Il RE delle password cambia pelle! Arriva Hashcat 7.0.0: il refactoring è fuori
Il team di Hashcat ha rilasciato un importante aggiornamento del suo strumento di indovinamento delle password, la versione 7.0.0. Si tratta della prima versione importante in oltre due anni e include centinaia di correzioni, decine di nuove funzionalità e un refactoring completo dei componenti chiave. In termini di scalabilità, supera di gran lunga tutti gli aggiornamenti intermedi della versione 6.2.x.
Durante il lavoro sulla release, sono state modificate più di 900.000 righe di codice, 105 sviluppatori si sono uniti al progetto, inclusi 74 nuovi partecipanti. Tutte le funzioni precedentemente non documentate del ramo 6.2.x sono state combinate e descritte.
Tra le principali innovazioni c’è il sistema Assimilation Bridge, che consente di collegare risorse esterne al processo di hacking, tra cui CPU, FPGA e interpreti integrati. È apparso il plugin Python Bridge, che consente di scrivere rapidamente la propria logica di corrispondenza hash senza ricompilazione, con supporto per il multithreading e un motore di regole integrato. È stata aggiunta la possibilità di virtualizzare i processori grafici quando una GPU fisica è suddivisa in più dispositivi logici, semplificando i carichi asincroni. Inoltre, Hashcat può ora determinare automaticamente il tipo di hash senza specificare esplicitamente il parametro -m.
Il supporto degli algoritmi è stato notevolmente ampliato, con 58 nuovi formati specifici per applicazione, tra cui Argon2, Meta Mask, Microsoft Online Account, SNMPv3, GPG, OpenSSH e LUKS2. Sono presenti 17 nuovi costrutti utilizzati in servizi e protocolli web, 11 nuove primitive crittografiche e 20 utility per l’estrazione di hash da varie fonti, da BitLocker e APFS alle macchine virtuali VirtualBox e ai portafogli crittografici.
Molta attenzione è stata dedicata alle prestazioni. Il meccanismo di autotuning è stato completamente riprogettato, migliorando il caricamento dei dispositivi. La gestione della memoria è stata riscritta: il limite di 4 GB è stato rimosso ed è stato fornito il pieno supporto per le moderne risorse GPU. Sono state apportate ulteriori ottimizzazioni per le modalità più diffuse come NTLM, NetNTLMv2 e RAR3. In alcuni casi, l’accelerazione è stata significativa: ad esempio, per scrypt, fino a +320%, per NetNTLMv2 su processori Intel, più di tre volte.
Hashcat 7.0.0 ha ricevuto anche il supporto per nuovi backend. Per le schede video AMD, ora viene utilizzato HIP, considerato prioritario rispetto a OpenCL. Su macOS, il lavoro nativo tramite Metal è implementato con il supporto per i chip Apple Silicon e un notevole aumento di velocità.
Per gli sviluppatori, sono stati aggiunti strumenti di diagnostica e debug migliorati, ampliato la copertura dei test, ottimizzato il motore delle regole, aggiunto il supporto per set di caratteri aggiuntivi, nuovi formati di output (incluso JSON), migliorato la gestione del dizionario e corretto numerosi bug.
La versione è il risultato del lavoro congiunto della community, di decine di collaboratori e tester. Gli autori sottolineano che la preparazione ha richiesto più tempo del previsto, ma il risultato finale vale l’attesa. Hashcat 7.0.0 è già disponibile per il download sul sito web ufficiale e su GitHub, e le note di rilascio complete occupano quasi 10.000 parole.
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Llama Habitat Continues to Expand, Now Includes the PSP
Organic Llamas have a rather restricted range, in nature: the Andes Mountains, and that’s it. Humans weren’t content to let the fluffy, friend-shaped creatures stay in their natural habitat, however, and they can now be found on every continent except Antarctica. The Llama2 Large Language Model is like that: while it may have started on a GPU somewhere, thanks to enterprising hackers like [Caio Madeira], who has ported Llama2 to the PlayStation Portable (PSP), the fluffiest LLM can be found just about anywhere.The AI, in all its glory, dooming yet another system.
Ultimately this project has its roots in Llama2.c by [karpathy], a project we’ve seen used on Pentium II under Windows 98, DOS machines running 486 processors, and even the venerable Commodore 64, of all impossible things. Now, it’s the PSP’s turn. This implementation uses the same 260K tinystories model as the C64 port, upon which it is based. Of course the PSP’s RAM has room for a much larger model, but [Ciao] apparently prefers to run the tiny model faster on this less-ancient gaming hardware.
Its getting to the point that it’s harder to find systems that won’t run LLMs than those that do. Given that Llama2 seems to be the new DOOM, it’s probably only a matter of time before their virtual fur is all over all our old equipment. Fortunately for allergy sufferers, virtual fur cannot trigger a histamine response.
If you know of another system getting LLMs (Alpaca-adjacent or otherwise), send in a tip.
Apice (BN), un paesino abbandonato dopo il terremoto dell'Irpinia (1980).
Apice (Benevento, IT), a small city abandoned after 1980 Irpinia earthquake.
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It’s a Pi, But it’s not Quite a Raspberry Pi
When is a Raspberry Pi not a Raspberry Pi? Perhaps when it’s a Pi Zero-shaped board with an RP3A0 SoC from a Raspberry Pi Zero 2, made by [jonny12375].
Back in the early days of the Raspberry Pi, there was a offering from the Korean manufacturer Odroid, which wasn’t merely a similar machine with a different SoC, but a full clone in a smaller form factor featuring the same BCM2385 chip as the original. It was electrically and software-wise identically to the real thing, which we suspect didn’t go down very well with the Pi folks in Cambridge. The supply of Broadcom chips dried up, and ever since then the only way to get a real Pi has been from the official source. That’s not quite the end of the unofficial Pi story though, because a few hardy experimenters have made Pi clones like this one using chips desoldered from the real thing.
It’s the fruit of a reverse-engineering project to find the chip’s pinout, and it’s a proof of concept board rather than the intended final target of the work. The process involved painstakingly sanding down each layer of a Zero 2 board to reveal the traces and vias. The current board has a few quirks but it boots, making this an impressive piece of work on all counts. We’re looking forward to seeing whatever the final project will be.
If you’re hungry for more Pi-derived goodness, we’ve also seen one using the part form a Pi 3.
ec.europa.eu/commission/pressc…
Fedora Copr Repository Offers XLibre Packages For Alternative X Server
While a proposal to replace the upstream X.Org Server with the XLibre fork was ultimately withdrawn prior to voting by the Fedora Engineering and Steering Committee (FESCo), a Fedora Copr repository has now surfaced for those wanting to try out this …www.phoronix.com
diciamo che putin ha calato molto nelle richieste.
la questione chiese ortodosse, in un'ottica di "pace" e libertà di culto, tanto non sarebbero comunque perseguibili e quindi toccherebbe farlo comunque alla fine. da disciplinare opportunamente come "scoraggiato" ma non "illegale".
la questione del russo è già più spinosa. ma il russo può essere inserito come lingua ufficiale ma disciplinato in modo abbastanza soft. anche se diventa rischioso come grimaldello per future invasioni. putin si sta creando una scusa per future guerre?
i confini congelati attuali è più o momento quello che ci si aspettava, con una parziale concessione territoriale. a patto di una non pretesa neutralità dell'ucraina o preteso disarmo.
pare un po' un modo per prendere un po' di fiato e preparare nuova guerra ma comunque pure l'ucraina ha bisogno di riprendere fiato. è evidente che l'imperialismo russo non è finito.
Tutte le pretese dello zar: dal Donbass al russo come lingua a Kiev
Ecco i quattro punti sui quali Putin non intende cedere nella trattativa con Trump sull'Ucraina. E non sono richieste da pocoRedazione Esteri (Avvenire)
Commodore is Back Selling New C64s, but Should You Buy them?
It’s hard to argue with nostalgia, but you can toss a bucket of cold facts over it. In the case of the recent rescuing of the Commodore brand from the clutches of relabeling of generic electronics by [Perifractic] of Retro Recipes, we got [The Retro Shack] doing the proverbial bucket dumping in a new video. Basically the question is whether the fresh Commodore 64 offerings by the new-and-improved Commodore are what you really want, or need.
The thing is that over the decades many people have created all the bits that you need to build your own classical C64, or even buy one off-the-shelf, with people like [bwack] having reverse-engineered the various C64 mainboards. These can be populated with drop-in replacements for chips like the SID, VIC-II, CIAs and others that are readily available, along with replica cases and keyboards. If you crave something less bulky and complex you can run a bare metal C64 emulator like BMC64 on a Raspberry Pi, or just run the VICE emulator on your platform of choice. There’re also options like the full-sized TheC64 and Ultimate 64 Elite II systems that you can buy ready to go.
Basically, there is a whole gamut of ways to get some part of the C64 experience, ranging from emulator-only to a full hardware DIY or pre-assembled format. Each of which come with their own price tag, starting at $0 for running VICE on your existing system. With so much choice we can only hope that the renewed Commodore company will become something more than Yet Another C64 Experience.
youtube.com/embed/qz8EzWTb4so?…
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Arriva il primo UTERO ROBOTICO al mondo: un androide partorirà bambini entro il 2026?
L’azienda cinese Kaiwa Technology, con sede a Guangzhou, ha annunciato l’intenzione di creare il primo “utero robotico” al mondo entro il 2026: una macchina umanoide con un utero artificiale nell’addome in grado di portare a termine la gravidanza e di partorire. L’idea ha immediatamente suscitato scalpore, dividendo l’opinione pubblica tra gli scettici preoccupati per le implicazioni etiche e coloro che la vedono come un’opportunità per le persone che non possono concepire naturalmente.
Il costo del robot, secondo gli sviluppatori, non supererà i 100.000 yuan (circa 13.900 dollari). Il fondatore di Kaiwa Technology e dipendente della Nanyang Technological University, Zhang Qifeng, ha presentato il progetto alla World Robot Conference 2025 di Pechino. Secondo la sua idea, non si tratta di un'”incubatrice su gambe“, ma di un umanoide a grandezza naturale in grado di riprodurre tutte le fasi, dalla fecondazione e impianto allo sviluppo fetale di dieci mesi e al parto.
La tecnologia chiave è un utero artificiale, in cui l’embrione si sviluppa in liquido amniotico artificiale e viene nutrito attraverso un tubo che imita il cordone ombelicale. Secondo Zhang, questi meccanismi si sono già dimostrati validi in condizioni di laboratorio e ora si parla di passare dalle configurazioni sperimentali all’integrazione in una piattaforma robotica che garantisca l’interazione uomo-macchina durante il processo di “gravidanza”. Il ricercatore afferma che il primo prototipo sarà visibile entro un anno.
Allo stesso tempo, ha sottolineato che sono già in corso discussioni sulle conseguenze etiche e legali con le autorità della provincia del Guangdong e che sono state presentate proposte alle autorità competenti per includere tali scenari nelle iniziative legislative. Non è ancora chiaro in quale misura saranno applicabili, ma il fatto stesso di tale dialogo dimostra la serietà delle intenzioni degli sviluppatori.
Anche il contesto storico è importante: gli esperimenti con uteri artificiali sono in corso da molto tempo. Nel 2017, presso il Children’s Hospital di Philadelphia, un agnello prematuro, equivalente a 23 settimane di gravidanza umana, è stato inserito in un cosiddetto “biobag”, un contenitore di vinile trasparente contenente liquido amniotico artificiale riscaldato. Attraverso un tubo collegato al cordone ombelicale, l’animale ha ricevuto nutrimento e ha acquisito pelliccia entro quattro settimane. Tuttavia, tali soluzioni erano essenzialmente incubatrici avanzate e potevano supportare la vita solo dopo un certo stadio di sviluppo, ma non coprivano l’intero ciclo, dal concepimento alla nascita.
È proprio questa lacuna che il progetto di Zhang Qifeng intende colmare. Tuttavia, non rivela molti dettagli: rimane aperta la questione di come verrà fornita la fase di fecondazione e impianto, e quanto sia realistico procedere fino in fondo all’interno dell’organismo artificiale senza la partecipazione umana.
È interessante notare che un altro progetto innovativo è stato presentato alla stessa conferenza di Pechino, questa volta nel campo dell’agricoltura. I ricercatori dell’Istituto di Genetica e Biologia dello Sviluppo dell’Accademia Cinese delle Scienze hanno presentato GEAIR, il primo robot “intelligente” al mondo per la selezione vegetale. Il sistema combina intelligenza artificiale e biotecnologie e trasforma la selezione in un processo completamente automatizzato.
Gli scienziati hanno utilizzato tecniche di editing genetico per creare linee di piante con polline sterile, consentendo al robot di effettuare l’impollinazione incrociata in modo indipendente e ottenere rapidamente semi ibridi. In combinazione con approcci come l’ibridazione diretta di nuove varietà e programmi di selezione accelerata, GEAIR si sta trasformando in un nastro trasportatore chiuso, essenzialmente una fabbrica robotica per la creazione di colture con proprietà specifiche. In pratica, il sistema è già stato testato sulla soia: è stata ibridata una linea con polline sterile, aprendo la strada all’aumento della selezione ibrida e all’aumento delle rese.
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Mumble mumble
Ahimé rimugino molto, e quando arriva il caldo divento ancora peggio.
Poco fa riflettevo su quanto il movimento del free software si sia snaturato nel tempo. Oggi, purtroppo, l'ho visto diventare solo un modo come un altro per veicolare una visione estremista delle cose, che non giova a nessuno. Un esempio?
Qualche settimana fa un amico su Mastodon ha detto di trovarsi in difficoltà con il suo browser (non ricordo nemmeno per quale ragione, o quale fosse il browser), e che aveva provato Vivaldi ma non si era trovato bene perché mancava una certa opzione. Visto che uso Vivaldi gli ho fatto presente che esisteva quell'opzione, e l'amico in questione ha detto che lo avrebbe riprovato.
A questo punto della discussione sono entrati a gamba due utenti, mettendo in discussione le esigenze personali e le scelte. Per capirci, se dicevo che uso Vivaldi mi rispondevano che non andava bene perché non è open. Rispondevo che so benissimo che non è 100% open, ma lo preferivo a Firefox dopo che Mozilla è diventata quel che è. Non entrando minimamente nel merito di questa mia affermazione, hanno cominciato ad attaccarmi sul fatto che la sincronizzazione di segnalibri e password è un grave problema per la privacy, ecc.
Insomma, per come l'ho vissuta io, una trollata. Conversazione lasciata cadere, non valeva la pena.
Ma continuo a pensarci.
Mi chiedo perché come esseri umani dobbiamo sempre rompere gli zebedei e affrontare le cose in maniera così tranchante e pure un po' estremista. Voglio dire, ma se vedi un gruppo di persone che discute di Vivaldi, perché devi fare presente che "non è free", lasciando intendere 1) che non lo sappiano 2) che di conseguenza è il male è assoluto?
Il software libero NON era questo, e non è nato per questo. Il software libero era un movimento di persone che cercavano di migliorare le cose, non di cadere in estremismi vari, e oggi purtroppo vedo che accade più spesso la seconda cosa. Pur comprendendo l'importanza del free software, che continuo a promuovere, non credo che il modo migliore di farlo sia quello di fare i duri e puri.
Ma questo è solo un esempio, ci siamo capiti.
Dovremmo seriamente pensare come fare a rieducarci ad una visione del mondo più morbida, dove non esiste solo il bianco o il nero, perché la realtà è molto più complessa di una dicotomia sterile tra due soli punti di vista.
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Lo staff di Trump ha scordato in hotel i documenti sul vertice con Putin: ecco cosa c’era scritto
Le otto pagine di carte riservate ritrovate nella stampante dell'albergo di Anchorage da uno stupefatto cliente poche ore dopo il summitValentina Romagnoli (Open)
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KI-Kameras in Hamburg: „Schaufenster in die Zukunft der Polizeiarbeit“
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Diese #C-Parteien sind die #Wegbereiter eines neuen #Deutschlands, welches von rechten #Faschisten, ganz legal, bei der nächsten #Wahl an die #Macht kommt.
Dann werden alle #Schweiger, alle Anders- und Nicht- #Denker #aufwachen und feststellen: "...dafür kann man das auch nutzen?"
Dann ist es zu spät und der #Schierlingsbecher wird umgehen.
#Willkommen in der #Realität!
Das #Wort zum #Sonntag, aus der #distopischen Ecke meines #Herzens
oggi su slowforward, all'indirizzo slowforward.net/2025/08/16/bit… pubblicato tre estratti da un numero di "bit" del 1967 che a mio giudizio - pur se riferiti alle arti visive - hanno molto a che fare anche con la scrittura di ricerca. possono tranquillamente cioè essere trasposti in (ripensati come) notille di poetica. soprattutto il brano (presentato nella rivista solo in inglese) di piero manzoni.
per l'ennesima volta si dimostra che quanto alcuni scrittori - dagli anni '90 in francia e 2000 in italia - hanno fatto in direzione di un'idea di postpoesia era perfettamente chiaro, immaginabile e immaginato, già venti-trent'anni prima. (d'altro canto potremmo ragionare anche di fluxus, delle istruzioni di allan kaprow, di giuseppe chiari, vincenzo agnetti e infiniti altri nomi e tracciati di sperimentazione).
che l'italia petrarcaica non se ne accorga nemmeno adesso, 2025, è motivo di ilarità e imbarazzo: quotidianamente.
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lindipendente.online/2025/08/1…
A 500-year-old human hair in a rare khipu challenges the long-held idea that only elite men created these knotted records in the Inka empire.#TheAbstract
Quell’insolita passione dei francesi per l’Italia. Da “Paese in declino” a modello che incuriosisce
La durata del governo di Giorgia Meloni ha sorpreso la Francia, finora uno degli Stati più stabili d’Europa, suscitando al contempo ammirazione e diffidenza.DANIEL PEYRONEL (Quotidiano Nazionale)
Monsieur Blake - Maggiordomo per amore
Monsieur Blake - Maggiordomo per amore
Andrew Blake è un ricco uomo d’affari britannico, segnato dalla perdita della moglie. Contro il parere dell’amico Richard, torna in Francia al castello dove si erano innamorati.www.altrenotizie.org
Trump Putin: fallimento o successo?
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/08/trump-p…
“Non c’è alcun accordo finché non c’è un accordo”ama dire Trump. Pare proprio che l’accordo non ci sia stato.Era andato un Alaska speranzoso di strappare a Putin un cessate il fuoco,ma in Ucraina si è continuato a combattere anche ieri giorno dello storico vertice Usa
Trump Putin: fallimento o successo?
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/08/trump-p…
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Quali “grandi progressi”?
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/08/quali-g…
Dovrebbe essere questa la domanda da porsi oggi se si volesse capire e definire di conseguenza meglio l’esito dell’incontro tra il presidente americano Trump e quello russo Putin. Invece nei titoli dei giornali italiani si mettono in evidenza questi grandi progressi annunciati dai due, senza
Dal Mozambico al Sudan, le guerre dimenticate che uccidono nell’indifferenza
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/08/dal-moz…
Mozambico, Sudan, Repubblica Democratica del Congo: sono solo alcune delle 30 e più guerre in atto nel mondo che non fanno notizia. Per i media
KW 33: Die Woche, in der wir uns an den angeblichen Landesverrat erinnerten
Tutti gli amoreggiamenti di Sanchez con Huawei in Spagna
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Huawei è stata inclusa nel Centro di Operazioni di Sicurezza 5G spagnolo. L'articolo di Cinco Días tratto dalla newsletter di startmag.it/innovazione/tutti-…
A Mestre un presidio per la Palestina. Con Nandino Capovilla
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/08/a-mestr…
«L’importante non è il megafono, ma il messaggio»: una volta subita l’espulsione da Israele motivata dal suo essere “pericoloso per la sicurezza nazionale”, è con questa affermazione che Nandino
Il lungo post che segue, l'ho trovato su fb. I riferimenti delle dichiarazioni ci sono, ma vanno verificati tutti. Se qualcuno vuole darmi una mano, possiamo linkare la fonte di ogni affermazione nei commenti in basso, se la troviamo, oppure indicare che quella citazione non si trova e che potrebbe essere fake.
La popolo eletto di Ben Gurion, Menachem Begin e altri
Dissero:
👉 "La nostra razza è la Razza dei maestri. Siamo dei divini su questo pianeta. Noi siamo tanto diversi dagli esseri umani inferiori che restano degli insetti. Infatti, rispetto alla nostra razza, le altre razze sono bestie, animali, bovini al massimo. Le altre razze sono escrementi umani. Il nostro destino è quello di governare queste razze inferiori. Il nostro regno terreno sarà governato dal nostro leader con una verga di ferro. Le masse leccheranno i nostri piedi e ci serviranno come schiavi." (Menachem Begin, Premio Nobel per la Pace 1978)
👉 David Ben Gurion, durante la guerra: «Se io sapessi che è possibile salvare tutti i figli (ebrei) di Germania trasferendoli in Inghilterra, e solo metà di loro trasferendoli nella terra di Israele, sceglierei la seconda possibilità; perché di fronte a noi non abbiamo solo il numero di questi figli, ma il progetto storico del popolo di Israele» (Shabtai Teveth, «Ben Gurion», 1988,).
👉 «Dobbiamo usare il terrore, l’assassinio, l’intimidazione, la confisca dei terreni e il taglio di tutti i servizi sociali per liberare la Galilea dalla sua popolazione araba» (David Ben Gurion, maggio 1948, to the General Staff. Da «Ben-Gurion, A Biography», di y Michael Ben-Zohar, Delacorte, New York 1978).
👉 «Dobbiamo espellere gli arabi e prendere i loro posti» –(David Ben Gurion, 1937, «Ben Gurion and the Palestine Arabs» Shabtai Teveth, Oxford University Press, 1985).
👉 «Non esiste qualcosa come un popolo palestinese. Non è che siamo venuti, li abbiamo buttati fuori e abbiamo preso il loro paese. Essi non esistevano» (Golda Meir, dichiarazione al The Sunday Times, 15 giugno 1969).
👉 «Come possiamo restituire I territori occupati? Non c’è nessuno a cui restituirli» (Golda Meir, marzo, 1969).
👉 «…Uscimmo fuori, e Ben Gurion ci accompagnò sulla porta. Allon ripeté la sua domanda: cosa si deve fare con la popolazione palestinese? Ben Gurion scosse la mano con un gesto che diceva: cacciarli fuori». (Yitzhak Rabin, è un passo censurato delle memorie di Rabin, rivelato dal New York Times, 23 ottobrer 1979)
👉 «Saranno create, nel corso dei 10 o 20 anni prossimi, condizioni tali da attrarre la naturale e volontaria emigrazione dei rifugiati da Gaza e dalla Cisgiordania verso la Giordania. Per ottenere questo dobbiamo accordarci con re Hussein e non con Yasser Arafat». (Yitzhak Rabin, citato da David Shipler sul New York Times, 04/04/1983)
👉 «I palestinesi sono bestie con due zampe» (Menachem Begin, primo ministro di Israele 1977-83, davanti alla Knesset, citato da Amnon Kapeliouk, “Begin and the Beasts”, New Statesman, June 25, 1982.)
👉 «La partizione della Palestina è illegale. Non sarà mai riconosciuta… Gerusalemme fu e sarà per sempre la nostra capitale. Eretz Israel sarà restaurato per il popolo d’Israele; tutto e per sempre» (Menachem Begin, il giorno dopo il voto all’Onu per la partizione della Palestina).
👉 «I palestinesi saranno schiacciati come cavallette… le teste spaccate contro le rocce e i muri» (Yitzhak Shamir, primo ministro in carica, in un discorso ai «coloni» ebraici, New York Times 1 aprile, 1988).
👉 «Israele doveva sfruttare la repressione delle dimostrazioni in Cina (nei giorni di Tienanmen, ndr.) quando l’attenzione del mondo era concentrata su quel paese, per procedere alle espulsioni di massa degli arabi dei territori (occupati)» (Benyamin Netanyahu, all’epoca vice-ministro degli esteri, già primo ministro, davanti agli studenti della T Bar Ilan University; citazione tratta dal giornale isrealiano Hotam, 24 novembre 1989).
👉 «Se pensassimo che anziché 200 morti palestinesi, 2 mila morti ponessero fine alla guerriglia in un colpo solo, useremmo molto più forza…» (Ehud Barak, primo ministro, citato dalla Associated Press, 16 novembre 2000).
👉 «Mi sarei arruolato in una organizzazione terroristica»: (risposta di Ehud Barak a Gideon Levy, il noto giornalista di Ha’aretz che gli aveva domandato cosa avrebbe fatto se fosse nato palestinese)
👉 «Noi dichiariamo apertamente che gli arabi non hanno alcun diritto di abitare anche in un centimetro di Eretz Israel… Capiscono solo la forza. Noi useremo la forza senza limiti finché i palestinesi non vengano strisciando a noi» (Rafael Eitan, capo dello stato maggiore IDF, citato da Gad Becker in «Yedioth Ahronot», 13 aprile 1983).
👉 «E’ dovere dei leader israeliani spiegare all’opinione pubblica, con chiarezza e coraggio, alcuni fatti che col tempo sono stati dimenticati. Il primo è: non c’è sionismo, colonizzazione o stato ebraico senza l’espulsione degli arabi e la confisca delle loro terre» (Ariel Sharon, allora ministro degli esteri, a un discorso tenuto davanti ai militanti del partito di estrema destra Tsomet – Agence France Presse, 15 novembre 1998).
👉 «Tutti devono muoversi, correre e prendere quante più cime di colline (palestinesi) possibile in modo da allargare gli insediamenti (ebraici) perché tutto quello che prenderemo ora sarà nostro… Tutto quello che non prenderemo andrà a loro.» (Ariel Sharon, Ministro degli esteri d’Israele, aprendo un incontro del partito Tsomet, Agence France Presse, 15 novembre 1998)
👉 «Israele ha il diritto di processare altri, ma nessuno ha il diritto di mettere sotto processo il popolo ebraico e lo Stato di Israele» (Sharon, primo ministro, 25 marzo 2001, BBC Online).
👉 «Quando avremo colonizzato il paese, tutto quello che agli arabi resterà da fare è darsi alla fuga come scarafaggi drogati in una bottiglia» (Raphael Eitan, Capo di Stato Maggiore delle forze armate israeliane, “New York Times”, 14/4/1983).
👉 «Noi possediamo varie centinaia di testate atomiche e missili, e siamo in grado di lanciarli in ogni direzione, magari anche su Roma. La maggior parte delle capitali europee sono bersagli per la nostra forza aerea» (febbraio 2003, Martin Van Creveld, docente di storia militare all’Università Ebraica di Gerusalemme)
👉 «C’è bisogno di una reazione brutale. Se accusiamo una famiglia, dobbiamo straziarli senza pietà, donne e bambini inclusi. Durante l’operazione non c’è bisogno di distinguere fra colpevoli e innocenti». (Ben Gurion, il “padre” di Israele, 1967)
👉 «I villaggi ebraici sono stati costruiti al posto dei villaggi arabi. Voi non li conoscete neanche i nomi di questi villaggi arabi, e io non vi biasimo perché i libri di geografia non esistono più. Non soltanto non esistono i libri, ma neanche i villaggi arabi non ci sono più. Nahlal è sorto al posto di Mahlul, il kibbutz di Gvat al posto di Jibta; il kibbutz Sarid al posto di Huneifis; e Kefar Yehushua al posto di Tal al-Shuman. Non c’è un solo posto costruito in questo paese che non avesse prima una popolazione araba.» (David Ben Gurion, citato in The Jewish Paradox, di Nahum Goldmann, Weidenfeld and Nicolson, 1978, p. 99)
👉 «Tra di noi non possiamo ignorare la verità … politicamente noi siamo gli aggressori e loro si difendono … Il paese è loro, perché essi lo abitavano, dato che noi siamo voluti venire e stabilirci qui, e dal loro punto di vista li vogliamo cacciare dal loro paese.» (David Ben Gurion, riportato a pp 91-2 di Fateful Triangle di Chomsky, che apparve in “Zionism and the Palestinians pp 141-2 di Simha Flapan che citava un discorso del 1938)
👉 «Questo paese esiste come il compimento della promessa fatta da Dio stesso. Sarebbe ridicolo chiedere conto della sua legittimità.» (Golda Meir, Le Monde, 15 ottobre 1971
👉 «Ogni volta che facciamo qualcosa tu mi dici che l’America farà questo o quello… devo dirti qualcosa molto chiaramente: Non preoccuparti della pressione americana su Israele. Noi, il popolo ebraico, controlliamo l’America, e gli americani lo sanno.» (Ariel Sharon, Primo Ministro d’Israele, 31 ottobre 2001, risposta a Shimon Peres, come riportato in un programma della radio Kol Yisrael.)
👉 «Un milione di Arabi non valgono nemmeno l’unghia di un ebreo.» (Rabbi Yaacov Perrin, NY Daily News, Feb. 28, 1994, p.6)
Taiwan, le esportazioni di chip potrebbero sfuggire ai dazi
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Commento a cura di Mali Chivakul, Emerging Markets Economist di J. Safra Sarasin sui dazi e il dollaro Usa e la startmag.it/innovazione/taiwan…
15 Aug, 2025. After an israeli airstrinke on Majida al-Waseela school shelter: mastodon.uno/@differx/11503460…
#Gaza #genocide #genocidio #Palestine #Palestina #warcrimes #sionismo #zionism #starvingpeople #starvingcivilians #iof #idf #colonialism #sionisti #izrahell #israelterroriststate #invasion #israelcriminalstate #israelestatocriminale #children #bambini #massacri #deportazione #concentramento #famearmadiguerrahttps://mastodon.uno/@differx/115034608247171588
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Storie Spettinate
in reply to Simon Perry • • •Ripeto, mia opinione personale.
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Simon Perry
in reply to Storie Spettinate • •Andre123
in reply to Simon Perry • • •E nel mondo del software open c’è sempre stata una frangia molto agguerrita, che secondo me rema contro, allontanando curiosi e utenti “nuovi” o interessati…..
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Simon Perry
in reply to Andre123 • •@Andre123
vero, c'è sempre stata questa tendenza. Forse è una mia sensazione, non so...ma un tempo era più giustificata. Cioè, non è che il software non-open facesse le grandi cose che fa oggi.
Ma oggi, se entri nello specifico, c'è un abisso: l'open per me ha sempre più senso in campo generalista, sempre meno nello specifico, meno di un tempo.
(il caso dei browser è un po' diverso, sarebbero preferibili browser open ma il panorama attuale non è dei più allegri...).
@Storie Spettinate
marcoboccaccio
in reply to Simon Perry • • •Mi ricordo però di questo fatto, e avevo poi smesso di seguire la discussione (per i motivi che hai pensato anche tu, cioè vedere persone che entrano a gamba tesa presumendo cose che non erano in discussione)
@storiespettinate @andre123
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marcoboccaccio
in reply to marcoboccaccio • • •Simon Perry likes this.
Paolo Redaelli
in reply to Simon Perry • • •Ricordo con chiarezza che ad #IPISA 1997 a Michele Battilana della #Cloanto rispose letteralmente "piuttosto che usare o creare software proprietario preferisco fare il cameriere".
Poi l'ho risentito quest'anno a la vecchiaia gli ha dato una serena pacatezza che prima gli mancava. Oramai ha chiaro che per liberare le persone dal giogo del SW proprietario talvolta ci si deve interagire
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Simon Perry
in reply to Paolo Redaelli • •BartNicolotti
in reply to Simon Perry • • •- windows
+ Linux
Paolo Redaelli
in reply to BartNicolotti • • •"Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo." Io uso quasi solo SW libero dal 1997. Mai posseduto una macchina con installato Windows (ho 49 anni) 😁 e lo stesso vale per la mia famiglia.
Ad ogni modo le statistiche lato server sono esattamente specchiate. Colà linux e BSD sono diffusissimi
@perry
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Simon Perry
in reply to BartNicolotti • •@BartNicolotti
Guarda per me Linux può arrivare anche 99% serei solo felice.
Ma questa immagine non cambia il succo del mio discorso.
Tra l'altro dal grafico Windows sta crescendo di nuovo.
@Paolo Redaelli
Paolo Redaelli
in reply to Simon Perry • • •E infatti ci scherzava sopra facendo la scenetta di #SantiGNUzio della chiesa di #emacs che benediceva i computer 😜
Vedi stallman.org/cgi-bin/showpage.…
Saint IGNUcius - Richard Stallman
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Simon Perry
in reply to Paolo Redaelli • •@Paolo Redaelli
La.coerrnza va benissimo,.ci mancherebbe.
Ma se io decido di non mangiare carne per un discorso etico (e per me è così), cosa succede se ad ogni posto in cui qualcuno pubblica una grigliata vado ad accusarlo di qualcosa? Il senso è questo; a volte mi sembra che qui basti citare qualcosa di proprietario che ti soddisfa, che in poco tempo vieni ricoperto di insulti (semplifico).
Siamo sicuri che vada bene?
Oblomov
in reply to Simon Perry • • •pur grandissimo fan del FLOSS ho sempre preferito la soluzione migliore per ogni strumento, e nel caso dei browser per esempio sono stato per lunghissimo temo grande fan di Opera, che pure era ancora meno “open” di quanto non lo sia Vivaldi oggi —ma nonostante questo è stato uno dei piú importanti promotori di un web aperto ed interoperabile.
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Oblomov
in reply to Oblomov • • •il mio suggerimento è di imparare la serenità di sfanculare allegramente gli integralisti.
… e non solo perché chi di Vivaldi come prima cosa critica il fatto che non è FLOSS piuttosto che il fatto di usare lo stesso Blink di Chrome come rendering engine chiaramente non ha capito dove sta il vero problema 😉
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Simon Perry
in reply to Oblomov • — (Reggio Emilia) •@Oblomov il bello di avere 50 anni è che capisci meglio a cosa dedicare le energie.
Vent'anni fa avrei fatto durare quella discussione per 40.000 post. Oggi, semplicemente faccio ghosting: non ne vale la pena, il tempo che ho davanti è limitato e non voglio perderlo con chi si pone in modo da insegnarti cose, come se tu non avessi capito nulla.
Davvero, non ne vale la pena.