Vulnerabilità in ChatGPT Atlas consente di manipolare la memoria dell’AI: come difendersi
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
È stata scoperta una vulnerabilità nel browser agentico ChatGPT Atlas di OpenAI che, qualora venisse sfruttata, consentirebbe a un attaccante di iniettare istruzioni malevole nella memoria dell’IA ed eseguire codice remoto sul
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There’s Nothing Boring About Web Search on Retro Amigas
Do you have a classic Amiga computer? Do you want to search the web with iBrowse, but keep running into all that pesky modern HTML5 and HTTPS? In that case, [Nihirash] created BoringSearch.com just for you!
BoringSearch was explicitly inspired by [ActionRetro]’s FrogFind search portal, and works similarly in practice. From an end-user perspective, they’re quite similar: both serve as search engines and strip down the websites listed by the search to pure HTML so old browsers can handle it.Boring search in its natural habitat, iBrowse on Amiga.
The biggest difference we can see betwixt the two is that FrogFind will link to images while BoringSearch either loads them inline or strips them out entirely, depending on the browser you test with and how the page was formatted to begin with. (Ironically, modern Firefox doesn’t get images from BoringSearch’s page simplifier.) BoringSearch also gives you the option of searching with DuckDuckGo or Google via the SerpAPI, though note that poor [Nihirash] is paying out-of-pocket for google searches.
BoringSearch is explicitly aimed at the iBrowse browser for late-stage Amigas, but should work equally well with any modern browser. Apparently this project only exists because FrogFind went down for a week, and without the distraction of retrocomptuer websurfing, [Nihirash] was able to bash out his own version from scratch in Rust. If you want to self-host or see how they did it, [Nihirash] put the code on GitHub under a donationware license.
If you’re scratching your head why on earth people are still going on about Amiga in 2025, here’s one take on it.
Il Mossad, la supply chain truccata e i giudici intimiditi
Yossi Cohen, ex direttore del Mossad, ha detto pubblicamente due cose che di solito restano chiuse in una stanza senza registratori.
Primo: Israele avrebbe piazzato nel tempo una rete globale di sabotaggio e sorveglianza inserendo hardware manomesso in dispositivi commerciali usati dai suoi avversari. Parliamo di radio, pager, apparati di comunicazione “normali” che in realtà possono localizzare, ascoltare o esplodere. Questa infrastruttura, dice lui, è stata distribuita “in tutti i paesi che puoi immaginare”. Lo ha detto in un’intervista recente, rilanciata da testate come Middle East Monitor e da media israeliani che citano il podcast “The Brink”.
Secondo: lo stesso Cohen viene accusato di aver preso parte a una campagna di pressione e intimidazione contro magistrati e funzionari delle corti internazionali dell’Aia la Corte penale internazionale (ICC) e la Corte internazionale di giustizia (ICJ) per frenare indagini su possibili crimini di guerra israeliani. Queste accuse, pubblicate già nel 2024 dal Guardian insieme a +972 Magazine e Local Call, parlano di sorveglianza personale sui procuratori della Corte, raccolta di informazioni private e messaggi molto poco diplomatici, fino a minacce velate.
C’è poi un’altra voce pesante: Tamir Pardo, che è stato direttore del Mossad prima di Cohen, ha definito queste presunte tecniche “stile mafia”, quindi fuori da quello che lui considera accettabile per il servizio segreto israeliano.
Questo quadro, sabotaggio fisico attraverso la supply chain e pressione diretta sulla magistratura internazionale, non è folklore. È il modo in cui viene raccontata oggi, in pubblico, la sicurezza nazionale israeliana. E ci riguarda più di quanto ci piaccia ammettere.
 
1. Sabotaggio integrato nella filiera
Cohen descrive così la tecnica, che lui chiama “metodo del pager”: intercettare l’hardware che un avversario comprerà e userà, modificarlo prima della consegna, riconsegnarlo “come nuovo”, e tenerlo in campo come arma remota.
Secondo la sua versione, questo lavoro è iniziato tra il 2002 e il 2004, quando lui guidava le operazioni speciali del Mossad. Il sistema sarebbe stato usato contro Hezbollah nel 2006, e sarebbe poi diventato un modello operativo stabile. Oggi, dice Cohen, dispositivi manipolati in questo modo sono operativi “in tutti i paesi che puoi immaginare”.
Non stiamo parlando di un malware infilato in una rete aziendale. Qui il concetto è molto più diretto: prendo il tuo apparato di comunicazione, lo trasformo in un localizzatore, in un microfono e, se serve, in un detonatore.
Questa è supply chain interception applicata a strumenti fisici, non solo a software e firmware. È l’arma perfetta per conflitti asimmetrici: ti lascio usare la tua infrastruttura, ma quella infrastruttura in realtà è mia. Quando voglio, ti ascolto. Se serve, ti elimino.
Chi conosce la storia dei servizi occidentali non cade dalla sedia. Gli Stati Uniti (NSA/CIA) e il Regno Unito (GCHQ) sono stati accusati e documentati mentre intercettavano apparati di rete durante le spedizioni internazionali per inserirci componenti hardware clandestini o firmware manipolato, e poi lasciarli arrivare “intatti” al bersaglio. Questo è uscito negli Snowden leaks anni fa e non è mai stato seriamente smentito sul piano tecnico. L’unica differenza è che loro non lo raccontavano così apertamente davanti a un microfono.
Cohen sì. E questa è già un’operazione psicologica: farti sapere che potrebbe essere successo anche a te.
 
2. L’arma psicologica è parte della strategia
Annunciare al mondo “abbiamo disseminato hardware truccato ovunque” non serve solo a intimidire Hezbollah o Hamas. Serve a qualcos’altro, molto più sottile: introdurre paranoia diffusa nelle catene di approvvigionamento tecnologico di tutti gli altri.
Il messaggio indiretto verso l’Europa è questo: guardate i vostri apparati radio tattici, le vostre reti di campo, i vostri droni commerciali, i vostri sensori industriali. Quanti di questi device sono davvero “puliti”? Quanti possono essere stati aperti, modificati, richiusi e spediti?
Obiettivo: costringerti a dubitare del tuo stesso hardware, cioè a spendere soldi e capitale politico per ricontrollare tutto. È sabotaggio economico indiretto. E fa parte del gioco.
Questo è un concetto chiave del 2025: la guerra non è solo sparare. È costringere il nemico a spendere.
 
3. Il fronte giudiziario: pressione sui tribunali internazionali
Passiamo all’altro pezzo, che è quello più tossico dal punto di vista diplomatico.
Secondo l’inchiesta pubblicata dal Guardian Israele avrebbe condotto per anni una campagna sistematica per indebolire e intimidire la Corte penale internazionale (ICC) e, più in generale, per limitare l’azione delle corti internazionali dell’Aia sulle responsabilità israeliane nei conflitti.
La ricostruzione racconta questo: il Mossad avrebbe monitorato, spiato e fatto pressione sulla procuratrice dell’ICC Fatou Bensouda e, successivamente, su altri funzionari, per dissuaderli dall’andare avanti su possibili crimini di guerra israeliani nei Territori occupati. Parliamo di pedinamenti, profiling personale e familiare, raccolta di materiale potenzialmente ricattabile e messaggi recapitati direttamente, senza troppi giri di parole.
In queste ricostruzioni Cohen è indicato come l’uomo incaricato di “parlare” direttamente con la Corte. “Parlare” qui non è inteso come canale diplomatico. È inteso come far capire che certe indagini non devono andare avanti.
Tamir Pardo, suo predecessore al vertice del Mossad, ha commentato queste accuse in modo netto: roba “da Cosa Nostra”, inaccettabile per quello che secondo lui dovrebbe essere il perimetro operativo del servizio.
Tradotto senza filtri: se queste ricostruzioni sono corrette, Israele non si è limitato a fare pressione politica sugli organismi internazionali. Ha trattato la Corte come un bersaglio ostile da neutralizzare. È un salto di qualità. E lo hanno capito tutti.
 
4. Il quadro reale del 2025
Sommiamo le due cose:
- Sabotaggio fisico piazzato nella supply chain degli avversari (e, volendo, di chiunque), con capacità di intercettazione e distruzione selettiva.
- Pressione diretta su chi, nelle istituzioni giudiziarie internazionali, potrebbe qualificare quelle stesse operazioni come crimini di guerra.
Questo è il paradigma operativo che sta emergendo allo scoperto: intelligence tecnica + sabotaggio fisico + lawfare aggressivo. Tutto insieme. E dichiarato pubblicamente.
Non c’è più separazione tra campo di battaglia, cyberspazio, logistica industriale e tribunale dell’Aia. È la stessa storia, con gli stessi protagonisti.
 
5. Perché ci riguarda (sì, anche qui)
Quando Cohen dice “abbiamo piazzato dispositivi manipolati in tutti i paesi che puoi immaginare”, non sta dicendo “in Libano e basta”. Sta dicendo: ovunque. Quindi anche in Paesi europei. Anche in contesti NATO. Anche in filiere industriali e infrastrutturali dove passa tecnologia dual use, civile-militare.
Questo apre un punto critico per l’Europa: la sicurezza delle nostre infrastrutture tecnologiche non è più solo una questione di patch e antivirus. È una questione di controllo reale della filiera hardware. Parliamo di radio tattiche, droni commerciali, apparati di rete, sensori industriali, componenti OT/SCADA. Tutte cose che usiamo ogni giorno in energia, trasporti, telecomunicazioni, sanità.
Domanda secca: chi ci garantisce che quello che arriva in casa nostra non sia già stato toccato da qualcuno, da qualche parte, prima di arrivare qui?
Secondo punto. Se è vero e le inchieste lo raccontano con estrema dovizia di nomi e date — che un servizio di intelligence nazionale è disposto a mettere pressione personale sui magistrati internazionali, allora siamo fuori dalla normalità diplomatica. Siamo in un mondo dove la legalità internazionale diventa un altro fronte operativo. Chi ha più leve, detta il perimetro di ciò che è “accettabile”.
È il 2025. La sicurezza non è più discussione astratta. È potere materiale.
 
Conclusione
Cohen oggi si sta costruendo un profilo pubblico: l’uomo che ha protetto Israele usando tutti i mezzi. Sta normalizzando un messaggio molto chiaro: sabotaggio nella supply chain, sorveglianza permanente, azione chirurgica sul campo e pressione diretta su chi prova a qualificare tutto questo come “crimine di guerra”.
Tradotto: la guerra moderna non è più separata in “cyber”, “intelligence”, “diplomazia” e “diritto internazionale”. È un unico blocco operativo.
La vera notizia non è che Israele faccia queste cose. Chiunque abbia seguito gli ultimi vent’anni di operazioni clandestine sa benissimo che tutti i player di fascia alta lavorano così, dagli Stati Uniti alla Russia, passando per la Cina e l’Iran. La vera notizia è che ora lo si dice ad alta voce, davanti alle telecamere, con la stessa naturalezza con cui si presenta un prodotto.
Quando un ex capo del Mossad ti guarda e ti dice: abbiamo dispositivi modificati “in ogni paese che puoi immaginare”, il messaggio è uno solo.
Non è avviso. È avvertimento.
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Nvidia investe 1 miliardo di dollari in Nokia per lo sviluppo delle reti 6G con AI
Jen-Hsun Huang ha lanciato una bomba: Nvidia avrebbe investito 1 miliardo di dollari in Nokia. Sì, è proprio la Nokia che ha reso i telefoni Symbian così popolari 20 anni fa.
Nel suo discorso, Jensen Huang ha affermato che le reti di telecomunicazione stanno attraversando una profonda trasformazione, passando dalle architetture tradizionali ai sistemi nativi basati sull’intelligenza artificiale, e l’investimento di Nvidia accelererà questo processo.
Pertanto, Nvidia, attraverso il suo investimento, sta collaborando con Nokia per creare una piattaforma di intelligenza artificiale per le reti 6G, potenziando le reti RAN tradizionali con l’intelligenza artificiale.
La forma specifica dell’investimento è che Nvidia sottoscriverà circa 166 milioni di nuove azioni Nokia al prezzo di 6,01 dollari ad azione, il che darà a Nvidia una partecipazione di circa il 2,9% in Nokia.
Nel momento in cui è stata annunciata la partnership, il prezzo delle azioni Nokia è aumentato del 21%, registrando il guadagno maggiore dal 2013.
 
Che cos’è AI-RAN?
RAN sta per Radio Access Network, mentre AI-RAN è una nuova architettura di rete che integra direttamente le capacità di elaborazione basate sull’intelligenza artificiale nelle stazioni base wireless. I sistemi RAN tradizionali sono principalmente responsabili della trasmissione dei dati tra stazioni base e dispositivi mobili, mentre AI-RAN aggiunge funzionalità di edge computing e di elaborazione intelligente.
Ciò consente alle stazioni base di applicare algoritmi di intelligenza artificiale per ottimizzare l’utilizzo dello spettro e l’efficienza energetica, migliorare le prestazioni complessive della rete e sfruttare le risorse RAN inutilizzate per ospitare servizi di intelligenza artificiale edge, creando nuovi flussi di entrate per gli operatori.
Gli operatori possono eseguire applicazioni di intelligenza artificiale direttamente presso la stazione base, senza dover inviare tutti i dati al data center centrale per l’elaborazione, il che riduce notevolmente il carico di rete.
 
L’esempio di Huang
Huang ha fatto un esempio: quasi il 50% degli utenti di ChatGPT accede tramite dispositivi mobili. Inoltre, ChatGPT conta oltre 40 milioni di download mensili da dispositivi mobili. In un’epoca di crescita esponenziale delle applicazioni di intelligenza artificiale, i sistemi RAN tradizionali non sono in grado di gestire l’intelligenza artificiale generativa e le reti mobili basate su agenti.
AI-RAN, fornendo funzionalità di inferenza AI distribuite, consente risposte più rapide da parte delle future applicazioni di intelligenza artificiale, come agenti intelligenti e chatbot. Allo stesso tempo, AI-RAN prepara le applicazioni integrate di rilevamento e comunicazione nell’era del 6G.
Huang ha citato una previsione della società di analisi Omdia, secondo cui il mercato RAN crescerà fino a superare i 200 miliardi di dollari entro il 2030, con l’AI-RAN come segmento in più rapida crescita.
 
Una riprogettazione completa del 5G e 6G
In una dichiarazione congiunta, il presidente e CEO di Nokia Justin Hotard ha affermato che la partnership metterà i data center AI alla portata di tutti, consentendo una riprogettazione radicale dal 5G al 6G.
Ha menzionato specificamente che Nokia sta collaborando con tre diverse tipologie di aziende: Nvidia, Dell e T-Mobile. T-Mobile, uno dei primi partner, inizierà i test sul campo della tecnologia AI-RAN nel 2026, concentrandosi sulla verifica dei miglioramenti in termini di prestazioni ed efficienza.
Justin ha affermato che questi test forniranno dati preziosi per l’innovazione del 6G, aiutando gli operatori a costruire reti intelligenti che si adattino alle esigenze dell’intelligenza artificiale.
Basato su AI-RAN, NVIDIA ha rilasciato un nuovo prodotto chiamato Aerial RAN Computer Pro (ARC-Pro), una piattaforma di elaborazione accelerata predisposta per il 6G. La sua configurazione hardware principale include due tipi di GPU NVIDIA: Grace CPU e Blackwell GPU
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Parole condivise per esplorare il nostro patrimonio culturale
La Biblioteca nazionale centrale di Firenze e il Museo Galileo uniscono le forze in un progetto innovativo che unisce musei, archivi e biblioteche per viaggiare nel sapere in modo semplice e smart.
Vincitore del bando Digital MAB, promosso dalla Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali, nell’ambito di Dicolab – Cultura al digitale, il progetto intende svolgere ricerche integrate tra patrimoni differenti (fotografie, stampe, manoscritti, oggetti). A partire dalla interoperabilità dei dati, l’obiettivo è la realizzazione di un modello di archivio iconografico di risorse di varia tipologia consultabile in modo trasversale con un’interfaccia di ricerca per l’accesso alla teca digitale del Museo Galileo tramite parole chiave controllate nel Thesaurus della Biblioteca nazionale centrale di Firenze per creare collegamenti con risorse di altre biblioteche, di archivi e di musei.
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Bug nel Task Manager di Windows 11: come risolverlo
Gli aggiornamenti di Windows 11 di Microsoft spesso contengono bug inspiegabili, in particolare patch per nuove funzionalità, come la KB5067036 rilasciata di recente. Sebbene KB5067036 sia un aggiornamento facoltativo, ha introdotto un menu Start completamente nuovo e aggiornamenti alla barra delle applicazioni e a Esplora file, rendendolo molto atteso.
Tuttavia, è stato riscontrato un bug nel Task Manager.
Il bug è che quando un utente chiude la finestra del Task Manager come di consueto, il programma non viene effettivamente chiuso e rimane in background.
Se il programma viene riaperto, verrà rigenerato. Nel test, sono stati generati un massimo di 100 processi in background.
 
Considerando che consuma anche memoria e risorse della CPU, questo bug può rallentare il sistema e persino causare il blocco dei computer.
Come risolvere questo bug?
Ci sono soluzioni sul forum di Reddit, dove è stato segnalato il problema. Una soluzione è utilizzare la funzione “Termina processo” in Task Manager per terminare i processi in esecuzione in background. Basta terminare ogni processo in background.
Se hai più finestre aperte, i passaggi precedenti potrebbero risultare un po’ macchinosi. In tal caso, puoi provare la riga di comando: apri CMD e digita il seguente comando:
taskkill /im taskmgr.exe /f
Questo comando può terminare contemporaneamente tutti i programmi in background in Task Manager, portando pace e tranquillità nel mondo.
Naturalmente, la soluzione definitiva dipende ancora da Microsoft. Questa patch è ancora un’anteprima e la versione finale verrà rilasciata entro due settimane. Microsoft dovrebbe avere il tempo di risolvere il problema. Non preoccuparti se non hai ancora effettuato l’aggiornamento: potrebbero esserci altri bug non ancora scoperti. Non c’è fretta di provare il nuovo menu Start.
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Half-good new Danish Chat Control proposal
Denmark, currently presiding over the EU Council, proposes a major change to the much-criticised EU chat control proposal to search all private chats for suspicious content, even at the cost of destroying secure end-to-end encryption: Instead of mandating the general monitoring of private chats (“detection orders”), the searches would remain voluntary for providers to implement or not, as is the status quo. The presidency circulated a discussion paper with EU country representatives today, aiming to gather countries’ views on the updated (softened) proposal. The previous Chat Control proposal had even lost the support of Denmark’s own government.
“The new approach is a triumph for the digital freedom movement and a major leap forward when it comes to saving our fundamental right to confidentiality of our digital correspondence”, comments Patrick Breyer (Pirate Party), a former Member of the European Parliament and digital freedom fighter. “It would protect secure encryption and thus keep our smartphones safe. However, three fundamental problems remain unsolved:
1) Mass surveillance: Even where voluntarily implemented by communications service providers such as currently Meta, Microsoft or Google, chat control is still totally untargeted and results in indiscriminate mass surveillance of all private messages on these services. According to the EU Commission, about 75% of the millions of private chats, photos and videos leaked every year by the industry’s unreliable chat control algorithms are not criminally relevant and place our intimate communication in unsafe hands where it doesn’t belong. A former judge of the European Court of Justice, Ninon Colneric (p. 34-35), and the European Data Protection Supervisor (par. 11) have warned that this indiscriminate monitoring violates fundamental rights even when implemented at providers’ discretion, and a lawsuit against the practice is already pending in Germany.
The European Parliament proposes a different approach: allowing for court orders mandating the targeted scanning of communications, limited to persons or groups connected to child sexual abuse. The Danish proposal lacks this targeting of suspects.
2) Digital house arrest: According to Article 6, users under 16 would no longer be able to install commonplace apps from app stores to “protect them from grooming”, including messenger apps such as WhatsApp, Snapchat, Telegram or Twitter, social media apps such as Instagram, TikTok or Facebook, games such as FIFA, Minecraft, GTA, Call of Duty, and Roblox, dating apps, video conferencing apps such as Zoom, Skype, and FaceTime. This minimum age would be easy to circumvent and would disempower as well as isolate teens instead of making them stronger.
3) Anonymous communications ban: According to Article 4 (3), users would no longer be able to set up anonymous e-mail or messenger accounts or chat anonymously as they would need to present an ID or their face, making them identifiable and risking data leaks. This would inhibit, for instance, sensitive chats related to sexuality, anonymous media communications with sources (e.g. whistleblowers), and political activity.
All things considered, the new Danish proposal represents major progress in terms of keeping us safe online, but it requires substantially more work. However, the proposal likely already goes too far already for the hardliner majority of EU governments and the EU Commission, whose positions are so extreme that they will rather let down victims altogether than accept a proportionate, court-proof and politically viable approach.”
In a series of experiments, chimpanzees revised their beliefs based on new evidence, shedding light on the evolutionary origins of rational thought.#TheAbstract
The leaked slide focuses on Google Pixel phones and mentions those running the security-focused GrapheneOS operating system.#cellebrite #Hacking #News
Breaking News Channel reshared this.
Sudan: il satellite racconta ciò che il mondo ignora
Le immagini pubblicate dalla Yale University documentano massacri di massa nella città sudanese di El-Fasher, conquistata dalle Forze di Supporto Rapido (RSF) domenica scorsa al termine di un assedio durato oltre 18 mesi. Pozze di sangue e cumuli di corpi testimoniano l’avvio di un processo sistematico e intenzionale di pulizia etnica delle comunità non arabe.
“Le azioni delle RSF documentate in questo rapporto potrebbero configurare crimini di guerra e crimini contro l’umanità e potrebbero raggiungere il livello di genocidio”, si legge.
Quella che sconvolge il Sudan dall’aprile 2023 non è però una guerra dimenticata. È diventata la più grave catastrofe umanitaria mondiale, con oltre 30 milioni di persone bisognose di assistenza e civili trasformati in bersagli di una violenza indiscriminata.
Oggi si assiste a una nuova escalation genocidiaria. Le condizioni che rendono possibili tragedie come l’eccidio di El-Fasher non sorgono dunque per caso. Sono il risultato del ridimensionamento incessante della diplomazia e della cooperazione internazionale, del cinismo di fronte a gravi violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario, e della costante anteposizione del profitto dei mercanti di armi alla costruzione della pace. Da chi, insomma, si trincera dietro il principio per cui il diritto internazionale valga fino ad un certo punto.
Invece, la sicurezza e la pace si costruiscono guardando nella direzione opposta, quella dei diritti fondamentali. Prima di tutto.
L'articolo Sudan: il satellite racconta ciò che il mondo ignora proviene da Possibile.
Su #Sicurnauti è online la sezione sulle minacce digitali più avanzate, dedicata a #studenti e #genitori. Scopri i contenuti su #Unica.
Qui il video ➡ youtube.com/watch?v=9GLq2EyFyx…
Qui l’infografica ➡ unica.istruzione.gov.
Ministero dell'Istruzione
Su #Sicurnauti è online la sezione sulle minacce digitali più avanzate, dedicata a #studenti e #genitori. Scopri i contenuti su #Unica. Qui il video ➡ https://www.youtube.com/watch?v=9GLq2EyFyxM Qui l’infografica ➡ https://unica.istruzione.gov.Telegram
Comitato Genitori Liceo Augusto reshared this.
Giubileo mondo educativo. Card. Tolentino de Mendonça: “L’educazione è il nuovo nome della pace. Serve un nuovo patto di futuro” - AgenSIR
Seminare futuro. “La scuola cattolica … semina futuro”: con questa citazione di Papa Leone XIV, il card.Giovanna Pasqualin Traversa (AgenSIR)
Wired and 404 Media make FOIA reporting free. Other news outlets should too
When Wired published the contents of 911 calls coming from inside Immigration and Customs Enforcement detention centers, revealing shocking reports of overcrowding and sexual assault, the story wasn’t just harrowing. It was also freely available to anyone who wanted to read it.
And when 404 Media reported that law enforcement agents were tapping into a nationwide network of license plate readers — including one Texas officer who used the system to track a woman who’d self-administered an abortion — it made sure the news story and every record it was based on were unpaywalled.
Wired and 404 Media are two of the news organizations leading the way in removing paywalls for public records-based reporting. Recently, Freedom of the Press Foundation (FPF) sat down with Katie Drummond, global editorial director of Wired and an FPF board member; Joseph Cox, co-founder of 404 Media; and FPF’s Lauren Harper to discuss why reporting based on public records should be free.
Drummond, Cox, and Harper described how unpaywalling reporting based on records obtained through the Freedom of Information Act or other public records laws not only serves democracy but also strengthens journalism itself.
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‘A very valuable public service’
For both Wired and 404 Media, the reasons for removing paywalls for public records-based reporting are self-evident.
“It’s a very valuable public service to make people aware of what tools and tactics are being deployed to monitor and surveil people,” said Drummond, speaking about some of Wired’s public records reporting. “They should know what’s sort of happening that they may not be aware of, and to be able, again, to make that available to our audience without a paywall is important.”
Similarly, Cox described how reporting based on public records can lead to real-world reforms, especially when it’s widely available to the public and lawmakers. For instance, 404 Media’s reporting on Flock Safety, the license plate reader company, didn’t just expose surveillance abuses. It also caused Flock to make “radical changes to its product” and triggered congressional investigations, Cox said.
Additionally, by making the reporting and records about Flock freely available, 404 Media helped other journalists. The free access “created this sort of wave of local media coverage where now local journalists are doing basically the same public records request, but for their own communities or towns or cities,” Cox said.
Free access to public records-based reporting at 404 Media “created this sort of wave of local media coverage where now local journalists are doing basically the same public records request, but for their own communities or towns or cities.”
 Joseph Cox, co-founder of 404 Media
Flagging new sources for future reporting
Free access to public records-based reporting also builds trust and relationships with readers and sources.
“There’s just something about being able to have a government document,” Cox said. “It’s real. You got it from the government through a FOIA request, or a lawsuit, or whatever, and you can then show that to readers. We don’t want to get in the way of that.”
Making this reporting and the records it’s based on free can also draw the attention of important sources for future reporting. Cox described how his reporting based on FOIA requests sends a signal to readers and sources that he’s interested in particular companies or topics.
Sources reading the free articles realize, Cox said, “‘Oh, this journalist is interested in Flock, in Palantir, or whatever it might be.’ And then, lo and behold, because we make it so easy for potential sources to reach us securely, on Signal or through other methods, we’ll probably end up getting a leak from one of those companies as well.”
Harper, who often writes about her FOIA requests for FPF, shared how publishing FOIA work openly can attract new sources and deepen reporting. “The more obvious I make my FOIA work, the more feedback I get from folks” about what to file future FOIA requests for, she explained.
That kind of transparency fuels better journalism, she said. “It is a virtuous cycle. The more we talk about and advertise FOIA, the better our FOIA requests become as a result.”
The economics of openness
Yet, the public records reporting that Wired and 404 Media have made freely available isn’t free to produce. Both news outlets rely on subscriptions and paywalls to fund their journalism.
As Drummond explained, “The FOIA process can often be labor-intensive, resource-intensive, time-consuming — all of the things that would increase your incentive to put a paywall up on that work,” she said.
But both Wired and 404 Media have found that removing paywalls for public records-based reporting is actually the better decision, financially.
“We made a calculated bet that our audience would show up for us when we did this,” Drummond said. “That bet paid off above and beyond what I could have possibly imagined.”
“That bet paid off above and beyond what I could have possibly imagined.”
 Katie Drummond, global editorial director of Wired
After Wired announced it would unpaywall its public records-based stories, Drummond said it saw a “huge increase in subscribers” and received “hundreds of emails from people thanking us for doing it.” Far from hurting the bottom line, she said, “It has been additive to the business rather than taking anything away, from a financial point of view.”
For Cox, the same principle holds true: Transparency drives reader trust, and trust drives support. Every FOIA-based story on 404 Media’s website includes a short note explaining that it’s free but inviting readers to support the outlet’s work through a subscription or one-time donation.
“Look, we’re trying to run a business,” Cox said. “But we’re in it for the journalism. That’s literally why we wake up every single morning, to go write articles and put them on the internet.” He added, “And it does pay off, I think, journalistically, ethically, and businesswise as well.”
‘It’s very hard for me to think of a compelling reason not to do this’
If public records laws like FOIA are tools for public accountability, then journalism that relies on them should be public too. Simply put, “Public records belong to the public,” as Harper said. In a moment when the public’s access to government information is being increasingly curtailed, Wired and 404 Media are proving that openness isn’t just ethical — it’s effective.
Other news outlets should follow their lead. “It is of tremendous value for your audience,” said Drummond. “It’s very hard for me to think of a compelling reason not to do this.”
Cox echoed the sentiment: “There’s a public interest in getting those documents in front of more people. And there is, maybe counterintuitively, but there definitely is, a business benefit to it as well.”
Primi passi con Linux: corso base gratuito
pcofficina.org/primi-passi-con…
Segnalato da PCOfficina in via Pimentel 5 a #Milano e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia
Nel corso
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Gli ultimi mammut della Terra
Un piccolo gruppo continuò a vivere per millenni su una sperduta isola nel circolo polare artico: la sua estinzione è ancora un misteroIl Post
#Olanda, l'illusione europeista
Olanda, l’illusione europeista
Le elezioni anticipate di mercoledì in Olanda hanno riservato alcune sorprese rispetto alle previsioni dei sondaggi, anche se il quadro generale che è emerso dal voto era ampiamente prevedibile e non cambierà di molto la situazione di profonda crisi …www.altrenotizie.org
D-Link DAP-X1860 con OpenWrt - Questo è un post automatico da FediMercatino.it
Prezzo: 25 €
Vendo D-Link DAP-X1860 v. A1 con OpenWrt 24.10.4 (latest release) con scatola originale come nuovo.
Grazie a OpenWrt, il dispositivo può essere utilizzato come extender della rete wifi o come access point via cavo Ethernet.
Sono disponibili funzionalità di router/switch che permettono un uso avanzato con la presenza di aggiornamenti costanti.
Supporta PPPoE, WPA3, WIFI6, VLAN, HTTPS, SSH, VPN, MQTT Broker e QoS.
Il router è venduto resettato alle impostazioni di base e con interfaccia in inglese.
Richiede un minimo di configurazione iniziale via cavo Ethernet.
Specifiche tecniche:
wifi: 5 GHz: a/n/ac/ax
wifi: 2.4 GHz: b/g/n/ax
1× Porta Gigabit LAN (che può essere configurata come WAN)
Buon dispositivo per chi vuole apprendere le basi di Linux, networking, firewall e penetration test.
Disponibile per consegna a mano o spedizione da concordare.
Il Mercatino del Fediverso 💵♻️ reshared this.
Scheda di rete wireless Intel 7260hmw mPCI-e - Questo è un post automatico da FediMercatino.it
Prezzo: 12 €
Vendo scheda Wi-Fi Intel 7260.HMW - Dual Band Wireless-AC 7260 802.11 b/a/g/n/ac - Bluetooth 4.0 - Mini pci-e, per incompatibilità hardware.
Disponibile per consegna a mano o spedizione da concordare.
Il Mercatino del Fediverso 💵♻️ reshared this.
Ubiquiti EdgeRouter X SFP - Questo è un post automatico da FediMercatino.it
Prezzo: 60 €
Vendo Ubiquiti EdgeRouter X SFP con alimentatore senza scatola originale.
CPU: 880 MHz - 2 core
RAM: 256 MB
5× Porte Gigabit/5x PoE out (24V)
1x Porta SFP
Firmware v3.0.0
Utilizzato con windtre.
Compatibile con OpenWrt.
Il router è venduto resettato alle impostazioni di base e con interfaccia in inglese.
Dimensioni ridotte e consumo energetico basso.
Disponibile per consegna a mano o spedizione da concordare.
Il Mercatino del Fediverso 💵♻️ reshared this.
OpenWrt Router TP-Link Archer C7 v2 - Questo è un post automatico da FediMercatino.it
Prezzo: 27 €
Vendo Router TP-Link Archer C7 v2 AC1750 con OpenWrt 24.10.4 (latest release) in confezione originale mai usato.
Il router è venduto resettato alle impostazioni di base e con interfaccia in inglese.
Specifiche tecniche:
wifi: 5 GHz: 1300 Mbps (802.11ac)
wifi: 2.4 GHz: 450 Mbps (802.11n)
1× Porta Gigabit WAN
4× Porte Gigabit LAN
2× Porta USB 2.0
3× Antenne removibili ad alte prestazioni.
Disponibile per consegna a mano o spedizione da concordare.
Il Mercatino del Fediverso 💵♻️ reshared this.
Sono i più guerrafondai però per loro vogliono l'esenzione... comodo.
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youtu.be/RBRiQ1M1sI4?si=DxYHBx…
Boh... io so che i falchi del governo Netanyahu, quelli che più di tutti si stanno impegnando per eliminare fisicamente i palestinesi e prendersi le loro terre pescano voti tra gli ultraortodossi.
Poi la situazione è talmente complicata e io ho letto così poco sulla materia che potrei dire una solenne sciocchezza, però mi sembra strano.
Nata per dividere
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/nata-pe…
Oggi è stata definitivamente approvata la legge di revisione costituzionale dal titolo Norme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare. Nelle dichiarazioni di voto finali, i senatori delle opposizioni hanno lamentato che per la prima volta una riforma costituzionale sia stata
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possibile.com/sudan-il-satelli…
Le immagini pubblicate dalla Yale University documentano massacri di massa nella città sudanese di El-Fasher, conquistata dalle Forze di Supporto Rapido (RSF) domenica scorsa al termine di un assedio durato oltre 18 mesi. Pozze di sangue e cumuli di corpi testimoniano
Nata per dividere
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/nata-pe…
Oggi è stata definitivamente approvata la legge di revisione costituzionale dal titolo Norme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare. Nelle dichiarazioni di voto finali, i senatori delle opposizioni hanno lamentato che per la prima volta una riforma costituzionale sia stata
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Intelligenza artificiale e PMI: a Bruxelles il confronto sulle sfide europee e regionali
L'articolo proviene da #Euractiv Italia ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Intelligenza Artificiale
L’intelligenza artificiale non è più soltanto un tema per esperti o grandi multinazionali. A Bruxelles, presso la Camera di Commercio
Intelligenza Artificiale reshared this.
No alla legge illiberale sulla Giustizia
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/no-alla…
Copio questa definizione dall’intelligenza artificiale: La divisione dei poteri (o separazione dei poteri) è un principio fondamentale dello stato di diritto che suddivide il potere statale in tre funzioni distinte: legislativo, esecutivo e
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Wall Street in uniforme. Il nuovo patto tra finanza e difesa americana
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Tra gli uffici del Pentagono e i grattacieli di New York si sta evolvendo un dialogo inedito. L’America della difesa chiama quella della finanza per costruire il prossimo ciclo di potenza industriale. Generali e analisti discutono di fabbriche, algoritmi e catene di approvvigionamento con la stessa urgenza riservata
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Tutte le iniziative africane di PagoPa
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PagoPA ai tavoli internazionali per la digitalizzazione della Pubblica amministrazione in Africa
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Che succede a Prysmian in borsa?
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I risultati di Prysmian nel terzo trimestre del 2025 superano le attese e la società alza le previsioni per l'intero anno. Il titolo, però, crolla in borsa: ecco cosa è successo.
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Sulla separazione delle carriere, la campagna di Pd e Anm è faziosa e falsificante
@Politica interna, europea e internazionale
In principio fu Giovanni Falcone. “Chi, come me, richiede che giudice e pubblico ministero siano due figure strutturalmente differenziate nelle competenze e nella carriera viene bollato come nemico dell’indipendenza del magistrato, un
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Corte dei Conti blocca il Ponte sullo Stretto: nuovo scontro con il Governo Meloni
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/corte-d…
Alla vigilia del voto decisivo del Senato sulla ‘soluzione finale’ per i ‘nemici’ della magistratura condannati alla
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“Più difesa, più Europa”: la tavola rotonda di TPI in collaborazione con il Parlamento europeo | DIRETTA
@Politica interna, europea e internazionale
The Post Internazionale (TPI), in collaborazione con il Parlamento europeo, ha organizzato la tavola rotonda “Più difesa, più Europa – Per un’Europa più unita serve una difesa comune?”. La conferenza si tiene venerdì 30 ottobre, alle ore 15.00,
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Microsoft batte le attese ma spende (troppo) per l’AI
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Microsoft cresce (oltre le attese) ma spende troppo per il cloud AI: titolo giù del 4% dopo la trimestrale
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PODCAST vertice Usa-Cina. Trump canta vittoria ma il successo politico è di Pechino
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Cina e Stati Uniti trovano l'accordo su terre rare, fentanyl e soia. L'intesa favorisce un disgelo commerciale ma è prigioniera della competizione strategica tra i due Paesi. La corrispondenza da Shanghai è di Michelangelo Cocco.
L'articolo
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Washington si riprende la Bolivia e minaccia Venezuela e Colombia
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Gli Stati Uniti hanno a lungo subito il protagonismo economico cinese in America Latina, ma per recuperare il suo ex cortile di casa l'amministrazione Trump sembra essere passata decisamente all'offensiva, puntando contro Colombia e Venezuela
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Federico
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