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Cold Sensor, Hot Results: Upgrading a DSLR for Astrophotography


DIY astrophotography camera

When taking pictures of the night sky, any noise picked up by the sensor can obscure the desired result. One major cause of noise in CMOS sensors is heat—even small amounts can degrade the final image. To combat this, [Francisco C] of Deep SkyLab retrofitted an old Canon T1i DSLR with an external cooler to reduce thermal noise, which introduces random pixel variations that can hide faint stars.

While dedicated astrophotography cameras exist—and [Francisco C] even owns one—he wanted to see if he could improve an old DSLR by actively cooling its image sensor. He began with minor surgery, removing the rear panel and screen to expose the back of the sensor. Using a sub-$20 Peltier cooler (also called a TEC, or Thermoelectric Cooler), he placed its cold side against the sensor, creating a path to draw heat away.

Reassembling the camera required some compromises, such as leaving off the LCD screen due to space constraints. To prevent light leaks, [Francisco C] covered the exposed PCBs and viewfinder with tape. He then tested the setup, taking photos with the TEC disabled and enabled. Without cooling, the sensor started at 67°F but quickly rose to 88°F in sequential shots. With the TEC enabled, the sensor remained steady at 67°F across all shots, yielding a 2.8x improvement in the signal-to-noise ratio. Thanks to [Francisco C] for sharing this project! Check out his project page for more details, and explore our other astrophotography hacks for inspiration.

youtube.com/embed/sqQP9Ks1gL0?…


hackaday.com/2025/10/03/cold-s…



XXII Congresso: bozza della Mozione generale


A prima firma Filomena Gallo


L’Assemblea generale dell’Associazione Luca Coscioni, riunitasi in congresso presso la Sala dei 400 di Palazzo del Popolo a Orvieto il 4 e 5 ottobre 2025, udite le relazioni degli organi dirigenti, le approva.

Nel prendere atto delle discussioni e proposte emerse durante le sessioni precongressuali e il dibattito assembleare, ringrazia le oltre 5.335 persone che si sono iscritte per il 2025, le 11.212 che hanno effettuato una donazione, le 36.113 che hanno destinato il 5×1000 all’Associazione, chi l’ha inclusa nel proprio testamento solidale e/o ne ha sostenuto le attività dedicando tempo o risorse rilanciandole a livello locale a partire da quanto organizzato dalle 49 Cellule Coscioni e da altri gruppi attivi in tutta Italia.

Il Congresso esprime la sua più sincera riconoscenza a: Alessandra, Carmen, Daniela, Elda, Franco S., Franco Z., Gigliola, Giuliano, Giuseppina, Leonardo, Lucia, Maria Pia, Maria Vittoria, Paola, Rita, Stefano Antonio, Susanna, che dal 2019, con grande generosità, hanno scelto di sostenere le attività dell’Associazione con un lascito.

Il loro lascito rappresenta un atto significativo che rafforza e dà continuità al nostro impegno quotidiano.

Sulla base di quanto conquistato e rilanciato negli ultimi 12 mesi, l’Assemblea dà mandato agli organi dirigenti, ciascuno per ciò che è di sua responsabilità, a partire da Segretaria e Tesoriere, di agire nel perseguimento degli obiettivi storici dell’Associazione per come qui aggiornati:

Diritti umani e progresso scientifico


  • Proseguire con denunce di violazioni dei Diritti umani, con particolare attenzione al diritto a beneficiare del progresso scientifico e delle sue applicazioni, segnalando ogni violazione alle competenti giurisdizioni nazionali, regionali e internazionali e meccanismi ONU.


Finanziamento e governance della ricerca


  • Promuovere una riforma profonda delle modalità di finanziamento della ricerca pubblica che privilegi trasparenza, tracciabilità e efficienza e con criteri di valutazione qualitativi, a partire dalla bozza di Statuto di una Agenzia Nazionale della Ricerca.
  • Proseguire con le iniziative mirate al rilancio di Ricerca e Innovazione in Europa: a livello italiano, affinché il Ministero per la ricerca si allinei alle iniziative prese dall’UE per aumentare gli stanziamenti alla Ricerca e creare un ambiente accogliente per gli scienziati stranieri che vogliano lasciare il loro Paese perché vessati da politiche antiscientifiche; a livello europeo, affinché l’Europa si impegni a creare un fondo UE da 100 miliardi di euro per realizzare nuove istituzioni di ricerca avanzata e attrarre studiosi dagli USA e dal mondo senza gravare sui singoli Stati membri.
  • Operare per una semplificazione delle procedure burocratiche relative agli acquisti di beni e servizi funzionalmente destinati all’attività di ricerca (come già stabilito nella Legge n° 159 del 20/12/2019), modificando le modalità di utilizzo delle Convenzioni Consip e della piattaforma MePA per adeguarle alle procedure, anche improntate a trasparenza e tracciabilità, in atto in altri Paesi europei.
  • Promuovere misure di contrasto al declino di integrità della Ricerca Scientifica, che incentivino la valorizzazione qualitativa piuttosto che quantitativa della ricerca, la formazione di studenti e personale in linea con quanto contenuto nella Dichiarazione di San Francisco e nel Manifesto di Leiden, il contrasto al conflitto di interessi finanziario e non.
  • Operare per conoscibilità e applicazione del Piano nazionale Scienza Aperta.


Ricerca scientifica e malattie rare


  • Riaffermare il sostegno alle iniziative portate avanti con Science for Democracy all’Onu e per la preparazione della VII Sessione del Congresso Mondiale per la Libertà di Ricerca Scientifica.
  • Rilanciare azioni in favore della ricerca scientifica sulle Cellule staminali embrionali, anche attraverso la tecnica del trasferimento del nucleo cellulare.
  • Promuovere l’istituzione di un fondo incentivato per la ricerca sulle malattie rare e ultra-rare e per il suo trasferimento clinico. Azioni:
    1. Promuovere la ricerca di terapie avanzate cellulari e geniche (anche a base di cellule staminali) per malattie rare e ultra-rare tramite un modello di finanziamento orientato ai contributi privati non-profit che preveda altresì meccanismi di “matching” da parte dello Stato.
    2. Facilitare il contributo del settore privato grazie a incentivi fiscali e bonus mirati (inclusi i “super-voucher” per i grandi finanziatori).
    3. Creare un sistema agile e flessibile, che garantisca l’uso efficiente dei fondi e la riduzione delle barriere burocratiche.
    4. Promuovere il percorso clinico dopo la fase preclinica mediante: (1) creazione di una infrastruttura GMP pubblica con una piattaforma (anche regolatoria) trasversale adatta allo sviluppo delle sperimentazioni cliniche emergenti dalla ricerca ed esclusivamente dedicata alle malattie rare e ultra-rare; (2) prevedere l’utilizzo della suddetta infrastruttura GMP per fornire le terapie avanzate ai malati rari e ultra-rari secondo uno schema non-profit.


  • Richiedere che una terapia avanzata ad alto costo – quando sicura, con prove certe documentabili e inoppugnabili di efficacia e approvata dagli enti regolamentatori – sia obbligatoriamente riconosciuta e rimborsata.


Servizio sanitario nazionale e Livelli Essenziali di Assistenza


  • Rilanciare le proposte avanzate negli anni relative al Servizio sanitario nazionale (SSN) con iniziative mirate a migliorare:
    1. il livello di governo del sistema (nuovo Piano Sanitario Nazionale, più efficace misura dei LEA con conseguenze stringenti sulle regioni inadempienti, gestione dell’Accreditamento delle strutture private in base alla misura delle reali necessità sanitarie da parte del settore pubblico);
    2. la determinazione del finanziamento (nuovo dimensionamento del finanziamento che privilegi i servizi di medicina territoriale e il settore della cronicità – disabilità – non autosufficienza, incremento del finanziamento complessivo finalizzato a specifiche esigenze di salute, introduzione di meccanismi di finanziamento anche derivanti dalla lotta all’evasione fiscale);
    3. l’erogazione delle prestazioni – azioni sull’appropriatezza delle prestazioni e sulla effettiva tutela dei diritti dei cittadini nella loro erogazione.


  • Agire affinché si istituisca un Comitato “super partes” sui Livelli essenziali di assistenza (LEA).
  • Rendere trasparente e senza conflitti di interesse l’attività di verifica dei LEA, escludendo i rappresentanti delle Regioni, in quanto soggetti controllati.
  • Proseguire la campagna in corso sulle liste d’attesa, per consentire agli utenti di richiedere l’applicazione del cosiddetto “percorso di tutela” nel caso in cui la struttura sanitaria a cui ci si è rivolti per prenotare una visita o un esame non sia in grado di assicurare l’esecuzione della prestazione entro i tempi massimi previsti per legge.


Salute riproduttiva


  • Monitorare la corretta applicazione della legge 40 del 2004 e promuovere tutte le azioni necessarie per garantire il pieno rispetto dei diritti delle persone che desiderano accedere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA). Nel rispetto delle Raccomandazioni europee, delle osservazioni del Comitato ONU sui diritti economici, sociali e culturali e delle Carte fondamentali in materia di diritti, l’Associazione individua come priorità:
    1. garantire l’accesso alla PMA anche a persone singole e a coppie dello stesso sesso, proseguendo e rafforzando la campagna PMA per tutte avviata nell’ottobre 2024 con il deposito di una petizione al Parlamento, che ha già raccolto oltre 45.000 firme. La campagna proseguirà con l’obiettivo di ottenere una modifica concreta dell’articolo 5, affinché l’accesso alla PMA sia finalmente garantito anche a persone singole e a coppie dello stesso sesso.
    2. Promuovere tutte le azioni possibili per eliminare le discriminazioni tra i bambini nati da PMA eterologa con due genitori e quelli nati da PMA eterologa con un solo genitore, affinché l’atto di nascita possa riportare un solo genitore e non più diciture stigmatizzanti come “sconosciuto” o “n.n.”.
    3. Regolamentare in Italia la gravidanza per altri (GPA) solidale, attraverso una normativa idonea, e garantire la trascrizione integrale dei certificati di nascita dei bambini nati da GPA all’estero. Per il 2026 l’Associazione intende rilanciare la proposta di legge per la regolamentazione della GPA solidale, percorso che stiamo già costruendo a livello europeo insieme ad associazioni di diversi Paesi, con le quali abbiamo redatto un manifesto comune sulla GPA. In questo quadro, siamo stati ricevuti dal Commissario europeo alla giustizia, che ha chiesto di monitorare con attenzione la situazione italiana.
    4. Includere nei Livelli Essenziali di Assistenza: indagini diagnostiche sull’embrione prima del trasferimento in utero; rimborso spese per chi dona gameti.
    5. Integrare i nomenclatori tariffari della fecondazione assistita, inserendovi tutte le tecniche riconosciute a livello scientifico e adeguate tariffe per e tutte le tecniche di PMA .


  • Proseguire nell’impegno in tema di accesso all’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) e alla contraccezione.
    1. Costruire iniziative per la piena applicazione della legge 194/1978 su tutto il territorio nazionale. In particolare:
    2. ampliare e rafforzare a livello regionale la campagna Aborto senza ricovero, attraverso la raccolta di firme a sostegno di interrogazioni e di mozioni per la deospedalizzazione della procedura farmacologica, con la possibilità di autosomministrazione a domicilio del secondo farmaco, il misoprostolo;
    3. ampliare la campagna Mai Dati, per la pubblicazione di dati aperti, aggiornati e per singola struttura sanitaria, al fine di valutare l’effettivo stato di applicazione della legge 194 e per evidenziarne le criticità e individuare i possibili interventi per superarle;
    4. continuare a fare pressione affinché il Ministro della Salute rispetti l’obbligo di presentare annualmente la relazione al parlamento sullo stato di applicazione della legge 194, prevista nel mese di febbraio;
    5. proseguire il lavoro volto a migliorare le parti della legge che hanno mostrato le maggiori criticità (link), che ha portato alla formazione di un tavolo di lavoro multidisciplinare per elaborare proposte di modifica della legge 194/1978;
    6. consolidare e ampliare il lavoro che ha portato alla formazione del gruppo interparlamentare sull’IVG (link), impegnato in iniziative per la piena applicazione della legge 194 e per aprire una discussione a livello istituzionale a sostegno delle proposte di modifica della legge 194/78;
    7. rilanciare la campagna per la contraccezione gratuita per tutte e tutti, per l’accesso a tutti i moderni metodi contraccettivi, reversibili e irreversibili, elemento qualificante per il nostro SSN;
    8. proseguire e declinare a livello nazionale l’impegno a sostegno dell’iniziativa dei cittadini europei My Voice, My Choice, che ha raccolto oltre un milione di firme, accompagnando l’intero percorso istituzionale – dalle audizioni alla Commissione e al Parlamento europeo fino alla risposta ufficiale attesa per marzo 2026.



Fine vita e autodeterminazione


  • Proseguire le iniziative a sostegno delle proposte di legge regionali “Liberi Subito” per garantire tempi e procedure certi a chi intende richiedere la verifica delle proprie condizioni per accedere alla morte volontaria medicalmente assistita indicate dalla sentenza 242/2019 della Corte costituzionale e successive.
  • Rilanciare azioni pubbliche e nonviolente per la legalizzazione dell’eutanasia e la piena applicazione della legge sulle Disposizioni anticipate di trattamento, proseguendo le attività dell’Osservatorio permanente sulle DAT, richiedendone la possibilità di deposito diretto presso i Dipartimenti Emergenza Accettazione ed i Pronto Soccorso, sostenendo il Numero Bianco sul fine vita (06 99313409) e valorizzando l’operato di Soccorso Civile (hhtps://soccorsocivile.org) nel fornire informazioni e sostegno a chi chiede aiuto medico per la morte volontaria.


Disabilità


  • Rilanciare le iniziative per la piena attuazione della Convenzione ONU sui Diritti delle persone con Disabilità, per prevenire ed eliminare ogni forma di discriminazione attuata nei loro confronti, tra l’altro:
    1. chiedendo la completa attuazione della riforma in materia di disabilità (Legge 227/2021 e D.lgs. 62/2024), affinché sia superata l’attuale fase di sperimentazione e sia garantita una rapida e omogenea applicazione su tutto il territorio nazionale e per tutte le persone con disabilità;
    2. continuando a ricorrere in sede giudiziaria affinché vengano rimosse le barriere fisiche, percettive e sensoriali che impediscono il pieno godimento dei diritti fondamentali delle persona e proseguendo l’impegno affinché vengano predisposti e attuati i Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA), anche attraverso l’istituzione di Registri regionali di controllo;
    3. richiedendo che i percorsi di assistenza e cura per tutte le persone non autosufficienti, malate e/o con disabilità grave o gravissima siano finanziati con risorse adeguate, garantendo il diritto all’autogestione del budget, anche con il riconoscimento della figura del Caregiver familiare e la realizzazione di processi informatizzati per la piena conoscibilità e accessibilità dei benefici economici, previdenziali e assistenziali;
    4. promuovendo iniziative affinché: sia discussa una legge sull’assistenza sessuale; sia consentito a persone con gravi disabilità di poter accedere al trasporto aereo rimanendo sedute sulla propria carrozzina e siano garantite regole standard per il trasporto dei dispositivi di cura e salvavita;
    5. garantire l’aggiornamento del Nomenclatore e ausili con cadenza annuale dei nuovi LEA per l’assistenza protesica relativi al DPCM 12 gennaio 2017 e sia riconosciuto alla persona con disabilità l’ausilio più idoneo alla sua integrazione sociale, evitando che dispositivi delicati e complessi siano acquisiti mediante gare d’appalto che non permettono la loro personalizzazione.



Salute mentale


  • Promuovere modelli di accoglienza non ospedaliera delle crisi, l’accesso diretto ai Centri di Salute Mentale, l’attivazione di almeno 1 CSM H24 in ogni DSM, la continuità terapeutica e la presa in carico personalizzata, anche favorendo l’inserimento nei vari contesti di cura e di organizzazione di peer support (ESP/UFE) e progetti di inclusione sociale (relazione, casa, lavoro) attraverso gli strumenti dell’integrazione sociosanitaria e adozione di approcci innovativi come il Dialogo Aperto.
    1. Predisporre iniziative per garantire fondi vincolati ai servizi territoriali, all’integrazione sociosanitaria e alla varie forme di psicoterapia come LEA.
    2. Predisporre un Vademecum dei diritti della persona con problemi di salute mentale e attivare uno sportello, anche online, e/o per il tramite di un Numero Bianco, e/o della piattaforma Freedomleaks per la raccolta di segnalazioni e denunce di utenti e famiglie, e organizzare campagne di comunicazione e formazione per caregiver, operatori e cittadinanza, contro stigma e discriminazioni, coinvolgendo voci, volti ed esperienze di chi ha vissuto in prima persona la sofferenza mentale.
    3. Diffondere e sostenere la possibilità di direttive psichiatriche anticipate (patto di Ulisse) con il ruolo attivo del fiduciario, introducendo in ogni DSM una funzione di deprescrizione controllata come alternativa alla non aderenza e alle interruzioni non concordate della terapia.
    4. Utilizzare strumenti legali e/o di accesso civico per monitorare e denunciare pratiche e contesti illegittimi e promuovere accessi e sindacato ispettivo negli SPDC e/o nei luoghi di cura dove avvengono pratiche di restrizione della libertà e di contenzione su cui suscitare una revisione normativa.
    5. Sostenere reti di psichiatri, psicologi altri operatori critici sulle inadempienze del sistema, favorendo la raccolta di testimonianze e “autodenunce etiche”.



Biotecnologie


  • Perseguire il corretto recepimento dell’Italia della direttiva Comunitaria 2010/63/UE sulla Protezione degli Animali a fini sperimentali per far sì che le norme siano allineate con quanto vigente nel resto d’Europa anche per sanare procedure di infrazione contro l’Italia.
  • Operare per il superamento a livello Comunitario della direttiva del 2001 in materia di organismi geneticamente modificati anche per consolidare ricerche e sperimentazioni in corso in materia di biotecnologie vegetali che utilizzano tecniche come CRISPR-Cas9.
  • Proseguire contro le proibizioni imposte in Italia alla cosiddetta “carne coltivata” che ostacolano la ricerca su alternative sostenibili alle carni e proteine tradizionali.


Cannabis terapeutica e terapie psichedeliche


  • Perseguire il superamento degli ostacoli alla prescrizione e approvvigionamento della Cannabis terapeutica.
  • Sostenere ricerche, individuali o istituzionali, nonché sperimentazioni cliniche di e con piante, molecole e composti sotto controllo Onu per consentire anche in Italia esperienze terapeutiche che altrove hanno dimostrato efficacia.
  • Consegnare l’appello “L’italia apra alla terapie psichedeliche” e proseguire a livello nazionale e regionale la Campagna ampliando il dialogo con AIFA e altre istituzioni regolatorie nazionali e internazionali in collaborazione con associazioni e società professionali.
  • Suscitare confronti coi Comitati Etici territoriali su iniziative concrete di domande di sperimentazione e uso compassionevole delle molecole psichedeliche.
  • Terminare la raccolta firme Psychedelicare.eu, rilanciare a livello europeo e internazionale quanto fatto in Italia favorendo collaborazioni con associazioni e gruppi impegnati presso le istituzioni EU e/o nei vari Paesi per la piena applicazione del Right to Try dalla Dichiarazione di Helsinki sulla biomedicina.
  • Prevedere supporto legale, regolatorio e tecnico a medici psichiatri e palliativisti che intendano promuovere l’uso nominale o expanded access del farmaco sperimentale, secondo la normativa vigente (Legge 96/98 e/o Reg. UE 726/2004 – uso compassionevole).
  • Collaborare con associazioni e reti impegnate nella riduzione del danno, LEA dal 2017, intervenendo là dove questa non viene adeguatamente sostenuta.
  • Dare seguito all’iniziativa internazionale per l’iniqua e ingiusta tabellazione italiana della Ayahuasca.


Salute in carcere



Strumenti di divulgazione


  • Rilanciare la produzione di Podcast, a partire dal Maratoneta e Illuminismo Psichedelico, per approfondire, far conoscere e rilanciare le iniziative promosse dall’Associazione.


Deliberazioni finali


Nel confermare la quota associativa minima effettuata personalmente o con proprio mezzo di pagamento di 100 euro annui da effettuarsi personalmente o con mezzo proprio di pagamento, l’Assemblea generale ratifica quale membri del Consiglio generale i rappresentanti designati dalle Cellule Coscioni secondo quanto previsto dallo Statuto dell’Associazione Luca Coscioni agli articoli 17 e 18 e lancia da subito la campagna di iscrizioni per il 2026, le azioni di promozione della scelta del 5X1000 e quelle per i lasciti solidali.

L'articolo XXII Congresso: bozza della Mozione generale proviene da Associazione Luca Coscioni.




SEIETRENTA - La rassegna stampa di Chora Media: Pizzaballa: "Cercare segni di salvezza nella disumanità di Gaza" | VIVAVOCE

File multimediale: traffic.megaphone.fm/BCS808627…

#Gaza War
#Gaza City (Gaza Strip

#gaza


Hanno la forza non hanno la ragione di Danilo de Biasio




Build A 3D Printed Tide Clock So You Know When The Sea Is Coming To Get You


The tides! Such a unique thing, because on Earth, we don’t just have oceans full of liquid water—we also have a big ol’ moon called Moon to pull them around. You might like to keep track of the tides; if so, this tide clock from [rabbitcreek] could come in handy.

The motions of the tides are moderately complex; it was in the late 19th century that Sir William Thomson figured out a reasonable method to predict the tides mathematically and with a mechanical contrivance of his own design. These days, though, you don’t need pulleys and ropes to build a tide clock; you can just use electronics for display and the NOAA API to get the information you need.

[rabbitcreek’s] build is based around the Xiao ESP32 S3, which is charged with using its Wi-Fi connection to query NOAA up-to-date tide height data. It then uses this information to drive the position of a servo, installed inside a 3D-printed housing. The servo rotates a little red Moon indicator around a central Earth, with our home planet surrounded by a stretched blue marker indicating the swelling of the tides as influenced by the Moon’s gravity.

If you’re a surfer or beach driver that’s always wanting to know the tidal state at a glance, this clock is for you. We’ve featured other tide clocks before, but never any projects that can actually influence the tides themselves. If you’ve figured out how to mess with gravity on a planetary scale, consider applying for a Nobel Prize—but do notify the tipsline before you do.


hackaday.com/2025/10/03/build-…



Goliarda Sapienza, L’Università di Rebibbia, Einaudi


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/goliard…
Mai forse come in questo 2025 l’opera di Goliarda Sapienza ha avuto un’attenzione mediatica con la trasposizione in serie televisiva del romanzo “L’ arte della gioia” ( pubblicato in edizione integrale postumo da Einaudi




Journalist or not, photography isn’t a hate crime


The arrest of Alexa Wilkinson on felony hate crime charges for photographing vandalism at the New York Times building has prompted hairsplitting about whether they’re a journalist. The New York Times explained that Wilkinson’s “lawyers described them as a journalist, but did not name any publications for which Mx. Wilkinson works.”

Wilkinson certainly has a track record as a journalist. Whether the content they were charged for is journalism or PR is, I suppose, up for debate. But should we even bother debating it? Regardless of how we categorize Wilkinson’s work, the charges set dangerous precedents that threaten the constitutional protections journalists depend on to do their jobs.

As we all learned — or should have learned — from the Julian Assange prosecution, obsessing over whether a particular defendant meets someone’s arbitrary definition of journalism is a waste of time. What that case left us with at the end of the day is a Trump administration armed with a bipartisan consensus that routine journalistic acts, like talking to sources, obtaining government secrets, and publishing them, can be prosecuted as a felony under the Espionage Act. Those who change their tune when the next defendant is someone they like better than Assange will be easily discredited by their hypocrisy.

The same dangers apply when Wilkinson’s photography is treated as a hate crime. Wilkinson’s case stems from a July protest in which activists doused the Times headquarters in red paint and spray-painted “NYT lies, Gaza dies” on its windows. In addition to charging the vandals, New York prosecutors charged Wilkinson, who photographed the scene, with aggravated harassment as a hate crime.

New York authorities should be combating these cynical attempts to use antisemitism to justify authoritarianism. Instead, they’re fueling the trend.

But there was no hate crime. Vandalizing a building to protest perceived pro-Israel bias in news coverage is a political statement, not an antisemitic one. The vandalism may well be illegal, and we condemn it, as news outlets large and small are under increased threat in this charged political environment. We even documented the vandalism itself in our U.S. Press Freedom Tracker.

But labeling actions that criticize a newspaper’s editorial decisions as a hate crime conflates political views with bigotry. Many journalists object to Israel’s slaughter of their peers in Gaza — and the U.S. media’s relative silence about it — for reasons having nothing to do with anyone’s religion. And many Jews themselves oppose Israel’s actions in Gaza and object to coverage they view as excusing or normalizing Israel’s conduct.

I’m one of those Jews, and I think what’s antisemitic is to assume that we monolithically share the politics of Benjamin Netanyahu and his ilk, who I consider the worst thing to happen to Judaism since the 1940s. As the saying goes, one day everyone will have been against this. When that time comes, efforts to conflate anti-Israel or anti-genocide views with antisemitism will leave Jews holding the bag for Israel’s reprehensible actions, America’s role in supporting them, and whatever blowback follows. That’s when the real antisemitism will start.

New York authorities should be combating these cynical attempts to use antisemitism to justify authoritarianism. Instead, they’re fueling the trend. Wilkinson’s case, in a blue state, legitimizes the Trump administration’s un-American actions, like its efforts to deport Mahmoud Khalil over his criticisms of Israel and Rümeysa Öztürk for co-writing an op-ed arguing for boycotts of Israeli products. The administration baselessly argues that their constitutionally protected speech constitutes support for Hamas and threatens national security. And several Republican attorneys general have floated the idea that reporting critical of Israel could be punished as support for terrorism. Wilkinson’s case only gives cover to those advancing these absurd arguments.

Israel showed us exactly where conflating speech with violence leads. Last month, Israel killed 31 journalists in airstrikes on newspaper offices in Yemen — the deadliest single attack on the press in 16 years, according to the Committee to Protect Journalists. Israel has justified the strikes by characterizing the targeted outlets as publishing “terrorist” propaganda.

Should we debate whether those massacred in Yemen (or Gaza) followed the Associated Press Stylebook or strictly adhered to journalistic codes of ethics? Or should we just acknowledge that militaries shouldn’t blow people to bits over what they say and write, regardless of whether it’s bad journalism or even propaganda?

Even setting aside the hate crime charge, Wilkinson’s case has broader implications for the press that don’t hinge on whether they’re a card-carrying member. The complaint against Wilkinson reportedly emphasizes not just the photographs they took but also social media posts criticizing Times staff and alleged foreknowledge of the vandalism. This suggests prosecutors view Wilkinson as complicit because of proximity or sympathy to those who committed it and awareness of their plans.

But objectivity is not a precondition for constitutional protection. It’s a relatively recently developed journalistic norm — with its share of critics — that would have been seen as ridiculous when the First Amendment was written.

Should we debate whether those massacred in Yemen (or Gaza)...adhered to journalistic codes of ethics? Or should we just acknowledge that militaries shouldn’t blow people to bits over what they write?

As for embedding and foreknowledge, journalists routinely embed with groups whose members commit illegal acts. For example, the Israeli army, which, according to the United Nations, is committing genocide. Domestically, police reporters ride along with officers who may use excessive force. Investigative journalists cultivate sources involved in criminal activity. If foreknowledge of illegal acts or presence when they occur makes one legally complicit, journalism as we know it becomes impossible.

And for those concerned about journalistic ethics and objectivity, what impact do you think it’ll have if reporters are allowed to embed with government-approved lawbreakers, like soldiers and police, but not dissidents? Will that result in “fair and balanced” coverage?

Your opinion about Wilkinson’s work won’t change the trajectory of our democracy. But prosecutors in America’s biggest city validating the Trump administration’s criminalization of dissent very well might. Every journalist — and everyone who depends on journalism to hold power to account — should be alarmed.


freedom.press/issues/journalis…




Secondo Putin, la crescente “isteria” europea attorno al rischio di guerra è frutto di una volontà delle élite politiche occidentali di mantenere il consenso popolare attraverso la paura.
radioradio.it/2025/10/putin-de…


ONU: un lavoratore su quattro è minacciato dalle AI. Ma anche i loro comunicati sono scritti dagli LLM


Le Nazioni Unite si affidano sempre più all’intelligenza artificiale nella produzione di testi ufficiali. Secondo un recente studio, il 13% dei comunicati stampa delle Nazioni Unite mostra già segni di generazione automatica.

Un’analisi delle pubblicazioni aziendali e governative ha rivelato un quadro ancora più ampio: circa il 17% di tali materiali, dagli annunci di lavoro alle dichiarazioni ufficiali, avrebbe potuto essere redatto con l’ausilio di modelli linguistici.

Ma sappiamo che l’intelligenza artificiale è utilizzata attivamente anche dai cittadini comuni.

Secondo gli autori, circa il 18% dei reclami presentati al Consumer Financial Protection Bureau degli Stati Uniti tra il 2022 e il 2024 è stato generato utilizzando reti neurali. Questo risultato sembra prevedibile: più della metà degli adulti americani (52%), che ha già ammesso di utilizzare modelli linguistici.

Vengono utilizzati più spesso per l’auto apprendimento o per le attività quotidiane, ma il loro utilizzo anche in ambito aziendale sta diventando sempre più evidente.

La percentuale di testo generato automaticamente è particolarmente elevata nei comunicati stampa aziendali. I ricercatori hanno scoperto che quasi un quarto delle pubblicazioni pubblicate sulle tre principali piattaforme di comunicati stampa è stato creato con l’ausilio dell’intelligenza artificiale. La più alta concentrazione di tali materiali è stata riscontrata nel settore scientifico e tecnologico.

Gli autori hanno studiato separatamente gli annunci di lavoro su LinkedIn. È emerso che le grandi aziende sono meno propense ad affidarsi a strumenti generativi nella scrittura degli annunci di lavoro, mentre circa il 10% degli annunci di lavoro delle piccole imprese, al contrario, mostra segni di apprendimento automatico.

Nel frattempo, gli stessi candidati esprimono sempre più insoddisfazione: il reclutamento automatizzato è percepito come una semplificazione ingiusta e i candidati vogliono che le aziende dichiarino apertamente il loro utilizzo dell’intelligenza artificiale.

È evidente anche il crescente utilizzo di algoritmi nel lavoro delle Nazioni Unite: mentre all’inizio del 2023, i segnali di generazione automatica erano registrati solo nel 3% dei comunicati stampa in lingua inglese dell’organizzazione, alla fine del 2024 questa cifra ha superato il 13%. Ciò è particolarmente significativo se si considera che le Nazioni Unite stesse hanno ripetutamente avvertito che l’automazione basata sulle reti neurali minaccia una professione su quattro, con le donne nei paesi sviluppati, dove molte mansioni lavorative possono essere esternalizzate agli algoritmi, che sono le più a rischio.

Negli Stati Uniti, la comunicazione e le pubbliche relazioni sono tra le professioni con una predominanza femminile. Secondo i dati del 2024, le donne rappresentano il 67,8% dei professionisti delle relazioni pubbliche e il 70,1% dei responsabili delle pubbliche relazioni e della raccolta fondi. Questi settori sono già attivamente saturi di testi basati sull’intelligenza artificiale.

Nel complesso, i ricercatori hanno registrato un rapido aumento. Prima del rilascio di ChatGPT nel novembre 2022, solo l’1,5% dei materiali analizzati poteva essere classificato come scritto automaticamente, ma ad agosto 2023 questa quota superava il 15%. La crescita successiva ha rallentato e ad agosto 2024 la cifra si è stabilizzata al 17%.

Gli autori hanno utilizzato il loro rilevatore di testo automatico per il loro lavoro. Tuttavia, riconoscono che il programma non è in grado di distinguere accuratamente i materiali che sono stati pesantemente modificati dagli esseri umani dopo la generazione. Questa lacuna è in linea con i risultati precedenti riguardanti i punti deboli di strumenti simili. Già nel 2023, uno studio separato ha dimostrato che nessuno dei sistemi disponibili ha dimostrato un’accuratezza superiore all’80% e, in alcuni casi, il testo generato è stato rilevato come testo umano. I risultati sono stati ancora peggiori con l’editing manuale, la parafrasi automatica o la traduzione.

Un altro studio ha rilevato un livello ancora più basso: l’accuratezza del riconoscimento in condizioni di sostituzione potrebbe scendere al 17,4%. L’autore principale dello studio attuale, il professore James Zou della Stanford University, spiega che tali strumenti funzionano in modo più efficace con articoli di grandi dimensioni, ma non sono in grado di determinare in modo affidabile se un particolare materiale sia stato scritto utilizzando l’intelligenza artificiale. Osserva che, come qualsiasi nuova tecnologia, i modelli generativi non possono essere ridotti a una valutazione netta, positiva o negativa. Commettono inevitabilmente errori e affidarsi esclusivamente a essi per la preparazione del testo senza verificare il risultato finale porterà inevitabilmente a inesattezze fattuali.

L'articolo ONU: un lavoratore su quattro è minacciato dalle AI. Ma anche i loro comunicati sono scritti dagli LLM proviene da il blog della sicurezza informatica.




Attentati contro i vegani occidentali 😂😂😂😂. Euronews, oltre il ridicolo, specchio del suo governo.


Pulling a High Vacuum with Boiling Mercury


A man is shown behind a table, on which a glass apparatus like a distillation apparatus is set, with outlets leading into a large container in the center of the table, and from there to a pump.

If you need to create a high vacuum, there are basically two options: turbomolecular pumps and diffusion pumps. Turbomolecular pumps require rotors spinning at many thousands of rotations per minute and must be carefully balanced to avoid a violent self-disassembly, but diffusion pumps aren’t without danger either, particularly if, like [Advanced Tinkering], you use mercury as your working fluid. Between the high vacuum, boiling mercury, and the previous two being contained in fragile glassware, this is a project that takes steady nerves to attempt – and could considerably unsteady those nerves if something were to go wrong.

A diffusion pump works by boiling a some working fluid – usually silicone oil – and creating a directed stream of vapor. The vapor molecules collide with air molecules and impart momentum to them, drawing them along with the vapor stream into a condenser. The condenser liquefies the working fluid, while a backing vacuum pump just past the condenser removes the entrained air molecules. The working fluid then flows back into the heating chamber to begin the cycle again. The earliest diffusion pumps did use mercury as a working fluid, a practice which has almost completely died out, but which did have one significant advantage: if, for some reason, air did flood back into the vacuum chamber, there was no risk of setting hot oil vapor on fire.

[Advanced Tinkering]’s diffusion pump is made of glass, which gives a good view of the internal process; It’s in equal parts fascinating and disquieting to see droplets of metal condensing on the glass parts. A Dewar flask of liquid nitrogen holds two cold traps to condense any mercury vapors leaving the pump: one on the line between the diffusion pump and the backing pump, and one between the diffusion pump and a vacuum gauge to make sure that mercury’s vapor pressure isn’t throwing off measurements. Another vacuum gauge is connected to the backing pump’s inlet, which lets the diffusion pump’s performance be measured. After a few hours of running, the pressure at the diffusion pump’s inlet was two orders of magnitude lower than at its outlet, and more vacuum-tight connections could probably have brought it even lower.

This isn’t [Advanced Tinkering]’s first time working with dangerous liquid metals, nor his first time building equipment for high vacuum. If you’re still looking for a safer vacuum, check out this budget diffusion pump.

youtube.com/embed/XljPmma7244?…


hackaday.com/2025/10/03/pullin…




“Il numero delle nascite dei bambini è un rilevante indicatore della speranza di un popolo”. È quanto si legge nel messaggio inviato da Papa Leone XIV, a firma del cardinale Pietro Parolin, ai partecipanti del 45° Convegno nazionale del Movimento per…



Con il mese missionario, il numero di ottobre della rivista per ragazzi “Il Ponte d’Oro”, edita dalla Fondazione Missio (www.missioitalia.it), sceglie come slogan di copertina “Il Volto prossimo”.


Accogliendo gli inviti di Papa Leone XIV a intensificare la preghiera per la pace e facendo proprio il messaggio dei vescovi italiani al termine del Consiglio permanente della Cei svoltosi a Gorizia dal 22 al 24 settembre scorso, la Chiesa di Milano …


Ora è ufficiale: il governo Meloni è stato denunciato alla Corte penale internazionale per complicità in genocidio.

Non è uno slogan né un titolo di giornale, ma un atto formale. Secondo quanto depositato dall’avvocato Fabio Marcelli, dirigente del Cnr – Istituto di studi giuridici internazionali, il governo italiano è stato denunciato davanti alla Corte Penale Internazionale dell’Aja per presunta complicità nel genocidio in corso a Gaza.

L’esposto, stando a quanto reso pubblico, cita direttamente i nomi della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, del ministro degli Esteri Antonio Tajani, del ministro della Difesa Guido Crosetto e dell’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani. Nell’atto si sostiene che, mentre nella Striscia di Gaza la Commissione internazionale d’inchiesta dell’ONU parla di “genocidio”, l’Italia avrebbe continuato a intrattenere rapporti politici e commerciali con il governo di Benjamin Netanyahu, fornendo di fatto un sostegno indiretto alla prosecuzione delle ostilità.

La denuncia non proviene da un partito o da un gruppo politico, ma da un giurista di lungo corso. Marcelli, nella sua nota, spiega che l’obiettivo è chiamare a rispondere non solo chi compie materialmente i crimini, ma anche chi – secondo la legge internazionale e la legge italiana sul genocidio del 1967 – li favorisce, li sostiene o non interviene per impedirli.

Se la Corte dell’Aja valuterà ammissibile il fascicolo, l’Italia sarà chiamata a fornire spiegazioni. In ogni caso, questo atto resterà come documento storico: nel pieno della devastazione di Gaza, c’è chi ha chiesto formalmente di verificare le responsabilità anche del governo italiano.

La Storia, quando verrà scritta, non dimenticherà questi passaggi. E allora resterà anche questo: che l’Italia, sotto il governo Meloni, è stata chiamata in giudizio per non aver fatto abbastanza per fermare la tragedia palestinese.

Paolo Consiglio

Fonti principali:
– Adnkronos – Denuncia alla Corte Penale Internazionale contro esponenti del governo italiano (settembre 2025).
– Il Fatto Quotidiano – Fabio Marcelli deposita esposto per complicità in genocidio (settembre 2025).
– Commissione internazionale d’inchiesta ONU – Rapporto 2025 su Gaza.

Nota editoriale
Questo articolo rappresenta un’opinione critica e argomentata, fondata su fonti giornalistiche e istituzionali. Le dichiarazioni e i nomi citati sono riportati esclusivamente come contenuto dell’esposto depositato alla CPI e non come accuse formulate dall’autore. Ogni riflessione si colloca nell’ambito della libertà di stampa e di pensiero, principi essenziali in una società democratica.

Ma Gianluca reshared this.



Hackaday Podcast Episode 340: The Best Programming Language, Space Surgery, and Hacking Two 3D Printers into One


Elliot Williams and Al Williams got together to share their favorite hacks of the week with you. If you listen in, you’ll hear exciting news about the upcoming SuperCon and the rare occurrence of Al winning the What’s That Sound game.

For hacks, the guys talk about the IEEE’s take on the “best” programming languages of 2025 and how they think AI is going to fundamentally transform the job of a programmer. On a lighter note, there’s an industrial robot who retired to bartending, a minimal drum machine, a high-powered laser, and a Fortran flight simulator reborn with Unity 3D.

In the “can’t miss” category, you’ll learn how not to switch Linux distributions and what to expect when you need surgery while on your next mission to outer space.

There’s lots more. Want to follow along? Check out the links below. As always, tell us what you think about this episode in the comments!

html5-player.libsyn.com/embed/…

Or download in DRM-free MP3 playable even over 56K modems.

Where to Follow Hackaday Podcast

Places to follow Hackaday podcasts:



Episode 340 Show Notes:

News:



What’s that Sound?


  • Al made short work of the sound again this week, racking up an uncharacteristic streak of two. Congrats to [Absolutely the Best Podcast: A Work in Progress] for getting the printing press right too!


Interesting Hacks of the Week:



Quick Hacks:



Can’t-Miss Articles:



hackaday.com/2025/10/03/hackad…



"Intelligenza artigianale" è il titolo del XXVII Rapporto sulla scuola cattolica in Italia, in uscita agli inizi di ottobre, e "Intelligenza artigianale" è anche il tema della XVIII Giornata pedagogica promossa dal Centro studi per la scuola cattolic…


quando parlavo di cittadini degni di questo nome chiaramente non intendevo ferrara. lui pensa ancora che i palestinesi siano i cattivi e gli israeliani le vittime. c'è un motivo particolare per cui io dovrei non considerare un esercito invasore i coloni armati in cisgiordania? secondo ferrara bisogna fare lo stesso con i 500'000 coloni?


Lugano - eravamo più di "diverse centinaia"


Per testimonianze più vere, cercate sui social (di meta ahimè...)
cdt.ch/news/ticino/in-piazza-p… (ah! hanno cambiato l'articolo nel frattempo - stamattina c'era scritto diverse centinaia di persone)

#blocchiamotutto #Lugano #globalsumudflotilla #manifestazione #gaza #palestinalibera



chiariamo un concetto essenziale. considero la manifestazioni non del tutto coerenti come questa "poco rilevanti"... avere uno scopo e fare qualcosa per qualcuno non è bloccare le strade di casa propria. avrebbe già più senso andare a manifestare davanti alla meloni in massa. i disagi mica li avete provocati alla meloni? sai quanto frega a lei dell'italia? il senso di comunità e coesione della serie "tutti assieme siamo forti " per questa vicenda pure non è così determinante. anche perché "non siamo forti". ma ho massimo rispetto per i partecipanti alla fottilla. loro hanno mosso il loro culo e hanno rischiato in prima persona le loro vite. solo per cercare di aiutare qualcuno. e per come andrà rimarrà il fatto che l'intenzione era del tutto legittima e utile. nonché illegale e criminale l'operato israeliano. inoltre come cittadini italiani che non hanno fatto niente di illegale ma al contrario doveroso moralmente i partecipanti meritano il sostegno concreto di tutte le istituzioni italiane, e rispetto da tutti i cittadini italiani degni di questo nome..
in reply to simona

personalmente non trovo sia il modo giusto. passino la manifestazioni, sempre legittime, ma i blocchi stradali no. e comunque se vuoi mandare un messaggio politico "forte" non lo fai da livorno, dove tutto sommato alla meloni, attaccata alla sua poltroncina, non frega una cippa. il messaggio politico poi parte da quella sinistra cieca che per essere anti-americana era pure pro putin quindi lasciamo perdere la coerenza e l'integrità del messaggio. come sempre ci sono popoli che interessano e popoli di cui non frega 'na cippa. e non parlo del governo ma dei manifestanti. il mondo con cui l'ucraina è stata tenuta fuori dagli striscioni è quantomeno sospetto. non puoi perorare un'ìingiustizia e ignorare tutte le altre, specie se è un messaggio politico. e poi a me hanno dato fastidio alcuni striscioni contro il riarmo, che in un'ottica di disimpegno usa della difesa europea, sono solo un regalo a putin. una conferma che la sua propaganda in italia ha funzionato. in sostanza non è la mia idea politica ad aver manifestato, nella ricerca di un mondo migliore e più giusto.


buttiamo fuori dalla nato stati uniti e turchia e facciamo diventare la nato direttamente l'esercito europeo?


Trump ad Hamas, 'accordo entro domenica o sarà l'inferno'

ma davvero non ha ancora imparato che dire così alla contro-parte può equivalere solo a farsi mandare affanculo? ma dove è vissuto fino ad adesso? ha 5 anni?



Anche i detenuti di Bologna hanno scioperato


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/anche-i…
Fratoianni (Avs), grazie ai detenuti di Bologna, perfino loro hanno scioperato. Un’altra dimostrazione di umanità. “In questo fiume di umanità che sta attraversando tutta Italia, da Bologna arriva una lezione straordinaria: i detenuti




The move comes as Apple removed ICEBlock after direct pressure from U.S. Department of Justice officials and signals a broader crackdown on ICE-spotting apps.#News


Google Calls ICE Agents a Vulnerable Group, Removes ICE-Spotting App ‘Red Dot’


Both Google and Apple recently removed Red Dot, an app people can use to report sightings of ICE officials, from their respective app stores, 404 Media has found. The move comes after Apple removed ICEBlock, a much more prominent app, from its App Store on Thursday following direct pressure from U.S. Department of Justice officials. Google told 404 Media it removed apps because they shared the location of what it describes as a vulnerable group that recently faced a violent act connected to these sorts of ICE-spotting apps—a veiled reference to ICE officials.

The move signals a broader crackdown on apps that are designed to keep communities safe by crowdsourcing the location of ICE officials. Authorities have claimed that Joshua Jahn, the suspected shooter of an ICE facility in September and who killed a detainee, searched his phone for various tracking apps. A long-running immigration support group on the ground in Chicago, where ICE is currently focused, told 404 Media some of its members use Red Dot.

💡
Do you know anything else about these apps and their removal? Do you work at Google, Apple, or ICE? I would love to hear from you. Using a non-work device, you can message me securely on Signal at joseph.404 or send me an email at joseph@404media.co.

“Ready to Protect Your Community?” the website for Red Dot reads. “Download Red Dot and help build a stronger protection network.”

The site provides links to the app’s page on the Apple App Store and Google Play Store. As of at least Friday, both of those links return errors. “This app is currently not available in your country or region,” says the Apple one, and “We're sorry, the requested URL was not found on this server,” says the Google one.

The app allows people to report ICE presence or activity, along with details such as the location and time, according to Red Dot’s website. The app then notifies nearby community members, and users can receive alerts about ICE activity in their area, the website says.

Google confirmed to 404 Media that it removed Red Dot. Google said it did not receive any outreach from the Department of Justice about this issue and that it bans apps with a high risk of abuse. Without talking about the shooting at the ICE facility specifically, the company said it removed apps that share the location of what it describes as a vulnerable group after a recent violent act against them connected to this sort of app. Google said apps that have user generated content must also conduct content moderation.
playlist.megaphone.fm?p=TBIEA2…
Google added in a statement that “ICEBlock was never available on Google Play, but we removed similar apps for violations of our policies.”

Google’s Play Store policies say the platform does not allow apps that “promote violence” against “groups based on race or ethnic origin, religion, disability age, nationality, veteran status, sexual orientation, gender, gender identity, caste, immigration status, or any other characteristic that is associated with systemic discrimination or marginalization,” but its published policies do not include information about how it defines what types of groups are protected.

Red Dot did not respond to a request for comment.

On Thursday Apple told 404 Media it removed multiple ICE-spotting apps, but did not name Red Dot. Apple did not respond to another request for comment on Friday.

On Thursday Joshua Aaron, the developer of ICEBlock, told 404 Media “I am incredibly disappointed by Apple's actions today. Capitulating to an authoritarian regime is never the right move,” referring to Apple removing his own app. ICEBlock rose to prominence in June when CNN covered the app. That app was only available on iOS, while Red Dot was available on both iOS and Android.

“ICEBlock is no different from crowd sourcing speed traps, which every notable mapping application, including Apple's own Maps app, implements as part of its core services. This is protected speech under the first amendment of the United States Constitution,” Aaron continued. “We are determined to fight this with everything we have. Our mission has always been to protect our neighbors from the terror this administration continues to reign down on the people of this nation. We will not be deterred. We will not stop. #resist.”

That move from Apple came after pressure from Department of Justice officials on behalf of Attorney General Pam Bondi, according to Fox. “ICEBlock is designed to put ICE agents at risk just for doing their jobs, and violence against law enforcement is an intolerable red line that cannot be crossed. This Department of Justice will continue making every effort to protect our brave federal law enforcement officers, who risk their lives every day to keep Americans safe,” Bondi told Fox. The Department of Justice declined to comment beyond Bondi's earlier comments.

The current flashpoint for ICE’s mass deportation effort is Chicago. This week ICE raided an apartment building and removed everyone from the building only to ask questions later, according to local media reports. “They was terrified. The kids was crying. People was screaming. They looked very distraught. I was out there crying when I seen the little girl come around the corner, because they was bringing the kids down, too, had them zip tied to each other," one neighbor, Eboni Watson, told ABC7. “That's all I kept asking. What is the morality? Where's the human? One of them literally laughed. He was standing right here. He said, 'f*** them kids.’”

Brandon Lee, communications lead at Illinois Coalition for Immigrant and Refugee Rights, told 404 Media some of the organization’s teams have used Red Dot and similar apps as a way of taking tips. But the organization recommends people call its hotline to report ICE activity. That hotline has been around since 2011, Lee said. “The thing that takes time is the infrastructure of trust and training that goes into follow-up, confirmation, and legal and community support for impacted families, which we in Illinois have been building up over time,” he added.

“But I will say that at the end of the day it's important for all people of conscience to use their skills to shine some light on ICE's operations, given the agency's lack of transparency and overall lack of accountability,” he said, referring to ICE-spotting apps.

In ICEBlock’s case, people who already downloaded the app will be able to continue using but will be unable to re-download it from the Apple App Store, according to an email from Apple Aaron shared with 404 Media. Because Red Dot is available on Android, users can likely sideload the app—that is, install it themselves by downloading the APK file rather than from the Play Store.

The last message to Red Dot’s Facebook page was on September 24 announcing a new update that fixed various bugs.

Update: this piece has been updated to include a response from the Department of Justice.


#News


Cina sotto controllo: utenti sanzionati per la diffusione su internet di false notizie online


Negli ultimi mesi, le autorità di pubblica sicurezza di Hainan hanno avviato indagini e applicato sanzioni amministrative nei confronti di diversi utenti di internet responsabili della diffusione di informazioni false che hanno turbato l’ordine pubblico.

Voci su veicoli a nuova energia e turismo a Hainan


Un utente identificato come Su Moumou ha pubblicato online affermazioni secondo cui i veicoli a nuova energia non sarebbero in grado di attraversare il mare verso Hainan senza un biglietto, aggiungendo che “nessuno verrà a Hainan quest’inverno”. L’indagine delle autorità ha accertato che le informazioni erano distorte e diffuse con l’intento di attirare l’attenzione, creando allarme tra i residenti e i turisti.

Falsi annunci sul casinò di Sanya


L’utente Song ha scattato fotografie del nuovo edificio del Sanya International Duty Free City e ha diffuso online la notizia falsa secondo cui l’edificio sarebbe diventato un hotel con casinò legale entro il 2028. Anche in questo caso, le autorità hanno stabilito che la diffusione delle informazioni aveva causato preoccupazione pubblica e disturbo dell’ordine sociale.

Disinformazione su incidenti con animali


Shi Moumou ha diffuso una notizia infondata su un incidente tra un’auto e un gatto con rimorchio ad Haikou, descrivendolo come “maltrattamento di gatti”. La pubblicazione, accompagnata da dati personali della persona coinvolta, ha turbato la comunità locale e ha portato le autorità a intervenire con sanzioni amministrative.

Voci su normative sui veicoli elettrici


L’utente Liang Moumou ha pubblicato online un articolo inventato riguardo nuove normative sui veicoli elettrici a Hainan. La diffusione del contenuto ha generato confusione tra i residenti e scatenato discussioni online, inducendo le autorità a intervenire con misure legali.

Allarmi falsi su eventi locali


Diversi utenti hanno diffuso informazioni inesatte relative a eventi e situazioni locali:

  • Pan Moumou ha caricato un video dal ponte Yongming sul fiume Changhua, sostenendo falsamente che metà della contea di Ledong fosse mobilitata per recuperare un cadavere, causando panico tra la popolazione.
  • Xiao ha pubblicato che “Sanya si stava svuotando, diventando una città fantasma a causa dell’imminente guerra”, suscitando allarme e discussioni online.
  • Li Moumou ha diffuso notizie infondate secondo cui tutti i voli per Sanya sarebbero stati cancellati, generando panico tra turisti e residenti.

In tutti i casi, le autorità di pubblica sicurezza hanno applicato le sanzioni amministrative previste dalla legge per la diffusione di informazioni false e il turbamento dell’ordine pubblico.

Promemoria della polizia di Internet cinese


La polizia invita gli utenti a rispettare le leggi e i regolamenti nella navigazione online, evitando di diffondere, credere o rilanciare voci infondate. Le autorità hanno sottolineato che chi crea e diffonde disinformazione sarà perseguito senza indulgenza, a tutela di un ambiente online sicuro e trasparente.

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"La situazione della popolazione di Gaza ha ferito la coscienza di molti, perché nel cuore di ciascuno abita il desiderio della giustizia e della pace", si legge in una nota diffusa oggi da Comunione e Liberazione.


Trump reclama poteri speciali per attaccare i Narcos. Cosa sta succedendo

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Gli Stati Uniti sono in guerra. O, almeno, così vuole Donald Trump. Come riporta l’Associated Press, internamente all’amministrazione americana sta circolando un memo che dichiara gli Usa in uno stato di “conflitto armato non internazionale” con i cartelli dei narcotrafficanti caraibici, ora



Siamo ancora a Gaza


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/siamo-a…
dopo l’uscita della notizia che abbiamo lasciato Gaza City molti amici mi hanno scritto sconsolati: “Se anche voi lasciate Gaza non c’è più speranza per la popolazione.” È vero che abbiamo chiuso le nostre attività a Gaza City perché lì non potevamo più garantire la sicurezza del nostro staff, ma non abbiamo



vedo ingiustizie di ogni genere, schifezze totali.... trump... un sistema sanitario allo sbando, una guerra di invasione in territorio europeo da parte di uno che ha riabilitato la figura di stalin... ma non frega niente a nessuno. e poi improvvisamente gli italiani impazziscono e risvegliano dal loro torpore. hanno trovato la loro causa. non che a me israele non faccia infinitamente schifo. poi odio pure gli strafottenti, ossia chi è in torto marcio e vuole avere ragione. altra cosa che peraltro va di moda a livorno per strada... e non posso che chiedermi questo improvviso senso di giustizia, che credevo morto, cosa sai stato a riesumarlo. meglio tardi che mai? speriamo. e speriamo anche che valga anche per tutte le altre ingiustizie. ucraina, curdi, popoli invasi in asia sempre da putin, cina, corea del nord, ecc.


Quando l’hacker si ferma al pub! Tokyo a secco di birra Asahi per un attacco informatico


Lunedì scorso, Asahi Group, il più grande produttore giapponese di birra, whisky e bevande analcoliche, ha sospeso temporaneamente le sue operazioni in Giappone a seguito di un attacco informatico che ha compromesso i sistemi aziendali, inclusi elaborazione degli ordini, spedizioni e call center. L’azienda è conosciuta per prodotti come la birra Super Dry e il whisky Nikka.

Mercoledì, i dipendenti hanno iniziato a gestire manualmente gli ordini, recandosi di persona presso i clienti e registrando le richieste su carta. Per concentrare risorse sulla spedizione degli ordini esistenti, Asahi ha temporaneamente sospeso l’accettazione di nuovi ordini di alcolici, continuando invece a ricevere richieste di cibi e bevande analcoliche. Il primo lotto di ordini manuali è stato spedito venerdì.

“Al momento non è previsto un ripristino immediato del nostro sistema. Le consegne regolari rimangono sospese, e non è previsto un ripristino del sistema a breve”, ha riportato il portavoce di Asahi Group Holdings. “Abbiamo agito immediatamente per contenere e rispondere all’incidente”, si legge in un comunicato dell’azienda.

Nella serata di venerdì, l’azienda ha confermato di essere stata vittima di un attacco ransomware. La ripresa completa delle attività del call center clienti è prevista per la prossima settimana. Per il ripristino dei sistemi informatici, Asahi ha coinvolto specialisti esterni, ma i tempi necessari per il ritorno alla piena operatività rimangono incerti. L’azienda sta anche valutando l’impatto finanziario dell’incidente.

Le conseguenze dell’attacco si riflettono in tutto il Paese. Un ristorante di Tokyo, normalmente rifornito esclusivamente di birra Asahi, sta esaurendo l’ultimo barile di Super Dry e ha dovuto acquistare birra da concorrenti come Sapporo per far fronte alla carenza.

“Desidero scusarmi sinceramente per le difficoltà causate ai nostri stakeholder dalla recente interruzione del sistema”, ha dichiarato il CEO Atsushi Katsuki. ‘Stiamo continuando le nostre indagini per determinare la natura e la portata del potenziale trasferimento non autorizzato di dati, stiamo facendo tutto il possibile per ripristinare il sistema il piu’ rapidamente possibile: apprezziamo la vostra comprensione e il vostro supporto”, ha concluso.

Questo episodio si inserisce in un contesto di crescente vulnerabilità informatica. Solo il mese scorso, la casa automobilistica di lusso Jaguar Land Rover ha dovuto chiudere i suoi stabilimenti nel Regno Unito a causa di un attacco hacker.

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A Treasure Trove Of Random Vintage Tech Resources


Finding, collecting, and restoring vintage tech is the rewarding pastime of many a Hackaday reader. Working with old-school gear can be tough, though, when documentation or supporting resources are hard to find. If you’re in need of an old manual or a little scrap of software, you might find the Vintage Technology Digital Archive (VTDA) a useful destination.

The VTDA is a simple website. There is no search function, or fancy graphical way to browse the resources on offer. Instead, it’s merely a collection of files in a well-ordered directory tree. Click through /pics/DiskSleeves/VTDA/ and you’ll find a collection of high-resolution scans of various old diskettes and their packaging. /docs/computing/Centronics/ will give you all kinds of useful documentation, from press releases to datasheets for printers long forgotten. You can even find Heathkit schematics and old Windows bootdisk images if you dive into the depths.

While it doesn’t have everything, by any means, the VTDA has lots of interesting little bits and pieces that you might not find anywhere else. It’s a great counterpart to other archival efforts out on the web, particularly if you’re a member of the retrocomputing massive.

Thanks to [Itay] for the tip!


hackaday.com/2025/10/03/a-trea…



manif


È stato bello ieri sera. La #manifestazione spontanea, organizzata in poche ore.
Dopo il lavoro sono corsa a casa a prendere la mia kefiah e la bandiera, poi un’altra corsa per prendere il treno e arrivare a #Lugano in tempo!
Ho rivisto tante belle persone e una delle mie sorelle. Alcune persone erano lì con i figli, che tenevano orgogliosamente dei cartelloni con le angurie disegnate. Belli ❤

Poi un mio conoscente, regista, vedendomi tra la folla, mi ha chiesto una testimonianza per il documentario che sta producendo. Mi ha detto: “Come ti senti dopo quello che è successo ieri sera alla #SumudFlotilla?” Io ho risposto: “Affranta.” E pronunciando quella parola, sono scese lacrime incontrollate. Ho pianto perché ci speravo davvero che almeno una barca della flotilla arrivasse a Gaza. Lo so che era impossibile, ma io ci speravo lo stesso.
Ma anche perché sento troppa indifferenza intorno a me, anche tra le persone che amo. Al lavoro, c’è troppa gente fascista e non voglio interagire con loro. Gli altri amici, conoscenti, colleghi di volontariato ecc. fanno finta di niente. Palestina/Gaza = taboo.
Questo mi fa soffrire moltissimo.

Ora dovrei terminare, cioè iniziare, i compiti per la lezione di domani.. ma non riesco a concentrami