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Il 20 marzo, la GSMA – l’organizzazione che rappresenta gli interessi degli operatori di rete mobile di tutto il mondo – ha pubblicato il suo ultimo manifesto, in cui definisce le riforme necessarie per rendere l’ecosistema di connettività europeo adatto...


Europol report: Insistence on data retention contradicts the threats presented


Europol has published its Internet Organised Crime Assessment (IOCTA) (PDF). The report assesses the cybercrime landscape and describes how threads have changed over the last two years. Patrick Breyer … https://www.europol.europa.eu/cms/sites/default/fi

Europol has published its Internet Organised Crime Assessment (IOCTA) (PDF). The report assesses the cybercrime landscape and describes how threads have changed over the last two years.

Patrick Breyer MEP (German Pirate Party / Greens/EFA) and digital freedom fighter, comments:

“Europol’s support for indiscriminate data retention does not reflect the facts. The agency’s report identifies real threats that can’t be addressed with data retention or any other means of blanket mass surveillance of all citizen’s communication data. It is time for Europol and the European Union in general to refocus on targeted investigations and strenghening civil society.”


Europol’s role in the “Going Dark” program (#EUGoingDark)


In the report the European Union’s law enforcement agency focuses on cybercrime-as-a-service, underground communities, criminal markets for stolen credentials and victim data as well as on fraud strategies.

As member of the High-Level Expert Group on access to data for effective law enforcement which is also know as the “Going Dark” program Europol is tasked to “contribute to integrating a law enforcement perspective, including privacy and data protection requirements, in all relevant EU policies and actions (‘security by design’)” and to “explore how security by design could be a standard requirement in the development of new technologies.” Most pressing “challenges” identified are: Encryption (access, en clair, to stored content and digital communication data), data retention of localisation data and roaming data, as well as anonymisation, including VPN and Darknets. (Council document 8281/23 data.consilium.europa.eu/doc/d…PDF)

Europol is a strong proponent of reintroducing provisions on the indiscriminate retention of citizen’s communications metadata such as IP addresses. In 2018 the agency was unsuccessful with a “Data Retention Matrix” – a proposal to introduce data retention in the European Union. (WK 3005/2018 INIT PDF)

Organised criminals can circumvent data retention – most law-abiding citizens cannot


According to the Internet Organised Crime Assessment Europol observes “a high level of specialisation inside criminal networks” and the agency faces the development that “[o]ffenders (…) mask their actions and identities as their knowledge of countermeasures increases.”

Patrick Breyer MEP comments:

“Europol’s report confirms the fact that blanket data retention is unsuitable for fighting organised crime because it can easily be circumvented, for example by using anonymisation services. What is needed instead of bulk storage of citizen’s communications meta data are fast, well equipped and targeted investigations.”


The role of Internet Service Providers


In the report, Europol presents Internet Service Providers as service providers for crimes: “Many Internet Service Providers (ISPs) frequently used by criminals do not engage in extensive customer monitoring practices such as Know-Your-Customer (KYC) procedures and storing of customer and metadata (e.g. IP address)”

Patrick Breyer MEP comments:

“Europol places Internet Service Providers under general suspicion and seems to expect them to violate privacy legislation. We have a right to use the Internet anonymously! Targeting ISP’s privacy policies is like generally blaming landlords for domestic violence.
The task and duty of Internet Service Providers in democracies is to enable citizens to communicate securely and confidentially.”


Child grooming


The report finds that “[c]hild sexual exploitation offenders make extensive use of social media to engage with their victims, interacting with them often behind a false identity. (…) Child sexual exploitation offenders groom victims in order to obtain sensitive information that can be then exploited for extortion purposes.”

Patrick Breyer MEP comments:

“In fact Europol’s report rightly underlines the need for better education and training of (potential) victims, especially children and teenagers. Instead of data retention and other means of mass surveillance, we need more competent and better equipped social workers, training young people on perpetrator strategies and how to defeat them, anonymous online counselling, awareness programs, privacy-friendly design of social media platforms and other measures that actually address the
problem.”


Prevent data theft


Addressing the economics of cybercrime Europol finds that “the central commodity of this illicit economy is stolen data”.

Patrick Breyer MEP comments:

“Europol’s report underlines the importance of privacy, anonymity and encryption to protect citizens from identity theft and other crimes. Bulk retention of personal data provokes hacks and leaks. Only data that is not being stored is secure data.”

patrick-breyer.de/en/europol-r…




Dedicato agli amici euroinomani, euro psicopatici, atlantisti sia istituzionali che semplici cittadini. 😉😉😁😁😎😎
Por el culo
youtube.com/watch?v=pyFRDd-XvR…


Buon giorno a tutti quelli che mi sono simpatici 😎😎😎
The Firebirds - Rockabilly Man
youtube.com/watch?v=r3k1CQidsd…



In Cina e Asia – Scambio Xi-Biden: focus su Taiwan, Russia, e tecnologia


In Cina e Asia – Scambio Xi-Biden: focus su Taiwan, Russia, e tecnologia xi biden
I titoli di oggi: Telefonata Xi-Biden, Washington: “Preoccupa la cooperazione con la Russia” Cina, round di visite dal Sud-Est asiatico per rafforzare i rapporti bilaterali nella regione “Sanzioni alla Cina danno per i G7”: il rapporto del think tank americano Myanmar, la Cina tiene due giorni di esercitazioni militari lungo il confine Corruzione, indagato l’ex ministro della Giustizia cinese Telefonata ...

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Arriva a Sigonella “Triton”, il maxi-drone Usa per sorvegliare Europa e Africa


Grazie al nuovo velivolo senza pilota la Marina Usa rafforza la sua capacità di sorveglianza da elevate altitudini. Lungo 14,5 metri e con un’apertura alare di 39,9, il “Triton” potrà operare entro un raggio di 2.000 miglia nautiche dalla base di decollo

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di Antonio Mazzeo

Pagine Esteri, 3 aprile 2024Nuovi maxi-droni a Sigonella per le operazioni di guerra USA in Europa orientale, in Medio Oriente e nel continente africano. La mattina di sabato 30 marzo è atterrato nella stazione aeronavale siciliana un velivolo senza pilota MQ-4C “Triton” di US Navy, nome in codice Triton16. Il volo del drone “multi-intelligence” attraverso l’Atlantico e il Mediterraneo occidentale è stato tracciato dagli analisti indipendenti di Itamilradar.

“Il Triton è giunto in Sicilia direttamente dalla base militare di Mayport (Florida), da dove era decollato il giorno prima alle 19.30, ora italiana”, riporta Itamilradar. “Si tratta del primo dislocamento di questo velivolo nell’area mediterranea e nei prossimi giorni si vedrà dove sarà impiegato e se in particolare effettuerà le stesse missioni che vengono svolte attualmente dai “Global Hawk” ospitati a Sigonella insieme ai droni “Reaper” di US Air Force e ai “Phoenix” del sistema AGS della NATO”. (1)

Il trasferimento in Sicilia del più grande e moderno aereo senza pilota delle forze armate USA arriva a meno di un mese di distanza dall’attivazione nella base siciliana di un distaccamento del VUP-19, lo squadrone speciale di US Navy che coordina le operazioni della nuova classe di droni d’intelligence, con quartier generale nelle Naval Air Station di Jacksonville e Mayport. L’arrivo dei militari del VUP-19 è stato celebrato a Sigonella con una cerimonia ufficiale il 2 marzo 2024, congiuntamente all’inaugurazione del nuovo hangar destinato alle attività di manutenzione e riparazione degli MQ-4C “Triton”. Presenti per l’occasione pure il contrammiraglio Adam Kijek (comandante del Gruppo di pattugliamento e riconoscimento di US Navy) e il viceammiraglio Daniel “Undra” Cheever (comandante delle forze aeronavali della Flotta USA per il Pacifico).

“Questa cerimonia è la dimostrazione che l’Aviazione della Marina militare prosegue negli sforzi di sviluppare nuovi concetti e nuove tecnologie e di integrarli efficacemente nella Flotta navale”, ha dichiarato il viceammiraglio Cheever. “L’MQ-4C Triton sarà una piattaforma fondamentale per il futuro programma di pattugliamento e riconoscimento, con una tecnologia avanzata per il combattimento e per schierare più giocatori in campo”.

Ancora maggiore enfasi è stata espressa dal comandante in capo di NAS Sigonella, il capitano Aaron Shoemaker. “Siamo felici di avere il VUP-19 sul ponte e guardiamo avanti per supportare lo squadrone che rafforzerà le capacità e la rapidità della VI Flotta USA nella sua aerea operativa”, ha spiegato l’ufficiale statunitense. “L’aggiunta del Triton alle funzioni dei sistemi senza pilota di Sigonella è anche una vittoria strategica perché aumenta le capacità dei nostri pattugliatori navali P-8 Poseidon nello svolgere le attività di intelligence, sorveglianza, riconoscimento e targeting in una vasta aerea”. Il capitano Aaron Shoemaker ha infine ricordato il ruolo fondamentale della base siciliana negli scenari di guerra internazionali. “La Naval Air Station di Sigonella assicura il comando e il controllo operativo e il supporto amministrativo e logistico alle forze armate USA e di altri paesi NATO”, ha dichiarato. “La localizzazione strategica di questa installazione militare consente alle forze armate statunitensi e a quelle alleate e partner di operare e rispondere nel modo più appropriato, assicurando la sicurezza e la stabilità in Europa, Africa e nell’area sotto il Comando Centrale USA”. (2)

Una dettagliata descrizione di quelle che saranno le future funzioni operative del drone MQ-4C “Triton” schierato a Sigonella è stata fatta dalla testata specializzata destinata alle forze armate USA, Stars and Stripes. Secondo l’analista-corrispondente Alsion Bath, grazie al nuovo velivolo senza pilota la Marina USA rafforza la sua presenza di “sorveglianza da elevate altitudini” nel continente europeo e in quello africano. “Progettato per complementare il pattugliatore P-8 Poseidon, il Triton può condurre operazioni multi-intelligence così come supportare i centri di telecomunicazione e di ricerca e soccorso”, scrive Bath. “US Navy non ha fatto sapere il numero di addetti assegnati al distaccamento di Sigonella e quanti droni saranno operativi dalla base. Ma con la guerra in Ucraina, le minacce della Russia nel Mari Baltico e gli impatti della guerra tra Israele e Hamas nel Mediterraneo orientale, c’è una maggiore attenzione nel teatro europeo, come non accadeva dalla fine della Guerra fredda. Inoltre, US Navy è partner delle nazioni africane nella lotta contro le milizie estremiste e per proteggere le vie marittime. L’area delle operazioni delle forze navali USA per l’Europa e l’Africa e della VI Flotta copre metà dell’Oceano Atlantico, dall’Oceano Artico alla costa degli Stati Uniti d’America, inclusa tutta l’Europa e la Russia e buona parte dell’Africa”. (3) La Sicilia e Sigonella piattaforme dei droni di guerra a tutto campo, dunque, mentre l’umanità è a un passo dallo scoppio di una Terza guerra mondiale, globale e totale.

Un “gioiello” di guerra targato Nortrop Grumman

Il drone MQ-4C “Triton” è un velivolo a lungo raggio a pilotaggio remoto, basato sulla piattaforma dell’RQ-4 Global Hawk, versione “Block 20”, prodotto dall’industria aerospaziale statunitense Nortrop Grumman. In particolare, rispetto alla versione “madre” entrata in funzione con l’US Air Force, il nuovo drone monta una struttura alare rinforzata per operare in condizioni meteorologiche avverse e resistere maggiormente alla grandine, all’impatto con i volatili, ai fulmini e al ghiaccio.

Lungo 14,5 metri e con un’apertura alare di 39,9, il “Triton” potrà operare entro un raggio di 2.000 miglia nautiche dalla base di decollo, a un’altitudine massima di 18.288 metri e una velocità di crociera di 575 km/h. Il velivolo godrà di un’autonomia di volo tra le 24 e le 30 ore consecutive. Nel corso di una sola missione i sofisticati sensori di bordo dovrebbero rilevare, classificare e tracciare obiettivi marittimi operanti in profondità monitorando fino ad una superficie di quattro milioni di miglia nautiche. Ad oggi, Nortrop Grumman ha consegnato alla Marina militare degli Stati Uniti d’America cinque velivoli senza pilota “Triton”.

L’MQ-4C è stato sviluppato nell’ambito del cosiddetto programma BAMS (Broad Area Maritime Surveillance) con cui US Navy punta a rafforzare la propria superiorità strategica nello svolgimento di missioni prolungate d’intelligence, sorveglianza e riconoscimento (ISR) su vaste regioni oceaniche e costiere, per localizzare e intercettare unità navali di superficie e sottomarini “potenzialmente ostili”. Più specificatamente, il sistema BAMS è stato concepito per “sviluppare le capacità di raccolta e trasmissione delle informazioni a utenti operativi e tattici” (sottomarini a capacità e propulsione nucleare, portaerei, gruppi di volo, ecc.), operando in stretto collegamento con il Global Information Grid (GIG), il network informativo del Pentagono. (4)

Il programma di progettazione e produzione del “Triton” è stato avviato da Nortrop Grumman nel 2010 e tre anni più tardi è stato costituito lo squadrone VUP-19 di US Navy. Il primo test di volo del nuovo drone è stato effettuato il 18 settembre 2014: il prototipo navigò a 15.000 metri d’altitudine per undici ore consecutive dallo stabilimento Northrop Grumman di Palmdale, California fino alla stazione aeronavale di Patuxent River, Maryland, distante 6.090 km, seguendo una rotta prefissata sulla frontiera tra Stati Uniti e Messico.

Nonostante il Naval Air Systems Command (NAVAIR) degli Stati Uniti d’America avesse assicurato che la capacità operativa iniziale del sistema a pilotaggio remoto sarebbe stata raggiunta entro il 2017, a causa di alcuni problemi tecnici e progettuali, L’MQ-4C poté essere impiegato sperimentalmente solo a partire del maggio 2020. Successivamente due esemplari furono dislocati nella base aerea “Andersen” a Guam (la più grande isola della Micronesia) per operare a supporto della VII flotta aeronavale USA nell’Indo-Pacifico. (5)

Per la certificazione di “avvenuto raggiungimento della capacità operativa iniziale” da parte dell’MQ-4C “Triton” si è dovuto attendere invece il 15 settembre 2023. “Da oggi i comandanti saranno in grado di sfruttare appieno la potente suite di sensori di Triton per rilevare e scoraggiare potenziali avversari in tutto il mondo”, ha dichiarato Rho Cauley Bruner, direttore del programma “Triton” di Northrop Grumman, senza però spiegare le ragioni del ritardo accumulato in questi anni. (6)

Non è andata meglio a Sigonella: la scelta dell’installazione siciliana come FOB – Forward Operation Base (base operativa avanzata) del sistema aereo senza pilota MQ-4C “Triton” era stata formalizzata dal Dipartimento della difesa USA il 2 febbraio 2014 con la richiesta al Congresso di autorizzare per l’anno fiscale 2016 la spesa di 102.943.000 dollari per costruire a NAS Sigonella gli hangar e una serie di infrastrutture di supporto per i nuovi velivoli senza pilota e per i pattugliatori P-8A “Poseidon”. Al tempo si prefigurò il completamento delle opere nel luglio 2018 e l’arrivo dei primi droni entro il giugno 2019.

Il programma “Triton” ha visto la costruzione a Sigonella di un hangar in acciaio a quattro scomparti per il ricovero dei velivoli (superficie 6.626 m2); una struttura d’appoggio con relativi spazi amministrativi e di manutenzione; un magazzino di 638 m2 per lo stoccaccio delle attrezzature; un’area per lo stazionamento dei droni direttamente connessa con il parcheggio e le piste di volo; una facility adiacente all’hangar che ospita i sistemi di comando e controllo dei droni; una torre radar e telecomunicazioni. (7)

Note

  1. itamilradar.com/2024/03/30/une…2
  2. https://www.dvidshub.net/news/465187/vup-19-welcomed-nas-sigonella-celebrates-new-mq-4c-triton-hanga3
  3. stripes.com/branches/navy/2024…4
  4. antoniomazzeoblog.blogspot.com…5
  5. seapowermagazine.org/navy-scal…6
  6. aviation-report.com/drone-mq-4…
  7. agoravox.it/Grandi-opere-a-Sig…

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pagineesteri.it/2024/04/03/var…



Kim Jong-un complica "l’amicizia senza limiti” tra Cina e Russia


Kim Jong-un complica kim jong-un russia
Il 28 marzo la Russia ha posto il veto al Consiglio di Sicurezza dell’Onu decretando lo scioglimento del gruppo di esperti incaricato di monitorare il rispetto delle sanzioni internazionali comminate alla Corea del Nord. La Cina è stata l’unico paese ad astenersi dal voto. Cautela che dimostra la complessità del rapporto con Pyongyang Il 28 marzo la Russia ha posto ...

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You Can Now Follow President Biden on the Fediverse


Joe Biden's official account is now connected to the Fediverse, thanks to Threads. We'll see if anything comes of it. The post You Can Now Follow President Biden on the Fediverse appeared first on We Distribute. https://wedistribute.org/2024/04/presiden

In a surprising first, Joe Biden’s social media team enabled Fediverse integration on his Threads account today. For now, the integration is a minor gesture, as it’s only a one-way connection from Threads to the Fediverse.

14179551As viewed from Mastodon.

That being said, the implications make for a pretty big deal: Joe Biden is the first US President to federate with the rest of the network. Even though Donald Trump is on Truth Social, which is based on Mastodon, the backend has never actually federated with another server.

You can follow President Biden and the White House below:


Government Fedi


Over the last few years, a number of governments and officials looked to the Fediverse as the base of their online social presence. The European Union notably offers official Mastodon and PeerTube servers for followers to connect with, and the Dutch government officially uses Mastodon as well.

People familiar with the RSS publishing format may find it helpful to think of Fediverse as “Really Simple Social Syndication”. Similar to RSS an agency can publish subscribable feeds, but with the added bonus of social interaction with citizens and stakeholders.

In effect, this combines the deliverability and reach of email with the personalisation and device-alerting capabilities of social media apps.
IFTAS

Some organizations, such as IFTAS, have begun advocating towards governments currently on Twitter, Instagram, and Facebook to move over. It’s still an emerging part of the network, and definitely will take some time for more organizations to set foot over here. Still, it’s a promising development and will hopefully get more public officials to think about connecting to the Fediverse.

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GAZA. Raid aereo uccide 7 operatori umanitari della World Central Kitchen


Il convoglio è stato colpito mentre tornava da Deir Al Balah dove si era recato per coordinare la distribuzione degli aiuti umanitari arrivati ieri via mare da Cipro. L'articolo GAZA. Raid aereo uccide 7 operatori umanitari della World Central Kitchen pr

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AGGIORNAMENTI

ORE 14.30

Netanyahu ammette responsabilità Israele: abbiamo colpito involontariamente operatori Wck

Per il premier israeliano Netanyahu l’uccisione dei sette operatori umanitari della Ong World Central Kitchen sarebbe stato un “tragico caso”. “E’ stato un tragico caso in cui le nostre forze hanno colpito senza intenzione gente innocente”, ha detto, “Questo succede in guerra e apriremo un’indagine. Siamo in contatto con i governi coinvolti e faremo di tutto per assicurare che questo non accada più”.

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della redazione

Pagine Esteri, 2 aprile 2024 – Un bombardamento aereo ha ucciso nella notte 7 operatori umanitari, 6 stranieri e un palestinese, della Ong ispano-americana World Central Kitchen che si occupa della distribuzione di cibo e pasti alla popolazione civile di Gaza. L’attacco è avvenuto poche ore dopo che il gruppo aveva ricevuto un nuovo carico di cibo lungo la rotta marittima tra Cipro e Gaza (Operazione Safeena).

14170213
Due dei volontari uccisi dal raid aereo

I corpi delle vittime sono stati portati all’ospedale Al Aqsa di Deir Al Balah. Un filmato in rete mostra i corpi di alcuni dei morti che indossano giubbotti antiproiettile con il logo dell’organizzazione benefica. Israele in tarda mattinata ha riconosciuto ufficialmente la sua responsabilità. Il portavoce militare ha comunicato che “sono in corso indagini sul tragico incidente”.

“Questa è una tragedia. Gli operatori umanitari e i civili non dovrebbero mai essere un bersaglio. Mai!”, ha detto in una nota la portavoce della WCK, Linda Roth.

Mahmoud Thabet, un paramedico della Mezzaluna Rossa palestinese che faceva parte della squadra di soccorso che ha portato i corpi all’ospedale, ha detto all’Associated Press che i volontari erano in un convoglio di tre auto che era stato nel nord per organizzare la distribuzione degli aiuti appena arrivati via mare ​​e che stava tornando a Rafah, nel sud. La WCK opera i suoi spostamenti in costante coordinamento con le autorità militari israeliane.

Tre navi umanitarie organizzate dalla WCK e dagli Emirati provenienti da Cipro sono arrivate ieri a Gaza con 400 tonnellate di cibo e generi di prima necessità. Si tratta della seconda spedizione ricevuta dalla Ong, fondata dallo chef Josè Andrès.

“Questa è una tragedia umana che non sarebbe mai dovuta accadere, è del tutto inaccettabile e l’Australia cercherà di assumersi le proprie responsabilità”, ha commentato il primo ministro australiano Anthony Albanese in una conferenza stampa. Albanese ha affermato che i civili innocenti e coloro che svolgono attività umanitaria devono essere protetti e ha ribadito la sua richiesta per un cessate il fuoco a Gaza insieme a maggiori aiuti per coloro che soffrono di “enormi privazioni”.

Gli Stati Uniti hanno chiesto a Israele di indagare rapidamente sull’accaduto. Pagine Esteri

Leggi il comunicato diffuso dalla World Central Kitchen

wck.org/news/gaza-team-update

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Tigray, la minoranza etnica di Irob è ancora sotto occupazione eritrea


In Tigray, stato regionale del’ Etiopia settentrionale, ai confini con l’Eritrea, tra il novembre 2020 e il novembre 2022 si è combattuto una guerra genocida in cui le stime parlano di 800.000 persone di origini tigrine uccise, 120.000 donne di ogni età e

In Tigray, stato regionale del’ Etiopia settentrionale, ai confini con l’Eritrea, tra il novembre 2020 e il novembre 2022 si è combattuto una guerra genocida in cui le stime parlano di 800.000 persone di origini tigrine uccise, 120.000 donne di ogni età e ceto sociale stuprate come arma di guerra, distruzione e saccheggi. Nel novembre 2022 viene firmato l’accordo di cessazione ostilità a Pretoria tra governo etiope e membri del TPLF – Tigray People’s Liberation Front.

Un video scioccante (segue traduzione testuale in italiano) proveniente dal distretto #Irob violentemente occupato, Zona Orientale del Tigray , conferma solo ciò che già sappiamo: il regime eritreo sta imponendo una falsa identità eritrea agli residenti della minoranza etnica di Irob con la negazione degli aiuti e dei servizi essenziali e minacciando costrizione al servizio militare nazionale obbligatorio in Eritrea (noto come programma di schiavitù a tempo indeterminato) poiché territori annessi con la forza all’Eritrea. Il video è stato girato in una località chiamata Alakalo, presso Masi-Dage (scuola media) ad Adgadi-Are/Edalgeda (sottodistretto settentrionale di Irob).

youtube.com/embed/NFYyUh-wCu4?…

Ecco la traduzione del video in tigrino:

“Come eritrei, anche voi dovete sostenere la lotta degli eritrei e del governo eritreo. Siamo tutti eritrei; non c’è distinzione tra te e noi.

Tutti gli eritrei devono sapere che il governo eritreo è stato costretto ad affrontare la lotta e la sofferenza che sta affrontando; non aveva alcun desiderio di prendervi parte.

Weyane (TPLF – Tigray People’s Liberation Front) è un agente; non ha la forza di sfidare il governo eritreo. Sia nel passato (guerra etio-eritrea 1998/2000) che nel presente, sta eseguendo gli ordini di altre forze che lo sostengono.

La lotta del popolo e del governo dell’Eritrea è anche la vostra lotta. Dovresti esserne orgoglioso. Dovresti capire che il governo eritreo sta vincendo sopportando tutte le sanzioni e le sfide non contro il TPLF ma contro il mondo.

Dovresti esserne orgoglioso se sei eritreo.

Un uomo anziano ha detto: “Noi (il popolo di Irob) ci siamo abituati alla democrazia illimitata sotto la guida del TPLF. Ora ci stai dicendo che siamo sotto la tua amministrazione. Ma non sarai in grado di tollerare i nostri modi”.
Questo discorso è ciò che continua ad essere propagato. Quando camminiamo su questa terra di martiri, la camminiamo dolcemente. Ma ciò che sta arrivando da questo lato (TPLF) è davvero spregevole. Siete persone. Ma questo è territorio eritreo. Se siete eritrei dovete difendervi da ciò che arriva dall’altra parte e collaborare con l’esercito eritreo.

Ciò che viene riferito è che non c’è nessuno dell’Irob che fornisca informazioni o collabori con l’esercito eritreo. Lo indagheremo.

Inoltre si dice che gli Irob, pur considerandosi eritrei, hanno dei disaccordi con il governo eritreo per quanto riguarda gli aiuti umanitari e il servizio nazionale. Ma se siete eritrei, che vi piaccia o no, dovrete affrontare le cose che ogni eritreo sperimenta.

Durante la lotta armata, i combattenti che si sono uniti alla lotta eritrea da Irob hanno compiuto il loro dovere nazionale e sono stati martirizzati. Sebbene, durante la guerra, la terra (di Irob) possa, in momenti diversi, essere passata di mano tra l’Eritrea e il TPLF, voi sapete che i vostri figli e fratelli hanno pagato sacrifici per l’Eritrea durante la lotta armata.

Se c’è qualcuno che crede di essere etiope, il governo eritreo non costringerà nessuno a rimanere qui. Ma questo territorio appartiene all’Eritrea. E gli eritrei risiedono sul territorio eritreo. E gli eritrei devono rispettare il dominio eritreo come gli altri popoli (eritrei). Se c’è la carestia, dovresti morire di fame come tutti gli altri. Se arrivano alcuni chicchi, li dividi con loro e vivi così. Non ci sarà alcuna preferenza.

Per quanto riguarda la sicurezza in particolare, ha prevalso l’illegalità. Vengono da Adigrat e qui trascorrono la notte; partono da qui e trascorrono la notte a Senafe. E tu non ci riferisci questo. A meno che tu non fornisca informazioni, il servizio sociale che hai richiesto non verrà fornito. Se difendete la vostra Patria (Eritrea) e il vostro territorio, vi sarà fornito un servizio sociale adeguato perché potrà continuare a preservare la sua pace. Se non collabori, però, le tue richieste non verranno soddisfatte. Quindi, chi soffrirà? Sei tu che soffrirai.

Ognuno deve mettere in sicurezza il proprio territorio. Se assistono a un movimento inappropriato (devi segnalarlo). Operatori sanitari e soldati, che non sono originari di questa zona, sono di stanza qui per 24 ore lasciando dietro di sé la famiglia e il matrimonio. Questo per soddisfare le vostre esigenze di salute e sicurezza.

Sono i nativi che conoscono i punti attraverso i quali i nemici potrebbero intrufolarsi. Anche se un’intera brigata dovesse essere schierata qui, senza la vostra collaborazione, non sarebbe possibile portare a termine il lavoro.
Anche se tuo fratello dovesse venire da Adigrat, qualunque sia lo scopo della sua visita, devi segnalarlo all’organismo competente. Non verrà giustiziato o ferito. Verrà indagato e trattato solo in conformità con lo scopo della visita.

Se vai ad Adigrat per ricevere aiuti e fornire informazioni riservate ma ritorni qui e quando ti viene richiesto di fornire informazioni su ciò che hai visto lì, dici di non aver visto nulla, la tua [non udibile/fedeltà?] è con il TPLF.

Non c’è differenza tra te e noi. Siete eritrei. Vi trattiamo come gli eritrei ad Adi-Kuala e Senafe, soprattutto da quando è stata istituita l’amministrazione. Ma bisogna rispettare le regole del Paese”


NOTA: Alakalo è lo stesso luogo in cui nell’aprile 2017 la fondazione italiana Butterfly aveva finanziato ed inaugurato un pozzo per l’acqua per la comunità locale di Irob.

youtube.com/embed/qRPuvh6uutQ?…


FONTE: twitter.com/IrobAnina/status/1…


tommasin.org/blog/2024-04-02/t…

#Irob


The Brightest Room - Omonimo


Nel caso dei Brightest Room, dei quali ho avuto la fortuna di seguire la crescita artistica, si può, con cognizione di causa, parlare di questo nuovo lavoro come quello della completa maturità. I nostri non sono certamente dei novellini e nei dieci pezzi di  Brightest Room dimostrano di aver ascoltato tanta musica e di averla assimilata e fatta propria nel migliore dei modi.

iyezine.com/the-brightest-room…

@Musica Agorà

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Alan Raul, Founder of Sidley Austin’s Privacy and Cybersecurity Law Practice Elected FPF’s New Board President 


FPF Founder Christopher Wolf and Board Chair steps down after 15 years of service FPF is pleased to announce Alan Raul, former Vice Chairman of the Privacy and Civil Liberties Oversight Board, has been elected to serve as President and Chair of the organi

FPF Founder Christopher Wolf and Board Chair steps down after 15 years of service

FPF is pleased to announce Alan Raul, former Vice Chairman of the Privacy and Civil Liberties Oversight Board, has been elected to serve as President and Chair of the organization’s Board of Directors. Raul succeeds Christopher Wolf, founding Board President and founder of FPF, who is stepping down after a foundational and impactful tenure spanning 15 years.

Wolf, a pioneer in Internet and privacy law, is Senior Counsel Emeritus of Hogan Lovells’ top-ranked Privacy and Cybersecurity practice. As a leading attorney with the firm, he co-founded and led the development of the practice for over a decade, advising and shaping the thinking of Internet free speech, hate speech, and the parameters of government access to stored information. Wolf will continue as a member of FPF’s Board of Directors throughout this year before stepping down.


“In 2008, when I founded the Future of Privacy Forum, our vision was that it would be a place where we could advance the responsible use of data while respecting individual privacy,” Wolf said. “We believed that if dedicated technologists, policymakers, industry groups, and advocates focused on advancing privacy in a manner that businesses can achieve, we could strike a balance between consumer privacy and personalization that enables greater innovation for all.”

FPF flourished under Wolf’s guidance, becoming instrumental in steering collaborative and innovative efforts to address the complexity of the data-driven world. The organization regularly publishes substantive policy papers and reports tracking and analyzing data protection developments in different jurisdictions worldwide. Since launching, FPF has expanded its offices to Europe, Tel Aviv, and the Asia Pacific region and convened numerous international events, including the Brussels Privacy Symposium, now in its 7th year and first annual Japan Privacy Symposium.

Wolf’s dedication has not only set a high benchmark for leadership but also has helped regulators, policymakers, and staff at data protection authorities better understand the technologies at the forefront of data protection law. FPF will honor and celebrate Wolf’s contributions to the privacy sector and FPF during his tenure at their 2024 Advisory Board Meeting’s Opening Night Reception on June 5.

“In my experience in leading privacy and cybersecurity law and research, I’ve come to recognize the qualities that make a dedicated privacy trailblazer,” Wolf said. “Alan Raul shares my commitment to fostering a thriving, diverse privacy landscape that advances responsible data practices and technological innovation. His values align with the needs of FPF, and I am confident

he will work tirelessly with integrity and dedication to build on the successes of recent years and take on new challenges.

Raul has served on FPF’s board for eight years and is the founder and, for 25 years, the leader of Sidley Austin LLP’s highly-ranked Privacy and Cybersecurity Law practice. He is currently Senior Counsel at Sidley. Raul brings his breadth of knowledge in global data protection and compliance programs, cybersecurity, artificial intelligence, national security, and Internet law. He is also currently a member of the Technology Litigation Advisory Committee of the U.S. Chamber of Commerce Litigation Center. Raul is also a Lecturer in Law at Harvard Law School, where he teaches Digital Governance and Cybersecurity.


“I’m thrilled to take on this role and continue working to advance responsible data practices and safeguard individual privacy rights,” Raul said. “By leveraging my experience in advising global compliance programs and navigating complex regulatory landscapes, I hope I can contribute meaningful insights to the Board of Directors and effectively guide the direction of FPF’s work as we continue to grow globally as well as meet the new challenges and opportunities in the era of Artificial Intelligence.”

Olivier Sylvain and George Little also join FPF’s Board of Directors as two new members to serve. Sylvain is a Professor of Law at Fordham University and a Senior Policy Research Fellow at Columbia University’s Knight First Amendment Institute, where his research has focused on information and communications law and policy. Sylvain served as Senior Advisor to the Chair of the Federal Trade Commission from 2021 to 2023. Little is a partner at the Brunswick Group specializing in crisis communications, cybersecurity, reputational, and public affairs matters. Little co-chairs the firm’s Global Cybersecurity, Data & Privacy Practice, pulling from his experience working in the highest levels of the national security and defense community and the private sector.

Sylvain and Little join the ranks of recently named board members, including Tom Moore, ​​recently retired as AT&T’s chief privacy officer; Jane Horvath, partner at Gibson, Dunn & Crutcher, LLP and former Chief Privacy Officer of Apple; and Theodore Christakis, Professor of International, European and Digital Law at University Grenoble Alpes (France), Director of the Centre for International Security and European Law (CESICE), and Director of Research for Europe with the Cross-Border Data Forum. FPF’s distinguished new Directors join other privacy luminaries on our Board of Directors – namely, Anita Allen, Debra Berlin, Danielle Citron, Mary Culnan, David Hoffman, Agnes Bundy Scanlan, and Dale Skivington.


“It’s been a pleasure getting to work with Chris Wolf and seeing the vision we had for FPF as a hub for privacy education and research develop over the years and grow into the leading institution it is today,” said Jules Polonetsky, CEO of FPF. “I am confident in Alan’s ability to lead the board to greater heights and continue informing the organization’s future work.”


Composed of leaders from industry, academia, and civil society, the input of FPF’s Board of Directors ensures that FPF’s work is expert-driven and independent of any stakeholders.

About Future of Privacy Forum (FPF)
The Future of Privacy Forum (FPF) is a global non-profit organization that brings together academics, civil society, government officials, and industry to evaluate the societal, policy, and legal implications of data use, identify the risks and develop appropriate protections. FPF believes technology and data can benefit society and improve lives if the right laws, policies, and rules are in place. FPF has offices in Washington D.C., Brussels, Singapore, and Tel Aviv. Follow FPF on X and LinkedIn.


fpf.org/blog/alan-raul-founder…



Full chat control proposal leaked: attack on digital privacy of correspondence and secure encryption


The French news service contexte.com has today published the latest Belgian Presidency’s proposal for introducing indiscriminate chat control scanning of private messages for illegal content. The proposal covers the entire … https://www.patrick-breyer.de

The French news service contexte.com has today published the latest Belgian Presidency’s proposal for introducing indiscriminate chat control scanning of private messages for illegal content. The proposal covers the entire regulation and is therefore ready for endorsement. The proposal is to be discussed tomorrow in a Council law enforcement working party. The political points of contention will then be decided in COREPER in order to adopt the position by June.

The leaked proposal shows that the core of the EU Commission’s extreme initial proposal is to be retained unchanged, warns MEP and most prominent opponent of chat control Patrick Breyer (Pirate Party):

“As the Council’s legal service has confirmed, the latest move does not change the nature of detection orders. Millions of private chats and private photos of law-abiding citizens are to be searched and leaked using flawed technology, without them being even remotely connected to child sexual abuse – this destroys our digital privacy of correspondence. Despite lip service being paid to encryption, client-side scanning is to be used to undermine previously secure end-to-end encryption in order to turn our smartphones into spies – this destroys secure encryption.

Now is the time to take to the barricades in favour of privacy and secure encryption, because EU governments that have been critical so far are praising the repackaged plans, which means that the blocking minority no longer stands. Not even a written opinion of the Council’s legal service on this obvious violation of fundamental rights has been requested, it seems.

If the EU governments actually go into trilogue negotiations with this radical position, experience shows that the Parliament risks gradually abandoning its initial position behind closed doors and agreeing to bad and dangerous compromises that fundamentally put our online security at risk.”

In detail Breyer criticises the proposed text as follows: „Limiting bulk chat searches to ‘high-risk services’ is meaningless because every communication service is misused also for sharing illegal images and therefore has an imminently high risk of abuse. Ireland – one of the strongest proponents of chat control – would be classifying the major services. In any case, the service used is no justification for searching the private chats of millions of citizens who are not even remotely connected to any wrongdoing.

Informing law enforcement only of repeat hits is also meaningless, as falsely flagged beach pictures or consensual sexting rarely involve just a single photo. The EU Commissioner for Home Affairs has herself herself stated that three out of four of the disclosed chats and photos are not actionable for the police. These algorithms and hash databases are totally unreliable in distinguishing legal from illegal content.”

Breyer’s information portal and document archive on the proposal: chatcontrol.eu


patrick-breyer.de/en/full-chat…



ISRAELE. Knesset approva legge per chiudere al Jazeera. L’emittente: “è un attacco alla libertà di stampa”


Per Benyamin Netanyahu è un "canale terrorista". La tv qatariota respinge le accuse e denuncia una campagna israeliana "fatta di bugie e calunnie". L'articolo ISRAELE. Knesset approva legge per chiudere al Jazeera. L’emittente: “è un attacco alla libertà

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della redazione

Pagine Esteri, 2 aprile 2024 – Benyamin Netanyahu è pronto a mettere al bando l’emittente televisiva qatariota al Jazeera, dopo l’approvazione da parte della Knesset di un provvedimento che gli concede il potere di bloccarne le trasmissioni nel Paese. “Al Jazeera” secondo il premier israeliano è un “canale terrorista” che istigherebbe “all’odio”.

Il provvedimento ieri è stato approvato con 71 voti a favore e dieci contrari. I media israeliani hanno riferito che il primo ministro aveva richiesto che la legge venisse approvata in tempi rapidi per poter chiudere subito le trasmissioni dell’emittente panaraba.

Le relazioni tra Israele e “al Jazeera” sono peggiorate due anni fa, quando una corrispondente palestinese con passaporto statunitense dell’emittente televisiva, Shireen Abu Akleh, è uccisa durante una operazione militare israeliana in Cisgiordania.

Al Jazeera ha replicato denunciando quella che ha definito come una “campagna frenetica” di Netanyahu, fatta, afferma l’emittente, di bugie “pericolose” e “ridicole”. “Netanyahu non è riuscito a trovare alcuna giustificazione da offrire al mondo per i suoi continui attacchi ad Al Jazeera e alla libertà di stampa se non quella di presentare nuove bugie e calunnie incendiarie contro la rete e i diritti dei suoi dipendenti”, scrive la redazione di Al Jazeera in un comunicato. La testata giornalistica con sede a Doha ha accusato Netanyahu di “calunnie incendiarie contro la rete e i diritti dei suoi dipendenti”.

“Al Jazeera ribadisce che tali accuse diffamatorie non ci impediranno di continuare la nostra copertura coraggiosa e professionale, e si riserva il diritto di perseguire ogni passo legale”, ha affermato, aggiungendo di ritenere il primo ministro israeliano responsabile della sicurezza del suo staff e della sicurezza del suo personale nel mondo “a seguito della sua istigazione con false accuse”.

La portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre ha detto che la mossa israeliana per chiudere Al Jazeera è “preoccupante”. “Gli Stati Uniti sostengono il lavoro di fondamentale importanza dei giornalisti in tutto il mondo e questo include coloro che riferiscono del conflitto a Gaza”, ha detto Jean-Pierre. Pagine Esteri

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L'articolo ISRAELE. Knesset approva legge per chiudere al Jazeera. L’emittente: “è un attacco alla libertà di stampa” proviene da Pagine Esteri.



Per la resurrezione non temiamo il futuro


La resurrezione rivoluziona le nostre esistenze e la società. Per questo è negata e travisata e ridotta a un “forse” sbiadito, anche a volte nelle chiese.
Invece è la potenza di Dio in azione, che ci mostra come Egli non sia dalla parte dei poteri di morte di questo mondo, che Egli è veramente il Creatore e sostenitore di questo Creato.
Ecco, è la resurrezione di Gesù Cristo che apre al futuro, all’azione, al non rassegnarsi, ad aprire una pagina nuova anche in questo tempo così caotico e senza buone prospettive. E dunque noi annunciamo il Vivente, Colui che era che è e che viene, per parlare di speranza a chi teme il futuro, di giustizia a chi soffre l’ingiustizia, per annunciare verità e vita a chi è nella sofferenza e nel dolore.


Oggi è la Giornata mondiale per la Consapevolezza sull'Autismo, istituita nel 2007 dall'Assemblea Generale dell'ONU. Anche quest’anno il Palazzo dell'Istruzione si è illuminato di blu per celebrare questa ricorrenza.


Rifiuti senza confini. Il progetto UNWASTE per combattere il traffico illecito


## .
Le reti criminali traggono profitto dal traffico illegale di rifiuti, che è un crimine altamente lucrativo. #UNODC (l’Agenzia dell’ONU contro il crimine globale) combatte il traffico di rifiuti attraverso una guida legislativa (reperibile qui => sherloc.unodc.org/cld/uploads/…), il Programma denominato “CCP” ed il progetto #Unwaste. A ben vedere, affrontare il traffico illecito di rifiuti è parte degli sforzi in atto di mitigazione del clima.

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Da un punto di vista penale, la criminalizzazione il traffico di rifiuti e relativi reati significa: stabilire reati fondamentali come il traffico di rifiuti, la frode dei documenti e l'associazione criminale; affrontare anche i reati connessi, come il riciclaggio di denaro e la corruzione.
Con riguardo invece alle misure preventive, l'UNODC ha posto in campo il progetto Unwaste, mettendo insieme rappresentanti dell'Unione europea e dell'Asia sudorientale per discutere le misure necessarie. Durante un viaggio di studio di quattro giorni a Bruxelles, Belgio e Rotterdam, Paesi Bassi all'inizio del 2024, i rappresentanti hanno identificato azioni e raccomandazioni comuni per migliorare la cooperazione per prevedere e combattere il traffico di rifiuti dall'UE a Indonesia, Malesia, Thailandia e Vietnam. La visita è il seguito di un precedente viaggio di studio a Bruxelles, Belgio e Genova, Italia nel 2022. "Le discussioni durante questo viaggio di studio sono fondamentali per creare un quadro completo del traffico di rifiuti tra le due aree, e anche spiegare le regole di ogni partner in modo che le politiche dell'UE e del sud-est asiatico siano meglio comprese e applicate. Tali sforzi sono cruciali per proteggere l'integrità delle economie circolari", ha dichiarato Julien Garsany, rappresentante dell'Ufficio di collegamento dell'UNODC di Bruxelles. Un totale di 44 rappresentanti e delegati delle agenzie governative nelle due regioni, dei servizi e delle agenzie della Commissione Europea e delle organizzazioni internazionali hanno partecipato all'evento, che si è concentrato sulla promozione di una partnership trasparente e lo scambio tra tutte le parti della filiera dei rifiuti.
Sulla base delle prospettive nazionali e dei risultati del progetto Unwaste, i partecipanti hanno concordato sulla necessità di una maggiore cooperazione per garantire che le spedizioni di rifiuti siano conformi alle esigenze dei paesi di origine e di destinazione. "È giunto il momento di coordinare gli sforzi internazionali per promuovere un'economia circolare. I principi della giustizia, della conformità e delle pratiche di gestione ecologiche devono essere rispettati. Pertanto, gli sforzi per combattere il traffico di rifiuti illegali richiedono una significativa cooperazione tra varie agenzie tra le parti per garantire che il movimento transfrontaliero dei rifiuti segua la legge internazionale e nazionale", ha osservato il dott. Norhazni Binti Mat Sari, vicedirettore generale del Dipartimento dell'Ambiente della Malesia. I rappresentanti hanno presentato i loro risultati, sfide e aspetti critici che richiedono la cooperazione, ponendo le basi per una ulteriore collaborazione. Per esempio, sono stati evidenziati i legami tra il traffico di rifiuti e l'economia circolare, nonché il modus operandi di attori criminali insieme alle riforme regolamentari messe in atto per affrontare il traffico di rifiuti.

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Una sessione dell’incontro è stata ospitata dall’Ufficio antifrode dell’UE (#OLAF), e si è concentrato sul miglioramento della cooperazione tra le autorità competenti delle due regioni. "Stiamo affrontando lo stesso nemico con una capacità elevata per lavorare facilmente attraverso i confini, quindi è fondamentale avere un evento come questo. Gli agenti nei porti dell' #UE non possono conoscere i regolamenti in ogni paese di destinazione, ma una rete può essere costruita attraverso questo tipo di evento in modo che ogni lato possa raggiungere l'altro e condividere le informazioni sulle regole e i requisiti", ha dichiarato Ernesto Bianchi – Direttore delle Entrate e Operazioni Internazionali, Investigazioni e Strategia presso l'OLAF. Nella circostanza l’Agenzia delle dogane e dei monopoli italiana (#ADM), rappresentata dall’ufficio di Genova 2, ha illustrato l’esperienza di indagine acquisita nei terminal portuali genovesi negli ultimi anni per il contrasto del fenomeno delle esportazioni illegali di rifiuti, con ben 413 notizie di reato comunicate all’Autorità giudiziaria tra il 2017 e il 2021. Sono due i filoni principali d’indagine portati avanti dai funzionari delle dogane genovesi in questi anni: l’esportazione non autorizzata di materiale plastico di scarto, rottami metallici e rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche verso paesi del medio e dell’estremo oriente e l’esportazione di cospicui carichi di batterie usate al piombo e parti auto (anche oggetto di furto) contaminate da oli minerali, indirizzate verso paesi dell’Africa sub-sahariana come Senegal, Ghana e Burkina Faso.

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I risultati, con il 99% dei seggi scrutinati, ( secim.aa.com.tr/) segnano un vero e proprio crollo alle elezioni amministrative di AK, il partito di Erd


Examining Novel Advertising Solutions: A Proposed Risk-Utility Framework


This week, the Future of Privacy Forum released Advertising in the Age of Data Protection: Background for a Proposed Risk-Utility Framework for Novel Advertising Solutions (v 1.0), which will be open for Public Comment until May 26, 2024. The digital adve

This week, the Future of Privacy Forum released Advertising in the Age of Data Protection: Background for a Proposed Risk-Utility Framework for Novel Advertising Solutions (v 1.0), which will be open for Public Comment until May 26, 2024.

  • Download the Proposed Risk-Utility Framework HERE
  • FPF welcomes public comments until May 26, 2024


The digital advertising industry is in the midst of a sea change. Around the world, privacy regulators have become far more critical of mainstream advertising business models. Both lawmakers and enforcers of existing laws are now more focused on strengthening individual privacy rights and specifically preventing many of the harms associated with the use of personal information in advertising. Meanwhile, large platforms such as Apple, Google, and Microsoft have taken significant steps in recent years to limit access to advertising-related data about their users through efforts like App Tracking Transparency (ATT), Intelligent Tracking Prevention (ITP), and an ongoing process to deprecate third party cookies in Google Chrome. Each change has ripple effects throughout the economy, changing the way advertisers do business and often impacting other social values.

In reaction to these regulatory and platform pressures, businesses are actively seeking new tools and solutions to maintain identity and addressability, or to provide greater privacy safeguards, ideally (in their view) doing so while sustaining as much business utility as possible. Many solutions involve privacy-enhancing technologies (PETs), while others involve a significant shift in business models, such as a return to contextual advertising, the use of solely first-party data, or a shift to client-side processing.

The goal of this Risk-Utility Framework and its associated Background (“Advertising in the Age of Data Protection”) is to provide a comprehensive rubric for navigating the many tradeoffs inherent in the evolving digital advertising landscape and the technology it is built upon. We do not assign values to each aspect of utility, risk, or social impact, but rather aim to holistically identify the many factors relevant for a policymaker or privacy leader to evaluate the impact of a given digital advertising proposal, solution, or system.

Download the Risk-Utility Framework HERE.


fpf.org/blog/examining-novel-a…



Perché molti civili palestinesi muoiono nonostante la precisione degli attacchi israeliani? Quanti ne stanno effettivamente morendo secondo fonti attendibili?

precisione? ma se gli israeliani hanno ucciso essi stessi degli ostaggi… come minimo se lo scopo era recuperare gli ostaggi hanno scelto le forze sbagliate… ma sappiamo tutti che l'attacco palestinese era previsto, la reazione deliberata, e che è tutto programmato da 50 anni. lo scopo è non dover rimanere nei confini assegnati dall'onu nel 1948. e in pratica togliere ai palestinesi anche il resto della terra che ancora hanno. allo stato di israele non servono relazioni normalizzate con i palestinesi perché impedirebbero loro ulteriori espansioni. la terra che hanno avuto non basta loro e comunque non sono disposti a condividerla con chi adesso ci vive. per loro era tutta di diritto loro.. si fotta l'ONU. Neppure l'onu ha accesso alle zone "contese", e questo significa che dovrebbe bastare la parola israeliana per dirti quello che avviene li da 50 anni.

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io non ho *mai* ricevuto nessun messaggio #ITalert

intorno a me è stato tutto uno squillare, in almeno due occasioni, in ufficio. Nonostante gli abbondanti preavvisi, questo squillo generalizzato ha sempre finito per creare anche un po' di allarme.

Io mi sono però allarmato per il motivo opposto: non ho mai ricevuto nessuno dei messaggi di test. Tra la prima e la seconda occasione ho anche cambiato operatore. Possibile che il mio cellulare non sia, per qualche motivo, "compatibile"? Esiste un modo per essere certi che lo riceverò anch'io, nel caso non si tratti di un test ma di un'emergenza reale?

Unknown parent

friendica (DFRN) - Collegamento all'originale
J. Alfred Prufrock

eh, un po' sì
comunque vorrei capire un po' meglio come funziona

nel sito istituzionale leggo che

Sebbene non sia necessario scaricare alcuna App per ricevere i messaggi IT-alert, in alcuni casi potrebbe essere necessaria una preventiva verifica della configurazione del dispositivo come nel caso sia stato effettuato il ripristino di un back up o se si sta utilizzando una vecchia versione del sistema operativo.

La "verifica della configurazione" è esattamente quella che vorrei fare, se fosse chiarito anche cosa andrebbe verificato 😅

Unknown parent

friendica (DFRN) - Collegamento all'originale
J. Alfred Prufrock
Sì, Android
anch'io fermo alla 9, purtroppo


un "pacifista" moderno, dovrebbe farsi un bel viaggio nel tempo (o immaginare di farlo), andare da un partigiano, di quelli che credeva nella libertà, e dirgli più o meno quello che noi adesso diciamo agli ucraini: voi combattete per un sistema corrotto, in fondo i tedeschi sono sempre uomini, e comunque, come disse un noto saggio, "anche in dittatura un bambino cresce benissimo", quindi perché darvi tanta pena, perdete le vostre vite inutilmente ed esasperata i tedeschi che se la rifanno sulla popolazione civile. salvate le vostre e le nostre vite... smettete di combattere. tanto fra secoli neppure si noterà la differenza tra libertà imperfetta e tirannia perfetta. titolo: "il lamento di un disperato".


Mobilizon gets new ownership. One of the primary suppliers of shared deny lists in the fediverse is spinning down, in favour of IFTAS' new upcoming FediCheck shared deny list project.


raramente l'ignoranza rende le persone migliori... il nozionismo non serve ma studiare si. sopratutto acquisire un metodo di studio è la cosa utile. imparare un metodo che ti permetta di fare tuo qualsiasi contenuto che di volta in volta ti interessa o ti serva apprendere. ma se pensi che i metodi non servano perché dando una struttura al pensiero lo "imbriglino" e "limitino"... non potrai mai progredire. che poi cosa sia e che utilità abbia in realtà un pensiero senza struttura sarei proprio curiosa di saperlo. in natura il crescere dell'entropia e la progressiva rottura di simmetrie va verso una maggiore strutturazione dove la struttura *E'* intelligenza. questo in senso astrofisico. ma è anche una tendenza evoluzionistica per la vita. la vita va verso maggiore complessità, maggiore specializzazione, dove maggiore complessità corrisponde a maggiore struttura, e maggiore struttura è maggiore capacità di pensiero strutturato. il contrario è involuzione, non evoluzione. la destrutturazione NON è progresso. alcune basi credevo fossero almeno "acquisite". invece si riparte sempre da zero e dalle basi. è come un corso base che si ripete all'infinito. senza mai andare avanti e crescere. forse l'umanità non merita l'esistenza. troppo poco consapevole di esistere. un tempo si diceva "penso quindi sono". ma il pensiero non è scontato. se ne desume che chi non pensa non è. e vedo eserciti di persone incapaci a formulare il più basilare dei pensieri, persone per le quali la struttura nel pensiero è addirittura una cosa negativa perché impedisce di arrivare a dio o chissà quale sapienza nascosta, e l'ostilità per un ponte, quello di messina, rende palese questa totale capacità di pensiero. non c'è giustificazione razionale per chi è contrario a un ponte.


🕊️ Il #MIM augura buona Pasqua a tutte e tutti!

🎨 I nostri auguri di quest'anno sono realizzati insieme alle bambine e ai bambini della Scuola Primaria G. Falcone di Taranto, dell’I.C. di Casteggio in provincia di Pavia e dell’I.C. W. A.

#MIM


c'è chi pensa che la malattia non sia un fatto biologico ma sia uno stato della mente. a parte che anche se fosse a volte "correggere" gli stati della mente è comunque una delle cose più difficili da curare, ma comunque l'idea che le malattie non esistono è l'idea più crudele e atroce che si possa portare avanti nei confronti dei malati e di chi sta male. ed è la base di pensiero o la scusa che legittima i medici italiani a non applicarsi nel fare diagnosi.


"Cari compagni, condividiamo il dolore per il trattamento subito dalla compagna Anna Camposampiero all'aeroporto di Istanbul, mentre si stava dirigendo a sosteg


Alla cortese attenzione dell’opinione pubblica, Abbiamo appreso che Anna Camposampiero, responsabile per le relazioni estere del Partito della Rifondazio


"Sono atterrata questa mattina alle 11:30 a Bergamo - Orio al Serio. Sono stata espulsa dopo essere stata fermata all'areoporto di Istanbul, dove avrei dovuto p


La compagna Anna Camposampiero è stata espulsa dalla Turchia e caricata su un volo per l'Italia. Dovrebbe arrivare all'aeroporto di Bergamo alle 11. Abbiamo a


Quattro italiani su dieci rinunciano a curarsi. Siamo alla sanità “per censo” l Contropiano

"Attualmente, già il 42% dei cittadini meno abbienti è costretto a rinunciare alle cure poichè, non riuscendo ad ottenerle nell’ambito del sistema pubblico, non ha i mezzi per rivolgersi alla sanità a pagamento. Anche le fasce economicamente più deboli sono spinte verso il privato non avendo accesso al Servizio Sanitario Nazionale a causa delle lunghe liste di attesa."

contropiano.org/news/politica-…



Fedi Garden to Instance Admins: “Block Threads to Remain Listed”


A community index of servers added a new rule recently, that requires every participant to defederate from Threads. Some admins are unhappy. The post Fedi Garden to Instance Admins: “Block Threads to Remain Listed” appeared first on We Distribute. https

The presence of Threads within the Fediverse remains a polarizing and controversial subject, with a deepening divide between those that want to embrace it, and those who want to keep it out. Recently, these calls seem to be renewed, with community members even demanding that Mastodon’s flagship instance block the server.

A number of instance admins opened their Private Mentions this week to see the following message:

Hi,

Could I ask, has [your instance] now defederated threads.net?
The rules for being listed on fedi.garden will require blocking instances cited in human rights reports on genocide. This would require blocking Threads.

The rules for being listed on fedi.garden will require blocking instances cited in human rights reports on genocide. This would require blocking Threads.

Of course it’s your decision what you do, I’m asking just so I can update the fedi.garden website accurately.”

These admins had been making use of Fedi.Garden, a community index intended to point prospective new members to vetted parts of the network. Reflecting a recent policy change, the service operator began reaching out to their members.

What is Fedi Garden?


Fedi Garden describes itself as “a small, human-curated list of nice, well-run servers on Mastodon and the Wider Fediverse.” As a service, it follows in a long tradition of directories designed to help connect people to individuals or communities based on interest, location, profession, or politics.

For newcomers, an entry point for discovery can be crucial in deciding whether they stay on the network, or go elsewhere. This initial point of contact can set expectations on behaviors, norms, and other points of connection to discover.

A Change in Policy


For the most part, Fedi Garden’s long-standing policy for included instances mirrored the Mastodon Server Covenant, setting basic standards on community stewardship and admin competency. For many instances, it’s a great starting point for providing a consistent quality of life, in terms of what to expect.

Recently, the project announced the addition of a policy that every listed server will be required to block Threads.net. To be clear: the service operator is not going to defederate with instances who federate with Threads, nor are they advocating for admins to treat each other this way.

“I don’t think it’s nice to federate with a company that has been cited in multiple independent reports of massacres/genocides,” FediGarden’s operator tells us, “That’s why I’m adding the rule about not federating with such companies. If servers want to do that it’s their decision, but it doesn’t seem a nice thing to do. I can’t honestly recommend such servers.”

Why Block Threads?


Aside from the fact that Threads is a Meta product, it also appears to have policy issues that stand in stark contrast with the rest of the network: a recent report by GLAAD reveals that homophobia and transphobia have largely flourished within networks stewarded by Meta, and transphobic content still seems to flow freely from accounts like Libs of Tiktok on the platform. Similarly, Facebook’s own moderation practices have exacerbated cultural tensions to the point of promoting violence and genocide.

Threads has also remained problematic with regards to news and politics: according to The Verge, the platform’s head boss doesn’t see politics and hard news as being worth the risk. Given the platform’s aversion to political content, this could raise questions about organic discovery coming from the rest of the Fediverse to Threads.

Community Members React


Many people celebrated the change, citing the protection against vulnerable users as a valuable decision. Not everyone was happy, though: Some admins, like Cliff Wade from All Things Tech, feel uncomfortable about the fact that they hadn’t agreed to additional requirements when they joined, and now feel pressured.

“It wasn’t really about the stupid ‘I want to change the rules’ thing so to speak,” he writes, “It was all about how we as admins were approached with a bullying attitude as that’s what several other admins mentioned, long before I ever mentioned it.”

Cliff and his co-admin Kyle Reddoch are now working on their own alternative index, that doesn’t include this requirement. It’s a massive undertaking, and requires vetting communities asking permission for inclusion, and regularly checking in on community developments. Still, they’re optimistic.

“[We] are making a list on our Wiki of instance that both federate and defederate from Threads,” Kyle writes, “we feel people [should] have the choice themselves and not have someone else choose for them.”

Moving Forward


Fedi Garden’s operator has updated the rules on their site, and adjusted their lists. Various projects have been tracking FediPact adoption, such as the tracker on Veganism Social. One thing that’s important to understand, though, is that Fedi Garden and this FediPact tracker aren’t the only tools for tracking safe spaces in the network.

“FediGarden is a tiny site with a tiny following, its account has about 1% of the follower numbers of FediTips,” FediGarden tell us, “FediGarden isn’t some massive gateway onto the Fediverse, it’s just a small list of servers that are Covenant-compliant but also under a certain size, to encourage decentralisation.”

With the Fediverse being what it is, we’re bound to see more indexes and discovery tools come and go, with their own processes and policies for inclusion and promotion. There is no singular landing page for the network, nor a standard point of discovery to the network.

The post Fedi Garden to Instance Admins: “Block Threads to Remain Listed” appeared first on We Distribute.


Dear @Gargron,

A fediverse server called Threads is violating mastodon.social’s second server rule:

“2. No racism, sexism, homophobia, transphobia…
Transphobic behavior such as intentional misgendering and deadnaming is strictly prohibited.”

glaad.org/smsi/report-meta-fai…

Can you please defederate from this server to protect the trans people on mastodon.social?

Thank you.

PS. It’s run by these guys: techcrunch.com/2024/03/26/face…

#mastodonSocial #fediblock #threads #meta #mastodon #transphobia




Telegram, il Cremlino chiede a Durov di "stare più attento" dopo l'attacco a Mosca

Il Cremlino ha richiesto al proprietario di Telegram, il 39enne russo Pavel Durov, di prestare "maggiore attenzione" dopo che l'applicazione di messaggistica sarebbe stata utilizzata per reclutare gli uomini armati che hanno attaccato il Crocus City Hall, una sala da concerto alla periferia di Mosca

@Informatica (Italy e non Italy 😁)

hdblog.it/sicurezza/articoli/n…

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L’UE e gli Stati Uniti sono in stretto contatto sui rischi e sulla mitigazione dell’intelligenza artificiale (AI), inclusa una possibile partnership per un quadro sull’IA generativa, secondo una bozza di dichiarazione inedita, visionata da Euractiv, per una riunione congiunta che...


Weekly Chronicles #69


Proibizionismi digitali, pirati incarcerati e placche metalliche

Questo è il numero #69 di Privacy Chronicles, la newsletter che ti spiega l’Era Digitale: sorveglianza di massa e privacy, sicurezza dei dati, nuove tecnologie e molto altro.

Cronache della settimana

  • La Cina dice no al software e hardware statunitense
  • Samourai Wallet decentralizza il Coinjoin
  • L’Unione Europea ha vietato i wallet cripto privati e anonimi, è vero?

Lettere Libertarie

  • Ross ‘Dread Pirate’ Ulbricht compie 40 anni, in carcere

Rubrica OpSec

  • Proteggi le tue seed words con l’acciaio

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La Cina dice no al software e hardware statunitense


La Cina ha recentemente annunciato nuove regole che prevedono il divieto d’utilizzo di processori Intel e AMD su PC e server governativi. Il divieto si estende anche a software come Windows e in generale prodotti da Microsoft, nonché tutti i software per database sviluppati al di fuori della Cina.

Questa è però in realtà una mezza notizia, poiché la Cina già da tempo aveva politiche protezioniste in materia di ICT. Le aziende cinesi già oggi molto spesso usano numerosi strumenti open source per evitare software statunitense. In futuro il fenomeno sarà probabilmente più accentuato.

Da un lato l’interesse cinese è certamente aumentare il controllo sulla propria infrastruttura nazionale e sui dati, considerati dal governo una risorsa strategica, ma anche evitare rischi di spionaggio e accessi abusivi a sistemi governativi da parte dell’intelligence statunitense.

Lo stesso problema, per così dire, lo abbiamo noi europei. Da tempo discutiamo proprio della sorveglianza di massa perpetrata attraverso i software e hardware americani a danno di governi, aziende e cittadini europei, senza però alcun effetto reale. In quanto colonia politica, possiamo lamentarci e battere i piedi, ma non certo evitare l’uso degli strumenti di spionaggio di Madre Patria.

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Samourai Wallet decentralizza il Coinjoin


Continuiamo la rassegna con una notizia più tecnica, ma estremamente interessante anche dal punto di vista politico. Il team di sviluppo di Samourai Wallet ha dichiarato di essere finalmente riusciti a decentralizzare il loro strumento di “coinjoin” di Bitcoin, chiamato Whirpool.

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#69


‘NDRANGHETA IN AUSTRALIA. UNA GUERRA PER LA LEADERSHIP?


##
Nel nostro blog abbiamo già parlato della infiltrazione (storica) della #‘ndrangheta in #Australia (vedi nota a fine pagina).
[Il luogo dell’omicidio]Immagine/foto
Torniamo a farlo poiché è recente il rinnovato interesse degli australiani dopo che un fruttivendolo di Melbourne, John Latorre, è stato ucciso il mese scorso a colpi di arma da fuoco nel suo vialetto mentre usciva nelle prime ore del mattino per andare al lavoro. Egli era indicato come una figura di primo piano del mondo criminale di #Melbourne, legato alla mafia calabrese. È stato ucciso in un'aggressione a colpi di arma da fuoco mentre si trovava nel vialetto di casa sua a Buchanan Place, Greenvale, nella zona nord della città. Gli assassini hanno utilizzato una motocicletta per eseguire l'omicidio in stile esecuzione e per fuggire dalla scena del crimine. Alcuni membri della famiglia di John Latorre sono coinvolti nel settore delle produzioni ortofrutticole, che è considerato sinonimo delle famiglie calabresi-australiane.
Il funerale di Latorre si è tenuto presso la Chiesa cattolica di St Monica a Moonee Ponds a Melbourne. La chiesa non poteva accogliere le centinaia di partecipanti e molti hanno guardato il live streaming della funzione all'esterno.
Secondo la professoressa italiana Anna #Sergi, esperta di fama mondiale della 'Ndrangheta, le voci che l'omicidio sia stato eseguito su ordine di altre figure della criminalità organizzata potrebbero essere una falsa pista per proteggere la leadership. "Non mi fiderei molto del cambio di leadership", ha detto ai media australiani, affermando che la 'Ndrangheta, che si ritiene minacci di morte i membri se rivelassero pubblicamente informazioni sul gruppo, potrebbe cercare di creare deliberatamente confusione su chi agisce come suo padrino.
La direzione del gruppo potrebbe attualmente essere composta da un comitato formato da vari membri senior, il che potrebbe causare tensioni all'interno del trust.
"Se è così, siamo nella posizione di presumere che nuovi gruppi possano sollevarsi e rivendicare un posto al tavolo di comando della 'Ndrangheta", ha detto.
"La 'Ndrangheta non uccide alla leggera. Uccide per tre motivi. Uno è preventivo, per evitare che le cose vengano fuori. Il secondo è vendetta, quindi è punitivo. E il terzo è dimostrativo, quindi è una performance; quindi, devi uccidere qualcuno per mostrare il tuo potere".
[ John Latorre]
Immagine/foto
Colin McLaren, che ha lavorato come agente di polizia sotto copertura cercando di smantellare la 'Ndrangheta nella città di Griffith nel Nuovo Galles del Sud, nonché a Melbourne e Adelaide, ha detto che la polizia spesso rileva che gli uomini all'interno della società sono padri di famiglia devoti ma altamente paranoici.
"Sono così potenti e così pericolosi, e tutti si guardano alle spalle", ha detto.
L'ex detective ha riferito che le forze dell'ordine probabilmente non risolveranno mai l'omicidio di Latorre: "Il codice del silenzio e la paura di essere uccisi in un modo così orribile, tengono le persone in silenzio. Ma le forze dell'ordine devono continuare a impegnarsi."
Nel 2021, la polizia federale ha affermato che l'attività della 'Ndrangheta era diffusa in Australia, sostenendo che il gruppo controllava circa il 70% del mercato mondiale della cocaina.
L'AFP (Australian Police Force) ha affermato che le informazioni sono state raccolte da un'app di messaggistica chiamata ANOM, che i criminali credevano fosse sicura ma che era segretamente monitorata da agenti in Australia e negli Stati Uniti.
McLaren ha affermato che l'operazione della #AFP ha messo in luce la straordinaria scala globale della 'Ndrangheta, che consente all’organizzazione di spostare la droga in tutto il mondo.
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