ARTO: la piattaforma italiana che rivoluziona l’arte con la blockchain e NFT certificati
Nel 2024 avevamo raccontato ARTO come un’intuizione coraggiosa: un progetto che univa arte e blockchain con l’obiettivo di ridurre le frodi nel mercato artistico e di aprire a un nuovo modo di intendere la creatività.
Oggi, a distanza di mesi, quell’intuizione si è trasformata in una piattaforma concreta, già online pronta a raccogliere la sfida di rendere l’arte più sicura, trasparente e accessibile.
Una rete di innovazione e cultura
ARTO non è nato dal nulla: dietro questa visione ci sono tre realtà italiane che da anni lavorano su ricerca, innovazione e cultura.IAD S.r.l., capofila del progetto (cofinanziato dall’Unione Europea Programma PR FESR Regione Lazio 2021- 2027 Avviso pubblico Riposizionamento competitivo RSI Ambito 4 industrie creative e digitali e patrimonio culturale e tecnologie della cultura – Approv. dalla Regione Lazio con Det. n. G14831 del 09/11/2023 – CUP F89J23000910007 e con COR 16161824 – 1661828 – 16161827), ha guidato il percorso insieme a Ulteriora S.r.l. e Mirart Point S.r.l., con il sostegno della Regione Lazio.
(Scopri di più sul sito à artetoken.it/)
Un ecosistema per l’arte digitale
È grazie a questa alleanza che ARTO è diventato molto più di un’idea: oggi è una piattaforma attiva, online, capace di accogliere opere, trasformarle in NFT certificati e proporle in asta in un contesto sicuro, trasparente e scalabile.
Oltre il marketplace: una nuova esperienza culturale
ARTO non è solo un marketplace di NFT. È un ecosistema culturale e tecnologico che ha saputo intrecciare linguaggi diversi in un’unica architettura: l’espressione artistica, le aste digitali, la tracciabilità immutabile della blockchain.
Gli artisti possono caricare le proprie opere, digitalizzarle e trasformarle in certificati unici, mentre il pubblico e i collezionisti possono finalmente vivere un’esperienza libera da intermediazioni opache, basata sulla sicurezza e sulla trasparenza.
Le aste come motore del cambiamento
Il cuore pulsante della piattaforma sono le aste. Non parliamo di aste tradizionali, ma di eventi digitali costruiti su smart contract che garantiscono regole certe e risultati inviolabili. Ogni opera che entra in ARTO trova un palcoscenico dove il suo valore non è stabilito a tavolino, ma riconosciuto da chi partecipa, in un meccanismo che restituisce dignità e autenticità al processo creativo. In questo modo, il mercato dell’arte smette di essere un territorio riservato a pochi e si apre a una comunità più ampia, inclusiva e consapevole.
Una piattaforma aperta e partecipativa
La piattaforma è oggi viva e consultabile. Aspetta soltanto gli artisti pronti a mettersi in gioco, a caricare le loro opere, a dare al mondo nuovi sguardi e nuove possibilità. ARTO non nasce solo per creare opportunità economiche, ma per portare l’arte fuori dai recinti elitari e trasformarla in esperienza culturale diffusa, accessibile a tutti.
Emergenza Arte: creatività come cura
Dentro questo impianto trova spazio anche una delle sfide più ambiziose: il progetto “Emergenza Arte”. L’obiettivo è portare l’arte nei reparti pediatrici come strumento di cura, offrendo ai bambini un linguaggio con cui raccontare paure e desideri. Non è ancora una sperimentazione attiva, ma una direzione precisa e dichiarata: sono stati definiti protocolli e strumenti, e la volontà è quella di trasformare questa idea in realtà, convinti che potrà dare un contributo enorme ai piccoli pazienti e alle loro famiglie. ARTO ha già le basi tecnologiche e organizzative per custodire quelle esperienze e trasformarle in NFT unici, che diventerebbero memorie eterne di resilienza e creatività.
Tecnologia al servizio della fiducia
Il percorso compiuto fin qui è stato tutt’altro che semplice. Creare una piattaforma che unisse sicurezza, user experience e tracciabilità ha richiesto mesi di lavoro, test e validazioni. Le componenti tecnologiche più delicate, come gli smart contract per le aste, sono state sviluppate e messe alla prova con rigore. Il risultato è un’infrastruttura robusta, pronta a scalare, in grado di affrontare le sfide di un mercato che sempre più chiede trasparenza e affidabilità.
Le persone dietro il progetto
Questo lavoro è stato possibile grazie anche alle competenze delle persone coinvolte. Tra i protagonisti ci sono Daniele Fiungo, responsabile dell’area Ricerca e Sviluppo di IAD, e Flaviano Cardone, coordinatore tecnico-scientifico del progetto. Entrambi hanno guidato lo sviluppo e la definizione dei processi chiave di ARTO, unendo visione e pragmatismo. E a conferma del loro impegno verso la sicurezza e la qualità, hanno conseguito di recente la certificazione Cyber Threat Intelligence Professional (CTIP) rilasciata da Red Hot Cyber Academy. Un segno di come in ARTO la tecnologia non sia mai separata dal tema della sicurezza, ma al contrario ne rappresenti la spina dorsale.
Il debutto ufficiale: ottobre 2025, Arte Parma Fair
Il futuro è già scritto nel calendario: ottobre 2025, Arte Parma Fair. Qui ARTO avrà il suo debutto ufficiale davanti al grande pubblico, con uno stand pensato per stupire e coinvolgere. Ci saranno NFT visibili in realtà aumentata, aste live, installazioni multimediali e persino un omaggio speciale al maestro Arnaldo Pomodoro, reinterpretato con linguaggi digitali per intrecciare memoria e innovazione. Sarà il momento per mostrare che ARTO non è più un esperimento, ma un modello che può fare scuola, pronto a replicarsi e a crescere.
ARTO: un ponte tra tecnologia e umanità
Oggi ARTO rappresenta un punto di incontro tra digitale e cultura, tra tecnologia e umanità. È la prova che la blockchain non serve solo alla finanza, ma può generare valore reale per artisti, collezionisti e comunità. È un progetto che guarda avanti, con l’ambizione di connettere mondi che spesso restano separati: il mercato dell’arte, le pratiche terapeutiche, la dimensione sociale.
Perché l’arte, se accompagnata da strumenti giusti, può diventare molto più di un segno su una tela. Può trasformarsi in esperienza collettiva, in memoria condivisa, in valore che resta. ARTO è già questo: un modello concreto che nasce dall’innovazione e dalla ricerca, e che oggi è pronto a dare voce a chiunque voglia farsi ascoltare.
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LockBit 5.0: segnali concreti di una possibile rinascita?
Il panorama del ransomware continua a essere caratterizzato da dinamiche di adattamento e resilienza. Anche quando un’operazione internazionale sembra decretare la fine di un gruppo criminale, l’esperienza ci mostra che la scomparsa è spesso solo temporanea.
È questo il caso di LockBit, una delle gang più prolifiche e strutturate dell’ultimo quinquennio, la cui parabola sembrava essersi chiusa con l’operazione Cronos del febbraio 2024. Oggi, tuttavia, nuove evidenze provenienti dal dark web stanno alimentando l’ipotesi di un ritorno sotto una nuova veste: LockBit 5.0.
LockBit: dal dominio incontrastato al declino apparente
LockBit ha rappresentato negli anni un modello di riferimento per l’ecosistema criminale, grazie al suo approccio Ransomware-as-a-Service (RaaS), alla struttura capillare di affiliati e a una costante innovazione nelle tecniche di cifratura e propagazione. L’introduzione dei data leak site (DLS) come strumento di pressione ha reso LockBit una vera e propria icona del cybercrime.
Con l’operazione Cronos, culminata nel sequestro di numerose infrastrutture e nella compromissione dei pannelli affiliati, il gruppo sembrava destinato a un declino definitivo. Tuttavia, come già analizzato nel precedente articolo, tracce residue di attività e segnali sparsi sul dark web lasciavano presagire una possibile riorganizzazione.
L’emergere di LockBit 5.0
Nelle ultime ore è emersa un’immagine che sembra confermare questa ipotesi: una schermata di autenticazione relativa a un nuovo DLS legato al brand LockBit. A differenza dei portali tradizionali, liberamente consultabili per massimizzare l’effetto coercitivo sulle vittime, questa nuova infrastruttura richiede l’inserimento di una chiave privata per poter accedere ai contenuti.
Questa scelta introduce elementi di novità e apre a scenari interpretativi differenti:
- un tentativo di aumentare la segretezza operativa, riducendo l’esposizione verso ricercatori e forze dell’ordine;
- una logica di selezione degli interlocutori, limitando l’accesso a partner fidati o affiliati;
- oppure un esperimento di rebranding, utile a testare nuove modalità di gestione dei dati esfiltrati.
Un ecosistema in evoluzione: AI e automazione
La ricomparsa di LockBit deve essere letta nel contesto di un’evoluzione più ampia. Diversi gruppi ransomware stanno infatti sperimentando nuove tecniche di attacco, integrando automazione, moduli di evasione avanzata e strategie di doppia estorsione più aggressive.
In questo quadro, il dibattito sull’impiego dell’intelligenza artificiale come fattore dirompente è sempre più centrale. Come sottolineato anche nel post di Anastasia Sentsova, la possibilità che in futuro si affermino campagne di AI-orchestrated ransomware apre a scenari in cui targeting, movimento laterale e negoziazione potrebbero essere ottimizzati in tempo reale. In questo senso, la potenziale rinascita di LockBit 5.0 potrebbe segnare l’inizio di una nuova fase sperimentale.
Conclusioni
La schermata di login trapelata dal nuovo DLS, con la richiesta di una chiave privata, non rappresenta soltanto un dettaglio tecnico, ma un indizio capace di alimentare una serie di domande aperte:
- chi gestisce realmente questa infrastruttura?
- è davvero LockBit a orchestrare la riapparizione, o un nuovo attore che sfrutta il brand?
- quale sarà la prossima evoluzione nel modello di estorsione e pubblicazione dei dati?
Al momento, non vi sono risposte definitive. Tuttavia, un elemento è certo: il vuoto lasciato da LockBit nel panorama del ransomware è troppo grande perché rimanga tale a lungo. Se LockBit 5.0 dovesse confermarsi come realtà, il settore potrebbe trovarsi di fronte a un nuovo punto di svolta, con impatti significativi su tattiche, tecniche e procedure del cybercrime internazionale.
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The 555 as You’ve Never Seen It: In Textile!
The Diné (aka Navajo) people have been using their weaving as trade goods at least since European contact, and probably long before. They’ve never shied from adopting innovation: churro sheep from the Spanish in the 17th century, aniline dies in the 19th, and in the 20th and 21st… integrated circuits? At least one Navajo Weaver, [Marilou Schultz] thinks they’re a good match for the traditional geometric forms. Her latest creation is a woven depiction of the venerable 555 timer.“Popular Chip” by Marilou Schultz. Photo courtesy of First American Art Magazine, via righto.com
This isn’t the first time [Marilou] has turned an IC into a Navajo rug; she’s been weaving chip rugs since 1994– including a Pentium rug commissioned by Intel that hangs in USA’s National Gallery of Art–but it’s somehow flown below the Hackaday radar until now. The closest thing we’ve seen on these pages was a beaded bracelet embedding a QR code, inspired by traditional Native American forms.
That’s why we’re so thankful to [VivCocoa] for the tip. It’s a wild and wonderful world out there, and we can’t cover all of it without you. Are there any other fusions of tradition and high-tech we’ve been missing out on? Send us a tip.
FLOSS Weekly Episode 846: Mastering Embedded Linux Programming
This week Jonathan and Dan chat with Frank Vasquez and Chris Simmonds about Embedded Linux, and the 4th edition of the Mastering Embedded Linux Programming book. How has this space changed in the last 20 years, and what’s the latest in Embedded Linux?
- Mastering Embedded Linux Development on Amazon
- 2net.co.uk/
- The Linux Plumbers Conference Call For Proposals page
- AOSP and AAOS meetup on Wednesday 17 September
- aosp-devs.org/
youtube.com/embed/6JKmZAQMgh0?…
Did you know you can watch the live recording of the show right on our YouTube Channel? Have someone you’d like us to interview? Let us know, or contact the guest and have them contact us! Take a look at the schedule here.
play.libsyn.com/embed/episode/…
Direct Download in DRM-free MP3.
If you’d rather read along, here’s the transcript for this week’s episode.
Places to follow the FLOSS Weekly Podcast:
Theme music: “Newer Wave” Kevin MacLeod (incompetech.com)
Licensed under Creative Commons: By Attribution 4.0 License
hackaday.com/2025/09/10/floss-…
“We had promised that gravitational waves would open a new window into the universe, and that has materialized,” one researcher said.”#TheAbstract
Perugia per Laura: la città rende omaggio a Laura Santi
Si terrà martedì 16 settembre alle 17.30 alla Sala dei Notari Perugia per Laura, una commemorazione in memoria di Laura Santi. A volere fortemente questo evento era stata la stessa giornalista, morta il 21 luglio scorso, dopo aver ricevuto il via libera dalla Asl Umbria 1 per il suicidio assistito. Il suo è stato il primo nella regione Umbria.
Seguendo le sue indicazioni, il marito, Stefano Massoli, insieme alla sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi e al Comune di Perugia, organizzano la cerimonia a cui prenderanno parte rappresentanti delle istituzioni comunali e regionali, esponenti dell’Associazione Luca Coscioni – che ha supportato in modo fondamentale la battaglia portata avanti dalla giornalista malata di sclerosi multipla progressiva – e alcune persone che hanno affiancato Laura Santi nel suo ultimo tratto di vita.
Intento dichiarato della commemorazione è quello di rendere omaggio a una cittadina perugina che ha affrontato la sua malattia con dignità e coraggio, lottando per il riconoscimento di un diritto civile e offrire un’occasione per promuovere un dibattito costruttivo, informare la cittadinanza e sensibilizzare l’opinione pubblica su queste tematiche. Sarà anche un momento per condividere ricordi personali di chi è stato vicino a Laura e raccontare, una volta ancora, chi era la giornalista. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.
L'articolo Perugia per Laura: la città rende omaggio a Laura Santi proviene da Associazione Luca Coscioni.
Notes of cyber inspector: three clusters of threat in cyberspace
Hacktivism and geopolitically motivated APT groups have become a significant threat to many regions of the world in recent years, damaging infrastructure and important functions of government, business, and society. In late 2022 we predicted that the involvement of hacktivist groups in all major geopolitical conflicts from now on will only increase and this is what we’ve been observing throughout the years. With regard to the Ukrainian-Russian conflict, this has led to a sharp increase of activities carried out by groups that identify themselves as either pro-Ukrainian or pro-Russian.
The rise in cybercrime amid geopolitical tensions is alarming. Our Kaspersky Cyber Threat Intelligence team has been observing several geopolitically motivated threat actors and hacktivist groups operating in various conflict zones. Through collecting and analyzing extensive data on these groups’ tactics, techniques, and procedures (TTPs), we’ve discovered a concerning trend: hacktivists are increasingly interconnected with financially motivated groups. They share tools, infrastructure, and resources.
This collaboration has serious implications. Their campaigns may disrupt not only business operations but also ordinary citizens’ lives, affecting everything from banking services to personal data security or the functioning of the healthcare system. Moreover, monetized techniques can spread exponentially as profit-seeking actors worldwide replicate and refine them. We consider these technical findings a valuable resource for global cybersecurity efforts. In this report, we share observations on threat actors who identify themselves as pro-Ukrainian.
About this report
The main goal of this report is to provide technical evidence supporting the theory we’ve proposed based on our previous research: that most of the groups we describe here actively collaborate, effectively forming three major threat clusters.
This report includes:
- A library of threat groups, current as of 2025, with details on their main TTPs and tools.
- A technical description of signature tactics, techniques, procedures, and toolsets used by these groups. This information is intended for practical use by SOC, DFIR, CTI, and threat hunting professionals.
What this report covers
This report contains information on the current TTPs of hacktivists and APT groups targeting Russian organizations particularly in 2025, however they are not limited to Russia as a target. Further research showed that among some of the groups’ targets, such as CloudAtlas and XDSpy, were assets in European, Asian, and Middle Eastern countries. In particular, traces of infections were discovered in 2024 in Slovakia and Serbia. The report doesn’t include groups that emerged in 2025, as we didn’t have sufficient time to research their activity. We’ve divided all groups into three clusters based on their TTPs:
- Cluster I combines hacktivist and dual-purpose groups that use similar tactics, techniques, and tools. This cluster is characterized by:
- Shared infrastructure
- A unique software suite
- Identical processes, command lines, directories, and so on
- Distinctive TTPs
Example: Cyberthreat landscape in Russia in 2025
Hacktivism remains the key threat to Russian businesses and businesses in other conflict areas today, and the scale and complexity of these attacks keep growing. Traditionally, the term “hacktivism” refers to a blend of hacking and activism, where attackers use their skills to achieve social or political goals. Over the past few years, these threat actors have become more experienced and organized, collaborating with one another and sharing knowledge and tools to achieve common objectives.
Additionally, a new phenomenon known as “dual-purpose groups” has appeared in the Russian threat landscape in recent years. We’ve detected links between hacktivists and financially motivated groups. They use the same tools, techniques, and tactics, and even share common infrastructure and resources. Depending on the victim, they may pursue a variety of goals: demanding a ransom to decrypt data, causing irreparable damage, or leaking stolen data to the media. This suggests that these attackers belong to a single complex cluster.
Beyond this, “traditional” categories of attackers continue to operate in Russia and other regions: groups engaged in cyberespionage and purely financially motivated threat actors also remain a significant problem. Like other groups, geopolitically motivated groups are cybercriminals who undermine the secure and trustworthy use of digitalization opportunities and they can change and adapt their target regions depending on political developments.
That is why it is important to also be aware of the TTPs used by threat actors who appear to be attacking other targets. We will continue to monitor geopolitically motivated threat actors and publish technical reports about their TTPs.
Recommendations
To defend against the threats described in this report, Kaspersky experts recommend the following:
- Provide your SOC teams with access to up-to-date information on the latest attacker tactics, techniques, and procedures (TTPs). Threat intelligence feeds from reliable providers, like Kaspersky Threat Intelligence, can help with this.
- Use a comprehensive security solution that combines centralized monitoring and analysis, advanced threat detection and response, and security incident investigation tools. The Kaspersky NEXT XDR platform provides this functionality and is suitable for medium and large businesses in any industry.
- Protect every component of modern and legacy industrial automation systems with specialized OT security solutions. Kaspersky Industrial CyberSecurity (KICS) — an XDR-class platform — ensures reliable protection for critical infrastructure in energy, manufacturing, mining, and transportation.
- Conduct regular security awareness training for employees to reduce the likelihood of successful phishing and other social engineering attacks. Kaspersky Automated Security Awareness Platform is a good option for this.
The report is available for our partners and customers. If you are interested, please contact report@kaspersky.com
Druck auf Bundesregierung: Schleswig-Holstein drängt auf Digitalabgabe
NO INCENERITORE: LIBERI DAI VELENI DI ROMA È UN PATTO PER IL FUTURO
NO INCENERITORE: LIBERI DAI VELENI DI ROMA È UN PATTO PER IL FUTURO
“No all’inceneritore” è stato lo striscione che Carla, attivista di Albano, ha confezionato con le sue mani per consegnarlo a bambine e bambini che, con orgoglio hanno poi portato lungo tutto il percorso del corteo. Con quella luce negli occhi che solo i più piccoli sanno sprigionare, erano a decine, tanto da formare con le loro mamme e papà una testa del corteo numericamente tanto significativa da separare, a grande distanza da tutti loro riempita, lo striscione liberi dai veleni di Roma che gli attivisti dell’Unione dei Comitati hanno condiviso con i tre Sindaci di Albano, Ardea e Pomezia. Il “No all’inceneritore” è stato il coro continuo che ha accompagnato tutto il corteo fino alla Chimec, primo stabilimento a rischio di incidente rilevante (RIR), situato a poche centinaia di metri dal terreno di Ama. L’elevata concentrazione di stabilimenti RIR, quattro nella sola area di Santa Palomba, fa dell’area un’area a elevato rischio di crisi ambientale e in quanto tale inidonea a ospitare l’impianto.
In migliaia siamo partiti per arrivare davanti alla Chimec dove ci sono stati gli interventi istituzionali aperti da Veronica Felici, Sindaco di Pomezia, Maurizio Cremonini, Sindaco di Ardea e Massimiliano Borrelli, Sindaco di Albano. Per il Municipio 9, il sito ricade nel suo territorio, il Consigliere Massimiliano De Julis; gli interventi istituzionali sono terminati con Alessandra Zeppieri, Consigliera alla Regione Lazio. Al corteo i consiglieri comunali di Pomezia Giacomo castro e Renzo Mercanti, di Albano Salvatore Tedone e Barbara Cerro, consigliera di Marino.
La fiaccolata che al ritorno ha concluso il corteo ha reso ancor più suggestiva la straordinaria mobilitazione a sostegno di “liberi dai veleni di Roma”, una mobilitazione che ha coinvolto in donne e uomini consapevoli che la difesa della Terra dove viviamo, della salute di tutti noi e delle generazioni che verranno, dell’ambiente e di un paesaggio senza eguali passa per l’impegno in prima persona. Liberi dai Veleni di Roma diviene così un patto per il futuro della Terra dove viviamo capace di coinvolgere cittadini e istituzioni anche nei passi successivi.
Infatti, a sostegno della nuova petizione abbiamo raccolto oltre seimila firme, gran parte delle quali nei martedì estivi in presidio al sito. La prossima settimana intendiamo far valere tutte quelle firme davanti al Parlamento perché tutte le forze politiche comprendano che va posta fine alla stagione di Gualtieri posto al di sopra della legge per effetto di una norma che ha favorito e legalizzato l’abuso di potere. A chiedere di cancellare il potere di ordinanza in deroga a tutte le pertinenti normative di settore sono le donne e gli uomini che pretendono che la legge sia uguale per tutti, Gualtieri compreso, e che Repubblica finalmente tuteli tutti noi, oltre quanto di nostro già facciamo, specialmente per quei meravigliosi piccoli che aprivano il corteo di ieri. È per loro che trasformeremo il sito destinato a emettere veleni per oltre trent’anni in un parco naturale con polo museale perché Santa Palomba siamo tutti noi che difendiamo il diritto al futuro della Terra dove viviamo. Liberi dai veleni di Roma è quindi il nostro patto per il futuro.
Ambiente, StopInceneritore, NoInceneritore, NoInceneritori, ZeroWaste, Rifiuti, Riciclo, EconomiaCircolare, NoAlCarbone, EnergiaPulita,
Quantum computing, cosa farà Nvidia con PsiQuantum
L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
PsiQuantum, startup americana di computing quantistico, ha raccolto 1 miliardo di dollari in un giro di finanziamenti. Tra gli investitori c'è anche il colosso dei microchip Nvidia. Tutti i dettagli.
Al vertice E5 focus su Ucraina, Balcani e cooperazione industriale europea
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Oggi a Londra si è svolta la quinta riunione del formato E5 dei Ministri della Difesa, con la partecipazione di Guido Crosetto per l’Italia. Il vertice ha visto la presenza dei colleghi di Francia, Germania, Polonia e Regno Unito, con il Ministro della Difesa ucraino, Denys Shmyhal, collegato da
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Il nostro sistema pensionistico è una bomba a orologeria che fa già sentire il suo tic-tac, ma sembra che nessuno si stia affrettando a disinnescarla. Le varie riforme succedutesi nel corso dei decenni sono state approvate più per interesse politico che per necessità economica e hanno creato un sistema ingiusto e sbilanciato. Il modello a […]
AFRICA. Repubblica Democratica del Congo: l’M23 fa nuove stragi di civili
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Furti e borseggi nelle città del turismo. Una valanga di clic per gli sceriffi digitali
[quote]“Ormai agiscono praticamente indisturbati. Tutti ne sono consapevoli ma nessuno interviene. Per questo ho deciso di raccontarlo in prima persona, con la telecamera accesa, per mostrare la realtà senza filtri”.…
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L’Europa in battaglia, la Russia e il destino dell’Unione. Il discorso di von der Leyen letto da Mauro
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How the iconic looping video of a studying anime girl and stream of chill music became a big business.#Features
QUALI MESTIERI SOPRAVVIVERANNO ALL’ATTACCO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE?
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Con i chiari di luna alimentati dall’intelligenza artificiale, anche se non lo si vuole ammettere, quasi tutti si chiedono...
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#TECNOLOGIA
Prigionieri di Guerra USA: Europa vs Pacifico, i numeri della sopravvivenza
Introduzione Tra i prigionieri di guerra (POW) statunitensi della Seconda guerra mondiale il “tasso di sopravvivenza” (survival rate) fu
Speriamo sia finalmente la volta buona.
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"In una nota, l’Associazione Italiana Esorcisti denuncia la crescente attrazione di alcuni giovani verso simboli e pratiche sataniste"
Ecco, dire che i giovani d'oggi sono stupidi, ignoranti e superficiali non bastava più, mo' pure satanisti...
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Un’altra idea d’Italia, omaggio a don Ciotti in giorni speciali
@Giornalismo e disordine informativo
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È singolare che gli ottant’anni di don Luigi Ciotti cadano in concomitanza con l’addio a Stefano Benni: un sacerdote che ha sempre posto sullo stesso piano Vangelo e Costituzione e uno
Don Ciotti: 80 anni come la Liberazione, auguri a te ed a tutti noi!
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/09/don-cio…
Oggi don Luigi Ciotti compie ottant’anni, nato il 10 Settembre del 1945 a Pieve di Cadore, cresciuto nella Torino dei cantieri e dell’immigrazione mal sopportata, fondatore e
Don Ciotti e quell’anima trapanese
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/09/luigi-c…
Luigi Ciotti? Non ho dubbi, dovrebbe avere consegnata la tessera di giornalista ad honorem causa. La sua suola delle scarpe è consumata, come quella che ogni giornalista dovrebbe avere. Con lui e grazie a lui sono centinaia i chilometri
Acqua alta a Venezia: il Garante affonda il ticket di ingresso.
@Privacy Pride
Il post completo di Christian Bernieri è sul suo blog: garantepiracy.it/blog/venezia/
Forse in Comune si aspettavano un "Leone d'Oro" ... ma l'unica cosa che riceveranno è un gatto rognoso. Il tema di oggi è il ticket di ingresso in città, o meglio, il contributo di accesso alla città antica: una pessima idea, perdipiù realizzata nel
Il genocidio dell’informazione a Gaza
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/09/il-geno…
Ieri mattina, in piazza Santi Apostoli di Roma, si è tenuta una iniziativa promossa dall’Ordine dei giornalisti del Lazio e dall’Associazione Articolo21 (la Presidente onoraria Barbara Scaramucci lanciò l’idea) – insieme a ReteNoBavaglio e a MoveOn – dedicata
Almasri, Kuznietsov e i soldati israeliani in vacanza in Italia
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/09/almasri…
Proprio nel giorno in cui apprendiamo che la giudice Giusi Bartolazzi, capo di gabinetto del Ministro Nordio, è iscritta nel registro degli indagati per false dichiarazioni ai PM sulla
La flotta Usa davanti alle coste del Venezuela. Tutto può accadere
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Trump ha inviato navi da guerra di fronte alle coste del paese latinoamericano con il pretesto della lotta al narcotraffico. Caracas denuncia la minaccia di una invasione
L'articolo La flotta Usa davanti alle coste del Venezuela. Tutto può accadere proviene da Pagine
L’Europa e Gaza: Von der Leyen sotto pressione resiste a sanzioni contro Israele
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Nel giorno del discorso sullo stato dell'Unione, nel Parlamento europeo la pazienza è esaurita. Iratxe García Pérez, capogruppo socialista, ha accusato Von der Leyen di essersi rifugiata in un silenzio “complice”
L'articolo L’Europa e Gaza: Von der
I governi europei non possono varare sanzioni contro Israele perché hanno dato in ostaggio i propri asset alla cybersecurity israeliana
Siamo oltre l’estremismo sionista più radicale: Israele è ormai uno stato-mafia, uno stato terrorista. Prepara una trappola e agisce come un killer verso chiunque, finge di negoziare e poi uccide i negoziatori. Non ha e non riconosce limiti: il diritto internazionale ormai per Tel Aviv è una nota a piè di pagina da ignorare con fastidio. Ricordiamolo adesso, in ogni momento, con la Flotilla diretta verso la Palestina.
LOGICA mafiosa, per altro, che Israele applica all’Europa. Dopo 19 round di sanzioni alla Russia, l’Europa e l’Italia non riescono a vararne neppure una contro Israele. È evidente che sono ricattati da Israele e dagli Stati uniti. Il governo italiano trema come una foglia perché gli apparati di sicurezza israeliani e americani ne limitano la sovranità e hanno la chiave della nostra cybersecurity.
Alberto Negri su @Il Manifesto (account NON ufficiale)
https://t.co/22rYeERNcs
@Politica interna, europea e internazionale
Contro nemici e alleati, è la logica dello Stato-mafia | il manifesto
Israele (Commenti) Siamo oltre l’estremismo sionista più radicale: Israele è ormai uno stato-mafia, uno stato terrorista. Prepara una trappola e agisce come un killer verso chiunque, finge di negoziare e poi uccide i negoziatori.Jacopo Favi (il manifesto)
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Alaa Abd el-Fattah: Ägyptens Präsident prüft Begnadigung von berühmtem Blogger
COMUNICAZIONE DI SERVIZIO - CIRCOLARE N. 12 - Inizio anno scolastico 2025-2026
Si comunica che il giorno 12 settembre p.v. inizierà l’anno scolastico con le seguenti modalità:
- le classi prime entreranno alle ore 9,10 e si recheranno in palestra dove verranno accolte dal Dirigente Scolastico e dai docenti in orario;
- le altre classi entreranno regolarmente alle ore 8,10;
- venerdì 12 settembre le lezioni termineranno per tutti alle ore 12,10;
- sabato 13 settembre tutte le classi entreranno alle ore 8,10 e termineranno le lezioni alle ore 12,10;
- a partire dal 15 settembre si osserverà l’orario che sarà pubblicato all’interno del Registro Elettronico.
I genitori degli alunni delle classi prime che non hanno ancora ricevuto le credenziali per accedere all’area riservata del sito del Liceo Augusto, possono consultare l’elenco dei libri di testo nel sito dell’A.I.E. consultazione.adozioniaie.it/
La Casa Bianca vuole comprarsi una fetta di Intel
politico.com/news/2025/08/22/t…
—agitare prima degli USA—
"The real kick in the teeth is no matter how much manufacturing is brought back to the US these items will never be made in the USA. There is no upside."#Tariffs
Italia analfabeta: il 37% degli adulti fatica a leggere e comprendere testi - Primaonline - Ultime notizie
Dal rapporto Education at a Glance 2025 emergono divari educativi, investimenti sotto la media e calo nella mobilità internazionale degli studentiRedazione PrimaOnline (Primaonline - Ultime notizie)
Eleonora
in reply to Informa Pirata • • •Alberto Negri, uno dei pochi giornalisti con la schiena dritta
@politica @ilmanifesto
Dummy-X 🇮🇹
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Informa Pirata
in reply to Dummy-X 🇮🇹 • •@Dummy-X 🇮🇹 non è sbagliato affidarsi ad altri Stati se dispongono di prodotti migliori, soprattutto quando si tratta di stati alleati. Quello che non è possibile però è legarsi mani e piedi a fornitori che sono estensioni dello stesso stato per servizi strategici dal punto di vista della sovranità nazionale
@Il Manifesto (account NON ufficiale)
Andre123
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[AF]2050
in reply to Informa Pirata • • •Otttoz
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