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2025 Component Abuse Challenge: A Piezo Disk Powers A Transmitter


A piezo disk transducer is a handy part for reproducing beeps and boops, and can also function as a rudimentary microphone. Being a piezoelectric element, it can also generate usable power. Enough to run a radio transmitter? [b.kainka] is here to find out, with what may be the simplest possible transmitter circuit.

The active element in the circuit, such as it is, comes from a crystal. This functions as an extremely stable and high Q tuned circuit. When excited by a pulse of electricity, the circuit will carry oscillations in a similar manner to a bell ringing until the pulse is exhausted. A small lever fashioned from a piece of wire supplies the voltage by flexing the piezo disk and a contact, a diode discharges the reverse voltage as the disk returns to shape, and a small capacitor provides an AC path to ground. It works, if a small pulse of very low-power RF near the crystal’s frequency can be described as working.

It may not be the most practical transmitter, but it’s certainly something we’ve not seen before. It’s part of our 2025 Component Abuse Challenge, for which you still have time to make an entry yourself if you have one.

2025 Hackaday Component Abuse Challenge


hackaday.com/2025/11/02/2025-c…

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Riflessione sul degrado umano e la deriva culturale

Stiamo attraversando un periodo storico in cui la coesione sociale sembra dissolversi: cresce l’individualismo, la fiducia reciproca si erode e riemerge una mentalità di chiusura, sospetto e semplificazione autoritaria. È la stessa dinamica che alimenta l’avanzata delle destre estreme in molti paesi.

Le cause non sono uniche: sono intrecciate tra ambiente, tecnologia, economia, cultura e psicologia collettiva.

Inquinamento invisibile: microplastiche e sostanze tossiche

Le microplastiche e le cosiddette “sostanze eterne” (PFAS, bisfenolo A, ftalati) sono ormai presenti in quasi tutti gli ecosistemi, nel suolo, nei fiumi, perfino nei nostri organi.

Studi recenti hanno trovato microplastiche nello stomaco umano, con una media di 9,4 particelle per individuo in analisi post-mortem.

La ricerca segnala effetti avversi su apparato digerente, respiratorio e riproduttivo, con alterazioni del microbioma intestinale e infiammazione cronica.

Queste sostanze interferiscono con ormoni e metabolismo, e potrebbero influenzare anche l’umore e la stabilità emotiva, come suggeriscono studi sugli interferenti endocrini.

Quando il corpo è indebolito da sostanze che alterano equilibrio e benessere, anche la mente collettiva si fa più fragile. Si diventa meno resistenti allo stress, più irritabili, più inclini al pessimismo o alla rabbia: un terreno fertile per la manipolazione politica e le derive estremiste.

Migrazione, identità e percezione del rischio

Le migrazioni — interne o internazionali — modificano il volto delle comunità e spesso suscitano sentimenti contrastanti.

Le ricerche mostrano che la paura dell’immigrazione è spesso scollegata dai dati reali sulla criminalità. In Cile, per esempio, un ampio studio ha rilevato che l’arrivo di immigrati ha aumentato la percezione di insicurezza, ma non i tassi reali di reato.

Altri studi confermano che non esiste un legame strutturale tra immigrazione e aumento della criminalità. Tuttavia, in contesti di esclusione o degrado urbano, la disorganizzazione sociale può favorire fenomeni devianti.

Il tema più complesso riguarda la perdita di identità culturale. Quando le comunità si sentono trascurate o travolte da cambiamenti rapidi, nasce la nostalgia di un passato “più sicuro” e la ricerca di appartenenza esclusiva.

Questo sentimento, più psicologico che razionale, è una delle leve che spinge molti verso le ideologie di chiusura e nazionalismo radicale.

L’attenzione spezzata: genitori, cellulari e bambini

La trasformazione digitale sta cambiando in profondità anche la vita familiare. L’uso eccessivo del cellulare da parte degli adulti — e dei più piccoli — ha effetti che iniziamo solo ora a comprendere pienamente.

Una ricerca del 2023 ha mostrato che i genitori distratti dal telefono riducono la vigilanza e l’interazione affettiva con i figli, con conseguenze sullo sviluppo emotivo.

Una meta-analisi su 51 studi ha trovato una correlazione significativa tra uso eccessivo dello smartphone e sentimenti di trascuratezza o disagio nei bambini.

L’esposizione prolungata agli schermi è legata a disturbi del sonno, ansia, calo dell’empatia e difficoltà scolastiche.

Non si tratta solo di salute mentale: una generazione che cresce senza un contatto empatico costante rischia di diventare più isolata, più fragile, meno capace di fidarsi. È un terreno in cui le semplificazioni e le ideologie estreme attecchiscono più facilmente.

La convergenza delle cause

Tutti questi fattori – ambientali, culturali, psicologici e tecnologici – si sommano.

Un corpo inquinato, una mente sovraccarica, una cultura frammentata e una socialità indebolita producono una società più ansiosa e polarizzata.

Le piattaforme digitali, con algoritmi che premiano emozioni forti, amplificano questa instabilità. E quando la paura diventa la lente con cui si guarda il mondo, la promessa dell’“uomo forte” o della “nazione pura” diventa seducente.

Possibili rimedi (se la volontà politica lo permetterà)

Ambiente e salute: riduzione dell’uso di plastiche monouso, monitoraggio delle microplastiche negli alimenti, bonifica delle aree contaminate, limiti severi ai PFAS e agli interferenti endocrini.

Migrazione e coesione: integrazione reale (lingua, lavoro, partecipazione civica), contrasto alla segregazione urbana, valorizzazione delle culture locali come parte di un mosaico comune.

Famiglia e educazione digitale: sensibilizzazione sull’uso equilibrato dei dispositivi, formazione dei genitori, tempo di qualità condiviso, spazi comunitari per il gioco e l’incontro.

Tecnologia e informazione: trasparenza degli algoritmi, promozione di contenuti che stimolino dialogo e fiducia, educazione al pensiero critico.

Politica e fiducia: lotta alla corruzione, finanziamenti trasparenti, consultazione dei cittadini nelle decisioni pubbliche.

Conclusione

La crisi dell’umanità non è un destino, ma il risultato di pressioni multiple che logorano il corpo, la mente e la comunità.

Ritrovare equilibrio significa tornare a prendersi cura del mondo fisico e di quello umano con la stessa attenzione: respirare aria pulita, ma anche ascoltare il prossimo; ridurre la plastica, ma anche la distanza emotiva.

Non esiste rigenerazione ecologica senza rigenerazione morale e sociale.




youtube.com/watch?v=j2Gmlj68FG…


Una buona serata, mi sono iscritto da poco e sto ancora cercando di capire come orientarmi, trovo difficoltà soprattutto nel trovare contenuti di mio interesse, per ora ho trovato attualità, politica, tecnologia, mi mancano contenuti divertenti, satira, contenuti leggeri o di How to... nell'ambiente linux. Avete qualche consiglio per me?
in reply to Daniele Scasciafratte 🇮🇹

@mte90@mastodon.uno

Sì, il #fediverse è un luogo di incontro, non di intrattenimento.

E d'altro canto, se lo usi come un "servizio" che ti viene offerto, se ti riduci a "user" o al massimo a "prosumer", invece di partecipare ad un enorme dialogo pubblico in cui una serie di comunità si confrontano, troverai "pro e contro" che ti faranno propendere per prodotti commerciali, progettati per garantirti la tua dopamina quotidiana.

Se però rifiuti di ridurti e ridurre la complessità umana a piatti stereotipi, se rifiuti di assumere i contenuti predigeriti e rigurgitati per te da chi ti controlla, troverai che il disordine caotico del fediverse è semplicemente quello del mondo reale, seppur la popolazione qui sia statisticamente diversa.

In quest'ottica #Mastodon è una palla al piede, che letteralmente spreca talmente tante risorse da favorire la creazione di istanze molto grandi in barba alla decentralizzazione.

Il #fediverso però è molto più di Mastodon: encrypted.tesio.it/2024/12/18/…

@elettrona@poliversity.it @informapirata@mastodon.uno @redflegias@mastodon.uno @graffio@mastodon.bida.im @acor3@mastodon.uno @ner0773@poliverso.org @morrolinux@mastodon.uno @dajelinux@mastodon.uno @lealternative@mastodon.uno @eventilinux@poliverso.org @BoostMediaAPS@mastodon.uno @ufficiozero@mastodon.uno

informapirata ⁂ reshared this.

in reply to Giacomo Tesio

ma chi ve lo fa 'ffa! 🤣


nessuno @giacomo ma non voglio che qualcuno pensi che non ci ho provato





Furto al Louvre: la password “LOUVRE” del sistema di sorveglianza ha messo in crisi il museo


Abbiamo recentemente pubblicato un approfondimento sul “furto del secolo” al Louvre, nel quale sottolineavamo come la sicurezza fisica – accessi, controllo ambientale, vigilanza – sia oggi strettamente interconnessa alla sicurezza logica, ovvero reti, sistemi e dati.

In quell’articolo abbiamo descritto come l’attacco al Musée du Louvre potesse essere interpretato come un vero e proprio physical‑pen test messo in atto dai malintenzionati tramite tecniche avanzate di OSINT e di CTI (Cyber Threat Intelligence) preparatorie: una ricognizione dettagliata, studio dei turni, dei flussi, e delle vulnerabilità procedurali, che ha creato le condizioni per il colpo del secolo.

Il sistema di sicurezza aveva password banali


Il “colpo del secolo” continua a scuotere la Francia, e alcuni giornali hanno riportato delle clamorose falle nei sistemi di sicurezza del museo più visitato al mondo. Sembrerebbe che dei documenti ufficiali, risalenti al 2014 e aggiornati fino al 2024, mostrano che le password dei sistemi di videosorveglianza erano estremamente banali: “LOUVRE” e “THALES“, rispettivamente il nome del museo e del software di sicurezza incaricato di proteggerlo.

La scoperta, riportata da Libération, getta una luce critica su un sistema considerato impenetrabile, ma che mostra evidenti vulnerabilità. La ministra della Cultura, Rachida Dati, inizialmente difensiva, ha dichiarato che “gli allarmi hanno suonato”, ma ha poi ha riconosciuto davanti alla Commissione Cultura del Senato che “ci sono state mancanze nella sicurezza” e che servirà un’indagine approfondita per chiarire le responsabilità.

Il 20 ottobre, poco dopo l’apertura del museo, un camion con montacarichi parcheggiato contromano sulla facciata che si affaccia sulla Senna ha facilitato l’accesso a uno dei furti più audaci nella storia del Louvre. Due uomini sono penetrati nella Galleria di Apollo, sala che custodisce alcuni dei tesori più preziosi della Francia, tagliando le vetrine con smerigliatrici in pochi minuti. Il bottino, stimato in 88 milioni di euro in gioielli, è stato raccolto e trasportato da complici in attesa su scooter Yamaha T Max.

Password e falle nella sicurezza


Le telecamere, che avrebbero dovuto documentare l’intero colpo, hanno restituito immagini poco chiare e incomplete. Dopo una settimana di indagini, la polizia francese ha effettuato due ondate di arresti, il 25 e il 29 ottobre, portando in totale sette persone in custodia cautelare. Quattro di loro sono state formalmente accusate di rapina organizzata e associazione a delinquere, mentre tre sono state rilasciate. I sospetti principali, due uomini di 37 anni, avevano precedenti per furto risalenti al 2015 e risiedevano a Seine-Saint-Denis.

Il dossier più imbarazzante riguarda la gestione digitale del museo. Già nel dicembre 2014, tre esperti dell’Agenzia nazionale per la sicurezza dei sistemi informatici (ANSSI) avevano condotto un’ispezione della rete informatica del Louvre, analizzando telecamere, allarmi e controlli d’accesso. Il rapporto evidenziava un rischio significativo: chiunque fosse riuscito a prendere il controllo della rete avrebbe facilitato furti di opere d’arte.

La password predicibili/banali, risultano quindi uno degli elementi più sostanziali dell’intero sistema di sicurezza che ha facilitato il colpo del secolo.

La fortezza caduta proprio sulla sorveglianza del forziere


Il Louvre, simbolo globale dell’arte e della cultura, si trova ora sotto la lente del pubblico e dei media. La vicenda ha messo in evidenza problemi di gestione, manutenzione frammentaria e trasparenza insufficiente. Per la ministra Dati, in corsa per la sindacatura di Parigi, il furto rappresenta un duro colpo politico. L’inchiesta amministrativa è ancora in corso, ma il danno d’immagine è già evidente: il museo che custodisce la Gioconda non è riuscito a proteggere nemmeno se stesso.

Questo episodio diventa emblematico del paradosso tecnologico moderno: strumenti avanzati che dovrebbero garantire sicurezza possono, se mal gestiti, diventare il punto più vulnerabile di istituzioni apparentemente solide.

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Allarme phishing in Lombardia: usano dati sanitari reali per chiedere pagamenti


Una nuova e insidiosa campagna di phishing sta colpendo i cittadini lombardi. I truffatori inviano e-mail che sembrano provenire da una presunta agenzia di recupero crediti, chiedendo il pagamento di prestazioni sanitarie e farmaci erogati dal Sistema sanitario regionale.

A rendere particolarmente credibile l’inganno – riporta La provincia di Cremona – è un dettaglio preoccupante: i dati riportati nei messaggi – nomi di farmaci e prestazioni – risultano effettivamente prescritti alle vittime. Questa corrispondenza con informazioni reali dà alle comunicazioni fraudolente un’apparenza di autenticità che può facilmente trarre in inganno anche gli utenti più attenti.

La Polizia Postale è stata immediatamente informata e sta conducendo le indagini in collaborazione con le strutture regionali dedicate alla Privacy e alla CyberSecurity, oltre al Computer Security Incident Response Team (CSIRT) di Aria.

Le autorità invitano i cittadini alla prudenza e raccomandano di non rispondere alle e-mail ricevute, non cliccare su link o allegati e di non fornire dati personali o bancari.

Le e-mail, dal titolo “Richiesta di saldo debito”, sollecitano il destinatario a “regolarizzare la propria posizione fiscale” con un versamento di circa 40 euro su un conto corrente estero, identificato da un IBAN spagnolo.

Secondo le prime verifiche tecniche, non emergono segnali di intrusioni o furti di dati dai sistemi informatici regionali o da quelli delle Aziende Sanitarie. Tuttavia, resta da chiarire come i criminali siano entrati in possesso di dettagli così precisi sulle prescrizioni mediche dei cittadini.

Un portavoce ha ricordato come un episodio simile si fosse già verificato ad aprile, quando le e-mail truffaldine promettevano un rimborso.

L’attacco attuale, invece, sfrutta la leva opposta: il debito da saldare. “Si tratta di un’evoluzione della frode – spiegano gli esperti – che utilizza messaggi ben strutturati per generare ansia e spingere le vittime ad agire in fretta. Al momento non è stato ancora individuato il punto esatto da cui le informazioni sono state sottratte.”

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Sabrina Web 📎 reshared this.



Pi Zero Powers A Little Indoor Rover


Not every robot has to be big. Sometimes, you can build something fun that’s better sized for exploring your tabletop rather than the wastelands of Mars. To that end, [philosiraptor] built the diminutive PITANK rover.

As you might guess from the name, the rover is based on the Raspberry Pi Zero 2. It uses the GPIO pins to output PWM signals, commanding a pair of servos that drive the tracks on either side of the ‘bot. The drivetrain and chassis are made from 3D-printed components. Controlling the robot is handled via a web interface, which [philosiraptor] coded in C# to be as responsive as possible. So you can see where you’re driving, the ‘bot is also kitted out with a camera to provide a live video feed.

Given its low ground clearance and diminutive size, you’re not going to go on big outdoor adventures with PITANK. However, if you wish to explore a nice flat indoor environment, its simple tracked drivetrain should do nicely. We’ve featured a great many rovers over the years; if you’ve got a particularly special one, don’t hesitate to notify the tipsline!


hackaday.com/2025/11/02/pi-zer…



La Corea del Sud diventa un hub globale per l’intelligenza artificiale


Il vertice APEC di Gyeongju, conclusosi il 1° gennaio, ha sancito un importante passo avanti per la Corea del Sud nel settore dell’intelligenza artificiale. Grandi aziende tecnologiche internazionali hanno infatti confermato ingenti investimenti nella costruzione di data center dedicati all’IA e in altre infrastrutture strategiche.

Questi centri di calcolo, dotati di decine o centinaia di migliaia di GPU, sono fondamentali per l’addestramento e l’elaborazione dei modelli di intelligenza artificiale di nuova generazione. Fino a poco tempo fa, la Corea non era riuscita ad attrarre progetti di questo tipo a causa della scarsità di GPU e della mancanza di terreni adeguati.

La situazione è cambiata grazie a una partnership strategica con Nvidia, che ha garantito al Paese la fornitura di 260.000 GPU, e al rinnovato interesse di Amazon Web Services (AWS) e altri colossi del settore, pronti a investire miliardi di dollari in infrastrutture AI.

Gli investimenti di AWS e la “Ulsan AI Zone”


Durante il vertice, il presidente Lee Jae-myung ha incontrato il CEO di AWS Matt Garman al Gyeongju Arts Center. In quell’occasione, l’azienda statunitense ha annunciato un piano di investimenti da 5 miliardi di dollari (circa 7 trilioni di won) entro il 2031, destinato a rafforzare la rete di data center e la capacità di calcolo del Paese.

Tra i progetti principali figura la “Ulsan AI Zone”, un centro da 100 MW dedicato esclusivamente all’intelligenza artificiale, sviluppato in collaborazione con SK Group e finanziato con circa 4 miliardi di dollari. AWS ha inoltre in programma la realizzazione di due ulteriori data center AI nelle aree di Incheon e Gyeonggi.

Dal 2023 l’azienda ha già completato un data center da 100 MW nel complesso industriale di Gajwa-dong (Incheon) e sta valutando la costruzione di un nuovo impianto da 80 MW a Goyang-si, nella provincia di Gyeonggi-do.

Nvidia e il “National AI Computing Center”


L’accordo raggiunto con Nvidia rappresenta un altro pilastro della strategia nazionale. Le 260.000 GPU che verranno fornite al governo e alle aziende coreane equivalgono a più di cinque volte il numero attualmente operativo nel Paese.

Di queste, 50.000 GPU saranno destinate alla realizzazione del “National AI Computing Center”, un vasto data center che fungerà da base per l’intera infrastruttura nazionale di intelligenza artificiale. Il progetto sarà probabilmente affidato al consorzio Samsung SDS e sorgerà a Solaseedo, nella contea di Haenam (provincia di Jeolla Meridionale).

Grazie a questa iniziativa, università, centri di ricerca e startup locali potranno accedere a risorse di calcolo finora fuori dalla loro portata. Tra i beneficiari figurano anche Naver, LG AI Research Center, SK Telecom, NC AI e Upstage, impegnati nella corsa alla creazione della cosiddetta “intelligenza artificiale nazionale”.

OpenAI, Samsung e SK uniscono le forze


Anche OpenAI, la società statunitense sviluppatrice di ChatGPT, ha deciso di potenziare la propria presenza in Corea del Sud. L’azienda sta collaborando con Samsung e SK Group alla costruzione di due data center AI, ciascuno con una capacità iniziale di 20 MW, situati rispettivamente a Pohang e nella provincia di Jeolla Meridionale, con possibilità di espansione.

Entrambe le aziende coreane partecipano inoltre al colossale progetto “Stargate” di OpenAI, del valore di 500 miliardi di dollari, che mira alla creazione di un’infrastruttura globale per l’IA. Nell’ambito di questo accordo, OpenAI ha richiesto a Samsung Electronics e SK Hynix la fornitura mensile di 900.000 moduli DRAM ad alte prestazioni.

Il presidente di SK Group, Chey Tae-won, e il CEO di OpenAI, Sam Altman, hanno formalizzato la partnership con la firma di un memorandum d’intesa (MOU) e una lettera di intenti (LOI) per la fornitura di memorie, durante una cerimonia tenutasi il 1° del mese scorso presso l’edificio SK Seorin di Seul.

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La mania di protagonismo: il palcoscenico permanente dell’oggi
freezonemagazine.com/articoli/…
In una una domenica bigia d’autunno mi assale una triste riflessione sul comportamento umano nell’epoca dell’esposizione mediatica. C’è un filo rosso che unisce i social network, i talk show televisivi e persino i gesti quotidiani: la mania di protagonismo. Viviamo in un’epoca in cui non basta esserci, occorre mostrarsi, gridare la



Convocazione del Consiglio di Istituto per mercoledì 5 novembre dalle ore 16:00

Come riportato nella [url=https://web.spaggiari.eu/sdg/app/default/view_documento.php?a=akVIEW_FROM_ID&id_documento=203071392&sede_codice=RMLG0005[/url] reperibile sulla sezione "Albo online" del sito web dell'Istituto, è stato convocato un Consiglio di Istituto per mercoledì 5 ottobre dalle ore 16:00 .

Chiunque desiderasse assistere come uditore alla seduta, potrà inviare una richiesta all'indirizzo email della scuola avente come oggetto:

Richiesta di partecipazione in qualità di uditore al Consiglio di Istituto del 5 novembre

Qui un canovaccio del testo:

Alla cortese attenzione della dirigenza dell'Istituto
Con preghiera di diffusione alla presidenza del Consiglio di Istituto,

Buongiorno,
come genitore dell'alunn__ _______________ ___________, desidero assistere in qualità di uditore al consiglio di istituto che si terrà il giorno 5 novembre.

A tal fine chiedo la possibilità di disporre dei parametri di accesso che mi consentano di accedere alla sessione di videoconferenza in modalità ascoltatore.

Cordiali saluti,
NOME COGNOME

La scuola potrà quindi inviare il link di accesso come spettatore della videoconferenza, cui potrebbe essere necessario accedere con l'account google del proprio figlio.

Questo è l'ordine del giorno provvisorio del Consiglio di Istituto:

  1. Approvazione verbale seduta precedente
  2. Approvazione progetti 2025-25
  3. Piano viaggi d’istruzione e mete a.s. 2025-26 nelle more del regolamento dei Viaggi
  4. Organigramma Liceo classico Augusto a.s. 2025-26 variazioni e integrazioni
  5. Atto di indirizzo DS a.s. 2025-26
  6. Criteri di precedenza in caso di esuberi iscrizioni a.s. 2026-27
  7. Adesione Consorzio con IIS Luzzatti Palestrina Per Progettualita’ Candidatura Erasmus+ Ka 120 Per Accreditamento Triennale Fino Al 2027
  8. Adesione progetti ERASMUS
  9. Adesione Progetto PER CHI CREA - Bando 2 - Formazione e Promozione culturale nelle scuole (progetti volti al rafforzamento della formazione e della promozione culturale nelle scuole italiane statali e paritarie, eventualmente in collaborazione con altri soggetti specializzati e con le scuole di musica, d’arte, di danza, di scrittura. Un'attenzione particolare verrà riservata alle scuole situate nelle "periferie urbane". La proposta progettuale potrà riguardare la realizzazione o il rafforzamento di un percorso formativo- creativo in uno dei seguenti settori artistici: Arti visive, performative e multimediali - Cinema - Danza - Libro e lettura - Musica - Teatro.
  10. Adesione Rete Arete
  11. Adesione Rete Proxenia
  12. Adesione Rete Eudaimon
  13. Adesione Progetto Piano delle Arti
  14. Elenco conferme e nuove adesioni Accordi di rete
  15. Iniziative studenti a favore della pace
  16. Varie ed eventuali


Il Re burlone


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/11/il-re-b…
La vittoria di Milei alle elezioni argentine conferma un trend favorevole alla destra nel mondo libero. Il popolo argentino resta affascinato dall’uomo con la sega a motore. Non è un caso isolato tra i politici di destra, in quanto l’elettorato non vuole più seguire ragionamenti complessi e preferisce chi promette soluzioni

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Quindi per salvare i cristiani si può bombardare un paese sovrano, mentre se la Russia entra in un paese per salvare i russofoni, sono criminali? Gli Usa invece sono immuni da tutto?


Trump: 'Nigeria fermi uccisioni di cristiani o attaccheremo' • Imola Oggi
imolaoggi.it/2025/11/02/trump-…




Meno male che è un premio Nobel per la pace, altrimenti chissà cosa chiedeva. È ormai palese che alcuni Nobel sono manipolati, usati dai regimi per i propri scopi .


Venezuela
La vincitrice del premio Nobel (per la pace) María Corina Machado chiede agli Stati Uniti di bombardare il Venezuela, dicendo che l'azione militare è l'unico modo per rimuovere Nicolás Maduro dal potere.

Samu-News



tutti vogliono un mondo giusto e bello. ma il problema è definire nel dettaglio cosa si intende per giusto e bello. cosa definisce esattamente un mondo giusto e bello? un mondo senza persone obese? o tutti pallidi? facile essere tutti d'accordo se in realtà non parli di niente e non definisci niente. ma il problema è chi neppure si pone le domande. evitare di farsi domande NON è la soluzione.



vedi i criteri che usa la gente per scegliere la nuova auto e capisci che non c'è speranza e che siamo fottuti. spero che almeno il botto sia rapido e veloce. e mi piacerebbe che per una volta ci rimettesse solo la specie umana. ti cascano proprio le braccia. "quest'auto è bella". ma non sai dire altro? cosa hai nel cervello? solo muffa e cancrena? come il fatto che in estate si vendano più auto con l'aria condizionata. ma l'aria condizionata dura una stagione? l'anno dopo la ricompri? hai bisogno di avere caldo il quel momento per sapere come stai in estate e per decidere se vuoi o no l'aria condizionata? ma come ragiona la gente quando sceglie e fa gli acquisti? superficiali di merda...


I nuovi imperativi geopolitici nell’era del cyberspazio. L’analisi di Preziosa

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Il cyberspazio ha assunto piena rilevanza geopolitica, costituendo una nuova dimensione del potere e ridefinendo le categorie tradizionali di sovranità, sicurezza e conflitto. Non è un ambiente immateriale, ma un’infrastruttura strategica globale che




The mummified remains of two duck-billed dinosaurs exposing skin, spikes, flesh, the first reptilian hooves ever discovered.


There’s a Dinosaur ‘Mummy Zone.’ Here’s What Scientists Found There.


Welcome back to a special scary installment of the Abstract! Is Halloween over? Technically yes. But as lovers of spooky season will know, the fallout from Halloween—when dawn reveals the remains of the festivities—is an extension of the day itself. That is why I have assembled a parade of horrors for you this morning.

First, ancient mummies from a watery grave. Then: : let’s get tangled up in one of the great mysteries of spider webs; watch out for the venomous snakes; and lastly, scientists literally ask where the bodies are buried.

For more of my work, check out my book First Contact: The Story of Our Obsession with Aliens, or subscribe to my personal newsletter the BeX Files.

And now, Halloween is over but the darkness lingers on…

Prepare to enter the “mummy zone”


Sereno, Paul et al. “Duck-billed dinosaur fleshy midline and hooves reveal terrestrial clay-template ‘mummification.’ Science.

If you think human mummies are scary, wait until you meet dinosaur mummies.

Paleontologists have discovered the mummified remains of two duck-billed dinosaurs that belong to the species Edmontosaurus (go Oilers!) annectens, which lived 66 million years ago in what is now Wyoming.

The immaculate preservation of the animals—a 2-year-old juvenile and young adult that was roughly 5 to 8 years old—exposed unprecedented corporeal details, such as intricate polygonal scales, spinal spikes, fleshy contours, skin wrinkles, and the first hooves ever identified in a dinosaur (or any reptile), making them the oldest hooves in the fossil record.
The scaly skin of a crest over the back of the juvenile duck-billed dinosaur Edmontosaurus annectens, nicknamed "Ed Jr." Image: Tyler Keillor/Fossil Lab

“The late juvenile is the first subadult dinosaur mummy on record and the first large-bodied dinosaur preserving the fleshy midline over the trunk,” said researchers led by Paul Sereno of the University of Chicago. “The early adult is the first hadrosaurid to preserve the entire spike row from hips to tail tip and the first reptile preserving wedge-shaped pedal hooves.”

These “end-Cretaceous E. annectens preserve the oldest hoof renderings for any tetrapod, the first record of hooves in a reptile” and “the first instance of a hooved tetrapod capable of bipedal locomotion,” the team added.
Dinosaur hoof. Image: Tyler Keillor/UChicago Fossil Lab

For more than a century, paleontologists have discovered dinosaur mummies in what the team delightfully calls the “mummy zone” of the Lance Formation of east-central Wyoming. In addition to adding new specimens to this collection, Sereno and his colleagues have also shed light on the rare process of “clay templating” that produces this preservation of mummified flesh, skin, and other soft tissues.

As the carcasses of these Edmontosaurs dried in the Cretaceous sun, they were suddenly immersed under a flash flood that left a thin biofilm over their skin, preserving the three-dimensional soft tissues in time. The team concluded that “the extraordinary preservation of the ‘mummy zone’ is due to rapid subsidence in a coastal setting subject to seasonal drought-flood cycles.”
youtube.com/embed/i2OYcptFl9c?…
While it’s sad that these dinos died young, it’s a miracle that we can observe their flesh, skin, and hooves 66 million years later. Anyway, it’s not as if they had much to look forward to, since the die was already cast for the non-avian dinosaurs. In this case, the die is an apocalyptic space rock to which we humans owe our existence—and the reality of these cosmic gambles of fate is frankly scarier than any mummy, even a dinosaur mummy, ever could be.

In other news…

Deck the halls with stabilimenta


Greco, Gabriele et al. “The effect of different structural decoration geometries on vibration propagation in spider orb webs.” PLOS One.

Halloween revelers will be taking down their decorative spider-web today, but real spiders keep their web decor up all year long. Researchers have long struggled to make sense of the silky zigzag ornaments that some spiders weave, known as “stabilimenta,” which could serve as insect attractors, predator defense, thermal protection, or water collection. Nobody is really sure!
An example of stabilimentum in Argiope bruennichi web. Image: Pierluigi Rizzo (member of Aracnofilia - Italian Society of Arachnology), CC-BY 4.0 (creativecommons.org/licenses/b…)

Now, a team has suggested that stabilimenta might be vibrational amplifiers that help alert spiders to prey impacting the web. “No studies have yet investigated how web decorations affect vibration propagation in orb webs,” said researchers led by Gabriele Greco of the Swedish University of Agricultural Sciences. By studying wasp spiders in Sardinia, the team found that in certain cases, ”the presence of the stabilimentum enhances the spider’s ability to detect prey location…compared to webs without a stabilimentum.”

“However, from a biological standpoint, the high variability in stabilimentum geometry suggests that the observed differences in elastic wave propagation are unlikely to have a consistent or significant functional role,” the team added.

In other words, these web decorations still defy a one-size-fits-all explanation. My own hypothesis is that they are just the dorm room posters of the spider world.

A new antivenom bites back


Ahmadi, Shirin et al. “Nanobody-based recombinant antivenom for cobra, mamba and rinkhals bites.” Nature.

Though I am a militant ophiophilist, even I can see how a clade of dangerous limbless weirdos ended up becoming so widely feared and maligned. Snakes kill tens of thousands of people per year, an ongoing tragedy that has galvanized researchers to develop antivenom “cocktails” that could treat snakebit emergencies across many species while also mitigating adverse immunological reactions.

A new study has now addressed this challenge “by immunizing an alpaca and a llama with the venoms of 18 different snakes, including mambas, cobras and rinkhals,” said researchers led by Shirin Ahmadi of the Technical University of Denmark.

The cocktail “effectively prevented venom-induced lethality in vivo across 17 African elapid snake species” and “shows considerable promise for comprehensive, continent-wide protection against snakebites by all medically relevant African elapids,” the team added.

While it will take much more research to prove it is safe and effective in humans, the antivenom is a significant step toward preventing snakebite deaths and injuries. It's also about the only cocktail that you hope you’ll never have the desire to order.

The more (dead), the merrier


Ma, Quanbao et al. “The spatiotemporal distribution characteristics and influencing factors of ancient tombs in China: A study on the conservation of ancient tombs in China.” PLOS One.

We’ll close on that most hallowed of Halloween traditions—a trip to the haunted cemetery.

In an unprecedented study, researchers mapped out tens of thousands of ancient Chinese tombs spanning the past 4,000 years since the Xia Dynasty. The team used mapping software to analyze the age and location of the tombs to search for clues about the social and political impacts on burial locations.
The shift trajectory of burials across different historical periods. Image: Ma et al., 2025, PLOS One, CC-BY 4.0 (creativecommons.org/licenses/b…)

“The number of ancient tombs varied significantly across historical periods” with the Qing dynasty (1644 - 1912) accounting for 47.012 percent of the national total, while the Sui dynasty (581 - 618) had only 0.134 percent, according to researchers led by Quanbao Ma of the Beijing University of Civil Engineering and Architecture.

“From a temporal perspective, periods of frequent dynastic transitions and wars in Chinese history were often accompanied by significant population declines and migrations,” the team added. “However, during post-war recovery and periods of societal stability, population numbers typically rebounded and grew rapidly, which was also reflected in the increasing number of deceased individuals requiring burial.”

In other words, contrary to Halloween lore, it can be a good sign to find a lot of dead bodies in one place because it’s often an indicator of more peaceful and stable times (dead bodies, after all, are the product of living ones). What might be more creepy is an absence of graves in your general vicinity. With that in mind, go visit your local ghosts; they are great company this time of year.

Thanks for reading! See you next week.




Dolcetto o scherzetto?


Dolcetto o scherzetto?” Un tempo era solo una domanda innocente, il preludio a una caramella o a uno scherzo. Oggi è diventata la formula che riassume perfettamente la società in cui viviamo. Viviamo in un gigantesco Halloween permanente, dove tutti bussano alle porte degli altri — social, commerciali o politiche — chiedendo il proprio piccolo premio zuccherato, fingendo di non sapere che lo scherzetto è già incluso nel pacchetto. ildivulgatoreculturale.blog/20


Un ponte sul mare dei conti.


noblogo.org/transit/un-ponte-s…


Un ponte sul mare dei conti.


(174)

(PST)

Il dibattito sul ponte sullo stretto di Messina di questi giorni va oltre la politica. I rilievi della Corte dei conti non sono un atto di ostruzionismo, ma l’esercizio di una funzione di garanzia che tutela la legalità, la trasparenza e la corretta gestione delle risorse pubbliche. In un sistema democratico equilibrato, il controllo non è un freno, ma uno strumento di responsabilità.

Il progetto del ponte muove circa 14 miliardi di euro, coinvolge interessi strategici e incide sull’ambiente, sull’economia e sulla coesione territoriale. È naturale, e necessario, che la Corte chieda chiarezza su piani finanziari, sostenibilità economica e conformità giuridica degli atti, per assicurare che ogni fase rispetti le norme sui contratti pubblici e sulla spesa dello Stato.

Nel caso del governo Meloni, la spinta verso una realizzazione rapida dell’opera è ovvia: il ponte è diventato un simbolo politico, un progetto identitario che promette infrastrutture e sviluppo. Tuttavia, l’urgenza non può sostituire la trasparenza né giustificare forzature amministrative. Il ruolo della Corte è proprio quello di ricordare che una grande opera vive solo se fondata su basi legali solide e su una gestione finanziaria sostenibile.

(PST2)

Parlare di “attacco” o “ostacolo” da parte della Corte significa travisare la sua missione costituzionale. La funzione di controllo serve a rafforzare la credibilità dell’azione di governo, non a limitarla. In un periodo in cui il debito pubblico pesa e i margini di spesa sono stretti, è fondamentale che ogni euro investito sia tracciabile e coerente con i vincoli di legge.

La correttezza dei rilievi contabili sta nel richiamare l’attenzione su elementi tecnici che non possono essere ignorati: la revisione dei contratti con i concessionari, la copertura finanziaria pluriennale, la valutazione dei rischi ambientali e la trasparenza delle gare. Sono queste le condizioni per evitare arbitrio, sprechi o contenziosi futuri che rallenterebbero ulteriormente i lavori. La vera modernizzazione non è solo costruire infrastrutture, ma farlo rispettando le regole e garantendo che la spesa pubblica sia un investimento per tutti, non un rischio collettivo.

Ora serve che il governo Meloni abbandoni la retorica distrattiva. Se davvero la priorità è costruire il futuro dell’Italia, si dimostri di saperlo fare passando dal rispetto delle leggi e dall’ascolto delle istituzioni di controllo. Solo così questa opera potrà essere il simbolo di un paese credibile, non di una stagione di scorciatoie, e non divenire l’ennesimo fallimento di un esecutivo che, per ora, non ha portato a casa quasi nulla.

#Blog #PonteSulloStretto #GovernoMeloni #Opinioni #Italia #Politica

Mastodon: @alda7069@mastodon.unoTelegram: t.me/transitblogFriendica: @danmatt@poliverso.orgBio Site (tutto in un posto solo, diamine): bio.site/danielemattioli

Gli scritti sono tutelati da “Creative Commons” (qui)

Tutte le opinioni qui riportate sono da considerarsi personali. Per eventuali problemi riscontrati con i testi, si prega di scrivere a: corubomatt@gmail.com





E bravo Crosetto...


«Quelle persone vanno prese a calci e mandate via» - Il Post
https://www.ilpost.it/2025/11/01/crosetto-cori-fascisti-parma-fratelli-ditalia/?utm_source=flipboard&utm_medium=activitypub

Pubblicato su News @news-ilPost




Anduril accelera sul suo loyal wingman. Effettuati i primi test di volo del “Fury”

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Il loyal wingman di Anduril prende ufficialmente il volo. Venerdì scorso, secondo quanto affermato dalla stessa Us Air Force, il prototipo dell’Yfq-44A “Fury” realizzato dalla start-up americana avrebbe iniziato ufficialmente i test di volo in una località



Presentazione del volume di Antonella Attanasio “Don Diego alla corte roveresca di Casteldurante: l’Historia naturale dell’elefante” 12 novembre 2025, ore 17.00


Conoscete la storia dell’elefante Don Diego?

Venite a scoprirla il 12 novembre alla Biblioteca Universitaria Alessandrina!
Verrà presentato il volume “Don Diego alla corte roveresca di Casteldurante: l’Historia naturale dell’elefante” di Antonella Attanasio.

Primo dei “Quaderni” della collana “Immaginare i Saperi” per De Luca Editori d’Arte

Interventi di:
Daniela Fugaro, direttrice della Biblioteca Universitaria Alessandrina

Massimo Moretti, Sapienza Università di Roma

Lucia Tomasi Tongiorgi, Accademia Nazionale dei Lincei

Antonella Sbrilli, Sapienza Università di Roma

Ore 17.00 Sala Bio Bibliografica
Biblioteca Universitaria Alessandrina
Palazzo del Rettorato della Sapienza
Piazzale Aldo Moro, 5
🐘
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#immaginareisaperi#bibliotecauniversitariaalessandrina#sapienzauniversitàdiroma

@delucaeditori@massimo_.moretti@antonellattanasio@diconodioggi@storiadellarterivista@bibliotecaalessandrina


alessandrina.cultura.gov.it/pr…






Public records are for the public


Dear Friend of Press Freedom,

It’s been 220 days since Rümeysa Öztürk was arrested for co-writing an op-ed the government didn’t like. Read on for news from California, Washington D.C. and Maryland as the government shutdown drags on.

Public records are for the public


When Wired made public records-based stories free, subscriptions went up.

When 404 Media published reporting that relied on the Freedom of Information Act without a paywall, new sources came forward.

Freedom of the Press Foundation (FPF) spoke to Wired Global Editorial Director and FPF board member Katie Drummond, and 404 Media co-founder Joseph Cox about why giving the public access to public records reporting is good for journalism — and for business. Read more here.

Shutting down the government doesn’t shut down the First Amendment


It’s absurd and unconstitutional to exclude reporters from immigration hearings unless they get government permission to attend, especially when it’s impossible to obtain permission due to the government shutdown, and particularly when the current government despises First Amendment freedoms and will use any opportunity to evade transparency.

And yet that’s exactly what an immigration court in Maryland did this week. We wrote a detailed letter to the top judge at the courthouse explaining why they need to reverse course, both to comply with the law and for the sake of democracy. The next day, Capital News Service reported that the court had backed down and lifted the ban. Read the letter here.

No secret police in LA


Award-winning journalist Cerise Castle sued Los Angeles County in July and obtained a court order for the department to release the sheriff’s deputy ID photographs.

But now the county is appealing. Its objection to allowing the public to identify law enforcement officers is especially striking when Angelenos and others across the country are outraged by unidentified, masked federal immigration officers abducting their neighbors. It also comes on the heels of the city of Los Angeles embarrassing itself with its failed effort to sue a journalist for publishing officer photographs.

We connected with Castle’s lawyer, Susan Seager, to try to figure out what the department is thinking. Read more here.

Top three questions about the White House ballroom


FPF’s Daniel Ellsberg Chair on Government Secrecy Lauren Harper has lots of questions about the demolition of a section of the White House to construct a ballroom.

She wrote about three of them for our government secrecy site, The Classifieds: (1) Is there a budget? (2) Who are the donors, and what do they get in return? and (3) Where should we look for answers about what’s going on at the East Wing? Read more here.

What we’re reading


U.S. assessment of Israeli shooting of journalist divided American officials (The New York Times). A retired U.S. colonel has gone public with his concern that the Biden administration’s findings about the 2022 killing of Palestinian-American journalist Shireen Abu Akleh by the Israeli military were “soft-pedaled to appease Israel.” There has been “a miscarriage of justice,” he says.

ICE detains British journalist after criticism of Israel on US tour (The Guardian). The detention of Sami Hamdi by U.S. Immigration and Customs Enforcement solely for his views while on a speaking tour in the U.S. is a blatant assault on free speech. These are the tactics of the thought police.

Trump and Leavitt watch with glee as the press is crumbling (Salon). “As the press becomes more subservient and less independent, the firsthand knowledge needed to even stage a fight to get our mojo back is a whisper in the ether,” writes Brian Karem. That’s why veteran journalists who know how abnormal this all is need to be extra vocal these days.

Atlanta journalist says he ‘won’t be the only’ one deported by Trump officials (The Guardian). “It’s not the way I wanted to come back to my country – deported like a criminal,” journalist Mario Guevara told Briana Erickson of FPF’s U.S. Press Freedom Tracker from El Salvador. Read The Guardian’s story, based on reporting by the Tracker.

One third of all journalists are creator journalists, new report finds (Poynter). It’s no time for gatekeeping. There aren’t enough traditional J-School trained journalists to adequately document every ICE abduction – let alone everything else going on. We appreciate everyone who is exercising their press freedom rights, no matter how they’re categorized.

RSVP


freedom.press/issues/public-re…



Transparenzbericht 3. Quartal 2025: Unsere Einnahmen und Ausgaben und verschiedene Hüte


netzpolitik.org/2025/transpare…



This week, we discuss keeping FOIA reporting in front of a paywall, Ray-Bans, and what pregnate Schoolhouse Rock bills say about our current AI-driven hellscape.#BehindTheBlog


Behind the Blog: Ray-Bans Are No Longer Cool or Timeless


This is Behind the Blog, where we share our behind-the-scenes thoughts about how a few of our top stories of the week came together. This week, we discuss keeping FOIA reporting in front of a paywall, Ray-Bans, and what pregnate Schoolhouse Rock bills say about our current AI-driven hellscape.

JOSEPH: Yesterday I did a livestreamed event with Freedom of the Press Foundation and WIRED. It was called Unpaywalled: The case for making public records-based reporting free and you can check it out here.

As you might know, we made a decision very early on with 404 Media, I think in the first week maybe, to not paywall our Freedom of Information Act (FOIA) reporting. There are a few reasons, but the main one simply is that with public records, we think people should be able to see those records without paying. It’s like a government agency publishing certain databases, or census data, or whatever. These are public records and should be published or re-published as such.

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Photos captured by Mobile Fortify will be stored for 15 years, regardless of immigration or citizenship status, the document says.#FOIA #ICE #CBP


You Can't Refuse To Be Scanned by ICE's Facial Recognition App, DHS Document Says


📄
This article was primarily reported using public records requests. We are making it free to read as a public service. FOIA reporting can be expensive, please consider subscribing to 404 Media to support this work. Or send us a one time donation via our tip jar here.

Immigration and Customs Enforcement (ICE) does not let people decline to be scanned by its new facial recognition app, which the agency uses to verify a person’s identity and their immigration status, according to an internal Department of Homeland Security (DHS) document obtained by 404 Media. The document also says any face photos taken by the app, called Mobile Fortify, will be stored for 15 years, including those of U.S. citizens.

The document provides new details about the technology behind Mobile Fortify, how the data it collects is processed and stored, and DHS’s rationale for using it. On Wednesday 404 Media reported that both ICE and Customs and Border Protection (CBP) are scanning peoples’ faces in the streets to verify citizenship.

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#FOIA #ice #cbp


Gli Stati Uniti sono pronti a colpire il Venezuela. Ecco cosa sta succedendo

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Gli Stati Uniti sono pronti a colpire il Venezuela e Donald Trump ha dato il via libera per procedere alle azioni militari all’interno del Paese. Potrebbe accadere già nelle prossime ore. Questo è quanto riporta il Miami Herald – rapidamente ripreso da Forbes e altri



I've just received my Bark Sweden wooden case, it's the second one, as I got one for my FP5 too. This time I bought the Masur birch, with reinforced corners.

It's absolutely beautiful!

It's a real piece of art and it fits like a glove on my FP6.

It's about 1 mm over the glass screen so the screen should be well protected. The grip is more secure than with the original Fairphone cover (which is also good).

It's not cheap, but I think it's really worth the money.

If you're thinking about a Christmas gift for yourself think of this case. 😁

I'll leave some pics.

barksweden.com/en/fairphone

(More pics in the comment).

#Fairphone #BarkSweden

in reply to DoomsdaysCW

@DoomsdaysCW you tagged FP5, it's a FP6 cover (but Bark Sweden also makes covers for other FP models).