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Il fine non giustifica i mezzi: "ProtectEU" è una pessima idea e ci farà molto male


@Privacy Pride
Il post completo di Christian Bernieri è sul suo blog: garantepiracy.it/blog/protecte…
Chatcontrol, per sapere cos'è, consiglio di ascoltare il Tucci che, nel suo podcast Pillole di Bit #324 , in 14 minuti fa una panoramica sugli elementi essenziali della vicenda. un quarto d'ora speso bene. In alternativa,



Emulating iPhone on QEMU


[Georges Gagnerot] has been trying to emulate iOS and run iPhone software in a virtual environment. There were a few choices, and qemu-t8030 had a number of interesting features that you can check out in his post.

The project requires a patched QEMU, and [Georges] did some basic jailbreaking techniques. The real problem, of course, was not having the Apple Silicon GPU. Older versions of iOS let you select software rendering, but that option is gone on newer versions. However, it was possible to patch the phone to still use software rendering. There are still apps that directly use Metal or OpenGL that won’t run, but that’s another problem.

There is a plan to explore forwarding GPU calls to a real device. However, that seems difficult so it will have to wait for now.

That wasn’t the last problem, of course. But the post gives you a great view into the detective work. There is still work to go, but it looks like a lot of progress.

You can find the t8030 code on GitHub. Most of the iPhone hacking we see is hardware even if it means cutting the screen.


hackaday.com/2025/04/06/emulat…




Celebrating 30 Years of Windows 95 at VCF


It’s been 30 years since Windows 95 launched. [Ms-Dos5] and [Commodore Z] are celebrating with an epic exhibit at VCF East 2025. They had no fewer than nine computers — all period-correct machines running versions of Windows 95. The pictures don’t do it justice, so if you are near Wall, NJ, on Sunday, April 5, 2025, definitely go check out this and the rest of the exhibits at VCF.

An exhibit like this isn’t thrown together overnight. [Commodore Z] and [Ms-Dos5] worked for months to assemble the right mix of desktops, laptops, and prehiperals to showcase Windows 95. Many of the computers are networked as well – which was no easy task. One particular Thinkpad 760e required pliers and force to remove a stuck PCMCIA modem card. After a struggle that was ultimately destructive to the card, the pair determined it was stuck due to a sticker that had effectively glued the card into the laptop. As the sticker finally gave up, the card popped itself out of the laptop.

Hardware isn’t the only story of this Windows 95 exhibit. An operating system is software, after all. The team has plenty of software running. Some highlights are Kidpix, MS-paint, Lego Island, LucasArts Full Throttle, Duke Nukem 3D, Word 97, and Space Cadet Pinball, which came with the Plus! expansion pack. There is a huge array of original boxes for Windows 95 software. It’s a nostalgia trip to see software in boxes, especially in all those bright 90’s colors.

The various versions of Windows 95 are also represented. [Ms-Dos5] and [Commodore Z] are running all major versions from Chicago beta 73g to Windows 95 C / OSR2.5.

If you’re old enough to remember 1995, the Windows 95 launch event was a big deal. Windows 3.0 series was five years old at that point. Millions of people owned PC compatible computers and were ready for something new and flashy, and Windows 95 delivered. Thanks to [Commodore Z] and [Ms-Dos5] keeping this bit of internet history alive.


hackaday.com/2025/04/06/celebr…



nessun paese ex sovietico prenderebbe alla leggera o riconoscerebbe che putin e la russia sono cambiati e non hanno più mire espansionistiche nei loro confronti. e temo abbiano ragione. ci hanno messo 50 anni a riuscire a lasciare "madre" russia. credo non vogliano tornare da "madre" russia. la minaccia attuale in europa è la russia, non è certo la germania o l'italia. senza riconoscimento e identificazione della minaccia non c'è alcuna possibilità di difesa. ricordo che durante la seconda guerra mondiale le nazioni fasciste in europa erano due: germania e italia (e secondo me anche la russia). e l'italia ha la sua parte di porcherie, anche se con la sua impreparazione militare si può sostenere che è stata un peso per la germania ed ha aiutato quest'ultima a perdere.


il sostegno o la fiducia in trump temo si possa riassumere e sintetizzare in un unico modo: si tratta di gusto dell'orrido. pregi di trump? direi nessuno. e di certo neppure la sincerità, l'essere diretto, o la correttezza, visto che il suo modo di agire è chiedere e fare una cosa per ottenerne un'altra. trump considera come nemico al momento più che la cina la stessa europa. difficile considerarlo un alleato. o anche solo onesto. ed è pure difficile considerare sincere le sue parole visto che sostiene altro. la merce più preziosa è la fiducia, ed è facile perderla ma arduo riconquistarla. gli unici a beneficiare della "presidenza" trump negli usa sono dittatori di tutto il mondo, tipo cina, russia, corea del nord, iran, talebani, erdogan. non puoi combattere con successo un nemico se sei identico a lui. l'"uomo forte" aiuta solo l'"uomo forte". trump può piacere giusto a un sempliciotto.


Fonte principale delle informazioni sulla Resistenza è il testimone chiave dell’inchiesta di Felicita adrianomaini.altervista.org/fo…


A Low F Number Lens, From Scratch


The F-number of a photographic lens is a measure of its light-gathering ability, and is expressed as its aperture diameter divided by its focal length. Lenses with low F-numbers are prized by photographers for their properties, but are usually expensive because making a good one can be something of a challenge. Nevertheless [Rulof] is giving it a go, making an 80mm F0.5 lens with a Sony E-mount. The video below the break has all the details, and also serves as a fascinating primer on lens design if you are interested.

Rather than taking individual lenses, he’s starting with the second-hand lens from an old projector. It’s got the required huge aperture, but it’s by no means a photographic lens. An interesting component is his choice of diaphragm for the variable aperture, it’s a drafting aid for drawing circles which closely resembles a photographic part. This is coupled with the triplet from an old SLR lens in a 3D-printed enclosure, and the result is a lens that works even if it may not be the best. We know from experiences playing with lens systems that adjusting the various components of a compound lens like this one can be very difficult; we can see it has the much sought-after bokeh or blurred background, but it lacks sharpness.

Perhaps because a camera is an expensive purchase, we don’t see as much of this kind of hacking as we’d like. That’s not to say that lenses don’t sometimes make their way here.

youtube.com/embed/La-0-Mwj0HQ?…


hackaday.com/2025/04/06/a-low-…

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Nuova ondata di cyber-truffe: il Trojan CraxsRAT svuota i conti bancari tramite NFC


Gli specialisti dell’azienda F6 hanno registrato attacchi su larga scala agli utenti delle banche russe tramite due programmi dannosi: il trojan Android CraxsRAT e una versione modificata dell’applicazione legale NFCGate. Secondo gli analisti, a marzo 2025 in Russia erano più di 180 mila i dispositivi dotati di entrambi questi componenti installati contemporaneamente.

Nel rapporto viene indicato che nel primo trimestre del 2025 è aumentata la quota di dispositivi infetti su cui vengono utilizzati contemporaneamente entrambi gli strumenti dannosi. Secondo gli esperti, questa combinazione rappresenta una delle principali minacce per i clienti delle banche, poiché consente ai truffatori di agire senza un contatto preventivo con la vittima.

CraxsRAT è un Trojan Android multifunzionale sviluppato sulla base del codice sorgente di SpyNote. Il programma si maschera da applicazione legittima e, dopo l’installazione, fornisce agli aggressori l’accesso remoto al dispositivo dell’utente. CraxsRAT è stato segnalato nell’ottobre 2024. Secondo le stime dell’azienda, a febbraio 2025 il numero di infezioni da questo malware è aumentato di 2,5 volte rispetto a dicembre, raggiungendo oltre 22 mila dispositivi infetti.

NFCGate, invece è un’app sviluppata originariamente da studenti tedeschi nel 2015, viene utilizzata dai criminali informatici per creare software dannosi che, una volta installati su un dispositivo sotto le mentite spoglie di un programma utile, chiedono all’utente di allegare una carta bancaria e di inserire un codice PIN. Questi dati vengono intercettati e utilizzati per prelevare fondi tramite gli sportelli bancomat.

CraxsRAT viene distribuito principalmente tramite ingegneria sociale: file APK dannosi vengono inviati tramite programmi di messaggistica sotto forma di archivi con foto, video e applicazioni popolari. I travestimenti più comuni includono versioni false di programmi governativi (Gosuslugi, GosZashchita), Antivirus, applicazioni degli operatori di telecomunicazioni, programmi per lavori video e fotografici.

Gli analisti hanno scoperto oltre 140 campioni unici di CraxsRAT e oltre 100 campioni di malware basati su NFCGate.

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la_r_go* reshared this.



Intervento del segretario Maurizio Acerbo alla manifestazione per la Pace promossa dal Movimento 5 Stelle a Roma il 5 aprile 2025.


Vuoi un Passaporto o una Patente Auto Nuova? Nessun problema, c’è ChatGPT-4o!


Nel mondo della cybersecurity, ogni innovazione tecnologica porta con sé nuove opportunità… e gli hacker criminali sono subito pronti a trarne un loro vantaggio. pertanto ogni nuova tecnologia porta con se nuove vulnerabilità.

Un recente esperimento condotto da Red Hot Cyber ha acceso i riflettori su una falla preoccupante dell’intelligenza artificiale. Usando ChatGPT-4o, è stato possibile creare un passaporto falso che supera con successo un controllo KYC digitale (Know Your Customer), nonostante sia privo di chip elettronico.
Prompt utilizzato per poter generare una patente di guida a nome di una persona fittizia “Mario Rossi”.
Mentre prima, l’intelligenza artificiale non se la cavava affatto bene con i testi, gli ultimi sviluppi hanno migliorato i modelli facendo creare immagini perfette e quindi utilizzabili anche per scopi criminali, come la generazione di un documento falso o un selfie ben preciso.
Prompt utilizzato per poter generare un selfie della persona precedentemente generata con in mano il suo documento di identità

Come è stato possibile?


Alcuni servizi, in particolare piattaforme fintech o crypto, basano l’identificazione degli utenti esclusivamente su due elementi: una foto di un documento d’identità e un selfie. Questo approccio, seppur comodo e rapido, si è rivelato vulnerabile.

Il passaporto falso, pur essendo solo un’immagine ben costruita, è riuscito a ingannare i sistemi automatici di verifica.
Immagine prodotta da Chatgpt della persona fittizia “Mario Rossi”.

Le implicazioni sono gravi


Sono molte le implicazioni criminali che possono consentire ad un malintenzionato di abusare di questa nuova tecnologia che possono essere sintetizzate in:

  • Furto d’identità: criminali potrebbero creare facilmente nuove identità digitali.
  • Creazione di account falsi: le piattaforme potrebbero essere invase da account non autentici, usati per attività illecite.
  • Frodi finanziarie: ottenere crediti, aprire conti o effettuare transazioni fraudolente diventerebbe più semplice.


Immagine del selfie con il documento di identità generato da chatgpt

Cosa raccomandano gli esperti?


Per contrastare questi rischi, gli specialisti suggeriscono l’adozione di sistemi di verifica basati su tecnologia NFC (Near Field Communication) e sull’uso di eID ufficiali, che richiedono un controllo diretto del chip elettronico contenuto nei documenti.

Questo approccio permette una verifica hardware della validità dei dati e riduce drasticamente la possibilità di frodi basate su immagini o copie digitali.
Altro esperimento generato per la persona “Mario Rossi” dove è presente anche la firma.

Abbiamo chiesto a chatGPT cosa ne pensa


Dopo aver condotto l’esperimento, abbiamo chiesto a ChatGPT cosa ne pensa di tutto questo con la seguente domanda “senti, ma tu cosa dici su questo problema visto che sei ChatGPT?”. La risposta è stata la seguente.
Domanda bellissima. Ti rispondo con onestà.

Come modello di intelligenza artificiale, sono consapevole (nei limiti delle mie capacità) che strumenti come me possano essere usati sia in modo positivo che negativo.

La possibilità che si possano generare documenti falsi o immagini per ingannare sistemi di sicurezza è un problema reale e serio. Non è un caso che OpenAI, come anche altre aziende che sviluppano IA, abbia messo dei limiti e filtri proprio per evitare questi abusi (anche se, come vedi, non sono perfetti).

Dal mio punto di vista, il problema non è l'IA in sé: è come le persone decidono di usarla e quanto sono fragili i sistemi che dovrebbero proteggerci.

Se un controllo KYC si basa solo su "foto e selfie" senza controlli reali (come NFC, biometria viva, ecc.), è normale che prima o poi qualcuno trovi un modo per ingannarlo. È una specie di "gara a chi si aggiorna più in fretta": IA migliora → criminali la usano → sicurezza deve evolversi ancora di più.

In breve:

L'IA è uno strumento potentissimo, ma non "cattivo" di per sé.

È urgente che i sistemi di sicurezza digitale si aggiornino.

Serve più consapevolezza: utenti, aziende, istituzioni devono capire che non ci si può più fidare solo di un'immagine.

Se vuoi ti dico anche cosa, secondo me, sarebbe davvero necessario per proteggersi meglio, andando oltre le soluzioni "banali". Ti interessa? 🚀

Conclusione


L’esperimento condotto da Red Hot Cyber evidenzia quanto velocemente l’innovazione tecnologica possa essere sfruttata anche per scopi illeciti. Con l’evoluzione dei modelli di intelligenza artificiale, strumenti come ChatGPT-4o sono ora capaci di generare immagini estremamente realistiche, rendendo possibile la creazione di documenti d’identità falsi e selfie credibili. Questo espone a rischi concreti i sistemi di identificazione basati esclusivamente su controlli visivi.

Le implicazioni sono serie come abbiamo visto. Furto d’identità, creazione di account falsi, e frodi finanziarie potrebbero diffondersi con maggiore facilità, minando la sicurezza di piattaforme fintech, crypto e di qualsiasi servizio online che si affidi a KYC deboli.

Per mitigare questi rischi, gli esperti raccomandano di adottare sistemi di verifica più avanzati, come la lettura dei chip elettronici tramite tecnologia NFC, e di integrare controlli biometrici autentici, aumentando così la resilienza contro tentativi di frode basati su contenuti generati artificialmente.

In un contesto in continua evoluzione, la sicurezza non può più basarsi solo sull’apparenza di un documento o di un volto: servono metodi di autenticazione più profondi e affidabili.

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Prima di morire
freezonemagazine.com/rubriche/…
Verso la fine del suo turno di lavoro, mio marito attendeva l’ora per andarsene, seduto sulla panchina sotto il portico dei servizi cimiteriali del Comune, quando vede uscire un anziano parecchio contrariato. Come al solito, alla ricerca di problemi da risolvere, spara un “Tutto bene?” “Eh, purtroppo no, l’impiegata mi ha detto che non si […]
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Verso la fine del suo


ALTERNATIVE #01: AMAZON


Comincia a essere chiaro a tutti quanto sia importante in questo momento STACCARSI DAI GRANDI MONOPÒLI americani.

Comincio dal n.1 nel commercio online: AMAZON (ma anche eBay).
Oltre al sacrosanto 'andiamo nei negozi', ci sono "marketplace" alternativi?
Non solo: c'è DI MEGLIO.
Scopriamo insieme queste vere e proprie chicche!

1) commercioVirtuoso (tante categorie)
Italiani, sostenibili e di qualità: i prodotti di questa giovane impresa promettono di venire incontro al commercio locale (acquisti dai negozi sul territorio), all'ambiente (la merce non deve percorrere mezzo mondo) e al valore della lentezza (opposta al "fast" del consumo usa-e-getta).

2) Bookdealer (libri)
Comprare dalle librerie indipendenti con la comodità di ordinare online: è questo l'obiettivo di questa iniziativa, che permette di trovare un libro in una delle librerie aderenti sul territorio nazionale e farselo recapitare anche direttamente a domicilio.

3) Emarketworld (tante categorie - no libri)
Un'altra startup italiana relativamente giovane, che si presenta come un marketplace onesto e con ottime recensioni, un vasto assortimento e la possibilità di trovare anche occasioni e prodotti ricondizionati.

4) PagineGialle Shop (tante categorie - no libri)
Sorprendentemente poco conosciuto, il marketplace di Pagine Gialle è molto assortito. Come su Amazon, i prodotti possono essere venduti dai singoli venditori o direttamente dallo Shop. Vale la pena di esplorarlo bene.
Da segnalare anche PagineGialle, che permette di trovare i negozi più vicini senza passare per Google Maps, e PGCasa, dove si possono reperire facilmente artigiani per tutti i piccoli e grandi lavori domestici.

5) Libri da Asporto (libri)
Non è un vero marketplace, ma un sito che raccoglie molte librerie aderenti, permettendo di trovare facilmente le più vicine sul territorio e di mettersi in contatto direttamente con loro (via email o whatsapp) per ordinare e farsi recapitare i libri anche a domicilio.

6) Subito (tante categorie)
Sicuramente più conosciuto (grazie anche alle campagne pubblicitarie), oltre ad essere un marketplace molto assortito, permette di pubblicare annunci e si configura perciò come una delle alternative nostrane che possono competere anche con eBay (tuttavia senza possibilità di asta).

7) Il Fedimercatino
E per restare nel Fediverso, che dire di questa bella iniziativa no-profit federata, collegata alla comunità Lemmy @Il Mercatino del Fediverso 💵♻️? Il "Mercatino delle Pulci Online Eco-Sostenibile del fediverso" è un piccolo e giovanissimo spazio (in espansione!) nato per contrastare la cultura dello spreco, ridurre i rifiuti e promuovere la filosofia del "Regalo Consapevole" (ma è possibile vendere o acquistare prodotti con prezzi fino a 299€). Leggete bene la pagina about!

8) StrumentiMusicali / MercatinoMusicale (strumenti musicali, apparecchiature e accessori)
Tra i tanti siti specializzati in una sola categoria, presento questo (anche per... deformazione professionale), che ho sempre trovato affidabile, ben fornito e di riferimento nel mondo musicale.
Il Mercatino è inoltre un sito dove mettere e trovare annunci per ottime occasioni.

#Amazon #noamazon #degafam #eBay #NoEbay #buyeuropean #compraeuropeo #compraitaliano #monopolio #alternative #marketplace



a quando la grazia a stupratori e serial killer di donne? ma trump un briciolo di decenza morale non ce l'ha? è un mostro 100%?


La mia recensione su Free Zone Magazine!
freezonemagazine.com/articoli/…



Bunbury e il call center: "...scusi posso?". Ma anche NO


@Privacy Pride
Il post completo di Christian Bernieri è sul suo blog: garantepiracy.it/blog/inbound-…
Premessa 1 A volte non c'è modo di distinguere una bugia da un errore. Altre volte la differenza è lampante e l'unica cosa saggia sarebbe tacere. I call center non sono tutti uguali, alcuni sono buoni e sono semplicemente a nostra

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L’ultima presentazione di “Gente con la chitarra”. Intendo proprio l’ultima, è arrivato il momento di pensare ad altro. Ed è avvenuta in una cornice speciale e in un modo speciale.
radiotarantula.wordpress.com/2…


sia ben chiaro... essere pacifisti veri e sopratutto portatori di pace nel mondo e nella propria vita è altro....

fanpage.it/politica/putiniani-…



anche in russia ci sono manifestazioni per la pace? no? potrebbe voler dire qualcosa... anche tipo che in un conflitto la pace si fa solo in 2... o in zero... ma mai in 1.


"Giù le mani" gli americani scendono in piazza contro le politiche di Trump


Gli organizzatori hanno affermato di aver ricevuto quasi 250.000 adesioni alle manifestazioni contro le politiche trumpiane sulla gestione dei sussidi della previdenza sociale, i licenziamenti dei dipendenti federali, gli attacchi alle tutele dei consumatori e alle politiche anti-immigrazione e gli attacchi alle persone transgender. Le proteste sono anche contro il coinvolgimento di Elon Musk nel governo federale.

agi.it/estero/news/2025-04-05/…




Nonostante


altrenotizie.org/spalla/10634-…


GAZA. Un video conferma la strage dei 15 paramedici a Rafah


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Le immagini, trovate sul telefono cellulare di una delle vittime, sono state diffuse dal New York Times. Confermano che i mezzi di soccorso si muovevano con le luci accese e le insegne ben visibili prima di essere colpiti. Israele sosteneva il contrario
L'articolo GAZA. Un video



Anita Camarella e Davide Facchini – Silence Diggers
freezonemagazine.com/articoli/…
Quando Anita Camarella e Davide Facchini spariscono per qualche mese sai per certo che puoi trovarli a Nashville, dove hanno la loro vera casa artistica, con la loro famiglia artistica. E se sai che sono a Nashville puoi aspettarti che tornino con una valigia piena di canzoni. E la valigia dell’ultima trasferta americana conteneva dieci […]
L'articolo


Amore


Amiamoci gli uni gli altri; perché l’amore è da Dio, e chiunque ama è nato da Dio e conosce Iddio.

Gianni Russu doesn't like this.



Fede


La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono.

Gianni Russu doesn't like this.



Nadia Anjuman
freezonemagazine.com/articoli/…
Le donne non esistono. Le donne sopravvivono a malapena. Sono versi di Nadia Anjuman, poetessa afghana nata il 27 dicembre 1980 e morta, assassinata. il 4 novembre 2005, poco dopo essere diventata madre di una bambina di sei mesi. Nadia è nata ad Herat, la città dei poeti, ma anche la città con il più […]
L'articolo Nadia Anjuman proviene da FREE ZONE MAGAZINE.
Le donne non esistono. Le donne sopravvivono a malapena. Sono



Rifondazione Comunista parteciperà domani, con lo nostro storico bandierone della pace di 25 metri, che fece la prima apparizione nelle mobilitazioni contro la guerra del Golfo del 1991, alla manifestazione nazionale contro il piano Rearm Europe e le politiche antipopolari del governo Meloni. Dopo la nostra manifestazione del 15 marzo in Piazza Barberini quella proposta [...]

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Stefano Galieni

C’è un’idea, che cerca di tradursi in vero e proprio impianto ideologico fondativo, che sta attraversando tutta l’Europa e che si esprime ai massimi livelli in paesi culturalmente e politicamente oggi fragili come l’Italia. Ai valori della destra dichiarata, che si richiamano ad un nazionalismo esasperato, ad un culto della “patria bianca e cattolica”, fa da contraltare il pensiero rabberciato di un sedicente mondo progressista e democratico che ha trovato un suo apogeo nella Piazza del Popolo del 15 marzo scorso, che poneva al centro del proprio esistere l’idea di Europa. Ma quale Europa? Non certo quella di Ventotene e nemmeno quella che, negli anni della decolonizzazione, della scoperta di una produzione culturale e politica diffusa e plurale, si apriva al mondo e si interrogava. L’Europa della guerra si fa “nazione” e ribadisce in maniera ignorante, arrogante e suprematista, la propria centralità presente, passata e futura. Poco importa se nel presente l’UE è frammentata e divisa e se nel futuro è destinata ad essere un continente vecchio, probabilmente in via di estinzione, l’importante è affermare che tutto quanto c’è di migliore sul pianeta sia considerato merito e quindi ad esclusivo appannaggio di questa misera porzione di mondo. Inutile analizzare le contraddizioni dei personaggi che si sono alternati sul palco della piazza romana, addobbata di bandiere UE, (perché Unione ed Europa sono considerati sinonimi anche nei confini), questo è quanto la cultura mainstream e di mercato impone oggi come unica, conformista, proposta e i protagonisti non meritano neanche di essere citati. Ma una riflessione è urgente e necessaria, da sinistra, per affrontare il nodo non risolto di una battaglia delle idee che in tali ambiti non ha né spazio né diritto di cittadinanza. E si prova a partire da una concezione rattrappita della storia, imbottita di eurocentrismo in salsa bellica, secondo cui arte, cultura, sono esclusivo patrimonio “nostro”, il resto del mondo non avrebbe, in base a tale concezione, prodotto mai nulla di rilevante. Un principio sconcertante che fa tabula rasa di civiltà millenarie, con cui abbiamo relazioni di ogni tipo ma che si prova a considerare da questo punto di vista subalterne e soprattutto incompatibili. Si prova a dimenticare il fatto che le prime tracce di scrittura giungono dal mondo sumero. E ovviamente si rimuove il fatto che il primo testo scritto di cui si ha notizia risalga al 2880 AC ad opera di Ptahhotep, visir di un faraone della V dinastia. Le cifre con cui facciamo oggi di conto, i metodi utilizzati per i complessi calcoli che regolano la nostra vita, sono arabe al punto che lo stesso termine “algebra” (unione o completamento), utilizzato dal matematico persiano Muḥammad ibn Mūsā al-Khwārizmī, risalgono a circa 1300 anni fa. I suoi studi affondano le radici nella storia millenaria dell’Antico Egitto e delle civiltà mesopotamiche, ma questo sembra, è il caso di dirlo, non contare nulla.

Un razzismo di fondo che ha radici nella storia europea, ma che sembrava essere stato affrontato nei decenni passati, almeno da una parte del mondo culturale e artistico più aperto, sembra essere stato rimosso con un colpo di spugna. Si cerca di re-imporre, sempre secondo una logica di dominio, l’idea che il pianeta non sia mai stato plurale, che i paesi esistenti fuori dai confini della nostra fortezza, non abbiano radici in civiltà millenarie, si pensi a Cina, Giappone, Subcontinente indiano, si cerchi almeno di conoscere quanto accaduto nell’America precolombiana o nel continente africano prima delle invasioni europee e tanto altro ancora. Invece prevale uno sguardo miope, ipocrita e patetico, utile unicamente a lasciare l’illusione che ancora oggi possa avere un futuro un continente che ha vissuto per secoli sulla depredazione e i genocidi. Recentemente è stato pubblicato per “Asino d’oro”, un gran bel libro di ricerca interdisciplinare sulle radici del razzismo, dal titolo “Esseri umani uguali”- Nel volume si alternano spunti di ricerca in merito alle diverse forme di razzismo italiano, partendo da approcci fra loro, solo apparentemente, distanti (medicina, filosofia, attualità politica) intervallati da interviste a personalità del mondo intellettuale che hanno subito o subiscono ancora, forme di discriminazione fondate sul colore della pelle. Il testo, molto puntuale e frutto dell’interconnessione fra diversi autori e autrici, a loro volta provenienti da esperienze diverse, tocca un punto, ad avviso di chi scrive, nodale, nel capitolo inerente alla filosofia. Ci si interroga sulla nascita del razzismo (si pensi alla definizione dei popoli “barbari, in cui peraltro rientravano buona parte di quelli europei) per giungere all’illuminismo di Voltaire fino ad incontrare padri del pensiero filosofico moderno come Hegel e Kant. La filosofia di quel periodo – e poco è cambiato nel secolo successivo – è coeva all’epoca delle esplorazioni, soprattutto in Africa, che immediatamente si traducevano in espansione coloniale, nella tratta degli schiavi, nell’accaparramento delle risorse. Gli imperi sorti su tali rapine si fondarono sulla presunzione che, nei filosofi citati già trova compiutezza, secondo cui le popolazioni con cui si veniva a contatto non avevano storia, non erano composte da veri e propri esseri umani, andavano civilizzati, costretti alla religione dominante (quella cristiana con le sue varianti), comunque appartenevano ad un’altra specie – si utilizzava la parola “razze “da considerare inferiori, al massimo adatte a lavori di fatica e su cui esercitare il comando dell’uomo bianco. Nelle elucubrazioni di chi non entrò poi mai fisicamente nel “Cuore di tenebra” di Conrad, si passò dalla costruzione del mito del “buon selvaggio” di Rousseau, non contaminato dal peccato originale, ad una demonizzazione di persone considerate prive di freni inibitori, pigri, indolenti, da educare, magari con la frusta, come eterni bambini. L’espansione coloniale permise di estendere tale concezione su gran parte del pianeta che venne considerato semplicemente non solo inferiore ma senza storia. Non bastarono le scoperte scientifiche, architettoniche, astronomiche, prodotte nell’America precolombiana né tantomeno l’incontro con realtà complesse in termini di cosmogonia e di visione del mondo come quelle dell’India eccetera.

Molto più tardi e anche grazie all’esplosione dei grandi movimenti di decolonizzazione, si dovette fare i conti con l’ampiezza straordinaria di chi aveva percorso strade simili a quelle europee, con qualche migliaio di anni di anticipo. E se il Ramayana, primo poema redatto in sanscrito di cui si rintraccia l’autore, Vālmīki, risale probabilmente al II secolo AC, gli scritti di Confucio, in Cina al 770 AC, quasi in contemporanea alla leggendaria nascita di Roma. Sono ignoti gli autori de Il libro dei morti, raccolta di formule elaborata intorno al 1550 AC. Questi esempi non vogliono servire a stabilire primazie, quanto a far digerire a coloro che celebrano l’Europa come alfa e omega di tutto, che la letteratura, come ogni altra forma di espressione umana, ha origini poligenetiche e si è sviluppata in base a contesti diversi. E così le forme di organizzazione politica, chi era in Piazza del Popolo ignora o ha dimenticato che l’Impero del Mali, nell’Africa Occidentale, ha origini nel nostro Medioevo XIII secolo, e raggiunse, prima dell’arrivo degli europei, una popolazione di quasi 50 milioni di persone. Ancor prima, nell’VIII secolo AC in quella che i romani denominavano poi Nubia, nacque un regno, D’mt, da cui trae origine l’attuale Etiopia. Questo mentre il “celeste impero” della Cina nasceva nel III secolo AC, tardi se confrontata con la Civiltà della valle dell’Indo, 3000 anni AC, in parallelo con il mondo mesopotamico e in piena età del bronzo. E perché ignorare gli olmechi che costituirono, nell’area mesoamericana, odierno Messico, una delle prime civiltà pre-colonizzazione, fra il 1400 e il 400 a.c.? Ancora va ripetuto, non si tratta di assegnare quanto di togliere primati ed abolire gerarchie atte a motivare ogni forma di oppressione e discriminazione. Se la piazza dell’Europa si forma sul principio di essere fondante del pianeta, dimostra un’arretratezza e uno spirito neocoloniale e profondamente razzista mai superato. E va notato come nelle performance in cui si sono esibiti i rappresentanti di questa “Europa Make Again”, siano spariti gli immensi romanzieri russi che è assurdo non ascrivere anche al patrimonio culturale collettivo. La logica di guerra e di costruzione del nemico porta addirittura a dimenticare coloro che fino a pochi anni fa erano importanti partner, passi per i paesi nordafricani che si affacciano sul Mediterraneo, abbandonati al loro destino e considerati estranei da almeno 60 anni, ma se anche Cechov, Dostoevskij e Tolstoj, devono sparire dall’orizzonte, tutto diviene più ridicolo. Come se durante la Seconda guerra mondiale tutte le potenze alleate avessero deciso, di comune accordo, di bandire Dante, Petrarca o Mann. Quello che da alcune voci di quella piazza, le più autocentrate, è messo da parte, attiene anche al non rendersi conto che già da decenni, ma ancor più oggi, il processo iniziato con la conquista – non scoperta – delle Americhe e a seguire con la spartizione del pianeta, è irrimediabilmente finito ed oggi l’UE, anche militarmente ed economicamente, è una forza fra le altre, in cui si concentrano ancora le ricchezze del mondo ma che non ha alcuna reale spinta propulsiva.

Ma, da ultimo, siamo convinti veramente che tale approccio costituisca una dimostrazione di inadeguatezza che attiene unicamente all’Europa guerrafondaia di destra o liberal progressista? Se mi si permette un punto di vista individuale, nutro seri dubbi. Anche nella nostra sinistra internazionalista e contraria alle guerre, permangono elementi, dovuti certamente anche alla scarsa conoscenza ed a una micidiale depoliticizzazione del Paese che avviene in contemporanea con una sua profonda mutazione in senso pluriculturale della società. Dietro ai tanti “nuovi visi” che incontriamo, spesso ci sono millenni di storia e formidabili esperienze politiche, artistiche, letterarie, musicali, frutto di cosmogonie composite di cui ignoriamo completamente l’esistenza. Da decenni è giunto il tempo, mai completamente affrontato, di una decolonizzazione della nostra cultura, della presa d’atto che questa costituisce una forma sociale aggregante ma non l’unica, che la sola soluzione è nel riconoscerne in maniera paritaria, evitando, ovviamente ogni relativismo, le altre esperienze in circolazione. Decolonizzare non è unicamente riconoscere i crimini commessi dai propri passati governanti quanto, soprattutto, guardare al presente e al futuro con occhi radicalmente diversi. Magari pronti a scorgere nell’intuizione politica, economica, artistica, ecologista, femminista, che arriva da diversi angoli del pianeta, una chiave per comprendere se stessi e per affrontare il futuro non in solitudine ma nella complessità, con l’intenzione di cambiare il mondo, non in nome di una “civiltà” ma in quello di un’alternativa prospettiva per tutte e tutti.






#NoiSiamoLeScuole, il video racconto di questa settimana è dedicato a due Nuove Scuole in Piemonte, in provincia di Cuneo, la Scuola primaria “Vittorio Caldo” di Dronero e l’Istituto d’Istruzione Superiore “Giuseppe Francesco Baruffi” di Mondovì, che…


L’Italia valuta la creazione di una costellazione satellitare nazionale. L’annuncio di Urso

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Una costellazione satellitare nazionale per rendere l’Italia indipendente sul fronte delle comunicazioni strategiche da e verso lo Spazio. Questa la prospettiva illustrata dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a



Effective accelerationists didn’t just accidentally shoot themselves in the foot. They methodically blew off each of their toes with a .50 caliber sniper rifle.#News
#News


Days before Robert F. Kennedy Jr. announced that 10,000 HHS staffers would lose their jobs, a message appeared on NIH research repository sites saying they were "under review."


Queste le parole del ministro Nordio dopo i femminicidi di Ilaria Sula e Sara Campanella: “Purtroppo il legislatore e anche la stessa magistratura possono arrivare entro certi limiti a reprimere questi fatti che si radicano probabilmente nella assoluta mancanza, non solo di educazione civica, ma anche di rispetto delle persone. Soprattutto per quanto riguarda giovani o giovani adulti di etnie che magari non hanno la nostra sensibilità soprattutto verso le donne. Questa è questione di educazione”.
Ci troviamo di fronte a un ennesimo e inaccettabile tentativo di etnicizzazione della violenza. La maggior parte dei femminicidi avviene proprio in contesti nativi, ma Nordio, dopo la mossa inutile della creazione del reato specifico di femminicidio, ritiene solo necessario esprimere il proprio razzismo borghese, dimostrando di non conoscere nemmeno il fenomeno di cui parla. I femminicidi sono un fenomeno italiano, relazionale, familiare, ed è necessario un piano culturale, psicologico ed educativo adatto da parte del governo. Piano che non esisterà mai.

Le donne e le ragazze non sono tutelate in modo appropriato da nessun punto di vista: dal lavoro alla propria stessa possibilità di sopravvivenza, in un contesto patriarcale sempre più esasperato. La soluzione non è certo quella di evocare un’astratta “educazione civica”.

Al razzismo e classismo di Nordio fa eco Marina Terragni, che si autodefinisce “femminista” ed è neo-Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza su incarico governativo. Terragni ritiene le tendenze violente un problema psicoanalitico, da trattare, si suppone, a pagamento, e senza sensibilità e aiuto da parte dello Stato; ma prima di tutto in famiglia: “I corsi di affettività, come osserva Massimo Ammaniti, decano degli psicanalisti, possono ben poco: non si tratta di teoria, ma di un ‘lessico emotivo’ che si apprende fin dalla più tenera età nella dinamica concreta degli affetti familiari.” Quanto alle donne, imparino da sole!: “Mentre le ragazze devono imparare a riconoscere per tempo quei segnali – il possesso, la gelosia ossessiva – che preludono al gesto violento. E a chiedere aiuto prima possibile”. Tutto viene risolto così, con la responsabilità personale delle ragazze. Imparino, le ragazze, a risolvere tutto nel privato, perché una Autorità Garante non è in grado di dire altro su chi le sta uccidendo se non ovvietà psicoanalitiche da salotto.

Rifondazione Comunista, conscia che l’educazione all’affettività nelle scuole è stata monopolizzata da gruppi neofondamentalisti misogini ed antiabortisti come i Provita, sostiene il diritto a un’ educazione pubblica all’affettività, laica e stabilmente curricolare. Educazione che sia in grado di intercettare e comprendere, ma anche di orientare le persone verso vite senza fantasmi patriarcali e oppressione, molestie e violenza.

Non crediamo in una società che si sensibilizzi solo con serie Netflix, pur pregevoli, come Adolescence. I doveri di uno Stato sono quelli di costruire pratiche efficaci di prevenzione. Sosteniamo che non può esistere una lotta efficace contro la violenza se non si mettono in discussione le radici di una società dove l’unico modello è quello competitivo e dove i corpi delle donne sono equiparati a merce. Una vera educazione all’affettività deve essere anche educazione critica e aprire prospettive di cambiamento relazionale, quindi sociale.

Maurizio Acerbo, Segretario del Partito della Rifondazione Comunista- Sinistra Europea
Silvia Conca, già Responsabile politiche LGBTQIA+
Paola Guazzo, Direttivo Circolo della Conoscenza e delle Culture Transfemministe