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La redazione di RaiNews24 sfiducia il direttore Paolo Petrecca con l’83% dei voti: “Gestione disastrosa”


@Politica interna, europea e internazionale
La redazione di RaiNews24 ha sfiduciato il direttore Paolo Petrecca, in carica da novembre 2021. Hanno votato a favore della sfiducia l’83% dei giornalisti. Su 211 aventi diritto, hanno partecipato alla consultazione 159 membri della redazione: di



La mascolinità tossica che peggiora le patologie delle donne.


Amici e soprattutto amiche, qui il risultato di alcune riflessioni su come la mascolinità tossica possa complicare o aggravare la condizione delle donne che soffrono di artrite, fibromialgia, o qualsiasi altra patologia grave ed invisibile.


⚖️ Uomini e Donne: Stesse Patologie, Diverse Battaglie.


⚖️ Uomini e Donne: Stesse Patologie, Diverse Battaglie.

In questo episodio voglio condividere con te una riflessione profonda sulle malattie invisibili, in particolare quelle che affliggono me e che vengono vissute in maniera molto diversa dalle donne rispetto agli uomini.

[...]

Se preferisci ascoltare anziché leggere, puoi trovare qui questa puntata del podcast, la numero 18:

Siamo abituati a pensare a uomini e donne sin da bambini: uomini/donne, maschi e femmine. Negli ultimi anni, però, si è iniziato a considerare che il confine non sia così netto e, per quanto mi riguarda, io lo trovo ragionevole. In questa puntata parlerò di uomini e di donne, ma ti chiedo di considerare in senso ampio e inclusivo i miei ragionamenti. Non voglio che nessuno dei miei ascoltatori si senta offeso o offesa se ha un'identità di genere diversa dalle uniche due che sto citando. La mia intenzione non è quella di offendere, ma di rendere fluido e scorrevole il discorso. Fatta questa premessa, possiamo andare avanti. Uomini e donne: in ogni occasione ci viene ricordato che siamo diversi, che ci sono cose da maschi e cose da femmine, che se sei una donna certe cose non puoi e non devi farle e viceversa. A noi maschi viene insegnato, tra le altre cose, che gli uomini, i veri uomini, non piangono mai. Essere uomini significa, innanzitutto, non mostrare le proprie debolezze e i propri limiti. Mostrarsi deboli, quindi, nell'immaginario collettivo, significherebbe essere meno uomini e anche questa cosa ci viene insegnato che non è per niente desiderabile. Quando un bambino piange, spesso gli viene detto: “Ormai sei un ometto”. A volte, quando il bambino dimostra sensibilità o lacrime, gli amichetti gli dicono che è una “femminuccia”. Anche in questo caso, essere femmine viene dipinta come una cosa brutta, persino una colpa, ed essere sensibili è una cosa da femmine e quindi brutta. Da notare che viene usato il diminutivo in senso dispregiativo: femminuccia, piccola femmina, mentre la parola maschietto non ha lo stesso peso. L'insegnamento implicito che ne ricava ogni bambino è che essere femmine è una cosa sbagliata, brutta, meno desiderabile; e le caratteristiche che si attribuiscono convenzionalmente alle bambine sono qualcosa da cui stare alla larga. Stessa cosa, ma ribaltata, per una bambina a cui viene detto che è un maschiaccio. Dal punto di vista di una certa cultura essere maschi, interessarsi a certe cose, è deprecabile: non va bene per una bambina che prima o poi sarà una donna. Sono cose su cui è molto interessante e doveroso riflettere, ma per il discorso che voglio affrontare oggi mi concentrerò sui piccoli uomini, sui bambini, per un momento. Da quando sentiamo quelle parole, la nostra vita di uomini è già segnata. Spesso cresciamo maschilisti senza neanche accorgercene. Nella lingua spagnola c'è una bellissima parola che riassume tutto questo, che è “machismo”. “Macho”, maschio, “machismo”. Breve e concisa. In italiano potremmo tradurla con maschilismo, ma ancora meglio, mascolinità tossica. La mascolinità tossica pervade ogni aspetto della nostra vita. È così tanto diffusa e presente in ogni momento delle nostre giornate che spesso non ce ne accorgiamo neanche; è un dato di fatto. La mascolinità tossica non è soltanto quella di chi uccide la moglie o violenta una donna, ma nasce già dalle parole, come nei casi che ti ho riportato poco fa. Quello che è dentro la mente, in qualche modo, emerge, viene fuori. Se nella nostra mente ci sono pensieri machisti, daranno vita a parole che in altre persone faranno nascere a loro volta simili pensieri, in una catena infinita. Anche io ho usato male le parole per tanti anni, troppi, e continuo a farlo a volte sbagliando. Non mi sto giustificando, ma quello che accade è che, come tanti altri uomini, ci sono così abituato che non ci penso e non va bene, non va affatto bene questa cosa. C'è voluta l'artrite e la fibromialgia per farmi riflettere. Anche tu hai avuto pensieri sessisti e te ne sei accorto o accorta dopo molti anni? Fammi sapere. Lascia un commento. Io, a un certo punto, mi sono reso conto di quanto fossero forti in me i condizionamenti che avevo ricevuto durante l'infanzia e l'adolescenza, anche dall'ambiente in cui mi sono evoluto. La mascolinità tossica è sempre stata presente, a volte silenziosa, ma presente, altre volte latente nella cultura in cui ero immerso. Ho ripensato a tutte le volte in cui, anche inconsciamente, mi sono tenuto tutto dentro perché non se ne doveva parlare, non si poteva dire, non si doveva dire.

Debolezza —> NON PARLARNE!

Stress: —> NON PIANGERE!

Tristezza: —> NON FARLO SAPERE!

Sofferenza: —> TI SCOPRIRANNO!

Fatica: —> E’ PER LE FEMMINE!

Emozioni: —> NON PIANGERE, NON FARLO SAPERE, TI SCOPRIRANNO, NON PARLARNE, E’ PER LE FEMMINE!

Queste sono solo alcune delle cose che ci portiamo dentro.

Se riuscissimo a essere davvero onesti con noi stessi, e sto parlando agli uomini adesso, guarderemmo tutto questo con disgusto e vorremmo togliercela per sempre. Solo che…è tutto molto comodo. ci dà quella sensazione di privilegiata sicurezza a cui è molto difficile rinunciare. Tutto questo non avviene soltanto a scapito delle donne e già questo sarebbe un motivo sufficiente per smettere di farlo, per cambiare, ma provoca tanto danno a tutti: donne, uomini, individui non allineati alle uniche opzioni accettate dalla società. Purtroppo, la verità è che viviamo in una società molto machista, in cui queste dinamiche sono molto più frequenti di quanto si potrebbe pensare e poi siamo tutti costantemente condizionati in questo senso dalla televisione, dalla politica, dalla moda, da chi ci sta intorno e dai modelli idealizzati che ci vengono messi davanti sin dalla tenera età, come se fossero l'unica via giusta, l'unica strada che può essere percorsa. Ma poi questi modelli chi li ha decisi? Il modello è semplice: tanto più ci si allontana da tutto ciò che potrebbe farci passare per femminucce, più veniamo considerati vicini al modello maschile, qualsiasi cosa sia, perché ricordiamoci che per la narrazione tossica le donne sono qualcosa di brutto, di debole, da prendere in giro, da non prendere troppo sul serio e in generale simbolo di fragilità, soprattutto emotiva.

Non mi sto inventando niente.

Basta guardare la storia e i fatti di cronaca, ma anche banalmente la vita di tutti i giorni. Come dicevo, i condizionamenti che riceviamo non fanno male soltanto alle donne o alla società in cui viviamo, ma anche agli stessi uomini. Io ne sono un esempio vivente. Ti ho raccontato cosa ho vissuto e cosa sto vivendo da ammalato di patologie croniche che non avranno mai una soluzione. Immaginati cosa ho provato quando non riuscivo ad alzarmi dal letto attorno al 2010, te lo raccontavo negli episodi precedenti. Più stavo a letto, più mi sentivo morire dentro perché inconsciamente volevo fuggire da quella debolezza, quella debolezza che non credevo fosse giusta per il mio genere.

La stessa cosa mi è successa sempre anche nel mondo del lavoro. Non so dirti perché, ma l'informatica è percepita come una roba da maschi. Per un bel po' di tempo nel mio mestiere si sono visti più uomini che donne e certi ambienti in cui mi sono ritrovato a lavorare erano pesantemente intrisi di mascolinità tossica. In quegli ambienti tutto diventava una gara a chi faceva di più, a chi era il bambino più bravo degli altri, che poi, ovviamente, lo faceva notare. Quando si sbagliava qualcosa, c'era subito la corsa a trovare il colpevole e a farglielo notare con tanto di “io non sbaglio mai”, poi soltanto dopo si risolveva il problema. Spirito di squadra non pervenuto. Io credo che anche questa fosse mascolinità tossica: la voglia di arrivare prima degli altri, di imporsi, di fare la figura del più “macho”.

In un contesto simile si genera molta tensione non necessaria ed è tutto molto più faticoso senza motivo. Immagina come passavo le mie giornate, soprattutto quando ho scoperto di avere qualcosa di più di un'influenza. Mentalmente ero lacerato, diviso in due: da una parte volevo gridare a tutti come mi sentivo, volevo urlare che mi sembravano tutti impazziti e che esistevano problemi più grossi della gara sciocca cui tutti stavamo partecipando, quella gara a mostrarsi sempre perfetti, veloci e con qualche abilità in più rispetto al compagno di scrivania. Perché non sia mai che una debolezza o una carenza possa essere mostrata. È una roba da femmina, no? Dall'altra parte non riuscivo ad esprimermi, sicuramente quello non era l'ambiente migliore per farlo e tutti i condizionamenti che avevo accumulato nella vita non mi aiutavano di sicuro.

Dire che non riuscivo a stare al passo avrebbe significato non solo esternare una mia carenza, una mia mancanza, ma anche espormi a facili ragionamenti di superiorità da parte di alcune persone, perché si sa, per un portatore di mascolinità tossica non c'è niente di più soddisfacente che sentirsi superiori a tutti, anche ad altri maschi. Forse anche per questo motivo tendevo a essere sempre disponibile, a fare sempre di più, a cercare di ignorare le mie fatiche e il malessere per dimostrare a me stesso che, in fondo, nonostante la malattia che si presumeva stesse emergendo (e io lo sentivo molto bene anche prima della diagnosi) potevo comunque fare tutto come gli altri, quelli bravi, per così dire. Potevo portare a termine i compiti che mi venivano affidati e persino spiccare tra loro, a volte. È incredibile quanto un ambiente tossico possa condizionarci!

Questo è solo uno degli esempi di come la mascolinità tossica possa danneggiare anche i maschi stessi. Ci poniamo obiettivi irrealizzabili, ci autocondizioniamo a una sofferenza muta, assurda, incompresa, solo perché crediamo che i veri maschi non piangano e invece c'è da piangere, eccome! È umano, è normale quando si soffre. Anzi, sarebbe strano il contrario. Io mi fido molto di più di chi piange, di chi non ha problemi a mostrare che fa fatica, che soffre. Significa che non mi sta nascondendo nulla e che ha fatto un percorso difficile tra le sue emozioni. Queste persone meritano solo un abbraccio e la mia comprensione.

Purtroppo, però, in questa strana società che ci siamo costruiti non c'è più spazio per le incertezze, per le debolezze, per il pianto, per il crollo emotivo, per le crisi. Se ci pensi bene, come dicevo poco fa, tutte queste cose nell'immaginario collettivo sono caratteristiche che sono ritenute femminili ed è per questo che molti uomini non vogliono mostrarle, temono di essere additati come femminucce, come meno uomini, insomma. E tutto questo perché ci siamo autocreati dei modelli che sono sbagliati o non raggiungibili. Pensaci: le donne non sono tradizionalmente considerate creature fragili, ansiose e soggette a crisi isteriche. Tutto questo, ovviamente, è del tutto falso. Si tratta di pregiudizi, di una visione maschile tossica su un'umanità che in realtà ha milioni di sfaccettature e vive mille condizioni, anche di salute, e il sesso è davvero l'ultima cosa che ci distingue. Ma a parte questo, ti assicuro che quando i dolori non sono periodici, ma giornalieri, e spesso non si riesce neanche a farli passare, beh, allora chiunque di noi avrebbe attacchi di panico, attacchi d'ansia e un facile esaurimento nervoso o crisi di isteria. È normale, e non c'è sesso o identità che sia più o meno meritevole del diritto di piangere. Pensa che persino oggi, nel 2024, mi capita tanto spesso di incontrare persone che quando dico loro di avere la fibromialgia mi rispondono: “Ma sei sicuro? È una roba da donne”. E invece no. È solo che statisticamente ci sono più donne tra i pazienti. Ma poi cosa vuol dire? Sono certo che tanti uomini non raccontano che soffrono proprio per tutti i condizionamenti di cui parlavamo poco fa. E in ogni caso, anche se fosse una roba da donne, cosa vuol dire? Non avrebbe meno valore, no? Quindi dovrei ignorarla? Cosa significano questi ragionamenti? Vedete, altri esempi di mascolinità tossica!

Durante la scrittura dei vari episodi di questo podcast è accaduta una cosa che mi ha colpito molto. Ho postato uno sfogo su un gruppo Facebook dove tantissime persone ammalate cercano risposte, comprensione e supporto. Il gruppo di cui parlo si chiama “Artrite psoriasica”. Lì diverse persone, che ringrazio molto, mi hanno dato conforto, una cosa di cui abbiamo tanto bisogno a volte. È bello comprendersi fra sconosciuti, ci fa sentire meno soli, ma allo stesso tempo ci espone alla consapevolezza che tante, tantissime persone, purtroppo, stanno passando quello che passiamo noi. Bene, su quel gruppo una ragazza di 32 anni mi ha lasciato una risposta più lunga delle altre. Mi diceva che capiva benissimo come mi sentissi e che l'idea di fare il podcast, secondo lei, sarebbe stata fallimentare, purtroppo, perché nessuno ci avrebbe ascoltati. Oggi, tristemente, mi tocca darle ragione. A proposito della mia volontà di parlare di come sto da uomo ammalato, lei mi ha scritto: “Se foste di più, forse avreste e avremmo più speranza. Noi donne, se ci esponiamo, siamo le classiche lamentose, inutili”.

Quest'ultima frase mi ha colpito profondamente perché purtroppo è vera. Le donne, o in generale le persone stigmatizzate ed emarginate, sono costrette in questa società a vivere cose molto diverse da moltissimi maschi, sono destinate a vivere le cose molto diversamente, ma se c'è una cosa che la malattia mi ha insegnato è l'empatia, e non sono riuscito a restare indifferente dopo questo messaggio. Ci ho riflettuto a lungo e continuo a farlo. Ho pensato che una puntata del podcast sarebbe dovuta essere destinata per forza a questo tema.

Penso a chi ha il ciclo e si presume che debba sopportarlo senza lamentarsi troppo. Anzi, ci si aspetta che queste persone siano ugualmente produttive, sia in famiglia che sul lavoro. Penso alle persone transessuali ammalate di artrite e fibromialgia che hanno combattuto o stanno combattendo una battaglia enorme e sono costrette ad accollarsene un'altra infinita. Penso a tutte le altre persone deboli o indebolite dalla vita, anch'esse e anch'essi combattenti in questa battaglia contro la società e l'artrite (ci siamo capiti).

Tornando alle donne, penso a quelle che soffrono di artrite, di fibromialgia o anche di psoriasi e non vengono credute perché donne. In fondo, le donne stanno sempre male, no? Piangono sempre. Ironia della sorte, le donne sono effettivamente la maggior parte dei pazienti che soffrono di questi problemi. Hanno sempre qualcosa che non va nell'immaginario collettivo maschile: il mal di testa, il ciclo, emozioni facili e crolli emotivi. Tanti pensano che piangano continuamente e quindi che differenza fa se piangono perché dicono di avere l'artrite? È un pianto come un altro alla fine. Fino ad ora non avevo mai pensato che potesse esserci una qualche differenza nella percezione di quanto possono soffrire pazienti come me in base al genere e invece c'è e come e sono contento che qualcuno, che ringrazio, mi abbia dato una spinta per tirare fuori tutto questo. Il maschilismo latente mi stava fregando un'altra volta; neanche ci pensavo. Una donna verrà creduta più difficilmente se soffre per artrite e fibromialgia e, purtroppo, le saranno concesse ancora meno scusanti in molti ambienti. Sul lavoro, ad esempio; in Italia non abbiamo nemmeno permessi dedicati per concedere una pausa a chi ha il ciclo e generalmente le donne non possono ancora, di fatto, ambire a posizioni e stipendi sempre identici a quelli di un uomo.

Oltre a tutto questo, poi, tanti lasciano che le faccende domestiche ricadano sulle donne. La cura dei figli, ad esempio, la pulizia, la cucina, sono tutte faccende ritenute ancora da femmine e tutte queste cose si sommano alle eventuali malattie che possono esserci e non riesco neanche a immaginare come potrei fare io se dovessi crescere un figlio da solo e da malato invisibile. Vi sembra giusto tutto questo? A me no. Perché le cose cambino, dobbiamo cambiarle noi, noi uomini anzitutto. Come si fa? Intanto iniziamo a ragionare. Pensiamo a tutti i concetti che ho espresso in questo episodio e a tutti gli altri sottintesi che non ho espresso, e chiediamoci sinceramente se non abbiamo mai avuto pensieri tossici come maschi. Se li abbiamo avuti, abbracciamoli, affrontiamoli e facciamo in modo che non tornino più. Agli uomini dico di non vergognarsi più di piangere, di mostrare quello che siamo e le nostre sofferenze. Il modello di virilità che conosciamo ci è stato imposto ed è tutto falso, non è detto che non lo si possa cambiare. Ciò che siamo, uomini appunto, non cambierà. Ci vuole ben di più di una malattia, di una difficoltà o di un pianto per cambiarlo. Non abbiamo davvero niente da temere, ma tutto da guadagnare. Condividi l'episodio con quante più persone puoi in modo da sensibilizzare tutti su un tema che riguarda tutti, l'uguaglianza.

Donna, uomo o chiunque tu sia, ti aspetto martedì prossimo per un altro importante episodio di Grido Muto in cui ti racconterò cosa faccio per curare l'artrite.

Qui c'è spazio per tutti.

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in reply to Simon Perry

@grido-muto-podcast
Ciao Simone, ho letto il blog come di consueto e ne condivido il contenuto, la discriminante femminile è senza dubbio presente su un ben più ampio spettro di aspetti della vita. Mi fa pensare quando scrivi "tanto non serve a nulla" e dissento. Anche il più piccolo spunto e anche solo un contatto raggiunto e sensibilizzato, sono un passo avanti. Ti sembrerà poco ma io sono ottimista e vedo il bicchiere mezzo pieno. Sempre grazie per i tuoi sforzi ❤️


Salvini: “Per me l’interesse nazionale prevale su quello europeo”


@Politica interna, europea e internazionale
“Se mi chiedono se per me prevale l’interesse europeo o quello nazionale, fatto salvo che in un mondo ideale dovrebbero coincidere, rispondo che per me prevale quello italiano”. Lo ha dichiarato Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, intervenendo in



Alternativa a Google Drive cercasi


Vorrei installare sul mio sito qualcosa che mi permetta di sganciarmi da Google Drive.

In pratica mi serve qualcosa dove tenere le ricevute del bollo auto, referti di visite mediche, polizza dell'assicurazione... tutte quelle cose che una volta erano su carta e tenevamo a casa in un faldone.

Mi serve che sia open source, che l'accesso sia regolato da password, che sia sicuro (non devo tenerci niente di vitale ma mi scoccerebbe comunque vedere qualcuno che fa volantinaggio con le mie analisi del sangue), che si possano creare directory e un "plus" sarebbe la possibilità di fare editing almeno di file di testo.

Ne ho visti diversi ma sono tutti applicazioni che richiedono l'accesso ad un server, io cerco qualcosa di simile a un CMS (WordPress, Mediawiki, phpBB, ecc.).

Suggerimenti?

in reply to Max 🇪🇺🇮🇹

Alternativa a Google Drive cercasi

@max
github.com/awesome-selfhosted/…

Se esiste probabilmente è indicata in questa repo di github!!

Se ho capito bene ti serve un "drive" che puoi raggiungere comodamente dal tuo sito, giusto? Vuoi un'interfaccia grafica simile.

Non so però se è una buona idea poterlo raggiungere da un sito web pubblico

in reply to CarlitoJones

Alternativa a Google Drive cercasi
Sotto File transfer - web based file manager
in reply to CarlitoJones

@carjon

Perché dici di no? Ho installato NextCloud e ho attivato la two factor authentication via authenticator.



NIS 2 e GDPR, tra notifica degli incidenti e gestione della supply chain: sfide operative


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
La NIS 2 segna un'importante evoluzione nella regolamentazione della cyber security, ampliando la definizione di "incidente" per includere non solo la compromissione dei dati ma anche l'interruzione dei servizi, distinguendosi così dal GDPR, che si




Cheap Hackable Smart Ring Gets a Command Line Client


Last year, we’ve featured a super cheap smart ring – BLE, accelerometer, heart sensor, and a battery, all in a tiny package that fits on your finger. Back when we covered it, we expected either reverse-engineering of stock firmware, or development of a custom firmware outright. Now, you might be overjoyed to learn that [Wesley Ellis] has written a Python client for the ring’s stock firmware.

Thanks to lack of any encryption whatsoever, you can simply collect the data from your ring, no pairing necessary, and [Wesley]’s work takes care of the tricky bits. So, if you want to start collecting data from this ring right now, integrate it into anything you want, such as your smart home or exoskeleton project, this client is enough. A few firmware secrets remain – for instance, the specific way that the ring keep track of day phases, or SPO2 intricacies. But there’s certainly enough here for you to get started with.

This program will work as long as your ring uses the QRing app – should be easy to check right in the store listing. Want to pick up the mantle and crack open the few remaining secrets? Everything is open-source, and there’s a notepad that follows the OG reverse-engineering journey, too. If you need a reminder on what this ring is cool for, here’s our original article on it.


hackaday.com/2025/03/04/cheap-…



Spionaggio a 360 gradi! Google Android sotto accusa: il tuo telefono è tracciato appena si accende


I ricercatori irlandesi del Trinity College di Dublino hanno scoperto che Google inizia a monitorare i dispositivi Android non appena vengono accesi. Ciò avviene memorizzando identificatori, cookie e altri dati, anche se l’utente non apre mai le applicazioni preinstallate. Nel rapporto si sostiene che non viene richiesto il consenso per tale archiviazione dei dati e che non esiste alcun modo per disattivare il meccanismo.

Tali risultati sono in contrasto con la recente spinta di Google verso una maggiore trasparenza. Ad esempio, Chrome ha in programma di vietare completamente i cookie, ma a quanto pare i possessori di dispositivi Android sono ancora sotto sorveglianza. In particolare, l’attenzione dei ricercatori è stata rivolta a Google Play e Play Services, che svolgono un ruolo chiave in questo sistema di raccolta dati.

Questa conclusione è particolarmente rilevante nel contesto SafetyCore, un modulo installato su milioni di smartphone Android all’insaputa dei loro proprietari. Nonostante l’ondata di indignazione degli utenti, Google non offre soluzioni per disattivare questa funzione.

Nel loro rapporto, Trinity College afferma che Google monitora i clic e le visualizzazioni degli annunci pubblicitari utilizzando l’ID Android, che potrebbe essere facilmente collegato a un utente e a un dispositivo specifico. Inoltre, anche ripristinando le impostazioni di fabbrica dello smartphone non è possibile eliminare questo tipo di sorveglianza, poiché i dati ricominciano semplicemente a essere registrati.

Allo stesso tempo, Google ha recentemente consentito agli sviluppatori di utilizzare nuovamente l'”impronta digitale” per identificare gli utenti, una tecnologia che in precedenza era stata vietata perché non poteva essere cancellata o disattivata manualmente. Secondo i ricercatori, le azioni di Google contraddicono le sue stesse dichiarazioni del 2019, quando l’azienda affermò che tali metodi compromettevano il diritto alla privacy degli utenti.

La questione ora è quanto queste azioni siano conformi alle leggi sulla protezione dei dati, come la direttiva europea sulla privacy elettronica e il GDPR. Poiché lo studio è stato condotto in Irlanda e i paesi dell’UE hanno requisiti rigorosi per la raccolta e l’elaborazione dei dati personali, ciò potrebbe dare luogo a ulteriori contenziosi. In particolare, la direttiva e-Privacy prevede che qualsiasi archiviazione di dati su un dispositivo sia possibile solo con il consenso esplicito dell’utente, a meno che non sia necessaria per il funzionamento di un servizio richiesto dal proprietario del dispositivo.

Google ha risposto ai risultati dello studio affermando che l’azienda rispetta tutte le leggi applicabili in materia di protezione dei dati e che le conclusioni del rapporto si basano su interpretazioni legali imprecise. Allo stesso tempo, la società non prevede di apportare alcuna correzione al funzionamento di Play Services e Play Store.

Non è la prima volta che il Trinity College critica Google per la sua raccolta dati. Nel 2022, i ricercatori scoprirono che le app Google Messaggi e Google Telefono inviavano all’azienda dati sulle chiamate e sui messaggi di testo, inclusi orari delle chiamate e numeri di telefono.

In questo contesto, i ricercatori chiedono alle autorità di regolamentazione di rafforzare la supervisione su Google e altre piattaforme per garantire che gli utenti abbiano un controllo reale sui propri dati personali. Per ora, gli utenti Android non sembrano avere altra scelta che accettare le condizioni attuali o cercare sistemi operativi alternativi.

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Braccio reshared this.



Difesa europea, senza un comando unificato non si va da nessuna parte. L’analisi di Giancotti

@Notizie dall'Italia e dal mondo

In questo mese di febbraio molto è accaduto. Donald Trump, JD Vance e Pete Hegseth hanno operato una rottura senza precedenti degli Usa con l’Europa e l’Ucraina, culminata con la furiosa cacciata di Volodymyr Zelensky dalla Casa Bianca.



ReArm Europe, ecco il piano in cinque punti per riarmare l’Europa

@Notizie dall'Italia e dal mondo

“Questo è il momento dell’Europa. E noi siamo pronti a fare un passo avanti”. Con queste parole Ursula von der Leyen ha presentato ReArm Europe, il piano di riarmo dell’Unione europea per supportare il rafforzamento della difesa degli Stati membri. 800 miliardi di euro complessivi, deroghe



durante un conflitto, o una disputa, come può essere quella israele-palestinese per la terra si assiste spesso a una catena insensata di violenza e crudeltà. subire una violenza, in questo contesto dovrebbe dirci, oltre a quale sofferenza noi siamo stati vittima, anche quale sia la sofferenza che noi causiamo alla controparte. le istituzioni proprie di una nazione democratica hanno lo scopo non di difesa corporativa (in quello funziona anche una dittatura di solito) ma di essere in grado di dare questa doppia lettura, dove si può essere sia vittima che carnefice (non è questo il caso dell'ucraina). quello che fanno i coloni in cisgiordania non ha valore inferiore a un atto di terrorismo e così non può esistere pace senza la comprensione dell'origine vera della sofferenza. questa condizione però in palestina perdura da decenni, e l'avvicendarsi di leader israeliani sempre più crudeli, pare dire che la democrazia non sia abbastanza matura dal trovare una naturale evoluzione più costruttiva alla vicenda, che non sia l'inutile controbattere colpo su colpo, versione moderna di una faida, che poi è sparare missili e armi tecnologiche e molto distruttive centro pietre, quelle dei bambini. ci sono interi reparti dell'esercito israeliano che non hanno neppure lo scopo di combattere, ma distruggere case e città. e non ditemi che è lecito distruggere case e alloggi per trovare tunnel, quando quegli stessi tunnel sono in grado di salvare la popolazione civile dalla furia distruttiva israeliana. ed adesso entrano nel gioco pure presidenti USA completamente pazzi.


La cornice delle missioni alleate nel sud-est della Francia grupposbarchi.wordpress.com/20…


La cornice delle missioni alleate nel sud-est della Francia


Carta dell’organizzazione dei Servizi di Informazioni alleati in Costa Azzurra. Fonte: Francesco Mocci, Op. cit. infra

Il panorama delle missioni alleate è estremamente vario e articolato per renderne conto in questa memoria: si alimenta dell’ingente mole di materiale di archivio delle agenzie di intelligence americane e inglesi che hanno da pochi anni aperto e reso disponibili gli archivi e di studi specifici e locali anche molto approfonditi.
Mettiamo direttamente a fuoco il caso specifico del contesto in cui agiva il capitano Gino Punzi.
Il servizio di informazioni alleato era coordinato da un agente dell’OSS, il capitano Geoffrey M T Jones. Questi a 24 anni, “ingegnoso e pieno di coraggio”, conosceva bene il sud della Francia perché aveva vissuto qui prima della guerra [n.d.r.: ma proprio il caso della morte del capitano Gino Punzi, del successivo agguato in cui caddero gli uomini che egli aspettava a Ventimiglia e, soprattutto, del suo radiotelegrafista, che, per l’appunto prigioniero dei servizi tedeschi, da questi ultimi fu costretto per almeno quindici giorni a mandare agli alleati falsi messaggi dalle diverse nefaste conseguenze, perché non gli era stato fornito un codice di allarme da inserire nelle comunicazioni qualora catturato, dimostra una non grande professionalità di Jones]. Alla luce dei successi della sua azione durante lo sbarco in Provenza, ritenuta dall’autorità francese “un’azione degna di nota” e alla luce dell’importanza delle informazioni fornite, il generale Frederick lo incaricò di coordinare i diversi servizi di informazioni alleati presenti nel dipartimento. Egli ottenne così poteri più significativi e fu incaricato di dirigere l’antenna dell’OSS a Nizza, dove si ricevevano le comunicazioni via radio che provenivano dall’Italia del Nord.
Dal settembre 1944 in seguito alla stabilizzazione del fronte egli organizzò dei servizi di informazione alleate. Il capitano Jones giocò un ruolo di spicco in seno al comando alleato. I servizi di informazioni alleati non furono mai riuniti. Quanto ai servizi di informazioni FFI nelle Alpi Marittime, erano diretti dai capitani Cavenago e Mathis.
Il servizio di Jones si intrecciò sia con gli agenti francesi usciti dalla Resistenza che con le missioni inter-alleate anglo italiane e con il secondo ufficio della FABTE poi della quarta brigata del DCA dove “tutte le informazioni ricevute dai francesi passavano attraverso il capitano G. Jones”.
Il servizio di informazioni francese fu assicurato dal capitano Escot. Questi dal mese di agosto fu l’ufficiale di contatto fra l’OSS e la direzione del SRO. Il 13 novembre 1944 fu nominato da Soustelle capo della DGER per prendere la responsabilità del servizio di informazioni delle Alpi Marittime che, in questo periodo, passò ufficialmente dall’OSS allo SRO francese. Insieme organizzarono un servizio di informazioni che comprendeva una quarantina di persone di diversa nazionalità che fornirono informazioni alla EABTE poi alla 44 brigata del DCA.
Nello schema di organizzazione delle informazioni, il capitano Jones divise le Alpi Marittime e la zona di frontiera in tre settori che riprendevano così l’articolazione dei precedenti stati maggiori.
La missione Belgrano I copriva il settore Sud dove un ruolo di spicco era riservato alla strada strategica che andava da l’Escarene a Breil-sur-Roya passando per Sospel. La missione Belgrano 2 copriva il settore Centro e i dintorni di Cuneo con un particolare interesse per il Colle di Tenda. Il settore si estendeva fino a sud a Fontan e copriva la regione di Valdeddore. Gli alleati traversarono le linee di questo settore seguendo l’itinerario Belvedere, colle di Raus, altopiani di Ceva Fontan. Quest’itinerario fu scoperto all’inizio di dicembre e i tedeschi minarono questo passaggio istallando controlli e sentinelle sul colle di Raus. Tutte queste misure furono prese per impedire il passaggio clandestino e furono portate a termine il 7 febbraio 1945 e, secondo i tedeschi, dimostrarono la presenza di una circolazione clandestina nel settore.
In questa zona un agente francese riuscì a inserirsi fra le fila tedesche e rappresentò una fonte di informazioni significative. La missione Belgrano 3 copriva il settore nord come anche le regioni a sud e a sud ovest da Guillestre con particolare interesse per il Colle di Larche. Il passaggio degli agenti comportava tenere aperti i sentieri che fu molto difficile durante l’inverno.
In questi tre settori furono organizzate delle missioni speciali che interessarono soprattutto il comando alleato. Tutte queste missioni si misero in azione a partire dall’ottobre 1944 in occasione della riorganizzazione del servizio di
informazione francese.
Dopo aver effettuato missioni informative per le truppe alleate durante il mese di settembre gli agenti volontari si videro costretti ad impegnarsi per più di tre mesi consecutivi. Questi gruppi usciti dalla Resistenza effettuarono così missioni informative fino alla fine della guerra durante 8 mesi sul fronte delle Alpi marittime.
Gli incarichi principali degli agenti erano servire di guida, partecipare alle pattuglie di combattimento, come pure effettuare ricognizioni dietro le linee tedesche.
A queste missioni si aggiungevano le missioni interalleate grazie alla intermediazione dei servizi inglesi che utlizzavano partigiani italiani.
Lungo il litorale alla frontiera franco-italiana e specialmente nella regione di Ventimiglia operava il 20° distaccamento britannico delle Forze Speciali n° 1 (First Special Service). Questo distaccamento era sotto gli ordini del luogotenente colonnello Hamson e del comandante Betts ed effettuò missioni di spionaggio con il sostegno dei partigiani italiani.
[…] Il servizio di informazione americano impiegò anche partigiani italiani, in particolare attraverso l’intermediario del gruppo Limousin, nel quadro della missione Demo Fleur. Tutte queste missioni interalleate sfuggirono completamente al controllo dei servizi segreti francesi.
Le informazioni passavano sia per corrieri sia attraverso i piccioni viaggiatori e operatori della radio paracadutati in italia. Gli agenti britannici e italiani erano incaricati di raccogliere informazioni in Italia sugli spostamenti delle forze tedesco-italiane. […]
L’efficacia del servizio informazioni alleato si esplicò in un numero considerevole di missioni, molte delle quali furono fatali agli agenti.
Anche gli agenti italiani subirono delle perdite nelle loro missioni di informazione. Il 2 settembre 1944 trovarono la morte due membri della resistenza mentre provavano a oltrepassare le linee tedesche dal mare.
Il 4 gennaio 1945 Gino Punzi fu ucciso a Ventimiglia effettuando una missione per il servizio di informazioni alleato.
Gli agenti italiani passavano le linee di notte con delle barche, il che avveniva non senza rischi.
Il 21 gennaio un agente fu ucciso e uno ferito mentre la loro barca approdava al porto di Mentone, un incidente dovuto al cattivo coordinamento dei servizi, per cui essi furono scambiati per agenti tedeschi.
Francesco Mocci, (con il contributo di Dario Canavese di Ventimiglia), Il capitano Gino Punzi, alpino e partigiano, Alzani Editore, Pinerolo (TO), 2019

#1944 #1945 #alleati #BreilSurRoya #capitano #Cuneo #Fontan #FrancescoMocci #Francia #GinoPunzi #partigiani #Resistenza #Roia #tedeschi #Val #VentimigliaIM_




Aggiornamenti Android marzo 2025, corrette due vulnerabilità critiche già sfruttate in rete


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Google ha pubblicato il bollettino mensile sulla sicurezza di Android per il mese di marzo 2025 per affrontare un totale di 44 vulnerabilità, tra cui due critiche che risultano essere già sotto sfruttamento attivo in rete. Ecco



Incendio delle Tesla: per favore, non chiamiamole proteste.


Oggi vedo parecchie mutande bagnate per l'incendio delle Tesla in Francia, ma ricordatevi che questo è, semplicemente, terrorismo (o vandalismo nella migliore delle ipotesi).

Affermare qualcosa di diverso è rendersi complici di una logica deviata, quella dell'occhio per occhio, degli estremismi seplificatori sulla realtà del mondo.

Ecco, l'ho detto.

in reply to Greg_89

@Greg_89 mea culpa, non c'è nessun articolo ma Mastodon e Friendica (da cui scrivo) non vanno troppo d'accordo.

Quello che tu vedi come link è il collegamento al mio post su Friendica, non so bene perché poi non si riesca ad aprire. Devo studiare ancora un po' come funziona. 🙁



Sul sito del #MIM è disponibile la sezione dedicata alla mobilità del personale docente, educativo e ATA per l’anno scolastico 2025/2026.
#MIM


a volte le vicende tragiche si trascinano per mesi o anni e pesano più di quando avvengono. sapevano da tempo che gli usa non erano più una nazione affidabile e coerente. coerente non dico con i fatti ma almeno con le chiacchiere. la tecnologia fornita all'ucraina è sempre stata limitata e nel tempo gli ucraini hanno imparato a fare molto da sé, ricevendo molti più aiuto a chiacchiere che di fatto. in sostanza credo che l'europa possa sostituirsi agli aiuti usa senza troppi problemi. e vaffanculo usa e sui mire su ucraina ed europa. certo occorrerà camminare sulle proprie gambe, che spero non siano del tutto atrofizzate. per certi v ersi, visto che so che doveva succedere, sono quasi contenta che sia successo. adesso possiamo ripartire da una situazione più chiara ed esplicita. la russia non vuole abbandonare l'ucraina e credo combatterà fino alla fine. fino all'ultimo uomo. il resto sono solo chiacchiere.


CNC Router and Fiber Laser Bring the Best of Both Worlds to PCB Prototyping


Jack of all trades, master of none, as the saying goes, and that’s especially true for PCB prototyping tools. Sure, it’s possible to use a CNC router to mill out a PCB, and ditto for a fiber laser. But neither tool is perfect; the router creates a lot of dust and the fiberglass eats a lot of tools, while a laser is great for burning away copper but takes a long time to burn through all the substrate. So, why not put both tools to work?

Of course, this assumes you’re lucky enough to have both tools available, as [Mikey Sklar] does. He doesn’t call out which specific CNC router he has, but any desktop machine should probably do since all it’s doing is drilling any needed through-holes and hogging out the outline of the board, leaving bridges to keep the blanks connected, of course.

Once the milling operations are done, [Mikey] switches to his xTool F1 20W fiber laser. The blanks are placed on the laser’s bed, the CNC-drilled through holes are used as fiducials to align everything, and the laser gets busy. For the smallish boards [Mikey] used to demonstrate his method, it only took 90 seconds to cut the traces. He also used the laser to cut a solder paste stencil from thin brass shim stock in only a few minutes. The brief video below shows the whole process and the excellent results.

In a world where professionally made PCBs are just a few mouse clicks (and a week’s shipping) away, rolling your own boards seems to make little sense. But for the truly impatient, adding the machines to quickly and easily make your own PCBs just might be worth the cost. One thing’s for sure, though — the more we see what the current generation of desktop fiber lasers can accomplish, the more we feel like skipping a couple of mortgage payments to afford one.

youtube.com/embed/XcUxZo-ayEY?…


hackaday.com/2025/03/04/cnc-ro…



PODCAST. La Cina non vuole scottarsi con l’Ucraina


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Donald Trump cerca di staccare Mosca dalla Cina. L'equilibrismo di Pechino tra Russia, Usa e Unione Europea
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pagineesteri.it/2025/03/04/med…



Daniela Dröscher – Bugie su mia madre
freezonemagazine.com/news/dani…
In libreria dal 7 marzo 2025 «Se mai un giorno scrivessi un’autobiografia dovrebbe intitolarsi Troppo. Troppo povera, troppo malata, troppo grassa o troppo debole. Per tutta la vita c’è sempre stato qualcosa di me che era troppo poco. Oppure TROPPO». Germania, anni Ottanta. Ela ha sei anni e «come una piccola investigatrice privata» osserva la […]
L'articolo Daniela Dröscher – Bugie


Fino a che punto il Ruanda si spingerà in Congo?


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Complice l'inerzia dell'Occidente, Kigali sta facendo a pezzi il suo vicino e riaccende una guerra regionale
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pagineesteri.it/2025/03/04/afr…




"Fibra ottica, il paradosso italiano. Quando c'è, la gente non si abbona" dopo 10 anni che vendi la FTTC come fibra ottica, e dici a chi ha il rame in casa che ha già la fibra ottica, è chiaro che quando vendi poi la fibra ottica vera FTTH il messaggio non passa e nessuno ti crede... il problema sono come sempre i bugiardi tipo putin.




Paolo Gentiloni afferma: “Zelenski merita rispetto perchè combatte per la libertà dell’Occidente”.
Vediamo le menzogne contenute in questa frase:

1) la Russia non attaccherebbe mai un paese NATO: Pil del Texas, immense materie prime, immensi territori, tasso demografico discendente, spende annualmente 10 volte meno della NATO.
Ha chiesto la neutralità dell'Ucraina, non ha nessun istinto suicida per attaccare un Paese NATO.

Quindi l’Ucraina non ha combattuto per la libertà dell’Occidente, ma per interessi geopolitici statunitensi a cui l'Europa si è allineata.
Quando parli di libertà dell’Occidente ti riferisci anche a quella che difendiamo col genocidio di Gaza?

2) Zelenski ha svenduto il suo paese a interessi stranieri, ha massacrato una generazione di giovani ucraini.
Ha abolito i partiti e la libertà di culto, ha instaurato la legge marziale, ha prorogato il suo mandato senza indire elezioni.

Rispetto il popolo ucraino, i ragazzi morti o tornati mutilati dal fronte, ma non un politico che avrebbe potuto scegliere la pace, una Ucraina federale e neutrale e non l'ha fatto.
Ha tradito il suo popolo.

Elena Basile



Gli Europazzi guerrafondai vogliono andare avanti con le armi, altro che pace...
Ucraina: l'Europa ci riprova, senza Trump | ISPI
ispionline.it/it/pubblicazione…


"Giorgia Meloni non crede in un’Europa militarmente più autonoma dagli Stati Uniti" non avevo dubbi... siamo italiani... purtroppo, e non è una bella cosa. e notare che l'affermazione include anche crescere di un 1% di autonomia... visto il "più"... schiavi a vita.


in reply to Estiqaatzi

@Estiqaatzi pensi che sia una critica esagerata? è pur vero che la russia è un pericolo non fraintendermi ma un ministro degli esteri non può limitarsi a dire solo quello... comunque esprimi pure la tua critica dettagliata.
in reply to simona

si la trovo eccessiva. Peraltro i paesi baltici hanno legittimamente una sensibilità più spiccata sulla Russia essendone già stati vittime per decenni. Io personalmente ritengo sbagliato sedersi ad un tavolo con dittatori ed organizzazioni terroristiche.
in reply to simona

rispetto la tua idea, ma non dimenticare che il suo ruolo ora non è più quello di rappresentante della sua nazione di origine. adesso rappresenta ogni nazione d'europa. deve parlare con tutti i paesi d'europa e fare un mix delle posizioni di tutti. non può avere un'opinione personale. deve per forza diventare più pacata e diplomatica. la politica è questo. la sua posizione non dipende da quello che pensa lei ma da chi ha accettato con mandato di rappresentare. deve solo dire se ne è in grado. deve essere in grado di parlare con gente come trump senza sembrare offensiva. il suo ruolo ora è quello. anche se umanamente la capisco. un ministro degli esteri deve poter parlare serenamente con chi gli fa schifo e odia, motivatamente. se telefona il leader della corea del nord cosa fa? butta giù il telefono? non può farlo.


Another lawyer was caught using AI and not checking the output for accuracy, while a previously-reported case just got hit with sanctions.#AI #Lawyers


Ddl Spazio, Casu (Pd): “Meloni non si faccia ricattare da Musk”


@Politica interna, europea e internazionale
Il Partito Democratico ha presentato anche in Aula alla Camera alcuni emendamenti al ddl sull’economia dello spazio, che precisano il principio dell’interesse nazionale, e chiedono alla premier Meloni di accoglierli per dimostrare “di non essere comandabile con un post sui social”.



Così la Dsr Bank finanzierà la difesa europea

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Una banca per la difesa, finalizzata ad affrontare le crescenti minacce alla sicurezza offrendo finanziamenti al settore privato e contribuendo a standardizzare le norme sul procurement in Europa. È quanto prospetta di fare la Banca per la Difesa, la sicurezza e la resilienza (Dsr Bank), la prima istituzione finanziaria





Anche gli Usa nel Gcap? Per l’inviato di Trump in Italia è possibile

@Notizie dall'Italia e dal mondo

L’ingresso degli Usa nel programma Gcap sarebbe una misura “molto saggia” per risparmiare sui costi di sviluppo di due programmi distinti. Così ha detto a Defense News, Paolo Zampolli, recentemente nominato informalmente da Donald Trump come inviato speciale del presidente Usa in



Jean Potts – Due brave sorelle
freezonemagazine.com/news/jean…
In libreria dal 13 febbraio 2025 Marcia e Lucy sono due sorelle. Vivono con un padre egoista e tirannico, un medico che ha il suo studio al pianterreno di un edificio di New York di proprietà della famiglia. Sebbene non abbiano una vita che si possa dire allegra, hanno però una tranquillità economica data proprio […]
L'articolo Jean Potts – Due brave sorelle proviene da FREE ZONE MAGAZINE.
In


U.S. traders are buying 'digital residency' in Palau to skirt restrictions on the amount of cryptocurrency they can withdraw and the exchanges they can use. Major exchanges have already banned the ID, fearing abuse.

U.S. traders are buying x27;digital residencyx27; in Palau to skirt restrictions on the amount of cryptocurrency they can withdraw and the exchanges they can use. Major exchanges have already banned the ID, fearing abuse.#Features



Incontro sul Fediverso


Sabato 8 Marzo presso la sede del Linux Users Group di Mantova (LUGMan) si parla di Fediverso. Aperto a tutti.


IRAN. Minacce e insulti, si dimette Javad Zarif


@Notizie dall'Italia e dal mondo
L'ex ministro degli Esteri ed artefice dell'accordo sul nucleare del 2015, ha denunciato di essere stato al centro di attacchi che hanno preso di mira anche i figli
L'articolo IRAN. Minacce e insulti, si dimette Javad pagineesteri.it/2025/03/03/med…



#NotiziePerLaScuola
È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.


"Scorrendo la lunga lista di capi di stato e di governo, di intellettuali e di opinionisti che si sono indignati per il trattamento ricevuto da Zelensky, si fatica a trovarne qualcuno che abbia espresso sentimenti simili mentre Israele faceva a pezzi regole e principi massacrando donne e bambini in Palestina. Gli inviti a «scendere in piazza» in difesa dei «nostri valori» stridono in modo insopportabile dopo Gaza. Che pochi si siano posti il problema di questo «doppio standard» giuridico e morale nelle classi dirigenti europee e occidentali è un sintomo che non lascia presagire nulla di buono per il futuro"

(Mario Ricciardi, "il manifesto")



LATINOAMERICA. La rubrica mensile di Pagine Esteri


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Le notizie più rilevanti del mese di febbraio dall'America centrale e meridionale, a cura di Geraldina Colotti
L'articolo LATINOAMERICA. La rubrica mensile di Pagine Esteri proviene da Pagine Esteri.




Integrazioni, neotecnicismi post-narrativi, amnesie ed eclettismi vecchi e nuovi


Sul mio nuovo/vecchio blog pubblico un po' di pensieri personali sulla formazione sistemica, su alcune questioni secondo me mal poste dai tempi in cui ero uno studente e su alcune conseguenze recenti.
massimogiuliani.it/blog/2025/0…


CISGIORDANIA. Al Numan, Walaje e Wadi Fukin: villaggi palestinesi prigionieri dei coloni


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Tra Gerusalemme e Betlemme, l’espansione degli insediamenti israeliani soffoca questi tre e altri centri abitati. Un’esistenza fatta di chiusure e posti di blocco da passare. Il Muro di Israele isola migliaia di persone
L'articolo



Elli De Mon – Raìse
freezonemagazine.com/articoli/…
E’ come se si fosse chiuso il cerchio. Questo il pensiero che si faceva strada ascolto dopo ascolto di questo nuovo album di Elli De Mon, artista vicentina che con Raìse tocca un passaggio importante, a mio avviso fondamentale della sua produzione discografica, già in grado di lasciare perle su un percorso certamente non semplice. […]
L'articolo Elli De Mon – Raìse proviene da FREE ZONE MAGAZINE.
E’ come se si


La pericolosa Louie Louie
freezonemagazine.com/rubriche/…
“In questo locale ci sono molte più persone di quante ne può contenere“. Con questa frase l’agente di polizia si rivolge al gestore di una sala da ballo di Tacoma che si vede costretto ad allontanare tutti. Robin Roberts che in quel momento è sul palco chiede di poter completare il suo set musicale e […]
L'articolo La pericolosa Louie Louie proviene da FREE ZONE MAGAZINE.
“In questo locale ci sono


#NoiSiamoLeScuole, il video racconto di questa settimana è dedicato alla nuova Scuola primaria “Albertini” di Gravellona Toce (VB), abbattuta e ricostruita con i fondi #PNRR destinati alla realizzazione di nuove scuole, all’IC “Antonio Fogazzaro” di …


che si fa con un raspberry pi?


ciao a tutti, cosa si può fare con un raspberry, senza essere troppo smanettoni? si può usare come pc? o solo per fare nas, server, media center? riesce a far girare blender, the gimp, libreoffice, eccetera? e tutti quei software che han bisogno dei processori grafici?
Grazie

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