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Phishing 2.0: Come l’Intelligenza Artificiale Sta Rivoluzionando gli Attacchi Informatici


Secondo un nuovo rapporto di Malwarebytes, i criminali informatici stanno sfruttando attivamente il potere dell’intelligenza artificiale (AI) e dei modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) per creare nuovi schemi di inganno in grado di aggirare la maggior parte dei sistemi di sicurezza informatica.

Un esempio di tale attività è stata una campagna di phishing rivolta agli utenti di Securitas OneID. Gli aggressori pubblicano annunci su Google, mascherandoli da annunci legittimi. Quando un utente fa clic su un annuncio di questo tipo, viene reindirizzato a una cosiddetta “pagina bianca”, un sito Web creato appositamente che non contiene contenuti dannosi visibili. Queste pagine agiscono come false piste progettate per aggirare i sistemi di sicurezza automatici di Google e di altre piattaforme.

L’essenza dell’attacco è che i veri obiettivi del phishing rimangono nascosti finché l’utente non esegue determinate azioni o finché il sistema di sicurezza non completa il controllo. Le pagine bianche generate dall’intelligenza artificiale contengono testo e immagini che appaiono credibili, inclusi i volti generati di presunti “dipendenti dell’azienda”. Ciò li rende ancora più convincenti e difficili da individuare.

In precedenza, i criminali utilizzavano immagini rubate dai social network o foto d’archivio, ma ora la generazione automatica di contenuti consente di personalizzare tali attacchi più rapidamente e di creare pagine uniche per ogni campagna.

Un altro caso riguarda Parsec, un programma di accesso remoto popolare tra i giocatori. Gli aggressori hanno creato una “pagina bianca” con riferimenti all’universo di Star Wars, inclusi poster e disegni originali. Questi contenuti non solo fuorviano i sistemi di sicurezza, ma risultano anche interessanti per le potenziali vittime.

L’uso dell’intelligenza artificiale consente ai criminali di aggirare facilmente i controlli. Ad esempio, quando convalida un annuncio, Google vede solo “pagine bianche” innocenti che non destano sospetti. Tuttavia, per gli utenti reali che hanno familiarità con il contesto, tali pagine spesso sembrano frivole e possono essere facilmente smascherate.

In risposta al crescente utilizzo dell’intelligenza artificiale negli schemi criminali, alcune aziende stanno già creando strumenti in grado di analizzare e identificare i contenuti generati. Tuttavia, il problema rimane acuto: la versatilità e l’accessibilità dell’intelligenza artificiale la rendono uno strumento attraente nelle mani degli aggressori.

La situazione evidenzia l’importanza dell’intervento umano nei processi di analisi dei dati. Ciò che può sembrare normale all’algoritmo di una macchina spesso colpisce immediatamente un essere umano come sospetto o semplicemente ridicolo. Questo equilibrio tra tecnologia e competenze umane rimane un elemento chiave nella lotta contro le minacce digitali.

L'articolo Phishing 2.0: Come l’Intelligenza Artificiale Sta Rivoluzionando gli Attacchi Informatici proviene da il blog della sicurezza informatica.



Beam me Up: Simple Free-Space Optical Communication


Bokeh photo of red light particles in the dark

Let’s think of the last time you sent data without wires. We’re not talking WiFi here, but plain optical signals. Free-space optical communication, or FSO, is an interesting and easy way to transmit signals through light beams. Forget expensive lasers or commercial-grade equipment; this video by [W1VLF] offers a simple and cheap entry point for anyone with a curiosity for DIY tech. Inspired by a video on weak signal sources for optical experiments, this project uses everyday components like a TV remote-control infrared LED and a photo diode. The goal is simply to establish optical communication across distances for under $10.

Click through the break to see more…

The heart of this setup is a basic pulse-width modulator driving the LED. Pair it with a photo diode for reception, and voilà—light beams become data carriers. Add a lens for focus, and you’ll instantly see the dramatic signal gain. LEDs from remote controls are surprisingly effective. For more precision, swap to narrow-beam LEDs or use filtered photo diodes to block ambient noise from sunlight or fluorescent lights. It’s delightfully simple yet endlessly tweakable.

[W1VLF]’s advice: start small, but don’t stop there—enthusiasts have built entire FSO networks to link rural areas! If you’re intrigued, [W1VLF] has more videos to explore. Want to dig deeper into the history of optical communications? We’ve got that! Once you advance, share your tips and thoughts in the comments below to help others get set up.

youtube.com/embed/4QTzfZtjESU?…


hackaday.com/2024/12/29/beam-m…




Accordo sull'Ucraina? Mosca ricorda alla NATO i 4 punti non negoziabili - IN PRIMO PIANO - L'Antidiplomatico
lantidiplomatico.it/dettnews-a…


Il presidente Fico annuncia che, se l’Ucraina bloccherà il transito del gas russo, la Slovacchia bloccherà l'erogazione di energia elettrica all'Ucraina. (Reuter)
https://t.me/radio28tv


Usa: da prime prove, aereo azero abbattuto dalla Russia

(su Ustica, dopo 44 anni, ancora non sanno niente. In questo caso, dopo 3 giorni, sanno già che "ha stato Putin")

Usa: da prime prove, aereo azero abbattuto dalla Russia • Imola Oggi
imolaoggi.it/2024/12/28/usa-da…



38C3: Xobs on Hardware Debuggers


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If you just want to use a debugger for your microcontroller project, you buy some hardware device, download the relevant driver software, and fire up GDB. But if you want to make a hardware debugger yourself, you need to understand the various target chips’ debugging protocols, and then you’re deep in the weeds. But never fear, Sean [Xobs] Cross has been working on a hardware debugger and is here to share his learnings about the ARM, RISC-V, and JTAG debugging protocols with us.

He starts off with a list of everything you need the debugger hardware to be able to do: peek and poke memory, read and write to the CPU registers, and control the CPU’s execution state. With that simple list of goals, he then goes through how to do it for each of the target chip families. We especially liked [Xobs]’s treatment of the JTAG state machine, which looks pretty complicated on paper, but in the end, you only need to get it in and out of the shift-dr and shift-ir states.

This is a deep talk for sure, but if you’re ever in the throes of building a microcontroller programmer or debugger, it provides a much-appreciated roadmap to doing so.

And once you’ve got your hardware setup, maybe it’s time to dig into GDB? We’ve got you covered.


hackaday.com/2024/12/29/38c3-x…



Con grande gioia abbiamo appreso la notizia dell’incontro tra la delegazione del Dem Parti e il compagno Ocalan nell’isola carcere di Imrali. Si apre uno spiraglio alla speranza che finalmente si ponga fine alla repressione turca contro il popolo curdo. Negli anni scorsi abbiamo temuto per la stessa vita del presidente Ocalan, il Nelson Mandela del popolo curdo, di cui non si avevano più notizie. Non solo Apo è sottoposto dal 1999 a un regime di isolamento duro in violazione delle convenzioni internazionali ma negli ultimi anni erano state impedite anche le visite di familiari e degli stessi legali a loro volta sistematicamente arrestati e condannati per terrorismo.

Era stata impedita la visita persino alla delegazione della Corte Europea per i Diritti Umani (CEDU). Noi stessi avevamo partecipato nel 2022 a una delegazione investigativa internazionale che ha potuto constatare il grado di repressione e di violazione dello stato di diritto nella Turchia di Erdogan con 350.000 detenuti, tra cui parlamentari, sindaci, sindacalisti, intellettuali della sinistra curda e persino medici e avvocati rei di aver assistito perseguitati politici.

L’incontro di ieri segna la riapertura di un possibile dialogo per la soluzione della questione curda. Ocalan si è dichiarato di nuovo disponibile e con prudenza bisognerà verificare se il regime turco sia davvero intenzionato a percorrere la strada di un “nuovo paradigma”. Purtroppo gli attacchi contro il Rojava delle ultime settimane non sono un elemento incoraggiante. Bisogna capire quale sarà la risposta a questo segnale di nuova apertura delle forze armate turche che hanno sempre tentato di impedire una trattativa anche grazie allo spropositato potere che hanno sulla base di una costituzione assai sciovinista.

Come abbiamo sempre sostenuto, la liberazione di Ocalan, come quella di Marwan Barghouti per la Palestina, è la chiave per un’evoluzione democratica e una soluzione di pace in Medio Oriente. Il confederalismo democratico proposto da Ocalan è un progetto che consentirebbe di superare i continui conflitti causati dall’eredità del colonialismo. La proposta di Ocalan non è separatista ma quella del riconoscimento dell’autonomia del Kurdistan turco nell’ambito di una più generale democratizzazione dello stato. E’ un modello di convivenza che il movimento di liberazione curdo propone anche in Siria per il superamento dei conflitti etnici e religiosi. Purtroppo l’Unione europea invece di sostenere un movimento di resistenza laico, democratico e femminista come quello curdo in questi anni è stata complice dell’alleato NATO Erdogan e ha mantenuto il PKK nell’elenco delle organizzazione terroriste.

Noi di Rifondazione Comunista che, con il compagno Ramon Mantovani, cercammo di salvare Ocalan dalla cattura da parte della Turchia ricordiamo che il fondatore del Pkk aveva diritto all’asilo nel nostro paese e che fu catturato grazie all’ignavia dell’allora governo di centrosinistra che obbedì alle pressioni del presidente USA Bill Clinton. Lo stabilì un tribunale dopo la sua cattura e lo aveva anche quando il governo italiano l’ha costretto ad andarsene. In ragione della nostra risoluzione approvata in parlamento che riconosceva l’esistenza di un conflitto armato da risolvere con un negoziato. Sulla base di quella risoluzione l’Italia riconobbe a migliaia di kurdi con passaporto turco l’asilo. Libertà per Ocalan!

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del PRC e Anna Camposampiero, esecutivo Sinistra Europea



Comunicato di Fiorenzo Bertocchi e Dino Greco a nome di Rifondazione comunista

Brescia, Rifondazione: “nessuna ipocrita acrobazia potrà nascondere la realtà che è ormai squadernata sotto gli occhi di tutte e di tutti”

“Le immagini del pestaggio inflitto dalla polizia ai manifestanti antifascisti che avevano raccolto l’invito a recarsi in piazza per protestare contro la libertà di movimento concessa a Brescia alle formazioni nazifasciste, hanno fatto il giro d’Italia. E nessuna censura, nessuna ipocrita acrobazia potrà nascondere la realtà che è ormai squadernata sotto gli occhi di tutte e di tutti. Dobbiamo confessare la nostra ingenuità: avevamo denunciato l’equidistanza con cui gli organi deputati alla sicurezza pubblica trattavano fascisti e antifascisti. Ci sbagliavamo. Le cose stanno molto peggio di così e i fatti, non le chiacchiere di questi giorni, sono lì a darne plastica dimostrazione.

Il 13 dicembre, il “cartello nero” delle organizzazioni neofasciste bresciane ha dato vita ad una manifestazione pubblica che istiga all’odio razziale ed esibiva una chiara fede nostalgica: “Siamo tornati- gridavano- e lì sono le nostre radici”. Ebbene, costoro hanno potuto impunemente sfilare e imbrattare la città e i suoi monumenti di svastiche. La questura non ha avuto nulla da dire e, soprattutto, da fare. Ieri, lo stesso immobile questore ha inviato uno schieramento possente di polizia con l’ordine tassativo di impedire, a qualsiasi costo, lo svolgimento di un pacifico presidio antifascista. All’apertura di due striscioni che ricordavano la natura antifascista della Costituzione e l’impegno dei cittadini bresciani a farne rispettare lettera e sostanza, è partita l’aggressione che è stata sull’orlo di sconfinare in un generale, drammatico pestaggio che solo la responsabilità dei manifestanti ha saputo evitare.

Ai fascisti che si erano rintanati in un loro covo e’ stato invece permesso di svolgere, all’esterno dell’edificio, un comizietto carico di tutto il loro odio antidemocratico. Ecco dunque la sostanza di tutta la vicenda e del conseguente “avviso ai naviganti” che ne è sortito: alla mobilitazione antifascista non sarà consentito niente! Con riflesso immediato, prima ancora che il famigerato ddl-sicurezza sia approvato dal parlamento, le norme gravemente liberticide in esso contenute diventano pratica ispirazione nella testa e nelle azioni dei cosiddetti organi di sicurezza. Suscitano infine un’infinita tristezza – e creano altrettanti motivi di preoccupazione – i pietosi inviti che da pulpiti insospettabili sono venuti a chiudersi in casa, a disertare la manifestazione antifascista di ieri, ponendo i manifestanti in una condizione di isolamento che i questurini hanno interpretato, come sempre, a loro modo.

Quanto al commento della sindaca, che si unisce solidalmente al pestaggio della polizia, c’è una sola cosa da dire: è vero, Brescia ha un problema, e bello grosso. E la sindaca ne è parte. Una cosa è comunque certa, e lor signori, tutti, è bene lo tengano nel debito conto: l’assemblea permanente antifascista non smobilita sotto le botte della polizia e gli insulti dei suoi corifei. Si andrà avanti, perché la Costituzione antifascista è un lascito troppo importante perché sia lasciato deperire o mortificare.

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Trump chiede alla Corte Suprema di sospendere l'imminente divieto di TikTok

Gli avvocati che rappresentano il presidente eletto Donald Trump hanno chiesto alla Corte Suprema di sospendere una legge che costringerebbe ByteDance, il proprietario di TikTok, a vendere l'app per video di breve durata, pena il suo divieto negli Stati Uniti.

Se l'app non verrà venduta, il divieto entrerà in vigore tra poche settimane, il 19 gennaio. ByteDance sta contestando la costituzionalità della legge, ufficialmente intitolata Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act, con la Corte Suprema che dovrebbe ascoltare le argomentazioni il 10 gennaio.

In un nuovo documento, gli avvocati di Trump descrivono la scadenza per vietare o vendere, che cade un giorno prima del suo insediamento, come una "tempistica sfortunata" che interferisce con la sua "capacità di gestire la politica estera degli Stati Uniti".

techcrunch.com/2024/12/28/trum…

@Informatica (Italy e non Italy 😁)

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Wire Rope: Never Saddle a Dead Horse


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If you’re into building large projects, you’ll eventually find yourself looking at wire rope. Multistrand steel wire used as antenna guy wires, bridge supports, and plenty of other uses. The [HowNot2] team tested an old rule of thumb for wire rope. “Never saddle a dead horse”.

Click through the break for more:

Never saddle a dead horse! - Absolute Rescue

The old saying refers to the clips used on wire rope. These clips have a saddle, and u shaped bolt. As the diagram shows, the saddle side of hte bolt should always go on the live (loaded) end of the cable, not the dead (cut) end. This is because the saddle has teeth to grip the cable, and protects it from crimping and damage over time.

[HowNot2] tests a number of different wire rope clamps – including improper installation. The best clamps are hydraulically crimped connectors. These require some expensive tooling — which is worth if when your life depends on the connection.

When testing got to the u-clips, saddling the live side went fine. When saddling the “dead horse”, the pull test failed sooner, after emitting some sounds that would but fear in the heart of anyone who’s been around heavy equipment or cranes. The adage turns out to be true – never saddle a dead horse.

If you really want to know more about wire rope rigging, the US Navy has you covered.

youtube.com/embed/4VM7wYb45eE?…


hackaday.com/2024/12/29/wire-r…



Attacco Informatico ad InfoCert: Si tratta di un altro attacco in Supply Chain


In relazione a quanto riportato da Red Hot Cyber riguardo alla rivendicazione di un presunto attacco informatico ai danni di InfoCert, pubblicata nel forum underground Breach Forums, l’azienda ha prontamente diffuso un comunicato stampa per chiarire la situazione e rassicurare i propri clienti.

Nel comunicato, InfoCert ha dichiarato di aver rilevato la pubblicazione non autorizzata di dati personali riconducibili ai propri clienti, specificando che l’origine dell’incidente è riconducibile a un fornitore terzo.
In data 27 dicembre u.s., in occasione delle continue attività di monitoraggio dei nostri sistemi informatici, è stata rilevata la pubblicazione non autorizzata di dati personali relativi a clienti censiti nei sistemi di un fornitore terzo.

Tale pubblicazione è frutto di un'attività illecita in danno di tale fornitore, che non ha però compromesso l'integrità dei sistemi di InfoCert.

Nel confermare che sono in corso tutti gli opportuni accertamenti sul tema, anche al fine di eseguire le necessarie denunce e notifiche alle Autorità competenti, siamo fin da ora in grado di informare che nessuna credenziale di accesso ai servizi InfoCert e/o password di accesso agli stessi è stata compromessa in tale attacco.

Sarà nostra cura fornire ulteriori approfondimenti non appena possibile.

Cordiali saluti
InfoCert S.p.A
La società ha sottolineato che i propri sistemi interni non sono stati compromessi e che nessuna credenziale di accesso ai loro servizi, incluse password, è stata violata.
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InfoCert ha ribadito l’impegno a collaborare con le autorità competenti e a condurre tutte le verifiche necessarie per approfondire l’accaduto, fornendo aggiornamenti tempestivi ai clienti.

Questa vicenda mette ancora una volta in luce l’importanza di un rigoroso controllo della sicurezza informatica, non solo all’interno delle infrastrutture aziendali, ma anche lungo l’intera catena di fornitura, dove eventuali falle possono rappresentare un rischio significativo.

L’importanza della sicurezza nella Supply Chain


In conclusione, l’incidente che ha coinvolto InfoCert sottolinea l’importanza cruciale della sicurezza informatica lungo tutta la Supply Chain, soprattutto in un contesto in cui le minacce cyber continuano a evolversi, sfruttando le vulnerabilità dei fornitori terzi.

La protezione dei dati non può più limitarsi ai soli sistemi interni di un’azienda: ogni anello della catena di fornitura deve essere monitorato con attenzione e reso sicuro per prevenire compromissioni. Sebbene non sia facile esercitare un controllo completo sulle catene di approvvigionamento, la direttiva NIS2 rappresenta un passo importante in questa direzione, imponendo una stretta regolamentazione sui controlli della Supply Chain e obbligando le organizzazioni a identificare, valutare e mitigare i rischi legati ai fornitori.

Questa normativa europea richiede standard di sicurezza elevati e un approccio sistematico alla protezione delle infrastrutture critiche, con un focus sulla gestione dei fornitori terzi come parte integrante della strategia di sicurezza aziendale.

L’adozione di misure proattive, tra cui audit regolari dei fornitori, monitoraggio continuo delle vulnerabilità e implementazione di tecnologie avanzate di sicurezza, diventa non solo un obbligo normativo ma una necessità strategica per tutelare la fiducia dei clienti, proteggere i dati e prevenire danni reputazionali ed economici.

L'articolo Attacco Informatico ad InfoCert: Si tratta di un altro attacco in Supply Chain proviene da il blog della sicurezza informatica.



Ed eccoci arrivati al momento dell'emissione delle ordinanze che vietano i botti di fine anno. Inutili come la data di scadenza sulla Nutella, visto che i controlli saranno insufficienti, ma che fanno tanto bene alla coscienza degli amministratori e alla visibilità dei sindaci.
Almeno voi, che ci sia un'ordinanza o no, evitate di sparare i botti. Fatelo per gli animali.

AV reshared this.



"....L’Argentina oggi sembra piuttosto essere il laboratorio dell’estrema destra globale in cui sperimentare fino a dove si può spingere il limite di sopportazione della società, come in America Latina hanno già fatto le dittature nel secolo scorso."

Eccolo qui l'amichetto della Benita, di trump e di musk.
La descrizione della macelleria sociale che sta attuando fa accapponare la pelle.

A me sfugge il motivo per cui più sei povero più voti certi fenomeni da baraccone, ma cosa speri, che un miliardario faccia i tuoi interessi?
Ora cominciate pure ad avere paura, il futuro ci aspetta...

valigiablu.it/argentina-econom…

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Venezuela: il cambiamento tradito e un futuro incerto


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Le elezioni presidenziali tenutesi il 28 luglio 2024, le prime dal 2018, prodotto degli impegni assunti con gli Accordi di Barbados firmati nell’ottobre 2023, hanno tradito le aspettative della popolazione venezuelana e aperto la strada a un terzo mandato di Nicolás Maduro Moros. A seguito
L'articolo Venezuela:



Non è accettabile che la polizia abbia oggi manganellato i partecipanti al presidio antifascista a Brescia mentre ai fascisti è stato invece consentito di improvvisare un comizietto e un brindisi fuori dal loro covo.

Vergognoso che la polizia abbia cercato di strappare dalle mani dei manifestanti lo striscione ‘Brescia è antifascista’ nella città della strage di Piazza della Loggia. lI questore di Brescia, dopo aver consentito un vergognoso corteo di neofascisti, ha deciso di negare il permesso al presidio antifascista e poi di tentare di scioglierlo con la forza.
Ringrazio i nostri compagni Dino Greco e Fiorenzo Bertocchi per la determinazione con cui hanno deciso di disobbedire al divieto immotivato che gli è stato comunicato dalla questura e ai mille antifascisti che hanno partecipato al presidio e al corteo mantenendo la calma e garantendo l’ordine pubblico e la legalità costituzionale senza cedere alle provocazioni.
Chiediamo le dimissioni del questore. Il diritto di manifestare è garantito dalla Costituzione e non va consentito al governo Meloni di limitarlo.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista

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La soluzione innovativa ed economica di Londra contro la minaccia dei droni

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Le Forze armate del Regno Unito hanno condotto il primo test dal vivo, con successo, di una nuova arma progettata per contrastare in modo economico gli sciami di droni. Il test, condotto dalla Royal artillery trials and development unit e dal 7 Air defence group, ha utilizzato l’innovativo Radio frequency directed energy



Oggi, 29 dicembre, nel 2022

Immagine/foto

Muore all'età di 82 anni la leggenda brasiliana del calcio, Pelé, uno dei più grandi giocatori di questo sport e tra i primi atleti a diventare celebrità globali.

@Storia
#otd
#accaddeoggi

Questa voce è stata modificata (1 mese fa)

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LA NEBBIA SUL PIAN D'ERBA


Silenzio.
L'orgoglioso rio,
largo e placido di sé
pure tace, e si contenta nel letto suo di perle
che ‘l primo mattino,
qual dono inatteso dal petroso ponte
Spirito gli dona
e tutt’intorno infonde.
Verde e sana, madida
tremula lieve l'erba del Piano
La raganella celata
nella sodaglia che le fa corona
dà due sillabe di voce
e inascoltata
alla fine poi desiste.
Strie paffute di vapore
nel quadro freddo del Dio Pittore
evolvono, salgono
mano nella mano
salutan liete ‘l giorno
mentre seguon lor cammino
contese strette
tra l'Alserio e l'Eupilino.
Dall’anima
all'aria opaca
un istante di foto sgranata
svapa sul verde prato:
ombra d’antico pueril sentor
disperso, e nel tempo
mai più trovato



La scomparsa di Olivia Hussey. Creature umide di rugiada


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2024/12/la-scom…
Non mi è chiaro se sono anch’io a rischio di denuncia, ma con una ragazzina di quindici anni come Olivia Hussey che interpreta Giulietta nel film di Zeffirelli tratto dalla tragedia di Shakespeare, non avrei esitazione ad innamorarmi di nuovo, alla mia



Tutta la mia solidarietà a Cecilia Sala


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2024/12/tutta-l…
Tutta la mia solidarietà a Cecilia Sala, che ancora una volta dimostra quanto sia indispensabile il giornalismo di inchiesta soprattutto in posti dove la libertà è negata. Anche nel caso di Italo e Graziella fu chiesto, dalla Farnesina e dai nostri



Sostegno Poliverso


Se la prende un po comoda, ma il rinnovo automatico dovrebbe partire ...



Etiopia, ENDF in violazione dell’accordo di tregua per il Tigray nelle zone occupate

L'articolo proviene dal blog di @Davide Tommasin ዳቪድ ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Notizie dall'Italia e dal mondo

Il Tigray, stato regionale dell’ Etiopia è stato teatro di una guerra genocida dal novembre 2020 al novembre 2022 in cui i gruppi in conflitto



Ho da poco completato l'aggiornamento della linea Tiscali, attivando con successo la connessione FTTH a 2500/1000 - di cui sono molto soddisfatto.

Cliente broadband dal 2005 (e cliente email almeno dal 2000), ho iniziato con l'ADSL a 2 Megabit... da allora sono rimasto sempre con Tiscali, di upgrade in upgrade. Sostanzialmente mai una rimodulazione (*), ho sempre avuto la possibilità di aggiornare la tecnologia e le condizioni contrattuali secondo le nuove offerte che via via uscivano... o a volte con offerte ancora migliori. In occasione di quest'ultimo aggiornamento, per esempio, ho potuto usufruire di uno sconto rispetto all'offerta attuale presente sul sito.

Come ho detto anche ad una delle operatrici del 130 - ormai sono così affezionato a un vero contact center interno, a cui rispondono operatori con rigoroso accento sardo, quasi tutti gentilissimi... e alle sue musiche jazz - Tiscali è forse l'unico provider che tratta meglio i già clienti rispetto ai nuovi clienti!

(*) solo una volta in 20 anni Tiscali ha "ribaltato" un aumento del canone di affitto del doppino di Telecom Italia su di noi; si è trattato di 1-2 euro di aumento, durato pochi mesi, fino all'uscita dell'offerta successiva a cui ho potuto aderire!



Il discorso del Generale Carmine Masiello, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano, pronunciato il 9 novembre 2024, ha suscitato numerosi interrogativi sul futuro dell’esercito italiano e il suo ruolo crescente nella politica interna. Masiello ha affermato che l’esercito non desidera la guerra, ma che la preparazione alla guerra è essenziale per garantire la pace, un concetto che non solo tradisce i principi costituzionali italiani, ma sottolinea una pericolosa visione della forza armata come pilastro della sicurezza e dell’ordine interno. Questo approccio, che implica un esercito sempre pronto ad agire, non solo in scenari di guerra, ma anche per risolvere le crisi interne, segna un cambio di paradigma che merita attenzione.

La proposta di rinominare l’Accademia di Stato Maggiore dell’Esercito in “Scuola di Guerra” è un segnale evidente di un’escalation militare nella visione istituzionale. Non si tratta più solo di una forza di difesa, ma di una forza sempre pronta a rispondere a scenari complessi, interni ed esterni, dove l’esercito potrebbe essere visto come l’attore centrale nel garantire la stabilità. Questo non è solo un cambiamento nell’educazione militare, ma un’apertura a una visione in cui la politica non è più l’unica responsabile nella gestione delle crisi.

Le parole di Masiello, pur non invocando esplicitamente una modifica della Costituzione, rispondono alla logica di un esercito sempre pronto, che va oltre la semplice difesa della patria, con implicazioni che vanno ad intaccare il controllo civile e democratico sulle forze armate. Se l’esercito viene visto come il principale strumento per garantire la sicurezza e la stabilità, è chiaro che si sta minando il ruolo delle istituzioni politiche, sempre più sopraffatte da una crescente influenza militare nelle dinamiche interne. E ciò è tanto più preoccupante se messo in relazione con il rischio di una politicizzazione delle forze armate, che rischia di portare l’Italia verso una deriva autoritaria.

Alla luce dei generali in politica, di questo genere di esternazioni,dei venti di guerra che soffiano forti e della presidenza trump che invita al bilateralismo cercando di affossare, ancora più di quanto non sia già , il rapporto multilaterale delle politica estera USA, impongono una riflessione profonda su quali siano i rischi che stiamo correndo, del destino dei sistemi democratici , del ruolo dell’Unione Europea come possibile rete di protezione. Ricordo le riflessioni di Fabio Mini, che nel suo articolo La Rivincita di Sparta del 2012 evidenziava come il crescente potere militare potesse minacciare la democrazia. Mini parlava di vere e proprie “pulsioni” autoritarie all’interno dell’esercito, e delle pericolose interazioni con le oligarchie economiche, che avrebbero potuto sfociare in un pericoloso intervento militare nella gestione politica del paese. Secondo Mini, le forze armate, pur essendo strutturalmente autoritarie e gerarchiche, sono in grado di farsi protagoniste in tempi di crisi, soprattutto quando la politica civile fallisce nel garantire la stabilità o non sa rispondere ai propri impegni sulla scena internazionale. Mini non metteva in dubbio che l’esercito potesse essere necessario in determinati scenari, ma avvertiva della pericolosità di una politicizzazione delle forze armate, le cui “pulsioni” autoritarie avrebbero potuto emergere se la politica civile avesse perso la sua capacità di governare efficacemente. In un contesto come quello che stiamo vivendo, dove l’esercito sembra acquistare sempre più visibilità e potere, le sue parole risultano estremamente attuali.

Da Vannacci alle parole di Masiello, passando per il DDL Sicurezza, tutti i segnali sembrano indicarci una tendenza inquietante, che va ben oltre la semplice necessità di prepararsi a conflitti esterni. La crescita della militarizzazione della politica interna, insieme all’inasprimento delle pene per chi partecipa a manifestazioni pubbliche e alla possibilità di un intervento delle forze armate nell’ordine pubblico, segnalano un mutamento pericoloso. Questo scenario potrebbe sfociare in un sistema in cui l’esercito e la polizia non sono più semplicemente separati ma diventano strumenti complementari di controllo sociale, mettendo a rischio la libertà di espressione e i diritti civili.

Il DDL Sicurezza 2024, infatti, va nella direzione di un’ulteriore militarizzazione della vita civile. L’introduzione di misure che permettono l’impiego delle forze armate per operazioni di ordine pubblico, oltre alla crescente sorveglianza sociale tramite l’uso dei servizi segreti, ampliano il rischio che il dissenso venga represso con la forza, piuttosto che con il dialogo e la mediazione. L’inasprimento delle pene per i reati commessi durante le manifestazioni, insieme all’espansione dei poteri dei servizi segreti, rappresentano una vera e propria minaccia alla libertà di espressione e alla protezione dei diritti civili. La possibilità che gruppi sociali o politici di opposizione possano essere considerati minacce alla sicurezza è un segnale allarmante, che potrebbe portare alla repressione delle opinioni divergenti e all’imbavagliamento delle voci critiche.

Tutti questi sviluppi si intrecciano con le dichiarazioni del Generale Masiello, che ha affermato la necessità di una preparazione alla guerra per garantire la pace, indicando implicitamente che le forze armate devono essere pronte non solo a difendere il paese ma a intervenire attivamente in scenari di conflitto interno. In altre parole, la crescente enfasi sulla prontezza militare potrebbe aprire la porta a una politicizzazione delle forze armate, con il rischio che queste diventino l’unico strumento per affrontare le crisi politiche e sociali, ignorando i principi costituzionali che separano la politica civile dall’intervento militare.

Da un lato, si promuove una visione bellica delle forze armate, come se la preparazione alla guerra fosse l’unica strada per raggiungere la pace. Dall’altro, il contesto legislativo del DDL Sicurezza fa emergere il rischio di una deriva autoritaria, in cui le forze militari e di polizia si sostituiscono alla politica democratica, reprimendo ogni forma di opposizione.

Le forze democratiche non possono più ignorare questi segnali. La combinazione tra politica e militari, con la crescente centralità delle forze armate nelle scelte politiche interne, costituisce una vera minaccia per la tenuta democratica del paese. Non è più possibile trattare questi sviluppi come se fossero semplici adattamenti alle necessità della sicurezza. Sono i segnali preoccupanti di un cambiamento più profondo, che rischia di minare le basi democratiche e il nostro impegno per una società pacifica e giusta.

Infine, quello che in questo scenario è ancora più preoccupante, è la spinta a ulteriore divisione e frazionamento di quello che a quanto pare dovrebbe invece essere un fronte unito a difesa del difendibile, a salvare quanto ancora è salvabile, e anche in quel caso , che sembra ormai utopico, la battaglia di difesa del sistema democratico sarebbe difficile da combattere . Questo dovrebbe urlare a tutti che è necessario unire tutte le forze sinceramente democratiche per contrastare questa pericolosa evoluzione. L’esercito non deve diventare attore politico, né le forze di polizia e i servizi segreti devono avere il potere di reprimere il dissenso e limitare le libertà civili e non si deve permettere la separazione delle carriere in magistratura fondamento della separazione dei poteri proprio di un sistema pienamente democratico. Se non si interviene ora, potremmo trovarci in un futuro non troppo lontano , in una condizione esistenziale dove la libertà sarà sacrificata sull’altare della sicurezza e dove la democrazia sarà definitivamente sostituita dal controllo autoritario.

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Demokratieproteste: Zehntausende demonstrieren mit Menschenkette in ganz Georgien


netzpolitik.org/2024/demokrati…




A #Schio e dintorni, come penso in altre località, c'è un giornalino di annunci economici: #Lira&Lira.
Oltre agli annunci ed editoriali, ci sono anche articoli di attualità.
Nel numero di dicembre c'è un articolo che mi ha lasciato senza parole: una elencazione dei vari tipi di #pedoni che attraversano sulle striscie pedonali.
Riassumendo: l'#automobilista è vittima di questi pedoni scriteriati.
Qui dovreste trovare l'articolo in questione, a firma del direttore Stefano Tomasoni.
issuu.com/pubblistudio/docs/li…



La svolta strategica dell’Ue. Sicurezza e industria al centro dell’agenda 2025

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Sicurezza (globale e difesa) e Industria (competitività, energia) sono emerse come le priorità dell’Ue nella nuova legislatura quinquennale, riorientate rispetto a clima, sostenibilità e recovery e resilience. Siamo di fronte a una svolta per affrontare la perdita di competitività nella




Un gruppo di ricercatori di intelligenza artificiale (AI) e matematici appartenenti a diverse istituzioni ha sviluppato un benchmark matematico che consente di testare la capacità dei sistemi di AI per risolvere problemi matematici eccezionalmente difficili.
Gli attuali modelli di AI all'avanguardia risolvono meno del 2% dei problemi matematici più complessi, rivelando il divario tra le capacità dell'AI e le capacità della comunità matematica.

arxiv.org/abs/2411.04872




Un grazie al nostro governo, barzelletta vivente, incapaci, sottomessi e incompetenti totali.

Natale in cassa integrazione, le storie di chi non fa festa dall'auto alle concerie: "Stiamo bruciando i risparmi per badare alla sussistenza" - Il Fatto Quotidiano
ilfattoquotidiano.it/2024/12/2…