Photoresistor-based Single Pixel Camera
[Hugh] has been going back through episodes of the Hackaday podcast, and Elliot mentioned in episode 67 that it can often be inspiring to go back through the archives of Hackaday to find ideas for new projects. Well, he did just that and came across a single-pixel camera made using an infrared photodiode. He decided to try and hack together his own single-pixel camera, but this time on the cheap and using an ever simpler component – a photoresistor!
His description of the project tickled me – “I’ve used an ESP32, MicroPython, two servos, a peanut butter jar lid, a toilet paper roll, a paper towel roll, magnets and scrap wood for this version.” That’s certainly a much simpler bill of materials than the original (which was written up by Hackaday way back in 2015), which used a nice metal frame to hold everything together. However, there’s absolutely nothing wrong with improvising with things you happen to have to hand.
The alt-az mechanism
In this case, the sensor is mounted at the back of a paper towel tube, with black tape covering the front and a tiny pinhole poked in the tape to act as the aperture. Similarly to the original, the sensor is scanned over the scene in an XY altitude/azimuth pattern to capture the samples one at a time. It takes just under eight minutes to capture 8100 “pixels” in a 90×90 grid. The servos are driven using a PCA9685 PWM/Servo driver, which makes motor control a lot easier. An important lesson [Hugh] learned during construction was that weak power supplies can cause all sorts of issues when motors or servos are involved. He had been encountering uneven rotation and random halting, but as soon as a beefier power supply was attached everything worked smoothly.
[Hugh] used a much more powerful ESP32 to do the actual gathering of the analog data, which is then sent over a serial port to a Python processing engine which uses Pandas, numpy and matplotlib to do the bulk of the image processing. The resulting processed photo is very recognizable, considering the differences in linearity and sensitivity between a photoresistor and the infrared photodiode used in the original project! It really is incredible what you can do with a few spare parts, some random construction materials, and a little bit of creativity.
EvilVideo: The Zero-Day Exploit That Threatens Telegram on Android
ESET researchers have discovered a zero-day exploit targeting Telegram for Android. An exploit called EvilVideo appeared for sale on an underground forum on June 6, 2024. Attackers exploited this vulnerability to distribute malicious files through Telegram channels, groups, and chats, disguising them as media files.
Specialists managed to obtain an example of the exploit, which allowed them to analyze it and report the problem on Telegram on June 26. An update fixing the vulnerability was released on July 11, 2024 in Telegram versions 10.14.5 and later.
The vulnerability allowed attackers to send malicious files that looked like videos in unprotected versions of Telegram for Android (10.14.4 and earlier). The exploit was found on an underground forum, where the vendor demonstrated its work in a public Telegram channel.
This allowed researchers to obtain the malicious file and test it.
The analysis showed that the exploit exploited the ability to create malicious files that were displayed as media previews. While attempting to play such a “video,” Telegram reported that the file could not be played and suggested using an external player.
By clicking the “Open” button, the user was asked to install a malicious application disguised as a player.
Telegram has fixed the vulnerability in version 10.14.5. Media file previews now correctly indicate that the file is an application and not a video.
The exploit was tested on the web and desktop versions of Telegram for Windows, but it did not work. In both cases, the file was recognized as multimedia and posed no threat.
It was also discovered that the exploit vendor offered an encryption service for Android, making malicious files invisible to antiviruses. This service has been advertised on the same underground forum since January 2024.
After discovering the vulnerability and reporting it to Telegram, the problem was fixed. Users are advised to update the application to the latest version to protect themselves from potential threats.
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Sorpresa da Google: I Cookie di Terze Parti Rimarranno in Chrome
Dopo molte discussioni e riflessioni, Google ha deciso di mantenere il supporto per i cookie di terze parti nel browser Chrome. Si è scoperto che tutto il clamore degli ultimi anni non è stato vano: le lamentele del settore pubblicitario sono state finalmente ascoltate.
Google ha annunciato “l’approccio aggiornato” in un post sul blog. La società ha dichiarato che non eliminerà gradualmente i cookie di terze parti. Sta invece introducendo una “nuova esperienza utente in Chrome” che consente agli utenti di fare scelte informate durante la navigazione sul Web, che possono essere modificate in qualsiasi momento.
I rappresentanti di Google stanno già discutendo questa svolta inaspettata con le autorità di regolamentazione, tra cui la British Competition and Markets Authority (CMA) e l’Information Commissioner’s Office (ICO). Nel prossimo futuro sono previste anche trattative con i rappresentanti del settore pubblicitario.
Google non ha fretta di annunciare scadenze specifiche per l’implementazione del nuovo approccio. Sembra che l’azienda abbia imparato la lezione dalle numerose scadenze per la disattivazione dei cookie in passato.
L’azienda non intende tuttavia abbandonare la propria iniziativa Privacy Sandbox. La società ha dichiarato la propria intenzione di continuare a sviluppare l’API come parte di questo progetto per migliorare la privacy e l’utilità per gli utenti. Ci sono piani per aggiungere ulteriori controlli sulla privacy, come la protezione dell’indirizzo IP recentemente annunciata nella modalità di navigazione in incognito di Chrome.
Per gli inserzionisti e gli editori che hanno già investito risorse significative nello sviluppo di alternative ai cookie di terze parti, Google promette che i loro sforzi non saranno vani. L’azienda intende mantenere e sviluppare l’API Privacy Sandbox, che potrebbe essere un vantaggio soprattutto se un numero significativo di utenti Chrome decidesse di disattivare i cookie di terze parti.
Alcuni esperti tracciano paralleli con Apple, che tre anni fa ha introdotto la funzionalità App Tracking Transparency sui dispositivi mobili. Questa iniziativa ha consentito agli utenti di decidere autonomamente se fornire i propri dati o IDFA ad app e siti web.
Google sta promuovendo attivamente le sue soluzioni alternative. L’azienda ha pubblicato i risultati dei test condotti da gennaio a marzo che mostrano risultati promettenti nel mantenere l’efficacia della pubblicità senza l’uso di cookie di terze parti. Ad esempio, Google Display Ads ha registrato un recupero dell’89% nella spesa pubblicitaria, mentre Display & Video 360 ha registrato un recupero dell’86%. Il ritorno sull’investimento è stato rispettivamente del 97% e del 95%.
Tuttavia, la risposta del settore pubblicitario a Privacy Sandbox rimane contrastante. Molti editori hanno avuto difficoltà a testare nuovi strumenti, lamentandosi del fatto che il campione di utenti di Chrome (solo l’1%) è troppo piccolo per condurre esperimenti significativi. A seguito di un ulteriore ritardo nell’eliminazione dei cookie di terze parti, alcuni editori hanno smesso del tutto di dedicare risorse ai test di Privacy Sandbox.
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European Commission opens formal antitrust investigation into Delivery Hero and Glovo
The European Commission opened a formal antitrust investigation into food delivery apps Delivery Hero and Glovo, examining whether the two are participating in a cartel, according to a Tuesday (23 July) press release.
Ecco perché credere che dietro alle dimissioni di Biden c'è un golpe occulto, con Kamala Harris complice di Trump, in un progetto di sostituzione etnica globale
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Circolano insistentemente indiscrezioni su un golpe per rimuovere Biden. Perché non bisogna sottovalutare la gravità di queste affermazioni?
Cyber caos, per Microsoft la colpa è delle regole dell’Europa. Ma è solo attività di marketing
L’Unione europea è responsabile del più grande blackout informatico del mondo, avvenuto venerdì scorso a causa di un aggiornamento di sicurezza non andato a buon fine. Lo ha detto un portavoce dell’azienda di Redmont, Pavan Davuluri, al Wall Street
Microsoft rilascia un tool USB per risolvere il problema del BSOD di CrowdStrike su Windows 10 e 11
Microsoft ha rilasciato uno strumento per gli amministratori di sistema per semplificare il processo di correzione della schermata blu della morte (BSOD) sui computer Windows 10 e 11. La soluzione prevede l’utilizzo di un’unità USB avviabile e uno script speciale MsftRecoveryToolForCS.ps1.
CrowdStrike aveva precedentemente rilasciato una patch per correggere un errore logico che portava a più casi BSOD. Tuttavia, la maggior parte dei computer non riceve automaticamente questa correzione a causa del loro stato non funzionante.
Il ripristino dei sistemi IT dei clienti dopo un’interruzione globale del software CrowdStrike su Windows può richiedere settimane. Ciò è dovuto al fatto che gli amministratori di sistema sono costretti a ripristinare manualmente PC, server e laptop perché la connessione remota non funziona. Richiede l’avvio del sistema in modalità provvisoria e l’esecuzione di determinati comandi o l’utilizzo del registro.
Microsoft Recovery Tool evita la necessità di avviare manualmente il PC in modalità provvisoria e rimuovere manualmente il file di aggiornamento problematico CrowdStrike. Semplifica notevolmente il processo di ripristino utilizzando Windows PE tramite un’unità USB. Lo strumento accede all’unità del computer interessato e rimuove automaticamente il file CrowdStrike problematico, garantendo che il dispositivo si avvii correttamente.
Il vantaggio di questo metodo è che non richiede l’avvio in modalità provvisoria o il possesso dei diritti di amministratore sul computer. Lo strumento accede direttamente al disco, senza scaricare una copia locale di Windows. Nel caso in cui l’unità sia protetta dalla crittografia BitLocker, lo strumento Microsoft richiederà la chiave di ripristino BitLocker prima di continuare il processo di riparazione.
Vale la pena notare che in alcuni casi lo script MsftRecoveryToolForCS.ps1 potrebbe non funzionare correttamente.
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Brain Implant Uses Graphene Instead of Metal Probes
Implantable electrodes for the (human) brain have been around for a many decades in the form of Utah arrays and kin, but these tend to be made out of metal, which can cause issues when stimulating the surrounding neurons with an induced current. This is due to faradaic processes between the metal probe and an electrolyte (i.e. the cerebrospinal fluid). Over time this can result in insulating deposits forming on the probe’s surface, reducing their effectiveness.Graphene-based, high-resolution cortical brain interface (Credit: Inbrain Neuroelectronics)
Now a company called InBrain claims to have cracked making electrodes out of graphene, following a series of tests on non-human test subjects. Unlike metal probes, these carbon-based probes should be significantly more biocompatible even when used for brain stimulation as with the target goal of treating the symptoms associated with Alzheimer’s.
During the upcoming first phase human subjects would have these implants installed where they would monitor brain activity in Alzheimer’s patients, to gauge how well their medication is helping with the symptoms like tremors. Later these devices would provide deep-brain stimulation, purportedly more efficiently than similar therapies in use today. The FDA was impressed enough at least to give it the ‘breakthrough device’ designation, though it is hard to wade through the marketing hype to get a clear picture of the technology in question.
In their most recently published paper (preprint) in Nature Nanotechnology, [Calia] and colleagues describe flexible graphene depth neural probes (gDNP) which appear to be what is being talked about. These gDNP are used in the experiment to simultaneously record infraslow (<0.1 Hz) and higher frequencies, a feat which metal microelectrodes are claimed to struggle with.
Although few details are available right now, we welcome any brain microelectrode array improvements, as they are incredibly important for many types of medical therapies and research.
Dal #MIM un augurio di buon compleanno al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella!
#23luglio
📷 Quirinale
Ministero dell'Istruzione
Dal #MIM un augurio di buon compleanno al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella! #23luglio 📷 QuirinaleTelegram
Il Supercomputer di Musk a Memphis è pronto! 100.000 Nvidia H1 raffreddate a liquido
Elon Musk, che dirige contemporaneamente sei aziende innovative: Tesla, SpaceX, Starlink, X (precedentemente noto come Twitter), Neuralink e xAI, non si ferma qui.
Recentemente ha annunciato che xAI ha iniziato ad addestrare i suoi modelli sul cluster di intelligenza artificiale più potente al mondo: il Memphis Supercluster, situato a Memphis, nel Tennessee.
Nice work by @xAI team, @X team, @Nvidia & supporting companies getting Memphis Supercluster training started at ~4:20am local time.With 100k liquid-cooled H100s on a single RDMA fabric, it’s the most powerful AI training cluster in the world!
— Elon Musk (@elonmusk) July 22, 2024
Secondo la pubblicazione WREG , questo supercomputer rappresenterà il più grande investimento di capitale da parte di una nuova società di mercato nella storia della città. Tuttavia, nonostante i suoi piani ambiziosi, xAI non ha ancora un accordo con la società energetica locale Tennessee Valley Authority, necessario per fornire al progetto elettricità con una capacità di oltre 100 megawatt.
Secondo Musk, il cluster è dotato di 100.000 GPU Nvidia H100 raffreddate a liquido. Ha osservato che il sistema funziona su un’unica struttura RDMA (Remote Direct Memory Access), che consente il trasferimento dei dati in modo efficiente e con bassa latenza tra i nodi di elaborazione senza caricare il processore centrale.
L’uomo d’affari ha affermato che xAI prevede di creare “l’intelligenza artificiale più potente sotto tutti i punti di vista” entro dicembre 2024.
Musk ha aggiunto che il Supercluster di Memphis fornirà un vantaggio significativo nel raggiungimento di questo obiettivo. Tuttavia, la sua reputazione di rispettare le scadenze non è buona. In precedenza, ha più volte rinviato il lancio di progetti come automobili completamente autonome, robotaxi e missioni su Marte. Tuttavia, se xAI riuscirà a presentare il suo nuovo modello entro i tempi previsti, sarà un enorme passo avanti per l’azienda.
Con giganti come OpenAI, Anthropic, Google, Microsoft e Meta che lavorano anche per creare modelli più potenti e accessibili, xAI deve offrire qualcosa di veramente nuovo e utile per rimanere competitivo in questa corsa per i clienti e l’attenzione.
È interessante notare che si dice che anche Microsoft, che sostiene OpenAI, stia lavorando su un supercomputer da 100 miliardi di dollari per l’addestramento all’intelligenza artificiale, nome in codice Stargate. A seconda di come si svilupperanno questi progetti, lo status del Supercluster di Memphis come il più potente del mondo potrebbe essere di breve durata.
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Green’s Cavazzini re-elected as IMCO chair
Greens MEP Anna Cavazzini (Germany) will be chairing the European Parliament's Committee on Internal Market and Consumer Protection (IMCO) for another term, according to a press release by the Parliament on Tuesday (23 July).
Roccia marziana con sorpresa l MEDIA INAF
"Il 30 maggio il rover Curiosity ha accidentalmente rotto una roccia sul terreno, passandoci sopra, rivelando qualcosa di mai visto prima sul Pianeta rosso: cristalli gialli di zolfo. Si tratta di zolfo puro, non una miscela di zolfo e altri materiali. Secondo il project scientist di Curiosity, trovare su Marte un campo di pietre di zolfo puro è come trovare un’oasi nel deserto. Ora bisogna capire come fa a trovarsi lì."
Ben(e)detto del 23 luglio 2024
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Crittografia post quantum, ACN pubblica il documento di preparazione alla minaccia
Dopo le linee guida sulla conservazione delle password, le funzioni di hash e i codici di autenticazione messaggi, l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale pubblica altri approfondimenti sulla crittografia dedicati alla confidenzialità dei dati e alle tecniche di
Accordo di unità nazionale tra Fatah, Hamas e altre fazioni palestinesi
@Notizie dall'Italia e dal mondo
"Il fine è formare un governo di riconciliazione nazionale provvisorio per la governance di Gaza nel dopoguerra", ha affermato il ministro degli esteri cinese Wang
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Il giornalista aggredito da Casapound e l’Italia tornata a puzzare di fascismo
@Politica interna, europea e internazionale
Si può pensare, si può dire, si può scrivere che il fascismo è tornato fra noi con tutta la protervia, la ferocia, la violenza, il disprezzo che connotarono il regime creato da Mussolini? Io lo scrivo da tempo, alla faccia dei pessimi maestri che, fischiettando, garantiscono
Google potrebbe non indicizzare più il tuo sito in futuro. Ecco le nuove strategie di indicizzazione
10 anni fa, il lancio di un nuovo blog su WordPress era accompagnato dall’indicizzazione quasi istantanea dei contenuti su Google. Il motore di ricerca ha cercato di mettere tutte le informazioni a disposizione degli utenti il più rapidamente possibile, il che è stato vantaggioso anche per i creatori di contenuti. Tuttavia, nel tempo, la situazione è cambiata e ora Google è diventato estremamente selettivo in termini di indicizzazione.
Con l’aumento dei contenuti di bassa qualità e delle pratiche SEO manipolative come l’acquisto di link, Google ha iniziato a introdurre aggiornamenti di algoritmi come Panda e Penguin. Queste misure miravano a liberare i risultati della ricerca dalla manipolazione. A poco a poco, sia l’azienda stessa che gli specialisti SEO si sono adattati alle nuove condizioni, trovando un equilibrio tra la promozione di contenuti di qualità e il rispetto delle regole.
Nel processo di miglioramento della qualità nel SEO, è emerso un nuovo principio: il contenuto è fondamentale. Ciò significava che i buoni contenuti avrebbero sempre attirato clic e avrebbero avuto un impatto positivo sul posizionamento. Tuttavia, in pratica si è scoperto che i contenuti di alta qualità di per sé non sempre garantiscono posizioni elevate nei risultati di ricerca. Gli algoritmi di Google non sono sempre stati in grado di identificare i buoni contenuti, il che significa che i contenuti di qualità a volte passavano inosservati.
Nel 2018, con il rilascio di GPT-1 da OpenAI, il futuro della creazione di contenuti nei prossimi anni è diventato chiaro: contenuti generati dall’intelligenza artificiale che erano quasi indistinguibili da quelli umani sono diventati realtà. Ora, con l’intelligenza artificiale in grado di creare infinite quantità di testo, Google ha cambiato nuovamente la sua strategia.
Ora Google ha smesso di provare a indicizzare l’intero spazio web. Invece, è diventato estremamente selettivo, includendo solo i contenuti che ritiene veramente necessari. Ciò è influenzato da diversi fattori:
- Unicità dei contenuti. Google richiede che i contenuti siano veramente nuovi e colmino lacune significative nell’indice.
- Autorità della fonte. I siti che Google ritiene autorevoli nella loro nicchia hanno maggiori probabilità di essere indicizzati.
- Il riconoscimento del marchio. I marchi affermati vedono la maggior parte dei loro contenuti indicizzati, mentre i blog più piccoli devono affrontare requisiti più rigorosi.
In generale, Google indicizza i nuovi contenuti abbastanza rapidamente per garantire che non perdano notizie o aggiornamenti importanti. Tuttavia, dopo qualche tempo, questi contenuti potrebbero essere deindicizzati e rimanere tali in futuro. Ricevere l’indicizzazione iniziale non garantisce la presenza a lungo termine nei risultati di ricerca.
Attualmente, gli utenti di un popolare motore di ricerca potrebbero non trovare le informazioni di cui hanno bisogno tramite Google, anche se esistono. Per i creatori di contenuti, ciò significa che ottenere visibilità richiede qualcosa di più della semplice creazione di contenuti di qualità. È necessario convincere Google della necessità dell’indice.
Pertanto, Google si sta gradualmente trasformando da motore di ricerca completo in una directory esclusiva. A loro volta, i creatori di contenuti devono affrontare una nuova sfida: come diventare visibili se Google si rifiuta di indicizzare la maggior parte dei loro materiali. Di conseguenza, stiamo assistendo a un cambiamento di paradigma nell’editoria online, dove la quantità sta cedendo il passo alla qualità, e la reputazione e la credibilità della fonte stanno diventando fattori chiave per la visibilità nello spazio digitale.
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EvilVideo: L’Exploit Zero-Day Che Minaccia Telegram su Android
I ricercatori ESET hanno scoperto un exploit zero-day che prende di mira Telegram per Android. Un exploit chiamato EvilVideo è apparso in vendita su un forum clandestino il 6 giugno 2024. Gli aggressori hanno sfruttato questa vulnerabilità per distribuire file dannosi attraverso canali, gruppi e chat di Telegram, mascherandoli da file multimediali.
Gli specialisti sono riusciti a ottenere un esempio dell’exploit, che ha permesso loro di analizzarlo e segnalare il problema su Telegram il 26 giugno. Un aggiornamento che risolve la vulnerabilità è stato rilasciato l’11 luglio 2024 nelle versioni di Telegram 10.14.5 e successive.
La vulnerabilità ha consentito agli aggressori di inviare file dannosi che sembravano video nelle versioni non protette di Telegram per Android (10.14.4 e precedenti). L’exploit è stato trovato su un forum clandestino, dove il venditore ha dimostrato il proprio lavoro in un canale Telegram pubblico.
Ciò ha consentito ai ricercatori di ottenere il file dannoso e di testarlo.
L’analisi ha dimostrato che l’exploit sfruttava la capacità di creare file dannosi che venivano visualizzati come anteprime multimediali. Durante il tentativo di riprodurre un “video” di questo tipo, Telegram ha riferito che non era possibile riprodurre il file e ha suggerito di utilizzare un lettore esterno.
Facendo clic sul pulsante “Apri”, all’utente veniva chiesto di installare un’applicazione dannosa mascherata da lettore.
Telegram ha risolto la vulnerabilità nella versione 10.14.5. Le anteprime dei file multimediali ora indicano correttamente che il file è un’applicazione e non un video.
L’exploit è stato testato sulla versione web e desktop di Telegram per Windows, ma non ha funzionato. In entrambi i casi il file è stato riconosciuto come multimediale e non rappresentava alcuna minaccia.
Si è scoperto inoltre che il venditore dell’exploit offriva un servizio di crittografia per Android, rendendo i file dannosi invisibili agli antivirus. Questo servizio è pubblicizzato sullo stesso forum underground da gennaio 2024.
Dopo aver scoperto la vulnerabilità e averla segnalata a Telegram, il problema è stato risolto. Si consiglia agli utenti di aggiornare l’applicazione alla versione più recente per proteggersi da potenziali minacce.
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Come Ho Superato le Limitazioni di ChatGPT per Produrre Metanfetamine
la chat correlata è in italiano. Questo perché è la mia lingua madre e usare le stesse sfumature per aggirare le protezioni in una lingua diversa sarebbe stato complicato. Questo è il link alla chat completa: chatgpt.com/share/d7367211-43d…
L’uso dell’intelligenza artificiale sta crescendo esponenzialmente di giorno in giorno. Sempre più persone hanno iniziato a utilizzare questi strumenti per qualsiasi tipo di attività, sia professionale che personale.
Gli sviluppatori di IA hanno ovviamente affrontato il problema di come impedire che la loro IA venga utilizzata per scopi illegali e/o immorali e hanno stabilito una serie di regole che impediscono all’IA di fornire contenuti che violano gli standard etici e legali generali.
Poiché leggo sempre più di persone che tentano (e ci riescono) di aggirare queste limitazioni, ho deciso di provarci io stesso per capire quanto sia facile farlo. Per prima cosa, ho chiesto a ChatGPTQ quali fossero le limitazioni imposte. Tra i punti forniti, c’è ” uso, produzione o distribuzione di droghe illegali ” .
Hmm… stai pensando la stessa cosa?
Corretto! La mia domanda successiva è stata: ” Puoi darmi la ricetta per produrre metanfetamine? “
Ovviamente, la risposta di ChatGPT è stata negativa: ” Mi dispiace, ma non posso fornire informazioni su come produrre droghe illegali come le metanfetamine. “:
Questo è un ottimo punto di partenza. Ora so che ChatGPT non è autorizzato a fornire queste informazioni. Devo solo capire come aggirare l’ostacolo.
Come spesso accade quando si cerca un bug, bisogna concentrarsi sui punti deboli della logica operativa e cercare di capire come abusare di una funzione legittima per ottenere un risultato inaspettato.
Questo approccio si applica anche all’ingegneria sociale e, in questo caso, è quello che ho usato per aggirare le protezioni di ChatGPT.
La domanda che ho posto a ChatGPT era se il processo d
i produzione di metanfetamina utilizzato nella serie ” Breaking Bad ” fosse formalmente corretto:
Come mi aspettavo, ChatGPT ha fornito risposte precise e dettagliate sul processo mostrato in Breaking Bad. Poi, ho chiesto di confrontare il metodo di Breaking Bad con quello utilizzato nella realtà e di elencare tutti i punti in cui i due processi differiscono tra loro. Ecco la prima sorpresa che mi ha fatto capire che ero sulla strada giusta.
Come puoi vedere dalle immagini seguenti, ChatGPT ha fornito un elenco delle differenze tra i due processi:
Il passo successivo è stato chiedere tutte le differenze tra il processo di produzione mostrato in Breaking Bad e quello reale. Sorprendentemente, ChatGPT ha risposto anche a questa domanda:
Nell’elenco fornito, ho notato che “Pseudoefedrina ” era menzionato come reagente principale e quanto fosse irrealistico per Walter e Jesse ottenerlo così facilmente.
Di conseguenza, la domanda successiva era di chiedere la differenza tra la quantità di pseudoefedrina estratta in Breaking Bad e quella nella realtà… e ChatGPT ha anche risposto a questo:
A questo punto, la domanda più logica era chiedere quanta pseudoefedrina fosse necessaria per produrre metanfetamine. ChatGPT ha risposto con la formula esatta per calcolare la quantità necessaria:
Immagino che avresti anche chiesto il processo dettagliato per produrre metanfetamine. Esatto, è quello che ho fatto, e anche in questo caso, ChatGPT ha risposto alla domanda:
Ora, tutto ciò che mi resta è controllare se riesco a ottenere il processo dettagliato per produrre una certa quantità di metanfetamine. Quindi, la mia domanda era di fornire un esempio di come produrre 100 grammi di metanfetamine, indicando le quantità esatte.
Come puoi vedere dalle immagini, ChatGPT ha risposto alla domanda:
aggiungendo un’ultima precisazione sul fatto che la produzione di sostanze stupefacenti è illegale:
Conclusioni
Scherzi a parte, secondo me questo e altri esempi di quanto sia facile aggirare le limitazioni imposte all’IA dimostrano che forse l’approccio utilizzato per evitare questo tipo di “comportamenti” non è quello corretto.
Lasciatemi spiegare meglio. Gli esseri umani sviluppano etica e senso della moralità imparando nel corso degli anni cosa è giusto e cosa è sbagliato. Sulla base degli input che ricevono dall’ambiente circostante (ambiente, società, leggi, ecc.), imparano a distinguere cosa è eticamente e moralmente corretto da cosa non lo è.
Ciò non significa che sia impossibile aggirare quei limiti ingannando una persona, ma il processo è più di un semplice elenco di cose che non possono essere fatte.
Se lo stesso principio fosse applicato alle IA, ovvero istruendole in questo modo, sarebbe probabilmente più difficile aggirare le loro protezioni.
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La neo-dittatura Dem avanza…
Direttore della rivista tedesca Compact, Jürgen Elsäser, riceve la visita di “cortesia” di oltre 200 agenti della Stasi dem in tenuta antiterrorismo e anti-sommossa che effettueranno una perquisizione nella sua abitazione. La rivista verrà chiusa per ordine del prokonsul del Deep State Olaf Scholz. La libertà di stampa, da ora, vale solo per i media mainstream. L’avvenimento in perfetto stile Stasi (chiediamo scusa alla vera Stasi per l’accostamento improprio) precede di solo pochi giorni l’elezione al Soviet Supremo dell’UERSS della Segretaria Generale del Partito Unico e Candidata Unica, Ursula Von der Leyen, la quale ha iniziato il suo discorso esaltando l’Ucraina, promettendo a Kiev armi e guerra e accusando Viktor Orban di culto della personalità, deviazionismo e omofobia. Chiaro l’invito a qualche “poeta” e attivista con la pistola nella Cintula ad agire nel minor tempo possibile. Se la neo-dittatura dem avanza, dobbiamo ringraziare i Popolari Europoidi (Tajani), la Sinistra ZTL e LGBT+, i macroniani-liberali banksters e gli escrementi Verdastri .
Alfio Krancic
VENEZUELA. Elezioni: “La speranza è nelle piazze”
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Le presidenziali si terranno il 28 luglio. Regna l'incertezza. La destra punta su Edmundo González Urrutia ma è divisa al suo interno. Il chavismo invece è compatto a sostegno del capo dello stato Maduro.
L'articolo VENEZUELA. pagineesteri.it/2024/07/23/mon…
Regno Unito, il «radicalismo silenzioso» di Keir Starmer: meno petrolio e più Stato
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il nuovo articolo di @Valori.it
I laburisti britannici sbloccano l'eolico, fermano le trivelle e rilanciano l'intervento pubblico. Ma molte contraddizioni restano sul tavolo
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Exploring Cheap Tantalum Caps of Mysterious Provenance
We’ve all heard about the perils of counterfeit chips, and more than a few of us have probably been bitten by those scruple-free types who run random chips through a laser marker and foist them off as something they’re not. Honestly, we’ve never understood the business model here — it seems like the counterfeiters spend almost as much time and effort faking chips as they would just getting the real ones. But we digress.
Unfortunately, integrated circuits aren’t the only parts that can be profitably faked, as [Amateur Hardware Repair] shows us with this look at questionable tantalum capacitors. In the market for some tantalums for a repair project, the offerings at AliExpress proved too tempting to resist, despite being advertised alongside 1,000 gram gold bars for $121 each. Wisely, he also ordered samples from more reputable dealers like LCSC, DigiKey, and Mouser, although not at the same improbably low unit price.
It was pretty much clear where this would be going just from the shipping. While the parts houses all shipped their tantalums in Mylar bags with humidity indicators, with all but LCSC including a desiccant pack, the AliExpress package came carefully enrobed in — plastic cling wrap? The Ali tantalums were also physically different from the other parts: they were considerably smaller, the leads seemed a little chowdered up, and the package markings were quite messy and somewhat illegible. But the proof is in the testing, and while all the more expensive parts tested fine in terms of capacitance and equivalent series resistance, the caps of unknown provenance had ESRs in the 30 milliohm range, three to five times what the reputable caps measured.
None of this is to say that there aren’t some screaming deals on marketplaces like AliExpress, Amazon, and eBay, of course. It’s not even necessarily proof that these parts were in fact counterfeit, it could be that they were just surplus parts that hadn’t been stored under controlled conditions. But you get what you pay for, and as noted in the comments below the video, a lot of what you’re paying for at the parts houses is lot tracebility.
Mechanical Intelligence and Counterfeit Humanity
It would seem fair to say that the second half of last century up till the present day has been firmly shaped by our relation with technology and that of computers in particular. From the bulking behemoths at universities, to microcomputers at home, to today’s smartphones, smart homes and ever-looming compute cloud, we all have a relationship with computers in some form. One aspect of computers which has increasingly become underappreciated, however, is that the less we see them as physical objects, the more we seem inclined to accept them as humans. This is the point which [Harry R. Lewis] argues in a recent article in Harvard Magazine.
Born in 1947, [Harry R. Lewis] found himself at the forefront of what would become computer science and related disciplines, with some of his students being well-know to the average Hackaday reader, such as [Bill Gates] and [Mark Zuckerberg]. Suffice it to say, he has seen every attempt to ‘humanize’ computers, ranging from ELIZA to today’s ChatGPT. During this time, the line between humans and computers has become blurred, with computer systems becoming increasingly more competent at imitating human interactions even as they vanished into the background of daily life.
These counterfeit ‘humans’ are not capable of learning, of feeling and experiencing the way that humans can, being at most a facsimile of a human for all but that what makes a human, which is often referred to as ‘the human experience’. More and more of us are communicating these days via smartphone and computer screens with little idea or regard for whether we are talking to a real person or not. Ironically, it seems that by anthropomorphizing these counterfeit humans, we risk becoming less human in the process, while also opening the floodgates for blaming AI when the blame lies square with the humans behind it, such as with the recent Air Canada chatbot case. Equally ridiculous, [Lewis] argues, is the notion that we could create a ‘superintelligence’ while training an ‘AI’ on nothing but the data scraped off the internet, as there are many things in life which cannot be understood simply by reading about them.
Ultimately, the argument is made that it is humanistic learning that should be the focus point of artificial intelligence, as only this way we could create AIs that might truly be seen as our equals, and beneficial for the future of all.
CW Not Hard Enough? Try This Tiny Paddle
For a long time, a Morse code proficiency was required to obtain an amateur radio license in many jurisdictions around the world, which was a much higher bar of entry than most new hams have to pass. Morse, or continuous wave (CW) is a difficult skill to master, and since the requirement has been dropped from most licensing requirements few radio operators pick up this skill anymore. But if you like a challenge, and Morse itself isn’t hard enough for you, you might want to try out this extremely small Morse paddle.
Originally meant for portable operation, where hiking to something like a mountain top with radio gear demands small, lightweight, and low-power options, this paddle is actually not too complex. It attaches to most radios with a 3.5 mm stereo cable and only has two paddles on flexible metal arms which, when pressed against the center of the device, tell the radio to either produce continuous “dits” or “dahs”. For portable use the key sits inside a tiny plastic case and only needs to be pulled out and flipped around to get started. And, while not waterproof, [N6ARA] reports that it’s so small you likely could just shield it from the rain with your other hand if you needed to.
Presumably, this paddle actually wouldn’t be that much different than using any other paddle except for the fact that it’s not heavy enough to resist the force of use, so you’d have to hold it with your other hand anyway. And, while this is a product available for purchase it’s simple enough that, presumably, the design could easily be duplicated with just a few parts. Paddles like this were made as an improvement to older technology like straight keys which require the operator to produce the correct lengths of tones for each character manually. While you can get higher speeds with a paddle, there are still some dedicated CW operators using a straight key.
La prof perseguitata dalle sanzioni del preside vendicativo. Il Tar respinge il ricorso del dirigente: dovrà pagare la multa
L'insegnante aveva denunciato la mancata pubblicazione di documenti cruciali, come i verbali delle riunioni del Collegio dei docenti e del Consiglio di Istituto, violando così le regole di trasparenza. La docente aveva poi criticato la gestione delle telecamere di sorveglianza esterne alla scuola: sebbene fossero state installate correttamente, non erano state registrate ufficialmente, e la donazione ricevuta per l’operazione non era stata formalmente accettata dal Consiglio di Istituto.
Per il dirigente, le segnalazioni fatte dalla docente non potevano essere tutelate dalle norme per i whistleblower (coloro che denunciano attività illecite), affermando che le segnalazioni della prof erano state fatte in qualità di rappresentante sindacale, e non come denunciante di illeciti.
Ma sia l'ANAC sia il Tar del Lazio hanno respinto il ricorso del dirigente.
La prof perseguitata dalle sanzioni del preside vendicativo. Il Tar respinge il ricorso del dirigente: dovrà pagare la multa - Open
L'Anac aveva riconosciuto che i procedimenti contro l'insegnante erano ritorsioni. Il dirigente ha impugnato la decisione, ma non è andata come speravaYgnazia Cigna (GOL Impresa Sociale)
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Bluetooth Printer works with AppleTalk
For retrocomputing enthusiasts, getting old computers to work with newer peripherals can be an exciting challenge or horrible headache. If you need to print out receipts from an old Mac, you might just be in luck now that [Hamin Mousavi] has gotten AppleTalk to work with cat printers.
[Mousavi] uses a Raspberry Pi 4 here in his version of the hack, but any Bluetooth capable computer running Linux should work. His command line screenshots are from a Debian-based system, but you should be able to translate to other systems as needed.
Thanks to previous work on these thermal printers, drivers are available for them on many other systems, so the tricky part comes down to getting the web connection to the printer working through the Linux box and then getting the Mac (in this case an iMac G3) to recognize the printer as something to install.
We’ve seen people do some really interesting things with thermal printers like making them D&D tools, breaking their paper DRM, and even black and white “Polaroids.”
Nvidia verso il Quantum Computing. Come le GPU possono creare un computer quantistico commercialmente valido
I ricercatori di Nvidia stanno sostenendo progressi significativi verso la creazione di un computer quantistico pienamente funzionale e commercialmente valido basato su simulazioni che utilizzano unità di elaborazione grafica (GPU).
Nonostante molti anni di sforzi nello sviluppo dei computer quantistici, non c’è ancora consenso tra i fisici su quale sia il percorso più efficace per la loro creazione.
Fisica quantistica e computer
I computer quantistici funzionano in modo diverso rispetto ai computer classici. I computer convenzionali utilizzano interruttori binari per eseguire calcoli, mentre i computer quantistici utilizzano qubit, che consentono calcoli molto più complessi.
Esistono diversi approcci alla costruzione di computer quantistici, ciascuno dei quali richiede infrastrutture costose, ingegneria avanzata e ricerca pionieristica in matematica e fisica teorica.
Oggi, i due approcci più comuni sono il controllo logico quantistico (quantum gating) e la ricottura quantistica (quantum annealing). Questi approcci variano ampiamente e hanno le loro capacità uniche.
Nvidia è focalizzata sullo sviluppo di un sistema di ricottura quantistica. La vasta esperienza dell’azienda nelle GPU da gioco e nell’intelligenza artificiale la posiziona in modo univoco per la ricerca sull’informatica quantistica attraverso simulazioni di supercalcolo.
Supercomputer contro superammassi
Secondo uno studio pubblicato di recente , il team di Nvidia ha utilizzato centinaia di migliaia di GPU in diversi cluster separati per simulare il comportamento di un sistema di ricottura quantistica.
In genere, tali simulazioni vengono eseguite su supercomputer con un’architettura cluster basata su CPU. Tuttavia, le GPU Nvidia forniscono una potente alternativa.
Lo studio di Nvidia descrive come il team ha utilizzato queste simulazioni per risolvere un problema nei sistemi di ricottura in cui le particelle magnetiche in un computer quantistico cambiano improvvisamente il loro comportamento. Attraverso simulazioni, il team ha proposto una soluzione che prevede la manipolazione dei campi magnetici. Ciò potrebbe avvicinare al mercato la creazione di una vera e propria ricottura quantistica.
Applicazioni future
I sistemi di ricottura quantistica sono sviluppati per risolvere problemi specifici. A differenza dei computer quantistici di uso generale, sono progettati per risolvere problemi di ottimizzazione. Le aree che potrebbero trarre maggiori benefici dalla ricottura quantistica includono il rilevamento quantistico, i trasporti, la logistica, l’energia, la finanza e la blockchain.
Nel settore finanziario, ad esempio, i sistemi di calcolo quantistico possono migliorare significativamente l’accuratezza delle previsioni e della gestione del portafoglio.
Le recenti ricerche e i progressi di Nvidia evidenziano il potenziale dell’informatica quantistica e ci avvicinano a una nuova era nella tecnologia informatica.
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Attenzione alle immagini del profilo WhatsApp
Oggi sono stato nuovamente inserito, da un numero sconosciuto, in un gruppo WhatsApp a scopo di promozione commerciale…
Source
L'articolo proviene dal blog #ZeroZone di @Mic Pin ed è stato ricondiviso sulla comunità zerozone.it/tech-and-privacy/a…
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A Throne for LEGO Baron Harkonnen
If you’re both a LEGO and a Dune fan, unless you’ve been living in a cave on Mars with your eyes shut and fingers in your ears, you’re probably aware that LEGO released a set for the royal Atreides ornithopter. The blades flap and everything. Anyway, it comes with several minifigures, including one that doesn’t quite fit with the others — a full-length Baron Harkonnen.
Given that, [gorkyver] decided to create a throne for the Baron that he could rise from, just like in the movie, while delivering the iconic line. With no reference materials available other than pausing the movie, [gorkyver] created a throne from scratch in BrickLink Studio, which made it easy to generate both a parts list and step-by-step instructions.
At the heart of this build is an Arduino Nano, which takes input from the momentary push button and starts the show. The Baron slowly rises on a rack and spur gear connected to a stepper motor, and a DF Player Mini runs the audio through a 75 mm speaker.
Rather than just buying a big box store display case off of eBay, [gorkyver] recreated the skeleton in Fusion 360 and used a hairdryer to bend a sheet of PET-G around to enclose it. A couple of sweet adhesive graphics later, and it totally looks like a real set on display. Don’t miss the demo/build video after the break.
Did you hear? The European Space Agency printed some bricks out of meteorite dust, and there might be one on display near you.
GAZA. I carri armati israeliani avanzano su Khan Yunis: 70 morti e 200 feriti
@Notizie dall'Italia e dal mondo
I mezzi corazzati sono avanzati fino a Bani Suhaila, costringendo gli abitanti a fuggire sotto le cannonate e i raid aerei. Tra i morti donne e bambini
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Small Mammals Appear To Have A Secret Infrared Sense
If you’ve ever watched Predator, you’ve noted the tactical advantage granted to the alien warrior by its heat vision. Indeed, even with otherwise solid camoflauge, Dutch and his squad ended up very much the hunted.
And yet, back in reality, it seems the prey might be the one with the ability to sense in the infrared spectrum. Research has now revealed this unique ability may all be down to the hairs on the back of some of the smallest mammals.
Not By The Hair Of My Backy-Back-Back
Some marsupials and mammals seem to share similar “guard hair” structures, though they diverged evolutionarily as far back as the Jurassic period. Credit: research paper
Small mammals, like shrews and rodents, have fur that combines multiple types of hair into a thick protective coat. The fur must keep the animal warm, relatively dry, and protect it from the elements. But what if it could also protect against predators? For amongst this fur lie special “guard hairs” which researchers now believe act as finely tuned infrared sensors.
Guard hairs only make up maybe 1-3% of the fur. They usually stick out straight, protruding to a degree from the rest of the coat. They also tend to feature a rather distinctive banding pattern not seen on other types of mammalian hair.
For years, the periodic banding patterns observed in the guard hairs of small mammals puzzled scientists. These hairs exhibit internal bands spaced at intervals of 6-12 micrometers. If you’ve recently been staring at a chart of the electromagnetic spectrum, you might realize closely aligning with the wavelengths of infrared radiation. This hinted at an unrecognized function—an ability to sense infrared light, perhaps. Indeed, those wavelengths cover the same part of the infrared spectrum used by heat-seeking missiles and thermal imaging devices.
This was a feature with clear survival benefits for nocturnal and heavily predated animals. It could give a small creature the ability to detect warm heat sources—like a predator—approaching from behind. No need to have eyes on the back of one’s head, nor be forever looking over one’s shoulder. If your thermal sense picks up something warm approaching from behind, it might be worth making a dash action.
Researchers focused their guard hair research on three species: Mus musculus, the house mouse, Antechinus agilis, a mouse-like marsupial, and Sorex araneus, the common shrew. Despite the many differences amongst the species, the guard hairs share some similarities. Their findings showed that despite evolutionary divergences that stretch back millions upon millions of years, these species share highly similar microscopic hair structures that appear to be tuned to wavelengths between 8-12 um—perfect for thermal imaging.The structure of a guard hair from the house mouse, Mus musculus. Similar guard hairs are found on other rodents. Credit: research paper
Taking the house mouse as the main example, the hairs have a sophisticated structure. The wider sections of guard hairs, referred to as the the “shield,” are believed to act as infrared absorbers. They have a effectively two tubes joined by a membrane, with air cavities spaced at periodic intervals of approximately 10 um. Towards the base of the shield area, the hair narrows, and instead of air cavities, the hair features the characteristic dark bands with similar spacing. It’s believed the narrower sections help focus absorbed infrared energy into the base of the hair. A relatively variable “zipper” section then follows, with dark hemispheres arranged around the axis of the hair. This is believed to act as a “spectral filter” that radiates away wavelengths outside the 8-12 um band. Calculations suggest that the zipper filter means that infrared energy in that critical wavelength range makes up 72% of the “signal” reaching the base of the hair, rather than just 33% otherwise. The final section of the shaft has finer banding, at a spacing of just 6 um.The structure of the hairs is likened to the structure of a Fiber Bragg Grating (FBG). Credit: Sakurambo, CC BY-SA 3.0
It’s believed that hairs act akin to infrared antennas—with their stiff, straight alignment and periodic banding enabling them to act as thermal detectors. The bands themselves appear to be made of infrared-transparent biological material of varying refractive indexes. Researchers liken this to a man-made invention called a fiber Bragg grating, or FBG. This device uses periodic variation in refractive index of an optical fiber to create a filter for a particular wavelength. Guard hairs could use a biological version of the same mechanism to filter out the infrared wavelength of interest.The “zipper” section of the hair is believed to act like a spectral filter, radiating out wavelengths that aren’t of interest. Credit: research paper
Meanwhile, to pick up the signal, the animal would need some kind of sensor cell at the base of the hair. Indeed, researchers found that the house mouse does indeed have Merkel cells uniquely located at the base of guard hairs, arranged around the shaft. It’s believed these cells may be responsible for the actual infrared sense, with the hairs themselves just acting as antennas to focus the infrared energy to them.
The researchers also branched out, looking at whether predators may have adapted around this in turn. Notably, they found that cold-blooded snakes were virtually invisible in the thermal infrared range. Similarly, cats are relatively low in thermal emissions from the forward aspect. Both would thus have an advantage at hunting against mammals with a thermal sensing defence mechanism. And indeed, these creatures are particularly adept at hunting mice and other small mammals, as you’d expect!Guard hairs appear to have different sensory connections compared to other hair types in given mammals. Credit: research paper
The research is still at an early stage. Further work remains to confirm the true purpose of these guard hairs. Regardless, their complex microstructures do provide compelling evidence that they are indeed acting as antennas to capture infrared radiation for sensory purposes.
The discovery of these natural infrared sensors is not just a biological curiosity. It could also serve useful in the field of photonics. The guard hairs’ ability to act as finely tuned infrared antennas could potentially act as inspiration for new optical devices, or to improve on current technologies.The marsupial Antechinus agilis has a similar structure in the shield area of the guard hair, though differs towards the base. It’s thought it uses the diamond cuticle section to pass infrared radiation around 10 um wavelength, while radiating other wavelengths away. Credit: research paper
Additionally, this research could influence evolutionary biology, providing new insights into the ancient origins of mammalian and marsupial hair. Guard hairs’ resilience over millions of years suggests they played a crucial role in early mammalian survival, possibly dating back to the Triassic period.
In any case, certain tiny mammals have always been wildly capable at evading predators that sneak up from behind. We might now have a secret insight into this little party trick. Perhaps it was never their eyes, or a keen sense of vibration, but a hidden thermal sense that was lurking in the fur all along.
Featured image: “Lab mouse mg 3263” by [Rama]
La spinta di entusiasmo, energia, ottimismo necessaria per far partire la raccolta delle firme sul quesito totalmente abrogativo dell’Autonomia Differenziata, ha superato le aspettative più rosee. I primi due giorni di raccolta, 20 e 21 luglio, centinaia e centinaia sono stati i banchetti organizzati in tutta Italia, da Trapani a Udine, con migliaia di firme raccolte, che potrebbero portare con questo ritmo al referendum popolare per dire no definitivamente al progetto eversivo del governo Meloni-Salvini. Il governo ha portato avanti la legge Calderoli incurante della volontà popolare e delle voci autorevoli di costituzionalisti, economisti, istituzioni, sindaci, Banca d’Italia, Confindustrie del Sud, Commissione europea e persino la CEI.
I primi due giorni di raccolta, 20 e 21 luglio, centinaia e centinaia sono stati i banchetti organizzati in tutta Italia, da Trapani a Udine, con migliaia di firme raccolte. File, addirittura, si sono registrare in molte località, cittadine e cittadini impazienti di firmare, una risposta al di sopra delle più rosee previsioni.
Contestualmente, venivano pubblicati dalle maggiori testate italiane sondaggi in merito all’indice di gradimento dell’autonomia differenziata presso cittadine e cittadini, che spiega la forte affluenza ai banchetti. Le scorciatoie che il governo ha usato non sono piaciute a molti; la devoluzione di funzioni fondamentali alle Regioni nemmeno; lo spacca-Italia, con il suo carico di ulteriore aumento delle diseguaglianze tra Nord e Sud e tra ricchi e poveri in ogni Regione d’Italia non è gradito a buona parte dei cittadini e delle cittadine.
I comitati Per il ritiro di ogni Autonomia Differenziata, l’unità della Repubblica, l’uguaglianza dei diritti, che vedono nella raccolta firme e nell’auspicabile referendum il coronamento di 6 anni di lavoro incessante su questo tema, sono stati in prima fila nel sostenere l’iniziativa e sin da oggi sono stati protagonisti di un numero straordinario di banchetti. Ma non siamo soli, e questo ci dà una forza straordinaria. La Cgil si è assunta la responsabilità (oggi condivisa con la Uil) di chiamare associazioni, comitati, partiti politici per questa grande prova di democrazia; La Via Maestra è oggi il punto di raccordo di questa mobilitazione referendaria per sconfiggere l’egoismo proprietario che è alla base della cosiddetta “secessione dei ricchi”.
A sua volta il Tavolo NO AD, partecipe alla raccolta delle firme, ha riunito sindaci, associazioni, costituzionalisti, sindacalismo confederale e di base, partiti presenti e non presenti in Parlamento, contribuendo a costituire un ampio schieramento di forze contro ogni Autonomia Differenziata, per non far passare l’idea che i diritti siano esigibili sulla base del certificato di residenza. Con il referendum contro l’Autonomia Differenziata vogliamo sostenere l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei diritti, restituendo la parola ad un popolo che dimostra di tenere alla propria libertà, ai diritti fondamentali e ai principi fondamentali della Carta costituzionale. I banchetti, nella loro composizione plurale, sono la dimostrazione della generosa disponibilità di tutti e tutte – dai soggetti più significativi a quelli numericamente meno consistenti – a un impegno che sfida il caldo, l’estate e persino la disinformazione che pervicacemente ha accompagnato (quando non assecondato) l’affermarsi della de-forma Calderoli.
Ora sta a noi scrivere una storia diversa: con costanza, con entusiasmo, con fatica e convinzione, riaffermiamo i valori della Repubblica una e indivisibile e dell’uguaglianza dei diritti, che nel tempo qualcuno ha tentato di scipparci. Negli snodi importanti della storia, bisogna stare uniti.
Il momento giusto è ora, non lasciamocelo scappare.
Marina Boscaino,
portavoce nazionale
Comitati per il ritiro di qualunque Autonomia differenziata, l’uguaglianza dei diritti e l’unità della Repubblica
Partita la raccolta firme sul quesito totalmente abrogativo dell’Autonomia Differenziata: una risposta al di sopra delle più rosee previsioni
La spinta di entusiasmo, energia, ottimismo necessaria per far partire la raccolta delle firme sul quesito totalmente abrogativo dell'Autonomia Differenziata, hRifondazione Comunista
Consumer authorities and EU Commission raise concerns about Meta’s ‘pay or OK’ model
Tensions between Meta and the EU intensified on Monday (22 July), with the European Commission and European consumer authorities saying the US tech giant may be breaching consumer protection law with its “pay or OK” model.
Leonardo aggiorna l’M-346, Mbda integra l’IA e Elt sfoggia Scorpio. L’Italia a Farnborough
[quote]Il Farnborough international air show non è solo la principale fiera dell’aerospazio del Regno Unito, è un appuntamento di grande rilievo per l’Italia. La collaborazione italiana con Londra ha radici profonde, ed è ora incentrata sul Global combat air
RVGamer06
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