Phishing in Classe! 115.000 email per 13.500 organizzazioni con Google Classroom
I ricercatori di Check Point hanno scoperto una campagna di phishing attiva su larga scala che sfrutta Google Classroom, una piattaforma a cui si affidano milioni di studenti ed educatori in tutto il mondo.
Nel corso di una sola settimana, gli aggressori hanno lanciato cinque ondate coordinate, distribuendo più di 115.000 e-mail di phishing rivolte a 13.500 organizzazioni di diversi settori. Sono state prese di mira organizzazioni in Europa, Nord America, Medio Oriente e Asia.
Uno strumento affidabile trasformato in un vettore di minacce
Google Classroom è progettato per mettere in contatto insegnanti e studenti attraverso inviti a partecipare a classi virtuali. Gli aggressori hanno sfruttato questa fiducia inviando inviti fasulli che contenevano offerte commerciali non correlate, che andavano dalla rivendita di prodotti ai servizi SEO.
Ogni e-mail indirizzava i destinatari a contattare i truffatori tramite un numero di telefono WhatsApp, una tattica spesso legata a schemi di frode.
L’inganno funziona perché i sistemi di sicurezza tendono a fidarsi dei messaggi provenienti da servizi Google legittimi. Sfruttando l’infrastruttura di Google Classroom, gli aggressori sono stati in grado di aggirare alcuni livelli di sicurezza tradizionali, tentando di raggiungere le caselle di posta elettronica di oltre 13.500 aziende prima che le difese venissero attivate.
Anatomia della campagna
- Scala: 115.000 e-mail di phishing inviate tra il 6 e il 12 agosto 2025.
- Obiettivi: 13.500 organizzazioni in tutto il mondo, in diversi settori.
- Esca: Falsi inviti a Google Classroom contenenti offerte non correlate all’istruzione
- Invito all’azione (call to action): Un numero di telefono WhatsApp, progettato per spostare la conversazione al di fuori della posta elettronica e del monitoraggio aziendale.
- Metodo di consegna: Cinque ondate principali, ognuna delle quali ha sfruttato la legittimità di Google Classroom per eludere i filtri.
Come Check Point ha bloccato l’attacco
Nonostante l’uso sofisticato da parte degli aggressori della fidata infrastruttura, la tecnologia SmartPhish di Check Point Harmony Email & Collaboration ha rilevato e bloccato automaticamente la maggior parte dei tentativi di phishing. Ulteriori livelli di sicurezza hanno impedito ai messaggi rimanenti di raggiungere gli utenti finali.
Questo incidente sottolinea l’importanza delle difese a più livelli. Gli aggressori utilizzano sempre più spesso servizi cloud legittimi, rendendo i gateway di posta elettronica tradizionali insufficienti a bloccare le tattiche di phishing in continua evoluzione.
Cosa devono fare le organizzazioni
- Educare: Istruire utenti, studenti e dipendenti a trattare con cautela gli inviti inattesi (anche quelli provenienti da piattaforme familiari).
- Prevenzione avanzata delle minacce: Utilizzate un rilevamento basato sull’intelligenza artificiale che analizza il contesto e l’intento, non solo la reputazione del mittente.
- Monitorare le applicazioni cloud: Estendete la protezione dal phishing oltre le e-mail anche alle app di collaborazione, alle piattaforme di messaggistica e ai servizi SaaS.
- Difendersi dall’ingegneria sociale: Essere consapevoli che gli aggressori spingono sempre più spesso le vittime verso comunicazioni al di fuori dei canali “ufficiali” (come WhatsApp) per eludere i controlli aziendali.
Gli aggressori continuano a trovare modi creativi per sfruttare servizi legittimi come Google Classroom per ottenere fiducia, aggirare le difese e raggiungere obiettivi su larga scala. Con oltre 115.000 e-mail in una sola settimana, questa campagna evidenzia la facilità con cui i criminali informatici possono armare le piattaforme digitali a scopo di frode.
Riconosciuto come Leader e Outperformer nel GigaOm Radar 2025 per l’Anti-Phishing, Check Point Harmony Email & Collaboration fornisce la difesa avanzata e stratificata necessaria per proteggere le organizzazioni dagli attacchi di phishing, anche quando si nascondono in bella vista.
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Druck auf Bundesregierung: Schleswig-Holstein drängt auf Digitalabgabe
NO INCENERITORE: LIBERI DAI VELENI DI ROMA È UN PATTO PER IL FUTURO
NO INCENERITORE: LIBERI DAI VELENI DI ROMA È UN PATTO PER IL FUTURO
“No all’inceneritore” è stato lo striscione che Carla, attivista di Albano, ha confezionato con le sue mani per consegnarlo a bambine e bambini che, con orgoglio hanno poi portato lungo tutto il percorso del corteo. Con quella luce negli occhi che solo i più piccoli sanno sprigionare, erano a decine, tanto da formare con le loro mamme e papà una testa del corteo numericamente tanto significativa da separare, a grande distanza da tutti loro riempita, lo striscione liberi dai veleni di Roma che gli attivisti dell’Unione dei Comitati hanno condiviso con i tre Sindaci di Albano, Ardea e Pomezia. Il “No all’inceneritore” è stato il coro continuo che ha accompagnato tutto il corteo fino alla Chimec, primo stabilimento a rischio di incidente rilevante (RIR), situato a poche centinaia di metri dal terreno di Ama. L’elevata concentrazione di stabilimenti RIR, quattro nella sola area di Santa Palomba, fa dell’area un’area a elevato rischio di crisi ambientale e in quanto tale inidonea a ospitare l’impianto.
In migliaia siamo partiti per arrivare davanti alla Chimec dove ci sono stati gli interventi istituzionali aperti da Veronica Felici, Sindaco di Pomezia, Maurizio Cremonini, Sindaco di Ardea e Massimiliano Borrelli, Sindaco di Albano. Per il Municipio 9, il sito ricade nel suo territorio, il Consigliere Massimiliano De Julis; gli interventi istituzionali sono terminati con Alessandra Zeppieri, Consigliera alla Regione Lazio. Al corteo i consiglieri comunali di Pomezia Giacomo castro e Renzo Mercanti, di Albano Salvatore Tedone e Barbara Cerro, consigliera di Marino.
La fiaccolata che al ritorno ha concluso il corteo ha reso ancor più suggestiva la straordinaria mobilitazione a sostegno di “liberi dai veleni di Roma”, una mobilitazione che ha coinvolto in donne e uomini consapevoli che la difesa della Terra dove viviamo, della salute di tutti noi e delle generazioni che verranno, dell’ambiente e di un paesaggio senza eguali passa per l’impegno in prima persona. Liberi dai Veleni di Roma diviene così un patto per il futuro della Terra dove viviamo capace di coinvolgere cittadini e istituzioni anche nei passi successivi.
Infatti, a sostegno della nuova petizione abbiamo raccolto oltre seimila firme, gran parte delle quali nei martedì estivi in presidio al sito. La prossima settimana intendiamo far valere tutte quelle firme davanti al Parlamento perché tutte le forze politiche comprendano che va posta fine alla stagione di Gualtieri posto al di sopra della legge per effetto di una norma che ha favorito e legalizzato l’abuso di potere. A chiedere di cancellare il potere di ordinanza in deroga a tutte le pertinenti normative di settore sono le donne e gli uomini che pretendono che la legge sia uguale per tutti, Gualtieri compreso, e che Repubblica finalmente tuteli tutti noi, oltre quanto di nostro già facciamo, specialmente per quei meravigliosi piccoli che aprivano il corteo di ieri. È per loro che trasformeremo il sito destinato a emettere veleni per oltre trent’anni in un parco naturale con polo museale perché Santa Palomba siamo tutti noi che difendiamo il diritto al futuro della Terra dove viviamo. Liberi dai veleni di Roma è quindi il nostro patto per il futuro.
Ambiente, StopInceneritore, NoInceneritore, NoInceneritori, ZeroWaste, Rifiuti, Riciclo, EconomiaCircolare, NoAlCarbone, EnergiaPulita,
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L’admin di BlackDB si dichiara colpevole di frode informatica
Il procuratore degli Stati Uniti Gregory W. Kehoe annuncia che Liridon Masurica (33 anni, Gjilan, Kosovo), noto anche come “@blackdb”, si è dichiarato colpevole di associazione a delinquere finalizzata a commettere una frode relativa a dispositivi di accesso. Masurica rischia una pena massima di 10 anni di carcere federale. La data della sentenza non è ancora stata fissata.
Secondo l’accordo di patteggiamento, Masurica era l’amministratore principale di BlackDB.cc, un mercato criminale online attivo dal 2018 al 2025. Il mercato, messo in vendita illegalmente, comprometteva credenziali di account e server, dati di carte di credito e altre informazioni personali identificabili di individui residenti principalmente negli Stati Uniti, compresi quelli residenti nel Middle District della Florida. Una volta acquistati, i criminali informatici utilizzavano gli articoli acquistati su BlackDB.cc per facilitare un’ampia gamma di attività illegali, tra cui frodi fiscali, frodi con carte di credito e furto di identità.
Masurica, cittadino e residente del Kosovo, è stato arrestato dalle autorità kosovare il 12 dicembre 2024 e successivamente estradato negli Stati Uniti ai sensi del trattato di estradizione tra gli Stati Uniti e la Repubblica del Kosovo. La data della sua condanna non è ancora stata fissata.
Questo caso è stato condotto dall’FBI in collaborazione con la Direzione Investigativa sui Crimini Informatici della Polizia del Kosovo.
L’Ufficio Legale dell’FBI a Sofia, in Bulgaria, e l’Ufficio Affari Internazionali del Dipartimento di Giustizia hanno fornito un’assistenza sostanziale per garantire l’arresto e l’estradizione di Masurica. Anche la Procura Speciale della Repubblica del Kosovo e la Direzione Investigativa sui Crimini Informatici della Polizia del Kosovo hanno fornito un’assistenza sostanziale all’arresto di Masurica. Il caso è seguito dal Procuratore Aggiunto degli Stati Uniti Carlton C. Gammons.
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Il Grande Errore di Pinball: quando un gioco Arcade mise in ginocchio Windows 95
Il noto ex ingegnere di Microsoft, Dave Plummer, ha fatto una sorprendente ammissione: l’errore più grave che abbia mai commesso in una versione di Windows non riguardava le utility di sistema, bensì un gioco molto amato, Pinball.
Questo gioco arcade, ben noto agli utenti di Windows 95 e NT, era stato originariamente scritto in C e per esso lo sviluppatore aveva realizzato un motore personalizzato per gestire grafica e audio. Proprio in questo componente era presente l’errore: il gioco non prevedeva alcun limite al frame rate, permettendo la resa grafica ad una velocità direttamente proporzionale a quella del processore.
Al momento della sua uscita, il problema in questione non era immediatamente apparente. Le macchine equipaggiate con processori MIPS R4000 a 200 MHz erano in grado di processare solo 60-90 fotogrammi al secondo (FPS), un valore che all’epoca appariva più che soddisfacente.
Tuttavia, con l’evoluzione delle prestazioni dei computer, il problema divenne via via più manifesto. Man mano che la capacità di calcolo aumentava, Pinball iniziò a monopolizzare l’intera capacità di calcolo della CPU, raggiungendo valori di FPS estremamente alti, fino a 5.000. La natura evidente di questo problema spinse Raymond Chen, un altro veterano di Microsoft, a intraprendere un’indagine dettagliata. Egli abilitò la visualizzazione della frequenza dei fotogrammi e constatò che il contatore aveva cessato di visualizzare i valori in quanto la velocità era da tempo superiore a tre cifre.
La decisione di implementare un dispositivo di controllo portò alla risoluzione del problema. La configurazione del limite a una velocità di 100 fotogrammi al secondo comportò una rapida riduzione dell’utilizzo delle risorse, che scese all’1%. Secondo Chen, questa strategia avrebbe consentito agli sviluppatori di lavorare in ambiente Windows e, contemporaneamente, utilizzare il gioco Pinball senza il timore di un arresto anomalo del sistema. Tale episodio costituì, per gli ingegneri dell’epoca, una chiara dimostrazione di come una lieve anomalia nel codice potesse trasformarsi in un guasto critico a seconda delle caratteristiche dell’hardware.
Plummer ha osservato che avere un bug nel prodotto finale era sempre percepito come un evento vergognoso. All’interno del team, la cosa veniva presa sul serio: i colleghi scherzavano senza pietà su build difettose o modifiche di scarsa qualità, e il leggendario architetto Windows Dave Cutler faceva un commento sarcastico, insinuando che l’autore non fosse chiaramente in forma smagliante durante la scrittura del codice. Plummer ha ricordato che tutte le battute finivano nel momento in cui il bug veniva inserito nella release: a quel punto la responsabilità diventava assolutamente reale.
Oggi, la storia del flipper è percepita più come una barzelletta su un gioco “goloso”, ma per gli ingegneri Microsoft di fine anni ’90, fu una lezione su come qualsiasi presupposto in architettura prima o poi diventi evidente. Soprattutto quando si tratta di software che finisce su milioni di computer in tutto il mondo.
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QUALI MESTIERI SOPRAVVIVERANNO ALL’ATTACCO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE?
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Con i chiari di luna alimentati dall’intelligenza artificiale, anche se non lo si vuole ammettere, quasi tutti si chiedono...
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#TECNOLOGIA
Droni russi sul territorio polacco. La reazione di Nato e Europa (Il Fatto del giorno)
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Prigionieri di Guerra USA: Europa vs Pacifico, i numeri della sopravvivenza
Introduzione Tra i prigionieri di guerra (POW) statunitensi della Seconda guerra mondiale il “tasso di sopravvivenza” (survival rate) fu
Speriamo sia finalmente la volta buona.
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L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale alla Rome Future Week
L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale partecipa alla Rome Future Week con un Open Day, martedì 16 settembre 2025, dalle 9.30 alle 18.30, presso la Casa delle Tecnologie Emergenti di Roma (Stazione Tiburtina).
Talk, incontri, workshop e momenti di confronto offriranno una panoramica concreta e immersiva sui temi chiave della cybersicurezza: dai sistemi di difesa più avanzati al monitoraggio in tempo reale delle minacce informatiche, fino ai nuovi profili professionali richiesti da un settore in rapida evoluzione. Nel pomeriggio, focus sul ruolo delle donne nella cybersicurezza.
9:30–10:15
La cybersicurezza: una sfida per il presente, una professione per il futuro. Parteciperanno i vertici dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale.
Apertura istituzionale ACN con overview su:
- Analisi di contesto
- dati aggiornati sul panorama delle minacce
- overview sul futuro delle professioni (Risorse umane)
10:15–11:00
Servizio Operazioni e gestione delle crisi cyber
“Il cuore operativo dell’ACN: rilevamento e gestione della minaccia cyber“. Relatori del Servizio.
11:00–11:15
Coffee break
11:15–12:00
Servizio Certificazione e Vigilanza
Presentazione del Centro di Valutazione e Certificazione Nazionale (CVCN): analisi delle vulnerabilità nei sistemi ICT. Focus su casi e metodologie. Relatori del Servizio
12:00–13:15
Servizio Programmi Industriali tecnologici e di Ricerca
“Il futuro della cybersicurezza: progetti nazionali ed europei”
Relatori del Servizio
Servizio Certificazione e Vigilanza
15:00–16:00
Dimostrazione pratica di PT ( Penetration test )
Divisioni Formazione e Consapevolezza
16:00-16:30L’ACN e il mondo degli ITS Academy
16:30-17:30
Capture the flag in collaborazione con ITS Academy
17:30–18:00
Donne della Cybersecurity: esperienze a confronto (squadra cyber femminile delle scuole superiori – women4cyber)
18:15-19:15
Matching libero e networking
I partecipanti potranno avvicinare aziende e enti formativi, distribuire CV, fare domande, conoscere opportunità
Pubblico invitato:
Studenti delle scuole superiori, Studenti universitari, Giovani professionisti. Appassionati di tecnologia, Cittadini e cittadine curiosi/e, Aziende e startup, Enti di formazione
I lavori della giornata saranno moderati dal dott. Arturo Di Corinto
6 milioni di euro al giorno! E’ il costo dell’Attacco informatico a Jaguar Land Rover
Jaguar Land Rover (JLR), una delle più grandi case automobilistiche britanniche, è stata colpita da un attacco informatico che ha paralizzato i suoi sistemi IT. La produzione negli stabilimenti nel Regno Unito e all’estero è stata interrotta da fine agosto, con i concessionari impossibilitati a immatricolare le nuove auto e i clienti impossibilitati a ricevere i veicoli pagati nei tempi previsti. I tempi di fermo costano all’azienda circa 5 milioni di sterline di mancati profitti al giorno.
Come riportato dalla BBC, l’ex ingegnere capo di Land Rover Charles Tennant ha ricordato che in condizioni normali l’azienda guadagna circa 75 milioni di sterline al giorno. Secondo lui, una settimana di fermo macchina si traduce in perdite per decine di milioni di sterline. L’azienda non divulga dati ufficiali, limitandosi a scusarsi con clienti, fornitori e partner.
Un colpo a metà stagione
L’attacco arriva in un momento inopportuno per Jaguar Land Rover. Settembre segna l’inizio delle immatricolazioni nel Regno Unito per le auto con targhe nuove, uno dei periodi di punta per le vendite.
Come ha osservato Charles Tennant, gli hacker “hanno scelto il momento peggiore possibile”, quando l’azienda contava sulla crescita del fatturato. Di conseguenza, l’azienda sta perdendo non solo volumi di produzione, ma anche l’opportunità di sfruttare la domanda stagionale.
Un gruppo di giovani hacker che in precedenza aveva preso di mira il rivenditore britannico Marks & Spencer (M&S) ha rivendicato pubblicamente il proprio coinvolgimento nell’attacco hacker a JLR. Nel caso di M&S, il rivenditore ha stimato il danno a circa 300 milioni di sterline.
Rischi per fornitori e clienti
L’incidente non ha colpito solo Jaguar Land Rover. Un fornitore di ricambi ha già definito la chiusura “preoccupante”.
Le catene di approvvigionamento sono interrotte e, nell’industria automobilistica globale, anche poche settimane di fermo possono portare a interruzioni prolungate. Per i clienti, il rischio è chiaro: non ricevono puntualmente le auto per cui hanno pagato, il che mina la fiducia nel marchio.
Contesto
Jaguar Land Rover, di proprietà del gruppo indiano Tata Motors, rimane il più grande produttore di automobili del Regno Unito. Negli ultimi anni, l’azienda ha dovuto affrontare una crescente concorrenza nel mercato dei veicoli elettrici e l’aumento dei costi.
L’attacco informatico, che ha coinciso con la ristrutturazione aziendale, ha aggravato la crisi: i sistemi di controllo e protezione digitale hanno mostrato vulnerabilità, trasformando i rischi informatici in un fattore di instabilità strategica per l’intero settore automobilistico.
Questo attacco deve essere un monito per tutti: la sicurezza informatica non è un costo da rimandare, ma un investimento strategico. Se non la paghi prima, la pagherai dopo — e i danni possono essere enormi, sia in termini economici che reputazionali. Nel mondo iperconnesso di oggi, la resilienza digitale è ciò che distingue chi riesce a riprendersi rapidamente da chi rischia di non rialzarsi più.
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"In una nota, l’Associazione Italiana Esorcisti denuncia la crescente attrazione di alcuni giovani verso simboli e pratiche sataniste"
Ecco, dire che i giovani d'oggi sono stupidi, ignoranti e superficiali non bastava più, mo' pure satanisti...
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Rackintosh Plus Is the Form Factor Nobody Has Been Waiting For
For all its friendly countenance and award-winning industrial design, there’s one thing the venerable Macintosh Plus can’t do: fit into a 1U rack space. OK, if we’re being honest with ourselves, there are a lot of things a Mac from 1986 can’t do, but the rack space is what [identity4] was focused on when they built the 2025 Rackintosh Plus.Some folks may have been fooled by this ad to think this was an actual product.
For those of you already sharpening your pitchforks, worry not: [identity4]’s beloved vintage Mac was not disassembled for this project. This rack mount has instead become the home for a spare logic board they had acquired Why? They wanted to use a classic Mac in their studio, and for any more equipment to fit the space, it needed to go into the existing racks. It’s more practical than the motivation we see for a lot of hacks; it’s almost surprising it hasn’t happened before. (We’ve seen Mac Minis in racks, but not the classic hardware.)
Aside from the genuine Apple logic board, the thin rack also contains a BlueSCSI hard drive emulator, a Floppy Emu for SD-card floppy emulator, an RGB-to-HDMI converter to allow System 7 to shine on modern monitors, and of course a Mean Well power supply to keep everything running.The Floppy Emu required a little light surgery to move the screen so it would fit inside the low-profile rack. [identity4] also broke out the keyboard and mouse connectors to the front of the rack, but all other connectors stayed on the logic board at the rear.
Sound is handled by a single 8-ohm speaker that lives inside the rack mount, because even if the Rackintosh can now fit into a 1U space, it still can’t do stereo sound…or anything else a Macintosh Plus with 4 MB of RAM couldn’t do. Still, it’s a lovely hack. and the vintage-style advertisement was an excellent touch.
Now they just need the right monochrome display.
Microsoft Patch Tuesday di settembre: 81 vulnerabilità e 2 0day attivi
Il recente aggiornamento di sicurezza Patch Tuesday di settembre, ha visto Microsoft rilasciare una serie completa di update, andando a risolvere un totale di 81 vulnerabilità presenti all’interno dei propri prodotti e servizi.
In particolare, ben 9 di queste vulnerabilità sono state classificate come critiche, con 2 di esse segnalate come zero-day, ovvero già note e sfruttate prima della pubblicazione delle correzioni.
Queste ultime hanno destato particolare attenzione tra gli esperti del settore, in quanto sfruttate o descritte minuziosamente ancor prima della distribuzione delle soluzioni di sicurezza.
La prima vulnerabilità, identificata come CVE-2025-55234, riguarda il server SMB. Consente agli aggressori di eseguire attacchi relay e ottenere l’escalation dei privilegi. Microsoft sottolinea che il sistema stesso dispone già di meccanismi di protezione, ovvero SMB Server Signing e Extended Protection for Authentication, ma abilitarli potrebbe causare problemi di compatibilità con i dispositivi meno recenti. Pertanto, gli amministratori dovrebbero abilitare l’audit e verificare attentamente le configurazioni prima di passare a policy rigorose.
Il secondo problema, CVE-2024-21907 , è correlato alla libreria Newtonsoft.Json utilizzata in SQL Server. Durante l’elaborazione di dati appositamente preparati tramite il metodo JsonConvert.DeserializeObject, si verifica uno stack overflow , che può portare a un Denial of Service. Il bug è stato divulgato già nel 2024, ma solo ora è stato incluso nel pacchetto di patch ufficiale di Microsoft.
Oltre a questi due, la versione di settembre corregge decine di altri bug critici e importanti. In Microsoft Office, sono state corrette diverse vulnerabilità in Excel, PowerPoint, Visio e SharePoint che consentivano l’esecuzione di codice arbitrario all’apertura di documenti dannosi. Per Windows, sono state chiuse falle nel componente grafico, nel sottosistema Hyper-V e in NTLM, quest’ultimo particolarmente pericoloso, in quanto poteva essere utilizzato per compromettere le credenziali nell’infrastruttura di dominio. Sono stati inoltre corretti errori in BitLocker e LSASS che consentivano l’escalation dei privilegi, e bug nei servizi Defender Firewall, Bluetooth e Dispositivi Connessi.
Tra le altre cose, vale la pena sottolineare una vulnerabilità in Windows NTFS, in cui un attacco potrebbe portare all’esecuzione di codice remoto, nonché bug critici nei driver DirectX e nei componenti Win32K. Questi errori consentono potenzialmente di aggirare le difese del kernel ed eseguire istruzioni dannose a livello di sistema.
Microsoft sottolinea inoltre che questo ciclo di aggiornamento ha ampliato le funzionalità di auditing dei client SMB. Ciò è necessario affinché gli amministratori possano valutare in anticipo la compatibilità quando passeranno a nuove policy di sicurezza che diventeranno obbligatorie in futuro.
Microsoft non è stata l’unica azienda a correggere falle critiche a settembre. Adobe ha chiuso la vulnerabilità SessionReaper in Magento, che consentiva agli utenti di intercettare le sessioni. Google ha rilasciato la patch Android di settembre, che ha corretto 84 bug, inclusi due attivamente sfruttati in attacchi reali. SAP ha corretto una vulnerabilità di massima gravità in NetWeaver, che consentiva l’esecuzione di comandi con privilegi di sistema. TP-Link ha riconosciuto una falla in diversi router domestici, ancora in fase di studio, ma l’azienda sta già preparando le patch per gli utenti americani. Cisco ha aggiornato WebEx, ASA e altri prodotti di rete, eliminando i rischi di accesso remoto e perdite di dati.
Il Patch Tuesday di settembre è stato uno dei più intensi dell’anno. Due vulnerabilità zero-day divulgate pubblicamente in SMB e SQL Server evidenziano la necessità di installare gli aggiornamenti il più rapidamente possibile, mentre un lungo elenco di vulnerabilità in Windows e Office dimostra che gli aggressori possono utilizzare una varietà di vettori per compromettere l’infrastruttura aziendale. Amministratori e professionisti della sicurezza dovrebbero verificare immediatamente la pertinenza delle patch installate e sottoporre a un attento.
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Un’altra idea d’Italia, omaggio a don Ciotti in giorni speciali
@Giornalismo e disordine informativo
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È singolare che gli ottant’anni di don Luigi Ciotti cadano in concomitanza con l’addio a Stefano Benni: un sacerdote che ha sempre posto sullo stesso piano Vangelo e Costituzione e uno
Don Ciotti: 80 anni come la Liberazione, auguri a te ed a tutti noi!
@Giornalismo e disordine informativo
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Oggi don Luigi Ciotti compie ottant’anni, nato il 10 Settembre del 1945 a Pieve di Cadore, cresciuto nella Torino dei cantieri e dell’immigrazione mal sopportata, fondatore e
Don Ciotti e quell’anima trapanese
@Giornalismo e disordine informativo
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Luigi Ciotti? Non ho dubbi, dovrebbe avere consegnata la tessera di giornalista ad honorem causa. La sua suola delle scarpe è consumata, come quella che ogni giornalista dovrebbe avere. Con lui e grazie a lui sono centinaia i chilometri
Qualificazioni mondiali, la Norvegia travolge la Moldavia e complica i piani degli Azzurri
[quote]ROMA – La Norvegia ne fa 11 e allunga ancora sull’Italia per la qualificazione diretta al Mondiale negli Stati Uniti del 2026. Erling Haaland, con i suoi cinque gol e…
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Acqua alta a Venezia: il Garante affonda il ticket di ingresso.
@Privacy Pride
Il post completo di Christian Bernieri è sul suo blog: garantepiracy.it/blog/venezia/
Forse in Comune si aspettavano un "Leone d'Oro" ... ma l'unica cosa che riceveranno è un gatto rognoso. Il tema di oggi è il ticket di ingresso in città, o meglio, il contributo di accesso alla città antica: una pessima idea, perdipiù realizzata nel