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shinysp1d3r: la nuova minaccia RaaS che punta dritta ai hypervisor VMware ESXi


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Il panorama sempre più affollato del cybercrime, vede emergere shinysp1d3r, una piattaforma ransomware-as-a-service (RaaS) in sviluppo avanzato che sta attirando l’attenzione degli addetti ai lavori per un motivo preciso: non si rivolge ai soliti endpoint




Microsoft contro RaccoonO365: sanità nel mirino del phishing-as-a-service e attacchi AI


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
La Digital Crimes Unit (DCU) di Microsoft ha smantellato 338 siti web di RaccoonO365. I criminali informatici sfruttano questo strumento, evoluto in phishing in abbonamento e dotato di moduli AI, per rubare nomi utente e password di



L’«impossibile» azione diplomatica di Leone XIV con l’israeliano Herzog. L’udienza al presidente laburista per cercare una road map a Gaza


I contatti con l’Anp, unico interlocutore. Alla vigilia l’articolo di Civiltà Cattolica

È chiaro che per la Santa Sede l’interlocutore è l’Autorità nazionale palestinese (Anp): Leone ha sentito al telefono il presidente Mahamoud Abbas lo scorso 21 luglio, tre giorni dopo che la chiesa cattolica di Gaza era stata colpita dai tank israeliani. […] Infine un segnale di distensione (ma anche di riaffermazione delle posizioni) arriva da Civiltà Cattolica, la rivista dei gesuiti italiani le cui bozze sono viste a approvate dalla Segreteria di Stato: la sera prima dell’incontro è uscito il nuovo numero con un articolo a firma proprio di padre Neuhaus, che tratta della dichiarazione Nostra Aetate del Concilio Vaticano, II, il documento storico che dopo secoli ha spiantato il dialogo tra le due religioni.

Leggi l’articolo su il Sole24Ore

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Diritto e fede: Rosario Livatino, un esempio per gli operatori di giustizia


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È il 21 settembre del 1990 quando sulla Strada Statale 640, in Sicilia, il giudice a latere delle misure di prevenzione del Tribunale di Agrigento viene raggiunto da quattro sicari assoldati dalla nascente Stidda agrigentina, mentre si sta recando a lavoro senza scorta, a bordo della sua vecchia Ford Fiesta color amaranto. Dopo essere stato speronato dall’auto dei killer, il giudice tenta la fuga a piedi, attraverso i campi, ma viene raggiunto e freddato a colpi di pistola. Un volto sconosciuto ai più, quello di Rosario Livatino, che da quel giorno avrebbe fatto parlare di sé per molto tempo. Un giudice «ragazzino» – un appellativo che a quel tempo scatenò non poche polemiche – che ha saputo coniugare fede e impegno nella propria professione, diventando un testimone del Vangelo in una terra martoriata dalla criminalità organizzata. Non è un caso, infatti, che papa Francesco abbia voluto che il Giubileo degli operatori di giustizia si tenesse proprio a ridosso del 35° anniversario della sua morte.


«Nel suo servizio alla collettività come giudice integerrimo, che non si è lasciato mai corrompere, si è sforzato di giudicare non per condannare ma per redimere. Il suo lavoro lo poneva sempre sotto la tutela di Dio, per questo è diventato testimone del Vangelo fino alla morte eroica. Il suo esempio sia per tutti, specialmente per i magistrati, stimolo ad essere leali difensori della legalità e della libertà»[1].
Papa Francesco


«Ricordo che venne un dipendente a dirmi “hanno ucciso un magistrato di Agrigento”. Francamente non pensai a Rosario Livatino, anche perché il suo modo di gestire le funzioni e il suo modo di esercitare la giurisdizione non potevano giustificare un atto così crudele. Successivamente, la stessa fonte mi venne a chiarire che si trattava di Rosario e allora andai sul posto e lo trovai a terra, coperto da un lenzuolo». È la voce di Salvatore Cardinale, oggi magistrato in pensione, a raccontare l’incredulità di tanti nei confronti dell’omicidio di Livatino. «Ciò che ci dicono le sentenze della Corte d’Appello di Caltanissetta – racconta Cardinale – è che egli fu ucciso per questa smania di questa nuova organizzazione nascente, la Stidda, di presentarsi sul palcoscenico del crimine e accreditarsi sia nei confronti dell’opinione pubblica sia nei confronti della mafia, della quale sostanzialmente voleva prenderne il posto, anche se inizialmente forse cercava un’alleanza.L’uccisione di Rosario ci turbò maggiormente proprio perché Rosario era un magistrato e un uomo particolare».

Cardinale è stato sostituto procuratore della Repubblica di Agrigento e di Caltanissetta, Presidente di Sezione penale e di Corte d’Assise presso il Tribunale di Agrigento, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Enna e Presidente della Corte di Appello di Caltanissetta, una corte di tanti martiri di giustizia, tra cui lo stesso beato Livatino. «Ho conosciuto Rosario nel 1979, quando egli prese servizio come prima sede e con la qualifica di sostituto presso la Procura della Repubblica di Agrigento – racconta Cardinale -, l’ufficio giudiziario dove io già svolgevo analoghe funzioni da sei anni. Ben presto il rapporto di lavoro diventa anche un rapporto amicale che non si interruppe, sebbene io nel 1988 mi fossi trasferito ad altra sede giudiziaria. Egli è stato un cittadino esemplare, che nei rapporti sociali non fece mai pensare le funzioni che svolgeva. Un amico discreto ma sempre presente, disponibile all’ascolto. Un magistrato che suscitava fiducia per la sua indipendenza, la sua professionalità, lo scrupolo con il quale conduceva le sue indagini, l’attenzione alla ragione della difesa degli inquisiti».

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«Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili», diceva il beato Livatino, ucciso dalla mafia a soli trentotto anni. Ma cosa ha da dire la sua figura agli operatori di giustizia di oggi e a quanti intendono intraprendere questa carriera professionale? «All’indomani della sua uccisione, terminate le cerimonie ufficiali con le più alte cariche dello Stato, la figura e il sacrificio di Rosario Livatino subirono ciò che era già accaduto in Sicilia per altri colleghi che avevano condiviso con lui lo stesso destino, cioè silenzio e oblio – continua Cardinale -. Lo si deve all’impegno della professoressa Ida Abate, che era stata insegnante al liceo di Rosario, se dopo vari anni questa nebbia che avvolgeva la storia di Rosario man mano si è diradata. Così è apparsa in tutta la sua grandezza la grande personalità del martire. È stato conosciuto il suo pensiero sui temi della giustizia e della fede, che a distanza di decenni continuano ad essere un faro per i giovani magistrati, ai quali ha lasciato questo ammonimento, cito le parole di Rosario Livatino: “Il giudice di ogni tempo deve essere e apparire indipendente. L’indipendenza del giudice, infatti, non è solo nella propria coscienza, nell’incessante libertà morale, nella fedeltà ai principi, ma anche nella sua moralità, nella trasparenza della sua condotta, anche fuori dalle mura del suo ufficio, nella normalità delle sue relazioni e delle manifestazioni della vita sociale, nella scelta delle sue amicizie”. Di conseguenza, dice sempre Livatino, il giudice, oltre che essere, deve anche apparire indipendente per significare che accanto ad un problema di sostanza, certo preminente, ve n’è un altro ineliminabile di forma».

È papa Francesco, nel 2020, ad autorizzare la Congregazione delle cause dei santi a promulgare il decreto riguardante il martirio In odium fidei, aprendo la strada alla sua beatificazione. Una cerimonia che si è svolta il 9 maggio 2021 nella Cattedrale di Agrigento. Rosario Livatino, così, diventa il primo magistrato beato nella storia della Chiesa.

«Rosario Livatino era un fervente cattolico che tuttavia praticava la sua religione senza ostentazione – aggiunge Cardinale -. Come colleghi che lavoravamo nella stanza accanto, ci siamo accorti di questo suo attaccamento alla religione solo successivamente, dopo la sua morte. Da credente, Rosario Livatino sentiva il contrasto insito nella sua professione tra l’applicazione della fredda norma giuridica, necessariamente oggettiva e punitiva, e il principio religioso della pietà e del rispetto per chi ha sbagliato.Tuttavia, egli riusciva felicemente a congegnare le regole che disciplinano la funzione del magistrato con quelle della sua fede cristiana. E spiega tale sintesi in una altra relazione letta il 30 aprile 1986, intitolata Fede e diritto. Scrive in proposito Livatino: “Compito del magistrato non deve essere solo quello di rendere concreto il comando astratto della legge, ma anche di dare alla legge un’anima, tenendo sempre presente che la legge è un mezzo e non è un fine”.Continua la sua riflessione rilevando che diritto e fede, o se vogliamo giustizia intesa come frutto ultimo del diritto e fede, sono in continuo rapporto tra loro e la finalità ultima di tale rapporto è il superamento del primato del diritto attraverso la carità di cui la giustizia, come insegnava Paolo VI, è la minima parte. In questo brano, io vedo la condivisione convinta dall’insegnamento di San Tommaso che nel commento alle beatitudini di Matteo affermava che la giustizia senza pietà conduce alla crudeltà, ma la misericordia senza giustizia porta alla dissoluzione dell’ordine».

L’uccisione di Rosario Livatino non fu, purtroppo, un evento isolato. Sono pochi, infatti, gli anni che separano il suo sacrificio da quello di chi perse la vita nelle stragi di Capaci e di Via d’Amelio. Eventi che segnarono per sempre la storia della giustizia italiana e che ricordiamo con il grido di san Giovanni Paolo II al termine dell’omelia della messa celebrata nella Valle dei Templi, nel 1993.


«Dio ha detto una volta: “Non uccidere”: non può uomo, qualsiasi, qualsiasi umana agglomerazione, mafia, non può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio! Questo popolo, popolo siciliano, talmente attaccato alla vita, popolo che ama la vita, che dà la vita, non può vivere sempre sotto la pressione di una civiltà contraria, civiltà della morte. Qui ci vuole civiltà della vita! […] Lo dico ai responsabili, lo dico ai responsabili: convertitevi! Una volta verrà il giudizio di Dio!»[2].
San Giovanni Paolo II


Sebbene siano passati più di 30 anni dall’epoca delle stragi di mafia, agli operatori di giustizia è chiesto ancora un maggiore impegno per confrontarsi con un fenomeno, quello della criminalità organizzata, che è mutato nel tempo, assumendo nuove e pericolose configurazioni.

«La mafia di oggi sicuramente non è quella che Rosario Livatino aveva conosciuto nel 1979 e fino alla sua morte – continua Cardinale -. Dopo la stagione delle stragi, la criminalità organizzata ha abbandonato la strategia dell’eliminazione dei magistrati e degli investigatori. Ha scelto di inabissarsi, cioè di sparire dalle cronache. Oggi preferisce il silenzio nel quale essa si evolve e si trasforma.Basta pensare, per esempio, al ruolo delle donne che da vestali della mafia, delle famiglie mafiose, sono diventate protagoniste perché comandano i clan, ordinano esecuzioni, riscuotono l’estorsione. Quindi la mafia prospera, fa affari e si estende nel territorio nazionale, nel quale, mi spiace dirlo, trova terreno favorevole in molti ambienti, specie del Nord Italia. Quindi, la risposta dello Stato non può essere quella di ritenere che la mafia sia stata sconfitta ma deve essere prioritariamente quella di non smantellare l’attuale assetto normativo di contrasto che pure ha dato i suoi risultati e anzi di migliorarlo con nuove disposizioni e con maggiori mezzi per adeguarlo alle nuove sfide, anche tecnologiche, alla quale la mafia lo costringe a confrontarsi».

Agli stessi magistrati, papa Francesco aveva indicato il beato Rosario Livatino, come figura di aiuto e di conforto. «Nella dialettica tra rigore e coerenza da un lato, e umanità dall’altro, Livatino aveva delineato la sua idea di servizio nella Magistratura – ha ricordato papa Francesco nel 2022 – pensando a donne e uomini capaci di camminare con la storia e nella società, all’interno della quale non soltanto i giudici, ma tutti gli agenti del patto sociale sono chiamati a svolgere la propria opera secondo giustizia».

«Lo Stato italiano è uno Stato laico e il servizio della giustizia che esso assicura non può che essere anche esso laico – aggiunge Cardinale -. Il giudice deve fondare le decisioni e le determinazioni che assume esclusivamente sui principi giuridici e sulle prove, come detta il nostro Codice di procedura penale. Il giudizio del giudice deve avere come base il rispetto delle leggi e l’applicazione delle norme giuridiche riguardanti il caso concreto e quindi non la morale, la religione o la ideologia politica. Una decisione che non rispetti tali principi a mio giudizio scivola nell’arbitrarietà. Ciò non toglie che il giudice credente non possa attingere ai principi del suo credo nel dare un’anima alla norma astratta, senza tuttavia stravolgere lo spirito di essa»[3].

Il Giubileo degli operatori di giustizia offre, quindi, uno momento importante per continuare a riflettere sul messaggio che papa Francesco affidò ai magistrati nel suo discorso al Consiglio superiore della Magistratura nel 2022:«La domanda sul per chi amministrare la giustizia – affermava papa Francesco – illumina sempre una relazione con quel “tu”, quel “volto”, a cui si deve una risposta: la persona del reo da riabilitare, la vittima con il suo dolore da accompagnare, chi contende su diritti e obblighi, l’operatore della giustizia da responsabilizzare e, in genere, ogni cittadino da educare e sensibilizzare. Per questo, la cultura della giustizia riparativa è l’unico e vero antidoto alla vendetta e all’oblio, perché guarda alla ricomposizione dei legami spezzati e permette la bonifica della terra sporcata dal sangue del fratello»[4].

Leggi anche:


[1] vaticannews.va/it/vaticano/new…

[2] https://www.vaticannews.va/it/ chiesa/news/2018-05/giovanni-paolo-ii-mafia-agrigento-convertitevi.html

[3] vatican.va/content/francesco/i…

[4] vatican.va/content/francesco/i…

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Saneh Sangsuk – Una storia vecchia come la pioggia
freezonemagazine.com/news/sane…
In libreria dal 26 Settembre 2025 Il capolavoro della narrativa thailandese contemporanea, per scoprire una letteratura ancora trascurata in Italia. Phraek Nam Daeng è un villaggio ai margini del tempo, dove l’infanzia trascorre tra risaie, notti d’inverno pungenti e racconti sussurrati attorno al fuoco. In questo angolo della Thailandia rurale, il vecchio


le religioni nel mondo non portano il progresso. o meglio gli estremismi non portano il progresso. ma c'è un modo per impedire che una religione qualsiasi degeneri e non diventi una forma di estremismo e intolleranza? teoricamente lo farebbero la cultura e la conoscenza, che non sono in antitesi con la religione. ma se chi è religioso pensa che siano in contrasto esiste una speranza di conciliazione? i motivi di discriminazione delle religioni raramente paiono sensati e legittimi da un punto di vista più laico. è lecito dare più valore alla fede che alla persona? una scelta ti fede se in contrasto con ragioni razionali può indicare una perdita del valore della persona, e quindi in definitiva della compiutezza e pienezza della specifica scelta di fede? chi rinuncia all'uomo e sceglie supinamente dio, può ancora definirsi uomo e creatura in grado di compiere una scelta realmente gradita, dal punto di vista di un'entità divina ipotetica che la riceve? fossi io dio io vaglierei approfonditamente su basi la scelta di fede. la resa incondizionata perché qualcuno senza argomenti è stato convincente non sarebbe nella mia ottica valida.


L'ex lobbista di Meta nominato commissario del DPC: Meta ora si regola ufficialmente da sola Secondo quanto riportato dalle notizie irlandesi, Niamh Sweeney, un'ex lobbista senior di Meta, dovrebbe entrare a far parte della Commissione irlandese per la protezione dei dati (DPC) in qualità di commissario nel mese di ottobre mickey18 September 2025


noyb.eu/it/former-meta-lobbyis…

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EDRi-gram, 17 September 2025


What has the EDRi network been up to over the summer? Find out the latest digital rights news in our bi-weekly newsletter. In this edition: age verification gains traction, EU’s deregulation spree risks entire digital rulebook, & more!

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VIDEO. Gaza in fiamme: bombardamenti e pulizia etnica mentre Israele pianifica profitti sulle macerie


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Intanto, nel sud della Striscia i militari consegnano più armi e promettono più potere e terra alle milizie locali di Abu Shabab, che secondo le informazioni dei media di Tel Aviv, ora "combattono" al fianco dei



Safe, così Londra e Ottawa possono rientrare nei giochi della difesa europea

@Notizie dall'Italia e dal mondo

L’Unione europea potrebbe aprire le porte del suo principale strumento finanziario per la difesa a due alleati storici come Regno Unito e Canada. Con la decisione del Consiglio europeo, la Commissione ha ricevuto il mandato a negoziare la partecipazione di Londra e



Israele bombarda gli ospedali a Gaza. Smotrich: “La Striscia una miniera d’oro”

[quote]GAZA CITY – Sono passati tre giorni dall’inizio dell’invasione via terra di Gaza City e le forze israeliane hanno scatenato nella notte una nuova andata di attacchi sulla Striscia. I…
L'articolo Israele bombarda gli ospedali a Gaza. Smotrich: “La Striscia una miniera d’oro” su



Trento, violenza su alunna di 11 anni. La Procura chiede rinvio a giudizio per un prete

La Procura di Trento ha richiesto il processo per un prete e insegnante di religione, per violenza sessuale su un'alunna undicenne
L'articolo Trento, violenza su alunna di 11 anni. La Procura chiede rinvio a giudizio per un prete su Lumsanews.



Meta punta tutto sugli smart glasses con EssilorLuxottica

L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Il Meta Connect 2025 è ormai una fiera di occhiali smart. Abbandonati i visori per il metaverso, Meta punta tutto sugli smart glasses realizzati con EssilorLuxottica. Ecco novità, prezzi (non proprio popolari), ma anche interrogativi sui

in reply to Lyra

@Lyra comprano iPhone da più di 1000 euro, ogni nuovo modello ipercostoso, c'è la fila mattutina agli Apple store...mi auguro di sbagliarmi
@Lyra

Informa Pirata reshared this.

in reply to Simone Cumbo

@Simone Cumbo purtroppo non posso darti torto. Del resto, sono decenni che non azzecco scommesse sui trend del mercato... se non sono in grado di comprendere un fenomeno, dovrei evitare di escluderne il successo! 🤣

@Lyra



L’offensiva della Casa Bianca contro comici e giornalisti


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/09/loffens…
“Abbiamo raggiunto nuovi minimi durante il fine settimana con i Maga che hanno cercato di caratterizzare il ragazzo che ha ucciso Charlie Kirk come qualcosa di diverso da uno di loro e hanno fatto di



Bow Free Folk Festival 2025
freezonemagazine.com/news/bow-…
Organizzato da Stand Bike Cafè e Bad Guy Brewery, il Bow è alla sua ottava edizione ed è una giornata di arte, condivisione e solidarietà. Con la collaborazione di LIPU e associazioni che si occupano di fragilità e reinserimento: Anffas, Raices, Philia e AmaRachi. La musica acustica andrà avanti ininterrottamente dalle 11.30 (ad inaugurare i […]
L'articolo Bow Free Folk Festival 2025 proviene da F



Luca Steinmann – Vite al fronte. Donbass, Libano, Siria, Nagorno Karabakh: il grande intreccio delle guerre nelle storie di chi le ha vissute.
freezonemagazine.com/articoli/…
Ci sono libri che non cercano di dare una verità definitiva, ma di restituire la densità umana dietro i conflitti. Vite al fronte di Luca Steinmann appartiene a questa categoria.


Chantal Acda – The Whale
freezonemagazine.com/articoli/…
The Whale, la balena, questo il titolo del nuovo lavoro di Chantal Acda che viene pubblicato il 19 settembre, un disco che, lo dichiariamo subito, ha fatto facilmente breccia nei nostri cuori, con una serie di ascolti che si sono naturalmente intensificati nel corso dei giorni. Credo che per dare il giusto peso alla Acda […]
L'articolo Chantal Acda – The Whale proviene da FREE ZONE MAGAZINE.
The Whale, la



La morte di Auguste – di Georges Simenon


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/09/la-mort…
A Roma, con allegra familiarità ma senza alcun disprezzo li chiamano buiaccari, o almeno li chiamavano quando ancora c’erano quei buchi di trattorie, senza alcuna pretesa, in cui ci si affollava tra i vapori dei fornelli per gustare il cibo di una cucina



Project Kuiper, ecco come Amazon sfiderà Starlink sulla banda larga satellitare

L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Amazon punta a offrire servizi tramite Kuiper, il suo progetto di Internet satellitare, a Stati Uniti, Canada, Francia, Germania e Regno Unito entro la fine del primo






Arabia Saudita e Pakistan firmano un patto di difesa comune


@Notizie dall'Italia e dal mondo
L'Arabia Saudita e il Pakistan firmano un accordo di difesa comune strategica. Riad aumenta le distanze da Washington
L'articolo Arabia Saudita e Pakistan firmano un patto di difesa comune pagineesteri.it/2025/09/18/asi…



PODCAST. Testimonianza da Gaza: “Qui è una catastrofe”


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Pagine Esteri ha raggiunto nel campo di tende di Mawasi, a sud di Gaza, Sami Abu Omar, direttore del centro culturale italo-palestinese Vik. Le sue parole riassumono il dramma della popolazione palestinese, travolta dall'offensiva israeliana su Gaza City.
L'articolo PODCAST. Testimonianza da Gaza:



Pordenone Linux User Group aps – PNLUG - 11ª Conferenza LibreItalia


pnlug.it/2025/09/18/11a-confer…
Segnalato da Linux Italia e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia
Siamo incredibilmente orgogliosi ed entusiasti di annunciare la nostra partecipazione alla 11ª Conferenza LibreItalia, un appuntamento imperdibile per tutti




Tutti contro la Cina, aumenta la tensione nei mari asiatici


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Esercitazioni congiunte, scaramucce e aumento delle spese militari. Aumenta la tensione in Estremo Oriente dove diversi paesi, insieme agli Stati Uniti, sono mobilitati contro la Cina
L'articolo pagineesteri.it/2025/09/18/asi…



LinuxTrent - Comunità vicine


linuxtrent.it/associazioni-vic…
Segnalato da Linux Italia e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia
Ecco l’elenco delle associazioni e comunità “vicine” al LinuxTrent, sia geograficamente che “filosoficamente”: Hackinpovo: associazione di studenti universitari che si preoccupa di diffondere i concetti…



Questo ennesimo articolo “contro” ChatControl sarà assolutamente inutile?


Avevamo già parlato della proposta di regolamento “ChatControl” quasi due anni fa, ma vista la roadmap che è in atto ci troviamo nell’imbarazzo di doverne parlare nuovamente. Sembra però un déjà vu ma al posto del gatto nero nel corridoio assistiamo all’UE che alternando abbondanti dosi di chine fatali e argomenti fantoccio prosegue nell’allineare il proprio desiderio di tecnocontrollo all’esempio statunitense denunciato ai tempi da Snowden. Probabilmente, per quell’ambizione propria del Vecchio Continente che ancora si crede ancora essere il centro del mondo.

Ma veramente possiamo pensare che servirà a qualcosa pubblicare un ennesimo articolo in cui si discetta sull’eccesso di una normativa che, di fatto, mira al controllo generalizzato dei contenuti delle piattaforme di messaggistica, violando sistematicamente la corrispondenza ed imponendo una backdoor di Stato? In pratica, riproponendo metodi per bypassare la crittografia e2e, ritenuta intrinsecamente pericolosa.

Serve davvero spendere parole su questo tema, che peraltro è dibattuto ma solamente all’interno delle bolle di esperti ed appassionati di diritti digitali? Probabilmente è inutile.

Certo, Wilde in una celebre citazione, diceva “Tutta l’arte è perfettamente inutile” e dunque ben venga celebrare l’inutilità piuttosto che improvvisarsi utili idioti eterodiretti. Se un signore da Rotterdam ha elogiato la follia, allora si conceda licenza anche a chi intende omaggiare la sana inutilità.

Di inutilità si parla perché un ennesimo articolo contro ChatControl non porta nulla di nuovo a preoccupazioni emerse ben più di 2 anni fa, non rivela alcuna verità scomoda né può svelare chissà quali altarini o complotti. Tutto è stato ed è perfettamente sotto gli occhi di tutti all’interno dei lavori istituzionali: pubblicamente proposto, annunciato e celebrato.

A differenza della lettera rubata di E. A. Poe non è nulla di nascosto o celato, se non nella parte in cui ci domanderemo un domani come abbiamo fatto ad arrivare a tanto? Capendo anche che parlare di difendere i bambini costituisce un ottimo grimaldello retorico per forzare la mano e far saltare tutti quegli equilibri di proporzionalità che altrimenti garantiscono la convivenza di più diritti fondamentali. Inibendo ogni ulteriore domanda circa adeguatezza ed efficacia, poiché cela veleni fra cui il j’accuse di non aver cura di prevenire la pedopornografia online e altri orrori.

Il paradosso dell’Unione Europea come Paese inadeguato secondo il GDPR.


Quando saltano i canoni di proporzionalità, che ricordiamo essere un principio fondamentale della normativa di matrice europea, ecco che ci si trova di fronte a diritti tiranni. Tali diritti spesso serpeggiano già nelle convinzioni diffuse e, nutriti da paura ed emergenza tendono ad essere indimostrati e dirompenti. Quello della sicurezza pubblica è sempre stato un grande classico, che ha condotto a formulare false dicotomie: privacy o sicurezza? libertà o sicurezza? e insinuazioni quali ma che cosa hai da nascondere che non può essere conosciuto dallo Stato? Distorcendo volutamente il diritto alla privacy che, in verità, non riguarda ciò che vogliamo nascondere ma tutto ciò che invece vogliamo proteggere della nostra sfera individuale e che previene, ad esempio, controlli indiscriminati o intrusioni eccessive persino da parte delle autorità pubbliche.

Con l’approvazione di ChatControl, l’Unione Europea di domani sarebbe un Paese terzo in grado di garantire un livello di protezione adeguato ai sensi dell’art. 45 GDPR? Sì, parliamo di quel tema oggetto di continue querelle con gli Stati Uniti. Come sarebbe vista dall’Unione Europea di oggi in un paradosso in cui eliminiamo per un esercizio mentale la concezione lineare del tempo?

Si potrebbe dire che la CGUE esprimendosi circa una legittimità della raccolta e impiego dei dati da parte delle agenzie di intelligence statunitensi, in qualche modo potrebbe ben giustificare un’analoga attività da parte dell’Unione Europea. A pensar male si potrebbe anche aggiungere che la CGUE abbia rivelato nel tempo l’ambizione d’essere un organismo di politica internazionale più che un presidio di giustizia interna. Pensando male, facendo peccato, errando di poco.

Stabilire un obbligo legale, quale quello che si vorrebbe introdurre nei confronti dei prestatori di servizi online, non è sufficiente per giustificare o rendere lecito ogni trattamento conseguente ai sensi del GDPR. La base giuridica pur normativamente imposta deve infatti contemplare “misure atte a garantire un trattamento lecito e corretto” e superare lo stress test di proporzionalità rispetto all’obiettivo legittimamente perseguito.

Cosa che, per quanto riguarda ChatControl, desta non pochi dubbi. Ma lo fa soprattutto fra esperti, appassionati ed attivisti.

L’importanza di interessarsi alla questione.


Dobbiamo infine porci la domanda più scomoda: a chi interessa la questione della privacy digitale?

Scomodando la metafora dell’ossigeno, ci accorgeremo della sua importanza quando inizierà a venire meno. Peccato che le ferite o le crepe del diritto sono difficili da sanarsi, perché si propagano in quella cultura (o mancanza di cultura) diffusa che in qualche modo giustifica la ragion d’essere di una norma.

Nel momento in cui i media non sono più il cane da guardia della democrazia digitale, ma diventano il cane da compagnia del potere, ecco che forse c’è un problema culturale. Eppure, l’accesso all’informazione è libero. Per ora. Quindi della vicenda di ChatControl i più dovrebbero essere informati o avere desiderio di informarsi a riguardo. Certo, se le narrazioni diffuse però tutt’oggi parlano di fisima della privacy, o presentano le false dicotomie di cui sopra diventa difficile orientarsi.

Questo dibattito vive così nelle bolle informative di chi già sa, si è fatto un’idea e, nella maggior parte dei casi, è contrario. Lasciando gli altri cittadini digitali impermeabili al dubbio.

Nel tempo presente in cui l’irresponsabilità è un palliativo, pensare che cedere sui diritti digitali sia un problema di qualcun altro, perchè non si ha nulla da nascondere, è forse quanto più alimenta la possibilità che prima o poi se non ChatControl futuri attentati alla libertà di Internet abbiano un buon esito.

Sotto gli scroscianti applausi della democratica difesa di qualche elevato valore.

Semplicemente, senza farsi troppe domande.

L'articolo Questo ennesimo articolo “contro” ChatControl sarà assolutamente inutile? proviene da il blog della sicurezza informatica.



When Is Your Pyrex Not The Pyrex You Expect?


It’s not often that Hackaday brings you something from a cooking channel, but [I Want To Cook] has a fascinating look at Pyrex glassware that’s definitely worth watching. If you know anything about Pyrex it’s probably that it’s the glass you’ll see in laboratories and many pieces of cookware, and its special trick is that it can handle high temperatures. The video takes a look at this, and reveals that not all Pyrex is the same.

Pyrex was a Corning product from the early 20th century, and aside from its many laboratory and industrial applications has been the go-to brand for casserole dishes and much more in the kitchen ever since. It’s a borosilicate glass, which is what gives it the special properties, or at least in some cases it used to be a borosilicate glass. It seems that modern-day American Pyrex for the kitchen is instead a soda glass, which while it still makes a fine pie dish, doesn’t quite have the properties of the original.

The video explains some of the differences, as well as revealing that the American version is branded in lower case as pyrex while the European version is branded uppercase as PYREX and retains the borosilicate formulation. Frustratingly there’s no quick way to definitively tell whether a piece of lower-case pyrex is soda glass or not, because the brand switch happened before the formulation switch.

In all probability in the kitchen it makes little difference which version you own, because most users won’t give it the extreme thermal shock required to break the soda version. But some Hackaday readers do plenty of experiments pushing the limits of their glassware, so it’s as well to know that seeking out an older PYREX dish could be a good move.

If you’d like to know more about glass, we’ve got you covered.

youtube.com/embed/2DKasz4xFC0?…


hackaday.com/2025/09/17/when-i…



Azure Functions nel mirino: librerie legittime usate per il DLL Sideloading


Una versione dannosa dell’immagine ISO denominata Servicenow-BNM-Verify.iso è stata identificata su VirusTotal, segnalata come proveniente dalla Malesia con un livello di rilevamento praticamente nullo. All’interno dell’immagine sono presenti quattro file, di cui due visibili e due nascosti, un elemento che suggerisce un confezionamento studiato per ingannare le analisi superficiali.

Tra i file visibili spicca un collegamento di Windows chiamato servicenow-bnm-verify.lnk che avvia PanGpHip.exe, un eseguibile legittimo prodotto da Palo Alto Networks. Nonostante il percorso di destinazione del collegamento punti a una directory inesistente sulle macchine vittima, il file LNK rimanda correttamente alla propria directory, garantendo l’esecuzione di PanGpHip.exe ogni volta che l’ISO viene montata.

Il DLL sideloading è una tecnica usata dagli attaccanti in cui un programma legittimo carica, senza accorgersene, una libreria (DLL) malevola invece di quella autentica. Questo accade perché Windows, nel cercare la DLL richiesta, dà priorità a determinate cartelle (es. quella locale al programma), permettendo al malware di “camuffarsi” come file legittimo.

All’interno dell’ISO sono state trovate due librerie: la genuina OpenSSL identificata come libeay32.dll e una libreria dannosa chiamata libwaapi.dll, quest’ultima caricata lateralmente dall’eseguibile di Palo Alto e indicata come il fulcro dell’attacco.

Libwaapi.dll esporta una sola funzione contenente codice, wa_api_setup, che avvia il suo flusso operativo nascondendo la finestra della console tramite le API dell’interfaccia utente grafica di Windows.

La routine verifica la presenza di un mutex denominato 47c32025: se il mutex non è presente, viene richiamata una funzione interna, rinominata fn_payload_injection, che procede con l’iniezione del payload in memoria.

La funzione di iniezione calcola l’hash SHA-256 della stringa “rdfY*&689uuaijs” e usa il risultato come chiave RC4 per deoffuscare la stringa “chakra.dll”. Successivamente carica la DLL Windows legittima da C:WindowsSystem32, individua la prima sezione eseguibile, la rende scrivibile, azzera il suo contenuto e decodifica in base64 un payload nascosto memorizzato nella sezione .data della DLL.

Dopo la decrittografia con RC4 viene controllata l’integrità del payload tramite un valore SHA-256 codificato; se il controllo è superato, i permessi di memoria vengono ripristinati e l’esecuzione passa al payload iniettato.

Lo shellcode iniettato decomprime una DLL incorporata usando RtlDecompressBuffer con l’algoritmo LZNT1 a massima compressione. La DLL risultante reca un timestamp fabbricato del 5 maggio 1984 e implementa il comportamento dannoso nell’esportazione DllUnload. L’analisi iniziale indica che il modulo si sgancia in modo da eludere il rilevamento.

Il payload finale entra in un ciclo che trasmette i dati della vittima a logsapi.azurewebsites[.]net api logs, sfruttando Azure Functions come backend di comando e controllo. Viene inviato un payload in formato XML contenente metadati di sistema come architettura, tempo di attività, build del sistema operativo, nomi di computer e utenti, processi in esecuzione e altri dettagli. Sebbene le informazioni siano crittografate in transito, esse possono essere ottenute nella forma pre crittografata, rivelando l’intento dell’autore di profilare accuratamente gli host compromessi e l’abuso di un ambiente serverless scalabile basato su eventi.

Un elemento indicativo di una campagna, secondo un rapporto di Researcher, è l’apparizione su VirusTotal di una DLL simile proveniente da Singapore il 5 settembre 2025. Il deoffuscamento è in corso e mira a rivelare ulteriori capacità del payload; analisi di follow up esploreranno i meccanismi di persistenza e le routine di movimento laterale contenute in questa infrastruttura sofisticata supportata da Azure Functions.

L'articolo Azure Functions nel mirino: librerie legittime usate per il DLL Sideloading proviene da il blog della sicurezza informatica.



I tagli al bilancio paralizzano la DPA austriaca: Denuncia delle ONG alla Commissione UE La DPA austriaca ha annunciato una restrizione delle sue attività mickey18 September 2025


noyb.eu/it/budget-cuts-paralys…



Le Basi Genetiche dell’Autismo ad Alto Funzionamento: Correlati Neurobiologici e Neuropsicologici


Le Basi Genetiche dell’Autismo ad Alto Funzionamento: Correlati Neurobiologici e Neuropsicologici

L’autismo ad alto funzionamento si configura come una delle condizioni neurosviluppali più complesse e studiate in ambito scientifico. Con un tasso di ereditabilità stimato tra il 70% e il 90%, rappresenta una delle espressioni più forti dell’interazione tra genetica, epigenetica e neurobiologia.

Il saggio analizza in profondità:

  • Architettura genetica ed epigenetica: varianti comuni e rare, delezioni e duplicazioni (CNV), geni ad alta penetranza come SHANK3, MECP2 e CHD8, e i meccanismi di metilazione del DNA come punto di convergenza tra fattori genetici e ambientali.
  • Correlati neurobiologici: alterazioni strutturali e funzionali del cervello (amigdala, striato, corteccia prefrontale), squilibri nell’equilibrio eccitatorio/inibitorio e modificazioni della plasticità sinaptica osservate anche tramite neuroimaging avanzato.
  • Profili neuropsicologici distintivi: pattern cognitivi “a picchi” con punti di forza visuospaziali e mnemonici, accompagnati da difficoltà nelle funzioni esecutive, nella velocità di elaborazione e nella cognizione sociale.
  • Pathway molecolari convergenti: Wnt, Notch, mTOR e altri meccanismi di regolazione dello sviluppo neuronale, che rivelano vulnerabilità condivise e nuove possibilità di intervento.
  • Prospettive terapeutiche: medicina di precisione, approcci di riposizionamento farmacologico (come Acamprosate e Briostatin), biotecnologie emergenti (CRISPR-Cas9, cellule staminali), neuromodulazione (TMS, tDCS) e strategie personalizzate basate su biomarcatori.

Questo lavoro si propone di intrecciare genetica, neuroscienze cognitive, neuropsicologia e scienze comportamentali per delineare un modello multidimensionale dell’autismo ad alto funzionamento, utile sia alla ricerca scientifica sia alla definizione di interventi clinici innovativi.

👉 Il testo completo e le pubblicazioni correlate sono disponibili su Academia.edu al profilo autore:
🔗 Salvatore Sinatra – Academia.edu


Hashtags


#Autismo #ASD #Neuroscienze #Neuropsicologia #Genetica #Epigenetica #Neurobiologia #Cognizione #PlasticitàCerebrale #Neuroimaging #MedicinaDiPrecisione #RicercaScientifica #Biotecnologie



Ricostituente, meglio l’Assemblea

@Politica interna, europea e internazionale

24 settembre 2025 ore 16:00, Sala ISMA – Senato della Repubblica, Piazza Capranica 72 Introduce Giuseppe Benedetto Relatori Prof. Stefano Ceccanti Prof. Alfonso Celotto Prof. Giovanni Guzzetta Conclude Carlo Calenda Modera Andrea Cangini
L'articolo Ricostituente, meglio fondazioneluigieinaudi.it/rico…




Il mondo visto da un liberale

@Politica interna, europea e internazionale

Premio della Fondazione Luigi Einaudi a Karl-Heinz Paqué Viviamo nostro malgrado in una fase storica di passaggio, tra un ordine geopolitico evidentemente superato e un nuovo ordine che stenta ad affermarsi. Le regole, le alleanze e i principi che reggevano l’ordine liberale sembrano in crisi,ma non per questo nuove regole, nuove alleanze e nuovi




Mamma mia, senza ritegno e senza vergogna. Hanno subito incolpato la Russia, senza nemmeno fare indagini. Psicopatie Europee, siamo allo sbando totale. Che incapaci.

Confusione totale.
Drone qui, drone là… alla fine si sparano tra loro, mentre la Russia si gode lo spettacolo seduta in prima fila...ridicoli.



#Trump-GB, sudditi e complici


altrenotizie.org/primo-piano/1…


Drop charges against Cincinnati journalists before upcoming trial


FOR IMMEDIATE RELEASE:

Jury trials of journalists arrested while reporting news are exceedingly rare in the United States. The U.S. Press Freedom Tracker, a project of Freedom of the Press Foundation (FPF) that maintains data on press freedom violations nationwide, has documented only nine in its history.

The next two are scheduled to take place in Kenton County, Kentucky, in just a couple weeks. Journalists Madeline Fening and Lucas Griffith, both of whom were arrested while covering a protest on July 17 for Cincinnati-based CityBeat (Griffith is a student journalist at the University of Cincinnati who interned at CityBeat), are set to be tried Sept. 30 and Oct. 2, respectively. In an unfortunate irony, the protest was in opposition to the immigration detention of Ayman Soliman, who himself fled Egypt to escape persecution for his journalism.

A coalition of press freedom organizations and Cincinnati journalism professors sent a letter to the prosecutor, County Attorney Stacy Tapke, urging her office to drop the case. As the letter explains, when journalists are mistakenly arrested while covering protests, prosecutors usually decline to bring charges because they recognize that protests and their aftermath are newsworthy and journalists reporting on them are just doing their constitutionally protected jobs.

When prosecutors nonetheless push forward with these kinds of censorial charges, the cases often end in a dismissal and a civil settlement paid to the reporter, and those responsible are forced to explain why they wasted taxpayer funds trying to criminalize journalism.

Below are comments from representatives of several press freedom organizations that signed the letter, as well as from journalism professors at the University of Cincinnati (speaking in their individual capacities).

Comment from press freedom advocates

Seth Stern, director of advocacy at FPF, said, “With no end to civil unrest on the horizon, it’s more important now than ever that journalists are allowed to cover how police respond to protests. Officers engaged in misconduct have every incentive to disperse the press, which is precisely why the Department of Justice and courts have said that they can’t be allowed to do so. Even temporary detainments have a chilling effect, but putting journalists on trial for routine newsgathering is simply un-American. We hope prosecutors do the right thing without further delay.

Mickey Osterreicher, general counsel for the National Press Photographers Association (NPPA), said, “Despite the National Press Photographers Association having spent over a decade providing training to police regarding the First Amendment rights of journalists, it is disturbing that some officers and agencies have not learned to respect those rights. We sincerely hope that the county attorney will remedy this wrong by heeding our request to dismiss the remaining charges and not add insult to injury.”

Anne Marie Tamburro, press freedom strategist at the Society of Professional Journalists (SPJ), said, “It is inexcusable that journalists in the United States are being put on trial for exercising their First Amendment rights. We urge Kenton County officials to drop all charges and ensure that journalists can do their jobs of keeping the public informed without unwarranted interference from law enforcement.”

Katherine Jacobsen, U.S., Canada, and Caribbean Program Coordinator at the Committee to Protect Journalists (CPJ), said, “It is concerning to see that two journalists are facing jury trials in relation to their reporting activity. Journalism is not a crime, and reporters should not be punished for covering matters of public interest.”

Comment from journalism professors

Alfred J. Cotton III, director of undergraduate studies, associate professor-educator, journalism at the University of Cincinnati, said, “Lucas Griffith is one of the best student journalists on this campus. He’s a former student of mine, and I believe wholeheartedly in his integrity and dedication to pursuing the truth. I stand with the call to drop the charges against him and Madeline Fening.”

Victoria LaPoe, department head of the Department of Journalism at the University of Cincinnati, said, “While I cannot speak on behalf of the university, I can speak for myself and my personal views. As a former journalist — specifically a television producer who would get out of the newsroom and on the ground to cover trials, protests, and breaking news — I witnessed firsthand how quickly situations can turn chaotic. I believe what is truly at risk here are core constitutional freedoms. The precedent this could set is deeply troubling. Journalists serve as the eyes and ears of an event, allowing citizens to be informed and make their own decisions. I hope it is beyond question that, in this situation, a journalist — and a student intern — should not face such severe charges for simply attempting to serve their community.”

Jenny Wohlfarth, a professor-educator in the Department of Journalism at the University of Cincinnati, added, “Newsgathering is a protected right under the First Amendment. What’s at stake here is not just these two reporters’ fates, but also the fundamental constitutional rights of a free press that are protected for all of us under the First Amendment. In helping prepare the journalists of tomorrow, we educators must teach our students the value of a free press, why it’s so critically important in a democracy, and how they must uphold the highest ethical standards in covering news events, both near and far. Without journalists to cover events like this, the public loses access to credible and accurate information that members of a free press routinely provide to help the public stay informed.”

The charges against the journalists originally included felony rioting, but that charge was dropped in July. The remaining misdemeanor charges against Fening includepressfreedomtracker.us/all-inc…disorderly conduct, obstructing an emergency responder, failure to disperse, unlawful assembly, and obstructing a highway or public passage. Griffith is charged with those offenses plus resisting arrest.

You can read the letter here or below. If you have questions or would like further comment, please reach out to FPF at media@freedom.press, NPPA at lawyer@nppa.org, SPJ at chendrie@hq.spj.org, or CPJ at press@cpj.org.

freedom.press/static/pdf.js/we…


freedom.press/issues/drop-char…



Per venerdì la CGIL ha proclamato uno sciopero generale per Gaza, in Toscana sarà di 8 ore.

Il concentramento del corteo è in P.zza Dalmazia alle 17:15.

#CGIL #Gaza

in reply to Matteo Bertini 🇮🇹 🌈

@Matteo Bertini 🇮🇹 🌈

Ma siamo tutti uniti nel voler fermare il genocidio, tutti manifestiamo contro l'aggressione di Israele, ci dividiamo su altri aspetti.

Che senso ha marciare insieme se io ho un cartello che dice "due popoli due stati" e un altro "Palestina libera dal fiume al mare"?

Daremo l'idea di essere uniti? Secondo me daremmo solo l'idea di essere un'armata Brancaleone.

Poi su iniziative molto particolari, come esprimere la propria vicinanza alla Global Flotilla che parte, trovarsi dalla stessa parte è molto più facile.

in reply to Max su Poliverso 🇪🇺🇮🇹

ho letto le motivazioni dello sciopero USB (non era Cobas come dicevo nel primo messaggio). Non trovo niente di divisivo. E chi trovi in piazza non lo puoi sapere prima, neache se organizzi tu. Più mi informo, più mi convinco che CIGL ha fatto una porcata, e spero che lo sciopero sia partecipato nonostante loro.

La situazione chiede a chiunque sia nella possibilità di fare qualcosa di farlo, sia per sé che per chi non può farlo.

#ScioperoGenerale #GlobalSumudFlotilla #Gaza

Arnold Knijn reshared this.

in reply to Matteo Bertini 🇮🇹 🌈

@Matteo Bertini 🇮🇹 🌈

Mi sono informato, la ragione è quella che scrivevo qui sopra, c'è il timore che in questa manifestazione possano essere espresse posizioni o ci possano essere comportamenti che non sono in linea con i valori della CGIL.



In Umbria sono state depositate all’Assemblea legislativa le 4.801 firme per “Liberi Subito”


Proprio in Umbria si svolgerà il XXII Congresso dell’Associazione Luca Coscioni: appuntamento per il 4 e 5 ottobre ad Orvieto

Nella stessa giornata, la Sardegna è diventata la seconda Regione italiana ad adottare la proposta di legge “Liberi subito”


Sono 4.801 le firme depositate questa mattina a Palazzo Cesaroni, a Perugia, a favore di Liberi Subito, la proposta di legge elaborata dall’Associazione Luca Coscioni per regolamentare i tempi di verifica delle condizioni e delle modalità per accedere all’aiuto medico alla morte volontaria. Presenti Filomena Gallo e Marco Cappato, Segretaria Nazionale e Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, insieme a Matteo Mainardi, responsabile delle iniziative sul fine vita dell’Associazione e Stefano Massoli, marito di Laura Santi e coordinatore Cellula Coscioni Perugia.

Il deposito è avvenuto all’indomani dell’omaggio della città di Perugia a Laura Santi, volto della battaglia sul fine vita a livello nazionale e leader della campagna “Liberi Subito” in Umbria. Era stata proprio lei ad annunciare, il 9 luglio scorso, il raggiungimento della soglia minima delle firme necessarie per poter depositare il testo in Consiglio Regionale. Un risultato ottenuto in meno della metà del tempo a disposizione: la raccolta firme era partita infatti il 15 maggio scorso.

↓ IL VIDEO ↓


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La proposta di legge, promossa dall’Associazione Luca Coscioni in tutte le Regioni, si fonda sulla sentenza “Cappato – DJ Fabo” della Corte costituzionale, che ha depenalizzato l’aiuto al suicidio in casi ben determinati.

Approfondimento: Ecco cosa prevede il testo di Liberi Subito


Il testo prevede che il paziente venga preso in carico da una commissione multidisciplinare permanente che entro venti giorni dovrà verificare la presenza dei requisiti stabiliti dalla Corte attraverso una valutazione clinica e il parere del Comitato Etico. Una volta completata la verifica, la Regione dovrà garantire, entro sette giorni, il supporto tecnico e farmacologico necessario. L’intero percorso dovrà essere concluso entro un massimo di trenta giorni dalla richiesta. Inoltre, è garantita la gratuità delle prestazioni sanitarie collegate, senza costi aggiuntivi per il richiedente e senza nuovi oneri per il bilancio regionale.

I prossimi passaggi per arrivare alla discussione della legge in Umbria prevedono:

  1. ⁠Verifica della regolarità delle firme – entro 40 giorni
  2. ⁠Verifica di ammissibilità – entro 45 giorni dalla verbale che accerta la regolarità delle firme
  3. Discussione in Commissione e in Consiglio – entro 6 mesi

“L’accesso al suicidio medicalmente assistito è già consentito in Italia grazie a una sentenza della Corte costituzionale che ha valore di legge. Come Associazione Luca Coscioni, chiediamo che il Servizio sanitario regionale possa garantire risposte rapide alle richieste delle persone che soffrono, come previsto dalla sentenza costituzionale. In Toscana, la nostra proposta di legge è già stata approvata ed è entrata in vigore il 2 aprile, in Sardegna è stata approvata il 17 settembre, mentre in altre Regioni sono in corso discussioni simili. L’Umbria ha ora l’opportunità di partecipare a questo percorso istituzionale, volto a garantire il diritto alla libera scelta della persona, senza trasferire sui malati o sui tribunali la responsabilità di attuare un diritto già riconosciuto. Chiediamo quindi che la proposta venga inserita all’ordine del giorno e discussa quanto prima”, hanno dichiarato Filomena Gallo e Marco Cappato, Segretaria nazionale e Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni.

L'articolo In Umbria sono state depositate all’Assemblea legislativa le 4.801 firme per “Liberi Subito” proviene da Associazione Luca Coscioni.