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soggetto (dell'inconscio) versus "Io" ... ancora


noblogo.org/differx/in-rete-si… con rinvio a slowforward.net/2025/12/20/car…
(anche se ovviamente spiegare è inutile, è stato inutile negli ultimi vent'anni. e negli oltre quaranta ancora precedenti)

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Il Canada accelera sui capitali privati per finanziare la Difesa. Appunti per l’Europa

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Uno degli esempi più interessanti per rispondere all’annosa questione sul finanziamento delle spese militari viene da un Paese che difficilmente si tende ad associare a questi temi: il Canada. Che sia un modo per aumentare il peso diplomatico del Paese in sede Nato o una risposta alle



#infomaniak, pro e contro.

Pareri?

A me sembra, a prima vista, una buona alternativa al Cloud di Mcrosoft, ad un prezzo accettabile.

Qualcuno che la usa vuole darmi la sua opinione?



A Heavily Modified Rivian Attempts the Cannonball Run


There are few things more American than driving a car really fast in a straight line. Occasionally, the cars will make a few left turns, but otherwise, this is the pinnacle of American motorsport. And there’s no longer, straighter line than that from New York to Los Angeles, a time trial of sorts called the Cannonball Run, where drivers compete (in an extra-legal fashion) to see who can drive the fastest between these two cities. Generally, the cars are heavily modified with huge fuel tanks and a large amount of electronics to alert the drivers to the presence of law enforcement, but until now, no one has tried this race with an EV specifically modified for this task.

The vehicle used for this trial was a Rivian electric truck, chosen for a number of reasons. Primarily, [Ryan], the project’s mastermind, needed something that could hold a significant amount of extra batteries. The truck also runs software that makes it much more accepting of and capable of using an extra battery pack than other models. The extra batteries are also from Rivians that were scrapped after crash tests. The team disassembled two of these packs to cobble together a custom pack that fits in the bed of the truck (with the tonneau closed), which more than doubles the energy-carrying capacity of the truck.

Of course, for a time trial like this, an EV’s main weakness is going to come from charging times. [Ryan] and his team figured out a way to charge the truck’s main battery at one charging stall while charging the battery in the bed at a second stall, which combines for about a half megawatt of power consumption when it’s all working properly and minimizes charging time while maximizing energy intake. The other major factor for fast charging the battery in the bed was cooling, and rather than try to tie this system in with the truck’s, the team realized that using an ice water bath during the charge cycle would work well enough as long as there was a lead support vehicle ready to go at each charging stop with bags of ice on hand.

Although the weather and a few issues with the double-charging system stopped the team from completing this run, they hope to make a second attempt and finish it very soon. They should be able to smash the EV record, currently held by an unmodified Porsche, thanks to these modifications. In the meantime, though, there are plenty of other uses for EV batteries from wrecked vehicles that go beyond simple transportation.

youtube.com/embed/yfgkh4Fgw98?…


hackaday.com/2025/12/21/a-heav…



TikTok nel mirino per violazioni della protezione dei dati in Europa


La popolare app video TikTok si è trovata al centro di un nuovo scandalo per violazioni delle normative europee sulla protezione dei dati.

È stato scoperto che il servizio traccia le attività degli utenti non solo all’interno della propria piattaforma, ma anche al di fuori di essa, su altre app e siti web di terze parti. L’organizzazione austriaca per i diritti digitali noyb ha presentato due denunce contro TikTok e i suoi partner: l’azienda israeliana AppsFlyer e il servizio di incontri Grindr.

Il caso è sorto quando un utente ha scoperto che TikTok aveva ottenuto dati sulla sua attività su altre app, tra cui Grindr. Queste informazioni includevano, ad esempio, l’aggiunta di articoli al carrello e altre azioni che potevano rivelare aspetti intimi della sua vita personale. Tali dati rientrano in una categoria speciale ai sensi dell’articolo 9 del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) e possono essere trattati solo in casi eccezionali. L’utente non ha acconsentito al trasferimento di tali informazioni.

L’indagine ha rivelato che i dati sono stati prima raccolti da Grindr, poi trasferiti ad AppsFlyer e infine trasferiti a TikTok. Pertanto, tutte e tre le società erano coinvolte nel trasferimento e nel trattamento di dati sensibili senza alcuna base giuridica. Gli esperti di noyb sottolineano che nessuno dei soggetti coinvolti in questa catena aveva il diritto di divulgare questo tipo di informazioni, soprattutto data la loro natura sensibile.

Oltre al tracciamento illegale, la seconda denuncia riguarda il rifiuto di TikTok di fornire dati personali completi su richiesta dell’utente. Sebbene l’azienda offra uno strumento dedicato per il download di informazioni, ha successivamente ammesso di fornire solo i dati che considera più “critici”.

Nonostante le ripetute richieste, TikTok non ha rivelato quali dati elabora e perché. Secondo il team di noyb, ciò costituisce una violazione diretta degli articoli 12 e 15 del GDPR , che stabiliscono il diritto degli utenti a ricevere informazioni complete e comprensibili sui propri dati.

Noyb chiede all’autorità di regolamentazione di obbligare TikTok a divulgare le informazioni mancanti e a cessare il trattamento illecito dei dati da parte di tutte e tre le società. Inoltre, propone una sanzione sostanziale, che non solo risarcirebbe i danni, ma fungerebbe anche da monito per le altre società che violano la legislazione europea.

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la_r_go* reshared this.



L’account Telegram dell’ex premier israeliano Naftali Bennett è stato hackerato


L’ex primo ministro israeliano Naftali Bennett ha ammesso che il suo account Telegram è stato hackerato, sebbene il suo dispositivo non sia stato compromesso. Ha fatto l’annuncio in seguito alle segnalazioni di un iPhone hackerato e di una fuga di dati presumibilmente collegata a un gruppo di hacker iraniano.

La dichiarazione ha fatto seguito alle pubblicazioni del gruppo Handala, che sostiene di aver ottenuto l’accesso al dispositivo personale del politico nell’ambito di un’operazione denominata “Octopus”.

Lo stesso Bennett ha ripetutamente utilizzato l’analogia del polpo, descrivendo l’Iran come un centro di coordinamento delle minacce contro Israele. In risposta alle accuse, ha affermato che né il suo smartphone né altri dispositivi erano stati hackerati, ma che l’accesso al suo account Telegram era stato ottenuto “attraverso vari metodi”.

Secondo lui, ignoti avrebbero ottenuto materiale dalla sua rubrica, da immagini e dalla sua corrispondenza.

Alcuni di questi dati si sono rivelati autentici, mentre altri erano falsi. Un esempio è una foto ritoccata che lo ritrae accanto al primo ministro israeliano, David Ben-Gurion. Bennett ha osservato che il materiale è stato ottenuto illegalmente e la sua distribuzione costituisce un reato.

Il politico ha dichiarato che l’incidente è già sotto la sorveglianza delle forze di sicurezza. Ritiene che si tratti di un tentativo di destabilizzare le sue attività politiche in vista delle prossime elezioni, dove è visto come un vero concorrente del Primo Ministro in carica Benjamin Netanyahu.

Ritiene che i tentativi di pressione siano legati ai timori degli oppositori riguardo al suo ritorno alla politica di alto livello. Nonostante quanto accaduto, intende proseguire le sue attività e la sua campagna elettorale.

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CVE-2025-20393: zero-day critico nei Cisco Secure Email Gateway


Una falla zero-day critica nei dispositivi Cisco Secure Email Gateway e Cisco Secure Email and Web Manager sta facendo tremare i ricercatori di sicurezza. Con oltre 120 dispositivi vulnerabili già identificati e sfruttati attivamente dagli aggressori, la situazione è a dir poco allarmante.

La vulnerabilità, identificata come CVE-2025-20393,non ha ancora una patch disponibile. Ciò significa che le organizzazioni che si affidano a questi sistemi per proteggere le proprie reti da attacchi di phishing e malware sono esposte a un rischio compromissione.

Secondo le informazioni sulle minacce fornite dalla Shadowserver Foundation, i dispositivi vulnerabili rappresentano un sottoinsieme di oltre 650 dispositivi di sicurezza della posta elettronica Cisco esposti e accessibili tramite Internet.

Il CVE-2025-20393 prende di mira l’infrastruttura di sicurezza della posta elettronica di Cisco, utilizzata dalle aziende per ispezionare il traffico di posta elettronica in entrata e in uscita alla ricerca di minacce.

Sebbene i dettagli tecnici specifici sul metodo di sfruttamento rimangano limitati per prevenire abusi diffusi, la conferma dello sfruttamento attivo indica che gli autori della minaccia stanno già sfruttando questa debolezza per compromettere i sistemi vulnerabili.

Cisco ha riconosciuto la vulnerabilità e ha pubblicato un avviso di sicurezza in cui esorta le organizzazioni a implementare misure difensive immediate. Il colosso del networking consiglia ai clienti interessati di rivedere le proprie configurazioni di sicurezza e di applicare misure di mitigazione temporanee fino a quando non sarà disponibile una soluzione definitiva. Le aziende possono accedere a una guida dettagliata tramite il portale Security Advisory di Cisco .

La situazione evidenzia le continue sfide che le organizzazioni devono affrontare a causa delle vulnerabilità zero-day, in particolare nei componenti critici delle infrastrutture come i gateway di posta elettronica. Questi dispositivi si trovano in un punto cruciale delle reti aziendali, gestendo comunicazioni sensibili e fungendo da principale difesa contro le minacce trasmesse tramite e-mail. Una compromissione riuscita potrebbe consentire agli aggressori di intercettare comunicazioni riservate, distribuire ransomware o stabilire un accesso persistente alla rete.

Cisco sta lavorando attivamente per sistemare la falla che come riportato dal loro bollettino risulterebbe avere un base score pari a 10.

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Il cloud USA può diventare un’arma geopolitica? Airbus inizia a “cambiare rotta”


Negli ultimi mesi, una domanda sta emergendo con sempre maggiore insistenza nei board aziendali europei: il cloud statunitense è davvero sicuro per tutte le aziende? Soprattutto per quelle realtà che operano in settori strategici o che hanno interessi economici, industriali o geopolitici non allineati a quelli degli Stati Uniti, il tema non è più soltanto tecnologico, ma profondamente giuridico e politico.

Di questo avevamo già parlato in un nostro recente articolo dal titolo “E se domani agli USA girasse male e ci spegnessero il cloud? L’Europa? Paralizzata in 2 secondi” analizzando come la sovranità dei dati e l’extraterritorialità delle leggi statunitensi stiano spingendo sempre più organizzazioni europee a riflettere sulle proprie scelte infrastrutturali. Oggi quel dibattito non è più teorico: sta iniziando a tradursi in decisioni concrete.

È in questo contesto che si inserisce la riflessione di Airbus. Il colosso francese dell’aeronautica e della difesa si sta infatti preparando ad affrontare una delle decisioni IT più complesse degli ultimi anni: la migrazione dei propri sistemi digitali mission-critical verso un cloud interamente europeo. Un’infrastruttura che non dovrà essere soltanto performante e resiliente, ma giuridicamente sovrana, sottratta a interferenze normative esterne e pienamente sotto controllo europeo.

Una scelta che potrebbe segnare un precedente rilevante per l’intero ecosistema industriale del continente.

Il nome del problema: Cloud Act


La questione della sovranità digitale in Europa si è acuita con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Le sue politiche hanno reintrodotto instabilità nel commercio e nella politica internazionale, spingendo le aziende europee a considerare sempre più la propria dipendenza dalle piattaforme tecnologiche americane. Anche se un servizio opera in Europa, i legami legali con gli Stati Uniti rimangono un fattore di rischio.

I principali fornitori di servizi cloud (Microsoft, AWS e Google) stanno cercando di affrontare queste preoccupazioni offrendo soluzioni specializzate di hosting e gestione dei dati. Tuttavia, persistono dubbi. Il principale ostacolo è il Cloud Act statunitense, che consente alle autorità statunitensi di richiedere l’accesso alle informazioni anche se fisicamente archiviate al di fuori del Paese. La scorsa estate, Microsoft ha ammesso esplicitamente in un tribunale francese di non poter garantire una protezione completa dei dati in base a questa legge.

Zhesten si aspetta una posizione più chiara dalle autorità di regolamentazione europee: è possibile creare un’infrastruttura realmente protetta da richieste extraterritoriali e c’è il rischio di interruzioni dei servizi per motivi politici? Queste domande sono diventate più che astratte dopo il caso della Corte penale internazionale (CPI). Secondo quanto riportato dai media, il procuratore capo di Microsoft, Karim Khan, ha perso l’accesso al servizio di posta elettronica di Microsoft dopo le sanzioni statunitensi imposte per aver criticato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. L’azienda nega di aver sospeso i servizi alla Corte, ma il segnale è piuttosto allarmante.

Airbus: il primo Big Player a farsi seriamente delle domande


L’azienda Airbus stima che le sue probabilità di trovare un fornitore idoneo siano piuttosto prudenti. Ma il produttore di aeromobili vuole “cambiare rotta” e ha già ampliato la propria infrastruttura server anche se da tempo si affida a strumenti basati su cloud come Google Workspace.

Un’ulteriore fase, ancora più audace, è in programma: prevede il trasferimento dei sistemi fondamentali di gran parte delle operazioni lontano dai data center onprem. Tra questi figurano le piattaforme per la gestione delle risorse aziendali, gli ambienti di produzione, i database dei clienti e gli spazi digitali in cui vengono conservati ed elaborati i dati relativi al ciclo di vita dei prodotti, compresa la progettazione degli aerei.

È questo livello di informazioni a essere considerato il più vulnerabile.

Secondo Catherine Jesten, responsabile del settore digitale di Airbus, la necessità di un cloud sovrano non è dettata da mode o slogan politici. Alcuni dati sono direttamente collegati agli interessi dei singoli Paesi e dell’Europa nel suo complesso, quindi l’azienda vuole garantire che il controllo su di essi non si estenda oltre l’ordinamento giuridico europeo. La questione non riguarda solo l’ubicazione dei server, ma anche quali leggi potrebbero in ultima analisi prevalere sui contratti.

Una decisione difficile: l’Europa non ha mai investito seriamente sul Cloud


Il mercato del software aziendale sta creando ulteriore pressione. I principali sviluppatori, tra cui SAP, rilasciano sempre più nuove funzionalità esclusivamente per le versioni cloud dei loro prodotti. Per i clienti, questo significa una scelta semplice: migrare o rimanere bloccati sulle piattaforme più vecchie. Nel caso di Airbus, questa transizione influisce inevitabilmente sull’intera architettura dei sistemi IT.

La richiesta di proposte inizierà all’inizio di gennaio e l’azienda prevede di prendere una decisione definitiva entro l’estate. Il valore stimato del contratto è di oltre 50 milioni di euro e durerà fino a dieci anni. Airbus sottolinea fin da subito che non è solo la tecnologia a essere importante, ma anche la prevedibilità dei prezzi, senza imprevisti durante l’esercizio.

Anche a prescindere dalla legislazione americana, rimane un altro problema: la scalabilità.

I fornitori cloud europei sono ancora significativamente inferiori ai loro concorrenti globali in termini di capacità infrastrutturale e resilienza dei servizi. Airbus è apertamente scettica: il problema non risiede solo nella legislazione, ma anche nella capacità di garantire il livello di affidabilità richiesto. Pertanto, la probabilità di successo della gara è attualmente in fase di valutazione con certezza.

La situazione sta spingendo il mercato europeo verso la cooperazione: i singoli attori potrebbero non avere le risorse necessarie per soddisfare le richieste di un cliente di questo tipo.

Se saranno in grado di unirsi e rispettare la scadenza di Airbus rimane una questione aperta.

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in reply to Cybersecurity & cyberwarfare

si abbandonino i social statunitensi passando a mastodon e fediverso... la UE sovvenzioni!


Geschichten aus dem DSC-Beirat: Zwischen Vergeltungsdrohungen und Australiens Jugendschutz-Experiment


netzpolitik.org/2025/geschicht…



SIRIA. Trump revoca le sanzioni del Caesar Act poi bombarda il paese


@Notizie dall'Italia e dal mondo
L'aviazione Usa ha colpito decine di presunti obiettivi dell'Isis nell'Est in apparente risposta all'uccisione di due soldati e un contractor americani. Il governo post jihadista di Damasco approva
L'articolo SIRIA. Trump revoca le sanzioni del Caesar Act poi bombarda




Tv2000: lunedì 22 dicembre gli auguri di Papa Leone XIV alla Curia Romana e ai dipendenti vaticani 

Tv2000, lunedì 22 dicembre, trasmette in diretta due appuntamenti con Papa Leone XIV in occasione della festività natalizie: alle ore 10, dall'Aula della Benedizione, gli auguri alla Curia Romana e alle ore 11.



All’opposizione in RAI è rimasta giusto la fiction


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/12/alloppo…
Siamo nel regno del pensiero unico, d’accordo, TeleMeloni impera e non si vede l’alba, è altrettanto vero, eppure una piccola eccezione è rimasta, anzi due. Si tratta di due fiction amatissime e, non a caso, premiate da un







La continua ascesa della destra ed estrema destra nei grandi Paesi Ue | Pagella Politica
pagellapolitica.it/articoli/co…


io posso accettare che un comunista pure filorusso fosse mosso da ideali di giustizia all'inizio, ma davvero putin risponde a questi ideali di giustizia e integrità? con putin il potere è al popolo? e poi ora che russia e usa sonno perfettamente allineati un "anti-americano" come si può porre? continuo a cercare di disperatamente di far tornare questa cosa dell'appoggio a putin non nella mia testa ma nella testa di un comunista old style nostalgico. vorrei capire. ignorando il problema stalin.

RFanciola reshared this.

in reply to simona

a sinistra non si vuol capire che dagli anni '90 la Russia post-sovietica di comunista non ha più nulla. L'economia e i servizi sociali sono nelle mani private di Putin e della sua cerchia.
Come dico spesso, l'unica cosa comunista rimasta nella Russia odierna è la repressione del dissenso. Vengono comminati letteralmente anni di carcere per un post sui social. Il reato di "diffamazione dell'esercito", creato dopo l'invasione dell'Ucraina, è puro arbitrio.
in reply to giga 🔻

@giga 🔻 tecnicamente è anche peggio visto che è una cleptocrazia. oppure uno stato mafioso. tralasciamo pure ll atto che capitalismo di stato non è comunismo neppure quello.... o quanto fosse al livello di hitler stalin, ma appare incomprensibile questo sostengo comunista alla russia di putin.


An exoplanet located 750 light years from Earth has an atmosphere unlike anything previously known.#TheAbstract


Scientists Discover ‘Black Widow’ Exoplanet That Defies Explanation


Welcome back to the Abstract! Here are the studies this week that defied expectations, broke barriers, made trash into shelter, and lived to swear another day.

First, there’s a giant, lemony, diamond-studded, black widow in space. I’ll explain. Then: electrons get ready for a close-up, the ultimately tiny home, and why expletives are the hottest new workout hack.

As always, for more of my work, check out my book First Contact: The Story of Our Obsession with Aliens or subscribe to my personal newsletter the BeX Files.

Lemonworld


Zhang, Michael et al. “A Carbon-rich Atmosphere on a Windy Pulsar Planet.” The Astrophysical Journal Letters.

Astronomers have observed a Jupiter-sized planet more than 700 light years from Earth that is unlike anything spotted before and defies explanation.

Known as PSR J2322-2650b, the exoplanet is shaped like a lemon, boasts baffling skies, and may have hidden troves of diamonds in its belly. The distant world closely orbits a pulsar, a type of hyper-dense dead star that is tugging on the gassy planet, giving it the distended shape.

Pulsar companions are normally other stars. These are called “black widow” systems because winds from the pulsar weather down the stellar companion, eventually destroying it, similar to the deadly embrace of the namesake spider. It is very rare to see a black widow system with a planet as the pulsar companion.

Curious about this unusual exoplanet, astronomers observed it with the James Webb Space Telescope (JWST), thereby “unveiling a bizarre atmosphere that raises more questions than it answers,” according to their new study.

“PSR J2322–2650b is different from other ultralight pulsar companions, being the only pulsar companion with a mass, a density, and a temperature similar to those of hot Jupiters,” said researchers led by Michael Zhang of the University of Chicago. “The atmosphere of such an object has never been observed.”

“In stark contrast to every known exoplanet orbiting a main-sequence star, we find an atmosphere rich in molecular carbon (C3, C2) with strong westward winds,” they said.
youtube.com/embed/oBf1GFkFjdc?…
Molecular carbon is unusual in planetary atmospheres because carbon atoms tend to bind to other elements, producing more familiar compounds like carbon dioxide. The atmosphere is so carbon-dominated, and so depleted in oxygen and nitrogen, that it doesn’t neatly line up with any known planetary formation scenarios. In a sparkling twist, its dense carbon atmosphere may produce soot clouds that then solidify into diamonds, bedazzling its core.

Is this a long-lived gas giant that survived the transformation of its star into a pulsar? Or was it born from the debris of the supernova that created the pulsar? And will this black widow system end as others do, with a slow death by pulsar winds? Nobody knows!

“Our findings pose a challenge to the current understanding of black-widow formation” and it will take more observations of similar systems “to determine whether PSR J2322–2650b’s composition is unusual or representative of the class.”

In other news…

An attofirst for attoseconds


Ardana-Lamas, Fernando et al. “Brilliant Source of 19.2-Attosecond Soft X-ray Pulses below the Atomic Unit of Time.” Ultrafast Science.

Scientists have created the shortest X-ray light pulse ever produced, a breakthrough that could resolve the previously hidden motions of electrons and other particles at subatomic scales.

These newly-demonstrated soft X-ray pulses last for just 19.2 attoseconds, where an attosecond is equal to one quintillionth (10−18) of a second. In other words, an attosecond is to a second as a second is to 31.69 billion years, more than twice the age of the universe.
This is where the science happened. Image: ICFO
“Excitation, scattering, and electron relaxation are crucial processes that control how matter interacts with light,” said researchers led by Fernando Ardana-Lamas of the Institute of Photonic Science (ICFO) in Spain. “Their timing influences how chemical bonds form or break, how charge and energy move, and how properties of molecules and materials emerge. Understanding these dynamics requires attosecond resolution, as electronic excitations and dynamics occur on timescales of tens of attoseconds.”

“We demonstrated the generation of coherent attosecond [short X-ray] pulses with a duration of 19.2 as, significantly shorter than the atomic unit of time,” a milestone that offers “exciting new opportunities to investigate atomic, molecular, and solid-state physics,” the team concluded.

This high pulse speed is necessary for the development of instruments that could capture the mysterious dynamics of particles on subatomic timescales. Other experimental technologies are still required to make these ultrafast cameras a reality, but for now, here’s to shattering the shutter speed record.

My other house is a tooth socket


Viñola-López, Lázaro W. et al “Trace fossils within mammal remains reveal novel bee nesting behaviour.” Royal Society Open Science.

Here’s a question for prospective home owners: have you ever considered living in a clump of regurgitated bones? This solution worked out well for Caribbean cave bees that lived some 20,000 years ago, according to a new study that reports the discovery of the first known fossilized bee nests built inside skeletal remains.

Scientists found the honeycombed bones buried in a cave on the island of Hispaniola that was once also inhabited by owls. Since owls regularly barf up pellets—gnarly globs of half-digested prey—the solitary bee species had a ready-made supply of skeletal remains, which were apparently a perfect place to raise offspring.
A part of a fossilized mammal skull, with sediment in a tooth socket that turned out to be a nest built by a prehistoric bee. Image: Courtesy of Lazaro Viñola López.
“Isolated brood cells…were found inside cavities of vertebrate remains,” including tooth sockets and the spinal canal, said researchers led by Lázaro Viñola López of the Field Museum in Chicago. “The high abundance of nests throughout the deposit indicated that this cave was used for a long period as a nesting aggregation area by this solitary bee.”

There’s nothing like getting the skeleton keys to your new skeleton house.

A prescription for profanity


Stephens, Richard et al. “‘Don’t Hold Back’: Swearing Improves Strength Through State Disinhibition.” American Psychologist.

Cussing is discouraged in polite company, but it may actually be good for your health and performance, according to a new study that confirms swearing alleviates inhibitions and provides increased endurance during physical challenges.

Psychologists recruited nearly 200 volunteers to hold themselves in a sustained chair pushup while repeating either a swear word of their choice, or a neutral word, every two seconds. The results revealed a consistent “swearing advantage” characterized by “significant performance improvements in the swearing condition.”

“These effects have potential implications for athletic performance, rehabilitation, and contexts requiring courage or assertiveness,” said researchers led by Richard Stephens of Keele University. “As such, swearing may represent a low-cost, widely accessible psychological intervention to help individuals ‘not hold back’ when peak performance is needed.”

At long last, science has vindicated the foul-spoken, the pottymouths, the salty-tongued, and the vulgarians. So go forth, ye cursers, and f*ck that sh*t up! It’s the doctor’s orders, after all.

Thanks for reading! See you next week.




Ammontano a oltre 32,2 milioni le risorse che il Ministro Giuseppe Valditara ha destinato alle scuole per la riduzione dei divari territoriali e il contrasto alla dispersione scolastica.


Leone XIV ha convocato il primo Concistoro straordinario del Suo Pontificato, che si terrà nei giorni 7 e 8 gennaio 2026. Lo annuncia la Sala Stampa della Santa Sede in un comunicato diffuso oggi.


In un mondo dominato dall’aggressività, dall’arroganza, dalla volgarità, la gentilezza è trasgressiva, perché si rifiuta di cedere all’imbarbarimento generale. Ne è convinto mons.


la "saggezza" popolare (quella che sbaglia quasi sempre, perché è superficialità diffusa), in questo caso, come per l'autismo, come per altri bolla brevemente tanti problemi come "pigrizia" e non c'è mai da parte dei genitori un vero intento di aiutare, ma solo ignorare, reprimere, colpevolizzare. però la realtà è che è molto più complicato di così (come quasi sempre) e certi specifici problemi esistono. senza farne un dramma, ma presi in carico seriamente. lo so che l'articolo si occupa di un altro problema ma comunque è vitale ribadire quanto esposto.


Pakistan e Cirenaica stringono un accordo di cooperazione militare


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Dopo il patto di mutua difesa con l'Arabia Saudita, il Pakistan ha sottoscritto un accordo di cooperazione militare con la regione della Libia orientale controllata da Khalifa Haftar
L'articolo Pakistan e Cirenaica stringono un accordo di cooperazione militare proviene da



"Molti potenti non ascoltano questo grido: la ricchezza della terra è nelle mani di pochi, pochissimi, sempre più concentrata - ingiustamente - nelle mani di chi spesso non vuole ascoltare il gemito della terra e dei poveri".


"Sperare è generare". Leone XIV lo ha detto nella catechesi dell'udienza giubilare che si è svolta questa mattina in piazza San Pietro.


in reply to simona

non capisco bene il commento @dibi58 , ma credo che tipo in una casa dove un bambino non può semplicemente chiedere qualcosa durante l'anno ma durante l'anno dipende magari da una misera paghetta, sia un po' crudele negare il regalo di natale. purché la richiesta sia compatibile con le finanze della famiglia, ovviamente. e ovviamente purché il bambino possa chiedere qualcosa che desidera, senza dover "pescare" da liste predefinite legate al genere.
in reply to simona

la vedo dura con una popolazione mondiale di 8 miliardi di tornare a una vita "nostalgica" old style, fattoria & orto, tutti quanti. vita che personalmente NON rimpiango, pur al limite amando gli animali. ma la vecchia civiltà contadina era tutto meno che ecosostenibile e rispettosa dell'ambiente. ma portando la popolazione a un livello massimo di 500 milioni forse sarebbe ancora possibile. però non credo che la questione regali di natale, compleanno o festività per un bambino sia questo.

nella vita non si sceglie comunque mai niente, credo questa regola valga praticamente per tutti. in realtà pure per i ricconi. ma il problema è solo cosa di fa con quello che si ha.

Trames reshared this.




è evidente che le nuove generazioni hanno un'aspettativa di vita molto inferiore.
ma in fondo ala fine la vita è una "cagata pazzesca"

RFanciola reshared this.



ASSURDO. IL GARANTE. L’ARTICOLO 11. BELGRADO.

Il Presidente della Repubblica ci spiega che le spese militari sono “poco popolari ma MAI COSÌ NECESSARIE”.
Ce lo dice dal Quirinale, con tono grave, parlando di “deterrenza”, “difesa collettiva”, “sicurezza europea indivisibile”.

Peccato che a dirlo sia il CUSTODE della Costituzione.
Quella che all’Art. 11 dice una cosa chiarissima: L’ITALIA RIPUDIA LA GUERRA.
Non la “gestisce meglio”. Non la “deterrentizza”. La RIPUDIA.

E qui il corto circuito è totale.
Perché se la democrazia è “sfidata da involuzioni autoritarie”, come dice Mattarella, allora qualcuno dovrebbe spiegare perché la risposta automatica è SEMPRE PIÙ ARMI, SEMPRE PIÙ SPESA MILITARE, SEMPRE MENO POLITICA.

Belgrado, 1999.
Bombardata per 78 giorni senza mandato ONU.
Anche allora si parlava di “difesa dei valori”, “diritti”, “sicurezza”.
Anche allora la democrazia veniva “salvata” a colpi di missili.

Il punto non è la dialettica politica.
Il punto è che qui si sta NORMALIZZANDO l’idea che la guerra sia uno STRUMENTO ORDINARIO di governo del mondo.
E che chi lo dice non è un generale, ma il GARANTE della Carta che dovrebbe impedirlo.

Quando la Costituzione diventa un orpello retorico da citare solo il 2 giugno,
e l’Articolo 11 un fastidio da reinterpretare,
non è la democrazia a essere “sfidata”.
È GIÀ STATA PIEGATA.

Ma tranquilli.
È per il nostro bene.
E se non capiamo, è perché siamo “poco popolari”.

Don Chisciotte 😉
(putinista, ovviamente)



Dipiazza, sindaco di Treviso di Forza Italia, ad una consigliera dell'opposizione:

«Non mi sono mai fatto comandare da una donna»

E per difendersi dalle accuse di sessismo:

Dipiazza ci ha anche tenuto a precisare che «le donne sono il più bel regalo che il buon Dio ci ha dato. Sono un estimatore e ho sempre avuto grande successo».

Questi giocano proprio in un altro campionato c'è poco da fare...







Florida prosecutor agrees: Photography is not a crime


FOR IMMEDIATE RELEASE:

New York, Dec. 18, 2025 — Photojournalist Dave Decker was arrested in November while documenting a protest in Miami, Florida. A coalition of 23 press organizations spoke out against the charges — and this week the prosecutor agreed.

The following statement can be attributed to Adam Rose, deputy director of advocacy for Freedom of the Press Foundation (FPF):

“Journalists have a distinct role at protests. They are not participants, merely observers. A broad local and national coalition said this in unison, and we were glad to see all charges dropped against Dave Decker. Hats off to his attorneys, lawyers for the Florida State Attorney’s Office and the Miami-Dade Sheriff’s Office, and all the community groups who rallied to his side.

“At the same time, that’s a lot of people who had to work on something entirely preventable. I hope law enforcement officers take this to heart: Swearing an oath to protect the community means protecting everyone — including press. This is an opportunity for agencies like the sheriff’s office and Florida Highway Patrol to take proactive steps and review training approaches. Freedom of the Press Foundation is happy to help.

“And of course, it would be nice to see an apology to Dave and an offer to fix any of his equipment they damaged.”

Read the coalition’s letter:

freedom.press/static/pdf.js/we…

Please contact us if you would like further comment.


freedom.press/issues/florida-p…



Covering protests is a dangerous job for journalists


Dear Friend of Press Freedom,

Rümeysa Öztürk has been facing deportation for 268 days for co-writing an op-ed the government didn’t like, and journalist Ya’akub Vijandre remains locked up by Immigration and Customs Enforcement over social media posts about issues he reported on.

Join us today and Dec. 21 in New York City for two special screenings of the Oscar-shortlisted film “Cover-Up” by Laura Poitras — an FPF founding board member — and Mark Obenhaus.

Read on for more on what we’re working on this week. We’ll be back in the new year.

Covering protests is a dangerous job for journalists


As of Dec. 15, the U.S. Press Freedom Tracker has documented 32 detainments or charges against journalists in the U.S. — 28 of those at immigration-related protests — according to a new report released by the Freedom of Press Foundation (FPF) project this week.

The report notes how, unlike most years, the majority of journalists were released without charges or had them soon dropped, with law enforcement instead focusing on deterring news gathering rather than pursuing charges.


Stop the deportation of Heng Guan


Use our action center to tell lawmakers to stop the Trump administration from deporting Heng Guan, who helped journalists expose the horrors of Uyghur prison camps in Xinjiang, China. He’s exactly the kind of person asylum laws are intended to protect.

The next hearing in Guan’s case is Jan. 12. He could be sent to Uganda, placing him at risk of being shipped back to China, where, according to his mother, he’d likely be killed.



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The FCC’s declaration of dependence


Federal Communications Commission Chair Brendan Carr admitted at a Senate hearing on Wednesday that there had been a political “sea change” and he no longer viewed the FCC as an independent agency.

FPF Director of Advocacy Seth Stern wrote for The Guardian that Carr’s admission proves the danger of letting a self-proclaimed partisan weaponize the FCC’s public interest standard to grant himself amorphous censorship powers. “Carr avoids ever articulating his vision of public-interest news, forcing anyone seeking to avoid his ire to play ‘Whac-A-Mole.’ … The only discernible rule of Carr’s FCC is ’don’t piss off Trump’.”


Trump’s BBC lawsuit is nonsense, like his others


President Donald Trump on Monday followed through on his threats to sue the BBC over its editing of his remarks on Jan. 6, 2021, for a documentary.

“If any ordinary person filed as many frivolous multibillion-dollar lawsuits as Donald Trump, they’d be sanctioned and placed on a restricted filers list,” FPF said in a statement, noting that Trump has demanded a total of $65 billion in damages from media outlets since taking office.


Under First Amendment, Diddy ‘can’t stop, won’t stop’ Netflix documentary


Sean “Diddy” Combs is threatening to sue Netflix for airing a docuseries that is, to say the least, unflattering to him. The disgraced music mogul’s cease-and-desist letter claims the series, “Sean Combs: The Reckoning,” uses “stolen footage.”

Stern wrote for Rolling Stone about why Diddy’s threatened lawsuit would be a non-starter: the right to publish content that sources obtain illegally is well established. But a series of recent cases nonetheless puts that right under unprecedented attack.


Body camera footage is for the public


The town of Hamburg, New York, claims its police body camera footage is copyrighted despite being a public record. It’s telling people who request footage under New York’s Freedom of Information Law that they can’t share the footage with others.

That’s ridiculous, and we wrote a letter to the police chief telling him to stop the nonsense and tell anyone who has received these frivolous warnings that they’re free to share body camera footage as they see fit.


Ask Lauren anything


FPF Daniel Ellsberg Chair on Government Secrecy Lauren Harper joined fellow Freedom of Information Act experts Jason Leopold, ​​Liz Hempowicz, and Kevin Bell to take questions about FOIA and the numerous ways that it’s broken. They teamed up for a Reddit “ask me anything” discussion this week.


Free screening of “Cover-Up”


To our New York audiences and documentary film buffs: FPF is proud to host a special screening tonight of the Oscar-shortlisted film “Cover-Up” by award-winning directors Laura Poitras and Mark Obenhaus, followed by a Q&A moderated by our executive director, Trevor Timm. The film chronicles the career of legendary investigative journalist Seymour Hersh.


What we're reading


The Pentagon and the press

NPR
It’s shameful the Department of Defense is curtailing press access five decades after the Supreme Court’s Pentagon Papers ruling, Harper told NPR’s “1A.” Harper also joined “1A” to discuss how the Trump administration is enhancing its surveillance capabilities.


The US supreme court’s TikTok ruling is a scandal

The Guardian
That TikTok remains available “makes a mockery” of the government’s earlier national security claims that the platform was “an urgent national security risk – and of the court that deferred to those claims.”


How an AM radio station in California weathered the Trump administration’s assault on media

Associated Press
“‘Chilling effect’ does not begin to describe the neutering of our political coverage,” said one former KCBS journalist about the aftermath of Carr’s threats.


Defend the press: Brendan Carr has gone too far with attacks on media

Courier
Read the op-ed we co-wrote with partner organizations demanding the FCC recommit to the First Amendment.


Paramount’s Warner Bros Discovery bid faces conflict of interest concerns

Al Jazeera
Stern explained, “Throwing out the credibility of CNN and other Warner Bros Discovery holdings might benefit the Ellisons in their efforts to curry favour with Trump, but it’s not going to benefit anyone else, including shareholders.”


freedom.press/issues/covering-…



This week, we discuss history repeating itself, a phone wipe scandal, Meta's relationship with links and more.

This week, we discuss history repeating itself, a phone wipe scandal, Metax27;s relationship with links and more.#BehindTheBlog


Behind the Blog: Resisting Demoralization


This is Behind the Blog, where we share our behind-the-scenes thoughts about how a few of our top stories of the week came together. This week, we discuss history repeating itself and Meta's relationship with links.

JOSEPH: I wanted to add a little bit from behind the scenes of this piece: Man Charged for Wiping Phone Before CBP Could Search It. As I said on the podcast this week, there are and continue to be many questions around the case. Especially why CBP stopped Samuel Tunick in the first place.

In the piece I did not focus on Tunick’s activism because frankly we don’t know yet how big a role it played in CBP stopping him. I mentioned it but didn’t focus on it. I think regardless, someone being charged for allegedly wiping a phone is interesting essentially no matter who they are.

Yes, it absolutely may turn out that he was stopped specifically because of his activism. Maybe lots of people think it’s very likely that’s the reason. But I can’t frame a story because it feels like that’s maybe the case. I have to go on what actual evidence I have at the moment.

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#Scuola, da oggi è disponibile il “Fascicolo digitale del personale scolastico”, la nuova piattaforma del #MIM che consente di consultare in modo semplice e sicuro le informazioni relative al proprio percorso professionale, attraverso i dati presenti…


LA REPUBBLICA ROMA: NUOVO ARTICOLO PIENO ZEPPO DI PROPAGANDA


Contro la falsa informazione pro-inceneritore.

Nell’articolo dell’edizione romana di ieri a firma di Salvatore Giuffrida leggiamo “Il cantiere a Santa Palomba partirà entro il primo trimestre del 2026 e durerà 32 mesi, fino a oltre la metà del 2028”. Il sottotitolo contiene la prima menzogna o bufala, come preferite. Le attività di costruzione dureranno 39 mesi e non 32 come scrive il giornalista e il cantiere terminerà nel maggio 2029. Attenzione, non siamo noi a dichiaralo ma è scritto nero su bianco sul più recente cronoprogramma del proponente.

“Il 2026 sarà l’anno del termovalorizzatore di Roma”. Nell’attacco del pezzo si condensa tutto lo strumentario della retorica tipica dei fan dell’incenerimento che si guarda bene dal ricordare, neppure incidentalmente che i poteri straordinari sono stati attributi per impiantistica destinata a far fronte all’afflusso straordinario dei pellegrini del Giubileo 2025. Un impianto che a Giubileo terminato non è ancora autorizzato e il cui iter è potuto andar avanti esclusivamente a forza di ordinanze, con la Procura di Roma che sta indagando al riguardo. Profili questi, guarda caso, del tutto omessi.

“Bisogna ancora aspettare due anni per inaugurare l’impianto, ma il percorso è già avviato: di fatto è ormai concluso il procedimento autorizzatorio unico regionale, Paur, che riunisce in un unico atto tutte le valutazioni, i pareri e le autorizzazioni di competenza regionale necessarie a realizzare il progetto e avviare il cantiere.”

Il procedimento non è affatto concluso. Ci sono i pareri contrari dei comuni di Albano, Ardea e Pomezia. C’è soprattutto la Soprintendenza Speciale di Roma ha tutta la competenza e decisive motivazioni per bocciare gli elaborati progettuali nella conferenza di servizi in corso e per contestare la procedura avviata in virtù delle proprie prerogative istituzionali discendenti dall’articolo 9 della Costituzione, attuato dal codice dei beni culturali.

Seguono poi i consueti ritornelli della propaganda inceneritorista: “Saranno inoltre realizzati quattro impianti ausiliari per recuperare le ceneri pesanti, un impianto fotovoltaico, una rete di teleriscaldamento e un sistema sperimentale per catturare l’anidride carbonica. Il termovalorizzatore sarà capace di bruciare 600mila tonnellate l’anno di rifiuti e di produrre energia elettrica per circa 200mila abitazioni”.

Al riguardo solo due repliche lampo a proposito di teleriscaldamento e sistema sperimentale cattura CO2. Il teleriscaldamento, conti alla mano, riguarderà un centinaio di famiglie. Dovranno provare di avere il contratto di fornitura indispensabile per la verifica del coefficiente R1 indice di efficienza energetica per ricondurre l’impianto tra quelli di recupero energetico.

Sull’impianto di cattura della CO2, oltre a non essere sperimentale come evidenziato dallo stesso proponente basti ricordare che la massima cattura equivale ad appena l’1per mille della Co 2 emessa. Su questo ci sono ben due esposti alla Corte dei conti ma anche su questo silenzio tombale.
Le 200 mila abitazioni che vorranno l’energia elettrica prodotta, non l’avranno certo a gratis ma dovranno pagarla a prezzi di mercato.

“Infine, a ottobre il Comune ha ratificato un protocollo d’intesa con Ferrovie dello Stato per gestire la logistica ambientale in merito al trasporto dei rifiuti senza costi aggiuntivi per le parti.” Un protocollo d’intesa privo di qualsivoglia autentica portata, chissà perché riportarlo?
Davanti a tanta spudorata propaganda rispondiamo con il nostro prossimo appuntamento: la mattina di lunedì 29 dicembre sit-in presso la Soprintendenza speciale di Roma per smuoverla a tutelare i beni archeologici presenti nell’area del progetto e che verrebbero irrimediabilmente distrutti.

Concludiamo il nostro comunicato richiamando il recentissimo parere contrario della Regione Lazio nella conferenza di servizi sulla discarica di Tor Tignosa che lascia l’inceneritore privo della sua discarica di servizio.
Non serve il giornalismo di inchiesta, sarebbe sufficiente il semplice giornalismo.
Buona serata!

19 dicembre 2025