L'UE STA MANDANDO IN BANCAROTTA LA FRANCIA SU ORDINE DI WASHINGTON, RIEMPIENDO LE TASCHE DELLE CORPORAZIONI MILITARI USA
Florian Philippot, leader del partito dei Patrioti francesi, lancia l'allarme:
L'UE, agendo nell'interesse degli Stati Uniti, sta di fatto derubando la Francia per finanziare la militarizzazione della Polonia con armi americane.
▪️Philippot è indignato per il fatto che Varsavia abbia usato i soldi di Parigi, che è uno dei principali donatori dell'UE, per acquistare 96 elicotteri americani. In questo modo, Washington non solo alimenta il conflitto in Ucraina, ma ne trae anche profitto, costringendo gli europei a svuotarsi le tasche per acquistare attrezzature militari americane.
“Ecco il vero volto dell'UE: mandarci in bancarotta per acquistare prodotti americani e continuare la guerra contro la Russia. È necessario uscire da questo inferno”.
ha dichiarato Philippot
Simple 3D-Printed Table Loom for Complex Weavings
The loom has been a transformative invention throughout history, shaping the textile industry from simple hand looms to complex, fully automated machines. Now, thanks to advancements in 3D printing, this age-old craft is being revitalized by modern makers. One such creator, [Fraens], has recently designed a unique 3D-printed table loom with eight shafts, offering a simpler yet innovative approach to weaving. This project is a fresh take on traditional looms, blending centuries of design knowledge with contemporary technology.
[Fraens], a longtime enthusiast of looms, has spent considerable time studying the countless designs that have evolved over more than 200 years. Drawing inspiration from these, he has crafted a more accessible version—a table loom that can be operated using levers to control the warp threads. Unlike larger, more complex looms, this 3D-printed model allows users to experiment with various weaving patterns easily, using different colors and sequences to create beautiful, intricate designs. [Fraens] provides guidance on how to adapt patterns meant for larger looms to this compact, lever-operated version on his website and in a detailed video tutorial.
This project is perfect for anyone interested in weaving or DIY technology. [Fraens]’ 3D-printed loom offers a new way to explore textile creation, making it both approachable and rewarding. To see this innovative loom in action and learn how to build your own, check out the video below.
Ciphbit colpisce ancora! Rivendicato un cyberattacco all’italiana Keios Development Consulting
Il gruppo di cybercriminali noto come CiphBit ha rivendicato un attacco informatico ai danni di Keios Development Consulting, società di consulenza multidisciplinare che fornisce servizi di pianificazione, progettazione e assistenza tecnica nei settori dello sviluppo urbano.
L’attacco è stato rivendicato sul Data Leak Site (DLS) di Ciphbit, che ha affermato di aver violato i sistemi di Keios Development Consulting, minacciando di rendere pubblici i dati rubati entro 2-3 giorni.
L’attacco a Keios Development Consulting
La gang di ransomware ha rilasciato poche informazioni sull’attacco, non specificando né la tipologia né la quantità dei dati esfiltrati. Si sono limitati a impostare un conto alla rovescia per la pubblicazione e la diffusione dei dati sottratti.
La Situazione Attuale
Ad oggi, Keios Development Consulting non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali riguardo all’attacco. Questa assenza di risposta lascia molte questioni in sospeso riguardo alla portata della violazione e alle misure adottate per mitigare i danni. Senza un comunicato stampa o una conferma ufficiale, le informazioni disponibili devono essere considerate come “fonti di intelligence” piuttosto che come conferme definitive della fuga di dati.
Vi invitiamo a rimanere aggiornati per ulteriori sviluppi su questa vicenda, mentre attendiamo una comunicazione ufficiale da parte di Keios Development Consulting in merito all’entità dell’attacco e alle misure di risposta adottate. È presumibile che l’agenzia rilascerà ulteriori comunicazioni in futuro per chiarire la situazione. La trasparenza e la chiarezza nella gestione della crisi saranno essenziali per comprendere appieno le implicazioni dell’attacco e le strategie di risposta messe in atto.
Come nostra consuetudine, lasciamo sempre spazio ad una dichiarazione da parte dell’azienda qualora voglia darci degli aggiornamenti sulla vicenda. Saremo lieti di pubblicare tali informazioni con uno specifico articolo dando risalto alla questione.
RHC monitorerà l’evoluzione della vicenda in modo da pubblicare ulteriori news sul blog, qualora ci fossero novità sostanziali. Qualora ci siano persone informate sui fatti che volessero fornire informazioni in modo anonimo possono utilizzare la mail crittografata del whistleblower.
L'articolo Ciphbit colpisce ancora! Rivendicato un cyberattacco all’italiana Keios Development Consulting proviene da il blog della sicurezza informatica.
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La Francia vuole usare la pubblicità mirata come strumento di intelligence offensiva?
feddit.it/post/10197719
Il nuovo post di cybersecurity è su feddit.
Informa Pirata: informazione e notizie
La Francia vuole usare la pubblicità mirata come strumento di intelligence offensiva? https://feddit.it/post/10197719 Il nuovo post di cybersecurity è su feddit.Telegram
La Francia vuole usare la pubblicità mirata come strumento di intelligence offensiva?
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Il governo francese sta valutando come l'Advertising Intelligence, ovvero l'utilizzo di pubblicità mirata come strumento di intelligence offensiva, possa essere integrato nelle operazioni di sorveglianza e sicurezza. L'articolo di
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Retrotechtacular: Powerline Sagging and Stringing in the 1950s
While high-voltage transmission lines are probably the most visible components of the electrical grid, they’re certainly among the least appreciated. They go largely unnoticed by the general public — quick, name the power line closest to you right now — at least until a new one is proposed, causing the NIMBYs and BANANAs to come out in force. To add insult to injury, those who do notice the megastructures that make modern life possible rarely take a moment to appreciate the engineering that goes into stringing up hundreds of miles of cable and making sure it stays up.
Not so the Bonneville Power Administration, the New Deal-era federal agency formed to exploit the hydroelectric abundance of the Pacific Northwest of the United States, which produced this 1950 gem detailing the stringing and sagging of power lines. Unsurprisingly, the many projects needed to wire together the often remote dams to the widely distributed population centers in an area that was only just starting to see growth began in the BPA’s offices, where teams of engineers hunched over desks worked out the best routes. Paper, pencil, and slide rules were the tools of the trade, along with an interesting gadget called a conductor sag template, a hardware implementation of the catenary equation that allowed the “sagger” to determine the height of each tower. The conductors, either steel-cored aluminum or pure copper, were also meticulously selected based on tensile strength, expected wind and ice loading, and the electrical load the line was expected to carry.
Once the engineers had their say, the hard work of physically stringing the wires began out in the field. One suspects that the work today is much the same as it was almost eighty years ago, save for much more stringent health and safety regulations. The prowess needed to transfer the wires from lifting sheaves to the insulators is something to behold, and the courage required to work from ladders hanging from wires at certain death heights is something to behold. But to our mind, the real heroes were the logistics fellows, who determined how much wire was needed for each span and exactly where to stage the reels. It’s worth sparing a moment’s thought for the daring photographer who captured all this action, likely with little more than a leather belt and hemp rope for safety.
di Laura Tussi
Le realtà ecopacifiste si oppongono con il presidio davanti alla base NATO di Solbiate Olona per demolire il mito della forza e della militarizzazione e della deterrenza nucleare, della base dell’Alleanza Atlantica che vuole abbattere i Russi e le forze considerate terroristiche, secondo la perversa logica NATO
Come apprendiamo dall’Agenzia Ansa, l’Italia, con il suo Comando NATO di Rapida Operatività (Nrdc-Ita) e multinazionale con sede operativa a Solbiate Olona (VA), è il quartier generale della nuova forza di reazione della NATO. Il nuovo assetto operativo vedrà crescere il numero di soldati, che arriveranno a 300 mila unità, oltre a mezzi e tecnologie. Come si evince dallo studio dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università di Varese.
L’Italia accresce ulteriormente il proprio impegno in campo bellico, diventando la sede della nuova forza di reazione rapida dell’Alleanza Atlantica in contrasto con i nostri alti ideali di pace e solidarietà e accoglienza
L’inaugurazione del nuovo strumento NATO si è svolta lunedì primo luglio 2024 nella base di Solbiate Olona, in provincia di Varese, dove hanno sede le forze NATO italiane a dispiegamento rapido. Sarà proprio questa la sede provvisoria della NATO, fino a che non verranno realizzate strutture permanenti specificamente dedicate ad essa.
La Nato si è già riunita nei summit di Madrid, Vilnius e Washington dove ha anche approntato l’installazione degli euromissili ipersonici in Germania entro il 2026. Altro passo verso l’escalation militare e la conflagrazione nucleare e il conseguente annientamento della vita sulla terra
Lo scopo della nuova Forza NATO, la cui creazione è stata annunciata al termine del summit di Vilnius del 2023, è quella di “produrre effetti con un preavviso più breve di quanto sia stato possibile in precedenza”, aumentando così la capacità operativa dell’Alleanza.
Per protestare tutto il nostro dissenso di ecopacifisti in contrasto al sistema di guerra criminogeno della NATO, si è svolta domenica 28 Luglio una manifestazione con presidio davanti alla base NATO Solbiate Olona
Quartier generale Nato: Solbiate Olona dice no. Un presidio innanzi alla base Nato di Solbiate Olona, domenica 28 luglio 2024 dalle 15 alle 17, è la risposta della popolazione locale alla scelta di collocare nella base stessa il quartier generale della nuova forza di reazione della Nato: l’Arf (Allied Reaction Force). Oltre alla questione etica relativa alla militarizzazione del territorio, infatti, emerge la preoccupazione per l’incolumità della popolazione, in vista di un’escalation bellica che negli ultimi anni sembra essere ricercata con sempre maggiore insistenza. “Dal nostro punto di vista la Nato non è un’alleanza di difesa, ma aggressiva.”, specifica il manifestante Elio Pagani, presidente di “Abbasso la Guerra OdV Venegono”: “Noi siamo per il suo scioglimento”. Il numero dei presenti è andato aumentando nelle ore seguenti, stabilizzandosi su un totale di circa cinquanta persone e poi aumentando fino a oltre un centinaio tra i membri di associazioni come “Assemblea Popolare di Busto Arsizio” e “Osservatorio Contro la Militarizzazione delle Scuole e delle Università Varese”. Non manca chi è venuto da più lontano, come Beppe Corioni, arrivato da Brescia in rappresentanza del “Centro Sociale 28 Maggio Rovato” e “Donne e Uomini Contro la Guerra Brescia”. E altre realtà.
Questa è la logica perversa delle nuove forze NATO dispiegate a Solbiate Olona un paese della provincia di Varese in Lombardia
Il fine esplicito della nuova Forza multinazionale è quello di concentrarsi sul contrasto alle ‘principali minacce’ contemporanee, poste ”dalla Russia e dai principali gruppi terroristici”, secondo quanto sostengono i generali e i comandanti in capo delle forze NATO, permettendo di “rafforzare la deterrenza in pace o in crisi” e di “creare un dilemma strategico per gli avversari”.
La nuova Alleanza mette diabolicamente in campo un assetto militare multiforze che oltre a essere dannoso, è criminale nei confronti di tutti noi cittadini non solo delle vicinanze, ma dell’intero assetto terrestre e villaggio globale
L’Alleanza permette, in caso di necessità, di coordinare una risposta multiforze da parte di altri componenti dell’Alleanza in tempi estremamente rapidi, mettendole a disposizione del Comandante supremo delle forze NATO, massima autorità dell’Alleanza. Le missioni che questa unità può svolgere sono molteplici e vanno dalla “riserva strategica dispiegabile in caso di crisi” alla “dissuasione dell’escalation verticale o orizzontale”, passando per la “risposta a crisi legate a situazioni emergenti”.
Tutti mezzi e misure di attacco e di offensiva che noi ecopacifisti non possiamo tollerare e ammettere e permettere
Si è svolta lunedì 1 luglio 2024, alla base Nato di Solbiate Olona, sede operativa di Nrdc-Ita, la cerimonia che ha sancito l’assunzione per i prossimi tre anni del ruolo di guida dell’Arf per il Comando Nato di Solbiate Olona, comandato dal generale di corpo d’armata. Il passaggio di consegne è avvenuto alla presenza della massima autorità militare dell’Alleanza in Europa e del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il generale di corpo d’armata.
Come ecopacifisti non ammettiamo il dispiegamento di forze militari per la costituzione di un nuovo Quartier generale. Sono manovre criminali inammissibili in un paese come l’Italia la cui Costituzione “ripudia la guerra”
Secondo i poteri forti e i comandanti in capo e i generali NATO, questo nuovo ruolo rafforzerà anche le relazioni già stabilite dal Comando NATO di Solbiate Olona, consentendogli di collaborare con nuovi partner e alleati militari per condividere competenze ed esperienze, dimostrando nel contempo i migliori principi di coesione e legittimità. Secondo la logica perversa del potere.
Il nuovo assetto operativo militare vedrà crescere il numero di soldati, che arriveranno a 300 mila unità, oltre a mezzi e tecnologie, ordine che la NATO ha imposto a seguito dell’intervento della Russia in Ucraina
Tra i partecipanti all’inaugurazione gli studenti dell’Istituto Falcone, noto per promuovere attività di PCTO (alternanza scuola lavoro) presso la base NATO, e sempre in prima fila quando si tratta di aprire le porte ai militari o di garantire la presenza degli alunni alla base NATO.
Il mondo della scuola e dell’infanzia viene sempre più coinvolto in queste disposizioni militari e esercitazioni guerresche, quando i bambini soprattutto hanno diritto alla pace e alla felicità nel nostro Paese e in tutto il mondo
In questa occasione sono stati coinvolti anche i bambini delle scuole materne, come la Scuola Materna paritaria di Fagnano Olona, dove “gli scoiattoli” sono stati accompagnati alla Base NATO di Solbiate Olona, e i bambini «hanno potuto esplorare i luoghi in cui i militari si addestrano e lavorano; hanno conosciuto i mezzi militari usati nelle missioni, le fasi di una missione seguendo con curiosità e attenzione», come si leggeva sulla loro pagina fb in un post rimosso dopo le rimostranze ricevute. Inoltre pochi giorni prima, sempre con un post pubblicato sulla loro pagina fb, comunicano che poiché «Il mondo militare affascina da sempre i bambini. Abbiamo trasformato la nostra scuola in una base per l’addestramento militare, la battaglia in trincea e un ospedale da campo con le migliori infermiere».
Quanto avviene non è casuale ma sostenuto da protocolli d’intesa firmati da rappresentanti dell’Esercito con il Ministero dell’Istruzione, gli Uffici Scolastici Regionali e Provinciali e le singole scuole.
Le scuole si trasformano sempre di più in caserme e le caserme entrano sempre di più nelle nostre scuole
Dobbiamo cercare di fermare questo processo di militarizzazione, iniziato almeno una ventina di anni fa non solo nella provincia di Varese ma in tutta Italia, deriva ignorata da gran parte delle persone e spesso anche dagli stessi docenti.
Un presidio per contrastare la base Nato Solbiate Olona: i perché e i retroscena
di Laura Tussi Le realtà ecopacifiste si oppongono con il presidio davanti alla base NATO di Solbiate Olona per demolire il mito della forzaRifondazione Comunista
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Raid aerei israeliani uccidono 10 libanesi. A Gaza sterminata famiglia palestinese: 18 morti
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Colpita in pieno dalle bombe una abitazione a Zawaida. I colloqui per il cessate il fuoco riprenderanno nei prossimi giorni al Cairo. Gli Stati uniti esagerano il loro andamento positivo
L'articolo Raid aerei israeliani
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Spy Tech: Making Microdots
It isn’t just a spy movie trope: secret messages often show up as microdots. [The Thought Emporium] explores the history of microdots and even made a few, which turned out to be — to quote the video you can see below — “both easier than you might think, and yet also harder in other ways.”
If you want to hide a secret message, you really have two problems. The first is actually encoding the message so only the recipient can read it. However, in many cases, you also want the existence of the message to be secret. After all, if an enemy spy sees you with a folder of encrypted documents, your cover is blown even if they don’t know what the documents say.
Today, steganography techniques let you hide messages in innocent-looking images or data files. However, for many years, microdots were the gold standard for hiding secret messages and clandestine photographs. The microdots are typically no bigger than a millimeter to make them easy to hide in plain sight.
The idea behind microdots is simple. They are essentially tiny pieces of film that require magnification to read. After all, you can take a picture of the beach and shrink it down to a relatively small negative, so why not a document?
The example microdots use ISO 50 film to ensure a fine grain pattern, although microfilm made for the task might have been a better choice. Apparently, real spies used special film that uses aniline dyes to avoid problems with film grain.
However you do it, you need a way to take high-resolution images, put them on film, and then trim the film down, ready to hide. While microdots were put on pigeons as early as 1870, it was 1925 before technology allowed microdots to hold a page in only ten square microns. This was a two-step process, so between the film and the single-step processing, these homemade microdots won’t be that dense.
If all this is too much trouble, there’s always invisible ink. Or use a more modern technique.
🔁 È stata rilasciata la versione 2024.08 di Friendica! feddit.it/post/10190518 Il nuovo post di notizie è su feddit.it/c/fediverso È sta...
È stata rilasciata la versione 2024.08 di Friendica!
feddit.it/post/10190518
Il nuovo post di notizie è su feddit.it/c/fediverso
È stata rilasciata la versione 2024.
Informa Pirata: informazione e notizie
È stata rilasciata la versione 2024.08 di Friendica! https://feddit.it/post/10190518 Il nuovo post di notizie è su feddit.it/c/fediverso È stata rilasciata la versione 2024.Telegram
Il difetto di progettazione ha Microsoft Authenticator che sovrascrive gli account MFA, bloccando gli utenti
csoonline.com/article/3480918/…
Informa Pirata: informazione e notizie
Il difetto di progettazione ha Microsoft Authenticator che sovrascrive gli account MFA, bloccando gli utenti https://www.csoonline.com/article/3480918/design-flaw-has-microsoft-authenticator-overwriting-mfa-accounts-locking-users-out.htmlTelegram
Una bellissima campagna della FSFE a riguardo
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È stata rilasciata la versione 2024.08 di Friendica!
Siamo molto felici di annunciare la disponibilità della nuova versione stabile di Friendica "Yellow Archangel" 2024.08. Oltre a diversi miglioramenti e nuove funzionalità, questa versione contiene diverse correzioni per problemi di sicurezza segnalati da apexrabbit, Devilx86 e ponlayookm – Consigliamo vivamente a tutti gli amministratori di Friendica di aggiornare le proprie installazioni a questa versione stabile.
I punti salienti di Friendica 2024.08 sono
- l'utilizzo delle risorse di sistema e le prestazioni sono state migliorate in varie parti di Friendica,
- aggiunti endpoint di monitoraggio per esempio Zabbix e Grafana,
- aggiunta visualizzazione abbreviata dei link (predefinita 30 caratteri, gli amministratori possono definire la lunghezza nel file di configurazione tramite display_link_length)
Si noti che con questa versione la versione minima di PHP per Friendica è stata aumentata a PHP 7.4.
Per i dettagli, consultare il file CHANGELOG nel repository
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𝔻𝕚𝕖𝕘𝕠 🦝🧑🏻💻🍕 reshared this.
Ferragosto
L'articolo Ferragosto proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Politica interna, europea e internazionale reshared this.
Good morning everyone @Friendica Support
I would like to try to understand why from Friendica I can't connect to the Wordpress blog of @.mau. :friendfeed: already federated with @Matthias Pfefferle plugin, which is instead displayed correctly by Mastodon.
The blog is xmau.com/ while the user who publishes is @Notiziole di .mau.
If I paste the address of this post xmau.com/wp/notiziole/2024/08/…
in the Friendica toolbar, I get an error, while if I paste it on mastodon, I can view the post (here is an example: mastodon.social/@
Furthermore, if I try to search on Friendica for the user @Notiziole di .mau. I can see it, but if I try to follow it, I still get an error.
NB: I also have federation problems with Lemmy and not just with Friendica
Have any of you figured out what the problem might be that prevents Friendica and Lemmy from federating with that blog (but not Mastodon)?
Friendica Support reshared this.
I had no issues with Friendica so far and on loma.ml it everything works smoothly. Maybe it's the redirection of `.well-known/webfinger` that is not supported by Friendica?!?
There was an issue with Lemmy, maybe it is not yet deployed everywhere?
socialhub.activitypub.rocks/t/…
/cc @nutomic
Discourse WordPress Integration
@pfefferle I also had a look at federation between Lemmy and Wordpress. There is a minor fix I have to get in to make comparison of response content-type headers case insensitive (because you send charset=UTF-8 while eg Mastodon has charset=utf-8.SocialHub
Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ likes this.
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@Matthias Pfefferle Thank you for your feedback. At this point I will test from other Friendica instances. I would not want my Poliverso.org instance to have some problems... 😅
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@Tobias I also get the follow button, but if I try to press it the page goes into error
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REPORTAGE. Coloni israeliani alla conquista di Makhrour, presto sorgerà un nuovo insediamento coloniale
@Notizie dall'Italia e dal mondo
I coloni si insediano anche nell’area patrimonio Unesco. Vicino a Battir, la famiglia Kisiya resiste all’occupazione delle sue terre. Ramzi Kisiya. er il governo Netanyahu le costruzioni palestinesi
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Uno dei sintomi più gravi del generale rimbecillimento che pare aver colpito la specie umana da qualche anno è agire senza preoccuparsi minimamente delle conseguenze, legali e non, delle proprie azioni. E poi stupirsene, indignarsene e fare l'offeso.
Ma la Rai non ce l'ha un ufficio legale che ha avvertito Battistini e la sua troupe che entrare sul territorio di uno stato sovrano al seguito di truppe straniere che hanno invaso quel territorio comporta AUTOMATICAMENTE, da parte dello stato invaso, l'avvio di un procedimento giudiziario?
E che non c'entra niente che lo stato in questione sia la Russia cattiva? Sarebbe successo lo stesso se fosse entrata in territorio ucraino al seguito delle truppe russe.
Certo, mi rendo conto che la tentazione di fare la cosplayer di Oriana Fallaci deve essere stata troppo forte per potervi rinunciare, ma appunto bisognerebbe, ogni tanto, pensare alle conseguenze delle proprie azioni. O almeno non cascare dal pero quando ti fanno notare il casino che hai combinato.
WarRoom
Aggiungiamo che l'inviata RAI Battistini suscitò grande ilarità nel 2022, quando si esibì in un servizio del TG1 come “inviata di guerra” a Slaviansk, bardata di tutto punto con elmetto e giubbotto antiproiettile, mentre a pochi metri da lei la gente del posto faceva tranquillamente la fila all’ufficio postale.
Raid aerei israeliani uccidono 9 libanesi. A Gaza altri sfollamenti e bombardamenti a Khan Yunis
@Notizie dall'Italia e dal mondo
I colloqui per il cessate il fuoco riprenderanno nei prossimi giorni. Gli Stati uniti esagerano il loro andamento positivo
L'articolo Raid aerei israeliani uccidono 9 libanesi. A Gaza altri sfollamenti e
Notizie dall'Italia e dal mondo reshared this.
ivdp.it/articoli/italia-sempre…
Più Reaper per l’italia. Il Pentagono autorizza la vendita di droni per 738 milioni di dollari
[quote]In un contesto di crescente domanda di armamenti avanzati, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha recentemente approvato una serie di importanti vendite di armi a nazioni europee alleate, tra cui l’Italia. Questa decisione include l’autorizzazione per la vendita di sei droni Block 5
Le persone diffidano dell'intelligenza artificiale generativa in ambiti in cui può apportare un valore enorme, e si fidano troppo quando la tecnologia non è competente
Un esperimento scientifico, il primo nel suo genere, ha scoperto che le persone diffidano dell'intelligenza artificiale generativa in ambiti in cui può apportare un valore enorme, e si fidano troppo quando la tecnologia non è competente.
- Circa il 90% dei partecipanti ha migliorato le proprie prestazioni quando ha utilizzato GenAI per l'ideazione creativa. Le persone hanno ottenuto risultati migliori quando non hanno tentato di modificare l'output di GPT-4.
- Quando lavoravano alla risoluzione di problemi aziendali, un compito al di fuori delle competenze attuali dello strumento, molti partecipanti hanno preso per oro colato l'output fuorviante di GPT-4. Le loro prestazioni erano peggiori del 23% rispetto a coloro che non utilizzavano affatto lo strumento.
- L'adozione dell'AI generativa è un enorme sforzo di gestione del cambiamento. Il compito del leader è aiutare le persone a usare la nuova tecnologia nel modo giusto, per i compiti giusti e ad adattarsi e regolarsi continuamente di fronte alla frontiera in continua espansione della GenAI.
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Promozione tiro con l'arco
Però quando facciamo promozione a questa bellissima attività sportiva le persone sono curiose e si avvicinano.
A #Schio è attiva la A.S.D. Arcieri del Pasubio, venite a trovarci e a provare qualche freccia.
#TiroConArco #sport #archery
“Grazie Giorgia, stai cambiando l’Italia in meglio”: bufera social per il commento politico di Massimo Boldi
@Politica interna, europea e internazionale
L’attore comico Massimo Boldi è diventato bersaglio di critiche, insulti e commenti ironici sui social media per aver espresso apprezzamento politico nei confronti della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Buon Ferragosto Ben AMATO GIORGIA nostro
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European defense fund, l’urgenza di superare le barriere normative. Scrive Nones
[quote]Sul terreno dell’inadeguatezza del nostro quadro normativo per utilizzare al meglio le nuove iniziative europee e internazionali che possono contribuire a rafforzare le capacità di difesa e sicurezza del nostro Paese, sia sul piano militare che su quello tecnologico e industriale, vi sono, fra le altre,
Beta RR moto bike
La Beta RR è una moto da enduro di alta gamma, conosciuta per le sue prestazioni eccezionali e la versatilità su diversi tipi di terreni. Prodotta dalla storica azienda italiana Beta, la RR è disponibile in diverse cilindrate, da 125cc a 500cc, offrendo una vasta gamma di opzioni per piloti di tutti i livelli.
Questa moto è dotata di un motore a due tempi o quattro tempi, a seconda del modello, che garantisce potenza e reattività in ogni situazione. La sospensione di alta qualità, sviluppata in collaborazione con Kayaba, offre una guida fluida e precisa, mentre il telaio leggero e resistente assicura maneggevolezza e stabilità, anche nelle condizioni più difficili.
La Beta RR è apprezzata non solo per la sua affidabilità e durata, ma anche per l’attenzione ai dettagli e l’elevato livello di personalizzazione possibile. I piloti possono scegliere tra diverse configurazioni e accessori, rendendo la moto perfettamente adatta alle loro esigenze specifiche.
Stefano Galieni*
I Giochi olimpici, che hanno visto proporre, in maniera ancora più netta rispetto al passato, la presenza di atlete e atleti con background migratorio, hanno fatto si che, in questo silenzio agostano, sia tornato nel dibattito politico l’annoso tema della riforma della legge sulla cittadinanza, la stantia 91/1992. Va ricordato che a causa di tale normativa, per divenire cittadine/i italiani occorre risiedere per almeno 10 anni continuativi nel “Belpaese”, avere un reddito, una residenza e non aver subito condanne gravi, anche in primo grado. Trascorsi i fatidici 10 anni si può inoltrare la richiesta che viene analizzata dal ministero dell’Interno anche mediante i suoi organismi territoriali, le prefetture. I tempi di attesa, che già erano lunghi nel 1992, sono più che raddoppiati, passano almeno 4 anni prima di ottenere una risposta che non sempre è positiva. La vita privata del richiedente viene scandagliata in nome della “sicurezza nazionale”. Procedure accelerate e speciali possono essere messe in atto per casi individuali, riguardanti persone che si siano distinte per atti di eroismo o per meriti sportivi. Ma neanche per gli atleti e le atlete la vita è facile. Si debbono avere prestazioni da primato, che fino a quando non si diventa cittadini, non sono neanche riconosciute, prima di poter accedere a tale privilegio.
Per chi nasce in Italia da genitori di cui almeno uno è regolarmente residente, la richiesta della cittadinanza può essere fatta – quanta bontà – dal compimento del diciottesimo anno di età per un solo anno e ovviamente senza mai essersi allontanati dal Paese, dopo è troppo tardi. Potrà sembrare un’inezia ma per una ragazza o un ragazzo minorenne che intenda andare in gita scolastica con i propri compagni, tale diritto è spesso negato. Più di una volta si è tentato di modificare una legge basata sullo ius sanguinis – diritto basato sul sangue – (terminologia scientificamente inesistente), per giungere allo ius soli, diritto del suolo, che lega la cittadinanza al luogo di nascita. Destra e sinistra moderata hanno sempre, di fatto, avversato quest’ultima ipotesi. Già nel 1998 l’allora ministro dell’Interno, poi Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, si spingeva ad utilizzare una forma come “ius soli temperato”, secondo cui, per chi era di origine straniera, non era sufficiente essere nato in Italia per acquisire la cittadinanza. La proposta di legge, varata nel 2015 in tal senso prevedeva che chi era nata/o in Italia ne diveniva immediatamente cittadino a condizione che almeno uno dei due genitori fosse in possesso della carta di soggiorno illimitata. Ma anche il possesso di questo prezioso documento non è svincolato da requisiti: residenza continuativa in Italia negli ultimi 5 anni da comprovare attraverso idonea documentazione; reddito annuo pari o superiore all’importo dell’assegno sociale (attualmente €5.983,00), come da disposizioni vigenti. Tale requisito reddituale dovrà essere attestato mediante certificazione unica (CU) o modello Redditi PF; conoscenza della lingua italiana di livello A2 o titolo di studio conseguito in Italia riconosciuto equivalente, salvo nei casi di protezione internazionale; possesso di un valido permesso di soggiorno; assenza di condanne penali, nei Paesi di residenza o cittadinanza.
Anche questa proposta ultramoderata si è arenata al Senato grazie allo strepitare della destra – c’era chi lanciava allarmi relative a barconi con donne in gravidanza, pronte a salpare per l’agognato titolo – ignavia della dirigenza dell’allora M5S, paura del centro sinistra tanto di perdere consensi quanto di essere sconfitto in aula. Quasi un milione di minori perse questa importante occasione di affrancamento. Oggi riparte la bagarre con 2 ulteriori restrizioni già agitate negli ultimi anni: lo ius scholae, del 2022 che mira a concedere la cittadinanza italiana ai minori stranieri nati in Italia o arrivati entro i 12 anni, dopo aver completato un ciclo scolastico di almeno cinque anni o lo ius culturae, parte di un disegno di legge approvato nel 2015 e arenatosi ben presto che prevedeva la concessione della cittadinanza al completamento di un ciclo scolastico con successo, basandosi sul principio che lo straniero debba dimostrare attivamente la sua volontà di integrazione. Le proposte che si vanno confrontando in questi giorni sono al ribasso per convincere parte delle destre a sostenerle e per non ridare fiato a chi lancia l’allarme della “sostituzione etnica” o dell’invasione. Sono proposte col fiato corto, che non tengono conto di quanto questo Paese, malgrado l’assenza o l’ostilità della politica, sia profondamente cambiato.
Oggi ci sono in Italia oltre 5 milioni di persone che vivono regolarmente sul territorio nazionale e almeno altre 500 mila che, usufruendo di percorsi di regolarizzazione, potrebbero affrancarsi dal ricatto del lavoro nero. Fermo restando che bisognerebbe spiegare, a chi ne parla a sproposito, che la cittadinanza dovrebbe essere un diritto e non una concessione, una lotta vera su questo tema dovrebbe porsi obiettivi più ambiziosi. Nel 2011 partì la raccolta firme per due leggi di iniziativa popolare lanciata dalla Campagna “L’Italia sono anch’io”, di cui anche Rifondazione fece parte insieme a sindacati, mondo dell’associazionismo laico e cattolico, intellettuali e quant’altro. Le proposte che raccolsero complessivamente oltre 200 mila firme, sostenevano hic et nunc due cambiamenti. Il passaggio diretto allo ius soli (se nasci in Italia sei italiana/o almeno che tu poi non decida di rinunciarci, unita al dimezzamento di richiesta e ottenimento della cittadinanza, senza vincoli economici e, richiesta frettolosamente abbandonata, la ratifica del Capitolo C, Art 6 della Convenzione di Strasburgo. L’Italia non ha mai voluto accettare questo Capitolo secondo cui chi risiede in maniera stabile in un Paese deve aver accesso al diritto di voto attivo e passivo alle elezioni amministrative. Se tale ratifica fosse avvenuta anche durante i governi di centro sinistra molto probabilmente i partito che hanno costruito il proprio successo sulla caccia all’immigrato dovrebbero fare i conti, almeno a livello locale, con un elettorato non soltanto autoctono da generazioni e magari alcune vergognose politiche discriminatorie si sarebbero evitate. Si pensi ai territori oggi leghisti o in mano a FdI, in cui il voto di uomini e donne non nati/e in Italia, sarebbe determinante per eleggere un Sindaco.
E se nell’Italia meloniana fosse questo il momento in cui alzare l’asticella e, insieme alle tante e ai tanti uomini e donne che lavorano o studiano qui, che sono parte attiva della società del presente, fosse il giunto il momento di osare di più? Di non accontentarsi del meno peggio in nome di qualche voto in più in Parlamento pagato a caro prezzo? Occorrerebbe che su questo tema si aprisse uno spazio pubblico di riflessione e di costruzione di vertenze. C’è chi ha già lanciato l’idea di un referendum, difficile capire se sia questo lo strumento migliore, ma intanto, far precipitare, nei diversi mondi solidali e di interconnessione, l’idea che possa partire una grande campagna, anche culturale, per riportare le persone a ragionare sull’importanza di una società con diritti garantiti a tutte/i e basata sulla convivenza è un dovere politico. Cittadinanza e diritto di voto trascinano con se a valanga il contrasto alle politiche securitarie e all’abolizione del diritto d’asilo, alla criminalizzazione di chi salva le persone, all’ampliamento di Centri di detenzione, anche fuori dai confini nazionali, destinati a rimpatriare chi non è considerato degno di ricevere protezione. E un contrasto netto infine alla dimensione europea assunta col Patto sulle migrazioni che dovrebbe entrare in vigore nel 2026 e che rende l’intero continente ancor più fortezza in tempi di guerra.
Non si tratta di un tema marginale ma fondamentale per affrontare l’arretratezza di un suprematismo istituzionale che è divenuto anche sub cultura di massa. Un tema in cui non si possono avere posizioni di compromesso, chi le fa proprie è parte del problema, ci si deve schierare con schiettezza e senza alibi, da una parte o dall’altra.
*Responsabile nazionale immigrazione, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
| Rifondazione Comunista
Stefano Galieni* I Giochi olimpici, che hanno visto proporre, in maniera ancora più netta rispetto al passato, la presenza di atlete e atleti con backgroundRifondazione Comunista
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