Simple Antenna Makes for Better ESP32-C3 WiFi
We’ve seen tons of projects lately using the ESP32-C3, and for good reason. The microcontroller has a lot to offer, and the current crop of tiny dev boards sporting it make adding a lot of compute power to even the smallest projects dead easy. Not so nice, though, is the poor WiFi performance of some of these boards, which [Peter Neufeld] addresses with this quick and easy antenna.
There are currently a lot of variations of the ESP32-C3 out there, sometimes available for a buck a piece from the usual suspects. Designs vary, but a lot of them seem to sport a CA-C03 ceramic chip antenna at one end of the board to save space. Unfortunately, the lack of free space around the antenna makes for poor RF performance. [Peter]’s solution is a simple antenna made from a 31-mm length of silver wire. One end of the wire is formed into a loop by wrapping it around a 5-mm drill bit and bending it perpendicular to the remaining tail. The loop is then opened up a bit so it can bridge the length of the ceramic chip antenna and then soldered across it. That’s all it takes to vastly improve performance as measured by [Peter]’s custom RSSI logger — anywhere from 6 to 10 dBm better. You don’t even need to remove the OEM antenna.
The video below, by [Circuit Helper], picks up on [Peter]’s work and puts several antenna variants to further testing. He gets similarly dramatic results, with 20 dBm improvement in some cases. He does note that the size of the antenna can be a detriment to a project that needs a really compact MCU and tries coiling up the antenna, with limited success. He also did a little testing to come up with an optimal length of 34 mm for the main element of the antenna.
There seems to be a lot of room for experimentation here. We wonder how mounting the antenna with the loop perpendicular to the board and the main element sticking out lengthwise would work. We’d love to hear about your experiments, so make sure to ping us with your findings.
youtube.com/embed/UHTdhCrSA3g?…
Atomic Clock Trades Receiver for an ESP8266
The advantage of a radio-controlled clock that receives the time signal from WWVB is that you never have to set it again. Whether it’s a little digital job on your desk, or some big analog wall clock that’s hard to access, they’ll all adjust themselves as necessary to keep perfect time. But what if the receiver conks out on you?
Well, you’d still have a clock. But you’d have to set it manually like some kind of Neanderthal. That wasn’t acceptable to [jim11662418], so after he yanked the misbehaving WWVB receiver from his clock, he decided to replace it with an ESP8266 that could connect to the Internet and get the current time via Network Time Protocol (NTP).
This modification was made all the easier by the fact that the WWVB receiver was its own PCB, connected to the clock’s main board by three wires: one for the clock signal, another that gets pulled low when the clock wants to turn on the receiver (usually these clocks only update themselves once a day), and of course, ground. It was simply a matter of connecting the ESP8266 dev board up to the two digital lines and writing some code that would mimic the responses from the original receiver.
If you take a look through the provided source code, a comment explains that the WWVB signal is recreated based on the official documentation from the National Institute of Standards and Technology (NIST) website. There are functions in the code to bang out the 500 ms “one” and 200 ms “zero” bits, and once the microcontroller has picked up the correct time from the Internet, they’re called in quick succession to build the appropriate time signal. As such, this code should work on any clock that has an external WWVB receiver like this, but as always, your mileage may vary.
This is a very clean hack, but if you wanted to pull off something similar without having to gut all the clocks in your house, we’ve seen a WWVB simulator that can broadcast an NTP-backed time signal to anything listening nearby.
Le backdoor di stato stanno arrivando. Ma questa volta, con il timbro UE!
I tempi stanno cambiando.
Un tempo la sorveglianza era silenziosa, nascosta tra le pieghe del codice e delle reti. Oggi, invece, si presenta a volto scoperto, con l’appoggio della politica e la benedizione di normative che la vogliono rendere legale, strutturata, persino necessaria. Dopo Echelon, il Datagate con Edward Snowden nel 2013 accese i riflettori sulle pratiche di sorveglianza di massa svolta dalla NSA e dell’FBI. Tale scandalo mostrava come le democrazie più avanzate non siano immuni dal desiderio di ascoltare tutto, sempre.
Poi è arrivato Vault 7, la più grande fuga di documenti della CIA mai registrata. In questa fuga di dati veniva mostrato come gli Stati Uniti riuscivano a infiltrarsi in smartphone, smart TV e computer di mezzo mondo. Fino ad allora, le backdoor erano qualcosa di sussurrato nei corridoi dell’intelligence, strumenti d’uso esclusivo delle agenzie, senza discussione pubblica.
Ma oggi il dibattito si è fatto politico, pubblico, globale.
La dichiarazione di Trump di Novembre
A novembre 2024, Donald Trump ha dichiarato che servono “normative flessibili in termini di intelligence”. Sostenne apertamente l’utilizzo di tecnologie di tipo spyware per proteggere la sicurezza nazionale. Un’affermazione forte, che ha avuto conseguenze quasi immediate. Nel giro di qualche mese, diversi vertici dell’NSA sono stati rimossi dopo incontri a porte chiuse con Elon Musk. L’impressione è che stia prendendo forma una nuova dottrina americana: la sorveglianza legalizzata, esplicita, che non ha più bisogno di nascondersi.
Pertanto la tecnologia spyware riceverà un “secondo vento”. È probabile che le aziende che producono programmi come NSO Group e Paragon trovino sostegno nella nuova amministrazione. Questo nonostante le critiche ai loro strumenti per violare i diritti umani.
Nel frattempo, Cina e Russia osservano. Loro il modello lo hanno già consolidato da tempo: sorveglianza pervasiva, controllo dei dati, nessuna illusione sulla privacy. Ma la differenza – sottolineano spesso i governi occidentali – è che quei due paesi sono sotto regime.
L’Occidente, invece, è un mondo di diritti e trasparenza. Almeno, lo era.
La discussione sulle Backdoor in Europa e nel Regno Unito
Anche l’Europa, infatti, si muove. Lunedì scorso è stato presentato il piano ProtectEU– un documento che, tra le righe – scritte in burocratese – segna un altro punto di svolta. Sebbene l’UE abbia sempre espresso riserve sull’uso di backdoor nella crittografia, il piano parla chiaro: entro il 2025 verrà sviluppata una tabella di marcia per consentire un accesso legale ed efficace ai dati da parte delle forze dell’ordine, con una roadmap tecnologica prevista per l’anno successivo.
“Stiamo lavorando a una tabella di marcia ora e vedremo cosa è tecnicamente possibile”, ha affermato Henna Virkkunen, vicepresidente esecutivo della CE per la sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia. “Il problema è che ora le nostre forze dell’ordine stanno perdendo terreno sui criminali perché i nostri investigatori di polizia non hanno accesso ai dati”, ha aggiunto e ha dettoche nell'”85 percento” le forze dell’ordine non riescono ad accedere ai dati di cui avrebbero bisogno. La proposta è di modificare l’attuale Cybersecurity Act per consentire queste modifiche.
Stesso tema si sta dibattendo nel Regno Unito, dopo che le autorità hanno chiesto ad Apple di creare una backdoor che consentisse l’accesso ai dati cloud crittografati degli utenti. Apple ha deciso di disattivare del tutto la funzionalità Advanced Data Protection (ADP) nel Regno Unito.
Le autorità britanniche avrebbero emesso un ordine chiedendo ad Apple di fornire l’accesso ai dati criptati degli utenti in tutto il mondo. Secondo la pubblicazione, l’ordine imponeva ad Apple di creare una backdoor che avrebbe consentito l’accesso a qualsiasi contenuto caricato sul cloud da qualsiasi utente.
In altre parole: si comincia a costruire l’infrastruttura legale e tecnica per aprire varchi nei sistemi di protezione dati. Varchi “legalizzati”, ma sempre varchi.
Tutto questo solleva una domanda scomoda: dove finisce la sicurezza e dove comincia il controllo?
Il rischio della backdoor e le sue derive
Nel tempo, la guerra informatica ha subito una profonda evoluzione, trasformandosi da strumento sperimentale a vero e proprio teatro operativo. Inizialmente, fu la NSA (National Security Agency) a detenere la leadership mondiale nelle capacità offensive cibernetiche, sviluppando strumenti avanzatissimi per penetrare e manipolare sistemi informatici ostili. Una delle conferme più clamorose di questa superiorità tecnica emerse nel 2017, con la pubblicazione di Vault-7 da parte di WikiLeaks: una serie di documenti top secret della CIA che rivelarono l’esistenza di un vasto arsenale di malware, exploit zero-day e tecniche di hacking sviluppate internamente dagli Stati Uniti per operazioni clandestine in tutto il mondo.
Ma anche prima di Vault-7, la potenza di fuoco della cyber intelligence americana era emersa in modo devastante. Il primo ransomware della storia a diffusione globale, WannaCry, si basava su un exploit chiamato EternalBlue, sottratto dai server della NSA dal gruppo hacker Shadow Brokers. EternalBlue sfruttava una vulnerabilità di Windows che l’NSA aveva individuato anni prima e mantenuto segreta, utilizzandola per accedere silenziosamente a qualsiasi sistema operativo Windows connesso in rete. Questo exploit rappresentava una vera e propria backdoor universale, e il fatto che sia stato rubato e poi usato (dagli hacker del gruppo Lazarus associati alla Corea Del Nord) contro il mondo intero ha dimostrato quanto sia sottile il confine tra arma strategica e boomerang incontrollabile.
Tra le più note operazioni militari cibernetiche nella storia, spicca Operation Olympic Games, una missione congiunta tra Stati Uniti e Israele. Il malware protagonista fu Stuxnet, uno strumento di guerra informatica mai visto prima, capace di sabotare fisicamente l’infrastruttura industriale della centrale nucleare iraniana di Natanz. Armato con quattro vulnerabilità zero-day (due contro Windows e due contro i PLC Siemens), Stuxnet rappresentò l’alba di una nuova era: quella in cui un malware può danneggiare impianti reali, senza sparare un colpo, ma alterando algoritmicamente la realtà.
Oggi, però, il dominio statunitense è stato ridimensionato.
La Cina, in particolare, ha dimostrato negli ultimi sei mesi di aver superato il livello tecnologico statunitense, con operazioni come Volt Typhoon, Salt Typhoon e Liminal Panda, condotte con precisione chirurgica e capacità stealth avanzate. In questo scenario di “guerra grigia“, dove le regole sono fluide e le frontiere invisibili, disporre di un accesso backdoor può offrire un vantaggio significativo nella raccolta d’intelligence.
Tuttavia, è cruciale ricordare che una backdoor, una volta scoperta, può essere usata anche dal nemico. La realtà del cyberspazio è fluida e imprevedibile: uno zero-day, in media, viene scoperto da altri ricercatori circa un anno dopo la sua prima individuazione. Questo significa che un exploit può essere utilizzato simultaneamente da più agenzie di intelligence, senza che l’una sappia dell’altra. In tale contesto, la backdoor non è sempre un vantaggio: può trasformarsi rapidamente in una vulnerabilità, in un’arma rivoltata contro chi l’ha forgiata.
Conclusioni
Come abbiamo visto, le backdoor, per loro natura, sono strumenti a doppio taglio. Non esiste una backdoor “solo per i buoni”: una volta creata, può essere sfruttata da chiunque riesca a trovarla. E soprattutto, apre un varco non solo nei dispositivi, ma in uno dei principi fondamentali degli esseri umani: il diritto alla riservatezza.
La verità è che ci stiamo pericolosamente avvicinando a quei modelli autoritari che per anni abbiamo criticato. Il confine tra sicurezza nazionale e sorveglianza di massa si fa sempre più sottile. E, paradossalmente, la difesa della libertà rischia di passare proprio per la sua negazione.
La politica vuole la backdoor. Ma il mondo – quello fatto di cittadini, esperti di sicurezza, attivisti per i diritti digitali e banalmente a persone estranee all’argomento – non la vuole. Perché una volta che apri una porta sul tuo mondo privato, è difficile richiuderla. E forse, a quel punto, non saremo più tanto diversi da quei regimi che oggi guardiamo con tanto disprezzo.
Il futuro si sta giocando oggi.
E dipende da noi decidere se vogliamo vivere in un mondo sicuro… o in un mondo sorvegliato.
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Feeding the phisher: “YOU WILL RECEIVE A SURPRISE VISIT IF YOU DON’T RESPOND NOW”
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All'ennesima campagna di phishing a tema "convocazione giudiziaria" causa pornografia minorile, faccio finta di cadere nel tranello e mi gusto il tentativo del phisher.
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Il nuovo Web3: cos’è, come funziona e le implicazioni di cyber security
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Il Web3 è la terza generazione del Web che tutti quanti utilizziamo quotidianamente. Funzionerà grazie alle blockchain e, proprio per questo, dovrebbe garantire agli utenti la massima libertà d’uso togliendo alle big tech la possibilità di controllarlo. Ecco
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USA-Yemen, disastro annunciato
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Le fantasie trumpiane di dominio e distruzione dei nemici degli Stati Uniti – e di Israele – si sono schiantate precocemente con la guerra di aggressione contro lo Yemen, il cui fallimento è stato certificato proprio in questi giorni anche da due ind…www.altrenotizie.org
Dal digitale alla sicurezza, come cambia il venture capital nell’era della competizione geopolitica
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Negli ultimi anni, i fondi d’investimento (i cosiddetti venture capital) hanno alimentato l’ecosistema dell’innovazione con un focus quasi esclusivo sul digitale. Tuttavia, oggi l’attenzione si sta spostando verso settori tradizionalmente dominati dagli apparati pubblici,
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Capirei se lo facesse un poveraccio ma qui parliamo di uno che ha già molti più soldi di quanti se ne possano spendere in una vita intera.
Forse no, forse è davvero un poveraccio, non economicamente ma moralmente.
Africa e Difesa, la visita di Crosetto ad Ankara e i rapporti Italia-Turchia
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Medio Oriente, Africa e Siria sono stati i tre temi affrontati dal ministro della difesa Guido Crosetto, incontrando ad Ankara l’omologo turco Yasar Guler, in un momento complicatissimo caratterizzato dal dossier dazi, dalla crisi a Gaza e dal tavolo diplomatico sull’Ucraina. Tra Italia e Turchia
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Cosa sono i Copperhead, i nuovi occhi (e artigli) sottomarini di Anduril
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Il mondo dei sistemi unmanned vede aggiungersi un altro modello alla sempre più lunga lista di sistemi autonomi o a pilotaggio remoto sviluppati dalle aziende del settore della Difesa negli ultimi anni. Protagonista di questa novità è la start-up statunitense Anduril, nota tanto per il suo
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I've reported on Facebook for years and have always wondered: Does Facebook care what it is doing to society? Careless People makes clear it does not.
Ix27;ve reported on Facebook for years and have always wondered: Does Facebook care what it is doing to society? Careless People makes clear it does not.#Facebook #Meta #CarelessPeople #SarahWynn-Williams
'Careless People' Is the Book About Facebook I've Wanted for a Decade
I've reported on Facebook for years and have always wondered: Does Facebook care what it is doing to society? Careless People makes clear it does not.Jason Koebler (404 Media)
Il gatto di Schrödinger è stato finalmente scongelato
Creato un gatto di Schrödinger "caldo", a temperatura (leggermente) più lontana dallo zero assoluto rispetto a quanto possibile finoraSandro Iannaccone (Wired Italia)
Tutti occupati a parlare di dazi, ci stiamo dimenticando che sta succedendo qualcosa di molto grave, che mette in pericolo la ns libertà.
Il famigerato DDL 1660 è diventato un DL e perciò IMMEDIATAMENTE ESECUTIVO.
L’OSCE aveva già ritenuto potenzialmente lesivi dei principi del diritto penale e dello Stato di diritto, e il Presidente Mattarella aveva sollevato obiezioni.
Leggere questo articolo e poi, rabbrividire 😱
Stiamo zitti anche adesso?
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Marine Le Pen ha ragione, ma se l’è cercata…
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ECUADOR. Rivadeneira: “Queste elezioni potrebbero rappresentare l’ultima possibilità per il Paese”
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Scuola di Liberalismo 2025 – Messina: Marcello SAIJA: «Gaetano Martino, 1900-1967» (M. Saija – A. Villani)
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Dopo la lezione inaugurale, svoltasi giovedì 3 aprile, entra nel vivo l’edizione 2025 della Scuola di Liberalismo di Messina, promossa dalla Fondazione Luigi Einaudi ed organizzata in collaborazione con
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freezonemagazine.com/news/maur…
In libreria dall’11 aprile 2025 Un saggio narrativo, impertinente, sulla storia politica italiana: tra ideali, contraddizioni e trasformazioni sulla soglia del riassetto globale. Mauro Orletti delinea con ironia e spirito critico, un ritratto articolato e stratificato del nostro Paese che aiuta a comprendere le radici dell’attuale scenario politico. Con uno sguardo attento alle
MEDIO ORIENTE. Altro che “disimpegno” americano, Trump riempie la regione di forze Usa
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Le forze schierate tra il Mar Rosso e l’Oceano Indiano indicano
l’intenzione di Washington di scatenare offensive militari ovunque, a cominciare dall’Iran
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C’è una scena musicale italiana che, da tempo, continua a lasciare tracce di se sempre più evidenti e non certo trascurabili. Edoardo Buccheri (basso), Domenico Failla (voce), Walter Leotta (chitarra), Sebastiano Musco (chitarra), Salvo Vasta (batteria), sono i quattro ragazzi che dalla provincia catanese sono destinati a farsi conoscere sempre di più, in particolare da […]
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La decisione del governo Meloni di procedere con Decreto-legge all’approvazione delle norme intitolate alla cosiddetta di sicurezza segnano un nuovo inquietante traguardo nella corsa delle destre verso quella che possiamo cominciare a tranquillamente…www.altrenotizie.org
ho partecipato alla petizione per chiedere a Mattarella di non firmare il decreto "sicurezza".
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Quelli non sono uccelli che volano nel cielo di Gaza: sono i corpi di bambini e donne, lanciati a centinaia di metri in aria
#Gaza #genocide
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#iof #idf #colonialism #sionisti
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Verso la fine del suo turno di lavoro, mio marito attendeva l’ora per andarsene, seduto sulla panchina sotto il portico dei servizi cimiteriali del Comune, quando vede uscire un anziano parecchio contrariato. Come al solito, alla ricerca di problemi da risolvere, spara un “Tutto bene?” “Eh, purtroppo no, l’impiegata mi ha detto che non si […]
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Verso la fine del suo
ALTERNATIVE #01: AMAZON
Comincia a essere chiaro a tutti quanto sia importante in questo momento STACCARSI DAI GRANDI MONOPÒLI americani.
Comincio dal n.1 nel commercio online: AMAZON (ma anche eBay).
Oltre al sacrosanto 'andiamo nei negozi', ci sono "marketplace" alternativi?
Non solo: c'è DI MEGLIO.
Scopriamo insieme queste vere e proprie chicche!
1) commercioVirtuoso (tante categorie)
Italiani, sostenibili e di qualità: i prodotti di questa giovane impresa promettono di venire incontro al commercio locale (acquisti dai negozi sul territorio), all'ambiente (la merce non deve percorrere mezzo mondo) e al valore della lentezza (opposta al "fast" del consumo usa-e-getta).
2) Bookdealer (libri)
Comprare dalle librerie indipendenti con la comodità di ordinare online: è questo l'obiettivo di questa iniziativa, che permette di trovare un libro in una delle librerie aderenti sul territorio nazionale e farselo recapitare anche direttamente a domicilio.
3) Emarketworld (tante categorie - no libri)
Un'altra startup italiana relativamente giovane, che si presenta come un marketplace onesto e con ottime recensioni, un vasto assortimento e la possibilità di trovare anche occasioni e prodotti ricondizionati.
4) PagineGialle Shop (tante categorie - no libri)
Sorprendentemente poco conosciuto, il marketplace di Pagine Gialle è molto assortito. Come su Amazon, i prodotti possono essere venduti dai singoli venditori o direttamente dallo Shop. Vale la pena di esplorarlo bene.
Da segnalare anche PagineGialle, che permette di trovare i negozi più vicini senza passare per Google Maps, e PGCasa, dove si possono reperire facilmente artigiani per tutti i piccoli e grandi lavori domestici.
5) Libri da Asporto (libri)
Non è un vero marketplace, ma un sito che raccoglie molte librerie aderenti, permettendo di trovare facilmente le più vicine sul territorio e di mettersi in contatto direttamente con loro (via email o whatsapp) per ordinare e farsi recapitare i libri anche a domicilio.
6) Subito (tante categorie)
Sicuramente più conosciuto (grazie anche alle campagne pubblicitarie), oltre ad essere un marketplace molto assortito, permette di pubblicare annunci e si configura perciò come una delle alternative nostrane che possono competere anche con eBay (tuttavia senza possibilità di asta).
7) Il Fedimercatino
E per restare nel Fediverso, che dire di questa bella iniziativa no-profit federata, collegata alla comunità Lemmy @Il Mercatino del Fediverso 💵♻️? Il "Mercatino delle Pulci Online Eco-Sostenibile del fediverso" è un piccolo e giovanissimo spazio (in espansione!) nato per contrastare la cultura dello spreco, ridurre i rifiuti e promuovere la filosofia del "Regalo Consapevole" (ma è possibile vendere o acquistare prodotti con prezzi fino a 299€). Leggete bene la pagina about!
8) StrumentiMusicali / MercatinoMusicale (strumenti musicali, apparecchiature e accessori)
Tra i tanti siti specializzati in una sola categoria, presento questo (anche per... deformazione professionale), che ho sempre trovato affidabile, ben fornito e di riferimento nel mondo musicale.
Il Mercatino è inoltre un sito dove mettere e trovare annunci per ottime occasioni.
#Amazon #noamazon #degafam #eBay #NoEbay #buyeuropean #compraeuropeo #compraitaliano #monopolio #alternative #marketplace
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Basso Daniele
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