Il prezzo della disuguaglianza e il comportamento delle I.A.
Tra i temi affrontati da papa Leone XIV nei suoi primi mesi di pontificato, due sono quelli trattati più volte e da diverse prospettive: il tema delle disuguaglianze e quello delle Intelligenze artificiali. Due argomenti dal grande impatto sociale a cui è dedicato il primo numero della nostra nuova newsletter «Una storia che continua».
In questo numero, le voci di due economisti – Andrea Boitani e Lorenzo Cappellari – tra gli autori del capitolo dedicato alla «disugualianza» del Dizionario della Dottrina Sociale della Chiesa, l’intervista del nostro direttore Nuno da Silva Gonçalves a p. Paolo Benanti, nominato dal Segretario generale delle Nazioni Unite membro dello High-Level Advisory Body on Artificial Intelligence e molto altro.
Perché una nuova newsletter? Nella sua prima Esortazione apostolica sull’amore verso i poveri, Dilexi te, papa Leone XIV torna a parlare della Dottrina Sociale della Chiesa come «una storia che continua». Non è un capitolo del passato, infatti, ma una parola viva che illumina il presente e orienta il futuro.
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Why Sodium-Ion Batteries are Terrible for Solar Storage
These days just about any battery storage solution connected to PV solar or similar uses LiFePO4 (LFP) batteries. The reason for this is obvious: they got a very practical charge and discharge curve that chargers and inverters love, along with a great round trip efficiency. Meanwhile some are claiming that sodium-ion (Na+) batteries would be even better, but this is not borne out by the evidence, with [Will Prowse] testing and tearing down an Na+ battery to prove the point.The OCV curve for LFP vs Na+ batteries.
The Hysincere brand battery that [Will] has on the test bench claims a nominal voltage of 12 V and a 100 Ah capacity, which all appears to be in place based on the cells found inside. The lower nominal voltage compared to LFP’s 12.8 V is only part of the picture, as can be seen in the OCV curve. Virtually all of LFP’s useful capacity is found in a very narrow voltage band, with only significant excursions when reaching around >98% or <10% of state of charge.
What this means is that with existing chargers and inverters, there is a whole chunk of the Na+ discharge curve that’s impossible to use, and chargers will refuse to charge Na+ batteries that are technically still healthy due to the low cell voltage. In numbers, this means that [Will] got a capacity of 82 Ah out of this particular 100 Ah battery, despite the battery costing twice that of a comparable LFP one.
Yet even after correcting for that, the internal resistance of these Na+ batteries appears to be significantly higher, giving a round trip efficiency of 60 – 92%, which is a far cry from the 95% to 99% of LFP. Until things change here, [Will] doesn’t see much of a future for Na+ beyond perhaps grid-level storage and as a starter battery for very cold climates.
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0day come armi: ha venduto 8 exploit 0day della difesa USA a Mosca
Peter Williams, ex dipendente dell’azienda appaltatrice della difesa, si è dichiarato colpevole presso un tribunale federale degli Stati Uniti di due capi d’accusa per furto di segreti commerciali, ammettendo di aver venduto otto vulnerabilità zero-day a un intermediario russo per milioni di dollari in criptovaluta.
Secondo il fascicolo, Williams, 39 anni, che lavorava per una filiale di una società chiamata Trenchant, ha copiato illegalmente componenti software interni creati esclusivamente per il governo degli Stati Uniti e i suoi alleati nel corso di tre anni. Ha rivenduto questi strumenti, progettati per operazioni informatiche, a un broker che si spaccia apertamente per fornitore di exploit per vari clienti.
L’indagine ha stabilito che le transazioni sono avvenute tramite canali di comunicazione crittografati dal 2022 a quest’anno. Williams ha stipulato contratti con l’intermediario, indicato nei documenti del tribunale come “Società n. 3”, e ha ricevuto pagamenti in criptovaluta , parte dei quali ha poi speso in beni di lusso.
Durante l’udienza, i pubblici ministeri hanno chiarito che questa designazione si riferisce a Operation Zero, una piattaforma che si autodefinisce “l’unico mercato ufficiale per l’acquisto di vulnerabilità zero-day”.
I procuratori hanno citato un post sui social media di Operation Zero, in cui l’azienda offriva milioni di dollari per exploit iOS e Android, sottolineando che il cliente finale era un “Paese non NATO”. Questa formulazione, secondo l’accusa, corrisponde al testo di un annuncio pubblicato nel 2023.
L’agenzia ha riferito che Williams aveva precedentemente prestato servizio presso l’Australian Signals Directorate e poi era stato trasferito a Trenchant, dove aveva avuto accesso a software sviluppati per operazioni informatiche di sicurezza nazionale. Fu durante questo periodo che rubò il codice sorgente e gli sviluppi interni.
Il Dipartimento di Giustizia ha stimato il danno subito dall’appaltatore della difesa in 35 milioni di dollari, affermando che il trasferimento di strumenti così sofisticati avrebbe potuto fornire ad attori stranieri i mezzi per condurre attacchi informatici contro “numerose vittime ignare”.
Ogni accusa prevede una pena massima di 10 anni di carcere e una multa fino a 250.000 dollari o il doppio dell’importo dei profitti illeciti. Secondo le linee guida federali, il giudice Lauren Alikhan determinerà una pena compresa tra sette anni e tre mesi e nove anni. Williams sarà inoltre condannato a pagare una multa fino a 300.000 dollari e a un risarcimento di 1,3 milioni di dollari. Williams è stato posto agli arresti domiciliari in attesa della sentenza, prevista per gennaio.
Il Dipartimento di Giustizia ha definito le azioni di Williams “un tradimento degli interessi degli Stati Uniti e del suo stesso datore di lavoro”, sottolineando la natura deliberata del crimine. La Procura ha osservato che i trafficanti di exploit internazionali stanno diventando “una nuova generazione di trafficanti d’armi” e ha sottolineato che indagare su casi simili contro insider e intermediari rimane una priorità per le agenzie di intelligence.
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Leone XIV: agli studenti, “non lasciate che sia l’algoritmo a scrivere la vostra storia, usate con saggezza la tecnologia ma non lasciate che la tecnologia usi voi” - AgenSIR
“Non lasciate che sia l’algoritmo a scrivere la vostra storia! Siate voi gli autori: usate con saggezza la tecnologia, ma non lasciate che la tecnologia usi voi”.M.Michela Nicolais (AgenSIR)
Vescovi lombardi: dalle diocesi 80mila euro di offerte per la Terra Santa, suddivisi tra Patriarcato e Custodia
(Da Gerusalemme) Uno dei segni concreti del pellegrinaggio dei vescovi lombardi in Terra Santa, svoltosi dal 27 al 30 ottobre, toccando Gerusalemme, Betlemme, il villaggio di Taybeh in Cisgiordania, con diversi incontri di realtà caritative e sociali…
Digital Fairness Act: Große Wünsche für mehr Verbraucherschutz im Netz
Vulnerabilità critica in Blink: un sito web può bloccare tutti i browser basati su Chromium
Il ricercatore José Pino ha presentato unavulnerabilità proof-of-concept nel motore di rendering Blink utilizzato nei browser basati su Chromium , dimostrando come una singola pagina web possa bloccare molti browser popolari e rendere il dispositivo inutilizzabile in pochi secondi.
Pino ha pubblicato il codice per Brash, che ha dimostrato un massiccio degrado dell’interfaccia utente e il blocco completo delle schede sulla maggior parte delle build di Chromium testate.
La vulnerabilità è correlata a una caratteristica architetturale dell’elaborazione di document.title: Blink non ha limiti di frequenza per gli aggiornamenti dei titoli dei documenti, consentendo allo script di apportare milioni di modifiche al DOM e sovraccaricare il thread principale in pochi millisecondi.
Il metodo di Pino prevede il caricamento in memoria di un set di centinaia di stringhe esadecimali univoche da 512 caratteri, seguito da brevi raffiche di aggiornamenti dei titoli in modalità ad alta frequenza (configurazione di esempio: “raffica: 8000, intervallo: 1 ms”), con il risultato di circa decine di milioni di tentativi di modifica al secondo.
Di conseguenza, le schede non rispondono più dopo 5-10 secondi e il browser si blocca o richiede la chiusura forzata del processo entro 15-60 secondi. In alcuni test su Windows, una singola scheda ha consumato fino a 18 GB di RAM e ha causato il blocco del sistema.
Pino ha testato la proof-of-concept su 11 browser su Android, macOS, Windows e Linux. Nove sono risultati vulnerabili, tra cui Chrome, Edge, Vivaldi, Arc, Dia, Opera, Perplexity Comet, ChatGPT Atlas e Brave.
Due browser con altri motori, Firefox (Gecko) e Safari (WebKit), non hanno dimostrato riproducibilità, così come tutte le build iOS, che richiedono WebKit. Il ricercatore ha informato il team di Chromium il 28 agosto e ha ripetuto il messaggio il 30 agosto, ma non ha ricevuto risposta immediata. Ha quindi pubblicato la proof-of-concept per attirare l’attenzione sul problema, nonostante il silenzio del pubblico.
Al momento della pubblicazione, la vulnerabilità non ha un identificatore pubblico; il report e la proof-of-concept sono pubblicati dall’autore su GitHub e i rappresentanti di diversi fornitori non hanno ancora fornito commenti dettagliati.
Sebbene lo sfruttamento non riveli il contenuto delle schede né porti all’esecuzione di codice arbitrario, può causare la perdita di dati non salvati e crash diffusi, rendendo potenzialmente qualsiasi sito web visitato una fonte di errore.
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L’IA supporto per il medico, ma non un sostituto della sua umanità
Quali sono i vantaggi dell’Intelligenza Artificiale in campo sanitario e quali, invece, i rischi? È questa la domanda al centro della lectio magistralis del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, pronunciata lo scorso 15 ottobre 2025 all’Istituto Superiore di Sanità di Roma sul tema «Etica dell’Intelligenza Artificiale», in occasione dell’inaugurazione del Centro di studio e sviluppo dedicato a questa nuova frontiera.
Parolin ha definito l’IA «un orizzonte carico di promesse, ma anche un bivio che ci pone di fronte a una scelta fondamentale. Possiamo scegliere la via di una tecnologia che, inseguendo un’efficienza disumana, finisce per scartare i più deboli e mercificare la cura. Oppure possiamo scegliere di sviluppare e utilizzare un’intelligenza artificiale che sia veramente “intelligente” perché illuminata dall’etica, che sia veramente “al servizio” perché orientata al bene integrale di ogni singola persona»[1].
Nel campo della sanità, ha spiegato Parolin, le potenzialità sono enormi: «algoritmi capaci di analizzare immagini radiologiche con una precisione superiore all’occhio umano, identificando patologie in stadi precoci. Sistemi in grado di accelerare la scoperta di nuovi farmaci analizzando in poche ore una mole di dati che richiederebbe decenni di lavoro a un gruppo di ricercatori. Piattaforme che possono personalizzare le terapie oncologiche sulla base del profilo genetico del singolo paziente, massimizzando l’efficacia e riducendo gli effetti collaterali. Strumenti per ottimizzare la gestione delle risorse ospedaliere, garantendo un accesso più equo alle cure anche nelle regioni più remote e povere del pianeta. Questa è l’intelligenza artificiale che vogliamo: uno strumento potente al servizio della vita, un alleato dell’uomo nella lotta contro la malattia e la sofferenza».
Accanto alle luci, però, il porporato non ha nascosto le ombre che «richiedono un discernimento etico rigoroso». Il primo pericolo, ha avvertito Parolin, è la «de-umanizzazione della cura o la disgregazione dell’atto medico – ha aggiunto Parolin -, un’unica compromissione esistenziale tra medico e paziente, in una serie di calcoli o processi tecnici. La relazione medica non è un semplice scambio di informazioni tra un fornitore di servizi e un utente. È un’alleanza terapeutica, un patto di fiducia tra due persone: il medico, con la sua scienza e la sua coscienza, e il paziente, con la sua fragilità e la sua speranza». Per Parolin, infatti, un algoritmo «può fornire una diagnosi, ma non può offrire una parola di conforto. Può calcolare un dosaggio, ma non può stringere una mano. Può ottimizzare un protocollo, ma non può partecipare con empatia al mistero del dolore. Il rischio è che il medico, oberato da pressioni burocratiche ed economiche, deleghi alla macchina non solo il calcolo, ma anche il giudizio, trasformandosi da clinico saggio a mero supervisore di un processo automatizzato».
Altro nodo critico è la «discriminazione algoritmica», ha aggiunto Parolin. «Gli algoritmi imparano dai dati con cui vengono addestrati. Se questi dati riflettono i pregiudizi e le disuguaglianze esistenti nella nostra società, l’intelligenza artificiale non farà altro che replicarli e amplificarli, creando un nuovo e perverso “apartheid sanitario”. Un sistema addestrato prevalentemente su dati di una specifica etnia o fascia di reddito potrebbe essere meno efficace, o addirittura dannoso, se applicato a popolazioni diverse. Il principio di inclusione ci impone di garantire che i benefici dell’AI in medicina siano veramente per tutti, a cominciare dai più vulnerabili».
Per Parolin, nel campo delle intelligenze artificiali, oggi «è necessario investire non solo in tecnologia, ma anche e soprattutto nella formazione etica di chi la progetta e di chi la utilizza». «La vera piattaforma abilitante che consentirà alle intelligenze artificiali di portare frutti per il bene del mondo non è una tecnologia ma l’essere umano – ha spiegato il Segretario di Stato della Santa Sede -. I medici, gli infermieri, i manager della sanità devono essere dotati degli strumenti culturali e critici per dialogare con queste nuove tecnologie, per comprenderne i limiti e per mantenere sempre il primato della decisione umana. La decisione finale, specialmente quando sono in gioco la vita e la morte, deve sempre rimanere nelle mani di un essere umano, capace di integrare i dati della macchina con i valori della prudenza, della compassione e della saggezza». Nel suo intervento, infine, il segretario di Stato ha ricordato che «ogni vita ha un valore infinito, dal concepimento alla morte naturale, un valore che non dipende dalla sua utilità, dalla sua produttività o dalla sua perfezione fisica. La dignità umana viene prima di ogni calcolo».
[1] osservatoreromano.va/it/news/2…
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freezonemagazine.com/news/vikt…
In libreria dal 7 Novembre 2025 In quest’ultimo capitolo di una trilogia dedicata alle donne, alla maternità e alla violenza nei rapporti familiari Viktorie Hanišová affronta ancora una volta un tema urticante: ad appena nove anni Eliška si trova a vivere una terribile tragedia e nel corso dell’infanzia tenterà di cancellare dalla mente […]
L'articolo Viktorie Hanišová – Ricostruzione
I tedeschi avanzarono per le direttrici Pigna-Langan grupposbarchi.wordpress.com/20…
Adriano Maini reshared this.
Se mettessimo qualche euro a testa potremmo fare pubblicità al Fediverso su Facebook 😁
(Può sembrare una battuta ma non lo è).
Poliversity - Università ricerca e giornalismo reshared this.
Chi era Dracula? La vera storia del conte Vlad, da Focus.it
In Romania Vlad III Dràculea (il Diavolo) è un eroe nazionale: vissuto alla metà del '400 è considerato un padre della patria.
La propaganda nemica ne fece invece un mostro assetato di sangue.
Molto di quel che si dice di lui deriva da racconti sensazionalistici diffusi proprio alla fine del XV secolo, che poi ispirarono (nel nome almeno) il vampiro protagonista del romanzo gotico Dracula (1897) di Bram Stoker
Scopri tutto qui
focus.it/cultura/storia/30-ott…
Storia reshared this.
freezonemagazine.com/articoli/…
Sarà stato quattro anni fa, in un pomeriggio milanese, prima della pandemia. Ve la ricordate la pandemia? Andiamo avanti. Succede che con mia moglie si fa un giro in centro. Piazza Duomo, Via Vittorio Emanuele, un pigro salto in Feltrinelli, con quell’aria da turisti a casa propria diventata la cifra dei nativi-residenti. […]
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Sarà stato quattro anni
GAZA. Macerie in vendita. Si cerca un tetto prima del freddo
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Terminati i bombardamenti israeliani, nella Striscia si affittano ruderi dai quali ricavare almeno una stanza chiusa per la propria famiglia. Lasciare le tende prima dell'inverno è un imperativo per i più fragili
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Notizie dall'Italia e dal mondo reshared this.
multiperso.wordpress.com/2025/…
autoracconto #4
Tutti ricordano ogni particolare del proprio passato (ogni), così precisamente e minuziosamente (ogni) da sfociare nell’idiozia (mare, ogni), ma tutto ciò lo ricordano senza sé (casa, ogni) così da…multiperso
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Il successo del Linux Day 2025 di Pavia
pavia.ils.org/eventi/il-succes…
Segnalato dal LUG di #Pavia e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia
Il successo del Linux Day 2025 di Pavia dimostra che la città di Pavia merita l'evento, dopo anni di oblio.
L'articolo Il successo del Linux Day 2025 di Pavia
GNU/Linux Italia reshared this.
Giubileo mondo educativo: card Tolentino de Mendonça, “l’educazione è il nuovo nome della pace”. “Rilanciare Patto educativo globale” - AgenSIR
"La scuola cattolica […] semina futuro" (Dilexi te, n. 72). Con queste parole di Papa Leone XIV, il card.Giovanna Pasqualin Traversa (AgenSIR)
Bastian’s Night #449 October, 30th
Every Thursday of the week, Bastian’s Night is broadcast from 21:30 CEST (new time).
Bastian’s Night is a live talk show in German with lots of music, a weekly round-up of news from around the world, and a glimpse into the host’s crazy week in the pirate movement.
If you want to read more about @BastianBB: –> This way
Associazione Peacelink reshared this.
Il fascino letale delle AI. Il caso HexStrike: pensato per la difesa, usato dagli attaccanti
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
HexStrike AI, tool progettato per il red teaming, viene usato anche per attività malevole. Il cyber crimine ha trovato il modo di usare a proprio vantaggio un framework nato per ostacolarlo
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Informatica (Italy e non Italy 😁) reshared this.
CoPhish abusa di Copilot Studio per rubare account: la nuova trappola del phishing
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Una nuova tecnica di phishing denominata CoPhish sfrutta gli agenti Microsoft Copilot Studio per inviare richieste di consenso OAuth fraudolente tramite domini Microsoft legittimi e affidabili per convincere gli utenti a concedere
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Vertice Trump-Xi: una tregua che non giova all’Europa
Dopo anni di tensioni, dazi, accuse reciproche e guerre commerciali che hanno spaccato gli equilibri globali, l’atteso incontro tra Donald Trump e Xi Jinping si è finalmente tenuto.
Il faccia a faccia, durato circa un’ora e quaranta minuti, si è svolto giovedì 30 ottobre presso la base aerea di Gimhae, a Busan, in Corea del Sud. Un vertice che, secondo le prime dichiarazioni, sarebbe stato “positivo” – ma non per tutti.
Una tregua che conviene sia a Washington che a Pechino
Trump, visibilmente soddisfatto, ha parlato ai giornalisti a bordo dell’Air Force One ha dichiarato: “È stato un incontro fantastico. È un grande leader” e ha anche detto “Abbiamo raggiunto un accordo su molte questioni importanti”.
Il presidente Xi Jinping, riporta l’agenzia di stampa Xinhua, ha affermato che, sotto la loro guida congiunta, le relazioni tra Cina e Stati Uniti sono rimaste nel complesso stabili. “La Cina e gli Stati Uniti dovrebbero essere partner e amici. Questo è ciò che la storia ci ha insegnato ed è ciò di cui la realtà ha bisogno”, ha affermato.
Xi ha affermato che lo sviluppo economico della Cina sta registrando un buon slancio, aggiungendo che nei primi tre trimestri di quest’anno l’economia cinese è cresciuta del 5,2% e che gli scambi commerciali di importazione ed esportazione di beni con il resto del mondo sono aumentati del 4%. Ha inoltre aggiunto che “Negli ultimi sette decenni e oltre, abbiamo lavorato di generazione in generazione sullo stesso progetto per renderlo realtà. Non abbiamo alcuna intenzione di sfidare o soppiantare nessuno. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di gestire al meglio gli affari della Cina, di migliorare noi stessi e di condividere le opportunità di sviluppo con tutti i paesi del mondo”.
In sintesi I due capi di Stato hanno concordato di mantenere scambi regolari. Trump non vede l’ora di visitare la Cina all’inizio del prossimo anno e ha invitato il presidente Xi Jinping a visitare gli Stati Uniti.
Il presidente statunitense ha dichiarato che la Cina ha ripreso ad acquistare soia americana, dopo mesi di boicottaggio, e che “acquisterà grandi quantità di soia e altri prodotti agricoli”. Una mossa che rilancia il comparto agricolo statunitense – settore cruciale per la base elettorale di Trump – ma che lascia intendere un ritorno agli scambi bilaterali su basi di convenienza politica, più che di stabilità economica.
Inoltre, Pechino avrebbe accettato di non imporre barriere alle esportazioni di terre rare e di rinviare di un anno l’attuazione dei controlli sulle esportazioni, mentre Washington avrebbe promesso una riduzione del 10% dei dazi sui prodotti cinesi, portandoli al 47% complessivo.
Grandi amici, mercati cauti con sorrisi a bordo
Sebbene l’atmosfera apparisse rilassata – con il Segretario al Commercio Howard Lutnick che ha persino mostrato il pollice in alto – la reazione dei mercati è stata tiepida. Gli analisti vedono l’incontro come una pausa tattica più che una svolta strategica.
In altre parole, si tratta di una boccata d’ossigeno temporanea, non di una ricostruzione duratura dell’ordine economico globale. Entrambi i presidenti rappresentano una nuova generazione di leader autocratici e imprevedibili, che decidono in modo unilaterale e sono circondati da lealisti pronti ad assecondarli.
Come osserva un’analisi pubblicata dal New York Times, questa mancanza di controlli ed equilibri potrebbe minare la sicurezza globale e rendere ogni promessa o tregua potenzialmente effimera. Gli esempi recenti non mancano: la Russia di Putin, con l’invasione dell’Ucraina; la Cina, con la crescente aggressività nel Mar Cinese Meridionale; e gli Stati Uniti trumpiani, con esecuzioni extragiudiziali e ritiro improvviso da accordi internazionali.
Una stabilità che l’Europa può solo osservare
In un mondo che scivola verso un nuovo bipolarismo, l’Europa resta spettatrice.
Il vertice di Busan non ha portato vantaggi tangibili per il Vecchio Continente, anzi.
Gli Stati Uniti e la Cina sembrano aver trovato un punto d’incontro su terreni che escludono l’Europa, dai prodotti agricoli alle terre rare, lasciando il blocco europeo ancora una volta ai margini delle trattative globali.
L’Unione Europea, priva di una politica commerciale e industriale unitaria, si trova a subire gli effetti collaterali delle decisioni altrui: un rallentamento economico, la dipendenza tecnologica e la crescente fragilità energetica.
L’illusione di una pace commerciale
L’incontro Trump-Xi potrebbe essere presentato come un successo diplomatico, ma in realtà rappresenta una tregua di comodo tra due potenze che perseguono esclusivamente i propri interessi nazionali.
Non segna la fine della guerra commerciale, bensì il ritorno a un equilibrio instabile, dominato da calcoli tattici e vantaggi immediati. Per l’Europa, il messaggio è chiaro: mentre i giganti trattano, il resto del mondo attende le conseguenze.
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How Simple Can A Superhet Be
If you cultivate an interest in building radios it’s likely that you’ll at some point make a simple receiver. Perhaps a regenerative receiver, or maybe a direct conversion design, it’ll take a couple of transistors or maybe some simple building-block analogue ICs. More complex designs for analogue radios require far more devices; if you’re embarking on a superhetrodyne receiver in which an oscillator and mixer are used to generate an intermediate frequency then you know it’ll be a hefty project. [VK3YE] is here to explode that assumption, with a working AM broadcast band superhet that uses only two transistors.It doesn’t get much simpler than this.
A modern portable radio will almost certainly use an all-in-one SDR-based chip, but in the golden age of the transistor radio the first stage of the receiver would be a single transistor that was simultaneously RF amplifier, oscillator, and mixer. The circuit in the video below does this , with a ferrite rod, the familiar red-cored oscillator coil, and a yellow-cored IF transformer filtering out the 455 kHz mixer product between oscillator and signal.
There would normally follow at least one more transistor amplifying the 455 kHz signal, but instead the next device is both a detector and an audio amplifier. Back in the day that would have been a germanium point contact diode, but now the transistor has a pair of 1N4148s in its biasing. We’re guessing this applies a DC bias to counteract the relatively high forward voltage of a silicon diode, but we could be wrong.
We like this radio for its unexpected simplicity and clever design, but also because he’s built it spiderweb-style. We never expected to see a superhet this simple, and even if you have no desire to build a radio we hope you’ll appreciate the ingenuity of using simple transistors to the max.
youtube.com/embed/on9My8dMfbU?…
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Vendo perché duplicato, mai utilizzato.
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