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WPA3 a Rischio: Gli Hacker Rubano le Tue Password Wi-Fi Attraverso il Downgrade a WPA2


Gli hacker dell’Università delle Indie Occidentali hanno scoperto una grave vulnerabilità nel protocollo di sicurezza WPA3, considerato il sistema di sicurezza più affidabile per le moderne reti Wi-Fi. Il team ha dimostrato come gli aggressori possano aggirare i meccanismi di sicurezza e rubare le password degli utenti attraverso punti di accesso falsi.

La vulnerabilità è dovuta al fatto che WPA3 è costretto a supportare lo standard obsoleto WPA2. Quando un dispositivo WPA2 si connette alla rete, passa automaticamente a un livello di sicurezza inferiore.

I criminali possono trarne vantaggio: intercettano parte dei dati scambiati tra il dispositivo e il router durante la connessione. Sulla base delle informazioni ricevute, viene creato un falso punto di accesso. Quindi l’unica cosa che resta da fare è attirare lì la vittima.

All’inizio dell’attacco gli aggressori interrompono intenzionalmente la connessione tra il dispositivo e la rete legittima. Diversi trucchi aiutano in questo, inclusi gli attacchi DDoS. Quando un utente tenta di riconnettersi, il suo dispositivo e il router iniziano un processo di “handshake“, scambiandosi quattro messaggi di servizio per confermare l’identità dell’altro. A questo punto gli aggressori, utilizzando programmi speciali come Wireshark, riescono a intercettare due messaggi su quattro.

Le informazioni ottenute sono sufficienti per creare una copia convincente della rete con lo stesso identificatore (SSID). Il punto falso funziona utilizzando il protocollo WPA2, che consente di aggirare i meccanismi di sicurezza WPA3. Un utente ignaro si connette ad esso e inserisce una password tramite uno speciale modulo web.

Gli autori dello studio sottolineano che la pagina di immissione della password può essere progettata per adattarsi all’interfaccia di qualsiasi produttore di apparecchiature di rete. Nell’esperimento hanno utilizzato un design semplice, ma per renderlo più convincente, il portale può imitare l’identità aziendale di una specifica organizzazione o marchio.

I progettisti di WPA3 volevano proteggere gli utenti dagli attacchi a dizionario. Il nuovo standard utilizza l’autenticazione simultanea dei peer (SAE): anche se un hacker intercetta i dati, non sarà in grado di indovinare la password offline, poiché ogni tentativo richiede l’interazione diretta con il router. Ma non hanno tenuto conto di questo.

Durante l’esperimento, i ricercatori non sono riusciti a interrompere con successo la connessione alla rete: il software ha fallito. Tuttavia, hanno dimostrato che un portale di accesso falso può essere utilizzato per indurre una persona a fornire una password attraverso l’ingegneria sociale.

Anche i moderni protocolli di sicurezza sono vulnerabili laddove entra in gioco il fattore umano. Quindi dovresti fare attenzione se la rete ti chiede inaspettatamente di inserire nuovamente la password, soprattutto dopo un’improvvisa interruzione della connessione. È importante assicurarsi che il punto di accesso sia reale e, se possibile, utilizzare metodi di sicurezza aggiuntivi.

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Tinexta, figura barbina con gli hacker su InfoCert?


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
InfoCert, la società di certificazione digitale del gruppo Tinexta legata a Spid, ha subito un attacco informatico: sarebbero stati sottratti i dati di oltre cinque milioni di utenti. Fatti, dettagli e numeri.

L'articolo proviene dalla sezione #Cybersecurity di startmag.it/primo-piano/tinext…



Buongiorno Italia: NoName057(16) lancia il terzo round di attacchi DDoS


Il gruppo pro-russo NoName057(16) ha ripreso a colpire le infrastrutture italiane con una serie di attacchi DDoS (Distributed Denial of Service), intensificando le loro attività dopo due round di offensive iniziati il giorno di Santo Stefano.

Questo collettivo di hacktivisti è noto per condurre campagne coordinate contro enti governativi e aziende di paesi considerati ostili alla Russia, utilizzando tecniche di attacco ormai consolidate ma ancora efficaci.
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NoName057(16) è un gruppo di hacktivisti che opera principalmente per motivazioni politiche. Con una chiara affiliazione alla causa russa, il collettivo si è fatto conoscere per attacchi DDoS rivolti a infrastrutture strategiche e siti istituzionali di diversi paesi europei, spesso in risposta a posizioni filo-ucraine o a supporto di sanzioni contro la Russia.

Il gruppo agisce tramite canali Telegram dedicati, dove rivendica le proprie operazioni e incoraggia il coinvolgimento di sostenitori, anche attraverso l’uso di strumenti che facilitano la partecipazione agli attacchi.
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Gli attacchi DDoS: una tecnica vecchia quanto il mondo


Gli attacchi DDoS sono una delle tecniche più antiche nel panorama delle minacce informatiche.

La loro finalità è saturare i server target con un volume enorme di richieste di accesso, fino a provocarne il collasso. Durante un attacco, i servizi diventano inaccessibili, causando disagi agli utenti. Tuttavia, una volta terminata l’offensiva, i sistemi tornano rapidamente alla piena operatività senza danni permanenti né perdita di dati, poiché i DDoS non comportano esfiltrazione o compromissione delle informazioni.

Nonostante la semplicità di questa tecnica, la sua efficacia è amplificata dalla possibilità di orchestrare attacchi massivi tramite reti di botnet, utilizzando dispositivi compromessi per amplificare il volume di traffico generato.

Le difese moderne contro i DDoS


Oggi, esistono tecnologie avanzate in grado di mitigare gli effetti degli attacchi DDoS, filtrando il traffico anomalo su diversi livelli della pila OSI. Questi strumenti analizzano i flussi di dati in tempo reale, identificano le richieste malevole e garantiscono il normale funzionamento dei servizi critici.

Tra le soluzioni più efficaci figurano:

  • Sistemi di pulizia del traffico: filtri intelligenti che distinguono tra traffico legittimo e quello generato dall’attacco.
  • CDN (Content Delivery Network): distribuzione dei contenuti su server globali per ridurre l’impatto degli attacchi localizzati.
  • Rate Limiting e WAF (Web Application Firewall): protezioni avanzate a livello di rete e applicazione.


Conclusioni


Gli attacchi DDoS, sebbene tecnologicamente datati, rimangono una minaccia concreta, soprattutto quando orchestrati da gruppi organizzati come NoName057(16). Tuttavia, l’evoluzione delle tecnologie di difesa offre strumenti sempre più efficaci per mitigare questi rischi, garantendo la continuità operativa anche durante offensive massicce.

Mentre il gruppo continua a prendere di mira infrastrutture italiane, questo episodio è un chiaro monito per rafforzare le misure di difesa e prevenzione a livello nazionale, così da garantire la resilienza delle infrastrutture critiche di fronte a minacce sempre più frequenti.

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The Twisted History of Ethernet on Twisted Pair Wiring


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We all take Ethernet and its ubiquitous RJ-45 connector for granted these days. But Ethernet didn’t start with twisted pair cable. [Mark] and [Ben] at The Serial Port YouTube channel are taking a deep dive into the twisted history of Ethernet on twisted pair wiring. The earliest forms of Ethernet used RG-8 style coaxial cable. It’s a thick, stiff cable requiring special vampire taps and lots of expensive equipment to operate.

The industry added BNC connectors and RG-58 coax for “cheapernet” or 10Base2. This reduced cost, but still had some issues. Anyone who worked in an office wired with 10Base2 can attest to the network drops whenever a cable was kicked out or a terminator was dropped.

The spark came when [Tim Rock] of AT&T realized that the telephone cables already installed in offices around the world could be used for network traffic. [Tim] and a team of engineers from five different companies pitched their idea to the IEEE 802.3 committee on Feb 14, 1984.

The idea wasn’t popular though — Companies like 3COM, and Digital Equipment Corporation had issues with the network topology and the wiring itself. It took ten years of work and a Herculean effort by IEEE committee chairwoman [Pat Thaler] to create the standard the world eventually came to know as 10Base-T. These days we’re running 10 Gigabit Ethernet over those same connectors.

For those who don’t know, this video is part of a much larger series about Ethernet, covering both history and practical applications. We also covered the 40th anniversary of Ethernet in 2020.

youtube.com/embed/f8PP5IHsL8Y?…


hackaday.com/2024/12/30/the-tw…





L’intelligenza artificiale potrebbe causare la nostra estinzione, avverte il “padrino dell’IA” Geoffrey Hinton


L’intelligenza artificiale è stata un punto focale di preoccupazione tra gli scienziati, con Geoffrey Hinton, spesso definito il “padrino dell’IA”, che ha lanciato un duro avvertimento sui suoi rischi esistenziali per l’umanità. In una recente intervista, Hinton ha rivisto la sua previsione del potenziale dell’IA di causare l’estinzione umana, elevando la probabilità dal 10% a un sorprendente 20% nei prossimi 30 anni.

La nuova stima di Hinton, informatico britannico-canadese e recente
premio Nobel , segnala un crescente senso di urgenza riguardo ai potenziali pericoli dell’IA.

Non pensavo che saremmo arrivati ​​al punto in cui siamo ora. Pensavo che a un certo punto in futuro saremmo arrivati ​​fin qui“, ha confessato Hinton durante un’intervista al programma
Today di BBC Radio 4. Il ritmo del progresso dell’IA, ha osservato, ha superato persino le sue stesse aspettative, rendendo chiaro che l’umanità sta camminando su un terreno incerto.

La rapida crescita dell’intelligenza artificiale ha introdotto un dilemma che l’umanità non ha mai affrontato prima: come gestire entità più intelligenti di noi. Hinton ha paragonato questo scenario alla relazione tra un bambino piccolo e un adulto, dove il primo non ha alcuna speranza di controllare il secondo. “Immagina te stesso e un bambino di tre anni”, ha spiegato, illustrando il profondo squilibrio di potere tra intelligenza artificiale avanzata e capacità umane. La sua analogia sottolinea l’immensa sfida di controllare l’intelligenza artificiale una volta che supererà l’intelligenza umana.

In quanto convinto sostenitore della regolamentazione, Hinton ha evidenziato il ruolo cruciale che la supervisione governativa deve svolgere nello sviluppo dell’IA. Ha espresso preoccupazioni sulle aziende orientate al profitto che promuovono la ricerca sull’IA senza la dovuta considerazione delle misure di sicurezza.

L’unica cosa che può costringere queste grandi aziende a fare più ricerca sulla sicurezza è la regolamentazione governativa”, ha sottolineato Hinton, sollecitando uno sforzo collettivo per garantire che l’evoluzione dell’IA non superi la capacità dell’umanità di gestire i propri rischi.

La crescente minaccia dell’IA non è solo teorica. Gli esperti prevedono che i sistemi di IA avanzati potrebbero presto superare l’intelligenza umana, una pietra miliare che potrebbe alterare radicalmente il corso della civiltà.

L’avvertimento di Hinton funge da invito all’azione per governi e ricercatori a dare priorità alla sicurezza dell’IA, assicurando che la sua crescita sia gestita in modo responsabile e con un’attenta considerazione delle potenziali conseguenze.

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di LAURA TUSSI Nel centenario della nascita di Danilo Dolci torniamo a parlarvi del suo impegno politico, sociale ed educativo attraverso le parole e i ricordi del figlio Amico Dolci. A cento anni di distanza dalla sua nascita, Danilo Dolci resta una delle figure più importanti in Italia nel Secondo Dopoguerra per l’impegno politico, [...]

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Accordo sull'Ucraina? Mosca ricorda alla NATO i 4 punti non negoziabili - IN PRIMO PIANO - L'Antidiplomatico
lantidiplomatico.it/dettnews-a…


Il presidente Fico annuncia che, se l’Ucraina bloccherà il transito del gas russo, la Slovacchia bloccherà l'erogazione di energia elettrica all'Ucraina. (Reuter)
https://t.me/radio28tv


Usa: da prime prove, aereo azero abbattuto dalla Russia

(su Ustica, dopo 44 anni, ancora non sanno niente. In questo caso, dopo 3 giorni, sanno già che "ha stato Putin")

Usa: da prime prove, aereo azero abbattuto dalla Russia • Imola Oggi
imolaoggi.it/2024/12/28/usa-da…



Con grande gioia abbiamo appreso la notizia dell’incontro tra la delegazione del Dem Parti e il compagno Ocalan nell’isola carcere di Imrali. Si apre uno spiraglio alla speranza che finalmente si ponga fine alla repressione turca contro il popolo curdo. Negli anni scorsi abbiamo temuto per la stessa vita del presidente Ocalan, il Nelson Mandela del popolo curdo, di cui non si avevano più notizie. Non solo Apo è sottoposto dal 1999 a un regime di isolamento duro in violazione delle convenzioni internazionali ma negli ultimi anni erano state impedite anche le visite di familiari e degli stessi legali a loro volta sistematicamente arrestati e condannati per terrorismo.

Era stata impedita la visita persino alla delegazione della Corte Europea per i Diritti Umani (CEDU). Noi stessi avevamo partecipato nel 2022 a una delegazione investigativa internazionale che ha potuto constatare il grado di repressione e di violazione dello stato di diritto nella Turchia di Erdogan con 350.000 detenuti, tra cui parlamentari, sindaci, sindacalisti, intellettuali della sinistra curda e persino medici e avvocati rei di aver assistito perseguitati politici.

L’incontro di ieri segna la riapertura di un possibile dialogo per la soluzione della questione curda. Ocalan si è dichiarato di nuovo disponibile e con prudenza bisognerà verificare se il regime turco sia davvero intenzionato a percorrere la strada di un “nuovo paradigma”. Purtroppo gli attacchi contro il Rojava delle ultime settimane non sono un elemento incoraggiante. Bisogna capire quale sarà la risposta a questo segnale di nuova apertura delle forze armate turche che hanno sempre tentato di impedire una trattativa anche grazie allo spropositato potere che hanno sulla base di una costituzione assai sciovinista.

Come abbiamo sempre sostenuto, la liberazione di Ocalan, come quella di Marwan Barghouti per la Palestina, è la chiave per un’evoluzione democratica e una soluzione di pace in Medio Oriente. Il confederalismo democratico proposto da Ocalan è un progetto che consentirebbe di superare i continui conflitti causati dall’eredità del colonialismo. La proposta di Ocalan non è separatista ma quella del riconoscimento dell’autonomia del Kurdistan turco nell’ambito di una più generale democratizzazione dello stato. E’ un modello di convivenza che il movimento di liberazione curdo propone anche in Siria per il superamento dei conflitti etnici e religiosi. Purtroppo l’Unione europea invece di sostenere un movimento di resistenza laico, democratico e femminista come quello curdo in questi anni è stata complice dell’alleato NATO Erdogan e ha mantenuto il PKK nell’elenco delle organizzazione terroriste.

Noi di Rifondazione Comunista che, con il compagno Ramon Mantovani, cercammo di salvare Ocalan dalla cattura da parte della Turchia ricordiamo che il fondatore del Pkk aveva diritto all’asilo nel nostro paese e che fu catturato grazie all’ignavia dell’allora governo di centrosinistra che obbedì alle pressioni del presidente USA Bill Clinton. Lo stabilì un tribunale dopo la sua cattura e lo aveva anche quando il governo italiano l’ha costretto ad andarsene. In ragione della nostra risoluzione approvata in parlamento che riconosceva l’esistenza di un conflitto armato da risolvere con un negoziato. Sulla base di quella risoluzione l’Italia riconobbe a migliaia di kurdi con passaporto turco l’asilo. Libertà per Ocalan!

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del PRC e Anna Camposampiero, esecutivo Sinistra Europea



Comunicato di Fiorenzo Bertocchi e Dino Greco a nome di Rifondazione comunista

Brescia, Rifondazione: “nessuna ipocrita acrobazia potrà nascondere la realtà che è ormai squadernata sotto gli occhi di tutte e di tutti”

“Le immagini del pestaggio inflitto dalla polizia ai manifestanti antifascisti che avevano raccolto l’invito a recarsi in piazza per protestare contro la libertà di movimento concessa a Brescia alle formazioni nazifasciste, hanno fatto il giro d’Italia. E nessuna censura, nessuna ipocrita acrobazia potrà nascondere la realtà che è ormai squadernata sotto gli occhi di tutte e di tutti. Dobbiamo confessare la nostra ingenuità: avevamo denunciato l’equidistanza con cui gli organi deputati alla sicurezza pubblica trattavano fascisti e antifascisti. Ci sbagliavamo. Le cose stanno molto peggio di così e i fatti, non le chiacchiere di questi giorni, sono lì a darne plastica dimostrazione.

Il 13 dicembre, il “cartello nero” delle organizzazioni neofasciste bresciane ha dato vita ad una manifestazione pubblica che istiga all’odio razziale ed esibiva una chiara fede nostalgica: “Siamo tornati- gridavano- e lì sono le nostre radici”. Ebbene, costoro hanno potuto impunemente sfilare e imbrattare la città e i suoi monumenti di svastiche. La questura non ha avuto nulla da dire e, soprattutto, da fare. Ieri, lo stesso immobile questore ha inviato uno schieramento possente di polizia con l’ordine tassativo di impedire, a qualsiasi costo, lo svolgimento di un pacifico presidio antifascista. All’apertura di due striscioni che ricordavano la natura antifascista della Costituzione e l’impegno dei cittadini bresciani a farne rispettare lettera e sostanza, è partita l’aggressione che è stata sull’orlo di sconfinare in un generale, drammatico pestaggio che solo la responsabilità dei manifestanti ha saputo evitare.

Ai fascisti che si erano rintanati in un loro covo e’ stato invece permesso di svolgere, all’esterno dell’edificio, un comizietto carico di tutto il loro odio antidemocratico. Ecco dunque la sostanza di tutta la vicenda e del conseguente “avviso ai naviganti” che ne è sortito: alla mobilitazione antifascista non sarà consentito niente! Con riflesso immediato, prima ancora che il famigerato ddl-sicurezza sia approvato dal parlamento, le norme gravemente liberticide in esso contenute diventano pratica ispirazione nella testa e nelle azioni dei cosiddetti organi di sicurezza. Suscitano infine un’infinita tristezza – e creano altrettanti motivi di preoccupazione – i pietosi inviti che da pulpiti insospettabili sono venuti a chiudersi in casa, a disertare la manifestazione antifascista di ieri, ponendo i manifestanti in una condizione di isolamento che i questurini hanno interpretato, come sempre, a loro modo.

Quanto al commento della sindaca, che si unisce solidalmente al pestaggio della polizia, c’è una sola cosa da dire: è vero, Brescia ha un problema, e bello grosso. E la sindaca ne è parte. Una cosa è comunque certa, e lor signori, tutti, è bene lo tengano nel debito conto: l’assemblea permanente antifascista non smobilita sotto le botte della polizia e gli insulti dei suoi corifei. Si andrà avanti, perché la Costituzione antifascista è un lascito troppo importante perché sia lasciato deperire o mortificare.

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Ed eccoci arrivati al momento dell'emissione delle ordinanze che vietano i botti di fine anno. Inutili come la data di scadenza sulla Nutella, visto che i controlli saranno insufficienti, ma che fanno tanto bene alla coscienza degli amministratori e alla visibilità dei sindaci.
Almeno voi, che ci sia un'ordinanza o no, evitate di sparare i botti. Fatelo per gli animali.


"....L’Argentina oggi sembra piuttosto essere il laboratorio dell’estrema destra globale in cui sperimentare fino a dove si può spingere il limite di sopportazione della società, come in America Latina hanno già fatto le dittature nel secolo scorso."

Eccolo qui l'amichetto della Benita, di trump e di musk.
La descrizione della macelleria sociale che sta attuando fa accapponare la pelle.

A me sfugge il motivo per cui più sei povero più voti certi fenomeni da baraccone, ma cosa speri, che un miliardario faccia i tuoi interessi?
Ora cominciate pure ad avere paura, il futuro ci aspetta...

valigiablu.it/argentina-econom…

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Non è accettabile che la polizia abbia oggi manganellato i partecipanti al presidio antifascista a Brescia mentre ai fascisti è stato invece consentito di improvvisare un comizietto e un brindisi fuori dal loro covo.

Vergognoso che la polizia abbia cercato di strappare dalle mani dei manifestanti lo striscione ‘Brescia è antifascista’ nella città della strage di Piazza della Loggia. lI questore di Brescia, dopo aver consentito un vergognoso corteo di neofascisti, ha deciso di negare il permesso al presidio antifascista e poi di tentare di scioglierlo con la forza.
Ringrazio i nostri compagni Dino Greco e Fiorenzo Bertocchi per la determinazione con cui hanno deciso di disobbedire al divieto immotivato che gli è stato comunicato dalla questura e ai mille antifascisti che hanno partecipato al presidio e al corteo mantenendo la calma e garantendo l’ordine pubblico e la legalità costituzionale senza cedere alle provocazioni.
Chiediamo le dimissioni del questore. Il diritto di manifestare è garantito dalla Costituzione e non va consentito al governo Meloni di limitarlo.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista

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La soluzione innovativa ed economica di Londra contro la minaccia dei droni

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Le Forze armate del Regno Unito hanno condotto il primo test dal vivo, con successo, di una nuova arma progettata per contrastare in modo economico gli sciami di droni. Il test, condotto dalla Royal artillery trials and development unit e dal 7 Air defence group, ha utilizzato l’innovativo Radio frequency directed energy



Oggi, 29 dicembre, nel 2022

Immagine/foto

Muore all'età di 82 anni la leggenda brasiliana del calcio, Pelé, uno dei più grandi giocatori di questo sport e tra i primi atleti a diventare celebrità globali.

@Storia
#otd
#accaddeoggi

Questa voce è stata modificata (6 mesi fa)

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LA NEBBIA SUL PIAN D'ERBA


Silenzio.
L'orgoglioso rio,
largo e placido di sé
pure tace, e si contenta nel letto suo di perle
che ‘l primo mattino,
qual dono inatteso dal petroso ponte
Spirito gli dona
e tutt’intorno infonde.
Verde e sana, madida
tremula lieve l'erba del Piano
La raganella celata
nella sodaglia che le fa corona
dà due sillabe di voce
e inascoltata
alla fine poi desiste.
Strie paffute di vapore
nel quadro freddo del Dio Pittore
evolvono, salgono
mano nella mano
salutan liete ‘l giorno
mentre seguon lor cammino
contese strette
tra l'Alserio e l'Eupilino.
Dall’anima
all'aria opaca
un istante di foto sgranata
svapa sul verde prato:
ombra d’antico pueril sentor
disperso, e nel tempo
mai più trovato


Sostegno Poliverso


Se la prende un po comoda, ma il rinnovo automatico dovrebbe partire ...


Etiopia, ENDF in violazione dell’accordo di tregua per il Tigray nelle zone occupate

L'articolo proviene dal blog di @Davide Tommasin ዳቪድ ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Notizie dall'Italia e dal mondo

Il Tigray, stato regionale dell’ Etiopia è stato teatro di una guerra genocida dal novembre 2020 al novembre 2022 in cui i gruppi in conflitto



Ho da poco completato l'aggiornamento della linea Tiscali, attivando con successo la connessione FTTH a 2500/1000 - di cui sono molto soddisfatto.

Cliente broadband dal 2005 (e cliente email almeno dal 2000), ho iniziato con l'ADSL a 2 Megabit... da allora sono rimasto sempre con Tiscali, di upgrade in upgrade. Sostanzialmente mai una rimodulazione (*), ho sempre avuto la possibilità di aggiornare la tecnologia e le condizioni contrattuali secondo le nuove offerte che via via uscivano... o a volte con offerte ancora migliori. In occasione di quest'ultimo aggiornamento, per esempio, ho potuto usufruire di uno sconto rispetto all'offerta attuale presente sul sito.

Come ho detto anche ad una delle operatrici del 130 - ormai sono così affezionato a un vero contact center interno, a cui rispondono operatori con rigoroso accento sardo, quasi tutti gentilissimi... e alle sue musiche jazz - Tiscali è forse l'unico provider che tratta meglio i già clienti rispetto ai nuovi clienti!

(*) solo una volta in 20 anni Tiscali ha "ribaltato" un aumento del canone di affitto del doppino di Telecom Italia su di noi; si è trattato di 1-2 euro di aumento, durato pochi mesi, fino all'uscita dell'offerta successiva a cui ho potuto aderire!



Il discorso del Generale Carmine Masiello, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano, pronunciato il 9 novembre 2024, ha suscitato numerosi interrogativi sul futuro dell’esercito italiano e il suo ruolo crescente nella politica interna. Masiello ha affermato che l’esercito non desidera la guerra, ma che la preparazione alla guerra è essenziale per garantire la pace, un concetto che non solo tradisce i principi costituzionali italiani, ma sottolinea una pericolosa visione della forza armata come pilastro della sicurezza e dell’ordine interno. Questo approccio, che implica un esercito sempre pronto ad agire, non solo in scenari di guerra, ma anche per risolvere le crisi interne, segna un cambio di paradigma che merita attenzione.

La proposta di rinominare l’Accademia di Stato Maggiore dell’Esercito in “Scuola di Guerra” è un segnale evidente di un’escalation militare nella visione istituzionale. Non si tratta più solo di una forza di difesa, ma di una forza sempre pronta a rispondere a scenari complessi, interni ed esterni, dove l’esercito potrebbe essere visto come l’attore centrale nel garantire la stabilità. Questo non è solo un cambiamento nell’educazione militare, ma un’apertura a una visione in cui la politica non è più l’unica responsabile nella gestione delle crisi.

Le parole di Masiello, pur non invocando esplicitamente una modifica della Costituzione, rispondono alla logica di un esercito sempre pronto, che va oltre la semplice difesa della patria, con implicazioni che vanno ad intaccare il controllo civile e democratico sulle forze armate. Se l’esercito viene visto come il principale strumento per garantire la sicurezza e la stabilità, è chiaro che si sta minando il ruolo delle istituzioni politiche, sempre più sopraffatte da una crescente influenza militare nelle dinamiche interne. E ciò è tanto più preoccupante se messo in relazione con il rischio di una politicizzazione delle forze armate, che rischia di portare l’Italia verso una deriva autoritaria.

Alla luce dei generali in politica, di questo genere di esternazioni,dei venti di guerra che soffiano forti e della presidenza trump che invita al bilateralismo cercando di affossare, ancora più di quanto non sia già , il rapporto multilaterale delle politica estera USA, impongono una riflessione profonda su quali siano i rischi che stiamo correndo, del destino dei sistemi democratici , del ruolo dell’Unione Europea come possibile rete di protezione. Ricordo le riflessioni di Fabio Mini, che nel suo articolo La Rivincita di Sparta del 2012 evidenziava come il crescente potere militare potesse minacciare la democrazia. Mini parlava di vere e proprie “pulsioni” autoritarie all’interno dell’esercito, e delle pericolose interazioni con le oligarchie economiche, che avrebbero potuto sfociare in un pericoloso intervento militare nella gestione politica del paese. Secondo Mini, le forze armate, pur essendo strutturalmente autoritarie e gerarchiche, sono in grado di farsi protagoniste in tempi di crisi, soprattutto quando la politica civile fallisce nel garantire la stabilità o non sa rispondere ai propri impegni sulla scena internazionale. Mini non metteva in dubbio che l’esercito potesse essere necessario in determinati scenari, ma avvertiva della pericolosità di una politicizzazione delle forze armate, le cui “pulsioni” autoritarie avrebbero potuto emergere se la politica civile avesse perso la sua capacità di governare efficacemente. In un contesto come quello che stiamo vivendo, dove l’esercito sembra acquistare sempre più visibilità e potere, le sue parole risultano estremamente attuali.

Da Vannacci alle parole di Masiello, passando per il DDL Sicurezza, tutti i segnali sembrano indicarci una tendenza inquietante, che va ben oltre la semplice necessità di prepararsi a conflitti esterni. La crescita della militarizzazione della politica interna, insieme all’inasprimento delle pene per chi partecipa a manifestazioni pubbliche e alla possibilità di un intervento delle forze armate nell’ordine pubblico, segnalano un mutamento pericoloso. Questo scenario potrebbe sfociare in un sistema in cui l’esercito e la polizia non sono più semplicemente separati ma diventano strumenti complementari di controllo sociale, mettendo a rischio la libertà di espressione e i diritti civili.

Il DDL Sicurezza 2024, infatti, va nella direzione di un’ulteriore militarizzazione della vita civile. L’introduzione di misure che permettono l’impiego delle forze armate per operazioni di ordine pubblico, oltre alla crescente sorveglianza sociale tramite l’uso dei servizi segreti, ampliano il rischio che il dissenso venga represso con la forza, piuttosto che con il dialogo e la mediazione. L’inasprimento delle pene per i reati commessi durante le manifestazioni, insieme all’espansione dei poteri dei servizi segreti, rappresentano una vera e propria minaccia alla libertà di espressione e alla protezione dei diritti civili. La possibilità che gruppi sociali o politici di opposizione possano essere considerati minacce alla sicurezza è un segnale allarmante, che potrebbe portare alla repressione delle opinioni divergenti e all’imbavagliamento delle voci critiche.

Tutti questi sviluppi si intrecciano con le dichiarazioni del Generale Masiello, che ha affermato la necessità di una preparazione alla guerra per garantire la pace, indicando implicitamente che le forze armate devono essere pronte non solo a difendere il paese ma a intervenire attivamente in scenari di conflitto interno. In altre parole, la crescente enfasi sulla prontezza militare potrebbe aprire la porta a una politicizzazione delle forze armate, con il rischio che queste diventino l’unico strumento per affrontare le crisi politiche e sociali, ignorando i principi costituzionali che separano la politica civile dall’intervento militare.

Da un lato, si promuove una visione bellica delle forze armate, come se la preparazione alla guerra fosse l’unica strada per raggiungere la pace. Dall’altro, il contesto legislativo del DDL Sicurezza fa emergere il rischio di una deriva autoritaria, in cui le forze militari e di polizia si sostituiscono alla politica democratica, reprimendo ogni forma di opposizione.

Le forze democratiche non possono più ignorare questi segnali. La combinazione tra politica e militari, con la crescente centralità delle forze armate nelle scelte politiche interne, costituisce una vera minaccia per la tenuta democratica del paese. Non è più possibile trattare questi sviluppi come se fossero semplici adattamenti alle necessità della sicurezza. Sono i segnali preoccupanti di un cambiamento più profondo, che rischia di minare le basi democratiche e il nostro impegno per una società pacifica e giusta.

Infine, quello che in questo scenario è ancora più preoccupante, è la spinta a ulteriore divisione e frazionamento di quello che a quanto pare dovrebbe invece essere un fronte unito a difesa del difendibile, a salvare quanto ancora è salvabile, e anche in quel caso , che sembra ormai utopico, la battaglia di difesa del sistema democratico sarebbe difficile da combattere . Questo dovrebbe urlare a tutti che è necessario unire tutte le forze sinceramente democratiche per contrastare questa pericolosa evoluzione. L’esercito non deve diventare attore politico, né le forze di polizia e i servizi segreti devono avere il potere di reprimere il dissenso e limitare le libertà civili e non si deve permettere la separazione delle carriere in magistratura fondamento della separazione dei poteri proprio di un sistema pienamente democratico. Se non si interviene ora, potremmo trovarci in un futuro non troppo lontano , in una condizione esistenziale dove la libertà sarà sacrificata sull’altare della sicurezza e dove la democrazia sarà definitivamente sostituita dal controllo autoritario.

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A #Schio e dintorni, come penso in altre località, c'è un giornalino di annunci economici: #Lira&Lira.
Oltre agli annunci ed editoriali, ci sono anche articoli di attualità.
Nel numero di dicembre c'è un articolo che mi ha lasciato senza parole: una elencazione dei vari tipi di #pedoni che attraversano sulle striscie pedonali.
Riassumendo: l'#automobilista è vittima di questi pedoni scriteriati.
Qui dovreste trovare l'articolo in questione, a firma del direttore Stefano Tomasoni.
issuu.com/pubblistudio/docs/li…
in reply to Alberto V

ogni anno sale il numero di auto che muoiono per pedoni che le investono



La svolta strategica dell’Ue. Sicurezza e industria al centro dell’agenda 2025

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Sicurezza (globale e difesa) e Industria (competitività, energia) sono emerse come le priorità dell’Ue nella nuova legislatura quinquennale, riorientate rispetto a clima, sostenibilità e recovery e resilience. Siamo di fronte a una svolta per affrontare la perdita di competitività nella




Un gruppo di ricercatori di intelligenza artificiale (AI) e matematici appartenenti a diverse istituzioni ha sviluppato un benchmark matematico che consente di testare la capacità dei sistemi di AI per risolvere problemi matematici eccezionalmente difficili.
Gli attuali modelli di AI all'avanguardia risolvono meno del 2% dei problemi matematici più complessi, rivelando il divario tra le capacità dell'AI e le capacità della comunità matematica.

arxiv.org/abs/2411.04872



Leggo che l'arresto di #ceciliasala potrebbe essere una ritorsione o un ostaggio da scambiare con due iraniani sospettati di aver rubato tecnologia statunitense, tecnologia applicata su un drone che poi avrebbe ucciso dei soldati americani.
Rubare tecnologia militare di potenze avversarie, può essere un reato?


Per anni Calvino avrebbe negato qualsiasi coinvolgimento o identificazione nella fiaba moderna del piccolo Pin adrianomaini.altervista.org/pe…


Spotlight 2024 - Tracciamenti - Premio Morrione 13a edizione - Video - RaiPlay

raiplay.it/video/2024/11/Premi…

Trascorriamo sempre più tempo online e ci affidiamo al web anche per la cura della salute mentale. Oggi le piattaforme di telepsicologia contano centinaia di migliaia di utenti e fatturano milioni di euro. Ma qual è il segreto del loro successo? Tracciamenti s vela l'uso spregiudicato che le aziende di psicologia online fanno del marketing digitale, monitorando le attività dei pazienti perfino durante la seduta di terapia.


raiplay.it/video/2024/11/Premi…






Forse non tutti sanno che...

Proprio a Monte Sacro, nelle vicinanze di dove faremo il Reggae Circus a #Capodannno, nel lontano 1929 in una cava di ghiaia di proprietà del Duca Mario Grazioli furono ritrovati i resti dei più antichi #Neanderthal di cui si abbia testimonianza in Italia, pensa che roba.

Si tratta di ben due teschi, un uomo e una donna (per par condicio), risalenti a qualcosa come 250.000 anni fa, anno più anno meno. Questi resti, insieme anche al ritrovamento di numerosi rudimentali attrezzi di pietra, hanno fatto pensare a un possibile insediamento paleolitico in quest'ansa del fiume Aniene.

A quel tempo lunga la Via #Nomentana oltre ai Neanderthal di #Saccopastore vivevano anche moltissimi elefanti, ippopotami e perfino rinoceronti, visto che il clima in Europa durante il Pleistocene era più simile a quello odierno dell'Africa piuttosto che a quello (sempre meno temperato) attuale. Questi grandi animali dovevano risultare presenze piuttosto ingombrati per i Neanderthal dell'epoca, certo, ma comunque sempre meno ingombranti delle troppissime automobili dei giorni nostri, non credete?! 😛

Quindi insomma, la morale è sempre quella: più biciclette, più car sharing, meno macchine private! (Y) 😀

Seguitemi per altri cenni di storia sul quartiere #MonteSacro, dove faremo Reggae Circus Mercoledì prossimo per Capodanno, in un'area 100% pedonale. Yeeeeh ❤

in reply to Adriano Bono

Tutte le info qu questo evento:

poliverso.org/display/0477a01e…


1 Gennaio 2025 h17.30
THE REGGAE CIRCUS @ Capodarte 2025, Musica da Gradino, Monte Sacro, Roma

Attenzione attenzione!

Il Reggae Circus spariglia il mazzo della querelle sul concertone di Capodanno e annuncia al gentile pubblico che terrà il seguente spettacolo sulla pubblica piazza:

1 Gennaio 2025 h17.30

THE REGGAE CIRCUS @ Capodarte 2025, Musica da Gradino, Via Titano (Piazza Sempione), Monte Sacro, Roma

Nella cornice più ampia di "ROMA CAPODARTE 2025 Città nel mondo", un'iniziativa dell'Assessorato alla Cultura di Roma Capitale che vedrà una serie di appuntamenti gratuiti in tutti i Municipi della Città Eterna, per celebrare il nuovo anno.

Nel III Municipio nello specifico si terrà l’evento MUSICA DA GRADINO: due concerti-spettacolo dal tramonto in poi, su due scalinate della bellissima Città Giardino:

h 16.30 - WUNDER TANDEM - Scalinata di Via Tofana (piazza Tofana)

h 17.45 - THE REGGAE CIRCUS DI ADRIANO BONO - Scalinata di Via Titano (piazza Sempione).

L'ingresso è gratuito e aperto a tutti.

Per quanto ci riguarda sarà un Reggae Circus in versione molto "stradarola" e di piazza, con solo le scalette della pedonalissima Via Titano a fare da palco, ma comunque con la band in versione power-trio (batteria, basso, etc.), pronta a spettinarvi con la sua energia e a sonorizzare dal vivo, come sempre, le spettacolari performances circensi di artisti da grandi occasioni quali:

SVENKA: Acrobata e verticalista!

ALESSIO CINQUEPALLE: Giocolerie e monociclo!

VIAGGIATORE MAGICO: Bolle di sapone e clownerie.

Insomma, sarà uno spasso e una presa a bene totale, ci sarà tutto quello che serve per poter dire: chi fa festa a Capodannno fa festa tutto l'anno! 😛

Quindi gentile pubblico: anche se ancora mezzi in hangover, accorrete in massa, se divertimo! 🎪🤹🙌😋

#reggaecircus #reggae #circus #buskers #eventi #roma #acrobatics #party #capodanno

poliverso.org/photo/2107105915…





JENIN. Prosegue l’operazione della polizia di Abu Mazen: morti e feriti


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Per gran parte della popolazione, l'azione dell'Autorità Nazionale di fatto è il proseguimento dell’offensiva lanciata da Israele la scorsa estate contro la città. Tra gli uccisi anche tre poliziotti
L'articolo JENIN. Prosegue l’operazione della polizia di Abu



Ngad, quale futuro per la sesta generazione Usa?

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Quando si parla del futuro delle proprie Forze armate, gli Stati Uniti non intendono commettere errori. La decisione definitiva sul programma di sesta generazione Ngad (Next generation air dominance) avrà effetti di lungo termine che riguarderanno l’intera configurazione futura delle Us Armed forces per i decenni a venire. Recentemente,



Il futuro dei conflitti sarà nello spazio. La militarizzazione spaziale tra fantascienza e realtà

@Notizie dall'Italia e dal mondo

La militarizzazione dello spazio è un concetto ancora poco chiaro. L’umanità si trova agli albori dell’era spaziale, eppure la pervasività delle attività extra-atmosferiche è rintracciabile nella vita di tutti i giorni, dall’utilizzo del Gps quando ci si muove in auto




Quando il no di Franca Viola cambiò l’Italia delle donne


Rapita e violentata, Franca Viola fu la prima in Italia a rifiutare le nozze con il suo stupratore, diventando protagonista di un processo che servì a riscrivere la legge e la storia dei diritti delle donne

Lidia Gallanti da StoricaNG

@Storia
@Attualità

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storicang.it/a/quando-il-no-di…

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Verso una società illetterata: i dati OCSE sono desolanti. L'avanzata della società illetterata: tra social media e video brevi, le competenze di lettura sono in forte declino in 11 paesi su 31.

futuroprossimo.it/2024/12/vers…

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se è sbagliato fare una guerra per imporre una democrazia, qualcuno mi può dire quanto è sbagliato fare una guerra, per imporre una dittatura?
in reply to simona

questo si che è sviscerare il problema. uno slogan.
in reply to simona

un conto è disquisire sul fatto che lo strumento è sbagliato, e un altro discutere sul fatto che l'intenzione di prendere possesso di un paese straniero è pure peggio, ma davvero la serie di pensieri che scorre nel cervello è così poca cosa? certo si potrebbe sostenere che in tutti e 2 i casi l'intenzione è in realtà quella di prendere possesso del paese straniero. ma tutto questo deve essere detto non è scontato. non si fanno i dibattiti con gli slogan "sperando che l'altro interlocutore capisca da solo". perché se una cosa la capisco da sola e non me la dici mi qualcuno mi dice dove sta la comunicazione? quando sostengo che sono circodata da npc, dico che se una argomentazione la scrivo e mi devo rispondere da sola, le persone attorno a me esistono o sono fantasmi?



“Unfortunately, for newcomers who might be excited to dive into this hobby, they could get burned by the inadequate books—and frankly the thievery—of the work of our cherished lacemakers and designers."#AI
#ai


SULLE NUVOLE


Lo so, lo sento; lo sono.
Ci provo a dare amore
Lento pesante ma senza far rumore
oggi si trascina il tempo mio; qual vecchio treno
fuori orario che ansa controvoglia
su binari da cambiare
Il telefono
ormai fuori uso
pure, sembra dir qualcosa
ma era falso allarme
La carrozza del pensiero
oggi davvero non parte

L’apparenza bugiarda riveste le cose
L’essenza rivela molto di più
La paranoia
nei volti delusi si rimira
e poi ancorara;
piega le labbra della gente all'ingiù
Io rimugino fantasie
mi fosse toccata un’altra sorte
Ho perso a carte con mezz’ora di pc
Oggi ho poca fame
e del resto
se non posso averti qui

La vita come Penelope
tesse e disfa una tela di notte
Talvolta s’eclissa, vile come ombra
all'accendersi del giorno. E per la strada
un’ombra
col biglietto già timbrato
per un’avventura
senza garanzia di ritorno
che mi faccia sentire ancora
Il grande gatto immobile della volta azzurra
Lo Spirito dell’Essere
prende a calci il tempo

in reply to Giorgio Argenta

Ciao Giorgio e benvenuto nel poliverso!

Come sicuramente saprai, Friendica è integrata con mastodon ma Ci sono alcuni accorgimenti che possono essere utili per migliorare la visibilità dei post Friendica per gli utenti mastodon

Ti riporto quindi le istruzioni che ho dato in un messaggio di poche ore fa:

Come saprete, con Friendica possiamo scegliere di scrivere post con il titolo (come su WordPress) e post senza titolo (come su Mastodon). Uno dei problemi più fastidiosi per chi desidera scrivere post con il titolo è il fatto che gli utenti Mastodon leggeranno il vostro post come se fosse costituito dal solo titolo e, due a capi più in basso, dal link al post originale: questo non è di certo il modo miglior per rendere leggibili e interessanti i vostri post!
Con le ultime release di Friendica abbiamo però la possibilità di modificar un'impostazione per rendere perfettamente leggibili anche i post con il titolo. Ecco come fare:

A) dal proprio account bisogna andare alla pagina delle impostazioni e, da lì, alla voce "Social Network" al link poliverso.org/settings/connect…
B) Selezionando la prima sezione "Impostazione media sociali" e scorrendo in basso si può trovare la voce "Article Mode", con un menu a cascata
C) Delle tre voci disponibili bisogna scegliere "Embed the title in the body"

Ecco, ora i nostri post saranno completamente leggibili da Mastodon!

poliverso.org/display/0477a01e…



Attacchi scam-yourself: il trend preoccupante di fine 2024


"... attacchi avanzati, capaci di sfruttare la manipolazione psicologica per indurre le vittime a installare malware sui propri dispositivi autonomamente. Ciò avviene attraverso CAPTCHA falsi, finti tutorial e aggiornamenti, il tutto condito da tecniche avanzate di social engineering."

ilsoftware.it/attacchi-scam-yo…



@RaccoonForFriendica do you want to try the new "Card" layout for posts? All you have to do is downloading version 0.4.0-beta02 and try it out! Using Compose Multiplatform, customizing UI is as easy as eating a piece of cake.

This version also contains a fix for the search text field which was not scrollable horizontally when its content exceeded the available width, plus some localization updates.

We're reaching towards the 0.4.0 milestone, just another feature (audio playback) and then it'll be ready to go!

#livefasteatrash #procyonproject #raccoonforfriendica #fediverseapp #friendica #friendicadev #mobileapp #mobiledev #kotlin #kmp #compose #opensource #foss #sideproject




Legge di bilancio. Il messaggio della destra al #governo è chiaro: si fa come diciamo noi e basta.
È questa la #democrazia che vogliamo?
Quale strada ha imboccato il governo #Meloni?
Saremo così pecoroni da continuare a seguire il culo che ci precede senza sapere dove ci porta la strada?