From paper to practice: Can the EMFA be the turning point for real protections for journalists?
@politics
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Before we can take a critical look at the repercussions and possible positive strides forward that the
Warnings About Retrobright Damaging Plastics After 10 Year Test
Within the retro computing community there exists a lot of controversy about so-called ‘retrobrighting’, which involves methods that seeks to reverse the yellowing that many plastics suffer over time. While some are all in on this practice that restores yellow plastics to their previous white luster, others actively warn against it after bad experiences, such as [Tech Tangents] in a recent video.Uneven yellowing on North American SNES console. (Credit: Vintage Computing)
After a decade of trying out various retrobrighting methods, he found for example that a Sega Dreamcast shell which he treated with hydrogen peroxide ten years ago actually yellowed faster than the untreated plastic right beside it. Similarly, the use of ozone as another way to achieve the oxidation of the brominated flame retardants that are said to underlie the yellowing was also attempted, with highly dubious results.
While streaking after retrobrighting with hydrogen peroxide can be attributed to an uneven application of the compound, there are many reports of the treatment damaging the plastics and making it brittle. Considering the uneven yellowing of e.g. Super Nintendo consoles, the cause of the yellowing is also not just photo-oxidation caused by UV exposure, but seems to be related to heat exposure and the exact amount of flame retardants mixed in with the plastic, as well as potentially general degradation of the plastic’s polymers.
Pending more research on the topic, the use of retrobrighting should perhaps not be banished completely. But considering the damage that we may be doing to potentially historical artifacts, it would behoove us to at least take a step or two back and consider the urgency of retrobrighting today instead of in the future with a better understanding of the implications.
youtube.com/embed/_n_WpjseCXA?…
Cloudflare di nuovo in down: disservizi su Dashboard, API e ora anche sui Workers
Cloudflare torna sotto i riflettori dopo una nuova ondata di disservizi che, nella giornata del 5 dicembre 2025, sta colpendo diversi componenti della piattaforma.
Oltre ai problemi al Dashboard e alle API, già segnalati dagli utenti di tutto il mondo, l’azienda ha confermato di essere al lavoro anche su un aumento significativo degli errori relativi ai Cloudflare Workers, il servizio serverless utilizzato da migliaia di sviluppatori per automatizzare funzioni critiche delle loro applicazioni.
Un’altra tessera che si aggiunge a un mosaico di criticità non trascurabili.
Come sottolineano da anni numerosi esperti di sicurezza informatica, affidare l’infrastruttura di base del web a una manciata di aziende significa creare colli di bottiglia strutturali. E quando uno di questi nodi si inceppa – come accade con Cloudflare – l’intero ecosistema ne risente.
Un intoppo può bloccare automazioni, API personalizzate, redirect logici, funzioni di autenticazione e perfino sistemi di sicurezza integrati. Un singolo malfunzionamento può generare un effetto domino ben più vasto del previsto.
A complicare ulteriormente la situazione, oggi è in corso anche una manutenzione programmata nel datacenter DTW di Detroit, con possibile rerouting del traffico e incrementi di latenza per gli utenti dell’area. Sebbene la manutenzione sia prevista e gestita, la concomitanza con i problemi ai Workers e al Dashboard aumenta il livello di incertezza. In alcuni casi specifici – come per i clienti PNI/CNI che si collegano direttamente al datacenter – certe interfacce di rete potrebbero risultare temporaneamente non disponibili, causando failover forzati verso percorsi alternativi.
Il nodo cruciale resta lo stesso: questa centralizzazione espone il web a rischi enormi dal punto di vista operativo e di sicurezza. Quando una piattaforma come Cloudflare scricchiola, anche solo per qualche ora, si indeboliscono le protezioni DDoS, i sistemi anti bot, le regole firewall, e si creano finestre di vulnerabilità che gli attaccanti più preparati potrebbero tentare di sfruttare.
La dipendenza da un unico colosso per funzioni così delicate è un punto di fragilità che non può più essere ignorato.
Il precedente blackout globale – documentato con grande trasparenza da Cloudflare stessa e analizzato da Red Hot Cyber – aveva messo in luce come un errore interno nella configurazione del backbone potesse mandare offline porzioni significative del traffico mondiale.
Oggi non siamo (ancora) di fronte a un guasto di tale entità, ma la somma di più disservizi simultanei riporta alla memoria quel caso e solleva dubbi sulla resilienza complessiva dell’infrastruttura.
Il nuovo down di Cloudflare, questa volta distribuito su più livelli della piattaforma, dimostra quanto l’Internet moderno sia fragile e quanto la sua affidabilità dipenda da pochi attori. Le aziende – piccole o grandi – che costruiscono i propri servizi sopra queste fondamenta dovrebbero iniziare a considerare seriamente piani di ridondanza multi-provider. Perché quando un singolo punto cade, rischia di cadere mezzo web.
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Backdoor Brickstorm: le spie cinesi sono rimasti silenti nelle reti critiche per anni
Le spie informatiche cinesi sono rimaste nascoste per anni nelle reti di organizzazioni critiche, infettando le infrastrutture con malware sofisticati e rubando dati, avvertono agenzie governative ed esperti privati.
Secondo un avviso congiunto di CISA, NSA e Canadian Cyber Security Centre, almeno otto agenzie governative e aziende IT sono state vittime della backdoor Brickstorm , che opera in ambienti Linux, VMware e Windows.
La dichiarazione del portavoce di CISA, Nick Andersen, sottolinea anche la portata del problema: afferma che il numero effettivo delle vittime è probabilmente più alto e che Brickstorm stessa è una piattaforma “estremamente avanzata” che consente agli operatori cinesi di radicarsi nelle reti per anni, gettando le basi per il sabotaggio.
In uno degli incidenti indagati da CISA, gli aggressori hanno ottenuto l’accesso a una rete interna nell’aprile 2024, hanno scaricato Brickstorm su un server VMware vCenter e hanno mantenuto l’accesso almeno fino all’inizio di settembre.
Durante questo periodo, sono riusciti a penetrare nei controller di dominio e in un server ADFS, rubando chiavi crittografiche. Google Threat Intelligence, che è stata la prima a descrivere Brickstorm in autunno, esorta tutte le organizzazioni a scansionare la propria infrastruttura. Gli analisti stimano che decine di aziende negli Stati Uniti siano già state colpite da questa campagna e gli aggressori continuano a perfezionare i propri strumenti.
Mandiant collega gli attacchi al gruppo UNC5221 e ha documentato compromissioni in vari settori, dai servizi legali e dai fornitori SaaS alle aziende tecnologiche. Gli esperti sottolineano che l’hacking dei dispositivi edge e l’escalation verso vCenter sono diventate tattiche comuni per gli aggressori, che possono anche prendere di mira vittime a valle.
In un rapporto separato, CrowdStrike attribuisce Brickstorm al gruppo Warp Panda, attivo almeno dal 2022, e descrive vettori di attacco simili, tra cui l’infiltrazione negli ambienti VMware di aziende statunitensi e lo svolgimento di attività di intelligence per il governo cinese.
Secondo CrowdStrike, in diversi casi Warp Panda ha inoltre implementato impianti Go precedentemente sconosciuti, Junction e GuestConduit, su server ESXi e macchine virtuali, e ha preparato dati sensibili per l’esfiltrazione. Alcuni incidenti hanno interessato anche il cloud Microsoft Azure: gli aggressori hanno ottenuto token di sessione, hanno incanalato il traffico attraverso Brickstorm e hanno scaricato materiale sensibile da OneDrive, SharePoint ed Exchange. Sono persino riusciti a registrare nuovi dispositivi MFA, garantendo una persistenza furtiva e a lungo termine negli ambienti guest.
Gli specialisti di Palo Alto Networks confermano la continuità e la profondità della penetrazione di questi gruppi. Secondo gli analisti di Unit 42, gli operatori cinesi utilizzano file unici e backdoor proprietarie per ogni attacco, rendendone estremamente difficile l’individuazione.
La loro prolungata e occulta attività all’interno delle reti rende difficile valutare l’effettivo danno e consente agli aggressori di pianificare operazioni su larga scala molto prima che la loro presenza venga rilevata.
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dadopic reshared this.
From paper to practice: Can the EMFA be the turning point for real protections for journalists?
Before we can take a critical look at the repercussions and possible positive strides forward that the European Media Freedom Act (EMFA) regulation presents, it is important to understand what it means first.
What is the EMFA?
The European Media Freedom Act (EMFA) is an EU regulation designed to protect media freedom, editorial independence and media pluralism across the EU by setting EU-level rules that national laws must respect. With initial proposals for implementing changes starting in 2022, the European Parliament reached an agreement in December 2023. The agreement, however, only entered force in May 2024, with most of the provisions becoming applicable in August 2025.
What are the practical changes?
- The EMFA accounts for explicit rules preventing public authorities from interfering in editorial decisions to protect the editorial independence. It thus creates safeguards against political interference and for public service media governance.
- It creates stronger legal protection for sources and rules limiting unjustified access to the communications of journalists. It further constrains the indiscriminate surveillance of journalism and the use of spyware. Meaning it protects journalistic sources and confidentiality.
- It creates rules to avoid distortive state advertising practices and to ensure that public advertising does not become a tool of influence. Meaning it creates rules pertaining to state advertising and funding transparency.
- Transparency is further extended to the ownership of media, with tighter rules to monitor concentration and plurality.
- It also includes requirements for transparency when it comes to the platform’s restrictions on media content, giving media outlets better access to the platform’s audience and data. These obligations ensure that there is media visibility on large online platforms.
- In order to enforce the measures, the EMFA allocates enforcement responsibilities to national authorities and creates the Media Board so that communication related to coordinating efforts and peer reviewing is possible across member states.
The EMFA as a turning point
The act emerges as a point for various potential benefits for journalism. With stronger legal protections in place for sources and against surveillance, investigative journalists and whistleblowers face reduced risks. This becomes especially the case when considering member states that have weak national safeguards in place. The EMFA represents possibilities for reduced financial leverage used by governments to influence the media. Once limits are imposed on manipulative state advertisement and obligations are created for clearer ownership transparency, the financial power governments can have on media can be lessened. By imposing platform transparency and data access, the act could positively contribute to a media outlet’s ability to reach its audiences and analyse their distribution. This is important for the commercial sustainability of outlets as well as their editorial strategies. If widely and properly implemented, the provisions of the EMFA can have a wide impact on journalistic practices.
Possible practical constraints
Despite its promising impact on journalism, the EMFA could have some risks and face practical constraints. The protections as outlined by the regulation can only be implemented if the Member States enact national law and administrative reform. The possible implementation gap is a current concern of civil society and journalist organisations that have warned that there is a possibility that some countries may be slow or resistant to the changes. Therefore, a focus on enforcement and incentive for political will is crucial for the regulation to have a real impact.
GAZA. Ucciso Yasser Abu Shabab, capo di una milizia filo-israeliana
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Nel corso di uno scontro a fuoco è morto Yasser Abu Shabab, il leader delle "Forze Popolari", una milizia sostenuta da Israele in funzione anti Hamas
L'articolohttps://pagineesteri.it/2025/12/05/medioriente/gaza-ucciso-yasser-abu-shabab-capo-di-una-milizia-filo-israeliana/
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Le 10 regole del digitale responsabile a partire dalla carta
@Politica interna, europea e internazionale
Giovedì 4 dicembre 2025, ore 17:30 presso La Nuova – Sala Vega, Viale Asia 40/44 – Roma Interverranno Andrea Cangini, Direttore dell’Osservatorio Carta Penna & Digitale Maria Luisa Iavarone, Pedagogista e docente universitaria, Presidente nazionale CirPed, autrice del libro (Franco
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ANALISI. Libano: Hezbollah ferito, ma non sconfitto
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Hezbollah per decenni si è mosso entro un equilibrio consolidato con Israele basato sulla reciproca deterrenza. Tutto ciò è saltato e il movimento sciita è anche sotto pressione in Libano. La compattezza interna però non è scalfita
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La Commissione vuole tutelare i lavoratori dall’AI e garantire il diritto alla disconnessione
Per vedere altri post sull' #IntelligenzaArtificiale, segui la comunità @Intelligenza Artificiale
La Commissione europea ha presentato ieri la Roadmap “Quality Jobs”, il nuovo quadro strategico per migliorare la qualità dell’occupazione e
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Dentro la finta normalità dei developer di Lazarus: un APT che lavora in smart working
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
L’immaginario collettivo sugli hacker nordcoreani è ancora legato a stanze buie e monitor lampeggianti. La realtà, come spesso accade nella cybersecurity, è molto più banale e proprio per questo più inquietante. L’indagine catturata quasi per
Informatica (Italy e non Italy 😁) reshared this.
25 Aprile 1945 – 2025: Ottant’anni di Italia antifascista. Memoria, Valori, Cittadinanza
@Politica interna, europea e internazionale
5 dicembre 2025, ore 10:30 – Aula Malagodi, Fondazione Luigi Einaudi – Roma Introduce Renata Gravina, Ricercatrice Fondazione Luigi Einaudi Interverranno Memoria storica Luca Tedesco (Università degli Studi di Roma Tre) l’Italia della
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Cyber-Guardoni all’attacco: hacker sudcoreani spiavano 120.000 telecamere e ne facevano video per adulti
La polizia sudcoreana ha segnalato l’arresto di quattro individui che, presumibilmente in modo indipendente, hanno compromesso oltre 120.000 telecamere IP. Secondo gli investigatori, almeno due di loro lo hanno fatto per rubare video da luoghi come studi ginecologici. Hanno poi modificato i filmati trasformandoli in video pornografici e li hanno venduti online.
Secondo i media locali, due dei quattro sospettati (i cui nomi sono stati omessi) erano impiegati in ufficio, mentre gli altri erano elencati come disoccupati o lavoratori autonomi. Solo due degli arrestati erano responsabili della maggior parte degli attacchi informatici: circa 63.000 e 70.000 dispositivi compromessi, installati in abitazioni private e proprietà commerciali.
Telecamere e video per adulti dalle case di tutti
I criminali hanno venduto i video rubati dalle telecamere su un sito web che la polizia chiamava semplicemente “Sito C”, guadagnando rispettivamente 35 milioni di won (23.800 dollari) e 18 milioni di won (12.200 dollari).
Gli altri due imputati hanno hackerato rispettivamente 15.000 e 136 telecamere.
Non sono ancora state formulate accuse nei confronti degli arrestati, poiché le indagini sono in corso. Le autorità hanno inoltre comunicato di aver arrestato tre persone che avevano acquistato video simili.
“I crimini commessi tramite telecamere IP causano gravi traumi alle vittime. Sradicheremo questa minaccia indagando proattivamente su tali crimini”, ha affermato Park Woo-hyun, capo dell’unità investigativa sui crimini informatici dell’Agenzia di Polizia Nazionale.
Secondo la polizia, gli aggressori hanno sfruttato principalmente password predefinite deboli e combinazioni predefinite facilmente violabili tramite forza bruta.
Le forze dell’ordine hanno visitato 58 luoghi in cui le telecamere erano state hackerate per avvisare i proprietari dei dispositivi compromessi e fornire consigli sulla sicurezza delle password.
Best practices per mettere in sicurezza le telecamere IP
Per ridurre drasticamente il rischio di compromissione, gli esperti raccomandano le seguenti misure:
1. Cambiare subito le password predefinite
- Le password di fabbrica sono la prima cosa che gli attaccanti testano.
- Scegli password lunghe, complesse e uniche per ogni dispositivo.
2. Attivare l’autenticazione a due fattori (2FA)
- Quando disponibile, riduce enormemente la possibilità di accesso non autorizzato.
3. Aggiornare regolarmente il firmware
- I produttori rilasciano patch che correggono vulnerabilità note.
- Imposta gli aggiornamenti automatici quando possibile.
4. Disabilitare l’accesso remoto se non necessario
- Molti attacchi avvengono tramite Internet.
- Se devi accedere da remoto, usa una VPN invece dell’esposizione diretta.
5. Limitare l’accesso alla rete
- Isola le telecamere su una rete separata (VLAN) o guest network.
- Evita che siano raggiungibili da tutti i dispositivi della casa o dell’ufficio.
6. Controllare le porte esposte
- Evita il port forwarding indiscriminato su router e modem.
- Blocca porte non necessarie e monitora eventuali connessioni sospette.
7. Disattivare servizi inutilizzati
- UPnP, P2P e altri servizi remoti possono essere sfruttati dagli attaccanti.
- Mantieni attivi solo i servizi indispensabili.
8. Preferire telecamere IP di produttori affidabili
- Marchi poco affidabili potrebbero non garantire aggiornamenti di sicurezza.
- Verifica sempre la reputazione del brand e la disponibilità di patch.
9. Monitorare regolarmente i log
- Controlla accessi, tentativi falliti e comportamenti anomali.
10. Cambiare periodicamente le credenziali
- Riduce il rischio che credenziali compromesse restino valide a lungo.
L'articolo Cyber-Guardoni all’attacco: hacker sudcoreani spiavano 120.000 telecamere e ne facevano video per adulti proviene da Red Hot Cyber.
freezonemagazine.com/articoli/…
La prima volta. Certo, ma di cosa? Di quello che infiamma la passione di milioni di italiani da 127 anni, il campionato di calcio. Il primo campionato di calcio in Italia sì è svolto in una sola giornata. Quattro squadre si sono sfidate in una domenica di maggio: semifinali al mattino, finale al pomeriggio. Ma […]
L'articolo Franco Bernini – La prima volta proviene da FREE ZONE MAGAZINE.
La
Sorpresa, nemmeno Meta crede più nel metaverso
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La Casa Bianca sta imponendo a tutte le più grandi aziende investimenti monstre negli Stati Uniti. Meta dovrà fare la sua parte con un piano da 600 miliardi che sta richiedendo a Zuck un sacrificio inatteso: tagliare il budget del metaverso, in cui da tempo credeva e
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Un blog meta-sociale che parte da un solo colore: lo YlnMn blue.
Se i Balcani si riforniscono di cocaina per il tramite dell’Italia
Il carico di banane ove era occultata la cocaina
L'OCCRP (Organized Crime and Corruption Reporting Project) è un consorzio internazionale di giornalisti investigativi fondato nel 2006. Si tratta di una delle più importanti organizzazioni no-profit dedicate al giornalismo investigativo transfrontaliero.
L'OCCRP si occupa principalmente di:
· Indagini su criminalità organizzata e corruzione a livello globale
· Collaborazioni tra giornalisti di diversi paesi per inchieste complesse
· Pubblicazione di inchieste su temi come riciclaggio di denaro, traffici illeciti, evasione fiscale e abusi di potere
Hanno sede a Sarajevo (Bosnia ed Erzegovina) e hanno vinto numerosi premi internazionali per il loro lavoro investigativo, incluso il Premio Pulitzer. Sono noti per aver contribuito a importanti inchieste come i Panama Papers e i Pandora Papers
Vista del porto di Gioa Tauro
In una indagine giornalistica comparsa sul loro sito (occrp.org/en/project/the-crime…) OCCRP accende i fari sul traffico di droga nei Balcani.
Recentemente la polizia croata e serba ha arrestato 10 persone sospettate di far parte di una violenta rete criminale che importava cocaina dal Sud America. Un cadavere trovato in Paraguay è probabilmente identificato - tramite tecnologia di riconoscimento facciale - come un trafficante di droga serbo.
Vista del porto di Rijeka
L’articolo ricostruisce come il carico di droga (430 kg di cocaina nascosti in una spedizione di banane) sia partito dal porto di Guayaquil in Ecuador, per passare in un porto panamense, giungere a Gioia Tauro e quindi arrivare in Croazia in un container.
fabrizio reshared this.
in base a quale criterio pensassero che sarebbe stato un affarone non l'ho ancora capito...
chi fa da sé fa per 3? ma mica vero in economia...
e questo dimostra che se l'italia non cresce è perché siamo dei cazzoni idioti e non certo per colpa dell'europa. chi è causa del suo mal pianga se stesso.
P.S. in realtà credo che un minimo di zampino di putin nel destabilizzare l'UE ci sia stato... ma non so quanto perché gli inglesi sono notoriamente orgogliosi e duri.
Un decennio di Brexit: la Gran Bretagna resta indietro
L'analisi economica mostra che il Pil pro capite del Regno Unito è cresciuto fino al 10 per cento in meno rispetto a nazioni simili, poiché le imprese hanno congelato le spese e la produttività è diminuitaEuronews.com
dal 73 al 66% in un anno... molto bene (e di windows in generale...).
voglio vedere i cazzoni che scrivono software solo per windows per quanto ancora vorranno farlo....
che sia la volta buona e finalmente microsoft abbia fatto un'autorete significativa? figurarsi che a me neppure stanno bene le distro linux non rolling...
Windows 11 non cresce e riduce la sua quota: per Microsoft è un problema serio
Windows 11 non cresce e, anzi, secondo gli ultimi dati di Statcounter sta registrando una sorprendente riduzione della sua quota di mercato tra i sistemi operativi di Microsoft.Hardware Upgrade
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Se esiste ancora chi sviluppa solo per Windows le opzioni sono due: o stai lavorando su roba legacy o semplicemente lo stai facendo apposta.
AI models can meaningfully sway voters on candidates and issues, including by using misinformation, and they are also evading detection in public surveys according to three new studies.#TheAbstract #News
A newly filed indictment claims a wannabe influencer used ChatGPT as his "therapist" and "best friend" in his pursuit of the "wife type," while harassing women so aggressively they had to miss work and relocate from their homes.
A newly filed indictment claims a wannabe influencer used ChatGPT as his "therapist" and "best friend" in his pursuit of the "wife type," while harassing women so aggressively they had to miss work and relocate from their homes.#ChatGPT #spotify #AI
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Aperitivo con Marco Cappato – Incontro con la Cellula Coscioni di Verona
Aperitivo con Marco Cappato – Incontro con la nuova Cellula Coscioni di Verona
Osteria Ratafià, Piazza XVI Ottobre 19 – Verona
Martedì 16 dicembre 2025
Dalle ore 18:30
Martedì 16 dicembre, a partire dalle 18:30, l’Osteria Ratafià di Verona ospiterà un aperitivo speciale con la partecipazione di Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni. L’incontro rappresenterà un’occasione per confrontarsi sui temi della libertà, dei diritti fondamentali e dell’autodeterminazione.
L’evento è organizzato in occasione della nascita della Cellula Coscioni di Verona, che presenterà le proprie iniziative future sul territorio.
L’appuntamento è aperto a tutta la cittadinanza: un momento informale di dialogo, confronto e condivisione, durante il quale sarà possibile approfondire le campagne dell’Associazione e scoprire come partecipare attivamente.
L'articolo Aperitivo con Marco Cappato – Incontro con la Cellula Coscioni di Verona proviene da Associazione Luca Coscioni.
Roberto, paziente oncologico veneto, riceve il via libera dalla Svizzera dopo il primo diniego dalla sua ASL
Roberto, 67 anni, paziente veneto affetto da un tumore cerebrale diagnosticato nel 2006, dopo il primo diniego da parte della sua ASL, ha attivato il percorso per poter procedere col suicidio assistito in Svizzera e ha ottenuto il semaforo verde per potervi accedere. Roberto, però, vorrebbe poter essere libero di porre fine alle proprie sofferenze in Italia, a casa sua.
Per questo, a seguito di un peggioramento delle sue condizioni, Roberto, assistito dal team legale dell’Associazione Luca Coscioni, coordinato dall’avvocata Filomena Gallo, ha chiesto e ottenuto una nuova rivalutazione del suo stato di salute ed è ora in attesa della relazione della ASL, che indicherà se può accedere o meno al “suicidio assistito” in Italia come previsto dalla sentenza Cappato della Corte costituzionale.
Ha dichiarato Roberto: “Si è acceso per me il semaforo verde vicino a Zurigo. Voglio, però, ottenerlo anche qui. Voglio andarmene sereno in casa mia. Per questo ho riaperto la procedura con la Asl e mi batterò in ogni modo per ottenere il via libera. Per me e per tutti quelli che legittimamente vogliono andarsene nel rispetto per sé stessi ponendo fine alla propria sofferenza, senza rinunciare all’autonomia e alla dignità che sono indispensabili per vivere. Far diventare migliore il nostro Paese renderà più gradevole il mio andarmene”.
Roberto è affetto dal 2006 da un glioma diffuso, una forma aggressiva di tumore cerebrale che negli ultimi anni ha comportato crisi epilettiche quotidiane, e nelle ultime settimane ha difficoltà motorie, cade spesso e soffre di un progressivo deterioramento cognitivo. Non ci sono terapie disponibili e la prognosi è infausta. A ottobre 2024 ha presentato la domanda alla sua azienda sanitaria per la verifica dei requisiti richiesti dalla sentenza 242/2019 della Corte costituzionale per poter accedere al suicidio assistito in Italia. Dopo oltre cinque mesi dalla richiesta, a maggio 2025, ha ricevuto un diniego da parte della ASL perché non sarebbe in possesso di uno dei quattro requisiti indicati dalla Corte: la dipendenza da trattamenti di sostegno vitale.
Dichiara Filomena Gallo, coordinatrice del team legale di Roberto e Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni: “Il tumore di Roberto può peggiorare all’improvviso, portando a una rapida perdita delle funzioni cognitive, a uno stato vegetativo, alla morte. Roberto vuole evitare questo scenario, potendo decidere lui stesso tempi e modalità della propria fine attraverso l’autosomministrazione del farmaco per il fine vita, senza rischiare di perdere la capacità di scegliere. L’intervento chirurgico proposto non garantisce né che si risvegli dopo l’operazione né quali condizioni potrebbe avere in caso di risveglio. Per questo ha rifiutato qualsiasi trattamento invasivo e cure dall’esito incerto. Non esistono terapie in grado di garantirgli la sopravvivenza. È quindi necessario che i medici della commissione della ASL valutino la sua particolare situazione anche considerando il rifiuto dell’intervento e la prognosi infausta come requisiti validi per l’accesso alla morte volontaria. In caso di un nuovo diniego, siamo pronti a tornare in tribunale per garantire il rispetto della autodeterminazione terapeutica di Roberto”.
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Consiglio generale dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica APS
Giovedì 18 dicembre 2025, dalle ore 14.15 alle ore 18.00, si svolgerà, presso la Sala Capranichetta dell’Hotel Nazionale, in Piazza di Monte Citorio 125, il
Consiglio generale dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica APS
L’Ordine del Giorno verte sui seguenti punti:
- Stato di avanzamento delle iniziative sugli obiettivi dell’Associazione.
L'articolo Consiglio generale dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica APS proviene da Associazione Luca Coscioni.
Incontro pubblico in memoria di Piergiorgio Welby “Fine vita in Italia: diritti da difendere, libertà da conquistare”
In occasione del diciannovesimo anniversario della morte di Piergiorgio Welby, l’Associazione Luca Coscioni organizza l’incontro pubblico in sua memoria, intitolato
“Fine vita in Italia: diritti da difendere, libertà da conquistare”
L’appuntamento è per giovedì 18 dicembre 2025, dalle ore 10.00 alle ore 12.45, presso la Sala Capranichetta dell’Hotel Nazionale, in piazza di Monte Citorio 125 a Roma.
Diciannove anni dopo la “morte opportuna” di Piergiorgio Welby, ci ritroviamo per fare il punto sul fine vita: la situazione legislativa e le azioni necessarie.
Parleremo dei diritti conquistati da fare rispettare e di quelli che ancora mancano per garantire l’autodeterminazione individuale. Lo faremo insieme a chi ogni giorno affronta le scelte più difficili, perché dietro ogni norma, ogni sentenza e ogni lotta ci sono sempre una persona storia e una vita.
L’incontro del 18 dicembre è dunque un invito a non voltarsi dall’altra parte, e ad attrezzarsi insieme per la conquista di nuove libertà.
— PROGRAMMA —
ore 10.00 – 10.10: Accrediti e ingresso partecipanti
ore 10.10 – 10.30: Apertura dei lavori
Mina WELBY, Co Presidente dell’Associazione Luca Coscioni
ore 10.30 – 10.40: Saluti istituzionali
ore 10.40 – 10.55: Introduzione
Il fine vita da Welby a oggi: questioni irrisolte, casi ancora aperti e la proposta popolare sull’aiuto medico alla morte volontaria – Filomena GALLO, Avvocata e Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni
ore 10.55: Inizio delle sessioni
ore 10.55: Sessione 1 – La Giurisprudenza
- La distanza tra il vissuto delle persone, la giurisprudenza e l’inerzia del legislatore – Alessia CICATELLI, Avvocata e membro di Giunta dell’Associazione Luca Coscioni
ore 11.o5: Sessione 2 – La Corte costituzionale e il Parlamento
- Cosa la Corte chiede al Parlamento – Giorgio REPETTO, Professore ordinario di Diritto costituzionale presso l’Università degli Studi di Perugia
ore 10.20 :Sessione 3 – La legge del Governo in discussione sul Fine vita* e la legge popolare “Eutanasia legale”
- “A chi appartiene la tua vita? Il Governo risponde: a noi!” – Paolo FLORES D’ARCAIS, Filosofo
- Profili di incoerenza con la giurisprudenza e rischi di incostituzionalità – Corrado CARUSO, Professore ordinario di Diritto costituzionale e pubblico presso l’Alma Mater Studiorum – Università degli Studi di Bologna
- La persona al centro: diritti fondamentali, vulnerabilità e rischi discriminatori nella legge sul fine vita – Benedetta Maria Cosetta LIBERALI, Professoressa associata di Diritto costituzionale presso l’Università degli Studi di Milano
- Problematiche clinico-pratiche nell’applicazione delle sentenze della Corte costituzionale e della proposta in discussione – Mario RICCIO, medico (anche di Piergiorgio Welby) e consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni
*Testo unificato adottato dalle Commissioni riunite 2a e 10a per i ddl 65, ddl 104, ddl 124, ddl 570, ddl 1083 e ddl 1408 (Disposizioni in materia di morte medicalmente assistita)
Conclusioni
- Marco CAPPATO, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni
PREANNUNCIA LA TUA PARTECIPAZIONE
Partecipazione incontro pubblico 18 dicembre
- Nome*
- Cognome*
- Email*
- Cellulare*
- Sarò presente:*
- mattina - parteciperò all'incontro pubblico
- pomeriggio - parteciperò al consiglio generale
- Consenso trattamento dati*
- Accetto le condizioni della privacy
jQuery(document).bind('gform_post_render', function(event, formId, currentPage){if(formId == 87) {} } );jQuery(document).bind('gform_post_conditional_logic', function(event, formId, fields, isInit){} ); jQuery(document).ready(function(){jQuery(document).trigger('gform_post_render', [87, 1]) } );
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Cena di autofinanziamento della Cellula Coscioni di Pavia
Pizzeria D.O.C., Via Gambarana 15 – Pavia
Giovedì 11 dicembre 2025
Ore 20:00
La Cellula Coscioni di Pavia organizza una cena di autofinanziamento aperta a tutte e tutti. Un’occasione per trascorrere una serata conviviale, conoscere da vicino le attività della Cellula e sostenere le iniziative sul territorio.
L’appuntamento è alla Pizzeria D.O.C. di Pavia e ogni partecipante potrà scegliere tra:
Pizza a scelta con bevanda e dolce oppure Piatto vietnamita proposto dallo chef, sempre con bevanda e dolce a 25 euro a persona, di cui 5 euro rappresentano una donazione a sostegno delle attività della Cellula, ogni euro in più permetterà di dare ancora più forza alle campagne dell’Associazione.
Prenotazione tavolo al seguente LinkSe si prenota per più persone, è sufficiente moltiplicare la quota (ad esempio: 2 persone = 50 euro) e indicare nel campo note il numero di partecipanti.
Per maggiori informazioni cellulapavia@associazionelucacoscioni.it
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#Sicurnauti, da oggi sono disponibili i contenuti dedicati ai #genitori sul tema “Giocare, imparare e navigare”.
Qui il video ➡️ youtube.com/watch?v=i-sosygx9O…
Qui l’infografica ➡️ unica.istruzione.gov.
Ministero dell'Istruzione
#Sicurnauti, da oggi sono disponibili i contenuti dedicati ai #genitori sul tema “Giocare, imparare e navigare”. Qui il video ➡️ https://www.youtube.com/watch?v=i-sosygx9O0 Qui l’infografica ➡️ https://unica.istruzione.gov.Telegram
Ministero dell'Istruzione
Il #3dicembre è la Giornata internazionale delle persone con disabilità, istituita nel 1992 dall’ONU per promuovere la tutela dei diritti delle persone con disabilità, in ogni ambito della società.Telegram
❗️ Sì di Israele all'Eurovision 2026, l'Irlanda ufficializza il suo ritiro dalla competizione. Insieme alla Svezia è il Paese che ha vinto di più
Aggiornamento — Conferma il boicottaggio anche la Slovenia
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FREE ASSANGE Italia
❗️ Sì di Israele all'Eurovision 2026, l'Irlanda ufficializza il suo ritiro dalla competizione. Insieme alla Svezia è il Paese che ha vinto di più Aggiornamento — Conferma il boicottaggio anche la Slovenia 🗞 @ultimora24Telegram
Forse per la sua serenità.
Forse per quella luce negli occhi che hanno solo le persone che credono davvero negli altri.
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Gaza, drone israeliano uccide il fotoreporter Mohammed Wadi | Il Fatto Quotidiano https://share.google/wWb9QsclOKDFrwRI1Telegram
Elena Brescacin
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