La corsa segreta dell’IA: Stati Uniti, Cina e miliardi di dollari! E l’Europa? Chi vincerà?
Negli ultimi anni, la competizione globale sull’intelligenza artificiale ha raggiunto livelli senza precedenti, spinta da ingenti investimenti: Stati Uniti, Cina e Unione Europea prevedono rispettivamente di investire miliardi di dollari per essere i primi ad innovare in questa scienza competitiva e di forte attenzione. Questo enorme flusso di capitali riflette la crescente consapevolezza del ruolo strategico dell’IA nello sviluppo economico, industriale e tecnologico del futuro.
Il Mondo
Alla Conferenza mondiale sull’intelligenza artificiale del 2025 si è vista un’anteprima concreta di questa rivoluzione: robot da combattimento che si muovono agilmente sul ring, veicoli elettrici volanti per combattere la congestione urbana, taxi e autobus autonomi L4 e persino animali domestici dotati di IA emotiva. Più di 800 aziende hanno esposto oltre 3.000 prodotti innovativi, dimostrando come l’IA stia entrando in modo sempre più capillare nella vita quotidiana.
Il settore automobilistico ha attirato particolare attenzione grazie all’integrazione di modelli IA su larga scala con sistemi di guida intelligente e abitacoli futuristici. Anche la realtà aumentata ha stupito il pubblico, grazie a occhiali innovativi e funzionalità che arricchiscono l’esperienza visiva, lasciando intuire come queste tecnologie potranno trasformare il nostro modo di vivere, lavorare e comunicare.
La Cina
Secondo l’esperto Xiang Ligang, la Cina si distingue per un approccio che combina algoritmi, potenza di calcolo e modellazione, puntando a trasformare le potenzialità dell’IA in applicazioni pratiche. Un settore in forte crescita riguarda la robotica umanoide, dove sono stati presentati robot in grado di compiere capriole o servire caffè, mostrando progressi notevoli nelle capacità motorie e interattive.
Il presidente dell’Istituto di ricerca Zhongguancun Zhiyong, Sun Mingjun, ha sottolineato come le aziende cinesi stiano puntando su applicazioni concrete, come generazione di testi, copywriting e produzione video, oltre all’uso dell’IA in medicina per risolvere problemi specifici. La strategia cinese mira a creare un legame sempre più stretto tra ricerca, industria e applicazioni quotidiane.
Il numero di ricercatori nel campo dell’IA in Cina è in rapido aumento e si avvicina a quello degli Stati Uniti, grazie a un’attenzione costante all’innovazione nelle università e nelle startup. Secondo il “Global AI Talent Report 2024”, questa crescita è il frutto di un impegno sistematico nella formazione e nella ricerca, che ha già prodotto risultati significativi come DeepSeek.
Gli analisti prevedono che la Cina possa creare un mercato interno dell’IA del valore di circa 140 miliardi di dollari entro il 2030, spinta da politiche che favoriscono l’implementazione rapida di modelli e robot intelligenti. Sebbene la Cina abbia ancora margini di miglioramento in campi come la teoria matematica e i componenti chiave, ha già raggiunto un livello competitivo a livello globale nelle capacità di modellizzazione e implementazione pratica.
Gli USA
Negli Stati Uniti, lo sviluppo dell’IA ha ricevuto nuovo impulso con l’insediamento di Trump, che ha revocato regolamenti considerati restrittivi e promosso iniziative come il programma “Stargate” e il “Piano d’azione per l’intelligenza artificiale”. Queste politiche mirano a rafforzare il settore tecnologico americano, creando infrastrutture come data center e sostenendo la ricerca in ambiti strategici come sanità, energia e trasporti.
In più, la Casa Bianca – sotto la pressione dell’AI Lobby delle big come OpenAI, Google DeepMind, Anthropic e Meta – ha recentemente varato una politica definita “light touch regulation” con l’Executive Order 14179: poche regole per favorire la sperimentazione, nella convinzione che la leadership tecnologica debba prevalere sulle preoccupazioni etiche o sulla sicurezza.
In Cina, il governo ha introdotto il concetto di “IA Plus” per stimolare l’integrazione dell’intelligenza artificiale in tutti i settori. Grazie a investimenti che spaziano dai supercomputer ai server, dal cloud computing ai modelli linguistici, la Cina ha costruito una filiera completa che le permette di competere ad armi pari con Stati Uniti ed Europa. Supercomputer come Sunway TaihuLight e Tianhe-2 rappresentano esempi concreti di questa strategia.
L’Europa
L’Europa continua a trovarsi in una posizione scomoda: da un lato tenta di proteggere i cittadini e i mercati con leggi sempre più severe – come l’AI Act – dall’altro stringe intese e partnership mai del tutto dichiarate con gli Stati Uniti, temendo di restare esclusa dalla corsa globale all’intelligenza artificiale. Questo equilibrio fragile, però, rischia di penalizzare soprattutto chi dovrebbe trainare l’innovazione: le startup europee.
Le normative nate per «imbrigliare» Big Tech finiscono spesso per soffocare le piccole imprese innovative, che non hanno le risorse per gestire compliance, audit e responsabilità ampliate. In più, restare sempre a metà strada tra regolazione rigida e apertura verso Washington non convince né gli investitori né gli imprenditori, lasciando l’ecosistema europeo in una perenne terra di nessuno.
Il paradosso è che anche i 200 miliardi di euro annunciati per lo sviluppo dell’IA rischiano di trasformarsi nell’ennesimo flop, se distribuiti in modo frammentato, con procedure lente e una burocrazia che spaventa più dei competitor.
Perché su una tecnologia che corre veloce come l’IA, l’Europa continua a voler controllare tutto senza davvero guidare niente: un approccio che potrebbe costarle, ancora una volta, il biglietto per il futuro.
La corsa all’intelligenza artificiale appare oggi come una nuova rivoluzione industriale, capace di trasformare radicalmente i processi produttivi, i trasporti, la sanità e molti altri settori. Secondo Sun Mingjun, non padroneggiare l’IA significherebbe rischiare di rimanere indietro, come sarebbe accaduto nel passato a chi non ha saputo sfruttare la macchina a vapore. Per questo, il mondo guarda a questa sfida come a un passaggio cruciale per il proprio futuro tecnologico ed economico.
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Aggiornamento dati NIS2, scade oggi la proroga: è ora di mettersi in regola, anche PMI e PA
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Oggi, 31 luglio, termina il tempo per comunicare le informazioni aziendali sul portale ACN. Ora occorre fare sul serio, anche perché è vicina la scadenza di gennaio per l’adozione delle nuove regole sulla notifica degli
Le durissime parole di Mattarella: “A Gaza situazione sempre più intollerabile, nessun errore ma ostinazione a uccidere indiscriminatamente” | VIDEO
@Politica interna, europea e internazionale
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella condanna quanto il governo israeliano sta facendo nella Striscia di Gaza e lo fa con parole durissime. Durante la cerimonia del Ventaglio, infatti, il Capo
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NISAR, PER MAPPARE LA TERRA CON UN DETTAGLIO MAI VISTO PRIMA
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Un nuovo satellite radar, il primo della sua specie, costruito dalla NASA e dall'agenzia spaziale indiana, osserverà con la precisione di un centimetro la superficie terrestre.
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#TECNOLOGIA
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Crittografia post-quantistica: la tabella di marcia coordinata europea per il Q-Day
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
La raccomandazione dell’aprile 2024 per la crittografia post-quantistica, giunta in ritardo sugli Usa e in forma troppo generica, è stata finalmente anticipata: la tabella di marcia ora è pubblica. Ma occorre effettuare la
SMS, bonifico e truffa
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
TL;DR Tutto parte da un banale SMS che avvisa di un pagamento che non abbiamo mai effettuato. L'SMS ci dice di chiamare un numero per bloccare l'addebito. Da qui parte una ingegnosa truffa basata sull'ingegneria sociale che sta già mietendo vittime.
Source
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La riduzione dell'inquinamento in Asia ha smascherato il riscaldamento globale
Le politiche di bonifica dell'aria dall'inquinamento in Asia orientale hanno rimosso il provvisorio effetto raffreddante degli aerosol.Focus.it
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Bastian’s Night #436 July, 31th
Every Thursday of the week, Bastian’s Night is broadcast from 21:30 CEST (new time).
Bastian’s Night is a live talk show in German with lots of music, a weekly round-up of news from around the world, and a glimpse into the host’s crazy week in the pirate movement.
If you want to read more about @BastianBB: –> This way
Aggressione al turista ebreo all'autogrill di Lainate, arriva la contro denuncia: «Ci ha insultati e ha alzato lui le mani per primo»
L'esposto presentato da due fratelli che facevano parte del gruppo. «Ci ha detto figli di puttana palestinesi, terroristi»Open
Buon compleanno e RIP Windows 10! Dieci anni di Windows tra successi e fallimenti
Sono passati dieci anni dal rilascio di Windows 10, il sistema progettato per ripristinare la fiducia degli utenti dopo il fallito esperimento con l’interfaccia di Windows 8. Nel 2015, Microsoft ha cercato di riprendere il controllo dell’ecosistema desktop offrendo una soluzione universale che combinasse un’interfaccia familiare con ambizioni multipiattaforma. Sebbene le aspettative iniziali fossero elevate, la realtà si è rivelata contraddittoria.
Il supporto per Windows 10 terminerà il 14 ottobre 2025. Dopo questa data, Microsoft non fornirà più aggiornamenti di sicurezza gratuiti, aggiornamenti software o assistenza tecnica per Windows 10. I PC continueranno a funzionare, ma diventeranno più vulnerabili a virus, malware e altri problemi di sicurezza.
Windows 10 ha infatti eliminato la maggior parte delle fastidiose innovazioni della versione precedente. Gli utenti sono tornati al desktop familiare, liberati dalla navigazione forzata a “tile”, tipica solo dei tablet. In combinazione con un’ampia copertura della base hardware e la possibilità di aggiornamenti gratuiti da Windows 7 e 8.1, questo ha permesso al sistema di conquistare rapidamente la posizione di leader. Sui computer con SSD, a volte ha persino superato il suo predecessore in termini di velocità di avvio e risposta.
Una delle innovazioni chiave è stato il lancio del programma Windows Insider, che ha permesso agli appassionati di partecipare ai test delle build prima del rilascio. Ciononostante, l’azienda non ha sempre tenuto conto del feedback: aggiornamenti semiautomatici, riavvii forzati e malfunzionamenti nel sistema di distribuzione delle patch hanno causato gravi critiche. Il rilascio dell’aggiornamento di ottobre 2018 , che ha eliminato i file degli utenti, è stato particolarmente doloroso: un errore che è costato a Microsoft perdite di reputazione.
Insieme alla versione desktop, è stato rilasciato Windows 10 Mobile, un tentativo di dare una seconda vita al settore mobile. Tuttavia, la mancanza di un adeguato supporto e di interesse da parte degli utenti ha portato la piattaforma a perdere rapidamente rilevanza. Insieme al fallimento dell’ecosistema mobile, le speranze di un unico spazio Windows che includesse smartphone, tablet e visori come HoloLens sono svanite.
Sulla scia del fallimento della sua strategia mobile, Microsoft si è affidata all’integrazione con il browser. La familiare icona di Internet Explorer è stata sostituita da Edge, un motore EdgeHTML più moderno ma ancora limitato. L’azienda è poi passata interamente a Chromium , riconoscendo di fatto il fallimento della propria implementazione e preferisce la compatibilità all’originalità.
Windows 10 ha segnato una svolta anche per la privacy. L’implementazione massiccia della telemetria , le impostazioni di tracciamento limitate e l’invadente invio di aggiornamenti hanno causato un’ondata di malcontento. Nonostante le garanzie sulla protezione dei dati, molti hanno visto queste mosse come un passo indietro nel rapporto tra utenti e sviluppatori.
Allo stesso tempo, Microsoft promuoveva attivamente il concetto di Universal Windows Platform, un modello astratto che prometteva un unico formato applicativo per tutti i dispositivi. Tuttavia, con il cambiamento di priorità all’interno dell’azienda, UWP si è rapidamente trasformata in un esperimento non reclamato, lasciando gli sviluppatori in un limbo.
Windows 10 ha continuato a dominare il mercato desktop anche quando si avvicinava alla fine del suo ciclo di vita, più a causa della mancanza di interesse per Windows 11, dei severi requisiti hardware di Microsoft e della sua attenzione all’intelligenza artificiale che per un reale impegno nei confronti di Windows 10. Tuttavia, è rimasta una piattaforma stabile e non interattiva, una qualità apprezzata da milioni di utenti.
Col senno di poi, Windows 10 non è stato esattamente una svolta, ma è riuscito a raddrizzare la rotta dopo il maldestro rilascio della versione 8.x e a mantenere in vita l’ecosistema nonostante il cambio di strategia. Era un sistema senza troppe funzionalità, ma con un’enfasi su prevedibilità e funzionalità, e forse era proprio questo che gli utenti stavano aspettando. Con la fine del supporto per Windows 10, non solo la sua storia tecnica volge al termine, ma anche un’intera era in cui Microsoft stava ancora cercando di bilanciare innovazione e stabilità
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Come nasce la gravità? Forse abbiamo la risposta
Una teoria emergente suggerisce che la gravità non sarebbe una forza fondamentale, ma un fenomeno termodinamico indotto dall’aumento cosmico dell’entropia.Patrizio Coccia (Tom's Hardware)
Il complottismo, uno dei motori piu’ potenti dell’universo MAGA
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/07/il-comp…
L’unione europea ha fatto sapere che il recente accordo sui dazi Stati Uniti-Europa non ha in realta’ valore legale senza un voto del consiglio europeo. E per quanto riguarda gli Stati
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Mattarella: informazione libera e indipendente per salute democrazia
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/07/mattare…
“Il Regolamento europeo sulla libertà dei media entrerà in vigore l’8 agosto e, da quel momento, le sue norme saranno applicabili: riguarderanno – fra l’altro – le
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Ombre nere sulla Rai
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/07/ombre-n…
Il testo del relatore della maggioranza sulla Rai presentato in queste ore e’ da buttare. Irricevibile. Non risponde affatto alle indicazioni circostanziate dell’European Media Freedom Act, che sul punto dei servizi pubblici entra in vigore il prossimo 8 agosto. Si fa rientrare, attraverso meccanismi elettivi
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Non so se basterà, ma vale la pena provarci 💪🤞
(Se non compare l'anteprima: petizione per fermare l'abbattimento degli alberi sani a Roma)
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Gaza. Il massimo del degrado: la demagogia sposata alla disumanità
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/07/gaza-il…
Falsi storici, un mare di bugie, il tradimento degli orrori della Shoah. Impossibile immaginare che per opportunismo elettorale, per propaganda e demagogia
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Quando il nemico non è più umano, ma un animale da abbattere
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/07/quando-…
Mentre la comunità internazionale assiste impotente e inerte all’escalation drammatica delle violenze in atto a Gaza e in Cisgiordania e ai massacri sistematici che avvengono nei centri di
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Idv resterà italiana. Finalizzato l’acquisto da parte di Leonardo per 1,7 miliardi
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Alla fine, Idv resterà italiana. Con un’operazione da 1,7 miliardi di euro, Leonardo ha finalizzato l’accordo di acquisizione del segmento veicoli militari di Iveco. L’operazione sarà finalizzata nel corso del primo trimestre del 2026, previa autorizzazione
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Submit to biometric face scanning or risk your account being deleted, Spotify says, following the enactment of the UK's Online Safety Act.
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Spotify Is Forcing Users to Undergo Face Scanning to Access Explicit Content
Submit to biometric face scanning or risk your account being deleted, Spotify says, following the enactment of the UK's Online Safety Act.Samantha Cole (404 Media)
We talked to people living in the building whose views are being blocked by Tesla's massive four-story screen.
We talked to people living in the building whose views are being blocked by Teslax27;s massive four-story screen.#News #Tesla
Living Next To Tesla Diner Is 'Absolute Hell,' Neighbors Say
We talked to people living in the building whose views are being blocked by Tesla's massive four-story screen.Rosie Thomas (404 Media)
Ministero dell'Istruzione
Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi in via definitiva i regolamenti che riformano il #voto di #condotta e la disciplina della valutazione degli #studenti della #scuola secondaria, dopo i pareri favorevoli espressi dal Consiglio di Stato.Telegram
Censorship Whac-A-Mole: Google search exploited to scrub articles on San Francisco tech exec
On a Friday afternoon in mid-June, independent journalist Jack Poulson made a curious discovery: An article that we published about the aggressive attempts of a San Francisco-based tech executive named Maury Blackman to censor Poulson’s reporting about his sealed domestic violence arrest had, itself, disappeared from Google search results.
After Poulson alerted us that day, we immediately investigated that weekend. Even when searching for the article’s exact headline – “Anatomy of a censorship campaign: A tech exec’s crusade to stifle journalism” – it didn’t appear on Google search. It did, however, show up atop results on other search engines like DuckDuckGo and Bing. No other articles published by Freedom of the Press Foundation (FPF) seemed to have been suppressed by Google.
A Google search conducted by FPF on June 17 of the exact headline didn’t return the article. Other FPF articles appeared normally.
(Screenshot)
The article removed from Google search reported on a sweeping, persistent effort by Blackman or his apparent representatives to silence reporting by Poulson and his nonprofit Tech Inquiry.
The censorship campaign started after Poulson reported in 2023 about the executive’s 2021 arrest on suspicion of domestic violence against his then-25-year-old girlfriend in San Francisco. Blackman, 53 at the time, was never charged or convicted, and the alleged victim recanted her statements. A California court sealed the arrest report in 2022.
Shortly after the publication of Poulson’s article, Blackman resigned as CEO of Premise Data Corp., a surveillance technology firm with U.S. military contracts.
When Blackman was still Premise’s CEO, the company hired a private investigation and security service firm, and filed legal requests in an attempt to unmask Poulson’s confidential sources. Someone claiming to represent Blackman submitted fraudulent Digital Millennium Copyright Act takedown requests targeting Poulson’s article. Blackman’s attorneys also roped the San Francisco city attorney into an intimidation campaign against Poulson and Substack, which hosts his newsletter.
These tactics all failed.
But that wasn’t all. Blackman also filed a baseless defamation lawsuit against Poulson, his website hosts, and Tech Inquiry that was later dismissed on First Amendment grounds under California’s anti-SLAPP statute (SLAPP, a strategic lawsuit against public participation, refers to legal actions brought to chill speech). Blackman is appealing the dismissal.
And in April, Blackman even filed a lawsuit against the city of San Francisco for allegedly releasing the arrest report. One of the exhibits to a later filing included a May 2024 letter sent by Blackman’s lawyer to an individual that he thought was Poulson’s source, threatening legal action and demanding a $7.5 million settlement payment.
How Google search was exploited
There are several well-known tactics used to suppress or remove results from Google search. Copyright claims (legitimate and frivolous), court orders (real, forged, or otherwise fishy), and warning letters from government agencies have all been used to disappear search results from Google, sometimes as the result of the work of shady reputation management companies.
Our article, however, was vanished from Google search using a novel maneuver that apparently hasn’t been publicly well documented before: a sustained and coordinated abuse of Google’s “Refresh Outdated Content” tool. (In 2023, in response to a public support request flagging the abuse of the tool to de-index pages, Google’s search liaison said that the company would look into it further, but provided no additional information. The request has since been locked and the replies disabled.)
Google’s “Refresh Outdated Content” tool
(Screenshot)
This tool is supposed to allow those who are not a site’s owner to request the removal from search results of web pages that are no longer live (returning a “404 error”), or to request an update in search of web pages that display outdated or obsolete information in returned results.
However, a malicious actor could, until recently, disappear a legitimate article by submitting a removal request for a URL that resembled the target article but led to a “404 error.” By altering the capitalization of a URL slug, a malicious actor apparently could take advantage of a case-insensitivity bug in Google’s automated system of content removal.
That is exactly what happened to our article about the censorship campaign against Poulson. Someone reported an invalid variation of the article’s URL and requested its removal from Google search results. When Google’s crawler encountered the “404 error” following the report, it not only de-indexed the reported URL but also erroneously removed the live, valid article, possibly alongside every other variant of the URL, from search results.
Each time our original article was re-indexed by Google, someone submitted a new removal request for a slightly modified, oddly-capitalized version of the URL’s slug, triggering the same process, and so on. This cycle allowed the person or people submitting the reports to continuously suppress our article from search visibility — resulting in a game of digital Whac-A-Mole.
Nine removal requests targeting the same article on FPF’s site between May 7 and June 23, 2025.
(Screenshot/Google Search Console)
Once we identified the pattern, we took action by canceling the active removal requests in our Google Search Console and manually re-indexing the article so it would reappear in Google search results.
But we weren’t the only targets of this de-indexing scheme. After we alerted Poulson about what we had found, he discovered that two of his articles were similarly targeted using the same Refresh Outdated Content tool during the same time frame as ours.
In total, the two Poulson articles were targeted using this method 21 times. Our article was targeted nine times. The attacks on both websites spanned the same period, May 7 to June 23, strongly suggesting that a single actor was behind the campaign and that the campaign was forced to an end once Google introduced its fix.
Google’s ‘rare’ response and fix
When we reached out about the removal of our article, a Google spokesperson confirmed the abuse to us in an emailed statement on June 27. Initially, the company told us that the Refresh Outdated Content tool “helps ensure our search results are up to date,” adding that they are “vigilant in monitoring abuse,” and that they have “relisted pages that were wrongly impacted for this specific issue.”
This vague response did not explain whether Google already knew about the vulnerability of its tool for abuse, and was unclear about whether only our and Poulson’s pages had been re-indexed, or other websites were also impacted by similar attacks.
In a response to another question about whether this vulnerability has been widely exploited and how many other web pages could have been improperly de-indexed as a result of the abuse of this tool, the spokesperson claimed that “the issue only impacted a tiny fraction of websites,” which is a very unhelpful answer given the internet’s 1 billion websites.
Upon pressing Google with another round of detailed questions about our findings, the company was more forthcoming: “Confirming that we’ve rolled out a fix to prevent this type of abuse of the ‘Refresh Outdated Content Tool,’ the spokesperson said, but added that they “won’t be able to share anymore on this.”
While Google did the right thing by fixing this vulnerability, it’s disappointing that the company is unwilling to be more transparent. Google says that it’s committed to maximizing access to information. If that’s true, it has an obligation to the public to be transparent about how its products can be misused in such a basic way to censor speech.
Did Google know about the problem before we alerted it? Is it aware of other methods used to maliciously de-index search results? The company isn’t saying. But at least now that Google has confirmed that they’ve introduced a universal fix to avoid further exploitation of that bug, we can reveal the scheme’s details.
Google allowing those other than sites’ owners to remove pages from Google search results “is obviously a huge problem,” said Jason Kelley, director of activism at the Electronic Frontier Foundation. “The other issue is the lack of transparency from Google. Site owners would probably never find out if this feature was used to impact their search results, and probably never will find out that this had happened to them now that it’s corrected.”
Kelley described the company’s admission of the issue’s existence and taking it seriously as “rare.”
(EFF lawyers represented Poulson in the case.)
‘Legal failure’
Poulson told us it was “humbling” to realize that a 600-word article on the CEO of a surveillance firm could lead to such cascading censorship efforts, including the recent effort to “sabotage Google search results.”
“Blackman’s attempt to use the courts to scrub his felony arrest report and related news articles from the internet was not just a legal failure,” Susan Seager, a First Amendment lawyer who represents Tech Inquiry, told FPF. She added that his libel and privacy lawsuit against Poulson, Tech Inquiry, Substack, and Amazon Web Services “brought even more publicity to his arrest.”
On Tuesday, Poulson, Tech Inquiry, and Substack were awarded close to $400,000 in attorneys’ fees by the San Francisco Superior Court.
Who might be behind it?
Because Google does not document who submits removal requests through the Refresh Outdated Content tool, we have no way of knowing for certain who was behind the attempts to suppress search results featuring articles by us and Poulson.
We reached out to Blackman, who is now the CEO of a reputation management agency, ironically named The Transparency Company. We asked whether he or one of his associates reported our or Poulson’s articles using the Refresh Outdated Content tool or otherwise attempted to have Google de-index or suppress them. He didn’t respond to our requests for comment.
The good news is that all three articles — ours and Poulson’s — are restored on Google search, and Google claims to have fixed this problem. Plus, the new round of censorship inspired a new round of reporting, including the article you’re reading right now and a new article by Poulson, also published today.
Maybe now, anyone attempting to abuse legal or technical tools to censor journalism will learn the hard truth about the Streisand Effect: it will almost inevitably draw more attention, not less.
freedom.press/issues/censorshi…
Total number of Websites - Internet Live Stats
How many websites are there on the Web? Number of websites by year and growth from 1991 to 2016. Historical count and popular websites starting from the first website until today. Charts, real time counter, and interesting info.www.internetlivestats.com
Dazi, accordo Usa-Ue da rifare? Il caso
Il nodo principale da sciogliere riguarda la natura dell'intesa raggiunta: l'assenza di un testo congiunto è un fatto con pochi precedenti nella storia, almeno per 'deal' di questa portataRedazione Adnkronos (Adnkronos)
Mi sono arrivati gli occhiali.
È tutto più nitido, tutto più colorato... c'è tanta bellezza in giro.
Mi sono accorto che una commessa della COOP ha un piercing al naso.
Fino a ieri non mi ero accorto neanche che avesse un naso. 😁
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#Gaza e l'alibi del genocidio
Gaza e l’alibi del genocidio
I recenti annunci dei governi di Francia e Regno Unito sul riconoscimento nelle prossime settimane dello stato palestinese non hanno nulla a che vedere con un reale scrupolo per questo popolo né con un impegno autentico per fermare il genocidio in co…www.altrenotizie.org
Innovazione e razionalizzazione guidano la strategia di Leonardo. I risultati del primo semestre 2025
@Notizie dall'Italia e dal mondo
I risultati del primo semestre 2025 confermano la traiettoria di crescita sostenibile tracciata dal Piano Industriale di Leonardo. In un contesto internazionale complesso ma ricco di opportunità, il gruppo ha
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La banda rumena che rubava dai bancomat in tutta Europa smantellata anche grazie alla rete antimafia @ON (guidata dalla DIA italiana)
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Una indagine e la finale "giornata d’azione" sono state supportate dalla rete @ON Network finanziata dall’Unione Europea (Progetto ISF4@ON), guidata dalla Direzione Investigativa Antimafia (DIA) italiana
I Partner coinvolti nelle indagini sono stati: Romania (Polizia Nazionale (Poliția Română)) e Procura; Regno Unito: Crown Prosecution Service, Eastern Region Special Operations Unit; nonché Eurojust ed Europol.
La banda si spostava dalla Romania verso diversi paesi dell’Europa occidentale, principalmente nel Regno Unito, dove prelevava ingenti somme di denaro da sportelli bancomat (ATM). Successivamente riciclava i proventi investendo in immobili, aziende, vacanze e prodotti di lusso, tra cui auto e gioielli.
I membri del gruppo usavano ostentatamente un soprannome dispregiativo nei confronti della polizia, che veniva mostrato sulle targhe delle auto in loro possesso, sulle magliette o altri capi d’abbigliamento, in post sui social network, o persino inciso sul cancello in metallo all’ingresso della casa di uno dei membri.
Nel dicembre 2024, le forze dell’ordine hanno condotto un’operazione contro il gruppo nel Regno Unito. Il 23 luglio 2025, è seguita una seconda azione contro la banda a Bacău, in Romania, che ha portato a:
- 2 arresti
- 18 perquisizioni domiciliari
- Sequestro di immobili, auto di lusso, dispositivi elettronici e contanti.
Guarda il video qui https://youtu.be/uFotVzHx9D8
Il ruolo di Europol
Europol ha fornito un’analisi dati approfondita basata sulle informazioni raccolte dagli investigatori rumeni e britannici, risultata fondamentale per il successo dell’operazione. Durante le indagini, Europol ha inoltre ospitato diverse riunioni operative e ha inviato un analista in Romania per assistere le autorità nazionali nelle attività esecutive.
Europol ha supportato anche la squadra investigativa congiunta (JIT) formata presso Eurojust da Romania e Regno Unito.
Il ruolo di Eurojust
Eurojust ha contribuito alla creazione della squadra investigativa congiunta, ha fornito assistenza giudiziaria transfrontaliera e ha collaborato alla preparazione della giornata d’azione in Romania.
Il metodo “TRF”
La banda commetteva le frodi con il metodo denominato Transaction Reversal Fraud (TRF). I sospettati rimuovevano lo schermo di un bancomat, inserivano una carta e richiedevano un prelievo. Prima che il denaro venisse erogato, annullavano l’operazione (o la invertivano), riuscendo così a infilare la mano nel dispositivo e sottrarre il denaro prima che venisse ritirato dalla macchina.
Gli investigatori ritengono che, con questo metodo, la banda abbia sottratto una cifra stimata in 580.000 euro.
La Rete @ON
La Rete @ON consente ai Paesi partner di ottenere informazioni mirate e svolgere in tempi brevi servizi di cooperazione di polizia sul campo, al fine di poter smantellare le Organizzazioni Criminali (OC) di alto livello delle reti della criminalità organizzata, comprese quelle mafiose italiane, russe, di etnia albanese, nonché le bande dei motociclisti e le attività di riciclaggio connesse.
Grazie ad @ON, è stato possibile accrescere la cooperazione tra le autorità di polizia dei Paesi membri e scambiarsi le prassi migliori, potenziando lo scambio informativo, definire un miglior quadro di intelligence e dispiegare investigatori @ON, specializzati nel fenomeno criminale oggetto d’indagine.
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Avviso per tripofobici: il web sta per diventare un percorso ad ostacoli tra buchi e link rotti.
@Privacy Pride
Il post completo di Christian Bernieri è sul suo blog: garantepiracy.it/blog/buco/
"Ipertesto": una parola in disuso, forse un po' da boomer. All'inzio del web "ipertesto" descriveva in modo sintetico il fatto che ogni pagina web poteva contenere dei link, dei richiami alle fonti, ad altre pagine, ad
Privacy Pride reshared this.
Un drone marittimo con capacità anti-missile. Ecco l’ultimo bando della US Navy
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Dal Pentagono arrivano novità per quel che riguarda gli Unmanned Surface Vessels (Usv). La Us Navy ha pubblicato un nuovo bando per sviluppare nuovo tipo di drone marino all’interno del programma denominato Modular Attack Surface Craft (Masc), che mira a
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Lungo le infrastrutture scorre la resilienza (militare) europea
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Di fronte alla possibilità di un attacco su larga scala, l’Europa si scopre impreparata, dunque vulnerabile. A lanciare l’allarme è Apostolos Tzitzikostas, commissario europeo ai Trasporti, che punta a investire 17 miliardi di euro per adeguare la rete infrastrutturale del continente alle
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Crosetto in Egitto. Houthi e stabilità regionale tra Roma e Il Cairo
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Gli attacchi degli Houthi contro le navi commerciali in transito nel Mar Rosso e la risposta europea, l’Italia in testa, dimostrano che la presenza navale attraverso le operazioni Atalanta e Aspides si mescola sapientemente con partner strategici dell’Ue, ovvero India ed Emirati
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Panama in rivolta: repressione, disuguaglianze e proteste popolari scuotono il paese
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Dai territori rurali alle città, cresce l’ondata di mobilitazione contro sfruttamento, violazioni dei diritti e politiche imposte dall’alto.
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