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Hackaday Supercon 2025 Call For Participation: We Want You!


We’re tremendously excited to be able to announce that the Hackaday Supercon is on for 2025, and will be taking place October 31st through November 2nd in Pasadena, California.

Supercon is about bringing the Hackaday community together to share our great ideas, big and small. So get to brainstorming, because we’d like to hear what you’ve been up to! Like last year, we’ll be featuring both longer and shorter talks, and hope to get a great mix of both first-time presenters and Hackaday luminaries. If you know someone you think should give a talk, point them here.

The Call for Participation form is online now, and you’ve got until July 3rd to get yourself signed up.

Honestly, just the people that Supercon brings together is reason enough to attend, but then you throw in the talks, the badge-hacking, the food, and the miscellaneous shenanigans … it’s an event you really don’t want to miss. And as always, presenters get in for free, get their moment in the sun, and get warm vibes from the Hackaday audience. Get yourself signed up now!

We’ll have more news forthcoming in the next few weeks, including the start of ticket sales, so be sure to keep your eyes on Hackaday.


hackaday.com/2025/05/22/hackad…



Non preoccuparti più delle Password! Chrome ora le cambia prima che tu faccia casino


Gli sviluppatori di Google hanno annunciato una nuova funzionalità nel browser Chrome che consentirà al gestore password integrato di modificare automaticamente le credenziali se sono state compromesse.

“Quando Chrome rileva una password compromessa durante l’accesso, Google Password Manager chiederà automaticamente all’utente di correggerla”, afferma l’azienda. “Chrome può generare una sostituzione efficace sui siti supportati e aggiornare automaticamente la password dell’utente.”

La nuova funzionalità si basa sulle capacità esistenti del gestore delle password, che consente di generare password complesse durante la registrazione e di tenere traccia delle credenziali che compaiono in fughe di dati note. Google spiega che le modifiche automatiche delle password servono a ridurre gli attriti e ad aiutare gli utenti a proteggere i propri account senza dover accedere alle impostazioni o interrompere il proprio lavoro.

I proprietari del sito possono abilitare il supporto per questa funzionalità utilizzando i seguenti metodi:

  • utilizzando autocomplete=”current-password” e autocomplete=”new-password” per attivare il riempimento automatico e salvare;
  • impostando un reindirizzamento da /.well-known/change-password al modulo di modifica della password sul sito.

“Sarebbe molto più semplice se i gestori di password potessero reindirizzare l’utente direttamente a un URL per modificare la password”, affermano gli sviluppatori. — In questo caso, un URL noto per modificare la password tornerà utile. Riservando un URL noto che reindirizza l’utente alla pagina di modifica della password, il sito può facilmente indirizzare gli utenti nel posto giusto.”

L'articolo Non preoccuparti più delle Password! Chrome ora le cambia prima che tu faccia casino proviene da il blog della sicurezza informatica.

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Malware nascosto in oltre 100 popolari estensioni per Chrome: come proteggersi


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
È stata svelata una campagna malware altamente sofisticata che coinvolge oltre 100 estensioni per Google Chrome: apparentemente offrono funzionalità legittime, come strumenti di produttività o assistenti AI, ma celano un secondo volto molto più



Active Directory: cos’è e come mitigare Authentication Server Response Roasting


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
L’Authentication Server Response Roasting è una delle 17 tecniche di hacking abitualmente adottate da chi si occupa di penetration testing infrastrutturale (cyber gang comprese) al fine di compromettere un tipico dominio Active Directory. Ecco



Sicurezza nazionale e IA, il Pentagono aumenta il budget destinato a Palantir

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Il Dipartimento della Difesa statunitense ha annunciato l’intenzione di aumentare nuovamente il limite di spesa di 795 milioni di dollari (rispetto a un tetto di 480 milioni di dollari solo un anno fa) per le licenze software nell’ambito del Maven Smart System di



ACN: ad aprile crescita sostenuta di attacchi DDoS e ransomware


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Aumenti rilevanti degli attacchi DDoS e ransomware sono al centro del report mensile dell’ACN. Ecco cosa emerge dal consueto report dell'Agenzia cyber del mese di aprile 2025
L'articolo ACN: ad aprile crescita sostenuta di attacchi DDoS e ransomware proviene da Cyber



#USA-#Sudafrica, favole e #genocidio


altrenotizie.org/primo-piano/1…


"Matteo Mininni Questa è una testimonianza-riflessione del Mufti d'Ucraina (il capo dei musulmani del Paese) , che da 3 anni combatte i russi al fronte. Tra l'altro, secondo noi LUI dovrebbe essere il tagliagole che aspira al paradiso dei martiri e delle vergini, quelli di fronte invece l'espressione di un popolo "cristiano":
""Questa società è uno sciame di locuste. Il loro scopo è avanzare a qualunque costo, conquistando nuovi territori. Ogni giorno a Vovchansk, si fanno avanti in piccoli gruppi di 3-5 persone, scavalcando i cadaveri di coloro che, ore prima, hanno preso d'assalto la stessa posizione. Senza senso, senza ragione, senza successo: solo per ammucchiare cadaveri presso di noi.
Ciò differisce dagli assalti-tritacarne del maresciallo sovietico Zhukov per il solo fatto che ora attaccano in gruppi più piccoli, non per conquistare chilometri, ma una singola posizione di pochi metri quadrati. Giorno dopo giorno, metodicamente, ondata dopo ondata, se perdono terreno, si ritirano, se qualcuno è rimasto per ritirarsi.
Ma con una persistenza folle. L'individuo si dissolve, diventando parte dello sciame, dove la morte di pochi non viene nemmeno registrata. Non riesco a spiegare perché continuino ad arrivare, pur sapendo che li uccideremo.
La mia formazione filosofica mi impedisce di vedere questa routine con gli occhi di un matematico, limitandomi a notare: meno uno, meno cinque, meno quaranta. La mia formazione filosofica e teologica mi spinge a dare un senso al perché questo Homo erectus condizionato ("uomo eretto", perché non posso definirlo biologicamente Homo sapiens, non scorgendo alcuna razionalità nelle sue azioni) si arrampichi sui cadaveri del suo sciame verso una morte certa, tra rovine che ricordano un paesaggio marziano. Per cosa? Qual è la motivazione? Cosa sperano di ottenere?
Quando ho parlato con i prigionieri di guerra, hanno tutti detto di volere soldi dal regime di Putin per migliorare la propria situazione finanziaria. Nessuno ha menzionato motivazioni ideologiche, fede in valori superiori o un obiettivo ambizioso. Solo prestiti, debiti, mutui, povertà, la necessità di crescere i figli.
Sei venuto a uccidere i nostri figli per crescere i tuoi?
Silenzio. Occhi bassi.
Ma questa è la realtà. Ucciderebbero tranquillamente noi e i nostri bambini, ci rubano le case, dormono nei nostri letti, indossano persino i nostri vestiti. Non lo considerano ripugnante o sbagliato. Le loro autorità hanno dato loro il permesso, quindi va bene. Senza esitazione, indosseranno il tuo vestito e mangeranno dal tuo piatto perché il loro zar e la loro chiesa lo hanno benedetto.
Vengono per prendere e divorare le nostre risorse, per popolare la nostra terra con se stessi. Mentre i leader dello sciame cercano di spiegare perché ci attaccano e ci uccidono, i ranghi inferiori vogliono solo arricchirsi assassinando e saccheggiando.""



Golden Dome, lo scudo spaziale Usa costerà oltre 500 miliardi. Tutti i dettagli

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Donald Trump ha annunciato ufficialmente l’avvio operativo del programma Golden Dome, il nuovo sistema di difesa missilistico progettato per blindare il territorio statunitense da minacce avanzate, ipersoniche e orbitali. Con un investimento iniziale da 25



Cannabis light. Arrestato segretario Radicali per disobbedienza


"Questo pomeriggio il nostro segretario Filippo Blengino, è stato arrestato e condotto in Questura dopo essersi autodenunciato per aver aperto un negozio di cannabis light nella nostra sede. Il decreto Sicurezza ha infatti equiparato la cannabis light, sostanza senza effetti psicotropi, che fino a poche settimane fa si vendeva in diversi negozi e tabacchini, alla cannabis con THC. L'obiettivo della disobbedienza civile del nostro segretario, che ora rischia fino a vent'anni di carcere, è quello di smantellare questa norma liberticida innanzi alla Corte costituzionale. Non ci fermeremo di fronte a norme che stanno lentamente rendendo il nostro Paese una democratura, continuando a mettere a disposizione il nostro corpo e la fedina penale per difendere lo Stato di Diritto". Così Radicali Italiani in una nota ufficiale .
(agenzia Dire)

aduc.it/notizia/cannabis+light…



Invitiamo presidenti, giunte e consigli provinciali di tutta Italia ad aderire alla campagna Stop Rearm Europe e alla manifestazione nazionale del 21 giugno a Roma. È vergognoso che il governo Meloni tagli 1,7 miliardi per la manutenzione di 120.000 chilometri di strade provinciali mentre si aumentano per il 2025 le spese militari di 10 miliardi [...]



Recent leaks reinforce why journalist-source confidentiality needs protecting


When the Trump administration quickly fulfilled our Freedom of Information Act request for a memo belying its own rationales both for mass deporting Venezuelans and for cracking down on leaks to the press, we had plenty of theories about why.

Maybe someone in the FOIA office used our request as an opportunity to blow the whistle. Maybe it was some kind of mistake. But one possibility that never occurred to us was that administration higher-ups somehow thought that the memo made them look good. After all, everyone knows President Donald Trump hires only the “best and most serious people.”

But according to a report in The New York Times, that’s exactly what happened. So who was the poor junior staffer who somehow read a short, straightforward memo wherein intelligence agencies said Venezuela’s government does not control the Tren de Aragua gang, as Trump claims, and took it to mean, well, the complete opposite? The intelligence community had better stop hiring from whatever school gave that kid a degree!

Turns out it wasn’t some kid, though. It was Joe Kent, chief of staff to Director of National Intelligence Tulsi Gabbard. And get this: He’s Trump’s nominee to lead the National Counterterrorism Center. Apparently, after a first memo undermined Trump’s narrative that Venezuelan migrants are actually President Nicolás Maduro’s secret foot soldiers, Kent requested some “rewriting … so this document is not used against the DNI or POTUS.”

The memo released to us was apparently the rewrite — which confirmed the conclusions of the initial memo. It did mention that the FBI believed some Venezuelan government officials might communicate with some members of Tren de Aragua, but no serious legal minds believe that constitutes an invasion that justifies Trump’s invoking of the Alien Enemies Act.

Kent, however, somehow read it (or maybe that’s giving him too much credit) and thought it vindicated the administration. No one else read it that way, including Secretary of State (among other jobs) Marco Rubio. Rubio didn’t even attempt to twist the memo into somehow supporting the administration’s policies — he just said the intelligence community got it wrong.

But the reason Freedom of the Press Foundation (FPF) filed the FOIA in the first place was not to prove whether Maduro has gangbangers on speed dial or whether high-ranking intelligence officials lack intelligence. It was to check whether Attorney General Pam Bondi’s basis for repealing her predecessor’s safeguards against subpoenaing journalists held water.

Bondi, as well as Gabbard, claimed reports from The New York Times and The Washington Post were false when stating that intelligence agencies disbelieved Trump’s claims about Tren de Aragua. The administration, these officials said, needed the ability to investigate the source of the leak, including by subpoenaing journalists, to protect the nation from so-called fake news from the so-called deep state.

The memo, as we’ve written before, confirmed that the Times and Post got it right and the only thing a crackdown on leaks was meant to protect was Trump and his cronies from embarrassment. But the memo has turned into more than that — it’s become Exhibit A on why leaks to the press serve the public interest.

Here’s a non-exhaustive list of news we now know about because of the leaks to the Times and Post, the memo we were able to request as a result of those leaks, and the reporting that followed.

  • Kent, the nominee to lead the National Counterterrorism Center, can’t comprehend basic intelligence reports.
  • Kent demanded intelligence agencies rewrite their findings to save his bosses from embarrassment and, according to the Times, there are emails to prove it (we have filed requests for those, too).
  • There is a major rift between the State Department and the intelligence community about one of the Trump administration’s most significant policies.
  • Gabbard requested Bondi initiate a leak investigation based on lies.
  • Bondi repealed protections for reporters and their sources based on the same lies.
  • The United States mass deported people to a dangerous prison in El Salvador to perform slave labor for a Trump-friendly authoritarian — all based on the same lies.

Virtually every time the government has cracked down on leaks claiming some kind of threat to the homeland, the real threat has been to its own reputation. Usually it takes years to confirm the obvious. It took decades for Nixon officials who once argued that releasing the Pentagon Papers would gravely endanger national security to admit that was nonsense all along. But this time we know the truth almost immediately, thanks to leaks.

Bondi was right about one thing — the leaks undermined the administration’s policies. But she left out that they were policies that needed undermining because they were built on lies — the kinds of lies that the drafters of the Constitution intended journalists to expose when they wrote the First Amendment’s press clause. That’s what the Times, Post, and their sources did, and it’s exactly why journalist-source confidentiality needs protecting.


freedom.press/issues/recent-le…



Tutte le mosse dell’Italia nell’Indo-Pacifico, tra naval diplomacy e accordi industriali

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Durante la Langkawi International Maritime and Aerospace Exhibition (Lima), Fincantieri ed Enra energy solutions hanno firmato un accordo di collaborazione tecnica in favore del programma strategico “15 to 5” per il rafforzamento delle capacità navali operative




Difesa europea, il nodo politico che frena l’integrazione. L’analisi di Caruso

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Nel contesto di crescente instabilità geopolitica, l’Unione europea sta accelerando il processo di rafforzamento della propria architettura di difesa collettiva. Lo scorso 15 maggio, durante la riunione del Comitato militare dell’Ue (Eumc) a livello di capi di Stato



June PPI Meetings


Ahoy Pirates,

Our next PPI board meeting will take place on 03.06.2025 at 14:00 UTC / 16:00 CEST.

Prior to that meeting we will hold a SCENE and SCUBA working groups meeting in the same Jitsi room a week later, 10.06.2025 at 19:00 UTC / 21:00 CEST.

All official PPI proceedings, Board meetings included, are open to the public. Feel free to stop by. We’ll be happy to have you.

Where:jitsi.pirati.cz/PPI-BoardAgenda: etherpad.pp-international.net/…

All of our meetings are posted to our calendar: pp-international.net/calendar/

We look forward to seeing visitors.

Thank you for your support,

The Board of PPI


pp-international.net/2025/05/j…



Un nuovo modello di lavoro: la tavola rotonda del Parlamento Europeo in collaborazione con TPI


@Politica interna, europea e internazionale
Venerdì 23 maggio, alle ore 11,30, presso Esperienza Europa – David Sassoli il Parlamento Europeo, in collaborazione con The Post Internazionale (TPI), organizza la tavola rotonda “Un nuovo modello di lavoro: la direttiva UE per stage di qualità“. Un



Lunedì 26 maggio ore 12, Andiamo verso il Parlamento - Sabato 31 maggio ore 14, Manifestazione nazionale a Roma - Il 26 maggio il Decreto Sicurezza passerà in discussione alla Camera. Dopo la trasformazione del DDL in Decreto, il Governo ha tempo fino al 12 giugno per approvare definitivamente la legge. È questo il poco [...]

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Sulle spallucce degli altri.


Una parte dell'Italia di oggi si regge sulle spallucce di chi non ha a cuore diritti e giustizia.

noblogo.org/transit/sulle-spal…


Sulle spallucce degli altri.


(166)

(S)

Un'espressione letta in un articolo mi ha colpito in modo particolare: “L'omertosa apatia del piccolo trambusto quotidiano.” Felicissima intuizione linguistica che riesce a racchiudere in sé uno dei crismi su cui poggia la fertile e vigorosa baldanza del liberismo nostrano, quello che toglie i diritti ai lavoratori e non solo abolendo leggi, ma riducendo il mondo del lavoro, anche quello operaio (ci sono, ci sono: non fate finta di niente) a mera paccottiglia senza valore, neanche umano.

E' quel sentire assai comune che porta alla coltivazione del famoso orticello, che con la staccionata lascia fuori tutti i ragionamenti non adatti alla crescita del proprio benessere, della propria fetta intoccabile di piccoli e spesso inutili “privilegi”. Che, di solito, si formano sulla cenere dei diritti negati ad altri. Ma stando al di là della staccionata, sono chiacchiericcio confuso. Una brezza leggera.

E' l'oltre, la pigrizia di chi sta con il sedere al caldo (o che pensa di averlo coperto) e che può, tranquillamente, silenziosamente, fregarsene di vertenze durissime e dei dannati che sperano in un esito che restituisca un po’ di fiato. Questo sono i lavoratori dei gioielli da preservare della “cultura” del lavoro, della tradizione più autentica e genuina della laboriosità illuminata della parte sana del Paese. Peccato che, come in ogni famiglia, le magagne ci sono, ed enormi.

(S1)

Questo è un corollario. L'Italia vive su questa “omertosa apatia“: possiamo dire che si regge sulle spallucce, quel gesto del corpo che sta a significare “Che me ne frega?”. Sì, ovviamente sono dalla parte di chi ha problemi, sono sinceramente preoccupato dalla condizione di milioni di concittadini costretti praticamente alla povertà pur lavorando e mi indigno fortemente (come se questo cambiasse qualcosa per qualcuno, ma non mi limito.)

Però, fermi: cinque minuti, in pausa caffè. Stasera apericena e c'è la partita in TV (a pagamento). Nessuno è innocente, in un gioco al massacro che vede soccombere giornalmente centinaia di famiglie: nella cosiddetta “società del benessere”, del “Ci sarà chi se ne preoccupa”, di coloro che sanno cosa devono fare gli altri, ma che personalmente ha le mani legate e lo sguardo basso da partecipazione emotiva spinta e sincera.

In piazza, davanti alle fabbriche, a mandare messaggi forti, mettendoci il corpo, la faccia, la pelle possono scendere sempre gli altri di cui sopra. Bravi, ma senza fare troppo casino, che ci si infastidisce. Ben attenti e ribadire che c'è chi deve risolvere le cose: a modino, con quella pragmatica calma che non dia noia al superiore, che certe discorsi non si fanno. Noi si sta bene, ce lo siamo guadagnato.

In Friulano si direbbe “Lasse stà” (lascia stare). E' la resa incondizionata al complice modus operandi di tutta quella genia imprenditoriale che scrive i “Codici etici” delle aziende e poi chiama la questura, che accorre prontamente, se ritiene che qualche manganellata al posto giusto sia un metodo meno aulico, ma più efficace di far filare le cose nella maniera corretta. Che, guarda caso, è sempre e solo la loro.

Tanto, parliamoci chiaro: sono molti di più quelli cui non frega nulla. E si sa che la maggioranza è ben salda e protetta. Dal 2022 poi...

#Lavoro #Diritti #Italia #Opinioni

Mastodon: @alda7069@mastodon.unoTelegram: t.me/transitblogFriendica: @danmatt@poliverso.orgBio Site (tutto in un posto solo, diamine): bio.site/danielemattioli

Gli scritti sono tutelati da “Creative Commons” (qui)

Tutte le opinioni qui riportate sono da considerarsi personali. Per eventuali problemi riscontrati con i testi, si prega di scrivere a: corubomatt@gmail.com




oggi su RadioTre Fahrenheit: dialogo sul numero de "La scuola delle cose" dedicato alle scritture di ricerca, sperimentali, complesse


oggi, alle 17:30, Rai RadioTre Fahrenheit: dialogo su "La scuola delle cose" (Lyceum/Mudima) n. 19 - SCRITTURA DI RICERCA
slowforward.net/2025/05/22/22m…


“la scuola delle cose” oggi pomeriggio su fahrenheit / rai radiotre


RaiTre Fahrenheit
Oggi pomeriggio, su Fahrenheit, Rai RadioTre, alle ore 17:20 circa, dialogo con Tommaso Giartosio sul nuovo numero (aprile 2025) del tabloid “La scuola delle cose“ (Lyceum), dedicato alla SCRITTURA DI RICERCA.

*
Per ascoltare (h. 17:20):
https://www.raiplaysound.it/programmi/fahrenheit

La scuola delle cose, n. 19, aprile 2025, SCRITTURA DI RICERCA (pubbl. Mudima / Lyceum)
cliccare per ingrandire

L’espressione “scrittura di ricerca” è in azione da diversi decenni, e di certo si perde già nelle profondità del Novecento. Tuttavia, dagli anni 2003-2009 (ovvero fra l’esplosione dei blog letterari e l’uscita del libro collettivo Prosa in prosa – edito da Le Lettere; ora da Tic edizioni) e fino a oggi, il numero di materiali sperimentali e saggi sugli stessi è decisamente cresciuto. Ha dunque senso ed è forse addirittura indispensabile iniziare a fare il punto della situazione. Un primo tentativo – insieme sintetico e corposo – è rappresentato da questo numero de «La scuola delle cose», appena uscito grazie alla Fondazione Mudima, all’associazione Lyceum e alla partecipazione dell’Associazione dipoesia. Il tabloid raccoglie otto scritti di altrettanti studiosi e studiose, intorno alla ricerca letteraria e alle scritture complesse. Firmano gli interventi Luigi Ballerini, Gian Luca Picconi, Massimiliano Manganelli, Luigi Magno, Chiara Portesine, Renata Morresi, Chiara Serani, Daniele Poletti.

Info:
Fondazione Mudima <info@mudima.net>

Fondazione Mudima:
mudima.net/

La scuola delle cose:
https://www.facebook.com/Lyceumscuoladellecose

Qui un caotico video:
instagram.com/marco.giovenale/…

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OpenAI con io Products minaccia Apple?

L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
OpenAI acquisterà io Products, la startup dell'ex super designer di Apple Jony Ive. Sam Altman assicura che il loro primo prodotto non farà sparire lo smartphone eppure c'è chi vede questa nuova avventura come "un cattivo presagio" per il produttore di

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STUPEFACENTI DALL'ALBANIA ALL'ITALIA. Tra le fonti di prova le chat criptate della piattaforma SKYECC



Le autorità in Italia e in Albania hanno inferto un duro colpo a tre gruppi di criminalità organizzata legati nel traffico di droga su larga scala e nel riciclaggio di denaro. Durante una giornata di azione congiunta, i mandati di arresto sono stati emessi contro 52 sospetti, compresi gli individui che si ritiene siano ai massimi livelli nelle gerarchie dei gruppi. Eurojust ha sostenuto la cooperazione tra le autorità italiane e albanesi creando un team di indagine congiunto (JIT/SIC Squadra Investigativa Comune). Durante il giorno dell'azione, le autorità di entrambi i paesi hanno sequestrato attività per un valore di almeno diversi milioni di euro, Compresi appartamenti e aziende, nonché vari veicoli di lusso. Sono state anche sequestrate grandi quantità di denaro e quantità di cocaina ed eroina.

Le reti criminali erano coinvolte nei pagamenti, spesso in contanti, di quasi 5 milioni di euro e il traffico di almeno 1 800 chili di cocaina ed eroina.
La Direzione Investigativa Antimafia di Bari e le Autorità Albanesi, con l’ausilio di Interpol, dell’Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza di Tirana e della Polizia Albanese, nell’ambito di una Squadra Investigativa Comune, hanno eseguito, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e la Procura Speciale Anticorruzione e Criminalità Organizzata di Tirana, con il Coordinamento di Eurojust (L’Aja) e della Direzione Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo di Roma, due ordinanze di custodia cautelare, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari di Bari e dal Giudice presso il Tribunale Speciale di Primo Grado Anticorruzione e Criminalità Organizzata di Tirana nei confronti, complessivamente, di 52 persone responsabili a vario titolo, di traffico internazionale di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, riciclaggio e abuso d’ufficio.

I provvedimenti cautelari, emessi nell’ambito dell’Operazione URA a fronte delle indagini effettuate dalla DIA di Bari tra settembre 2021 e giugno 2022, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati, albanesi ed italiani, appartenenti in Italia a due associazioni criminali – riconosciute tali dal G.I.P. di Bari – stanziate nello stesso capoluogo pugliese (accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) nonché, in Albania, facenti parte di un potente gruppo criminale organizzato – riconosciuto tale dal Giudice di Tirana – stanziato a Durazzo.
La DIA, relativamente agli ingenti quantitativi di eroina e cocaina movimentati, a decorrere dal 2016, tra i Balcani, il Nord Europa, il Sud America e la Puglia, ha documentato l’esistenza di una comunanza d’interessi tra il gruppo criminale in Albania, deputato – a livello transnazionale – alla commercializzazione ed al trasferimento dello stupefacente, e le due associazioni criminali operanti a Bari le quali, a loro volta, effettuate le operazioni di “taglio” e confezionamento in panetti, rifornivano all’ingrosso le organizzazioni baresi, brindisine e leccesi interessate a ricevere l’eroina e la cocaina – di qualità – proveniente rispettivamente dalla Turchia e dall’America Latina.

Le complesse indagini, effettuate con intercettazioni telefoniche, ambientali, video-riprese e servizi di osservazione, pedinamento e controllo, avvalorate dall’estrapolazione e dall’analisi delle chat criptate acquisite dalla piattaforma SKYECC, nonché dalle dichiarazioni di tre collaboratori di giustizia (di cui ne è stata accertata la credibilità e l’attendibilità), hanno permesso, tra l’altro, di documentare, in relazione alla sostanza stupefacente inviata a Bari principalmente dall’Albania e dal Nord Europa, innumerevoli rifornimenti (255 chili di eroina “pura” e cocaina “pura”) effettuati tramite corrieri internazionali. Nel medesimo contesto è stato ricostruito un “flusso” ininterrotto di denaro contante dalla Puglia all’Albania, a pagamento dello stupefacente commercializzato all’“ingrosso”, avvenuto tramite autisti di autobus di linea internazionali, le cui illegali transazioni, per un importo complessivo di 4,5 milioni di euro, hanno consentito alle Autorità Albanesi di contestare il reato di riciclaggio.
In tale ambito sono stati inoltre ricostruite: diverse consegne di denaro contante a pagamento della droga, avvenute a Bari, per importi superiori anche a mezzo milione di euro; il trasferimento di oltre 500 mila dollari dall’Albania all’America Latina, versati quale anticipo per l’acquisto di una partita di 500 chili di cocaina spedita da Guayaquil (Ecuador); episodi di abuso d’ufficio verificatisi in territorio albanese.
I riscontri utilizzati per dimostrare l’operatività delle tre associazioni criminali transnazionali hanno riguardato un precedente sequestro di 3 milioni di euro in denaro contante a Durazzo (Albania) nonché i sequestri di stupefacente effettuati, in circostanze diverse: di oltre 30 chili di eroina ed alcuni “laboratori artigianali” adibiti, a Bari e provincia, al taglio e confezionamento della droga in panetti; di 2 tonnellate di cocaina al porto di Rotterdam (Olanda); di 932 chili di cocaina al porto di Gioia Tauro (Reggio Calabria); di 400 chili di Hashish a Noicattaro (Bari).
Novità di questa indagine è rappresentata dall’utilizzo, tra le fonti di prova, delle chat criptate della piattaforma SKYECC, acquisite con Ordini Europei d’Indagine presso il Tribunale di Parigi. I messaggi, una volta decodificati dagli investigatori della Dia di Bari e condivisi con gli Ufficiali della S.P.A.K. di Tirana, sono stati minuziosamente analizzati e incrociati con le altre risultanze d’indagine, consentendo le contestazioni di reato sia alla D.D.A. di Bari che all’Autorità Giudiziaria albanese.
Il G.I.P. del Tribunale di Bari, dott. Francesco Vittorio Rinaldi, accogliendo le risultanze investigative della locale DDA, (allo stato, fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa) ha riconosciuto il “salto di qualità”, soprattutto dal punto di vista dell’utilizzo di strumenti tecnologici all’avanguardia, il “know-how” e la “capacità imprenditoriale” dei narcotrafficanti albanesi, capaci di gestire vere e proprie “holding criminali” ed in grado di rifornire gruppi mafiosi egemoni nella città di Bari.
I provvedimenti restrittivi emessi dal Giudice presso il Tribunale di Tirana hanno riguardato, tra gli altri, i vertici di una potente famiglia egemone nella città di Durazzo, un Comandante e un Agente della Polizia albanese, un Avvocato e 6 autisti di autobus di linea internazionale.
Le misure cautelari patrimoniali, (allo stato, salvo ulteriore verifica successiva nella fase decisoria con il contraddittorio con la difesa), hanno riguardato in Italia il sequestro preventivo funzionale alla confisca di beni mobili ed immobili tra i quali 9 appartamenti, 4 Società, 7 conti correnti e 3 autovetture e, in Albania, il sequestro di diversi immobili, 2 Società di costruzioni, 4 ristoranti di lusso, 1 Agenzia Immobiliare, 1 rete Televisiva, il cui valore complessivo è stimato in diversi milioni di euro.

L’esecuzione dell’operazione internazionale è stata resa possibile grazie alla Squadra Investigativa Comune, strumento di cooperazione giudiziaria istituito tra la D.D.A. di Bari, la S.P.A.K. di Tirana ed Eurojust (Organismo che sostiene la cooperazione giudiziaria nella lotta contro le forme gravi di criminalità transnazionale), che ha consentito al personale della DIA di Bari ed alle Autorità Albanesi di effettuare approfondimenti investigativi congiunti, avvalendosi del fondamentale ruolo di coordinamento assicurato dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo.
L’operazione si incardina nel più ampio progetto investigativo della DDA di Bari e della SPAK di Tirana volto a contrastare l’incessante traffico internazionale di cocaina ed eroina, gestito dalle organizzazioni criminali albanesi. In tale contesto, in esito alle precedenti operazioni “Shefi”, “Kulmi” e “Shpirti”, tra il 2018 e il 2021 la DIA di Bari ha già dato esecuzione complessivamente a 118 misure cautelari, al sequestro di beni mobili ed immobili per diversi milioni di euro e al rinvenimento di oltre sei tonnellate di droga tra marijuana, cocaina e hashish, permettendo, nei vari gradi di giudizio, di comminare pene, per ciascun imputato, fino a 20 anni di reclusione.
L'operazione è stata eseguita su richiesta e da:
Italia: Ufficio della pubblica procuratore Bari - Direzione anti-Mafia distrettuale; Direzione Investigativa Antimafia di Bari, con il sostegno dell'ufficio dell'esperto di sicurezza presso l'ambasciata italiana di Tirana Albania: speciale procuratore anticorruzione e procura del crimine organizzato (SPAK) di Tirana; Polizia albanese

#eurojust #jit #sic #SKYECC #ura #DIA #SPAK

@Attualità



Tanto debito, poca crescita. L’Italia ancora preda del disastro Superbonus

@Politica interna, europea e internazionale

L’Italia e l’Europa hanno smesso di crescere. Un dato noto, ribadito dalle nuove stime di primavera della Commissione europea, che ha ritoccato a ribasso le previsioni per l’eurozona dell’anno in corso, dall’1,3% di novembre all’attuale 0,9%. Riviste in



Pavel Nilin – Crudeltà
freezonemagazine.com/news/pave…
In libreria dal 29 Maggio 2025 readerforblind pubblica Crudeltà, il romanzo più celebre di Pavel Nilin, autore e giornalista sovietico che per anni lavorò come funzionario di polizia nelle regioni più remote della Siberia. Scritto nel 1956 durante il disgelo kruscioviano e ambientato nei primi anni dopo la rivoluzione russa, Crudeltà è un poliziesco […]
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In libreria dal


Chi ha vinto tra India e Pakistan? Gli aerei da combattimento cinesi


@Notizie dall'Italia e dal mondo
I caccia di fabbricazione cinese hanno rubato la scena, quelli francesi hanno perso. Sullo sfondo ci sono i nazionalismi di India e Pakistan sfruttati da altre potenze
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se un cecchino demmerda sfiora un console, "tensione israele-italia", "convocato l'ambasciatore israeliano", indignazione & sorpresa.
se l'esercito demmerda di quel cecchino rade al suolo un paese e ammazza più di 50mila civili in maggioranza donne e bambini, si accoglie il primo ministro genocida con baci abbracci e alleanze.
l'importante è che non sia il tuo culo ad essere in pericolo.
not in my backyard.

#notinmybackyard #Gaza #Palestina #esercito #console #izrahell



La Corte suprema israeliana ha detto che il licenziamento del capo dei servizi segreti da parte del governo è stato illegale


Immagino che adesso anche la Corte Suprema israeliana riceverà accuse di antisemitismo.

Comunque:

Per la Corte il licenziamento è illecito sia perché il governo non si era rivolto all’organo competente per la rimozione del capo dello Shin Bet, sia per il conflitto di interessi di Netanyahu, visto che a essere indagati erano suoi collaboratori.

Bar comunque si dimetterà il 15 giugno, come ha annunciato ad aprile citando le proprie responsabilità negli attacchi del 7 ottobre 2023 di Hamas contro Israele.

ilpost.it/2025/05/21/corte-sup…



Digitale Souveränität: Amazon will Cloud-Verträge in der Schweiz geheim halten


netzpolitik.org/2025/digitale-…



trump: il liberatore degli oppressi: i bianchi. ma chi ci crede? fosse mai fregato qualcosa a trump degli oppressi...


😂😂😂


Israele annuncia nuovo vertice tra Netanyahu e Satana


GERUSALEMME – È sempre più stretto il rapporto di fraterna amicizia tra il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il Principe delle tenebre Satana. La loro più che trentennale collaborazione troverà nuovo slancio in un vertice annunciato dal governo di Gerusalemme che si terrà a fine mese nella capitale ebraica. Secondo fonti istituzionali i temi in […]

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che ci fosse in collegamento o qualcosa da nascondere per il fatto che non fosse in territori israeliano ma nella zona palestinese occupata? i militari non dovrebbero neppure essere li, sono abusivi. se sono li teoricamente dovrebbero esserci per difendere i palestinesi. ma io dubito.





#Trump e il saccheggio del welfare


altrenotizie.org/primo-piano/1…


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L' ombelico del mondo.


Una riflessione sull'autoreferenzialità con cui invadiamo i social media.

noblogo.org/transit/l-ombelico…


L' ombelico del mondo.


(165)

(ODM)

Guardarsi l’ombelico, sui #socialmedia è diventata una delle dinamiche comunicative più evidenti e problematiche del nostro tempo. Si manifesta come una continua conferma del proprio punto di vista all’interno di comunità digitali omogenee, dove gli utenti si confrontano quasi esclusivamente con contenuti che rispecchiano le loro convinzioni. Questo fenomeno crea un effetto di “eco chamber” (camera dell’eco), termine coniato per descrivere gli ambienti chiusi in cui le opinioni vengono amplificate e rafforzate dal continuo rimando tra soggetti che condividono idee simili.

La dinamica ha conseguenze profonde sulla qualità del dibattito pubblico, in particolare su temi complessi e controversi come la politica, l’ambiente, i diritti civili o la scienza. L’autoreferenzialità riduce la possibilità di confronto, impedisce l’incontro con punti di vista differenti e genera una polarizzazione che ostacola l’approfondimento. I social media, in teoria, dovrebbero essere strumenti potenti per la condivisione della conoscenza e la promozione del dialogo, ma nella pratica spesso si trasformano in spazi di conferma identitaria, dove l’obiettivo principale è ottenere consenso e visibilità piuttosto che interrogarsi, dubitare o cambiare opinione.

(ODM2)

Secondo Eli Pariser, autore del saggio “The Filter Bubble: What the Internet Is Hiding from You” (2021), gli algoritmi che regolano le piattaforme digitali personalizzano i contenuti che vediamo in base ai nostri comportamenti precedenti. Questo porta a una selezione automatica delle informazioni che rafforza la nostra visione del mondo e riduce l’esposizione a fonti alternative o critiche. E’ una bolla filtrante, dove ogni contenuto che entra è già stato pre-selezionato per piacere, non per stimolare il pensiero critico.

Il problema, dunque, non è solo sociale o culturale, ma anche strutturale: le stesse piattaforme sono progettate per massimizzare il tempo di permanenza degli utenti, non per favorire il confronto aperto. In questo contesto, l’autoreferenzialità diventa una forma di autodifesa e, al tempo stesso, di auto-promozione. Gli utenti non cercano un dialogo autentico, ma piuttosto la legittimazione della propria identità e delle proprie idee. Questo spiega perché spesso gli argomenti più seri vengano affrontati con superficialità o, peggio, strumentalizzati per ottenere like e approvazione.

Un altro contributo utile alla riflessione è quello di Sherry Turkle, psicologa e sociologa del MIT, nel suo libro “Reclaiming Conversation: The Power of Talk in a Digital Age” (2015). Turkle sostiene che la comunicazione mediata da schermo impoverisce la qualità del dialogo e porta a evitare i confronti più complessi, quelli che richiedono tempo, empatia e disponibilità all’ascolto.

Essere autoreferenziali rappresenta una piccola sfida per la democrazia e per la crescita culturale collettiva. Per andare oltre, è necessario sviluppare una nuova alfabetizzazione digitale, che insegni non solo a usare le piattaforme, ma anche a riconoscere i propri bias, a cercare attivamente il dissenso e ad apprezzare la complessità. Solo così i social potranno diventare davvero strumenti di apertura e non semplici specchi narcisistici.

E dato che tutti, prima o poi, ce la suoniamo solo per sentirci bene, più benvoluti, più apprezzati forse è il momento per cambiare musica.

#Blog #SocialMedia #Opinioni #Società

Mastodon: @alda7069@mastodon.unoTelegram: t.me/transitblogFriendica: @danmatt@poliverso.orgBio Site (tutto in un posto solo, diamine): bio.site/danielemattioli

Gli scritti sono tutelati da “Creative Commons” (qui)

Tutte le opinioni qui riportate sono da considerarsi personali. Per eventuali problemi riscontrati con i testi, si prega di scrivere a: corubomatt@gmail.com




Spari contro delegazione con vice console italiano a Jenin: Israele non vuole testimoni


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Durante una visita diplomatica organizzata dall’Autorità Palestinese, i soldati israeliani aprono il fuoco per allontanare il gruppo. Tajani convoca l'ambasciatore israeliano in Italia
L'articolo Spari contro delegazione con vice