[2025-12-27] Winter party @ Spazio Sociale VisRabbia
Winter party
Spazio Sociale VisRabbia - Via Galinié, 40 Avigliana TO
(sabato, 27 dicembre 18:30)
Serata a sgrassare al ritorno dalle feste
musica dalle 9/9.30 fino a che non ci stanchiamo
Roll Your Own Hall Effect Sensor
If you read about Hall effect sensors — the usual way to detect and measure magnetic fields these days — it sounds deceptively simple. There’s a metal plate with current flowing across it in one direction, and sensors at right angles to the current flow. Can it really be that simple? According to a recent article in Elektor, [Burkhard Kainka] says yes.
The circuit uses a dual op amp with very high gain, which is necessary because the Hall voltage with 1 A through a 35 micron copper layer (the thickness on 1 oz copper boards) is on the order of 1.5 microvolts per Tesla. Of course, when dealing with tiny voltages like that, noise can be a problem, and you’ll need to zero the amplifier circuit before each use.
The metal surface? A piece of blank PCB. Copper isn’t the best material for a Hall sensor, but it is readily available, and it does work. Of course, moving the magnet can cause changes, and the whole thing is temperature sensitive. You wouldn’t want to use this setup for a precision measurement. But for an experimental look at the Hall effect, it is a great project.
Today, these sensors usually come in a package. If you want to know more about the Hall effect, including who Edwin Hall was, we can help with that, too.
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Webrat: quando la voglia di imparare sicurezza informatica diventa un vettore d’attacco
C’è un momento preciso, quasi sempre notturno, in cui la curiosità supera la prudenza. Un repository appena aperto, poche stelle ma un exploitdal punteggio altissimo, il file README scritto bene quanto basta da sembrare vero.
È lì che questa storia prende forma. Webrat non si limita a infettare macchine: intercetta ambizioni acerbe, l’urgenza di “provare subito”, il desiderio di sentirsi parte di una cerchia tecnica che conta. Non più gamer in cerca di scorciatoie, ma studenti e ricercatori alle prime armi, convinti che eseguire un PoC sul proprio sistema sia un rito di passaggio.
La trappola funziona perché parla il linguaggio giusto, usa numeri, sigle, dettagli. E perché promette qualcosa che, nel mondo della sicurezza, vale più di una vittoria a un videogioco: capire prima degli altri.
Un’astuta campagna malware inizialmente progettata per ingannare i giocatori si è trasformata in una pericolosa trappola per aspiranti professionisti della sicurezza informatica. Un nuovo report di Kaspersky Labs rivela che gli autori del malware Webrat hanno cambiato strategia, prendendo di mira studenti e ricercatori inesperti, camuffando la loro backdoor da exploit proof-of-concept (PoC) per vulnerabilità di alto profilo .
“A settembre gli aggressori hanno deciso di ampliare la loro rete: oltre ai giocatori e agli utenti di software pirata, ora prendono di mira anche professionisti e studenti inesperti nel campo della sicurezza informatica”, avverte il rapporto .
La campagna, intensificatasi nell’ottobre 2025, sfrutta la curiosità e l’urgenza della comunità della sicurezza , offrendo codice “funzionante” per vulnerabilità critiche che spesso non sono sfruttate pubblicamente.
Le esche erano meticolosamente studiate per creare fiducia. “Gli aggressori piazzavano le loro trappole sia con vulnerabilità prive di exploit funzionante, sia con vulnerabilità che ne avevano già uno”. Incorporando “informazioni dettagliate sulle vulnerabilità nelle descrizioni”, facevano apparire i repository legittimi anche a un occhio inesperto.
Webrat è comparso per la prima volta all’inizio del 2025, estendendo la sua rete agli utenti comuni. Inizialmente, gli aggressori nascondevano il malware all’interno di “trucchi per giochi popolari come Rust, Counter-Strike e Roblox, o sotto forma di software craccato”. Tuttavia, a partire da settembre, il gruppo ha cambiato tattica per dare la caccia a una preda più tecnica.
Per eseguire questa operazione, gli aggressori hanno creato repository GitHub dannosi, popolandoli con falsi exploit per vulnerabilità con punteggi CVSS elevati. Tra queste, CVE-2025-59295 (CVSS 8.8), CVE-2025-10294 (CVSS 9.8) e CVE-2025-59230 (CVSS 7.8).
Nonostante l’esca sofisticata, il malware in sé rimane invariato: una backdoor di base. Il successo dell’attacco dipende interamente dalla volontà della vittima di eseguire codice non verificato.
“Questi attacchi prendono chiaramente di mira gli utenti che vorrebbero eseguire l’exploit direttamente sui loro computer, aggirando i protocolli di sicurezza di base”, conclude il rapporto.
Gli esperti di sicurezza raccomandano ai ricercatori di analizzare sempre i nuovi exploit in ambienti virtuali isolati ed evitare di aggiungere regole di esclusione al software antivirus senza la certezza assoluta.
La forza della campagna non sta nel malware, che resta banale, quasi deludente.
Sta nel contesto. Nel momento storico in cui le vulnerabilità critiche diventano moneta di scambio e l’ansia di restare indietro spinge a saltare passaggi fondamentali.
Webrat prospera su esecuzioni frettolose, su macchine non isolate, su antivirus disattivati “solo per un attimo”. È un attacco che non forza porte, le trova già aperte. E mentre i professionisti più esperti riconoscono l’inganno, la vera vittima è chi sta imparando, chi confonde l’audacia con la competenza. In questo spazio fragile tra studio e imprudenza, la backdoor entra senza fare rumore.
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Il caso Nezha: quando un Attacco Informatico sembra normale manutenzione
C’è un momento, spesso tardivo, in cui ci si accorge che il problema non è entrato forzando la porta, ma usando le chiavi di casa. È quello che succede quando uno strumento nato per amministrare, monitorare, semplificare il lavoro quotidiano di chi gestisce sistemi diventa il veicolo perfetto per restare nascosti. Nezha non arriva con comportamenti plateali, non lascia firme evidenti, non fa rumore.
Si installa, aspetta, osserva. In un log sembra manutenzione ordinaria, in una dashboard appare come una presenza già vista mille volte. Ed è proprio lì che si inceppa il riflesso difensivo: quando ciò che si guarda ogni giorno smette di essere messo in discussione.
Gli aggressori hanno iniziato a utilizzare uno strumento di monitoraggio dei server legittimo come piattaforma pronta all’uso per il controllo remoto di sistemi già compromessi. Secondo l‘Ontinue Cyber Defense Center, i nuovi incidenti coinvolgono Nezha, un popolare sistema di monitoraggio e amministrazione open source che funziona sia su Windows che su Linux.
In questa campagna, Nezha non agisce come malware nel senso tradizionale del termine, ma come strumento di accesso remoto post-sfruttamento. La sua legalità e il supporto attivo del progetto lo rendono praticamente insospettabile: secondo i ricercatori di VirusTotal, i suoi componenti non sono stati attivati da nessuno dei 72 motori testati.
L’agente si installa silenziosamente e può rimanere inosservato a lungo, finché gli aggressori non iniziano a impartire comandi, rendendo i tradizionali metodi di protezione basati sulle firme spesso inefficaci in questi casi.
Gli esperti lo definiscono un esempio di una tendenza crescente in cui gli aggressori abusano sistematicamente di software “normali” per infiltrarsi nell’infrastruttura e muoversi nella rete, eludendo il rilevamento. Maiures di Qualys ha osservato che in un ambiente in cui Nezha è già considerato uno strumento comune, i difensori potrebbero persino non notare le anomalie: l’attività sembra essere un’amministrazione di routine.
Nezha è stato originariamente creato per la comunità IT cinese e ha accumulato quasi 10.000 stelle su GitHub. La sua architettura è tipica di piattaforme simili: un pannello di controllo centrale e agenti leggeri sui computer monitorati. Gli agenti supportano l’esecuzione di comandi, il trasferimento di file e sessioni di terminale interattive: funzionalità utili per gli amministratori, ma altrettanto comode per gli aggressori.
Secondo il rapporto di Ontinue, l’attacco ha utilizzato uno script Bash che ha tentato di distribuire un agente, connettendolo all’infrastruttura controllata dall’aggressore. Lo script conteneva messaggi di stato e parametri di configurazione in cinese che puntavano a un pannello di controllo remoto ospitato su Alibaba Cloud, in particolare in Giappone. Tuttavia, i ricercatori sottolineano che il linguaggio utilizzato nei messaggi è un indizio troppo debole per l’attribuzione: tali “tracce” sono facilmente falsificabili.
Di particolare interesse è il fatto che l’agente Nezha sia progettato per operare con privilegi elevati. Nell’ambiente di test, Nezha su Windows fornisce una sessione PowerShell interattiva con privilegi NT AUTHORITYSYSTEM e, su Linux, accesso a livello root, senza richiedere un exploit di vulnerabilità separato o un’escalation di privilegi.
Secondo gli esperti, il problema non è che Nezha sia “dannoso”, ma che consente agli aggressori di risparmiare tempo nello sviluppo dei propri strumenti ed eseguire in modo affidabile comandi remoti, lavorare con i file e ottenere una shell interattiva su una macchina compromessa.
Nell’ambito dell’indagine, Ontinue ha anche esaminato la dashboard pubblica associata all’incidente: segnali indiretti indicavano che centinaia di endpoint avrebbero potuto esservi collegati. Una tale portata è possibile se un segreto condiviso o una chiave di accesso viene compromesso e una singola dashboard inizia a controllare un gran numero di macchine.
La sfida principale per la sicurezza, come riconoscono i ricercatori, è distinguere l’uso legittimo degli strumenti dall’abuso. In questi casi, il contesto è fondamentale: chi ha installato l’agente, quando è apparso, dove si connette, quali comandi vengono eseguiti e quanto questo sia simile al normale lavoro di un amministratore. Come conclude Qualys, è ora di smettere di dividere gli strumenti in “buoni” e “cattivi” e di analizzare invece il loro comportamento e i loro scenari di utilizzo.
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Corazzate nucleari, armi laser e industria. Tutto sulla Golden Fleet Initiative
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Una flotta rinnovata, capace di schierare le navi più potenti di sempre e di riportare la Marina statunitense ai fasti di un tempo. Questo è il piano dell’amministrazione Usa per rilanciare la propria industria cantieristica e mandare un messaggio alla Cina e
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In the age of Spotify and AI slop, tapes remind us what we’re missing when we stop taking risks.#Music #physicalmedia
Famiglia nel bosco, Salvini: “Separarli a Natale è una violenza di Stato senza senso e senza precedenti”
@Politica interna, europea e internazionale
Matteo Salvini si scaglia nuovamente contro i giudici per il caso della cosiddetta famiglia nel bosco. Il vicepremier e ministro dei Trasporti, infatti, ha scritto sui social: “Separare una famiglia anche nel giorno di Natale, una violenza
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How we tracked ourselves with exposed Flock cameras; a year in review; and our personal recommendations on all sorts of things.#Podcast
è sempre adessoa
è sempre adesso
Sono il mio mulino a vento quello che cammina sulla scala mobile per il paradiso di Natale alla fine di un arcobaleno banale contento e...ordinariafollia
Natale 2025: fra Moroni (Sacro Convento Assisi), “il Signore viene per donarci la pace e illuminare le tenebre del mondo” - AgenSIR
“Il Natale ci ricorda che il Signore viene per donarci la pace e la sua luce, per illuminare le tenebre del mondo”.M. Chiara Biagioni (AgenSIR)
Cloud sotto tiro: la campagna PCPcat compromette 59.128 server in 48 ore
Una campagna di cyberspionaggio su larga scala, caratterizzata da un elevato livello di automazione, sta colpendo in modo sistematico l’infrastruttura cloud che supporta numerose applicazioni web moderne. In meno di 48 ore, decine di migliaia di server sono stati compromessi attraverso lo sfruttamento mirato di vulnerabilità note in framework ampiamente utilizzati.
A documentare l’operazione è un rapporto pubblicato dal Beelzebub Research Team, che ha identificato la campagna con il nome di PCPcat. L’attività è emersa grazie all’osservazione di un honeypot Docker e ha mostrato fin da subito una rapidità di esecuzione fuori dal comune.
Gli attaccanti hanno sfruttato le vulnerabilità CVE-2025-29927 e CVE-2025-66478 presenti in Next.js e React, riuscendo a compromettere 59.128 server in meno di due giorni.
Il gruppo responsabile, riconoscibile dalla firma “PCP” inserita nei file malevoli, non si limita alla semplice alterazione dei siti web. L’obiettivo principale appare essere la raccolta sistematica di informazioni sensibili. Il malware è progettato per individuare credenziali cloud, chiavi SSH e file di configurazione contenenti variabili d’ambiente, in particolare i file .env, elementi che consentono ulteriori movimenti laterali all’interno delle reti compromesse.
Secondo i ricercatori, l’operazione presenta tratti tipici di attività di intelligence su vasta scala, con un’esfiltrazione di dati che avviene con modalità industriali. La catena di attacco si basa su tecniche avanzate che includono la manipolazione di payload JSON, consentendo agli aggressori di ottenere l’esecuzione di codice remoto sui sistemi vulnerabili.
Una volta ottenuto l’accesso, il malware stabilisce una persistenza installando una backdoor che utilizza GOST, un proxy SOCKS5, e FRP (Fast Reverse Proxy). In questo modo, i server compromessi vengono integrati in una botnet e trasformati in nodi controllabili da remoto.
Ciò che ha colpito maggiormente gli analisti è l’efficacia dell’operazione. A differenza di molte campagne automatizzate basate su tentativi casuali, PCPcat mostra un’elevata precisione. L’analisi diretta del server C2 ha permesso di confermare un tasso di successo dello sfruttamento pari al 64,6%, un valore anomalo che suggerisce l’uso di una lista di obiettivi selezionati oppure una diffusione molto ampia delle vulnerabilità non ancora corrette.
Durante l’indagine è emersa anche una grave debolezza nell’infrastruttura degli attaccanti. Il server C2, localizzato a Singapore, risultava completamente privo di meccanismi di autenticazione. Questa mancanza ha consentito ai ricercatori di accedere liberamente agli endpoint dell’API e di ricostruire l’estensione reale della campagna.
Dai dati raccolti è emerso che la modalità denominata “random_ips” stava scandagliando oltre 91.000 potenziali bersagli, senza apparenti criteri di selezione. Il ritmo dell’operazione è particolarmente sostenuto: circa 32 lotti di obiettivi vengono processati ogni giorno, con un incremento costante del numero di sistemi compromessi.
Se mantenuta a questa velocità, la campagna potrebbe arrivare a colpire oltre 1,2 milioni di server nell’arco di un mese, con conseguenze potenzialmente gravi per la sicurezza delle infrastrutture cloud esposte su Internet.
Alla luce di questi elementi, le organizzazioni che utilizzano applicazioni Next.js o React accessibili pubblicamente sono invitate ad applicare con urgenza le patch di sicurezza disponibili, a bloccare l’indirizzo IP del server C2 identificato (67.217.57[.]240) e a procedere alla rotazione di tutte le credenziali che potrebbero essere state esposte attraverso i file di ambiente.
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Il Pentagono e le armi cinesi. Cosa dice su Pechino il report annuale dei militari Usa
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il rapporto annuale del Dipartimento della Guerra statunitense sulle evoluzioni militari e di sicurezza della Cina, pubblicato in queste ore, offre molto più di un aggiornamento tecnico sulle capacità dell’Esercito Popolare di Liberazione (Pla).
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Silicon-Based MEMS Resonators Offer Accuracy in Little Space
Currently quartz crystal-based oscillators are among the most common type of clock source in electronics, providing a reasonably accurate source in a cheap and small package. Unfortunately for high accuracy applications, atomic clocks aren’t quite compact enough to fit into the typical quartz-based temperature-compensated crystal oscillators (TCXOs) and even quartz-based solutions are rather large. The focus therefore has been on developing doped silicon MEMS solutions that can provide a similar low-drift solution as the best compensated quartz crystal oscillators, with the IEEE Spectrum magazine recently covering one such solution.
Part of the DARPA H6 program, [Everestus Ezike] et al. developed a solution that was stable to ±25 parts per billion (ppb) over the course of eight hours. This can be contrasted with a commercially available TCXO like the Microchip MX-503, which boasts a frequency stability of ±30 ppb.
Higher accuracy is achievable by swapping the TCXO for an oven-controlled crystal oscillator (OCXO), with the internal temperature of the oscillator not compensated for, but rather controlled with an active heater. There are many existing OCXOs that offer down to sub-1 ppb stability, albeit in quite a big package, such as the OX-171 with a sizable 28×38 mm footprint.
With a MEMS silicon-based oscillator in OXCO configuration [Yutao Xu] et al. were able to achieve a frequency stability of ±14 ppb, which puts it pretty close to the better quartz-based oscillators, yet within a fraction of the space. As these devices mature, we may see them eventually compete with even the traditional OCXO offerings, though the hyperbolic premise of the IEEE Spectrum article of them competing with atomic clocks should be taken with at least a few kilograms of salt.
Thanks to [anfractuosity] for the tip.
[2025-12-27] Suoni Foresti presenta: SUONI MOLESTI pt. 3 @ Laboratorio autogestito Paratod@s
Suoni Foresti presenta: SUONI MOLESTI pt. 3
Laboratorio autogestito Paratod@s - Corso Venezia, 51
(sabato, 27 dicembre 18:00)
Torna il festival più rumoroso e molesto del veronese, uno strappo alla regola per Suoni Foresti con solo band della zona! Offerta libera all'ingresso: servirà per sfamare le band foreste della prossima stagione.
In ordine sparso:
HOLY SPIDER
Pungenti come un film di Ali Abbasi, scomodi come i parenti al cenone.
TORPEDO WINKLER
Side project di _Meles Meles_, tra Carpenter e Moroder
FUTUNA BIO MILITIA
Passiamo solo per per narrare la storia di un immaginario governatore della Regione Veneto che, dopo una partita di briscola sotto dimetiltriptammina, decide di devolvere il ricavato dell'IRPEF al Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, innamorandosi infine di qualcuno.
BLACK LAGOON
Progetto solista di un ex membro di Afraid! e Hell Demonio; suona come un Libro Urania sospeso oltre un solido muro di sintetizzatori. Riverberi di un futuro passato, uno spazio che diventa terreno d’incontro in una danza ancestrale. Direttamente dalla palude cosmica, solo per offrirti alcune inutili visioni utopiche e sequenze tribali provenienti da un’eredità culturale inesistente.
ERICA
Ambient, noise. Macchinette e pedali.
PAN
Pan è un duo rituale sperimentale. Victor, voce chitarra elettrica e synth. Giulio, batteria e pad. Un quadro di Dalì, un bacio a Rafah, un pranzo di Natale con Battiato sotto LSD.
CHORNAYA IZBA
Un progetto di elettronica sperimentale ispirato da paesaggi industriali ed estetica power electronics. Basato sulla sintesi modulare, crea strutture droniche intrecciate a noise granulare e modulazioni spettrali.
FRENA!
Tre prove, zero aspettative, tante sorprese.
[2025-12-31] Mercatino Let Eat Bi @ Cittadellarte
Mercatino Let Eat Bi
Cittadellarte - Via Serralunga, 27 - Biella
(mercoledì, 31 dicembre 10:00)
Mercatino dei produttori locali. Frutta, verdura, uova, miele, artigianato ...
Barbara Berlusconi: “Io in politica? No. Pensare di entrarci solo per il cognome non ha senso”
@Politica interna, europea e internazionale
Dal rapporto con papà Silvio alla depressione fino ai cinque figli: Barbara Berlusconi si racconta al Corriere della Sera. La terzogenita dell’ex presidente del Consiglio afferma che ora le “piacerebbe cominciare da chi sono ora”. Per questo ha creato una fondazione che
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SIRIA. Aleppo, i miliziani legati alla Turchia sparano sui quartieri curdi
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Le sparatorie avvengono mentre cresce la tensione per il mancato raggiungimento dell'intesa tra curdi e Damasco
L'articolo SIRIA. Aleppo, ihttps://pagineesteri.it/2025/12/24/medioriente/siria-aleppo-i-miliziani-legati-alla-turchia-sparano-sui-quartieri-curdi/
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PODCAST. Betlemme, il Natale dietro i muri: attese e occupazione militare
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Nel servizio della giornalista Micol Hassan raccontiamo il Natale a Betlemme in una presunta normalità fortemente segnata dal dolore dei palestinesi per le vittime e le distruzioni di Gaza
L'articolo PODCAST. Betlemme, il Natale dietro i muri: attese e
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Sanktionen gegen HateAid-Führung: Die Bundesregierung muss jetzt scharf protestieren
[2025-12-31] Sportello Psicologico sui Traumi dei Migranti @ Via Web (Whatsapp, Skype)
Sportello Psicologico sui Traumi dei Migranti
Via Web (Whatsapp, Skype) - Sardegna, Alghero
(mercoledì, 31 dicembre 08:00)
La guerra in Ucraina ha messo in risalto quanti migranti fuggono da tutti i teatri di guerra in giro per il mondo. Il Centro Culturale ResPublica, di Alghero, col sostegno del Centro Culturale Sa Domo De Totus, di Sassari, ha arricchito lo Sportello di Ascolto Psicologico via web con le tecniche psicologiche mirate all'elaborazione dei traumi. Gratuitamente, con lo psicoterapeuta Gian Luigi Pirovano 3804123225
Dopo il riarmo l’Unione Europea vuole una “Schengen militare”
@Notizie dall'Italia e dal mondo
La "Schengen militare" approvata dall'Eurocamera prevede la rimozione degli impedimenti fisici e burocratici alla libera circolazione delle truppe e dei mezzi militari sulle ferrovie e le strade di tutta Europa
L'articolo Dopo il riarmo l’Unione Europea vuole una “Schengen militare” proviene da Pagine
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La vera data di nascita di Gesù
freepik.it
Numerosi studi hanno analizzato la figura di Gesù di Nazareth, questioni riguardanti l'attendibilità storica della sua vita e perfino la sua effettiva esistenza. Benché attualmente si ritenga largamente che sia esistito davvero, al di là degli aspetti mistici, le informazioni disponibili risultano frequentemente contraddittorie e influenzate da intenti religiosi. Tuttavia, distinguendo gli eventi storicamente plausibili da quelli inventati, si possono ricavare informazioni attendibili sulla sua esistenza, inclusa la data di nascita.
La data erroneamente identificata come anno 1 venne stabilita - per errore o deliberatamente - nel VI secolo da Dionigi il Piccolo, monaco bizantino che creò un nuovo sistema di datazione per distinguere l'epoca pagana da quella cristiana: l'Anno Domini - "anno del Signore", dalla nascita di Gesù, sostituendo il sistema romano ad Urbe condita - "dalla fondazione della città" di Roma.
Il 25 dicembre, scelto per commemorare la sua nascita, è certamente una decisione deliberata, dato che neppure le fonti religiose originarie indicano questa data. Il primo accenno al 25 dicembre risale al periodo dell'imperatore Costantino, che con l'Editto di Milano del 313 d.C. terminò le persecuzioni contro i cristiani. Quando Dionigi il Piccolo sviluppò il suo sistema di datazione, il 25 dicembre era già la data stabilita. La scelta di questo giorno derivava dal fatto che coincideva con la festività del Sole Invitto, divinità orientale che l'imperatore Aureliano aveva elevato a culto ufficiale dell'Impero verso la fine del III secolo.
Per saperne di più
storicang.it/a/in-che-anno-nac…
Truffe: come riconoscerle e come difendersi
Per vedere altri post come questo, segui la comunità @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Dalle truffe telefoniche ai deepfake con l’intelligenza artificiale. Ecco alcuni consigli per evitare situazioni spiacevoli. L'intervento di Gian Lorenzo Cosi
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Netzpolitischer Jahresrückblick: Was uns im Jahr 2025 umgetrieben hat – und weiter begleiten wird
BULGARIA. Burgas sotto assedio (parte seconda). Lukoil, sanzioni e sovranità limitata
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Le sanzioni statunitensi contro Lukoil colpiscono il cuore energetico della Bulgaria. La raffineria di Burgas, che garantisce l’80% del carburante nazionale, diventa una leva geopolitica. Tra vendite fallite, pressioni di Washington e
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Franca Viola, 65 anni fa il suo “no” ha cambiato la Storia
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Nel 1965 l’Italia è in pieno boom economico, l’anno precedente la lira ha vinto un oscar per la moneta, l’occupazione cresce, le famiglie possono comprare la prima automobile (eh si, la Fiat 600
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2026, l’anno della difesa della Costituzione
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/12/2026-la…
Un giorno ebbi l’occasione di intervistare Tina Anselmi, prima ministra donna, esponente democristiana, presidente della Commissione P2, staffetta durante gli anni della lotta di Liberazione. Le chiesi qual era la sua eredità politica. Mi
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I conti non tornano
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/12/i-conti…
I conti non tornano? Semplice basterà tagliare la Corte dei conti. Così nella legge di bilancio è arrivata la vendetta contro chi ha il dovere di controllare i conti, di richiamare, di sanzionare. La traballante maggioranza di destra, in testa Salvini, non ha gradito i rilievi della Corte sul ponte sullo stretto,
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A Trieste il giorno di Natale la luce cammina tra gli ultimi
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/12/a-tries…
A seguito della quarta persona migrante morta nel Friuli Venezia Giulia in soli pochi giorni a causa dell’emergenza freddo – l’ultima è stata ritrovata in un capannone del Porto Vecchio di
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Problemi di salute, traguardi lavorativi, di studio o sportivi. Un Natale 2025 all’insegna della solidarietà
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/12/problem…
Problemi di salute, piccoli traguardi di studio o
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[2025-12-23] Corso di duo acrobatico @ Cascina Torchiera
Corso di duo acrobatico
Cascina Torchiera - Piazzale Cimitero Maggio 18, Milano
(martedì, 23 dicembre 19:00)
GallinƏ!
Da questo mese partono ben tre nuovi corsi, per cui correte in cascina, vi aspettiamo con gioia e voglia espressiva!
Da martedì 8 ottobre!
Il catalogo è questo: vent’anni di abusi, illegalità e censura da parte del social più popolare (e potente) al mondo
La multa di 542 milioni di euro inflitta a Meta da un tribunale spagnolo per concorrenza sleale e illecito trattamento dei dati nel novembre 2025 segna, probabilmente, uno spartiacque storico. Ma ciò che viene “punito” con tale sentenza è il punto di arrivo di un lungo processo. Compiuti e superati i vent’anni di vita (Facebook è nato nel 2004), è arrivato il momento di fare un bilancio.
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Informatica (Italy e non Italy 😁) reshared this.
Filomena Gallo al seminario “Impostazioni diverse sulla vita e sulla morte” a Roma
Filomena Gallo, avvocata e Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, parteciperà al VIII Seminario “Impostazioni diverse sulla vita e sulla morte”, promosso dalla Prof.ssa Maria Angela Falà, con l’ospitalità della Badessa del Tempio Ven. Jian Zhang.
Tempio Buddhista Cinese Hua Yi Si – Via dell’Omo 142, Roma
Lunedì 26 gennaio 2026
Ore 10:00 – 12:45
Ingresso riservato ai partecipanti al percorso formativo
Gallo interverrà all’interno del modulo “Salute e fine vita. Violenze sociali e di genere”, in programma dalle ore 10:00 alle 12:45, portando il punto di vista dell’Associazione Luca Coscioni sulle battaglie per l’autodeterminazione nel fine vita, la libertà di scelta terapeutica e i diritti civili.
Il Seminario rappresenta un’occasione per approfondire, in un clima di dialogo e rispetto reciproco, temi centrali nella vita delle persone e nella convivenza democratica.
Qui il programma completo
L'articolo Filomena Gallo al seminario “Impostazioni diverse sulla vita e sulla morte” a Roma proviene da Associazione Luca Coscioni.
Intervento di Filomena Gallo per il seminario giuridico “Fine vita in Italia: diritti da difendere, libertà da conquistare”
Qui la registrazione su YouTube
Buongiorno a tutte e a tutti e grazie di essere qui.
Diciannove anni dopo la morte di Piergiorgio Welby ci ritroviamo non solo per ricordare una persona che ha segnato profondamente la coscienza civile del nostro Paese, ma per fare il punto su dove siamo oggi: con i diritti, con la legge e con la politica.
Piergiorgio Welby era immobilizzato da una malattia incurabile, imprigionato in un corpo che aveva perso ogni funzione. Voleva essere libero: di parlare, di votare, di decidere, di non soffrire e anche di morire. Scriveva: “Morire mi fa orrore, purtroppo ciò che mi è rimasto non è più vita”. Quella libertà, però, Piergiorgio non la rivendicava solo per sé. Voleva che fosse una libertà per tutte e tutti. Ed è per questo che la sua richiesta diventa pubblica e politica, non nascosta, non privata. La libertà, lo sappiamo, ha un prezzo molto alto. Passano ottantotto giorni tra la sua lettera pubblica e la possibilità di morire come desiderava.
Dal podcast di Chiara Lalli Sei stato felice? Mina e Piero Welby, una lunga storia d’amore ascoltiamo le sue ultime parole con Mina: “Sei stato felice?” chiede Mina a suo marito, l’amore della sua vita. “Io sì. E tu?” le risponde Piergiorgio.
La sera del 20 dicembre 2006 Piergiorgio muore. Mina dirà: “Tutto intorno a me è sparito”. E questa è la verità di chi vive la sofferenza di una malattia e affronta con coraggio i propri giorni fino a quando è possibile, è la verità di chi ama quella persona che resta fino a quando è possibile come nel caso di Piergiorgio… Ma il diritto e la legge sembrano guardare da lontano tutto ciò – che non è un film, ma vita reale – e Piergiorgio Welby è stato il primo cittadino italiano che, con determinazione, ha mostrato al Paese cosa significa rivendicare fino all’ultimo istante della propria vita il diritto di scegliere. Non ci ha lasciato un’eredità astratta, ma una domanda ancora oggi viva: chi decide della vita e della morte di una persona che vuole invece scegliere autonomamente? Ogni volta che rileggo la lettera di Welby al Presidente Giorgio Napolitano ne sento l’attualità intatta.
Se oggi il diritto in materia di fine vita è cambiato, lo dobbiamo solo alle persone. A una storia fatta di dolore, coraggio e difesa ostinata dei propri diritti: Welby, Nuvoli, Englaro, Piera, Dominique e tante e tanti altri, fino a DJ Fabo, Davide, Massimiliano, Elena, Romano, Margherita, Sibilla, Federico, Gloria, Anna, Vittoria, Ines, Serena, Libera. Laura Santi e Martina Oppelli. E alle disobbedienze civili in cui Marco Cappato, insieme ad altre e altri, ha messo e continua a mettere a rischio la propria libertà per rispettare la libertà di chi chiede solo di poter scegliere.
Nel 2019 la Corte costituzionale, con la sentenza Cappato, ha affermato un principio chiaro: in determinate condizioni, l’aiuto al suicidio non è punibile. La Corte ha collegato questo principio all’autodeterminazione terapeutica, alla sofferenza insopportabile e alla capacità della persona di compiere scelte libere e consapevoli. Ma la Corte ha detto anche un’altra cosa, fondamentale: spetta al Parlamento legiferare per una legge organica, capace di tenere conto delle diverse condizioni delle persone malate che vogliono scegliere. E qui siamo oggi. L’Italia vive una situazione paradossale: la Corte ha indicato la strada, ma il legislatore non l’ha percorsa — anzi, oggi rischia di cambiarne il senso.
Abbiamo bisogno di una legge?
No. Dodici persone hanno potuto accedere alla morte assistita, ma abbiamo bisogno di una legge per tutti coloro che non possono accedervi perché non hanno abbastanza tempo o perché manca il requisito del sostegno vitale. Oggi penso a Roberto, che ha un tumore ma nessun sostegno vitale e anche se ha avuto il via libera in Svizzera vorrebbe morire a casa sua in Italia. Allora sì, abbiamo bisogno di una legge che non lascia solo nessuno, che rispetti la libertà di scelta della persona in determinate condizioni senza viaggi come quello di Martina, Elena, Romano, Margherita, Ines, Paola, Massimiliano, Fabrizio… che sono dovuti andare in Svizzera per poter morire.
In assenza di una legge nazionale, il rispetto della scelta delle persone malate c’è grazie alla la sentenza Cappato ma dipende da alcuni fattori: dal tipo di patologia, dalle interpretazioni locali, perfino dalla Regione in cui si vive. Abbiamo bisogno di una legge giusta.
All’indomani della storia di Federico Carboni, che ha atteso due anni nelle Marche per le verifiche da parte del servizio sanitario nazionale, abbiamo redatto una legge di iniziativa popolare per le Regioni che tratta il fattore tempo delle erogazioni di prestazioni sanitarie.
“Liberi Subito” per le Regioni nasce proprio per garantire tempi certi nelle verifiche e per evitare che l’accesso ai diritti dipenda dal luogo di residenza. Gloria in Veneto in poco tempo ha ricevuto le verifiche dal servizio sanitario, Laura Santi in Umbria ha impiegato due anni e otto mesi. Alcune Regioni, come la Toscana e la Sardegna, hanno approvato la nostra legge. Il Governo ha impugnato entrambe le leggi. Per quella toscana siamo oggi in attesa della decisione della Corte costituzionale. Una legge che non aggiunge nulla al giudicato costituzionale, ma tratta di erogazione di prestazioni stabilite dalla Corte in tempi certi. Queste esperienze mostrano chiaramente i limiti di un’Italia “a macchia di leopardo”, dove i diritti fondamentali variano in base al luogo di residenza, producendo disuguaglianze e conflitti interpretativi.
Negli ultimi anni molte persone hanno scelto di proseguire il cammino iniziato da Welby. Lo hanno fatto, attraverso forme di disobbedienza civile nonviolenta, che ci hanno portato davanti alla Corte costituzionale.
Dopo la sentenza Cappato che ha reso non punibile l’aiuto alla morte volontaria se sono rispettate determinate condizioni, il caso di Massimiliano, il suo coraggio, determina un passaggio essenziale della giurisprudenza costituzionale. Grazie alla disobbedienza di Marco Cappato, Chiara Lalli e Felicetta Maltese, che lo hanno aiutato a raggiungere la Svizzera, è stata sollevata la questione di legittimità costituzionale e la Corte costituzionale, con la sentenza n. 135 del 2024, ha chiarito un punto decisivo: il servizio sanitario nazionale ha un ruolo indispensabile per le verifiche e le strutture pubbliche devono verificare i requisiti in tempi brevi. In quella stessa sentenza la Corte ha fornito un’interpretazione importante — purtroppo non vincolante — del concetto di “trattamento di sostegno vitale”, che resta ancora oggi fonte di gravi difficoltà applicative. Il procedimento nei confronti di Cappato, Lalli e Maltese è tuttora pendente davanti alla Procura di Como.
Poi c’è stato il caso di Elena e quello di Romano. Anche loro hanno chiesto aiuto a Marco Cappato, quindi hanno scelto la via della disobbedienza civile per far emergere un vuoto normativo che pesa sulla vita di troppe persone. Con la sentenza n. 66 del 2025la Corte costituzionale ha ribadito quanto già affermato, richiamando la necessità di ristabilire un equilibrio tra diritto, dignità e realtà concreta dei pazienti. Ancora una volta, però, si tratta di indicazioni prive di forza vincolante anche se forniscono un’interpretazione di cui bisogna tenere conto. Il procedimento prosegue oggi davanti al tribunale di Milano.
E c’è stato il caso di Margherita, anche lei aiutata a raggiungere la Svizzera da Cappato e dal fratello Paolo: per questo caso sono in corso ancora indagini presso la procura di Milano. In totale vi sono sei procedimenti in corso dove Marco Cappato e altri sono indagati.
Invece per l’aiuto a Ines, Martina e Fabrizio non sono state aperte indagini. E poi c’è Libera. Libera ha tutti i requisiti previsti dalla sentenza 242 del 2019. Tutti. Ma non può autosomministrarsi il farmaco.
Come illustrerà nel dettaglio l’avvocata Alessia Cicatelli, Libera è in attesa di una strumentazione compatibile con le sue condizioni. I tempi si allungano e, comunque vada, Libera è già vittima di una discriminazione evidente e inaccettabile: la sua libertà di scelta dipende dalle sue capacità motorie assenti. In questo caso per la prima volta è stata sollevata la questione di legittimità costituzionale sull’omicidio del consenziente (articolo 579 del codice penale).
Ma tutto questo significa che chi è in condizioni peggiori, chi non può più muoversi, è paradossalmente più penalizzato. Un Paese che consente questo discrimine tradisce l’articolo 3 della Costituzione e il principio di pari dignità che lo Stato deve – o dovrebbe – garantire a tutte e tutti rimuovendo ogni ostacolo.
E il prossimo anno saremo di nuovo davanti alla Corte costituzionale, con il caso di Paola, a Bologna. Paola non era dipendente da trattamenti vitali, era malata di Parkinson e dipendeva dall’aiuto di terzi. Ancora una volta, un vuoto normativo che il legislatore non ha colmato pesa direttamente sulla vita e sulla libertà delle persone.
Da Welby in poi, Fabo, Federico, Daniela, Fabio Ridolfi, Massimiliano, Elena e Romano, Libera, Paola, Fabrizio, Sibilla, Martina e a tutti coloro che non sono ancora storie pubbliche: non sono storie isolate. Sono un unico filo che attraversa diciannove anni della nostra storia civile. Ci ricordano che la battaglia sul fine vita non riguarda la morte, ma la libertà nella vita.
Oggi al centro dell’azione parlamentare c’è un disegno di legge al Senato, il testo unificato adottato dalle Commissioni riunite 2a e 10a, che intende disciplinare la morte volontaria medicalmente assistita. Si tratta di un passaggio politicamente e giuridicamente rilevante, perché segna il tentativo del Parlamento di intervenire in una materia che, fino a oggi, è stata regolata in larga misura dalla giurisprudenza costituzionale.
Proprio per questo è necessario dirlo con chiarezza e senza ambiguità: il testo in discussione è la peggiore scelta legislativa fatta dal parlamento dopo le sentenze della Corte costituzionale, con previsioni che incidono direttamente sui diritti fondamentali e pongono seri problemi di compatibilità costituzionale.
Da un lato, si rafforza un’idea di indisponibilità della vita che entra in collisione con l’autodeterminazione già riconosciuta dalla Corte costituzionale come espressione dei diritti inviolabili della persona, tutelati dagli articoli 2, 13 e 32 della Costituzione. Dall’altro, si irrigidiscono requisiti e procedure: il concetto di trattamento di sostegno vitale viene ristretto ai soli trattamenti sostitutivi di funzioni vitali; il percorso di cure palliative diventa una condizione obbligata (ma quale trattamento sanitario può essere obbligatorio?), da intraprendere e poi eventualmente sospendere. Il servizio sanitario nazionale viene escluso, sostituito da un comitato unico, sottraendo alle strutture pubbliche un ruolo che la Corte ha invece definito indispensabile.
E come se non bastasse, c’è dell’altro, ancora più grave: è la previsione secondo cui, nel corso delle verifiche, il peggioramento delle condizioni della persona determina che non potrà avvalersi delle scelte effettuate tramite legge 219/17 poiché il disegno di legge prevede la sospensione delle scelte effettuate con le disposizioni anticipate di trattamento se si fa richiesta di verifica delle condizioni: una scelta che tradisce la logica di tutela e introduce una disparità irragionevole tra persone malate, in aperto contrasto con l’articolo 3 della Costituzione.
Siamo quindi di fronte al rischio concreto di una legge che, lungi dal dare attuazione alle pronunce della Corte costituzionale, pretende di riscrivere il giudicato costituzionale per via legislativa, comprimendo l’efficacia delle decisioni del giudice delle leggi e producendo una frattura istituzionale rispetto al principio di separazione dei poteri e alla leale collaborazione tra Parlamento e Corte costituzionale.
Con l’Associazione Luca Coscioni abbiamo raccolto le firme e depositato una proposta di legge di iniziativa popolare che disciplina l’aiuto medico alla morte volontaria in modo coerente con la Costituzione e con la giurisprudenza costituzionale, prevedendo sia l’autosomministrazione sia la somministrazione del farmaco per il fine vita su richiesta del medico e introducendo, come requisito alternativo al sostegno vitale, la prognosi infausta. Una proposta che rispetta la nostra Carta costituzionale, il diritto all’ autodeterminazione e il dovere dello Stato di garantire pari dignità e pari diritti.
Qui si misura, oggi, la responsabilità della politica. Il Parlamento è chiamato a riconoscere diritti già esistenti, affermati dalla Costituzione e chiariti dalla Corte costituzionale. Non può limitarsi a un compromesso al ribasso, né può usare il linguaggio della tutela per sottrarre libertà.
I diritti fondamentali non si comprimono, non si sospendono, non si riscrivono al ribasso.Si garantiscono.
Oggi parleremo di giurisprudenza, di Parlamento, di testi di legge. Ma è essenziale non perdere mai di vista il dato centrale: dietro ogni norma ci sono persone, vite concrete, corpi che soffrono, relazioni, scelte che riguardano la dignità stessa dell’esistenza e la nostra libertà.
Questo incontro non è un esercizio accademico. È un atto politico nel senso più alto del termine. È una chiamata alle istituzioni affinché rispettino la Costituzione, diano piena e leale attuazione alle sentenze della Corte costituzionale e assumano finalmente la responsabilità di garantire alle persone malate il diritto di essere riconosciute come soggetti liberi e titolari della propria autodeterminazione fino all’ultimo istante della loro vita.
Non voltarsi dall’altra parte significa questo: mettere la persona al centro del diritto e dell’azione politica, con rigore costituzionale, con coraggio istituzionale e con rispetto profondo della dignità umana.
Grazie.
L'articolo Intervento di Filomena Gallo per il seminario giuridico “Fine vita in Italia: diritti da difendere, libertà da conquistare” proviene da Associazione Luca Coscioni.
#Scuola, aumenti e arretrati in arrivo per docenti e ATA.
Qui tutti i dettagli ➡️mim.gov.
Ministero dell'Istruzione
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In Ecuador non cessa la violenza ed a farne le spese sono anche calciatori professionisti
L'Ecuador è travolto da una crisi di violenza (legata anche al calcio): Mario Pineida, difensore 33enne ed ex nazionale (foto), è stato ucciso il 17 dicembre insieme alla compagna in una macelleria di Guayaquil (rainews.it/articoli/2025/12/ec…)
Si tratta del quinto omicidio legato al mondo calcistico nel 2025, tutti collegati alle scommesse clandestine controllate dalla criminalità organizzata.
A settembre erano stati assassinati tre calciatori (Maicol Valencia, Leandro Yépez e Jonathan González), quest'ultimo minacciato per perdere una partita. A novembre è stato ucciso Miguel Nazareno, appena 16enne e considerato un talento promettente. Altri tre professionisti sono sopravvissuti ad attacchi armati.
Lo Stato ecuadoriano, già impegnato a gestire proteste sociali, non riesce a contenere il fenomeno, lasciando i calciatori esposti a un pericolo costante. Con la qualificazione ai Mondiali 2026, si spera che la vetrina internazionale possa sensibilizzare FIFA e comunità globale verso contromisure concrete, pari a quelle prese da UEFA ed Europol (noblogo.org/cooperazione-inter…), sì da evitare tragedie come quella del calciatore colombiano Andrés Escobar nel 1994.
Questi era un difensore della nazionale colombiana che durante il Mondiale 1994 negli Stati Uniti segnò un'autorete nella partita contro gli USA (foto), contribuendo all'eliminazione della Colombia dal torneo. Dieci giorni dopo il ritorno in patria, nella notte del 2 luglio 1994, Escobar fu assassinato nel parcheggio del locale "El Indio" a Medellín. 1. Secondo le ricostruzioni, i suoi aggressori gli avrebbero detto "Grazie per l'autogol" prima di sparargli a bruciapelo (ricevette 12 colpi di pistola).
L'omicidio fu attribuito a Humberto Muñoz Castro, una ex guardia giurata, e il movente fu legato alle grandi perdite subite dal giro di scommesse clandestine a causa di quell'autorete. Castro fu inizialmente condannato a 43 anni, ma la pena fu ridotta e venne rilasciato nel 2005 dopo 11 anni di carcere.
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fasci in giro
serena bortone: "nessuno parlerebbe di fascismo se evitassero di inneggiare alla decima mas, fare francobolli sui fascisti, picchiare un deputato in aula. basterebbe avere un minimo di decenza" (https://x.com/grande_flagello/status/1802299304628941244)
e vogliamo parlare dei busti dell'appeso, che la seconda carica dello stato si tiene in casa?
#fascismo #neofascismo #governo #governoitaliano #antifascismo #Resistenza
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decolonizzazione? dove?
ma gli studi decoloniali che ci stanno a fare, se non si vede quello che israhell ha fatto e fa da un secolo circa?
marcogiovenale.me/2025/08/03/c…
#israhell #colonialismo #genocidio #Palestinalibera #Palestina #gaza
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Donald Trump all’attacco della comunità somala negli Stati Uniti
Il presidente ha definito i somali “spazzatura” e ha mandato agenti dell’ufficio immigrazione in Minnesota, lo stato che ospita la più grande comunità somala del paese. LeggiAnnalisa Camilli (Internazionale)
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Leoncavallo: i giorni dello sgombero
“Leoncavallo, i giorni dello sgombero” / Alberto Grifi, Paola Pannicelli + Collettivo Video csoa Leoncavallo
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Altbot
in reply to storiaweb • • •A stylized illustration depicts three figures: a seated woman, a seated man, and a baby in a manger. The background includes a large, light-colored circular shape with stars and vertical lines. The woman wears a long, flowing robe with a head covering; the man wears a robe and has a beard; the baby lies in a straw-filled manger. The color palette consists of muted blues and browns. No text is present in the image.
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