Powering Biology with Batteries
We’ve all been there — you forgot your lunch, but there are AC outlets galore. Wouldn’t it be so much simpler if you could just plug in like your phone? Don’t try it yet, but biologists have taken us one step further to being able to fuel ourselves on those sweet, sweet electrons.
Using an “electrobiological module” of 3-4 enzymes, the amusingly named AAA (acid/aldehyde ATP) cycle regenerates ATP in biological systems directly from electricity. The process takes place at -0.6 V vs a standard hydrogen electrode (SHE), and is compatible with biological transcription/translation processes like “RNA and protein synthesis from DNA.”
The process isn’t dependent on any membranes to foul or more complicated sets of enzymes making it ideal for in vitro synthetic biology since you don’t have to worry about keeping as many components in an ideal environment. We’re particularly interested in how this might apply to DNA computing which we keep being promised will someday be the best thing since the transistor.
Maybe in the future we’ll all jack in instead of eating our daily food pill? If this all seems like something you’ve heard of before, but in reverse, maybe you’re thinking of microbial fuel cells.
Ask Hackaday: Should We Teach BASIC?
Suppose you decide you want to become a novelist. You enroll in the Hackaday Famous Novelists School where your instructor announces that since all truly great novels are written in Russian, our first task will be to learn Russian. You’d probably get up and leave. The truth is, what makes a great (or bad) novel transcends any particular language, and you could make the same argument for programming languages.
Despite the pundits, understanding the basics of how computers work is more important than knowing C, Java, or the language of the week. A recent post by [lackofimagination] proposes that we should teach programming using BASIC. And not a modern whizz-pow BASIC, but old-fashioned regular BASIC as we might have used it in the 1980s.
Certainly, a whole generation of programmers cut their teeth on BASIC. On the other hand, the programming world has changed a lot since then. While you can sort of apply functional and object-oriented techniques to any programming language, it isn’t simple and the details often get in the way of the core ideas.
Still, some things don’t change. The idea of variables, program flow, loops, and arrays all have some parallel in just about anything, so we can see some advantages to starting out simply. After all, you don’t learn to drive by trying it out in the Indy 500, right?
What do you think? If you were teaching programming today, would you start with BASIC? Or with something else? You can modernize a little bit with QB64. Or try EndBasic which just recently had a new release.
Welding Wood Is As Simple as Rubbing Two Sticks Together
Can you weld wood? It seems like a silly question — if you throw a couple of pieces of oak on the welding table and whip out the TIG torch, you know nothing is going to happen. But as [Action Lab] shows us in the video below, welding wood is technically possible, if not very practical.
Since experiments like this sometimes try to stretch things a bit, it probably pays to define welding as a process that melts two materials at their interface and fuses them together as the molten material solidifies. That would seem to pose a problem for wood, which just burns when heated. But as [Action Lab] points out, it’s the volatile gases released from wood as it is heated that actually burn, and the natural polymers that are decomposed by the heat to release these gases have a glass transition temperature just like any other polymer. You just have to heat wood enough to reach that temperature without actually bursting the wood into flames.
His answer is one of the oldest technologies we have: rubbing two sticks together. By chucking a hardwood peg into a hand drill and spinning it into a slightly undersized hole in a stick of oak, he created enough heat and pressure to partially melt the polymers at the interface. When allowed to cool, the polymers fuse together, and voila! Welded wood. Cutting his welded wood along the joint reveals a thin layer of material that obviously underwent a phase change, so he dug into this phenomenon a bit and discovered research into melting and welding wood, which concludes that the melted material is primarily lignin, a phenolic biopolymer found in the cell walls of wood.
[Action Lab] follows up with an experiment where he heats bent wood in a vacuum chamber with a laser to lock the bend in place. The experiment was somewhat less convincing but got us thinking about other ways to exclude oxygen from the “weld pool,” such as flooding the area with argon. That’s exactly what’s done in TIG welding, after all.
L’interruzione di CrowdStrike ha colpito meno dell’1% dei dispositivi Windows. Attenzione Alle Frodi!
I problemi di aggiornamento del software CrowdStrike hanno colpito 8,5 milioni di dispositivi in tutto il mondo con il sistema operativo Microsoft Windows. Lo hanno riferito i rappresentanti di Microsoft Corp. , chiarendo che i dispositivi interessati rappresentano meno dell’1% di tutti gli utenti Windows, anche se le conseguenze sono state significative.
Microsoft (MS) ha affermato il 20 (ora locale), “Un totale di 8,5 milioni di dispositivi Windows sono stati interessati dagli aggiornamenti software della società di sicurezza CrowdStrike”, aggiungendo, “Sebbene la percentuale fosse dell’1%, molti problemi si sono verificati perché le aziende che utilizzavano i servizi di CrowdStrike”.
L’aggiornamento CrowdStrike ha causato una schermata BSOD sui dispositivi Windows, facendo entrare i dispositivi in un ciclo di riavvio infinito, rendendoli inutilizzabili. L’errore era dovuto a una modifica nel file di configurazione, che ha causato un errore logico e ha bloccato il sistema operativo. CrowdStrike ha rilasciato una correzione, ma molti dispositivi non sono riusciti a connettersi a Internet per scaricare l’aggiornamento. La soluzione ad oggi è eliminare manualmente il file problematico in modalità provvisoria di Windows. A volte è stato utile riavviare Windows più volte , fino a 15 volte.
Le agenzie governative per la sicurezza informatica di tutto il mondo e il CEO di CrowdStrike George Kurtz stanno mettendo in guardia aziende e privati dai nuovi schemi di phishing che coinvolgono malintenzionati che si spacciano per dipendenti di CrowdStrike o altri specialisti della tecnologia e si offrono di aiutare coloro che si stanno riprendendo dall’interruzione.
“Sappiamo che avversari e malintenzionati cercheranno di sfruttare eventi come questo”, ha affermato Kurtz in una dichiarazione. “Incoraggio tutti a rimanere vigili e ad assicurarsi di interagire con i rappresentanti ufficiali di CrowdStrike”.
Il Cyber Security Center del Regno Unito ha affermato di aver notato un aumento dei tentativi di phishing in relazione a questo evento.
Il prezzo delle azioni di CrowdStrike è sceso notevolmente e la società ha subito enormi perdite finanziarie. Nel 2024 la società è stata coinvolta anche in una serie di altre grandi transazioni e ha continuato a collaborare attivamente con le agenzie governative.
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Incidente CrowdStrike: Riflessioni sulla Security di oggi e di Domani. “Non importa se si viene spiati, importa da chi”
La giornata del 19 Luglio 2024 ha sicuramente segnato una data importante per quanto riguarda il mondo IT e, ovviamente, il mondo della security. RHC ha già coperto la notizia in maniera esaustiva spiegando la causa dei disservizi ICT in tutto il mondo e non necessita di ulteriori approfondimenti. In questa sede, invece, andremo a porre delle riflessioni su tutte le conseguenze (sia tecniche che non) che questo “semplice” errore ha portato alla luce. L’incidente CrowdStrike ha molto di più da insegnare.
Il contenuto di questo articolo è un’estensione di una breve ma coincisa analisi già pubblicata sempre su RHC dove è stata evidenziata una corsa repentina al criticare ed incolpare i diversi protagonisti nella faccenda.
Verrà oltretutto offerto uno scenario (raccontato sempre in questo blog) che si avvicina molto all’incidente di oggi e che richiede attenzione, tempo e, soprattutto, conoscenze per poter essere affrontato a dovere.
Tra gli Orsi e i Falchi
Le critiche a CrowdStrike, incolpandoli dell’outage mondiali, non si sono fatte aspettare. Certamente devono rispondere ad una responsabilità non da poco perché aeroporti, banche e servizi IT tra i più disparati fanno affidamento sul software Falcon.
Questo lo rende uno strumento sensibile non solo per il suo obbiettivo ma anche sul come ottiene quest’ultimo, ogni singolo cambiamento deve essere testato a dovere prima di essere rilasciato ai clienti finali.
Il semplice incolpare CrowdStrike mostra un modu operandi troppo semplice per problemi complessi.
È vero che tutti possono commettere errori, e per questo è importante concentrarsi sull’analisi dell’errore stesso piuttosto che lamentarsi del suo accaduto. Purtroppo la calma e freddezza non appartiene alla totalità della community infosec togliendo attenzione a pensieri edificanti e lasciando spazio a divisioni.
Kaspersky, dopo il ban dei suoi prodotti negli USA, ha voluto precisare come i loro prodotti non portino gli endpoint a crollare su se stessi.
You wouldn't see this with any of our products (just sayin.) 🤷 pic.twitter.com/39veWooFio
— Kaspersky (@kaspersky) July 19, 2024
Chiaramente si tratta di un joke a fini di marketing, anche prodotti Kaspersky sono stati causa di crash e malfunzionamenti passati. Dovrebbe farci riflettere come quasi tutti i big players di soluzioni EDR abbiano rilasciato software o update contenenti errori tra i quali : Palo Alto Networks, TrendMicro, SentinelOne e WatchGuard.
Le dichiarazioni di Kaspersky devono essere trattate come quello che sono e cioè una risposta ironica ai danni causati dal “bug” di CrowdStrike (controparte USA dalla quale sono attualmente bannati prodotti Kaspersky) a fini di sponsorizzare i loro software. Come gia analizzato su RHC [2][3], i “muri digitali” che si stanno innalzando in questi ultimi anni iniziano a creare fazioni ed a dividere la community con un pizzico di disinformazione.
C’è poi chi ha cavalcato l’onda per sfruttare il problema contingente di CrowdStrike per ottenerne vantaggio e chi ha evidenziano un bias sempre più prepotente che risulta nocivo per l’intera community. Il caso del ban di Kaspersky è già stato coperto a dovere in questa sede ma per chiarezza sul perché tali pregiudizi siano non solo sbagliati ma dannosi è necessaria una breve digressione.
È ormai chiaro che l’amministrazione Biden-Harris abbia eseguito il ritiro obbligato di ogni tipo di software Kaspersky per un motivo ideologico senza l’ombra di fatti. Per chi non avesse letto i vari statement ufficiali verranno qui riportate parti di quest’ultimi :
- “Kaspersky employees could potentially transfer U.S. customer data to Russia […]” [1]
- “Kaspersky has the ability to use its products to install malicious software on U.S. customers’ computers or to selectively deny updates, leaving U.S. persons and critical infrastructure vulnerable to malware and exploitation.” [1]
- “Third-party transactions such as these create circumstances where the source code for the software is unknown. This increases the likelihood that Kaspersky software could unwittingly be introduced into devices or networks containing highly sensitive U.S. persons data.” [1]
- “[…] Kaspersky’s products are effective at identifying viruses and other malware, but whether they can be used strategically to cause harm to the United States.” [2]
- “Kaspersky’s founder, majority owner, and current Chief Executive Officer, Eugene Kaspersky, is a Russian national who resides in Russia.” [2]
Si può notare la totale assenza di prove o fatti che abbiano portato alla decisione finale usando il termine ombrello “national security risk” ed avanzando potenziali metodi di spionaggio tramite il software.
Totalmente fuori luogo il giudicare una intera azienda dal background del fondatore. Ad esempio, Sergey Brin (co-founder di Google) ha un background russo ma non per questo andremo mai a dubitare di un possibile rischio nazionale riguardante Google ed i suoi prodotti. Inoltre aziende come Xiaomi e Tesla hanno più volte dimostrato (coi fatti) l’uso improprio dei loro prodotti creando un danno alla privacy e sicurezza nazionale, sono aziende che rispondono a giurisdizione diverse dalla Russia (rispettivamente Cina e USA) ma non è stata presa nessuna iniziativa a tutela dei cittadini.
Rimanendo nel campo di AV e EDR, l’antivirus Avast (repubblica Cieca) vende a terze parti dati legati all’identità e privacy dell’utente ma rimane comunque popolare grazie alla sua licenza gratuita. Tutti questi fatti portano ad una sola conclusione, oramai non importa più l’essere spiati o meno ma semplicemente da chi si viene spiati creando fazioni buone e fazioni cattive. I sintesi “Muri Digitali”.
Le critiche a Kaspersky (che tra l’altro ha sempre collaborato con CrowdStrike in maniera trasparente con ottimi risultati) e sul come non si dovrebbe permettere di utilizzare il recente outage come pretesto pubblicitario sono la prova che ci stiamo avvicinando a scenari pessimi con spaccature sempre più evidenti.
La privacy è un diritto fondamentale che va a favore anche di chi non la pensa cosi, invece di bloccare software potenzialmente dannoso è importante aprire tavoli di discussioni per cambiare la visione degli utenti a scegliere autonomamente come preservarla senza imposizioni camuffate da sicurezza nazionale.
Security is not (just) Prevention
Uno dei più grandi disservizi IT della storia è stato causato, ironicamente, da un update per un software di cybersecurity. CrowdStrike nelle ultime ore ha rilasciato lo statement riguardante l’incidente riportando che non si tratta di un attacco informatico (“This was not a cyberattack.”) ma possiamo definire tutte le conseguenze e procedure “cybersecurity”?
La parola “sicurezza” deriva dal latino se (“senza”) e cure (“ansia”) e definisce sia una sensazione che uno stato delle cose, spesso però viene definita come l’assenza di danno tralasciando concetti come resilienza, secrecy e recovery. Quando si vuole “mettere in sicurezza” qualcosa (edifici, reti, persone, ecc…) bisogna avere in mente cosa si sta proteggendo, perchè la si sta proteggendo, da chi/cosa ci si difende e, sopratutto, perchè si sta mettendo in sicurezza un determinato asset.
Prendiamo il caso dei sistemi ICT nell’ambito della borsa economica, in linea generale quello che si cerca di proteggere è la continuazione delle attività senza blocchi improvvisi per evitare perdite finanziare. I temuti blocchi dei dispositivi digitali posso avvenire per diverse cause : attacchi informatici, perdite di corrente e malfunzionamenti di terze parti (ecc…). Chiaramente molti sforzi andranno alla prevenzione di tali minacce che devono essere ben definite e classificiate ma poche volte si sente discutere sul come attuare processi di recupero e resilienza.
Quando una rete informatica si blocca (per qualsivoglia motivo) non è automaticamente sintomo di mancanza di security ed il caso CrowdStrike ne è un esempio lampante. Avere dei piani alternativi e procedure di Incident Response (si, IR non riguarda solo attacchi informatici) sono parte fondamentale tanto quanto la prevention. Notare come tantissimi stakeholder si siano trovati nel panico senza sapere bene come continuare le loro attività con metodi alternativi nel mentre si cercavo di fixare il problema è sintomo di mancanza di security. La mitigazione dei danni e preparazione per il worst case deve riguardare tutti gli stakeholder.
Durante i diversi continui processi di sicurezza è importante far comprendere come chiunque e qualunque cosa rientri nella definizione “senza ansia”. L’esecuzione di aggiornamenti in bulk e diretti ai processi di produzione, come dimostrato dall’elevato numero di asset interessati da un singolo update, non rappresenta un approccio efficace per la sicurezza delle reti.
La sensibilizzazione sulla sicurezza informatica non si limita a campagne di red teaming o bug bounty. È fondamentale far comprendere perché procedure apparentemente noiose e inutili, come il rilascio graduale degli aggiornamenti di terze parti, siano invece cruciali per raggiungere gli obiettivi di sicurezza desiderati. Bisogna inoltre affrontare il conflitto percepito tra il “perdere tempo” con queste buone pratiche e la mission aziendale, dimostrando come esse siano un investimento nella sicurezza e nella produttività a lungo termine.
Inoltre, molti in questo periodo hanno portato all’attenzione che la protezione si limita alla semplice configurazione di tool come EDR. Tralasciando i metodi di bypass e di DoS di tali programmi , l’aumento di livello non è intrinseco ai tool usati (stessa cosa valida anche per gli attaccanti) ma dal loro utilizzo. Un semplice download-&-install sugli endpoint ha un valore aggiunto molto limitato, ogni rete è diversa e bisogna sapere come configurarli in modo da evitare il più possibile falsi positivi, cosa tenere sotto controllo per avere una visione chiara di cosa si sta monitorando e soprattutto come agire in caso di detection.
Mai dare troppa attenzione solo agli EDR, o qualsiasi altro strumento, perché proteggono da un sottoinsieme di minacce (e procedure) e hanno le loro limitazioni che devono essere integrate con altri software e procedure. Definireste “sicura” una rete con tutti gli endpoint sotto EDR ma con misconfiguration di Active Directory che permettono la chiusura del software? E una situazione similare ma dove gli user sugli endpoint sono amministratori locali? Un sistema EDR che non viene monitorato a dovere?
Per chiudere questa sezione e tornare al tema CrowdStrike si può concludere come tutti le “good practices” che vengono esplicitate per riprendersi da un attacco ransomware sono congruenti per altri tipi di danni alla security delle infrastrutture digitale. L’incidente del 19 Luglio 2024 evidenzia come la sensibilizzazione sul tema vada presa seriamente perché le minacce non sono solo quelle criminali.
Conclusioni – What If : Nitro Zeus
Iniziamo quest’ultima sezione con due ovvietà ormai ripetute all’estremo : il mondo è globalmente interconnesso e tutti i settori sono digitalizzati. Non c’è da stupirsi delle cadute in borsa generali assieme all’effetto domino portato dalla interruzione di buona parte dei servizi, uno scenario inquietante dove servizi 911, ospedali ed infrastrutture critiche hanno dovuto interfacciarsi.
Quando ci si chiede perchè tutti gli sforzi nella sensibilizzazione sulla conoscenza e “pignoleria” in ambito security vengono fatti in maniera cosi persistente (come RHC) la risposta è semplice. Proteggere realmente la rete di una azienda (grande o piccola che sia), di un ospedale, di un servizio supply chain ed anche dei servizi pubblici ha benificio per tutti.
Le vittime dei data breach non sono le aziende ma gli owner dei dati esfiltrati, l’interruzione di una azienda crea danno a chi beneficia dei servizi di tale azienda e il danno finanziario è solo una conseguenza. Lavorare per mantenere la security su ogni asset digitale è un servizio pubblico che copre tutti i cittadini, non solo per motivi economici strettamente legati al proprietario dell’asset. Un attacco digitale è un attacco alla società ed il sottovalutare la sicurezza digitale vuol dire mettere a rischio i membri di quest’ultima.
RHC ha voluto raccontare (nonostante le poche informazioni a riguardo) l’operazione Nitro Zeus, pianificata dal governo USA contro l’intero Iran ma mai attuata. Tale scenario comprendeva la volontaria interruzione e “disruption” di ogni servizio ICT comprendendo compagnie telefoniche, dighe, telecomunicazioni militari, servizi di energia e altro tramite l’installazione di implant su tutto il territorio iraniano. Tale scenario si sarebbe dovuto attivare durante un potenziale bombardamento aereo da parte di Israele mandando nel caos il governo e la sua popolazione, con costo relativamente basso rende tali operazioni una alternativa efficente alla guerra cinetica.
Il caso di CrowdStrike può essere considerato un antipasto di cosa potrebbe succedere quando, invece di un errore di codice, un threat actor vuole far si che reti su scala nazionale vengano disabilitati portando la società nel caos e non solo con disservizi o rallentamenti delle attività. Sicuramente un fix per tale attacco non sarebbe facile da attuare perché si entra in conflitto con un attore maligno che ha la motivazione per mantenere la situazione di caos integra il più possibile.
Se doveste ancora avere dubbi sul perchè sia importante che tutti gli stakeholder, dai più ai meno tecnici, ed ogni governo assieme alla società intera debba affrontare in maniera seria e continua il tema della sicurezza informatica domandatevi cosa succederebbe in un caso come quello di Nitro Zeus. Importante ribadire come la security sia sia uno stato d’animo che uno stato “delle cose” : ci si può sentire al sicuro in un ambiente totalmente opposto e ci si può trovare in una situazione sicura ma continuando a credere di non esserlo. L’obbiettivo di tutti, proprio chiunque anche gli esterni all’industria, è quello di bilanciare questi due aspetti per mantenere nel tempo un ecosistema florido e benefico alla società.
In caso siate gia convinti, o lo diveniate in futuro, armatevi di pazienza e buona volontà per far comprendere a chi vi sta attorno cosa davvero si intende per sicurezza, perchè la sicurezza informatica deve essere trattata come un bene pubblico e quale è il ruolo che ognuno dovrebbe ricoprire per ottenere tale obbiettivo. Anche questa è “security”, non solo le disposizioni tecniche e legali. La cosa positiva di questo incidente è che ora sempre più persone vorrano sapere cosa è un EDR, perchè questo impatto enorme e come si poteva prevenire tutto ciò. Siate di supporto a questi quesiti perchè sul lungo termine tutti ne avranno beneficio.
Ransomware Gang, APT e Sponsored State Actors stanno crescendo divenendo sempre più sofisticati e per difenderci abbiamo bisogno di comprensione, lucidità, assenza di pregiudizi e unione. Richiede tempo e sforzi ma è l’unico modo per evitare che il prossimo disservizio ICT globale possa portare a conseguenze peggiori di quelle causate da CrowdStrike.
Il fascino, e allo stesso tempo ostacolo, di questo mondo è che tutti devono possono farne parte a prescindere dal loro background e conoscenze. Non pensiate che la security venga dall’alto senza che venga richiesto uno sforzo (anche piccolo) ad ognuno di noi altrimenti, prima o dopo, saremo costretti ad interfacciarsi con la realtà senza gli strumenti necessari per affrontarla.
Per chi volesse approfondire eccovi alcune fonti da cui iniziare :
- Why Resilience—Not Prevention—Should Be Your Cybersecurity Goal
- Cybersecurity Is Not (Just) a Tech Problem
- Cybersecurity is Everyone’s Job
- Cyber security is no longer enough: businesses need cyber resilience
- Cybersecurity isn’t just for ‘tech people’ anymore.
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L’Italia di fronte alla sfida della deterrenza nucleare europea. Rischi e opportunità
[quote]In un’Europa nuovamente confrontata con la minaccia di conflitti alle sue porte, il dibattito sulla necessità di una deterrenza nucleare autonoma sta guadagnando una rinnovata urgenza. L’invasione russa dell’Ucraina e le esplicite minacce di Mosca sull’uso di
European defence fund, prospettive e opportunità per l’Italia secondo Cossiga (Aiad)
[quote]In un contesto geopolitico in continua evoluzione, l’industria della difesa rappresenta un elemento cruciale per garantire la sicurezza e la prosperità dell’Italia. Tuttavia, per raggiungere questi obiettivi, è indispensabile la realizzazione di due condizioni
Etiopia, i pasti scolastici nel Tigray sono un’ancora di salvezza
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Perché così pochi li offrono? Nella regione devastata dalla guerra in Etiopia settentrionale, l’apprendimento ha sofferto mentre la fame è aumentata. Ecco come alcune organizzazioni
Etiopia, Suor Medhin Tesfay combatte contro la fame nel Tigray
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Per tre decenni, suor Medhin Tesfay ha aiutato migliaia di persone che vivono in povertà nella devex.com/news/sister-in-arms-…
Attacco israeliano in Yemen dopo il drone su Tel Aviv. Gli Houthi: “Molte vittime, risponderemo”
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il giorno seguente all'incursione con drone che ha causato una vittima a Tel Aviv, Israele bombarda il porto di Hodeidah distruggendo un deposito di carburante. Diverse le vittime.
L'articolo Attacco israeliano in
Rifondazione Comunista oggi 20 luglio, che in tante e tanti ricordano con rabbia e dolore, sarà in Piazza Alimonda, quella che per noi è da quel giorno del 2001 “Piazza Carlo Giuliani, ragazzo”. Non è memoria retorica, è giustizia mancata, sono i colpevoli dei giorni della Diaz, di Bolzaneto, della repressione nei cortei, che hanno soltanto fatto carriera, che non hanno pagato per i loro crimini. È parte della nostra storia che non dimentica chi c’era e che ormai appartiene anche a chi se ne sente raccontare. A chi rammenta come, contro le zone rosse che proteggevano i potenti del G8, centinaia di migliaia di persone accorsero a dire che il mondo era da un’altra parte, che la globalizzazione dei mercati, fondata sull’esclusione dai diritti, ci avrebbe visto sempre strenui oppositori. E, per la prima volta, in questo 20 luglio, non sarà con noi il compagno Arnaldo Cestaro, recentemente venuto a mancare. Torturato come tante e tanti alla scuola Diaz, si deve alla sua tenacia la sentenza con cui la Corte Europea per i Diritti Umani (CEDU) ha condannato, tardivamente, l’Italia, per quegli infami pestaggi. 23 anni dopo gli stessi Stati protagonisti di quella repressione, stanno trascinando il pianeta verso la follia di una guerra che potrebbe rivelarsi senza fine. Carlo che ha pagato con la sua giovane vita, la volontà di opporsi al potere dei dominatori del pianeta, Arnaldo come le tante e i tanti che non hanno dimenticato, ci ricordano che oggi più che ieri è importante restare dalla parte giusta della barricata.
Maurizio Acerbo: Segretario Nazionale di Rifondazione Comunista
Claudia Rancati e Jacopo Ricciardi Co- Segretari Regionali di Rifondazione Comunista Liguria
di LAURA TUSSI*
Un’alleanza della società civile invita la capitale svizzera Berna ad aderire al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari e a vietare gli ordigni di distruzione di massa atomici
La Svizzera deve aderire al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, ossia il TPNW/TPAN. È quanto chiede un’iniziativa lanciata martedì scorso a Berna, capitale svizzera, il cui centro storico è patrimonio mondiale Unesco, l’agenzia delle Nazioni Unite che contribuisce alla costruzione della pace attraverso la cooperazione internazionale in materia di istruzione, scienza e cultura. Questa iniziativa della società civile è anche sostenuta da diverse personalità celebri e conosciute nell’ambito dell’attivismo per la pace e della politica e anche vari rappresentanti della rete e campagna internazionale ICAN che si è spesa – e tuttora si dedica – moltissimo per la proibizione degli ordigni di distruzione di massa nucleari.
Un Trattato Onu che rappresenta una autentica rivoluzione nel mondo del pacifismo e un importante principio di salvezza e riscatto per l’umanità nel suo complesso
Il TPNW è stato negoziato nell’ottobre del 2017 a Palazzo di Vetro, a New York, la sede delle Nazioni Unite alla presenza di 122 nazioni e della società civile organizzata nella rete e campagna internazionale ICAN che si è tanto spesa e prodigata per il disarmo nucleare universale così da conseguire il Premio Nobel per la pace nel dicembre 2017. In questo consesso, per la firma e l’approvazione del TPNW erano presenti prestigiosi nomi e personalità del pacifismo italiano e internazionale.
La Svizzera importante stato depositario del diritto storico internazionale e umanitario, anche per le Convenzioni di Ginevra
La Svizzera ha svolto un ruolo importante in questa trattativa per la firma del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari, prima di decidere di non firmarlo nel 2018. La trattativa per il disarmo nucleare contiene un divieto esplicito e completo e paradigmatico di questi ordigni: il loro impiego, la minaccia di impiego, la fabbricazione, lo stoccaggio, l’acquisizione, il possesso, lo stazionamento, la trasmissione e la sperimentazione.
L’entrata in vigore del TPAN/TPNW con la ratifica di ben 70 Paesi
Entrato in vigore nel 2021, il TPNW/TPAN è stato ratificato da 70 Stati, tra cui per esempio Irlanda e Austria, ma non dalle potenze nucleari né dalla maggior parte dei loro alleati europei od occidentali, naturalmente sotto il controllo e l’egida Nato/Usa. Alla fine di marzo, il Consiglio federale della Svizzera ha rifiutato di riconsiderare la sua posizione, sostenendo e approvando il fatto che non è nell’interesse della Svizzera aderire al TPAN.
Allo stato Svizzero spetta la decisione di promuovere la pace universale con la ratifica del Trattato Onu
Alimentare e non vietare la promozione della pace, in quanto, durante una conferenza stampa di qualche giorno fa, il consigliere agli Stati Carlo Sommaruga ha ricordato la sua mozione a favore dell’adesione al trattato, adottata dal Parlamento nel 2018. Allo stato attuale, spetta al popolo votare per superare il rifiuto del Consiglio federale di attuare la volontà del Parlamento.
La campagna internazionale ICAN si è espressa a Berna per la ratifica del Trattato di Proibizione delle Armi nucleari
In un momento e soprattutto nella tragica congiuntura attuale di violenza, odio, morte e guerra, in cui il disarmo nucleare continua a essere una priorità della politica estera svizzera, “chiediamo che alle parole seguano finalmente i fatti”, ha aggiunto e proclamato Annette Willi, della Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari (ICAN), la coalizione di Ong che è stata insignita del premio nobel per la pace collettivo in cui sono coinvolti i pacifisti a livello mondiale e sono chiamati in causa nella testimonianza di disarmo e invitati all’azione nonviolenta e alla nonviolenza in azione per suffragare ulteriormente il Premio Nobel per la pace.
La minaccia delle armi nucleari è reale e non era così immane da molto tempo
In questo contesto, il TPNW annuncia un cambiamento di paradigma necessario e urgente nel campo del disarmo nucleare. Più Stati sosterranno, il TPNW, ossia il Trattato emanato dall’ONU e dal mondo pacifista e che rappresenta una vera rivoluzione per l’umanità intera, maggiore sarà la pressione sulle potenze nucleari.
La Svizzera depositaria delle Convenzioni di Ginevra è ulteriormente chiamata in causa per la ratifica del Trattato Onu e per proibire e vietare le armi nucleari
Il consigliere nazionale della Svizzera Marc Jostha da parte sua nettamente sottolineato che la Svizzera è depositaria delle Convenzioni di Ginevra del 1949, che costituiscono il nucleo del diritto storico e internazionale umanitario.
L’impiego delle armi nucleari contrasta nettamente con i dettami e i principi del Diritto Internazionale e ogni Nazione in possesso degli ordigni nucleari, secondo il Trattato Onu, è considerata criminale
Le armi nucleari, per la minaccia di cui sono portatrici e per l’emergenza umanistica ancor prima che umanitaria che costituiscono, sono per loro stessa natura contrarie ai principi del diritto storico internazionale, in quanto uccidono indiscriminatamente, causano sofferenze inutili e violano i più fondamentali diritti umani alla vita e alla sicurezza e potrebbero cancellare la storia dell’intero genere umano dall’infinità dell’universo.
La Svizzera ha un grande peso e un importante ruolo nella promozione della pace e nello svolgimento della diplomazia internazionale
La Svizzera dovrebbe svolgere un ruolo attivo nella promozione della pace e della sicurezza a lungo termine, e, pur essendo un piccolo Paese, ha un grande peso e un importante ruolo nella diplomazia internazionale.
Secondo il comitato promotore, la mancata adesione al trattato rompe con la tradizione della Svizzera e mina la sua credibilità in termini di neutralità e aiuto umanitario e impegno storico per il disarmo nucleare universale.
Berna città nodale per la proibizione degli ordigni nucleari, in quanto capitale svizzera, il cui centro storico è patrimonio mondiale Unesco, l’agenzia delle Nazioni Unite che contribuisce alla costruzione della pace attraverso la cooperazione internazionale in materia di istruzione, scienza e cultura
Berna deve svolgere un ruolo attivo nella promozione della pace e della sicurezza a lungo termine. E per sempre. Il nostro proclama, in qualità di pacifisti e nel ruolo della società civile e dei cittadini dal basso, si basa proprio sulla proibizione delle armi nucleari.
Il ruolo delle capitali europee e mondiali al fine di disarmare dal nucleare tutto l’ecosistema terrestre ha inoltre validità effettiva e schiacciante con la possibile capacità di travalicare e porre fine alla prepotenza Usa/Nato e alla viralità e recrudescenza e crudeltà delle guerre in corso e dei genocidi in atto ovunque su tutto il nostro pianeta.
* da www.transform.it
Berna e l’adesione al Trattato di Proibizione delle armi nucleari su invito della società civile
di LAURA TUSSI* Un'alleanza della società civile invita la capitale svizzera Berna ad aderire al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari eRifondazione Comunista
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Errore istituzionale
L'articolo Errore istituzionale proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Turchia, dispiegamento marina militare nelle acque della Somalia
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Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha presentato una mozione al parlamento turco venerdì, chiedendo l’autorizzazione per il dispiegamento di truppe turche nelle acque territoriali
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Il mio sogno europeo di una Fdp italiana
L'articolo Il mio sogno europeo di una Fdp italiana proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Come la tecnologia cambia l’uso dell’artiglieria. La lezione dell’ammiraglio Agostini
[quote]Oggi, il panorama dei conflitti è in continua evoluzione ed è ovviamente è plasmato dalle innovazioni tecnologiche: l’integrazione di sistemi avanzati di guida, i sistemi a pilotaggio remoto, l’evoluzione dei sistemi informativi, l’uso di munizioni intelligenti e
La Corte dell’Aja afferma l’illegalità dell’occupazione israeliana e delle colonie
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il parere consultivo della Corte di giustizia delle Nazioni Unite non è vincolante, ma ha un forte valore ai sensi del diritto internazionale
L'articolo La Corte dell’Aja afferma l’illegalità dell’occupazione israeliana e delle colonie proviene
Dopo lo storico pronunciamento della Corte di Giustizia Internazionale sarebbe doveroso imporre subito sanzioni a Israele come a suo tempo al Sud Africa dell’apartheid.
Gli Usa, l’UE e governo Meloni smettano di essere complici dell’occupazione illegale dei territori palestinesi, del regime di apartheid e del genocidio del popolo palestinese.
Si rispetti la legalità internazionale e la si smetta di accusare di antisemitismo chi è solidale con il popolo palestinese. E si lanci subito un segnale. Come giustamente si fece a suo tempo con il Sudafrica, si impedisca ad Israele di partecipare alle prossime Olimpiadi di Parigi.
Purtoppo l’UE, con l’elezione di Frau Genocide Von der Leyen e di Roberta Metzola, ha confermato alla sua guida due complici silenti del genocidio e dell’occupazione, due campionesse della doppia morale e del doppio standard coloniale occidentale.
Fermare la guerre e il genocidio del popolo palestinese sarà possibile solo grazie alla mobilitazione dei popoli, per obbligare governi succubi e parlamentari ipocriti e complici ad agire, come quelli che a parole sostengono il popolo palestinese e poi votano Von der Leyen.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
Acerbo (Prc): basta complicità con Israele
Dopo lo storico pronunciamento della Corte di Giustizia Internazionale sarebbe doveroso imporre subito sanzioni a Israele come a suo tempo al Sud Africa dell'apRifondazione Comunista
🥂🍾🍻 Ecco il nostro video riepilogativo della Festa per il compleanno e per la liberazione...
🥂🍾🍻 Ecco il nostro video riepilogativo della Festa per il compleanno e per la liberazione di Julian Assange e Roma, presso Latte Bookstore, Città dell’Altra Economia.
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Ministero dell'Istruzione
Oggi, #19luglio, ricorre il 32° anniversario della strage di Via d’Amelio, in cui persero la vita il magistrato Paolo #Borsellino e gli agenti della scorta Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina.Telegram
Bolivia. Scoperto il più grande giacimento di gas degli ultimi 20 anni
@Notizie dall'Italia e dal mondo
La scoperta di vaste riserve di gas promette di risollevare la disastrata economia del paese andino
L'articolo Bolivia. Scoperto il più grande pagineesteri.it/2024/07/19/ame…
Etiopia, dialogo nazionale rallentato da problemi di sicurezza e scadenza
L'articolo proviene dal blog di @Davide Tommasin ዳቪድ ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Notizie dall'Italia e dal mondo
La Commissione Nazionale di Dialogo (#NDC) corre contro il tempo a soli nove mesi per finalizzare le fasi preliminari del dialogo nazionale. Tuttavia, i problemi di
Il Parlamento europeo riflette sul gruppo di monitoraggio per l’attuazione dell’AI Act
L'articolo proviene da #Euractiv Italia ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Intelligenza Artificiale
Il Parlamento europeo sta discutendo l’istituzione di un gruppo di monitoraggio per l’attuazione della legge sull’intelligenza artificiale (IA), che
Una biblioteca per il prestito delle attrezzature sportive: le Fritidsbanken
Su basta!, un media indipendente francese, c’è un interessante articolo che presenta l’esperienza delle “banche del tempo libero“ (Fritidsbanken), in particolare la sede di Malmoe, nel sud della Svezia: basta.media/Suede-recycleries-…
La sede si trova in un centro commerciale eha l’aspetto di un normale negozio di articoli sportivi, ma lì sci, pattini in linea, racchette da tennis, palloni, tende e altri articoli sportivi sono di seconda mano e non si vendono, ma si prestano gratuitamente per due settimane, basta lasciare il proprio nome e il proprio numero di telefono.
Nella sede di Malmoe c’è spazio anche per accese partite ai due tavoli da ping pong e non mancano le attività per la riparazione delle attrezzature, secondo la responsabile al momento nel negozio si prestano circa 150 oggetti al giorno, d’inverno, il doppio.
L’associazione delle Fritidsbanken è nata nel 2013 ed ora è diffusa in molti centri del paese, ha come scopo dare nuova vita ad attrezzature sportive usate, prestandole gratuitamente per promuovere l'attività sportiva e all'aria aperta. Le “banche del tempo libero” vengono finanziate dalle amministrazioni locali da associazioni per la promozione dello sport, da fondazioni e da alcune regioni.
L’associazione ha un suo sito con una versione anche in inglese dove spiega che cosa sono e come funzionano le Fritidsbanken: fritidsbanken.se/en/how-it-wor…
Un grand merci, un grosso grazie a @Basta! per la segnalazione di questa bella iniziativa.
#EconomiaCircolare #biblioteche #Svezia #sport #ambiente #condivisione #BancheDelTempoLibero @macfranc
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Ciao @nilocram
hai avuto modo di guardare questa guida a Friendica?
informapirata.it/2024/07/25/w-…
Mi farebbe piacere avere un tuo riscontro in merito: se ci sono cose poco chiare, se ci sono miglioramenti da fare e se secondo te ci sono cose che mancano.
Un saluto e a presto,
l'amministratore
𝔻𝕚𝕖𝕘𝕠 🦝🧑🏻💻🍕 likes this.
Interpol ed Europol: nell'operazione annuale contro il traffico internazionale di opere d'arte 85 arresti e oltre 6.400 oggetti recuperati
Investigatori di 25 paesi nella lotta contro i criminali che sfruttano il patrimonio culturale dell’umanità
@Notizie dall'Italia e dal mondo
L’ottava edizione dell’operazione contro il traffico internazionale di opere d’arte, nome in codice “Pandora”, ha visto il coinvolgimento delle autorità doganali e di polizia di 25 paesi. Guidata dalla Spagna (Guardia Civil), con il sostegno di Europol e INTERPOL, l'operazione ha portato complessivamente all'arresto di 85 persone e al recupero di oltre 6 400 beni culturali.
Durante Pandora VIII sono stati effettuati diverse migliaia di controlli in aeroporti, porti e valichi di frontiera, nonché in case d'asta, musei e residenze private. Le forze dell'ordine hanno inoltre “pattugliato” il web ed effettuato oltre 6mila controlli online, che hanno portato al recupero di 580 beni rubati. Nei paesi coinvolti sono ancora in corso circa 113 procedimenti penali e 137 amministrativi, con la previsione di ulteriori arresti e sequestri.
Punti salienti operativi
Con riguardo alla sola Italia, Pandora VIII ha portato al recupero dei seguenti manufatti rubati:
- Il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (#TPC) è riuscito a identificare e successivamente sequestrare un dipinto contemporaneo venduto online. Se autenticato, il dipinto avrebbe un valore di circa 150.000 euro. Durante la perquisizione gli agenti hanno rinvenuto anche diversi oggetti contraffatti.
- In un'indagine separata, i Carabinieri hanno sequestrato oltre 2.000 frammenti di manufatti ceramici e litici come punte di freccia e punte di lancia. Gli oggetti antichi risalenti al Neolitico e all'età del bronzo erano stati messi in vendita online.
Cooperazione internazionale tra paesi e agenzie
In qualità di co-leader di questa operazione, #Europol ha svolto un ruolo chiave facilitando lo scambio di informazioni e fornendo supporto analitico e operativo alle singole indagini nazionali.
L' #INTERPOL ha sostenuto #PandoraVIII facilitando lo scambio di informazioni tra i paesi partecipanti, in particolare con i paesi dei Balcani. Un funzionario dedicato è stato inoltre disponibile durante tutta l’operazione al fine di verificare i sequestri in prima linea rispetto al database delle opere d’arte rubate dell’INTERPOL e supportare gli agenti sul campo nell’uso dell’app #ID-Art.
L’operazione Pandora, lanciata per la prima volta nel 2016, è un’operazione annuale delle forze dell’ordine.
Paesi partecipanti:
Albania, Austria, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Cipro, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Malta, Montenegro, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna, Serbia, Svezia, Ucraina, Regno Unito
ATA, al via da oggi alle ore 12 i termini per partecipare alla procedura valutativa di progressione all’Area dei Funzionari e dell’Elevata Qualificazione, finalizzata alla copertura di 1.435 posti.
Qui tutti i dettagli ▶ miur.gov.
Ministero dell'Istruzione
ATA, al via da oggi alle ore 12 i termini per partecipare alla procedura valutativa di progressione all’Area dei Funzionari e dell’Elevata Qualificazione, finalizzata alla copertura di 1.435 posti. Qui tutti i dettagli ▶ https://www.miur.gov.Telegram
Bangladesh. Continuano le proteste degli studenti, i morti sono decine
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Gli studenti protestano contro il sistema delle quote che limita l'accesso all'amministrazione pubblica. Mano dura contro le manifestazioni
L'articolo Bangladesh. Continuano le proteste degli studenti, i morti sono pagineesteri.it/2024/07/19/asi…
Parte la raccolta firme per il Referendum sull’abrogazione parziale della legge elettorale Rosatellum: “I cittadini tornino a scegliere i propri rappresentanti”
@Politica interna, europea e internazionale
La calda estate 2024 sarà ricordata come quella dei referendum, sicuramente da parte di chi li promuove e cerca di ottenere l’attenzione della gente che, ormai, sembra allergica
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Cassa Depositi e Prestiti investe nelle energie rinnovabili in Italia, in quelle fossili all’estero
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il nuovo articolo di @Valori.it
Un nuovo studio mostra che portafoglio energetico internazionale di Cassa Depositi e Prestiti è troppo schiacciato sulle energie fossili.
L'articolo Cassa Depositi e Prestiti investe nelle energie rinnovabili in Italia, in quelle fossili
Attacco Houthi contro Tel Aviv, ucciso un israeliano
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Un drone lanciato dallo Yemen ha superato le difese Usa e israeliane e raggiunto la città sulla costa mediterranea. Non era mai accaduto nei passati nove mesi.
L'articolo Attacco Houthi contro Tel Aviv, pagineesteri.it/2024/07/19/med…
Elezioni Usa, ai grandi fondi non importa chi sarà il nuovo presidente
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il nuovo articolo di @Valori.it
L’impennata borsistica americana ha poco a che vedere con l’attentato a Trump, e molto con i guadagni dei grandi fondi finanziari
L'articolo Elezioni Usa, ai grandi fondi non importa chi sarà il nuovo presidente proviene da Valori.
CON 21 VOTI FAVOREVOLI SU 21 PRESENTI, È STATA APPROVATA ALL'UNANIMITÀ LA CITTADINANZA ONORARIA DI TRANI A JULIAN ASSANGE.
Si ringraziano tutti i consiglieri promotori dell'iniziativa.
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Pestifici contraffatti nel mirino delle polizia europee
@Notizie dall'Italia e dal mondo
#Europol ha sostenuto due importanti operazioni contro il traffico di pesticidi illegali nell' #UE. La prima indagine ha preso di mira un'azienda importatrice di pesticidi contraffatti dalla Cina, replicando i prodotti di una nota multinazionale. L’indagine ha coinvolto il Nucleo Antisofisticazione e Sanità dell’ #ArmadeiCarabinieri (#NAS) di Padova, la Polizia Nazionale rumena (#PolițiaRomână) ed #Eurojust. Ne abbiamo parlato qui: poliverso.org/display/0477a01e…
In un'altra indagine contro i pesticidi illegali, la Guardia civile spagnola (#GuardiaCivil) e la Guardia nazionale repubblicana portoghese (#GuardaNacionalRepublicana) hanno preso di mira un'azienda spagnola che importava illegalmente pesticidi portoghesi vietati in Spagna con la scusa di false denominazioni dei prodotti.
I pesticidi contraffatti vengono venduti in gran parte sul mercato nero. Sono più economici dei prodotti originali, ma comunque efficaci. Tuttavia, il loro impatto negativo sull’ambiente è grave e spesso sottovalutato dai consumatori.
Pesticidi falsi economici ma tossici ritirati dal mercato nero
Nel gennaio 2022, a seguito di un'ispezione nell'ambito dell'operazione Silver Axe, i Carabinieri italiani del NAS di Padova hanno rinvenuto pesticidi contraffatti importati dalla Cina. I pesticidi contraffatti erano repliche dei prodotti autentici, ma contenevano quantità maggiori del principio attivo lambda-cialotrina.
La richiesta di questi pesticidi contraffatti sul mercato nero era molto elevata, poiché venivano venduti a un prezzo notevolmente inferiore rispetto ai prodotti autentici. La rete criminale operante sia in Italia che in Romania importava illegalmente prodotti contraffatti o vietati dalla Cina e da Singapore, vendendoli come fertilizzanti e pesticidi bio o organici, utilizzando etichette false. Le sostanze sono state tutte vietate nell'Unione Europea a causa del loro elevato livello di tossicità.
L'indagine ha recentemente portato a due giornate di azione in Italia e Romania. Nel corso delle irruzioni, le autorità nazionali hanno arrestato un sospettato, perquisito dieci luoghi e raccolto prove di frode, falsificazione ed evasione fiscale su vasta scala. Queste azioni sono state eseguite nell’ambito di una squadra investigativa comune #sic, istituita da Eurojust per facilitare la cooperazione giudiziaria tra le autorità. Europol ha facilitato lo scambio di informazioni e la cooperazione operativa, portando allo sviluppo di ulteriori piste investigative.
Azione contro i pesticidi vietati che avvelenano le riserve naturali in Spagna
In un'altra indagine, Europol ha aiutato le autorità spagnole e portoghesi a prendere di mira un'azienda spagnola che acquistava pesticidi portoghesi vietati in Spagna. Dalle indagini successive è emerso che i sospettati avevano importato oltre 12 tonnellate di sostanze tossiche vietate in Spagna, molte delle quali erano vietate anche in tutta l'UE, con un potenziale fatturato illegale fino a 7 milioni di euro. I test di laboratorio hanno infatti rivelato le sostanze illegali contenute nei falsi pesticidi, una delle quali era il #Chlorpyrifos, un insetticida organofosforico vietato nell’Unione Europea dal 2020.
I pesticidi vietati sono stati utilizzati in diverse strutture agricole, alcune delle quali erano situate in aree protette, come il Parco Nazionale di Doñana. Questo parco nazionale è uno dei più importanti della Spagna. L’uso illegale di pesticidi rappresentava una minaccia significativa per l’habitat di questo parco, le zone umide e le riserve idriche sotterranee.
Ministero dell'Istruzione
Oggi è stato pubblicato sul sito del #MIM l’Avviso, destinato alle scuole secondarie di I e II grado paritarie non commerciali, per la presentazione di progetti per la realizzazione di interventi di tutoraggio e formazione per la riduzione dei divari…Telegram
Carlo Gubitosa
in reply to Andrea Russo • • •mi spiace contraddirti, ma a quanto pare le decisioni della Corte hanno effetti vincolanti per le parti in lite e in relazione al caso in questione.
Il governo di Israele può scegliere se confermare la più grande democrazia del Medio Oriente come uno stato canaglia che non rispetta il diritto internazionale o agire in conformità alle risoluzioni dell’ONU e alle sentenze della Corte Internazionale di Giustizia.