Presunto Data Leak da EY: 4 TB di Backup SQL Esposti su Cloud Azure
Negli ultimi giorni il presunto data leak di Ernst & Young (EY) è diventato uno dei temi più discussi nel panorama della cybersecurity internazionale.
Ho deciso di ricostruire la vicenda passo dopo passo, partendo dalle evidenze tecniche condivise da Recorded Future e dall’analisi di Neo Security, per capire non solo come è avvenuta l’esposizione, ma anche cosa può insegnarci sul controllo degli asset digitali in ambienti cloud complessi come quelli di EY.
Il file, in formato .BAK, era raggiungibile senza autenticazione e potrebbe aver contenuto informazioni sensibili, come chiavi API, credenziali di servizio e token di autenticazione.
Recentemente si sono verificati episodi di blocchi riguardanti AWS e Microsoft Azure, a causa di configurazioni di accesso errate. Questi eventi fanno apparire il cloud come una fortezza fragile, che può essere compromessa da un semplice guasto o da una configurazione scorretta.
Fonte: NeoSecurity
L’episodio, pur essendo stato risolto rapidamente e senza evidenze di accessi malevoli, apre interrogativi sulla sicurezza post-acquisizione e sulla gestione della superficie d’attacco cloud.
La “cartografia digitale” di Neo Security
Come spiegato nel post ufficiale di Neo Security e nel report di Recorded Future, la scoperta è avvenuta durante un’operazione di attack surface mapping finalizzata a mappare le esposizioni pubbliche di grandi organizzazioni internazionali.
Durante la scansione, il team ha individuato un file .BAK accessibile senza autenticazione e ha eseguito una HEAD request, una richiesta HTTP che consente di leggere solo le intestazioni del file senza scaricarlo.
La risposta — HTTP 200 OK con un Content-Length di circa 4 TB — è bastata per capire che si trattava di un backup di dimensioni imponenti, potenzialmente contenente dati interni di grande valore.
Attraverso un’analisi dei metadati DNS e SOA, il bucket è stato collegato al dominio ey.com, riconducendolo all’infrastruttura EY.
In seguito, i ricercatori hanno identificato il file come un backup completo di Microsoft SQL Server, comprensivo non solo dello schema e dei dati applicativi, ma anche di possibili credenziali, chiavi API, token OAuth e password di servizio.
Dentro l’indagine di Neo Security
Neo Security descrive il proprio lavoro non come una semplice attività di scanning, ma come una vera e propria “cartografia digitale del rischio”, volta a individuare ciò che spesso le organizzazioni stesse ignorano di possedere.
Durante questa mappatura, il team ha rilevato l’anomalia su Azure e, attraverso una serie di richieste HTTP passive, ha confermato che il bucket era pubblicamente accessibile e conteneva un file di backup di circa 4 TB.
Secondo i ricercatori, la causa risiede in una ACL (Access Control List) configurata in modo errato: probabilmente un processo di backup automatizzato impostato su public per effetto di impostazioni di default troppo permissive.
Dopo la segnalazione, EY ha reagito con prontezza, chiudendo l’esposizione entro circa una settimana e collaborando con Neo Security nella fase di triage.
Pur non essendoci prove di un’esfiltrazione, il team sottolinea che i dati “potrebbero essere stati visibili a più soggetti durante la finestra temporale”, data la presenza costante di scanner automatici nel cyberspazio.
Questo articolo si basa su informazioni, integralmente o parzialmente tratte dalla piattaforma di intelligence di Recorded Future, partner strategico di Red Hot Cyber e punto di riferimento globale nell’intelligence sulle minacce informatiche. La piattaforma fornisce analisi avanzate utili a individuare e contrastare attività malevole nel cyberspazio.
L’esposizione nel tempo digitale
Nel suo articolo, Neo Security amplia la riflessione con un esempio concreto che rende perfettamente l’idea di cosa accade quando un asset cloud diventa pubblico anche solo per pochi minuti.
L’autore racconta di un precedente incident fintech, in cui un ingegnere aveva accidentalmente impostato come pubblico un bucket Amazon S3 e poi, dopo appena cinque minuti, aveva corretto l’errore convinto di essere al sicuro.
Non lo era affatto. In quei pochi minuti, l’intero database — con dati personali, credenziali e segreti aziendali — era già stato intercettato e copiato.
“Gli attaccanti non scansionano casualmente. Dispiegano migliaia di scanner automatizzati in ogni angolo di Internet.
Dispositivi IoT compromessi? Botnet. Router domestici violati? Botnet. Istanze cloud bucate? Botnet.”
(Neo Security, “The 4 TB Time Bomb”)
Queste reti di scanner distribuiti non “navigano” come utenti umani: setacciano costantemente l’intero spazio IPv4 — oltre 4,3 miliardi di indirizzi — in pochi minuti, sfruttando un’infrastruttura massicciamente parallela e ottimizzata per un solo scopo: trovare dati esposti.
È una sorta di “corsa all’oro automatizzata”, in cui ogni secondo conta. Ogni nuovo bucket S3, blob Azure o storage GCS configurato male diventa immediatamente bersaglio di migliaia di richieste simultanee.
Il tempo che separa lo stato misconfigured da exfiltrated non si misura più in ore o minuti, ma in secondi.
Nel caso citato da Neo Security, l’azienda vittima aveva registrato un picco anomalo del 400% sul traffico del sito web proprio in quei cinque minuti di esposizione: non erano utenti, ma bot automatizzati che scandagliavano ogni endpoint, alla ricerca di altri varchi.
Pochi minuti dopo, il database era già nei circuiti underground e l’azienda, schiacciata dal danno reputazionale e dai costi legali, non si è mai ripresa.
Questo esempio non serve a drammatizzare, ma a chiarire un punto fondamentale:
in un mondo dove le botnet scandagliano in tempo reale l’intera Internet, non esiste “errore temporaneo”. Anche un’esposizione di pochi istanti basta perché i dati vengano individuati, copiati e diffusi.
La dichiarazione EY
A seguito della divulgazione, EY ha diffuso una nota ufficiale:
“Several months ago, EY became aware of a potential data exposure and immediately remediated the issue. No client information, personal data, or confidential EY data has been impacted. The issue was localised to an entity that was acquired by EY Italy and was unconnected to EY global cloud and technology systems.”
La società precisa che l’incidente non avrebbe coinvolto la rete globale, ma una entità acquisita da EY Italia, separata dall’infrastruttura centrale del gruppo.
La dichiarazione di EY ha un tono rassicurante, ma mette in luce un punto critico spesso sottovalutato: la gestione della sicurezza nelle entità acquisite.
Ogni acquisizione porta con sé infrastrutture, procedure e talvolta vulnerabilità ereditate. Se questi ambienti non vengono integrati e sottoposti agli stessi standard globali, possono trasformarsi in punti ciechi nel perimetro di sicurezza.
Nel caso EY, non si tratta di un attacco sofisticato, bensì di un errore di configurazione in un ambiente ereditato. Tuttavia, in un contesto globale e distribuito, un singolo bucket dimenticato può generare un impatto reputazionale enorme — anche senza una violazione effettiva dei dati.
Impatto e raccomandazioni di Recorded Future
Nel suo commento finale, l’analista del team CTI di Recorded Future ricorda che, considerato il ruolo di EY nella gestione di audit, finanza e M&A, un’esposizione di questo tipo — se sfruttata — avrebbe potuto avere conseguenze regolatorie, operative e reputazionali.
L’azienda raccomanda di:
- riesaminare periodicamente le ACL e le policy di accesso ai bucket cloud;
- implementare strumenti di Cloud Security Posture Management (CSPM) per identificare configurazioni errate;
- adottare soluzioni di Attack Surface Management (ASM) per garantire una visibilità costante sugli asset esposti.
Il caso EY dimostra che oggi la sicurezza nel cloud non dipende solo da firewall o crittografia, ma dalla consapevolezza completa degli asset digitali. Un singolo bucket mal configurato può trasformarsi in una bomba da 4 terabyte, pronta a esplodere sulla reputazione di un colosso globale.
Che l’origine sia una società acquisita in Italia o un processo di backup automatizzato, l’insegnamento resta lo stesso:
“You can’t defend what you don’t know you own.”
Non puoi difendere ciò che non sai di possedere — una frase che riassume perfettamente il cuore della sicurezza cloud moderna.
Fonti:
- NeoSecurity: “The 4TB time bomb: when EY’s cloud went public (and what it taught us)”
- SDXCentral: EY subject of whopping 4TB data breach following cloud migration error
- Cyber Security News: EY Data Leak – Massive 4TB SQL Server Backup Exposed Publicly on Microsoft Azure
- Recorded Future
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3D Printering: Liquid-Filled Filament Was Not On Our Bingo Card
[Prusa] have a number of announcements, and one of the more unusual ones is that liquid printing is coming to the Prusa XL. Specifically, printing in real, heat-resistant silicone (not a silicone-like plastic) is made possible thanks to special filament and a special toolhead. It’s the result of a partnership with Filament2, and the same process could even be used to print with other liquids, including chocolate.Look closely and you will see the detail in the nozzle, which mixes the two-part formula.
The process is as unusual as it is clever. The silicone is a two-part formula, but there is no reservoir or pump involved. Instead, there are two filaments, A and B. When mixed, they cure into solid silicone.
What is unusual is that these filaments have a liquid core. Upon entering the extruder, the outer sheath is cut away, and the inner liquid feeds into a mini mixing nozzle. The nozzle deposits the mixed silicone onto the print, where it cures. It isn’t clear from the demo where the stripped outer casing goes, but we assume it must get discarded or is possibly stowed temporarily until it can be removed.
Liquid-core filament is something we certainly didn’t have on our bingo card, but we can see how it makes sense. A filament format means the material can be handled, fed, and deposited precisely, benefiting from all of the usual things a filament-based printer is good at doing.
What’s also interesting is that the liquid toolhead can co-exist with other toolheads on the XL; in fact, they make a point of being able to extrude silicone as well as the usual thermoplastics into the same print. That’s certainly a trick no one else has been able to pull off.
There are a few other announcements as well, including a larger version of their Core One printer and an open-source smart spool standard called OpenPrintTag, a reusable and reprogrammable NFC insert for filament spools that gives you all of the convenience of automating color and material reading without the subtle (or overt) vendor lock-in that comes with it.
Watch a demo of the new silicone extruder in the video, embedded just under the page break. The new toolhead will be 1,009 USD when it launches in early 2026.
youtube.com/embed/Ugew7tXiU38?…
Does 3D-Printed Foam Make Good Custom Tires?
Wouldn’t it be nice to 3D print an entire custom tire for small robots? It sure would, so [Angus] of [Maker’s Muse] decided to investigate whether nifty new filaments like expanding TPU offer anything new in this area. He did more than just print out a variety of smooth tires; he tested each with a motorized platform attached to a load cell, driving on a dusty sheet of MDF to simulate the average shop floor, or ant weight combat robot arena.
Why bother making your own wheels? As [Angus] points out, when one is designing their own robots from scratch, it’s actually quite difficult to find something off the shelf that is just the right size. And even if one does find a wheel that is just right, there’s still the matter of fitting it to the shaft. Things would be so much easier if one could simply 3D print both wheel and tire in a material that performs well.Like TPU, but squishier.
Here’s what he found: Siraya Tech’s TPU air filament (about 70A on the Shore hardness scale) performed the best. This is TPU plus a heat-activated additive that foams up during extrusion, resulting in a flexible print that looks and feels more like foam than usual TPU. It makes a promising tire that performs as well as it looks. Another expanding filament, PEBA air (also from Siraya Tech) didn’t look or perform as well, but was roughly in the same ballpark.
Both performed better than the classic DIY options of 3D-printed plain TPU, or laser-cut EVA foam. It’s certainly a lot less work than casting custom tires.
What about adding a tread pattern? [Angus] gave it a try. Perhaps unsurprisingly, a knobby tire has worse traction compared to a smooth tire on smooth MDF. But sometimes treads are appropriate, and as [Angus] points out, if one is 3D printing tires then adding treads comes at essentially zero cost. That’s a powerful ability.
Even if you are not interested in custom wheels, that foaming TPU filament looks pretty nifty. See for yourself in the video, embedded just below. If you find yourself finding a good use for it, be sure to drop us a tip!
youtube.com/embed/Ky633_6OA6U?…
Garante, Ghiglia diffida Report: “Violata la mia privacy”. Ranucci: “Vuole imbavagliarci”
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/11/garante…
“Urgente c.a. Dott. Sigfrido Ranucci – Diffida messa in onda Report 2/11/2025”. Così inizia la lettera firmata Agostino
Giornalismo e disordine informativo reshared this.
2025 Component Abuse Challenge: A Piezo Disk Powers A Transmitter
A piezo disk transducer is a handy part for reproducing beeps and boops, and can also function as a rudimentary microphone. Being a piezoelectric element, it can also generate usable power. Enough to run a radio transmitter? [b.kainka] is here to find out, with what may be the simplest possible transmitter circuit.
The active element in the circuit, such as it is, comes from a crystal. This functions as an extremely stable and high Q tuned circuit. When excited by a pulse of electricity, the circuit will carry oscillations in a similar manner to a bell ringing until the pulse is exhausted. A small lever fashioned from a piece of wire supplies the voltage by flexing the piezo disk and a contact, a diode discharges the reverse voltage as the disk returns to shape, and a small capacitor provides an AC path to ground. It works, if a small pulse of very low-power RF near the crystal’s frequency can be described as working.
It may not be the most practical transmitter, but it’s certainly something we’ve not seen before. It’s part of our 2025 Component Abuse Challenge, for which you still have time to make an entry yourself if you have one.
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Riflessione sul degrado umano e la deriva culturale
Stiamo attraversando un periodo storico in cui la coesione sociale sembra dissolversi: cresce l’individualismo, la fiducia reciproca si erode e riemerge una mentalità di chiusura, sospetto e semplificazione autoritaria. È la stessa dinamica che alimenta l’avanzata delle destre estreme in molti paesi.
Le cause non sono uniche: sono intrecciate tra ambiente, tecnologia, economia, cultura e psicologia collettiva.
Inquinamento invisibile: microplastiche e sostanze tossiche
Le microplastiche e le cosiddette “sostanze eterne” (PFAS, bisfenolo A, ftalati) sono ormai presenti in quasi tutti gli ecosistemi, nel suolo, nei fiumi, perfino nei nostri organi.
Studi recenti hanno trovato microplastiche nello stomaco umano, con una media di 9,4 particelle per individuo in analisi post-mortem.
La ricerca segnala effetti avversi su apparato digerente, respiratorio e riproduttivo, con alterazioni del microbioma intestinale e infiammazione cronica.
Queste sostanze interferiscono con ormoni e metabolismo, e potrebbero influenzare anche l’umore e la stabilità emotiva, come suggeriscono studi sugli interferenti endocrini.
Quando il corpo è indebolito da sostanze che alterano equilibrio e benessere, anche la mente collettiva si fa più fragile. Si diventa meno resistenti allo stress, più irritabili, più inclini al pessimismo o alla rabbia: un terreno fertile per la manipolazione politica e le derive estremiste.
Migrazione, identità e percezione del rischio
Le migrazioni — interne o internazionali — modificano il volto delle comunità e spesso suscitano sentimenti contrastanti.
Le ricerche mostrano che la paura dell’immigrazione è spesso scollegata dai dati reali sulla criminalità. In Cile, per esempio, un ampio studio ha rilevato che l’arrivo di immigrati ha aumentato la percezione di insicurezza, ma non i tassi reali di reato.
Altri studi confermano che non esiste un legame strutturale tra immigrazione e aumento della criminalità. Tuttavia, in contesti di esclusione o degrado urbano, la disorganizzazione sociale può favorire fenomeni devianti.
Il tema più complesso riguarda la perdita di identità culturale. Quando le comunità si sentono trascurate o travolte da cambiamenti rapidi, nasce la nostalgia di un passato “più sicuro” e la ricerca di appartenenza esclusiva.
Questo sentimento, più psicologico che razionale, è una delle leve che spinge molti verso le ideologie di chiusura e nazionalismo radicale.
L’attenzione spezzata: genitori, cellulari e bambini
La trasformazione digitale sta cambiando in profondità anche la vita familiare. L’uso eccessivo del cellulare da parte degli adulti — e dei più piccoli — ha effetti che iniziamo solo ora a comprendere pienamente.
Una ricerca del 2023 ha mostrato che i genitori distratti dal telefono riducono la vigilanza e l’interazione affettiva con i figli, con conseguenze sullo sviluppo emotivo.
Una meta-analisi su 51 studi ha trovato una correlazione significativa tra uso eccessivo dello smartphone e sentimenti di trascuratezza o disagio nei bambini.
L’esposizione prolungata agli schermi è legata a disturbi del sonno, ansia, calo dell’empatia e difficoltà scolastiche.
Non si tratta solo di salute mentale: una generazione che cresce senza un contatto empatico costante rischia di diventare più isolata, più fragile, meno capace di fidarsi. È un terreno in cui le semplificazioni e le ideologie estreme attecchiscono più facilmente.
La convergenza delle cause
Tutti questi fattori – ambientali, culturali, psicologici e tecnologici – si sommano.
Un corpo inquinato, una mente sovraccarica, una cultura frammentata e una socialità indebolita producono una società più ansiosa e polarizzata.
Le piattaforme digitali, con algoritmi che premiano emozioni forti, amplificano questa instabilità. E quando la paura diventa la lente con cui si guarda il mondo, la promessa dell’“uomo forte” o della “nazione pura” diventa seducente.
Possibili rimedi (se la volontà politica lo permetterà)
Ambiente e salute: riduzione dell’uso di plastiche monouso, monitoraggio delle microplastiche negli alimenti, bonifica delle aree contaminate, limiti severi ai PFAS e agli interferenti endocrini.
Migrazione e coesione: integrazione reale (lingua, lavoro, partecipazione civica), contrasto alla segregazione urbana, valorizzazione delle culture locali come parte di un mosaico comune.
Famiglia e educazione digitale: sensibilizzazione sull’uso equilibrato dei dispositivi, formazione dei genitori, tempo di qualità condiviso, spazi comunitari per il gioco e l’incontro.
Tecnologia e informazione: trasparenza degli algoritmi, promozione di contenuti che stimolino dialogo e fiducia, educazione al pensiero critico.
Politica e fiducia: lotta alla corruzione, finanziamenti trasparenti, consultazione dei cittadini nelle decisioni pubbliche.
Conclusione
La crisi dell’umanità non è un destino, ma il risultato di pressioni multiple che logorano il corpo, la mente e la comunità.
Ritrovare equilibrio significa tornare a prendersi cura del mondo fisico e di quello umano con la stessa attenzione: respirare aria pulita, ma anche ascoltare il prossimo; ridurre la plastica, ma anche la distanza emotiva.
Non esiste rigenerazione ecologica senza rigenerazione morale e sociale.
Separazione delle Carriere approvata
@Politica interna, europea e internazionale
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Tette e Gattini ~ E-Book di Matteo Flora
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Furto al Louvre: la password “LOUVRE” del sistema di sorveglianza ha messo in crisi il museo
Abbiamo recentemente pubblicato un approfondimento sul “furto del secolo” al Louvre, nel quale sottolineavamo come la sicurezza fisica – accessi, controllo ambientale, vigilanza – sia oggi strettamente interconnessa alla sicurezza logica, ovvero reti, sistemi e dati.
In quell’articolo abbiamo descritto come l’attacco al Musée du Louvre potesse essere interpretato come un vero e proprio physical‑pen test messo in atto dai malintenzionati tramite tecniche avanzate di OSINT e di CTI (Cyber Threat Intelligence) preparatorie: una ricognizione dettagliata, studio dei turni, dei flussi, e delle vulnerabilità procedurali, che ha creato le condizioni per il colpo del secolo.
Il sistema di sicurezza aveva password banali
Il “colpo del secolo” continua a scuotere la Francia, e alcuni giornali hanno riportato delle clamorose falle nei sistemi di sicurezza del museo più visitato al mondo. Sembrerebbe che dei documenti ufficiali, risalenti al 2014 e aggiornati fino al 2024, mostrano che le password dei sistemi di videosorveglianza erano estremamente banali: “LOUVRE” e “THALES“, rispettivamente il nome del museo e del software di sicurezza incaricato di proteggerlo.
La scoperta, riportata da Libération, getta una luce critica su un sistema considerato impenetrabile, ma che mostra evidenti vulnerabilità. La ministra della Cultura, Rachida Dati, inizialmente difensiva, ha dichiarato che “gli allarmi hanno suonato”, ma ha poi ha riconosciuto davanti alla Commissione Cultura del Senato che “ci sono state mancanze nella sicurezza” e che servirà un’indagine approfondita per chiarire le responsabilità.
Il 20 ottobre, poco dopo l’apertura del museo, un camion con montacarichi parcheggiato contromano sulla facciata che si affaccia sulla Senna ha facilitato l’accesso a uno dei furti più audaci nella storia del Louvre. Due uomini sono penetrati nella Galleria di Apollo, sala che custodisce alcuni dei tesori più preziosi della Francia, tagliando le vetrine con smerigliatrici in pochi minuti. Il bottino, stimato in 88 milioni di euro in gioielli, è stato raccolto e trasportato da complici in attesa su scooter Yamaha T Max.
Password e falle nella sicurezza
Le telecamere, che avrebbero dovuto documentare l’intero colpo, hanno restituito immagini poco chiare e incomplete. Dopo una settimana di indagini, la polizia francese ha effettuato due ondate di arresti, il 25 e il 29 ottobre, portando in totale sette persone in custodia cautelare. Quattro di loro sono state formalmente accusate di rapina organizzata e associazione a delinquere, mentre tre sono state rilasciate. I sospetti principali, due uomini di 37 anni, avevano precedenti per furto risalenti al 2015 e risiedevano a Seine-Saint-Denis.
Il dossier più imbarazzante riguarda la gestione digitale del museo. Già nel dicembre 2014, tre esperti dell’Agenzia nazionale per la sicurezza dei sistemi informatici (ANSSI) avevano condotto un’ispezione della rete informatica del Louvre, analizzando telecamere, allarmi e controlli d’accesso. Il rapporto evidenziava un rischio significativo: chiunque fosse riuscito a prendere il controllo della rete avrebbe facilitato furti di opere d’arte.
La password predicibili/banali, risultano quindi uno degli elementi più sostanziali dell’intero sistema di sicurezza che ha facilitato il colpo del secolo.
La fortezza caduta proprio sulla sorveglianza del forziere
Il Louvre, simbolo globale dell’arte e della cultura, si trova ora sotto la lente del pubblico e dei media. La vicenda ha messo in evidenza problemi di gestione, manutenzione frammentaria e trasparenza insufficiente. Per la ministra Dati, in corsa per la sindacatura di Parigi, il furto rappresenta un duro colpo politico. L’inchiesta amministrativa è ancora in corso, ma il danno d’immagine è già evidente: il museo che custodisce la Gioconda non è riuscito a proteggere nemmeno se stesso.
Questo episodio diventa emblematico del paradosso tecnologico moderno: strumenti avanzati che dovrebbero garantire sicurezza possono, se mal gestiti, diventare il punto più vulnerabile di istituzioni apparentemente solide.
L'articolo Furto al Louvre: la password “LOUVRE” del sistema di sorveglianza ha messo in crisi il museo proviene da Red Hot Cyber.
freezonemagazine.com/articoli/…
In una una domenica bigia d’autunno mi assale una triste riflessione sul comportamento umano nell’epoca dell’esposizione mediatica. C’è un filo rosso che unisce i social network, i talk show televisivi e persino i gesti quotidiani: la mania di protagonismo. Viviamo in un’epoca in cui non basta esserci, occorre mostrarsi, gridare la
Convocazione del Consiglio di Istituto per mercoledì 5 novembre dalle ore 16:00
Come riportato nella [url=https://web.spaggiari.eu/sdg/app/default/view_documento.php?a=akVIEW_FROM_ID&id_documento=203071392&sede_codice=RMLG0005[/url] reperibile sulla sezione "Albo online" del sito web dell'Istituto, è stato convocato un Consiglio di Istituto per mercoledì 5 ottobre dalle ore 16:00 .
Chiunque desiderasse assistere come uditore alla seduta, potrà inviare una richiesta all'indirizzo email della scuola avente come oggetto:
Richiesta di partecipazione in qualità di uditore al Consiglio di Istituto del 5 novembre
Qui un canovaccio del testo:
Alla cortese attenzione della dirigenza dell'IstitutoCon preghiera di diffusione alla presidenza del Consiglio di Istituto,
Buongiorno,come genitore dell'alunn__ _______________ ___________, desidero assistere in qualità di uditore al consiglio di istituto che si terrà il giorno 5 novembre.
A tal fine chiedo la possibilità di disporre dei parametri di accesso che mi consentano di accedere alla sessione di videoconferenza in modalità ascoltatore.
Cordiali saluti,NOME COGNOME
La scuola potrà quindi inviare il link di accesso come spettatore della videoconferenza, cui potrebbe essere necessario accedere con l'account google del proprio figlio.
Questo è l'ordine del giorno provvisorio del Consiglio di Istituto:
- Approvazione verbale seduta precedente
- Approvazione progetti 2025-25
- Piano viaggi d’istruzione e mete a.s. 2025-26 nelle more del regolamento dei Viaggi
- Organigramma Liceo classico Augusto a.s. 2025-26 variazioni e integrazioni
- Atto di indirizzo DS a.s. 2025-26
- Criteri di precedenza in caso di esuberi iscrizioni a.s. 2026-27
- Adesione Consorzio con IIS Luzzatti Palestrina Per Progettualita’ Candidatura Erasmus+ Ka 120 Per Accreditamento Triennale Fino Al 2027
- Adesione progetti ERASMUS
- Adesione Progetto PER CHI CREA - Bando 2 - Formazione e Promozione culturale nelle scuole (progetti volti al rafforzamento della formazione e della promozione culturale nelle scuole italiane statali e paritarie, eventualmente in collaborazione con altri soggetti specializzati e con le scuole di musica, d’arte, di danza, di scrittura. Un'attenzione particolare verrà riservata alle scuole situate nelle "periferie urbane". La proposta progettuale potrà riguardare la realizzazione o il rafforzamento di un percorso formativo- creativo in uno dei seguenti settori artistici: Arti visive, performative e multimediali - Cinema - Danza - Libro e lettura - Musica - Teatro.
- Adesione Rete Arete
- Adesione Rete Proxenia
- Adesione Rete Eudaimon
- Adesione Progetto Piano delle Arti
- Elenco conferme e nuove adesioni Accordi di rete
- Iniziative studenti a favore della pace
- Varie ed eventuali
Il Re burlone
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/11/il-re-b…
La vittoria di Milei alle elezioni argentine conferma un trend favorevole alla destra nel mondo libero. Il popolo argentino resta affascinato dall’uomo con la sega a motore. Non è un caso isolato tra i politici di destra, in quanto l’elettorato non vuole più seguire ragionamenti complessi e preferisce chi promette soluzioni
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Quindi per salvare i cristiani si può bombardare un paese sovrano, mentre se la Russia entra in un paese per salvare i russofoni, sono criminali? Gli Usa invece sono immuni da tutto?
Trump: 'Nigeria fermi uccisioni di cristiani o attaccheremo' • Imola Oggi
imolaoggi.it/2025/11/02/trump-…
RFF20. Left-Handed Girl, un vibrante affresco familiare vince la Festa
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/11/rff20-l…
L’opera taiwanese è una storia di rinascita e ricostruzione che mescola abilmente toni drammatici e una contagiosa vitalità. Arriverà nelle sale italiane a Natale La
Giornalismo e disordine informativo reshared this.
Meno male che è un premio Nobel per la pace, altrimenti chissà cosa chiedeva. È ormai palese che alcuni Nobel sono manipolati, usati dai regimi per i propri scopi .
Venezuela
La vincitrice del premio Nobel (per la pace) María Corina Machado chiede agli Stati Uniti di bombardare il Venezuela, dicendo che l'azione militare è l'unico modo per rimuovere Nicolás Maduro dal potere.
Samu-News
L' Alchimista Digitale likes this.
End impunity 2025, ecco perché i giornalisti sono a rischio in Europa
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/11/end-imp…
Documentate oltre 2.000 gravi minacce alla libertà di stampa
L'articolo End impunity 2025, ecco perché i giornalisti sono a rischio in Europa proviene da Articolo21.
Giornalismo e disordine informativo reshared this.
I nuovi imperativi geopolitici nell’era del cyberspazio. L’analisi di Preziosa
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il cyberspazio ha assunto piena rilevanza geopolitica, costituendo una nuova dimensione del potere e ridefinendo le categorie tradizionali di sovranità, sicurezza e conflitto. Non è un ambiente immateriale, ma un’infrastruttura strategica globale che
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Dolcetto o scherzetto?
Cosa è successo al Linux Day Fabriano 2025 👀
pdp.linux.it/linux-day/2169/co…
Segnalato dal PDP di #Fabriano e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia
Sabato 25 ottobre abbiamo celebrato insieme la 22ª edizione del Linux Day Fabriano, in contemporanea con la
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Anduril accelera sul suo loyal wingman. Effettuati i primi test di volo del “Fury”
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il loyal wingman di Anduril prende ufficialmente il volo. Venerdì scorso, secondo quanto affermato dalla stessa Us Air Force, il prototipo dell’Yfq-44A “Fury” realizzato dalla start-up americana avrebbe iniziato ufficialmente i test di volo in una località
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Presentazione del volume di Antonella Attanasio “Don Diego alla corte roveresca di Casteldurante: l’Historia naturale dell’elefante” 12 novembre 2025, ore 17.00
Conoscete la storia dell’elefante Don Diego?
Venite a scoprirla il 12 novembre alla Biblioteca Universitaria Alessandrina!
Verrà presentato il volume “Don Diego alla corte roveresca di Casteldurante: l’Historia naturale dell’elefante” di Antonella Attanasio.
Primo dei “Quaderni” della collana “Immaginare i Saperi” per De Luca Editori d’Arte
Interventi di:
Daniela Fugaro, direttrice della Biblioteca Universitaria Alessandrina
Massimo Moretti, Sapienza Università di Roma
Lucia Tomasi Tongiorgi, Accademia Nazionale dei Lincei
Antonella Sbrilli, Sapienza Università di Roma
Ore 17.00 Sala Bio Bibliografica
Biblioteca Universitaria Alessandrina
Palazzo del Rettorato della Sapienza
Piazzale Aldo Moro, 5
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#immaginareisaperi#bibliotecauniversitariaalessandrina#sapienzauniversitàdiroma
@delucaeditori@massimo_.moretti@antonellattanasio@diconodioggi@storiadellarterivista@bibliotecaalessandrina
Public records are for the public
Dear Friend of Press Freedom,
It’s been 220 days since Rümeysa Öztürk was arrested for co-writing an op-ed the government didn’t like. Read on for news from California, Washington D.C. and Maryland as the government shutdown drags on.
Public records are for the public
When Wired made public records-based stories free, subscriptions went up.
When 404 Media published reporting that relied on the Freedom of Information Act without a paywall, new sources came forward.
Freedom of the Press Foundation (FPF) spoke to Wired Global Editorial Director and FPF board member Katie Drummond, and 404 Media co-founder Joseph Cox about why giving the public access to public records reporting is good for journalism — and for business. Read more here.
Shutting down the government doesn’t shut down the First Amendment
It’s absurd and unconstitutional to exclude reporters from immigration hearings unless they get government permission to attend, especially when it’s impossible to obtain permission due to the government shutdown, and particularly when the current government despises First Amendment freedoms and will use any opportunity to evade transparency.
And yet that’s exactly what an immigration court in Maryland did this week. We wrote a detailed letter to the top judge at the courthouse explaining why they need to reverse course, both to comply with the law and for the sake of democracy. The next day, Capital News Service reported that the court had backed down and lifted the ban. Read the letter here.
No secret police in LA
Award-winning journalist Cerise Castle sued Los Angeles County in July and obtained a court order for the department to release the sheriff’s deputy ID photographs.
But now the county is appealing. Its objection to allowing the public to identify law enforcement officers is especially striking when Angelenos and others across the country are outraged by unidentified, masked federal immigration officers abducting their neighbors. It also comes on the heels of the city of Los Angeles embarrassing itself with its failed effort to sue a journalist for publishing officer photographs.
We connected with Castle’s lawyer, Susan Seager, to try to figure out what the department is thinking. Read more here.
Top three questions about the White House ballroom
FPF’s Daniel Ellsberg Chair on Government Secrecy Lauren Harper has lots of questions about the demolition of a section of the White House to construct a ballroom.
She wrote about three of them for our government secrecy site, The Classifieds: (1) Is there a budget? (2) Who are the donors, and what do they get in return? and (3) Where should we look for answers about what’s going on at the East Wing? Read more here.
What we’re reading
U.S. assessment of Israeli shooting of journalist divided American officials (The New York Times). A retired U.S. colonel has gone public with his concern that the Biden administration’s findings about the 2022 killing of Palestinian-American journalist Shireen Abu Akleh by the Israeli military were “soft-pedaled to appease Israel.” There has been “a miscarriage of justice,” he says.
ICE detains British journalist after criticism of Israel on US tour (The Guardian). The detention of Sami Hamdi by U.S. Immigration and Customs Enforcement solely for his views while on a speaking tour in the U.S. is a blatant assault on free speech. These are the tactics of the thought police.
Trump and Leavitt watch with glee as the press is crumbling (Salon). “As the press becomes more subservient and less independent, the firsthand knowledge needed to even stage a fight to get our mojo back is a whisper in the ether,” writes Brian Karem. That’s why veteran journalists who know how abnormal this all is need to be extra vocal these days.
Atlanta journalist says he ‘won’t be the only’ one deported by Trump officials (The Guardian). “It’s not the way I wanted to come back to my country – deported like a criminal,” journalist Mario Guevara told Briana Erickson of FPF’s U.S. Press Freedom Tracker from El Salvador. Read The Guardian’s story, based on reporting by the Tracker.
One third of all journalists are creator journalists, new report finds (Poynter). It’s no time for gatekeeping. There aren’t enough traditional J-School trained journalists to adequately document every ICE abduction – let alone everything else going on. We appreciate everyone who is exercising their press freedom rights, no matter how they’re categorized.
Transparenzbericht 3. Quartal 2025: Unsere Einnahmen und Ausgaben und verschiedene Hüte
This week, we discuss keeping FOIA reporting in front of a paywall, Ray-Bans, and what pregnate Schoolhouse Rock bills say about our current AI-driven hellscape.#BehindTheBlog
Gli Stati Uniti sono pronti a colpire il Venezuela. Ecco cosa sta succedendo
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Gli Stati Uniti sono pronti a colpire il Venezuela e Donald Trump ha dato il via libera per procedere alle azioni militari all’interno del Paese. Potrebbe accadere già nelle prossime ore. Questo è quanto riporta il Miami Herald – rapidamente ripreso da Forbes e altri
Adriano Maini likes this.
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I've just received my Bark Sweden wooden case, it's the second one, as I got one for my FP5 too. This time I bought the Masur birch, with reinforced corners.
It's absolutely beautiful!
It's a real piece of art and it fits like a glove on my FP6.
It's about 1 mm over the glass screen so the screen should be well protected. The grip is more secure than with the original Fairphone cover (which is also good).
It's not cheap, but I think it's really worth the money.
If you're thinking about a Christmas gift for yourself think of this case. 😁
I'll leave some pics.
(More pics in the comment).
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Federico
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Eye
in reply to Nessuno • • •E utile includere qualche iinformazione su di te nella tua biografia. Anche, l'uso degli hashtag ti aiuta davvero a trovare persone che la pensano come te. Spero che questo ti sia d'aiuto.
M dispiace se the above c'e immondizia ma il mio italiano non e molto bene! My Italian is rubbish! 😅
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Signor Amministratore ⁂
in reply to Nessuno • •Ciao @Nessuno e benvenuto/a!
Se vuoi sapere cosa succede qui, puoi iniziare da
1) Questo link poliverso.org/community che ti mostra i contenuti prodotti dagli utenti del solo server Poliverso
2) Questo link poliverso.org/community/global che ti mostra i contenuti prodotti dagli utenti di server diversi da Poliverso
3) Questo link poliverso.org/network dove vedrai gli aggiornamenti dei tuoi contatti; e se anche non hai ancora contatti (e quindi non vedrai nulla nella pagina principale), puoi dare un'occhiata ai link a sinistra, dove troverai un filtro sui contenuti, in base alla tua lingua, gli ultimi contenuti pubblicati oppure tag come #Art #Socialmedia e #USA.
4) Questo link poliverso.org/calendar che ti mostra gli eventi federati condivisi da persone del tuo server o dai contatti dei tuoi contatti
Infine ti do il link di un promemoria utile per i nuovi utenti Friendica (ma anche per quelli meno nuovi)
informapirata
2025-02-02 12:57:58
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Nessuno e TyL like this.
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informapirata ⁂
Unknown parent • • •Nessuno likes this.
Nessuno
in reply to informapirata ⁂ • •Ho già trovato canali interessanti di news e politica, mi mancano cose più leggere, video divertenti, satira e qualche canale tech con tutorial per il mondo linux, tipo l'ottimo #morrolinux.
informapirata ⁂
in reply to Nessuno • • •Tutte queste cose le puoi trovare anche avvalendoti dei gruppi Activity pub. Se non sai cosa sono puoi leggere qualcosa qui informapirata.it/2025/07/07/ti… e qui informapirata.it/2023/02/28/si…
PS: @morrolinux è anche lui qui nel fediverso
Puoi seguire anche @dajelinux @eventilinux @mte90 @redflegias @lealternative @acor3 e @graffio
Si profila all’orizzonte un punto di contatto tra forum e social network?
informapiratainformapirata
2025-07-07 14:00:00
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Julian Del Vecchio
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informapirata ⁂
in reply to Julian Del Vecchio • • •@redflegias sì, nessuno degli utenti che ho menzionato è un canale
È comunque, anche se tu non sei un canale, ricondividi un botto di roba, quindi va bene così 🤣
@ner0773 @elettrona @morrolinux @dajelinux @mte90 @lealternative @acor3 @graffio @eventilinux @BoostMediaAPS @ufficiozero
marco acorte
in reply to informapirata ⁂ • • •Activity spammers 🤣
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IlarioQ
in reply to Nessuno • • •Questa "scocciatura" in realtà è un gran vantaggio. Scorrendo la timeline globale si incontrano un sacco di persone interessanti. @informapirata @elettrona
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News del giorno 🔝 diggita
in reply to Nessuno • • •Daniele Scasciafratte 🇮🇹
in reply to marco acorte • • •Io uso sempre meno mastodon sono più su Twitter e Reddit.
@acor3 @informapirata @redflegias @ner0773 @elettrona @morrolinux @dajelinux @lealternative @graffio @eventilinux @BoostMediaAPS @ufficiozero
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marco acorte
in reply to Daniele Scasciafratte 🇮🇹 • • •informapirata ⁂ reshared this.
Nessuno
in reply to Daniele Scasciafratte 🇮🇹 • •Io non riesco più a tollerare l'invadenza e il non rispetto della mia privacy di meta, me ne sto liberando un po alla volta, ho già detto addio ad instagram e sto per salutare facebook, per whatsapp al momento è impossibile.
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macfranc
in reply to Daniele Scasciafratte 🇮🇹 • • •@mte90 lo so bene, ma non capisco perché. Su Twitter non ti si fila nessuno e il tuo account serve solo a far segnare un utente attivo in più a Musk per spillare più soldi agli inserzionisti cui verrai rivenduto. Facci caso: Osserva il numero di interazioni che hai qui nel Fediverso e lì su X. Mettili a confronto con il numero complessivo di utenti di quei Social e con il numero di utenti che abbiamo qui. E mettili a confronto con il numero di follower che hai qui e quello che hai lì. Capirai bene che gli account come il tuo, su Twitter sono praticamente invisibili
Anch'io uso Twitter, ma solo per seguire alcuni account, contattare profili che non è facile contattare altrove e per sfruttare le sue funzioni di ricerca che per quanto peggiorate restano comunque ottime nel reperire attualità istantanea.
Quanto a Reddit, capisco la grande mole di discussioni che si può ottenere là dentro, ma non capisco per quale motivo non provare a investire un po' di tempo per portare un po' di materiale nel Forumverso italiano di feddit.it e citiverse.it dove oggi lo strumento c'è, ma ha tanto bisogno di utenti che pubblichino contenuti.
Mi meraviglie di te che sei un attivista del software libero, perché dovresti fare uno sforzo per sostenere queste iniziative: non si collabora solo scrivendo codice, ma anche facendo vedere che c'è una comunità viva.
Purtroppo però, non sono sorpreso.
Per molti anni una parte preponderante della comunità Linux ha guardato al Fediverso con malcelato fastidio.
Oggi non più, per fortuna c'è una nuova generazione di persone che, così come guarda a Linux prima in quanto strumento e solo dopo in quanto idea alternativa, sta guardando al Fediverso come strumento e non come via di fuga dai social commerciali.
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Citiverse
CitiverseNessuno likes this.
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Daniele Scasciafratte 🇮🇹
in reply to macfranc • • •Molto semplicemente su Twitter ho molte più cose da seguire.
Il mondo tech, che non vuol dire solo linux, oramai è li e su mastodon non c'è il target che cerco da seguire.
Per il fatto delle interazioni oramai è chiaro che su twitter non ne ho, ne ho di più reddit 😀
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graffio
in reply to Daniele Scasciafratte 🇮🇹 • • •Su twitter c'è il mondo tech dei broligarchi. Il mondo tech che cerca strade diverse dalla dittatura delle Big Tech si confronta altrove.
@mte90 @macfranc @acor3 @informapirata @redflegias @ner0773 @elettrona @morrolinux @dajelinux @lealternative @eventilinux @BoostMediaAPS @ufficiozero
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Julian Del Vecchio
in reply to graffio • • •Daniele Scasciafratte 🇮🇹
in reply to Julian Del Vecchio • • •Se uno vuole informarsi va dove ci sono le notizie, se uno vuole aggiornamenti segue le persone dove sono e così via.
Twitter non è solo oligarchi ma tutto il mondo tech vive li, il che vuol dire quello che ha una startup, un dev ecc
@graffio @macfranc @acor3 @informapirata @ner0773 @elettrona @morrolinux @dajelinux @lealternative @eventilinux @BoostMediaAPS @ufficiozero
Elena Brescacin
in reply to Daniele Scasciafratte 🇮🇹 • • •Sinceramente mi farebbe comodissimo che i miei amici (e familiari) usassero deltachat o matrix per comunicare. Ma loro vanno dove c'è la gente dei loro gruppi e soprattutto se sono inesperti di tecnologia, vanno dove l'interfaccia gli è più familiare.
Io posso solo proporre, far vedere che le alternative potenzialmente ci sono. Ma non li si può tirare per le orecchie.
informapirata ⁂
in reply to Daniele Scasciafratte 🇮🇹 • • •@mte90 qualche anno fa era così, oggi non più. Anzi, oggi sono proprio gli utenti di X che si sentono superiori a quelli di Facebook e Instagram
@redflegias @graffio @macfranc @acor3 @ner0773 @elettrona @morrolinux @dajelinux @lealternative @eventilinux @BoostMediaAPS @ufficiozero
Daniele Scasciafratte 🇮🇹
in reply to Elena Brescacin • • •@elettrona esatto
Matrix poi è tutto tranne che intuitivo da usare, magari almeno fosse più semplice...
La mia opinione è che è più facile migrare persone in base alle loro necessità più che spingerli verso soluzioni che non usano.
Quindi fare divulgazione sensibilizzando è la cosa più semplice e che a cui tutti sono interessati.
@redflegias @graffio @macfranc @acor3 @informapirata @ner0773 @morrolinux @dajelinux @lealternative @eventilinux @BoostMediaAPS @ufficiozero
Daniele Scasciafratte 🇮🇹
in reply to informapirata ⁂ • • •@redflegias @graffio @macfranc @acor3 @ner0773 @elettrona @morrolinux @dajelinux @lealternative @eventilinux @BoostMediaAPS @ufficiozero
informapirata ⁂
in reply to Daniele Scasciafratte 🇮🇹 • • •@mte90
1) tu dici: uno dei motivi per cui ho smesso di usare m. è il senso di superiorità
2) io ti dico: oggi non è più così
3) tu rispondi: dipende ci sono ancora le persone così
Ma che ci siano ancora persone così (pochissime ormai) non è rilevante ai fini dell'esperienza d'uso.
Quindi quei motivi non sussistono più
@redflegias @graffio @macfranc @acor3 @ner0773 @elettrona @morrolinux @dajelinux @lealternative @eventilinux @BoostMediaAPS @ufficiozero
Elena Brescacin
in reply to informapirata ⁂ • • •Giacomo Tesio
in reply to Elena Brescacin • • •@elettrona@poliversity.it
"i protagonisti del settore tecnologico sono su #X"?
Speriamo che ci rimangano! 🤣
Io ricordo tanti palloni gonfiati con competenze molto superficiali atteggiarsi a guru.
Almeno se rimangono su #twitter le loro minchiate avveleneranno #grok di #musk...
@informapirata@mastodon.uno @mte90@mastodon.uno @redflegias@mastodon.uno @graffio@mastodon.bida.im @macfranc@poliversity.it @acor3@mastodon.uno @ner0773@poliverso.org @morrolinux@mastodon.uno @dajelinux@mastodon.uno @lealternative@mastodon.uno @eventilinux@poliverso.org @BoostMediaAPS@mastodon.uno @ufficiozero@mastodon.uno
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Elena Brescacin
in reply to Giacomo Tesio • • •L'esperienza non fa statistica, e OK. Ma io personalmente ho notato che da quando sto sul fediverso, le discussioni anche lato tech, le ho ma tendono a essere costruttive. I toni più smorzati usati qua, poi, mi hanno consentito di riflettere anche altrove.
L'anno passato, assuefatta da Facebook, avrei risposto a tono al tipo che a un commento mio con cui non era d'accordo, ha risposto dandomi dell'imbecille. Solitamente mi son sempre spiegata, cercando di difendermi di fronte agli insulti. Invece, frequentare una comunità più a misura d'uomo, mi ha permesso di dire OK. Lasciamolo lettera morta. Non ho bisogno di difendermi io, lui si è già mostrato per quello che è, da solo. Non c'è bisogno che io intervenga nel rumore.
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Giacomo Tesio
in reply to Elena Brescacin • • •@elettrona@poliversity.it
Credo che la qualità delle conversazioni qui sul #fediverse dipenda proprio dall'assenza di algoritmi che pompano o nascondono i messaggi sulla base degli interessi politici e commerciali di un qualche miliardario.
Gli sfigati che si atteggiano a guru su #twitter, #facebook, #linkedin etc, sono simili a zecche attaccate ad un craken. Non cercano interlocutori, ma followers. Non hanno niente di originale o utile da offrire, per cui hanno bisogno di persuadere il proprio ospite a dargli visibilità.
Alcuni anni fa, un idiota del #PartitoPirata italiano, all'obiezione che usare #facebook legittimava e rafforzava la #sorveglianza dei simpatizzanti, mi rispose: "Io l'algoritmo lo assecondo".
Ma sono molti quelli che blaterano di #privacy o sicurezza informatica su #youtube...
Sarebbero patetici, se non fosse che chi li segue li crede competenti e li prende sul serio.
Invece sono dannosi.
Qui sul fediverso la fuffa annoia.
E non c'è nessuno a pomparla o a pompare le risse per tenere la gente attaccata.
@informapirata@mastodon.uno @mte90@mastodon.uno @redflegias@mastodon.uno @graffio@mastodon.bida.im @acor3@mastodon.uno @ner0773@poliverso.org @morrolinux@mastodon.uno @dajelinux@mastodon.uno @lealternative@mastodon.uno @eventilinux@poliverso.org @BoostMediaAPS@mastodon.uno @ufficiozero@mastodon.uno
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informapirata ⁂
in reply to Giacomo Tesio • • •@giacomo severo ma giusto... 🤣
Tu comunque saresti l'esempio perfetto per dimostrare quello che ha detto @mte90 a proposito di quelli che stanno sul mastodon e si sentono superiori.
Ma siccome non sei più su Mastodon, l'esempio non reggerebbe più 😅
@elettrona @redflegias @graffio @macfranc @acor3 @ner0773 @morrolinux @dajelinux @lealternative @eventilinux @BoostMediaAPS @ufficiozero
Lorenzo Strambi
in reply to Daniele Scasciafratte 🇮🇹 • • •@mte90 io seguirei volentieri i tuoi aggiornamenti ma mi sono cancellato da X, spiace che tu non stia usando anche Mastodon. 🙁
@redflegias @graffio @macfranc @acor3 @informapirata
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marco acorte
in reply to informapirata ⁂ • • •@informapirata @giacomo @mte90 @elettrona @redflegias @graffio @macfranc @morrolinux @dajelinux @lealternative @eventilinux @BoostMediaAPS @ufficiozero la frammentazione di tutti i movimenti open è causata da conversazioni come queste. Che ne dite che ognuno usa quello che gli pare per gli scopi che più gli aggradano? 😁
Io ad esempio uso TUTTO. qualsiasi strumento è utile per poter informare consapevolmente e far passare al lato oscuro dell "sforzo", ossia il fediverso e i social free
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marco acorte
in reply to marco acorte • • •informapirata ⁂
in reply to marco acorte • • •@acor3 disclaimer: io è @giacomo ci conosciamo da 6 anni: lo prendo in giro su alcune cose e gli chiedo consigli su altre. Lo faccio perché rispetto la sua onestà intellettuale e la sua intelligenza e perché lui sa che lo so.
Quindi:
*QUESTA NON È UNA CONVERSAZIONE TOSSICA* 😅
@mte90 @elettrona @redflegias @graffio @macfranc @ner0773 @morrolinux @dajelinux @lealternative @eventilinux @BoostMediaAPS @ufficiozero
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Elena Brescacin
in reply to marco acorte • • •marco acorte
in reply to informapirata ⁂ • • •@informapirata @giacomo si si... Avevo capito. 😁
Volevo dare il mio contributo .
Peace , love & fediverse
Giacomo Tesio
in reply to informapirata ⁂ • • •@informapirata@mastodon.uno
Non è una questione di ordine parziale, ma di onestà intellettuale.
La curiosità, il valore fondamentale dell'etica #hacker, presuppone l'accettazione dell'ignoranza come una condizione naturale dell'uomo, punto di partenza di ogni percorso di ricerca. E spesso punto di arrivo, laddove una maggiore conoscenza spesso determina una maggiore consapevolezza dei limiti di tale conoscenza. L'ignoranza non è disdicevole, non è qualcosa da biasimare in sé stessi o negli altri. Solo chi sa di non sapere, può desiderare e ricercare la conoscenza.
Spesso, per molti ambiti, il dialogo è il primo e più rapido mezzo per acquisire una conoscenza iniziale su un tema di interesse.
Ed infatti, sfruttare l'attitudine al dialogo degli esseri umani è esattamente ciò che fanno i #chatbot/#llm, fingendosi interlocutori preparati sul tema posto dal prompt.
Ciò che caratterizza i social commerciali non è però la condividione di conoscenza ma la sua strumentalizzazione per fini commerciali. E questo comporta una totale assenza di onestà intellettuale da parte di chi si atteggia ad esperto in un qualunque ambito.
Mi spiace davvero per le persone che abboccano, seguendo i vari guru-da-twitter come se sapessero davvero di cosa parlano.
Quando lo usavo mi sentivo in dovere di smontarli, per riguardo a coloro che leggevano le loro bagianate.
Ma da quando sono solo più sul #fediverso sto molto meglio proprio perché qui, un po' per la popolazione, un po' per la cultura (ahimé, sempre più flebile), non c'è trippa per gatti: nessun modo di approfittare dell'ignoranza altrui, nessun business model sostenibile...
Speriamo rimanga così!
@mte90@mastodon.uno @elettrona@poliversity.it @redflegias@mastodon.uno @graffio@mastodon.bida.im @macfranc@poliversity.it @acor3@mastodon.uno @ner0773@poliverso.org @morrolinux@mastodon.uno @dajelinux@mastodon.uno @lealternative@mastodon.uno @eventilinux@poliverso.org @BoostMediaAPS@mastodon.uno @ufficiozero@mastodon.uno
set ordered by a transitive, antisymmetric, and reflexive binary relation
Contributors to Wikimedia projects (Wikimedia Foundation, Inc.)Daniele Scasciafratte 🇮🇹
in reply to Giacomo Tesio • • •@giacomo il problema di mastodon è proprio l'assenza di un algoritmo.
Trovare persone/account non è possibile se non seguendo altri sperando che ti pubblicano cose che ti interessano e viceversa.
Come tutte le cose ci sono i pro e i contro tra i servizi.
@elettrona @informapirata @redflegias @graffio @acor3 @ner0773 @morrolinux @dajelinux @lealternative @eventilinux @BoostMediaAPS @ufficiozero
macfranc
in reply to Daniele Scasciafratte 🇮🇹 • • •@mte90 Ricordo che su Mastodon, l'algoritmo c'è ed è un algoritmo cronologico determinato dai follower, dai follower dei follower e dalle loro ricondivisioni.
A questo si sono aggiunte le quattro sezioni con un algoritmo legato al numero di ricondivisioni, preferenze e un tocco di personalizzazione da parte dell'amministratore. Si possono vedere:
Naturalmente c'è bisogno di un minimo di impegno, ma le versioni di mastodon post 2024 presentano una schermata iniziale che aiuta a definire meglio la propria timeline, con la scelta di alcuni profili consigliati dall'istanza
@giacomo @elettrona @informapirata @redflegias @graffio @acor3 @ner0773 @morrolinux @dajelinux @lealternative @eventilinux @BoostMediaAPS @ufficiozero
Poliversity
Mastodon ospitato su poliversity.itreshared this
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Giacomo Tesio
in reply to macfranc • • •@macfranc@poliversity.it
ma chi ve lo fa 'ffa! 🤣
@mte90@mastodon.uno @elettrona@poliversity.it @informapirata@mastodon.uno @redflegias@mastodon.uno @graffio@mastodon.bida.im @acor3@mastodon.uno @ner0773@poliverso.org @morrolinux@mastodon.uno @dajelinux@mastodon.uno @lealternative@mastodon.uno @eventilinux@poliverso.org @BoostMediaAPS@mastodon.uno @ufficiozero@mastodon.uno @informapirata@mastodon.uno
Giacomo Tesio
in reply to Daniele Scasciafratte 🇮🇹 • • •@mte90@mastodon.uno
Sì, il #fediverse è un luogo di incontro, non di intrattenimento.
E d'altro canto, se lo usi come un "servizio" che ti viene offerto, se ti riduci a "user" o al massimo a "prosumer", invece di partecipare ad un enorme dialogo pubblico in cui una serie di comunità si confrontano, troverai "pro e contro" che ti faranno propendere per prodotti commerciali, progettati per garantirti la tua dopamina quotidiana.
Se però rifiuti di ridurti e ridurre la complessità umana a piatti stereotipi, se rifiuti di assumere i contenuti predigeriti e rigurgitati per te da chi ti controlla, troverai che il disordine caotico del fediverse è semplicemente quello del mondo reale, seppur la popolazione qui sia statisticamente diversa.
In quest'ottica #Mastodon è una palla al piede, che letteralmente spreca talmente tante risorse da favorire la creazione di istanze molto grandi in barba alla decentralizzazione.
Il #fediverso però è molto più di Mastodon: encrypted.tesio.it/2024/12/18/…
@elettrona@poliversity.it @informapirata@mastodon.uno @redflegias@mastodon.uno @graffio@mastodon.bida.im @acor3@mastodon.uno @ner0773@poliverso.org @morrolinux@mastodon.uno @dajelinux@mastodon.uno @lealternative@mastodon.uno @eventilinux@poliverso.org @BoostMediaAPS@mastodon.uno @ufficiozero@mastodon.uno
Come creare il tuo social network (con Snac)
Giacomo Tesioinformapirata ⁂ reshared this.
macfranc
in reply to Giacomo Tesio • • •nessuno @giacomo ma non voglio che qualcuno pensi che non ci ho provato
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