Salta al contenuto principale



Telegrafia e Cybersecurity: Lezioni senza tempo dal passato in un’intervista esclusiva


Chi non ricorda le iconiche scene del film Titanic di James Cameron, in cui veniva lanciato, attraverso l’Atlantico, un disperato messaggio di soccorso? Oppure i classici film di guerra, in cui i marinai comunicavano con lampi di luce per decifrare messaggi vitali? Queste immagini hanno segnato intere generazioni, e al centro di tutto c’è la Telegrafia: un sistema di comunicazione che ha rivoluzionato il mondo. Oggi, questo antico metodo di trasmissione, basato su semplici punti e linee, non è solo una romantica icona del passato, ma trova ancora applicazioni nel campo tecnologico e della cybersecurity, continuando ad affascinare appassionati di tutto il mondo.

Prima dell’avvento del telegrafo, trasmettere un messaggio significava affidarsi a corrieri, con tempi lunghissimi: dai messaggeri greci come Filippide, che corse da Maratona ad Atene, ai Pony Express in America, fino alla corrispondenza via mare tra continenti europeo e americano. L’introduzione della telegrafia ha reso possibile la trasmissione rapida di messaggi su grandi distanze, rivoluzionando il modo in cui le persone comunicano.

Il telegrafo cablato, sviluppato nel XVIII secolo, fu reso possibile grazie ai contributi di pionieri come Ampère, Gauss e Weber. Ma fu Samuel F. B. Morse, nel 1835, a creare il dispositivo e a tradurre lettere e numeri del linguaggio scritto in un codice interpretabile, successivamente perfezionato da Alfred Vail. Il primo messaggio Morse attraversò la linea Washington-Baltimora nel 1844, mentre in Italia la prima linea telegrafica fu inaugurata nel 1847 tra Livorno e Pisa. Con l’invenzione della radio nel 1897, la telegrafia senza fili divenne realtà: le prime radio, incapaci di trasmettere la voce, utilizzavano segnali di acceso/spento, ideali per il codice Morse. Fino all’avvento della fonia, telegrafia e radio erano sinonimi.
Palo Telegrafico
Oggi, il codice Morse – apparentemente una poetica tecnica del passato – rappresenta un precursore straordinario delle tecnologie digitali moderne. Nonostante la sua semplicità, esso incarna i principi fondamentali della comunicazione binaria, ispirando non solo la crittografia, ma anche le soluzioni di sicurezza informatica. Per esplorare questa forma di comunicazione “digitale” ante litteram, abbiamo intervistato Valter Oberti, “IK1QAD1”, esperto e istruttore di CW2. Diverso dal moderno codice binario, che utilizza solo due stati (0 e 1), il Morse si basa su segnali distinti: punto, linea, intervallo breve (tra lettere) e lungo (tra parole). Oberti ha condiviso con noi alcune riflessioni e parte della sua esperienza, spiegando anche il ruolo della telegrafia nel plasmare l’evoluzione delle comunicazioni sicure.
Il Maestro d’Arte Telegrafica Valter Oberti
Carlo: Maestro, innanzitutto la ringrazio per aver accettato questa intervista. Le chiedo: come prima cosa può presentarsi brevemente al nostro pubblico?

Valter: Certo, mi chiamo Valter Oberti e sono appassionato di telegrafia da sempre. Il mio percorso è iniziato nel 1990, quando ho conseguito la patente da Radioamatore, rilasciata dall’allora Ministero delle Poste e Comunicazioni. Dopo aver ottenuto la licenza nel 1992 e il nominativo IK1QAD1, ho scelto subito la pratica del linguaggio Morse, che preferisco alla fonia. Contestualmente, mi sono iscritto alla Sezione A.R.I. (Associazione Radioamatori Italiani) di Loano, allora presieduta da Libero Meriggi.

Nonostante l’avanzare delle nuove tecnologie, la passione per il Morse – trasmesso in chiaro, senza abbreviazioni, attraverso punti e linee (. ) – mi ha sempre spinto a continuare nella mia passione, senza mai abbandonare i miei strumenti: tasto telegrafico, antenna e radio. Oggi sono Award Manager del Marconi Club, fondato nel 1988 alla presenza della Marchesa Maria Cristina Marconi e della Principessa Elettra, rispettivamente moglie e figlia di Guglielmo Marconi. Inoltre, svolgo il ruolo di istruttore e tengo corsi di CW, sia in presenza che online.
Per Gentile concessione e proprietà del Marconi Club Loano. Principessa Elettra Marconi.
Carlo: Un percorso davvero affascinante! Può raccontarci qualcosa sulle origini della telegrafia e sul suo ruolo nello sviluppo delle comunicazioni moderne?

Valter: Nel 1837 Samuel Morse inventò il telegrafo elettrico insieme al relativo alfabeto, basato su punti e linee. Nel 1897, Guglielmo Marconi – scienziato italiano di fama mondiale – fondò la “Wireless Telegraph and Signal Company”. Alla fine dell’Ottocento, dunque, già si parlava di wireless. Tutte le tecnologie che oggi ci semplificano la vita traggono ispirazione, almeno in parte, dalle intuizioni di questi due grandi inventori e scienziati. La telegrafia ha gettato le basi per lo sviluppo delle comunicazioni elettroniche, che continuano a evolvere anche oggi.

Per Gentile concessione e proprietà del Marconi Club Loano.

Carlo: La telegrafia può essere considerata una tecnologia obsoleta o ritiene che abbia ancora un ruolo importante oggi?

Valter: Nonostante i progressi tecnologici legati alla miniaturizzazione dei componenti elettronici e a scoperte come l’effetto tunnel – alla base di dispositivi moderni come diodi Zener, transistor e memorie EEPROM – la telegrafia conserva un valore e un fascino unico. Perdere questa conoscenza sarebbe uno spreco culturale, storico e tecnologico. Oggi si sta cercando di far riconoscere il linguaggio Morse come patrimonio UNESCO, e in alcuni Paesi dell’Est viene ancora insegnato nelle scuole. Inoltre, la telegrafia continua ad essere utilizzata in certi contesti militari, dove le comunicazioni elettroniche potrebbero risultare rischiose o insicure. Il codice Morse ha anche applicazioni moderne: è utilizzato nei sistemi VOR (VHF Omni-Directional Range), sistemi di navigazione aerea che operano nella banda VHF (Very High Frequency ), trasmettendo un identificativo unico composto da tre lettere.

Carlo: Davvero molto interessante, adesso passiamo ad un argomento più delicato e attuale. In che modo la telegrafia ha contribuito alla nascita e all’evoluzione della crittografia nelle comunicazioni.

Valter: La telegrafia ha avuto un ruolo cruciale nello sviluppo della crittografia. La trasmissione di messaggi su lunghe distanze comportava un rischio concreto di intercettazione e decodifica delle informazioni. Governi e aziende si resero rapidamente conto della necessità di sviluppare sistemi che garantissero la segretezza delle comunicazioni, consentendo solo ai destinatari autorizzati (pensiamo agli ambienti militari e diplomatici) di decifrare i messaggi. Questo bisogno di protezione delle informazioni ha gettato le basi per l’evoluzione delle tecniche crittografiche moderne. In alcuni casi, la telegrafia può rappresentare un ulteriore livello di cifratura.

Carlo: In un mondo dominato da Internet e dalle comunicazioni digitali, che ruolo ha la telegrafia da un punto di vista della sicurezza delle comunicazioni.

Valter: Grazie allo sviluppo tecnologico esistono dei decodificatori capaci di interpretare il codice Morse; quindi, non è un metodo estremamente sicuro. Tuttavia, come detto precedentemente, potrebbe essere usato in cascata, come un ulteriore livello crittografico.

Carlo: Può fare un esempio, magari semplificato, di come la telegrafia potrebbe essere usata in un contesto di spionaggio o controspionaggio nell’era digitale?

Carlo: Valter, mi vengono in mente le Number Stations.

Un esempio affascinante di utilizzo della telegrafia in contesti di spionaggio è rappresentato dalle “Number Stations” o Stazioni Numeriche. Si tratta di trasmissioni radio, spesso su onde corte, dove si possono ascoltare voci leggere lunghe serie di numeri organizzati in gruppi. Queste trasmissioni, avvengono in varie lingue, e provengono da stazioni non identificate (clandestine).

La natura misteriosa di queste trasmissioni e l’impossibilità di decifrarle senza una chiave adeguata hanno portato gli esperti a ipotizzare che si tratti di messaggi codificati destinati ad agenti segreti. A sostegno di questa ipotesi il ritrovamento di radio ad onde corte e blocchi chiamati One-Time Pads in dotazione ad alcune spie. Questi blocchi contengono numeri generati casualmente e stampati in gruppi di quattro o cinque cifre, utilizzabili una sola volta e facilmente distruggibili, spesso per combustione.

Le tecniche di trasmissione delle Number Stations adottano vari cifrari, tra i quali: il cifrario di Vernam, una variante avanzata del cifrario di Vigenère. Questo metodo crittografico utilizza una chiave aleatoria della stessa lunghezza del messaggio e che non può essere riutilizzata. Quando applicato correttamente, il cifrario di Vernam garantisce una robustezza assoluta, poiché il messaggio diventa matematicamente indecifrabile senza la chiave. Un esempio reale che lega le Number Stations allo spionaggio è il caso della spia britannica Geoffrey Prime, scoperto mentre riceveva istruzioni via radio a onde corte. I messaggi trasmessi in codice Morse erano codificati in gruppi di cinque cifre, confermando l’efficacia di queste tecniche anche in un’epoca moderna. Questo episodio evidenzia come sistemi di comunicazione apparentemente semplici possano convivere e integrarsi con tecnologie più avanzate, dimostrando la versatilità della telegrafia persino nell’era digitale

Carlo: I principianti, quanto tempo impiegano per imparare il codice Morse a un livello base?

Valter: I corsi hanno una durata di 6 mesi, ci incontriamo settimanalmente per due ore. Si parte da zero, imparando il suono caratteristico di ogni lettera e cifra. In base alla mia esperienza, con un allenamento costante di un’ora al giorno, un allievo può raggiungere in sei mesi un livello discreto, sufficiente per padroneggiare l’alfabeto Morse che gli permette l’ingresso in radio sia in trasmissione sia in ricezione. Naturalmente, l’apprendimento dipende direttamente dal tempo e dalla dedizione: più tempo e impegno si dedicano, maggiori saranno i progressi ottenuti.

Carlo: Quali sono gli strumenti e le tecnologie utilizzate oggi per la telegrafia? Si usano ancora i classici tasti verticali o esistono soluzioni più moderne?

Valter: Fondamentalmente, la tecnologia alla base della telegrafia è rimasta la stessa, anche se le radio si sono evolute notevolmente e oggi sono quasi dei veri e propri computer. Per quanto riguarda i tasti telegrafici, i primi modelli verticali, come quelli usati da Guglielmo Marconi o negli uffici postali per inviare telegrammi, sono ancora in uso e apprezzati. Successivamente sono stati introdotti i Sideswiper, un tipo di tasto francese, e i tasti semiautomatici, come il Bug. Questo ultimo modello, progettato per automatizzare i punti e consentire la generazione manuale delle linee, fu rapidamente adottato dai marconisti in ambiente marittimo, rendendo meno faticose le lunghe sessioni di comunicazione. In sintesi, pur esistendo strumenti moderni, i tasti tradizionali restano il cuore della telegrafia.
Tasto Verticale
Carlo: Che consiglio darebbe a un giovane appassionato di cybersecurity che fosse incuriosito dalla telegrafia?

Valter: Sebbene la telegrafia possa sembrare una tecnica del passato, è fondamentale ricordare che rappresenta la prima forma di trasmissione dati su lunghe distanze e, in quanto sistema di codifica, una delle prime rudimentali tecniche di cifratura elettrica. Comprendere questa disciplina non rappresenta solo un esercizio storico, ma anche un’opportunità per sviluppare capacità analitiche e tecniche che trovano applicazione nella cybersecurity moderna.

Apprendere l’Arte della Telegrafia stimola notevolmente la mente: la codifica e la decodifica delle informazioni avvengono esclusivamente attraverso l’uso del cervello, senza l’ausilio di strumenti digitali. Questo esercizio mentale può rafforzare la capacità di problem-solving e l’attenzione ai dettagli, qualità fondamentali per un professionista della sicurezza informatica.

Inoltre, avvicinarsi alla telegrafia consente di riscoprire le origini della comunicazione digitale e di apprezzare le sue applicazioni nei contesti moderni, come le reti di emergenza e i sistemi di comunicazione alternativi. È un romantico viaggio nel passato che offre realistiche e preziose lezioni per il futuro.

Carlo: Ha qualche aneddoto interessante o curioso legato alla sua esperienza di telegrafista o istruttore da condividere con i nostri lettori?

Valter: Dopo aver completato i corsi, gli allievi sono incoraggiati a mettere in pratica le competenze acquisite partecipando attivamente alle trasmissioni radio. Per un istruttore, non c’è soddisfazione più grande che incontrare i propri allievi nell’agorà dell’etere e sentirsi riconosciuto come mentore. Questo momento ripaga di tutto l’impegno e la dedizione servita per formarli.

Un aneddoto significativo riguarda il recente conflitto in Ucraina. Una delle caratteristiche più distintive dei radioamatori è il forte senso di appartenenza alla comunità nazionale e globale. Essere radioamatore non significa solo divertimento o esplorazione di nuove tecnologie, ma anche agire con solidarietà e collaborazione nei momenti difficili.

Nel nostro Marconi Club, quando uno dei nostri soci, un radioamatore ucraino, si è trovato in difficoltà a causa della guerra, è partita spontaneamente una gara di solidarietà tra tutti i membri per offrirgli supporto. Non si trattava solo di fornire assistenza tecnica o logistica, ma anche di trasmettere un messaggio di vicinanza e di amicizia che, attraverso le onde radio, ha superato ogni confine geografico e politico.

Questo episodio, tra i tanti, mi ha particolarmente emozionato e dimostra ancora una volta quanto la telegrafia e la radio non sono solo strumenti di comunicazione, ma anche di umanità, riescono ad unire le persone di ogni parte del mondo.

Walter, in chiusura di questo articolo, desidero ringraziarti per il tempo che hai voluto dedicare a Red Hot Cyber. Questo excursus storico, “dalla Telegrafia alla Cybersecurity”, ci ha permesso di apprezzare l’evoluzione della comunicazione e i suoi legami con la sicurezza informatica. Vorrei concludere salutando tutti coloro che hanno letto l’articolo alla maniera dei marconisti, una categoria alla quale ho l’onore di appartenere:

733 a tutti i lettori.

  1. Dopo patente e licenza, ai radioamatori viene rilasciato un identificativo univoco con il quale identificarsi ogni volta che sono in trasmissione. “OnAir”
  2. La telegrafia è anche conosciuta come CW (continuius wave)
  3. In gergo radioamatoriale ogni comunicazione si concludono con la sigla 73, che sta per “Saluti”


L'articolo Telegrafia e Cybersecurity: Lezioni senza tempo dal passato in un’intervista esclusiva proviene da il blog della sicurezza informatica.



Gli Hacker Criminali colpiscono gli Script kiddies! 18.459 computer compromessi da una backdoor


Gli analisti di CloudSEK hanno scoperto che gli aggressori stanno attaccando hacker poco qualificati utilizzando un falso generatore di malware. Gli Script Kiddy vengono infettati da una backdoor, che viene utilizzata per rubare dati e successivamente assumere il controllo dei computer.

18.459 dispositivi in ​​tutto il mondo sono stati oggetto di tali attacchi, la maggior parte dei quali si trovavano in Russia, Stati Uniti, India, Ucraina e Turchia.

“Una versione dannosa del builder XWorm RAT è stata trasformata in uno strumento di attacco e ha iniziato a essere distribuita”, riferisce CloudSEK. “È rivolto agli script kids, neofiti nel campo della sicurezza informatica, che scaricano e utilizzano direttamente gli strumenti presenti in varie guide”

I ricercatori scrivono che il malware contiene un “interruttore” che è già stato attivato per rimuovere il malware da molte macchine infette. Tuttavia, a causa di una serie di limitazioni, molti sistemi rimangono ancora compromessi.

Il builder infetto è stato distribuito in vari modi, inclusi repository GitHub, piattaforme di condivisione file, canali Telegram, video YouTube e vari siti Web. Tutte queste fonti pubblicizzavano il builder XWorm RAT come uno strumento gratuito e affermavano che non era necessario pagare per questo malware.

Tuttavia, in realtà, il builder stesso conteneva malware che controllava il registro di Windows per individuare eventuali segni di un ambiente virtualizzato e smetteva di funzionare se il risultato era positivo. Se l’host soddisfaceva i criteri dell’infezione, il malware apportava le modifiche necessarie al registro per imporsi nel sistema. Ogni macchina infetta è stata registrata sul server di controllo di Telegram utilizzando un ID codificato e un token bot di Telegram.

Il malware ha quindi rubato i token Discord, informazioni di sistema e dati sulla posizione (tramite indirizzo IP) dal computer dell’hacker compromesso, trasferendoli al server degli aggressori. Successivamente il malware attendeva di ricevere altri comandi dai suoi operatori.

In totale, la backdoor supporta 56 comandi, ma i ricercatori ritengono che i seguenti siano i più pericolosi:

  • /machine_id*browser: ruba password salvate, cookie e dati di compilazione automatica dai browser;
  • /machine_id*keylogger – registra tutto ciò che la vittima digita sulla tastiera del suo computer;
  • /machine_id*desktop: cattura lo schermo della vittima;
  • /machine_id*encrypt*: crittografa tutti i file sul sistema utilizzando la password fornita;
  • /machine_id*processkill* – termina alcuni processi, inclusi i processi del software di sicurezza;
  • /machine_id*upload* – download di file specifici dal sistema infetto;
  • /machine_id*uninstall: rimuove il malware dal dispositivo.

CloudSEK rileva che gli operatori del malware hanno rubato dati da circa l’11% dei dispositivi infetti, principalmente acquisendo screenshot e rubando informazioni dai browser.

Gli specialisti dell’azienda hanno cercato di distruggere questa botnet utilizzando token API hardcoded e uno switch integrato progettato per rimuovere malware dai dispositivi infetti. Per fare ciò, hanno inviato un comando di cancellazione a tutti i client, cercando tra tutti gli ID conosciuti delle macchine infette, che hanno estratto dai log di Telegram. I ricercatori hanno anche forzato gli ID da 1 a 9999, suggerendo che gli aggressori avrebbero potuto utilizzare un semplice schema numerico.

Sebbene ciò abbia comportato la rimozione della backdoor da molti sistemi infetti, le macchine che non erano online al momento dell’invio del comando sono rimaste compromesse.

L'articolo Gli Hacker Criminali colpiscono gli Script kiddies! 18.459 computer compromessi da una backdoor proviene da il blog della sicurezza informatica.



Making A Mini AM Transmitter Better


The chances are that many of you will have made an FM “bug” style transmitter, a simple one-transistor oscillator usually driven by a small electret microphone. It’s also relatively straightforward to do the same for AM, and if you take a look through AliExpress you’ll find some modules which do just that. [Doz Television Workshop] has one, and he’s treated us to a thorough run-down of its design before addressing some of its shortcomings.

An AM transmitter is simple enough, in this case an oscillator and buffer driving a class C power amplifier. The modulation is applied by a transistor in series with the power amp, driven from an audio amplifier. Some attention has gone into the design of this one, with a proper output filter and plenty of room for tweaking to achieve proper levels and modulation density. There are some problems though — The modulator transistor is mounted upside down for the heatsink, and the frequency stability leaves something to be desired. [Doz] fixes the heatsink mounting and incorporates a DDS frequency synthesizer with an Arduino for control.

More after the break…

The resulting transmitter is better, but there’s still a problem. The limitations of AM broadcasting demanded both limiting and pre-emphasis, which he applies in software through one of the more powerful Teensy boards. We have to admit we’d have tried to do the job the analogue way, but that’s merely preference.

This board looks to be a good solution for an AM radio collector wishing to use their sets in an age of declining AM transmission. It should be legal under Part 15 for Americans, but as he points out it’s not for Brits. We suspect such a low-powered device wouldn’t attract adverse attention though. The video is below the break.

If you don’t need so much quality, it’s possible to do the job in a much less elegant manner.

youtube.com/embed/GXiRL2-Jjlk?…


hackaday.com/2025/01/26/making…



Hackaday Links: January 26, 2025


Hackaday Links Column Banner

Disappointing news this week for those longing for same-hour Amazon delivery as the retail giant tapped the brakes on its Prime Air drone deliveries. The pause is partially blamed on a December incident at the company’s Pendleton, Oregon test facility, where two MK30 delivery drones collided in midair during light rain conditions. A Bloomberg report states that the crash, which resulted in one of the drones catching fire on the ground, was due to a software error related to the weather. As a result, they decided to ground their entire fleet, which provides 60-minute delivery to test markets in Arizona and Texas, until a software update can be issued.

While we’ve always been skeptical about the practicality of drone delivery, it sure seems like Amazon is taking it seriously and making progress. There’s plenty of money to be made catering to the impatience of consumers and the general need for instant gratification, and where there’s potential for profit, technology is never far behind. So chances are good that someone will get this right, and with an infinite bucket of money and the ability to attract top talent, this is Amazon’s contest to lose. It is a bit alarming, though, that a little rain knocked these drones out of the air. We’d love to find out exactly what happened and how they plan to fix it.

Also in drone news, NATO has decided to deploy “drone boats” to help protect undersea cables and pipelines. A total of 20 uncrewed surface vehicles (USVs) will be deployed as part of Operation Baltic Sentry, which will include twelve crewed vessels and an unspecified number of patrol aircraft. The idea is to get eyes and ears on the infrastructure assets under the Baltic Sea, where a number of incidents have occurred over the last year or so, resulting in pipelines and undersea cables being damaged. That’s an understandable goal, but we’re keen on the USV itself. There’s not much information about them, and it’s not even clear which navy in the NATO bloc has these things. It’s also a little hard to tell how big they are, although our guess would be somewhere between a large patrol boat and a small cutter. We’d also like to know if these are remotely operated vessels or autonomous; again, our guess would be a mix of the two.

We got a tip this week about a post over on the Arduino forum with detailed instructions on making your own Dupont jumpers. There’s a link to a PDF with the pictorial guide, which shows exactly how to make these handy tools. Some people commented on this being a waste of time when you can buy jumpers on the cheap. But we’ve heard enough horror stories about those that rolling your own seems prudent. Plus we really liked the tips on crimping two leads into a single connector.

A few decades ago, there was a better-than-average chance that any band’s keyboardist was on mushrooms. Things have flipped, though, and now we’ve got shrooms on the keyboards. It comes to us from “Bionics and the Wire,” a Manchester, UK group that makes music with plants and mushrooms. There’s no detail on the equipment they use, but the business end of the instrument is a set of four solenoid-operated arms positioned over a keyboard. Electrodes are clipped to the caps of a couple of Wood Ear mushrooms, and whatever electrical signals they pick up are presumably passed to some amplifiers that figure out which notes to play. They claim the signals come from natural bioelectric activity in the fungi, but we suppose some of the signals may be coming from random electrical noise picked up by the mushrooms. Either way, the tune is pretty cool.

youtube.com/embed/kmlF2rw1weo?…

And finally, a while back we did a piece on electrical substations that took a look at all the cool stuff found in and around the big transformers that keep the grid running. One piece of gear that we read about but couldn’t find enough information on to include in the article was the Bucholz relay, a piece of protective gear that monitors the flow of dielectric oil inside these big transformers. Thankfully, the YouTube algorithm detected our frustration and suggested this cool video on how the Bucholz relay works. It’s remarkably simple, which is pretty much what you want for something that protects millions of dollars of irreplaceable infrastructure. The video also has a lot of nice details on the other bits and pieces inside a transformer. Enjoy!

youtube.com/embed/iBqboGk4H_U?…


hackaday.com/2025/01/26/hackad…




The ESP32-C5, Finally Espressif Goes Dual-Band


The ESP32 series of microcontrollers have been with us for quite a few years now, providing a powerful processor and wireless connectivity for not a huge outlay. We’ve seen a bunch of versions over the years with both Tensilica and RISC-V cores, but so far the ones with radios have all only serviced 2.4 GHz WiFi. That’s about to change to include 5GHz with the new C5 variant though, and [Andreas Speiss] has been lucky enough to get his hands on a prototype dev kit

It’s very similar to the C6, which we’re already used to beyond the dual-band 2.4GHz and 5GHz radio from a software point of view. The C5 is so new that the company has yet to incorporate the new chip into the Arduino IDE. He shows it working and detecting both networks though, and speculates a little about its eventual marketing.

Interesting to us is the dual-band antenna, with branches for both frequencies on the same PCB. We’d be interested to see the real-world performance of this, and also whether they produce a version with separate outputs for each band. The full video is below the break. In the meantime, watch out for this chip appearing on the market.

It’s not the only Espresif chip we’re anticipating at the moment.

youtube.com/embed/glEvHRHdboA?…


hackaday.com/2025/01/26/the-es…



Ciao


Sono appena sbarcata qui e sto cercando di orientarmi 🙃
Unknown parent

friendica (DFRN) - Collegamento all'originale
aimee80
Ciao
@Polibronson 🦋 grazie! sono proprio nuova (ed entusiasta) del fediverso, sono presente anche su mastodon.
Si certo, dopo completo il mio profilo.


Kapò


@Privacy Pride
Il post completo di Christian Bernieri è sul suo blog: garantepiracy.it/blog/kapo/
*Roberto Vecchioni - Stranamore - Playlist in loop: racconta questo decreto molto meglio di me. Siamo circondati da residuati bellici: anacronismi di un passato remoto che dovrebbero essere accatastate in qualche raccolta di anticaglie per nostalgici, collezionisti e studiosi di storia. Ma, si sa, l'Italia…

Privacy Pride reshared this.



📌La prima rubrica Rai in podcast su storie di coraggio: intervista a Stella Assange.

qui il link :

raiplaysound.it/audio/2024/12/…

Gazzetta del Cadavere reshared this.



Gli hashtag e il Fediverso. Di fronte alla recente intolleranza nei confronti di questo strumento facilitatore, ecco una riflessione di @Xab

Se postiamo qualcosa nel Fediverso, tendenzialmente speriamo che venga letta da qualcuno, giusto?

Magari anche solo una o due persone, con cui possiamo costruire scambio e interazioni sociali tramite interessi in comune...

Bene:

gli hashtag possono essere degli alleati portenosi!

Ma, tendenzialmente, sanno di sporco.

O almeno, così sembra.

Ed è comprensibile!

andreacorinti.com/posts/ita/ha…

@Che succede nel Fediverso?

reshared this


Unknown parent

@simoneviaggiatore concordo con la tua analisi, personalmente però Vai non mi ha mai scaldato... Amo di più Satriani e Petrucci, per restare sui mostri


Mi affaccio


Mi affaccio su questo social federato per capire un po' come girino le cose!


ALLA SCOPERTA DEL FEDIVERSO - Fediverse, Mastodon e Dintorni: un video esplorativo di Vincenzo Iannone

Durante la sua diretta, @storyelle@livellosegreto.it inizia a esplorare un po' il Fediverso per capire meglio il concetto di Social Decentralizzati e di cercar un significato, le ramificazioni, l'identità, il software e così via.

youtube.com/live/dhB9qe0wTJc

@Che succede nel Fediverso?



In un'ipotetica guerra l'esercito italiano potrebbe combattere al pari di potenze di media fascia europea?

non ha molto senso a pensare a guerre inter-europa. che poi è il motivo per cui l'aggressione all'ucraina è stata vissuta in modo così traumatico. non è una delle tante guerre a giro per il mondo. è sul suolo europeo. come all'epoca la jugoslavia, e infatti fu inevitabile un coinvolgimento diretto, per buona pace di chi crede che la nato nasca con intento predatori. all'interno della difesa europea l'italia ha un ruolo di prestigio e importante. non numericamente forse ma qualitativamente si. l'italia in caso di invasione del patto di varsavia era la nazione con la responsabilità di schierare truppe da primo impatto con lo scopo di fermare l'avanzata per il tempo necessario (qualche giorno) all'intera nato di avviarsi e poi mettersi in salvo (non resistere fino alla morte). il resto degli stati europei sono alleati. eccetto la russia ovviamente, che purtroppo fa anche parte dell'europa. un po' come il fratello scemo che non si controlla e va subito a menare le mani sui fratelli. nel mondo attuale collaborare e concorrere per il benessere dell'intero pianeta e del'europa non è fare alla lettera quello che dice l'amico putin ma fare la cosa giusta. è ben diverso. pure putin se non seguisse logiche ottocentesche potrebbe capire.

in reply to simona

quei paesi nel mezzo che dici te, come tutta la nato, dipendeva dalla nostra fanteria d'arresto, per avere tempo di mobilitarsi. e quindi si... servirebbe ancora come difesa europea. e comunque quegli stati nel mezzo sono alleati e il fronte iniziale sarebbe quello, e pure l'italia dovrebbe difenderli...
e comunque nel mondo moderno e la corsa agli armamenti seguita all'invasione ucraina pensare che l'italia non abbia potenziali minacce è quantomeno imprevidente.
poi se guardi gli stati confinanti e pensi che solo quelli rappresentino una minaccia beh... sbagli. specie per l'italia che dipende così tanto dall'estero.
almeno io la penso così, mi spiace.
in un mondo dove i confini per certi versi neppure esistono più... è proprio questo che dimsotra quanto l'ottica di putin sia assurda. il potere nel mondo al limite, volendo fare gli imperialisti, non è certo controllare un territorio, ma controllare la sua economia.
in reply to simona

purtroppo siamo pieni di quinte colonne putiniane in questo paese di ridicoli cialtroni


Nello Spazio, Mosca sarà più aggressiva. Cosa dice il report Rand

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Le paure “esagerate” della Russia riguardo a un possibile attacco preventivo statunitense nello Spazio, insieme alla crescente “tolleranza al rischio” di Mosca, rappresentano sfide significative per gli sforzi degli Stati Uniti volti a mantenere la pace nel dominio spaziale. Questo




Le sfide dell’intelligenza artificiale

@Politica interna, europea e internazionale

5 febbraio 2025, ore 11:30 presso la Fondazione Luigi Einaudi, via della Conciliazione 10, Roma Presentazione del rapporto FLE redatto dal prof. Guzzetta Interverranno sen. Alessio Butti, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’Innovazione tecnologica prof.ssa Giusella




GAZA. Hamas libera 4 soldatesse. Scarcerati 200 detenuti palestinesi, festa a Ramallah


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Gli ostaggi sono già in Israele. 70 prigionieri palestinesi sono stati deportati in Egitto e alcuni di loro andranno in esilio in altri Paesi
L'articolo GAZA. Hamas libera 4 soldatesse. Scarcerati 200 detenuti palestinesi, festa a Ramallah proviene



Carta e penna salveranno la mente dei nostri ragazzi

@Politica interna, europea e internazionale

Intervista a Cangini nella giornata della scrittura a mano Dalla bulimia all’anoressia, dall’autolesionismo agli attacchi di ansia, di panico fino ai tentativi di suicidio: i disturbi di carattere psicologico dei giovani sono in crescita continua ed esponenziale. Ma tra questi ce ne è uno che non è



io non penso a trump ma agli elettori di trump a cui probabilmente sono rivolte queste dichiarazioni. e rimango dell'idea che non ci sia salvezza se non l'annientamento completo della specie umana. di certo succedesse non si potrebbe sostenere che sia immeritato. chissà se dio intende davvero mantenere la promessa di impedire un secondo diluvio.

agi.it/estero/news/2025-01-25/…




le tragedie che riguardano popoli o persone possono essere inquadrate in modi molto diversi. si può usare una disgrazia specifica per indagare sulla brutalità potenziale dell'animo umano, con l'impegno di migliorare se stessi e gli altri affinché niente del genere succeda più nel mondo. oppure si può voler tutelare solo ste stessi, trasformare l'evento tragico in una tragedia "nazionale", dove non fega niente di tutte le altre ingiustizie e stermini del mondo, e pretendere chi gli altri ti mettano su un piedistallo e diano alle tue vite più valore che ad altre. e in questo caso non ci può essere un sostegno pubblico perché diventa una faccenda privata. questo è quello che fa lo stato di israele. da vittime a carnefici. uno stato che definisco democratico non solo in base al fatto che sia eletto democraticamente, ma che dia valore alla vita umana, tutta, senza discriminazioni. alla fine distinguere un governo democratico da uno totalitario è più difficile e sfumato di quanto sembri, perché non basta ricercare caratteristiche formali, ma sostanziali. formalmente pure quella russa è una democrazia. formalmente. nel mondo di vere democrazie ce ne sono abbastanza poche, ed è interesse di tutti che diventino sempre di più. e parlo di democrazie compiute e sostanziali composte da cittadini consapevoli e informati. non è una buona rappresentanza politica che genera cittadini consapevoli, ma cittadini consapevoli che generano una buona rappresentanza politica. purtroppo.

RFanciola reshared this.

Unknown parent

friendica (DFRN) - Collegamento all'originale
simona
@GianK_hill
credo che none sista democrazia senza cittadini consapevoli. volendo "esportare" la democrazia credo sia inevitabile dover per forza partire dall'educazione e dalla cultura nei cittadini, magari cercando di far capire a un governo locale che questo garantirebbe una prospettiva e sarebbe un investimento.




Da circa un anno ogni sabato pomeriggio alle 13 conduco un programma radiofonico in una piccola radio di Varsavia che si chiama IMI Radio. IMI Radio è una radio fatta in gran parte dagli stranieri per gli stranieri.

Il programma si chiama One Week in Poland, e vi racconto quello che è successo in Polonia nei 7 giorni precedenti. Ah sì è in lingua inglese.

Se avete piacere potete ascoltarlo qui:

imiradio.pl

in reply to FabioTurco

interessante! Ma non è che magari tieni anche una newsletter in italiano con i materiali che raccogli?
in reply to informapirata ⁂

@informapirata ⁂ al momento no. Però qualcosa bolle in pentola 😀
Per il momento in italiano c'è il canale Telegram Polonia e dintorni, mentre con il collettivo Centrum Report ci sono il podcast mensile Václav Podcast e la newsletter culturale Magda

informapirata ⁂ reshared this.


in reply to simona

thx... la mia compagna usa più lo smartphone e me lo aveva chiesto. non che non si possa usare un sito web ma come impaginazione può non essere comodissimo.

informapirata ⁂ reshared this.

in reply to simona

Raccoon for Friendica è un'app sorprendente. Tra qualche settimana dovrebbe essere disponibile anche sul Play Store di Google. Inoltre Può essere utilizzata anche da chi possiede un account su mastodon.
Purtroppo al momento la parte di iscrizione e gestione delle impostazioni di sistema deve essere comunque fatta via web


Bielorussia: Lukashenko verso il settimo mandato presidenziale


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Sfida elettorale senza suspence in Bielorussia dove il presidente Lukashenko si avvia al suo settimo mandato
L'articolo Bielorussia: Lukashenko verso il settimo mandato presidenziale proviene da Pagine Esteri.

pagineesteri.it/2025/01/25/mon…





Lavrov, Ministro degli Esteri Russo, ha detto alcune cose sull'Italia pesantissime che dovrebbero farci riflettere. Soprattutto per capire in quale diamine di buco nero sono riusciti a cacciarci Draghi prima e Meloni poi, entrambi con la speciale collaborazione di gran parte della politica italiana, soprattutto quei guerrafondai del PD. Con Letta prima e con la "pacifista" Elly Schlein poi. Praticamente Lavrov ha detto così, secondo quanto riportato dalla Tass: "L' Italia non può partecipare al processo di pace per Kiev." Inoltre ha sottolineato che l'Italia è diventato un Paese ostile in quanto anti russo (riferendosi alla classe politica) ponendo l'accento sul fatto che le relazioni non siano mai state così in crisi tra Mosca e Roma. Non solo abbiamo rinunciato alle materie prime energetiche di Mosca martellandoci sulle palle, ma abbiamo compromesso quasi irrimediabilmente le relazioni con un Paese che ci è sempre stato amico e mai ci si è rivoltato contro. Una domanda, semplicissima: quanti atti ostili ricordate da parte della Russia contro l'Italia sia prima che dopo il 2022? Quanti invece ne ricordate per mano della CIA? Bombe, stragi, strategia della tensione, omicidi eccellenti e interferenze quotidiane vi dicono qualcosa? Però quelli brutti e cattivi stanno a Mosca mentre i democratici e i buoni stanno Washington. Pazzesco! Stendiamo un velo pietoso invece sul peso internazionale dell'Italia, che in quanto serva come mai di Washington non ha alcuna voce in capitolo, tanto da non essere nemmeno riconosciuta come partecipante a un eventuale tavolo di pace da un Paese come la Russia, i cui rapporti, prima di perdere l'ultimo briciolo di dignità, erano abbastanza solidi. Vi rendete conto di cosa sono riusciti a combinare, vero?

GiuseppeSalamone





This is Behind the Blog, where we share our behind-the-scenes thoughts about how a few of our top stories of the week came together. This week, we discuss Nazis celebrating Elon Musk’s salute, Zuckerberg as a kook, dictating your own threat model and a good block/mute ethos.#BehindTheBlog


Dal caso Malagò alla riforma Sestante: lo Sport italiano è in subbuglio


@Politica interna, europea e internazionale
Lo sport italiano è in subbuglio. Non tanto per le prossime Olimpiadi invernali di Milano-Cortina (al via il 6 febbraio 2026), i cui lavori proseguono nella speranza di farsi trovare pronti, ma per un progetto di Sport e Salute, la società pubblica – fondata dal Ministero



Frontiere Sonore Radio Show #12


Scopri lo Show imperdibile di Simone e Deca! Dalla musica di Glandula a Hot Chip, lasciati trasportare dalle vibrazioni uniche. Con Glandula,Noir de Synthèse,Fotokiller,Ladaniva,Saint Etienne,Ponte del Diavolo,The Blaxound & John
Vermont,Speed Streep,Krokofant ,Hot chip,Sleaford MODS. #radio

iyezine.com/frontiere-sonore-r…



Alle prese con un brutto bug. Il DPO può diventare il tuo migliore amico. Parola di Spritz.


@Privacy Pride
Il post completo di Christian Bernieri è sul suo blog: garantepiracy.it/blog/bug-e-dp…
Questo è il mio primo articolo. Sono Spritz, l'office assistant del DPO. Oltre a fare continue pisciatine in giardino, raccolgo segnalazioni, faccio mie le richieste di aiuto e do voce a chi non può permettersi il

Privacy Pride reshared this.


in reply to Elezioni e Politica 2025

C'è gente in giro con ego gonfiati in maniera impensabile. Per fortuna l’informazione decentralizzata ce l'abbiamo già noi, qui

reshared this



“La guerra com’è”, lo spettacolo di Elio Germano tratto dal libro di Gino Strada


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Intervista alla responsabile della comunicazione di Emergency, Simonetta Gola. L'Ong ha promosso lo spettacolo che sta facendo il giro d'Italia.
L'articolo “La guerra com’è”, lo spettacolo di Elio Germano tratto dal libro di Gino Strada proviene da



La Casa Bianca chiede le dimissioni dei principali garanti della privacy del governo. Ecco perché la UE dovrebbe ora sospendere i fornitori di cloud statunitensi come Apple, Google, Microsoft o Amazon

Il Privacy and Civil Liberties Oversight Board è infatti determinante nell'attuazione di un accordo tra Stati Uniti e Unione Europea che consente alle aziende di trasferire i dati degli europei negli Stati Uniti!

La mossa smantellerà comunque un'importante agenzia di controllo dei programmi di intelligence, lasciandola con un solo membro mentre si prepara ad aiutare i legislatori a districarsi in un dibattito molto controverso sull'opportunità di mantenere intatti alcuni poteri di sorveglianza del governo.

axios.com/2025/01/22/white-hou…

@Etica Digitale (Feddit)

in reply to The Privacy Post

scrivevo poco, dopo le mie elucubrazioni durate diversi giorni, di quanto sia necessaria per l'Europa la sovranità digitale tecnologica.
L'atteggiamento attuale di Trump non può farci stare per nulla tranquilli riguardo come in suoi sodali useranno l'enorme potere tecnologico che ora hanno

Etica Digitale (Feddit) reshared this.

in reply to DoctorZmorg

di quanto sia necessaria per l’Europa la sovranità digitale tecnologica.


È necessaria una piena indipendenza, non solo in campo tecnologico. Già il fatto di avere truppe americane sul territorio nazionale dovrebbe essere inaccettabile. E invece…

reshared this



24 Gennaio – Giornata internazionale dell’Educazione. Che sarebbe la International Day of Education 2025. Quindi è l'Istruzione e non l'Educazione[/u]

@Scuola - Gruppo Forum

A proposito dele critiche al termine italiano utilizzato per tradurre l'Inglese Educazion, è importante ricordare che [b]il Ministero non c'entra nulla.

Purtroppo la traduzione del termine "education" come "educazione" è stata ufficializzata, in un qualche modo che ignoriamo, proprio in sede ONU.

Colpisce inoltre la discrepanza tra la traduzione del titolo e quella del termine "Education" proprio alla prima riga del discorso pronunciato dal Segretario Generale:

L’istruzione è un diritto umano fondamentale

Quindi non diamo colpa al Ministero quando la scelta è stata fatta probabilmente da qualche funzionario italiano alle Nazioni Unite che ha sicuramente voluto fare uno scherzo a @Licia Corbolante (@terminologia) 🤣

unric.org/it/24-gennaio-giorna…


Però in italiano educazione mi sembra proprio sbagliato. Che il ministero abbia problemi col suo stesso nome?

reshared this



“Jenin come Jabaliya”. Gli abitanti temono di finire come i palestinesi di Gaza


@Notizie dall'Italia e dal mondo
L'operazione israeliana "Muro di ferro" stringe in una morsa la città mentre ruspe e blindati demoliscono case e strade. Fuga dal campo profughi, già centinaia gli sfollati
L'articolo “Jenin come Jabaliya”. Gli abitanti temono di finire come i



Oggi #24gennaio è la Giornata Internazionale dell’Educazione.
Quest’anno il tema scelto dall'UNESCO è dedicato alle opportunità e alle sfide dell’intelligenza artificiale nel campo dell’istruzione.


Watch the Trump administration play DEI whac-a-mole on this government agency's GitHub page.

Watch the Trump administration play DEI whac-a-mole on this government agencyx27;s GitHub page.#Github #DonaldTrump #Trumpadministration