Apple May Break Into the Hearing Aid Industry
When the entry of a tech giant such as Apple into a market represents its liberation from exploitation, that market must be really broken, yet the reported FDA approval of the hearing aid feature in the latest AirPod earbuds seems to represent just that. The digital hearing aid business is notorious for its sharp sales practices and eye-watering prices, so for all Apple’s own notoriety the news might actually represent a leap forward for consumers in that sector. We have to ask though, if Apple of all people are now the Good Guys, where has the world of electronics gone so badly wrong?
Your grandparents decades ago would have had a simple analogue hearing aid if they had one, usually a small transistor circuit and perhaps with some kind of analogue filtering. Digital aids with DSP algorithms to pick out speech arrived some time in the 1990s, and from there evolved a market in which their high prices increasingly didn’t match the cost of the technology or software involved. At least in the UK, they were sold aggressively to older people as less cumbersome or better than the National Health Service aids, and if you had an older person in the family it was routine to see pages and pages of targeted junk mail offering dubious financial schemes to pay for them.
The question then, given that a modern hearing aid has a relatively cheap microcontroller and DSP at its heart, why has the open source community not risen to the challenge? The answer is that they have, though the Tympan seems an over-expensive trinket for what it is and the LoCHAid and Open Speech Platform seem to have sunk without trace. Can we do better?
Header: Gregory Varnum, CC BY-SA 4.0 .
DOCUFILM. “Il Cielo di Sabra e Chatila”
@Notizie dall'Italia e dal mondo
In occasione dell'anniversario della strage del 1982, Pagine Esteri propone la visione libera del documentario prodotto nei campi profughi palestinesi in Libano
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The Rise of Self-Cleaning, Cat-Killing Litter Boxes
Machines that automate the various tedious tasks that come with being a servant in a cat’s household — like feeding and cleaning Mr. Fluffles’ litter box — are generally a godsend, as they ensure a happy cat and a happy human. That is, unless said litter box-cleaning robot kills said cat. That’s the gruesome topic that [Philip Bloom], also known as the bloke of the One Man Five Cats channel on YouTube, decided to investigate after coming across a report about a certain Amazon-bought unit.The theory of a self-cleaning litter box: a happy Mr. Fluffles.
Although he was unable to get the (generic & often rebranded) unit off Amazon UK, he did get it via AliExpress for £165 + £80 shipping. Although this version lacks the cute ears of other variants, it’s still effectively the same unit, with the same moving components and mechanism. An initial test with a cat plushie gave the result which can be observed in the above image, where the inner part with the opening will move upwards, regardless of whether a cat (or presumably a curious baby or toddler) is currently poking through said opening. Once the victim is stuck, there is no obvious way to free the trapped critter, which has already led to the death of a number of cats.
The other self-cleaning litter boxes which [Philip] owns have a number of safety features, including a weight sensor, an infrared sensor above the opening to detect nearby critters, a top that will pop off rather than trap a critter, as well as a pinch sensor. During a test with his own hand, [Philipp] managed to get injured, and following a banana test, he had a nice banana smoothie.
What takes the cake here is that after [Philipp] connected the mobile app for the litter box, he found that there was a firmware update that seems to actually change the machine to use the pinch and infrared sensors that do exist in the litter box, but which clearly were not used properly or at all with the shipped firmware. This means that anyone who buys any of these self-cleaning litter boxes and does not update the firmware runs the significant risk of losing their pet(s) in a gruesome incident. In the video a number of such tragic deaths are covered, which can be rather distressing for any cat lover.
Of note here is that even with the improved firmware, any issue with the sensors will still inevitably lead to the tragic death of Mr. Fluffles. If you do want to obtain a self-cleaning litter box, make sure to for example get one of [Philip]’s recommendations which come with a paw stamp of approval from his own precious fluff balls, rather than a random unit off Amazon or AliExpress.
youtube.com/embed/xepC3-Ia9ho?…
WordPress nel Mirino: Scoperti Oltre 2.800 Siti Web Compromessi – Cambia le Password Subito!
Negli ultimi giorni da una ricerca di threat intelligence svolta dal gruppo DarkLab di Red Hot Cyber, siamo venuti a conoscenza di data leak riguardanti a più di 2,8K siti WordPress (il più diffuso CMS) compromessi in ben 55 paesi differenti.
Negli ultimi anni possiamo notare come milioni di nuovi siti web vengono creati senza alcuna conoscenza di programmazione grazie all’uso di CMS (versione abbreviata di Content Management System) come WordPress. In un’importante ricerca di market share riguardante l’utilizzo dei CMS Themeisle riporta sul suo blog che:
- Il 68,7% di tutti i siti web utilizza un CMS.
- WordPress detiene la stragrande maggioranza del mercato CMS, con una quota di utilizzo del 62,8% , seguito da Shopify (6,2%) e Wix (3,8%) .
- Wix è il CMS in più rapida crescita, con un tasso di crescita della quota di mercato dell’800% tra il 2016 e il 2023.
- Tra i 1.000 siti più popolari in base al traffico, WordPress (47,3%) e Drupal (4,7%) sono quelli più comunemente utilizzati per la gestione dei contenuti.
WordPress quindi è la piattaforma su cui si basa quasi il 50% di tutti i siti web globali. La sua popolarità lo rende un obiettivo attraente per i cybercriminali, che sfruttano vulnerabilità nei plugin, nei temi o nelle configurazioni non sicure per lanciare attacchi di vario tipo.
Data Leak
Uno degli aspetti più preoccupanti emerso dalle nostre analisi di cyber threat intelligence è che quasi il 17% (487 in totale) dei siti WordPress compromessi utilizza ancora il protocollo HTTP. Questo rappresenta una falla di sicurezza critica, poiché HTTP trasmette dati in chiaro, rendendoli estremamente vulnerabili a una serie di attacchi, tra cui man-in-the-middle (MITM), intercettazione del traffico, e furto di credenziali.
Un accesso al pannello di amministrazione di WordPress con le credenziali che vengono inviate tramite HTTP, rende di fatto molto semplice l’intercettazione e sniffing dei dati a qualsiasi malintenzionato.
Nonostante i rischi evidenti, molti amministratori di siti WordPress non effettuano il passaggio a HTTPS per vari motivi: mancanza di consapevolezza, percezione che l’implementazione sia complicata o costosa, o semplicemente per inerzia. Tuttavia, i costi e la complessità dell’implementazione di HTTPS sono stati drasticamente ridotti negli ultimi anni grazie a soluzioni come Let’s Encrypt, che fornisce certificati SSL/TLS gratuiti e facili da installare.
Distribuzione Geografica
Un’analisi approfondita sulla geolocalizzazione dei siti web coinvolti nel Data Leak ha rivelato la presenza di ben 55 paesi differenti coinvolti. Questa distribuzione geografica mette in luce la leadership netta degli Stati Uniti d’America, che dominano la classifica con quasi il 50% del totale dei siti analizzati. Di seguito, vediamo i principali risultati.
Classifica dei primi 10 paesi
La Leadership degli USA
Il predominio degli Stati Uniti nella geolocalizzazione dei siti web coinvolti nel Data Leak, con quasi il 50% del totale, non è una sorpresa. Gli Stati Uniti, infatti, sono storicamente il centro nevralgico dell’infrastruttura internet globale, ospitando un numero significativo di server, data center e provider di servizi.
Il fatto che gli Stati Uniti siano così ampiamente rappresentati in questo contesto sottolinea non solo la loro importanza infrastrutturale, ma anche le sfide che affrontano in termini di gestione della sicurezza informatica e di protezione dei dati. Essere al centro della rete globale li rende un bersaglio di primaria importanza per attacchi informatici e fughe di dati.
Gli Altri Paesi in Classifica
Classifica dei primi 10 paesi escludendo US
Senza gli Stati Uniti, la Francia emerge come il paese con la maggiore incidenza, seguita dalla Germania e dall’India. Interessante è notare che Singapore (SG), nonostante sia un piccolo paese, ha una rilevante presenza con il 6.44%. Presenza questa che riflette il suo ruolo come punto di snodo tra l’Asia e il resto del mondo, e la sua infrastruttura avanzata per il traffico internet e il cloud computing.
L’Italia è anch’essa tra i primi 10 paesi, rappresentando il 5.32% dei siti coinvolti.
Questi dati offrono uno spaccato sulle dinamiche geopolitiche e sull’importanza della sicurezza informatica a livello globale, evidenziando come la distribuzione dei siti coinvolti non sia limitata ai soli grandi paesi, ma coinvolga anche altre realtà con un ruolo significativo nella rete.
L’Italia: Una Presenza Modesta ma Significativa
L’Italia contribuisce alla classifica con 76 siti web, che rappresentano il 2,68% del totale. Sebbene questa percentuale possa sembrare ridotta rispetto ai paesi leader come gli Stati Uniti o la Francia, riflette un certo livello di vulnerabilità nelle infrastrutture informatiche italiane, evidenziando la necessità di un rafforzamento delle misure di sicurezza e della consapevolezza in ambito di sicurezza informatica.
Domini
L’analisi dei domini coinvolti nel Data Leak rivela una netta prevalenza di domini appartenenti alla categoria .com, seguita da un insieme di domini nazionali e internazionali che riflettono la diversità geografica e funzionale dell’infrastruttura web globale. Vediamo in dettaglio la distribuzione e le implicazioni dei principali 10 domini compromessi:
Con il 56.31% del totale, i siti con estensione .com rappresentano la stragrande maggioranza dei domini compromessi nel data leak. Questo non sorprende, considerando che .com è l’estensione di dominio più utilizzata al mondo, destinata principalmente a scopi commerciali.
Dominio .org: Organizzazioni Non Profit a Rischio
Con il 5.53%, il dominio .org occupa il secondo posto nella classifica. Questo dominio è comunemente utilizzato da organizzazioni non profit, enti di beneficenza, e istituzioni educative. La presenza significativa di siti .org indica che anche queste organizzazioni sono sempre più spesso sul mirino dei cyber criminali
IdPs
Un altro dato rilevante emerso dall’analisi riguarda la varietà di Identity Providers (IdPs) coinvolti. In totale, più di 200 diversi IdPs risultano associati ai siti compromessi, dimostrando che la vulnerabilità non è confinata a un solo provider di servizi web, ma è diffusa su scala globale. Qui sotto presentiamo una classifica dei primi 20 IdPs, responsabili della gestione di un numero significativo di siti compromessi.
Cloudflare e Hostinger probabilmente dominano queste classifiche a causa della loro vasta base di clienti e della popolarità dei loro servizi di hosting tra i siti WordPress. Tuttavia, la presenza di provider come Google LLC, GoDaddy.com, LLC, e Hetzner Online GmbH sottolinea ancora una volta che nessuna piattaforma è immune agli attacchi.
La diversità degli IdPs coinvolti indica che la vulnerabilità dei siti WordPress non dipende esclusivamente dal provider di hosting, ma soprattutto da come gli utenti configurano e proteggono i propri siti.
Tra i vari Identity Providers (IdP) coinvolti nella compromissione dei siti WordPress, toviamo anche l’Italiana Aruba S.p.A., uno dei principali provider di servizi di hosting in Italia, figura nella classifica con il 19° posto, rappresentando lo 0.67% dei siti compromessi. Nonostante la percentuale relativamente bassa rispetto a giganti globali come Cloudflare o Hostinger, la presenza di Aruba S.p.A. in questa lista mette in evidenza la diffusione del problema anche tra provider di hosting locali e ben consolidati.
Conclusioni
I dati presentati in questo articolo sono basati su fonti di threat intelligence e, pur non essendo verificati, ci forniscono spunti significativi per riflettere su alcune questioni chiave della sicurezza informatica.
Da un lato, l’uso di sistemi CMS, come WordPress, ha reso la creazione di siti web più accessibile e immediata, semplificando notevolmente il processo per utenti di ogni livello. Tuttavia, questa semplicità ha un costo: la gestione di un sito web richiede un impegno costante in termini di manutenzione e sicurezza. Gli amministratori di siti devono adottare le best practice di sicurezza per WordPress, come l’aggiornamento regolare del core, dei plugin e dei temi, l’implementazione WAF, firewall, autenticazione a più fattori, etc…
Un altro aspetto critico evidenziato dai dati riguarda l’uso ancora diffuso del protocollo HTTP per il traffico web. Con il 17% dei siti WordPress compromessi che continuano a utilizzare HTTP, è evidente il grave rischio per la privacy e l’integrità dei dati che ciò comporta. Il passaggio a HTTPS non è più una scelta opzionale, ma una necessità urgente per chiunque gestisca un sito, soprattutto in contesti in cui la sicurezza è fondamentale. HTTPS protegge non solo i dati degli utenti, ma rafforza anche la fiducia e la credibilità del sito.
In conclusione, proteggere i siti WordPress dalle compromissioni su larga scala richiede una configurazione adeguata e l’adozione di soluzioni di sicurezza avanzate. Oltre all’uso di certificati SSL/TLS e alla regolare manutenzione, è essenziale che gli amministratori rimangano vigili di fronte alle nuove minacce emergenti.Infine, la distribuzione dei domini coinvolti nel data leak sottolinea come la vulnerabilità non riguardi solo le grandi aziende commerciali, ma coinvolga anche organizzazioni non profit, governi, medie piccole imprese, liberi professionisti, etc… Questo dato ci ricorda che la sicurezza informatica è una priorità globale, e ogni settore, sia pubblico che privato, è potenzialmente a rischio. In un mondo sempre più digitalizzato, proteggere i propri sistemi non è più solo una questione tecnica, ma una priorità strategica.
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Con il populismo non si scherza: sono in gioco la democrazia e l’equilibrio tra i poteri dello Stato
@Politica interna, europea e internazionale
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Le dimissioni di Breton potrebbero segnare un nuovo capitolo per la politica digitale dell’UE
L'articolo proviene da #Euractiv Italia ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Intelligenza Artificiale
Le dimissioni, avvenute lunedì (16 settembre), dell’ex Commissario per il Mercato interno Thierry Breton, noto per essere l’architetto
Meta bans Russian state media outlets for ‘foreign interference’
Meta late Monday (16 September) said it is banning Russian state media outlets from its apps around the world due to "foreign interference activity."
Boicotta, disinvesti e sanziona: il movimento BDS torna al centro
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il nuovo articolo di @valori@poliversity.it
L’escalation a Gaza ha dato ragione al movimento BDS, che da quasi vent’anni chiede a Israele il rispetto del diritto internazionale
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Valencia Leaks: un nuovo volto del crimine informatico
Di recente, un nuovo gruppo noto come Valencia Leaks sembrerebbe aver mosso i primi passi nel mondo del cybercrime, prendendo di mira aziende in diversi settori e Paesi. Sebbene manchino ancora conferme ufficiali, il gruppo avrebbe rivendicato una serie di attacchi.
Chi sarebbero le presunte vittime?
Valencia Leaks avrebbe colpito diverse aziende di grande rilievo in vari settori industriali e nazioni. Di seguito, le principali aziende attualmente nel mirino:
1. Duopharma Biotech Berhad (duopharmabiotech.com)
Azienda farmaceutica malese con un fatturato di oltre RM 696.72 milioni nel 2022, leader nell’industria sanitaria malese. Nel loro sito dark web, Valencia Leaks, avrebbe rivendicato il furto di 25,7 GB di dati dalla società, con un avviso che segnala che “TIME IS UP”, ossia il tempo per negoziare sarebbe scaduto. Duopharma rappresenta una delle colonne portanti del settore farmaceutico in Malesia.
2. Globe Pharmaceuticals Ltd (globe.com.bd)
Con una storia che risale al 1986, Globe sarebbe una delle più importanti aziende farmaceutiche del Bangladesh. Secondo quanto emerso dal loro sito sul dark web, Valencia Leaks avrebbe sottratto 200 MB di dati dalla compagnia, rendendoli disponibili per il download e segnalando che anche per loro “TIME IS UP”.
3. Satia Industries Limited (satiagroup.com)
Azienda specializzata nella produzione di carta eco-sostenibile, con una forza lavoro di oltre 2.200 dipendenti. Valencia Leaks avrebbe dichiarato di aver esfiltrato 7,1 GB di dati da Satia, pronti per essere scaricati. Anche per questa azienda, il tempo di negoziazione sarebbe “scaduto”, secondo quanto riportato sul loro sito dark web.
4. City of Pleasanton, California (cityofpleasantonca.gov)
Una vittima ‘insolita’ ma significativa: la città di Pleasanton, in California, sarebbe stata colpita da Valencia Leaks. Il gruppo affermerebbe di aver rubato 283 GB di dati dal sito web governativo, rendendoli disponibili al pubblico. Anche in questo caso, verrebbe segnalato che “TIME IS UP”, indicando che il governo locale non avrebbe risposto alle richieste di riscatto.
5. Tendam (tendam.es)
Tendam, gruppo spagnolo leader nel settore retail e moda, proprietario di marchi come Cortefiel e Springfield, sarebbe un’altra presunta vittima. Secondo quanto riportato, l’azienda avrebbe circa 17 giorni di tempo per risolvere la situazione prima che i dati rubati, la cui dimensione non è ancora chiara (??? GB), vengano resi pubblici. Tendam ha registrato un fatturato di circa €1,29 miliardi nel 2023.
Che cosa possiamo aspettarci?
Le rivendicazioni di Valencia Leaks, se confermate, potrebbero avere effetti devastanti per le aziende coinvolte. Il gruppo sembrerebbe seguire il classico modello del ransomware, ovvero attacchi mirati volti a estorcere denaro in cambio della non divulgazione di dati sensibili o della restituzione degli accessi ai sistemi aziendali.
Con il messaggio “TIME IS UP” esposto per la maggior parte delle vittime, si suggerisce che molte di queste aziende potrebbero non aver risposto alle richieste di riscatto, portando Valencia Leaks a procedere con la pubblicazione dei dati rubati.
Una crescente minaccia globale
Negli ultimi anni, gli attacchi ransomware si sono trasformati in una delle minacce più serie per le aziende di ogni dimensione. Da piccole imprese a grandi conglomerati, il panorama della sicurezza informatica globale appare sempre più vulnerabile, e Valencia Leaks potrebbe inserirsi in questa tendenza crescente.
Nonostante ci siano ancora pochi dettagli concreti su questo gruppo emergente, la vicenda Valencia Leaks sottolineerebbe ancora una volta l’importanza di adottare misure di sicurezza informatica rigorose. Le aziende coinvolte rischierebbero di affrontare non solo ingenti perdite economiche, ma anche danni alla reputazione e alla fiducia dei propri clienti.
Continueremo a monitorare la situazione e forniremo aggiornamenti man mano che emergono ulteriori dettagli o conferme da parte delle autorità e delle aziende colpite. Valencia Leaks potrebbe essere solo l’inizio di una nuova serie di attacchi informatici su larga scala.
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Buyback: le banche ricomprano azioni e distribuiscono dividendi
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il nuovo articolo di @valori@poliversity.it
Il fenomeno del buyback, stimolato dall’aumento dei tassi d'interesse, ha permesso alle banche di aumentare i loro profitti già record
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Open Day di tiro con l'arco
Se volete venire a trovarci e a provare qualche freccia ci trovate a #Schio al nostro poligono di via Niccolò Tommaseo.
Se non potete essere dei nostri, almeno condividete il post.
Anche l’Italia nel Mar Cinese. Il Cavour con Usa e Australia
@Notizie dall'Italia e dal mondo
[quote]Le acque del mar Cinese meridionale, di gran lunga le più tese del mondo da qualche anno a questa parte, hanno visto operare congiuntamente elementi della Marina Usa, di quella italiana e della Royal australian air force, per un’esercitazione multilaterale nel solco dell’interoperabilità.
La deterrenza si gioca in punta di caccia. La Romania acquista 32 F-35
@Notizie dall'Italia e dal mondo
[quote]La Romania acquisirà 32 caccia F-35A e relativo materiale di supporto, comprendente pezzi di ricambio, strumentazione per le comunicazioni e attrezzatura per la manutenzione. L’accordo, dal valore di 7,2 miliardi di dollari (6,5 miliardi di euro), ha ottenuto il via libera
The first thing people saw when they searched Google for the artist Hieronymus Bosch was an AI-generated version of his Garden of Earthly Delights, one of the most famous paintings in art history.
Depending on what they are searching for, Google Search sometimes serves users a series of images above
Google Serves AI Slop as Top Result for One of the Most Famous Paintings in History
The first thing people saw when they searched Google for the artist Hieronymus Bosch was an AI-generated version of his Garden of Earthly Delights, one of the most famous paintings in art history.Emanuel Maiberg (404 Media)
HO GIÀ UN ACCOUNT MASTODON: PERCHÉ POTREI USARE ANCHE FRIENDICA? LE POSSIBILI RISPOSTE PER CHIUNQUE ABBIA GIÀ UNO O PIÙ ACCOUNT SU MASTODON.
Anche grazie alle limitazioni volutamente imposte dal suo staff di sviluppo, Mastodon è un software relativamente semplice da usare e questa semplicità è diventata uno dei punti di forza di Mastodon ripetto ai tanti social del Fediverso.
Friendica invece non è semplice (qui abbiamo scritto una guida per renderlo forse più comprensibile) e presenta una quantità tale di funzionalità impensabili per qualsiasi altro software del Fediverso; così tante che è facile perdersi e... stufarsi!
Questo è uno dei motivi per cui il numero di utenti che usa Friendica è infinitamente più ridotto di quelli che utilizzano Mastodon, eppure è chiaro che chi non ha usato Friendica ha perso l'opportunità di conoscere bene le reali potenzialità offerte dai social del Fediverso.
Vediamo allora perché un utente Mastodon che vuole mantenere il proprio account Mastodon potrebbe decidere di aprire un nuovo account Friendica.
1) Scrivere post più lunghi, formattati e con immagini in linea e poi ricordarsi di ricondividerli con il proprio account Mastodon, in modo che tutti i follower Mastodon ne abbiano visibilità
2) Rispondere ad alcune discussioni con un messaggio più lungo che consenta di esprimere opinioni più argomentate
3) Impostare il proprio account Friendica per fare in modo che ricondivida automaticamente i post pubblicati dal proprio account Mastodon (sì, da Friendica possiamo farlo allo stesso modo rispetto a quando condividiamo i feed RSS che il nostro account può seguire)
4) Creare un gruppo Friendica (una cosa a metà tra una lista di distribuzione e un gruppo Facebook) da usare per invitare i propri contatti a delle discussioni di gruppo
5) creare un account collettivo che possa essere gestito, attraverso la funzione "delega", da altri utenti della stessa istanza Friendica
6) utilizzare alcune funzionalità di ricerca avanzata (i canali) e di ricondivisione dei contenuti ricercati per rimanere aggiornati su alcuni temi
7) mantenere un account di riserva in caso di problemi (indisponibilità o chiusura del server, sospensione, etc)
8) imparare che al mondo non esiste solo il microblogging e che vi sono sistemi più versatili e ricchi di funzionalità rispetto a Mastodon
Tutto chiaro? Per qualsiasi dubbio, siamo a disposizione!
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@𝘚𝘪𝘨𝘯𝘰𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘉𝘢𝘶𝘹 ma no! Tranquillo, che è una cosa semplice! 😃
Ti basta accedere all'account @Signore di Baux e cliccando dal tuo account Trom al link in questione, filtrerai automaticamente la timeline degli utenti Friendica (che sono quelli che utilizzano il protocollo DRFN nativo.
@𝘚𝘪𝘨𝘯𝘰𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘉𝘢𝘶𝘹 capisco, ma purtroppo ci sono cose di Friendica che vanno fatte da browser
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📌 Ci siamo quasi! Tra poco ha inizio #TuttiAScuola la cerimonia di inaugurazione del nuovo anno scolastico.
Qui la diretta dalle ore 16.30 ▶ raiplay.it/dirette/rai1
Ministero dell'Istruzione
📌 Ci siamo quasi! Tra poco ha inizio #TuttiAScuola la cerimonia di inaugurazione del nuovo anno scolastico. Qui la diretta dalle ore 16.30 ▶ https://raiplay.it/dirette/rai1Telegram
Orsina chiama, Toti risponde, ma la politica continuerà a subire le incursioni della magistratura
@Politica interna, europea e internazionale
Due editoriali insolitamente speculari, come se l’uno fosse il necessario pendant dell’altro. A leggere i giornali, questa mattina balzava agli occhi la straordinaria sintonia tra quanto ha scritto sulla prima
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Costruire un futuro senza frontiere: BorGo Cinema a Gorizia
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il nuovo articolo di @valori@poliversity.it
A Gorizia BorGo Cinema riqualifica il centro storico in via di spopolamento attraverso il cinema e la produzione culturale
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PODCAST. Massacro Sabra e Shatila, anniversario nel segno di Gaza e con il rischio della guerra
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il ricordo del massacro del 1982 di migliaia di palestinesi nei campi profughi alla periferia di Beirut, quest'anno è condizionato dalle notizie di stragi quotidiane nella Striscia. Sulle commemorazioni previste oggi
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RaiNews trasmette il video integrale di Salvini sul caso Open Arms, la protesta dei giornalisti: “Noi usati come megafono del governo”
@Politica interna, europea e internazionale
RaiNews trasmette il video integrale di Salvini sul caso Open Arms Esplode la polemica a RaiNews dopo la decisione di mandare in onda il video integrale di Matteo Salvini sul caso Open Arms. Il ministro delle Infrastrutture
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BlackRock riduce ulteriormente il suo sostegno alle risoluzioni ambientali
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il nuovo articolo di @valori@poliversity.it
Il gigante finanziario BlackRock ha ridotto ancora i suoi impegni climatici perché dice che il clima non è abbastanza remunerativo
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Pierluigi Brustenghi: “La scrittura a mano e i congiuntivi sono le medicine per la mente”
@Politica interna, europea e internazionale
La riscoperta del pensiero lento per contrastare l’iperconnessione e mantenere attiva la creatività cerebrale. Intervista al neuroscienziato Brustenghi Le medicine più efficaci per la mente sono a costo zero e senza
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LIBANO-ISRAELE. Netanyahu vuole la guerra. Hezbollah: non arretreremo
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il premier israeliano chiede una nuova offensiva subito contro il parere nel ministro della Difesa.Il movimento sciita libanese ribadisce che continuerà a combattere sino a quando Israele non cesserà la sua offensiva a Gaza
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E se i grandi impianti rinnovabili finanziassero la sanità del Sud?
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il nuovo articolo di @valori@poliversity.it
Attraverso uno scambio fiscale Iva/Irap (e Imu), si potrebbero rendere più appetibili gli impianti rinnovabili per i territori
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MUDHONEY LIVE REPORT: FIRENZE (12-9-2024)
Fanculo il maltempo pre-autunnale, fanculo la trasferta infrasettimanale: avendo la possibilità-privilegio di soggiornare nei paraggi (a casa di familiari) chi vi scrive ha colto la palla al balzo e si è rimesso on the road per raggiungere la Toscana, e precisamente il suo capoluogo di regione, Firenze, che ha ospitato una delle quattro tappe del tour italiano dei Mudhoney, leggendaria rock 'n' roll band di Seattle, all'interno del segmento europeo di concerti a supporto del loro ultimo album, "Plastic eternity", uscito l'anno scorso. E a loro non si poteva dire di no. @Musica Agorà
iyezine.com/mudhoney-live-repo…
MUDHONEY LIVE REPORT: FIRENZE (12-9-2024)
MUDHONEY LIVE REPORT: FIRENZE (12-9-2024) - Fanculo il maltempo pre-autunnale, fanculo la trasferta infrasettimanale: avendo la possibilità-privilegio di soggiornare nei paraggi (a casa di familiari) chi vi scrive ha colto la palla al balzo e si è ri…Reverend Shit-Man (In Your Eyes ezine)
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The Queen Is Dead Volume 115 - Stanze fredde Records
In questa puntata scopriamo l’etichetta torinese Stanze Fredde Records, e le sue uscite pubblicate fino ad ora. Per presentarsi ecco le parole di chi gestisce l’etichetta che spiegano benissimo lo scopo : “Stanze Fredde è un'etichetta indipendente basata sullo spirito fai da te. @Musica Agorà
Nata a Torino in un periodo storico in cui viene data troppa attenzione all'apparenza e non ai contenuti, anche in ambito musicale, il nostro obiettivo è quello di far circolare la musica di artisti emergenti o sconosciuti per far avvicinare le persone a una scena che non viene valorizzata come dovrebbe.
iyezine.com/the-queen-is-dead-…
The Queen Is Dead Volume 115 - Stanze fredde Records
The Queen Is Dead Volume 115 - Stanze fredde Records - In questa puntata scopriamo l’etichetta torinese Stanze Fredde Records, e le sue uscite pubblicate fino ad ora. - Stanze fredde RecordsMassimo Argo (In Your Eyes ezine)
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È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.Telegram
@RaccoonForFriendica nuova versione 0.1.0-alpha27 contenente
- il supporto alla creazione di bozze locali dei post,
- migliorie alla visualizzazione delle card di anteprima,
- pre-caricamento delle immagini durante lo scroll per ottimizzare le performance,
- fix nella scelta di immagini degli album multimediali,
- fix per evitare il riavvio del playback dei video ad ogni azione sul post che li contiene.
Bozze e schedulazione erano l'ultima nuova funzione che volevo supportare per il primo rilascio quindi d'ora in poi solo fix e a breve una versione beta! 📱🧑🏻💻
#friendica #friendicadev #fediverseapp #androidapp #androiddev #opensource #buildinpublic #kotlin #kmp #livefasteattrash
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📣 Siete pronti alla XXIV edizione di #TuttiaScuola? La cerimonia di inaugurazione del nuovo anno...
📣 Siete pronti alla XXIV edizione di #TuttiaScuola? La cerimonia di inaugurazione del nuovo anno scolastico si svolgerà domani #16settembre presso il Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele II” di Cagliari.
🎥 Qui il video del backstage di oggi!
Ministero dell'Istruzione
📣 Siete pronti alla XXIV edizione di #TuttiaScuola? La cerimonia di inaugurazione del nuovo anno scolastico si svolgerà domani #16settembre presso il Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele II” di Cagliari. 🎥 Qui il video del backstage di oggi!Telegram
(testo di Carlo Rovelli)
Nel 1999, la NATO ha bombardato Belgrado per 78 giorni con l'obiettivo di smembrare la Serbia e dare vita a un Kosovo indipendente, oggi sede di una delle principali basi NATO nei Balcani.
Nel 2001, gli Stati Uniti hanno invaso l'Afghanistan, provocando 200.000 morti, un Paese devastato e nessun risultato politico.
Nel 2002, gli Stati Uniti si sono ritirati unilateralmente dal Trattato sui missili anti-balistici, nonostante le strenue obiezioni della Russia, aumentando drasticamente il rischio nucleare.
Nel 2003, gli Stati Uniti e gli alleati della NATO hanno rinnegato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite entrando in guerra in Iraq con un pretesto. L'Iraq è ora devastato, non è stata raggiunta una vera pacificazione politica e il parlamento eletto ha una maggioranza pro-Iran.
Nel 2004, tradendo gli impegni presi, gli Stati Uniti hanno proseguito con l'allargamento della NATO, questa volta con l'ingresso degli Stati baltici, dei Paesi della regione del Mar Nero (Bulgaria e Romania) e dei Balcani.
Nel 2008, nonostante le pressanti e strenue obiezioni della Russia, gli Stati Uniti si sono impegnati ad allargare la NATO alla Georgia e all'Ucraina.
Nel 2011, gli Stati Uniti hanno incaricato la CIA di rovesciare il governo siriano di Bashar al-Assad, alleato della Russia. La Siria è devastata dalla guerra. Gli Stati Uniti non hanno ottenuto alcun vantaggio politico.
Nel 2011, la NATO ha bombardato la Libia per rovesciare Moammar Gheddafi. Il Paese, che era prospero, pacifico e stabile, è ora devastato, in una guerra civile ed in rovina.
Nel 2014, gli Stati Uniti hanno cospirato con le forze nazionaliste ucraine per rovesciare il presidente Viktor Yanukovych. Il Paese si trova ora in un'aspra guerra.
Nel 2015, gli Stati Uniti hanno iniziato a piazzare i missili anti-balistici Aegis in Europa orientale (Romania), a breve distanza dalla Russia.
Nel 2016-2020, gli Stati Uniti hanno sostenuto l'Ucraina nel minare l'accordo di Minsk II, nonostante il sostegno unanime da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il Paese si trova ora in un'aspra guerra.
Nel 2021, la nuova amministrazione Biden ha rifiutato di negoziare con la Russia sulla questione dell'allargamento della NATO all'Ucraina, provocando l'invasione.
Nell'aprile 2022, gli Stati Uniti invitano l'Ucraina a ritirarsi dai negoziati di pace con la Russia. Il risultato è l'inutile prolungamento della guerra, con un aumento del territorio conquistato dalla Russia.
Dopo la caduta dell'Unione Sovietica, gli Stati Uniti hanno cercato e cercano tuttora, senza riuscirci e fallendo costantemente, un mondo unipolare guidato da un'egemonia statunitense, in cui Russia, Cina, Iran e altre grandi nazioni devono essere sottomesse.
In questo ordine mondiale guidato dagli Stati Uniti (questa è l'espressione comunemente usata negli Usa), gli Stati Uniti e solo gli Stati Uniti hanno diritto di determinare l'utilizzo del sistema bancario basato sul dollaro, il posizionamento delle basi militari all'estero, l'estensione dell'adesione alla NATO e il dispiegamento dei sistemi missilistici statunitensi, senza alcun veto o voce in capitolo da parte di altri Paesi.
Questa politica estera arrogante ha portato a guerre continue, paesi devastati, milioni di morti, una crescente rottura delle relazioni tra il blocco di nazioni guidato dagli Stati Uniti - una piccola minoranza nel pianeta e ora nemmeno più economicamente dominante - e il resto del mondo, un'impennata globale delle spese militari e ci sta lentamente portando verso la terza guerra mondiale.
Il saggio e decennale sforzo europeo di coinvolgere Russia e Cina in una collaborazione strategica economica e politica, sostenuto con entusiasmo dalla leadership russa e cinese, è stato infranto dalla feroce opposizione degli Stati Uniti, preoccupati che ciò avrebbe potuto minare il dominio statunitense.
È questo il mondo che vogliamo?
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Ministero dell'Istruzione
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UNIONE EUROPEA: L’ASIMMETRIA NELLA NORMATIVA DEGLI STATI SULLA PROSTITUZIONE
La recente cattura a Roma da parte dei carabinieri di un ricercato romeno con mandato di arresto europeo per traffico di esseri umani al fine di indurre giovani donne alla prostituzione (vedi link in conclusione), ci induce ad approfondire gli aspetti delle normative degli stati membri dell’Unione europea sulla prostituzione. Si tratta di un fenomeno che – quando non libero – sottende spesso la tratta di esseri umani da uno Stato all’altro, con inganno per le donne coinvolte.
Ci aiuta in questo una recente ricerca dell’EPRS (Servizio Ricerca del Parlamento europeo), pubblicata il 6 settembre 2024 (link al testo – in inglese – a conclusione dell’articolo), che evidenzia come la regolamentazione della prostituzione varia tra gli Stati membri dell'UE per motivi storici e culturali. Infatti, alcuni paesi penalizzano i clienti, mentre altri considerano la prostituzione una scelta volontaria.
Inoltre, le politiche spesso mancano di approcci basati su evidenze e sono influenzate da ideologie morali.
In alcuni Stati, come la Svezia, è illegale acquistare sesso, mentre in altri, come il Belgio, la prostituzione è completamente decriminalizzata.
Alcuni paesi, come l'Austria e la Germania, hanno devoluto la regolamentazione a livello regionale, mentre altri mantengono un sistema centralizzato. Degli Stati considerano la prostituzione come violenza contro le donne e penalizzano i clienti, mentre altri la vedono come un lavoro legittimo e forniscono protezioni legali per i lavoratori del sesso.
Lo studio prende in esame la situazione in alcuni Stati:
In Grecia, un piano d'azione 2021-2025 prevede la revisione e l'aggiornamento della Legge 2734/1999 sulla prostituzione. Si propone di fornire alternative per prevenire il "sesso di sopravvivenza", migliorando l'accesso al mercato del lavoro e sviluppando programmi di formazione professionale. È stata istituita un'unità di lavoro nel Ministero della Protezione dei Cittadini per affrontare le questioni legate alla prostituzione e al traffico di esseri umani.
In Germania, la prostituzione è decriminalizzata, ma è soggetta a regolamentazioni specifiche, come le ordinanze sulle “aree riservate”. Atti di sfruttamento, come la tratta di esseri umani e la prostituzione forzata, sono punibili con pene da sei mesi a dieci anni di reclusione, a seconda delle circostanze aggravanti. Le leggi regionali stabiliscono ulteriori norme su dove e come può avvenire la prostituzione, con requisiti per la registrazione e la salute dei lavoratori del sesso
Per completezza, riportiamo in sintesi la situazione in Italia: la prostituzione in sé non è illegale, ma sono vietate alcune attività correlate, come il favoreggiamento e lo sfruttamento. La legge punisce chi gestisce, organizza o favorisce la prostituzione altrui, come i clienti di prostituzione minorile o chi sfrutta la prostituzione di persone in condizioni di difficoltà. Le sanzioni possono includere multe e pene detentive, a seconda della gravità del reato.
In sintesi, la regolamentazione della prostituzione nell'UE è complessa e varia notevolmente, con ogni Stato membro che adotta approcci distinti per affrontare le questioni legate alla prostituzione e al traffico di esseri umani.
Il Parlamento europeo – esattamente un anno orsono - ha approvato una relazione che chiede misure a livello comunitario per contrastare la prostituzione con 234 voti favorevoli, 175 contrari e 122 astensioni.
Secondo i Parlamentari, la commissione europea dovrebbe elaborare orientamenti comuni per gli Stati membri "che garantiscano i diritti fondamentali delle persone in situazione di prostituzione" e proporre campagne di sensibilizzazione allo scopo di scoraggiare la domanda, perché "le persone che desiderano acquistare servizi sessuali rischiano fortemente di finanziare di fatto uno sfruttamento".
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Alberto V
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