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OMGCable: la sottile linea rossa tra penetration testing e sorveglianza occulta


Nel 2021, durante una delle mie esplorazioni sul confine sempre più sfumato tra hardware e cybersecurity, scrivevo un articolo dal titolo che oggi suona quasi profetico: “Anche un cavo prende vita”.
Allora si parlava degli albori del progetto OMG Cable: un innocuo cavo USB che, nascosto dietro l’aspetto di un semplice accessorio di ricarica, celava un cuore digitale capace di compiere operazioni di compromissione da far impallidire molti malware tradizionali.

E proprio in questi giorni, a distanza di quattro anni, mi è capitato di averne uno tra le mani, reale, fisico, pronto all’uso, inserito in un’attività di penetration test commissionata a un team che supporto.
Questa volta non si trattava di teoria, né di un test da laboratorio, ma di un vero scenario aziendale in cui l’obiettivo era colpire e far riflettere.

Il risultato è stato sorprendente. L’innocuo cavetto lasciato su una scrivania ha fatto il suo sporco lavoro in pochi secondi, dimostrando ancora una volta come la sicurezza fisica sia la porta d’ingresso più sottovalutata e più pericolosa di molte infrastrutture digitali.
E così, mentre riprendevo in mano quel cavo camuffato, non ho potuto fare a meno di tornare con la mente a quell’articolo del 2021. Ma questa volta con una consapevolezza in più: l’OMG Cable non è più una curiosità tecnologica. È una realtà operativa. E lo è oggi, qui, nel 2025.

Cos’è davvero l’OMGCable?


Immagina di avere tra le mani un cavo USB. Niente di strano: può essere USB-A, USB-C, Lightning, o magari un ibrido. Ha l’aspetto perfetto, identico all’originale Apple o Samsung. Funziona come un vero cavo: ricarica, trasferisce dati, collega dispositivi. Ma quello che non si vede è tutto il resto.
Dentro quel guscio di plastica, apparentemente innocuo, si nasconde un microcontrollore Wi-Fi programmabile. Non un giocattolo da maker, ma un modulo studiato con maniacale attenzione all’invisibilità.
Attraverso un’interfaccia accessibile da browser – o direttamente da uno smartphone – è possibile connettersi al cavo, caricare script, inviare comandi, aprire shell, trasferire file. E il tutto può essere fatto da remoto, senza che l’utente finale si accorga di nulla.
Una volta collegato a un computer, l’OMG Cable si comporta come una tastiera umana. Inietta comandi. Simula input. Può aprire terminali, eseguire codice, scaricare payload. E se questo non bastasse, può anche rilevare la geolocalizzazione, attivarsi solo in determinate aree, registrare sequenze di tasti, o cancellare la sua memoria con un comando di autodistruzione.

L’utilizzo legittimo: uno strumento da red team


In mano a un professionista del settore, questo strumento è semplicemente straordinario. Chi lavora in ambito red team lo sa bene: le simulazioni di attacco devono essere realistiche, efficaci e soprattutto imprevedibili.
Inserire un OMG Cable in uno scenario controllato permette di testare la sicurezza fisica, la consapevolezza del personale, l’efficacia delle policy aziendali.
Durante una simulazione di attacco mirato, il cavo può essere lasciato strategicamente in un’area comune, o usato da un operatore per valutare la risposta dei sistemi di difesa in caso di intrusione fisica.
In ambito formativo, poi, è uno strumento didattico eccezionale. Niente sensibilizza più di un attacco riuscito: far vedere a un dipendente che bastano due secondi per compromettere un sistema con un semplice cavo può cambiare radicalmente il suo approccio alla sicurezza.

Ma il confine è pericolosamente sottile


Tutto questo però ha un rovescio inquietante. Perché la stessa potenza che lo rende uno strumento utile e legittimo in ambito professionale, lo rende anche pericolosamente facile da abusare.
L’OMG Cable non richiede conoscenze avanzate per essere usato. Bastano pochi clic e una connessione Wi-Fi. Non serve scrivere malware, aggirare antivirus, bypassare protezioni. È sufficiente collegarlo.
E qui si apre un abisso. Perché chiunque, e dico chiunque, può acquistarlo online. Non ci sono controlli, né registrazioni. Nessun limite. Nessun avviso legale che accompagni l’acquisto.
Immagina una sala riunioni. Un collaboratore lascia un cavo attaccato a una presa. Un altro collega, ignaro, lo utilizza per collegare il proprio laptop. In quel momento, l’attaccante, che può essere seduto al bar a cento metri di distanza, apre una shell, esegue comandi, esfiltra dati. Tutto in silenzio. Nessuna finestra. Nessun allarme.
E immagina ora uno scenario domestico. O peggio, relazionale. Un cavo “dimenticato” in casa di qualcuno. Una tastiera invisibile che registra tutto. Che invia tutto. Che controlla tutto.
Non siamo lontani dalla fantascienza. Siamo esattamente lì.

Le implicazioni legali sono gravi. Ma chi le conosce?


In molti Paesi – Italia inclusa – strumenti come questo, se utilizzati per registrare comunicazioni senza consenso, possono rientrare nel reato di intercettazione illecita.
La legge italiana, ad esempio, punisce severamente l’uso di dispositivi atti a captare comunicazioni o informazioni private.
Eppure, l’OMG Cable non è soggetto ad alcun tipo di regolamentazione. Non esistono avvisi legali, licenze, autorizzazioni. Lo compri come un caricabatterie da viaggio.
Il problema, quindi, è duplice: da un lato la tecnologia corre veloce e propone soluzioni sempre più potenti. Dall’altro, la cultura e la consapevolezza di chi la utilizza restano pericolosamente indietro.

Serve una nuova etica. E serve ora.


Nel nostro mondo ci piace categorizzare: white hat, grey hat, black hat. Ma la realtà è molto più complessa. Uno strumento come l’OMG Cable mette in crisi queste categorie. Perché il confine tra uso etico e abuso criminale si gioca tutto sul contesto.
Ed è proprio questo contesto che manca. Le scuole, le aziende, i responsabili della sicurezza devono iniziare a includere l’etica hacker tra i temi fondamentali.
Non basta più insegnare a difendersi da un attacco. Bisogna anche insegnare perché certi attacchi non devono essere condotti.
Perché oggi, chiunque può essere un attaccante. E se non gli spieghi il confine, non è detto che lo riconosca da solo.

Ma allora come ci si difende?


Non esiste una risposta semplice. Non basta installare un antivirus o blindare i firewall. Il pericolo, in questo caso, entra dalla porta principale, con il consenso implicito dell’utente.
Bisogna rivedere le policy. Bisogna formare le persone. Bisogna controllare i dispositivi fisici con lo stesso rigore con cui si analizza un pacchetto di rete.
Il concetto di sicurezza fisica, da sempre sottovalutato nel digitale, oggi torna prepotentemente d’attualità.
Serve un cambio di paradigma. Una cultura nuova. Una consapevolezza che metta l’essere umano, con i suoi errori, le sue abitudini, le sue ingenuità, al centro della strategia difensiva.

Una conclusione che non conclude


L’OMG Cable non è il male. Non è il colpevole. È uno specchio. Riflette chi lo usa e per cosa lo usa.
È uno strumento potentissimo, che può fare bene o può fare male. Dipende da noi.
Ma una cosa è certa: chi lavora in cybersecurity non può permettersi di ignorarlo.
Perché la prossima compromissione potrebbe arrivare non da un allegato di phishing, non da una vulnerabilità CVE, ma da un semplice cavo lasciato sulla scrivania.

Nel 2021 scrivevo che anche il cavo ha una vita.
Oggi aggiungo: sta a noi decidere che direzione prenderà quella vita.

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Il Video di un Attacco Ransomware in Diretta! Il workshop di HackerHood per Omnia e WithSecure


HackerHood, il team di hacker etici di Red Hot Cyber, ha realizzato qualcosa che raramente si vede fuori dalle conferenze più esclusive: un workshop live in cui viene mostrato, passo dopo passo, un attacco ransomware completo.

Non si tratta di una simulazione teorica, ma di un vero e proprio viaggio all’interno del lato oscuro della rete, dove da una semplice email di phishingsi arriva in pochi minuti a compromettere completamente un sistema informatico. Tutto questo è stato possibile grazie alla collaborazione con OMNIA e Whit Secure, due realtà che puntano da sempre sulla cultura della sicurezza.

Infatti questo workshop esclusivo presentato da Antonio Montillo e Alessandro Moccia di Framework Security è stato mostrato all’interno di un evento a porte chiuse organizzato da Omnia e WithSecure, il 2 luglio 2025 presso il moderno datacenter Tier IV a Siziano (PV).

L’obiettivo? vedere, comprendere e proteggersi per tempo!

I due professionisti hanno saputo raccontare in modo semplice e dettagliato la complessità tecnica che si cela dietro un attacco informatico. Quello che normalmente leggiamo nei report, tra sigle e diagrammi, qui prende vita davanti ai nostri occhi: dall’esca iniziale che induce la vittima a cliccare, all’esecuzione del malware, fino alla crittografia dei dati e alla classica schermata di riscatto. Un percorso che non è spettacolare con un attacco informatico visto all’interno di un film primo in classifica, ma è reale e profondamente educativo.

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Il bello di questo workshop è che non si è limitato solo a mostrare “cosa” fa un ransomware, ma spiega anche “come” e “perché” funziona. Si vede chiaramente quanto sia importante la preparazione tecnica di chi lavora nella difesa: conoscere le tattiche, le tecniche e le procedure usate dai criminali è l’unico modo per costruire barriere efficaci.

Spesso si pensa che basti un buon antivirus o qualche aggiornamento per stare tranquilli, ma la realtà è ben diversa: la cybersecurity è un lavoro continuo, condiviso, fatto di studio, test, simulazioni e aggiornamento costante.

L’infrastruttura predisposta è stata composta dalle seguenti componenti software:

  • Postazioni client
  • Controller di dominio Windows
  • Server di posta Microsoft Echange
  • Server SQL Server


Fase di sfruttamento degli exploit e pivoting all’interno dell’infrastruttura
Proprio per questo motivo abbiamo deciso di non tenere questo contenuto solo per chi era presente all’evento, ma di condividerlo con tutti.

Sul nostro canale YouTube è disponibile il video di una parte del workshop: sì, dura un po’, ma credeteci, vale ogni secondo. Guardandolo capirete non solo la potenza distruttiva di un ransomware, ma anche quanto possa essere sottile e convincente l’attacco iniziale. È un modo concreto per sensibilizzare aziende, professionisti e semplici curiosi su una minaccia che colpisce ogni giorno organizzazioni grandi e piccole.

In un mondo dove la tecnologia corre sempre più veloce, iniziative come questa realizzata da Omnia e With Secure servono a fermarsi un attimo e osservare davvero i rischi che corriamo.

HackerHood e Red Hot Cyber vogliono portare la cultura della sicurezza fuori dagli ambienti tecnici e renderla accessibile a tutti, perché solo capendo come funziona un attacco possiamo davvero imparare a difenderci. E ora tocca a voi: guardate il workshop, condividetelo e diventate anche voi parte di questa battaglia quotidiana contro le minacce informatiche.

Perché il ransomware non si ferma. E neanche noi dobbiamo farlo!

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Google Chrome, fix in emergenza per un bug critico che porta ad una sandbox escape


Google ha rilasciato un aggiornamento di emergenza per il browser Chrome, eliminando sei vulnerabilità contemporaneamente, una delle quali è già attivamente sfruttata in attacchi reali. Il problema riguarda componenti critici associati al motore grafico del browser e può portare all’uscita dalla sandbox, un meccanismo di protezione che isola i processi di Chrome dal resto del sistema.

La vulnerabilità più grave tra quelle risolte è stata il CVE-2025-6558, con un punteggio CVSS di 8,8. Riguarda la gestione non corretta di dati non attendibili nei componenti ANGLE e GPU. ANGLE, o Almost Native Graphics Layer Engine, che fungono da livello tra il browser e i driver dell’hardware grafico. È attraverso di esso che una pagina web dannosa può avviare una cosiddetta “sandbox escape” e interagire con il resto del sistema a un livello inferiore.

Questo metodo è particolarmente pericoloso in caso di attacchi mirati: è sufficiente aprire una pagina per ricevere un’infezione impercettibile, senza clic o download di file. Gli sviluppatori di Google hanno osservato che l’exploit per questa vulnerabilità è già utilizzato in attacchi reali, sebbene i dettagli e gli obiettivi specifici non siano stati divulgati. La scoperta del problema è attribuita agli specialisti del Threat Analysis Group, Clement Lesin e Vlad Stolyarov, che hanno segnalato la vulnerabilità il 23 giugno 2025.

Il fatto che la vulnerabilità venga sfruttata in attacchi reali ed è stata scoperta da un team di esperti in minacce di uno Stato nazionale indica il possibile coinvolgimento di attori informatici di livello nazionale. L’aggiornamento di Chrome risolve altre cinque vulnerabilità, tra cui il CVE-2025-6554, scoperto anch’esso da Lesin il 25 giugno. Questa è la quinta volta quest’anno che Google corregge vulnerabilità proof-of-concept attivamente sfruttate. L’elenco include anche CVE-2025-2783 , CVE-2025-4664 e CVE-2025-5419 .

Per proteggere gli utenti, si consiglia di aggiornare Chrome alla versione 138.0.7204.157 o 138.0.7204.158 per Windows e macOS, e alla 138.0.7204.157 per Linux. La versione più recente può essere installata tramite la sezione “Informazioni” nelle impostazioni. Anche i possessori di browser basati su Chromium come Edge, Brave, Opera e Vivaldi dovrebbero tenere d’occhio il rilascio degli aggiornamenti.

Le vulnerabilità relative ai componenti grafici e ai meccanismi di isolamento dei processi non sempre fanno notizia, ma vengono spesso sfruttate nelle catene di attacco. Particolarmente degni di nota sono i bypass dei limiti di privilegio, i bug di GPU e WebGL e la corruzione della memoria durante il rendering: queste sono le aree che spesso diventano la base per successive vulnerabilità critiche.

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ci sono infiniti motivi per cui tutti dovrebbero conoscere la lingua dei segni e dovrebbe essere insegnata a scuola. ma nessun motivo per non conoscerla. se non altro è un backup. metti che non hai voce. metti che vuoi parlare ed essere silenzioso. quante ragioni ci sono per cui sarebbe utile a tutti? ci sono microspie? lingua dei segni.

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#Netanyahu e la #Siria in pezzi


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La rivolta degli investitori contro Zuckerberg per lo scandalo Cambridge Analytica

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Con una classa action da 8 miliardi di dollari, gli azionisti citano in giudizio il fondatore di Facebook e altri dirigenti per aver nascosto i rischi legati allo

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Affermare che sia un viscido, è offendere i serpenti. E comunque ha buona compagnia nell'emiciclo...
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Aiuti a Kyiv, ecco perché l’Italia non acquisterà le armi americane. Parla Nones (Iai)

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Negli ultimi mesi Donald Trump ha più volte dichiarato che avrebbe potuto sospendere la fornitura di armamenti all’Ucraina. Ora, invece, ha dato il via libera all’invio di nuove batterie di missili Patriot, il cui costo sarà però coperto dagli Alleati europei. L’Italia, a tal riguardo, ha già



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Finalmente si vedono Paesi con "le palle", come Dio comanda, altro che i fanfaroni ue, Usa e di Palazzo Chigi.

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Son contento delle belle energie che si stanno aggregando attorno a questo nuovo progetto, ossia la prima edizione del Velletri Buskers Festival, del quale posto ora una locandina, che ho realizzato personalmente con tanto amore, e anche con l'aiuto dell'interferenza artigianale, la quale mi ha permesso, con una di quelle che chiamo "foto dal futuro", di rendere bene l'idea della magia che vogliamo creare sulle pittoresche vie del centro storico e tutto intorno alla Torre Del Trivio, uno dei simboli più caratteristici di questa antica città. L'altro giorno ho fatto anche un sopralluogo tecnico tra i vicoli di Velletri, ebbene, non ho trovato neanche un centimetro quadro di terreno che non fosse in sanpietrino e in leggera pendenza, che come tutti sanno è proprio il tipo di terreno preferito dai circensi (🤣), perché gli pone sfide sempre diverse e non li fa annoiare mai. Del resto che vuoi fare, la cittadina è arroccata su un promontorio collinare a più di quattrocento metri sul livello mare. E infatti si sta una favola, tira proprio una bella arietta, il tipico posto dove vorresti stare alle 19.00 a fare l'aperitivo mentre a Roma si fa la schiuma fortissimo. Quindi insomma, save the date: 19 Luglio, prima edizione del Velletri Buskers Festival, e chi non viene fa la schiuma, fortissimo 🙌😅

#Valletri #Buskers #festival #eventi #roma #lazio

in reply to Zughy

Re: Son contento delle belle energie che si stanno aggregando attorno a questo nuovo progetto, ossia la prima edizione del Velletri Buskers Festival, del quale posto ora una locandina, che ho realizzato personalmente con tanto amore, e anche con l'aiuto d
@Zughy quanto mi piacerebbe ce ne fosse di più, per poter abbandonare i social commerciali 👍😋 Comunque ecco come è andata:
youtube.com/shorts/dBnQQZ9NQA8

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Michail Bulgakov – Diavolìade
freezonemagazine.com/news/mich…
In libreria dal 1 Agosto 2025 Con Diavolìade di Michail Bulgakov, Mattioli 1885 arricchisce la collana Light, dedicata ai classici in forma agile e curata. A firmare l’introduzione di questo nuovo titolo è Paolo Nori, che studia la letteratura russa da tutta la vita e guida il lettore nel racconto furioso e grottesco di Bulgakov con voce appassionata […]
L'articolo Michail Bulgakov – Diavolìade





GR Valle d'Aosta del 17/07/2025 ore 07:20

GR Regionale Valle d'Aosta. Le ultime notizie della regione Valle d'Aosta aggiornate in tempo reale. - Edizione del 17/07/2025 - 07:20




Ucraina. Zelensky corteggia Trump con un “governo Maga”


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«L‘Ucraina ha bisogno di dinamiche più positive nei rapporti con gli Stati Uniti» ha spiegato Zelensky. Trump ha convinto l'Europa a pagare le armi che Washington invierà a Kiev
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Come TikTok, AliExpress e WeChat ignorano i vostri diritti GDPR Tutte e tre le società non hanno risposto adeguatamente alle richieste di accesso dei denuncianti mickey17 July 2025


noyb.eu/it/how-tiktok-aliexpre…



UNA GUIDA DI EUROPOL SPIEGA ALLE FORZE DELL'ORDINE COME SUPERARE I PREGIUDIZI DELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE

"Pregiudizi dell'intelligenza artificiale nelle forze dell'ordine: una guida pratica", recente pubblicazione di Europol (Innovation Lab), esplora i metodi per prevenire, identificare e mitigare i rischi nelle varie fasi dell'implementazione dell'intelligenza artificiale.
Il rapporto mira a fornire alle forze dell’ordine linee guida chiare su come implementare le tecnologie di intelligenza artificiale salvaguardando i diritti fondamentali.

L’intelligenza artificiale può essere una risorsa importante per le forze dell’ordine, per rafforzare le proprie capacità di combattere le minacce emergenti (amplificate dalla digitalizzazione) attraverso l’integrazione di nuove soluzioni tecniche, quali come la polizia predittiva, l'identificazione automatica di pattern e l'analisi avanzata dei dati.
L’intelligenza artificiale può aiutare le forze dell’ordine: a. ad analizzare set di dati ampi e complessi, b. automatizzare compiti ripetitivi e c. supportare un processo decisionale più informato.
Impiegata in modo responsabile, può potenziare le capacità operative e migliorare la sicurezza pubblica.

Tuttavia, questi benefici devono essere attentamente valutati rispetto ai possibili rischi posti dai pregiudizi (intesi come una tendenza o inclinazione che si traduce in un giudizio ingiusto o in un pregiudizio a favore o contro una persona, un gruppo o un'idea) sull'utilizzo, che possono apparire in varie fasi di sviluppo e implementazione del sistema di intelligenza artificiale.
Questi rischi derivano da pregiudizi insiti nella progettazione, nello sviluppo e nell'implementazione dei sistemi di intelligenza artificiale, che possono perpetuare la discriminazione, rafforzare le disuguaglianze sociali e compromettere l'integrità delle attività delle forze dell'ordine.
Tali pregiudizi devono essere controllati per garantire risultati equi, mantenere la fiducia del pubblico e proteggere i diritti fondamentali. Il rapporto fornisce alle autorità di contrasto le intuizioni e le indicazioni necessarie per identificare, mitigare e prevenire pregiudizi nei sistemi di intelligenza artificiale. Questa conoscenza può svolgere un ruolo cruciale nel sostenere l’adozione sicura ed etica dell’intelligenza artificiale per garantire che la tecnologia venga utilizzata in modo efficace, equo e trasparente al servizio della sicurezza pubblica.

Le Raccomandazioni chiave per le forze dell'ordine che emergono dal Rapporto riguardano:

- Documento: mantenere una documentazione dettagliata di tutte le fasi del ciclo di vita dell'IA. Ciò garantisce tracciabilità, responsabilità e aiuta a identificare dove possono verificarsi pregiudizi.
- Valutare: sviluppare un quadro socio-tecnico completo, coinvolgendo un gruppo eterogeneo di parti interessate, per valutare l'accuratezza tecnica e considerare attentamente i contesti storici, sociali e demografici.
- Formare tutto il personale delle forze dell’ordine coinvolto con gli strumenti di intelligenza artificiale per approfondire la propria comprensione delle tecnologie di intelligenza artificiale per enfatizzare il valore della valutazione umana nella revisione dei risultati generati dall’intelligenza artificiale per prevenire pregiudizi.
- Testare le prestazioni, l'impatto e rivedere gli indicatori di potenziale distorsione prima dell'implementazione.
- Eseguire analisi caso per caso e addestrarsi a comprendere i diversi pregiudizi dell’intelligenza artificiale, la loro relazione con i parametri di equità e implementare metodi di mitigazione dei pregiudizi.
- Valutare continuamente attraverso l'implementazione di test regolari e la rivalutazione dei modelli di intelligenza artificiale durante tutto il loro ciclo di vita per rilevare e mitigare i pregiudizi.
- Applicare tecniche di test di equità e di mitigazione dei pregiudizi post-elaborazione sia sugli output del sistema di intelligenza artificiale che sulle decisioni finali prese da esperti umani che si affidano a tali output.
- Valutare il contesto e gli obiettivi di ciascuna applicazione di intelligenza artificiale, allineando le misure di equità con gli obiettivi operativi per garantire risultati sia etici che efficaci.
- Garantire la coerenza contestuale e statistica durante l’implementazione dei modelli di intelligenza artificiale.
- Standardizzare i parametri di equità e le strategie di mitigazione in tutta l’organizzazione per garantire pratiche coerenti nella valutazione dei pregiudizi.

Informazioni sull'Innovation Lab di Europol

Il Lab mira a identificare, promuovere e sviluppare soluzioni innovative concrete a sostegno del lavoro operativo degli Stati membri dell'UE’. Ciò aiuta investigatori e analisti a sfruttare al meglio le opportunità offerte dalle nuove tecnologie per evitare la duplicazione del lavoro, creare sinergie e mettere in comune le risorse.

Le attività del laboratorio sono direttamente collegate alle priorità strategiche stabilite nella strategia Europol Fornire sicurezza in partenariato, in cui si afferma che Europol sarà in prima linea nell'innovazione e nella ricerca delle forze dell'ordine.

Il lavoro del Laboratorio di innovazione Europol è organizzato attorno a quattro pilastri: gestione di progetti al servizio delle esigenze operative della comunità delle forze dell'ordine dell'UE; monitorare gli sviluppi tecnologici rilevanti per le forze dell'ordine; mantenimento di reti di esperti; in qualità di segretariato del polo di innovazione dell'UE per la sicurezza interna.

La pubblicazione [en] è scaricabile qui europol.europa.eu/publications…

#AI #artificialintelligence #intelligenzaartificiale

@Intelligenza Artificiale

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Dazi classisti. L’ennesima tassa indiretta


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In questa fase di scontri economici ognuno pensa a sé stesso. Soprattutto le classi dirigenti che tengono in minimo conto le esigenze della gente comune. La buffonata dei dazi è soltanto l’ennesimo favore che il potere fa agli altolocati, che



Georges Simenon, “Il Grande Bob”


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/07/georges…
Chi di noi nel giro degli amici non ha annoverato un personaggio simile al Grande Bob; dove l’attributo ‘grande’ vuole esprimere l’istintiva ammirazione verso l’affabilità, l’allegria, la spontanea accoglienza che alcuni riescono a tramettere spontaneamente verso il prossimo; un




Help mee met ondersteuningsverklaringen


Alleen met voldoende ondersteuningsverklaringen (OSV) zetten we de Piratenpartij op het stemformulier. Een OSV heet ook wel een H4-formulier. De periode waarin je een OSV-formulier kunt invullen en ondertekenen op het gemeentehuis is van maandag 1 tot en met vrijdag 12 september. In dit formulier kun je aangeven dat je een ondersteuningsverklaring (OSV) wilt tekenen […]

Het bericht Help mee met ondersteuningsverklaringen verscheen eerst op Piratenpartij.



TGR Valle d'Aosta del 16/07/2025 ore 19:30

TGR Valle d'Aosta. Le ultime notizie della regione Valle d'Aosta aggiornate in tempo reale. - Edizione del 16/07/2025 - 19:30



Meteo Valle d'Aosta del 16/07/2025 ore 19:30

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#Francia, armi e austerity o La guerra di classe di #Macron


altrenotizie.org/primo-piano/1…


Samuele Privitera è caduto a Pontey e ha riportato un trauma alla testa. E' ricoverato al Parini di Aosta