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Il ritorno del comando finger: utilizzato per attacchi informatici su Windows


Un comando di servizio quasi dimenticato è tornato alla ribalta dopo essere stato individuato in nuovi schemi di infezione dei dispositivi Windows. Per decenni considerato una reliquia delle origini di Internet, il meccanismo viene ora utilizzato in attacchi camuffati da controlli e query innocui offerti alle vittime in una finestra del prompt dei comandi.

Il comando finger, un tempo progettato per ottenere informazioni utente su server Unix e Linux, era presente anche in Windows. Restituiva il nome dell’account, la directory home e altre informazioni di base. Sebbene il protocollo sia ancora supportato, il suo utilizzo è in gran parte scomparso. Tuttavia, per gli aggressori, questo rappresenta in realtà un vantaggio: pochi si aspetterebbero di vedere attività di rete attraverso un canale del genere.

Recenti osservazioni hanno dimostrato che finger ha iniziato a essere utilizzato in schemi simili a ClickFix, in cui i comandi da eseguire sul dispositivo vengono scaricati da una fonte remota. Gli esperti hanno da tempo notato che il comando può fungere da strumento di supporto di Windows ed essere utilizzato per scaricare dati dannosi.

Fu in queste nuove campagne che il metodo venne ulteriormente sviluppato. Il team di MalwareHunterTeam ha fornito un file batch di esempio che accede a un server remoto tramite finger e inviava l’output risultante direttamente a cmd per l’esecuzione. I domini coinvolti in questa attività non sono più accessibili, ma i ricercatori hanno scoperto altri esempi dello stesso approccio.

Le prime vittime hanno postato su Reddit : in un thread, un utente ha descritto di essersi imbattuto in un CAPTCHA falso che richiedeva l’apertura di una finestra di avvio e l’inserimento di un comando per verificare la propria identità. La stringa inserita avviava una richiesta di tipo “finger” a un altro server e passava l’output risultante a un interprete Windows.

Di conseguenza, è stata creata una directory temporanea, il programma di sistema curl è stato copiato con un nome casuale, è stato scaricato un archivio mascherato da PDF ed è stato decompresso un set di file Python. Il programma è stato quindi avviato tramite pythonw.exe, dopodiché è stata effettuata una richiesta al server degli aggressori e sullo schermo è stato visualizzato un falso messaggio di “verifica”.

Il contenuto dell’archivio indicava un tentativo di furto di dati. Contemporaneamente, il team di MalwareHunterTeam ha scoperto anche altre attività: il comando finger veniva utilizzato per scaricare un set di comandi quasi identico, ma con controlli aggiuntivi. Prima di eseguire le sue azioni, lo script cercava nel computer strumenti di analisi malware, da Process Explorer e Procmon a Wireshark, Fiddler e debugger. Se tali strumenti venivano rilevati, l’esecuzione veniva interrotta.

Non essendo stati trovati strumenti di questo tipo, è stato scaricato e decompresso un nuovo archivio, anch’esso mascherato da documento PDF. Questa volta, conteneva il pacchetto di amministrazione remota di NetSupport Manager. Dopo la decompressione, una serie di comandi ha configurato il task scheduler per avviare l’accesso remoto al successivo accesso del sistema.

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Uscito il libro “Il Futuro Prossimo”: un libro che ci riguarda tutti


Ci sono libri che spiegano la tecnologia e libri che ti fanno capire perché dovresti fermarti un minuto prima di scorrere un feed. Il Futuro Prossimo, il nuovo lavoro di Sandro Sana, disponibile su Amazon, appartiene alla seconda categoria: non pretende di formarti, pretende di farti pensare. E lo fa senza tecnicismi, senza barriere e senza quella distanza che spesso l’informatica mette tra chi scrive e chi legge.

Sandro Sana è una figura nota nel mondo della cybersecurity italiana (CISO e direttore della divisione Cyber di Eurosystem, docente, divulgatore, membro del Comitato Scientifico del Competence Center Nazionale Cyber 4.0, membro del Gruppo DarkLab ed editorialista di Red Hot Cyber) ma qui accantona volutamente la postura del tecnico per adottare quella del narratore lucido.

Non rinuncia alla precisione che lo contraddistingue, ma la restituisce in forma umana, discorsiva, diretta. Il risultato è un libro che, pur parlando di rischi, algoritmi e intelligenza artificiale, si può leggere anche sul divano, la sera, dopo una giornata normale.

Quarta di copertina


A un certo punto, mentre si sfoglia il libro, si ha la sensazione di leggere non solo un saggio, ma una vera dichiarazione di responsabilità civile. Lo si capisce chiaramente da ciò che l’autore ha scelto di mettere in quarta di copertina, una sorta di bussola emotiva per chi si prepara ad affrontare queste pagine:

Il futuro non bussa più: entra di corsa. Smartphone, intelligenza artificiale, social, truffe digitali, privacy in frantumi: ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni senza accorgercene. Il futuro prossimo è la bussola per non farsi travolgere, ritrovare il respiro e scegliere con lucidità.

Scritto con lo sguardo di un Gen X che ha visto nascere Internet, dal Commodore 64 ai modelli generativi, questo libro unisce racconto, consapevolezza e pratica.

Questo non è un libro contro la tecnologia: è un libro per le persone. Per ricordarci che la vita non va vissuta per procura, e che le macchine, se messe al loro posto, possono diventare alleate di una qualità di vita migliore.

Queste righe non sono solo una presentazione editoriale: sono la missione del libro.
Leggendole, si capisce immediatamente che Il Futuro Prossimo non vuole “spaventare”, non vuole “educare” dall’alto della cattedra, non vuole l’ennesima retorica contro i social o l’IA.
Vuole restituire misura, consapevolezza, ritmo.
Vuole rimettere la persona al centro.

Un racconto che parte dal passato per dirci chi siamo diventati


La forza del libro è nella sua continuità narrativa: Sana non parte dai rischi né dall’IA, parte dalla storia personale e dalle radici culturali. Il lettore entra subito in un confronto generazionale che mette in scena un’accelerazione che tutti percepiscono, ma pochi hanno avuto il coraggio di dire così apertamente:

“Se mio nonno ha avuto una vita intera per abituarsi all’elettricità e mio padre decenni per accogliere televisione e automobile, se io ho avuto anni per digerire l’arrivo del computer e di Internet, i miei figli quante ore avranno per comprendere l’impatto dell’intelligenza artificiale sulle loro vite?

È uno dei passaggi più potenti dell’intero volume: l’idea che il tempo dell’adattamento umano si sia ridotto a un battito di ciglia, mentre la complessità cresce in modo esponenziale.

Da qui, lo storytelling assume una forma quasi cinematografica. Il Prologo ci riporta agli anni ’80, a un’epoca in cui il mondo digitale era un gioco fatto di cassette e attese, ma anche di stupore e prime domande:

“Quando negli anni ’80 entrai per la prima volta in contatto con un Commodore 64 (…) quel piccolo computer stava aprendo le porte a un mondo nuovo. Era un ponte tra divertimento e scoperta.”

È in queste radici che si costruisce il tono dell’intero libro: uno sguardo che ricorda, osserva, confronta, e poi guida il lettore dentro ciò che il digitale è diventato oggi.

Dalla memoria al presente: vivere nella società connessa


Il viaggio prosegue in un racconto della società digitale che non giudica, non condanna, ma mette in ordine ciò che proviamo tutti: attrazione e fatica, potere e fragilità. Sana descrive il nostro tempo come una casa bellissima ma fatta di vetri, dove la connessione è un privilegio e una pressione insieme:

“La società digitale è casa nostra. Vista meravigliosa, muri trasparenti. Ma ci sono vetri da pulire e tende da tirare. (…) Se impariamo a nominare bene le cose, torneremo anche a viverle bene.”

È un invito discreto ma potentissimo: essere presenti, non semplicemente connessi e capire che l’educazione digitale non riguarda il “saper usare”, ma il “saper scegliere”.

La narrazione tocca poi il tema della privacy e lo fa con uno stile che mescola osservazione quotidiana e consapevolezza:

“Ogni gesto lascia una briciola, e le briciole diventano tracce, le tracce profili, i profili previsioni. (…) Non è un furto plateale, è un trasloco silenzioso.”

È una delle frasi più riuscite di tutto il volume, perché dice esattamente ciò che tutti sentiamo, anche senza trovare le parole per spiegarlo: la sensazione di essere “spostati di lato” dentro i nostri stessi dati.

Il capitolo più atteso: quando il futuro bussa con troppa forza


La parte sull’intelligenza artificiale è un punto di svolta nella lettura. Non ci sono toni apocalittici, non ci sono slogan. Ci sono domande, dubbi, responsabilità.

Sana entra nel cuore del tema con una chiarezza che non concede scorciatoie:

“L’IA non ci ruberà solo il lavoro: rischia di rubarci pezzi di noi. (…) Prepararsi al futuro significa imparare competenze nuove e preservare la nostra umanità.”

La cornice non è tecnica, ma esistenziale: il vero rischio non è perdere una mansione, ma perdere la capacità di scelta, di discernimento, di interpretazione e questo rende il capitolo, pur ancorato a questioni reali, uno dei più umani dell’intero libro.

Una conclusione che accompagna, non che insegna


Il finale del libro è un gesto di cura. Non propone soluzioni miracolose né agende politiche: chiude con una scena semplice, quasi domestica, che diventa simbolo dell’intero percorso compiuto.

“Il futuro non è una gara di velocità, è un accordo da rinnovare ogni giorno tra digitale e reale. (…) Finché c’è qualcuno che si ferma un secondo prima di condividere, c’è speranza.”

È un’immagine che resta dentro ed è forse il segno più evidente che questo libro non vuole indottrinare, ma tenere aperta una possibilità: tornare padroni del nostro tempo, delle nostre scelte e del nostro sguardo.

Perché leggerlo, davvero


Perché Il Futuro Prossimo è un libro che parla di tecnologia solo in apparenza. In realtà parla di identità, memoria, attenzione, relazioni, responsabilità. È un libro che aiuta a capire non “come funziona il digitale”, ma come funzioniamo noi dentro il digitale.

È accessibile, onesto, scritto con un tono che non mette distanza ma invita alla vicinanza e soprattutto: è un libro che non ti dice cosa pensare, ma ti permette di farlo meglio.

Chiunque viva nel mondo connesso, cioè tutti, può trovarci qualcosa che gli somiglia.

E questo, nell’epoca dell’algoritmo, è forse il regalo più raro.

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Oltre il danno, la beffa: pur con la nuova sentenza della Corte di Giustizia Europea, due cittadinə italianə che hanno contratto un'unione civile, hanno un unico modo per vedersi sposati: "divorziare" in Italia e contrarre un nuovo matrimonio all'estero in un Paese civile.

Ma vi rendete conto quanto siamo indietro? Quanto pesa la nostra arretratezza culturale nelle vite dei cittadini?

Nel podcast non ne parlo per ora, ma prima o poi lo farò, perché cose come questa mi spingono a lasciare l'Italia al pari delle malattie che sopporto. Ed è tutto dire.

Mi sono trasformato, col tempo, in una di quelle persone che dicono che non c'è futuro qui. Ma mi sembra inevitabile.

#MatrimonioEgualitario

#LGBTQ #LGBTQIA #italia

in reply to Simon Perry

non è sbatataggine, ma è proprio un trattamento fondamentale per fare in modo che i cittadini soffochino sotto una cappa asfissiante 🤬
in reply to informapirata ⁂

@informapirata ⁂

Mi mandano in bestia queste cose. E più di tutto l'ipocrisia, raccontarci quotidianamente che siamo il Paese più bello del mondo, e cazzate simili.

Poi mancano i diritti fondamentali.



Boosting Antihydrogen Production using Beryllium Ions


Antihydrogen forms an ideal study subject for deciphering the secrets of fundamental physics due to it being the most simple anti-matter atom. However, keeping it from casually annihilating itself along with some matter hasn’t gotten much easier since it was first produced in 1995. Recently ALPHA researchers at CERN’s Antimatter Factory announced that they managed to produce and trap no fewer than 15,000 antihydrogen atoms in less than seven hours using a new beryllium-enhanced trap. This is an eight-fold increase compared to previous methods.

To produce an antihydrogen atom from a positron and an antiproton, the components and resulting atoms can not simply be trapped in an electromagnetic field, but requires that they are cooled to the point where they’re effectively stationary. This also makes adding more than one of such atom to a trap into a tedious process since the first successful capture in 2017.

In the open access paper in Nature Communications by [R. Akbari] et al. the process is described, starting with the merging of anti-protons from the CERN Antiproton Decelerator with positrons sourced from the radioactive decay of sodium-22 (β+ decay). The typical Penning-Malmberg trap is used, but laser-cooled beryllium ions (Be+) are added to provide sympathetic cooling during the synthesis step.

Together with an increased availability of positrons, the eight-fold increase in antihydrogen production was thus achieved. The researchers speculate that the sympathetic cooling is more efficient at keeping a constant temperature than alternative cooling methods, which allows for the increased rate of production.


hackaday.com/2025/11/25/boosti…



‘I’ll find you again, the only thing that doesn’t cross paths are mountains.’ In a game about loot, robots, and betrayal, all a raider has is their personal reputation. This site catalogues it.#News #Games


Arc Raiders ‘Watchlist’ Names and Shames Backstabbing Players


A new website is holding Arc Raiders players accountable when they betray their fellow players. Speranza Watchlist—named for the game’s social hub—bills itself as “your friendly Raider shaming board,” a place where people can report other people for what they see as anti-social behavior in the game.

In Arc Raiders, players land on a map full of NPC robots and around 20 other humans. The goal is to fill your inventory with loot and escape the map unharmed. The robots are deadly, but they’re easy to deal with once you know what you’re doing. The real challenge is navigating other players and that challenge is the reason Arc Raiders is a mega-hit. People are far more dangerous and unpredictable than any NPC.
playlist.megaphone.fm?p=TBIEA2…
Arc Raiders comes with a proximity chat system so it’s easy to communicate with anyone you might run into in the field. Some people are nice and will help their fellow raider take down large robots and split loot. But just as often, fellow players will shoot you in the head and take all your stuff.

In the days after the game launched, many people opened any encounter with another human by coming on the mic, saying they were friendly, and asking not to shoot. Things are more chaotic now. Everyone has been shot at and hurt people hurt people. But some hurts feel worse than others.

Speranza Watchlist is a place to collect reports of anti-social behavior in Arc Raiders. It’s creation of a web developer who goes by DougJudy online. 404 Media reached out to him and he agreed to talk provided we grant him anonymity. He said he intended the site as a joke and some people haven’t taken it well and have accused him of doxxing.

I asked DougJudy who hurt him so badly in Arc Raiders that he felt the need to catalog the sins of the community. “There wasn’t a specific incident, but I keep seeing a lot (A LOT) of clips of people complaining when other players play dirty’ (like camping extracts, betraying teammates, etc.)”

He thought this was stupid. For him, betrayal is the juice of Arc Raiders. “Sure, people can be ‘bad’ in the game, but the game intentionally includes that social layer,” he said. “It’s like complaining that your friend lied to you in a game of Werewolf. It just doesn’t make sense.”
Image via DougJudy.
That doesn’t mean the betrayals didn’t hurt. “I have to admit that sometimes I also felt the urge to vent somewhere when someone betrayed me, when I got killed by someone I thought was an ally,” DougJudy said. “At first, I would just say something like, ‘I’ll find you again, the only thing that doesn’t cross paths are mountains,’ and I’d note their username. But then I got the idea to make a sort of leaderboard of the least trustworthy players…and that eventually turned into this website.

As the weeks go on and more players join the Arc Raiders, its community is developing its own mores around acceptable behavior. PVP combat is a given but there are actions some Raiders engage in that, while technically allowed, feel like bad sportsmanship. Speranza Watchlist wants to list the bad sports.

Take extract camping. In order to end the map and “score” the loot a player has collected during the match, they have to leave the map via a number of static exits. Some players will place explosive traps on these exits and wait for another player to leave. When the traps go off, the camper pops up from their hiding spot and takes shots at their vulnerable fellow raider. When it works, it’s an easy kill and fresh loot from a person who was just trying to leave.

Betrayal is another sore spot in the community. Sometimes you meet a nice Raider out in the wasteland and team up to take down robots and loot an area only to have them shoot you in the back. There are a lot of videos of this online and many players complaining about it on Reddit.
www.speranza-watchlist.com screenshot.
Enter Speranza Watchlist. “You’ve been wronged,” an explanation on the site says. “When someone plays dirty topside—betraying trust, camping your path, or pulling a Rust-Belt rate move—you don’t have to let it slide.”

When someone starts up Arc Raiders for the first time, they have to create a unique “Embark ID” that’s tied to their account. When you interact with another player in the game, no matter how small the moment, you can see their Embark ID and easily copy it to your clipboard if you’re playing on PC.

Players can plug Embark IDs into Speranza Watchlist and see if the person has been reported for extract camping or betrayal before. They can also submit their own reports. DougJudy said that, as of this writing, around 200 players had submitted reports.

Right now, the site is down for maintenance. “I’m trying to rework the website to make the fun/ satire part more obvious,” DougJudy said. He also plans to add rate limits so one person can’t mass submit reports.

He doesn’t see the Speranza Watchlist as doxxing. No one's real identity is being listed. It’s just a collection of observed behaviors. It’s a social credit score for Arc Raiders. “I get why some people don’t like the idea, ‘reporting’ a player who didn’t ask for it isn’t really cool,” DougJudy said. “And yeah, some people could maybe use it to harass others. I’ll try my best to make sure the site doesn’t become like that, and that people understand it’s not serious at all. But if most people still don’t like it, then I’ll just drop the idea.”




DIY Test Gear from 1981


We can’t get enough of [Bettina Neumryn’s] videos. If you haven’t seen her, she takes old electronics magazines, finds interesting projects, and builds them. If you remember these old projects, it is nostalgic, and if you don’t remember them, you can learn a lot about basic electronics and construction techniques. This installment (see below) is an Elektor digital voltmeter and frequency counter from late 1981.

As was common in those days, you could find the PCB layouts in the magazine. In this case, there were two boards. The schematic shows that a counter and display driver chip — a 74C928 — does most of the heavy lifting for the display and the counter.

It is easy to understand how the frequency counter works. You clip the input with a pair of diodes, amplify it a bit, square it with a Schmitt trigger, and then, possibly, prescale it using a divider. The voltmeter is a little trickier: it uses a voltage divider, an op amp, and a 555 to convert the voltage to a frequency.

Of course, finding the parts for an old project can be a challenge. A well-stocked junk drawer doesn’t hurt. A PCB etching setup helps, too.

We’ve looked at her magazine rebuilds before. If you ever get the urge to tackle a project like this, you can find all the grand old magazines online.

youtube.com/embed/glEPG5nC8J0?…


hackaday.com/2025/11/25/diy-te…



SIRIA. Proteste sulla costa: gli alawiti chiedono il federalismo


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Resta l'incertezza in Siria, divisa tra promesse di riforme e timori di un rinnovato autoritarismo. Intanto cresce il sostegno occidentale al presidente autoproclamato Sharaa
L'articolo SIRIA. Proteste sulla costa: gli alawiti chiedono il federalismo proviene da Pagine Esteri.



Fine vita: solo “costi” morali


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/11/fine-vi…
Nello splendido “Per grazia ricevuta”, di e con Nino Manfredi, il mentore del protagonista, uomo colto, laico e libertario, in fin di vita chiede il prete e bacia il crocifisso. L’insostenibilità dell’esito porta Nino a lanciarsi da uno strapiombo; sopravvive e si grida al miracolo.



Paola Caridi, Sudari. Elegia per Gaza. Feltrinelli 2025


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/11/paola-c…
“E’ in un sussurro l’incontro”, si legge così in esergo a “ Sudari” di Paola Caridi e con un filo di voce sembra iniziare l’elegia per Gaza, un canto funebre che si snoda sommesso, ma implacabile nel denunciare



sarti in paradiso e scheletri negli armani, insisto a dire che è lo spettacolo a secernere fascismo --> continua qui: noblogo.org/differx/sarti-in-p…

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“Grazie a Dio stanno lavorando, grazie a Dio si stanno avvicinando nel dialogo”. Così il Papa ha risposto a una domanda sul piano di pace per l’Ucraina, conversando con alcuni giornalisti all’uscita delle Ville pontificie di Castel Gandolfo, prima di…


165: Tanya

Tanya Janca is a globally recognized AppSec (application security) expert and founder of We Hack Purple. In this episode, she shares wild stories from the front lines of cybersecurity.



“Il viaggio nasce precisamente per celebrare i 1700 anni del Concilio di Nicea e la figura di Gesù Cristo”. Lo ha ribadito il Papa, conversando con alcuni giornalisti all’uscita dalle Ville pontificie di Castel Gandolfo, prima di far rientro a Roma.


“Bisogna cominciare con la formazione dei giovani, cominciare ad aprire tutti il cuore e dire che ogni persona è un essere umano che merita rispetto per la sua dignità: uomo, donna, tutti”.



The Note “Una caro” arises from a question: what makes marriage a unique bond? The Dicastery for the Doctrine of the Faith responds with a text that places monogamy within the current debate, avoiding polarisation and proposing a reflection capable o…



Un anno nel Fediverso: la calma che ti cambia la testa. Il post di @Michela

E no, il Fediverso non è povero di contenuti.

È che, quando smetti di essere schiava degli algoritmi, ti accorgi che l’80% della roba mainstream è solo rumore dopaminico.
Rapido, inutile, martellante.

Su PixelFed, invece, quasi tutto merita almeno un rallentamento, uno sguardo vero.
È una sensazione precisa:
uscire da una distopia sociale senza neppure accorgersi di esserci vissuti dentro per anni.

michiyospace.altervista.org/un…

Per avere altri aggiornamenti sul Fediverso, segui il gruppo @Che succede nel Fediverso?

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Here is the archived video of our FOIA Forum about how to do reporting on Flock.#FOIAForum


Here's the Video for Our Seventh FOIA Forum: Flock


The FOIA Forum is a livestreamed event for paying subscribers where we talk about how to file public records requests and answer questions. If you're not already signed up, please consider doing so here.

Recently we had a FOIA Forum where we focused on our reporting about Flock. This includes how to file public records requests for audit logs, footage, and other ideas for FOIAing surveillance companies.

We showed subscribers how we got the records behind that story, the specific request language was used, tips for turning records into articles, and much more.

Check out all of our FOIA Forum archives here.

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It'll take just a minute and help 404 Media figure out how to grow sustainably.

Itx27;ll take just a minute and help 404 Media figure out how to grow sustainably.#Announcements


Please, please do our reader survey


Because we run 404 Media on Ghost, an open source and privacy-forward stack, we actually know very little about who reads 404 Media (by design). But we’re hoping to learn a bit more so we can figure out how people are discovering our work, what our readers do, and what other projects people might want us to launch in the future. If you want to cut to the chase: here is a link to our very short survey we would really, really appreciate you filling out. You can do it anonymously and it should take around a minute. If you want to know more on the why, please read below!

As we said, Ghost doesn’t collect much data about our readers. The little info we do have shows broadly that most of our readers are in the U.S., followed by Europe, etc. But we don’t have a great idea of how people first learn about 404 Media. Or whether people would prefer a different format to our daily newsletter. Or what industries or academic circles our readers are in.

This information is useful for two main reasons: the first is we can figure out how people prefer to read us and come across our work. Is it via email? Is it articles posted to the website? Or the podcast? Do more people on Mastodon read us, or on Bluesky? This information can help us understand how to get our journalism in front of more people. In turn, that helps inform more people about what we cover, and hopefully can lead to more people supporting our journalism.

The second is for improving the static advertisements in our email newsletters and podcasts that we show to free members. If it turns out we have a lot of people who read us in the world of cybersecurity, maybe it would be better if we ran ads that were actually related to that, for example. Because we don’t track our readers, we really have no idea what products or advertisements would actually be of interest to them. So, you voluntarily and anonymously telling us a bit about yourself in the survey would be a great help.

Here is the survey link. There is also a section for any more general feedback you have. Please help us out with a minute of your time, if you can, so we can keep growing 404 Media sustainably and figure out what other projects readers may be interested in (such as a physical magazine perhaps?).

Thank you so much!






Risposta immediata alla campagna “Oggi scegli tu”, scaricati in un mese oltre 16mila moduli DAT


La campagna Oggi scegli tu, lanciata lo scorso ottobre grazie alla disponibilità di Cristiano a raccontare la storia della compagna Patrizia, nasce da una constatazione semplice e drammatica allo stesso tempo: in Italia il diritto di decidere sulle proprie cure e sulla fase finale della propria vita, previsto dalla legge 219/2017, sembra ancora troppo spesso esistere solo sulla carta. La distanza tra la norma e la sua reale applicazione è dimostrato dalle decine di segnalazioni che ogni settimana l’Associazione Luca Coscioni riceve attraverso il Numero Bianco per i diritti alla fine della vita.

I cittadini che desiderano depositare le proprie Disposizioni Anticipate di Trattamento a volte si trovavano di fronte a informazioni incerte, Comuni che aggiungono burocrazia e in molti casi di fronte a una totale assenza di consapevolezza dei cittadini sul ruolo del fiduciario o sulle modalità di consultazione delle DAT da parte delle strutture sanitarie.Il risultato è una disuguaglianza strutturale: a seconda del Comune di residenza e delle informazioni in possesso della persona, i diritti previsti dalla legge possono quindi essere garantiti o ostacolati.

Per questo la campagna di sensibilizzazione Oggi Scegli Tu è intervenuta simultaneamente su più fronti, unendo informazione, supporto diretto ai cittadini e pressione istituzionale. In poche settimane siamo riusciti a far sapere agli italiani tramite cinema, radio, quotidiani e tv cosa prevede la legge e che sì, oggi abbiamo uno strumento per decidere sui nostri corpi.

La risposta dei cittadini è stata immediata. In un solo mese dal sito dell’Associazione sono stati scaricati oltre 16mila moduli DAT: un numero straordinario se confrontato con gli 11mila download dell’intero 2024. Già questo dato, da solo, mostra quanto fosse necessaria una campagna di questo tipo. Ma allo stesso tempo, da tutta Italia sono arrivate segnalazioni di incrementi significativi negli appuntamenti presso gli uffici comunali per il deposito delle DAT, così come gli sportelli informativi allestiti dall’Associazione e dalla rete di attivisti hanno registrato un’affluenza sorprendente, mentre il Numero Bianco ha visto aumentare in modo sensibile le chiamate: domande, dubbi, richieste di chiarimento, necessità di orientamento.

Anche sul piano istituzionale gli effetti sono stati visibili. Decine di Comuni hanno aggiornato o pubblicato sui loro siti istituzionali le informazioni circa le procedure per depositare le DAT, alcune amministrazioni locali hanno chiesto supporto all’Associazione per adeguarsi alla legge.

La campagna ha anche rivelato altro: l’autodeterminazione non può essere un privilegio legato al Comune in cui si è residenti. Se il deposito delle DAT è semplice in un Comune e quasi impossibile in un altro, si crea una disuguaglianza inaccettabile tra cittadini che hanno stessi diritti. Ridurre questa asimmetria significa intervenire su un aspetto cruciale della giustizia sociale.

Nonostante i risultati ottenuti, resta ancora molta strada da fare. È necessario completare l’attuazione della legge 219/2017 attraverso formazione adeguata per gli operatori degli uffici pubblici, per i notai e per i sanitari che quelle DAT devono attuare. Per questo continuiamo a chiedere al Ministero della Salute una campagna informativa istituzionale ad oggi mai realizzata.

Se Oggi Scegli Tu ha fatto conoscere lo strumento delle DAT a tantissimi italiani, occorre ancora un impegno costante delle istituzioni. Come Associazione Luca Coscioni sicuramente continueremo il nostro impegno per raggiungere questo obiettivo.

L'articolo Risposta immediata alla campagna “Oggi scegli tu”, scaricati in un mese oltre 16mila moduli DAT proviene da Associazione Luca Coscioni.



“Sul matrimonio egualitario, dall’UE un richiamo potente anche per l’Italia”


Dichiarazione di Filomena Gallo


“La sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea rappresenta un principio fondamentale di civiltà giuridica e un messaggio politico inequivocabile: in Europa i diritti non sono opzionali. Quando un matrimonio tra persone dello stesso sesso è legalmente contratto in uno Stato membro, ogni altro Stato ha il dovere di riconoscerlo. Non è una concessione, non è un favore. È un obbligo giuridico derivante dalla cittadinanza europea.

La Corte afferma con nettezza che la libertà di circolazione e di soggiorno dei cittadini dell’Unione non può essere limitata dall’orientamento sessuale né da leggi nazionali che cancellano diritti già acquisiti altrove. Il mancato riconoscimento di un matrimonio validamente contratto in un altro Stato membro viola non solo questa libertà, ma anche il diritto al rispetto della vita privata e familiare, uno dei pilastri dei diritti fondamentali europei.

La Corte ricorda inoltre che, pur restando il matrimonio materia di competenza degli Stati, tale competenza non può essere esercitata in contrasto con il diritto dell’Unione. Nessun governo può invocare le proprie leggi interne per comprimere diritti europei consolidati.

Il caso dei due cittadini polacchi sposati in Germania è emblematico della deriva che è in atto in diversi Paesi europei: tentativi di creare zone franche dove le famiglie LGBTQ+ vengono discriminate e rese invisibili. La Corte oggi dice chiaramente che queste strategie non sono compatibili con l’ordinamento dell’Unione.

Questa decisione costituisce un precedente giuridico di enorme rilievo per l’Italia: un richiamo vincolante ogni volta che nel nostro Paese vengono compressi o negati diritti della persona che invece sono pienamente riconosciuti a livello europeo. È un monito alle istituzioni italiane: quando il diritto dell’Unione garantisce libertà e tutele, nessuna legislazione interna può legittimamente ridurle o eludere.

È anche un richiamo politico potente per l’Italia. Il nostro Paese resta infatti tra gli ultimi in Europa a non riconoscere il matrimonio egualitario, e questa è una scelta politica che produce disuguaglianze e limita la piena cittadinanza di migliaia di coppie e di famiglie. L’Italia non può continuare a voltarsi dall’altra parte mentre l’Europa avanza sul terreno dei diritti.

L’Europa oggi ci ricorda che i diritti fondamentali non possono essere cancellati per il solo fatto di attraversare un confine. Ora tocca alla politica italiana dimostrare di essere all’altezza di questo principio e di voler garantire davvero pari diritti a tutte le persone”.

L'articolo “Sul matrimonio egualitario, dall’UE un richiamo potente anche per l’Italia” proviene da Associazione Luca Coscioni.



Oggi è la giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne


Dichiarazione di Filomena Gallo, Chiara Lalli e Francesca Re


La violenza sulle donne e sulle bambine è una violazione dei diritti fondamentali e può avere moltissime forme. Dalla violenza fisica a quella psicologica, dal mancato accesso all’educazione alla parità di diritti e alla libertà.

Anche decidere se e come avere un figlio è un diritto fondamentale che dovrebbe essere garantito a tutte le donne.

La legge 40 ancora vieta l’accesso alle tecniche riproduttive alle donne singole e alle coppie di donne. Questo è un divieto che non ha alcuna ragione se non una convinzione ideologica e discriminatoria (è per questo che abbiamo avviato la campagna PMA per tutte). E la gravidanza per altri, già vietata dal 2004, è dallo scorso anno perseguibile anche se delle cittadine italiane accedono a questa pratica in un paese in cui è legale.

Così come la garanzia dell’accesso alla interruzione volontaria della gravidanza fa parte dell’autodeterminazione delle donne.

Vietare o rendere difficile l’accesso all’aborto è una violazione dei diritti fondamentali delle donne. Se nel mondo ancora in molti paesi abortire è illegale – e questo costituisce un grave pericolo per la salute e per la vita delle donne – in Italia, nonostante la legge 194 si basi su un diritto fondamentale come quello alla salute, questo servizio medico non è garantito in modo uniforme e le informazioni sono incomplete e insoddisfacenti (vedi Mai Dati). Inoltre, sebbene le linee di indirizzo ministeriali nel 2022 abbiamo stabilito che è possibile ricorrere all’aborto farmacologico deospedalizzato, questa modalità è davvero garantita in pochissime Regioni, limitando la scelta. La campagna Aborto senza ricovero vuole garantire a tutte le donne la possibilità di scegliere.

Che si tratti di avere un figlio da sole o con un’altra donna, di portare avanti una gravidanza per qualcun altro o di interrompere una gravidanza le decisioni delle donne vengono sistematicamente considerate incomplete, sospette, bisognose di una validazione esterna. È come se il loro consenso fosse, per definizione, “viziato” e la loro autodeterminazione un diritto sempre negoziabile.

L'articolo Oggi è la giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne proviene da Associazione Luca Coscioni.



Felicetta Maltese e Leonardo Pinzi a “Il coraggio di Pietro Leopoldo e della Toscana”

📍 Complesso di San Micheletto, Via S. Micheletto 3 – Lucca🗓 Mercoledì 10 dicembre 2025🕓 Ore 16:00


In occasione dell’anniversario dell’abolizione della pena di morte da parte del Granducato di Toscana, e dell’adozione della prima legge regionale sul fine vita, Felicetta Maltese, consigliera nazionale dell’Associazione Luca Coscioni e Leonardo Pinzi, attivista dell’Associazione Luca Coscioni interverranno a Lucca presso l’evento pubblico “Il coraggio di Pietro Leopoldo e della Toscana”.

Con loro: Luciano Luciani, storico e docente, Mons. Riccardo Mensuali, della Pontificia Accademia della Vita,Carmela Piemontese, avvocata e docente universitaria,Gilberto Martinelli, medico, cofondatore di STML,Antonio Salvati, insegnante, scrittore, membro della Comunità Sant’Egidio,Federica Guerra, attrice, lettura dei testi poetici

Con la partecipazione dell’Ensemble vocale diretto dalla Prof.ssa Ausilia Cristofaro.

L’evento è accreditato per la formazione forense: la partecipazione dà diritto a 3 crediti formativi, di cui 2 in materia obbligatoria. Iscrizioni tramite piattaforma Sfera.

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Sportello Testamento Biologico – TREVISO


📍Libreria San Leonardo, Piazza Santa Maria dei Battuti 16 – Treviso🗓Sabato 13 Dicembre 2025
🕙Dalle 10:00 alle 12:00 (4 appuntamenti individuali di circa 30 minuti)


Una mattinata di colloqui individuali e riservati su temi fondamentali di fine vita, organizzati dalla Cellula Coscioni di Treviso presso la Libreria San Leonardo.

Lo sportello è coordinato da un volontario esperto e si svolgerà con la presenza del Dott. Antonio Orlando, oncologo palliativista, già responsabile sanitario dell’Hospice Casa dei Gelsi.

Durante gli incontri si potranno ricevere informazioni e chiarimenti su:

  • D.A.T. (Disposizioni Anticipate di Trattamento – Testamento Biologico)
  • Pianificazione condivisa delle cure
  • Consenso informato
  • Rifiuto di trattamenti sanitari
  • Cure palliative e sedazione palliativa profonda
  • Morte volontaria medicalmente assistita

La partecipazione è gratuita ma su prenotazione, fino a esaurimento disponibilità al

+39 328 69 66 553

cellulatreviso@associazionelucacoscioni.it

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Il Ministro Giuseppe Valditara, si è recato in visita al Cairo, dove ha incontrato il Primo Ministro egiziano Mostafa Madbouly e il Ministro dell’Istruzione Mohamed Abdel Latif.


Il #25novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale per l'eliminazione della...

Il #25novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le #donne. Numerose sono state le iniziative del #MIM con le scuole e alle quali ha partecipato il Ministro Giuseppe Valditara.




Why age verification misses the mark and puts everyone at risk


Age verification is a short-sighted, ineffective and dangerous way to protect young people form online harms. It is disproportionate when better alternatives are available, straightforward and rewarding to circumvent, and structurally impacts more people than it aims to protect.

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Demoverbotszone in Gießen: Die Versammlungsfreiheit darf nicht der Polizeitaktik geopfert werden


netzpolitik.org/2025/demoverbo…




Bastian’s Night #453 November, 27th


Every Thursday of the week, Bastian’s Night is broadcast from 21:30 CET.

Bastian’s Night is a live talk show in German with lots of music, a weekly round-up of news from around the world, and a glimpse into the host’s crazy week in the pirate movement.


If you want to read more about @BastianBB: –> This way


piratesonair.net/bastians-nigh…



Persona, responsabilità e democrazia

@Politica interna, europea e internazionale

25 novembre 2025, ore 16:00 – Aula Malagodi della Fondazione Luigi Einaudi, Via della Conciliazione, 10 – Roma A 150 anni dalla nascita di Luigi Einaudi Saluti introduttivi Andrea Cangini, Segretario generale Fondazione Luigi Einaudi Interverranno Emma Galli, Università di Roma “La Sapienza” Enrico Graziani, Università di Roma “La



SUDAN. L’esercito respinge la proposta di tregua di Washington, la guerra continua


@Notizie dall'Italia e dal mondo
L'esercito del Sudan respinge la proposta di tregua di Washington, considerandola favorevole alle Forze di Supporto Rapido e agli Emirati Arabi che le sostengono
L'articolo SUDAN. L’esercito respinge la proposta di tregua di Washington, la guerra continua proviene da Pagine Esteri.




Open Source: un bene comune globale per abilitare la sovranità digitale

In un mondo sempre più dominato dal software, i paesi di tutto il mondo si stanno rendendo conto della loro dipendenza da servizi e prodotti stranieri. I cambiamenti geopolitici spingono la sovranità digitale in cima all'agenda politica in Europa e in altre regioni. Come possiamo garantire che le normative a tutela dei nostri cittadini siano effettivamente applicate? Come possiamo garantire la continuità delle operazioni in un mondo potenzialmente frammentato? Come possiamo garantire che l'accesso ai servizi critici non venga preso in ostaggio nei futuri negoziati commerciali internazionali?

opensource.org/blog/open-sourc…

@Etica Digitale (Feddit)




Dispositivi alternativi


Spesso leggo di cellulari o altri dispositivi con sistema operativi differenti dai soiliti Android o iPhone, il problema è che oggi siamo talmente interconnessi che per decidere per il loro acquisto (il cui prezzo non è quasi mai alla portata di tutti) bisognerebbe provarli, averli in mano per un giorno o due e testarli sul campo, magari non proprio l'ultimo modello, quello che si vorrebbe acquistare, basterebbe il modello precedente per testarne le potenzialità. Se si fanno acquisti alternativi e poi non ci si trova bene perchè le nostre esigenze sono diverse da ciò che possono offrire si ha un bel danno economico e anche una delusione che ne impedisce il diffondersi perchè se si è contenti dell'acquisto se ne parla bene, in caso contrario i prodotti vengono stroncati e si reca danno a chi crede onestamente nelle alternative.


Bruxelles dà il via libera all’Edip. Industria militare in prima linea

@Notizie dall'Italia e dal mondo

L’Unione europea rilancia la propria agenda sulla difesa approvando il nuovo European defence industry programme (Edip), un passo che mira a rendere più solida la produzione militare e a rafforzare il rapporto con l’Ucraina. La decisione del Parlamento arriva in un momento in cui



Biografie Convegno Nexa su Internet & Società 2025

Le notizie dal Centro Nexa su Internet & Società del Politecnico di Torino su @Etica Digitale (Feddit)

Biografie 17° Convegno Nexa su Internet & Società | Contro la casa di vetro. Opacità schedatura e potere nell'età digitale | 2025
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Cos’è LingGuang, l’app cinese che tutti stanno correndo a scaricare

Per vedere altri post come questo, segui la comunità @Informatica (Italy e non Italy 😁)

Sviluppata da Cai Wei, ex dipendente di Google, per conto del colosso cinese Ant Group strettamente connesso ad Alibaba, LingGuang promette di costruire da zero app sulla base delle istruzioni date all'Ai. In pochi giorni ha



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Le notizie dal Centro Nexa su Internet & Società del Politecnico di Torino su @Etica Digitale (Feddit)

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Armi e appalti: l’Italia mantiene aperto il canale con l’industria militare israeliana


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Nuove forniture da SOURCE e Marom Dolphin segnano l’ennesimo ampliamento dei contratti italiani con l’industria militare israeliana.
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Io vorrei tanto - ma davvero tanto - sapere perché boicottiamo Tesla e X ma poi usiamo Telegram (non io, ma in generale).

Veramente, non è una domanda retorica. Cosa c'è di diverso?

quotidiano.net/esteri/macron-o…

#telegram #durov #boycotttelegram #musk #macron #kirk

in reply to Simon Perry

Telegram benché sia insicura e benché appartenga a un disadattato pericoloso è oggettivamente un'ottima app, leggera, versatile, ergonomica, con funzionalità intelligenti e in continuo miglioramento da 10 anni a questa parte.

X è un'app tecnologicamente ridicola, vecchia, in costante peggioramento e che è inutile anche per avere visibilità: l'unico valore aggiunto che dà è la copertura istantanea delle news.

Tesla è una casa automobilistica in crisi che non innova nulla da 10 anni




questa è la russia. quelli che si lamentavano di come secondo loro i russi venivano trattati in ucraina. anche se comunque la cosa più grave rimane il rapimento e l'indottrinamento di bambini. anime perse 🙁

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