2024/02/difesa-co…



Tabacco riscaldato e approccio all’innovazione: sistemi normativi a confronto


Indice dei documenti: Abstract Paper Sondaggio L'articolo Tabacco riscaldato e approccio all’innovazione: sistemi normativi a confronto proviene da Fondazione Luigi Einaudi. https://www.fondazioneluigieinaudi.it/tabacco-riscaldato-e-approccio-innovazion


Italia, Europa, Cina: influenze accademiche e squilibri economici


6 marzo 2024, ore 17:00 presso Sala Zuccari, Palazzo Giustiniani, Via della Dogana Vecchia, 29 – Roma APERTURA Sen. Giulio Terzi di Sant’Agata, Presidente 4′ Commissione Politiche dell’UE L’INFLUENZA CINESE NEL MONDO ACCADEMICO E CULTURALE ITALIANO PRIMA

6 marzo 2024, ore 17:00 presso Sala Zuccari, Palazzo Giustiniani, Via della Dogana Vecchia, 29 – Roma

APERTURA
Sen. Giulio Terzi di Sant’Agata, Presidente 4′ Commissione Politiche dell’UE

L’INFLUENZA CINESE NEL MONDO ACCADEMICO E CULTURALE ITALIANO

PRIMA SESSIONE: 17.00 – 18.30

Giulia Pompili, Giornalista de Il Foglio
André Gattolin, già Senatore e Vice Presidente della Commissione affari esteri del Senato francese, membro onorario GCRL
Andrea Merlo, Membro del Consiglio scientifico GCRI
Antonio Stango, Presidente della Federazione Italian Diritti Umani
Luke de Pulford, Direttore esecutivo Inter-Parliamentary Alliance on China
Matteo Angioli, Moderatore

GLI INVESTIMENTI CINESI NELLE INFRASTRUTTURE MARITIME ITALIANE E EUROPEE

SECONDA SESSIONE: 18.30 – 20.00

Gianni Vernetti, Editorialista de La Repubblica, già Senatore e Sottosegretario agli Affari esteri
Marco Casale, Direttore responsabile di PortNews
Claudio Pagliara, Corrispondente Rai dagli Stati Uniti
Plamen Tonchev, Direttore unità Asia presso l’Institute of International Economic Relations; MERICS EU-China Policy Fellow
Simona Benedettini, Consulente indipendente politiche energetiche
Francesco Galietti, Scenarista e docente di analisi di rischio politico, LUISS Guido Carli; fondatore di Policy Sonar
Nicola Iuvinale, Analista presso Extrema Ratio
Ottavia Munari, Moderatore

CHIUSURA DEI LAVORI
Sen. Giulio Terzi di Sant’Agata, Presidente 4′ Commissione Politiche dell’UE

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#NotiziePerLaScuola

XVIII Concorso Nazionale "Tricolore Vivo" anno scolastico 2023/2024, promosso da A.Ge. Associazione italiana genitori della Regione Sicilia, è rivolto agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado.



Chat control: New EU government attempt to bulk search private messages and destroy secure end-to-end encryption


According to a document leaked by netzpolitik.org, the Belgian Council Presidency, led by conservative Home Affairs Minister Annelies Verlinden, proposes minor changes to the controversial EU Commission’s Chat Control 2.0 … https://netzpolitik.org/2024/c

According to a document leaked by netzpolitik.org, the Belgian Council Presidency, led by conservative Home Affairs Minister Annelies Verlinden, proposes minor changes to the controversial EU Commission’s Chat Control 2.0 proposal (officially “child sexual abuse regulation”) in order to secure a majority among EU governments. The proposed “new approach” will be discussed on Friday in a Council working group and on Monday by the EU interior ministers.

Pirate Party Member of the European Parliament and most vocal opponent of chat control Patrick Breyer criticises:

“Now that the extension of voluntary chat control 1.0 has been agreed, EU Commissioner ‘Big Sister’ Johansson and her network are immediately go back to making general mass monitoring of our private messages mandatory and destroying secure encryption of our chats.

Verlinden’s claim that her proposal was ‘more targeted’ than the Commission’s is a brazen lie. Nothing is targeted about it, in the meaning of the European Court of Justice. In reality, the proposal again aims to impose on communications services the unreliable automated mass monitoring of private chats of citizens who are not even remotely connected to child sexual abuse. This destruction of the digital privacy of correspondence has unanimously and repeatedly been rejected by independent legal experts as likely illegal and subject to annulment in court. The proposed untargeted scanning of ‘parts’ of a service has also long been been officially rejected by the EU Council’s own legal service. Law enforcement paranoia about ‘threats’ and ‘risks’ does not justify deploying unreliable suspicion machines to search and expose the private and intimate communications of millions of law-abiding citizens.

Verlinden’s claim that her proposal would protect cyber security and encrypted data also constitutes disinformation. In reality, secure end-to-end encryption would be destroyed as a result of installing chat scanning technology on our private devices (so-called client-side scanning). Just a fortnight ago, the European Court of Human Rights banned such general weakening of secure end-to-end encryption because encryption protects us all from data theft and fraud. Secure encryption saves lives, the Belgian initiative jeopardises them.

With their minimal amendments, the intransigent Belgian hardliners are ignoring the alternative and much more effective measures proposed by the European Parliament to protect children: Security by design obligations for communications services, cleaning the open Internet, removal obligations – none of this is part of the Belgian initiative.

This latest attack on digital privacy of correspondence and secure encryption is doomed to fail both politically and legally. Likely Verlinden doesn’t even have her own government’s backing. By clinging to chat control mass surveillance, Verlinden will achieve nothing at all to better protect our children. Victims of abuse deserve politicians who are able to protect children effectively, in line with fundamental rights and in a court-proof way.”


patrick-breyer.de/en/chat-cont…



In Cina e Asia – Qin Gang si è dimesso dalla carica di deputato


In Cina e Asia – Qin Gang si è dimesso dalla carica di deputato
I titoli di oggi: Cina, l’ex ministro degli Esteri Qin Gang si è dimesso dalla carica di deputato Segreti di stato, Pechino approva emendamenti e preoccupa le aziende straniere Cina, pronta la normativa nazionale per regolare e-bike e scooter elettrici Coree, Cuba ufficializza le relazioni diplomatiche con il Sud Cina, Qin Gang si è dimesso dalla carica di deputato L’ex ...

L'articolo In Cina e Asia – Qin Gang si è dimesso dalla carica di deputato proviene da China Files.



Forse non tutti i Friulinuxiani sanno che... esiste un'istanza mastodon del LUG di Trieste

L'istanza è amministrata da @AdminLug@mastodon.lug.ts.it e si trova a questo indirizzo:
mastodon.lug.ts.it/public/loca…

@Che succede nel Fediverso?



Hi @fediverseobserver

I'm grateful for the service your account offers, but it's a shame that it's not possible to sort servers by number of active users. Unfortunately, the number of overall users is a value that rewards very old instances, even if they are practically dead



Weekly Chronicles #65


Social scoring all'italiana, sorveglianza BLE e storie di allarmi bomba.

Questo è il numero #65 di Privacy Chronicles, la newsletter che ti racconta l’Era Digitale e ti aiuta a preservare la tua libertà e la tua privacy.

Cronache della settimana

  • Le vending machines ti osservano
  • L’AI Act europeo è stato finalizzato, cosa ci aspetta
  • Londra potenzia la sorveglianza di massa

Lettere Libertarie

  • In Argentina arriva il carcere per chi stampa denaro

Rubrica OpSec:

  • I consigli della NSA per usare lo smartphone

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Le vending machines ti osservano


Vending.FacialRecognition.App.exe - Application Error

È il messaggio di errore che è apparso a uno studente della University of Waterloo mentre cercava di comprare una merendina da una vending machine del campus.

Lo studente ha poi postato l’immagine su Reddit, da cui è scaturito un intenso dibattito: “okay, perché le vending machines hanno il riconoscimento facciale?”

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Qualcuno ha anche postato parte della privacy policy della vending machine:

“The facial recognition camera and video display signage on the front of the vending machine can collect data about the customer’s age and gender. Once the data has been sent to the control unit, the data can be combined with other information, such as local weather conditions and time of day. The platform can then send a message back to the video display to trigger targeted promotions to stimulate add-on sales in a single transaction.”

In generale gli utenti che hanno postato nel thread su Reddit sembravano abbastanza stupiti dalla possibilità che una vending machine avesse tali capacità — tanto da protestare con l’amministrazione dell’università, che è stata poi costretta a disabilitare la macchina.

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Bene, ma non proprio. Purtroppo non è una novità che le macchinette abbiano capacità di riconoscimento facciale. Lavorando nel settore della privacy posso dirvi che da diversi anni il settore del vending ha fatto grandi passi in avanti nell’acquisizione di dati personali: riconoscimento facciale, profilazione, concorsi a premi e molto altro.

Per quanto riguarda il riconoscimento facciale, la questione è più complessa di ciò che sembra. Prima di tutto, bisogna distinguere tra riconoscimento facciale e analisi facciale.

Il primo implica la creazione di dati biometrici attraverso modelli applicati da algoritmi sulle immagini del viso in tempo reale. I dati biometrici creano poi dei codici univoci che descrivono e identificano matematicamente un singolo volto.

Viceversa, gli algoritmi di analisi facciale non creano modelli biometrici ma sono in grado di identificare caratteristiche comuni e distinguere tra vari elementi. Ad esempio, sono in grado di distinguere il genere di una persona (over 9000), esaminando il volto.

Nel secondo caso la macchina sa che siamo esseri umani, magari di genere maschile o femminile e di età compresa tra i 25 e i 30 anni, ma non crea dati biometrici che possono essere usati per identificarci tra miliardi di altre persone.

Inutile dire che il primo caso è molto peggio del secondo. Purtroppo non è facile come sembra scoprire con quale tipo di sistema abbiamo a che fare. Molte aziende produttrici di software e macchine usano il termine riconoscimento facciale impropriamente, per vendere meglio i loro prodotti. Altri invece lo usano davvero.

In alcuni casi addirittura le macchine vengono vendute con la capacità di riconoscimento facciale, senza neanche che il commerciante che le installa lo sappia.

Una cosa è certa: nell’Era Digitale dobbiamo presumere che ogni macchina abbia telecamere, microfoni e sensori ad hoc per acquisire i nostri dati e profilarci.

Il mondo sta cambiando: stupirsi di queste cose significa essere preda delle macchine, degli algoritmi, delle corporazioni e dei governi. Prenderne atto, usare la tecnologia con accortezza, e adeguarsi.


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Niente siti web o app, niente tracking IP, nessun documento richiesto. Solo Telegram. Clicca qui per iniziare ad accumulare BTC con BitcoinVoucherBot!


L’AI Act europeo è stato finalizzato, cosa ci aspetta


Dopo lunghi anni di discussioni e ripensamenti, il testo finale dell’IA ACT è stato approvato dall’Unione Europea e sarà pubblicato in Gazzetta ad aprile 2024. Da quel momento inizieranno a decorrere i vari termini di efficacia delle diverse disposizioni.

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#65


di Enrico Nardelli In un precedente articolo ho iniziato ad affrontare la questione terminologica legata all’uso dell’espressione “intel...


Centrale di riciclaggio internazionale mediante bit-coin tra il Napoletano, Lettonia e Lituania


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Associazione per delinquere, riciclaggio, autoriciclaggio, ricettazione, intestazione fittizia di beni, bancarotta per distrazione, omessa dichiarazione dei redditi, nonché detenzione, diffusione e installazione abusiva di apparecchiature e altri mezzi atti a intercettare o interrompere comunicazioni informatiche o telematiche. Queste le accuse mosse dal Comando provinciale della #guardiadifinanza di Napoli, a seguito di indagini che hanno potato alla emissione di un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali nei confronti di otto persone, emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Procura della Repubblica.
La centrale di riciclaggio internazionale era attiva a Portici ed Ercolano. Una parallela misura cautelare è stata eseguita del comando provinciale di Lecce, nell’ambito di una squadra investigativa comune coordinata da Eurojust, alla quale hanno preso parte parte anche le autorità giudiziarie della Lettonia e della Lituania. Due degli arrestati italiani erano residenti a Riga e da lì dirigevano le società coinvolte, uno è ritenuto il capo dell'organizzazione.
Dietro il paravento di servizi di consulenza e promozione finanziaria operava una centrale di riciclaggio internazionale con sede a Portici ed a Ercolano, nel Napoletano, che offriva alla clientela un “pacchetto” di servizi finalizzato a delocalizzare ed investire all’estero proventi illeciti derivanti, tra l’altro, da frodi fiscali, truffe sui bonus edilizi e bancarotte fraudolente, con modalità tali da ostacolare l’identificazione dei beneficiari effettivi dei fondi riciclati.

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I promotori del sodalizio avrebbero diretto e gestito un’articolata struttura organizzativa con ramificazioni anche in Paesi off-shore, che svolgeva in Italia una vera e propria attività bancaria occulta, attraverso un Istituto di moneta elettronica lituano e una società lettone ad esso collegata, assicurando alla clientela società fittizie intestate a soggetti “prestanome”, conti correnti gestibili interamente online attraverso un’applicazione scaricabile dai principali app store, carte di pagamento anonime nonché servizi di raccolta, custodia e trasporto di denaro contante.
Secondo l’accusa, gli indagati avrebbero movimentato, tra il 2018 e il 2023, oltre 2,6 miliardi di euro, proponendo il proprio servizio a oltre 6mila clienti (per lo più italiani, principalmente localizzati in Campania, Lombardia e Lazio) che avevano necessità di un meccanismo capace di “nascondere” agli occhi del fisco italiano e dell’autorità giudiziaria ingenti capitali di illecita provenienza.
Tra i clienti eccellenti della centrale di riciclaggio sgominata dalla Guardia di Finanza figurano anche elementi di spicco del clan dei casalesi e della 'ndrangheta. Poi ci sono studi medici, veterinari, professionali (anche legali) e un imprenditore napoletano già condannato per un'evasione fiscale di 70 milioni di euro.
Avvalendosi di 15 dipendenti, il sodalizio avrebbe offerto assistenza sia mediante un centralino telefonico, sia attraverso una chat online, pubblicizzando i servizi offerti su numerosi siti web e su un ebook. Secondo l’ipotesi investigativa, condivisa dal gip del Tribunale di Napoli, alla base del sistema di riciclaggio scoperto vi era una struttura organizzativa imponente, costituita da sedi occulte a Portici ed Ercolano, da forza lavoro specializzata e fidelizzata e da un caveau per la custodia del contante, individuato nel corso delle perquisizioni eseguite in collaborazione con il Nucleo speciale Tutela privacy e Frodi tecnologiche.

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Gli indagati si sarebbero avvalsi anche di strumentazioni informatiche e telematiche per impedire e interrompere le comunicazioni relative a sistemi telefonici e telematici, allo scopo di evitare qualsiasi tipologia di sorveglianza, captazione e intercettazione da parte delle forze di polizia. Eseguita in collaborazione con le autorità giudiziarie della Lettonia e della Lituania, con la Procura della Repubblica di Lecce e con il Nucleo di Polizia economico-finanziaria a quella sede, che ha eseguito una misura cautelare personale e reale nell’ambito di un parallelo filone investigativo, l’indagine avrebbe permesso di accertare anche un’evasione fiscale attribuibile ai principali promotori del sodalizio per un imponibile netto di quasi 80 milioni di euro.
Contestualmente alle misure cautelari personali è eseguito il sequestro delle disponibilità finanziarie e del patrimonio degli indagati per un valore complessivo di oltre 25 milioni di euro. Tra i beni sequestrati vi sono quindici immobili a Vilnius (di cui due appartamenti di lusso nel centro storico, due alberghi e un bar-ristorante), quattro immobili a Riga (di cui due appartamenti di lusso), una villa ad Ercolano con piscina e campo di calcio, un immobile a Portici, un immobile a Como e uno yacht.
Nel corso delle indagini, erano già sequestrati oltre 700mila euro in contanti, criptovaluta detenuta in nove portafogli digitali per 1,3 milioni di euro e beni di lusso (orologi e gioielli) per 330mila euro. L’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali è eseguita dai militari del Nucleo di Polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Napoli nell’ambito di una Squadra Investigativa Comune coordinata da #Eurojust.



💪💪sembrerebbe che almeno un governo intelligente e non "piegato" ad altri voleri, ci sia.
controinformazione.info/per-la…


Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e l’Amministratore delegato e Direttore generale di ACEA, Fabrizio Palermo, hanno sottoscritto oggi un Protocollo d’intesa triennale per promuovere attività per l’educazione a un corretto …



Pirates end EU silence on Julian Assange’s looming extradition to the USA


Following an initiative of the Pirate Party, the European Parliament will discuss the looming extradition and prosecution of Wikileaks founder Julian Assange and its implications on freedom of … https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/OJQ-9-2024-02

Following an initiative of the Pirate Party, the European Parliament will discuss the looming extradition and prosecution of Wikileaks founder Julian Assange and its implications on freedom of the press on Wednesday. In a narrow vote on Monday, the majority of MEPs decided to request EU Commission and Council statements on the case followed by a political debate.

Patrick Breyer, MEP for the German Pirate Party, is delighted:

“We have put an end to the EU’s silence and looking the other way on Assange. Double standards just because the United States are an ally undermine Europe’s credibility when it comes to upholding human rights.

The US wants to make an example of Wikileaks founder Julian Assange to make sure no one will dare to leak internal information that exposes war crimes, unlawful detention, human rights violations and torture by the world power ever again. To us Pirates, such transparency is both a mission and an obligation, because transparency is the only way to hold the powerful accountable for state crimes and stop abuses of power. That is why we are calling for the release of Julian Assange.

When I raised the Assange case during a trip to the USA by the Home Affairs Committee, government representatives told me that every journalist would be prosecuted according to the same standards. In other words, freedom of the press and investigative journalism, our right to truth and justice are at stake here.

The world is now looking at the UK and its respect for human rights and the Convention on Human Rights. Britain’s relationship with the EU is at stake if it fails to respect its obligations.”

Previously, a group of 46 MEPs from different political groups had already sent a final appeal to the British Home Secretary to protect Wikileaks founder Julian Assange and prevent his possible extradition to the United States. In a letter to the British Home Secretary last week, the signatories emphasised their concerns about the Assange case and the impact on press freedom as well as the serious risks to Assange’s health in the event of extradition to the US. According to the letter, the US government is attempting to use the Espionage Act of 1917 against a journalist and publisher for the first time. If the US succeeds and Assange is extradited, this would mean a redefinition of investigative journalism. It would extend the application of US criminal laws to the whole world and also to non-US citizens, without extending the application of the US constitutional guarantee of freedom of expression.


patrick-breyer.de/en/pirates-e…



Siamo alle solite, dopo ogni strage sul lavoro ricomincia il festival delle promesse cui dovrebbe seguire un nuovo decreto legge in materia di lavoro. Leggerem


#NotiziePerLaScuola

📌 L'associazione Italiana Oncologia Toracica, in collaborazione con il #MIM indice, per l'anno scolastico 2023/2024, la terza edizione del #Concorso Nazionale "Respiriamo insieme".



Erotik Twist - The Street, the Night, the Rebel


E gli Erotik Twist fanno proprio questo: mantengono le promesse evocate dal loro nome, dai titoli della maggior parte delle loro canzoni e, perché no, dalla copertina di questo album. @Musica Agorà

iyezine.com/erotik-twist-the-s…



RECs Report: Towards a Continental Approach to Data Protection in Africa


On July 28, 2022, the African Union (AU) released its long-awaited African Union Data Policy Framework (DPF), which strives to advance the use of data for development and innovation, while safeguarding the interests of African countries. The DPF’s vision

On July 28, 2022, the African Union (AU) released its long-awaited African Union Data Policy Framework (DPF), which strives to advance the use of data for development and innovation, while safeguarding the interests of African countries. The DPF’s vision is to unlock the potential of data for the benefit of Africans, to “improve people’s lives, safeguard collective interests, protect (digital) rights and drive equitable socio-economic development.” One of the key mechanisms that the DPF seeks to leverage to achieve this vision is the harmonization of member states’ digital data governance systems to create a single digital market for Africa. It identifies a range of focus areas that would greatly benefit from harmonization, including data governance, personal information protection, e-commerce, and cybersecurity.

In order to promote cohesion and harmonization of data-related regulations across Africa, the DPF recommends leveraging existing regional institutions and associations that are already in existence to create unified policy frameworks for their member states. In particular, the framework emphasizes the role of Africa’s eight Regional Economic Communities (RECs) to harmonize data policies and serve as a strong pillar for digital development by drafting model laws, supporting capacity building, and engaging in continental policy formulation.
This report provides an overview of these regional and continental initiatives, seeking to better clarify the state of data protection harmonization in Africa and to educate practitioners about future harmonization efforts through the RECs. Section 1 begins by providing a brief history of policy harmonization in Africa before introducing the RECs and explaining their connection to digital regulation. Section 2 dives into the four regional data protection frameworks created by some of the RECs and identifies key similarities and differences between the instruments. Finally, Section 3 of the report analyzes regional developments in the context of the Malabo Convention through a comparative and critical analysis and, lastly, provides a roadmap for understanding future harmonization trends. It concludes that while policy harmonization remains a key imperative in the continent, divergences and practical limitations exist in the current legal frameworks of member states.

Read the Report


fpf.org/blog/recs-report-towar…



Traffico internazionale di specie animali. Il caso del pangolino, considerato una prelibatezza sulle tavole cinesi


Nel nostro blog abbiamo avuto modo di parlare in più occasioni del traffico di specie animali (link in nota 1), noto come #wildlifetrafficking: la vendita illegale di specie selvatiche è tra i cinque commerci illegali più redditizi a livello globale, contrastato dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione (CITES) in vigore dal 1975 (in Italia dal 1980).

In questo contesto i pangolini, specie unica di mammiferi, sono tra – se non i più – trafficati. Oltre un milione di pangolini sono stati uccisi nell'ultimo decennio, rappresentando il 20% di tutto il commercio illegale di fauna selvatica.

Per tale motivo il 15 febbraio è stata designata la Giornata Mondiale del Pangolino, per sensibilizzare l'opinione pubblica su questi animali unici.

I pangolini sono mammiferi e si trovano principalmente in ambienti acquatici, tuttavia non vivono nell'acqua. Essi usano efficacemente i loro artigli per difendersi e creare armature quando si raggomitolano. Il termine "pangolino" deriva dal termine maschile "penggulung", che significa oggetto ruvido o ricurvo.

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Giant pangolin (Smutsia gigantea), Autore Louise Prévot, @louiseprevot_art

Esistono otto specie di pangolini riconosciute, la maggior parte delle quali vive in Asia e Africa. Tutte e otto le specie sono considerate in pericolo a causa dell'alto rischio di sfruttamento e distruzione del loro habitat.

La più grande minaccia per i pangolini è il loro uso eccessivo nel traffico di animali selvatici e nella caccia. La loro carne viene utilizzata come cibo e le loro squame per scopi medicinali. Ma nonostante il loro uso diffuso, i benefici degli artigli del pangolino non sono stati riconosciuti e le loro squame sono realizzate semplicemente con materiale cheratinoso, che non li rende diversi dagli esseri umani.

Stanno diventando un mercato significativo in alcune parti del mondo, in particolare nei paesi asiatici, poiché il prezzo di un chilogrammo di pangolini in Cina può arrivare fino a 1300 euro, e il prezzo di un chilogrammo di carne può arrivare fino a 300 euro. A tale proposito il presidente cinese Xi Jinping criticò i prezzi elevati dei pangolini, citando i rischi per la salute pubblica derivanti dal consumo di animali selvatici. Fu approvata -anche in risposta alle preoccupazioni internazionali che il coronavirus Sars-Cov2, che si ritiene abbia origine nei pipistrelli, possa essere stato trasmesso all'uomo attraverso animali selvatici venduti in un mercato di Wuhan, in Cina - una decisione che vieta il commercio illegale di fauna selvatica in Cina ed elimina le normative esistenti relative al consumo di fauna selvatica. L'identità della fonte animale del coronavirus, denominata nCoV-2019, è stata una delle domande chiave per i ricercatori. È noto che i coronavirus circolano nei mammiferi e negli uccelli e gli scienziati hanno già suggerito che nCoV-2019 originariamente proveniva da pipistrelli, una proposta basata sulla somiglianza della sua sequenza genetica con quella di altri coronavirus noti. Ma il virus è stato probabilmente trasmesso all'uomo da un altro animale. Il coronavirus che ha causato una grave sindrome respiratoria acuta o SARS, diffuso dai pipistrelli ai gatti di zibetto agli umani. La South China Agricultural University di Guangzhou, tramite due dei suoi ricercatori, ha identificato il pangolino come la potenziale fonte di nCoV-2019 sulla base di un confronto genetico di coronavirus prelevati dagli animali e da esseri umani infetti nell'epidemia e altri risultati. Le sequenze sono simili al 99%, hanno riferito i ricercatori alla conferenza stampa del 7 febbraio.

Comunque, niente di tutto questo ha aiutato i pangolini né ora né nel recente passato. Se è vero che nel 2018, la provincia di Hubei ha creato 300 zone di conservazione e ha represso la caccia e il commercio senza licenza, nel 2019, nove tonnellate di carne di pangolino furono sequestrate a Hong Kong e successivamente sono state trovate 14 tonnellate di carne di pangolino a Singapore. Oltre un milione di pangolini sono stati uccisi nell'ultimo decennio, rappresentando il 20% di tutto il commercio illegale di fauna selvatica.


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La mappa della presenza mondiale del pangolino, tratta da www.itsprettydata.com

Appare evidente come il traffico illegale di animali selvatici è in forte espansione, con la domanda di pangolini che supera l’offerta.

I pangolini asiatici sono stati storicamente sotto pressione, con il pangolino della Sonda che ha registrato il maggior numero di casi di traffico.

Le popolazioni di pangolini in Asia stanno diminuendo e l'attenzione dei cacciatori si sta spostando verso le specie africane che vengono sempre più cacciate a causa dell'eccessivo sfruttamento.

Molte aree dell’Africa dove vivono i pangolini sono anche aree con elevata povertà e disunione.

Traffic, una rete globale che monitora il commercio di fauna selvatica, ha riferito che circa 9.000 pangolini sono stati introdotti clandestinamente in Cina dal 2007 al 2016. Nel 2017 è stato introdotto un accordo commerciale internazionale che consente l'importazione commerciale di tutte e otto le specie di pangolini. Tuttavia, la popolazione di pangolini cinesi è diminuita dell'80% negli ultimi anni.

La carne di pangolini è considerata una prelibatezza, con molti ristoranti che cercano di stupire gli ospiti con la carne di pangolino, considerata uno status symbol e le persone credono che il consumo di pangolino possa curare le malattie della pelle e prevenire le infezioni.


Nota . Tra gli altri articoli si segnalano: [noblogo.org/cooperazione-inter… [noblogo.org/cooperazione-inter… [noblogo.org/cooperazione-inter…

Editato con _GoOnlineTools Word to Markdown Converter_



Vane tentazioni


Quando si usa il termine di tentazione al giorno d’oggi, si usa spesso nel senso di qualcosa di desiderabile, che per motivi moralistici o religiosi o astrusi non si deve fare, ma invece sarebbe bello fare. Si prende alla leggera tutto questo tema. Invece, il Signore si schiera contro ogni ingiustizia e insieme ci vuole pieni di vitalità e gioia e salute, che invece le tentazioni annullano.
Guardate come sono futili le tentazioni proposte dal diavolo in questo racconto e dunque vano tutto quello che propone. Propone di sfamarsi come un gioco di prestigio, di buttarsi dall’alto del pinnacolo, in una vana dimostrazione di coraggio, propone tutti i regni del mondo con la loro gloria che è vana, perché sono soggetti alla distruzione e alla morte.
Invece, Gesù Cristo, come risorto, vincendo la morte, e quindi i poteri del mondo, che sulla paura della morte basano il loro potere, ci dà una speranza viva. E un dono reale ed eterno, non vano. Per questo non ha senso arrenderci al male e agli errori, ma è pieno di futuro il tentare il bene nuovamente e nuovamente in ogni tempo.


Il Medio-Oriente nel mondo multipolare. L’analisi di Saïd Boumama l Contropiano

«Per contrastare l’immenso progetto cinese di infrastrutture di trasporto della Via della Seta, gli Stati Uniti e i loro alleati hanno sviluppato un progetto concorrente che richiede il controllo di Gaza.
Annunciato al vertice del G20 a settembre 2023, questo progetto chiamato “Corridoio India-Europa-Medio Oriente” è stato presentato da una nota della Casa Bianca del 9 settembre.»

contropiano.org/news/internazi…



Potresti aver notato che alcune persone pubblicano post molto più lunghi rispetto al solito limite di 500 caratteri. Ci sono tre modi in cui ciò è possibile:

-Il proprietario del server ha personalizzato il software del proprio server Mastodon per modificare il limite di caratteri

-Il proprietario del server ha installato una versione pre-personalizzata di Mastodon come Glitch o Hometown

-Il server non funziona affatto con il software Mastodon, ma con qualcosa di totalmente diverso come Friendica, WordPress ecc

Maggiori informazioni:
➡️ fedi.tips/why-do-some-people-o…

Il post di @Fedi.Tips


You might have noticed some people publish much longer posts than the usual 500 character limit. There are three ways this is possible:

-The server owner has customised their Mastodon server's software to change the character limit

-The server owner has installed a pre-customised version of Mastodon such as Glitch or Hometown

-The server isn't running on Mastodon software at all, but something totally different such as Friendica, WordPress etc

More info:
➡️ fedi.tips/why-do-some-people-o…


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A seconda delle impostazioni, gli utenti di Friendica possono eseguire ricerche per varie cose utilizzando la pagina di "ricerca" (o la barra di ricerca nel pannello di navigazione superiore).

@Che succede nel Fediverso?

Ricerca account

- Modello: @name
- Risultato: elenca tutti i profili che corrispondono al nome. Il nome può essere utilizzato nel campo del nome visualizzato del profilo o del nickname e può essere solo una parte dell'intero testo.

Ricerca di un gruppo

- Modello: !name
- Risultato: elenca tutti i gruppi che corrispondono al nome. Il nome può essere utilizzato nel campo del nome visualizzato del profilo del gruppo o del nickname e può essere solo una parte dell'intero testo. I gruppi possono essere ospitati su qualsiasi piattaforma supportata, ad esempio Friendica, Lemmy, gupp.pe.

Ricerca di testo


- Modello: name
- Risultato: ( dipende dalle impostazioni dell'amministratore ) cerca tutti i messaggi che contengono name e li elenca. Poiché le ricerche nel testo completo richiedono molte risorse, gli amministratori possono limitare la ricerca affinché venga eseguita solo sui tag.

Operatori booleani

Per la ricerca testuale è possibile utilizzare operatori booleani anteponendo ai termini di ricerca una +(la parola deve essere inclusa) o una -(l'annuncio non deve contenere la parola). Inoltre è possibile utilizzare parentesi per combinare gli operatori.

Se per una parola non viene utilizzato alcun operatore booleano, viene ORutilizzato .

- Ad esempio +(Fediverse Friendica) +Berlin cercherà tutti i messaggi sul nodo Friendica che contengono Fediverso o Friendica e inoltre i messaggi dovranno contenere anche la parola Berlin. Al contrario, -(Fediverse Friendica) +Berlin cercherebbe i messaggi che includono la parola Berlino ma escluderebbe dal risultato tutti i messaggi che contengono anche la parola Fediverse o Friendica

Ricerca URL

- Modello: http://example.com/some/page
- Risultato: Friendica proverà a trovare il contenuto abilitato per ActivityPub nell'URL utilizzato. In caso di esito positivo, il post verrà importato nel nodo, in modo che l'utente possa ora interagire con il contenuto come al solito (mi piace, ricondividi, commenta, ecc.)

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Colloqui di lavoro a norma di privacy. Durante un colloquio di lavoro vietato chiedere ai candidati se sono stati licenziati o se hanno intenzione di avere figli. Nemmeno se l’intervistato è consenziente. Vietato, inoltre, pescare dati dai social

Dai social vietato prendere dati salvo che non si tratti di un network professionale con dati che riguardano la posizione lavorativa. Vietato anche domandare referenze a precedenti datori di lavoro, salvo assenso dell'interessato. Sono queste alcune delle prescrizioni del Codice di condotta per le Agenzie per il lavoro (Apl), promosso da Assolavoro e approvato dal Garante della privacy (provvedimento n. 12 dell'11/11/2024, in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale).

Clicca per aprire/chiudereIl codice di condotta è una attuazione del Regolamento Ue sulla privacy n. 2016/670 (Gdpr) e ha il compito di precisare modalità applicative del Gdpr.
Il codice è rivolto alle agenzie, autorizzate dall'Anpal (Agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro), che svolgono attività di somministrazione, intermediazione, mediazione tra domanda e offerta di lavoro, ricerca e selezione del personale e di supporto alla ricollocazione professionale.
L'adesione al codice, utile a dimostrare la conformità al Gdpr, è facoltativa ed è aperta a tutte le agenzie, anche quelle non iscritte ad Assolavoro.
Il codice per le Apl, corredato da due fac simile (modello di informativa e di registro dei trattamenti), è ricco di indicazioni pratiche.
Un primo chiarimento riguarda i ruoli privacy nei rapporti tra agenzie e loro clienti/utilizzatori: eccetto le attività di esecuzione di servizi in outsourcing, Apl e utilizzatori/clienti sono definiti titolari autonomi.
Nel modello di informativa, allegato al Codice, sono dettagliate basi di liceità del trattamento e specifici termini di conservazione dei dati. Con esclusione della somministrazione di lavoro, le Apl possono conservare i dati per 48 mesi (salvo cancellazione anticipata a richiesta). Con riferimento ai rapporti di somministrazione di lavoro, invece, le Apl conservano i dati per un periodo di undici anni dalla cessazione del rapporto di lavoro.

Clicca per aprire/chiudereA riguardo delle basi giuridiche, il Codice specifica che non ci vuole il consenso per verificare le informazioni sul candidato mediante consultazione di un social network, purché sia di natura professionale.
Il Codice riprende anche la regola, ancora spesso disattesa nella prassi, per cui non è dovuto il consenso al trattamento dei dati presenti nei curricula spontaneamente trasmessi dagli interessati, ai quali deve essere fornita un'informativa privacy al primo successivo contatto utile.
Quanto alle operazioni di trattamento, il Codice dà una serie di prescrizioni. Durante le selezioni di personale, non si devono scremare i candidati sulla base di informazioni che riguardano stato matrimoniale, gravidanza, handicap, neanche con il consenso dei candidati.
Non si possono, poi, acquisire referenze professionali del candidato presso precedenti datori di lavoro e comunicarle ai chi ha commissionato una ricerca di personale, senza una previa autorizzazione esplicita del candidato.
Infine, non si possono trattare, neanche con il consenso del candidato, informazioni relative a illeciti disciplinari o procedimenti giudiziari (salvi obblighi di legge).

Clicca per aprire/chiuderePeraltro, la comunicazione dei dati dei candidati tra Apl e clienti è ammessa, senza necessità di consenso, per finalità strettamente connesse al perfezionamento dell'assunzione.
Quanto all'uso di algoritmi e decisioni automatizzate, materia che dovrà essere necessariamente revisionata a seguito dell'entrata in vigore del regolamento UE sull'Intelligenza Artificiale, il codice riprende le disposizioni del Gdpr (obbligo di redazione della valutazione di impatto privacy e di informativa, rispetto dei diritti degli interessati all''intervento umano, ad esprimere la propria opinione e a contestare la decisione)
Con il citato provvedimento 12/2024 l'autorità guidata da Pasquale Stanzione ha, infine, accreditato l'Organismo di monitoraggio, un ente indipendente, chiamato a verificare l'osservanza del Codice e a gestire eventuali reclami.

@Lavoratori Tech

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di Ezio Locatelli* e Francesco Macario** - Ricorre in questi giorni l’anniversario della tragedia del Covid scoppiata in bergamasca. Una tragedia tramutata