La pirateria audiovisiva: tra diritto penale, mercato e nuove tecnologie
La recente operazione condotta dalla Polizia Postale di Catania, coordinata dalla Procura Distrettuale, rappresenta un ulteriore tassello nella complessa lotta alla pirateria audiovisiva. Non un episodio isolato, ma la prosecuzione di un filone investigativo inaugurato con “Gotha” (2022) e “Gotha 2” (2025), a cui si sono affiancate indagini come “Black out” e “Taken down”. L’impiego di oltre 200 investigatori in 18 città testimonia la dimensione nazionale del fenomeno e la sua natura di criminalità organizzata, ben lontana dalla figura romantica dell'”hacker solitario”.
Le accuse che emergono – associazione per delinquere transnazionale, accesso abusivo a sistemi informatici e frode informatica aggravata – non si esauriscono però nel momento dell’arresto. È nelle aule di giustizia che questo tipo di indagini trova il suo vero banco di prova. In questa fase emergono i nodi più complessi.La gestione di enormi quantità di dati digitali, la verifica della catena di custodia, la traduzione tecnica degli accertamenti in elementi probatori che possano essere compresi e valutati dal giudice.
Le indagini internazionali, spesso basate su server collocati all’estero, sollevano poi difficoltà di cooperazione giudiziaria e tempi incompatibili con l’esigenza di bloccare rapidamente il fenomeno. Non meno delicata è la distinzione tra l’utente finale e chi assume un ruolo consapevole e stabile nell’organizzazione.
I processi, infine, sono caratterizzati da un’inevitabile complessità. La quantità di materiale sequestrato rallenta l’istruttoria, le questioni di qualificazione giuridica si moltiplicano e la difesa non manca di sollevare eccezioni sull’utilizzabilità delle prove digitali o sulla legittimità degli strumenti investigativi impiegati. È in questa dimensione operativa, fatta di ostacoli pratici e scelte interpretative, che si misura la reale difficoltà di contrastare la pirateria.
Il business del pezzotto come multinazionale del crimine
Le indagini dimostrano che il modello di business si fonda sulla ritrasmissione abusiva dei palinsesti delle principali piattaforme (Sky, DAZN, Netflix, Prime Video), resa possibile dall’uso di server collocati in Paesi esteri, spesso con normative più permissive. I ricavi sono impressionanti. Secondo l’operazione “Gotha”, il giro d’affari raggiungeva 10 milioni di euro al mese, mentre i mancati introiti per le pay-TV si aggiravano sui 30 milioni mensili.
La pirateria audiovisiva non è dunque solo una violazione di copyright, ma un’economia criminale organizzata e globalizzata, capace di erodere risorse fiscali e occupazionali al sistema Paese.
I numeri nascosti della pirateria tra miliardi sottratti e lavoro perduto
Le stime più aggiornate parlano chiaro poichè solonel 2024 la pirateria ha generato una perdita di 2,2 miliardi di euro di fatturato e un danno diretto al PIL di 904 milioni, con oltre 12.000 posti di lavoro a rischio.
Un dato paradossale è che la percentuale di utenti che praticano pirateria cala lievemente (dal 39% al 38%), ma il numero complessivo di atti rimane altissimo. Il fenomeno si concentra quindi su un nocciolo duro di utenti ad alta intensità, in particolare attratti dagli eventi sportivi live, i più redditizi.
Norme severe e complessità della giustizia penale
Il fondamento normativo resta la Legge n. 633/1941 sul diritto d’autore, ma l’evoluzione tecnologica ha imposto interventi mirati. La Legge n. 93/2023 – nota come “legge anti-pezzotto” – ha introdotto strumenti inediti, tra cui la possibilità per AGCOM di ordinare il blocco in tempo reale (entro 30 minuti) dei siti illeciti.
Le pene previste sono severe: reclusione fino a 3 anni, multe fino a 15.493 euro e confisca dei beni. Ma la vera novità è la responsabilizzazione degli utenti in quanto anche la visione occasionale di contenuti pirata comporta sanzioni da 154 a 1.032 euro, mentre l’uso abituale può costare fino a 5.000 euro.
Nella prassi giudiziaria, i processi che seguono a queste indagini si presentano spesso complessi. Si deve dimostrare non solo la disponibilità tecnica dei contenuti, ma anche l’effettiva partecipazione degli imputati a un’organizzazione con finalità di lucro. Non di rado, la linea di confine tra l’utente finale e il collaboratore attivo della rete criminale diventa sottile, e i Tribunali si trovano a dover distinguere posizioni marginali da ruoli centrali.
Piracy Shield un guardiano imperfetto della rete
Il Piracy Shield rappresenta un salto tecnologico, essendo un sistema automatizzato che obbliga i provider a bloccare i domini segnalati. Tuttavia, presenta criticità.
Il rischio di overblocking, con blocchi estesi a indirizzi IP condivisi con siti legittimi, può danneggiare imprese e utenti estranei. L’assenza di un controllo giudiziario preventivo solleva inoltre dubbi sulla trasparenza e sulla tutela dei diritti fondamentali. Infine, la concentrazione del potere di blocco in un unico sistema crea un potenziale punto debole per la sicurezza nazionale. In questo senso, la normativa anti-pirateria, pur rispondendo a esigenze legittime di tutela, apre scenari inediti di bilanciamento tra interessi economici e diritti costituzionali.
L’utente sospeso tra convenienza e illegalità
La pirateria non è solo criminalità, ma anche reazione a un mercato percepito come inefficiente. Prezzi elevati e la frammentazione dell’offerta spingono molti utenti a cercare alternative illegali.
Già circa trent’anni fa il mio Maestro, Vittorio Frosini – fondatore della disciplina universitaria dell’informatica giuridica – avvertiva che, se per il software contraffatto i reati erano indispensabili per colpire le organizzazioni, il vero deterrente restava il mercato. Prezzi equi, capaci di non far percepire all’utente un’ingiustizia nel costo del servizio. Parole che conservano intatta la loro attualità anche di fronte al fenomeno delle IPTV illegali.
Molti pirati, infatti, sono consumatori ibridi: pagano per alcuni servizi legali come Netflix o Prime Video, ma ricorrono a IPTV illegali per i contenuti ritenuti troppo costosi. Questo evidenzia come paradosso che le imperfezioni del mercato legale alimentano la domanda illegale.
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Sabaudia, precipitato velivolo dell’aeronautica su Parco del Circeo. Morti due militari
[quote]SABAUDIA – Un aereo dell’aeronautica militare è caduto oggi, 1° ottobre, vicino all’entrata del Parco Nazionale del Circeo a Sabaudia, in provincia di Latina. A precipitare sarebbe stato il velivolo…
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La presidenza Trump non è follia, è la conseguenza della politica dello spettacolo
Quando Neil Postman pubblicò Amusing Ourselves to Death (Compiaciamoci fino alla morte) nel 1985, la sua tesi era tanto semplice quanto radicale: non è il contenuto a determinare la qualità del dibattito pubblico, ma il mezzo che lo veicola. Il modo in cui comunichiamo, scriveva, cambia ciò che siamo in grado di pensare e discutere. All’epoca con la televisione come “nuovo mezzo”a trasformare la politica in spettacolo fino ad oggi, con Donald Trump e i social media, quel processo sembra più che compiuto: la politica è intrattenimento puro.
Trump, di cui continuiamo a stupirci e a chiederci “perché”, ne è forse il più banale esempio, paradossalmente.
Dal giornale al tweet: il mezzo è il messaggio
Per capire perché questo modello ha avuto tanto successo, Postman ci invita a guardare indietro. Fino all’Ottocento, negli Stati Uniti il principale mezzo di comunicazione era la parola scritta: libri, giornali, opuscoli. La popolazione era in larga parte alfabetizzata (quasi 98% della popolazione) e aveva l’abitudine di leggere e collegare le informazioni. Non era raro assistere a dibattiti pubblici , come quelli celebri tra Lincoln e Douglas , che duravano piu di quattro ore, con lunghi monologhi e ragionamenti articolati. Non si trattava di intrattenere, ma di argomentare: chi ascoltava era in grado di seguire, analizzare, confutare e il politico non doveva ottenere il tifo da stadio, ma il vero assenso critico.
Con il telegrafo prima e la televisione poi, il tempo di attenzione si è contratto. In una società capitalista, ciò che si vende non è mai neutro: lo spettacolo diventa il fine, il contenuto un pretesto. La notizia non arrivava più come parte di una catena di cause ed effetti, ma come frammento isolato, un “flash” che si consumava in sé. Persino il ritmo dei telegiornali, quel “and now…” che introduce il servizio successivo, contribuisce a dare l’idea che ogni notizia sia un pacchetto isolato, slegato dal contesto, incapace di creare una continuità storica. Il cervello registra, archivia e passa oltre: informati, ma senza davvero comprendere. L’educazione stessa, nei programmi per bambini, si piegava a questa logica: più che formare menti critiche, occorreva mantenere alta l’attenzione, catturare con colori, suoni, immagini veloci.
Da qui alla politica lo scarto è breve. Se il cittadino è trattato come consumatore, e il dibattito politico come un prodotto televisivo, allora ciò che conta non è la coerenza di un programma ma la capacità di intrattenere. È in questo contesto che Trump, come introdotto, non appare come un’anomalia, bensì come il compimento logico di un lungo percorso. Le sue frasi contraddittorie, gli insulti in diretta, le provocazioni da circo non sono “scivoloni” o comportamenti da “outsider” ma parte integrante di un format: quello della politica come show. Trump quindi è il massimo splendore, o il punto più estremo, della politica-spettacolo repubblicana, costruita per scatenare emozioni e fidelizzare il pubblico-elettorato come fosse una tifoseria.
Trump non ha inventato nulla, ma ha colto meglio di chiunque altro lo spirito di questo ecosistema. Ha trasformato la campagna elettorale in reality show, la conferenza stampa in wrestling verbale, il tweet in un orrendo capslock come documento ufficiale di Stato, cosa impensabile in un paese europeo. Per i suoi sostenitori, non importa se le sue affermazioni resistano a un fact-check: importa la loro forza emotiva, la capacità di far arrabbiare l’avversario o di rafforzare l’identità della propria “squadra”.
In questo senso, Postman aveva visto giusto: quando la politica si piega alle regole dell’intrattenimento, il pensiero critico diventa un lusso, la democrazia si riduce a spettacolo.
E in Europa?
A guardarla dall’Europa, questa deriva sembra grottesca, un eccesso tutto americano. Eppure anche noi stiamo importando lo stesso modello, con qualche anno di ritardo. Dai talk show alla comunicazione social dei leader politici, il meccanismo è identico: polarizzazione, frasi a effetto, immagini virali che scatenano emozioni immediate e poco più. Le differenze sono “solo” due: negli Stati Uniti questa logica agisce da decenni, in Italia e in Europa da molto meno. Inoltre, In Italia ed Europa il peso della scuola, della tradizione letteraria e di una cultura politica più stratificata hanno lasciato ancora tracce di profondità. Nonostante l’analfabetismo funzionale crescente, l’educazione alla lettura e all’argomentazione ha conservato uno spazio. Non a caso, almeno da parte maggioritaria della sinistra, il dibattito resta più strutturato, più legato al contenuto che alla performance.
C’è però un elemento nuovo rispetto all’epoca di Postman: i social network. Essi rappresentano allo stesso tempo il problema e la possibile soluzione. Da un lato amplificano la logica dell’infotainment: un tweet o un reel valgono più di un ragionamento complesso, e il meccanismo della viralità favorisce contenuti che generano emozione più che conoscenza. Dall’altro lato, i social possono essere usati anche per il debunking, per spezzare il ciclo dell’emotività e offrire strumenti critici. Sta qui la sfida: trasformare lo stesso mezzo che alimenta la superficialità in un veicolo di consapevolezza.
Un esempio recente di come la politica-spettacolo emotiva repubblicana (“trumpiana”) statunitense si sia infiltrata e adattata perfettamente alla comunicazione politica, di destra in Italia nel particolare, arriva dalla narrazione sulla morte di Charlie Kirk sfruttata come miccia emotiva per generare indignazione e mobilitare il pubblico, indipendentemente dalla verità dei fatti. In questo caso, l’onda mediatica costruita attorno alla vicenda ha fatto leva sulle emozioni immediate degli spettatori, trasformando un evento complesso in un pretesto per uno storytelling politico spettacolare. Paradossalmente, lo stesso mezzo, i social, usati dalla stessa vittima per portare messaggi estremi, divisivi e di “intrattenimento”, potrebbe essere usato anche per il debunking rapido e per restituire al pubblico un quadro più chiaro, insegnando a leggere le notizie con senso critico e a non fermarsi alla reazione emotiva iniziale.
Politica o intrattenimento? Una scelta cruciale
Se lasciamo che l’emotività prevalga sulla razionalità, se non creiamo spazi di confronto e approfondimento, finiremo per importare in blocco il modello americano, con le sue contraddizioni e i suoi rischi.
Il futuro non è scritto, diceva Postman. Ed è vero anche oggi: dipende da come useremo i mezzi di comunicazione, se come strumenti di intrattenimento o come occasioni di pensiero. La differenza non è secondaria. Da essa dipende la qualità della nostra democrazia.
Karin Silvi
Possibile Reggio Emilia
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I Bambini proprio no! 8000 dati personali di bambini di un asilo a rischio pubblicazione
Un gruppo di hacker criminali che si fa chiamare Radiant ha rivendicato il furto dei dati personali di oltre 8.000 bambini iscritti agli asili gestiti da Kido International, società con sede a Londra. La notizia è stata diffusa questa settimana attraverso un portale del dark web riconducibile al gruppo.
Gli autori dell’attacco hanno pubblicato come prova i dati di 10 minori che frequenterebbero uno dei 18 istituti Kido nell’area metropolitana di Londra. Le informazioni divulgate includono nomi, fotografie, indirizzi e recapiti familiari.
Radiant ha annunciato l’intenzione di rilasciare ulteriori dati: 30 profili di bambini e 100 di dipendenti. Il gruppo ha dichiarato, tramite comunicazioni sul loro data leak site, di aver avuto accesso per settimane alla rete interna della società e ha affermato di trovarsi in Russia, senza però fornire conferme a sostegno.
Kido International, che dal 2014 offre servizi educativi per l’infanzia ispirati a metodi come Montessori e Reggio Emilia, non ha rilasciato commenti. La Polizia Metropolitana di Londra ha fatto sapere che l’indagine è ancora nelle fasi preliminari e che, al momento, non ci sono stati arresti. L’inchiesta è affidata all’unità specializzata in criminalità informatica.
Secondo i messaggi diffusi dal gruppo Radiant, i dati sottratti comprendono informazioni dettagliate non solo su oltre 1.000 bambini, ma anche sui loro genitori, sui dipendenti e su documenti aziendali. I criminali hanno minacciato di diffondere gradualmente i dati sensibili se l’azienda non avvierà un dialogo diretto con loro.
Il caso rientra in una serie di gravi episodi di ransomware che quest’anno hanno colpito diverse realtà nel Regno Unito. “Prendere di mira strutture che si occupano dell’infanzia è particolarmente odioso”, ha commentato Jonathon Ellison, dirigente del National Cyber Security Centre, parte del GCHQ britannico.
Il governo del Regno Unito sta valutando misure di supporto finanziario per le aziende colpite da interruzioni legate ad attacchi informatici, come già avvenuto per fornitori coinvolti in recenti episodi che hanno causato gravi disagi fino a ottobre.
Gli attacchi non hanno interessato solo il settore dell’educazione. Nei giorni scorsi la polizia ha arrestato un uomo nell’ambito di un’indagine su un ransomware che ha preso di mira Collins Aerospace, azienda della difesa controllata da RTX. L’episodio ha provocato blocchi ai sistemi di check-in all’aeroporto di Heathrow e ripercussioni in altri scali europei.
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Programmazione in crisi: crollano le offerte per i junior mentre l’IA cambia il lavoro
L’intelligenza artificiale non è più un concetto futuristico da film di fantascienza. È già dentro le nostre vite quotidiane e, soprattutto, sta rivoluzionando il mondo del lavoro.
Fino a pochi anni fa, la programmazione era considerata una delle professioni più sicure e con maggiore prospettiva: chi imparava a scrivere codice aveva praticamente la certezza di trovare un impiego, anche senza anni di esperienza alle spalle.
Oggi la situazione è radicalmente cambiata.
Con l’arrivo di strumenti di IA generativa capaci di produrre codice, individuare errori e persino sviluppare applicazioni complete, molte mansioni che prima erano affidate a programmatori alle prime armi vengono eseguite da algoritmi in pochi secondi. Si sta già mettendo in discussione la stessa essenza del linguaggio di programmazione: se un tempo era una scelta identitaria del programmatore, oggi che il codice viene generato da un’IA la lingua utilizzata perde gran parte della sua centralità.
I dati fotografano questa rivoluzione: in vari mercati, gli annunci di lavoro per programmatori sono crollati del 71% in un solo anno. Un tracollo che mette in discussione il percorso tradizionale di ingresso nel settore informatico. Al contrario, la domanda di profili senior non ha subito grandi scossoni, perché l’esperienza e la capacità di affrontare problemi complessi restano insostituibili.
Parallelamente, il mercato del lavoro si è spostato verso nuovi orizzonti. Crescono in modo esponenziale le ricerche di figure junior e specializzate in intelligenza artificiale, machine learning, data science e cybersecurity. La programmazione in sé non è più sufficiente: ciò che conta è la capacità di comprendere, progettare e governare sistemi intelligenti.
Eppure c’è un paradosso interessante. Se da un lato l’IA riduce le opportunità per i giovani programmatori, dall’altro rivaluta alcuni mestieri manuali. Lo stesso Jensen Huang, CEO di NVIDIA, ha sottolineato come ci sia oggi un grande bisogno di idraulici ed elettricisti per costruire i data center che alimentano l’intelligenza artificiale. In altre parole, mentre i “lavori digitali junior” sono sotto attacco, le professioni manuali godono ancora di una relativa protezione. Ma fino a quando? Quando la robotica sarà abbastanza matura, anche questi mestieri entreranno nel mirino dell’automazione.
Bill Gates sottolinea che il mestiere dei programmatori non scomparirà mai: serviranno sempre mani esperte per guidare e controllare l’intelligenza artificiale. Tuttavia, se i professionisti continueranno ad avere un ruolo, per i giovani l’ingresso nel mondo della programmazione diventa sempre più difficile: le aziende, quando possono, preferiscono affidarsi a un bot piuttosto che assumere un junior.
Il messaggio è chiaro: il futuro del lavoro non è finito, ma sta cambiando e velocemente.
La sfida per i ragazzi di oggi è capire dove conviene investire tempo ed energie per non essere superati dalla tecnologia in brevissimo tempo. Se ci fermiamo a riflettere, appena quattro anni fa – meno del tempo di una laurea magistrale – chi di noi avrebbe mai potuto immaginare uno scenario simile?
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Lavoro, Intelligenza artificiale e marketing: quali competenze servono nel 2025?
Negli ultimi anni, il settore marketing sta vivendo una trasformazione radicale: oggi, una posizione su due richiede competenze in intelligenza artificiale. Secondo quanto riportato a CNews dai rappresentanti dell’agenzia Digital Duke, la capacità di utilizzare strumenti di IA non è più un valore aggiunto, ma un requisito essenziale per chi si occupa di creazione di contenuti, video brevi e testi promozionali.
Veronika Klimova, titolare dell’agenzia Marketlead.me, specializzata nella gestione di talenti digitali, spiega: “Negli ultimi dodici mesi abbiamo selezionato centinaia di candidati nel marketing e abbiamo osservato un impatto diretto dell’intelligenza artificiale sulle posizioni di base. Circa il 20% degli annunci per copywriter junior e content manager è sparito dai portali di lavoro, poiché molte funzioni di copywriting sono ora gestite da GPT.“
E continua riportando che “Oggi, metà degli annunci richiede competenze avanzate in IA. La concorrenza per ogni posizione è raddoppiata: se prima c’erano otto candidati per ogni posto, oggi sono già 17. Entro il 2025, prevediamo che sia le agenzie digitali sia i team interni ridurranno il numero di assunzioni, affidandosi invece a servizi automatizzati per la creazione di siti web, campagne pubblicitarie e contenuti testuali.”
Denis Neglyad, fondatore di Digital Duke, sottolinea la rapidità con cui la tecnologia si sta evolvendo: “Molte innovazioni che oggi consideriamo consolidate – come fabbriche di contenuti, siti web generati in pochi minuti e avatar virtuali – sono comparsi solo lo scorso anno.”
Il divario tra professionisti che padroneggiano l’intelligenza artificiale e chi non lo fa continua a crescere. In tutti i 30 principali ruoli del marketing, l’IA può migliorare le performance e aumentare le opportunità competitive. Attualmente, solo circa il 10% degli specialisti possiede competenze avanzate in IA; il resto si limita all’uso di chatbot come ChatGPT, competendo senza ottenere progressi significativi.
Parallelamente, cresce il valore dei dati necessari alla formazione di agenti intelligenti: chi riuscirà a integrarli in più aziende potrà sviluppare strumenti proprietari sempre più sofisticati. Entro il 2026, il marketer ideale sarà simile a un product manager, capace di gestire diversi agenti IA e di costruire la narrazione del brand.
Gli esperti identificano alcune figure chiave per il futuro del marketing:
- Marketing Manager: gestione e orchestrazione di agenti IA, operando con strumenti no-code;
- SMM e Content Creator: creazione automatizzata di contenuti e monitoraggio delle tendenze;
- Traffic Manager: generazione massiva e test di creatività, con analisi dei dati attraverso dashboard dedicate.
Parallelamente, aumenterà la richiesta di ingegneri specializzati in intelligenza artificiale, capaci di assemblare agenti che replicano le funzioni di specifici dipendenti, rendendo il ruolo sempre più strategico nel marketing moderno.
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Vietnamesisch-deutsches Exilmedium: „Wenn Facebook dieses Konto löscht, sind wir tot“
Diffamazione di Berizzi, ora Francesco Storace chiede l’abbreviato.
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/diffama…
La prima udienza del processo per diffamazione a carico di Francesco Storace quale responsabile del fotomontaggio che riproduceva il volto dell’inviato di Repubblica — sotto
A proposito di treni bloccati…
@Politica interna, europea e internazionale
In Germania, un’italiana di Bolzano prende in mano le rotaie delle ferrovie pubbliche. Evelyn Palla, manager cresciuta all’estero ma di chiare origini italiane, è stata nominata alla guida della Deutsche Bahn. Sarà la prima donna a dirigere il colosso tedesco, con un compito ben chiaro: rimettere sui binari un sistema ferroviario che da orgoglio
2025, una lunga estate (troppo) calda
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Nel corso del 2025, l’Europa ha di nuovo vissuto un’estate segnata da incendi devastanti e temperature record, con effetti che si intrecciano a disuguaglianze sociali e fragilità economiche. Dalle ondate di calore alla cooling poverty, il cambiamento climatico ha mostrato ancora una volta il suo
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Mauro in montagna reshared this.
La resistenza ai social media riparte dal Fediverso e dai server ribelli
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Una ricostruzione di internet “dal basso” per combattere le aziende che mercificano i dati personali. Un libro teorizza il fediverso come campo base per l’attivismo digitale. Intervista all’autrice, Giuliana Sorci.
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Accidenti, il genocidio è già finito
@Politica interna, europea e internazionale
E ora, come la mettiamo con l’ipotesi genocidaria? Ora che Benjamin Netanyahu ha accettato un piano di pace che non prevede la deportazione dei palestinesi da Gaza, ma, al contrario, la nascita di un governo guidato da “palestinesi”, come potranno i teorici dell’orrida similitudine tra lo Stato di Israele e il Terzo Reich andare
Missili Houthi su nave cargo europea. Perché l’attacco riguarda tutti noi
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il Golfo di Aden, già da tempo teatro di tensioni, è tornato al centro delle cronache a seguito dell’attacco al cargo olandese Minervagracht. Colpita da missili Houthi e ridotta in fiamme, la nave è stata evacuata grazie all’intervento delle fregate europee della missione
MAROCCO. La Generazione Z scende in piazza
@Notizie dall'Italia e dal mondo
I giovani marocchini crescono in un mondo digitale ricco di immagini da ogni parte del mondo che mostrano diritti garantiti e standard di qualità. E li vogliono anche in Marocco
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La Flotilla si avvicina a Gaza. Landini: sciopero generale in caso di blocco
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/la-flot…
Questa mattina una barca della Flotilla è stata “aggressivamente circondata” da una nave da guerra israeliana: lo afferma la Global Sumud Flotilla
freezonemagazine.com/rubriche/…
“La guardia organizzò una festa nella prigione della contea, la band era lì e cominciò a darci dentro, la band stava saltando e tutti i carcerati cominciarono ad agitarsi, avreste dovuto sentire come cantavano quei perdenti uccellini in gabbia. Scateniamoci tutti quanti, scateniamoci tutti quanti nell’intero settore delle celle. Ballavano il Rock della Prigione“. In […]
L'articolo Il rock della pr
“La
Qualcuno/a di voi avrà letto che dopo le sanzioni americane contro Francesca Albanese lei aveva provato ad aprire un conto presso Banca Etica e che la banca non aveva potuto aprirglielo.
La spiegazione, in breve:
le banche che offrono servizi a individui o entità presenti nelle liste Ofac sono passibili di sanzioni civili (multe di milioni di dollari, confisca di fondi e asset delle persone sanzionate, etc.) e penali, restrizioni operative su tutta l’operatività in dollari di tutti i clienti, controlli più rigidi e audit da parte delle autorità, implementazione di programmi di compliance più severi che ne possono bloccare interamente l’operatività anche per lunghi periodi di tempo.
Per chi volesse approfondire invece:
altreconomia.it/perche-banca-e…
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rainews.it/articoli/2025/09/uc…
“Salvatore - dice ancora il prete - è una persona fragile, tranquilla. Un lavoratore, anche se in passato aveva sofferto di una depressione da cui era guarito”.
Poverino... mi fa una pena...
E invece della moglie e del figlio minorenne, uccisi a sassate, e della figlia in prognosi riservata con una frattura cranica, sempre per i colpi con un sasso, non abbiamo nulla da dire?
Loro non erano "grandi lavoratori"? Non erano persone tranquille? La loro salute com'era?
Loro non salutavano sempre?
E questa è la Rai, gente che dovrebbe avere un'infarinatura di come è opportuno raccontare i femminicidi, e invece... una professionalità da giornalino studentesco.
Poliversity - Università ricerca e giornalismo reshared this.
:: ACUFENI :: FASTIDI AURICOLARI CONTEMPORANEI #32
Nuove recensioni su :: acufeni ::
Questa settimana ci siamo persi (e ritrovati) tra post punk, elettronica, black metal e patchwork sonori fuori da ogni schema.
- Coded Marking – debutto impeccabile, forse fin troppo. Un album che avrebbe potuto gridare, ma sceglie di sussurrare.
- Giant Claw – libertà totale e ironia sonora: un patchwork che funziona come poche volte capita.
- Sea Mosquito – spiritualità oscura e critica alla modernità: psichedelia e black metal intrecciati in un lavoro imponente, anche se non perfetto.
- Siavash Amini – Caligo: la polvere dei bombardamenti a Teheran trasformata in un suono che fa male.
- Xeeland – Master Builder: drone e krautrock per costruire cattedrali di cemento sonoro, fredde e opprimenti.
#iyezine #inyoureyesezine #iyezine.com
iyezine.com/acufeni-fastidi-au…
@Musica Agorà
Coded Marking, Giant Claw, Sea Mosquito, Siavash Amini, Xeeland Recensioni
Questa puntata abbiamo presentato: Coded Marking, Giant Claw, Sea Mosquito, Siavash Amini, Xeeland.Marco Valenti (In Your Eyes ezine)
Feddit Un'istanza italiana Lemmy reshared this.
I sondaggi anonimi su Mastodon sono davvero anonimi? Beh, parliamone...
Riportiamo una sintesi di un post pubblicato un anno fa da @Terence Eden sulla questione dell'anonimato nei sondaggi di Mastodon, ma il post richiama l'attenzione sul fatto che tutto ciò che rende aperto il Fediverso rende necessaria una maggiore consapevolezza da parte degli utenti.
Quando voti in un sondaggio, il tuo server invia un messaggio al server dell'utente che ha creato quel sondaggio dicendo: "Sono l'utente @XXXX@YYY.ZZ
e desidero votare per l'opzione X. Ecco una firma HTTP che conferma il mio messaggio."
Le specifiche Activitystreams relative ai sondaggi non sono definite benissimo e anche la documentazione di Mastodon è un po' vaga. Nessuno dei due affronta con chiarezza la questione della privacy.
C'è un eccellente post sul blog di @Humberto Rocha (Aprovecho la oportunidad... Hola Humberto, ¿podrías arreglar el enlace a tu cuenta de Mastodon en tu blog?) che analizza il sondaggio Mastodon in ActivityPub. Mostra chiaramente che un voto è solo un normale messaggio che viene trasmesso al server ricevente.
Servizi come Mastodon sono appositamente sviluppati per non permettere all'autore del sondaggio di vedere chi ha votato e per quale opzione.
Ma questa è solo una convenzione. Non c'è nulla di tecnico che impedisca di recuperare quel dato. Se quel dato esiste, allora c'è un modo per intercettarlo. Un server mastodon inaffiddabile o appositamente configurato per raccogliere dati può collegare le tue preferenze al tuo account
Pertanto, quando vedi un sondaggio su Mastodon, poniti sempre queste domande:
1) dichiarare una preferenza in quel sondaggio può danneggiarmi?
2) il server cui appartiene l'utente che lancia il sondaggio rispetta il GDPR oppure è un server extracomunitario? O, peggio, è un server comunitario senza privacy policy o con una privacy policy ricopiata da un altro server?
All'esposizione di un qualsiasi dato personale, infatti, corrisponde sempre una riduzione delle proprie difese.
Da chi potrebbe essere sfruttata questa caratteristica?
1) un attore che lo fa attraverso un server malevolo, appositamente configurato per raccogliere quetsi dati
2) un attore che lo fa attraverso un server che ha compromesso
Perché qualcuno dovrebbe sfruttare questa caratteristica?
1) per profilare il tuo account anonimo/pseudonimo e renderne più facile l'identificazione
2) per profilare te e il tuo account già correlato alla tua vera identità e colpirti dal punto di vista reputazionale (al tuo datore di lavoro piace avere dipendenti sotto l'attacco di una shitstorm?) o legale (pensa solo a come il governo degli USA sta rendendo illegali opinioni e comportamenti)
Se sei interessato a questi contenuti sul #Fediverso puoi seguire l'utente @Che succede nel Fediverso?; si tratta di un "gruppo activitypub" che simula i gruppi Facebook: quando lo segui, l'account ti ricondivide tutti i messaggi di chi lo menziona! Se vuoi scrivere un post sul Fediverso, ricordati di menzionare quell'utente alla fine del tuo nuovo messaggio
shkspr.mobi/blog/2024/09/no-ac…
No, ActivityPub votes aren't anonymous
Several years ago, I posted this poll on Twitter. Terence Eden is on Mastodon@edentIf the recent Twitter hack had exposed they way you voted on every Twitter poll, how would you feel?(There is no suggestion that this has happened, I'm just curious a…Terence Eden’s Blog
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La prima volta che ho fatto un sondaggio mi sono chiesto perché alla fine non mi dicesse chi aveva votato cosa, l'ho sempre trovato strano, mi è sempre stato evidente che "il sistema" avesse l'informazione e mi è sempre sembrato un difetto che questa informazione non fosse accessibile.
Concordo, se si vogliono sondaggi anonimi, l'anonimato va gestito a livello di protocollo. Non chiamerei neppure "malevolo" un server che mostri le informazioni che ha…
@humrochagf @Edent @fediverso
Comunque il programma che uso per il fediverso, quando scrivo messaggi diretti (privati? personali?) apre un riquadro per ricordarmi che non c'è alcuna vera garanzia di protezione.
Forse sarebbe bene mettere un messaggio del genere anche ogni volta che viene proposto di rispondere a un sondaggio?
Sui media della "concorrenza" non viene ricordato ad ogni piè sospinto che "il sistema registra molte più cose di quanto pensiate", ma qui val la pena farlo, no?
@humrochagf @Edent @fediverso
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@Pare 🚲 🌞 @Humberto Rocha @Terence Eden
Forse sarebbe bene mettere un messaggio del genere anche ogni volta che viene proposto di rispondere a un sondaggio?
Sono d'accordo
Fediverso reshared this.
Documents show that ICE has gone back on its decision to not use location data remotely harvested from peoples' phones. The database is updated every day with billions of pieces of location data.
Documents show that ICE has gone back on its decision to not use location data remotely harvested from peoplesx27; phones. The database is updated every day with billions of pieces of location data.#News
La UE sta per svuotare di significato il consenso sui cookies. L'analisichiarissima di @Matteo G.P. Flora
Addio ai fastidiosi popup? Sì, ma il rischio è perdere davvero il controllo sui tuoi dati: il consenso diventa un click nascosto nelle impostazioni, e il tracciamento dei big del web vola. Secondo la Commissione Europea, questa mossa dovrebbe alleggerire del 25% il peso normativo, ma il consenso informato rischia di diventare solo una formalità.
Se passa, potresti non dover più cliccare niente… ma tutto quello che viene tracciato su di te finirà direttamente nei data center delle Big Tech, pronto per essere venduto e sfruttato senza il tuo reale permesso.
Vale davvero la pena scambiare meno fastidi per meno libertà digitale? Sei pro semplificazione o pro trasparenza?
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Riceviamo e pubblichiamo: Ministero della Salute Palestinese – Gaza
Rapporto statistico quotidiano sulle vittime e i feriti dell’aggressione israeliana alla Striscia di Gaza
Aggiornato al 30 settembre 2025
Ultime 24 ore:
• Sono arrivati agli ospedali della Striscia di Gaza 42 martiri e 190 feriti.
• Numerose vittime rimangono ancora sotto le macerie o per le strade, impossibili da raggiungere a causa dell’intensità dei bombardamenti e del collasso dei servizi di soccorso e protezione civile.
Bilancio complessivo dell’aggressione (dal 7 ottobre 2023):
• Totale martiri: 66.097
• Totale feriti: 168.536
Bilancio dal 18 marzo 2025 ad oggi:
• Martiri: 13.229
• Feriti: 56.495
Vittime tra coloro che cercavano aiuti umanitari (“martiri del pane”):
• Nelle ultime 24 ore, sono arrivati agli ospedali 5 martiri e 56 feriti mentre tentavano di accedere agli aiuti alimentari.
• Il bilancio totale sale a:
➤ 2.576 martiri
➤ Oltre 18.873 feriti
Morti per fame e malnutrizione:
Secondo i dati ufficiali del Ministero della Salute a Gaza:
• Il numero totale delle vittime causate dalla carestia e dalla malnutrizione ha raggiunto 453 martiri, tra cui 150 bambini.
• Dalla dichiarazione ufficiale di carestia da parte dell’IPC (Integrated Food Security Phase Classification), sono stati registrati:
➤ 175 decessi, tra cui 35 bambini, fino alla data odierna.
Appello urgente:
Il Ministero della Salute e le autorità palestinesi rinnovano l’appello alla comunità internazionale, alle organizzazioni umanitarie e ai media affinché:
• Si imponga un cessate il fuoco immediato e duraturo
• Si garantisca l’ingresso sicuro e incondizionato degli aiuti umanitari
• Si denunci pubblicamente l’uso della fame come arma di guerra, in flagrante violazione del diritto internazionale umanitario
Questo rapporto è pubblicato a fini di documentazione, trasparenza e per sollecitare un’azione urgente da parte della comunità internazionale.
Ministero della Salute Palestinese – Gaza
30 settembre 2025
FREE ASSANGE Italia
Riceviamo e pubblichiamo: Ministero della Salute Palestinese – Gaza Rapporto statistico quotidiano sulle vittime e i feriti dell’aggressione israeliana alla Striscia di Gaza Aggiornato al 30 settembre 2025 Ultime 24 ore: • Sono arrivati agli osped…Telegram
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Außergerichtliche Einigung: YouTube zahlt 25 Millionen US-Dollar an Trump
Digitale Souveränität: Wie die Bundesregierung das Fediverse fördern könnte
Abolition and Alternatives Conference (AAC) Starts Friday
We are proud to sponsor The Abolition and Alternatives Conference (AAC) that starts on Friday, October 3rd, and ends on the 5th. The conference is organized and hosted by The Black Response at their offices at 245 Main Street, Cambridge, MA, 02142 on Friday and Saturday. On Sunday, it will be at The Foundry – 101 Roger Street Cambridge, MA – Kendall Square. The conference schedule is available.
We encourage all Pirates to attend and support this conference, especially, but not exclusively, the ShotSpotter and Police Surveillance track. If you can not attend, or even if you can, please consider giving a donation to The Black Response or print out their poster and put it up in your neighborhood. See you next week!
Details on the conference are reproduced below. Edits are only for clarity:
This free, in-person event will bring together community members, organizers, and advocates for a weekend of in-depth learning and discussion focused on alternative public safety and community care, housing justice, and the impacts of surveillance technologies like ShotSpotter. It will include keynote addresses from Fatema Ahmad (Muslim Justice League), Stephanie Guirand (The Black Response), and Spencer Piston (Boston University).
Food will be provided, childcare will be available, and we encourage attendees to share any additional access needs via the conference interest form. TBR will be reaching out to invite participation as speakers and facilitators. For questions, please contact Stephanie at general@theblackresponsecambridge.com.
Throughout the conference, participants will have the opportunity to choose from panels in four tracks:
Housing Justice
This track features panels led by the Cambridge Housing Justice Coalition (CHJC). CHJC is a coalition of activist groups and concerned Cambridge residents who believe housing is a basic human right. The panels and workshops on this track will focus on housing justice and its intersections with the prison industrial complex.
ShotSpotter and Police Surveillance
This track will be led by the #StopShotSpotter Coalition Camberville. In this track, coalition members will provide an introduction to ShotSpotter, the audio-surveillance technology. We will examine its impact in Cambridge, the national landscape, and broader conversations about surveillance tech.
Alternatives and Community Care
This track will be led by members of the Massachusetts Community Care Network (MCCN). This track will include panels of responders, program directors, and organizers working to make alternatives to policing real. It includes a panel on the movement with Daanika Gordon, Spencer Piston, and Minali Aggarwal.
Community Concerns (Anti-Racism, Immigration Justice, Justice for Palestine, and Black Lives Matter)
This track will discuss concerns that come directly from the communities we serve and work with. These concerns also intersect with the movement for abolition and alternatives. They include Justice for Palestine, Immigration Justice, and Anti-Racism. In this tract we intend to learn from organizers leading these movements in Massachusetts.
IL PARLAMENTO METTA UN FRENO ALLA CONCENTRAZIONE DI POTERI NELLE MANI DI GUALTIERI
Oggi pomeriggio abbiamo depositato alla Camera dei deputati 24 mila firme che chiedono la fine dei poteri speciali di Gualtieri che beneficia di una concentrazione di potere senza precedenti cumulando ruolo e funzioni di Sindaco di Roma, di Sindaco della Città metropolitana e di Commissario straordinario di governo al Giubileo con poteri illimitati in materia di rifiuti. Come è arcinoto, i poteri straordinari relativi ai rifiuti sono attributi per affrontare l’afflusso dei pellegrini del Giubileo 2025 che però è sta per finire. Poteri concentrati nelle mani di Gualtieri che, da subito, li ha utilizzati in spregio alle normative di settore anche di derivazione europea per impianti che con il Giubileo non c’entrano quindi nulla e rispetto ai quali, come nel caso dell’inceneritore, in campagna elettorale si era pubblicamente dichiarato contrario in un confronto con lo sfidante Calenda.
Oggi pomeriggio davanti al Palazzo di Montecitorio abbiamo innalzato lo striscione che riafferma davanti alla Camera dei deputati che, con il Senato, approva le leggi il principio costituzionale per il quale tutti sono eguali davanti alla legge. Non a Roma dove da tre anni esatti non è così perché Roberto Gualtieri in quanto Commissario con poteri speciali può impunemente violare le leggi. Questo accade perché finora non abbiamo trovato un giudice coraggioso capace di portare la norma attributiva dei poteri davanti alla Corte costituzionale.
Allora siamo quindi tornati alla Camera, presto torneremo al Senato perché quella norma il Parlamento l’ha scritta e il Parlamento dovrà cambiarla perché una concentrazione di potere nelle mani di uno solo viola il principio democratico e non può quindi più essere tollerata laddove ci si riconosca nei principi della Costituzione della Repubblica italiana.
Con noi oggi c’erano e hanno preso lo striscione i deputati Francesco Emilio Borrelli, Filiberto Zaratti e Andrea Volpi, Sindaco di Lanuvio, unitamente ai Sindaci di Albano, Massimiliano Borelli, di Ardea, Maurizio Cremonini, di Ariccia Gianluca Staccoli e di Genzano Carlo Zoccolotti. I consiglieri regionali Alessandra Zeppieri e Adriano Zuccala, i consiglieri comunali di Albano Salvatore Tedone, di Pomezia Giacomo Castro e Luisa Navisse e Marco Cerisola consigliere del Municipio IX.
L’Unione dei Comitati contro l’inceneritore
Il messaggio di Nave Alpino alla Global Sumud Flotilla
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/09/il-mess…
Questo pomeriggio la nave Alpino della Marina Militare italiana, che segue la flotta, ha diramato un avviso ufficiale a tutte le imbarcazioni, dichiarandosi disponibile ad accogliere ogni persona che manifesti
#Gaza, una trappola chiamata pace
Gaza, una trappola chiamata pace
Il “piano di pace” lanciato lunedì a Washington dai due partner nel genocidio palestinese, Trump e Netanyahu, non rappresenta in nessun modo una proposta di accordo serio per mettere fine alle atrocità nella striscia e costruire una prospettiva di fu…www.altrenotizie.org
Il campo profughi di Jenin. Il reportage sulla Cisgiordania
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/09/il-camp…
Si conclude con il campo profughi di Jenin il reportage esclusivo per Articolo 21 di Sandra Cecchi, giornalista Rai (ex TG2) di ritorno dai Territori occupati. Quel che resta del campo profughi di
LA LEGGE SIA UGUALE PER TUTTI GUALTIERI COMPRESO
Abbiamo consegnato 24 Mila firme chiedendo alla Camera dei Deputati che la legge sia uguale per tutti, Gualtieri compreso.
Più tardi diamo comunicazione dettagliata.
#Ambiente #StopInceneritore #NoInceneritore #NoInceneritori #ZeroWaste #Rifiuti #Riciclo #EconomiaCircolare #NoAlCarbone #EnergiaPulita
Cgil: “Sciopero generale se toccano la Flotilla”. L’Odg dell’assemblea nazionale
L’Assemblea Generale della CGIL ieri ha approvato un Odg in cui si ritiene necessario intensificare ed estendere la mobilitazione per: - Fermare il genocidio del popolo palestinese in corso da parte dTommaso Galgani (CGIL Regionale Toscana)
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Ahead of the European Union's Regulation on Transparency and Targeting of Political Advertising, Google's Ad Transparency Center no longer shows political ads from any countries in the EU.
Ahead of the European Unionx27;s Regulation on Transparency and Targeting of Political Advertising, Googlex27;s Ad Transparency Center no longer shows political ads from any countries in the EU.#advertising #Google
Trash Panda
in reply to Cybersecurity & cyberwarfare • • •Ca-ca-cambia la pelle
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